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VIE AEREE
Per prima cosa valutare se il paziente risponde, se risponde significa che le vie aeree sono pervie, la
ventilazione efficace, la perfusione cerebrale mantenuta. Ricordarsi di rivalutare spesso la via aerea. Stato di
incoscienza nel trauma cranico, obnubilamento da alcool o altre sostanze alteranti e lesioni toraciche possono
determinare una compromissione della ventilazione-->IOT . ustioni facciali --->potenziali lesioni da
inalaZIONE--->IOT preventiva . E’ molto importante prevenire il vomito che può determinare inalazione, in
tal caso occorre aspirare immediatamente e ruotare l’intero paziente in posizione laterale di sicurezza,
mantenendo la restrizione dei movimenti cervicali.
VENTILAZIONE
L'ossigenazione del paziente può non essere efficace oltre che a causa di un'ostruzione della via aerea anche
per una ventilazione inadeguata che può essere determinata da :
-lesioni centrali, intracraniche
-trauma toracico con fratture costali che determinano dolore che a sua volta determina un respiro ineficace
-lesioni midollari: al disopra di C3 si contrae solo il diaframma ma non i muscoli intercostali e addominali
per cui si avrà il cosi detto respiro diaframmatico .
Per individuare i segni di ventilazione inefficace applicare l'acronimo OPACS (descritto nel cap 1 e aggiunto
da me medesima) in più monitorare la capnografia in continuo e effettuare un emogas.
per le indicazioni alla IOT possiamo applicare anche ABCD ( A-ostruzione via aerea B -ventilazione
inefficace C- ipoperfusione cerebrale D- trauma cranico, GCS<8, inalazione sangue o vomito, crisi comiziale)
Durante l'intubazione un secondo operatore limita sempre i movimenti del collo( si preferisce l'orotracheale
alla naso tracheale) .
Se sono necessari farmaci perchè è ancora presente il riflesso della tosse, si utilizzano etomidate 0.3 mg/kg
(effetti coll: insuff surrenalica, controindicato nell'epilessia) che non ha un impatto sull'emodinamica, e come
miorilassante la succinilcolina ( 1-2 mg/kg : attenzione al'iperpotassiemia e non utilizzare in caso di distrofie
muscolari note)
Effettuare compressione cricoidea per evitare inalazione, e manovra di BURP . In caso di IOT difficoltosa
utilizzare mandrino di frova o ESCHMAN (Stessa cosa ma marche diverse) o eventualmente videolaringo se
disponibile.
Se l’intubazione tracheale non è possibile e la funzionalità respiratoria è compromessa, occorre utilizzare una
maschera laringea o altri dispositivi sovraglottici come ponte, in attesa di stabilire una via aerea definitiva.
(maschera laringea, tubo laringeo, tubo multilume, o maschera laringea con successivo posizionamento di
tubo laringeo )Se anche questi presidi falliscono, è necessario praticare una cricotiroidotomia
Nella maggior parte dei pazienti che richiedono una via aerea chirurgica in condizioni d’emergenza, la
cricotiroidotomia chirurgica è preferibile alla tracheostomia, in quanto è più facile da praticare, gravata da
minore sanguinamento e richiede un tempo inferiore( inoltre non bisgna iperestendere il collo come nella
tracheo)
CRICOTIROTOMIA CON AGO: La tecnica percutanea prevede l’introduzione in trachea di una cannula di
largo calibro, 12-14 gauge negli adulti e 16-18 gauge nei bambini, attraverso la membrana cricotiroidea, sotto
il livello dell’ostruzione . La cannula viene connessa ad una fonte di ossigeno a 15 L/min con un raccordo ad
“Y” o praticando un foro laterale nel tubo che collega la cannula alla fonte di ossigeno. Si effettua una
insufflazione intermittente, somministrata per 1 secondo ed esclusa per 4 secondi, chiudendo con il pollice
l’estremo libero del raccordo ad “Y” o il foro laterale . Con questa tecnica, il paziente può essere ossigenato
adeguatamente solo per 30-45 minuti. Durante i 4 secondi in cui l’ossigeno non viene somministrato a
pressione, il paziente espira, ma in quantità insufficiente; ne consegue un lento accumulo di CO2 che limita
l’utilizzo di questa tecnica soprattutto nei traumatizzati cranici.
L’insufflazione percutanea deve essere praticata con cautela se si sospetta un’ostruzione della glottide da
corpo estraneo, poiché a volte si verifica un importante barotrauma, che può determinare una lacerazione
polmonare con conseguente pneumotorace iperteso. Quindi occorre porre particolare attenzione all’effettivo
flusso d’aria erogato.
CRICOTIROTOMIA CHIRURGICA: La cricotiroidotomia chirurgica si pratica mediante una incisione
cutanea che interessi a tutto spessore la membrana cricotiroidea. Per dilatare l’apertura, si può inserire una
pinza emostatica curva oppure il retro del bisturi e successivamente si introduce un piccolo tubo tracheale o
tracheostomico (preferibilmente da 5-7 mm). la cricotiroidotomia chirurgica non è consigliata al di sotto dei
12 anni di età per eventuali lesioni della cartilagine cricoide.