Vincenzo Nuzzo
Il Platone proibito
e l’Idea come la più reale delle cose
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Introduzione
Capitolo I
Riflessioni critiche sull’attuale scenario degli studi platonici
Capitolo II
Gli specifici aspetti testuali e interpretativi
.. Platone nei testi esoterici e sapienziali — il platonismo pre–
platonico e para–platonico, – Dottrina platonica del Bene, limite
ed illimite, conquista dell’identità, – Unicità personale come iden-
tità (Puruśa e Prakr.ti), – La ricerca dell’identità e la dottrina
della Verità, – Il Platone collaterale all’ermetismo gnostico,
– Il Platone metafisico–politico sullo sfondo della Sapienza vedico–
upanis.adica, – .. Platone nei suoi testi, – Antichità del
filosofare platonico — il pensare mitico–religioso, – Alcuni conte-
nuti specifici del pensare religioso di Platone: Dio creatore, Intelligenza
creativa, anima, – Il Platone religioso della morale — dottrina del
piacere e valore del sacrificio, – Essere e verità — la dottrina delle
Idee ed il concetto di «idea–cosa», – Essere e verità, scienza e verità
— definizione di filosofia, – Conclusioni intermedie circa il Platone
obiettivamente testuale, – .. Platone nei testi critici, – Il
Platone di Koyré, – Il Platone di Spanio, – Il Platone di Reale
— il “nuovo paradigma” di studi — l’Idea quale principio di cosa
alla luce della dottrina dei Principi (l’insegnamento orale), .
Conclusioni
Appendici
Bibliografia
Introduzione
Introduzione
H, Why and how Platonism?, in “Logic Journal of IGPL”, (–) , pp.
–; Guillermo E. R H, Husserl’s epistemology of mathematics and
the foundation of platonism in mathematics, in “Human Studies”, , , pp. –].
Infine va anche considerato che Hegel è stato forse il maggiore punto di riferimento
moderno per l’interpretazione di Platone.
. Emblematica per questo è la presa di posizione di Hadot [Pierre H, Che
cos’è la filosofia antica?, Einaudi, Torino , pp. –, V pp. –].
. In questa categoria possiamo annoverare diversi studiosi tradizionali, che a
diverso titolo e con diversi interessi hanno ritenuto opportuno occuparsi di Platone
in modo radicalmente divergente dalle opinioni del coro: R, Iniziazione alla
filosofia di Platone, Asram Vidya, Roma ; Carmelo M, La questione delle
dottrine non scritte e l’esoterismo di Platone, Asram Vidya, Roma ; Roger G,
Platone ad Heliopolis d’Egitto, Il Melangolo, Genova ; Luciano M, Il
problema del male nella filosofia di Platone, Victrix, Forlì .
Introduzione
. Sta di fatto che i più ponderosi ed approfonditi studi sulle opere platoniche
(ovvero quelli che fanno più testo) sono un elenco interminabile di pedantissime
questioni di traduzione di termini. Sulle quali poi si accapigliano eserciti di specialisti
con la produzione a ritmo continuo di una quantità infinita di opere. E qui pesa
davvero molto l’opinione espressa dal Prof. Reale nel contesto dei paradossi generati
proprio dalla filologia nell’interpretazione dei dialoghi socratici: «La filologia, quando
diventa ipercritica, distrugge sé medesima» [Giovanni R, Prefazione ai dialoghi
giovanili di Platone, in: Platone. Dialoghi socratici. Teagete. Sulla filosofia, Bompiani,
Milano , p. ].
. Laddove l’ispirazione è forse dovuta proprio a quel desiderio intenso ed
amoroso, che poi necessariamente pone il lettore in sintonia profonda con lo spirito
del testo. A tale riguardo va anche considerato che l’“intuizione” viene considerata
da Raphael [R, Iniziazione. . . cit., Introd. pp. –, pp. –] il nucleo stesso
della visione platonica; e ciò peraltro in diretta opposizione alla “logica”. Il che
può significare solo che questa stessa intuizione è destinata a svolgere un ruolo
primario nel coglimento dello spirito profondo dei testi. A ciò va inoltre aggiunto
che secondo lo studioso il così imponente apparato critico impegnato negli studi
platonici è caratterizzato dal fatto che ognuno degli autori si sforza di dare (e poi
imporre) la propria interpretazione di una visione che invece non vuole essere
affatto «sistematica, assolutista, e univoca». Pertanto essa necessariamente si presta a
diverse interpretazioni, delle quali però nessuna può essere in alcun modo completa.
Per coglierne lo spirito non resta quindi che pervenire al suo nucleo; cosa che
può essere ottenuta solo da una intuizione ispirata e priva di pregiudizi canonici
di metodo. Tutto questo si sposa perfettamente con l’originalità assoluta attribuita
da Friedländer a Platone come filosofo [Paul F, Platone. . . cit., I, I, I pp.
–]. Egli ritiene infatti che il pensatore sia giunto alla filosofia sostanzialmente in
virtù di una profonda visione intuitiva simile ad un vero e proprio risveglio spirituale,
e che quindi non ha a che fare molto con il rigore del pensiero.
Introduzione
. Proprio a questo risultato approda il Reale nel tracciare una storia del con-
cetto di anima, che va poi di pari passo con la storia stessa del passaggio da una
pura oralità sonora (quella dell’epos mitico–poetico) alla lettera scritta; generante
poi il concetto stesso proprio nell’arrestare il flusso sonoro in concrezioni logiche
[Giovanni R, Platone. Alla ricerca della sapienza segreta, Rizzoli, Milano , I pp.
–, III pp. –]. Atto con il quale nasce poi anche la filosofia stessa.
. P, Lettere, Rizzoli, Milano , a–e pp. –.
Introduzione
. Crediamo di potere annoverare in questa categoria una vasta serie di autori e
relative opere: — Spanio [Davide S, La filosofia come ricerca dell’epistéme, in Pla-
tone, Teeteto. . . cit., pp. –]; Reale [Giovanni R, Per una nuova interpretazione
di Platone alla luce della dottrine non scritte, Bompiani, Milano ; Giovanni R,
Platone. . . cit.]; Muscolino [Giuseppe M, Magia, stregoneria, teosofia e teurgia.
La trasformazione del neoplatonismo, in: Girgenti G., Muscolino G. (a cura di), Porfirio.
Filosofia rivelata dagli oracoli, Bompiani, Milano , pp. CXVII–CCCXIX; Giuseppe
M, The Eastern Contaminations on the Porphyrian Thought in the Philosophy
from Oracles: Magic, Demonology, Theurgy, in “Medieval Sophia”, (gennaio–giugno
), pp. –; Giuseppe M, Porphyry and Black Magic, in “The Inter-
national Journal of the Platonic Tradition”, () pp. –]; Koyré [Alexandre
K, Discovering Plato, Columbia Paperback Edition, New York ; Edith S,
Übersetzungen V. Alexandre Koyré Descartes und die Scholastik, ESGA , Herder, Frei-
burg Basel Wien ]; Festugière (Contemplation et vie contemplative selon Platon,
Introduzione
Platon et l’Orient) la cui opera viene menzionata nella trattazione del Montoneri
[Luciano M, Il problema. . . cit.]; Ramelli [Ilaria R, Il platonismo nella
filosofia patristica nel De Anima e nelle altre opere del Nisseno, in: Ilaria R (a
cura di), Gregorio di Nissa. Sull’anima e la resurrezione, Bompiani, Milano , I–II
pp. –]; von Ivánka [Endre von I, Plato Christianus, Johannes Verlag,
Einsiedeln ].
. Frithjof S, Logica e Trascendenza, Mediterranee, Roma , , pp.
–, , pp. –, , –.
Introduzione
. René G, Simboli della Scienza sacra, Adelphi, Milano ; René
G, La tradizione delle tradizioni, Mediterranee, Roma , pp. –.
. L.M.A. V, Religio aeterna, Victrix, Forlì , I, I–IX, pp. –; Frithjof
S, L’unità trascendente delle religioni, Mediterranee, Roma , pp. –, –
pp. –; Frithjof S, Sulle tracce della religione perenne, Mediterranee, Roma
Introduzione
, pp. –, pp. –; René G, La tradizione. . . cit., pp. –; René G,
Simboli. . . cit., pp. -; Swami Sri Y, La scienza sacra, Astrolabio, Roma
, pp. –, pp. –.
. Nei confronti dell’esoterismo di Platone le varie voci critiche si esprimono
in modo molto diverso, e cioè negandolo recisamente [Giovanni R, Per una
nuova. . . cit., I, III, pp. –] oppure invece ammettendolo [Alexandre K, Disco-
vering. . . cit., pp. –; Friedrich Wilhelm J. S, Philosophy and Religion, Spring
Publication, Putnam, Conn. , pp. –, Luciano M, Il problema. . . cit.,
I, IV, pp. –, II, V pp. ]. A queste voci vanno poi aggiunte quelle proprie
degli studi tradizionali, le quale non hanno invece alcuna difficoltà ad ammettere
un Platone esoterico [Frithjof S, Logica. . . cit., pp. –, pp. –, pp.
–; Roger G, Platone. . . cit.]. Quanto poi a Friedländer, secondo lui Platone
è esoterico in quanto è in realtà filosofo (dopo l’incontro con Socrate, o l’occulto
daimonico) solo per interposta persona, cioè scrivendo senza mai parlare di sé [Paul
F, Platone. . . cit., I, II, VI pp. –].
Introduzione
. Tutto ciò viene attestato da diversi autori [Giovanni R, Per una nuo-
va. . . cit., I, II–III, pp. –; Giovanni R, Proclo di Costantinopoli ultimo grande
esponente del pensiero greco-pagano, in: Giovanni Reale (a cura di), Proclo. Teologia
platonica, Bompiani, Milano , pp. XIII–LIII; Paulina R, Neoplatonism, Uni-
versity of California Press, Berkeley Los Angeles , Intr. p –]. In particolare
però Friedländer [Paul F, Platone. . . cit., II, ID, p. ] ci permette di
connettere tale aspetto con un dialogo (l’Alcibiade maggiore) che pare essere stato dav-
vero fondamentale per tutti i platonici i quali nell’antichità consideravano un’ovvietà
il fatto che Platone fosse un maestro di misteri. Qui viene peraltro menzionata la
convinzione generale che tale dialogo contenesse in germe l’intera visione platonica.
. Ilaria R, Il platonismo nella filosofia patristica nel De Anima e nelle altre
opere del Nisseno, in: Ilaria Ramelli, Gregorio di Nissa. . . cit., II, I, pp. –;
Giovanni R, Per una nuova. . . cit.; Endre I, Plato. . . cit.; Étienne
G, La filosofia del medioevo, Rizzoli, Milano , I, – pp. –, II, – pp.
–.
Introduzione
pp. –; I, II, pp. –; II, III, pp. –; II, III, – pp. –; II, III, pp.
–]. Ed a ciò vanno aggiunti anche tutti i moderni filosofi che definiscono sé
stessi come “platonici”. Il panorama è qui molto vasto (vedi anche la nota ). Esso
prende le mosse dalla rilettura neokantiana di Platone (con al centro Natorp), e si
estende poi alle ipoteche gettate sul suo pensiero da Husserl e Lotze, dai filosofi con
interessi matematici ed analitici (Frege e Russel). Per giungere poi a veri e propri
de–costruzionisti di assalto come Derrida, Deleuze e Guattari [Gilles D, Félix
G, Che cos’è la filosofia?, Einaudi, Torino ]. Ma comunque basta sfogliare
mese per mese una rivista di filosofia analitica per trovare una quantità immensa
di articoli su questioni filosofico-cognitive nella cui trattazione si prendono a mero
pretesto concetti e passi platonici. Di questi riportiamo qui solo alcuni esempi senza
però poter entrare nel merito dei contenuti [Scott B, A platonic theory of
truthmaking, in “Int. Ontology Metaphysics”, , , pp. –; Jyl G,
How to know the Good: the morale epistemology of Plato’s Republic, in “Philosophical
Rewiew”, (), , pp. –].