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Il mondo contemporaneo dal 1848 ad oggi

Capitolo 1: LE RIVOLUZIONI DEL 1848

Le cause:

Nel 1848 il moto rivoluzionario(devrimsel) si diffuse in(yayılmak) tutta l’Europa continentale(avrupa


kıtasına ait) con eccezionale( fevkalade)rapidità(hızlılık). Non furono toccate(dokunmak)
dall’ondata(dalga) delle rivoluzioni solo:

la Russia (dove l’arretratezza(gerilik geri kalmışlık) della società civile e l’efficienza(verimlilik)


dell’apparato(düzen sistem) repressivo(baskıcı) impedivano(engellemek) l’emergere(ortaya
çıkmak)dei fermenti(rahatsızlık merak) democratici(demokratik))

la Gran Bretagna (dove al contrario(tersine) il sistema politico si dimostrava(kanıtlamak) più adatto a


recepire(kavramak) le spinte(itme) della società). I fattori scatenanti(şiddetle devam eden
kontrolsüz):

un primo elemento comune era dato dalla situazione economica(ekonomik): nel biennio(iki yıllık
süren) 1846-47 l’Europa aveva attraversato(arasından geçmek) una fase di crisi;

ma il disagio(zahmet zarar) economico e l’inquietudine(büyük korku dehşet hissi) sociale non


sarebbero bastati(yeterli olmak) di per sé(kendisi için) a provocare(kışkırtmada) una crisi di così vaste
(engin)proporzioni se su di essi non si fosse inserita(yerleştirilmiş) l’azione consapevole(bilinçli)
svolta(yapmak gerçekleştirmek) dai democratici(demokratikler) di tutta Europa, depositari( sırdaş)di
una tradizione(gelenek) comune che affondava(batırmak) le sue origini nella rivoluzione francese.

Simile fu il contenuto(içerik) dominante(dominant) delle insurrezioni(isyan):

la richiesta(teklif) di libertà politiche e di democrazia,

variamente(çeşitli şekilde) intrecciata(bağlamak) -in Italia, in Germania e nell’Impero


asburgico(Habsburg )- alla spinta(itme) verso l’emancipazione(özgürleşme) nazionale.

Simile fu anche la dinamica(dinamik) dei moti:

cominciarono cioè con grandi dimostrazioni(gösteri gösterme) popolari(halksal) nelle


capitali(başkentlerde), sfociate(açılmak dökülmek) poi in scontri armati(silahlı çatışmalarda).

Comune fu la massiccia(sıkı sert yoğun) partecipazione(katılım) dei ceti(sosyal sınıf)popolari


urbani(kentsel):

un altro tratto comune delle rivoluzioni del 1848 fu rappresentato dalla massiccia partecipazione dei
ceti popolari urbani, in particolare(özellikle) a Parigi, la componente(unsur) popolare e operaia
(işçi sınıfına ait) si mosse(hareket etmek) in relativa(ilişkili olarak) autonomia(bağımsızlık), e
spesso in contrasto(tezat olarak), rispetto alle forze democratico-borghesi(burjuva) e cercò di
imporre(emir vermek) propri specifici(özel) obiettivi di lotta(mücadele).

1.2 LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO IN FRANCIA

La monarchia liberale di Luigi Filippo d’Orleans era uno dei regni europei meno oppressivi(zalim). Ma
la stessa maturazione(olgunlaşma) economica, civile e culturale della società francese faceva
apparire(gibi gözükmek) sempre meno tollerabili(tolere edilebilir hoş görülebilir) i limiti
oligarchici(oligarşik)di quel regime(rejim) e la politica “ultramoderata(aşırı ılımlı)” praticata(yapmak)
da Luigi Filippo.
Si andò così coalizzando(koalisyon yapmak) un vasto(engin) fronte di opposizione(zıtlık
karşısında) che andava dai liberali(liberal) progressisti(ilerici) ai socialisti, senza escludere(hariç
tutmak) alcune frange di(kırmak) opinione(fikir) pubblica(kamu genel) cattolica.

Per i democratici, l’obbiettivo da raggiungere era il suffragio(oy hakkı) universale. Nettamente(net


olarak) minoritari(marjinal) in parlamento, i democratici cercarono di trasferire(nakletmek) la loro
protesta(protesto) nel “paese reale”. Lo strumento scelto fu la cosiddetta campagna(köy kırsal alan
mücadele siyasi çaba) dei banchetti(ziyafet): riunioni(toplantı) in forma privata(özel bir şekilde) che
aggiravano(geçiştirmek) i divieti(yasak) governativi(yönetimsel).

Fu proprio la proibizione(yasaklama) di uno dei banchetti, previsto(öngörülen) per il 22 febbraio a


Parigi, a innescare(yol açmak) la crisi rivoluzionaria(devrimsel). Lavoratori(işçi) e studenti
parigini(parisli öğrenciler) organizzarono(düzenlemek) una grande manifestazione(gösteri) di
protesta(protesto). Per impedirla(engellemek), il governo(hükümet) ricorse(tekrarlamak) alla Guardia
Nazionale(ulusal kollama), il corpo volontario(istekli askeri birlik) di cittadini armati(silahlı
vatandaşlar). Ma questa volta(bu sefer), chiamata a difendere(savunmak) un governo(hükümet)
largamente(genişçe) impopolare(popüler olmayan tutulmayan), finì col fare causa comune con i
dimostranti(göstericiler). Il successivo(bir sonraki) intervento(araya girme) dell’esercito(ordu)
radicalizzò(radikalleştirmek)la situazione e rese impossibile qualsiasi soluzione di
compromesso(anlaşma).

Dopo due giorni di barricate(barikat engel) e violenti scontri(şiddetli çatışma), gli insorti(ayaklanma)
erano padroni della città

Luigi Filippo abbandonò Parigi. Fu costituito un governo provvisorio(geçici) che

si pronunciò(telaffuz edilmek) a favore(lütfedilmek) della repubblica

annunciò(bildirilmek) la convocazione(toplantı çağrısı) di un’Assemblea Costituente(bütünü oluşturan


toplantı) da eleggere(oylayarak seçmek) a suffragio(oy hakkı) universale.

Nel governo figuravano(dahil etmek hesaba katmak) tutti i capi dell’opposizione(zıtlık) democratico-
repubblicana(cumhuriyetsel) ed erano presenti anche due socialisti:

fu abrogata(iptal etmek) ogni limitazione(sınırlama) della libertà di riunione(toplantı),

fu abolita(iptal etmek) la pena di morte per i reati( suç)politici

la repubblica si impegnava(rehine vermek) in oltre a rispettare l’equilibrio(denge) europeo,


rinunciando(vazgeçmek) così ad “esportare(ihracat yapmak) la rivoluzione oltre i suoi confini”

fu fissata(kurulmak) in 11 ore la durata(süre) massima della giornata lavorativa(iş günü)

fu affermato il diritto(hukuk) al lavoro. Per dare attuazione(hayata geçirme) a tale diritto, furono
istituiti(kurmak) degli “ateliers nationaux(ulusal atölyeler)”, il cui nome faceva pensare a quegli
“ateliers sociaux(sosyal atölyeler)” che Luis Blanc aveva teorizzato(teorileştirmek), ne
“L’organizzazione(organizasyon düzenleme)del lavoro”, come vere e proprie cooperative(kooperatif)
di produzione(üretim).

Una prima secca(sığlık) sconfitta per le correnti(geçerli) di estrema(ekstrem) sinistra venne dalle
elezioni(seçme) per la Costituente(bütünü oluşturan).
Il suffragio(oy hakkı) universale portò infatti alle urne(kap) un elettorato(seçmenler) rurale(kırsal
yaşama) di gran lunga più conservatore(koruyucu) della popolazione(popülasyon) delle città. I veri
vincitori(gerçek kazananlar) furono i repubblicani(cumhuriyetçi) moderati(ılımlı siyasetçi)

L’assemblea(toplantı) approvò(uygun bulmak) a stragrande(ezici çoğunluk) maggioranza(büyüklük)


una costituzione(birleştirme) democratica, ispirata al(ilham vermek) modello statunitense(amerikaya
ait), che prevedeva(öngörmek) un presidente eletto direttamente(direkt) dal popolo per la
durata(süren süre) di 4 anni e un’unica(tek eşi benzeri olmayan) assemblea legislativa(yasamayla
ilgili) eletta anch’essa a suffragio universale.

Ma alle elezioni presidenziali(başkanla ilgili) i repubblicani si presentarono divisi, mentre i


conservatori di ogni gradazione(sıralama) fecero blocco(engel) sulla candidatura(adaylık) di Luigi
Napoleone Bonaparte. Bonaparte assicurava(garantilemek), per la sola forza(tek güç) del suo nome,
una forte presa su vasti strati(katman) dell’elettorato(seçmen) popolare(halka ait). Il calcolo(hesap) si
rivelò(bildirmek) esatto

Una vera e propria valanga(bir yığın tonlarca) di voti si riversò(dökülmek) su Bonaparte.

Si chiudeva così la fase(aşama) democratica della seconda repubblica francese.

1.3 LA RIVOLUZIONE NELL’EUROPA CENTRALE(merkezi)

Nell’Impero asburgico, negli Stati italiani e nella Confederazione(devletler birliği) germanica gli
echi(yankı) degli avvenimenti(olaylar) parigini(parisle ilgili) fecero esplodere(patlak vermek) una
situazione già tesa(gergin):

il malcontento(hoşnutsuzluk) suscitato(ortaya çıkarmak) dalla crisi economica

si univa alla protesta contro la gestione(yönetme) autoritaria(buyurgan) del potere

si mescolava(karıştırmak) alle tensioni(gerginlik) provocate dalle numerose(çok sayıda) “ questioni


nazionali”. Diversamente(farklı olarak) da quanto(ne zaman) era accaduto in Francia, la
componente(unsur) sociale rimase in secondo piano.

Il primo importante episodio(olay) insurrezionale(ayaklanmasal) ebbe luogo a Vienna

L’occasione(uygun zaman) della rivolta(isyan) fu data da una grande manifestazione(gösteri) di


studenti e lavoratori(işçi) duramente(hoş olmayan bir şekilde) repressa(bastırılmış)
dall’esercito(ordu). Dopo giorni di combattimenti(muharebe), gli ambienti(çevre) di corte furono
costretti(zorla) a sacrificare(kurban etmek feda etmek) il cancelliere(şansölye) Metternich: l’uomo
simbolo della Restaurazione(yeniden kurma).

Le notizie dell’insurrezione(ayaklanma) di Vienna e della fuga(kaçış) di Metternich fecero


precipitare(gözden düşüş itibar kaybetme) la situazione:

vi furono tumulti(ayaklanma) a Budapest (Ungheria)

si sollevarono(yükseltmek) Venezia e Milano,

i cittadini di Praga inviarono(göndermek) una petizione(imza kampanyası) all’imperatore chiedendo


autonomia(bağımsızlık) e libertà politiche.

L’imperatore dovette abbandonare(terk etmek) la capitale e promettere(söz vermek) la


convocazione(toplantı çağrısı) di un parlamento dell’impero eletto a suffragio universale.
In Ungheria le promesse del governo non bastarono, sotto la spinta(itme) dell’ala(düzen)
democratico-radicale(radikal) i patrioti(vatansever) ungheresi profittarono(faydalanmak) della crisi
per creare un governo nazionale(ulusal) e per agire(harekete geçmek) in totale autonomia da Vienna.
Fu eletto un parlamento a suffragio(oy hakkı) universale, infine(son olarak), Kossuth cominciò a
creare un esercito nazionale.

Anche a Praga fu formato un governo provvisorio(geçici), ma i patrioti cechi non mettevano in


discussione(tartışmak tartışmaya koymak) il vincolo(bağlantılar bağ) con la monarchia
asburgica(Hasburg hanedanlığı), si limitavano(kısıtlamak) piuttosto(den ziyade) a chiedere più
ampie autonomie per tette(göğüs) le popolazioni slave(slav) dell’impero. La capitale
boema(bohemyalı) fu assediata(sıkıştırmak) e bombardata(bombalamak)

La sottomissione(teslim) di Praga segnò l’inizio della riscossa(alınan)per il potere


imperiale(imparatorlukla ilgili):

il marescialle(mareşal) Radetzky, sconfiggendo(yenmek) i piemontesi(Piemonteliler),


ristabiliva(sağlığına kavuşturmak) il controllo austriaco(Avusturyalı) in Lombardia

l’imperatore rientrava(dahil olmak) a Vienna sotto la protezione(koruma) dell’esercito.

Per venire a capo della secessione(çekilme) ungherese il governo imperiale(imparatorlukla ilgili) si


servì(hizmet etmek) delle rivalità(rekabet)che dividevano(bölmek) gli slavi dai magiari(macar). I
magiari sognavano una grande Ungheria comprendente(kapsayan) tutti gli slavi del sud(güney). Gli
slavi furono indotti(neden olmak cezbetmek) così ad appoggiarsi(arka çıkmak) all’impero che offriva
loro maggiori garanzie(garanti) di conservare(korumak saklamak) la propria identità(kişilik kimlik)
nazionale. Ma per il momento l’Ungheria si salvò(kurtarmak) grazie ad una nuova insurrezione(isyan)
scoppiata(patlak vermek) a Vienna. I reparti(bölüm) impegnati(meşgul) in Ungheria furono
richiamati(yeniden adlandırılmka) per schiacciare(ezmek bastırmak)la rivolta(isyan) che veniva così
stroncata(eleştirilmek kötülenmek) nella sua punta più avanzata(ileri)

Poche settimane dopo, l’imperatore Ferdinando I abdicava(tahttan çekilmek) in favore del(lehine)


(faydasına) nipote, il diciottenne(18 yaşında) Francesco Giuseppe. Nel marzo 1849 il nuovo sovrano
sciolse(ayırmak dağılmak) il Reichstag imperiale e promulgò(yasa çıkarmak kanun çıkarmak) una
costituzione(birleşme) “moderata”(ılımlı).

Un corso simile ebbero gli avvenimenti in Germania

Le grandi manifestazioni popolari scoppiate a Berlino costrinsero il re Federico Guglielmo IV di


Prussia(Prusya) a:

concedere(yerine getirmek) la libertà di stampa(baskı)

convocare(eyleme çağırmak) un parlamento prussiano.

Intanto(bu sırada) agitazioni(huzursuzluk) erano scoppiate in molti degli stati della


Confederazione(konfederasyon devletler birliği) germanica. Ne era scaturita(dökülmek)la richiesta di
un’Assemblea costituente(bütünü oluşturan) dove fossero rappresentati tutti gli stati tedeschi,
Austria compresa(kapsanan)

La costituente eletta(seçilmiş oylamayla) a suffragio universale stabilì(sabitlemek) la sua sede(yer) a


Francoforte(Frankfurt). Ben presto(iyi hazırlanmış) fu chiaro che la costituente(oluşturan) di
Francoforte non aveva i poteri necessari per avviare(kurmak) un processo(dava yöntem) di
unificazione(birleştirme) nazionale(ulusal), le sue sorti(gelecek kader) dipendevano da quanto
sarebbe accaduto in Prussia.

Intanto Federico Guglielmo scioglieva(ayırmak) il parlamento prussiano e promulgava(yasa çıkarmak)


una costituzione(birleşme) assai(büyük çapta)poco liberale. I lavori della costituente(bütünü
oluşturan) erano assorbiti(içine çekmek) dalle dispute(anlaşmazlık tartışma) fra “grandi tedeschi” e
“piccoli tedeschi”.

Alla fine prevalse(ağır basmak) la tesi piccolo-tedesca, ma quando nell’aprile ’49 una
delegazione(temsilciler heyeti heyet) dell’Assemblea si recò(göstermek) a Berlino per offrire al re di
Prussia la corona(taç) imperiale, questi la rifiutò(redetmek) in quanto(sıfatıyla olarak) gli veniva
offerta(teklif öneri) da un’assemblea popolare. Il gran rifiuto(red) di Federico Guglielmo segnò la
fine(son) della Costituente di Francoforte

1.4 LA RIVOLUZIONE IN ITALIA E LA PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA

La rivoluzione in Italia ebbe, nella sua fase iniziale, uno sviluppo(gelişim) autonomo

Già all’inizio del 1848 tutti gli stati italiani apparivano(gözükmek) percorsi(yol) da un generale(genel)
fermento(merak rahatsızlık):

Nel Regno delle due Sicilie. Fu la sollevazione( isyan) di Palermo del 12 gennaio-legata
soprattutto alle tradizionali rivendicazioni(istek) autonomistiche(bağımsızca) dei siciliane –a
determinare(belirtmede) il primo successo(başarı zafer) in questa direzione(bu yönde),
inducendo(cezbetmek) Ferdinando II di Borbone ad annunciare(anons etmek) la concessione(ödün
verme kabul etme) di una costituzione(birleştirme) nel Regno delle due Sicilie. La mossa(hamle hile)
inattesa(beklenmeyen) di Ferdinando II ebbe l’effetto di rafforzare(sağlamlıştırmak)
l’agitazione(huzursuzluk) costituzionale(birleştirmesel) in tutto il resto(kalan)d’Italia

Nel Regno di Sardegna. Nel Granducato(büyük dük) di Toscana. Nello Stato Pontificio(kurumlu)

Spinti(canlı ateşli itilmek) dalla pressione(baskı) dell’opinione pubblica e dalle continua(süren


devamlı) dimostrazioni(gösteri) di piazza, prima Carlo Alberto di Savoia, poi Leopoldo II di Toscana e
Pio IX si decisero a concedere(vermek) la costituzione(birleştirme).

Annunciate(duyurmak) prima della rivoluzione di febbraio in Francia, le costituzioni del ’48 avevano
tutte un carattere moderato(ılımlı). Lo statuto(anyasa)promesso(vaadedilmiş) da Carlo Alberto, che
sarebbe poi divenuto legge(yasa kanun) fondamentale(temel) del Regno d’Italia,
prevedeva(öngörmek) una camera dei deputati(milletvekili), un senato(enato) di
nomina(görevlendirme) regia(yönetmenlik) e una stretta dipendenza(bağımlılık) del governo dal Re.

Lo scoppio(patlak verme) della rivoluzione in Francia e nell’Impero asburgico giunse(varmak) a


mutare(şekil değiştirmek) i termini del problema, dando nuovo spazio all’iniziativa(başlangıçsal) dei
democratici(demokratik) e riportando(getirmek geri getirmek) in primo piano la questione(mesele)
nazionale

A Venezia, il 17 marzo, una grande manifestazione popolare aveva imposto(emir vermek) al


governatore(yönetici) austriaco la liberazione(özgürleşme) dei prigionieri(hapishane mahkumu)
politici, pochi giorni dopo, una rivolta(isyan) degli operai(işçi)dell’Arsenale(askeri depo)
militare(askeri), cui si unirono(birleştirmek) ufficiali(resmi) e marinai(denizsel denizci)
costringeva(zorlamak) i reparti(bölüm) austriaci a capitolare(teslim olmak). Un governo
provvisorio(geçici) proclamava(duyurmak) la costituzione(birleştirme) della Repubblica veneta.
A Milano l’insurrezione(isyan) inizio con un assalto(saldırı) al palazzo del governo(hükümet sarayına),
e si protrasse(süreyi uzatmak) per 5 giorni (Le 5 giornate di Milano). Borghesi e popolani(düşük
tabaka) combatterono(mücaadele etmek) fianco a fianco(yan yana) sulle barricate(barikat) contro il
contingente(asker topluluğu ) austriaco. La direzioni delle operazioni fu assunta(işine son vermek) da
un consiglio(askeri grup savaş grubu) di guerra composto(oluşan) prevalentemente(çoğunlukla) da
democratici(demokratlar) e guidato da(rehberlik edilmiş) Carlo Cattaneo. Anche gli
esponenti(temsilci) dell’aristocrazia(aristokrasi) liberale(liberal) finirono per
appoggiare(desteklemek) la causa degli insorti(isyancı) e diedero vita ad un governo
provvisorio(geçici).

Radetzky preoccupato per un eventuale(muhtemel) intervento(araya girme) dei Savoia, decise di


ritirare(geri çekmek) le sue truppe(askeri birlik) al confine tra Veneto e Lombardia, all’interno del
cosiddetto quadrilatero(dörtgen) formato dalle fortezza(kuvvet) di Verona, Legnago, Mantova e
Peschiera.

Inizia la 1° guerra d’indipendenza

All’indomani(yarın sonuç) della cacciata(av) degli austriaci da Venezia e Milano, il Piemonte


dichiara(ilan etmek) guerra all’Austria

Diverse furono le ragioni che spinsero(itmek) Carlo Alberto

la pressione(baskı) congiunta(birleştirilmiş) dei liberali e dei democratici, che vedevano


l’occasione(fırsat) per liberare(serbest bırakmak) l’Italia dagli austriaci;

la tradizionale(geleneksel) aspirazione(hırs amaç) della monarchia(monarşi) sabauda(Savoia lı) ad


allargare(genişletmek) i confini ad est(doğu)

il timore(şüphe) che il Lombardo-veneto diventasse un centro di agitazione(panik huzursuzluk)


repubblicana(cumhuriyetsel)

Anche in questo caso l’esempio di un sovrano finì col condizionare(koşullandırmak) gli altri

Ferdinando II, Leopoldo II e Pio IX decisero di unirsi(birleştirmek) alla guerra


antiaustriaca(Avusturya karşıtı olan), accompagnati(eşlik eden) da un grande entusiasmo(şevk
heves) popolare(halksal), assieme(ile) a folte(kalınca) colonne(sütun) di volontari(gönüllü)

Ma l’illusione(hayal) durò poco:

Carlo Alberto mostrò scarsa(kıt az) risolutezza(denge istikrar) nel condurre(gerçekleştirmek) le


operazioni(operasyon) militari(askeri) e si preoccupò(endişelenmek) soprattutto di preparare
l’annessione(ilhak) del Lombardo-veneto al Piemonte.

Particolarmente(özel olarak) imbarazzante(utandırıcı) era la posizione di Pio IX, che si trovava in


guerra contro una grande potenza(güç) cattolica. Il Papa annunciò(ilan etmek) il ritiro(geri çekilme)
delle sue truppe(birlik)

Lo imitavano(taklit etmek) Leopoldo II e poco dopo(kısa bir süre sonra) Ferdinando II che intanto(bu
sırada) aveva sciolto(sono erdirmek) il parlamento appena eletto(oyla seçilmiş). Rimasero(kalmış) i
volontari toscani e giunse(varmak) dal Sud(güney) America Giuseppe Garibaldi, che si mise a
disposizione(taslak) del governo provvisorio(geçici) lombardo, ma il contributo(katkı) dei volontari fu
poco e male utilizzato da Carlo Alberto
Mentre venivano indetti(toplantıya çağrılmak) nei territori liberati frettolosi(aceleci) plebisciti(halk
oylaması) per sancire(resmen onaylamak) l’annessione(ilhak) al Regno sabaudo(Savoia lı),
l’iniziativa(ilk adım başlangıç) tornò nelle mani dell’esercito asburgico, nella prima grande battaglia
campale(perdeli), che si combatté(savaşmak) a Custoza(Custoza), le truppe di Carlo Alberto furono
nettamente(net olarak açık olarak)sconfitte(yenilgiye uğratmak)(uğramak).

Il 9 agosto 1848 fu firmato l’armistizio(ateşkes) con gli austriaci

1.5 LOTTE DEMOCRATICHE E RESTAURAZIONE(yeniden kurma)CONSERVATRICE

Nell’autunno(sonbahar) ’48, la situazione in Italia era ancora fluida(değişken)

La Sicilia restava(kalmak) sotto il controllo dei separatisti(ayırıcı) che si erano dati un proprio governo.

Venezia, rimasta in mano degli insorti(isyancı) anche dopo la battaglia di Custoza, aveva
proclamato(duyurmak) nuovamente(yeniden) la repubblica

In Toscana, il granducato(büyük dükalığı) fu costretto(zorla) dalla pressione popolare a


formare(yapmak) un ministero(bakanlık) democratico.

A Roma, l’uccisione in un attentato(saldırıda)del primo ministro(bakan) pontificio(kurumlu), aveva


indotto(cezbetmek yanında olmak) il Papa ad abbandonare(terk etmek) la città e a
rifugiarsi(sığınmak) a Gaeta sotto la protezione(koruması altında) di Ferdinando II. Nella
capitale(başkent) presero il sopravvento(rüzgar yönünde üstünlük üstün gelme) i gruppi democratici.
In tutti i territori dello Stato pontificio(kurumlu) si tennero le elezioni, a suffragio universale, per
l’Assemblea costituente(kurucu), la quale, appena(henüz) eletta, proclamò(ilan etmek) la
decadenza(çöküş) del potere temporale(zamanla ilgili) dei papi(papa) e annunciò(duyurmak) che lo
Stato avrebbe assunto(işine son vermek) il nome glorioso(zafer dolu şanlı) di “Repubblica romana”.

Gli sviluppi(gelişme) della situazione a Roma ebbero immediate(ani) ripercussioni(yan etki olumsuz
sonuç) in Toscana, Leopoldo II abbandonò il paese mentre veniva convocata(düzenlemek)
un’Assemblea costituente e i poteri effettivi(etkili etkin) passavano ad un triumvirato(üç kişilik grup)

Intanto(bu sırada) i democratici ripresero(yeniden başlamak) l’iniziativa(başlangıç) anche in


Piemonte. Carlo Alberto, schiacciato(ezmek mahvetmek) fra le loro pressioni e
l’intransigenza(önyargılı olma) degli austriaci che ponevano(sormak) condizioni(şart koşul) molto
pesanti(ağır) per la firma della pace(barış imzası), si decise a tentare(denemek) di nuovo la via delle
armi(silah)

L’esercito di Radetzky affrontarono(kapışmak) le truppe sabaude e gli inflissero(uğratmak) una netta


sconfitta(bariz bir yenilgi)

La stessa sera, per non mettere in pericolo(tehlikeye atmak) le sorti(gelecek)della


dinastia(hanedanlık), Carlo Alberto abdicava(tahttan çekilmek) in favore del(lehine) figlio Vittorio
Emanuele II

Questi, il giorno dopo, firmò un nuovo armistizio con gli austriaci

Gli Asburgo potevano ora procedere(ilerlemek) alla restaurazione(yeniden kurma) dell’ordine in tutta
la penisola(yarım ada)

Le truppe imperiali(imparatorsal) strinsero(sıkılaştırmak) d’assedio(kuşatma) Venezia, che avrebbe


resistito(baş etmek) eroicamente(kahramanca)per quasi 5 mesi, occuparono(meşgul olmak) il
territorio delle legazioni(elçilik) pontificie e posero(yapmak) fine all’esperienza della repubblica
toscana. Nel frattempo(bu arada) Ferdinando II riusciva a riconquistare(tekrar fethetmek) la Sicilia.

Il presidente francese Bonaparte invia(göndermek) le truppe nel Lazio

Più lunga e gloriosa(zaferli) fu la resistenza(direnme) della Repubblica romana, il cui governo si


qualificò(nitelemek) per l’energia con cui cerco di portare avanti(ileri) l’opera di
laicizzazione(laikleştirme) dello stato e di rinnovamento(yenileştirme) politico e sociale. Furono
aboliti(yürürlükten kaldırmak) i tribunali(mahkeme) ecclesiastici(papaz dini mahkemeler) e fu
decretata(hüküm vermek) la confisca(kayıp) dei beni del clero(papaz rahip sınıfı) e la rassegnazione
(boyun eğme kabullenme)alla popolazione(popülasyon) secondo una riforma agraria(tarımsal
reform)

Frattanto(bu sırada) però, da Gaeta, Pio IX si era rivolto(dikkatini çevirmek) alle potenze
cattoliche per essere ristabilito(yeniden kurmak) nei suoi territori. Il presidente Bonaparte – sia
per assicurarsi(garantilemek) l’appoggio(manevi destek) dei cattolici sia per prevenire(önlemek) un
intervento(araya girmek) austriaco – si riservò(ayırmak) il ruolo principale nella
restaurazione(yeniden kurma) pontificia, inviando(göndermek) nel Lazio un corpo di
spedizione(gönderme) che attaccò(saldırmak) all’inizio di(başlangıçlarında) giugno del ’49

I repubblicani riuscirono a tenere( tutmak) in scacco(kontrol altında tutmak) i francesi per più di
un mese e poco prima di annunciare(duyurmak) la resa(teslimiyet), simbolicamente(sembolik
olaraktan), l’Assemblea approvò(uygun bulmak kabul etmek) il testo della Costituzione(birleşme).
Mentre i francesi entravano a Roma Garibaldi lasciava la città nel vano tentativo(teşebbüs) di salvare
almeno(en azından) la repubblica Veneta.

L’unico focolaio(yuva) di rivolta(isyan) in Europa restava(kalmak) l’Ungheria di Kossuth (oltre


l’estrema resistenza(direnç) di Venezia). Per venire a capo della ribellione(isyan asileşme) il governo
austriaco chiese l’aiuto(yardım dilemek) dello Zar di Russia, preoccupato(endişelenmek) dalla
persistenza(sürüp gitme) di un focolaio(yuva) rivoluzionario(devrimsel) ai confini del suo
impero(imparatorluk). Attaccato da due eserciti(ordu) contemporaneamente(aynı zamanda) il
neonato(yeni doğan) stato magiaro(macar) fu costretto(zorlamak) a soccombere(yenilmek)

Due settimane dopo capitolava(teslim olmak) anche Venezia.

La causa principale(temel) di questo generale(genel) fallimento(iflas batma) va


individuata(kişiselleştirmek) nelle profonde(derin) fratture(ayrılma bölünme) che
attraversavano(arasından geçmek) al loro interno(iç) le forze del cambiamento(değişim) e della
rivoluzione(devrim), dividendo(bölmek) sempre più le correnti(mevcut güncel) democratico-radicali
dai gruppi liberal-moderati

1.6 LA FRANCIA DALLA SECONDA REPUBBLICA AL SECONDO IMPERO

Portato al potere da una coalizione(koalisyon) di conservatori(koruyucular), Bonaparte mostrò subito


di voler mantenere(geçindirmek sözünü tutmak) gli impegni(söz) assunti(işe alınan) col partito
(parti)dell’ordine(düzen):

una delle prime conseguenze delle elezioni(Seçim) fu la decisione(karar) del governo di


affrettare(hızlandırmak) i tempi dell’intervento militare nel Lazio

fu varata(yürürlüğe koymak) una nuova legge dell’ istruzione(öğretim) che riapriva(tekrar açmak) le
porte delle scuole e delle università alla chiesa
furono aumentate(arttırmak) le tasse(vergi) sulle imprese(başarı) giornalistiche(edebi olarak) (misura
mirata(nişan almak) a colpire(vurmak) le testate(savaş başlığı) più piccole)

una nuova legge elettorale(seçimsel)privava(yoksun bırakmak) circa 3 milioni di nullatenenti(varlıksız)


del diritto(hak) di voto(oy)

I gruppi che avevano favorito(katkıda bulunmak) l’elezione(seçim) di Bonaparte iniziavano a


guardare con sospetto(şüpheli) a un eccessivo(aşırı) rafforzamento(sağlamlaştırma) del suo
potere personale, così la Camera respinse(reddetmek) la proposta(öenri teklif) di modificare
(değiştirmek) quell’articolo(makale) della costituzione(birleştirme) che impediva(engellemek) la
rielezione(yeniden seçim) di un presidente(cumhurbaşkanı) alla scadenza(son tarih) del mandato

Pochi mesi dopo Bonaparte attuò(gerçekleştirmek) un colpo(vuruş darbe) di stato con


l’appoggio(manevi destek) dell’esercito: la camera fu occupata(meşgul) dalle truppe e
sciolta(bağımsız). Napoleone così si sbarazzò(kurtulmak) sia della maggioranza(büyüklük) che
dell’opposizione(zıtlık).

Oltre 10 mila(bin) oppositori(karşıt olanlar) furono arrestati(yakalanmış) e deportati(sürgün


edilmiş)oltremare(denizaşırı ülkeler)

Un plebiscito( halk oylaması)sanzionò(yaptırım uygulamak) l’operato di Bonaparte egli attribuì(bir


nedene bağlamak) il compito di redigere(hazırlamak) una nuova costituzione(birleşme) che:

stabiliva(sabitlemek) in 10 anni la durata del mandato presidenziale(başkanla başkanlıkla ilgili)

ripristinava(eski haline geri döndürmek) il suffragio universale ma toglieva(kaldırmak çıkarmak) alla


camera l’iniziativa(başlangıç) legislativa(yasamayla ilgili) riservandola(ayırmak saklamak) al presidente

istituiva(kurmak) un senato(senato) vitalizio(gelir) di nomina(tayin) presidenziale.(başkanlıkla ilgili)

Nel dicembre 1852 un nuovo plebiscito approvava(uygun bulmak) la restaurazione(yeniden kurma)


dell’impero

Luigi Napoleone assumeva(istihdam etmek) così il nome di Napoleone III col diritto di
trasmettere(yaymak miras bırakmak) il titolo imperiale(imparatorsal) ai suoi eredi(mirasçı)

Capitolo 2: SOCIETÀ BORGHESE E MOVIMENTO OPERAIO(işçi hareketleri)

2.1 LA BORGHESIA(burjuvalık) EUROPEA

Nel ventennio(20 yıllık zaman süreci) successivo(bir sonraki) al 1848 la borghesia(burjuva) crebbe e si
affermò(iddia etmek) come ceto(sosyal sınıf) sociale essenziale(temel). Riuscì a presentarsi(temsil
etmek) come portatrice(getirici) e depositaria(sırdaş) degli elementi di novità e
trasformazione(değişme) e a far valere(değerinde olmak) le sue influenze(etki) e le sue linee guida
che si traducevano in:

merito individuale

libera iniziativa(başlangıç)

concorrenza(rekabet)

innovazione(yenilik) tecnica

La borghesia inoltre(ayrıca) includeva(dahil olmak) una gamma(sınır) ampia(geniş) di figure e


posizioni sociali: dall’artigiano(zanaatçi zanaatkar) e contadini(çiftçi) piccolo proprietari(sahip), ai
ceti emergenti(meydana çıkan), ai grandi magnati(güçlü zengin iş adamı) dell’industria(endüstri
sanayii) più il ceto medio che costituiva(oluşturmak) la piccola borghesia. La borghesia europea
aveva il suo stile di vita che manifestava(göstermek) attraverso:

abbigliamento(giysi)

arredamento(aksesuar eşya)

etica(etik) e cultura tradizionale (la morale sessuale(seksüel ahlak), l’austerità(ciddilik), il


risparmio(birikim), la subordinazione(hizmet etme) della donna, la povertà(kıtlık fakirlik) era vista
come un peccato e le doti(beceri) morali(ahlaki) come garanzie(garanti) della posizione sociale)

2.2 OTTIMISMO(iyimserlik) BORGHESE E CULTURA POSITIVA

L’ottimismo della metà dell’ottocento si basava su 2 pilastri(destekçi): lo sviluppo(gelişme)


economico e le conquiste(fetih) della scienza. Proprio per questo le scienze naturali erano
predominanti(egemen) e sintomo(belirti semptom) di progresso(ilerleme) nella cultura europea. Il
positivismo(pozitivizm) era una sorta di(türü çeşidi olmak) mentalità(zihniyet) diffusa(yaygın) per
ricercare(araştırmak) e interpretare(yorumlamak) la realtà. Le teorie darwiniane(Darwinsel)
influenzavano(etkilemek) il dibattito(anlaşmazlık) filosofico(felsefik) e agirono(harekete geçirme)
sulla mentalità(zihniyet) e sulla credenza(inanç) delle classi dirigenti(yönetici) e popolari. Erano però
anche quelle che contraddicevano(inkar etmek) le teorie religiose ma quelle che
alimentavano(beslemek) la fiducia(güven) nel progresso(işlem) dell’umanità(insanlık) e della
convinzione(fikir düşünce) di poter controllare(kontrol etmek) grazie alla scienza il corso della natura
e degli stessi processi(işlem süreç)sociali

2.3 LO SVILUPPO ECONOMICO

Dal 1848 in poi l’economia europea conobbe una forte espansione(genişleme) (aumento(artış)dei
salari(maaş), dei prezzi, dei profitti(kar)). Tra il 1850 e il 1873 ci fu il boom(patlama) dell’industria che
avvantaggiò(avantajlı olmak) le nuove potenze(güç) industriali(sanayiisel) come Francia e Germania
che diminuirono(azaltmak) il divario(görüş ayrılığı) che le separava(ayırmak) dalla Gran Bretagna. Si
svilupparono(gelişmek) soprattutto il settore(sektör) meccanico(mekanik) e siderurgico(demir ve
çelik) in senso sia qualitativo(niteliksel) che quantitativo(macchina a vapore(dumanlı makine), telai
meccanici(dokuma makineleri), combustibile(yakıt) minerale). I costi crescenti(artan) degli
impianti(içine yerleştirilmiş) e l’accresciuta(gelişmiş) concorrenza(rekabet) diedero un forte
impulso(ani istek) all’aumento(artış) delle dimensioni(boyut) e delle
concentrazioni(konsantrasyon) aziendali(şirket şirketle ilgili)(nascono le società per azioni).
L’eccesso(aşırılık) di fiducia nell’espansione(gelişme) del mercato(tezgah) fu all’origine di (temelinde
olmak temeli olmak)2 crisi scoppiate tra il 1856/57 e il1866/67 che furono anche le prime due crisi
del capitalismo moderno. I fattori(faktör) all’origine del boom furono:

la rimozione(alma) degli ordinamenti(kural düzen) corporativi(tüzel) che bloccavano(engellemek) la


mobilità(hareketlilik) del lavoro e dell’innovazione(yenilik) tecnologica

il trionfo(zafer) del libero scambio(değiş tokuş)(reti(ağ)commerciali(ticari)con riduzioni(küçültme)


doganali(gümrük))

aumento della disponibilità(mevcudiyet) di materie prime

scoperta(keşif) di nuovi giacimenti(alüvyon) auriferi(altın sahaları) in California che fecero


confluire(birleşmek) in Europa grandi quantità di metalli preziosi
affermazione(iddia ifade) e diffusione(yayılma) di nuovi mezzi di trasporto(taşıma araçları) e
comunicazione(iletişim)(ferrovie(demiryolu), navi a vapore(buharlı gemi))

2.4 RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI(taşımacılık) E MEZZI DI COMUNICAZIONE(iletişim araçları)

Questi nuovi mezzi influenzarono(etkilemek) significativamente(manasal olarak) le


abitudini(alışkanlık) e i modi di pensare della gente comune e l’immaginario(hayali) del mondo
cambiò(değişmek) radicalmente(radikal olarak) e sono:

1. il treno
2. la navigazione(gemiyle ilgili) a vapore
3. il telegrafo(telgraf)
2.5 LA CITTA’ MODERNA
Con l’affermazione(iddia ifade) della borghesia ci fu anche una crescita del proletariato(işçi
sınıfı) e una sviluppo(gelişme) di grani centri urbani(şehirsel) a partire(den yola çıkmak)
soprattutto dal 1870
Due furono le cause principali:
1. lo sviluppo industriale(sanayiisel gelişim)(occasioni(fırsat) di lavoro)
2. la rivoluzione dei trasporti(taşımacılık) (più facile spostarsi(hareket etmek taşınmak))

La sovrappopolazione(aşırı nüfus) delle città fu però causa di epidemie(epidemi) e di alta


mortalità(ölüm oranı). I pubblici(halk) poteri cominciarono allora ad
interessarsi(ilgilenmek)dei problemi cittadini(vatandaş) e si svilupparono(geliştirmek) gli
apparati(sistem düzen)gli burocratici(bürokratik) in grado di(kapasitesi
olmak)governare(yönetmek)le città.

2.6 IL MONDO DELLE CAMPAGNE(köy)

Tra il 1850 e il 1860 i progressi nell’agricoltura(tarım) non cambiarono di molto la


situazione del contadino che quindi(dolayısıyla) cominciò a migrare(göç etmek) verso le
città. Esodo(göç) dalle campagne e per gli europei anche verso l’America del nord(kuzey).

2.7 IL PROLETARIATO(işçi sınıfı)URBANO(kentsel) E IL MOVIMENTO(hareket)


OPERAIO(işçi) DOPO IL 1848
Lo sviluppo della grande industria(sanayii) rese(yapmak) il proletariato di fabbrica
sempre più consistente(sağlam) ma i salari(maaş) di questi lavoratori(işçi)non erano
di molto superiori a quelli di un contadino e quindi non sufficienti(başarılı) al
sostentamento(besin) nelle città. La precarietà(dengesizlik) della posizione operai
contrastava(karşı koymak) ampiamente(geniş çapta) con la prosperità(başarı) della
borghesia(burjuva). La classe operaia matura(olgun) una coscienza(vicdan) di classe e
sviluppa le associazioni(birleşme)operaie(işçi). In Inghilterra vengono
rafforzate(sağlamlaştırmak) le Trade Unions e nel 1868 il Trade Unions Congress
radunava(bir araya getirmek) i delegati(temsilci) dei maggiori sindacati(işçi sendikası).
In Francia invece i poche nuclei(çekirdek) erano organizzati(organize edilmiş) a base
locale(yöresel) ed erano illegali(yasadışı) e si dividevano in:
comunismo(komünizm) insurrezioni(isyan) sta di Gustave Blanqui
federalismo(federalizm) a sfondo(açık bir şekilde) anarchico(anarşik) di Proudhon
In Italia le teorie prudoniane(Proudhan teorileri) influenzavano(etkilemek) le teorie
socialiste(Sosyalist) di Pisacane e Ferrari ma il proletariato(işçi sınıfı) di fabbrica era
pressoché(neredeyse) inesistente(var olmayan) e i pochi nuclei di operai erano di
mutuo(karşılıklı)soccorso(yardım).
In Germania c’era una forte classe operaia e nel 1857 Lassalle, leader del movimento
socialista, fondò l’Associazione(dernek) dei lavoratori tedeschi che fu il primo
esempio di partito(parti) operaio organizzato su scala(sıra) nazionale.

2.8 MARX E IL CAPITALE


Scritto nel 1867 costituisce un nuovo soggetto rivoluzionario: il proletariato
industriale. Sarà fondamentale il movimento operaio e la cultura
occidentale(batıyla ilgili). Il socialismo(sosyalizm) non è più solo
un’utopia(ütopya) la cui riuscita dipende dalle capacità dell’insurrezione(isyan) ma
scaturisce(ortaya çıkmak) dalle leggi(kanun yasa) stesse dello sviluppo economico e
dall’azione consapevole(bilinçli) del proletariato(işçi sınıfı)
2.9 L’INTERNAZIONALE(uluslararası) DEI LAVORATORI
Nel 1862 una delegazione(temsilciler heyeti) dei lavoratori francesi va a
un’esposizione(maruz kalma) a Londra e stabilisce insieme alle Trade Unions di dar
vita a un’associazione aperta anche ad altri paesi. Nel 1864 si
svolge(gerçekleştirmek) la prima riunione(toplantı) dell’associazione internazionale
dei lavoratori (o prima internazionale) che divenne un punto di
riferimento(kaynakça) per i lavoratori europei. Si divise tra veri socialisti e prudoniani
e poi arrivarono anche le idee anarchiche(anarşik) di Bakunin. Nel 1872 Marx riesce a
mettere in minoranza(azınlık) i bakuniani e fa spostare(yerini değiştirmek) la
sede(yer)a New York causandone(neden olmak) la fine(son) anche se sarà poi
ufficialmente(resmen resmi olarak) sciolta(bağımsız) nel 1876.
2.10 IL MONDO CATTOLICO DI FRONTE(karşıda) ALLA SOCIETA’ BORGHESE
Il mondo cattolico era critico nei presupposti(varsayım) laici e
individualistici(bireyselciler) della nuova società e Pio IIX voleva riaffermare(tekrar
belirtmek) la più rigida(sert) ortodossia(ortdokos) dottrinaria(doktrinci).
Nel 1854 viene proclamato(ilan etmek) il dogma(doktrin) dell’immacolata(tertemiz
mükemmel)concezione(fikir). Nel 1864 con un’enciclica(bir çok yere gönderilmek
üzere yazılmış) viene condannato(mahkum etmek) il liberalismo, la democrazia, il
socialismo e la civiltà(uygarlık) moderna. Nel 1870 ci fu il Concilio(konsey) Vaticano I
con la proclamazione(duyuru) dell’infallibilità(şaşmazlık) del papa che crea una
frattura(anlaşmazlık) tra il papato e i vari stati cattolici ed infatti(nitekim) quando nel
1870 arrivano le truppe italiane a Roma nessuno stato corre in soccorso(yardıma
koşmak) del papa.
In realtà la civiltà borghese lasciava un ampio(geniş) spazio ai movimenti cristiano-
sociali.

Capitolo 3: L’UNITÀ(birleşme) D’ITALIA


In Italia le conseguenze(sonuç) della seconda restaurazione(yeniden kurma) furono
gravi(ağır) soprattutto in termini di mancata evoluzione(evrim ilericilik) delle
strutture politiche, ma anche per lo sviluppo economico.
l Lombardo-veneto, la regione(bölge) più economicamente(ekonomik olarak)
avanzata(ileri), fu sottoposto(tabi tutmak) a un pesante regime di occupazione(işgal)
militare cui si accompagnò(eşlik etmek) un inasprimento(kötüleşme) della già
forte pressione fiscale(finansal). Né a tutto ciò faceva riscontro(geribildirim) un
adeguato(etkili) sviluppo delle opere pubbliche(halk); l’Impero asburgico vide
così allargarsi(genişletmek) il fossato(hendek) di risentimento(garez) e di
incomprensione(anlayamama) che separava(ayırmak) la monarchia(monarşi) dalle
popolazioni(popülasyon) italiane.
Nello Stato pontificio(kurumlu), riorganizzato(tekrar düzenlemek) secondo il vecchio
modello teocratico(teokratik)-assolutistico(mutlakiyetçi), democratici(demokratik) e
liberali furono perseguitati(baskı yapmak taciz etmek) e il potere restò(kalmak) nelle
mani di una ristretta(kısıtlı) oligarchia(oligarşi) di prelati(baş rahip).
Anche nel Regno delle due Sicilie il ritorno(geri dönüş) al sistema
assolutistico(mutlakiyetçi) fu integrale(bütün). In campo(alanında)
economico(ekonomik), la politica dei governi borbonici( burbon)fu
improntata(doğrultmak) a un gretto(eski kafalı geri kafalı yobaz)
conservatorismo(muhafazakarlık) e la relativa(ilgili göreceli) mitezza(yumuşaklık
hafiflik) della pressione(baskı) fiscale si traduceva(çevirmek) in una forte
limitazione(sınırlama) della spesa(alışveriş) statale(milli). I settori(sektör)più
sacrificati(gözden çıkarmak) furono così quelli dell’istruzione(öğretim) e delle opere
pubbliche
La poche iniziative(başlangıç) dei governi(hükümet devlet) nel campo dei lavori
pubblici si concentrarono(konsantre olmak) nel napoletano(Napolili) e dunque
l’insofferenza(hoşgörüsüzlük tahammülsüzlük) di questo stato di cose era
particolarmente(özenle) viva in(canlı olmak) Sicilia, dove l’opposizione(zıtlık) al
restaurato(yeniden düzenlemek) centralismo(merkeziyetlik)napoletano
accomunava(yakınlaşmak)aristocrazia(aristokrasi) borghesia e masse(kütle) popolari
3.2 L’ESPERIENZA(deneyim tecrübe) LIBERALE(liberal) IN PIEMONTE E L’OPERA DI
CAVOUR
Diversa fu la vicenda(olay gidişat) politica del Piemonte, dove, poté
sopravvivere(sağ kalmak) l’esperimento(deney) costituzionale(anayasasal
anayasada bulunan).
Quando, nell’agosto del ’49, fu conclusa(sonuçlandırmak) la pace con l’Austria –
in base alla quale il Piemonte si impegnava(meşgul etmek) a pagare una forte
indennità(yardım) di guerra – la Camera rifiutò(reddetmek) d’approvarla(uygun
bulmak). La corona(taç) e il governo D’Azeglio, decisero di sciogliere(dağılmak
sona erdirmek) la Camera e di indire(toplantıya çağırmak) nuove
consultazioni(görüşme) da cui venne fuori una maggioranza(büyüklük)
“moderata” che approvò(kabul etmek) la pace. Il governo D’Azeglio poté così
portare avanti l’opera di modernizzazione(modernleşme) dello stato;
tappa(aşama) fondamentale(temel olan) fu l’approvazione(onay) della legge
Siccardi che riordinava(düzene sokmak) i rapporti tra Stato e Chiesa,
ponendo(yapmak) fine agli anacronistici(tarih hatasına sahip) privilegi(ayrıcalık)
di cui il clero(rahipler sınıfı) godeva(zevk almak)
La battaglia per l’approvazione(onay) della legge Siccardi vide emergere(ortaya
çıkmak) nelle file(sıra) della maggioranza(büyüklük) liberal-moderata(ılımlı) un
nuovo leader: il conte Camillo Benso di Cavour, aristocratico e uomo
d’affari(mesele), proprietario(sahip) terriero(toprak sahibi)e giornalista(gazeteci).
Cosmopolitismo(kozmopolitizm) culturale e intraprendenza(cesaret) borghese
furono le due componenti(birleşik)decisive(kesin) nella formazione(düzen) di
Cavour, il cui ideale(ideal) politico era quello di un liberismo(özgürlük liberizm)
moderato(ılımlı), moderno e pragmatico(pragmatik), comunque(ne olursa olsun)
molto lontano dai valori base della democrazia ottocentesca(1800 lere ait).
Cavour entrò a far parte del gabinetto(hükümet) D’Azeglio come ministro(bakan)
dell’Agricoltura(tarım) e del Commercio(ticaret) nel 1850, due anni dopo,
quando si era già reso(yapmak) protagonista(baş karakter) di una
rivoluzione(evrim) parlamentare(parlamenter) promuovendo(terfi etmek) un
accordo(anlaşma) fra l’ala(kanat) più progressista(sol görüşlü) della
maggioranza(büyüklük) moderata(ılımlı) e la componente(unsur) più moderata
della sinistra democratica, fu nominato(tayin etmek) dal Re a sostituire(yerine
bakmak) il dimissionario(istifa eden) D’Azeglio
L’avvento(geliş) di Cavour affermò(iddia edilmek)
quell’interpretazione(yorumlama) parlamentare(parlamenter) dello
Statuto(anayasa) che faceva dipendere(e bağlı olmak) la vita del governo non
solo dalla fiducia(güven) del sovrano(kral), ma anche dal sostegno(destek) di una
maggioranza in parlamento.
Cavour si adoperò( kullanmak) per sviluppare l’economia del suo paese e
per integrarla(bütünleştirmek kaynaştırmak) nel più ampio(geniş)
contesto(koşul) europeo adottando(nüfusuna geçirmek) una linea(çizgi hat)
decisamente(kesinlikle kesin olarak) liberoscambista(serbest ticaret).
Notevoli(dikkate değer) progressi(süreç işlem) si registrarono(resmi kayda
geçirmek) anche nel campo delle opere pubbliche, cui Cavour diede un fortissimo
impulso(uyarı), a costo di(pahasına) inasprire(canından bezdirmek) la pressione
fiscale(finansal). Lo sviluppo delle ferrovie(demiryolu) ebbe effetti positivi sul
commercio(ticaret), ma servì(işe yaramak) anche da stimolo(harekete geçirme)
per l’industria siderurgica(demir ve çelik) e meccanica
Le condizioni delle classi subalterne(ast) non conobbero miglioramenti
(ilerleme)sostanziali(önemli).
Il tasso(oran) di analfabetismo(cahillik) si mantenne(sürdürmek)
elevato(kaldırılmış).
Nonostante(rağmen) tutto, Cavour riuscì così a dimostrare(göstermek) che la
causa delle libertà faceva tutt’uno con quella del progresso economico e a
diventare il naturale punto di riferimento(kaynakça kaynak) per la
borghesia(burjuva) liberale di tutta Italia.
3.3 IL FALLIMENTO(çöküş) DELL’ALTERNATIVA(alternatif) REPUBBLICANA
IL FALLIMENTO DELL’ALTERNATIVA REPUBBLICANA Le sconfitte(yenilgiler) del
’48-49 non avevano mutato(mutasyona uğramak şekil değiştirmek) nella
sostanza(esas) la strategia di Mazzini che da un lato(köşe) si preoccupò di
intensificare(şiddetlendirmek) i rapporti con i maggiori esponenti(temsilci) di
tutto il movimento democratico europeo, dall’altro si adoperò(kullanmak)
instancabilmente(yorulmaksızın) per ritessere(tekrar dokumak) le fila(dizi)
dell’attività cospirativa(komplocu) in Italia. I risultati furono, però,
fallimentari(çökmüş). Mazzini fondo nel 1853 a Ginevra una nuova
formazione(oluşum) politica cui diede il nome di Partito d’Azione(hareket). Fin
dall’inizio(başlangıca kadar) degli anni ’50 si delinearono(sınırlarını çizmek) però
fra i democratici italiani nuovi orientamenti(siyasi eğilim) che tendevano(eğilim
göstermek) a mettere in discussione(tartışmaya koymak) la guida(rehber) politica
di Mazzini ritenendola(olarak görmek) o troppo intransigente(muhafazakar
inatçı) o, collocandosi(koymak) già in una prospettiva(perspektif)
socialista(sosyalist), troppo moderata.
Negli stessi anni nacque anche ufficialmente(resmi olarak) un
movimento(hareket) indipendentista(bağımsızlık) filopiemontese(piemonteliler)
che promuoveva(terfi ettirmek) l’unione(bağlantı) di tutte le correnti(geçerli),
democratiche e moderate, intorno all’unica(etrafında) forza in grado di
(kapasitesi olmakI)raggiungere(varmak) l’obiettivo: la monarchia
costituzionale(anayasada bulunan) di Vittorio Emanuele II. Il movimento si diede
una struttura(yapı) organizzativa(düzenleyici) e assunse(üstlenmek) il nome di
Società Nazionale
3.4 LA DIPLOMAZIA(diplomasi) DI CAVOUR E LA II GUERRA
D’INDIPENDENZA(bağımsızlık)

Prima preoccupazione(sorun) in politica estera ed economica di Cavour fu quella


di avvicinare(yakınlaştırmak) il Piemonte all’Europa più moderna. Un passo(geçiş)
importante in questa direzione fu compiuto(yerine getirmek) nel 1855, quando il
governo piemontese(Piemonteli) rispose(karşılık vermek) positivamente(pozitif
olarak) all’invito(davet) rivoltogli(yönelik) da Francia e Inghilterra di
associarsi(birleştirmek) alla guerra contro(karşısında) la Russia e
inviò(göndermek) in Crimea(Kırım) un corpo di 18.000 uomini. In questo modo il
Piemonte ottenne(elde etmek) di sedere come stato vincitore(kazanan) alla
conferenza(konferans) di Parigi del 1856. Cavour protesto(protesto) contro la
presenza(mevcudiyet) militare(askeri) austriaca(Avusturyalı) nelle
legazioni(elçilik) pontificie(Papa) e denuncio(ihbar) il malgoverno(kötü
hükümet) dello Stato della Chiesa e del Regno delle due Sicilie come causa di
tensioni(gerginlik) rivoluzionarie(devrimci) e dunque(dolayısıyla) minaccia(tehdit)
dell’equilibrio(denge) europeo.
L’esperienza(deneyim) del congresso(kongre) di Parigi fu però avara(cimri) di
risultati concreti(somut). Cavour ne uscì convinto(ikna edici) che era necessario,
da un lato, mantenere(sözünü tutmak tutmak) viva l’agitazione(huzursuzluk)
patriottica(vatansever) (con l’appoggio(manevi destek) alla Società
Nazionale(ulusal toplum)); dall’ altro, assicurarsi(garantilemek) l’appoggio
dell’unica grande potenza europea veramente(gerçekten) interessata ad una
modifica(değişim çözüm) dello status quo: la Francia di Napoleone III.
Fu proprio il gesto(jest hareket) isolato(ayrı olmak)di un mazziniano, che voleva
vendicare(intikam almak) l’intervento contro la Repubblica Romana, ad
affrettare(hızlandırmak) i tempi dell’alleanza(ittifak) franco-piemontese. Nel
gennaio 1858, Felice Orsini, un repubblicano(cumhuriyetçi), attentò(girişmek)
alla vita dell’imperatore ma fallì(başarısız olmak) l’obiettivo. Orsini aveva
agito(harekete geçmek) di propria iniziativa. Ma il suo gesto gettò ulteriore(ilave)
discredito(güvensizlik) sul movimento mazziniano e diede spunto(ipucu) a Cavour
per ribadire(özellikle vurgulamak) l’urgenza(aciliyet) di una soluzione(çözüm) del
problema italiano. Ebbe così la strada spianata(düzgünleştirmek) verso la
conclusione(sonuçlandırma) di un’alleanza franco-piemontese sancita(resmen
onaylanmış) in incontro(karşı olarak) segreto svoltosi(çözmek)nel luglio 1858
nella cittadina termale(kaplıca) di Plombières. Gli accordi(anlaşma)
ipotizzavano(ima etmek) un regno(krallık) dell’Alta Italia
comprendente(kapsayan), oltre al Piemonte, il Lombardo-veneto e l’Emilia
Romagna, sotto la casa sabauda (che avrebbe ceduto(vazgeçmek) alla Francia
Nizza e la Savoia); un regno dell’Italia centrale formato dalla Toscana e dalle
province(bölge) pontificie(kurumlu); un regno meridionale(güney) liberato dai
Borbone. Al Papa sarebbe stata offerta la presidenza(başkanlık) della futura
Confederazione(konfederasyon) italiana
Dietro questo progetto si celavano( gizlemek)due diversi disegni(çizim): quello di
Napoleone III, che mirava a(nişan almak) porre(yapmak) l’Italia sotto il suo
controllo; e quello di Cavour, che contava(saymak) sulla forza d’attrazione(çekim)
del Piemonte nei confronti(kıyaslama) degli altri stati italiani. Premessa(sebep)
indispensabile(gerekli) per la riuscita(başarılı) dei progetti di Cavour era la guerra
contro(karşı) l’Austria. Il governo piemontese fece il possibile per far
salire(çıkmak) la tensione(gerilim gerginlik) con lo stato vicino tanto che fu lo
stesso governo asburgico a creare il tanto sospirato(iç çekmek) casus belli
inviando un secco(sert açık) ultimatum(ultimatom)al Piemonte e che Cavour
ebbe buon gioco di respingere(reddetmek).
I Franco-piemontesi spostarono(yerini değiştirmek) il grosso delle truppe sul
Ticino e sconfissero(yenilgiye uğratmak) gli asburgici aprendosi la via di Milano.
In questa situazione estremamente(aşırı bir şekilde) favorevole(olumlu avantajlı)
Napoleone III decise unilateralmente(tek taraflı) di interrompere(ara vermek) la
campagna(köy harekat) e propose agli austriaci un armistizio(ateşkes), che fu
firmato l’11 luglio a Villafranca. L’impero asburgico rinunciava(vazgeçmek)
alla Lombardia e la cedeva(vazgeçmek) alla Francia (che l’avrebbe poi “girata” al
Piemonte), mantenendo il Veneto. La notizia(haber) dell’armistizio
suscitò(ortaya çıkarmak) lo sdegno(öfke) dei democratici italiani e
colse(yakalamak) di sorpresa(sürpriz) lo stesso Cavour che rassegno(istifa etmek)
le dimissioni(istifa).
Fra i motivi(sebep gerekçe) che avevano spinto(itmek) l’imperatore c’erano le
pressioni(baskı) dell’opinione(görüş fikir) pubblica(yayınlamak)
impressionata(etkilenmiş) dagli alti costi(masraf) della guerra; c’era la
minaccia(tehdit) di un intervento(araya girme) della
Confederazione(konfederasyon) germanica a fianco(yanında) dell’Austria: ma
c’era anche la nuova situazione nell’Italia centro-settentrionale(kuzeyden gelen
kuzey) che vanificava(engellemek) il progetto ideato(idealleştirilmiş) a
Plombières. A Firenze e nei ducati(dük) Modena e Parma, una serie di
insurrezioni(isyan) aveva costretto(zorlamak) alla fuga(kaçış) i vecchi sovrani.
Poco dopo la sollevazione(isyan) si estese(genişletmek) anche allo stato della
chiesa; i moti furono saldamente(sıkıca sağlamca) controllati dai moderati(ılımlı
siyasetçiler) e i governi provvisori(geçici) che si costituirono si
pronunciarono(telaffuz edilen) per l’annessione(ilhak) al Piemonte.
Dopo alcuni mesi di stallo(çıkmaz), Cavour, tornato a capo del governo nel
gennaio 1860, poté così negoziare(anlaşmaya varmak) la cessione(tasfiye) alla
Francia di Nizza e della Savoia – cui il Piemonte non era più tenuto dopo
Villafranca – in cambio(değişimde) dell’assenso(takdir) francese alle annessioni
nell’Italia centrale

3.5 GARIBALDI E LA SPEDIZIONE DEI MILLE


Allargando(genişletmek) i suoi confini verso la Lombardia e l’Italia centrale, lo
Stato sabaudo si avviava(kurmak) a diventare uno Stato nazionale. Un simile
risultato poteva apparire soddisfacente(tatmin edici) a Cavour e ai moderati; ma
certo non accontentava(memnun etmek) i democratici. Tornava
d’attualità(güncel olaylar) l’idea di una spedizione di volontari(gönüllü) nel Regno
delle due Sicilie, era infatti proprio la Sicilia, in stato latente(gizli) di
rivolta(isyan) contro il governo napoletano, a offrire un terreno(maddi)
favorevole(olumlu) per un’iniziativa(başlangıç) rivoluzionaria(devrimci)

Furono due mazziniani siciliani esuli(sürgün) in Piemonte, Francesco Crispi e


Rosolino Pilo, a concepire(tasarlamak) il progetto di una spedizione nell’isola.
Crispi e Pilo cercarono, da una parte, di organizzare(düzenlemek) una rivolta
(isyan)locale(yöresel) prima dello sbarco(iniş) dei volontari; dall’altra, di
assicurare(garantilemek) alla spedizione un’efficiente(etkili) guida politica e
militare(askeri) e di garantirsi nel contempo(aynı zamanda) un qualche
appoggio(manevi destek) del governo piemontese.

Crispi si adoperò( kullanmak faydalanmak)per convincere Giuseppe Garibaldi ad


assumere(üstlenmek sona erdirmek) la guida della spedizione. Cavour, che
temeva(korkmak) le complicazioni(komplikasyon) internazionali(uluslararası) e
vedeva nella spedizione un’occasione(fırsat) per il rilanci( tekrar fırlatma)per i
mazziniani, la avversò(karşıt olmak), pur(halde)senza far nulla di(hiçbirşey
yapmamak) serio(ciddi) per impedirla(engellemek). Vittorio Emanuele II guardava
invece con malcelata(apaçık) simpatia(sempati) al tentativo di (teşebbüsünde
olmak)Garibaldi.

Nella notte fra il 5 e il 6 maggio 1860, poco più di mille volontari presero il mare a
Quarto, presso(dikkatine vasıtasıyla) Genova. Pochi giorni dopo, i volontari
sbarcarono(karaya çıkmak) a Marsala e penetrarono(girmek içe işlemek)
nell’entroterra(iç bölge), accolti(içeri buyur etmek) con entusiasmo(heves)
dalla popolazione(popülasyon). Il 15 maggio, a Calatafimi, le colonne(direk)
garibaldine entrarono in contatto(temas halinde) con un contingente(koşullu)
borbonico e riuscirono a metterlo in fuga(kaçmaya koyulmak), potevano adesso
puntare(yönelmek) su Palermo. All’arrivo(varış) delle avanguardie(öncü)
garibaldine, la città insorse(ayaklanmak), i contingenti(koşullu)
governativi(düzenleme) furono costretti ad abbandonare il capoluogo(baş
kent), dove Garibaldi aveva assunto(üstlemek) la dittatura(diktatür) in nome di
Vittorio Emanuele II e proclamò(duyurmak) la decadenza(bozulma) della
monarchia borbonica.

Fra giugno e luglio sbarcarono a Palermo quasi 15.000 volontari. Col loro
apporto(ilave), Garibaldi poté muovere(hareket etmek) all’attacco delle truppe
borboniche e sconfiggerle(yenmek) il 20 luglio a Milazzo,
costringendole(zorlamak) a rifugiarsi(sığınmak) sul continente(kıta).

Di fronte(karşıdaki)all’inatteso(beklenmeyen) successo(başarı) dell’azione


garibaldina, il primo ministro piemontese mostrò, da un lato, di volerne
agevolare( yardım etmek)il buon esito(sonuç), favorendo l’afflusso(akın)di
armi(silah) e di volontari in Sicilia; dall’altro, tentò(cezbetmek) di
bloccare(engellemek) gli ulteriori(ilave ek) sviluppi(gelişim), suscitando(ortaya
çıkmak) un movimento di opinione pubblica favorevole all’annessione(ilhak) al
Piemonte. Fra i patrioti(vatansever) giunti dal nord(kuzey), che miravano a una
meta essenzialmente(özünde temelde) politica, e i contadini insorti(isyan), che si
preoccupavano invece di(nın nin yerine) raggiungere(yetişmek) i propri obiettivi
(la lotta per le terre), nacque così un contrasto(zıtlık) insanabile(telafisi mümkün
olmayan), sfociato(dökülen) in episodi(anlatımda) di dura
repressione(engelleme).

Intanto(bu sırada) i proprietari(sahipler) terrieri(toprak), spaventati(şaşırtmak)


dalle agitazioni(huzursuzluk) agrarie(tarımsal), guardavano sempre più
all’annessione al Piemonte come all’unica efficace(etkili) garanzia(garanti) per la
tutela(eğitim) dell’ordine sociale

3.6 L’INTERVENTO PIEMONTESE E I PLEBISCITI(referandum)


Garibaldi profittando( faydalanmak) della benevola(iyiliksever)
neutralità(nötrlük) della flotta(donanma) inglese, riuscì a sbarcare(karaya
çıkmak) in Calabria e poi risalì(e dayanmak)velocemente(hızlıca) la
penisola(yarımada).

Il 7 settembre, Garibaldi fece il suo ingresso(giriş) trionfale(zafersel) a Napoli. La


città liberata(serbest özgür) rischiava(riske atmak) di trasformarsi(tamamen
değişmek) in un quartier(4 lü) generale(general) dei democratici e di diventare la
base per una spedizione nello Stato pontificio(urumlu). Non restava(kalmak),
per il governo piemontese, altra scelta se non quella di prevenire(önlemek)
l’iniziativa garibaldina con un intervento militare(askeri). Dopo che Cavour ebbe
ottenuto l’assenso(takdir) di Napoleone III, le truppe regie(yönetmenlik)
varcarono(aşırı gitmek) i confini dello Stato pontificio e invasero(işgal etmek)
l’Umbria e le Marche. Ai primi di ottobre l’esercito sabaudo iniziò la
marcia(yürüyüş askeri) verso il mezzogiorno(öğlenleyin).

Una volta esclusa(hariç tutulan) l’ipotesi di uno scontro(fikir ayrılığı)


fratricida(kardeş katili), il 21 ottobre, in tutte le province meridionali(güney) e in
Sicilia si tennero plebisciti(referandum) a suffragio(oy hakkı) universale maschile,
nella forma voluta da Cavour.

A Garibaldi non restò(kalmak) che attendere(beklemek) l’arrivo(varış) dei


piemontesi (Teano, 25 ottobre 1860) per cedere(vazgeçmek) loro ogni
responsabilità(sorumluluk) nel governo delle province liberate.
Il 17 marzo 1861, il primo parlamento(parlemento) nazionale
proclamava(duyurmak) Vittorio Emanuele II re d’Italia.
3.7 LE RAGIONI DELL’UNITA’
L’Italia unita si presentava, almeno da un punto di vista(bakış açısı) formale,
come il risultato dell’allargamento(genişleme) di uno Stato regionale(bölgesel), e
da questo l’intero(bütün) paese si vedeva imporre(emir vermek) sovrano e
istituzioni(kurum yerleşmiş gelenek), leggi e ordinamenti(kural düzen)
In Italia, però, l’unità fu preparata da un ampio moto(geniş hareket) di
opinione(fırsat) pubblica(halk halka ait) che coinvolse(ilgi uyandırmak) gli strati
(tabaka)sociali più attivi e dinamici(hareketli), seppur(ne derecede)
minoritari(marjinal): intellettuali, studenti e anche una borghesia
produttiva(üretken).
Fu dunque proprio grazie ai suoi progressi economici, oltre che al suo
modello istituzionale(kurumsal) indubbiamente(şüphesiz) più avanzato e
liberale(özgür) che il Piemonte poté conquistare(feth etmek) un ruolo
egemone(egemen)
Infine(son olarak), l’unità non sarebbe stata raggiunta(varmak), in tempi così
brevi, senza l’aiuto di una serie di circostanze(durum) favorevoli(olumlu) a livello
internazionale(uluslararası seviyede): la benevola(iyilik sever)
neutralità(nötrlük) della Gran Bretagna, l’isolamento(uzaklaşma) del Regno
delle due Sicilie e dell’Impero asburgico, l’appoggio(manevi destek) di
Napoleone III nella guerra del ’59.

Capitolo 4: L’EUROPA DELLE GRANDI POTENZE (1850-1890)

4.1 LA LOTTA PER L’EGEMONIA(egemenlik) CONTINENTALE(kıtasal avrupa


kıtasına ait)
Il ventennio 1850-70, segnato(işaretlenmiş) da ben quattro guerre, fu
caratterizzato da un elevato(yüksek) tasso di(oranı olmak) conflittualità(iç
çatışma) e di instabilità(dengesizlik), originata(meydana gelen) soprattutto del
tentativo(teşebbüs) della Francia di Napoleone III di riaffermare(tekrar
belirtmek) la sua posizione contrapponendosi(ile karşılaştırmak) all’Impero
asburgico.
Ma l’indebolimento(güçsüzleştirme) dell’Austria ebbe fra le sue conseguenze
quella di facilitare(kolaylaştırmak) l’ascesa(çıkış) della potenza prussiana. La
crescita della Prussia costituiva una minaccia intollerabile(dayanılmaz) per la
Francia, che da oltre due secoli aveva fondato la sua egemonia
continentale(kıtasal) proprio sulla debolezza(güçsüzlük) e sulla
frammentazione(parçalanma) politica della Germania: la strada dell’unità
tedesca passava quindi inevitabilmente(kaçınılmaz bir şekilde) attraverso lo
scontro(çarpışma) con la Francia.

L’esito(sonuç) di questo scontrò(çarpışmak) elevò(kaldırmak) la Germania al


ruolo di(rolünde olmak) garante(kefil) di un nuovo equilibrio(denge) e di
fulcro(dayanak noktası) di un sistema di alleanze(ittifak) mirato
all’isolamento(yalnızlık) della Francia.

Sul piano delle politiche interne(iç), le sconfitte(yenilgi) dei democratico-


radicali(radikal) del ’48 non pregiudicarono(etkilemek) il cammino(yürüyüş)
dell’Europa verso forme più avanzate di governo:

la Gran Bretagna consolidò(güçlendirmek) le sue istituzioni(gelenek kuruluş)


liberali,
- la Francia si ritrasformò(yeniden şekil değiştirmek) in repubblica dopo la
sconfitta(yenilgi) con la Prussia
- dopo il 1870 nel Reich(kral) tedesco era in vigore(yürürlükte) il suffragio
universale maschile
4.2 LA FRANCIA DEL II IMPERO E LA GUERRA IN CRIMEA
Il Secondo Impero inaugurò(habercisi olmak hizmete sunmak) un modello
politico nuovo, che da allora fu detto bonapartismo:
l’omaggio(hürmet etme) formale(resmi) al principio(ilke kural) della sovranità
popolare(halksal) (attraverso i plebisciti(halk oylaması)) legittimava(geçerli
kılmak) in realtà un potere fondato sulla forza delle armi;
il centralismo(merkeziyetçilik) autoritario(otoriter) si univa ad una certa
dose(miktar) di riformismo(reformizm) sociale;
all’autoritarismo(otoriterlik) e al centralismo, Napoleone III univa la pratica del
paternalismo(paternalizm) e la ricerca del consenso(kabul) popolare. Oltre al(nın
nin ötesinde) consenso delle campagne(köy kırsal alan), l’imperatore ottenne
quello della borghesia urbana(şehirli şehirsel), del mondo degli affari(mesele),
della finanza(finans) e dell’industria(Sanayii)
Le costruzioni(yapı) ferroviarie(demiryolu) e le grandi opere pubbliche
promosse(ilan edilen terfi edilen) dal regime(rejim) bonapartista
svolsero(yönelmek) la funzione di motore dello sviluppo.

La guerra di Crimea (1854)


Giunto al potere soprattutto grazie alla forza del suo nome, Napoleone III non
poteva prescindere(ayırmak bakılmaksızın) dalla tradizioni belliche(savaşsal) del
Primo Impero. La prima occasione(uygun zaman fırsat) fu offerto
dall’improvviso(ani) riacutizzarsi(nüksetmek) della questione d’oriente(doğu).
All’origine della crisi vi era l’aspirazione(amaç) della Russia a
espandersi(genişlemek) in direzione(yönünde) del Mar Nero e dei Balcani,
profittando(faydalanmak) dell’incapacità(yeteneksizlik) dell’Impero Ottomano.
Gli iniziali successi(başarı) della Russia suscitarono(ortaya çıkmak neden olmak)
però la reazione(tepki) del governo inglese.
Alla Gran Bretagna si associò(birleştirmek) subito Napoleone III, interessato
soprattutto all’affermazione(iddia) della presenza francese nel Mediterraneo.
Nell’estate del 1854 una flotta(donanma gemi) anglo-francese penetrò(girmek)
nel Mar Nero. Gli eserciti alleati(müttefik) sbarcarono(karaya çıkmak) nella
penisola(yarımada) di Crimea e posero(yapmak) l’assedio(kuşatma) alla
piazzaforte(kale) di Sebastopoli. Vi furono pochi scontri campali(perdeli),
tutto si risolse(çözmek) nel lunghissimo assedio di Sebastopoli.
Nel febbraio 1856 un congresso(kongre) delle potenze europee tenuto a Parigi
confermò(doğrulamak) la neutralizzazione(nötrleşme) del Mar Nero, che
restava(kalmak) chiuso alle navi da guerra di tutti i paesi compresa(kapsamak) la
Russia. L’Impero Ottomano vide garantita la sua integrità(dürüstlük). La Francia
non ottenne risultati concreti(somut) ma accrebbe(büyütmek) il suo
prestigio(prestij).
L’appoggio(destek) ai movimenti nazionali che lottavano contro l’equilibrio
del congresso di Vienna rappresentò(temsil etmek) una direttiva(yönsel)
fondamentale(temel) nella politica estera del Secondo Impero.
L’episodio(episod) più significativo(manalı) di questa politica fu l’alleanza col
Piemonte, stipulata(şartları belirli) nel 1858 e culminata(doruğa ulaşmış), l’anno
seguente(takip eden), nella guerra contro l’Austria.
Sul piano interno, lo scontro con l’Austria e l’appoggio al movimento nazionale
italiano determinarono(belirlemek) un contrasto(zıt) fra l’imperatore e i gruppi
cattolico-conservatori(muhafazakar)

L’esperienza bonapartista fu bruscamente(ters bir şekilde) interrotta(aralıklı


araya girmek) nel 1870 con la sconfitta(yenilgi) nella guerra franco-prussiana, che
decretò(emretmek)il crollo(çöküş)del regime napoleonico

4.3 IL DECLINO(kötüye gidiş) DELL’IMPERO ASBURGICO E L’ASCESA(yükseliş)


DELLA PRUSSIA
Il declino dell’impero asburgico
La costituzione(birleşme) concessa(lütfedilen) dall’Imperatore d’Austria nel ’49, e
mai realmente(gerçekten) applicata(uygulanmış), fu revocata(iptal edilmiş) nel
1851. Il centralismo amministrativo(idari) fu rafforzato(sağlamlaştırılmış) e la
burocrazia(bürokrasi) sempre più “germanizzata(almanlaştırılmış)”.

L’aristocrazia(aristokrasi) era stata danneggiata(zarar görmüş)


dall’abolizione(fesih) della servitù(hizmetkarlık) della gleba(vakıf arazisi). Questa
misura(ölçü) aveva invece giovato(faydalı olmak) ai contadini che da allora
avrebbero finito col costituire il sostegno(destek) più sicuro per la monarchia.

L’altro pilastro(destekçi)su cui poggiò(dayanmak) la restaurazione(yeniden


kurma) assolutistica(mutlakiyetçi) di Francesco Giuseppe fu l’alleanza(ittifak) con
la Chiesa cattolica

La monarchia sacrificò(feda etmek) le esigenze(gereksinim) della borghesia


produttiva(üretken) (soprattutto in Lombardia e Boemia). In questo modo
l’Impero mancò(eksik olmak) l’appuntamento(randevu buluşma) con lo sviluppo
economico degli anni ’50 e ’60, senza riuscire a mantenere(geçinidrmek tutmak)
il ruolo di primissimo piano che aveva nel concerto(somut) delle potenze
europee.

L’ascesa della Prussia

Fu così la Prussia a riproporre(yeniden gündeme getirmek) con autorità(otorite)


la sua candidatura(adaylık) alla guida della nazione(millet) tedesca

Faceva affidamento(bağımlılık) sulla forza trainante(harekete geçiren) del suo


sviluppo industriale e sulla stretta integrazione(tümlevleme katılma) della sua
economia con quella degli altri stati tedeschi (1834, Lega Doganale(gümrüksel
bağ) “Zollverein”)

L’abolizione(fesih) degli ordinamenti(kural düzen) feudali(feodal) non aveva


scalfito(kazmak) il potere dei nobili(soylu) latifondisti(toprak sahibi) prussiani, gli
Junker. Questi fornivano(tedarik etmek) la quasi totalità(bütünlük) degli
ufficiali(resmi) di carriera(kariyer) e occupavano anche i più alti gradi
dell’amministrazione(hükümet) statale(devletsel). Lo stesso sistema
elettorale(seçimle ilgili) rimasto(kalmak) in vigore( yürürlükte) dopo il ’48
assicurava(garantilemek) agli Junker(genç beyler) una rappresentanza(temsil
etme) sproporzionata(orantısız) alla loro consistenza(sabitlik) numerica(sayısal).

La mancata evoluzione(evrim) delle istituzioni(kurum) e la presenza(varlık) ai


vertici(zirve) dello stato di un ceto(sosyal sınıf) di aristocratici(aristokratların) non
ebbero però sulla società tedesca gli effetti negativi che ebbero in Russia e
nell’Impero d’Austria.

Autoritarismo(otoriterizm) politico e conservatorismo(muhafazakarlık) sociale si


rivelarono(açıklamak) componenti(unsur) essenziali(temel) di quella “via
prussiana” allo sviluppo che avrebbe finito col costituire(kurmak) una sorta di
(türü olmak)modello alternativo(alternatif) a quello britannico.

In Germania esisteva(var olmak) un efficiente(etkili) sistema di


comunicazioni(iletişim)interne(iç) che facilitavano(kolaylaştırmak) gli
scambi(karışıklık), una rete(ağ) ferroviaria sviluppata e un’alta diffusione(yayılma)
dell’ istruzione(öğretim) elementare(temel).
A tutto ciò si aggiunga la forza di una tradizione nazionale(ulusal) tedesca che
traeva(sonuç çıkarmak) origine dalle guerre contro Napoleone I e dalla grande
cultura romantica e idealistica(idealistik) del primo ‘800

Il rafforzamento(takviye) militare della Prussia

La politica di potenza(güç) dello Stato prussiano prevedeva(öngörmek) un


necessario(gereksinim) complemento(tamamlayıcı): lo sviluppo di
un’adeguata(etkili) forza militare.

Il problema del rafforzamento dell’esercito venne in primo piano agli inizi degli
anni ’60, quando il nuovo sovrano Guglielmo I, succeduto(olmak) nel ’61 a
Federico Guglielmo IV, cercò di fare approvare(uygun bulmak) al parlamento un
progetto di riforma(reform) delle forze armate.

Non riuscendo a venire a capo(başa) dell’opposizione(karşıtlık)


parlamentare(parlamentosal), Guglielmo I decise di sfidarla(karşı gelmek davet
etmek) apertamente(açık olarak) e, nel 1862, nominò(tayin etmek)
cancelliere(kayıt görevlisi) il conte(kont(tipik) esponente(temsilci) dell’ala più
reazionaria(aşırı sağcı) degli Junker. Nel momento in cui salì(tırmanmak) al
potere si impegnò(sorumluluk yüklemek meşgul etmek):

a realizzare il progetto di riforma dell’esercito a prescindere


dal(bakılmaksızın)consenso(kabul) del parlamento,
- proclamando(duyurmak) di voler risolvere(çözmek) il problema dell’unità
nazionale(ulusal birleşme) “non con discorsi(tartışma) né con
deliberazioni(tartışma) della maggioranza bensì(değil fakat) col sangue e col
ferro(demir)”

La guerra austro-prussiana (1866)


Il primo ostacolo(engel) sulla via dell’unificazione(birleşme) tedesca era
costituito(oluşmak) dall’Austria.
Il contrasto(zıtlık) si fece acuto(keskin) nel 1864-65, quando le due potenze, dopo
essersi accordate(izin vermek) per strappare(zedelemek kaldırmak) alla
Danimarca i ducati Schleswig, Holstein e Lauenburg, entrarono in
conflitto(çatışmaya) circa(yaklaşık) l’amministrazione(hükümet) dei territori
conquistati. Bismarck svolse un abile(yetenek) lavoro di preparazione(hazırlık)
diplomatica(diplomatik):

alleandosi(müttefik olmak) con il neocostituito(yeni yapı) Regno d’Italia

assicurandosi(garantilemek) la benevola(iyiliksever) neutralità(nötrlük) di Francia


e Russia

Cominciata nel giugno 1866, la guerra durò(sürmek) solo tre settimane


Mentre l’Italia impegnava(rehine vermek), con scarsa(kıt az) fortuna, una parte
delle forze imperiali(imparatorluksal), il rinnovato(yeni) esercito prussiano,
guidato dal generale von Moltke, il 3 luglio nella grande battaglia(savaş) campale
di Sadowa, infliggeva(uğratmak) agli austriaci una durissima sconfitta(yenilgi).

La pace di Praga

Si giunse(varmak) così alla firma della Pace di Praga:

l’Austria non subì(çekmek) mutilazioni(sakatlama) territoriali(topraksal),


salvo(kurtarma kurtarmak) quella del Veneto ceduto(vazgeçmek) all’Italia

ma dovette accettare la fine di ogni sua influenza nell’Europa centro-


settentrionale(kuzey). Gli stati tedeschi situati(yerleştirmek) a nord(kuzey) del
fiume Meno(main nehri) entrarono a far parte di una nuova
Confederazione(konfederasyon) della Germania del Nord presieduta(başkanlık
etmek) da Guglielmo I.

Il trionfo(zafer) di Bismarck ebbe immediate(hemen olmak)


ripercussioni(olumsuz sonuç) anche sulla politica interna(iç) prussiana: la
borghesia liberale rinunciò(vazgeçmek) in pratica a guidare il processo di
unificazione(birleştirme) nazionale e accettò di collocarsi(yerleştirmek) in una
posizione subalterna(ast) nei confronti della corona(taç) e dell’aristocrazia
terriera(toprak sahibi)

La divisione in due stati dell’Impero asburgico

Nel 1867 l’Impero fu diviso in due stati, l’uno austriaco l’altro ungherese(macar),
uniti fra loro nella persona del sovrano(kral), ma ciascuno(tümü herbiri) con un
proprio parlamento e un proprio governo, salvo che(dışında) per i ministeri degli
Esteri(dış), Guerra e Finanza. Col “compromesso(anlaşma)” del ’67, la dinastia
asburgica si accordava(izin vermek) con il gruppo nazionale(ulusal) più forte e
compatto(sağlam) (gli Ungheresi), ma scontentava(üzmek) soprattutto gli Slavi.
4.4 LA GUERRA FRANCO-PRUSSIANA E L’UNIFICAZIONE(birleşme) TEDESCA

Ormai(artık) l’unico(tek) ostacolo(engel) all’unità tedesca è la Francia

a Prussia di Bismarck e di Guglielmo I poteva accingersi(katılmak) a


realizzare(canlandırma) l’ultima fase(son aşama) del suo ambizioso(hırslı)
programma:
l’unificazione(birleştirme) di tutti gli stati della defunta(ölmüş)
Confederazione(konfederasyon) Germanica.
L’ultimo ostacolo reale era ora rappresentato dalla Francia di Napoleone III.

La guerra franco-prussiana (1870)

L’occasione(uygun zaman) per il conflitto(mücadele) fu offerta da una questione


dinastica(hanedansal)

Nel 1868 il trono(taht) di Spagna era rimasto(kalmak) vacante(boş), il governo


provvisorio(geçici) spagnolo aveva offerto la corona(taç)a Leopoldo di
Hohenzollern, parente(akraba) del re di Prussia. La prospettiva(perspektif)
spaventava(şaşırtmak korkutmak) ovviamente(tabii ki) la Francia, che si sentiva
minacciata di accerchiamento(kuşatma). La reazione(tepki) del governo
francese fu fermissima(çok katı durağan), al limite dell’ultimatum(ultimatom),
tanto da(büyük olarak) indurre(cezbetmek) il principe di Hohenzollern,
d’accordo(anlaşma) con la corte(mahkeme saray) prussiana, a
declinare(reddetmek) la proposta(öneri teklif).

Ma Bismarck all’indomani(yarın sonuç) di un incontro(karşılaşma) tra


Guglielmo I e l’ambasciatore(büyükelçi) francese, comunicò alla
stampa(baskı) un telegramma(telegram) a lui indirizzato(yöneltmek) dal re: il
testo, opportunamente(faydalı kullanışlı bir biçimde) manipolato(hile yapmak),
lasciava intendere(tasarlamak) che il rappresentante(temsilci) di Napoleone III
fosse stato bruscamente(ters bir şekilde) congedato(görevden uzaklaştırmak).
Quel comunicato provocò(kışkırtmak) in Francia un’ondata(dalga) di
furore(hiddet öfke) nazionalistico(ulusal).

La Francia dichiarò(ilan etmek) guerra alla Prussia.

Come nel ’66, le truppe(birlik) di von Moltke si mossero(hareket ettirmek) con


grande rapidità(çabukluk hızlılık) e metà dell’esercito francese venne
accerchiato(kuşatmak) a Sedan e costretto ad(zorla) arrendersi(pes etmek). Lo
stesso Napoleone III cadde prigioniero(hapis mahkum)dei tedeschi.

Dopo una serie di sconfitte il governo francese fu costretto(zorlamak mecbur


kalmak) a lasciare Parigi e a chiedere l’armistizio(ateşkes)

La Francia fu costretta a corrispondere(anlaşmak) una pesante


indennità(yardım) di guerra e a mantenere(tutmak) truppe
d’occupazione(işgal) tedesche sul proprio territorio fino al completo(tam)
pagamento(ödeme) di questa indennità, inoltre(ayrıca) dovette
cedere(vazgeçmek bırakmak) al Reich l’Alsazia e la Lorena

Si realizza(canlandırmak) l’unificazione(birleştirme) tedesca: Guglielmo I fu


incoronato(taç giymek) imperatore tedesco (1871)

Frattanto(bu sırada) le vittorie prussiane avevano fatto cadere(düşmek) le


residue(geri kalan) resistenze(direnç) degli stati tedeschi
indipendenti(bağımsız) nei confronti(kıyaslama) dell’unificazione(birleşme). Il
18 gennaio 1871, nella reggia(saray) di Versailles, Guglielmo I fu incoronato
imperatore tedesco: nasceva il secondo Reich

Il termine tedesco Reich, significa impero:

il primo Reich è stato il Sacro Romano Impero


il terzo Reich è quello di Hitler.

La sconfitta(yenilgi)militare condizionò(şartlandırmak) per quasi mezzo


secolo(yarı yüzyıl) la politica estera(dış) francese

La guerra franco-prussiana fu diversa da tutte quelle che l’avevano


preceduto(önce gelmek) dalla Restaurazione(yeniden kurma) in poi: guerre che si
erano concluse(sonuçlandırmak) con paci di compromesso(anlaşma) e non
avevano impedito(engellemek) la ripresa(geri dönme tekrar olmak) di normali
rapporti fra gli ex-belligeranti(eski savaşçı). La disfatta(yenilgi) di Sedan
rappresentò(temsil etmek) per la Francia più che una semplice sconfitta, si tratto
di una vera e propria umiliazione(küçük düşürme) nazionale(ulusal). Il desiderio
di riparare(onarmak) a questa umiliazione avrebbe condizionato(koşullandırmak)
per quasi mezzo secolo la politica francese.

4.5 LA COMUNE DI PARIGI

L’insurrezione(isyan) di Parigi dopo la sconfitta di Sedan

Nella primavera del 1871, mentre si stava ancora negoziando(anlaşmaya varmak)


la pace con la Germania, la Francia dovette affrontare(dövüşmek kapışmak) una
drammatica(dramatik) crisi interna(iç kriz). Dopo la sconfitta(yenilgi) di Sedan,
era stato il popolo della capitale(başkent) ad insorgere(ayaklanmak), a costituire
una guardia(muhafız) nazionale e a decretare(emretmek) la fine del
regime(rejim) napoleonico.

Le elezioni per l’assemblea nazionale. Il governo Thiers.

Parigi aveva vissuto la caduta(çöküş) dell’impero come una nuova


occasione(uygun zaman) rivoluzionaria(devrimsel).
Molto diverso era l’orientamento(yönelim) delle campagne e dei centri
minori(küçük merkezler), dove prevalevano(ağır basmak) le tendenze(eğilim)
conservatrici(muhafazakar). La frattura(ayrılma) si delineò(sınırlarını çizmek) con
chiarezza(açıklıkla) dopo le elezioni della nuova assemblea(toplantı) nazionale,
che si tennero(tutmak) nel febbraio 1871; l’Assemblea risultò(sonucu olmak)
composta(bileşik) in stragrande(ezici çoğunluk) maggioranza(büyüklük) da
moderati(ılımlı siyasetçi) e conservatori. A presiedere(başkanlık etmek) il
governo fu chiamato Adolphe Thiers che si affrettò(hızlandırmak) ad aprire
trattative(pazarlık) con i vincitori per la conclusione(sonuçlandırma) della pace

La Comune di Parigi (marzo-maggio 1871)

Ma, quando furono note(ilan) le durissime condizioni imposte(zorunlu) da


Bismarck, il popolo di Parigi protestò(iddia etmek şikayet etmek) in
massa(yoğunluk ağırlık)

A metà marzo, il governo ordinò(emretmek) la consegna(dağıtım) delle armi


raccolte per la difesa(savunma) della capitale

Il comando(emir) della Guardia(muhafız) nazionale rifiutò(reddetmek) di


obbedire(uymak itaat etmek) e indisse(toplantıya çağırmak) le elezioni(seçim)per
il consiglio della comune.
In questa tornata elettorale(seçimsel), tenutasi(tutan) a fine marzo,
l’elettorato(Seçilmiş) conservatore(koruyucu) si astenne(çekinmek) e il potere
restò(kalmak) dunque nelle mani dei gruppi di estrema sinistra.

I dirigenti(yönetici) della Comune diedero vita nel giro di(turda defasında) poche
settimane al più radicale(radikal) esperimento(deney) di democrazia diretta che
mai si fosse tentato in Europa:

fu abolita(iptal etmek) la distinzione(ayrılık) fra potere esecutivo(yasa çıkarma) e


legislativo(yasamayla ilgili);
- tutti i funzionari(memur) furono resi(başarı göstermek) elettivi(seçimsel) e
continuamente(sürekli olarak) revocabili(feshedilebilir);
- l’esercito fu sostituito(yerine bakmak) da milizie(milis) popolari armate

Tutta racchiusa(kapanmış) entro i confini di una sola città, isolata(izole edilmiş


uzaklaştırılmış) dal resto(kalan) del paese, la Comune avrebbe avuto qualche
speranza di sopravvivere(sağ kalmak) solo se fosse riuscita a
provocare(kışkırtmak) un moto generalizzato(genelleştirilmiş hareket) che
coinvolgesse(ilgi uyandırmak) anche i piccoli centri e le campagne

Gli appelli(çağrı) lanciati(fırlatılmış) da Parigi agli altri comuni caddero nel vuoto

La caduta della Comune: le truppe governative(yönetimsel) conquistano Parigi

E l’esperienza della Comune durò il tempo necessario a Thiers per


raccogliere(toplamak), con la benevola neutralità degli occupanti(işgalciler)
tedeschi, un esercito abbastanza forte per muovere alla conquista della
capitale(başkent). In maggio le truppe governative(hükümsel yöneticisel)
procedettero(ilerlemek) all’occupazione di Parigi.

Alla disperata(umudunu kesmek) resistenza(direnç) dei


comunardi(komünardlar) fece riscontro(geribildirim) la condotta(davranış)
spietata(duygusuz) dei reparti(bölüm) regolari(düzenli). La repressione(baskı)
governativa(yönetimsel) proseguì(devam ettirmek) con
immutata(değiştirilmemiş) durezza(katılık) anche dopo la caduta delle ultime
resistenze(direnç). Per la seconda volta in poco più di vent’anni, il
movimento rivoluzionario francese si trovava sconfitto e
numericamente(sayıca sayısal olarak) decimato(yok etmek).

4.6 LA SVOLTA(önemli gelişme) DEL 1870 E L’EQUILIBRIO BISMARCKIANO

L’equilibrio bismarckiano in Europa

Compiuti i processi di unificazione(birleştirme) italiano e tedesco, la carta politica


d’Europa assunse(üstlenmek) un effetto più definito e stabile(sabit).

Il risultato fu che per quasi mezzo secolo nessuna regione(bölge) d’Europa fu mai
attraversata(arasından geçmek) da eserciti in guerra. Però non vennero meno i
motivi di rivalità(rekabet), ma il teatro delle tensioni(gerilim) si spostò(taşımak):

ai Balcani

ai territori d’Asia e d’Africa

La pace fu assicurata(garantilemek) dall’indiscussa(tartışmasız) egemonia


esercitata(kullanılmış)sugli equilibri(denge) del continente(içeren) dall’Impero
tedesco

Se prima del 1870 l’iniziativa bismarckiana aveva rappresentato l’elemento


dinamico(hareketli) e perturbatore(bozucu) nel concerto(konser) delle grandi
potenze, dopo la vittoria sulla Francia e la proclamazione(duyuru) del Reich, gli
obiettivi della politica tedesca mutarono(şekil değiştirmek) radicalmente(radikal
olarak) e Bismarck divenne il custode(hizmetli) dell’equilibrio europeo

Infatti, finche(diği sürece) egli rimase al potere, la Germania poté


contare(saymak)

da un lato, sulla tradizionale tendenza(eğilim) dell’Inghilterra a non impegnarsi


(meşgul etmek)sul continente(kıta) europeo

dall’altro, riuscì a legare(bağlamak) a sé le altre due potenze maggiori, Austria e


Russia, e la stessa Italia.
Fulcro(dayanak noktası) iniziale del sistema bismarckiano fu il patto(anlaşma) dei
tre imperatori, stipulato(şartları belirli) nel 1873 fra Germania, Russia e Austria:
un patto essenzialmente(özünde temelde) difensivo(savunmacı) che aveva per
mira(hedeflemek) la tutela(eğitim) degli equilibri conservatori

La guerra dei Balcani (1875)

L’alleanza(antlaşma) aveva però un punto debole: la vecchia rivalità(rekabet) fra


Austria e Russia nei Balcani

Nel 1875-76 l’esercito turco intervenne(araya girmek) in Bosnia, in


Erzegovina e in Bulgaria schiacciando(ezmek) una serie di rivolte(isyan)
scoppiate(patlak veren) tra le popolazioni slave

Nella primavera ’77, la Russia, grande protettrice(koruyucu) dei popoli slavi,


entrò in guerra con la Turchia e la sconfisse imponendole(emir vermek) una
pace molto onerosa(zahmetli) (trattato di Santo Stefano) che prevedeva(ön
görmek)

la creazione(yaratma) di un grosso stato bulgaro

l’indipendenza della Serbia e del Montenegro

l’autonomia(özerklik bağımsızlık) della Bosnia e dell’Erzegovina.

Questo accordo provocò però la reazione(tepki) di Austria e Inghilterra

Bismarck convoca(çağırmak) il Congresso di Berlino (1878)


Bismarck prese allora l’iniziativa di convocare un congresso tra le grandi potenze
a Berlino nel 1878. si giunse così ad un accordo:
lo stato Bulgaro venne ridimensionato(büyüklüğü ayarlamak) nei confini
Serbia e Montenegro mantennero(tutmak) l’indipendenza
la Bosnia e l’Erzegovina furono dichiarate(ilan etmek) autonome(bağımsız), ma
sotto l’amministrazione(hükümet) provvisoria(geçici) dell’Austria
la Gran Bretagna ottenne Cipro(kıbrıs) (strategica(stratejik) per il controllo di
Suez)
alla Francia venne data mano libera per un’eventuale(muhtemel) azione in
Tunisia (ma in questo modo Bismarck creava le premesse(mukaddeme) per un
contrasto(zıtlık) tra Francia e Italia)

La diplomazia(diplomasi) bismarckiana si impegnò(meşgul etmek)nella difficile


impresa(başarı) di rimettere(silmek) assieme l’alleanza con Austria e Russia.

L’intesa fu raggiunta(varmak) con la divisione(bölme) dei Balcani in zone


d’influenza(etki) e, nel 1881, fu rinnovato(tazelemek) il patto dei 3 imperatori

La triplice alleanza (1882)


L’anno seguente il complesso edificio(karmaşık yapı) diplomatico(diplomatik)
fu completato(yerine getirmek) con la firma della triplice alleanza che univa
Germania, Austria e Italia. La costruzione(yapı) era in apparenza(taklit sahte
aldatıcı görüş) perfetta visti anche gli ottimi rapporti tra la triplice e l’Inghilterra,
ma fra Italia e Austria c’era la questione irrisolta(çözülmemiş) del Trentino e della
Venezia Giulia e restava(kalmak) sempre la frizione(debriyaj) tra Austria e Russia.

L’accordo Germania-Russia

Nel 1885-86, una serie di scontri fece di nuovo salire la tensione. Non potendo
tenere assieme(birlikte) i due imperi, Bismarck intraprese(üstlenmek) la via degli
accordi bilaterali(iki taraflı). Mantenne ferma(durma) l’alleanza con l’Austria ma
senza informarla(bilgilendirmek) stipulò(şartları koşulları belirlemek) con la
Russia il trattato(antlaşma) di contr’assicurazione(söze karşı): un patto di non
aggressione(saldırı) che impegnava(rehine vermek) la Russia a non aiutare la
Francia in caso di attacco alla Germania e la Germania a non unirsi all’Austria in
caso di attacco alla Russia.

Guglielmo II costringe(zorlamak) alle dimissioni( istifa)Bismark (1890)

Guglielmo II, divenuto imperatore alla morte di Guglielmo I, ben presto entrò in
contrasto(zıtlık) con Bismark, che fu costretto alle dimissioni. Con la caduta del
cancelliere crollò(çökmek) il suo sistema di alleanze

4.7 LA GERMANIA IMPERIALE(imparatorsal)

Dal punto di vista istituzionale(kurumsal) il Reich tedesco era un


organismo(kuruluş) piuttosto(den ziyade) complesso. I 25 stati avevano poteri
esclusivamente(özel olarak) in campo amministrativo(idari) mentre le grandi
scelte politiche erano di competenza(bilgi) del governo centrale,
presieduto(başkanlık etmek) da un cancelliere responsabile(sorumlu) di fronte
all’imperatore

Il potere legislativo(yasamayla ilgili) era esercitato(kullanmak) da una camera


(Reichstag) eletta(Seçilmiş) a suffragio universale e da un consiglio(yönetim
kurulu) federale(federal) (Bundesrat). La camera aveva poche possibilità di
condizionare(şartlandırmak) l’operato(işçi) dell’esecutivo(hükümet),
concentrato(konsantre olmak) nelle mani dell’imperatore e del cancelliere.

Il potere del cancelliere si fondava(kurulmak) su un blocco(engel) sociale


imperniato(anlaşma odaklı) sull’alleanza fra il mondo industriale(sanayiisel) e
bancario(bankasal) e l’aristocrazia terriera(toprak sahibi) e militare.

La forma autoritaria ed accentrata(merkezileştirmek) del potere non


impedì(vazgeçirmek), tuttavia(rağmen), il manifestarsi(göstermek) di una vivace
dialettica(mantık) politica. Proprio in Germania si svilupparono(gelişmek) prima
che altrove(başka yerde) forti movimenti di massa. Nel 1871 il Centro (Zentrum)
parito di dichiarata(ilan edilmiş) ispirazione(ilham) cattolica, nel 1875,
dall’accordo tra alcune correnti di sinistra, nacque al congresso di Gotha il partito
socialdemocratico(sosyal demokratik) tedesco (Spd).

l centro poggiava(dayanmak) su una base sociale piuttosto(den ziyade)


composita(çok parçalı) reclutata(askere almak) quasi esclusivamente(özell
olarak) negli stati cattolici di cui esprimeva(belirtmek) le
esigenze( gereklilik)autonomistiche(bağımsızca). La lotta di Bismarck contro i
cattolici, Kulturkampf (battaglia per la civiltà(uygarlık)), ebbe la sua
acme(zirve)nel periodo 1872-75 in cui vennero emanate(dışa vurmak) delle
misure volte ad affermare il carattere laico dello stato e a porre(yapmak) sotto
sorveglianza(gözetim) l’operato del clero(papaz rahip sınıfı) cattolico. La battagli
ebbe però l’effetto di scatenare(neden olmak) l’orgoglio(gurur) e la
compattezza(sertlik) dei cattolici.

La chiusura(kapatma) del Kulturkampf fu imposta(emir vermek) al cancelliere


dalla necessità(gereklilik) di fronteggiare(dikkate almak) la nuova e
temibile(tehditkar) minaccia(tehdit) rappresentata(temsil etmek) dalla
socialdemocrazia(sosyal demokrasi) e furono varati(kabul etmek) provvedimenti
(önlem)espressamente(özellikle) contro di loro come le limitazioni(sınırlama) alle
libertà di stampa e di riunione(tekrar birleşme toplantı). Bismarck però non
si limitò(kısıtlamak) alle misure repressive(baskılayıcı) e fece approvare(kabul
etmek) una legislazione(kanun yapma) sociale molto avanzata(ileri),
inserita(yerleştirilmiş) nell’ambito(çevre) di una corrente(geçerli) di riformismo
(reformculuk)paternalistico(ataerkil) e conservatore(muhafazakar). Il cancelliere
mirava a(hedef almak) integrare(tümlemek) le masse lavoratrici(işçi yoğunluğu)
nelle stato in una posizione subalterna(ast). Si ispirava(ilham vermek)
dunque(dolayısıyla) al modello della Francia bonapartista dove la
concessione(ödün verme) di riforme sociali non si accompagnava(eşlik etmek)
all’allargamento(genişletmek) delle libertà politiche.
Questa operazione non riuscì però a bloccare(engellemek) la crescita
elettorale(seçimsel) dell’Spd che ebbe non poca parte nel
determinare(belirlemek) l’allontanamento(uzaklaşma)dal governo del cancelliere
Bismarck.

4.8 LA TERZA REPUBBLICA IN FRANCIA

Alla fine degli anni 70 la Francia aveva già recuperato(geri kazanmak) buona
parte del suo prestigio(prestij) internazionale(uluslararası)
Disponeva(düzenlemek) di un forte esercito(ordu)
cominciava a incamminarsi(yola çıkmak) con decisione(karar) sulla strada delle
conquiste coloniali(kolonicilikle ilgili)
la ricostruzione(yeniden inşa etme) economica fu relativamente( kıyasla)rapida
Assai(büyük çapta) più travagliato(problemli) fu il processo di
stabilizzazione(sabitleştirme) politica.

La stessa forma repubblicana di governo fu a lungo in forse(kuşkulu).


Nel 1875 la costituzione(birleşme) della terza repubblica prevedeva(ön görmek)
che il potere legislativo(yasamayla ilgili) fosse esercitato(kullanmak) da una
camera eletta(seçilmiş) a suffragio universale maschile e da un senato(senato)
composto(bileşen) in parte da membri(üye)vitalizi(gelir) e in parte elettivi.

Un elemento di stabilità(sabitlik) era costituito dalla figura del Presidente della


Repubblica, capo dell’esecutivo(hükümet), che veniva eletto(seçilmiş) dalle
camere riunite(tekrar birleşen) e godeva(zevk almak) di poteri molto
estesi(genişletilmiş).

I repubblicani francesi, nelle elezioni(seçim) del 1876, riuscirono a


capovolgere(başaşağı etmek) la tendenza(eğilim) conservatrice fino ad allora
prevalente(ağır basan) e ad assicurarsi(garantilemek) una solida(katı sert)
maggioranza:

i repubblicani dell’ala moderata, i cosiddetti opportunisti(fırsatçı), facevano capo


a Jules Ferry;
i repubblicani radicali(radikal), avevano come leader Clemenceau.
Nel 1879, fu deciso il ritorno(geri dönüş) del Parlamento a Parigi.

Furono approvate(uygun bulmak) alcune importanti leggi:

l’amnistia(geçici af) per i comunardi(komünardlar)


il Senato fu reso completamente(tamamen) elettivo(seçilen)
una legge che garantiva(garantilemek) la libertà di stampa
l’ampliamento(büyütme) delle autonomie locali(lokal yöresel)
l’introduzione(getirme) del divorzio(ayrılma)
l’istruzione(öğretme) elementare(temel) fu resa obbligatoria(zorunlu yapmak) e
gratuita(ücretsiz) e posta(posta) sotto il controllo statale(devletsel)
le università e gli istituti superiori(yüksek okul) gestiti(yönetmek) dal clero furono
privati del(yoksun bırakılmış) diritto di rilasciare(serbest bırakmak) titoli
legali(hukuksal) di studio.
L’indebolimento(güçsüzleştirme) dei poteri del presidente della repubblica e
l’instaurarsi(oluşturmak) di una prassi(alışkanlık) parlamentare(parlamenter)
ebbero come conseguenza(etki) negativa un’altissima instabilità(dengesizlik) dei
governi
Un altro male storico della terza repubblica fu la corruzione(yolsuzluk) diffusa
nelle alte sfere del potere il susseguirsi(ardından gelmek) di scandali politico-
finanziari(finansal) mise spesso a dura prova(deneme) la solidità(sağlamlık) delle
istituzioni(kurum).
Un segno eloquente(açıklayıcı) di questo disagio(zahmet) si ebbe alla fine degli
anni ’80, quando un generale in fama(ünlü olmak) repubblicano, Boulanger, si
mise a capo di un vasto(engin) movimento che invocava(hatıra getirmek) una
riforma(reform) delle istituzioni in senso autoritario e
antiparlamentare(parlamenter olmayan). L’avventura neobonapartista(yeni
bonapartçı) di Boulanger ebbe però breve vita.

4.9 L’INGHILTERRA VITTORIANA


Intorno alla metà del secolo, il Regno Unito era, sotto quasi tutti gli
aspetti(görünüş), la più progredita(ileri gelişmiş) fra le potenze europee.

Aveva la rete ferroviaria più sviluppata in relazione al territorio.

Aveva una flotta(donanma) mercantile(ticari) pari alla(eşdeğer) metà di quella di


tutti gli altri paesi europei messi assieme.

Possedeva(sahip olmak) un impero coloniale(kolonisel) vasto(engin) e in via di( e


üzere olmak)ulteriore(ilave) espansione(yayılma).

Aveva un tasso(oran) di analfabetismo(cahillik) fra i più bassi del mondo

I liberali al governo (1848-1866)


Il ventennio(20 li yıl süreci) 1848-66, caratterizzato dalla presenza
ininterrotta( devamlı) dei liberali al governo, segnò un ulteriore
consolidamento(güçlendirme) del sistema parlamentare.
Alla corona(taç) era affidato(teslim etmek) un ruolo essenzialmente(temelde)
simbolico di personificazione(kişileştirme) dell’identità(kimlik) nazionale.
- Molti poteri spettavano(hak iddiası) ancora alla camera dei Lords, alla quale si
accedeva(oturum açmak giriş yapmak) per diritto ereditario(kalıtsal) o per
nomina(atamak) regia(yönetmenlik).
- Ma anche la camera dei comuni (elettiva) era espressione(ifade) di uno
strato(tabaka) piuttosto(den ziyade) ristretto(dar) della popolazione, avevano
infatti diritto di voto negli anni ’60 circa il 15% del totale dei maschi adulti
La riforma(reform) elettorale(seçimsel) rappresentò in questo periodo il
principale oggetto di dibattito(açık oturum) nella vita politica britannica.
Il leader dei liberali Gladstone presentò(temsil etmek) un progetto di legge che
prevedeva una limitata(sınırlı) estensione(uzatma süre) del diritto di voto, cosa
che provocò(kışkırtmak), nel 1866, la caduta del governo liberale e il ritorno al
potere dei conservatori.
- Ma furono proprio i conservatori, grazie al loro leader Disraeli, ad
assumere(üstlenmek) l’iniziativa di una riforma elettorale più avanzata.
- In un primo tempo però l’allargamento(genişleme) del suffragio favori(katkıda
bulunmak) i liberali. Nelle elezioni del 1868 i conservatori furono sconfitti e
Gladstone tornò al potere.

I liberali al governo con Gladstone (1868-1874)


Sotto questo governo, che durò(sürmek) fino al 1874, l’Inghilterra conobbe un
periodo di incisive(içe işleyen) riforme:
fu ridimensionato(büyüklüğü ayarlamak) il ruolo della chiesa
anglicana(Anglosakson) nella scuola,
- fu affermato(ileri sürmek) nell’amministrazione(hükümet) pubblica(halk) il
principio(temel ilke) del reclutamento(askere alma) tramite concorso(işbirliği
vasıtasıyla) pubblico,
- fu abolita(iptal etmek) la pratica del voto palese(açık).
I conservatori tornano al governo con Disraeli (1874-1880)
La stagione(sezon) delle riforme non fu interrotta(ara vermek) dal ritorno al
potere dei conservatori nel 1874. Infatti Disraeli portò avanti un
esperimento(deney) di conservatorismo(muhafazakarlık) popolare.
Disraeli mutò(şekil değiştirmek) gli indirizzi(hedef) della politica estera(dış) e la
rese più consona(uygun) al clima(klima) bismarckiano.
Diede una decisa priorità(öncelik) alla politica coloniale.
In politica interna cerco il consenso(kabul) delle masse popolari entrando in
competizione(yarış) con i liberali nel campo delle riforme sociali: furono
approvati(uygun bulmak) diversi provvedimenti(önlem) in materia di
assistenza(yardım etme) ai lavoratori e le Trade Unions (il sindacato(işçi
sendikası)) poterono giovarsi(faydalı olmak)della caduta di numerose(çok sayıda)
restrizioni(kısıtlama)al diritto di sciopero(grev).
Il governo dei conservatori si concluse(sonuçlandırmak) nel 1880, quando
Disraeli fu sconfitto alle elezioni
I liberali di nuovo al governo con Gladstone (1880)
Tornato al potere Gladstone cercò di riqualificare(yeniden eğitmek) il ruolo del
suo partito(parti siyasi) nel campo delle riforme politiche.
Una nuova legge elettorale allargò(genişletmek) ancora il corpo elettorale
Il ministero liberale dovette però dedicare(adamak) buona parte delle sue
energie alla questione irlandese. L’Irlanda infatti vide aggravare( kötüleştirmek)la
sua condizione alla fine degli anni ’70, in conseguenza(sonucu olmak) della
generale crisi che allora colpì(vurmak) l’intero(bütün) mondo agricolo(tarımsal)
europeo. La reazione(tepki) del movimento nazionale irlandese si espresse(ifade
etmek) sia in azioni terroristiche(teröristik), sia in un’intensa(görüş birliği yoğun)
pressione(baskı) esercitata(kullanmak) in parlamento per ottenere che fosse
messo all’ordine del giorno il problema dell’autonomia(bağımsızlık) dell’isola.
Gladstone si convinse(ikna etmek) che l’unica vera soluzione stava nella
concessione(ödün verme) all’Irlanda di un’ampia(geniş) autonomia politica.
Quando però, nel 1886, presentò in parlamento il suo progetto di Home
Rule (autogoverno(kendi kendine yönetim)), Gladstone dovette
affrontare(kapışmak) anche la ribellione(asileşme) di una parte del suo partito.
Fra i ribelli(asi) c’era anche l’ex sindaco(eski belediye başkanı) di Birmingham
Chamberlain che vantava(atıp tutmak) il più solido(katı) legame(bağ) con
l’elettorato(seçilmiş) operaio(işçi) la secessione(çekilme) degli
unionisti(birleşenler) fece fallire(iflas etmek)il progetto di Home Rule e provocò
la caduta del governo Gladstone

4.10 LA RUSSIA DI ALESSANDRO II


Fra le grandi potenze europee il primato(başta gelen) dell’arretratezza(gerilik)
spettava(sorumluluğunda olmak) alla Russia.
Negli anni ’50, più del 90% della popolazione era impiegata(mevzilendirmek)
nell’agricoltura(tarım)e oltre 20 milioni di contadini(çiftçi) erano soggetti alla
servitù(kölelik) della gleba(vakıf arazisi).
L’organizzazione(organizasyon) del lavoro agricolo(tarım) era fondata sui mir,
ossia sulle comunità di villaggio(köy komunitesi topluluğu).
L’impero zarista(çarlık) era inoltre(ayrıca) l’unico assolutamente(kesinlikle) privo
di(yoksun) istituzioni(kurum) rappresentative(temsilci) e governato da un
gigantesco(devasa) apparato(sistem) burocratico(bürokratik)-poliziesco(polisiye),
responsabile(sorumlu) dei sui atti solo nei confronti(karşılaştırma) dello Zar(çar)
All’immobilismo(ilerleme kaydedememe) delle strutture sociali e politiche
faceva singolare(tek) riscontro(geribildirim) l’eccezionale(fevkalade) livello
della vita intellettuale
I membri(üye) della nobiltà(soylular sınıfı) usavano compiere(yerine getirmek)
lunghi viaggi in Europa e si servivano(işe yaramak) abitualmente(genellikle) del
francese come lingua colta(akademik kültürlü)
Sulla questione dei rapporti con la cultura occidentale(batı), gli intellettuali russi
si divisero in due correnti(geçerli) contrapposte(karşılıklı):
agli occidentalisti(batıdakiler), che vedevano nell’adozione(sahiplenme) dei
modelli politici e culturali europei il mezzo per risollevare(kurtarmak) le
sorti(gelecek) della Russia,
- si opponevano(karşı karşıya getirmek) gli slavofili(Slavofili), questi si
richiamavano(tekrardan adlandırılmak), contro(karşı) il razionalismo(akılcılık) e
l’individualismo(bireysellik), alle tradizioni(gelenek) dei popoli slavi, alla religione
ortodossa(ortadoks) e alle antiche istituzioni comunitarie(halka ait).

Le riforme dello zar Alessandro II (1855)

Gli occidentalisti segnarono(işaretlemek) un punto a loro favore(iyilik) quando,


nel 1855, alla morte di Nicola I, salì al trono imperiale(imparatorsal) Alessandro
II. Il nuovo zar iniziò il suo regno(krallık):

concedendo(bahşetmek) un’amnistia(geçici af) ai detenuti(tutuklu) politici


- varando(yürürlüğe koymak) una serie di riforme che avevano lo scopo di
introdurre(giriş yapmak) elementi di modernizzazione(modernleştirme) nella
burocrazia(bürokrasi), nella scuola, nel sistema giudiziario(mahkemeyle ilgili) e
nell’esercito
- la riforma più importante fu l’abolizione(feshetme) della servitù della gleba; i
servi acquistarono(ele geçirmek) la libertà personale e la parità(eşitlik) giuridica
(yargısal)con gli altri cittadini e, contemporaneamente(aynı zamanda), ebbero la
possibilità di riscattare(rehinden kurtarmak) le terre che avevano
coltivato(ekmek). In realtà i contadini(çiftçi) si videro assegnata(bölüştürmek)
meno terra di quella dovuta, e dovettero pagare, per entrarne in possesso(ait
olma), una somma(toplam) mediamente(ortalama olarak) superiore(üstün)
all’effettivo(etkili) valore dei fondi(en alt).

Agli entusiasmi(şevk) che avevano accompagnato(eşlik etmek) l’inizio(başlangıç)


della riforma subentrò( üstlenmek)ben presto un clima di delusione(düş kırıklığı)

Si chiuse così la breve stagione liberalizzante(özgürleştirici) di Alessandro II.


Fra le giovani generazioni(jenerasyon) andarono diffondendosi(dağıtmak)
atteggiamenti(tutum) di rifiuto totale dell’ordine costituito, rifiuto che poteva
sboccare(açılmak):
nell’individualismo(bireysellik) anarchico(anarşist) e radicalmente(radikal olarak)
pessimista(kötümser) dei nichilisti(hiçci olanlar)
nello sforzo(zorlama) sincero di accostarsi(kenara çekmek) in modo(durumda)
non paternalistico(ataerkil) ai problemi delle classi subalterne(ast). Fu questo il
senso della parola d’ordine “andare al popolo”, donde(nereli) il nome populisti.
Il populismo(halkçılık) russo riuniva(tekrar bir araya getirmek)
componenti(unsur) diverse: dai gruppetti(küçük gruplar) clandestini(kaçak
göçmen) che si collegavano(bağlamak) al filone(katman) dell’anarchismo
europeo, ai democratici occidentalisti, i socialisti.
L’incomprensione(anlayamama) delle masse contadine e la durezza(sertlik)
della repressione(baskı) poliziesca(polis) finirono però con
l’isolare(uzaklaştırmak) sempre più i populisti(halksal).

Nel 1881 Alessandro II fu ucciso da un attentatore(bombacı) anarchico.

Capitolo 6: I nuovi mondi: Stati Uniti e Giappone


6.1 SVILUPPO ECONOMICO E FRATTURE(ayrılma) SOCIALI NEGLI USA
Gli Stati Uniti sono un paese in forte espansione(gelişme) economica
Intorno(etrafında) alla metà del secolo XIX gli Stati Uniti d'America
offrivano(sunmak) l'immagine di un paese in crescente(gelişmekte olan)
espansione economica, con un conseguente(sonucu olan) ininterrotto(devamlı)
flusso(akış) migratorio(göçmen) proveniente(den gelen) dall'Europa. I confini
degli Stati Uniti continuavano a spostarsi(taşımak) verso ovest(batı), la
produzione(üretim) agricola progrediva(yol almak), la regione del nord-est(kuzey
doğu) conosceva un rapido(hızlı)sviluppo industriale

Ma negli Stati Uniti coesistono(bir arada var olmak) tre diverse società

Ma a questa eccezionale(fevkalade) vitalità(hareketlilik) dell’economia facevano


riscontro(geribildirirm) profonde(derin) fratture(ayrılma) interne(iç).
Coesistevano infatti tre diverse società, corrispondenti(ilgili) a diverse zone del
paese:

gli stati del nord-est, erano sede(yer) di colonie britanniche, la zona più
progredita(yol almış), più ricca e più industrializzata(sanayiileşmek), dove
sorgevano(ortaya çıkmak) i maggiori centri urbani (New York, Boston,
Filadelfia) e dove principalmente(temel olarak) si indirizzava(yönelmek)
l’ondata(dalga) migratoria(göçmen göçmenlik); dove si concentravano(konsantre
olmak) i commerci(ticaret) con l'Europa. Era un ambiente(çevre)
influenzato(etkilenmiş) dai valori del capitalismo imprenditoriale(girişimci),
dominato(baskın) dei gruppi industriali, commerciali e bancari.

gli stati del sud caratterizzati da una società agricola profondamente(derin


olarak) tradizionalista(geleneksel), che fondava(kurmak) la sua economia e la sua
organizzazione(düzen) sociale sulle grandi piantagioni(büyük çiftlik) di
cotone(pamuk). La manodopera(emek çalışma) che vi lavorava era costituita in
gran parte da schiavi neri. Il ceto(sosyal örgüt) dei grandi proprietari(sahip)
terrieri(toprak) è una ristretta(dar) minoranza(azlık) che però dominava(hakim
olmak) la vita politica e sociale, e svolgeva(yapmak) una funzione sociale simile a
quella di una aristocrazia
gli stati dell’ovest(batı), popolati(nüfuslaşmış) da una società di liberi
coltivatori(çiftçi) e allevatori(hayvan yetiştiricisi) di bestiame(büyükbaş hayvan),
legata all’etica(etik) e ai valori della frontiera(eski batı): l’iniziativa
individuale(bireysel), l’indipendenza(bağımsızlık), l’uguaglianza(eşitlik) delle
opportunità(uygunluk fırsat)

La questione della schiavitù

Fino alla metà del secolo, il cotone esercitò(kullanmak) un peso decisivo(belirgin)


sull’economia dell’intero paese

Quando però, con gli anni ’40 e ’50, lo sviluppo industriale si


allargò(genişlemek) a nuovi settori, diminuì(azaltmak) l’importanza della
produzione cotoniera(pamukçuluk) nel complesso(karmaşık) dell’economia
americana e si allentò(gevşetmek) il rapporto di dipendenza(bağımlılık)
reciproca(karşılıklı) fra nord-est(kuzey doğu) e sud(güney).

Contemporaneamente(aynı zamanda) si fecero più strette le relazioni tra il nord-


est industriale e l’ovest(batı) agricolo(tarım)

Su queste premesse(mukkaddeme sebep) si inserì l’acutizzarsi(kötüleştirmek)


dello scontro(fikir çatışması)sulla schiavitù(kölelik): al centro del
dibattito(anlaşmazlık) stava la possibilità di introdurla(giriş yapmak) nei nuovi
territori acquisiti(elde edilen) nell’ovest(batı)

L’estensione(kapsam) dell’economia delle piantagioni(büyük çiftlik) e


dunque(dolayısıyla) della schiavitù ai nuovi territori era richiesta(istemek) dai
piantatori(ekici) del sud(güney); ma incontrava(buluşmak) forti resistenze(direnç)
nell’opinione(fikir) pubblica(halk) del nord(kuzey)e dell’ovest(batı).

Lo scontro(fikir çatışması) sulla questione della schiavitù fece sentire i suoi effetti
anche in campo(alanda) politico
Precedentemente(daha önce) la scena politica era stata dominata(baskın olmak)
da due grandi partiti:
il partito democratico, che raccoglieva(toplamak) il consenso(kabul) sia dei
piccoli e medi(orta) agricoltori sia dei grandi piantatori del sud; che si
ispirava(ilham olmak) al rispetto dell’autonomia(bağımsılık) dei singoli stati, a
ideali di democrazia rurale(kırsal), di liberismo(liberizm özgür olma bağımsız
olma) economico –
il partito Whig, che godeva(sahip olmak) dell’appoggio(destek manevi) della
borghesia del nord e si riallacciava(değinmek) alla tradizione(gelenek) del
federalismo(federalizm) nell’invocare(çağırmak) un rafforzamento(zorlama) del
potere centrale(merkezi). Il partito Wigh, diviso tra una corrente(geçerli)
progressista(liberal) e una conservatrice(muhafazakar), si dissolse(sona
erdirmek) nel giro di pochi anni.
Dall'ala progressista(liberal) del partito Whig nacque una nuova formazione
politica: il partito repubblicano (1854).
Qualificandosi(nitelemek) in senso(manasında) decisamente(kesinlikle)
antischiavista(kölecilik karşıtı) e accogliendo(kabul etmek) nella sua
piattaforma(platform) politica sia le rivendicazioni(talep istek) degli industriali sia
quelle dei coloni(koloni) dell’ovest, il nuovo partito conquistò(feth etmek) un
seguito(takip eden) sempre crescente(gelişen).
Finché(diği sürece), nelle elezioni del 1860, riuscì a portare(götürmek) alla
presidenza(başkanlık) un tipico(tipik) uomo dell’ovest: Abraham Lincoln,
proveniente(den gelen) da una modesta(mütevazi) famiglia di agricoltori del
Kentucky.
A questo punto la politica americana ruota(dönmek) intorno a(etrafında) due
partiti:
Democratici: sostenitori(savunucu) della schiavitù e partito del Sud
Repubblicani: abolizionisti(köleliğin kaldırılması yanlısı) e partito del Nord(kuzey)
6.2 LA GUERRA DI SECESSIONE(güney eyaletleri konfederasyonu) E LE SUE
CONSEGUENZE(sonuç)
La vittoria dei repubblicani alle elezioni del 1860
Nonostante(rağmen) fosse un convinto avversario(rakip) della schiavitù, Lincoln
non era un abolizionista(köleliğin kaldırılması yanlısı) radicale(radikal).
Ciononostante(bütün bunlar bir yana), la vittoria repubblicana(cumhuriyetsel)
nelle elezioni del ’60 fu sentita da una parte dell’opinione(fırsat) pubblica del sud
come l’inizio di un processo(işlem süreç) che avrebbe portato alla vittoria degli
interessi(ilgi) degli industriali(sanayii), al rafforzamento(zorlama) del potere
centrale(merkezi), alla progressiva(ilerleyen) emarginazione(marjinalleşme) degli
stati schiavisti

Gli 11 stati del sud si costituiscono(kurmak) in Confederazione(konfederasyon)


indipendente (1861)
Di qui la decisione(karar), presa da 11 stati del sud, di distaccarsi(özel
görevlendirmek) dall’Unione e di costituirsi in una Confederazione
indipendente
La guerra civile (1861-1865)
La secessione(amerika güney eyaletleri konfederasyonu) non poteva non
suscitare(ortaya çıkarmak) la reazione del potere federale(federal); non vi era
dunque alternativa(alternatif) alla guerra civile, che ebbe inizia nell’aprile del ’61
quando le forze confederate(federalleşen) attaccarono la piazzaforte(kale) di
Fort Summer, nella Carolina del sud, occupata dall’esercito unionista(birleştirici).
I confederati(konfederal) facevano assegnamento(güven) sulla migliore qualità
delle loro forze armate e speravano in un intervento(araya giriş) a loro
favore(iyilik) della Gran Bretagna
Gli stati del nord(kuzey) confidavano(ummak) nella schiacciante(ezici)
superiorità(üstünlük) numerica(çok sayılı sayıda) della loro popolazione e sul
loro maggiore potenziale(potansiyel) economico
Nelle fasi(aşama) iniziali(başlangıçsal) prevalsero(ağır basmak üstün gelmek) i
confederati, forti del miglior addestramento(eğitim) delle forze sudiste(güney) e
delle notevoli(dikkate değer) capacità del loro comandante(komandan), il
generale Robert Lee.
Ma successivamente(daha sonra) il fattore numerico ed economico del nord si
rivelò(açıklamak) decisivo(kararlı).

I primi successi nordisti(kuzey) si ebbero nel ’63, quando le forze


dell’unione(birleşme) comandate dal generale(general) Ulysses Grant,
cominciarono una lenta avanzata(yavaş ilerleme) lungo il corso(seyir gidişat) del
Mississippi.
Gli stati confederati si arrendono(pes etmek) (9 aprile 1865)
Il 9 aprile 1865, quando ormai l’esercito unionista(birleştirici) occupava buona
parte del sud, i confederati(konfederaller) si arresero
L’uccisione del presidente Lincon
Pochi giorni dopo il presidente Lincoln cadeva vittima(kurban) di un
attentato(süikast saldırı) per mano di(elinden tarafından) un fanatico sudista
L’abolizione(feshetme)della schiavitù (1862)
Nel 1862 fu decretata(emretmek) la liberazione(özgürleşme) degli schiavi in tutti
gli Stati della Sud
Nel sud rimangono(kalmak) le disuguaglianze(eşitsizlik) sociali e i pregiudizi(ön
yargı) razziali(ırksal)
La rivoluzione democratica implicita(ima edilen) nell’esito(duraksama) della
guerra fu ben lontana dal compiersi(yerine getirmek)interamente(tamamen). La
legge del ’62 sulla distribuzione(ayırma) delle terre libere fu revocata(iptal
etmek) pochi anni dopo la fine della guerra. Gli schiavi acquistarono(ele
geçirmek) la libertà ma la loro condizione economica non migliorò(iyileştirmek).
La vittoria nordista(kuzey) e le innovazioni(yenilik) legislative(yasamayla ilgili)
non bastarono a colmare(fazla yüklenmek fazla sıkıntı vermek) le
disuguaglianze sociali, né poterono cancellare(iptal etmek) i pregiudizi razziali
profondamente(derince) radicati(radikal) nella società del sud, che dopo la
guerra fu sottoposto(tabi tutmak) a un vero e proprio regime(rejim) di
occupazione militare e fu governato(yönetmek) da uomini dell’ala radicale del
partito repubblicano. Fra questi, accanto agli(yanında olmak) idealisti
sinceri(içten idealistler), c’erano molti avventurieri(maceracı) del nord in cerca
di(şans arayışı içinde olmak) fortuna.
Il risultato fu una reazione di rigetto(reddetme), che prima si espresse in forme di
lotta clandestina (fu creata l’organizzazione paramilitare(paramiliter) e
razzista(ırkçı) del Ku Klux Klan) e che più tardi determinò(belirtmek) la
riscossa(vergi toplama) del partito democratico negli stati del sud.
6.3 NASCITA DI UNA GRANDE POTENZA
Riprende(yeniden başlamak) la colonizzazione(kolonileşme) del West(batı) che si
conclude(sonuçlanmak) nel 1890
Chiuso il capitolo(başlık) della guerra di secessione(Amerikan güney eyaletleri
konfederasyonu), riprese con rinnovato(yenilenmiş) slancio(güç kuvvet) la
colonizzazione(kolonileşme) dei territori dell'ovest(batı), ora favorita(katkıda
bulunmak) dallo sviluppo della rete ferroviaria (1869, completamento(tamamen)
della linea transcontinentale(kıtalarası) dall’Atlantico al Pacifico). Intorno
al(çevresinde) 1890, la conquista(fetih) della west(batı) poteva
considerarsi(üzerinde düşünmek) compiuta(tamamlanmış) e la nazione(millet)
americana aveva raggiunto l'estensione(kapsam) attuale.
Vittime principali della corsa(akış) all’ovest furono le tribù pellirosse(kızılderili
kabilesi)
Contro di(karşısında olmak) essi il governo federale condusse(yol göstermek) una
serie di campagne militari. Gli indiani cercarono di resistere(başa çıkmak) alla
conquista bianca e riuscirono anche a riportare(getirmek) qualche isolato
successo (come quello di Little Big Horn, nel 1876, quando un corpo di
cavalleria(süvari) comandato dal generale Custer fu sterminato(yok etmek) dai
Sioux). Ma i pellirosse decimati(kırıp geçirmek) dalle guerre furono
confinati(kısıtlamak) nelle riserve(kaynak) e ridotti(azaltılmış) a un corpo
estraneo(dış yabancı) e marginale(marjinal) nella società americana che aveva
tra i suoi principi(temel) costitutivi(oluşturmak) quello della
proprietà(aitlik)individuale, sconosciuto(bilinmeyen) agli indigeni(yerli)
Sviluppo economico, espansione(gelişme) del mercato interno e
immigrazione(göç etme)
Lo sviluppo economico fu reso possibile grazie soprattutto all’esistenza(varlık) di
un mercato interno in continua espansione. La popolazione
statunitense(amerikalı), che nel 1871 ammontava(toplamak) a 31 milioni di
persone, passò a 97 nel 1914. Per oltre(ayrıca) un terzo, questo aumento(artış) fu
dovuto al flusso(akış) di immigrati(göçmen) provenienti(den gelen) dall’Europa.
Tale era il bisogno di manodopera(emek) che, nel 1882, il governo federale
spalancò(genişlemek) le porte all’immigrazione. Gli USA conobbero in questo
periodo una rapida crescita dei grandi centri urbani soprattutto nel nord-est.
La crescita economica non ebbe proiezioni(gösterim) al di fuori delle Americhe
Fino agli ultimi anni dell’800, la crescita economica della potenza statunitense
non ebbe proiezioni significative(manalı) al di fuori delle Americhe. La stessa
dottrina(doktrin) Monroe, con la quale nel 1823 gli USA avevano affermato il loro
ruolo di custodi(görevli) degli equilibri del continente(devam eden süren) contro
ogni ingerenza(müdahale etme) esterna, fu intesa(tasarlanmış) soprattutto in
senso difensivo(savunucu), tant’è che non agirono(harekete geçmek) ma
attivamente(aktif bir şekilde) nell’emisfero(yarıküre) meridionale(güney)
La dottrina Monroe teorizzò(teorileştirmek) la netta(net açık)
contrapposizione(kontrast) tra il Vecchio mondo delle monarchie(monarşi) e il
Nuovo mondo delle repubbliche e affermò(ileri sürmek) il principio che
proibiva(yasaklamak) alle potenze europee di fondare(kurmak) nuove
colonie nell'emisfero(yarı küre) occidentale(batı) e di intervenire(araya girmek)
negli affari(mesele)interni di nazioni indipendenti del continente americano
Gli Stati Uniti ostacolano(engel olmak) l’ingerenza(müdahale etmek) di
Napoleone III in Messico (1861)
In una sola occasione(fırsat) gli Stati Uniti dovettero fronteggiare(hesaba katmak)
la minaccia di un reinserimento(eski göreve yeniden getirme) di una potenza
europea vicino ai propri confini. Fu quando Napoleone III cercò di imporre(emir
vermek)l’influenza francese sul Messico
Nel 1861, il presidente messicano Juarez per far fronte(karşı olmak karşısında
olmak) a una situazione finanziaria(finansal) drammatica, aveva
sospeso(ertelemek) i pagamenti dei debiti con l’estero
I maggiori stati creditori(alacaklı) avevano tutti reagito(tepki vermek) con un
intervento(araya girme) militare
Napoleone volle profittare(faydalanmak) dell’occasione per impiantare(içine
yerleştirmek) nel continente(içeren) americano uno stato satellite(uydu). Fu così
creato un Impero del Messico, la cui corona fu offerta a un principe(prens) di
casa d’Austria, Massimiliano d’Asburgo
Alla proclamazione(duyuru) dell’impero le forze patriottiche(vatansever)
risposero(cevap vermek karşılık vermek) con una violenta guerriglia(gerilla)
Gli Stati Uniti fornirono(sağlamak) ai repubblicani messicani un solido
retroterra(fon) oltre a consistenti(sağlam) aiuti in armi e denaro(para)
Nel 1867 Napoleone III richiamò(yeniden adlandırmak) le sue truppe,
rinunciando(vazgeçmek) al sogno dell’ ”Impero latino’’
6.4 LA CINA, IL GIAPPONE E LA PENETRAZIONE(ani saldırı) OCCIDENTALE
Intorno alla(çevresinde) metà del secolo XIX, i due paesi più importanti
dell’estremo(son derece) oriente, Cina e Giappone, si trovarono a
fronteggiare(dikkate almak) la pressione(baskı) delle potenze europee che
miravano a(hedef almak) imporre(emir vermek) la loro presenza commerciale in
aree fino ad allora chiuse alla penetrazione occidentale.
L’ARRETRATEZZA(gerilik) DELLA CINA
La Cina era già lo stato più popoloso(çok nüfuslu) del mondo
La sua organizzazione(organizasyon) politica si fondava su un forte potere
centrale, incarnato(örnek oluşturan) dall’Imperatore e rappresentato in tutto il
paese da una classe di potenti funzionari(işlevsel), i Mandarini
L’impero cinese era rimasto fino all’inizio del secolo pressoché(neredeyse)
inaccessibile(ulaşılmaz) ai viaggiatori e ai commercianti(ticaretçiler)
occidentali; non aveva relazioni diplomatiche(diplomatik ilişki) con l’esterno.
Agli stranieri era consentito(dayanmak) di operare(çalışmak) solo nel
porto(liman) di Canton, nella Cina meridionale(güney)
Da tempo ormai la società cinese aveva perso il primato(rekor) scientifico e
tecnologico di cui aveva goduto(sahip olmak) fino al ‘500
Il ceto burocratico(bürokratik sosyal sınıf) ostacolava(engel olmak) ogni
mutamento(değişiklik) nelle tecniche produttive(üretken) e nei sistemi di
governo.
Il risultato fu che, al primo traumatico(travmatik) scontro(çarpışma) con
l’occidente, la Cina imperiale(imparatorsal) entrò in una crisi irreversibile(geri
dönüşümü olmayan)
La prima guerra dell’oppio(afyom) (la guerra con la Gran Bretagna)
Occasione dello scontro fu il contrasto(zıtlık) scoppiato alla fine degli anni ’30 fra
il governo imperiale e la Gran Bretagna a proposito del(ile ilgili olmak)
commercio dell’oppio che prodotto in grandi quantità nelle piantagioni(ekilmiş
tarla) indiane, veniva trasportato(nakletmek) clandestinamente(kaçak göçmen
olarak) in Cina, dove il suo consumo(tüketim) era largamente(genişçe) diffuso,
benché(halde)ufficialmente(resmen) proibito(yasak)
La Gran Bretagna fu ritenuta(olarak görmek) non a torto(zulüm haksızlık) la
principale(temel) responsabile(sorumlu) e beneficiaria(faydalı) del traffico
Quando, nel 1839, un funzionario(işlevsel) imperiale(imparatorluksal) fece
sequestrare(hapsetmek kaçırmak) il carico di tutte le navi straniere nel porto di
Canton, il governo britannico decise di intervenire militarmente(askeri olmak)
Dopo una guerra di due anni gli inglesi ebbero la partita vinta
Col trattato(davranma) di Nanchino del 1842, la Cina dovette:
cedere(vazgeçmek) alla Gran Bretagna la città di Hong Kong
- aprire al commercio(ticaret) straniero altri quattro porti, tra cui Shangai.
La prima guerra dell’oppio ebbe il doppio effetto di sconvolgere(alt üst etmek) gli
equilibri(denge) sociali su cui si reggeva(hükmetmek) l’Impero e di far
convergere(bir noktada birleşmek) su di esso le mire(nişan)
espansionistiche(yayılmacı) di altre potenze.
La seconda guerra dell’oppio (la guerra con la Gran Bretagna e la Francia)
Nel decennio(10 yıllık süre) ’50-’60 la Cina si trovò ad affrontare(dövüşmek) un
nuovo scontro(çarpışma) con la Gran Bretagna, coadiuvata(yardımlı) dalla
Francia
Il conflitto(kavga mücadele) si concluse(sonuçlanmak) nel 1860 con un’altra
capitolazione(kapitülasyon) cinese
La Cina fu costretta ad aprire al commercio(ticaret) straniero anche le vie
fluviali(nehir) interne e a stabilire(sabitlemek) normali rapporti diplomatici con
gli stati occidentali
L’ARRETRATEZZA(gerilik)DEL GIAPPONE
Una vicenda(olay) analoga(kıyaslanabilir şey) fu quella dell’Impero del Giappone.
La società giapponese era organizzata(düzenlemek) secondo uno schema(düzen)
feudale(feodal): l’imperatore, mikado, era un capo religioso(dindar yönetici) ed
esercitava(kullanmak) un potere simbolico(sembolik). Il governo del paese era
nelle mani di una dinastia(hanedan) di feudatari(feodaller), i Tokugawa, che si
trasmettevano(yaymak miras bırakmak) per via ereditaria(miras olarak kalan) la
carica(makam) di Shogun (la più alta carica militare(askeri), una specie di (türü
olmak) sovrano assoluto(mutlak)) che teneva(tutmak) legato(bağlı) a
sé(kendine), con un vincolo(bağ) di vassallaggio(vasallık), i grandi
feudatari(feodaller), daimyo. Al di sotto dei daimyo stavano i samurai, ossia la
piccola nobiltà(soyluluk) un tempo dedita(kendini adamış) al mestiere(iş) delle
armi.
Mercanti(tüccar) e artigiani(zanaatçi) costituivano nella società giapponese
un gruppo numericamente(sayılı olarak çok) debole e politicamente(politik
olarak) emarginato(marjinalleşmiş).
Le poche industrie, per lo più dedite alla produzione di armi e navi da guerra,
erano sotto il diretto(direkt) controllo dello shogun. L’unica attività produttiva di
rilievo(yükselti) era la coltura(toprağı işleme) del riso.
L’isolamento(uzaklaştırma) diplomatico(diplomatik), culturale e commerciale del
Giappone:
Non esistevano rapporti diplomatici o culturali con l’occidente. Il commercio con
l’estero era vietato(yasaklanmak) e solo il porto di Nagasaki era aperto ai
mercanti stranieri.
L’isolamento del Giappone fu rotto(kırılmak) dagli Stati Uniti (1854):
L’isolamento fu rotto dall’iniziativa degli Stati Uniti che, nel 1854,
inviarono(göndermek) una squadra(takım) navale(gemici) nelle acque
giapponesi e chiesero formalmente(resmi olarak) allo shogun il libero
accesso( erişim)nei porti.
L’iniziativa americana trovò il Giappone impreparato(hazırlıksız) e lo shogun fu
costretto(zorlamak) a firmare(imzalamak) nel 1858 una serie di accordi(anlaşma)
commerciali(ticari) che assicuravano(garantilemek) alle potenze occidentali
ampie possibilità di penetrazione(anlayış kavrayış ani saldırı) economica
6.5 LA “RESTAURAZIONE(yeniden kurma) MEIJI” E LA NASCITA DEL GIAPPONE
MODERNO
La restaurazione meiji: il potere imperiale(imparatorluksal) si sostituisce(yedeği
olmak) al potere dello shogun (1868)
La firma dei trattati(antlaşma) del 1858 suscitò(ortaya çıkarmak) in tutto il paese
un’ondata di risentimento(garez kin) nazionalistico(ulusal), guidata(rehberlik
eden) dai grandi feudatari e i samurai, che si indirizzò(yöneltmek) contro lo
Shogun.
Allo Shogun fu contrapposta(ile karşılaştırmak) la figura dell’imperatore. I daimyo
si resero sempre più indipendenti(bağımsız) dal potere centrale,
rafforzarono(sağlamlaştırmak) i loro eserciti privati(özel) e giunsero(varmak) a
prendere iniziative autonome(bağımsızlık) contro la presenza(mevcudiyet)
straniera nel paese
Nel gennaio 1868 le forze congiunte(işbirliği ile yapılan) dei sei maggiori
feudi(feodal) occuparono(işgal etmek) la città imperiale di Kyoto,
dichiararono(bildirmek) decaduto(süresi bitmiş) lo shogun e diedero vita a un
governo che aveva sede a Tokyo e si richiamava all’autorità(otorite)
dell’imperatore, che acquistò(ele geçirmek) l'appellativo(isim) di Meiji Tenno
(governo illuminato(aydınlanmış))
La restaurazione(yeniden kurma) meiji non fu solo un fenomeno di reazione
tradizionalista(geleneksel), né si limitò(sınırlandırmak) a sostituire(yedeği olmak)
il potere dello shogun con quello dell’imperatore. Questo forse era lo scopo dei
grandi feudatari, ma ben più ambizioso(hırslı) erano gli scopi di intellettuali,
funzionari(işlevsel) e militari provenienti(den gelen)dal ceto(sosyal sınıf) dei
samurai. Questa élite(seçkin sınıf) dirigente(yönetici) era consapevole(bilinçli)
dell’inferiorità(adilik) politica e militare del Giappone ed era dunque decisa a
colmare(fazla yüklenmek) il dislivello(iniş) in tempi il più possibile rapidi
La transizione(halden hale geçme) del Giappone dal sistema feudale allo stato
moderno
Nel giro di pochi anni il Giappone compì(yerine getirmek) quella transizione
dal sistema feudale allo stato moderno che nella maggior parte dei paesi
europei si era compita(görev) in tempi lunghissimi:
fu proclamata(duyurmak) l’uguaglianza(eşitlik) giuridica(yargısal) di tutti i
cittadini
furono aboliti(iptal etmek) i diritti feudali
fu introdotto(giriş yapmak) l’obbligo(zorunluluk) dell’istruzione(öğretim)
elementare(temel)
fu unificata(birleştirmek) la moneta(para)
fu organizzato(düzenlemek) un esercito nazionale(ulusal) basato sulla(e a ya
dayanmak) coscrizione(askere alma) obbligatoria(zorunlu)
La modernizzazione(modernleşme) economica
Procedeva(ilerlemek) intanto(bu sırada) l’opera di
modernizzazione(modernleştirme) economica: sia nell’agricoltura, sia
nell’industria, grazie al massiccio(sıkı sert yoğun) investimento(yatırım zaman
harcama) di capitali statali(devletsel) e alla rapidissima importazione(ithal malı)
di tecnologia straniera
Non meno rapida fu la crescita delle infrastrutture(altyapı)
Nell’ultimo ventennio(20 yıllık zaman süreci) del secolo il Giappone vantava(atıp
tutmak) un tasso(vergi) di crescita del prodotto nazionale(ulusal) fra i più alti del
mondo, quasi il 5% annuo(yıllık yüzde oranı).
Una rivoluzione dall’alto: da un’oligarchia(oligarşi) feudale a un’ oligarchia
finanziaria ed industriale
Quella che si compì(yerine getirmek) in Giappone dopo il 1868 fu una vera e
propria rivoluzione dall’alto, realizzata senza alcuna partecipazione(katılım) attiva
delle classi inferiori(alt) e non seguita da uno sviluppo delle istituzioni(kurum)
liberali e della democrazia politica
Furono le classi dirigenti(yönetici) tradizionali(geleneksel) a guidare la
trasformazione(değişim), spogliandosi(yoksun bırakmak)
spontaneamente(spontane bir şekilde) dei loro antichi diritti(eski hak), senza per
questo perdere la loro posizione privilegiata(tercih etmek), trasformandosi
insomma(başka bir deyişle) da oligarchia feudale in oligarchia finanziaria ed
industriale
Il processo(süreç) di rapida modernizzazione si accompagnò(eşlik etmek) alla
conservazione(muhafaza) dei tradizionali valori culturali e religiosi
La somiglianza(benzerlik) fra l’esperienza del Giappone e quella della Germania
bismarckiana
L’esperienza giapponese è stata spesso accostata(kenara çekmek) a quella della
Germania bismarckiana. Non era mai capitato(olmak) che uno stato
mutasse(şekil değiştirmek) così velocemente(hızlıca) e radicalmente(radikal
olarak) i suoi tratti(özellik alan) politici, economici e sociali senza una rivoluzione
dal basso
Capitolo 7: LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE(sanayiisel)
La prima rivoluzione industriale La prima rivoluzione industriale, iniziata in
Inghilterra alla fine del ‘700, riguarda(ilgili olmak) prevalentemente(çoğunlukla) il
settore(sektör) tessile(tekstil)-metallurgico(metalurjik) e comporta
l'introduzione(giriş) della macchina a vapore
7.1 IL CAPITALISMO A UNA SVOLTA(önemli gelişme): CONCENTRAZIONI,
PROTEZIONISMO(korumacılık), IMPERIALISMO
Le trasformazioni(dönüşüm değişim) dell’economia: la seconda rivoluzione
industriale
Negli ultimi tre decenni(10 senelik süreç) dell’Ottocento si verificano(kontrol
etmek doğrulamak) delle innovazioni(yenilik) economiche, che gli storici
chiamano seconda rivoluzione industriale
Il processo(süreç) di affermazione(ifade) della società industriale conobbe, a
partire(yola çıkmak) dagli anni settanta dell’Ottocento, non solo
un’accelerazione(hızlanma) poderosa(güçlü), ma anche una
trasformazione(deeğişme)qualitativa(niteliksel)
L’ultimo trentennio(30 yıllık süreç) dell’Ottocento fu una fase di grande
innovazione tecnologica
La seconda rivoluzione industriale si sviluppa con l'introduzione(giriş)
dell'elettricità(elektrik), dei prodotti chimici(kimyasal) e del petrolio(petrol)
La crisi del 1873 e il calo(düşüş) dei prezzi
La nuova fase dell'economia ebbe inizio con una improvvisa(ani) crisi di
sovrapproduzione(fazla üretim) che, scoppiata(patlak vermek) nel 1873,
continuò a far sentire i suoi effetti nei due decenni successivi(bir sonraki),
caratterizzati da una prolungata(uzatılmış) caduta(düşüş) dei prezzi.
A partire dal 1873 la grande crescita(gelişme) economica del 1850-1870
subì(çekmek katlanmak) un rallentamento(yavaşlama): l’economia
mondiale(dünyevi maddi) entrò in un periodo di difficoltà che durò(sürmek)
oltre(den daha uzun süre) venti anni, fino al 1896
I contemporanei(modern) hanno chiamata questo periodo Grande
depressione(depresyon): si trattò(davranmak) comunque(ne olursa olsun)
soltanto(sadece) di un rallentamento dei ritmi di crescita, l’economia
proseguì(devam ettirmek) nel suo sviluppo, ma con minore intensità(yoğunluk
güç)
La crisi della libera concorrenza(rekabet)
A partire dagli anni ’70 comincia il declino(düşme) dei valori della libera
concorrenza che aveva dominato(yönetmek) nel ventennio precedente(önceki).
Varie furono le cause che spinsero(itmek) gli imprenditori(girişimci)a cercare
nuove soluzioni(çözüm) al di fuori(ötesinde) dei canoni(kanun)
liberisti(özgürlükçü)
la difficoltà(zorluk) a trovare spazi(boşluk) nei mercati(tezgah)
internazionali(uluslarası) (avevano assunto(üzerine almak) grandi
dimensioni(boyut ölçü))
i prezzi calanti(hafifleyen) per effetto della crisi mettevano in difficoltà le
aziende(şirket)
la necessità di aumentare continuamente(sürekli) gli investimenti(yatırım)
Nacquero così le grandi consociazioni(ürünler arası) (holdings), i
consorzi(konsorsiyum) (cartelli(tabela) o pools), i monopoli(tekeller) (trust)
Vere e proprie concentrazioni(konsantrasyon) (orizzontali(yatay) o
verticali(dikey)) che assunsero dimensioni imponenti(görkemli), soprattutto negli
Stati Uniti e in Germania, fino a(e kadar) determinare(gerçekleştirmek) in
qualche(bazı birkaç) caso un regime di monopolio
Monopolio(tekel)”o“Trust”: concentrazione industriale per controllare(kontrol
etmek) il mercato(tezgah) (avere in mano(elinde tutmak) tutta la
produzione(üretim) di un certo prodotto
“Trust orizzontale”: quando la concentrazione opera nello stesso settore(sektör)
(ad esempio Rockfeller: monopolio del petrolio)
“Trust verticale” quando vengono coinvolte(dahil etmek) diverse fasi(aşama)
di produzione (Krupp: industria estrattiva(ekstraktif), siderurgica(demir ve
çelik), meccanica(mekanik))

“Cartello(ticari birlik)”: consorzio(birlik) di imprese(başarı) dello stesso settore


che si accordano(izin vermek) sui prezzi e sulla produzione

“Holdings”: una forma societaria(şirket) in cui una società capogruppo(grup başı)


ne controlla altre mediante(yoluyla) partecipazioni azionarie(borsa) (controllare
società senza acquistarle(ele geçirmek), ma investendo(yatırım yapmak) capitali)
Tutte queste strutture finanziarie avevano come obiettivo tenere alti i prezzi.
Un ruolo decisivo(belirgin) in questo processo(işlem) fu svolto(yapmak) dalle
banche (capitalismo finanziario)
Banche e grandi imprese(başarı) si legano(bağlamak) sempre più (le banche
diventano azioniste(hissedar) delle imprese, fornendo(sağlamak) i soldi per
sviluppare gli investimenti(yatırım); i dirigenti(yönetici) delle imprese entrano nei
consigli(kurul) di amministrazione(hükümet) delle banche). Il “capitalismo
finanziario” diventa il centro motore dell’economia
Vi fu il ritorno(geri dönüş) ad un protezionismo(korumacılık) diffuso(yaygın)
(inasprimento(kötüleşme) delle tariffe(tarife) doganali(gümrüksel))
I governi tentano( denemek)di difendere(savunmak) la propria economia con il
protezionismo(korumacılık), aggirando(geçiştirmek) le regole del mercato(Pazar)
per salvare(kurtarmak) l’economia nazionale(ulusal).
Solo la Gran Bretagna, patria(vatan) del liberoscambismo(serbest ticaret),
restò(kalmak) estranea(dış) alla tendenza(eğilim) generale: vide però
ridotti(azaltılmış) i suoi spazi(boşluk) commerciali e perse il primato(rekor)
industriale. Reagì(tepki vermek) risaldando(tekrardan ödeyip bitirmek) e
ampliando(genişlemek) il suo già vasto(engin) impero d'oltremare(denizötesi) e
intensificando(şiddetlendirmek) gli scambi(değiş tokuş takas) con le colonie
PROTEZIONISMO(korumacılık):
posti dei dazi(vergi) per salvaguardia(koruyucu önlem) economia interna
turba(rahatsız etmek) la libera concorrenza(rekabet)
applicato(uygulanmış) in USA, Germania (per difendere la produzione industriale
e quella agricola(tarım))
usato in tempi di crisi
aggirato(geçiştirmek) tramite(yoluyla) grandi imprese internazionali (es. fabbrica
a Milano e New York) o Holdings, Trust e Cartelli
LIBERISMO(özgürlükçülük):
tutela(eğitim) l’individuo(birey) e le sue libertà
ideologia(ideoloji) ottimistica(iyimser) (tutti stanno meglio se lo Stato non
interviene(araya girmek); no leggi(yasa))
applicato solo da Gran Bretagna (grazie alle colonie)
7.2 LA CRISI AGRARIA(tarımsal) E LE SUE CONSEGUENZE
L’agricoltura fu il settore economico in cui la caduta dei prezzi si
verificò(doğrulamak) con maggiore intensità(yoğunluk) e con conseguenze
drammatiche(dramatik).
I progressi tecnici in agricoltura
Negli ultimi decenni dell’800 l’agricoltura europea realizzò(canlandırmak)
importanti progressi tecnici:
si diffondono(yayılmak) nuove tecnologie per lavorare i campi
(applicazione(uygulama) delle macchine)
i concimi(organik gübre) chimici favoriscono(katkıda bulunmak) la produzione
sono studiati nuovi metodi di rotazione(dönüş)

viene effettuata(etkili olmak) la bonifica(işleme) e l’irrigazione(sulama) di


ampi(geniş) territori per renderli adatti(adapte olmuş) alla produzione agricola
La presenza(mevcudiyet)di aree arretrate(geri çekilmiş) frena(baskı altında
tutmak) l’agricoltura europea
Questi progressi però interessarono(ilgilendirmek) solo alcune aree geografiche
(Inghilterra, Germania, Belgio(belçika), Olanda e in parte la Francia). In Europa,
specie(tür) nell’area del mediterraneo(akdeniz bölgesi), rimanevano(kalmak)
ampie zone di agricoltura arretrata(geri çekilen): i latifondi(büyük emlak)
tradizionali(geleneksel) in cui era praticata(partikte olan) un agricoltura(tarım)
estensiva(geniş), basata essenzialmente(özünde) sull’utilizzo(kullanma) del
lavoro umano
La “nuova agricoltura” negli Stati Uniti
Nel frattempo(bu arada) negli Stati Uniti si diffondeva(yayılmak) una nuova
agricoltura(tarım): l’agricoltura intensiva(yoğun), nella quale la
disponibilità(mevcudiyetlik) di ampi territori da coltivare(ekmek) si
accompagnava(eşlik etmek) all’adozione(sahiplenme) di tecniche avanzate
La caduta(düşüş) dei prezzi agricoli
Quando i progressi della navigazione(navigasyon) a vapore
determinarono(belirlemek) un notevole(kayda değer) abbassamento(düşüş) dei
costi di trasporto(taşıma ulaşım) i prodotti dell’agricoltura americana, che
avevano prezzi competitivi(rekabetçi), raggiunsero(varmak) i mercati europei.
Inoltre(ayrıca) la scoperta(keşif) dei sistemi di conservazione(koruma saklama
bozulmasını önleme), refrigerazione(soğutma), sterilizzazione(sterilizasyon)
favorisce(katkıda bulunmak) distribuzione(ayırma) dei prodotti agricoli
in particolare l’agricoltura(tarım) europea subì la concorrenza(rekabet) del
grano(buğday) americano (con la messa(konulmuş yönelmiş) a coltura(bitki
yetiştirme) e la meccanizzazione(makineleşme) dei vasti(engin) territori del
Middle West(orta batı), il grano(buğday) americano, con i suoi bassi prezzi,
favoriti(tercih edilen) dal notevole(kayda değer) sviluppo della
navigazione(navigasyon) transoceanica(okyanus ötesi) a vapore,
invase(kaplamak) i mercati(tezgah) europei)
L’agricoltura(tarım) europea subì un colpo(vuruş) durissimo.

A partire dagli anni '79-80, i prezzi dei prodotti agricoli(tarımsal)


calarono(düşmek) bruscamente(ters bir şekilde). Il che, se avvantaggiò(avantaj
olmak) i consumatori(tüketici) delle città, provocò(kışkırtmak) il declino(azalma
çöküş) o la rovina(yıkım) di molte aziende agricole piccole e grandi. Conseguenze
un aumento(artış) delle tensioni(gerilim) sociali nonché(bunun yanı sıra)
l'intensificazione(yoğunlaştırma) di movimenti(hareket) migratori(göçmen)
verso le aree industriali e verso i paesi d'oltre oceano, soprattutto verso
l'America del nord
Le conseguenze sociali della crisi dell’agricoltura tradizionale
provoca lo spostamento(hareket) della popolazione(popülasyon) verso le città
- si creano forti tensioni sociali
Favorisce(katkıda bulunmak) un’emigrazione(göç etme) crescente(artan) verso
l’oltreoceano.(okyanus ötesi)
Si diffonde(yayılmak) il protezionismo(koruyuculuk) agrario
Il tentativo di(teşebbüsünde teşebbüste bulunmak) proteggere l’agricoltura
tradizionale spinge(itmek) i governi al protezionismo agrario, ma ciò
danneggia(zarar vermek) i consumatori(tüketici) e non blocca(engellemek) il
declino(azalış çöküş) economia agraria
7.3 SCIENZA E TECNOLOGIA
Negli anni fra il 1870 e il 1900 fecero la loro prima apparizione(görüntü): la
lampadina(ampül) e l'ascensore elettrico, il motore a scoppio(patlama) e i
pneumatici(lastik), il telefono e il grammofono(garmafon), la macchina da scriver
e(daktilo) la bicicletta, il tram elettrico(elektrikli tren) e l'automobile
Alla base di questa nuova rivoluzione(devrim) c'erano i progressi realizzati dalle
scienze fisiche e chimiche lungo tutto il corso(gidişat) dell'80, e soprattutto negli
anni '50 e '60 gli anni del trionfo(zafer) della scienza e della cultura positiva. Le
scoperte di Hertz sulle onde elettromagnetiche(elektromanyetik dalga) (1885),
da cui ebbero origine(temel) negli ultimi anni dell'800, i primi
esperimenti( deney)di telegrafia(telgrafçılık) senza fili(tel) di Guglielmo Marconi,
e quelle di Rontegen sui raggi X (X ışınları)(1895). Nomi come Edison, Siemens,
Bell, Dunlop, Bayer
Applicazione(uygulama) nella pratica quotidiana(günlük) delle nuove
scoperte(keşif)
Si venne a creare un legame(bağ) sempre più stretto fra scienza e tecnologia e
tecnologia e mondo della produzione. Grazie alle scoperte scientifiche (Hertz –
onde elettromagnetiche, Marconi – telegrafo, Roentgen – raggi x) nuove
scoperte tecnologiche furono impiegate( çalıştırmak) nella vita comune
(lampadina, ascensore elettrico, motore a scoppio, telefono, bicicletta,
macchina, tram elettrico, macchina da scrivere, etc.)
7.4 LE NUOVE INDUSTRIE
Si sviluppano industrie(endüstri) giovani come la chimica, la produzione
dell’acciaio(çelik) (la riduzione(azaltma) dei prezzi di produzione ne favorì(katkıda
bulunmak) l’uso(kullanım)) e l’ingegneria(mühendislik) civile(uygar)
(cemento(çimento)armato(silahlı) e grandi edifici: Tour Eiffell e Tower Building di
New York)
Nasce uno stretto(sıkı) legame chimica-industria
7.5 MOTORI A SCOPPIO(patlak verme) ED ELETTRICITA’
Fondamentale(temel) fu l’invenzione(icat) del motore a scoppio (o a
combustione(yanma) interna: il combustibile(yanabilen) fornisce(sağlamak)
spinta(itiş itme) bruciando(yanmak) ed espandendosi(genişlemek) in spazio)
Con i fratelli Benz nascono le prime macchine(1885)
Il petrolio si afferma(iddia etmek) come fonte energetica(enerji kaynağı), anche
se la sua diffusione(yayılım) è ostacolato(engellenmek) dagli alti costi di
produzione(üretim).
Si diffonde(yayılmak) l’elettricità(elektrik) (nasce la lampadina a filamento(ince
tel) incandescente(parlak) di Edison, 1879)
Inizia la costruzione(yapı) di centrali termiche(ısısal) e
idroelettriche(hidroelektrik)
7.6 LE NUOVE FRONTIERE(sınır eski batı)DELLA MEDICINA
La trasformazione(değişme) scientifica della medicina si fondò(kurulmak) su
quattro cardini(birleştirici unsur) fondamentali:
1. Diffusione(yayılma) delle pratiche igieniste(hijyenist) (prevenzione(önleme) e
contenimento(yayılmasını önleme) malattie)
2. sviluppo della microscopia(mikroskop) ottica(optik) (Louis Pasteur
identificarono(kimliğini saptamak) i microorganismi(mikrorganizma)come
causali(nedensel) di peste(veba), colera(kolera) e tubercolosi(tüberkloz))
3. progressi(işlem) della farmacologia(farmakoloji) (nuovi farmaci grazie alla
chimica, diffusione(yayılma) dell’anestesia(anestezi), uso di aspirina e
insetticida(böcek öldürücü) Ddt contro la malaria(sıtma))
4. nuova organizzazione(düzenleme) degli ospedali(hastahane) (la
suddivisione(parçalara bölünme) dei pazienti(hastalar) in reparti(bölüme
ayrılma) specializzati(özelleştirilmiş) per classi di malattie e rispetto(e a ya
göre) norme igieniche(hijyenik kurallar))

7.7 IL BOOM DEMOGRAFICO(demografik)


La vita media dell’uomo sale a 50 anni (30-35 anni prima di rivoluzione
industriale). In Europa e Nord America i progressi della medicina e dell'igiene
migliorarono(iyiye gitmek iyileştirmek) la "qualità" della vita e ne
aumentarono(artırmak) considerevolmente(epeyce) la durata(süre) media
La caduta della mortalità(ölüm oranı) determina(belirlemek) un
aumento(artış) della popolazione(popülasyon).
In controtendenza(tepinen) al vistoso(gösterişli) aumento della popolazione
si riscontrò(belirlemek) anche un calo(düşüş) delle nascite, per effetto(etki)
del controllo della fecondità(doğurtkanlık) e della diffusione(yayılma) dei
metodi contraccettivi(gebeliği önleyici)(calo della natalità(doğurganlık oranı))
L’aumento demografico si verifica, ma inferiore(alt), anche in Asia e Africa
Capitolo 8: Imperialismo e colonialismo
8.1 LA FEBBRE(ateş tifo) COLONIALE

Negli ultimi decenni del secolo XIX si rafforza(sağlamlaştırmak) la


tendenza(eğilim) delle potenze europee a costituire(oluşturmak) imperi
coloniali(koloni imparatorlukları)
Negli ultimi decenni del secolo XIX, la tendenza delle potenze europee
a costituire imperi coloniali nei territori d’oltremare(deniz ötesi) conobbe
una forte accelerazione(hızlanma)
Se questa era rimasta legata soprattutto all’iniziativa dei privati(özel), in
particolare(özel olarak)delle grandi compagnie(topluluk) mercantili(ticari), la
nuova espansione(gelişme) venne assunta(işe almak üzerine almak) sempre
più come un obbiettivo di politica nazionale
Colonie e protettorati(bağlı devlet)
La tendenza(eğilim) prevalente(ağır basan) divenne quella di imporre(emir
vermek) un controllo più o meno formale(remi) a vastissimi(büyük çapta)
territori dell’Africa, dell’Asia e del Pacifico che furono:
colonie (se venivano assoggettati(boyun eğdirmek)
all’amministrazione(hükümet)diretta dei conquistatori(feth edenler))
protettorati(bağlı devletler) (se il controllo era esercitato(kullanmak)
tenendo in vita, formalmente(resmi bir şekilde), gli
ordinamenti(düzen)preesistenti(önceden var olan)). I territori
detenuti(tutuklu) dalle potenze europee, nell’una o nell’altra forma, vennero
ampiamente(genişçe) ampliati(genişletilmiş) nel giro di pochi decenni.
Nuovi stati partecipano alla competizione(yarış) coloniale
Alla competizione coloniale si unirono(birleşmek) anche stati privi di(yoksun
sız) una tradizione imperiale(imparatorluk) o con una storia
unitaria(birleştirici) molto recente(son): così la Germania, il Belgio, l’Italia, il
Giappone e gli Stati Uniti (unica assente(yok var olmayan) di rilievo(yükselti)
fu l’Austria)
Il ruolo degli interessi(ilgi) commerciali(ticari)
Gli interessi economici giocarono(oynamak) senza dubbio un ruolo
notevole(kayda değer)
la spinta(itiş) all’accaparramento(panik alım) di materie(materyal) prime a
basso costo
la ricerca di sbocchi( salım emisyon)commerciali(ticari),
più recente(son) era la spinta(itiş) proveniente(soyundan gelmek)
dall’accumulazione(yığılma) di capitali(başkentler) finanziari(ticari) disponibili
(mevcut)per investimenti(yatırım) ad alto profitto(kazanç) nelle terre
d’oltremare(deniz ötesi)
Il ruolo delle motivazioni(motivasyon) politico-ideologiche(ideolojik)
e motivazioni politico-ideologiche ebbero spesso(sık)
un’importanza(öenmiyet) pari a(e denk olmak eşit olmak) quelle
economiche. Esse affondavano( batmak)le loro radici(kök) in una
mescolanza(karışım) di nazionalismo(aşırı milliyetçilik) e di politica di
potenza, di razzismo(ırkçılık) e di spirito missionario(misyoner). In Inghilterra,
Disraeli si definiva(tanımlanmak) appartenente(bu dünyaya ait olmayan) ad
una “ razza dominatrice(hakim ırk), destinata(kenara konmuş) dalle sue
virtù(erdem) a spargersi(yaymak) per il mondo”; Chamberlain era invece uno
strenuo(çetin) sostenitore(savunucu) di una Più Grande Bretagna (Greater
Britain). La vocazione(çağrı) imperiale(imparatorsal) si legò(bağlamak) a
quello di una missione(misyon) della civiltà(uygarlık) europea (il
“fardello(yük) dell’uomo bianco” di cui parlava Kipling)
Il ruolo dei grandi esploratori(kaşif)
L’interesse(ilgi) dell’opinione(görüş) pubblica(halk) europea nei
confronti(kıyaslama) delle colonie fu fortemente(güçlü bir şekilde)
alimentato(kaynak sağlamış)dall’eco(yankı) delle grandi esplorazioni(keşif)
che ebbero per teatro soprattutto l’Africa (ricchezze nascoste(gizli
zenginlikler), curiosità(meraklılık merak) scientifico-geografiche, moda
dell’esotismo(yabancılık), figure dei grandi esploratori: il
missionario(misyoner) scozzese(iskoç) David Livingstone e il tedesco Karl
Peters)
8.2 COLONIZZATORI(koloniciler) E COLONIZZATI(kolonileştirilmişler)
L’uso della forza contro(karşı) le popolazioni indigene(yerli)
Quasi tutte le conquiste(fetih) coloniali(kolonisel) furono
segnate(işaretlemek) dall’uso sistematico(sistematik) e
indiscriminato(ayrım yapmayan rastgele) della forza contro le popolazioni
indigene: terribile(korkunç) quello perpetrato(gerçekleştirmek) nel 1905 dai
tedeschi nell’Africa del sud-ovest(güney-batı) ai danni(zarar) delle tribù
bantu(bantu kabileleri) degli herero(herero soykırımı), che fu quasi
completamente(tamamen) distrutta(yıkılmış)
Gli effetti positivi
Ci furono però anche effetti positivi: vennero messe a coltura(ekme)
nuove terre, introdotte(giriş yapılmış) nuove tecniche agricole(tarım),
costruite infrastrutture(altyapı), avviate(kurulu) attività industriali(sanayiisel
aktiviteler) e commerciali(ticari), esportati(ihracat yapılmış) migliori
ordinamenti(kural) amministrativi(idari) e finanziari(finansal).
Dalla povertà(kıtlık fakirlik) al “sottosviluppo(kalmışlık)”
Ma tutto ciò avveniva(olmak) a prezzo di un continuo(süregelen devam
eden) depauperamento(tüketme) di risorse materiali(temel kaynaklar) e
umane. Nuovi paesi entrarono in un più vasto(çok geniş bir şekilde)
mercato(tezgah Pazar) mondiale(dünyevi), ma vi entrarono in una posizione
dipendente(bağlı bağımlı): passarono cioè dalla povertà al “sottosviluppo”
Gli effetti della colonizzazione(kolonileşme) sulle culture dei paesi
afroasiatici(yarı afrikalı yarı asyalı)
Gli effetti della colonizzazione sulle culture dei paesi afroasiatici non furono
meno violente(az şiddetli)

I sistemi culturali che erano legati a strutture politico-sociali più


organizzate(düzenli) e avevano alle spalle(omzunda yük olmak) una più
solida(katı) tradizione(gelenek), come quelli dell’Asia e dell’Africa del
nord(kuzey), si difesero(savunmak) meglio: per un verso, seppero(bilmek)
porre(yapmak) una resistenza(direnç) più consapevole(bilinçli); per l’altro,
finirono per assimilare(sindirmek) in qualche modo(bazı durumda) questo
apporto(katkı)

Ben diverso(farklı olarak) fu il caso(neden olay) dell’Africa più arcaica(eskil),


animista(animist ruhsal) e pagana(pagan). Qui l’effetto fu dirompente(çığır
açan): interi(bütün) sistemi di vita, di riti(ayin) e di credenza(inanç), di
costumi(kostüm)e di valori(değer), entrarono rapidamente(hızlıca) in
crisi(krize). In molti casi(çoğu durumda) ne rimasero appena(henüz) le
tracce(iz).
L’espansione(gelişme) coloniale favorì(katkıda bulunmak) il
risveglio( kalkma)dei nazionalismi(ulusal) locali(yerel)
L’espansione coloniale finì col favorire, in tempi più o meno lunghi, la
formazione(oluşum) o il risveglio dei nazionalismi locali, ad opera soprattutto
dei nuovi quadri(tablo) dirigenti(yönetici) che si formarono(oluşturmak) nelle
università europee
L’Europa si trovo così ad esportare(ihracat yapmak) ciò che meno avrebbe
desiderato: il bisogno di autogovernarsi(kendi kendini yönetmek) e di
decidere il proprio destino(kader)
8.3 L’ESPANSIONE(genişleme)IN ASIA
Gli europei avevano già messo radici(kök) profonde(derin) nel
continente(kıta) asiatico(asya bölgesine ait)
Agli inizi(başlangıçlarda)dell’età dell’imperialismo(emperyalizm), gli europei
avevano già messo radici(kök) profonde(derin) nel continente(kıta) asiatico
gli inglesi, oltre(ötesine) all’India, possedevano(ait olmak) Ceylon, Hong Kong
e Singapore(Singapur)
gli olandesi dominavano(yönetmek) l’arcipelago(takımada)
indonesiano(endonezyalı)
i portoghesi controllavano Macao
la Spagna possedeva le Filippine
la Russia la Siberia e l’Asia centrale
la Francia aveva gettato(atmak) negli anni del secondo impero le basi di un
vasto(vasto) dominio(hakimiyet) nella penisola(yarımada)
indocinese(hindiçin).
Il canale di Suez (1869)
A dare nuovo impulso(dürtü istek) alla corsa(hamle) verso oriente(doğu)
contribuì(yardım etmek) l’inaugurazione(resmen göreve başlama açılış
töreni), avvenuta nel 1869, del canale di Suez che abbreviava(kısaltmak) di
parecchie(epeyce) settimane i collegamenti(bağ) marittimi(denizcilik) tra
Europa e Asia
Le tre direttrici( yönetici)principali(temel) dell’espansione(gelişme)
coloniale(kolonisel)
L’espansione(yayılma) ebbe un’ulteriore(ilave) accelerazione(hızlanma)
seguendo tre direttrici principali(temel):
il consolidamento(güçlendirme) della dominazione(hakimiyet) inglese in
India
- la penetrazione(ani saldırı) della Francia nella penisola indocinese
- l’avanzata(ilerlemiş gelişmiş) dell’Impero russo verso l’Asia
centrale(merkezi) e l’estremo(aşırı) oriente
L’Inghilterra si consolida(güçlendirmek) in India
Passata nel ‘700 sotto il controllo britannico, l’India fu a lungo
amministrata(idare eden) da una compagnia(meclis) privata(özel), la
Compagnia delle Indie orientali(doğu). A metà dell’ ‘800 il
territorio(toprak) controllato dalla compagnia era vastissimo(aşırı geniş)
(India, Pakistan e Bangladesh) e offriva(sunmak) ampi sbocchi(salım
emisyon) di mercato(Pazar) per i manufatti(el işi) inglesi
La struttura sociale indiana era basata su(e dayanmak) una rigida(sert)
divisione(bölünme) in caste(kastlar). Il potere statale(devletler),
formalmente(resmi bir şekilde) ancora rappresentato dall’antico impero
Moghul, era carente(eksik) o addirittura(bile dahi) assente(yokluk yok). I
colonizzatori(koloniciler) inglesi si erano appoggiati(desteklemek) sulle
gerarchie sociali preesistenti(önceden var olan) – i signori locali, i
sacerdoti(papaz) induisti(hinduist) (brahmini)(brahman) – per
assicurare(garantilemek) il mantenimento(saklama) dell’ordine(düzen emir)
e la riscossione(tahsilat) delle imposte(vergi).
La rivolta(isyan) dei Seypos
I loro tentativi(teşebbüs) di avviare(kurmak) un prudente(tedbirli) processo
di modernizzazione(modernleştirmek) provocarono(kışkırtmak) in più di un
caso reazioni(tepki) di stampo(kalıp) tradizionalistico(gelenekselci)-
religioso(dini). La più importante fu la cosiddetta(söylene gelen) “rivolta dei
Seypos”, originata(temelinde olmak kökünde kökeninde olmak) da un
ammutinamento(isyan) dei reparti(bölüm) indigeni dell’esercito(ordu)
L’India passa sotto la diretta amministrazione(hükümet) della Corona (1858)
La rivolta indusse(cezbetmek) il governo(hükümet) britannico a
riorganizzare(tekrardan düzenlemek) la presenza(mevcudiyet) inglese in
India. Nel 1858 fu soppressa(varlığı kaldırılan) la Compagnia delle Indie, il
paese passò(geçmek) sotto la diretta(direkt) amministrazione(hükümet) della
corona(taç), rappresentata da un viceré(naip vali yardımcısı). L’esercito e la
burocrazia(bürokrasi) furono ristrutturati(yenilemek): il principio(ilke) seguito
fu quello di promuovere(terfi ettirmek) gli elementi indigeni fedeli(sadık
bağlı) alla Gran Bretagna, affiancandoli(desteklemek) ad elementi inglesi.
Nel 1876, a coronamento(büyük önemli başarı) di questa
riorganizzazione(görev değişikliği), la regina Vittoria fu nominata(atamak)
imperatrice(imparatoriçe) d’India.
La Francia si consolida(güçlendirmek) in Indocina(hindiçin)
La penisola indocinese, abitata da popolazioni di religione buddista, era
divisa in una serie di regni(krallık) gravitanti(hareket eden)
nell’orbita(yörünge) dell’Impero cinese. I più importanti erano quelli
dell’Annam (Vietnam), quello del Siam (Thailandia) e quello della Cambogia.
Inizialmente(başlangıçta) la penetrazione(ani saldırı) francese si limitò
(sınırlandırmak)all’inizio(başlangıçta) a qualche stazione(bazı duraklar)
commerciale(ticari)
Le persecuzioni(baskı) contro i missionari fornirono(sağlamak) alla Francia il
pretesto(bahane) per un intervento(araya girme) militare (1862)
I francesi occuparono la parte meridionale(güney) dell’Amman, e l’anno
dopo imposero(emir vermek) il protettorato(bağlı devlet) alla Cambogia

All’inizio degli anni ’80 si aprì la seconda fase(aşama)


dell’espansione( gelişme) francese e la Francia riuscì a
estendere(genişletmek) il suo protettorato(bağlı devlet) a tutto l’Amman.
La Gran Bretagna, per evitare(uzak durmak) che i possedimenti(egemenlik)
francesi giungessero(varmak) a ridosso(barınak) dell’India
procedette(ilerlemek) all’occupazione(işgal) del Regno di Birmania.
La Russia si consolida(güçlendirmek) in Asia centrale e in estremo(son
derece) oriente
La colonizzazione(kolonileşme) della Siberia
La colonizzazione della Siberia fu realizzata(gerçekleştirmek) soprattutto
sotto la spinta(itiş) e il controllo dell’autorità(otorite)statale(devletsel); nei
primi 50 anni dell’800 la Siberia vide quasi raddoppiare(iki misline çıkarmak)
la sua popolazione(popülasyon) e incrementate(hızlandırılmış) le attività
produttive(üretken)
Il consolidamento(güçlendirme) delle posizioni strategiche(stratejik) verso(e
a doğru) la Cina
Si accentuava( vurgu yapmak)nel frattempo(bu arada) la spinta della Russia a
consolidare(güçlendirmek) le proprie posizioni strategiche verso la Cina e il
Pacifico(pasifik).
Nel 1860 fu avviata(kurmak) la costruzione(yapı) del porto(liman) di
Vladivostok, sul mar del Giappone
Nel 1891 fu avviata la costruzione della ferrovia(demiryolu) Transiberiana, la
più lunga del mondo che, dal 1904, collegò( bağlamak)Mosca a Vladivostok
La rinuncia(vazgeçme) all’Alaska (1867)
Il governo zarista(çarlık) ritenne(olarak görmek) invece(yerine)
opportuno(uygun) rinunciare(vazgeçmek) all’Alaska, dove fin dal(e kadar)
1799 operava(gerçekleştirmek) una compagnia privata russa: il territorio fu
così venduto nel 1867 agli USA per 7 milioni di dollari
L’espansione verso l’Asia centrale
In Asia centrale l’impero zarista riuscì a incamerare(el koymak) l’intera
regione del Turchestan: una zona forte produttrice(üretken) di
cotone(pamuk), ma pericolosamente(tehlikeli olarak) vicina alle
frontiere(sınır)dell’impero indiano.
Russia e Inghilterra giunsero ad un accordo(anlaşmaya varmak), dopo essersi
fronteggiate(hesaba almak) a lungo :
il regno dell’Afghanistan veniva mantenuto(tutmak) indipendente(serbest
özgür bağımsız), ma assegnato(bölüştürülmüş) alla sfera(küre)
d’influenza(etki) inglese
La guerra fra Cina e Giappone (1894)
Nel 1894 i giapponesi mossero(hareket etmek) guerra alla Cina e la
sconfissero(yenmek mağlup etmek) per terra e per mare. I cinesi dovettero
rinunciare(vazgeçmek) a ogni influenza(etki) sulla Corea e
cedere(vazgeçmek) al Giappone l’isola di Formosa(Tayvan)
La rivolta dei boxers (1900)
La prospettiva(perspektif) di uno sgretolamento(ufalanan) dell’impero
cinese provocò(kışkırtmak) per reazione(tepki) la nascita di un
movimento(hareket) conservatore(muhafazakar), nazionalista(milliyetçi) e
xenofobo(yabancı düşmanı) che si proponeva(yapmak) la
restaurazione(yeniden kurma) integrale(tüm) delle antiche tradizioni
imperiali. Questo movimento trovò il suo braccio armato(silahlı kol) in una
società segreta(gizli bir topluluk) a carattere paramilitare(paramiliter),
nota(fark etmek) in occidente(batı) come movimento di Boxers
Nel 1900 in seguito ad(e takiben) una serie di violenza(şiddet)
compiute(yerine getirilmiş) dai Boxers, le grandi potenze,
compresi(kapsayan) gli USA e il Giappone, si accordarono(vermek ayarlamak)
per un intervento(araya giriş)militare(askeri) congiunto(işbirliği ile yapılan).
In due settimane la rivolta(isyan) fu sedata(sakinleştirmek) e Pechino venne
occupata dalle forze alleate(müttefik).
8.4 LE ORIGINI DELL’IMPERIALISMO AMERICANO
L’ “imperialismo informale(resmi olmayan)” degli Stati Uniti
Nati essi stessi da una rivoluzione anticoloniale(sömürge koloni karşıtı), gli
Stati Uniti d’America potevano solamente(sadece) praticare(yapmak) una
sorta di(türü olmak) “imperialismo informale” fondato
essenzialmente(temelde özünde) sull’esportazione(ihracat) di merci(mal) e di
capitali(merkez).
Verso la fine del secolo(yüzyıl) si sviluppò un movimenti d’opinione(düşünce
fikir), ispirato al(ilham almış)saggio(makale) di John Fiske “Manifest Destiny”,
che sosteneva(desteklemek) il diritto(hak)degli USA di esportare(ihraç
etmek) in tutto il mondo i propri principi(ilke) e la propria
organizzazione(oragnizasyon düzen) sociale.
L’espansionismo(yayılmacılık)statunitense(amerikalı amerikan) si
esercitò(kullanmak) in due direzioni(yön): il Pacifico e l’America latina.
L’intervento(araya giriş) militare(Askeri)degli Stati Uniti a Cuba contro(karşı)
la Spagna (1898)
La prima importante manifestazione(gösteri) della nuova politica di
potenza(güç) degli USA si ebbe con l’intervento(araya giriş) a Cuba dove, nel
1895, era in atto(olmakta olup bitmekte) una violenta(şiddet) rivolta(isyan)
contro i dominatori(hakimiyet kuran) spagnoli.
Questi attuarono(gerçekleştirmek) una dura repressione(baskı) che
suscitò(ortaya çıkarmak) notevoli(kayda değer) preoccupazione(endişe) per
le sorti(tür) dei cospicui(seçkin) interessi che gli USA avevano nelle
piantagioni(ekilmiş tarla) di canna da zucchero(şeker kamışı) sull’isola.
L’affondamento(batış), nel 1898, di una corazzata(zırhlı gemi) americana nel
porto dell’Avana, portò(getirmek) così alla guerra con la Spagna, che fu
rapidamente(hızlıca) sconfitta(yenilgiye uğramak).
Cuba divenne una repubblica indipendente, sottoposta(tabi tutmak)
tuttavia(rağmen) alla tutela(eğitim)degli americani.
La Spagna fu inoltre(ayrıca) costretta(zorlamak) a cedere(vazgeçmek)
Portorico e l’intero(bütün) arcipelago(takımada) delle Filippine
L’annessione(ilhak) delle isole Hawai (1898)
Sempre nel ’98 la presenza(mevcudiyet) americana nel Pacifico fu
rafforzata(zorlamak) dall’annessione delle Hawai
8.5 LA SPARTIZIONE(bölüştürme) DELL’AFRICA
Nel 1870 i paesi europei possedevano(sahip olmak) appena(henüz) un
decimo( onuncu)del continente(kıta) africano
i francesi l’Algeria(Cezayir) e il Senegal;
i portoghesi l’Angola e il Mozambico
gli inglesi la colonia del Capo
Quando gli europei procedettero(ilerlemek) alla conquista(fetih) dell’Africa,
ben poco restava(kalmak) delle antiche civiltà(uygarlık) locali(yerel)
La regione sahariana(sahara bölgesi) e quella della costa(sahil) nord(kuzey)-
occidentale(batı)erano controllate(kontrol edilmek) da una serie di
potentati(hükümdar) locali(yerel) e di regni(krallık) musulmani in
declino(düşüşte), dove però la dispersione(dağılma)tribale(kabilesel)era
compensata(karşılamak) da un forte elemento(temel) coesivo(yapışkan), la
religione islamica
Compattamente(sıkıcana) cristiano era invece il grande impero
etiopico(etiyopyalı)
Gli elementi di coesione(bağlılık) politica o religiosa erano invece del(nın nin
yerine) tutto assenti(var olmayan) nell’Africa centrale e meridionale(güney).
Quelle che restavano(kalmak) erano società(topluluk) tribali(kabilesel)
fortemente(güçlü bir şekilde) disaggregate(ayrıştırılmış)
I primi atti della nuova espansione(genişleme): l’occupazione(işgal) francese
della Tunisia (1881) e quella inglese dell’Egitto (1882)
In entrambi(her ikisinde de ) i paesi le potenze europee avevano
consistenti(sağlam) interessi economici e strategici(stratejik). Negli anni ’70
sia l’Egitto che la Tunisia si erano lanciati(başlatmak) in ambiziosi(hırslı
olarak) programmi di modernizzazione(modernleşme), che avevano finito
però col dissestare(sabit olmamak) le finanze(finans) dei due paesi. Per
tutelarsi(korumak)contro il rischio(risk) della bancarotta(batma), Inghilterra e
Francia, principali(temel) creditori(alacaklı), scelsero la strada(yol)
dell’intervento(araya girme) militare(askeri)
L’occupazione francese della Libia (1881)
La Tunisia rientrava(dahil olmak) nella sfera di influenza(etki) rivendicata(hak
iddia etmek) dalla Francia, ma subiva(çekmek) anche l’ipoteca(ipotek) di
consistenti(sağlam) interessi italiani
La Francia avendo avuto mano libera dalle altre potenze nel
congresso(kongre) di Berlino del ’78, trasse(sonuç çıkarmak)
pretesto(bahane) da un incidente(gelen) per inviare(göndermek) un
contingente(asker topluluğu) militare a Tunisi e imporre(emir vemrke) al bey
un regime di protettorato(bağlı devlet)
L’occupazione inglese dell’Egitto (1882)
In Egitto invece(yerine), la nascita di un forte movimento nazionalista(ulusal),
guidato dal(e rehberlik etmek)colonnello(küçük bi rkoloni) Arabi
Pascià(paşa), parve( görüş)mettere in pericolo(tehlikeye atmak) il controllo
internazionale(uluslararası) del canale di Suez
Nel 1882, in seguito allo(e takip eden)scoppio(patlak verme) di moti
(hareket)antieuropei(avrupa karşıtı) ad Alessandria, il governo(hükümet)
inglese inviò(göndermek) in Egitto un corpo di spedizione(gönderme) che
sconfisse(mağlup etmek) le truppe(askeri birlik) guidate da(araplar
tarafından rehberlik edilen)Arabi Pascià(paşa) e assunse(üstlenmek) il
controllo(kontrol) del paese

Dall’Egitto, gli inglesi si trovarono ben presto(hazırlıklı) impegnati(rehine


verilen) nel vicino(yakınında) Sudan, un vastissimo territorio sotto il controllo
egiziano, dove era scoppiata(patlak vermek) una rivolta(isyan)
capeggiata(öncülük eden) dal Mahdi (profeta(kahin)) Mohammed Ahmed,
una straordinaria(sıradışı) figura carismatica(karizmatik) di
integralista(tutucu) islamico. Appoggiato(arka çıkan) dalla
setta(tarikat)religiosa dei dervisci(derviş), il Mahdi lanciò(fırlatmak) le tribù
sudanesi(sudanlı) in una guerra santa(kutsal) contro le forze anglo-egiziane,
sconfiggendole a più riprese(geri dönüş), e fondando nel 1885 un proprio
stato che gli inglesi riuscirono a rovesciare(devirmek) solo nel 1898
La questione del Congo
Nel bacino(arazi) del Congo il re Leopoldo II del Belgio si era
costruito(yapmak inşa etmek) una sorta(çeşit) di impero personale(kişisel). Il
sovrano belga(belçikalı) cerco di consolidare(güçlendirmek) il suo
dominio(hakimiyet egemenlik) con uno sbocco(emisyon salım) sull’Atlantico,
ma suscitò(ortaya çıkarmak) l’opposizione(zıtlık) del Portogallo
La conferenza(konferans) internazionale(uluslararası)di Berlino
La questione del Congo fu oggetto di una conferenza(konferans)
internazionale che si tenne(tutmak) a Berlino per iniziativa(başlangıçsal) di
Bismarck nel 1884-85
Il principio(ilke) della effettiva(etkili) occupazione(işgal) come unico(tek)
titolo(başlık) atto(eylem) a legittimare(geçerli kılmak) il possesso(aitlik) di un
territorio
La conferenza, prima di dare una prima sanzione(trafik cezası) alla
spartizione(bölüştürme) dell’Africa, codificò(şifrelemek) le norme che
avrebbero dovuto regolarla(düzeltmek) anche nell’avvenire(olmak). Il
principio adottato(benimsenmiş) fu quello dell’effettiva(etkili)
occupazione(işgal) come unico titolo(tek başlık) legittimante(geçerli kılan) il
possesso(aitlik)di un territorio
Su questo presupposto(önceden varsayılan) la conferenza(konferans)
riconobbe(kabul etmek) la sovranità(krallık) personale(kişisel) di re Leopoldo
sull’immenso(çok geniş) territorio del Congo
La conferenza dette una prima sanzione alla spartizione dell’Africa
All’inizio del ‘900 la colonizzazione(kolonileşme) dell’Africa era quasi
completa(tamamlanmış)

Restavano(kalmak) indipendenti(bağımsız), oltre alla piccola repubblica di


Liberia(Liberya), solo l’Impero etiopico(etiyopyalı) e, ancora non per molto, la
Libia e il Marocco(Fas)
8.6 IL SUDAFRICA(GüneyAfrika) E LA GUERRA ANGLO-BOERA(Boer)
Gli avvenimenti(olaylar) del Sudafrica costituirono(inşa etmek) un esempio di
impulso(dürtü) espansionistico(yayılmacı) proveniente(den gelen) dalla
stessa realtà coloniale(kolonisel), la colonia(koloni) inglese del Capo.
L’imperialismo europeo, in questo caso, si scontrò(çarpışmak) con un
nazionalismo(milliyetçilik) locale(yerel) anch’esso di origine europea, quello
boero
Le due repubbliche boere: l’Orange e il Transvaal
Discendenti(inen) dagli agricoltori olandesi che nel XVII secolo avevano
colonizzato(kolonileşmek) la regione del Capo(baş) di Buona Speranza(ümit
burnu), i boeri erano caduti sotto la sovranità(krallık) britannica quando
questa aveva ottenuto la colonia, al tempo delle guerre napoleoniche. Molti
dei boeri, allora, avevano dato vita ad un esodo(göç) verso nord(kuzey),
dove avevano fondato due repubbliche l’Orange e il Transvaal
La politica aggressiva(gergin agresif) degli inglesi verso le due repubbliche
boere

Ma la scoperta di importanti giacimenti(ağır tortu) di diamanti nel Transvaal


risvegliò(yeniden uyandırmak) l’interesse della Gran Bretagna, che lasciò
mano libera alla politica aggressiva della classe dirigente(yönetici) inglese
della colonia del Capo. Promotore(destekçi) di questa politica aggressiva fu
Cecil Rhodes, presidente della British South Africa Company, e poi primo
ministro(bakan) della Colonia del Capo; fu sua l’idea del dominio(egemenlik)
“dal Capo al Cairo”. Un’ulteriore(ilave) scoperta di giacimenti
auriferi(altınlı) nell’Orange attirò(cezbetmek) nelle due repubbliche boere
un gran numero di immigrati(göç eden) di origine inglese. In questo
afflusso(akın) di forestieri(yabancı) (uitlanders) i boeri(hollandalı çiftçi
hollandalı afrika vatandaşı) videro il pericolo(tehlike) di una
“ricolonizzazione(tekrara kolonileşme)”. Gli Uitlanders furono
duramente(gayretle) discriminati(ırkçılık yapan) e Rhodes non perse
occasione(uygun zaman fırsat) per appoggiarne(desteklemek) la protesta.
La guerra anglo-boera (1899-1902)
La tensione(gerilim) crebbe, finché(diği sürece), nel 1899, non fu il
presidente del Transvaal, Paul Kruger, a dichiarare(ilan etmek) guerra
all’Inghilterra. I boeri combatterono(savaşmak) con grande tenacia(azim),
suscitando(ortaya çıkarmak) simpatie(sempati) nell’opinione(görüş) pubblica
europea, soprattutto tedesca
L’annessione(ilhak) del Transvaal e dell’Orange all’Impero britannico
Anche dopo la sconfitta(yenilgi mağlubiyet), che nel 1902 fu seguita
dall’annessione del Transvaal e dell’Orange all’Impero britannico, i boeri
condussero(iletmek) un’accanita(hararetli tartışma)lotta di resistenza(direnç)
La nascita dell’Unione Sudafricana(Güney Afrikalı) (1910)

In seguito(takiben) l’Orange e il Transvaal ottennero uno statuto(statü) di


autonomia(bağımsızlık) simile a(e benzer) quello della colonia(koloni) del
Capo, alla quale vennero uniti nel 1910, dando vita all’Unione Sudafricana
Capitolo 9: Stato e società nell’Italia unita
9.2 LA CLASSE DIRIGENTE(yönetici): DESTRA E SINISTRA
La morte di Cavour

Poche settimane dopo la proclamazione( duyuru)dell’unità(birlik), moriva


Cavour; i suoi successori(varis)si attennero(ile ilgili olmak) sostanzialmente
(esasen)alla politica da lui già impostata(ayarlanmış) nelle grandi linee

Nei primi parlamenti dell’Italia unità, la maggioranza(büyüklük) si


collocava(yerleştirmek) a destra
In realtà però, più che una forza di destra, essa costituiva un gruppo di centro
moderato(ılımlı): la vera destra si era infatti(nitekim) autoesclusa(kendilerini
dışlama) dalle istituzioni(kurum) del nuovo Stato
La Sinistra parlamentare(paralmenter)
Un fenomeno analogo(analog) si verificò(doğrulamak)sull’altro
versante(yamaç). I mazziniani di stretta osservanza(uyumluluk) e i
repubblicani intransigenti(inatçı) rifiutarono(reddetmek) di
partecipare(katılmak) alla vita politica ufficiale(resmi)
La Sinistra si appoggiava(desteklemek) su una base sociale più ampia(geniş) e
composita(çok parçalı), che era formata essenzialmente(özünde) dai gruppi
piccolo e medio borghesi delle città e anche da gruppi di operai e
artigiani(zanaatçi) del nord(kuzey) (esclusi(hariç) dall’elettorato(seçilmiş)). La
sinistra fece proprie le rivendicazioni(talep) della democrazia
risorgimentale(yeniden canlandırılan): il suffragio universale(evrensel) e il
completamento(tamamen) dell’unità

La classe dirigente(yönetici) è rappresentante di una base


elettorale(seçimsel) molto ristretta(dar)
Non bisogna dimenticare che destra e sinistra erano entrambe
espressione(ifade etme) di una base elettorale molto ristretta(dar). La legge
elettorale(seçimsel) piemontese, estesa(genişletilmiş geniş) a tutto il
regno(krallık), concedeva(vermek) infatti il diritto di voto solo a quei
cittadini che avessero compiuto(yerine getirmek) i 25 anni, sapessero
leggere e scrivere e pagassero(ödemek) almeno 40 lire di imposte(vergi)
all’anno. Nelle prime elezioni dell’Italia unita gli iscritti nelle liste elettorali
erano meno del 2% della popolazione totale(tüm).
La lotta politica è incentrata(odaklanmak) sulle singole personalità(kişilik)
Nell’assenza(yokluk) di partiti organizzati nel senso moderno del termine, la
lotta politica si imperniava(tutturulmuş) su singole personalità più che su
programmi definiti ed era pesantemente(ağır olarak)
condizionata(şartlanmış) dalle ingerenze(müdahale etme) del potere
esecutivo(hükümet). Questi caratteri della vita politica ebbero l’effetto di
accentuare(vurgulamak) l’isolamento(yalnızlık)della classe
dirigente(yönetici), ad ogni modo, gli uomini della Destra storica si
distinsero(ayırt etmek) per onestà(dürüstlük) e rigore(sertlik)
9.3 LO STATO ACCENTRATO(merkezde toplanmış), IL MEZZOGIORNO(öğle) E
IL BRIGANTAGGIO(eşkiyalık)
La nascita di uno stato accentrato
I leader della destra, ammiratori(hayran) dell’esempio britannico, erano
disposti(yerleştirilmiş) a riconoscere(kabul etmek) in teoria la
validità(geçerlilik) di un sistema decentrato(yetki dağıtılmış). Nei fatti però,
prevalsero(ağır basmak) le esigenze(gereksinim) pratiche(pratik)
immediate(ani), che spingevano(itmek) i governanti(hükümdar) a
stabilire(sabitlemek) un controllo il più possibile stretto e capillare(kılcal
damar) su tutto il paese e dunque a orientarsi(yöneltmek) verso un
modello di stato accentrato(merkezde toplanmış)
Decisiva(kesin) a questo proposito(bilerek) era stata, fra il ’59 e il ’60, l’opera
svolta(fırsat) dal ministero(bakanlık) La Marmora:
la legge Casati sull’istruzione(öğretim) creava un sistema scolastico(okul)
nazionale(ulusal) e stabiliva(sabitlemek) il principio(ilke) dell’istruzione
elementare(temel) obbligatoria(zorunlu)
la legge Rattazzi sull’ordinamento(kural) comunale(belediyeyle ilgili ortak) e
provinciale(yerel) affidava(teslim etmek) il governo(hükümet) dei comuni a
un consiglio(kurul) eletto(seçilmiş) a suffragio(oy hakkı) ristretto(kısıtlı) e a
un sindaco(belediye başkanı) di nomina( atamak)regia(yönetmenlik)
Il Mezzogiorno e il brigantaggio
Fra i motivi che spinsero ad accantonare(vazgeçmek) ogni progetto di
decentramento(sorumluluğun dağıtılması), il principale(temel) fu costituito
dalla situazione nel Mezzogiorno
Nelle province(bölge) meridionali(güney), il malessere(keyifsizlik) antico si
sommò(toplamak) a diffusa(yaygın) ostilità(çatışma) verso il nuovo ordine
politico. Man mano(el ele) che la realtà del nuovo stato si venne
manifestando(göstermek) con i suoi tratti(eylem anlaşma)più spiacevoli(hoş
olmayan) (la pesante(ağır) fiscalità(vergilendirme) e il servizio di leva(vasıta)
obbligatoria), i disordini(düzensizlik) si fecero estesi(geniş) e frequenti(sık
sık olan). Fin dall’estate del ’61, tutte le regioni del Mezzogiorno
continentale(kıtasal) erano percorse(yol) da bande(şerit)di
irregolari(düzensiz) formate da briganti(yarışan), contadini insorti(isyan
eden) ed ex militari(eski askeri birlikten olanlar)
Borbonici(burbon). Le bande assalivano(saldırmak) i piccoli centri
incendiando(yakmak) gli archivi(arşiv) comunali(belediyeye ait), quindi si
ritiravano(almak) sulle montagne. A questo attacco i governi postunitari
(sonradan birleşme)reagirono(tepki vermek) con spietata(duygusuz) energia
Nel ’63, il parlamento(parlamento) approvò(uygun bulmak) una legge che
istituiva(kurmak), nelle province dichiarate(ilan edilmiş) in “stato di
brigantaggio(eşkiyalık)”, un vero e proprio regime di guerra. Già nel 1865 le
bande più importanti erano state sgominate(yenmek)
Rimasero però irrisolti(çözülmemiş) i nodi(düğüm) politici e sociali
Mancò ai governi della destra la capacità o la volontà(arzu) di
attuare(gerçekleştirmek) una politica per il Mezzogiorno capace di
ridurre(azaltmak) le cause del malcontento(hoşnutsuzluk) legate alla
mancata realizzazione(canlandırma) delle secolari(dünyevi)
aspirazioni(arzulanan şey)contadine(çiftçi) alla proprietà(aitlik) della terra. In
generale le principali scelte di politica economica messe in atto dai governi di
destra si rivelarono(açıklamak) tutt’altro che vantaggiose(avantajlı) per
l’economia del Mezzogiorno
9.4 LA POLITICA ECONOMICA: I COSTI(fiyat)DELL’UNIFICAZIONE(birleşme)
I governi della destra storica dovettero affrontare(kapışmak) il problema
dell’unificazione economica del paese

Si trattava(davranmak) di uniformare(denklemek) sistemi monetari(parasal)


e fiscali(finansal) diversi, di rimuovere(sürmek) le barriere(engel)
doganali(gümrüksel), di costruire(inşa etmek) un’efficiente(etkili) rete di
comunicazioni(ikili iletişim) stradali(sokaksal) e ferroviarie,
premessa( mukaddeme)indispensabile(gerekli) per la formazione(oluşum) di
un mercato(Pazar) nazionale(ulusal). La classe dirigente(yönetici)
moderata(ılımlı) si mosse(hareket etmek) con grande decisione(karar) sulla
strada indicata(işaretlenmiş) da Cavour
La legislazione(yasama) doganale vigente(şimdiki) nel Regno sardo
– ispirata a(ilham vermek) principi liberisti(özgürlükçü ilkeler) – fu
estesa(yayılmacı) ai territori dei vecchi stati.
- Rapido(hızlı) fu lo sviluppo delle vie di comunicazione, in particolare(özel
olarak) la rete(ağ) ferroviaria

Dall’intensificazione(yoğunlaşma) degli scambi(değiş tokuş) trassero(sonuç


çıkarmak) giovamento(fayda) le produzioni agricole(tarımsal üretim) più
specificamente(özellikle) rivolte all’esportazione(ihracat), in particolare le
colture(ekim)specializzate(özelleştirilmiş) in alcune zone del Mezzogiorno
Nessun vantaggio(avantaj) immediato(ani) venne invece al settore(sektör)
dell’industria(sanayii)

Gli effetti negativi della scelta liberista furono sentiti(hissetmek)


soprattutto dai pochi nuclei industriali(sanayiisel) del Mezzogiorno
cancellati(iptal etmek) dalla brusca(kaba) caduta dei dazi(vergi)
protettivi(koruyucu)

Dopo un ventennio(20 yıllık süreç) di vita unitaria(birleştirici), l’Italia era


senza dubbio una nazione(ulus) più unitabirleşik), più avanzata(ilerlemiş)
politicamente(politik olarak) e civilmente(uygarca) rispetto a(e göre) quella
del 1861, ma non era un paese molto più ricco e, sotto il profilo dello
sviluppo industriale, aveva addirittura(bile) perso terreno(maddi)
La durissima politica fiscale(finansal) per finanziare(finansallaştırmak) i costi
dell’unificazione(birleştirme)

Responsabile(güvenilir) principale(temel) di questa situazione fu la durissima


politica fiscale dettata(belirli) dalla necessità(gereklilik) di coprire(kapatmak) i
costi dell’unificazione(birleştirme). La pressione(baskı) tributaria(hürmetle
anan) si esercitò(kullanmak) attraverso sia imposte(vergi) dirette che
indirette(direkt olmayan). Dopo il ’66, in conseguenza di(sonucu olmak)una
crisi internazionale e delle spese sostenute(desteklemek) per la guerra
contro l’Austria, per rinsanguare(canlandırmak) le casse(kutu) dello stato, i
governi inasprirono(nefret ettirmek) soprattutto le imposte(vergi) indirette
già esistenti(var olan) fino all’estate ’68 in cui ne crearono addirittura una
nuova: quella sulla macinazione(öğütme) dei cereali(tahıl), la tassa(vergi) sul
macinato(öğütülmüş). Si trattava(davranmak) di una tassa sul
consumo(tüketim) popolare(halksal) per eccellenza(üstünlük).
L’introduzione(giriş) di questa tassa accrebbe(yükseltmek)
l’impopolarità(popüler olmayan) della classe dirigente(yönetici) e
provocò(kışkırtmak), all’inizio del 1869, le prime agitazioni(huzursuzluk)
sociali su scala(ölçek) nazionale(ulusal) della storia dell’Italia unita.

Il pareggio(eşitlik beraberlik) di bilancio(denge) (1875)


La politica di duro fiscalismo(maliyecilik) e di inflessibile(katı) rigore(sertlik)
finanziario(finansal) – legata al(bağlı olan) nome di Quintino Sella,
ministro(bakan) delle finanze(finans) del gabinetto(hükümet) Lanza –
ottenne alla fine l’effetto sperato(umulan), raggiungere(varmak), nel 1875,
l’obiettivo del pareggio di bilancio.
9.5 IL COMPLETAMENTO(tamamlama) DELL’UNITA’
Il problema del completamento dell’Unità
Fra i molti compiti della destra storica c’era anche quello di
completare(tamamlamak) l’unità, di riunire(yeniden birleştirmek) cioè alla
madrepatria(anavatan) il Veneto, il Trentino e il Lazio
La questione romana
Sulla necessità(gereklilik) di portare a compimento(sonuçlanma) l’unità del
paese erano d’accordo(anlaşmaya varmak) tutti; la rivendicazione(talep) di
Roma capitale era stata solennemente(ciddiyetle) proclamata(ilan edilmek)
dallo stesso Cavour(Cavour tarafından)
Ma mentre i leader della destra si affidavano(teslim etmek) ai tempi lunghi
della diplomazia(diplomasi), la sinistra restava(kalmak) fedele(sadık) all’idea
di guerra popolare
In realtà era proprio la presenza(mevcudiyet) del Papa a Roma a
costituire(inşa etmek) il problema più spinoso(tartışmalı), per via dei rapporti
con la Francia che manteneva(tutmak) il suo corpo d’occupazione a Roma e
costituiva per l’Italia l’alleato(müttefik) più sicuro(emin) e il principale(temel)
partner economic
In Italia i cattolici costituivano la stragrande(ezici çoğunluk)
maggioranza(büyüklük) della popolazione(popülasyon) e il clero(rahip papaz
sınıfı)rappresentava(temsil etmek) in molte zone(yer) rurali(kırsal) l’unica
presenza organizzata e l’unico punto di riferimento(kaynakça örnek)
culturale
I primi governi dell’Italia unita, sulla strada indicata da Cavour,
sostenevano(desteklemek) la formula “libera chiesa in libero stato” e
avevano avviato(kurmak) trattative(pazarlık) informali(resmi olmayan) col
Vaticano. Le proposte(teklif)si scontrarono(çatışmak) però contro
l’intransigenza(önyargılı olma) di Pio IX. Il fallimento(çöküş başarısızlık) di
questi tentativi(teşebbüs) finì(bitmek) col ridare(geri vermek) spazio
all’iniziativa dei democratici.
Il tentativo garibaldino (1862)
Nel giugno 1862, Garibaldi rilanciò(canlandırmak) pubblicamente(halk
tarafından) il progetto di una spedizione(gönderi) contro lo stato
pontificio(kurumlu). Ma il disegno(çizim), coltivato(ekilmiş) anche dal re e
dall’allora( o zaman) primo ministro Rattazzi, si rivelò(açıklamak)
impraticabile(aşılmaz). Quando Napoleone III fece capire di essere
deciso(kararlı olmak) a impedire(vazgeçirmek) con la forza un attacco contro
Roma, Vittorio Emanuele II fu costretto(zorlamak) a sconfessare(reddetmek)
con un proclama(emir) l’impresa(başarı) garibaldina
Lo scontro(fikir çatışması) dell’Aspromonte
Così, quando nell’agosto del ’62, 2000 volontari sbarcarono(karaya çıkmak)
in Calabria sotto il comando(yönetim) di Garibaldi furono fatti
intercettare(durdurmak) sulle montagne dell’Aspromonte da reparti(bölüm)
dell’esercito regolare(düzenli). Vi fu un breve scambio(değiş tokuş) di
colpi(darbe), lo stesso Garibaldi, ferito(yaralı) leggermente(hafif), fu
arrestato(yakalamak)
La convenzione(antlaşma) di settembre (1864)
Preoccupati(endişelenmek) di ristabilire(yeniden kurmak) buoni rapporti con
la Francia, i governanti(yönetici) italiani conclusero(sonuçlandırmak), nel
settembre del ’64, un accordo(anlaşma) – la cosiddetta “convenzione di
settembre” – in base al quale si impegnavano(rehine vermek) a
garantire(garantilemek) il rispetto(itaat) dei confini dello stato
pontificio(kurumlu), ottenendo in cambio(değişimde) il ritiro(kaldırma) delle
truppe francesi dal Lazio. A garanzia(garanti) del suo impegno(üstlenme) il
governo decideva(karar vermek) di trasferire(nakletmek) la capitale da
Torino a Firenze
L’alleanza(antlaşma) con Bismark (1866)
Nel ’66, arrivò una proposta(öneri) di alleanza militare italo-prussiana
rivolta(isyan) al governo italiano da Bismarck, che si
apprestava(hazırlamak) allora ad affrontare(kapışmak) la guerra con
l’impero(imparatorluk) asburgico
La terza guerra di indipendenza: l’annessione(ilhak) del Veneto
La partecipazione(katılım) italiana fu decisiva(kararlı) in quanto(olarak)
impegnò(rehine vermek rehin tutulan birinin salıverilmesi) una parte
dell’esercito austriaco sul fronte(cephe) sud(güney). Ma per le forze armate
nazionali chiamate alla loro prima prova impegnativa(zahmetli), la guerra si
risolse(çözülmek) in un clamoroso(heyecan uyandıran)
insuccesso(başarısızlık). Frattanto(bu sırada) la Prussia, avendo raggiunto i
suoi obiettivi, aveva avviato(kurmak) le trattative(pazarlık) per
l’armistizio(ateşkes). Dalla successiva(bir sonraki) pace di Vienna del 3
ottobre ’66, l’Italia ottenne solo il Veneto, senza la Venezia Giulia e il
Trentino
Il nuovo tentativo garibaldino (1867)
La situazione deludente(hayal kırıklığına uğratan) diede slancio(kuvvet)
ancora una volta all’attività dei gruppi democratici d’opposizione(zıtlık).
Garibaldi ricominciò(tekrardan başlamak) a progettare(projelendirmek) una
spedizione a Roma. L’azione dei volontari avrebbe dovuto
appoggiarsi(desteklenmek) su un’insurrezione(ayaklanma) preparata dagli
stessi patrioti(vatan sever) romani
Le truppe francesi sconfiggono(yenmek) Garibaldi a Mentana
A ottobre del ’67, quando le prime colonne(sütun) di volontari
penetravano(zorla girmek) in territorio pontificio, il governo(hükümet)
francese inviò(göndermek) un corpo di spedizione nel Lazio.
L’impresa(başarı) era già praticamente(pratik olarak) fallita(başarısız
olmuş), le truppe francesi da poco sbarcate(karaya çıkmış) a Civitavecchia
attaccarono presso(vasıtasıyla) Mentana il grosso delle forze garibaldine
e le sconfissero dopo un duro combattimento(savaş)
La presa(alım) di Roma (20 settembre 1870)
Nel settembre 1870, subito dopo la battaglia di Sedan, il governo italiano,
non sentendosi più vincolato( sorumluluk yüklenmiş)ai patti
sottoscritti(aşağıda imzası bulunan) con l’imperatore, decise di mandare un
corpo di spedizione nel Lazio e di avviare(kurmak)
contemporaneamente(aynı zamanda) un negoziato(anlaşmaya varmış) col
Papa per giungere a una soluzione. Pio IX rifiutò ogni accordo(anlaşma). Le
truppe italiane, dopo aver aperto una breccia(ani saldırı) nella cinta(kemer)
muraria(duvar), entravano nella città presso(vasıtasıyla) Porta Pia. Pochi
giorni dopo un plebiscito(halk oylaması) sanzionava(yaptırım uygulamak) a
schiacciante(ezici) maggioranza(büyüklük) l’annessione(ilhak bağlama)di
Roma e del Lazio al regno d’Italia
La legge delle guarentigie(teminatlar)
Il trasferimento(taşıma) della capitale da Firenze a Roma fu effettuato(etkili
olmak) dopo che lo stato Italiano ebbe regolato(düzenlemek) con una legge i
rapporti con la Santa Sede. La legge fu detta “ delle guarentigie”, cioè delle
garanzie(garanti), in quanto(olarak) con essa lo stato italiano si
impegnava(rehine vermek) unilateralmente(tek taraflı) a
garantire(garantilemek) al pontefice(papa) le condizioni (şart) per il libero
svolgimento(gidişat) del suo magistero(öğretim) spirituale(ruhani)
Il rifiuto(red) di Pio IX e il “non expedit

Per tutta risposta(cevap), l’invito(davet) ad astenersi(kaçınmak) da ogni


partecipazione(katılım) alla vita politica dello stato, già rivolto(yönelik) dal
clero ai cittadini italiani all’indomani(yarın netice)dell’unità(birleşme), si
trasformò(dönüşmek), nel 1874, in un esplicito(direkt) divieto(yasak)
pronunciato(telaffuz edilen) dalla Curia(mahkeme) romana e riassunto(özet)
nella forma del “non expedit” (“non è opportuno(uygun)” che i cattolici
partecipino(katılmak) alle elezioni politiche)

9.6 LA SINISTRA AL GOVERNO


L’evoluzione(evrim) della Sinistra
Nella prima metà degli anni ’70 si accentuarono(vurgulamak) le
fratture(ayrılma) interne(iç) alla destra, mentre accanto alla(yanında) vecchia
sinistra piemontese guidata(rehberlik edilen) da Agostino Depretis, e alla
cosiddetta sinistra storica degli ex garibaldini Crispi e Zanardelli, veniva
emergendo(ortaya çıkmak) una sinistra giovane, espressione(ifade)di una
borghesia moderata (soprattutto meridionale), poco sensibile alla tradizione
democratico-risorgimentale(yeniden canlandırılmasal olarak)
La caduta della Destra
Nel marzo del 1876 la destra si presentò(temsil etmek) divisa nella
discussione(tartışma) alla Camera di un progetto governativo(yönetimsel)
per il passaggio(geçiş adım) alla gestione( yönetim)statale(devletsel) delle
ferrovie. Il governo Minghetti, messo in minoranza(azlığa koymak),
rassegnò(istifa etmek) le dimissioni(istifa)
La Sinistra al governo (1876)
Pochi giorni dopo il re chiamò a formare(oluşturmak) il nuovo
governo(hükümet) Agostino Depretis. Giungeva(varmak) al potere un
ceto(sosyal sınıf) dirigente(yönetici) quasi del tutto nuovo a
esperienze(tecrübe) di governo. Depretis fu capo del governo per oltre(ötesi
için) 10 anni. Mazziniano in gioventù(gençliğinde), approdato(arazi) poi a
posizioni più moderate(ılımlı), riuscì a contemperare( mutabakat
anlaşma)con molta abilità(kabiliyet) le spinte(itiş) progressiste(ilerici) e le
tendenze(eğilim) conservatrici(muhafazakar)che coesistevano(bir arada var
olmak) all’interno della nuova maggioranza. Si allontanava(uzaklaşmak) l’età
delle lotte risorgimentali(yeniden canlandırmada)mentre scomparivano(yok
olmak) gli ultimi protagonisti(baş karakter) di quella stagione(sezon): Mazzini
nel 1872, Vittorio Emanuele II e Pio IX nel 1878, Garibaldi nel 1882. La nuova
classe dirigente(yönetici) riuscì ad esprimere(ifade etmek) in qualche
modo(bazı durumlarda) il desiderio di democratizzazione(demokratikleşme)
della vita politica diffuso(yaygın) in larga(genişçene) parte della società;
seppe(bilmek) venire incontro(karşılaşma) alle esigenze(gereksinim) di una
borghesia(burjuva) in crescita(gelişmekte olan) meglio di (den iyi
olmak)quanto non seppe fare la destra
Il programma della Sinistra

Il programma della sinistra era basato(üzerinde kurulmak) su pochi punti


fondamentali(temel noktalar)

Allargamento(genişleme) del suffragio elettorale


Riforma(reform) dell’istruzione(eğitim) elementare
Sgravi(rahatlama) fiscali(finansal) nel settore delle imposte(vergi)
indirette(direkt olmayan)
La legge Coppino sull’istruzione elementare (1877)
La prima riforma attuata(gerçekleştirilmiş) fu quella dell’istruzione
elementare: nel 1877 la legge Coppino ribadiva(özellikle vurgulamak)
l’obbligo(gereklilik) della frequenza(sıklık) scolastica(eğitimsel)
portandolo(götürmek)fino a 9 anni e aggiungendo(eklemek) delle
sanzioni(yaptırım) per i genitori inadempienti(ödenmemiş). Fino alla
fine(sonuna kadar) del secolo(yüzyıl), la percentuale(yüzdesi) degli
analfabeti(cahil) si mantenne elevata(kaldırılmış), pur diminuendo(azaltmak)
costantemente(sürekli)
La riforma elettorale (1882)
Legato al problema dell’istruzione(öğretim) era quello
dell’ampliamento(genişleme) del suffragio. La nuova legge fu
approvata(uygun bulunmak) nel 1882 e concedeva(vermek) il diritto di voto a
tutti i cittadini che avessero compiuto(yaşına girmek) i 21 anni e avessero
superato l’esame finale del corso(kurs) elementare obbligatorio. Il
requisito(el koyma) del censo(nüfus sayımı) era mantenuto(tutmak), in
alternativa(alternatif olarak) a quello dell’istruzione, e
contemporaneamente abbassato(alçalmak) di circa la metà. Il corpo
elettorale risultava(sonucu etmek) ora circa il 7% della popolazione, era
quindi più che triplicato(üç misli yapılmış). Le prime elezioni a suffragio
allargato(genişletilmiş) videro l’ingresso(giriş) alla Camera del primo
deputato(vekil olarak atanmış)socialista
Il trasformismo(transformasyon)
Furono le preoccupazioni(endişe) suscitate(ortaya çıkan) dall’allargamento
(genişleme) del suffragio e dal conseguente(sonucu olan)
prevedibile(tahmin edilebilir) rafforzamento(sağlamlaştırmak)
dell’estrema(aşırı) sinistra a favorire(katkıda bulunarak) quel
processo(Süreç) di convergenza(bir araya gelme) fra le forze
moderate(başkanlık eden) che nacque da un accordo(antlaşma) elettorale
fra Depretis e il leader della destra Minghetti e che prese il nome di
“trasformismo(tarnsformasyon)”. A un modello “bipartitico(çift partili)” di
stampo(kalıp) inglese se ne sostituiva(desteklemek) un altro
basato(dayanak temel) su un grande centro(merkez) che tendeva(eğilimi
olmak) a inglobare(içermek) le opposizioni(karşıtlık)moderate(ılımlı) e a
emarginare(marjinalleştirmek) le ali estreme. La maggioranza(büyüklük)
veniva costruita giorno per giorno(günden güne) a forza di
compromessi(azalmış) e patteggiamenti(cezada pazarlık): il che
provocava(kışkırtmak) un sostanziale(önemli) immobilismo(ilerleme
kaydedememe) dell’azione di governo
I radicali
La svolta(önemli gelişme) moderata(ılımlı) di Depretis ebbe come
conseguenza(sonuç) il distacco(uzaklaşma) dei gruppi che continuavano a
battersi(vuruşmak) per il suffragio universale, per una politica estera
antiaustriaca(Avusturya karşıtı) e per una politica ecclesiastica(rahip) più
decisamente(kesinlikle) anticlericale(papaz sınıfına karşı olan); questo
gruppo, con termine(terim) mutuato(almak) dalla Francia della terza
repubblica, fu chiamato radicale(radikal)
9.7 CRISI AGRARIA(tarım) E SVILUPPO INDUSTRIALE
Gli sgravi(rahatlama) fiscali(finansal)e l’aumento(artış) della spesa pubblica
Sotto i governi della sinistra, la famigerata(kötü tanınmış) tassa(vergi) sul
macinato fu considerevolmente(epeyce) ridotta(azaltılmış) fino al(e kadar)
1884 quando fu del tutto abolita(iptal edilmiş)
Fu contemporaneamente(aynı zamanda) accresciuta(gelişmiş) la spesa
pubblica per coprire(örtmek)le aumentate spese militari. Questa politica
da un lato(bir köşeden), favorì l’avvio(başlangıç) di un processo(işlem) di
industrializzazione(sanayiileşme)
dall’altro provocò la ricomparsa(tekrar belirlenen) di un forte e crescente
deficit nel bilancio(denge) statale, fin dall’inizio degli anni ’80
L’agricoltura(tarım) italiana
Gli sviluppi registrati(resmi kayda geçen) dall’agricoltura italiana nel
ventennio ’60 -’80 erano stati più quantitativi(miktar) che qualitativi. Se
miglioramenti(iyileşme iyiye gitmek) vi erano stati, questi avevano
riguardato(ilgili olmak)soprattutto le zone e i settori già
relativamente(kıyasla) progrediti(yol alma):
le terre irrigue(sulanan) della pianura(ova) lombarda
- le colture(ekim) specializzate(özelleştirilmiş) del Mezzogiorno
L’inchiesta(soruşturma) agraria Jacini (1884)
In tutto il resto(kalan) d’Italia però la situazione(durum)
dell’agricoltura(tarım) non era molto cambiata rispetto ai(e göre) primi anni
dell’unità d’Italia
Né erano migliorate(iyileştirmek iyiye gitmek) le condizioni di vita dei
lavoratori(işçi)delle campagne(tarım). Questa realtà fu
ampiamente(genişçene) documentata(belgelenmiş) dalla grande
Inchiesta(soruşturma) agraria(tarımsal) presieduta(başkanlık eden) dal
senatore(senatör) Jacini
Gli effetti della crisi agraria
A partire dal 1881, l’Italia cominciò a risentire(i hissetmek) gli effetti
della crisi agraria. La crisi si manifestò(göstermek) in un brusco(kaba
ters) abbassamento(düşüş) dei prezzi che colpì(vurmak) in primo luogo i
cereali(tahıl) e poi tutto l’insieme della produzione agricola(tarım), ad
eccezione(istisna)delle colture(ekim)da esportazione(ihraç etme) che non
subivano(çekmek katlanmak) la concorrenza( rekabet)dei prodotti
d’oltreoceano(okyanus ötesi)
Gli effetti sociali della crisi agraria furono:
l’aumento(artış) della conflittualità(iç çatışma) nelle campagne
il rapido(hızlı)incremento(artırma)dei flussi(akış) migratori(göçmen)verso i
centri urbani(şehir merkezleri) e verso l’estero(dışa doğru)
L’emigrazione(göç)
Fra il 1881 e il 1901, abbandonarono(terk etmek) definitivamente(kesin
olarak) l’Italia 2 milioni di persone
Dal liberismo(özgürlükçülük) al protezionismo(korumacılık)
Gli esponenti(temsilci) della sinistra erano come i loro predecessori(önceki
kimse) della destra, decisamente(kesinlikle) avversi(düşmanca) all’intervento
dello stato nell’economia. Queste convinzioni(fikir) liberiste(özgürlükçü)
furono però scosse(sarsıntı)dall’andamento(gidişat) tutt’altro(hepsi hariç)
che brillante(parlak) dell’economia nazionale(ulusal) e dall’esempio che
veniva dalla Germania
Un primo mutamento(değişiklik) di rotta(rota) si ebbe con
l’approvazione(onay) di una serie di dazi(vergi) doganali(gümrüksel) nel 1878
La siderurgia(demir metalurji) e la fondazione(kuruluş) della Terni(Terni)
(1884)
Nel 1884 fu realizzato un grande complesso(yoğun karmaşık)
siderurgico(demir ve çelik) a Terni, con il concorso(yarışma)
finanziario(finansal) delle maggiori banche(banka) italiane e col
decisivo(kesin) aiuto dello Stato che si impegnava(rehine vermek)
all’acquisto(satın alma) di ingenti(harika) forniture(erzak) per le ferrovie e
per la marina(yat limanı) da guerra. Ma la siderurgia(demir metalurji) non
poteva reggersi(hükmetmek) solo sulle commesse(bayan tezgahtar) statali,
aveva bisogno di un’elevata(yüksek) protezione(koruma)
doganale(gümrüksel)
La svolta(önemli gelişme) protezionistica(korumacılık)del 1887
Una decisa(zorlu)svolta(önemli gelişme) in senso protezionistico(korumacılık
manasında) era ormai invocata(çağırılmış) da quasi tutti gli
industriali(sanayiisel) e dagli stessi proprietari(ait olan) terrieri(toprak sahibi),
un tempo decisamente(kesinlikle) liberisti(özgürlükçü), ma ora
colpiti(vurulmak) dalle conseguenze(sonuç) della crisi agraria(tarımsal). Si
giunse nel 1887 al varo di( kanunlaştırılmasında)una nuova tariffa(tarife)
generale(genel) che metteva al riparo(sığınak) dalla concorrenza(rekabet)
straniera importanti settori dell’industria nazionale, colpendo le merci(mal)
di importazione(ithal malı) con pesanti dazi(vergi) d’entrata(giren giriş). La
scelta protezionistica(korumacı) non aveva alternative(alternatifi olmak)
nell’Europa di fine ‘800
Le conseguenze sull’economia
E’ certo tuttavia che almeno nell’immediato(ani), la tariffa dell’87 produsse
(üretmek)una serie di conseguenze(sonuç) negative
i dazi non proteggevano in modo uniforme(aynı şekilde) i diversi
comparti(sektör) produttivi(üretken)
l’agricoltura(tarım) meridionale(güney) veniva colpita nel suo settore più
moderno: quello delle colture specializzate, che si reggeva(hükmetmek)
soprattutto sulle esportazioni(ihracat) e che vide bruscamente(ters bir
şekilde) chiudersi(kapanmak) il suo principale(temel) mercato(Pazar) di
sbocco(salım)
La crisi delle esportazioni(ihracat)agricole
La tariffa dell’87 ebbe infatti come conseguenza una rottura(ayrılma)
commerciale(ticari), poi degenerata(dejenere olan)in una vera e propria
guerra doganale(gümrüksel), con la Francia, il maggior acquirente(alıcı) dei
prodotti agricoli del sud(güney)
9.8 LA POLITICA ESTERA: LA TRIPLICE ALLEANZA (üçlü ittifak)E
L’ESPANSIONE(gelişme) COLONIALE(kolonisel)
La svolta(önemli gelişme) della politica estera italiana
Anche per la politica estera italiana gli anni della sinistra
segnarono(işaretlemek) una svolta decisiva(kesin sert), che si compì(yerine
getirmek) nel 1882 quando il governo(hükümet) Depretis
stipulò(gerektirmek) con la Germania e l’Austria il trattato(antlaşma) della
Triplice alleanza, voluta soprattutto(özellikle) dal re e dagli ambienti
militari(askeri çevre)
Il timore(şüphe) dell’isolamento(yalnızlık)
Il movente(hedef) decisivo(belirli) era di natura internazionale e stava
nel desiderio, avvertito(ikaz edilmiş) in quasi tutti i settori dello
schieramento(mevzilenme) politico, di uscire da una situazione di isolamento
diplomatico(diplomatik) che appariva(gözükmek)
insopportabile(dayanılmaz)in un’epoca(çağ devir) dominata(hakim olan)
dalla logica(mantık) di potenza(güç). Durante(esnasında) il
congresso(kongre) di Berlino del 1878 l’Italia era rimasta(kalmak) a mani
vuote(eli boş olmak), senza riuscire ad opporsi(karşı karşıya getirmek)
all’espansione(gelişme) austriaca nei Balcani
Il contrasto(zıtlık) con la Francia per Tunisi (1881)
Un trauma(travma) ancora più grave(ağır) era stato rappresentato, nel 1881,
dall’affare(mesele) tunisino. La Francia occupò(işgal etmek) la Tunisia, con
l’incoraggiamento(destek) della Germania e l’avallo(onay) dell’Inghilterra.
L’Italia considerava(üzerinde düşünmek)la Tunisia, per la
presenza(mevcudiyet) di una forte comunità(topluluk) di immigrati(göçmen)
siciliani, come il naturale sbocco(salım)di una sua azione coloniale. Ma non
aveva potuto far nulla per opporsi(karşı karşıya getirmek) quando a
muoversi(hareket etmek) era stata la Francia
La Triplice Alleanza (1882)
La Triplice era un’alleanza(ittifak) di carattere difensivo(savunucu), che
impegnava(rehine vermek) a garantirsi(garantilemek) reciproca(karşılıklı)
assistenza(yardım etme) in caso di aggressione(saldırı). L’Italia veniva
coinvolta(ilgi uyandırmak) nel sistema di alleanza bismarckiano,
ricevendone(almak) in cambio(değişimde)la garanzia(garanti)
contro(karşısında) un’improbabile(olası olmayan) aggressione(saldırı)
francese, ma senza ottenere dai nuovi alleati(mütteffik) alcun
vantaggio(avantaj) immediato(Ani)
Il rinnovo(yineleme)della Triplice (1887)
La situazione dell’Italia migliorò(iyiye gitmek) nel 1887, quando, in
occasione(fırsatta doğru zamanda) del rinnovo della Triplice, furono
inserite(yerleştirmek)nel trattato(antlaşma) due nuove clausole(şart)
la prima stabiliva(sabitlemek) che eventuali(muhtemel) modifiche(ayar)
territoriali(topraksal) nei Balcani sarebbero avvenute(olmak) di comune
accordo(antlaşma) tra Italia e Austria e che ogni vantaggio di una delle due
potenze(güç)sarebbe stato bilanciato(dengeli olmak) da adeguati(etkili)
compensi(maaş) per l’altra
, - con la seconda, la Germania si impegnava(rehine vermek) a intervenire a
fianco(yanında) dell’Italia in caso di (durumunda)un conflitto(çatışma)
provocato dalla Francia in Marocco(fas) e in Tripolitania(Trablusgarp)
L’avvio(başlangıç) dell’espansione(gelişme) coloniale
Contemporaneamente(aynı zamanda), il governo Depretis aveva
ritenuto(olarak görmek) opportuno(uygun) porre(yapmak) le basi(temel) per
una piccola iniziativa(başlangıç) coloniale in una zona dell’Africa orientale. Il
punto di partenza(ayrılma) fu costituito dall’acquisto(satın alma), nel 1882,
della baia(haliç) di Assab, sulla costa(sahil) meridionale del Mar Rosso.
All’acquisto fece seguito(takip eden), nel 1885, l’invio(gönderme) di un corpo
di spedizione che procedette(ilerlemek) all’occupazione(işgal) di una
striscia(şerit) di terra fra la baia di Assab e la città di Massaia
L’Etiopia
La zona, confinava(kısıtlamak) con l’impero etiopico, il più forte e il più
vasto(engin) fra gli stati africani. In un primo tempo, gli italiani cercarono di
stabilire(sabitlemek) buoni rapporti con l’Etiopia. Ma , quando
tentarono(cezbetmek) di allargare(sermek genişletmek) il loro controllo
territoriale verso l’interno, dovettero scontrarsi(çarpışmak) con la
reazione(tepki) del negus (imperatore) Giovanni IV e dei ras(signori) locali.
L’episodio di Dogali (1887)
Nel gennaio 1887, una colonna(sütun) di 500 militari italiani fu
sorpresa(şaşırtmak) dalle truppe abissine(habeşli) e sterminata(yok edilmiş)
nei pressi(vasıtasıyla) di Dogali. La notizia(haber) suscitò(ortaya çıkmak)
un’ondata(dalga) di proteste(protesto), prevalse(ağır basmak) però
l’esigenza(gereksinim) di tutelare(eğitimsel) il prestigio(prestij)
nazionale(ulusal); e la Camera accordò(izin vermek) al governo i
finanziamenti(finansman) richiesti(gerekli zorunlu) per l’invio(gönderme) di
rinforzi(takviye)
9.9 MOVIMENTO OPERAIO E ORGANIZZAZIONI(organizasyon)CATTOLICHE
La crescita(büyüme) di un movimento(hareket) operaio(işçi) organizzato fu
rallentata(yavaşlamak), in Italia, dal ritardo(gecikme) nello sviluppo(gelişme)
industriale(sanyiisel)e nella conseguente(sonucu olan)assenza(yokluk) di un
proletariato(işçi sınıfı)di fabbrica moderno e numericamente(sayısal olarak
çokça sayıda olarak) consistente(sağlam)
Le società di mutuo(karşılıklı) soccorso(yardım)
Fino all’inizio degli anni ’70, l’unica organizzazione(tek organizasyon) operaia
(işçi)di una certa consistenza( sabitlik)diffusa(yaygın) in tutto il paese fu
quella delle società di mutuo(karşılıklı)soccorso(yardım),
associazioni(birleşme) concepite(oluşan) come strumenti di educazione più
che come organismi(organizma) di lotta e avevano essenzialmente(temelde)
scopi di solidarietà(beraberlik)
Andrea Costa: il Partito rivoluzionario di Romagna (1881)
Nel 1881, Andrea Costa fondò il Partito rivoluzionario di Romagna, che
avrebbe dovuto essere il primo nucleo di un Partito rivoluzionario italiano
Il Partito operaio italiano (1862)
Nell’82, alcune associazioni(birleşme) operaie milanesi decisero di dar vita a
una formazione(oluşum düzen) politica autonoma(bağımsız) che prese il
nome di Partito operaio italian
Si fondano(kurmak) le prime Camere del lavoro
Fra l’87 e il ’93 sorsero(ortaya çıkmak) le prime federazioni(federasyon) di
mestiere a carattere nazionale; furono fondate le prime Camere del lavoro
(organizzazioni(organizasyon) sindacali(işçi sendikası) a base locale(yerel
temel))
Antonio Labriola
Le opere di Marx erano poco conosciute e l’unico autentico(gerçek) e
originale(orjinal) teorico(teorik)marxista che allora operasse(çalışmak) in
Italia era il filosofo napoletano Antonio Labriola, amico e
corrispondente(ilgili) di Engels
Filippo Turati e Anna Kuliscioff
Ma fu invece un intellettuale milanese di formazione(oluşum)
positivistica(pozitivist), Filippo Turati, il principale(temel) protagonista(baş
karakter) delle vicende(olaylar) che portarono(götürmek) alla
fondazione(kuruluş) del Partito socialista(sosyalist) italiano. Decisivo(kesin)
per la sua formazione fu l’incontro(karşılaşma buluşma)con Anna Kuliscioff,
una giovane esule(sürgün) russa che aveva già alle spalle una
notevole(kayda değer) esperienza(deneyim) politica e una larga
conoscenza(bilgi) del mondo socialista europeo
La nascita del Partito socialista (Genova, 1892)
Nell’agosto 1892 si riunirono(yeniden birleşmek) a Genova i
delegati(temsilci) di circa 300 fra società operaie(işçi), leghe(bağ)
contadine(çiftçi), circoli(sık gidilen) politici(politikacılar)e
associazioni(birleşme) di varia(çeşitli) natura. Subito si delineò(sınırlarını
çizmek) una frattura(ayrılma) tra una maggioranza favorevole(olumlu)
all’immediata(ani) costituzione(kurma) di un partito e una minoranza(azlık)
contraria(zıtlık), formata dagli anarchici(anarşist). Vista
l’impossibilità(imkansızlık) di trovare un accordo(antlaşma), i
delegati(temsilci) della maggioranza(büyüklük), guidati da Turati,
abbandonarono la sala(salon) del congresso(kongre) e, riunitisi(tekrar
birleştiren) in altra sede(başka bir yerde), dichiararono(ilan etmek)
costituito(oluşturulan) il Partito dei lavoratori italiani. L’anno seguente(takip
eden) il nuovo partito avrebbe modificato(değiştirmek) il suo nome in Partito
socialista dei lavoratori italiani, per poi assumere(üstlenmek), nel 1895,
quello definitivo(belirleyici) di Partito socialista italiano
Il fronte(cephe) cattolico
I cattolici non organizzavano scioperi(grev)o insurrezioni(isyan), ma
costituivano(kurmak) ugualmente(eşit derecede) una forza eversiva(yıkan)
nei confronti(kıyaslama) delle istituzioni(kurum) unitarie(birleştirici) di cui
non riconoscevano( kabul etmek) la legittimità(yasaya uygunluk): una forza
tanto più pericolosa in quanto profondamente(derin bir şekilde)
radicata(sağlama almak) nel tessuto(doku)sociale. Il divieto(yasak)
papale(papa) di partecipare alle elezioni(seçimlere katılmak),
formulato(oluşmak) con il non expedit del 1874, non si applicava(uygulamak)
alle elezioni amministrative(idari)
L’Opera dei Congressi(kongre)
Proprio nel 1874 un gruppo di esponenti(temsilci) cattolici italiani decise di
dar vita a un’organizzazione(düzen organizasyon) nazionale chiamata Opera
dei congressi; essa ebbe il compito di convocare(düzenlemek)
periodicamente(periyodik olarak) congressi delle associazioni(birleşme)
cattoliche operanti(işçi) in Italia e covava(yaklaşmak) ostilità(çatışma kin) nei
confronti del liberalismo laico(laik), della democrazia e del socialismo.
Sorsero(ortaya çıkmak)così società di muto(sessiz) soccorso(yardım),
cooperative(kooperatif) agricole e artigiane(zanaatkar) controllate dal
clero(papaz rahip sınıfı)
9.10 LA DEMOCRAZIA AUTORITARIA(otoriter) DI FRANCESCO CRISPI
Quando nel 1887 morì Depretis, parve(görünmek) naturale che a
succedergli(olmak) fosse il suo ministro(bakan) degli interni(iç), il
siciliano Francesco Crispi
Egli poteva contare(saymak), in virtù(erdem) del suo passato di mazziniano e
garibaldino, su ampie(geniş) simpatie a sinistra, ma anche sulla
fiducia(güven) dei gruppi conservatori, attratti(çeken cezbeden) dalle
promesse(söz) di un governo di stampo(kalıp) bismarckiano
Per quasi 4 anni, tenendo la Presidenza del consiglio(kurul) e i ministeri
dell’Interno e degli Esteri, Crispi impresse(damgalamak)una decisa(kesin)
svolta(önemli gelişme) all’azione di governo
La riforma amministrativa(idari) e il codice Zanardelli
Nel 1888 fu approvata(kabul etmek) una legge comunale(ortak belediyesel) e
provinciale(yerel) che allargava(ayırmak) il diritto di voto per le elezioni
amministrative(idari) e rendeva(yapmak)elettivi(seçmeli) i sindaci(belediye
başkanı) dei comuni con più di 10.000 abitanti(yaşayan). Nel 1889 fu
varato(yürürlüğe koymak) un nuovo codice penale(para cezası), noto(bariz)
come codice Zanardelli, che aboliva(iptal etmek) la pena di morte e non
negava(reddetmek) il diritto di sciopero
La politica repressiva(baskılayıcı)
Questo riconoscimento(tanıma) era però contraddetto(inkar edilmiş) dalla
nuova legge di pubblica sicurezza(güvenlik) che poneva(yapmak) gravi limiti
alla libertà sindacale(işçi sendikası) e lasciava alla polizia ampi(geniş) poteri
discrezionali(isteğe bağlı)
La politica estera di Crispi
In politica estera, lo statista(politikacı) siciliano puntò(yönelmek)fin dall’inizio
sul rafforzamento(sağlamlaştırma) della triplice(üçlü) e, all’interno di essa,
sul consolidamento(güçlendirme) dei rapporti con l’impero tedesco.
Conseguenza di questa politica fu un ulteriore(ilave)
inasprimento(kötüleşme) dei rapporti della Francia, che ebbe la sua
manifestazione(gösteri) più clamorosa(kapsamlı) nella guerra doganale
La politica coloniale
Alla fine dell’87 fu inviato(göndermek) a Massua un nuovo corpo di
spedizione. I possedimenti(egemenlik)italiani furono ampliati(genişletilmiş) e
riorganizzati(yeniden düzenlenmiş) con il nome di Colonia Eritrea, mentre
venivano poste(yapılmış) le basi per una nuova iniziativa(başlangıçsal
başlangıç) di espansione(gelişme)sulle coste della Somalia
L’opposizione(zıtlık) a Crispi
La politica coloniale di Crispi risultava(sonucu olmak) però troppo
costosa(pahalı masraflı) per il bilancio(denge) dello stato in un momento di
grave crisi economica. Messo in minoranza, Crispi si dimise(görevden
uzaklaştırmak) all’inizio del 1891. Nel maggio 1892, dopo una
parentesi(parantez) di governo affidata(teslim edilmiş) al marchese(marki)
Antonio di Rudinì, esponente(temsilci) dell’ala destra conservatrice(korumacı
muhafazakar), la presidenza(mevcudiyet) del consiglio(heyet) passò(geçmek)
al piemontese Giovanni Giolitti
9.11 GIOLITTI, I FASCI(tomar)SICILIANI E LA BANCA ROMANA
Giolitti (1892)
Figura centrale del successivo(bir sonraki) trentennio(30 yıllık süreç) di storia
italiana, Giovanni Giolitti aveva 50 anni quando assunse(üstlenmek) per la
prima volta la guida(rehberlik rehber) del governo
Il programma giolittiano
In politica finanziaria(vergi mali) mirava ad(hedeflemek) una più equa(adil)
ripartizione(bölüşüm) del carico fiscale(mali), secondo il principio della
progressività(dereceleme) delle imposte(vergi). Anche politica interna aveva
idee piuttosto(den ziyade) avanzate(ilerlemiş): nel periodo in cui fu capo del
governo e ministro degli interni si astenne(çekinmek) infatti da misure
preventive(önleyici) nei confronti(karşılaştırma) del movimento operaio e
delle organizzazioni(organizasyon) popolari
I Fasci siciliani
Giolitti non venne meno a questa linea quando, fra il ’92 e il ’93, si sviluppò in
Sicilia un vasto(geniş) movimento(hareket) di protesta sociale che
sfociò(dökülmek) nella formazione(formasyon oluşum) di una fitta(sancı) rete
di associazioni(birleşme)popolari. Lo sviluppo dei fasci siciliani suscitò (ortaya
çıkarmak)forti preoccupazioni(endişe) nella classe dirigente(yönetici)
locale(yerel) e fra i conservatori(muhafazakarlar) di tutta Italia, che
intensificarono(keskinleştirmek) le loro pressioni(baskı) su Giolitti perché
adottasse(benimsemek) nell’isola misure eccezionali(fevkalade)
Lo scandalo(skandal) della Banca Romana
La caduta(düşüş) di Giolitti fu dovuta tuttavia(rağmen) alle conseguenze di un
grave scandalo politico-finanziario(mali), quello della Banca Romana. Questa
avendo impegnato(rehine vermek) somme(toplam) cospicue(seçkin önemli)
nell’edilizia(inşaat sektörü), negli anni in cui la capitale era stata
attraversata(arasından geçmek) da una vera e propria febbre(tifo)
speculativa(kurgusal), si era poi trovata in serio(ciddi bir şekilde)
imbarazzo( utanma)quando alla fine degli anni ’80, la crisi economica aveva
colpito il settore delle costruzioni facendo fallire(düşüş yaşama) molte delle
imprese(başarı) debitrici(borçlu)
La caduta di Giolitti (1893)
Accusato di (neden olmak) aver coperto(gizlemek) le
irregolarità(düzensizlik) della banca in quanto ministro(bakan) del
tesoro(hazine) nel governo Crispi, Giolitti fu costretto(zorlamak) a
dimettersi(görevden uzaklaştırmak) nel dicembre 1893. Le accuse(suçlama)
non erano prive di(sız) fondamento(temel), ma furono
manovrate(manevra yapmak) dei gruppi conservatori e dallo stesso
Crispi, altrettanto(yine) se non più colpevole(suçlu), per sbarazzarsi(elinden
almak) di un presidente del consiglio troppo debole
9.12 IL RITORNO(geri dönnüş) DI CRISPI E LA SCONFITTA(yenilgi) DI ADUA
Il ritorno di Crispi (1893)
Tornato al governo nel dicembre 1893, Crispi affrontò(kapışmak) con
l’abituale(alışkanlık haline gelmiş) risolutezza(denge kesin karar) una
situazione preoccupante(endişelendiren) sotto tutti i punti di vista
La politica finanziaria(mali)
Avviò(kurmak) una politica di risanamento(restorasyon) del bilancio basata
su pesanti inasprimenti(kötüleşme) fiscali(mali) e portò a compimento(bitiş)
la riforma bancaria
La repressione(baskı)in Sicilia e in Lunigiana (1894)
Nel 1894 proclamò(duyurmak) lo stato d’assedio(kuşatma) in Sicilia e in
Lunigiana, dove si erano verificati(doğrulanmak) dei tentativi(teşebbüs) di
insurrezione(isyan) anarchica(anarşist)
Le leggi antisocialiste(antisosyalist)
Fece approvare(uygun bulmak)in parlamento un complesso(karmaşık) di
leggi limitative(sınırlı) della libertà di stampa(baskı), di riunione(toplantı) e di
associazione(birleşme). Le leggi furono definite(belirli)
antianarchiche(antianarşist), ma avevano come obbiettivo principale(temel)
il partito socialista(sosyalist), che fu dichiarato(ilan etmek) fuori legge
Il socialismo e gli intellettuali
Le persecuzioni(eziyet) non riuscirono però a distruggere(yıkmak) la già
solida(katı) rete(ağ) organizzativa(düzenleyici) su cui si reggeva(hükmetmek)
il partito e ne accrebbe(geliştirmek) le simpatie(sempati) negli
ambienti(çevre) intellettuali
L’alleanza(ittifak) dei socialisti con i democratici
La nuova situazione(olay)spinse(itmek) i dirigenti(yönetici) socialisti a
riannodare(tekrar düğümlemek)i contatti(temas) quella democrazia
borghese impersonata(bürünülmüş) dai radicali(radikal)e dai repubblicani
Le difficoltà di Crispi
Questa scelta fu premiata(ödüllendirmek) nelle elezioni(seçim) politiche del
1895, dove i socialisti riuscirono a fare eleggere(oylama yapmak) 12
candidati(aday). Questo successo(başarı) aumento(artış) le difficoltà di
Crispi. Ma il colpo(vuruş) definitivo(belirli) venne dal
fallimento(başarısızlık) del suo tentativo(teşebbüs) di
conciliare(uzlaştırmak) la politica di austerità(güçlük) finanziaria col
mantenimento(saklama geçim)di un alto livello di spese militari e con una
ripresa(geri dönüş)di iniziativa(başlangıç) in campo coloniale
Il contrasto(zıtlık)con l’Etiopia
Crispi aveva intavolato(birisiyle oturup konuşmak) col nuovo negus Menelik
trattative(pazarlık)che portarono, 1889, alla firma del trattato(antlaşma) di
Uccialli. Ma il trattato redatto(hazırlanmış) in due
versioni(versiyon)conteneva(içermek) notevoli(kayda değer)
ambiguità(belirsizlik): mentre gli italiani vi lessero(okumak)un
riconoscimento(tanınma) del loro protettorato(bağlı devlet) sull’Etiopia,
Menelik lo interpretò(yorumlamak) come un normale patto di amicizia e
collaborazione(işbirliği). Quando l’equivoco(belirsiz) venne alla luce i rapporti
italo-etiopici si deteriorarono(bozmak kötüleştirmek)
La sconfitta(yenilgi) di Adua e la caduta di Crispi (1896)
Nel 1895, gli italiani ripresero(yeniden başlamak) la loro penetrazione(ani
saldırı) in Eritrea, sollecitati(acele ettirilen) in tal senso(bu manada) da Crispi,
decisero di attaccare il grosso dell’esercitò(ordu kullanmak) etiopico.
L’azione si risolse(çözmek) in un disastro(felaket): il primo marzo 1896, nella
conca(çukurlaşma) di Adua, un esercitò(ordu) di circa 16.000 uomini fu
praticamente(pratikte) distrutto(yıkılmış) dalle soverchianti(çok kuvvetli)
forze abissine(habeşli). La sconfitta(yenilgi) ebbe immediate(aniden olmak)
ripercussioni(olumsuz sonuç) in Italia. Il governo era costretto a
dimettersi(görevden uzaklaştırmak), Crispi usciva definitivamente(kesin
olarak) dalla scena politica. Al suo successore(yerine olan kişi), ancora Di
Rudinì, non restò(kalmak) che concludere(sonuçlandırmak)in tutta
fretta(aceleyle) una pace con l’Etiopia che garantisse(garantilemek)
almeno(en azından) la presenza(mevcudiyet) italiana in Somalia ed Eritrea
Capitolo 10: Verso la società di massa
10.1 CHE COS'È LA SOCIETÀ DI MASSA
Definizione di massa(kütle)
"massa" -> moltitudine(kitle)indifferenziata(kayıtsız) al suo interno,
aggregato(birleştirilmiş) omogeneo(homojen) in cui i singoli tendono(eğilim
göstermek) a scomparire(yok olmak) rispetto al gruppo, se ne parlava già
dopo la Rivoluzione francese dove il "popolo" fu protagonista(baş karakter)
sulla scena politica
La società di massa
Alla fine dell'800, col diffondersi(dağılmak)
dell'industrializzazione(sanayiileşme) e dell'urbanizzazione, solo nei paesi
avanzati(ilerlemiş) dell'Europa e della Nord(kuzey) America, si vengono
delineando(sınırlarını çizmek) i contorni(dış çizgi) di quella che oggi
chiamiamo " società di massa ". La società di massa è una realtà(gerçek)
complessa(karmaşık), risultante(sonucu olan) dall'intreccio(konu) di una
serie di processi economici, di trasformazioni(dönüşüm) politiche, di
mutamenti(değişiklik) culturali
Nella società di massa:
i cittadini vivono in agglomerati( küme)urbani
gli uomini sono quindi a più stretto contatto(temas) ma i rapporti hanno
spesso un carattere anonimo(anonim) e impersonale(kişisel olmayan)
Il sistema delle relazioni sociali fa capo alle grandi istituzioni(kurum)
nazionali: apparati(sistem) statali(devletsel), partiti e organizzazioni(düzen)
che esercitano(kullanmak) un peso(ağırlık) sulle scelte(seçim)
quasi tutti sono entrati, come produttori(üretken üretici) o come
consumatori(tüketici)di beni e servizi, nel circolo(çevre) dell'economia di
mercato(Pazar).
10.2 SVILUPPO INDUSTRIALE(sanayii) E RAZIONALIZZAZIONE(gerekçeleme)
PRODUTTIVA(üretken)
Negli anni 1896-1913 l'economia dei paesi industrializzati(sanayiileşmiş)
conobbe una fase di(aşamasında olmak) espansione(gelişme)
Se il periodo 1873-95 era stato caratterizzato(simgelemek)
soprattutto(özellikle) dalle innovazioni(yenilik) tecnologiche(teknolojik), gli
anni 1896-1913 furono segnati(işaretlenmiş) da uno sviluppo
generalizzato(genelleştirilmiş) della produzione(üretim); crebbe livello
medio(orta) dei salari(maaş) e il reddito(gelir) pro capite(önceden
kavranmış). la crescita(gelişme) generalizzata(genelleştirilmiş) dei redditi
determinò(belirlemek) a sua volta l'allargamento(genişletme)del mercato
La produzione in serie: catena di montaggio(kurgu), fordismo, taylorismo
I beni(fayda)cominciarono a essere prodotti in serie(seri bir şekilde) e venduti
attraverso una rete(ağ) commerciale(ticari), si moltiplicarono(artırmak) i
negozi, i grandi magazzini(stok) e nuovi canali di vendita a
domicilio(konut) e per corrispondenza(anlaşma), forme di
pagamento(ödeme) rateale(taksit) e cartelloni( afiş)pubblicitari(reklam)
Catena di montaggio
l mercato di massa spinse le imprese(başarı) ad accelerare(hızlandırmak) i
processi di meccanizzazione(makineleşme) e di
razionalizzazione(gerekçeleme) produttiva(üretken) -> fu introdotta(giriş
yapmak) la catena di montaggio, simbolo in positivo e in negativo della
nuova era industriale, fu il risultato(sonuç) di una serie di tentativi(teşebbüs)
volti(yüz kere kez) a migliorare(iyileştirmek iyiye gitmek) la
produttività(üretkenlik).
Taylorismo
Il tentativo più organico(organik) e più fortunato(şanslı) lo si dovette a
Taylor. Il metodo di Taylor si basava sullo(dayanmak) studio(stüdyo)
sistematico(sistematik) del lavoro in fabbrica e sulla fissazione(saplantı) di
regole e ritmi cui gli operai avrebbero dovuto uniformarsi(denklemek),
eliminando( durdurmak)gli sprechi( bozuk ürün)di tempo
Fordismo
Le tecniche del taylorismo assicurarono(garantilemek) notevoli(kayda değer)
progressi, tipico(tipik) fu il caso(durum) della Ford PLI col suo nome a una
nuova filosofia imprenditoriale(girişimci) (il fordismo) basata sui
consumi(tüketim) di massa, sui prezzi competitivi(rekabetçi) e sugli altri
salari(maaş). I sistemi tayloristici incontrarono una ostilità(düşmanlık)fra i
lavoratori che si sentivano spossessati(malına el koyulmuş) di qualsiasi
(herhangi bir)autonomia(bağımsızlık) e vedevano subordinato(niteleme) il
loro lavoro agli automatismi(otomatizm)delle macchine
10.3 LE NUOVE STRATIFICAZIONI( katmanlaşma)SOCIALI
La società di massa tende(eğilim göstermek) a creare
uniformità(tutarlılık) nei comportamenti e nei modelli culturali -> rende
più complessa la stratificazione sociale
Nella classe operaia c'era la distinzione(fark) fra la manodopera(emek)
generica(markasız) e i lavoratori qualificati(nitelenmiş)
L'espansione(genişleme) del settore dei servizi e la crescita degli
apparati(sistem) burocratici(bürokratik) e facevano aumentare(arttırmak) il
ceto(sosyal sınıf) medio urbano
La crescita dei lavoratori autonomi fu dovuta alla moltiplicazione(çoğalma)
degli esercizi commerciali e all'emergere(ortaya çıkmak) di nuove attività che
compensava(karşılamak) la scomparsa(gözden kaybolma) di alcuni vecchi
mestieri
I dipendenti(bağlı olan) pubblici(halk) crescevano con l'aumento(artış) delle
competenze(uzmanlık) dello Stato
Crescevano anche gli addetti(banka memuru) al settore privato(özel) che
svolgevano(yapmak) mansioni(iş)non manuali(el ile yapılan): più tardi
sarebbero stati chiamati "colletti(yaka) bianchi "
I ceti medi(ortalama) rifiutavano(reddetmek) ogni identificazione(kimlik
saptama) con le masse(kütle) lavoratrici(işçi)
10.4 ISTRUZIONE(öğretim) E INFORMAZIONE(bilgilendirme)
Si cercò di dare attuazione(hayata geçirme) pratica al principio(temelde)
secondo cui l'istruzione(öğretim) non era un bene riservato(ayrılmış) ai
membri(üye) di una élite(seçkin sınıf) sociale, nessuno doveva essere
escluso(hariç)
Per assicurare(garantilemek) questo servizio(servis) era necessario
l'intervento(araya girme) dello Stato e delle amministrazioni(hükümet) locali.
La scolarizzazione(eğitimsiz) diffusa(yaygın) poteva rappresentare(temsil
etmek) un canale pacifico di promozione(terfi) sociale, un mezzo per
educare(eğitmek) e per ridurre(azaltmak) la criminalità(suç oranı), uno
strumento di nazionalizzazione(ulusallaşma) delle masse,
attraverso(arasından) cui lo Stato poteva diffondere(dağıtmak) i valori
patriottici(yurtsever).
A partire dagli anni 70, tutti i governi di Europa si impegnarono(rehine
vermek) per rendere(yapmak) l'istruzione(öğretim) elementare(temel)
obbligatoria(zorunlu) e gratuita(ücretsiz), per sviluppare quella media e
superiore(üst yüksek okul)per portare(götürmek)
l'insegnamento(öğretim)sotto il controllo pubblico(halk)
Il processo di laicizzazione(laikleşme) e di statizzazione(kamulaştırma) del
sistema scolastico(okul) ebbe tempi, forme e risultati diversi a seconda dei
paesi. Meno spinto(itilmiş) in Gran Bretagna, più radicale(radikal) in Francia,
più rapido(hızlı) in Francia e Germania
L'effetto(etki) fu un aumento generalizzato(genelleştirilmiş) della
frequenza(sıklık) scolastica(okulla ilgili).
La diffusione(yayılma) della stampa quotidiana(günlük) e periodica(düzenli)
Legato ai progressi dell'istruzione( öğretim)fu l'incremento( artırmak)nella
diffusione della stampa quotidiana e periodica.
- La diffusione della stampa contribuisce(bağış yapmak) a
formare(oluşturmak) l'opinione(görüş) pubblica.
- Diventò(olmak) più facile accedere(giriş yapmak) alle informazioni(bilgi)
10.5 GLI ESERCITI DI MASSA
Un contributo(katkı) allo sviluppo delle società di massa venne dalle
riforme(riform) degli ordinamenti(kural) militari realizzate in tutta Europa:
l’istituzione(kurum) del servizio militare obbligatorio
Alla sua attuazione(hayata geçirme) si opponevano(karşı karşıya getirmek)
però due ostacoli(engel):
primo di carattere economico (le risorse(kaynak) finanziarie(mali) degli
Stati non erano sufficienti(başarılı) a mantenere(tutmak),
armare(silahlandırmak) e addestrare(eğitmek) tutti gli uomini
giudicati(hükmeden) abili(yetenekli))
- secondo di natura politica (come e per quanto(kadarıyla) avrebbero potuto
negare(reddetmek)il diritto di voto a coloro ai quali si chiedeva di mettere a
repentaglio(riske atmak) la propria vita? E perché avrebbero dovuto
addestrare quelle masse potenzialmente(muhtemelen)
rivoluzionarie(devrimci)?

Alcuni fattori spingevano(itmek) la trasformazione(değişim dönüşüm) degli


eserciti:
il primo politico-militare: senza grandi masse non era possibile avere un
esercito che era uno strumento indispensabile(gerekli) anche in tempo di
pace
- inoltre( ayrıca)la tecnologia che l'industria(sanayii)
consentivano(kabullenmek) la produzione(üretim) di armi(silah) in misura
tale(bu ölçüde) da coprire(gizlemek) le esigenze(ihtiyaç) di grandi
eserciti(ordu)
10.6 SUFFRAGIO UNIVERSALE, PARTITI DI MASSA, SINDACATI(işçi sendikası)
Società di massa/società democratica
Società di massa non è sinonimo di società democratica. Tuttavia(rağmen) in
Europa tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, il cammino(yol) verso la società
di massa si accompagnò(eşlik etmek) alla tendenza( eğilim)a costante(sabit)
verso una più larga partecipazione(katılım) alla vita politica
L’estensione(uzatma yayılım) del diritto di voto
Il segno più evidente( açık)di questa tendenza(eğilim) fu l'estensione(yayılım)
del diritto di voto. In quasi tutti i paesi dell'Europa occidentale(batı)
furono approvate(uygun bulmak) leggi che allargavano(genişletmek
açmak) il corpo elettorale(seçimsel) fino comprendervi(kapsamak anlamak)
la totalità(bütünlük) o la stragrande(ezici çoğunluk) maggioranza dei cittadini
maschi maggiorenni(18 yaşından büyük). Il suffragio universale maschile fu
introdotto(giriş yapmak) in Italia nel 1912
Si afferma(iddia etmek) un nuovo modello di partito
Questo determinò(belirlemek) mutamenti(değişiklik) di rilievo(belirgin
nitelik) nelle forme organizzative(düzenleyici) e nei
meccanismi(mekanizma)della lotta(mücadele) politica . Si affermò un nuovo
modello di partito, quello proposto(öneri) per la prima volta dai socialisti,
basato sull'inquadramento(çerçeveleme) di larghi strati(tabakalar) della
popolazione(popülasyon) attraverso una struttura permanente(kalıcı),
articolata(açık net konuşulan) in organizzazioni(organizasyon) locali(yerel), a
capo di(nin başında olan) un unico(tek) centro dirigente(yönetici).
Appariva(rol almak) chiaro come, in nessun paese, la vita pubblica potesse
più essere considerata(üzerinde düşünülmüş) un terreno(maddi)
riservato(ayrılmış) a ristretti( dar kısıtlı)gruppi
Ci fu una rapida crescita delle organizzazioni sindacali(işçi sendikası).
Sino alla(e kadar) fine della secolo XIX, il sindacalismo(sendikacılık) operaio
(işçi)era una realtà storica solo in Gran Bretagna (Trade Unions)
Negli ultimi anni dell'800 le organizzazioni dei lavoratori(işçi) crebbero in tutti
i paesi europei e riuscirono a far valere(değerinde olmak geçerli olmak) il
proprio diritto(hak) all'esistenza(varlık)
I sindacati si fermarono in grandi organismi(organizma) nazionali(ulusal), i
più importanti furono quelli di ispirazione(ilham kaynağı olma)
socialista(sosyalist) come la Commissione(görevlendirme) centrale(merkezi)
dei sindacati(işçi sendikası) liberi tedeschi, o la francese Confederation
generale du travail, o la Confederazione generale del lavoro (CGL) nata in
Italia nel 1906
10.7 LA QUESTIONE FEMMINILE
L’epoca(devir) che vide sorgere(ortaya çıkmak) della società di massa
registrò(resmi kayda geçmek) l'emergere(ortaya çıkmak) della " questione
femminile "
Il problema dell'inferiorità(aşağılık)delle donne era rimasto estraneo(yabancı
harici) al pensiero liberale(özgürlükçü düşünce) e democratico
ottocentesco(1800 ler)
I primi movimenti(hareket) di emancipazione(özgürlüğüne kavuşma)
femminile, nati alla fine del 700 in Francia e in Inghilterra avevano
avuto scarsissimo(çok az aşırı az) seguito ed erano stati subito dimenticati
Le donne erano escluse(hariç) dappertutto(her yerde)
dall'elettorato(seçilmiş) attivo(aktif) e passivo(pasif), e in molti paesi,
anche dalla possibilità di accedere(giriş yapmak) agli studi universitari e alle
professioni(meslek)
Quella del lavoro extradomestico(ev dışı) non era una scelta(seçim) di
emancipazione ma una necessità(gereklilik)
Tuttavia(rağmen) i maggiori contatti col mondo esterno, le esperienze
collettive(topluluk), la partecipazione(katılım) alle agitazioni(huzursuzluk)
sociali portarono(götürmek) le donne lavoratrici(işçi) a una più viva
coscienza(canlı bilinç vicdan) dei loro diritti e delle loro
rivendicazioni(istek) nei confronti(görüşme) dell'intera(tüm)
società(topluluk)
Ciononostante(bütün bunlar bir yana), il movimento(hareket) per
l'emancipazione femminile rimase ristretto a minoranze e privo di(sız) un
seguito consistente(sağlam)
Solo in Gran Bretagna il movimento femminile riuscì a imporsi( emir
vermek)concentrando(konsantre olmak)la sua attività per il diritto suffragio
(le suffragette(kadınların seçme hakkını savunan kadınlar))
Nel complesso(karmaşada) il movimento operaio(işçi hareketi) non si
mostrò(göstermek) troppo sensibile(hassas) nei confronti
(görüşmelerde)delle rivendicazioni(istek) femministe
10.8 RIFORME E LEGISLAZIONE(yasama)SOCIALE
I governi introducono(giriş yapmak) forme di legislazione sociale
All'inizio(başlangıçta) del ‘900, grazie alla pressione(baskı) delle
organizzazioni(organizasyon düzenleme) sindacali(işçi sendikası), furono
introdotte forme di legislazione sociale:
sistemi di assicurazione(söz) contro gli infortuni(kaza), previdenza(öngörü)
per la vecchiaia(eski yaşlı), sussidi(devlet yardımı) per i disoccupati(işsiz)
si cercò di impedire( vazgeçirmek)lavoro dei fanciulli(çocuk)
furono introdotte in limitazioni(kısıtlama)agli orari(saat)
fu sancito(resmen onaylamak) il diritto al
riposo(dinlenme)settimanale(haftalık)
All'azione(eylemde davranışta) dei governi si affiancò(desteklemek) quella
delle amministrazioni(hükümet)locali(yerel)
ci fu l'estensione(uzatma genişleme) dei servizi pubblici (gas, acqua,
trasporti(toplu taşıma))
l'iniziativa(başlangıç) degli organi di governo(hükümet) locale(yerel) si
esplicò(anlaşılabilir olmak) anche nel campo dell'istruzione(eğitim),
dell'assistenza(yardım) e dell'edilizia(bina) popolare
Nuove forme di imposizione(dayatma) fiscale
Per sopperire(oluşturmak) all'aumento delle spese lo stato dove
ricorrere(tekrar olmak) a nuove forme di impostazione(temel esas durum)
fiscale
Aumentarono(arttırmak) le imposte(vergi) dirette (sul reddito(gelir) o sul
patrimonio(servet))
- venne introdotto il principio della progressività(dereceleme) (aumento
delle aliquote( oran) in relazione all'aumento della base
imponibile(vergiye tabi)).
10.9 I PARTITI SOCIALISTI E LA SECONDA INTERNAZIONALE
La nascita dei partiti socialisti
Alla fine dell'800 sorsero partiti socialisti che cercavano di
organizzarsi(düzenlemek)sul piano nazionale(ulusal). Furono i partiti socialisti
a proporre(önermek) per primi il modello di quel " partito di massa " che si
sarebbe affermato(iddia etmek) come la forma di organizzazione(düzenleme)
politica più diffusa nelle democrazie(demokrasi) europee
Il primo partito socialista nacque in Germania: fu quello
socialdemocratico(sosyal demokratik) tedesco sotto la guida di August Bebel,
con ideologia(ideoloji) marxista
In Francia nacque un partito chiamato Sezione(kesit) francese
dell'internazionale(uluslararası) operaia(işçi) (Sfio)
In Gran Bretagna i marxisti non riuscirono a imporre(emir vermek) la loro
egemonia(egemenlik) sulle Trade Unions, nacque nel 1906 il Partito
laburista(işçi partisi) che si fondava(kurulmak) sull'adesione( anlaşma)delle
organizzazioni(düzen) sindacali
L’ideologia(ideoloji) dei partiti socialisti
I partiti operai europei:
si proponevano(önermek) il superamento(bütçeyi aşan maliyet) del sistema
capitalistico(kapitalist) e la gestione(yönetim) sociale dell'economia
si ispiravano(harekete geçirmek)a ideali internazionalisti(uluslararası idealler)
e pacifisti(barış yanlısı)
partecipavano attivamente(aktif bir şekilde) alla lotta(mücadele) politica nel
proprio paese
tutti facevano capo a un'organizzazione(organizasyon) socialista
internazionale(uluslararası)
La Seconda Internazionale (Parigi, 1889)
La nascita della Seconda Internazionale nel 1889, vi fu quando i
rappresentanti(temsilci) di numerosi(çok sayıda) partiti europei si
riunirono(tekrar birleşmek)a Parigi che approvarono(uygun bulmak) alcune
deliberazioni(görüşme), fra cui
la giornata lavorativa(çalışma günleri) di otto ore
la proclamazione(duyuru) di una giornata(gün) mondiale(dünyevi) di lotta
per il primo maggio
La ricostituzione(yeniden kurma) dell'internazionale(uluslararası) fu
sancita(resmen onaylamak) ufficialmente(resmi olarak) a Bruxelles nel
1891, e si stabilì(sabitleştirmek) l'esclusione(dahil etmeme) degli anarchici
La Seconda Internazionale fu più che altro una federazione(federasyon)
di partiti nazionali autonomi(bağımsız) e sovrani, e svolse(yapmak) la
funzione di coordinamento(koordinasyon)
Le due tendenze del movimento operaio europeo
Il marxismo era la dottrina(doktrin) ufficiale(resmi) del movimento(hareket)
operaio europeo
Ma al suo interno presero corpo due tendenze
quella democratica-riformista(reformcu) (che prende atto dei
mutamenti(değişiklik) nella situazione politica e sociale per valorizzare( değer
vermek)l'aspetto(görünüş) democratico-riformistico(reformcu)
dell'azione(yasal işlem) socialista)
quella rivoluzionaria(devrimci) (che tenta(cezbetmek) di
bloccare(engellemek) le tentazioni(arzu istek) legalitarie(yasalcı) e
parlamentaristiche(parlamenter) recuperando(kurtarmak)
l'originaria(orijinal) impostazione(ayar temel esas durum) rivoluzionaria del
marxismo)
L'interprete( yorumcu)della tendenza(eğilim)democratica-riformista fu il
tedesco Bernstein
Per Bernstein la sostanza(madde ana fikir) del socialismo doveva
basarsi(dayanmak) sulle seguenti(takip eden) considerazioni(göz önüne
alma)
Il proletariato(işçi sınıfı) non si impoveriva(fakirleştirmek), ma
migliorava(iyileştirmek) la sua condizione(durum)
il capitalismo rivelava(açıklamak) una capacità(kapasite)di
modificarsi(değiştirmek) e di superare(üstün gelmek) le crisi
lo Stato borghese(burjuva) diventava Stato democratico(demokratik)
in questa situazione(bu durumda) i partiti operai(işçi partileri) dovevano
abbandonare(terk etmek) l'intransigenza(önyargılı olma) e
collaborare(birlikte çalışmak)
la società socialista sarebbe nata da una trasformazione(dönüşüm)
graduale(derece derece olan) realizzata(canlandırılmış) grazie al lavoro delle
organizzazioni(düzenleme) operaie(işçi) e del movimento sindacale(işçi
sendikası)
Le sue tesi(tez), definite revisioniste(saptırımcı), furono respinte(reddetmek)
da tutti i maggiori esponenti(temsilci) del marxismo
La nuova tendenza rivoluzionaria: Lenin
Negli stessi anni il movimento operaio vide emergere(ortaya çıkmak)
nuove correnti(akım) di estrema sinistra, che condannavano(cezaya
çarptırmak) il revisionismo(saptırımcılık), contestavano(tartışmak) la politica
" centrista(merkeziyetçi) " dei dirigenti(yönetici) socialdemocratici(sosyal
demokratik) tedeschi, accusati(suçlanmak) di una pratica(pratik)
riformista(reformcu) e legalitaria(yasalcı)
Una dissidenza(muhalefet) tutta particolare(özel), fu quella che si sviluppò
nella socialdemocrazia(sosyaldemokrasi) russa, dove il protagonista(baş
karakter) fu Lenin. Lenin contestava(tartışmak) il modello
organizzativo(düzenleyici) della socialdemocrazia tedesca e gli
contrappone(ile karşılaştırmak) ora il progetto di un partito votato(oylanmış)
alla lotta, formato da "rivoluzionari(devrimci) di professione(meslek)", questa
concezione(fikir), che affidava(teslim etmek)a una ristretta(dar) élite il ruolo
di guida(rehberlik) intellettuale e di avanguardia(öncü) delle classi
lavoratrici(işçi sınıfı), contrastava(karşı koymak) con la tradizione(gelenek)
del movimento(hareket) operaio occidentale(batı), ma si adattava(adapte
olmak) alla situazione del partito russo, costretto alla clandestinità(yeraltı).
Nel Congresso della socialdemocrazia russa, svoltosi(yapmak) in
esilio(sürgün) a Londra nel 1903 le tesi di Lenin ottennero la
maggioranza dei consens
Il partito si spaccò(parçalamak) in due correnti
quella bolscevica (cioè maggioritaria(büyük olan)) con capo Lenin
quella menscevica (cioè minoritaria(küçük olan)) con capo Martov
La divisione(bölünme) non destò(kışkırtmak) al momento grande
interesse perché riguardava(ilgili olmak) un partito fra i meno importanti
della Seconda Internazionale
Il sindacalismo(sendikacılık) rivoluzionario: Sorel
Un'altra dissidenza(muhalefet) di sinistra ebbe origine in Francia e prese il
nome di sindacalismo rivoluzionario.
I sindacalisti(sendikalist)francesi si muovevano su una linea arcaico(eski)-
rivoluzionaria del tutto estranea(dış) alle impostazioni(temel durum) della
Seconda Internazionale. Furono i dirigenti sindacali francesi a
formulare(planlamak) la teoria secondo cui
è compito dei sindacati era quello di addestrare(eğitmek) i lavoratori alla
lotta contro la società borghese
il momento più importante era lo sciopero, utile(faydalı) a rendere(yapmak) i
lavoratori consapevoli(bilinçli) della loro forza e a prepararli al grande
sciopero generale rivoluzionario che avrebbe segnato la fine dell'ordine
borghese
Queste idee furono teorizzate(teori kurmak) in particolare dal francese Sorel.
Il sindacalismo rivoluzionario non riuscì a mettere solide(katı) radici (kök)nei
principali(temel) partiti socialisti
10.10 I CATTOLICI E LA "RERUM NOVARUM"
La Chiesa davanti alle novità del mondo
Di fronte(karşıda) all'avanzata inarrestabile(durdurulmaz)
dell'industrialismo(sanayiicilik), alla crescita(gelişme) movimento operaio e
alle prime manifestazioni(gösteri) della società di massa la Chiesa di Roma e
il mondo cattolico reagirono(tepki vermek) in modo articolato(açık bir
şekilde):
accanto al(yanında) rifiuto(red) tradizionale della società industriale, alla
duplice(çift yönlü) condanna(mahkumiyet) lanciata(fırlatılmış) nei
confronti(benzerlik) dell'individualismo(bireysellik) borghese e delle
ideologie(ideoloji)socialiste
vi fu anche il tentativo(teşebbüs), in parte riuscito, di
rilanciare(canlandırmak) la missione(misyon) della Chiesa,
adeguandone(alışmak) le forme alle mutate(şekil değiştirmiş) condizioni
storiche
L’impegno(söz) sociale della Chiesa
Sul piano sociale la Chiesa fu disorientata(bozmak) dai nuovi processi sociali
che sconvolgevano(alt üst etmek) la società tradizionale
Ma fu anche l'unica istituzione(kurum) a supplire(yerini almak) ai
fenomeni di disgregazione(dağılma) sociale e di perdita di identità
(kimlik) indotti(yan)dall'urbanizzazione(şehirleşme) con una struttura
organizzativa(düzenleyici) capillare(kılcal damar): quella delle
parrocchie(kilise), delle associazioni(birleşme) caritative(hayırsever), dei
movimenti di azione cattoliche
L'esistenza(varlık) di queste strutture permise(izin vermek) anzi ai cattolici di
impegnarsi(işlemek) con un certo successo
nell'inquadramento(çerçeveleme)dei lavoratori in organismi di massa, capaci
di porsi(yapmak) in concorrenza(yarışma) con quelli di ispirazione(ilham)
socialista e classista(sınıfçı)
L'impegno(taahüt) dei cattolici su questo terreno(toprak) ebbe un
impulso(nabız dürtü) decisivo(kesin) durante il pontificato(papalık yapmak) di
Leone XIII
favorì il riavvicinamento(uzlaşma) fra i cattolici e le classi dirigenti di quei
paesi dove c'era tensione(gerilim) fra Stato e Chiesa;
incoraggiò(teşvik etmek) la nascita di nuovi partiti cattolici
cercò di riqualificare(yeniden eğitmek) il ruolo della Chiesa in materia di
(dersinde olmak)questione sociale
La Rerum novarum (Leone XIII, 1891)
Il documento più importante fu l’enciclica(bir çok yere gönderilmek üzere
yazılmış) Rerum novarum, emanata( dışa vurulmuş)da Leone XIII nel 1891
L’enciclica era dedicata(adanmış) ai problemi della condizione operaia
Ribadiva(özellikle vurgulanmış) la condanna(mahkumiyet) del socialismo
Riaffermava(tekrar belirtmek) l’ideale della concordia(uyum) fra le classi
ma indicava(işaretlemek) anche, il rispetto dei doveri spettanti(nedeniyle
nedenler) alle parti sociali:
i doveri(görev) degli operai erano la laboriosità(sanayii), la
regolatezza(yasalara uyan) e il rispetto delle gerarchie(yapı),
il dovere degli imprenditori(girişimci) era retribuire(maaş vermek) i lavoratori
con la “giusta mercede(ödül)” e rispettarne(saygı duymak) la
dignità(soğukkanlılık)
la parte più interessante dell’enciclica riguardava(ilgili olmak) il movimento
associativo(ilişkisel) fra i lavoratori: veniva incoraggiata(teşvik edilmiş) la
creazione(yaratma) di società operaie e artigiane(esnaf)
Il pensiero sociale cattolico
La Rerum novarum diede una spinta(itiş) potentissima(güçlü çok) allo
sviluppo dei movimenti cattolici, vedeva nelle associazioni(birleşme dernek)
cattoliche uno strumento di collaborazione(işbirliği) fra le classi.
La democrazia cristiana
Parallelamente(parallel olarak) venne emergendo(ortaya çıkmak), in Italia e
in Francia, una tendenza(eğilim) politica definita(belirli) democrazia cristiana
e che mirava a(hedef almak) conciliare(uzlaştırmak) la dottrina cattolica con
l’impegno(söz) sociale, con la prassi(alışkanlık) e gli istituti (kurum)della
democrazia
Il modernismo
La nascita dei movimento democratico-cristiani coincise(aynı zamanda
olmak) col sorgere(ortaya çıkmak) di una corrente(akım) di
riforma(reform) religiosa: il modernismo che si proponeva(önermek) di
reinterpretare(yeniden yorumlamak) la dottrina(doktrin) cattolica in chiave
“moderna”:
applicando i metodi della critica storica e filologica allo studio delle
sacre(kutsal) scritture
conciliando(uzlaştırmak) l’insegnamento della Chiesa,
depurato(sansürlenmiş) dalle componenti(unsur) più rigidamente(sert bir
şekilde) dogmatiche(dogmatik), col progresso filosofico e scientifico e con la
civiltà moderna
Pio X e la condanna(mahkumiyet) del modernismo
La democrazia cristiana e il modernismo godettero(sahip olmak) di qualche
spazio di tolleranza(hoşgörü). Ma questi spazi si chiusero quando salì al
soglio(taht) pontificio(kurumlu) il nuovo Papa Pio X, legato una
visione(vziyon) più tradizionale dei compiti della Chiesa e del laicato(laik)
cattolico. I democratico-cristiani si videro proibita(yasak) ogni azione politica
indipendente dalle gerarchie(yapı) ecclesiastiche(rahip). Il modernismo fu
scomunicato(aforoz). La condanna pontificia però, non
arrestò(yakalamak) gli sviluppi(gelişme) del movimento democratico-
cristiano aveva una sua base sociale e uno spazio ben definito nella vita
politica europea
10.11 IL NUOVO NAZIONALISMO(ulusalcılık devletçilik milliyetçilik)
Alla fine dell'800 la nazione, intesa come insieme di valori politici e culturali,
costituiva(inşa etmek) ancora un fattore(faktör) centrale(merkezi), ma gli
ideali nazionali venivano modificandosi(değiştirmek)
Il nazionalismo come ispiratore(ilham veren) di movimenti di
liberazione(özgürleşme)
Fra il 1851 e il 1870 il nazionalismo era stato il principio(ilke) ispiratore dei
movimenti di liberazione, si era collegato(işbirliği yapmak) all’idea di
sovranità(hükümdarlık) popolare e si era alleato(müttefik olmak) con il
liberalismo(özgürlükçülük) e la democrazia
Il Nazionalismo diventa un’ideologia conservatrice(muhafazakar)
Dopo il 1870 il nazionalismo si sposta(yerini değiştirmek) a destra,
sganciandosi(birbirinden ayırmak) dalle matrici(taban)
illuministiche(aydınlanmacı) e democratiche, per riscoprire(tekrardan
keşfetmek) quelle romantiche e tradizionalistiche
Due sono i fattori che favoriscono(katkıda bulunmak) questa
trasformazione(değişim dönüşüm):
l’imperialismo coloniale, che legava(bağlamak) la grandezza(büyüklük)
nazionale alle guerre di conquista(fetih) a danno(zarar) di altri popoli ritenuti
(düşünülmüş)inferiori(alt);
la crescita dei movimenti socialisti che suscitò(ortaya çıkarmak) un
ritorno(geri dönüş) di spiriti patriottici(yurtsever) e guerrieri(savaşçı)in
seno alla(dahilinde içinde) borghesia conservatrice. La battaglia(savaş) per i
valori nazionali fini (hedef)col legarsi( bağlamak)alla lotta contro socialismo,
che si ispirava(ilham vermek olmak) a ideali internazionalisti e pacifisti(barış
yanlısı)
Il nazionalismo e le teorie razziste(ırkçı) (Gobineau)
il nazionalismo si collegava(iş birliği yapmak) spesso alle teorie razziste
che pretendevano( emretmek) di stabilire(sabitlemek) una gerarchia(yapı)
fra razze(ırk). Il precursore(öncü) di queste teorie fu francese Gobineau, che
fonda(kurmak) le sue teorie su argomentazioni(akıl yürütme)
pseudo(yanıltıcı) scientifiche di origine positivistiche(pozitivist), ma che si
collegavano(işbirliği yapmak) anche ad antichi pregiudizi(ön yargı)
Nazionalismo e tradizionalismo in Francia
In Francia il nazionalismo assunse(üstlenmek) soprattutto un connotato(ima
edilen akla getirilen) tradizionalista(gelenekselci) e reazionario(aşırı sağcı). Il
nazionalismo fu un terreno(dünyevi) di incontro(buluşma) fra
movimenti(hareket) di diversa origine (bonapartista, cattolico-
legittimista(meşruiyetçi)) uniti nella polemica(polemik) contro(karşısında)
una classe dirigente repubblicano(cumhuriyetçi)-moderata(ılımlı),
considerata(üzerinde düşünülmüş) mediocre(orta) e corrotta(rüşvetçi),
incapace di(güçsüz olma) tutelare(korumak) gli interessi e le
tradizioni(gelenek) del paese. Forte fu anche la componente(unsur)
antilluministica(aydınlanma karşıtı)
Nazionalismo e antiebraismo(yahudilik karşıtı)
Una forte componente(unusr) antiebraica, unita a una
impostazione(temel esas durum) anticapitalistica(anti kapitalist) e
antiborghese(anti burjuva), fu presente nei movimenti
nazionalisti(milliyetçi) e dei paesi di lingua tedesca, nei quali
l'antisemitismo(yahudi karşıtlığı) si appoggiava(desteklemek) su
presupposti(varsayım) razzisti(ırkçı)
Il nazionalismo tedesco e il mito del “Volk”
In Germania le teorie della razza(ırk) conobbero le formulazioni(oluşum)
più organiche(organik) con il mito di una " razza ariana(aryan ırk) "
depositaria(sırdaş) delle virtù più nobili(soylu) e ne vedeva
l'incarnazione(cisimleşme vücut bulma) più pura(saf) nel popolo tedesco. il
nazionalismo tedesco cercava le sue basi(temel) nel mito del popolo,
concepito(planlanmış) come comunità(topluluk) di sangue e come legame
(bağ)quasi mistico(gizemli) con la terra d'origine; questo mito
fornì(sağlamak) la base alle ideologie e ai movimenti
pangermanisti(Alman halkını , Almanlarla aynı dini vb. fikirleri aynı çatı
altında toplanması durumu), che auspicavano(dilemek) alla
riunificazione(yeniden birleşme) in un unico Stato di tutte le popolazioni
tedesche
Il panslavismo(panslavizm)
Un movimento contrapposto(ile karşılaştırmak) fu il panslavismo. Nacque
Russia e si diffuse fungendo(görevini yapmak) da strumento della politica
imperiale(imparatorsal) zarista(Çarlık), si basava su(e dayanmak)ideologie
tradizionaliste(gelenekselcilik) e largamente(genişçe) intrise(sırılsıklam) di
antisemitismo(yahudi karşıtlığı).
L'antisemitismo dell'impero russo era sancito(resmen onaylanmak) da leggi
discriminatorie(haksız) è ufficialmente(resmi olarak) tollerato(tolere)
Il sionismo(siyonizm)
Una reazione(tepki) all'antisemitismo fu la nascita della "sionismo", un
movimento fondato dall'ebreo(yahudi) Herzl, che si proponeva(önermek)
di restituire(geri götürmek iade etmek) un'identità(kimlik) nazionale alle
popolazioni israelite(israilli) sparse(yaymak) per il mondo e di
promuovere(desteklemek) una costituzione(oluşum) di uno Stato
ebraico(yahudisel) in Palestina(Filistin)
10.12 LA CRISI DELLA POSITIVISMO
La crisi del modello positivista
Dalla fine dell'800, il modello interpretativo(yorumlayıcı)
offerto(sunulmuş) dal positivismo apparve(belirmek rol almak) sempre più
inadeguato(yetersiz) non solo a spiegare i fenomeni politici, economici e
sociali, ma anche a tener dietro all'evoluzione(evrim) delle scienze
La nascita di correnti(akım) filosofiche irrazionalistiche(ırkçı olmayan) e
vitalistiche(yaşamsal)
Sul piano filosofico si assiste(hizmet etmek) alla nascita di nuove
correnti irrazionalistiche e vitalistiche, tutte convergenti( bir noktada
buluşan) nel ricondurre(yeniden iletmek) i meccanismi(mekanizma) della
conoscenza e dell'attività umana a fattori come l'istinto(içgüdü), la volontà o
lo " slancio(istek güç) vitale(yaşamsal) ", e nel considerare(üzerinde
düşünmek) oggetto principale(temel) una propria indagine(inceleme) la
realtà psicologica
Principale(temel) interprete(çevirmen) della critica(olumsuz eleştiri) al
positivismo fu il filosofo tedesco Nietzsche
Alla concezione( fikir)lineare(çizgisel) del tempo oppose(göstermek) "
l'eterno(sonsuz) ritorno(geri dönüş) "; l'idea dell'uomo nuovo nato dalle
ceneri(kül) della vecchia civiltà e capace di esprimere(ifade etmek) e
realizzare(canlandırmak) la propria individualità(bireysellik) fuori della
morale(ahlaki) corrente(akım)
In Francia Bergson concepiva(tasarlamak) la realtà come creazione(yaratma)
continua(devam eden), mossa(canlı hareket eden) dallo “slancio vitale”. In
Italia all'inizio del 900, vi fu una rinascita(yeniden doğum)
idealistica(idealistik), i protagonisti(baş kahraman) furono Croce e Gentile.
Croce partita una critica al materialismo(materyalizm) marxista e giunse a
elaborare( çözüm bulmak)un sistema che risolvesse tutta la realtà nella
storia. Gentile portò alla filosofia e realistica alle sue estreme(aşırı uç)
conseguenze(sonuç) riducendo(azaltmak) tutta la realtà " all'atto(eylem)
" pensante(düşünülen) del soggetto (attualismo)(harekteçilik)
Negli Stati Uniti, la corrente di pensiero tutto il pragmatismo(pragmatizm)
che considerava(üzerinde düşünmek) determinante(belirli) il rapporto di
reciproca(karşılıklı)verifica(doğrulamak) fra teoria e pratica e fra
individuo(birey) e natura, e valutava(değerlendirmek) le scienze "
pratiche " come la psicologia e la pedagogia(pedagoji). L'elemento
comune alle principali correnti filosofiche era costituito da un
approccio(öneri) più complesso nei confronti delle " scienze esatte "
Gli stessi sviluppi del pensiero scientifico contribuivano(katkıda bulunmak)
mettere in crisi il quadro di certezze(kesinlik) come la " teoria della
relatività(izafiyet teorisi) " di Albert Einstein clemente(bağışlayıcı) in
discussione(tartışmada) i fondamenti(temel neden) della fisica classica, e
sconvolgeva(derinden etkilemek) alcuni pilastri(destekçi) della scienza
tradizionale, concetti di spazio e di tempo.
Un altro elemento comune erano le motivazioni non razionali(mantıklı)della
condotta(davranış) umana . Freud, fondatore della teoria "
psicanalitica(psikoanalitik) " poneva(yapmak) alla base dei processi(işlem)
psichici(ruhsal) il concetto di una vita " inconscia(bilinç altında yatan) " (Es),
dominata(hakim olmak) da leggi diverse da quelle della vita
cosciente(uyanık) (Io). L'esigenza(gereklilik) di " rimuovere(sürmek) " gli
istinti(içgüdü) primari(temel) dell'inconscio(bilinç altında yatan) è
essenziale(temel) per lo sviluppo normale dell'individuo e della stessa civiltà;
ma può creare nevrosi.(sinir) Di qui la necessità di una tecnica
terapeutica(tedavi edici) (analisi) che riporta(getirmek) alla luce i processi
inconsci
Max Weber approfondì(derinleştirmek) i problemi relativi al(ile ilişkili
olmak) metodo delle scienze sociali -> studiò i fenomeni della
burocratizzazione(bürokrasileşme), secondo cui la tendenza(eğilim) alla
crescita degli apparati(sistem) burocratici(bürokrat) è
inarrestabile(durdurulmaz), in quanto(olarak) espressione dello sviluppo
della società, ma conteneva(içermek) gravi(ağır) pericoli(tehlike) per le
libertà individuali. Queste analisi contribuirono(katkıda bulunmak)
determinare(belirlemek) quel clima(klima) di sfiducia(güvensizlik) e di
scetticismo(şüphecilik) verso la democrazia e le sue istituzioni(kuruluş)
CAPITOLO 11: L’EUROPA TRA DUE SECOLI
11.1 Le nuove alleanze
L’equilibrio bismarckiano in Europa
Bismarck era stato il custode(hizmetli) dell’equilibrio europeo. Finche egli
rimase al potere, la Germania
poté contare(saymak hesaplamak) sulla tradizionale tendenza dell’Inghilterra
a non impegnarsi(rehine vermek) sul continente(içerik içeren) europeo
riuscì a legare(bağlamak) a sé le altre due potenze maggiori, Austria e Russia,
e la stessa Italia
Fulcro(dayanak noktası dayanak) iniziale del sistema bismarckiano fu il patto
dei tre imperatori (1873), stipulato(şartları koşulları belirli) fra Germania,
Russia e Austria: un patto essenzialmente(temel olarak) difensivo(savunucu)
che aveva per mira(hedef almak) la tutela(eğitim) degli equilibri(denge)
conservatori(korumacı). Il complesso(karmaşa) edificio(bina yapı)
diplomatico(diplomatik) fu completato(tamamlamak) con la firma della
Triplice alleanza (1882) che univa Germania, Austria e Italia
La costruzione(yapı) era in apparenza(görünüşte) perfetta visti anche gli
ottimi rapporti tra la triplice e l’Inghilterra, ma fra Italia e Austria c’era la
questione irrisolta(çözülmemiş) del Trentino e della Venezia Giulia e
restava(kalmak) sempre la frizione(sürtünme) tra Austria e Russia
Con le dimissioni(istifa)di Bismarck (1890) entra in crisi il vecchio sistema
delle alleanze
A partire dal 1890 – l’anno delle dimissioni di Bismarck – i rapporti fra le
grandi potenze che dominavano(hakim olmak) la politica europea subirono
radicali mutamenti(değişiklik). Gli equilibri internazionali si ruppero(yarmak)
dando luogo a un assetto(durum) bipolare(çift karakterli) fondato sulla
contrapposizione(kontrast) fra i due blocchi di potenze: Triplice Alleanza(üçlü
ittifak) e Triplice Intesa(üçlü itilaf)
La Germania sceglie l’alleanza con l’Austria e abbandona la Russia
A mettere in crisi il vecchio sistema di alleanze furono soprattutto due fattori
la scelta del nuovo imperatore Guglielmo II in favore di(lehine) una politica
di respiro(soluk) mondiale, più dinamica(hareketli) e aggressiva(agresif);
la difficoltà per la Germania di tenere(tutmak) uniti i suoi due maggiori
alleati(müttefik), gli imperi austriaco e russo, che portò alla scelta di
optare(tercih etmek) per l’alleanza(itilaf) con il primo, nella convinzione(fikir)
che l’impero zarista(Çarlık) non avrebbe mai stretto(dar) alleanza con la
Francia repubblicana
L’alleanza fra Francia e Russia (1891 e 1894)
Ma Russia e Francia avevano una cosa in comune: la necessità di trovare un
alleato. Si giunse così nel 1891 ad un accordo(anlaşma) politico e poi nel
1894 alla formazione(oluşum) di una vera e propria alleanza militare: la
duplice(iki yönlü) franco-russa. Con la stipulazione(şart) della duplice veniva
meno l’isolamento(yalnızlık) della Francia, e la Germania era
costretta(zorlamak) a premunirsi(güçlendirmek) contro l’eventualità(olasılık)
di una guerra su due fronti(cephe)
La Germania dà il via alla costruzione(yapı) di una potente(kabiliyetli)
flotta(donanma) da guerra: si inaspriscono(canından bezdirmek nefret
etmek) i rapporti con l’Inghilterra
La decisione(karar) del governo tedesco di dare il via alla costruzione di una
potente flotta da guerra capace di contrastare(karşı koymak) la
superiorità(üstünlük) britannica provocò(kışkırtmak) un
inasprimento(kötüleşme) dei rapporti fra Inghilterra e Germania.
L’effetto fu quello di indurre(azaltmak) gli inglesi a impegnarsi(rehine
vermek) a loro volta in una corsa(hamle) agli
armamenti(donatma)navali(denizsel)
L’Intesa Cordiale(samimi) fra Francia e Inghilterra (1904)
Francia e Inghilterra erano state grandi rivali(rakip) per più di un secolo,
specialmente(özel olarak) nell'ambito(çevre) della corsa(hamle) al
dominio(idare) coloniale. Ma la mutata(şekil değiştirmiş) situazione
internazionale spinse Francia e Inghilterra ad un processo di
riavvicinamento(uzlaşma)che portò a sistemare(düzene sokmak) le vecchie
vertenze(karşı koyma) coloniali in Africa e a stipulare(gerektirmek şartları
koşulları belirlemek), nel 1904, un accordo che prese il nome di Intesa
Cordiale
L’accordo fra Russia e Inghilterra (1907)
Nel 1907, anche Russia e Inghilterra sistemarono le proprie vertenze coloniali
in Asia.
La Triplice Intesa (1907)
Si forma(oluşmak) quindi la Triplice Intesa, di cui fanno parte: Francia,
Inghilterra e Russia. A spingere le tre nazioni al componimento(deneme)
delle loro rivalità(rekabet)fu la comune preoccupazione(endişelenme) per la
politica navale(gemisel) e imperiale(imparatorsal) della Germania. La Triplice
si costituì(oluşturmak) perciò(dolayısıyla) contro la minaccia tedesca, che
doveva poi compattamente(sıkıca) fronteggiare(dikkate almak) durante la
Prima guerra mondiale
Ma la Triplice Intesa si fondava su una serie di accordi bilaterali(iki taraflı) tra
Francia, Inghilterra e Russia e non dava vita ad una coalizione(koalisyon)
formale, com'era la Triplice Alleanza
Infatti(nitekim), la Gran Bretagna restava slegata(bağımsız) da qualsiasi
accordo che prevedesse(ön görmek) il suo ingresso(giriş) in un conflitto
sul continente(içeren). L'assenza(yokluk) di un'alleanza formale che
vincolasse(kontrol etmek)anche l'Inghilterra può essere
annoverata(kapsamak) tra le cause(sebep) della Prima guerra mondiale
La Triplice Alleanza
A questo punto del sistema di alleanza bismarckiano restava solo in
piedi(ayakta) il blocco(engel) formato dagli imperi tedesco e austriaco con
l’appendice(ilave) dell’Italia. A questo blocco si contrapponeva(ile
karşılaştırmak) la Triplice Intesa, politicamente(politik olarak)meno
omogenea(homojen), ma potenzialmente(muhtemelen) più forte
11.2 La “belle èpoque” e le sue contraddizioni(tutarsızlık)
La tendenza all'aumento delle spese militari si accompagnava a un
parallelo(parallel) aumento della spesa sociale. Alla diffusione(yayılma) dei
nazionalisti faceva riscontro(geribildirim) una tendenza
all'allargamento(genişleme) della partecipazione(katılım) alla vita politica.
Non diminuì(azaltmak) l'ottimismo(iyimserlik) della borghesia europea,
giustificato(doğrulamak) dal rinnovato(yeni) slancio(hız güç istek)
dell'economia e da un progresso materiale(materyal) che mai come allora
era apparso(rol almak gözükmek) alla portata di tutti; per questo che, gli anni
che precedettero(önce gelmek) la prima guerra mondiale sarebbero stati
ricordati come la belle époque. Fu realtà un periodo di crescita
complessiva(toplam) della società europea ma anche di forti contrasti(zıt)
politici e di grandi conflitti(mücadele) sociali.
11.3 La Francia tra democrazia e reazione(tepki)
Negli ultime decenni(10 yıllık süreç) dell’800 in Francia le istituzioni
(kurum)repubblicane(cumhuriyetsel)continuavano ad essere oggetto di una
insidiosa(sinsi) contestazione(aksini ispatlama) a sfondo(arka plan)
militarista(askeri), bonopartista, clericale(rahiplerle ilgili) e
monarchico(monarşik). Alla fine del secolo queste forze si
coagularono(kesilmek)
Ciò’ avvenne in occasione di(fırsatta olmak uygun zamanda olmak) un
clamoroso(heyecan uyandırıcı esaslı) caso giudiziario(yargı): quello di Alfred
Dreyfus, un ufficiale(resmi) ebreo condannato(mahkum edilmek) ai lavori
forzati(güç isteyen işler) nel 1894 sotto l’accusa(suçlama) di aver
fornito(sağlamak) documenti riservati(saklanmış) all’ambasciata(elçilik)
tedesca. La sentenza(hüküm), che fornì(sağlamak) alla stampa(baskı) di
destra il pretesto(bahane) per una violenta campagna(harekat)
antisemita(yahudi karşıtı), era basata su indizi(ipucu) falsi(yanlış) o
inconsistenti(boş). Ma la cosa più grave fu il fatto che, una volta
emersi(ortaya çıkmak) i primi dubbi sulla colpevolezza(suç) del condannato,
le alte sfere(küre) militari si rifiutarono(reddetmek) di procedere(ilerlemek)
ad una revisione(inceleme) del processo.
Socialisti, radicali e una parte dei repubblicani si batterono(kapışmak)
perché venisse riconosciuta(kabul etmek) l’innocenza(masumiyet)
dell’ufficiale condannato. Per rendergli(yapmak) la libertà fu necessario un
atto(eylem) di grazia(genel af)del Presidente della repubblica. I
sostenitori(savunucu)di Dreyfus ebbero, almeno, partita vinta sul
terreno(dünyevi maddi) politico. L’esito delle elezione(seçme) del 1899,
favorevole(olumlu) alle forze progressiste(ilerici), consentì(dayanmak) la
formazione di un governo di coalizione repubblicana
Con questo e con i successivi governi, la Francia laica e repubblicana si prese
le sue rivincite(rövanş): alcune associazioni(birleşme) di destra vennero
sciolte; fu avviata(kurmak) un’epurazione(tasfiye) negli alti gradi
(derecede)dell’esercito; vi la rottura(ayrılık) delle relazioni diplomatiche tra la
Francia e la Santa Sede(kutsal yer)
La Francia del primo ‘900, all’avanguardia(öncü) in materia di democrazia
politica e di laicità(laiklik) dello Stato, non lo era sul piano della
legislazione(kanun yapmak) sociale né su quello dell’ordinamento(düzen)
fiscale.(finansal) I governi fra il 1906 e il 1910, guidati da Clemenceau e
Aristide Briand, condussero(iletmek) in porto alcune importanti riforme
sociali, ma non riuscirono a far passare un progetto di imposta(vergi)
generale sul reddito(gelir) e dovettero scontrarsi(çarpışmak) con la classe
lavoratrice
Lo spostamento(hareket) a sinistra del movimento sindacale(işçi sendikası)
provocò la rottura dell’alleanza tra socialisti e radicali e ridiede(geri vermek)
spazio alle correnti(geçerli) repubblicano-moderate, che riuscirono a tornare
al potere fra il 1912 e il 1914 portando alla guida(rehber eşliğinde) del
governo – e poi alla presidenza(başkanlık) della repubblica – il loro leader più
prestigioso(avantajlı), Raymond Poincaré
11.4 Imperialismo e riforme in Gran Bretagna
Negli anni a cavallo(ikisi arasında bulunmak) fra i due secoli la Gran
Bretagna fu governata(hükmetmek) dalla coalizione fra i conservatori e i
liberali “unionisti(birleştirici)”, con Joseph Chamberlain ministro delle
colonie. Come aveva fatto Disraeli, anche i governi conservatori- unionisti
cercarono di contemperare(uyarlamak adapte olmak)
l’imperialismo(emperyalizm) con una certa dose(belirli bir dozda) di
riformismo(reformculuk) sociale. Furono varate(kabul edilmiş) leggi che
stabilivano(sabitlemek) la responsabilità(sorumluluk) degli
imprenditori(girişimci) in materia di infortuni(kaza) sul lavoro e
aumentavano(arttırmak) i finanziamenti(finansaman)per le scuole
A mettere in crisi l’egemonia(egemenlik) conservatrice(muhafazakar) fu il
progetto di Chamberlain di introdurre(giriş yapmak uygulamaya koymak)
anche in Inghilterra il protezionismo(korumacılık) doganale, sotto forma di
una tariffa(tarife) imperiale(imparatorluksal). Nell’elezioni(seçme) del 1906, i
liberali – che si erano opposti (zıt)
al progetto – conquistarono(feth etmek) un’ampia maggioranza(geniş
büyüklük), mentre per la prima volta facevano il loro ingresso(giriş) alla
camera un gruppo di deputati(milletvekili) laburisti(işçi partisi).
I governi liberali si qualificarono(nitelemek) per una linea meno aggressiva in
campo coloniale e per una più energica e organica politica di riforme sociali.
L’aspetto(görünüş) più coraggioso(cesur)fu il tentativo(teşebbüs) di
sopperire(gereksiz kılmak) alle spese per le riforme con una politica fiscale
fortemente(güçlü bir şekilde) progressiva(ilerleyen).
Il tentativo si scontrò(çarpışmak) con la reazione della Camera dei Lords che,
aveva il diritto di respingere(reddetmek) le leggi votate dalla Camera dei
Comuni. Il diritto di veto però non si applicava(uygulamak) per tradizione alle
leggi finanziarie. Quando, nel 1909, i Lords violarono(çiğnemek) questa prassi
(alışkanlık)respingendo il bilancio(denge) preventivo(önleyici)
(elaborato(çözüm bulmak) da David Loyd Gorge allora cancelliere(şansölye)
dello scacchiere(maliye bakanlığı), ossia(yada) ministro dell’economia) ne
nacque un conflitto(mücadele) costituzionale(anayasal)
Nel 1911, dopo un braccio di ferro di due anni, i Lords, grazie anche alla
pressione(baskı) del nuovo re Giorgio V, si piegarono(katlamak) ad accettare
la legge che limitava i loro privilegi(ayrıcalık)
I progressi della legislazione(yasama) sociale, non accompagnati(eşlik eden)
da consistenti(sağlam) miglioramenti(iyiye gitme) salariali(ücret artışı), non
avevano smorzato(bastırmak) la combattività(mücaadelecilik)della classe
lavoratrice. Alle agitazioni(huzursuzluk) operaie si aggiungevano quelle delle
“suffragette(kadınların seçme hakkını savunan kadın)” e quelle dei
nazionalisti irlandesi
Nel 1911, il governo Asquith presentò un nuovo progetto di Home Rule, che
prevedeva(ön görmek) un’Irlanda autonoma ma pur sempre legata alla
corona britannica per tutte le questioni di comune interesse. La soluzione
proposta(önerilen) scontentava(üzmek) sia i nazionalisti irlandesi sia la
minoranza protestante(protestan) dell’Ulster. Il progetto liberale fu
comunque(ne olursa olsun) approvato(uygun bulunmuş) dalla Camera nel
1914, ma la sua applicazione(uygulama) fu subito dopo sospesa(üzerinde
olan işten çıkarılmış) a causa dello scoppio(patlak) della guerra.
11.5 La Germania Guglielmina
Il “nuovo corso” di Guglielmo II tradisce(ihanet etmek) le speranze di una
svolta(önemli gelişme) liberale
La fine del cancellierato(yüksek rütbeli yargıçlık) di Bismarck, nel 1890,
parve(görünmek) dover segnare una svolta nella politica tedesca. Lo
stesso imperatore Guglielmo II aveva annunciato( duyurmak)di volere
inaugurare(müjdesi olmak) un “nuovo corso(gidişat)” (Neue Kurs). Le
speranze in una evoluzione(evrim) liberale del sistema andarono però
deluse(hayal kırıklığına uğramış). L’imperatore mostrò una chiara
inclinazione( eğilim)alle posizioni autoritarie e nessuno dei cancellieri(kayıt
memuru) succeduti(olan) a Bismarck ebbe le capacità e la
personalità(kişilik)che gli avevano permesso di imporsi(emir vermek)allo
stesso potere imperiale
Aumenta il peso(ağırlık) dei vertici(zirve) militari
Il passaggio(geçiş) dall’età bismarckiana a quella guglielmina
comportò(davranmak) nel gruppo di potere un peso più accentuato(vurgu
yapmak) dei vertici(zirve) militari. Anche i nuovi orientamenti(yönelim) di
politica estera, affermatisi(iddiada bulunan) quando la Germania
imboccò(beslenmek) la via della Weltpolitik (politica mondiale),
contribuirono(katkıda bulunmak) a rinsaldare(sağlamlaştırmak)l’alleanza fra
la casta(sosyal sınıf) agraria e militare degli Junker e gli ambienti della
grande industria. Un’industria che vantava(sahip olmak) ritmi di sviluppo
tecnologico e di crescita produttiva paragonabili(kıyaslanabilir) solo agli
USA
Si rafforzano(sağlamlaştırmak) le tendenze(eğilim) nazionalistiche e
imperialistiche
La coscienza di questa superiorità(üstünlük) accentuò(vurgulamak) le
tendenze nazionaliste e imperialiste. La Germania, priva com’era di un
grande impero coloniale, non aveva una disponibilità(mevcudiyet) di materie
prime paragonabile a quella inglese, americana o russa. Di qui la
volontà(arzu) di modificare(değiştirmek) a proprio vantaggio(avantaj) la
distribuzione(ayırma dağılım) mondiale delle risorse(kaynak)
Anche il partito socialdemocratico si piega(katlamak) all’ideologia nazional-
imperialistica
La spinta nazionalista e aggressiva finì col coinvolgere(ilgi uyandırmak) tutte
le maggiori forze politiche. L’unica autentica(gerçek) forza di
opposizione(zıtlık), la socialdemocrazia, restò(kalmak)per tutta l’età
guglielmina in una condizione di isolamento(yalnızlık) assoluto(mutlak), che
non le impedì(vazgeçirmek) comunque(ne olursa olsun) di
aumentare(artmak) continuamente(devamlı olarak) la massa(kütle) dei
propri iscritti(kayıt). A lungo andare però anche la socialdemocrazia finì
col venire a patti(antlaşma) con le ideologie nazional-imperialistiche. Alla
base di questa evoluzione(evrim) c’era la volontà di uscire dall’isolamento e
di non prestarsi(ödünç almak) alle manovre(manevra) dei gruppi
conservatori che la additavano(suçlamak) come il “nemico interno”.
11.6 I conflitti di nazionalità(ulusalcılık ulusçuluk)in Austria-Ungheria
Si aggrava(kötüleştirmek) il declino(red) dell’impero asburgico
Nei decenni che precedettero(önce gelmek) la prima guerra mondiale,
l’impero asburgico vide aggravarsi il declino delineatosi(sınırlarını çizmek) a
partire dal 1848: dal punto di vista economico era ancora un paese
prevalentemente(çoğunlukla) agricolo, ma con alcune isole
altamente(yüksekçene) urbanizzate(şehirleştirilmiş): la regione di Vienna, la
Boemia e il porto di Trieste
allo sviluppo(gelişme) economico e civile (sivil) dei grandi centri urbani, alla
eccezionale(fevkalade) vitalità(hareketlilik) culturale, facevano
riscontro(geribildirim) il sostanziale( önemli) immobilismo(ilerleme
kaydedememe) del sistema politico e la persistenza(sürüp gitme) delle
strutture sociali tradizionali nella provincia(bölge) contadina(köylü çiftçi):
la chiesa e la grande proprietà(aitlik) terriera(toprak)(toprak sahipliği).
I conflitti(mücadele)nazionali sono il principale(temel)motivo di crisi
Ma il principale motivo di disagio(zahmet) e di crisi era costituito dai conflitti
nazionali. Con la soluzione dualistica(dualistik) varata(kabul edilmiş) nel
1867, la monarchia(monarşi) asburgica aveva scelto la strada del
compromesso(anlaşma)col gruppo nazionale più forte, quello
magiaro(macar). Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 si assisté(yardım
etmek) però a una crescita dei movimenti nazionali: tutti in forte
contrasto(karşıt) gli uni con gli altri, ma uniti dall’ostilità(çatışma) al
centralismo(merkeziyetçilik) imperiale
I più irrequieti(heyecanlı)erano i popoli slavi. Fra i cechi della Boemia e della
Moravia si affermò(iddiada bulunmak) il movimento dei giovani cechi che si
batteva contro la politica di germanizzazione(almanlaşma) del governo di
Vienna. Tendenze(eğilim) ancor più radicali(radikal) cominciarono a
manifestarsi(göstermek) fra gli “slavi del sud(güney)”, serbi(sırp) e
croati(hırvatistanlı), che, soggetti al dominio(hakimiyet) ungherese,
subivano(çekmek) l’attrazione(çekim) del vicino regno di Serbia. Persino(bile)
nel gruppo etnico privilegiato(tercih edilmiş), quello magiaro, sorse(ortaya
çıkmak) un movimento che rivendicava(yer kapmak) totale autonomia
dall’Austria.
L’ipotesi di un terzo stato slavo
in questa situazione, il compito del potere centrale diventava
estremamente(aşırı derecede) difficile. Una parte della classe dirigente si
orientò(yöneltmek) verso l’idea di trasformare(dönüştürmek) la
monarchia da dualistica in trialistica(trialistik): di distaccare(özel
görevlendirmek) cioè gli slavi del sud dall’Ungheria e di creare un terzo
polo(kutup) nazionale. Questo progetto, che aveva il suo
sostenitore(savunucu) più autorevole(bilgili güvenilir) nell’arciduca(arşidük)
Francesco Ferdinando, si scontrava(çarpışmak) con l’opposizione(karşıtlık)
degli ungheresi e con quella dei nazionalisti serbi e croati, che miravano
con tutti i mezzi alla fondazione(kuruluş) di uno stato slavo
indipendente(bağımsız) ed erano palesemente(açıkça)
appoggiati(desteklenen)dalla Serbia, a sua volta protetta dalla Russia
11.7 La Russia fra industrializzazione(sanayiileşme) e autocrazia(otokrasi)
La Russia rimane(kalmak) l’unico stato autocratico(otokratik) in Europa
Fra le grandi potenze europee, la Russia era la sola che si
reggesse( hükmetmek)ancora su un sistema autocratico. La Russia
rappresentava ancora il bastione(siper) dell’assolutismo(mutlakiyet) che si
reggeva(hükmetmek) sull’aristocrazia(aristokrasi), sull’esercito(ordu), sulla
burocrazia(bürokrasi) e sulla chiesa ortodossa(ortodoks). Sotto lo zar(çar)
Nicola II:
ogni tentativo(teşebbüs) di occidentalizzazione(batılılaşma) delle istituzioni
fu decisamente(kesinlikle) accantonato(vazgeçilmiş)
furono ridotti(azaltılmış) i poteri degli organi di autogoverno(özerklik) locale
fu rafforzato(sağlamlaştırmak) il controllo sulla giustizia(adalet) e
sull’istruzione(eğitim)
per tenere insieme lo sterminato(yok etme) impero fu
intensificata(şiddetlendirmek)l’opera di russificazione(ruslaştırma) delle
minoranze
la corruzione(yolsuzluk) investiva(yatırımcı yatırımsal) tutta
l'amministrazione(hükümet) e non risparmiava(saklamak) la stessa corte,
dove lo zar era succube(şeytan) della deleteria(zararlı) influenza del
monaco(Monako) moscovita(Moskovasal) Rasputin
Un paese agricolo(tarım): la povertà delle masse contadine
All’inizio del ’900 l’ 82% della popolazione vive ancora nella campagne:
quasi tutte le terre sono di proprietà di pochissime famiglie aristocratiche e
di pochi contadini arricchiti(zeginleştirilmiş) (“Kulaki”)
la maggior parte dei contadini dispongono(düzenlemek) di terre insufficienti
(yetersiz başarısız)e vivono in condizione di estrema povertà
esistono ancora forme di comunismo agrario (sistema dei “mir”)
Inizia il decollo(kalkış)industriale della Russia
Mentre restava(kalmak) immobile(hareketsiz) sul piano delle strutture
politiche, la Russia compiva(başarmak) il suo primo tentativo di decollo
industriale, cominciato sotto lo stimolo(dürtü) delle grandi costruzioni(yapı)
ferroviarie. Lo sviluppo dell’industria ebbe un impulso(dürtü) decisivo(kesin)
dalla politica del ministro delle finanze Vitte
da un lato aumentò l’intervento(araya girme) dello stato
inasprendo(canından bezdirmek) il protezionismo e moltiplicando(artırmak)
gli investimenti(yatırım) pubblici;
dall’altro, incoraggiò(desteklemek) l’afflusso(akın) di capitali stranieri
(Germania, Francia, Inghilterra). Affidata(teslim edilmiş)
all’iniziativa(başlangıçta) dello stato e del capitale straniero più che
all’autonoma crescita di una borghesia imprenditoriale(girişimci),
l’industrializzazione(sanayiileşme) risultò fortemente(güçlüce) concentrata:
sia per la dislocazione(çıkık mevzi dışı olma) geografica (Pietroburgo, Mosca e
in Ucraina)
sia per le dimensioni(boyut)delle imprese(başarı)
Sorsero i primi consistenti(sağlam) nuclei operai
All'inizio del Novecento gli operai assommavano(toplamak)a circa 2 milioni di
unità (birlik)su una popolazione complessiva( toplam)di oltre 100 milioni di
abitanti. La classe operaia russa si concentrò in poche zone e rimase isolata
in un contesto(koşul) sociale ancora dominato(hakim olan)
dall’agricoltura(tarım). Ma le condizioni di vita in fabbrica erano
pessime(kötü berbat) ed i salari bassissimi: un proletariato(işçi sınıfı) urbano
scontento(üzgün) ed inquieto(huzursuz), la cui protesta(protesto), ben
presto, si aggiunse a quella delle campagne.
Non esisteva in Russia un solido(katı sert)ceto(sosyal sınıf) borghese
Lo sviluppo industriale affidato(teslim edilmiş) all’iniziativa dello stato e del
capitale straniero non consentì(dayanmak) l’autonoma crescita di una
borghesia imprenditoriale(girişimci)
L’arretratezza(gerilik) economica fa aumentare la tensione(gerilim) politica e
sociale
All’inizio del ‘900 la Russia era in testa alle classifiche(sınıflandırma) europee
dell’analfabetismo( cehalet)e della mortalità(ölüm oranı) infantile(çocuk),
mentre il suo PIL pro-capite(anlaşılan önceden) era meno della metà di
quello della Francia o della Germania. In queste condizioni era naturale che
tensione(gerilim) politica e sociale crescesse pericolosamente(tehlikeli bir
şekilde). Alla timida(korku) opposizione(zıt) liberale, alle
ricorrenti(tekrarlanan) agitazioni(huzursuzluk) nelle campagne, alla
recrudescenza(taze salgın) degli atti terroristici si aggiunsero gli scioperi dei
lavoratori dell’industria e si accentuò la penetrazione(ani saldırı) delle
correnti rivoluzionarie fra i ceti popolari. Mentre la classe operaia subiva
l’influenza(etki) del partito socialdemocratico, fondato nel 1898 da
Georgij Plechanov, fra i contadini riscuoteva(tahsil etmek) successo(bir
sonraki) la propaganda(propaganda) del partito socialista rivoluzionario,
nato dalla confluenza(birleşme) di gruppi populisti e anarchici(anarşist),
11.8 La rivoluzione russa del 1905
Priva di canali legali(legal) attraverso cui esprimersi(ifade etmek), la protesta
politica e sociale nella Russia zarista(çarlık) finì col coagularsi(kesilmek) in un
moto(hareket) rivoluzionario
Lo scoppio della guerra col Giappone (1904) contribuisce(katkıda bulunmak)
a far precipitare(gözden düşmek) gli eventi
La sconfitta(yenilgi) nella guerra con il Giappone fece da
detonatore(tetikleyici) allo scontento(üzgün): si diffondono scioperi,
ribellioni(asileşme) contadine, ammutinamenti(isyan)
La “domenica di sangue” (Pietroburgo, gennaio 1905)
In una domenica di gennaio del 1905, a Pietroburgo, un corteo(otomobil
konvoyu) di 150.000 persone, guidato da un prete(rahip), si
diresse(yönetmek) verso il Palazzo d’Inverno, sede(yer) dello Zar, per
presentare al sovrano una petizione(imza kampanyası). Non era una
manifestazione antizarista(çarlık karşıtı), ma la polizia(polis) aprì il fuoco
credendo di trovarsi davanti ad una folla(kalabalık) ostile(saldırgan)
Agitazioni e proteste si diffusero in tutta la Russia
La brutale(sert) repressione(bastırma) della domenica di sangue
scatenò(neden olmak) in tutto il paese un’ondata(dalga) di agitazioni, di
sommosse(isyan), di ammutinamenti(isyan) delle stesse forze armate
La nascita dei soviet («consigli»)
Di fronte( karşıda)alla crisi dei poteri costituiti sorsero
spontaneamente(spontane olarak) in molti centri nuovi
organismi(organizma) di rappresentanza(temsilcilik) rivoluzionari, i soviet. Si
diffusero dapprima( başlangıçta)nelle fabbriche poi in tutti i luoghi di lavoro e
di riunione(toplantı). Erano ispirati(ilham almak) ai principi (ilke)della
democrazia diretta: i «delegati(dolaylı)» eletti erano revocabili(geri alınabilir)
in ogni momento dalla base. I soviet ben presto furono
egemonizzati(egemenleştirilmiş) dai bolscevichi e svolsero(yapmak) un ruolo
importante nella rivoluzione. Il più importante di questi, quello di
Pietroburgo, assunse(üstlenmek) la guida(rehber) del movimento(hareket).
Lo zar Nicola II è costretto a concedere(yerine getirmek) le libertà politiche e
un parlamento (“Duma”)
In ottobre lo Zar parve(görünmek) finalmente(sonunda)
disposto(düzenlemek) a cedere(vazgeçmek)e promise libertà politiche e
istituzioni(kurum)rappresentative(temsilci). Nello stesso tempo però, le
autorità(otorite) incoraggiavano(cesaretlendirmek) segretamente(gizlice) la
formazione(oluşum) di movimenti paramilitari(paramiliter) di estrema
destra(aşırı sağcı).
Ma le speranze liberali son presto deluse: le Dume(meclis) contrarie allo zar
vengono sciolte(çözülmüş)
Una volta ristabilito(iyileştirmek) l’ordine(düzen), restava, come unico
risultato del moto rivoluzionario, l’impegno(söz) dello zar di
convocare(düzenlemek) un’assemblea(toplantı) rappresentativa(temsilci). Le
attese(bekleme) di una evoluzione(evrim) parlamentare(parlamenter) del
regime andarono comunque(ne olursa olsun) deluse. Eletta(seçilmiş)
nell’aprile 1906, a suffragio universale ma con un sistema che
privilegiava(tercih etmek) i proprietari terrieri(toprak sahipleri),
dotata(yetenekli) di poteri limitati, la prima Duma fu sciolta dopo poche
settimane. Uguale sorte(tür) subì una seconda Duma. A questo punto il
governo modificò(değiştirmek) la legge elettorale(seçimsel) in senso(mana)
smaccatamente(bıktırıcı olarak) classista(klasikçi) e poté finalmente
disporre(düzenlemek) di una assemblea più docile(uysal)
Lo zar, dopo aver ristabilito(yeniden kurmak) l'ordine pubblico,
procedette(ilerlemek) ad un'opera di sostanziale(önemli)
restaurazione(restorasyon)
Con questo colpo(vuruş)di mano la Russia tornava ad essere un regime
sostanzialmente(esasen) assolutista(mutlakiyetçi).
Artefice(yaratıcı) principale della restaurazione fu il conte(kont) Stolypin, egli
legò il suo nome alla spietata(duygusuz) repressione(bastırma) di ogni
opposizione(zıtlık) politica, ma al tempo stesso avviò(kurmak)una riforma
agraria
La riforma agraria di Stolypin
Punto chiave della riforma Stolypin fu la dissoluzione( ayrışma)della struttura
comunitaria(komuniter) del mir: i contadini ebbero la facoltà(fakülte)di
uscire dalle comunità di villaggio(köy kasaba), diventando proprietari della
terra che coltivavano(ekmek). Lo scopo(amaç) era quello di creare un ceto di
piccola borghesia rurale(kırsal) che fosse al tempo stesso fattore di
modernizzazione(modernleşme) e di stabilità(sabitlilik) politica. Il progetto
riuscì solo in parte. I più non trovarono nei loro piccoli appezzamenti(tarla) la
possibilità(olasılık) di condizioni(şart)di vita accettabili(kabul edilebilir). Tutto
ciò favoriva(katkıda bulunmak) alla lunga l’esodo(göç) dalle campagne(köy)
11.9 Verso la prima guerra mondiale
Nel decennio che precedette(önce gelmek) lo scoppio della prima guerra
mondiale, i due blocchi si fronteggiarono(hesaba katmak) in un
contesto(koşul) internazionale sempre più inquieto(huzursuz). Due furono in
questo periodo i più pericolosi punti di frizione(sürtüşme):
l’ormai cronico(kronik) focolaio(yuva) balcanico
il secondo era costituito dal Marocco.
Lo scontro franco-tedesco sul Marocco
Il Marocco, uno degli ultimi stati africani indipendenti, era oggetto da tempo
delle mire(hedef) dei francesi e proprio per questo scelto dalla Germania
come ultimo possibile terreno(dünyevi) di scontro(çarpışma) per
contrastare(karşı koymak)lo strapotere(aşırı güç) delle potenze rivali(rakip) in
campo coloniale
Il contrasto(zıt) franco-tedesco sul Marocco sembrò portare l'Europa
sull'orlo(sınır) della guerra. La Francia riuscì a spuntarla(aniden belirmek
işaret koymak) e si vide riconosciuto(kabul etmek) un protettorato(bağlı
devlet) sul Marocco. La Germania ottenne in cambio(değişime uğramak) una
striscia(şerit) del Congo francese.
La crisi dell’impero ottomano: la rivoluzione dei giovani turchi (1908)
Nel 1908 l'impero ottomano, oramai(bu zamanlarda) in crisi, subì la
cosiddetta rivoluzione dei "Giovani Turchi". Movimento composto(birleşik)
da intellettuali e da ufficiali, proponeva(önemek) la
trasformazione(değişim) dell’impero in una moderna monarchia
costituzionale(anayasal). Nell’estate del 1908, un gruppo di ufficiali
costrinse il sultano a concedere(yerine getirmek) una costituzione(kurma).
Il nuovo regime tentò(cezbetmek) di realizzare un’opera di
modernizzazione(modernleşme) dello stato. Ma non seppe avviare(kurmak)
a soluzione il problema dei rapporti con i popoli europei ancora soggetti
all’impero. Al contrario, i giovani turchi tentarono di
attuare(gerçekleştirmek) un ordinamento(kural) amministrativo(idari) più
centralista(merkeziyetçi) di quello del vecchio regime, ottenendo di
accentuare(vurgulamak) le spinte indipendentiste
La crisi dell’impero ottomano mette in movimento la già precaria(dengesiz)
situazione della zona balcanica
L’Austria annette(ilave etmek) la Bosnia e l’Erzegovina (1908)
Della crisi profittò(faydalanmak) subito l’Austria per procedere(ilerlemek)
nel 1908 all’annessione(ilhak) della Bosnia e dell’Erzegovina, già in
amministrazione(hükümet) provvisoria(geçici) austriaca dal 1878. La mossa
(hamle)austriaca provocò tensione(gerilim) con la Serbia e con la stessa
Russia. Appoggiata dalla Germania, l’Austria riuscì a far accettare(kabul
etmek) alle altre potenze il fatto(faktör) compiuto(tamamlanmış). I due
imperi centrali ottennero un successo diplomatico(diplomatik); ma lo
pagarono con una radicalizzazione(radikalleşme) del nazionalismo sud-slavo
e con un indebolimento(güçsüzleştirme) della triplice alleanza: l’Italia,
infatti, subì l’iniziativa austriaca senza nessuno di quei
compensi(maaş)previsti(öngören).
La guerra italo-turca (1911)
Nel 1911 l'Impero turco dovette combattere contro l'Italia, governata
all'epoca da Giovanni Giolitti, una guerra per il possesso(ait) della
Tripolitania(Trablusgarp) e della Cirenaica(Sirenakya). I turchi furono sconfitti
e furono costretti a cedere(vazgeçmek) il territorio libico(Libya) all'Italia. La
sconfitta turca stimolò(canlandırmak) le mire dei piccoli stati balcanici
La prima guerra balcanica (1912)
Nel 1912, Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria mossero guerra
all’impero turco sconfiggendolo facilmente(kolayca). La Turchia perse tutti
i territori che ancora conservava(muhafaza etmek) in Europa. Sulla
costa(sahil)dell’Adriatico nasceva in oltre(ayrıca) un nuovo piccolo stato, il
Principato(beylik) di Albania, voluto dall’Austria e dall’Italia per
impedire(engellemek) lo sbocco(salım) al mare alla Serbia
La seconda guerra balcanica (1913)
Nel 1913, la Bulgaria attaccò improvvisamente(aniden) la Grecia e la Serbia.
Si formò(oluşturmak) una nuova coalizione(koalisyon). Alla Serbia e alla
Grecia si unirono la Romania e la stessa Turchia. La Bulgaria, sconfitta,
dovette restituire(geri vermek) alla Turchia una parte della Tracia(Trakya).
Il bilancio(denge) finale delle guerre balcaniche risulta sfavorevole(olumsuz)
agli imperi centrali (asburgico e tedesco)
Il bilancio finale delle due guerre balcaniche risultava(sonucu olmak) così
largamente(genişçe)sfavorevole per gli imperi centrali:
il loro maggiore alleato(müttefik), l’impero turco, era stato
praticamente(pratik olarak) estromesso(çıkarmak)dall’Europa
la Serbia si era notevolmente(etkileyici bir şekilde)
rafforzata(sağlamlaştırmak) raddoppiando(ikiye katlamak) quasi il suo
territorio. Si faceva sempre più forte nei circoli (daire)dirigenti austriaci la
tentazione(arzu) di liquidare(kapatmak) una volta per tutte i conti(hesap) con
la Serbia.
CAPITOLO 12: IMPERIALISMO E RIVOLUZIONE NEI CONTINENTI
(kıta)EXTRAEUROPEI(Avrupa dışı)
12.1 Il ridimensionamento(iş faaliyetinin azalması) dell’Europa
Nel primo quindicennio(15 yıllık süreç)del ‘900 si cominciarono a vedere i
sintomi(semptom) di un ridimensionamento della posizione del vecchio
continente(kıta)in rapporto(ilişkide olmak)al resto del(kalanında) mondo. A
suggerire (işaret vermek)questi timori non era tanto l’ascesa(çıkış) degli USA,
quanto il risveglio( kalkma)dei popoli dell’estremo oriente: il Giappone
innanzitutto(öncelikle). Alle preoccupazioni di ordine politico e militare si
aggiungevano quelle indotte(yan) dalle tendenze(eğilim) dello sviluppo
demografico(demografik). La popolazione europea continuava a crescere, ma
non al punto da ridurre(azaltmak) il divario(fikir ayrılığı) con i popolosissimi
paesi asiatici.(asya) Fu allora che in Europa si cominciò a parlare sempre più
insistentemente(ısrarlı bir şekilde) di un “pericolo giallo”:
un’espressione(ifade deyim) coniata(ilk kez üretilen)da Guglielmo II.
12.2 La guerra russo-giapponese
Un contrasto(zıtlık) fra Russia e Giappone cominciò a delinearsi(sınırlarını
çizmek) negli ultimi anni dell’800, quando l’impero nipponico(japonyalı)si era
inserito(yerleştirmek)di forza nella spartizione(bölüştürme) in zone
d’influenza dell’impero cinese, entrando in concorrenza(rekabet) con la
Russia per il controllo delle regioni di nord-est. Nel 1903 il Giappone
propose alla Russia un accordo(anlaşma) per la spartizione( bölüştürme)
della Manciuria(Mançurya). Ma i russi rifiutarono ogni trattativa(pazarlık)
preparandosi all’inevitabile(malum) scontro(çarpışma). Furono però i
Giapponesi a prendere l’iniziativa. Nel 1904, senza alcuna
dichiarazione(bildiri) di guerra, la flotta( donanma)nipponica
attaccò(saldırmak) quella russa e strinse(sıkmak) d’assedio(kuşatma) la base
di Port Arthur. All’inizio del 1905 le forze giapponesi penetrarono(zorla
girmek) in Manciuria e sconfissero l’esercito russo. Soltanto(sadece) a 16
mesi dall’inizio della guerra, giunse sul teatro delle operazioni la flotta russa
del Mar Baltico, dopo una lunga e avventurosa(maceracı)
circumnavigazione(etrafını dolaşma) dell’Africa e dell’Asia. Ma anche essa fu
distrutta. Alla Russia non restò che accettare la mediazione(arabuluculuk)
offerta dagli USA e firmare(imzalamak), in settembre, il trattato di
Portsmouth: il Giappone otteneva la Manciuria meridionale(güney) e si
vedeva riconosciuto(kabullenmek) il protettorato(bağlı devlet) sulla Corea.
Per l’Europa intera, la secca(kuru)sconfitta della Russia rappresentò un
trauma(travma) di proporzioni(oran) difficilmente(zor bir şekilde)
immaginabili(hayal edilebilir). L’estremo(aşırı) oriente
(doğu)cessava(durdurmak)di essere campo d’azione incontrastato(engelsiz)
per le potenze europee e si avviava(kurmak) a diventare terreno(dünyevi
maddi) di competizione(yarış) fra due nuovi imperialismi(emperyalizm)in
ascesa(çıkışta): quello giapponese e quello statunitense
12.3 La repubblica in Cina
Fu la Cina a subire in maniera determinante(belirli) l’influsso(etki) del vicino
Giappone, visto ora come modello da imitare(taklit etmek) sul piano dello
sviluppo economico e dell’emancipazione(özgürleşme) politica. Ormai
fallito(çökmüş başarısızlığa uğramış) il tentativo di condurre(gerçekleştirme
teşebbüsünde bulunmak) la lotta per l’indipendenza all’insegna(öğreti)del
tradizionalismo(gelenekselcilik) reazionario(tepkisel), la strada era aperta per
l’affermazione(ifade iddia)di un movimento di ispirazione(ilham) democratica
e occidentalizzante(batılılaşmış). Nel 1905 un medico di Canton, Sun Yat-sen,
fondò un’organizzazione(organizasyon düzen) segreta(gizli), il Tung meng hui
(Lega di alleanza(ittifak) giurata(yemin edilmiş)) con un programma basato
sui tre principi del popolo: l’indipendenza nazionale(ulusal), la
democrazia rappresentativa(temsilci), il benessere(sağlık). La lega(bağ) i Sun
Yat-sen fece proseliti(din değiştirme) soprattutto fra gli intellettuali, gli
ufficiali, fra i nuclei di proletariato(proletarya) industriale e in una parte
dell’ancora esigua(az) borghesia imprenditoriale(girişimci). Nell’ottobre 1911
la decisione del governo di affidare(teslim etmek) a imprese(başarı) straniere
il controllo della rete ferroviaria cinese provocò una serie di
sommosse(isyan). Nel gennaio del 1912 un’assemblea rivoluzionaria
dichiarava(bildirmek) decaduta(süresi bitmiş) la dinastia(hanedanlık) Menciù
ed eleggeva(oylama yapmak) Sun Yat-sen alla presidenza(başkanlık) della
repubblica. Il generale Yuan Shi-kai, inviato a domare(terbiye etmek) la
rivolta(isyan), si schierò(mevzilendirmek)dalla parte dei repubblicani e fu
nominato(tayin etmek) presidente in luogo di Sun Yat-sen. Il fragile(kırılgan
hassas) compromesso(anlaşma) fra le forze democratiche organizzate nel
nuovo “Partito nazionale”(Kuomintang) e i gruppi
conservatori(koruyucu)che facevano capo a Yuan Shi-kai si ruppe(yarmak)
nel giro di pochi mesi. Nel 1913 il nuovo presidente sciolse(ayırmak
dağıtmak) il parlamento, mise fuori legge il Kuomintang, costrinse(zorlamak)
Sun Yat-sen all’esilio(sürgün) e instaurò(oluşturmak) una
dittatura(diktatörlük)personale(kişisel)
12.4 Imperialismo e riforme negli Stati Uniti
Nel continente(kıta) americano, il ruolo egemonico degli USA si fondava
principalmente (temel olarak)su uno sviluppo economico che non aveva
paragone(mukayese) in nessun altro paese. La crescita più importante si
verificò nell’industria, dove dominavano(egemen olmak hakim olmak) le
concentrazioni(yoğunluk). Per contrastare(karşı koymak)le tendenze
monopolistiche(tekelci) e la conseguente(sonucu olan)
lievitazione(mayaloı)dei prezzi, fu varata(yürürlüğe koymak) nel 1890 una
legge che vietava(yasaklamak) gli accordi(anlaşma) sui prezzi. La legge ebbe
però l’effetto opposto(zıt) a quello sperato(ümit edilen),
giacchè( bakımından)indusse le imprese a vere e proprie fusioni(kaynaşım).
Progressi decisivi furono compiuti anche nell’agricoltura e
nell’allevamento(hayvan yetiştirme). Ma il grande sviluppo
materiale(materyalistik) degli ultimi anni del secolo non fu privo di tensioni
sociali.

Notevole(kayda değer) sviluppo ebbero in questo periodo anche le


organizzazioni operaie. Nel 1886 venne fondata da Samuel Gompers
l’American Federation of Labour, una grande confederazione(konfederasyon)
di sindacati(işçi sendikası) autonomi priva di una precisa
caratterizzazione(temsil etme) politica. Né la maggioranza delle
organizzazioni sindacali(işçi sendikası)né il movimento politico dei contadini
sposarono(birleştirmek)la strategia di classe dei movimenti socialisti europei.
Una decisa svolta(öenmli gelişme) in tema di politica sociale si
verificò(doğrulamak) all’inizio del ‘900, negli anni della presidenza di
Theodore Roosvelt. Esponente(temsilci) dell’ala progressista(ilerici solcu)del
partito repubblicano. Roosvelt mostrò grande decisione(kararlılık) nella
difesa(savunma) degli interessi americani all’estero, alternando(birbirni
izleyen) con disinvoltura(uygunsuzluk) la “diplomazia del dollaro” alla politica
del “grosso bastone”

Nel 1901 gli USA ottennero dal governo della Colombia l’autorizzazione(izin)
a costruire e a gestire(yönetmek) per 100 anni un canale che tagliasse
l’istmo(kıstak) di Panama. Quando, nel 1903, il governo colombiano rifiutò di
ratificare(onaylamak) l’accordo, gli USA non esitarono(duraksamak) ad
organizzare una sommossa(isyan) a Panama e a minacciare un intervento
armato. Panama, come già Cuba, divenne una repubblica indipendente sotto
la tutela(eğitim) americana. Il canale fu realizzato nel giro di 10 anni e
inaugurato(habercisi olan) nel 1914. imperialista e aggressiva all’estero, la
linea di Roosvelt si caratterizzò(simgelemek) in politica interna per una
notevole(kayda değer) apertura(açıklık) ai problemi sociali. Si dovettero a lui i
primi provvedimenti( önlem)nel campo della legislazione(kanun yapma)
sociale, cercò inoltre(ayrıca) di limitare(sınırlandırmak) il potere dei grandi
trusts, interpretando(yorumlamak) così le esigenze(ihtiyaç) della piccola e
media borghesia urbana, dei piccoli produttori indipendenti e degli stessi
sindacati operai.

Una volta che Roosvelt ebbe lasciato la presidenza(başkanlık görevi), nel


1908, il partito repubblicano si spaccò(parçalamak). E, nelle elezioni del
1912, la divisione tra le file repubblicane favorì(katkıda bulunmak) il successo
del candidato democratico Woodrow Wilson. Mentre Roosvelt aveva cercato
di rafforzare(sağlamlaştırmak) il potere federale, Wilson, fedele alla
tradizione democratica, fu contrario ad ogni limitazione(sınırlama)
dell’autonomia dei singoli stati. Wilson impostò(ayarlamak) la lotta contro i
grandi monopoli(tekel) sull’abbassamento(alçalma) delle tariffe
protettive(koruyucu tarifeler). Anche in politica estera, Wilson, portò uno
stile nuovo, più attento(dikkatli) e più rispettoso(saygılı) delle norme della
convivenza(birlikte yaşama) internazionale. Era convinto che il ruolo degli
USA dovesse fondarsi, più che sulla forza delle armi, sulla capacità
espansiva(yayılmacı) dell’economia.
12.5 L’America Latina e la rivoluzione messicana
Nel trentennio(30 yıllık süreç) che precedette(önünde gitmek) la prima
guerra mondiale, i paesi dell’America Latina conobbero uno sviluppo
economico di notevoli proporzioni(oran), basato principalmente(temel
olarak) sull’esportazione(ihracat) di materie prime. Questo sviluppo
attirò(cezbetmek) un consistente(oldukça büyük) flusso(akış)
migratorio(göçmen) dall’Europa ma non mutò(şekil değiştirmek) la posizione
di sostanziale(önemli) subalternità(itaat)economica. Anzi(aksine), la crescita
delle esportazioni accentuò questi caratteri di dipendenza, favorendo la
tendenza alla monocoltura(tek ekim). Persisteva(sürüp gitmek)ancora il
latifondo(büyük emlak) e il mantenimento(bakım) in condizioni
semiservili(çok köle) delle masse contadine. Dal punto di vista
Istituzionale(kurumsal), gli stati latino-americani erano retti da regimi
parlamentari e repubblicani. La facciata(ön cephe) istituzionale liberal-
parlamentare(özgür parlamenter) copriva(örtmek) però una realtà di
profonda(derin) corruzione(yolsuzluk) e di totale esclusione(bertaraf etme)
delle masse. Negli anni immediatamente(aniden) precedenti(önceki) la
grande guerra, questa calma(sakinlik)relativa(göreceli)fu interrotta(araya
girmek) da due importanti rivolgimenti(karışıklık) politici che ebbero per
teatro l’Argentina e il Messico. Nel caso dell’Argentina si trattò(davranmak)
di un rivolgimento pacifico(barışçı), originato(temeli olmak)
dall’introduzione(giriş) del suffragio universale, nel 1912, e dalla successiva
ascesa(çıkış)al potere dell’Unione Radicale, di
orientamento(yönelim)progressista(ilerici)

In Messico, invece, la spinta alla democratizzazione(demokratikleşme)


sfociò(dökülmek) in una lotta rivoluzionaria. La rivolta(isyan) contro il regime
semidittatoriale(çok diktatörlü) del presidente Porfirio Diaz cominciò nel
1910 per iniziativa(başlangıç) dei gruppi liberal-progressisti(ilerici) guidati da
Francisco Madero e fu subito accompagnata(eşlik etmek) da un vasto(engin)
moto (hareket)contadino(köylü çiftçi), organizzato da Emiliano Zapata e
Pancho Villa. Nel 1911 Diaz fu costretto ad abbandonare il paese mentre
Madero veniva eletto presidente. A questo punto però cominciò a
manifestarsi in modo drammatico il contrasto(zıtlık) fra le due
componenti(unsur) del fronte(cephe) rivoluzionario: quella borghese e
moderata(ılımlı) e quella contadina, che aveva come obbiettivo una
radicale(radikal) riforma agraria: obiettivo fortemente(güçlü bir şekilde)
temuto(korkak)in un paese in cui la proprietà(aitlik) della terra era i mano ad
un migliaio(binlerce) di latifondisti(toprak sahipleri). Nel 1913 il presidente
Madero fu eliminato(elemek) da un colpo di stato militare che portò al
potere il generale Adolfo Huerta e aprì la strada a un regime di
spietata(duygusuz) reazione(tepki). La guerra civile riprese(yeniden
başlamak) da allora con rinnovata(tazelemek tazelenen) violenza fino
all’inizio degli anni ’20, per concludersi(sağlama almak) infine con
l’assunzione(üstüne alma) della presidenza (1921) da parte del progressista
Alvaro Obregòn e con il varo(kanunlaştırma) di una costituzione
(birleştirme)democratica e laica, aperta alle istanze(dilekçe) di riforma
sociale. L’attuazione(hayata geçirme) di queste istanze si sarebbe
rivelata(açıklamak) lenta e difficile.
CAPITOLO 13: L’ITALIA GIOLITTIANA
La crisi di fine secolo
Il 1800 di chiude in Italia con una grave crisi politica: la caduta di Crispi (1896)
non pose fine ai tentativi di risolvere le tensioni politiche e sociali con una
restrizione(kısıtlama) delle libertà. Il tentativo venne portato avanti dai
governi Di Rudinì e Pelloux. Ma i provvedimenti(önlem) limitativi(sınırlı) delle
libertà non riuscirono ad essere approvati(uygun bulmak) dal Parlamento,
per l’ostruzionismo(Filibuster) delle opposizioni(zıtlık). Alla sconfitta
parlamentare(parlamenter) si unì la sconfitta elettorale(seçimsel) nelle
elezioni del 1900 (lo schieramento(mevzilenme)
governativo(yönetimsel)perse parecchi(çokça) seggi(mevki))
La svolta liberale
Umberto I prende atto del fallimento(iflas) della politica
repressiva(baskılayıcı) nominando(atamak) capo del governo il moderato
Saracco. La svolta liberale si consolidò(güçlendirmek) con il governo
Zanardelli-Giolitti (1901), nominato dal nuovo re Vittorio Emanuele II
(succeduto ad Umberto I, ucciso da un anarchico(anarşist) nel luglio del
1900).
I governi Giolitti
Ma la vera svolta politica si ebbe con il decennio Giolittiano (1903-1914).
DECOLLO(havalanma)INDUSTRIALE E SVILUPPO CIVILE
Nel decennio giolittiano si assiste(hizmet etmek) alla prima «rivoluzione
industriale» italiana
13.1 La crisi di fine secolo
Crisi ed evoluzione del regime liberale
Negli ultimi anni del secolo XIX, l’Italia fu teatro di una crisi politico
istituzionale(kurumsal) che si concluse(sonuçlandırmak) con una
affermazione(iddia) delle forze progressiste(ilerici), che fece evolvere(evrim
geçirmek) la vita del paese secondo modelli più vicini a quelli delle liberal-
democrazie occidentali(batı) che non a quelli autoritario(otoriter)-
costituzionali(anayasal) degli imperi del Centro Europa
Il fronte(cephe)conservatore e la proposta(öneri) di Sonnino («Torniamo allo
Statuto(anayasa)»)
La caduta di Crispi (marzo 1896) non pose fine ai tentativi di risolvere le
tensioni politiche e sociali con una restrizione(kısıtlama) delle libertà. Al
contrario si delineò(özetlemek) la tendenza fra le forze conservatrici a
ricomporre(onarmak) un fronte comune contro i “nemici delle istituzioni”,
socialisti repubblicani o clericali(rahip papaz sınıfı) che fossero
Questa tendenza si esprimeva(belirtmek):
da un lato, nel tentativo tornare a una interpretazione
restrittiva( kısıtayan) dello Statuto(anayasa), che, interrompendo(ara
vermek) la prassi(alışkanlık) «parlamentare» affermatasi con Cavour,
rendesse il governo responsabile di fronte al solo sovrano (questa tesi fu
sostenuta(desteklemek) da Sidney Sonnino in un celebre(ünlü)
articolo(makale) intitolato(başlıklı) Torniamo allo Statuto);
dall’altro, in una ripresa(yeniden başlama) dei metodi crespini(Crespinosal) in
materia di ordine pubblico (colpire(vurmak) indiscriminatamente(ayrım
yapmayaraktan) ogni forma di protesta sociale)
I moti(hareket) per il pane (primavera del 1898)
La tensione esplose(patlamak) nella primavera del 1898, quando un
improvviso(ani birden bire olan) aumento del prezzo del pane fece
scoppiare(patlak vermek) in tutto il paese una serie di manifestazioni
popolari.
La risposta del governo Di Rudinì fu durissima (fu proclamato(ilan etmek) lo
stato d’assedio(kuşatma) con il passaggio dei poteri alle autorità(otorite)
militari nelle città dove furono più forti le proteste)
La repressione(bastırma) militare: i fatti di Milano (8 e 9 maggio 1898)
La repressione raggiunse il culmine(zirve) a Milano nelle
giornate(günler)dell’8 e 9 maggio, quando le truppe del generale Bava
Beccarsi fecero uso dell’artiglieria(ağır silahlar) contro la folla(kalabalık)
inerme(çaresiz).
Capi socialisti, radicali e repubblicani, ma anche esponenti del movimento
cattolico, furono arrestati(yakalamak durdurmak)e condannati(mahkum) a
pene severissime(çok sert) con l’accusa(suçlama) di aver organizzato le
agitazioni(huzursuzluk).
I provvedimenti(önlem) di Pelloux e l’ostruzionismo parlamentare
Lo scontro(çatışma fikir) si trasferì(taşımak taşınmak) così dalle piazze alle
aule(salon) parlamentari.
Caduto un primo progetto presentato da Rudinì, che dovette
dimettersi(taburcu etmek), il tentativo fu ripreso dal suo successore(olan bir
sonraki), Luigi Pelloux
Ma alla presentazione(canlandırma temsil etme) di un pacchetto di
provvedimenti(önlem) che limitavano il diritto di sciopero e le stesse libertà
di stampa e di associazione(birleşme), i gruppi di estrema sinistra (socialisti,
repubblicani, radicali) risposero(yerleştirmek) mettendo in atto la tecnica
dell’ostruzionismo (prolungare(uzatmak) all’infinito(sonsuz) le
discussioni(tartışma) parlamentari paralizzando(bozmak) così l’azione della
maggioranza).
Le elezioni del 1900
Incapace di(beceriksiz kabiliyetsiz olma) venire a capo dell’ostruzionismo
(che si protrasse(süreyi uzatmak) quasi per un anno) e
indebolito(hafifletilmiş) dall’opposizione dei gruppi liberal-progressisti che
facevano capo a Zanardelli e Giolitti, Pelloux decise di sciogliere(çözmek) la
Camera
Ma nelle elezioni lo schieramento(mevzilenme) governativo(hükümsel) perse
parecchi seggi(mevki)
Il presidente del consiglio, Pelloux, si dimise(taburcu etmek), pur potendo
ancora contare(hesaplamak) su una esigua(az) maggioranza
Affidando(teslim etmek) la successione(miras bırakma) al senatore Saracco,
un moderato, ritenuto(olarakgören) al di sopra delle parti, Umberto I
dimostrava(göstermek) di prendere atto del fallimento(çöküş) di quella
politica repressiva
L’uccisione di Umberto I (luglio 1900)
Il 29 luglio 1900, il re cadeva vittima di un attentato(saldırı) per mano di un
anarchico(anarşi), Bresci, venuto appositamente(özellikle) dagli USA per
vendicare(intikam almak) le vittime del ’98
13.2 La svolta liberale
Vittorio Emanuele II
Il governo Saracco inaugurò(habercisi olmak) una fase di
distensione(gerginliğin yumuşaması) nella politica italiana,
indubbiamente(şüphesiz olarak) favorita(katkıda bulunan) dal buon
andamento(gidişat)dell’economia e dal conseguente(sonucu olan)
allentamento( gevşeme)delle tensioni sociali.
Quando il governo Saracco fu costretto a dimettersi(taburcu etmek), il nuovo
re Vittorio Emanuele III seppe ben interpretare il nuovo clima politico
chiamando alla guida del governo, nel 1901, il leader della sinistra liberale
Zanardelli, che affidò(teslim etmek) il ministero degli interni a Giolitti
Il governo Zanardelli-Giolitti (1901-1903)
Il gabinetto(hükümet) Zanardelli-Giolitti condusse(iletmek) in porto alcune
importanti riforme:
furono estese(genişlemiş) le norme che limitavano il lavoro minorile(reşit
olmayanlar tarafından yapılan)
fu migliorata la legislazione(kanun yapma) relativa(ile ilgili) alle
assicurazioni(güvence) per la vecchiaia(yaşlı) e per gli infortuni(kaza) sul
lavoro
fu costituito(kurmak) il Consiglio superiore(üstün) del lavoro (un organo
consultivo(öğüt veren) per la legislazione(kanun yapma) del lavoro, cui
partecipavano rappresentanti(temsilci) delle organizzazioni(organizasyon)
sindacali(işçi sendikası) socialiste)
furono autorizzati(onaylanmış yetki verilmiş) i comuni all’esercizio diretto
(municipalizzazione(belediyeleştirme)) di servizi pubblici come l’elettricità, il
gas, i trasporti(toplu taşıma))
La neutralità(nötrlük) del governo nei conflitti(mücadele) di lavoro
Ma più importante delle singole riforme fu l’atteggiamento(tutum) del
governo in materia di conflitti del lavoro: Giolitti mantenne(tutmak) una
linea di rigorosa(çok sıkı) neutralità nelle vertenze(karşı koyma reddetme)
del settore privato purché(şartıyla) non degenerassero(bozulmak) in
manifestazioni violente(şiddetli)
Infatti Giolitti aveva formulato(oluşmak) con molta chiarezza(açıklık netlik) la
teoria secondo cui lo Stato liberale(liberal) non aveva nulla da
temere(korkmak) dallo sviluppo delle organizzazioni(organizasyon) operaie e
nulla da guadagnare(para kazanmak) da una repressione(bastırma)
indiscriminata(ayrım yapmayan) delle loro attività, ma al contrario aveva
tutto l'interesse(ilgi) a consentirne(dayanmak) il libero svolgimento(gidişat)
Queste idee ebbero l’effetto di aprire una nuova stagione(mevsim dönem)
nei rapporti fra lo Stato e il movimento(hareket) operaio
La crescita delle organizzazioni sindacali
Le conseguenze del nuovo corso furono subito evidenti(bariz). Le
organizzazioni sindacali operaie e contadine, cancellate o ridotte(azalmış)
alla clandestinità(yeraltı kaçak göçmenlilik) dalle repressioni del ’98, si
svilupparono rapidamente(hızlıca):
nelle principali città del Centro-Nord si costituirono le Camere del lavoro
nella pianura(düzlük) padana(Padano) si organizzarono le leghe(bağ) rosse
(riunite(yeniden birlşemiş) nella Federterra(Federterra)), formate soprattutto
da braccianti(işçi), che chiedevano, oltre(başka ayrı) all’aumento dei
salari(maaş) e alla riduzione(küçültme) degli orari di lavoro, la
«socializzazione(sosyalleşme) della terra».
Scioperi e aumenti salariali(maaşsal)
Lo sviluppo delle organizzazioni fu accompagnato(eşlik etmek):
da una brusca(kaba ters) impennata(büyük artış) degli scioperi
ne derivò(den gelmek)una spinta al rialzo(yükseliş) dei salari (ma il
miglioramento(iyiye gitme) salariale fu favorito anche dal processo di
generale sviluppo economico che caratterizzò(simgelemek) l’inizio del
secolo)
13.3 Decollo(havalandırma) industriale e progresso civile
Il nuovo slancio(hız) industriale
A partire dagli ultimi anni del XIX secolo, l’Italia conobbe il suo primo
autentico(gerçek) decollo industriale. Se l’economia italiana poté
inserirsi(içine yerleştirmek) nella congiuntura(safha) internazionale
favorevole(olumlu) cominciata nel 1896 ciò fu dovuto anche ai progressi che
il paese era venuto realizzando nei primi 30-40 anni di vita
unitaria(birleştirici):
la costruzione(yapı) di una rete ferroviaria aveva favorito(katkıda bulunan) i
processi di commercializzazione(ticarileşme) dell’economia;
la scelta protezionistica(koruyucu) del 1887 aveva reso(yapmak) possibile la
creazione(yaratma) di una moderna industria siderurgica(demir ve çelik).
Le banche
Il riordinamento(yeniden düzenleme) del sistema bancario(bankasal),
attuato(gerçekleştirilmiş) dopo la crisi della Banca Romana, aveva creato
una struttura finanziaria(malisel finansal) abbastanza solida(katı) ed
efficiente(etkili)
Particolare(özel) importanza(önem) ebbe la costituzione(yapı), avvenuta con
l’incoraggiamento(cesaretlendirme) dello Stato e con l’apporto(katkı) di
capitali tedeschi, di due nuovi istituti(yapı) di credito(kredi): la Banca
commerciale(ticari) e il Credito Italiano
Le nuove banche svolsero(gerçekleştirmek)una funzione decisiva(kesin) nel
facilitare(kolaylaştırmak) l’afflusso(akın) del risparmio(birikim) privato(özel)
verso gli investimenti(yatırım) industriali(ticari), soprattutto nei
settori(sektör) più moderni
La siderurgia(demir metalurji)
La siderurgia, la più favorita(katkıda bulunan) dalle tariffe dell’87, vide la
creazione(yaratma), accanto alle(yanında olmak) Acciaierie(çelik fabrikaları)
di Terni, di numerosi(çok sayıda) nuovi impianti(içine yerleştirilmiş) (Savona,
Piombino, Bagnoli)
Tutto il settore(sektör) dipendeva(bağlı olmak) in gran parte dalle
commesse(tezgahtar) statali(ana yol) (rotaie(ray) per le ferrovie e
corazze(zırh) per le navi da guerra)
L’industria tessile(tekstil)
L’industria tessile, anch’essa favorita dalle tariffe doganali, restava(kalmak) il
più importante settore industriale per quantità(miktar) di
stabilimenti(işletme) e per numero di addetti(banka memuru)
Chimica e meccanica
Ma sviluppi interessanti si ebbero anche in settori che non erano favoriti
dalle tariffe doganali
settore chimico (soprattutto l’industria della gomma(lastik) negli
stabilimenti(işletme) Pirelli di Milano)
settore meccanico(mekanik): quest’ultimo si giovò(faydalı olmak)
dell’accresciuta richiesta(teklif) di materiale(materyal) da parte dello
stato (materiale ferroviario(demiryolu) e armamenti(donatma)),
nonché(bunun yanı sıra) dalla domanda di macchinari(mekanizma)
indotta(yan) dallo sviluppo industriale. Ma il principale(temel)
fatto nuovo nel campo della meccanica fu però costituito
dall’affermazione(iddia) dell’industria(endüstri) automobilistica(otomobilsel),
dove riuscirono a svilupparsi(gelişmek)riuscirono a svilupparsi
numerose(sayılı) aziende(şirket), come la Fiat di Torino, fondata nel 1899 da
Giovanni Agnelli.
L’industria elettrica
L’industria elettrica conobbe un autentico(gerçek) boom, alimentato(güç
sağlayan) dal fabbisogno(gereksinim) di energia delle nuove industrie
Le cifre(rakam) della crescita
Fra il 1896 e il 1907 il tasso(oran) medio(orta) di crescita annua(yıllık) del PIL
fu del 6,7%, superiore a quelli di qualsiasi altro paese europeo nello stesso
periodo.
Fra il 1896 e il 1941 la produzione(üretim) industriale risultò(sonucu olmak)
quasi raddoppiata(iki misline çıkarma)
Nello stesso periodo la quota(kontenjan) dell’industria sul prodotto
nazionale passò dal 20% al 25% (l’agricoltura(tarım)era al 43%)
L’aumento del reddito(gelir)
Il decollo industriale dell’inizio del ‘900 fece sentire i suoi effetti anche sul
tenore(ana fikir) di vita della popolazione. Nel primo quindicennio(15 inci 15
yıllık süreç) del secolo il reddito pro-capite(önceden anlaşılan)
aumentò(arttırmak) di quasi il 30%.
Questo aumento(artış)consentì(dayanmak)a vasti(geniş) strati(tabaka)di
cittadini di destinare(kenara koymak) una quota(pay) crescente(artan) dei
bilanci(denge tablosu) familiari(ailevi)(fin allora(e kadar) assorbiti(içine
çeken) soprattutto dalle spese(alışveriş) per l’alimentazione(beslenme)) alla
casa, ai trasporti, all’istruzione(eğitim), e soprattutto all’acquisto(satın alma)
di beni di consumo(tüketim) durevoli(kalıcı) (biciclette, macchine da
cucire(dikiş dikmek) e altri prodotti della moderna tecnologia
Il miglioramento(iyileşme) del tenore(yaşam standardı) di vita
Era insomma(başka bir deyişle) la «qualità(kalite) della vita» degli italiani che
cominciava a mutare(şekil değiştirmek), sia pure(ayrıca) lentamente(yavaşça)
e parzialmente(kısmen). I segni(işaret) di questo mutamento(değişiklik)
erano visibili (gözle görülen)soprattutto nelle città
I progressi(süreç) dell’igiene(hijyen) urbana(şehirsel)
Nelle città la diffusione(yayılma) dell’acqua corrente(geçerli güncel) nelle
case e il miglioramento delle reti fognarie(kanalizasyon sistemi)
costituirono un progresso di non poco conto(hesap)
La mortalità(ölüm oranı) infantile(çocuk) fece registrare(resmi kayda
geçirmek) un notevole(dikkate değer) calo(düşüş)
Il divario(görüş ayrılığı) con l’Europa avanzata
Questi progressi non furono però sufficienti (başarılı) a colmare (fazla
yüklenmek) il divario che separava l’Italia dagli stati più ricchi e
industrializzati(sanayiileşmiş):
il reddito pro-capite era circa la metà di quello inglese;
l’analfabetismo(cehalet) era ancora molto elevato(kaldırılmış), mentre si
avviava(kurmak) a scomparire(yok olmak) in tutta l’Europa del nord(kuzey)
la quota(kontenjan) della popolazione attiva impiegata(büro çalışanı) in
agricoltura era ancora del 55% (mentre era del 40% in Francia, del 35% in
Germania e addirittura(bile) dell’8% in Inghilterra)
L’emigrazione(göç etme)
Proprio per l’eccessivo(aşırı) numero di lavoratori nell’agricoltura
l’emigrazione verso l’estero(dış), anziché(den ziyade) diminuire in
coincidenza(tesadüfen) con lo sviluppo economico, crebbe
ulteriormente(daha ayrıntılı)
L’emigrazione verso l’estero toccò(dokunmak) gli 8 milioni di
partenze(ayrılma) fra il 1900 e il 1914
Emigrazione e Mezzogiorno
Tutte le regioni italiane parteciparono(katılmak) al fenomeno
migratorio(göçmen)
Ma il contributo(katkı) più rilevante(dikkat çekici) venne dal Mezzogiorno
L’emigrazione dalle regioni settentrionali(kuzey) era soprattutto
temporanea(geçici) e diretta verso i paesi europei
L’emigrazione(göç) meridionale(güney) si indirizzava(alıştırmak) in
prevalenza(üstünlük) verso le Americhe e aveva carattere permanente(kalıcı)
Comunque(ne olursa olsun)le rimesse(havale) degli emigranti(göçmen)(i
risparmi(birikim) inviati(gönderilen)in patria(vatan)) alleviarono(dindirmek) il
disagio(sıkıntı) delle zone più depresse(depresif) e risultarono di non poco
giovamento(fayda) all’economia dell’intero(tüm) paese
13.4 La questione meridionale
Il divario( fikir ayrılığı)industriale
Ancora una volta gli effetti del progresso economico non si
distribuirono(dağıtmak) uniformemente(düz bir şekilde) in tutto il paese, ma
su fecero sentire soprattutto nelle regioni(bölge) già più sviluppate(gelişmiş),
in particolare(özel olarak) nel cosiddetto triangolo(üçgen) industriale, che
aveva come vertici( zirve)Milano, Torino e Genova
L’agricoltura(tarım)
Anche i progressi realizzati dall’agricoltura italiana si
concentrarono(yoğunlaşmak) nel Nord(kuzey), soprattutto nelle
aziende(şirket) capitalistiche della Valle Padana. Scarsi(kıt) furono invece i
progressi dell’agricoltura meridionale(güney), che rimase
ancorata(demirlenmiş) alla coltura(toprağı işleme) del latifondo(büyük
emlak)
L’arretratezza(gerilik) della società meridionale
La società meridionale continuava così a presentare(temsil etmek) un quadro
di generale arretratezza
Elevato(yüksek)analfabetismo(cehalet)
assenza di(yokluğunda) una classe dirigente(yönetici) moderna
subordinazione(hizmet etme) della piccola e media borghesia(burjuva) agli
interessi della grande proprietà terriera(toprak)
carattere clientelare(himaye) e personalistico(kişisel) della lotta politica
per molti giovani la conquista(fetih) di un impiego(uygulama)
pubblico(halk) costituiva(oluşturmak) l’unica alternativa alla
disoccupazione(işsizlik oranı) o all’emigrazione(göç) (in questo modo la
pubblica amministrazione(hükümet), nata piemontese e
«nordista(kuzeyci)», cominciò a «meridionalizzarsi(güneyleşme)»)
13.5 I governi Giolitti e le riforme
Su una realtà complessa(karmaşık) e contradditoria(çelişkili) come quella
dell’Italia all’inizio del ‘900 si esercitò(kullanmak) per oltre(ayrıca)un
decennio(10 senelik süreç) l’opera di governo di Giovanni Giolitti, la più
notevole(kayda değer)figura di statista(politikacı) mai apparsa(rol alan) in
Italia dopo la morte di Cavour:
esponente(temsilci) della generazione(jenerasyon) che non aveva
partecipato al Risorgimento(yeniden canlanma)
appartenente(bu dünyaya ait olmayan) alla sinistra moderata liberale
legò(bağlamak) il suo nome a un decennio di storia, rimanendo al governo
dal 1903 al 1914, con due brevi interruzioni(planlanmayan ara) (1905-1906;
1910-1911
divenne l’arbitro(hakem yargıç) della politica italiana.
La nuova linea politica di Giolitti
la neutralità dello Stato nei conflitti(çatışma) sociali
- la politica delle riforme, per allargare(açmak) le basi sociali dello Stato
(intesa(tasarı) con il socialista Turati)
- in politica estera l’avvicinamento(yanaşma) a Francia e Inghilterra.
GOVERNI GIOLITTI

maggio 1892 - Giolitti I 1 anno e 1/2


novembre
1893
febbraio 1901 Zanardelli- 2 anni e 7
- ottobre 1903 Giolitti mesi
novembre Giolitti II 1 anno e 4
1903 - marzo mesi
1905
marzo 1905 - Fortis 11 mesi
febbraio 1906
febbraio 1906 Sonnino 3 mesi
- maggio 1906
maggio 1906 - Giolitti III 3 anni e 1/2
dicembre
1909
dicembre Sonnino 3 mesi
1909 - marzo
1910
marzo 1910 - Luzzatti 1 anno
marzo 1911
marzo 1911 - Giolitti IV 3 anni
marzo 1914

Il governo Giolitti (1903-1905)


Chiamato alla guida del governo nel 1903, dopo le dimissioni(istifa) di
Zanardelli, Giolitti cercò:
non soltanto(sadece) di portare avanti l’esperimento(deney) liberal-
progressista,
- ma anche di allargarne(genişletmek) le basi(temel) offrendo un posto(yer)
nel governo(hükümet)al socialista Filippo Turati. Ma il socialista
rifiutò(reddetmek), in quanto(olarak) temeva che il partito non l’avrebbe
seguito.
Così Giolitti costituì(oluşturmak) un ministero(bakanlık) di centro, aperto alla
partecipazione(katılım) di elementi conservatori.
I limiti del riformismo(reformculuk) giolittiano
Una decisione(karar)questa che dà la misura dei limiti entro(giriş) cui si
muoveva il riformismo giolittiano, sempre condizionato(şartlandırılmış) dal
peso(ağırlık) delle forze moderate e sempre attento(dikkat ederek) alla
conservazione(koruma) degli equilibri(denge) parlamentari(paralmenter),
al punto da sacrificare(kurban etmek feda etmek) progetti anche importanti
quando si rivelassero(açıklamak) incompatibili(birbirine uymayan)con la
solidità(sağlamlık) della maggioranza
Le leggi speciali per il Mezzogiorno
Furono condotte(gerçekleştirmek) in porto(limana), nel 1904, le prime
«leggi speciali(özel)» per il Mezzogiorno volte a
incoraggiare(cesaretlendirmek) la modernizzazione(modernleşme)
dell’agricoltura(tarım) e lo sviluppo industriale(sanayii) mediante(yoluyla)
una serie di stanziamenti(ayırma) statali(devletsel)e di
agevolazioni(kolaylaştırma) fiscali(mali).
Queste leggi avevano il limite di curare(iyileştirmek) più i sintomi(semptom)
che le cause del male (non incidevano(kazımak), se non
limitatamente(sınırlıca), sulla struttura sociale del Mezzogiorno), ma avevano
il vantaggio(avantaj)di essere attuabili(pratik) in tempi brevi.
La statizzazione(kamulaştırma) delle ferrovie
Un altro importante progetto elaborato(oluşturulmuş) da Giolitti nel 1904-5
fu quello relativo alla(ile ilgili olmak) statalizzazione delle ferrovie. Il progetto
incontrò(karşılaşmak) però diffuse(yaygın) opposizioni(zıtlık) sia a destra che
a sinistra
Di fronte(karşıda) a queste difficoltà, Giolitti si dimise(taburcu etmek) con un
pretesto(mazaret) lasciando la guida(rehebr)del governo ad Alessandro
Fortis. In questo caso Giolitti si mosse secondo una tattica(taktik) che
avrebbe messo in atto anche successivamente(daha sonra) e che
consisteva(den ibaret olmak) nell’abbandonare il governo nei momenti
difficili per poi riprenderlo(yeniden başlamak) in condizioni più
favorevoli(olumlu).
I governi Fortis e Sonnino
Fortis restò(kalmak) al governo meno di un anno: il tempo
necessario(gerekli) per condurre(iletmek) in porto la legge sulla
statalizzazione(kamulaştırma) delle ferrovie
Il successivo(bir sonraki) ministero(bakan) guidato(rehebrlik edilen) da
Sidney Sonnino, che si presentava(temsil etmek) come il più
autorevole(güvenilir) antagonista(muhalif zıt)di Giolitti, ebbe una vita ancora
più breve (tre mesi)
Il «lungo ministero Giolitti» (1906-1909)
Nel maggio 1906 Giolitti tornò alla guida del governo e vi restò
ininterrottamente(aralıksız olarak) per 3 anni e mezzo («il lungo ministro
Giolitti»)
La conversione(çevirme) della rendita(getiri)
La rendita nazionale(ulusal) erano dei titoli emessi(verilmiş) dallo Stato per
finanziare(para sağlamak) le spese pubbliche. Nel 1906 il governo
annunziò(duyurmak) la conversione della rendita nazionale dal
tasso(oran)d'interesse del 5% al 3,75 %, che garantiva(garantilemek) allo
Stato un forte risparmio(tasarruf) sugli interessi da pagare ai
sottoscrittori(aşağıda imzası bulunanlar). Chi non era disposto(yerleştirmek)
ad accettare il nuovo tasso della rendita avrebbe avuto l'integrale(tüm)
rimborso(geri ödeme) delle somme(toplam) sottoscritte(aynı düşünceyi
paylaşan), ma pochi lo richiesero(istemek): tale era la fiducia(güven) nella
solidità(sağlamlık) finanziaria(mali) dello Stato e nella stabilità(sabitlik)della
lira, che l'operazione(işlem) si risolse(çözmek) in un autentico(gerçek)
successo (başarı)per il governo.
La crisi del 1907 (la fine del «decennio felice»)
La congiuntura(safha)economica favorevole(olumlu)che durava(sürmek) dal
1896 si interruppe(ara vermek)nel 1907, quando si
manifestarono(göstermek) anche in Italia i sintomi(semptom) della crisi
internazionale.
La crisi fu però superata(atlatmak) in tempi relativamente(kıyasla)brevi
grazie anche al tempestivo(tam zamanında) intervento della Banca d’Italia
Già dal 1908 la crescita riprese(yeniden başlamak), anche se con ritmi
rallentati(yavaşlamış)rispetto al decennio precedente(önceki son 10 yıla
göre)
Si intensificano(şiddetlendirmek) le lotte(savaş)sociali: la
costituzione(birleşme) di Confindustria(italyanın genel sanayii
konfederasyonu)
Ma le lotte sociali conobbero un brusco(ters kaba) inasprimento(sıkı önlem).
E l’atteggiamento(tutum)degli industriali(sanayii), che nel 1910 diedero vita
alla Confederazione( konfederasyon)italiana dell’industria, si fece più duro
Ciò contribuì(yardımda bulunmak) a frenare(yavaşlatmak) l’azione
riformatrice(reformcu) del governo
I governi Sonnino e Luzzatti
Nel dicembre 1909 Giolitti attuò(gerçekleştirmek) una nuova
«ritirata(giderilmiş kaldırılmış)strategica(startejik)», aprendo la strada(yol) a
un nuovo governo Sonnino, destinato(özel adanmış)anch’esso a vita
brevissima(çok kısa), e a un successivo(bir sonraki) governo Luzzatti.
Il ritorno(geri dönüş) di Giolitti (1911-1914)
Nel marzo 1911 Giolitti tornò al governo con un programma
decisamente(kesinlikle)orientato(yerleştirilmiş) a sinistra
L’allargamento(genişletme) del suffragio
I punti cardine(birleştirici unsur) del programma erano:
l’introduzione(giriş) del suffragio universale maschile (la proposta(öneri)
prevedeva(ön görmek) di estendere(genişletmek) il diritto di voto a tutti
i cittadini maschi che avessero compiuto 30 anni e a tutti i maggiorenni(18
yaşından büyük kişi) che sapessero leggere e scrivere o avessero
prestato(katkıda bulunmak) servizio militare(askeri servis))
l’istituzione(kurum) di un monopolio(tekel) statale(devletsel)delle
assicurazioniI(yatırım)sulla vita, i cui proventi(kazanç) sarebbero andati a
finanziare(para sağlamak) il fondo(yatırım)per le pensioni(emeklilik) di
invalidità(azalma) e vecchiaia per i lavoratori. Entrambe le leggi furono
approvate(uygun bulmak) nel 1912 e rappresentano(temsil etmek) il punto
più alto del riformismo(reformculuk) giolittiano
La guerra di Libia
Ma queste due leggi furono controbilanciate(telafi etmek) dalla
decisione(karar) del governo di procedere(ilerlemek) alla
conquista(fetih)della Libia, vista con favore(iyilik) dalla destra. Una
vicenda(olay) che contribuì(katkıda bulunmak)a mettere in crisi l’intero(tüm)
«sistema» giolittiano.
13.6 Il giolittismo e i suoi critici
Se è ormai consuetudine( alışkanlık)parlare di «età giolittiana» per indicare
periodo che va dal superamento(bütçeyi aşan modası geçen) della crisi di
fine secolo alla vigilia(bir önceki gün hemen öncesi) della prima guerra
mondiale, ciò è dovuto al fatto che in questo periodo lo statista(politikacı)
piemontese esercitò(kullanmak) sulla vita del paese un'influenza(etki) ancora
maggiore di quanto(e kadarıyla) non dica la sua pur(halde) lunga
permanenza(kalıcılık)alla guida del governo
La «dittatura parlamentare» di Giolitti
Quella esercitata da Giolitti fu una «dittatura parlamentare» molto simile,
per le forme in cui si manifestava, a quella realizzata da Depretis fra il
1876 e il 1887, anche se diversa, e decisamente(kesinlikle) più aperta
nei contenuti. Tratti(özellik) caratteristici(kendine özgü) dell'azione di
Giolitti furono infatti il sostegno(destek) costante(sabit) alle forze più
moderne della società italiana (la borghesia(burjuva) industriale e il
proletariato(işçi sınıfı) organizzato), il tentativo(teşebbüs) di
condurre(iletmek) nell'orbita(yörünge) del sistema liberale gruppi e
movimenti che fino a(e kadar) poco prima erano considerati(üzerinde
düşünülmüş) (e in parte si consideravano) nemici delle istituzioni(kurum), la
tendenza(eğilim)ad allargare(ayırmak açmak) l'intervento(araya girme) dello
Stato per correggere(düzeltmek) gli squilibri(dengesizlik)sociali
Il controllo del Parlamento
Questa linea politica si esplicava(anlatmak) però - e qui stava il suo limite
maggiore - in una dimensione(boyut) liberal-parlamentare di stampo(kalıp)
ancora stanzialmente(yerleşik olarak) ottocentesco(1800 lere ait). Il
controllo delle Camere - unito a una perfetta conoscenza(bilgi) della
burocrazia statale - costituì(oluşturmak) l'elemento fondamentale(temel)
del «sistema» di Giolitti. Grazie ad esso lo statista poté
governare(hükmetmek) a lungo senza l'assillo(ısrarlı baskı) di crisi
ricorrenti(tekrarlanan) e addirittura(bile), come si è visto, abbandonare
temporaneamente(geçici olarak) la guida del governo per
riprenderla(yeniden başlamak) nel momento più opportuno(uygun)
Le ingerenze(müdahale etme)elettorali(seçimsel)
Il controllo del Parlamento era però ottenuto a prezzo della
perpetuazione(devam ettirme)dei vecchi sistemi trasformisti(dönüştürücü),
che furono affinati(geliştirmek)ed estesi(geniş), e di un intervento
costante(sabit) e spregiudicato(ahlaksız) del governo nelle lotte elettorali:
intervento che si esercitava(kullanmak) soprattutto nel Mezzogiorno, dove le
ingerenze(karışma müdahale etme) del potere esecutivo(hükümet)
trovavano terreno(toprak) favorevole(olumlu) in un ambiente
dominato(hükmedilen çevrede) dalle lotte fra i notabili(saygın kişiler)
caratterizzato dall'assenza(yokluk)quasi totale(tüm) di
organizzazioni(düzen) politiche moderne. Tutto ciò finiva
inevitabilmente(kaçınılmaz bir şekilde) col limitare(sınırlandırmak) gli aspetti
più nuovi e progressivi(ilerleyen) dell'esperienza giolittiana e col
contraddirne(inkar etmek), almeno parte, le stesse premesse(mukaddeme)
I critici del giolittismo
Su questi aspetti deteriori(en kötü) si appuntarono(not almak kaydetmek)
ben presto le critiche dc numerosi(çok sayıda) avversari(rakip)dello statista
piemontese. Per i socialisti rivoluzionari e per i cattolici democratici Giolitti
era colpevole(suçlu) di far opera di corruzione(yolsuzluk) all'interno dei
rispettivi(göreceli)movimenti, dividendoli e cooptandone(oybirliği ile seçmek)
le componenti(unusr)moderate(ılımlı) entro il suo sistema di potere
trasformista(dönüştürücü). Per converso(şekil değiştirmesi için), i liberali-
conservatori, come Sidney Sonnino o Luigi Albertini (direttore(direktör) del
«Corriere della Sera» di Milano, il più importante quotidiano(her günkü
günlü gazete)italiano), accusavano(suçlamak)Giolitti di attentare(girişmek)
alle tradizioni risorgimentali(yeniden canlandırılan), venendo a patti con i
nemici delle istituzioni(kurum) e mettendo così in pericolo(tehlikeye atmak)
l'autorità(otorite) dello Stato. Al riformismo(reformculuk) empirico(deneysel
uygulamalı) di Giolitti, Sonnino contrappose(ile karşılaştırmak) - senza
peraltro(ama) poterlo realizzare(canlandırmak) nelle sue brevissime
esperienze(deneyim) di governo - un programma non privo di
aperture(açıklık) sociali anche coraggiose(cesaretli), attento(dikkatli)
soprattutto ai problemi del Mezzogiorno e alla condizione(şart) delle classi
rurali(kırsal), ma concepito( tasarlanmış)come iniziativa
autonoma(bağımsızlık) della classe dirigente(yönetici) liberale anziché(den
ziyade) come frutto di un patteggiamento(cezada pazarlık) con le forze
«extracostituzionali(anayasa dışı)».
Salvemini
Diversamente(farklı şekilde) motivate(harekete geçmek) rispetto alle critiche
di un Sonnino o di un Albertini, ma in parte coincidenti(aynı zamanda olan)
con esse, erano le accuse(suçlama)lanciate(fırlatılmış) a Giolitti dai
meridionalisti(güneyci)come Gaetano Salvemini. Per loro la denuncia(suç
ihbarı) del malcostume(kabalık) politico imperante(geçerli)nelle regioni del
Sud (kuzey)(fu Salvemini a bollare(damgalamak) Giolitti con l'epiteto(lakap)
ingiurioso(aşağılayıcı) di «Ministro della malavita(yasadışı faaliyet)») si
legava(bağlamak) alla critica(olumsuz eleştiri) severa(sert) della politica
economica governativa(hükümetsel), che avrebbe favorito l'industria
protetta(korunan) e le « oligarchie(oligarşi) operaie» del Nord (ma anche la
grande proprietà(aitlik) terriera(toprak) meridionale(güney),
tutelata(korunan) dal dazio(vergi) sul grano(buğday)), ostacolando(engel
oluşturmak) lo sviluppo delle migliori forze produttive(üretken) nel
Mezzogiorno.
Critiche come queste erano, se non del tutto infondate(yersiz),
certamente(kuşkusuz) eccessive(aşırı): e la critica storica più recente(son) le
ha largamente(genişçe) ridimensionate(küçültülmüş). Ma, negli anni della
«dittatura» giolittiana, esse furono fatte proprie da molti intellettuali,
ebbero ampia(geniş) risonanza(önem) sulla stampa(baskı) non
governativa(hükümetsel) e influenzarono(etkilemek)profondamente(derin
bir şekilde) larghi settori dell'opinione(fikir) pubblica borghese.
Nonostante(rağmen) l'ampiezza(genişlik) delle maggioranze parlamentari
che continuavano a sostenerlo(desteklemek), Giolitti dovette così fare i
conti(hesap)con una crescente impopolarità(sevilmeme), sintomo di interna
debolezza(zayıflık) di tutto il sistema, oltre che di distacco(kayıtsızlık
önemsemezlik) fra classe dirigente e pubblica opinione(fikir)
Le difficoltà del sistema giolittiano

Questi sintomi di difficoltà, già delineatisi(özetlemek) con la crisi economica


del 1907, si fecero più evidenti(açık) dopo il 1911, in coincidenza(tesadüf)
con le vicende legate alla guerra di Libia. La decisione di impegnarsi(rehine
vermek) nell'impresa coloniale è stata spesso interpretata in chiave di
politica interna, come una concessione(kabul etme) fatta ai gruppi
conservatori per bilanciare(dengelemek) gli effetti del suffragio universale e
del monopolio delle assicurazioni(güvence). In realtà essa fu soprattutto
l’atto(eylem) finale(son) di un lungo lavoro di preparazione diplomatica
cominciato alla fine dell'800
13.7 La politica estera, il nazionalismo, la guerra in Libia
La svolta(önemli gelişme)nella politica estera
A partire dal 1896, anno della caduta di Crispi, fu attenuata(durdurmak) la
linea rigidamente(sert bir şekilde) filotedesca(alman sempatisi besleyen), per
senza rinnegare(tanımamak) il vincolo(bağ ilişki)con la Triplice, la linea
rigidamente(sert bir şekilde) filotedesca
Il conseguente(sonucu olan) miglioramento(iyileştirme) dei rapporti con la
Francia:
poneva(yapmak) fine alla guerra doganale(gümrüksel)(1898)
- portava a un accordo(anlaşma) per la divisione(bölüm) in sfere
d’influenza(küresel etkide) dell’Africa settentrionale(kuzey) (1902): l’Italia
otteneva il riconoscimento(tanınma) dei diritti di priorità(öncelik) sulla Libia,
lasciando alla Francia il Marocco
La tensione(gerilim)con l’Austria
Il riconoscimento italiano delle aspirazioni(hırs)francesi sul Marocco non
piacque ai tedeschi
E meno ancora piacque agli italiani il modo in cui l’Austria
procedette(ilerlemek) unilateralmente(tek taraflı) all’annessione(ilhak) della
Bosnia-Erzegovina nel 1908
In Italia si risvegliarono(yeniden uyanmak) le rivendicazioni(talep)
irredentiste(kaybedilen toprakları geri alma merkezli siyaset) sul Trentino e la
Venezia Giulia, occupate(işgal edilmiş) dall’Austria(Avusturya)
La «nazione proletaria(proleter)»
Allontanatosi(uzaklaştırmak) il trauma delle prime e sfortunate(şansız)
imprese(başarı) africane molti uomini politici e intellettuali cominciavano a
chiedersi perché l’Italia dovesse rassegnarsi(boyun eğmek) a un
destino(kader) di potenza di secondo rango(rütbe), perché tanti lavoratori
italiani fossero costretti a emigrare(göç etmek) in cerca di lavoro nei paesi
più ricchi anziché(den ziyade) impegnare(rehine vermek) le loro energie al
servizio della grandezza nazionale nelle colonie
Ebbe allora notevole( dikkate değer)fortuna la teoria
formulata(oluşturulmuş) dallo scrittore(yazar) Enrico Corradini, secondo
cui il contrasto(zıtlık) fondamentale(temel) non era più quello fra le diverse
classi all'interno di un singolo paese, ma quello fra paesi ricchi e paesi poveri,
fra «nazioni capitalistiche» e «nazioni proletarie» (ossia dotate(yetenekli) di
una popolazione in eccedenza(aşırılıkta) rispetto alle risorse(kaynak)
economiche).
Applicata all'Italia, questa teoria portava:
a una contrapposizione(kontrast) nei confronti(mukayese) delle democrazie
occidentali,
- a una ripresa(geri dönme) dell'iniziativa coloniale
- al tentativo di contenere(içermek) i conflitti(çatışma) sociali
indirizzando(alıştırmak) la spinta delle masse verso obiettivi «imperiali», sul
piano interno.
Il movimento nazionalista (1910)
In questo clima politico poté sorgere(ortaya çıkmak) e affermarsi(ileri
sürmek) un movimento nazionalista che si diede una struttura
organizzativa(düzneleyici) alla fine del 1910 con la fondazione(kuruluş)
dell’Associazione(dernek) nazionalista italiana
Il problema della Libia
L’Associazione nazionalista italiana diede vita ad una martellante(gürültülü)
campagna(harekat)a favore della(lehine) conquista(fetih) della Libia.
In questa campagna i nazionalisti trovarono potenti(güçlü)alleati(müttefik)
nei gruppi cattolico-moderati legati alla finanza(finans) vaticana e in
particolare(özel olarak) al Banco di Roma, da anni impegnata(meşgul) in un
opera di penetrazione(ani saldırı) economica in terra libica(Libyayla ilgili).
La spinta decisiva(kararlı)all’intervento(araya girme) venne però dalle
vicende della politica internazionale
La guerra in Libia: la guerra italo-turca (1911)
Quando apparve(gözükmek)chiaro che la Francia si apprestava(anında hazır
olmak) a imporre(mir vermek)il suo protettorato(bağlı devlet) sul Marocco, il
governo italiano ritenne(olarak görmek) giunto il momento di far
valere(değerinde olmak) gli accordi(anlaşma)del 1902
Nel settembre 1911, inviò(göndermek) sulle coste libiche un
contingente(asker topluluğu), scontrandosi(çarpışmak) però contro la
reazione(tepki) dell’impero turco, che esercitava su quei territori una
sovranità(saltanat) poco più che nominale(sembolik).
La guerra fu più difficile del previsto(ön görülen) perché i turchi anziché(den
ziyade) accettare uno scontro(çarpışma) campale(perdeli), preferirono(tercih
etmek) fomentare(kışkırtmak) la guerriglia(gerilla) della popolazione araba
Per venire a capo della resistenza(direnç), l’Italia dovette rinforzare(takviye
etmek) il corpo di spedizione ed estendere(genişletmek) il teatro di guerra al
Mar Egeo, occupando l’isola di Rodi(Rodos adası) e l’arcipelago(takımada) del
Dodecanneso(on iki ada)
La pace di Losanna (1912)
Solo nell’ottobre del 1912 i turchi acconsentirono(kabul etmek) a firmare la
pace di Losanna, rinunciando(çekilmek) alla sovranità politica sulla Libia.
La pace però non fece cessare(durdurmak) la resistenza(direnç) araba.
Gli italiane ne trassero(sonuç çıkarmak) pretesto(mazeret) per
mantenere(sözünü tutmak) l’occupazione di Rodi e del Dodecanneso
Dal punto di vista economico la conquista(fetih) della Libia si
rivelò(açıklamak) un pessimo affare(mesele) (i costi della guerra furono
elevati(yüksek), le ricchezze naturali favoleggiate(fabl anlatmak) dai
nazionalisti inesistenti(var olmayan), la colonizzazione(kolonizasyon) delle
zone costiere(sahil)assorbì(emmek) quote modeste(yüksek mesafe
alçakgönüllülük) di lavoratori)
Opposizione(zıtlık) e consenso(kabul)alla guerra
Non mancarono oppositori(karşıt olanlar) decisi contro(karşı) la guerra
(socialisti, repubblicani(cumhuriyetçi), radicali(radikal))
Ma la maggioranza dell’opinione pubblica borghese si
schierò(konuşlandırmak) a favore dell’impresa(başarının lehine) coloniale,
grazie anche all’azione dei principali(temel) giornali(günlük gazete)
d’opinione
La vittoriosa(zaferli)campagna coloniale di Libia fu accolta(kabul edilmiş)
come un riscatto(fidye) del disastro(felaket) di Adua
La radicalizzazione(radikalleşme) dello scontro politico
Il successo propagandistico(propagandacı)e politico dell’impresa non si
risolse però in un durevole(dayanıklı) rafforzamento(sağlamlaştırma) del
governo; al contrario(tersine) la guerra di Libia rafforzò(sağlamlaştırmak) le
ali estreme(aşırı):
sulla destra si rafforzò il ruolo dei nazionalisti(milliyetçiler),
- sulla sinistra aumentò l’influenza delle tendenze più radicali, che si erano
opposte alla guerra, a scapito(sırtından geçinen) dell’ala(kuş kanadı kanat)
riformista(reformcu)
In questo modo si indebolirono(hafifletmek) gli equilibri(denge) politici su cui
si era retto(hükmetmek)sino ad(e kadar) allora Giolitti
13.8 Riformisti(reformcu) e Rivoluzionari(evrimci yenilikçi)

Le
correnti(akı
m) politiche
del partito
socialista
Sinistra Destra

Sindacalisti(sendika Socialisti rivoluzionari Riformisti di Riformi


list) rivoluzionari (massimalisti(Maximal sinistra sti di
Arturo Labriola ist)) Turati destra
Ferri Treves Bonomi
Bissolati
Il riformismo(yenilikçilik) socialista
La svolta(önemli gelişme) liberale dell’inizio del ‘900 aveva avuto nei
socialisti non solo degli spettatori(izleyici) interessati ma anche dei
protagonisti attivi(aktif baş karakterler). Turati pensava che la via delle
riforme e della collaborazione(işbirliği) con la borghesia progressista(ilerici)
fosse per il movimento operaio l’unica capace di assicurare(garantilemek) il
consolidamento(dengeleme) dei risultati appena(henüz) conseguiti(sonucu
olan)
Gli intransigenti(inatçı)
Condivise(paylaşılan), all’inizio, dalla grande maggioranza del partito, le tesi
di Turati cominciarono a incontrare opposizioni crescenti, man mano(el ele)
che si delineavano(etrafını çizmek) i limiti del riformismo(yenilikçilik)
giolittiano
Agli occhi dei socialisti rivoluzionari, i conflitti(mücadele)a volte(bazen)
sanguinosi(kanlı) fra lavoratori e forza pubblica nelle campagne del
Mezzogiorno mostravano la vera natura dello stato monarchico(monarşik) e
borghese. Anche i socialisti italiani cominciavano a subire l’influenza del
sindacalismo rivoluzionario francese e della teoria dello sciopero generale
Lo sciopero generale del 1904
Nel congresso(kongre) di Bologna del 1904 le correnti(akım)rivoluzionarie
riuscirono a strappare(yırtmak zedelemek) ai riformisti la guida del partito.
Pochi mesi dopo, nel settembre del 1904, la protesta dei lavoratori per
l’ennesimo(defalarca) eccidio(soykırım) proletario sfociava(dökülmek) nel
primo sciopero generale della storia d’Italia
Lo sciopero non diede luogo, se non in rari(nadiren) casi, a manifestazioni
violente. Ma rappresentò ugualmente(eşit derecede) un grave trauma per la
borghesia italiana
Forti furono le pressioni perché il governo intervenisse militarmente(askeri
olarak). Ma Giolitti, fedele(sadık) al suo metodo, lasciò che la
manifestazione(gösteri miting) si esaurisse(tüketmek)da sola
Per il movimento operaio lo sciopero costituì(oluşturmak)
un’indubbia(şüphesiz) prova di forza, ma anche una rivelazione(açığa
çıkarma) di alcuni gravi limiti: la distribuzione(dağıtma)
territoriale(topraksal)squilibrata(dengesiz) e la mancanza(eksklik)di
coordinamento(koordinasyon) fra le organizzazioni locali
La nascita della Cgl (1906)
L’esigenza(ihtiyaç) di un più stretto coordinamento nazionale era sentita
soprattutto dai riformisti. Dalle federazioni(federasyon) di categoria
partì(yola çıkmak) l’iniziativa che portò, nel 1906, alla fondazione(kuruluş)
della Confederazione generale del lavoro (Cgl). La Cgl era
saldamente(sağlamca) in mano ai riformisti.
La sconfitta dei sindacalisti rivoluzionari (1907)
Minoritari(marjinal) nel sindacato(işçi sendikası), i rivoluzionari persero
posizioni anche nel partito. La corrente(akım) sindacalista(sendikalist)-
rivoluzionaria fu allontanata(uzaklaşmak) dal PSI nel 1907.
Le divisioni fra i riformisti(yenilikçiler)
I riformisti riassunsero(özetlemek) il controllo del partito, ma conobbero nel
contempo(aynı zamanda) le prime divisioni(bölünme) interne(iç).
In questi anni si andò delineando una tendenza revisionista(saptırımcı) che
faceva capo a Bissolati e a Bonomi e che, ispirandosi alle(ilham olmak) teorie
di Bernstein e all’esperienza(deneyim) del laburismo(emek hareketi) inglese,
prospettava(kafasında canlandırmak) la trasformazione(dönüşüm) del PSI in
un partito del lavoro privo di(sız)connotazioni(çağrışım)ideologiche(ideolojik)
troppo nette(açık).
A far precipitare(düşmek) i contrasti(zıtlık) fu l’atteggiamento(tutum) non
pregiudizialmente(sakıncalı olarak) contrario assunto(işe alınan) Bissolati e
Bonomi di fronte(karşısında) all’impresa(başarı) libica
L’espulsione(atma) di Bissolati e Bonomi
Nel congresso di Reggio Emilia del Luglio 1912, i rivoluzionari riuscirono ad
imporre(emir vermek) l’espulsione dal PSI dei riformisti di destra, che
diedero vita al Partito socialista riformista italiano
I riformisti rimasti nel PSI furono ridotti(azaltılmış) in minoranza(azlık) e la
guida(rehber) del partito tornò nelle mani degli intransigenti(inatçı), fra i
quali venne emergendo(ortaya çıkmak) la figura di un giovane
agitatore(siyasi eylemci) romagnolo(Romagnalı Emilio), Benito Mussolini
Mussolini direttore(yönetici) dell’«Avanti!»
Chiamato alla direzione(yön)del quotidiano(günlük) del partito, l’«Avanti!»,
Mussolini portò nella propaganda socialista uno stile nuovo: l’appello(çağrı)
diretto alle masse(kütle yoğunluk)
13.9 Democratici cristiani e Clerico(büro)-moderati
All’inizio del ‘900 l’ambiente chiuso e immobilista(immobilist) del
cattolicesimo(katoliklik)intransigente(inatçı) era organizzato nell’ Opera dei
congressi(kongre).
Nel corso dell’età giolittiana, anche il movimento cattolico italiano conobbe
sviluppi e trasformazioni di grande importanza che, se non valsero a
modificarne(değiştirmek)la posizione di formale estraneità(ilgisizlik konu dışı
olma)alla vita politica, lo portarono però a esercitarvi(kullanmak) un peso
reale(gerçek) crescente
Murri e i democratici cristiani
Il fatto nuovo fu l’affermazione(ifade iddia) del movimento democratico-
cristiano. Leader del movimento era un giovane sacerdote(rahip)
marchigiano(Marche li), Romolo Murri, approdato(inen) a posizioni
audacemente(cesaretle) riformatrici(reformcu), in cui la polemica(polemik)
contro il capitalismo e lo stato borghese si riempiva(doldurmak) di
componenti progressiste(yenilikçi)
Nei primi anni del ‘900, i democratici cristiani fondarono riviste(dergi) e
circoli(etrafında) politici, diedero vita alle prime unioni sindacali(işçi
sendikası) cattoliche «di classe» (basate cioè sull’adesione(anlaşma) dei soli
lavoratori)
Pio X e lo scioglimento(çözülme) dell’Opera dei Congressi
Tollerata(hoş görülmüş), ed entro certi limiti incoraggiata(cesaretlendirilmiş),
da Leone XIII l’azione dei democratici cristiani, fu invece duramente(gayretli
bir şekilde hoş olmayan bir şekilde) osteggiata(engellenmiş) dal nuovo Papa
Pio X.
Questi, nel 1904, temendo che l’Opera dei congressi potesse finire sotto il
controllo di Murri, non esitò(duraksamak) a scioglierla, sostituendola con la
Direzione(yön) generale dell’Azione cattolica
Murri che aveva rifiutato di sottostare(sunmak) alle direttive(yönetici)
pontificie(papaya ait), fu sconfessato( reddetmek) più tardi sospeso(üzerinde
olan)dal sacerdozio(rahiplik)
Il movimento sindacale cattolico
La condanna(mahkumiyet) di Murri e della democrazia cristiana non
impedì(vazgeçirmek) al movimento sindacale cattolico di continuare a
svilupparsi, soprattutto in Lombardia e in Veneto
Il movimento contadino cattolico si sviluppò anche in Sicilia, sotto la guida di
un prete(rahip) di Caltagirone, Luigi Sturzo
Le alleanze clerico(rahipsel)-moderate
Preoccupati dai progressi delle forze laiche e socialiste, il papa e i
vescovi(piskopos)favorirono le tendenze clerico-moderate e che miravano a
far fronte(cephe almak) comune con i “partiti d’ordine”
Alleanze di questo genere furono esplicitamente(açık bir şekilde)
autorizzate(onaylamak) dalle autorità(otorite) ecclesiastiche(rahip) e furono
d’altra parte incoraggiate dallo stesso Giolitti. Questi vide nel nuovo
atteggiamento(tutum) dei cattolici la possibilità di allargare(açmak)i suoi
spazi di manovra(manevra), utilizzando nuove forze a sostegno(destek) delle
sue maggioranze
Il non expedit fu sospeso(ertelemek) in alcuni collegi(özel okul) del Nord già
nelle elezioni del 1904 e, in misura(ölçüde) più ampia in quelle del 1909
quando fu autorizzata la presenza(mevcudiyet) di candidature(adaylık)
dichiaratamente(açıkça) cattoliche, anche se solo a titolo personale (secondo
la formula «cattolici deputati(milletvekili) sì, deputati cattolici no»)
Il «patto Gentiloni» (1913)
La linea clerico(rahip sınıfısal) moderata ebbe piena consacrazione(kabul
töreni) nelle elezioni del 1913, le prime a suffragio universale maschile,
quando il conte Gentiloni, presidente dell’Unione elettorale cattolica,
invitò(davet etmek) i militanti(saldırgan) ad appoggiare quei
candidati(aday) liberali che si impegnassero(rehine vermek)a rispettare un
programma che prevedeva(ön görmek):
la tutela(eğitim)dell’insegnamento privato
l’opposizione(zıtlık) al divorzio(ayrılma)
il riconoscimento(tanıma) delle organizzazioni sindacali cattoliche
Moltissimi candidati liberali, fra cui non pochi noti anticlericali(papaz rahip
sınıfı karşıtı), accettarono segretamente(gizlice) di sottoscrivere(aynı
düşünceyi paylaşmak) questi impegni(üstlenme), spinti(itiş)
dall’esigenza(ihtiyaç) di assicurarsi i suffragi di un elettorato di massa
Con le elezioni del ’13, i cattolici italiani acquistavano(ele geçirmek) una
capacità di pressione sulla classe dirigente mai avuta fino ad allora
E la presenza di oltre 200 deputati «gentilonizzati(Gentilonileşmiş)»
rischiava(riske atmak) di incrinare(kırmak) seriamente(ciddi bir şekilde) la
fisionomia(fizyonomi) laica del Parlamento italiano
13.10 La crisi del sistema giolittiano
Il sistema giolittiano entra in crisi per la concomitanza(eşlik)di vari fattori:
con le elezioni a suffragio universale maschile del 1913 i liberali
conservano(korumak) un’ampia maggioranza, ma la maggioranza è più
eterogenea(eterojen) e divisa che in passato
le paure suscitate(ortaya çıkan)dalla «settimana rossa» rafforzano le
tendenze conservatrici
lo scoppio della guerra mondiale determina nuovi
schieramenti(mevzilenme)fra le forze politiche
Le elezioni del 1913: la fine dell’età giolittiana
Nell’ottobre del 1913 si svolsero(gerçekleştirmek) le prime elezioni dopo
l’introduzione(giriş) del suffragio(oy hakkı) universale maschile.
L’allargamento(genişleme) del suffragio aveva quasi triplicato(üç misline
katlanmak) il corpo elettorale(seçimsel), portandolo da poco più di 3 milioni
a poco meno di 9 milioni
Gli effetti dell’allargamento del suffragio
L’allargamento del suffragio non ebbe effetti sconvolgenti(üzücü)
Nonostante(rağmen)i progressi dei socialisti e dei cattolici e nonostante
l’ingresso(giriş) alla camera di un piccolo gruppo di nazionalisti(milliyetçi), i
liberali conservavano(muhafa etmek korumak) un’ampia maggioranza
Ma si trattava(davranmak) di una maggioranza più eterogenea e divisa che in
passato
Da Giolitti a Salandra (1914)
Nel maggio 1914, Giolitti rassegnò(istifa etmek)le dimissioni(istifa), indicando
al re come suo successore(bir sonraki olan)Antonio Salandra.
Incoraggiò(cesaretlendirmek)dunque(dolayısıyla)un’esperienza di governo
conservatore(koruyucu) con la prospettiva(perspektif) di lasciarla
logorare(tüketmek) rapidamente(hızlıca)e di tornare poi al potere
Ma la situazione era molto cambiata rispetto a 4-5 anni prima:
il dibattito(siyasi münazara) politico era polarizzato(alıştırmak yönünü
ayralamak) nello scontro(çatışma) fra una destra conservatrice,
rafforzata dall’apporto(katkı)dei nazionalisti, e una sinistra dove
prevalevano(ağır basmak) le correnti rivoluzionarie
la situazione economica era peggiorata(kötüye gitmek) provocando un
inasprimento(sıkı önlem kötüleşme) delle tensioni sociali.
La «settimana rossa» (giugno 1914)
Un sintomo(belirti) evidente del nuovo clima fu la cosiddetta settimana rossa
del giugno 1914
La morte di tre dimostranti(gösterge) durante una manifestazione(gösteri)
antimilitarista(asker karşıtı) ad Ancona provocò un’ondata di scioperi e di
agitazioni in tutto il paese
Fronteggiata(dikkate almak)con decisione(karar) dal governo l’
agitazione(huzursuzluk) si esaurì(tüketmek) in pochi giorni
L’unico risultato fu quello di rafforzare le tendenze conservatrici nella classe
dirigente, spaventata(endişeli) dal ritorno(geri dönüş) del
sovversivismo(yıkıcılık), e di accentuare le fratture(ayrılma) all’interno del
movimento operaio
Gli echi(yankı) della «settimana rossa» non si erano ancora spenti quando lo
scoppio(patlak verme) del conflitto(çatışma) mondiale intervenne(araya
girmek) a distogliere(dikkatini dağıtmak) l’opinione pubblica dai problemi
interni e a determinare(belirlemek) nuovi schieramenti(mevzilenem) fra le
forze politiche
La fine del giolittismo
La grande guerra avrebbe reso(yapmak) irreversibile(geri dönüşümü
olmayan) la crisi del giolittismo e messo in luce la debolezza(zayıflık) di una
linea politica:
che aveva avuto il merito di(takdiriyle katkısıyla)favorire la
democratizzazione(demokratikleşme) della società,
- ma che, tutta fondata sulla mediazione(arabuluculuk)
parlamentare(parlamenter), si rivelava(açıklamak) inadeguata(yetersiz) a
fronteggiare(dikkate almak) le tensioni sprigionate(yayılmış) dalla
nascente(doğan) società di massa
CAPITOLO 14: LA PRIMA GUERRA MONDIALE
14.1 Dall’attentato(süikast)di Sarajevo alla guerra europea
L’uccisione dell’arciduca(arşidük) Francesco Ferdinando (28 giugno 1914)
Il 28 giugno 1914, uno studente bosniaco(boşnak) uccise l’erede(varis) al
trono(taht) d’Austria, l’arciduca Francesco Ferdinando mentre
attraversava(arasından geçmek) le vie di Sarajevo, capitale della Bosnia
L’attentatore(saldırgan suikastçi)faceva parte di una organizzazione
irredentista(kurtarımcı) che aveva la sua base operativa(çalışan) in Serbia
Tanto bastò(yeterli olmak) per suscitare(ortaya çıkarmak)la reazione del
governo e dei circoli dirigenti austriaci, convinti(ikna olan) della
necessità(gereklilik) di impartire(paylaşmak) una lezione alla Serbia
Il caso e la storia
Nell’Europa del 1914 esistevano(var olmak) tutte le premesse(mukaddeme)
che rendevano possibile una guerra:
rapporti tesi tra le grandi potenze
divisione in blocchi(bloklara bölünme) contrapposti(karşılıklı),
corsa agli armamenti(donatma)
spinte belliciste(savaşçı) all’interno dei singoli paesi.
Ma queste premesse non avevano come sbocco(çıkış yeri) obbligato(zorunlu)
un conflitto(çatışma)europeo
Fu l’attentato(saldırı) di Sarajevo a far esplodere(patlamak)tensioni che
altrimenti(yoksa) avrebbero potuto rimanere latenti(gizli)
L’ultimatum(ultimatom) austriaco alla Serbia (23 luglio)
L’Austria compì(başarmak) la prima mossa(hamle) inviando un durissimo
ultimatum alla Serbia. Il secondo passo(adım)lo fece la Russia
assicurando(garantilemek) il proprio sostegno(destek) alla Serbia. Forte
dell’appoggio(destek)russo il governo Serbo accettò solo in parte
l’ultimatum, respingendo(reddetmek) la clausola(gereklilik) che prevedeva la
partecipazione di funzionari(işlevsel)austriaci alle indagini(inceleme) sui
mandanti(gönderilen) dell’attentato(saldırı)
L’Austria dichiara guerra alla Serbia (28 luglio)
Il 28 luglio, l’Austria dichiarò guerra alla Serbia
La mobilitazione russa
Il governo russo, il giorno successivo(ertesi gün), ordinò(düzenlemek) la
mobilitazione(harekete geçirme) delle forze armate
La Germania dichiara guerra alla Russia (1 agosto)
La mobilitazione fu interpretata dal governo tedesco come un atto di
ostilità(düşmanlık). La Germania inviò un ultimatum alla Russia,
intimandole(çağırmak) l’immediata(ani) sospensione(erteleme) dei
preparativi(hazırlıkçı) bellici(savaşçı). L’ultimatum non ottenne risposta e fu
seguito dalla dichiarazione(bildiri) di guerra
La mobilitazione francese
Il 1° agosto, la Francia, legata alla Russia da un trattato(anlaşma) di alleanza
militare, mobilitò(seferber etmek)le proprie forze armate
La Germania dichiara guerra alla Francia (3 agosto)
La Germania rispose con un nuovo ultimatum e con la successiva
dichiarazione di guerra del 3 agosto
Il piano Schlieffen
La strategia dei generali tedeschi si basava sulla rapidità(hızlılık) e sulla
sorpresa(sürpriz). Il piano di guerra elaborato(çözüm bulunmuş) dall’allora
capo di stato maggiore von Schlieffen, dando per scontata(hapis cezası
çekmiş) l’eventualità(olası sonuç) di una guerra sui due fronti, prevedeva:
- in primo luogo un massiccio(sıkı) attacco contro la Francia, che
avrebbe dovuto essere messa fuori gioco in poche settimane;
- raggiunto questo obiettivo, il grosso delle forze sarebbe stato
impiegato(görevli) contro la Russia, potenzialmente(muhtemelen)
fortissima, ma lenta a mettersi in azione. Era previsto(önceden görünen) che
truppe tedesche passassero attraverso(arasından) il Belgio, nonostante la sua
neutralità. Ciò avrebbe permesso di investire(harcamak çiğnemek) lo
schieramento(mevzilenme) nemico(düşman) nel suo punto più debole e di
puntare(yönelmek) subito su Parigi.
L’invasione(saldırı) del Belgio (4 agosto)
Il 4 agosto i primi contingenti(asker topluluğu) tedeschi invasero(istila etmek)
il Belgio per attaccare la Francia
L’intervento(araya giriş) britannico (5 agosto)
La violazione(çiğneme) della neutralità belga(Belçikalı) ebbe un peso decisivo
nel determinare l’intervento inglese nel conflitto(çatışma). Così, il 5 agosto,
l’Inghilterra dichiarava(bildirmek) guerra alla Germania
La sottovalutazione(küçümseme) della guerra
Tutti i governi sottovalutarono(önemsememek) la gravità(ağırlık)dello
scontro(çatışma) che si andava preparando. Le forze pacifiste(barışçıl)
trovarono scarso(kıt)appoggio(destek) in un’opinione(fırsat) pubblica
massicciamente(çok büyük ölçüde)mobilitata(seferber etmiş) a
sostegno(destek) della causa nazionale
La mobilitazione(seferber etmek)patriottica(vatansever)
La crisi dell’internazionalismo(uluslararasıcılık) socialista
Nemmeno(bile) i partiti socialisti seppero sottrarsi(kaçırmak) al clima
generale di «unione sacra(kutsal birleşme)»:
i capi(baş) della socialdemocrazia tedesca votarono(oylamak) in Parlamento
a favore(hemfikir) dei crediti di guerra;
i socialisti francesi rinunciarono(vazgeçmek) ad ogni manifestazione(gösteri)
di protesta e poco dopo(hemen sonra) entrarono a far parte del governo;
la stessa cosa fecero i laburisti(işçi partisi) inglesi
Solo in Russia e in Serbia i socialisti mantennero un atteggiamento(tutum) di
intransigente(inatçı) opposizione. La Seconda Internazionale fu la prima
vittima della grande guerra
14.2 Dalla guerra di movimento alla guerra di usura(aşınma)
Lo spiegamento(yayılma) delle forze
La pratica ormai generalizzata(genelleştirilmiş)della coscrizione(askere
alma) obbligatoria(zorunlu) e le accresciute(gelişen) possibilità dei mezzi
di trasporto(taşıma araçları toplu) consentirono(dayanmak) ai
belligeranti(savaşan) di mettere in campo rapidamente(çabucak) eserciti di
dimensioni(ölçü boyut) mai conosciute prima
Questi eserciti(ordu) così imponenti(görkemli) erano inoltre(ayrıca)
assai(büyük çapta)meglio armati di qualsiasi esercito ottocentesco(1800 lü
yıllara ait)
Eppure(ama) nessuna fra le potenze belligeranti(savaşçı) aveva
elaborato(çözüm bulmak) concezioni(fikir) strategiche diverse da quelle che
avevano ispirato(ilham almak) le ultime guerre ottocentesche e si
fondavano(kurmak) sull’idea della guerra di movimento: sullo
spostamento(hareket) rapido(hızlı)di ingenti( harika)masse di uomini in vista
di pochi e risolutivi(çözücü) scontri(çarpışma) campali(perdeli)
Tutti i piani di guerra erano basati sulla previsione(önceden hesaplama) di un
conflitto(çatışma) di pochi mesi o addirittura(bile) di poche settimane
L’attacco alla Francia
I tedeschi ottennero una serie di clamorosi(heyecan uyandırıcı) successi
iniziali. Nelle ultime due settimane di agosto, le armate(silahlı)del Reich
dilagarono(hızla yayılmak) nel Nord-est della Francia. Ai primi di settembre si
attestarono(tanıklık etmek) lungo il corso della Marna, a poche decine(on) di
chilometri da Parigi.
La battaglia della Marna e il fallimento(başarısızılık çöküş) del piano tedesco
Il 6 settembre i francesi lanciarono(fırlatmak) un
improvviso(ani)contrattacco(karşı saldırı) che colse(anlamak enselemek) i
tedeschi di sorpresa
Dopo una settimana di furiosi(öfkeli)combattimenti(muharebe), gli
invasori(işgalci) furono costretti a ripiegare(katlamak) su una linea più
arretrata(geri çekilen). Con l’arresto(durma) dell’offensiva(saldırı) sulla
Marna, il progetto di guerra tedesco poteva dirsi sostanzialmente(esasen)
fallito(başarısızlığa uğramış suya düşmüş çökmüş)
Alla fine di novembre gli eserciti si erano ormai attestati(tanık olan) in
trincee(sığınak) improvvisate(anında yapılan), su un fronte(cephe) lungo 750
chilometri che andava dal mare del nord al confine(sınır) svizzero(isviçreli)
Solo sul fronte occidentale(batılı batı), si erano avuti 400.000 morti e quasi 1
milione di feriti(yaralı). E tutto questo senza che nessuno dei due
schieramenti(mevzilenme) fosse riuscito a conseguire(sonucu olmak) risultati
decisivi(kesin)sul piano strategico
Le vittorie tedesche sul fonte orientale
Sul fronte orientale le truppe(askeri birlik) tedesche, comandate(yönetilen)
dal generale Hindenburg, fermavano i russi che tentavano(cezbetmek) di
penetrare(zorla girmek) in Prussica orientale. L’offensiva russa mise però
in serie difficoltà(zorluk) gli austriaci e preoccupò(rahatsız etmek) gli
stessi comandi(emir hakimiyet) tedeschi
La nuova realtà della guerra: la guerra di logoramento(kılıksız)
Cominciava un nuovo tipo di guerra: la guerra di logoramento, che vedeva
due schieramenti(mevzilenme) praticamente(pratik bir
şekilde)immobili(hareketsiz) affrontarsi(dövüşmek) in una serie di sterili
(steril)quanto sanguinosi attacchi, inframezzati(birbirine geçirme) da lunghi
periodi di stasi(durağanlık)
In una guerra di questo genere diventava essenziale(temel) il ruolo della
Gran Bretagna, che poteva gettare(atmak) sul piatto(düzlem) della
bilancia(terazi) le risorse(kaynak) del suo impero coloniale e la sua
superiorità(üstünlük) navale(gemisel)
Altrettanto(yine) importante si rivelava(açıklamak) l’apporto(katkı)della
Russia col suo enorme potenziale(güçlü güç) umano
L’allargamento(genişleme) del conflitto
Nell’agosto 1914, il Giappone, richiamandosi(yeniden adlandırmak) al
trattato che lo legava alla Gran Bretagna dal 1902, dichiarava(bildirmek)
guerra alla Germania. La Turchia, legata alla Germania da un trattato
segreto(gizli anlaşma), interveniva(aracılık etmek) a favore(lehinde) degli
imperi(imparatorluk) centrali(merkezi). Nel
maggio 1915, l’Italia entrava in guerra contro l’Austria. A fianco
degli(yanında) imperi centrali sarebbe poi intervenuta la Bulgaria, mentre nel
campo opposto(zıt) si sarebbero schierati(konuşlandırılmış) il
Portogallo(portekiz), la Romania e la Grecia
La guerra mondiale
Decisivo(kesin kararlı) sarebbe risultato infine(son olarak), l’intervento(araya
giriş) a favore dell’intesa(tüm)degli Stati Uniti (aprile 1917)
14.3 L’Italia dalla neutralità all’intervento
Inizialmente(başlangıçta)l’Italia dichiara la sua neutralità (2 agosto 1914)
Nel paese scoppia(patlak vermek) lo scontro(çarpışma)fra neutralisti(nötr
olanlar) e interventisti(araya girenler)
Salandra e Sonnino, con l’avallo(onay) del re, decidono il
rovesciamento(devrilme) delle alleanze, firmando con i paesi dell’Intesa il
Patto di Londra (aprile 1915)
Segue un difficile passaggio(geçiş) parlamentare, dove sono i maggioranza e
neutralisti. Ma alla fine la Camera concede(vermek) al governo i pieni poteri
(con la sola opposizione dei socialisti)
L’Italia dichiara guerra all’Austria (23 maggio 1915)
La dichiarazione di neutralità italiana (2 agosto)
Il 2 agosto 1914, a guerra appena scoppiata, il governo da Salandra
aveva dichiarato la neutralità dell’Italia, decisione(karar),
giustificata(onaylanmış) col carattere difensivo(savunucu) della Triplice
alleanza
Questa decisione aveva trovato concordi(katılmış) in un primo tempo tutte le
principali forze politiche
Ma cominciò ad essere affacciata(dışarıya bakmak) da alcuni da alcuni
settori politici l’eventualità(olay) di una guerra lampo(ani ışık) contro
l’Austria, che avrebbe consentito(dayanmak) all’Italia di portare a
compimento(sonuçlanma)il processo di unificazione(birleşme)
L’interventismo(müdahale) di sinistra
Portavoce( sözcü)di questa linea interventista(müdahaleci) furono
innanzitutto(öncelikle) gruppi e partiti della sinistra democratica
i repubblicani custodi(hizmetli) della tradizione garibaldina;
i radicali e socialriformisti(sosyalreformcular) di Bissolati, fortemente(güçlü
bir şekilde) legati alla Francia
associazioni(birleşme) irredentiste(irredantist)
esponenti(temsilci) delle frange(saçak) estremiste(aşırılık) ed
eretiche(kafir) del movimento operaio (convertitisi(din değiştiren) alla
causa della guerra rivoluzionaria destinata(adanmış) a rovesciare(dökmek)
gli assetti(durum) internazionali e gli equilibri(denge) sociali all’interno dei
paesi coinvolti(alakadar))
L’interventismo dei nazionalisti
Sull’opposto(zıt) versante(yamaç) dello schieramento(mevzilendirme)
politico, fautori(savunucu) attivi(aktif) dell’intervento erano
ovviamente(açıkça) i nazionalisti
L’interventismo dei conservatori
Più prudente(tedbirli) e graduale(derce derece olan)fu l’adesione(anlaşma)
alla causa dell’intervento da parte dei gruppi liberal-conservatori. Salandra e
Sonnino temevano soprattutto che una mancata(eksiklik)
partecipazione(katılım) al conflitto in cui si decidevano le sorti(talih)
dell’Europa avrebbe gravemente(ağır bir şekilde) compromesso(tehlikeye
atmak) la posizione internazionale dell’Italia
Il neutralismo giolittiano
L’ala più consistente(oldukça büyük) dei liberali, quella che faceva capo a
Giolitti, era però schierata(mevzilendirmek) su una linea neutralista. Giolitti,
intuiva(tahmin etmek) che la guerra sarebbe stata lunga:
non riteneva(olarak görmek) il paese preparato ad affrontarla(kapışmak)
era inoltre(ayrıca)convinto(ikna olmuş) che l’Italia avrebbe potuto ottenere
dagli imperi centrali, come compenso(maaş) per la sua neutralità, buona
parte dei territori rivendicati(hak iddia eden)
Il pacifismo dei cattolici
Decisamente(kararlı bir şekilde) ostile(saldırgan) all’evento era, con poche
eccezioni(istisna), il mondo cattolico italiano. Il nuovo papa Benedetto XV,
salito al soglio(taht) pontificio(kurumlu) proprio nel momento in cui
stava iniziando il conflitto, assunse un atteggiamento(tutum) decisamente
pacifista (aveva condannato(mahkum etmek) la guerra come «inutile
strage(soykırım)»)
Il neutralismo socialista e la defezione(taraf değiştirme) di Mussolini
Molto netta fu infine la posizione assunta dal Psi e dalla Cgl: una posizione di
ferma condanna(mahkumiyet) alla guerra, che contrastava(karşı koymak)
apertamente(kesin olarak) con la scelta patriottica(vatansever) dei maggiori
partiti socialisti europei
L’unica defezione importante fu quella, clamorosa(kapsamlı), del direttore
dell’ «Avanti!» Benito Mussolini, il quale, dopo aver condotto(iletmek) dalle
colonne del suo giornale una vigorosa(güçlü) campagne(harekat) per la
neutralità assoluta, si schierò(yer almak) con un’improvvisa(ani)
conversione(din değiştirme) a favore dell’intervento(müdahale). Fu
destituito(görevinden almak) dal suo incarico(görev) e poi espulso(sınırdışı)
dal partito
I rapporti di forza
I neutralisti erano in netta(kesinlikte) prevalenza(baskınlık), in termini di
forza parlamentare e di peso nella società
L’interventismo dei giovani e degli intellettuali
Ma le minoranza interventiste diedero prova di un’insospettata(umulmadık)
capacità di mobilitazione(harekete geçirme) e seppero impadronirsi(zorla
almak), nei momenti decisivi, del controllo delle piazze
Il Patto di Londra (aprile 1915)
Ma ciò che decise l’esito(sonuç) dello scontro(çarpışma) fra neutralisti e
interventisti fu l’atteggiamento del capo del governo Salandra, del
ministro degli esteri Sonnino e del re
Fin dall’autunno 1914, Salandra e Sonnino allacciarono(bağlamak)contatti
segretissimi con l’Intesa, pur continuando nel contempo(aynı zamanda) a
trattare con gli imperi centrali per strappare(yırtmak) qualche
compenso(maaş) territoriale in cambio della(değişiminde) neutralità.
Infine(son olarak) decisero, col solo avallo del re e senza
informare(bilgilendirmek) il Parlamento, di accettare le proposte(teklif)
dell’Intesa(itilaf) firmando, il 26 aprile 1915, il cosiddetto Patto di Londra, con
Francia, Inghilterra e Russia
Le clausole(şart) principali prevedevano che l’Italia avrebbe ottenuto, in caso
di vittoria:
il Trentino
il Sud(güney) Tirolo
la Venezia Giulia e
l’intera penisola(yarımada) istriana(İstiryalı) (con l’esclusione(dahil etmeme)
della città di Fiume)
una parte della Dalmazia con numerose(sayılı) isole adriatiche
Le resistenze(direnç) del Parlamento
Quando, ai primi di maggio, non ancora al corrente del Patto di Londra,
Giolitti si pronunciò(telaffuz edilmek) per la continuazione(devamlı olma
) delle trattative(pazarlık) con l’Austria, ben 300 deputati(vekil) gli
manifestarono solidarietà(birlik), inducendo(cezbetmek) Salandra a
rassegnare(istifa etmek) le dimissioni
Le «radiose(ümit verici) giornate» del maggio 1915
Ma la volontà neutralista del parlamento fu di fatto scavalcata(üzerinden
geçmek): da un lato dalla decisione del re, che rifiutò le dimissioni(istifa) di
Salandra; dall’altro dalle manifestazioni di piazza che in quei giorni
decisivi(belirli) di maggio si fecero sempre più imponenti(görkemli) e
minacciose(tehditkar) (le «radiose giornate» di maggio)
L’Italia dichiara guerra all’Austria (23 maggio 1915)
Il 20 maggio 1915 la Camera approvò(kabul etmek) col voto(oy)contrario dei
soli socialisti, la concessione(ödün verme) dei pieni poteri al governo, che la
sera del 23 maggio dichiarava guerra all’Austria
«Né aderire(sadık kalmak), né sabotare(engellemek)»
I socialisti non riuscirono ad organizzare una opposizione(zıtlık)
efficace(etkili). La stessa formula(formül) “né aderire, né sabotare” era poco
più di una dichiarazione(bildiri) di principio(ilke) e un’implicita(dolaylı)
confessione(itiraf) di impotenza(acizlik)
14.4 La grande strage (1915-16)
Le battaglie dell’Isonzo
Sul confine orientale le forze austro-ungariche, nettamente(açık bir şekilde)
inferiori(alt) di numero, ripiegarono(katlamak)per pochi chilometri: quanto
bastava per attestarsi(tanıklık etmek)sulle posizioni difensive(savunucu) più
favorevoli(olumlu), lungo il corso dell’Isonzo e sulle alture(tepe) del Carso.
Contro queste linee le truppe comandate(yönetilen) dal generale(general)
Cadorna sferrarono(başlatmak), nel corso del 1915, quattro sanguinose
offensive(kötü) (le prime 4 battaglie dell’Isonzo) senza riuscire a
cogliere(anlamak) alcun successo(başarı). Alla fine dell’anno l’esercito
italiano perse quasi 250.000 uomini fra morti e feriti(yaralı)
Il fronte francese
Una situazione analogo(kıyaslanabilir şey), su scala(ölçek) ancora più ampia,
si era creata sul fronte francese. Anche qui gli schieramenti(mevzilenme)
rimasero pressoché(neredeyse) immobili(hareketsiz) per tutto il 1915. In
quell’anno gli unici(tek) successi di qualche(bazı) rilievo(yükselti) furono
ottenuti sul fronte orientale dagli austro-tedeschi: prima contro i russi,
che furono costretti ad abbandonare(terk etmek) la Polonia; poi contro la
Serbia che, attaccata simultaneamente(aynı anda) da Austria e Bulgaria,
fu invasa(istila etmek) e cancellata(iptal etmek) dal novero(sınıf) dei
contendenti(rakip)
Verdun
All’inizio dell’anno successivo, i tedeschi ripresero(yeniden başlamak)
l’iniziativa sul fronte occidentale, sferrando(başlatmak) un attacco in forze
contro la piazzaforte(kale) francese di Verdun. Ma la battaglia, durata 4
mesi, risulto(sonuç) troppo costosa(pahalı) anche per gli
attaccanti(saldıranlar), che ebbero perdite di poco inferiori(alt)a quelle degli
avversari(rakip). I francesi riuscirono a resistere(başa çıkmak) fino alla fine di
giugno, quando gli inglesi organizzarono(düzenlemek) una
controffensiva(karşı saldırı) sulla Somme, presto trasformatasi in una
nuova, estenuante(zahmetli) battaglia di logoramento(kılıksızlık)
Sul fronte italiano: la «Strafexpedition(ihanet edenleri sürgüne gönderme)»
(giugno 1916)
Nel giugno 1916, mentre si andava esaurendo(tüketmek)
l’offensiva( saldırı) tedesca contro Verdun, l’esercito austriaco passò
all’attacco(saldırı) sul fronte italiano, tentando(cezbetmek) di penetrare(zorla
girmek)dal Trentino nella pianura(ova) veneta
Gli italiani furono colti(yakalamak) di sorpresa dall’offensiva, che fu chiamata
significativamente(manasal olarak) Strafexpedition («spedizione
punitiva(cezalı gönderim)»), ma riuscirono faticosamente(sıkıcı bir şekilde) ad
arrestarla(durdurmak)sugli altipiani(yayla) di Asiago e successivamente(daha
sonra) a contrattaccare(karşı saldırı yapmak).
L’Italia non subì alcuna perdita territoriale(topraksal) ma il contraccolpo(ters
tepki) psicologico fu ugualmente(eşit olarak) fortissimo.
La caduta di Salandra e il ministero Boselli
Il governo Salandra fu costretto alle dimissioni e sostituito da un ministero di
coalizione nazionale presieduto(başkanlık etmek) da Boselli. Nel corso(koşu)
dell’anno furono combattute(savaşmak mücaadele etmek) altre 5 battaglie
dell’Isonzo, tutte estremamente(aşırı bir şekilde) sanguinose e tutte prive di
risultati tangibili(somut), salvo(kurtarma) quello, di valore morale più che
strategico, della presa(alma) di Gorizia, avvenuta in agosto. Nel 1916, sul
fronte orientale a prendere l’iniziativa furono questa volta i russi che
lanciarono(ateşelemek fırlatmak) in giugno una violenta offensiva. I successi
russi ebbero l’effetto di indurre(cezbetmek) la Romania a intervenire(araya
girmek), in agosto, a fianco dell’intesa(itilafların yanında). Ma l’intervento si
risolse(çözülmek) in un completo(tam) disastro(felaket): la Romania subì la
stessa sorte( tür)della Serbia(sırbistan). Gli imperi centrali restavano sempre
inferiori all’intesa per risorse economiche e per potenziale(güç) umano e
subivano le conseguenze(sonuç)del ferreo(sağlam) blocco navale(gemisel
engel) attuato(gerçekleştirilmiş) dagli inglesi nel Mare del Nord. Invano(boş
yere), nel maggio 1916, la flotta(donanma gemi) tedesca aveva tentato un
attacco contro quella inglese, in prossimità( yakınlık)della penisola dello
Jutland
14.8 La svolta del 1917
Nel 1917 due fatti segnarono la svolta del conflitto:
la rivoluzione in Russia (marzo)
l’intervento degli Stati Uniti a fianco dell’Intesa (aprile)
I segni di stanchezza(yorgunluk) diffusi(yaygın) nei paesi belligeranti(savaşçı)
portano a tentativi per cessare(durdurmak) la guerra:
il nuovo imperatore austriaco Carlo I cerca un accordo di pace (respinto(red)
dall’Intesa)
Benedetto XV lancia un appello(çağrı) per fermare l’«inutile strage»
La rivoluzione in Russia (marzo 1917)
Nei primi mesi del 1917 uno sciopero generale degli operai di
Pietrogrado(Petersburg) (nome assunto(işe alınan) dalla capitale nel 1914) si
trasformò(fönüştürmek) in una imponente(görkemli)manifestazione politica
contro il regime zarista. I soldati chiamati a ristabilire(yeniden kurmak)
l’ordine rifiutarono di sparare(ateş etmek) sulla folla e fraternizzarono(bir
araya gelmek) con i dimostranti(gösterge); lo zar abdicò(tahttan çekilmek) il
15 marzo e pochi giorni dopo fu arrestato(yakalamak) con l’intera famiglia
reale(gerçek krallığa ait)
La dissoluzione(ayrışma) dell’esercito russo
Il crollo del regime zarista era il preludio(prelüt) della disgregazione(dağılma)
dell’esercito. Molti reparti(bölüm) rifiutarono di riconoscere(kabul etmek)
l’autorità(otorite) degli ufficiali(resmi). Molti soldati-contadini
abbandonarono il fronte e tornarono ai loro villaggi
Il tentativo(teşebbüs) del nuovo governo di lanciare un’offensiva contro
gli austro-tedeschi si risolse in un completo fallimento(çöküş başarısızlık)
I tedeschi penetrarono in profondità(derinlik)nel territorio dell’ex impero
zarista e poterono trasferire(taşımak) contingenti(asker topluluğu)di truppe
sul fronte occidentale
Si intensificarono(şiddetlendirmek) dappertutto(her yer de) le manifestazioni
di insofferenza(hoşgörüsüzlük) popolare contro la guerra, gli scioperi operai,
gli ammutinamenti(isyan) dei reparti(bölüm) combattenti(savaşçı)
L’intervento americano (aprile 1917)
Circa un mese dopo, gli Stati Uniti decidevano di entrare in guerra contro la
Germania.
L’intervento americano, pur facendo sentire il suo peso solo in capo a
parecchi(epeyce) mesi, sarebbe risultato decisivo sia sul piano militare sia su
quello economico: tanto da compensare(karşılamak) il colpo gravissimo
subito dall’intesa con l’uscita di scena della Russia
Le «nazionalità oppresse(yüklü)» in Austria-Ungheria
Ma anche negli imperi centrali si andavano frattanto( bu
sırada)moltiplicando(artırmak) i segni di stanchezza. Particolarmente(özle
olarak) delicata(hassas) era la posizione dell’Impero austro-ungarico, dove
l’andamento(gidişat) non brillante(parlak) della guerra aveva ridato(tekrar
vermek) forza alle aspirazioni(arzulanan şey) indipendentiste(bağımsızcı)
delle nazionalità(ulusallık milliyetçilik) oppresse(yüklü). Alla
costituzione(birleşme) di un governo cecoslovacco(çekyalı) in
esilio(sürgünde) seguì, nell’estate del ’17, un accordo fra serbi(sırp)
croati(hırvat) e sloveni(slovenyalı) per la costituzione(birleşme) di uno stato
unitario(birlik)degli slavi(slav) del sud(güney)
I tentativi di pace di Carlo I
Il nuovo imperatore austriaco, Carlo I, succeduto a Francesco Giuseppe,
avviò(kurmak)negoziati(anlaşmalı) segreti in vista di(görüşünde) una pace
separata(ayrılmış). Ma le sue proposte furono respinte(reddedilmiş)
dall’Intesa
Benedetto XV e l’«inutile strage»
Non ebbe miglior fortuna un’iniziativa promossa(ilan edilmiş) dal papa
Benedetto XV che invitò(davet etmek)i governanti(yönetici) a porre fine
all’«inutile strage»
14.9 L’Italia e il disastro di Caporetto
Il cedimento(düşüş) dell’esercito russo consentì(dayanmak) agli austriaci di
far affluire(hzaır bulmak) nuove forze e di impegnarle(rehine vermek) sul
fronte italiano
Il 24 ottobre gli austro-tedeschi sfondano(hamle yapmak) le linee a
Caporetto e avanzano(ilerlemek) fino al Piave
La stanchezza delle truppe italiane
Anche per l’Italia il 1917 fu l’anno più difficile della guerra
Cadorna ordinò(düzenlemek) una nuova serie di offensive sull’Isonzo, con
risultati modesti(mesafeli)
Tra i soldati le manifestazioni di protesta e i gesti(jest) di
insubordinazione(asilik) si fecero più frequenti(sık olan)
I moti (hareket)di Torino dell’agosto ‘17
Fra la popolazione civile si moltiplicavano i segni di
malcontento(hoşnutsuzluk) per i disagi(utanma) causati(neden
olan)dall’aumento dei prezzi e dalla carenza(eksiklik) dei generi
alimentari(beslenme türü)
Lo sfondamento(ani saldırı) di Caporetto (24 ottobre 1917)
Il 24 ottobre 1917, un’armata(silahlandırma) austriaca rinforzata(geliştirmek)
da 7 divisioni tedesche attaccò le linee italiane sull’alto Isonzo e
sfondò(hamle yapmak) nei pressi(vasıtasıyla) del villaggio(kasaba) di
Caporetto. Gli attaccanti(saldırgan) avanzarono(ilerlemek) nel Friuli,
mettendo in atto(eyleme koyulmak) per la prima volta la nuova tattica(taktik)
dell’infiltrazione(gizlice sızma) (penetrare rapidamente senza preoccuparsi di
rafforzare(sağlamlaştırmak) le posizioni). La manovra fu efficace
La ritirata(kaldırılmış) del Piave
Solo due settimane dopo un esercito praticamente dimezzato(yarıya
indirmek) riusciva ad attestarsi(tanıklık etmek) sulla nuova linea
difensiva(savunucu) del Piave
Le cause della sconfitta
Paradossalmente( umulanın aksine)la svolta(öenmli gelişme) imposta(vergi)
dalla disfatta(yenilgi) di Caporetto finì con l’avere ripercussioni(olumsuz
sonuç) positive sull’andamento(gidişat) della guerra italiana
I soldati si trovarono a combattere(savaşmak
) una guerra difensiva, contro un nemico che occupava una parte del
territorio nazionale: ciò contribuì(katkıda bulunmak) a rendere più
comprensibili(anlaşılır)gli scopi(hedef) del conflitto(çatışma) e ad
aumentare il senso di coesione(bağlılık) patriottica
Il generale Cadorna fu rimosso(çıkarılmış) dal comando(yönetim) e
sostituito(yedeği olmak) da Armando Diaz. Il nuovo capo di stato maggiore si
mostrò meno incline(eğilimli) all’uso indiscriminato(ayrım yapmayan) dei
mezzi repressivo(baskılayıcı) e più attento(dikkatli) alle esigenze(ihtiyaç) dei
soldati. Il comando supremo(en önemli) mise in atto una serie di
provvedimenti(önlem) volti a (kere) sollevare(yardım etmek) le condizioni
materiali(madde) dei soldati: vitto(yiyecek içecek) più abbondante(bol),
licenze(izin) più frequenti(sık olan), maggiori possibilità di svago(eğlence)
A cominciare dall’inizio del ’18, fu svolta un’opera sistematica(sistematik) di
propaganda fra le truppe, attraverso la diffusione(yayılım) dei giornali di
trincea(sığınak) e la creazione(yaratma) di un Servizio P (cioè propaganda)
14.10 Rivoluzione o guerra democratica?
La rivoluzione d’ottobre in Russia
Nell’ottobre del calendario russo (novembre per noi),
un’insurrezione(ayaklanma) guidata dai bolscevichi rovesciava(döndürmek) il
governo provvisorio(geçici). Il potere fu assunto(işe alınan) da un governo
rivoluzionario presieduto(başkanlık eden) da Lenin, che decise
immediatamente(aniden) di por fine alla guerra e dichiarò la sua
disponibilità(mevcudiyetlik) ad una pace “senza annessioni(ilhak) e senza
indennità(yardım)”, firmando subito dopo un armistizio(ateşkes) con gli
imperi centrali
La pace di Brest-Litovsk (marzo 1918)
La pace fu stipulata(şartları koşulları belirli) il 3 marzo 1918 nella città di
Brest-Litovsk. Con la pace Lenin riuscì a dimostrare al mondo che la
trasformazione(dönüşüm) della guerra imperialista(emperyalist) in
rivoluzione era realmente(gerçekten) attuabile(pratik)
La guerra di Wilson
Per rispondere alla sfida(zor iş) lanciata da Lenin, gli stati dell’Intesa
dovettero a loro volta accentuare(vurgulamak) il carattere
ideologico(ideolojik) della guerra, presentandola(temsil eden) sempre più
come una crociata(haçlı seferi) della democrazia contro
l’autoritarismo(otoriterizm), come una difesa(savunma) della libertà dei
popoli. Questa concezione(başlangıç kavram) trovò il suo
interprete(yorumcu) nel presidente americano Wilson
I quattordici punti
Nel gennaio 1918 Wilson precisò(açıklamak)le linee ispiratrici(ilham verici)
della sua politica in un organico programma di pace in 14 punti:
oltre a invocare(çağırmak) il ripristino(yeniden kurma) della libertà di
navigazione(navigazyon), l’abbassamento(azalma)delle barriere(engel)
doganali(gümrüksel), la riduzione(küçültme) degli armamenti(donatma)
formulava(planlamak) alcune proposte circa il nuovo assetto(durum)
europeo basate sull’affermazione(ifade iddia) del diritto di
autodecisione(özgür irade) dei popoli e sul principio(ilke)di
nazionalità(milliyetçilik): piena reintegrazione(yeniden kurma) del Belgio,
della Serbia e della Romania, evacuazione(binayı boşaltma) dei territori russi
occupati dai tedeschi, restituzione(eski haline getirme) alla Francia
dell’Alsazia e della Lorena, possibilità di sviluppo autonomo(özerk
bağımsız) dei popoli soggetti all’Impero austro-ungarico e a quello turco,
rettifica(hakkını vermek) dei confini italiani secondo le linee indicate(işaretli)
dalla nazionalità;
si proponeva(önermek)infine(son olarak), l’istituzione(kurum) di un nuovo
organismo internazionale, la Società delle Nazioni, per
assicurare(garantilemek) il mutuo(karşılıklı) rispetto delle norme di
convivenza(birlikte yaşama) fra i popoli.
Una rivoluzione diplomatica(diplomatik)
Per la verità i governanti dell’Intesa non condividevano(paylaşmak)
affatto(hiç) il programma wilsoniano, ma vincolati(kısıtlanmış) come erano al
raggiungimento(üstesinden gelme) dei rispettivi obbiettivi, dovettero
ugualmente(eşit şekilde) far mostra(gösteri) di accettarlo:
sia perché avevano troppo bisogno dell’aiuto americano
sia perché speravano che il wilsonismo costituisse(oluşturmak) un
valido(geçerli) antidoto(çare) contro la diffusione(yayılım) rivoluzionaria che
veniva dalla Russia bolscevica
14.11 L’ultimo anno di guerra
Prima che la presenza(mevcudiyet) degli americani divenisse
consistente(oldukça büyük), nella primavera del 1918 i comandi(komandan)
austriaco e tedesco tentarono(cezbetmek) un ultimo sforzo(zorlama),
facendo affluire( hazır bulunmak)dal fronte russo forze massicce(sıkı). Ma le
offensive(saldırı) sul fronte tedesco e sul fronte italiano fallirono(başarısızlığa
uğramak)
L’ultima offensiva austro-tedesca (primavera)
L’inizio del 1918 vedeva ancora i due schieramenti(mevzilenme) in una
situazione di sostanziale(önemli) equilibrio(denge)sul piano militare
L’offensiva tedesca sul fronte francese
La partita(parti) decisiva(kararlı) continuava a giocarsi sul fronte francese. Fu
qui che lo stato maggiore tedesco tentò(cezbetmek)la sua ultima e
disperata(ümitsiz) scommessa(riskli iş) impegnando tutte le forze rese
disponibili(mevcut) dalla firma(imza) della pace con la Russia. Negli ultimi
giorni di marzo, i tedeschi riuscirono a sfondare(hamle yapmak). In giugno
l’esercito di Hindenburg era di nuovo sulla Marna e Parigi era sotto il
tiro(atış) dei nuovi cannoni(bombardıman silahı top) tedeschi a lunga
gittata(atış menzili). A metà luglio un ultimo attacco sulla Marna fu fermato
dagli anglo-francesi, che agivano(harekete geçmek) ora sotto un comando
unificato(birleşmiş) affidato(teslim edilmiş) al generale(general)francese Foch
e cominciavano a giovarsi(faydalı olmak) del massiccio(sıkı) apporto(katkı)
degli USA
L’offensiva austriaca sul fronte italiano
Sempre in giugno, gli austriaci tentarono(cezbetmek) di sferrare(başlatmak) il
colpo decisivo sul fronte italiano attaccando in forza sul Piave, ma furono
respinti(red)
L’Intesa al contrattacco(karşı saldırı) sul fronte francese (luglio)
Alla fine di luglio le forze dell’intesa(itilaf) passarono al contrattacco. Nella
grande battaglia(savaş) di Amiens, i tedeschi subirono la prima grave
sconfitta sul fronte occidentale. Da quel momento cominciarono ad
arretrare(geri çekilmek) lentamente(yavaşça)
La crisi politica in Germania
L’ingrato(takdir edilmeyen) compito di aprire le trattative( pazarlık)di pace fu
affidato(teslim etmek) a un nuovo governo di coalizione(koalisyon)
democratica, formatosi(oluşmuş)ai primi di ottobre con la
partecipazione(katılım) dei socialdemocratici(sosyaldemokratlar) e dei
cattolici del centro. Mentre la Germania cercava invano(boş yere) una
soluzione di compromesso(anlaşma), i suoi alleati(mütteffik)
crollavano(çökmek)militarmente(askeri anlamda). La prima a
cedere(vazgeçmek), alla fine di settembre, fu la Bulgaria. Un mese dopo era
l’Impero turco.
Il crollo dell’Austria-Ungheria
Alla fine di ottobre si consumò(tüketmek) la crisi finale dell’Austria-Ungheria.
Cecoslovacchi e slavi del sud diedero vita a stati indipendenti.
Vittorio Veneto
Quando il 24 ottobre gli italiani lanciarono(fırlatmak) un’offensiva sul fronte
del Piave, l’Impero era ormai in piena crisi. Sconfitti(yenilgi)sul campo(alan)
nella battaglia di Vittorio Veneto, gli austriaci non riuscirono a
organizzare(düzenlemek) una resistenza(direnç) per la defezione(taraf
değiştirme) dei reparti(bölüm) cechi e ungheresi e il 3 novembre firmarono a
Villa Giusti l’armistizio con l’Italia
La rivoluzione in Germania
Intanto(bu sırada) la situazione precipitava(itibar kaybetmek) anche in
Germania. I marinai(denizci) si ammutinarono(isyan etmek) e diedero vita
insieme agli operai delle città a consigli(konsey) rivoluzionari ispirati(ilham
almış) all’esempio russo. Un socialdemocratico(sosyal demokrat
), Friederich Ebert, fu proclamato(duyurmak) il 9 novembre a capo del
governo, mentre il Kaiser fu costretto a fuggire(kaçmak) in Olanda
L’armistizio di Rethondes
L’11 novembre i delegati(temsilci) tedeschi firmavano l’armistizio nel
villaggio francese di Rethondes, accettando: consegna(dağıtım)
dell’armamento(silahlanma) pesante e della flotta(donanma),ritiro(kaldırma
inziva) al di qua del Reno(Ren)delle truppe, annullamento(iptal) dei
trattati(anlaşma) con la Russia e la Romania, restituzione(eski haline getirme)
unilaterale(tek taraflı)dei prigionieri
Il bilancio(denge) della guerra
La Germania perdeva per fame(itibar) e per stanchezza, per
esaurimento(tükenme) delle forze morali(ahlaki) e materiali(maddi), ma
senza essere stata schiacciata(ezmek) sul piano militare. La guerra nata da
una contesa(anlaşmazlık) locale si chiudeva, non solo con un tragico
bilancio(denge) di perdite umane( 8 milioni e mezzo di morti, oltre 20 milioni
di feriti gravi e mutilati(sakatlanmış)), ma anche con un drastico(sert)
ridimensionamento(iş faaliyetinin azalması) del peso politico del vecchio
continente(kıta) sulla scena internazionale
14.12 I trattati di pace e la nuova carta d’Europa
Il compito dei vincitori(kazananların görevi)
Un compito di eccezionale(fevkalade) difficoltà era quello che
attendeva(beklemek) gli stati impegnati(meşgul) nella conferenza(konferans)
di pace, i cui lavori si aprirono(çekip çıkarmak)il 18 gennaio 1919 nella
reggia(saray) di Versailles
La difficile applicazione(uygulama) dei quattordici punti
Quando la conferenza si aprì, era convinzione(fikir)diffusa che la
sistemazione(görev) dell’Europa postbellica(savaş sonrası) si sarebbe fondata
essenzialmente(özünde) sul programma indicato da Wilson. In pratica però,
la realizzazione(gerçekleştirme) del programma wilsoniano si
rivelò(açıklamak) assai(büyük çapta) problematica; non era facile
applicare(uygulamak) i principi di nazionalità(milliyetçilik) senza
rischiare(riske atmak) di far nascere nuovi irredentismi(irredantizm).
Inoltre(ayrıca) quei principi(ilke) non sempre erano compatibili(geçimli) con
l’esigenza(ihtiyaç) di punire in qualche(bazı) modo gli sconfitti(yenilgi)e di
premiare(ödüllendrmek)i vincitori.
Pace democratica e pace punitiva
Il contrasto(zıt) fra l’ideale di una pace democratica e l’obbiettivo(hedef)
di una pace punitiva(cezalandırıcı) risultò(sonucu olmak) evidente
(açık)soprattutto quando furono discusse(tartışılmış) le condizioni da
imporre(emir vermek) alla Germania. I francesi non si
accontentavano(sevindrimek) della restituzione(borcu geri ödeme)
dell’Alsazia-Lorena, ma chiedevano di spostare(taşımak) i loro
confini(sınır) sino alla(e kadar) riva(kıyı) sinistra del Reno. Ma questi
progetti incontravano l’opposizione(zıtlık) di Wilson e quella, meno
esplicita(açık sözlü), degli inglesi, contrari allo strapotere(aşırı güç) di un
unico stato sul continente(kıta). La Germania poté così limitare le
amputazioni(uzvun kesilmesi) territoriali, ma subì una serie di
clausole(şart) che, se eseguite(gerçekleştirilmiş) integralmente(bütünüyle),
sarebbero state sufficienti(başarılı olmak) a cancellarla(iptal etmek) per
molto tempo dal novero(sınıf) delle grandi potenze
Il trattato di Versailles
Il trattato di pace con la Germania fu firmato il 28 giugno 1919. si trattò di
una vera e propria imposizione(dayatma), subita sotto la minaccia
dell’occupazione(işgal) militare e del blocco economico. Dal punto di
vista territoriale(topraksal) il trattato
prevedeva la restituzione(borcu geri ödeme) dell’Alsazia-Lorena, il passaggio
alla ricostituita(yenilenme) Polonia dei alcune regioni orientali(doğu
bölgeleri) (l’alta Slesia, la Posnania e una striscia(uzun parça) della
Pomerania) per consentire(dayanmak) al nuovo stato di affacciarsi(uğramak)
sul Baltico(Baltik) e di accedere(giriş yapmak) al porto di Danzica(Gdansk).
Questa città veniva tolta(çıkarılmış) alla Germania e
trasformata(dönüştürülmüş) in città libera. La Germania perse inoltre(ayrıca)
le sue colonie e dovette impegnarsi(rehine vermek) a rifondere(parayı geri
ödemek) ai vincitori, a titolo(başlık) di riparazioni(onarma), i danni(zarar)
seguiti(takip eden)in conseguenza del(sonucu olan) conflitto(çatışma). Per
finire la Germania fu costretta ad abolire(iptal etmek) il servizio di leva(vasıta
kol), a rinunciare(vazgeçmek) alla marina(deniz kuvvetleri) da guerra, a
ridurre(azaltmak) la consistenza(sabitlik)del suo esercito a 100.000 uomini
dotati(yetenekli) solo di armamento(silahlanma) leggero(hafif) e a lasciare
smilitarizzata(sivilleştirmek) l’intera valle(vadi) del Reno, che sarebbe stata
presidiata(personel sağlanmış) per 15 anni da truppe inglesi francesi e
belghe(belçikalı)
La dissoluzione(ayrışma) dell’Impero asburgico
Un problema diverso era costituito dalla dissoluzione dell’Impero asburgico.
A fare le spese della nuova sistemazione(görev) furono i gruppi
etnici(etnik)tedesco e ungherese, che avevano avuto una posizione
dominante(baskın) nella duplice(çift yönlü) monarchia e che furono
trattati(davranan) alla stregua(rekabet etmek) di popoli vinti. La nuova
repubblica d’Austria si trovò ridotta(sığınak) entro un territorio di appena
85.000 km2 ; Vienna era ormai una
capitale(başkent)sproporzionata(orantısız) alle dimensioni(boyut) e alle
risorse(kaynak) del piccolo stato. L’indipendenza austriaca sarebbe stata
affidata(teslim etmek) alla tutela della Società delle Nazioni: una formula che
serviva a mascherare(gizlemek) l’opposizione delle potenze
vincitrici(kazanan)all’eventualità(olay olasılık) di un’unificazione(birleşme)
con la Germania. Un trattamento(davranış) severo(sert) toccò all’Ungheria
che perse tutte le regioni slave fin allora(e kadar) dipendenti da Budapest
Le nuove nazioni
I polacchi della Galizia si unirono alla nuova Polonia. I
boemi(Bohemyalı) e gli slovacchi(Slovak) confluirono(birleşmek) nella
repubblica della Cecoslovacchia. Gli slavi del sud(güney) si unirono a
Serbia(Sırbistan) e Montenegro per dar vita alla Jugoslavia. Il nuovo
assetto(durum)balcanico era completato(tamamlanmış)
dall’allargamento(genişletme) della Romania, dal ridimensionamento(iş
faaliyetinin azalması) della Bulgaria e dalla quasi completa
estromissione(hariç tutma) dall’Europa dell’Impero ottomano
I rapporti con la Russia
Le potenze occidentali non riconobbero la Repubblica socialista, anzi(tersine)
cercarono di abbatterla(yıkmak) aiutando in ogni modo i gruppi
controrivoluzionari(yenilikçilik karşıtı). Furono invece riconosciute e
protette(korunmuş) le nuove repubbliche indipendenti che si erano formate
con l’appoggio(destek) dei tedeschi nei territori baltici(Baltik) perduti dalla
Russia: la Finlandia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania. La nuova Russia si
trovò così circondata( çevrelemiş)da una cintura(kemer) di stati-cuscinetto
(milyatağı)(le 4 repubbliche baltiche, la Polonia e la Romania) che le erano
tutti fortemente(güçlü bir şekilde) ostili(saldırgan)
Un equilibrio delicato(hassas)
L’Europa contava(hesaplamak) ben 8 nuovi stati sorti(tür) dalle rovine(yıkım)
dei vecchi imperi. Ad essi si sarebbe aggiunto, nel 1921, lo stato libero
d’Irlanda.
Le contraddizioni(tutarsızlık)della Società delle nazioni(milletler cemiyeti)
Nelle intenzioni(amaç) di Wilson ad assicurare(garantilemek) il rispetto dei
trattati(davranış anlaşma) e la salvaguardia(koruyucu önlem) della pace
avrebbe dovuto provvedere(ön görmek) la Società delle nazioni, la cui
istituzione(kurum) fu ufficialmente(resmi olarak) accettata da tutti i paesi
partecipanti(katılımcı) alla conferenza di Versailles(Versay konferansı). Il
nuovo organismo(organizma) sopranazionale( uluslarüstü)nasceva
minato(sarsılmış) in partenza da(katılımında) profonde
contraddizioni(tutarsızlık), più grave di tutte l’esclusione(dahil etmeme)
iniziale dei paesi sconfitti(yenilen)e della Russia
La mancata adesione(anlaşma) degli Stati Uniti
Ma il colpo(vuruş) più grave ed inatteso(beklenmeyen) lo ricevette(almak)
proprio dagli Stati Uniti. Il senato(senato) respinse(reddetmek) nel marzo
1920 l’adesione(anlaşma) alla Società delle nazioni. Wilson
gravemente(ağır bir şekilde) ammalato(rahatsız), non si ripresentò(yeniden
sunmak) alle elezioni presidenziali(başkanlıkla ilgili) del ’20. cominciava
per gli USA una stagione di isolazionismo(yanlızlaşma). Quanto alla(e
gelince) Società delle nazioni essa finì con l’essere egemonizzata(hakim
olan) da Gran Bretagna e Francia e non fu in grado di(yapabilen)
prevenire(önlemek) nessuna crisi internazionale
CAPITOLO 15: LA RIVOLUZIONE RUSSA
15.1 Da febbraio a ottobre
La rivoluzione di febbraio e il governo provvisorio(geçici)
Quando nel marzo 1917 (febbraio per il calendario russo) il regime zarista fu
abbattuto(tahrip olmuş) dalla rivolta(isyan) di Pietrogrado, la
successione(miras bırakma) fu assunta(üstlenmek) da un governo provvisorio
di orientamento(yönelim) liberale, presieduto(başkanlık etmek) dal
principe(prens) Georgij L’vov. Obbiettivo del governo era quello di
continuare la guerra e promuovere(terfi ettirmek)
l’occidentalizzazione(batılılaşma) del paese
Le forze politiche
Condividevano(paylaşmak) questa prospettiva(perspektif) anche i
menscevichi(menşevik), che si ispiravano ai modelli della socialdemocrazia
europea. I socialrivoluzionari(sosyal yenilikçiler) erano divisi in correnti
molto eterogenee(heterojen), ma quasi tutti ritenevano(olarak görmek)
inevitabile(kaçınılmaz) il passaggio
attraverso una fase(aşama) democratico-borghese. Per questo accettarono
di far parte del governo provvisorio, in cui il democratico-radicale(radikal)
Kerenskij assunse(üstlenmek) in ministero(bakan) della guerra
I bolscevici
Gli unici a rifiutare ogni partecipazione(katılım) al potere furono i bolscevichi,
convinti(ikna olan) che solo la classe operaia(işçi) avrebbe potuto
assumersi(üstlenmek) la guida(rehber) della trasformazione(dönüşüm) del
paese. Ma anch’essi assunsero sulle prime una posizione di attesa(bekleyiş).
Il consenso(kabul), o la neutralità, di tutte le forze politiche antizariste(çarlık
karşıtı) non furono tuttavia(rağmen) sufficienti per fondare(kurmak) su
solide(katı) basi il potere del governo provvisorio
I soviet
Come già era accaduto nel 1905, al potere legale(legal) del governo si era
subito affiancato( yanına konulmuş)e sovrapposto(birşeyin üzerine
yerleştirilmiş) il potere di fatto sei soviet
Il ritorno(geri dönüş) di Lenin
Nell’aprile del ’17, Lenin, leader dei bolscevichi, rientrò(tekrar girmek)in
Russia. Il viaggio(seyahat) era stato reso possibile dalla copertura(kaplama)
delle autorità tedesche che. Conoscendo le idee di Lenin, speravano di
indebolire(hafifletmek) la posizione di quanti(olarak) in Russia si battevano
per la prosecuzione(sürme) del conflitto
Le «tesi di aprile»
Giunto a Pietrogrado, Lenin diffuse un documento(döküman) in dieci punti
(le tesi di aprile) in cui poneva in termini immediati(ani) il problema della
presa(alma) del potere, rovesciando(dökmek döndürmek) la teoria marxista
ortodossa. L’obbiettivo era quello di conquistare(fethetmek) la maggioranza
nei soviet e di lanciare(fırlatmak) le parole d’ordine della pace e della terra ai
contadini poveri
Il problema della guerra
Questo programma consentì(dayanmak) al partito bolscevico di
allargare(genişletmek) sensibilmente(hassas bir şekilde) l’area dei suoi
consensi(kabul). Al tempo stesso si approfondiva(derinleştirmek) però la
frattura(ayrılma) con gli altri gruppi socialisti. Il primo episodio(olay) di
esplicita(direkt) ribellione(asileşme) al governo provvisorio si ebbe a
Pietrogrado a metà luglio, quando soldati e operai armati(silahlı)
scesero(inmek) in piazza per impedire(vazgeçirmek) la partenza(ayrılış) per il
fronte di alcuni reparti(bölüm). I bolscevichi tentarono(denemek) di
assumerne(üstlenmek) il controllo. Ma l’insurrezione(isyan) fallì(iflas etmek).
Alcuni leader bolscevichi furono arrestati(iflas etmek) o, come Lenin,
costretti(zorla) a fuggire(kaçmak)
Il governo Kerenskij
In agosto il principe(prens) L’vov si dimise(görevden uzaklaştırmak) e fu
sostituito(yerine bakmak) da Kerenskij. Il nuovo presidente(başkan) era però
screditato( itibarını sarsmak)dal fallimento(çöküş) dell’offensiva(saldırı) da lui
promossa(ilan edilen) in luglio; e i suoi tentativi(teşebbüs) di portare avanti
una politica personale gli avevano alienato(uzaklaştırmak) sia le simpatie del
suo stesso partito(parti)sia l’appoggio(destek) dei moderati che ormai gli
contrapponevano(ile karşılaştırmak) apertamente(açık bir şekilde)il nuovo
uomo forte della situazione, il comandante(komandan) dell’esercito generale
Kornilov.
Il tentativo(teşebbüs) di colpo di Stato e il rafforzamento(sağlamlaştırma) dei
bolscevici
Kornilov lanciò(fırlatmak) un ultimatum al governo chiedendo il
passaggio dei poteri alle autorità militari. Kerenskij reagì(tepki vermek)
facendo appello(çağrı) alle forze socialiste, compresi(kapsayan) i bolscevichi.
Si distribuirono(dağıtmak) armi(silah) alla popolazione(popülasyon) e si
incitarono(gaza getirmek) alla rivolta(isyan). Il tentativo di colpo di stato
militare fu così stroncato(eleştirmek). Ma ad uscire
rafforzati(sağlamlaştırılmış) furono soprattutto i bolscevichi, che
conquistarono(feth etmek) la maggioranza(büyüklük) nei soviet di Mosca e
Pietrogrado. Per Lenin la parola d’ordine era adesso: “tutto il potere ai
soviet”.
15.2 La Rivoluzione d’ottobre
Il progetto insurrezionale(asi)
La decisione di rovesciare(devirmek) con la forza il governo Kerenskij fu
presa dai bolscevichi il 23 ottobre. Lenin dovette superare(geçmek) forti
opposizioni(zıtlık), contrari all’insurrezione(Asi) erano due fra i più
autorevoli(güvenilir) leader del partito, Zinov’ev e Kamenev.
Trotzki
Favorevole(olumlu) era invece un altro leader, noto con lo
pseudonimo(takma ad) di Trotzkij ed eletto(seçilmiş)in settembre
presidente(başkan) del soviet di Pietrogrado; egli fu
l’organizzatore(düzenleyici) e la mente militare dell’insurrezione(ayaklanma)
La presa del potere
La mattina del 7 novembre (25 ottobre secondo il calendario russo), soldati
rivoluzionari e guardie(muhafız) rosse, dopo essersi assicurati(garantilemek)
durante la notte il controllo dei punti nevralgici(merkez) della capitale,
circondarono(sarmak) e isolarono(ayırmak) il palazzo d’inverno e se ne
impadronirono(çalmak zorla almak) incontrando scarsa(kıt) o nessuna
resistenza(direnç)
Il congresso dei soviet
Negli stessi giorni, si riuniva(tekrar bir araya getirmek) a Pietrogrado il
congresso panrusso(Pan rus) dei soviet (l’assemblea(toplantı) dei
delegati(temsilci) dei soviet di tutte le province). La coincidenza(tesadüf) di
date era stata voluta dai bolscevichi perché il congresso potesse
sanzionare(cezalandırmak) l’avvenuta(gelecek) presa del potere
I decreti(emir) sulla pace e sulla terra
Come suo primo atto il congresso approvò(uygun bulmak) due decreti(emir)
proposti personalmente(kişisel olarka) da Lenin. Il primo per una pace giusta
e democratica, senza annessioni(ilhak)e indennità(yardım). Il secondo
stabiliva che la grande proprietà terriera era abolita(iptal etmek) senza alcun
indennizzo(zararı gidermek)
Il governo rivoluzionario
Veniva frattanto(bu sırada) costituito un nuovo governo rivoluzionario,
composto esclusivamente(özel olarka) da bolscevichi di cui Lenin era
presidente, che fu chiamato Consiglio dei commissari(idareci) del popolo
L’opposizione
I menscevichi(menşevik), i cadetti(subay adayı) e la maggioranza dei
socialrivoluzionari protestarono(protesto etmek) vivacemente(aktif bir
şekilde) contro l’atto(eylem) di forza. Ma non organizzarono manifestazioni e
preferirono puntare(nişan almak) le loro carte(taktik harita)
sull’imminente(yaklaşan) convocazione(çağrı) dell’Assemblea
costituente(oluşturan), le cui elezioni erano state fissate(sabitlemek) per la
fine di novembre. I risultati delle urne costituirono una gravissima
delusione(hayal kırıklığı)per i bolscevichi; ebbero infatti meno di un quarto
dei seggi(mevki). Quasi scomparsi(yok olmak) dalla scena i menscevichi e i
cadetti, i veri trionfatori(zaferciler) delle elezioni(seçim) furono i
socialrivoluzionari. Ma i bolscevichi non avevano nessuna intenzione(amaç)
di rinunciare(vazgeçmek) al potere
Lo scioglimento(netice) della Costituente(bütünü oluşturan)
Riunitasi(tekrar bir araya getirmek) la prima volta i gennaio, la Costituente
fu immediatamente(aniden) sciolta(serbest) grazie all’intervento(araya
girmek) di militari bolscevichi, che obbedivano(itaat etmek) ad un ordine
del congresso dei soviet.
15.3 Dittatura e guerra civile
Le difficoltà del governo rivoluzionario
Se era stato facile per i bolscevichi impadronirsi(zorla almak) del potere,
molto più difficile si presentava il compito di gestire(yönetmek) questo
potere, di amministrare(yönetmek) un paese immenso(çok büyük), di
affrontare(kapışmak) i tremendi(berbat) problemi ereditati(miras kalan) dal
vecchio regime. Un compito reso(yapılmış) ancora difficile dal fatto che i
bolscevichi non potevano contare(hesaplamak) né sull’appoggio(destek)
delle altre forze politiche, né sulla collaborazione(işbirliği) degli strati(tabaka)
sociali più elevati(yüksek)
«Stato e rivoluzione»
I leader bolscevichi affermarono(iddia etmek) di voler procedere(ilerlemek)
rapidamente(hızlıca) alla costruzione(yapı) di un nuovo stato
proletario(proleter) ispirato all’esperienza della comune di Parigi, e
prevedeva che poi lo stato stesso si sarebbe avviato(kurmak) verso una
rapida estinzione(yok olma), le masse si sarebbero autogovernate(öz
hükümdarık) secondo i principi di democrazia diretta sperimentati(denenmiş)
nei soviet
Il problema della pace e il trattato di Brest-Litovsk
Per quanto(kadarıyla) riguardava(ilgili olmak) la guerra, l’ipotesi(varsayım) su
cui puntavano(yönelmek) i bolscevichi era quella di una
sollevazione(ayaklanma) generale dei popoli europei, da cui sarebbe
scaturita(dökülmek ortaya çıkmak) una pace equa. Ma questa ipotesi non si
realizzò. E i capi rivoluzionari si trovarono a trattare(davranmak) in
condizione di grave inferiorità(aşağılık düşüklük) con una potenza che già
occupava vaste(engin) zone dell’ex Impero russo. La pace separata(ayrılmış)
con la Germania, che fu conclusa(sonuçlanmış) il 3 marzo 1918 con la firma
del durissimo trattato di Brest-Litovsk, era una scelta priva di(sız) alternative
L’intervento dell’Intesa(İtilaf) e l’inizio della guerra civile(sivil)
Gravissime furono le conseguenze del trattato a livello dei rapporti
internazionali. Le potenze dell’Intesa considerarono( üzerinde düşünmek)
la pace di Brest-Litovsk come un tradimento(ihanet) e, in
risposta(cevaben cevap olarak), cominciarono ad appoggiare(desteklemek)
concretamente(somut olarak) le forze antibolsceviche(bolşevik karşıtı). Fra
la primavera e l’estate del 1918 si ebbero sbarchi(indirmek) di truppe
anglo-francesi prima nel Nord( kuzey) della Russia e poi sulle
sponde(kıyı) del Mar Nero, mentre reparti(bölüm) statunitensi(Amerikalı)
e giapponesi penetravano(zorla girmek) nella Siberia orientale(doğu)
La dittatura rivoluzionaria
Frattanto(bu sırada) il regime rivoluzionario accentuava(vurgulamak) i suoi
tratti(eylem) autoritari. Si era cominciato con la creazione(yaratma) di una
polizia politica, la Ceka. Nel giugno 1918 tutti i partiti d’opposizione(zıtlık)
vennero messi fuorilegge(kanun kaçağı) e fu reintrodotta(yeniden tanıtmak
geri getirmek) la pena di morte. Arresti(tutuklama) arbitrari(nedensiz) ed
esecuzioni(idam)sommarie(acele) di “nemici di classe” entrarono sin da (e
kadar)allora nella realtà quotidiana(günlük) del nuovo regime
L’Armata(silahlı) rossa
Si procedeva(ilerlemek) nel contempo(aynı zamanda) alla
riorganizzazione(yeniden düzenleme) dell’esercito, ricostituito(yeniden
oluşturmak) ufficialmente(resmi olarak) nel febbraio del ’18 col nuovo nome
di Armata Rossa degli operai e dei contadini. Trotzkij, servendosi(hizmet
etmek) anche di ufficiali del vecchio esercito zarista, fece di quella che
avrebbe dovuto essere una milizia(halk ordusu) popolare una potente(güç)
macchina da guerra. La creazione di un esercito efficiente(etkili)
consentì(dayanmak) alla Russia bolscevica di sopravvivere(sağ kalmak) allo
scontro(çarpışma) con i suoi numerosi(çok sayıda) nemici che pure(ayrıca)
erano superiori(üstün) sul piano militare. Le forze
controrivoluzionarie(yenilikçilik karşıtı) erano però divise e mal
coordinate(kötü düzende olan), e non riuscirono a guadagnarsi(kazanç elde
etmek) l’appoggio dei contadini.
La fine della guerra civile
Infine(son olarak), nell’estate del 1919, i “bianchi” persero l’appoggio diretto
ei governi occidentali, preoccupati per le proteste che l’intervento
suscitava(ortaya çıkmak) nei loro paesi e per la diffusione(yayılma) del
contagio(bulaşma) rivoluzionario fra gli stessi reparti(bölüm) inviati in Russia.
Nella primavera del ’20 le armate bianche erano sconfitte(yenilmek) e la
fase(aşama) più acuta(keskin) della guerra civile poteva
considerarsi(üzerinde düşünmek) esaurita(tükenmiş)
La guerra russo-polacca
Ma nel momento in cui trionfava(galip gelmek) sui suoi nemici interni, il
regime bolscevico dovette subire un inatteso(beklenmeyen) attacco esterno.
A sferrarlo(başlatmak), nell’aprile 1920, fu la nuova repubblica di Polonia.
L’esercito polacco dilagò(hızla yayılmak) entro(girişinde) i confini russi. La
reazione dei bolscevichi fu rapida ed efficace. Ai primi di agosto, dopo una
travolgente(karşı konulamaz) avanzata(ilerleme), l’Armata rossa giunse fino
alle(e kadar) porte di Varsavia. Ma, a fine agosto, una controffensiva(karşı
saldırı) polacca costrinse i russi ad una precipitosa(ani) ritirata(geri çekilme)
La pace con la Polonia
Si giunse infine(son olarak) alla conclusione(final) di un armistizio(ateş
kes) e quindi alla pace, nel marzo 1921. La Polonia vide in parte
accontentate(hoşnut memnun olan)le sue aspirazioni(arzulanan şey)
territoriali. La guerra contro l’aggressione(saldırı) straniera aveva
accresciuto(büyüyen) in Russia il senso di(anlamında) coesione(bağlılık)
nazionale
15.4 La Terza Internazionale
La prospettiva(perspektif) rivoluzionaria in Europa
Fra i dirigenti(yönetici) bolscevichi era diffusa l’idea che questa fosse una
situazione transitoria(geçici) e che alla lunga il regime comunista avrebbe
potuto sopravvivere(sağ kalmak yaşamak) solo con l’aiuto del
proletariato(işçi sınıfı) dell’Europa più progredita(ilerleyen).
La fondazione(kuruluş) della internazionale comunista (Terza internazionale)
Fu in questo clima(iklim) che Lenin decise di realizzare un progetto
concepito(tasarlanmış) fin dall’inizio della guerra: sostituire(yerine bakan)
alla vecchia Internazionale socialista una nuova Internazionale
“comunista”, che coordinasse(düzenlemek) gli sforzi(zorlama) dei partiti
rivoluzionari di tutto il mondo. La riunione costitutiva(oluşturmak)
dell’Internazionale comunista, o terza internazionale, ebbe luogo a Mosca ai
primi di marzo del 1919. Vi parteciparono(katılmak) una cinquantina(50 kişi)
di delegati(temsilci); nel suo primo anno di vita la nuova
organizzazione(düzen) non svolse(gerçekleştirmek) alcuna attività(aktivite) di
rilievo(yüksleti). La struttura e i compiti dell’internazionale comunista furono
fissati(sabitlenmiş) soltanto(sadece) nel II congresso(kongre). I
partecipanti(katılımcı)questa volta erano numerosi(çok sayıda) e
autorevoli(güvenilir) e rappresentavano 69 partiti operai di ogni parte del
mondo.
I «ventun punti»

Il problema centrale(merkezi) del congresso fu rappresentato dalle


condizioni per essere ammessi(kabul etmek) a farne parte. I partiti
aderenti(aynı hizada) al Cominter avrebbero dovuto ispirarsi(ilham almak) al
modello bolscevico, cambiare il proprio nome in quello di partito comunista,
difendere(savunmak) in tutte le sedi(yer) possibili la causa della Russia
sovietica e rompere(kırmak) con le correnti(akım) riformiste.
15.5 Dal comunismo di guerra alla NEP
Il dissesto(kararsızlık) economico
Quando i comunisti presero il potere, l’economia russa si trovava già in uno
stato di gravissimo dissesto, che la rivoluzione e le devastazioni(yıkım) della
guerra civile finirono col rendere(yapmak) ancor più completo(tam)
Il comunismo di guerra
A partire(yola çıkmak) dall’estate del ’18 il governo bolscevico cercò di
attuare(gerçekleştirmek) anche in campo(bölge) economico una politica più
energica e autoritaria(otoriter), che fu poi definita(tanımlanmış)
comunismo di guerra. Si cercò innanzitutto(öncelikle) di
risolvere(çözmek) il problema degli approvvigionamenti(tedarik) alle città.
Per questo furono istituiti(kurulmak) in tutti i centri rurali(kırsal) dei
comitati(komite) col compito di provvedere(sağlamak) all’ammasso(yığın
kargaşa) e alla distribuzione(dağıtım) di derrate(ürün): squadre(takım) di
operai e contadini poveri percorsero(geçmek) le campagne(köy)
requisendo(el koymak) il grano(buğday) degli agricoltori benestanti(zengin)
La statizzazione(kamulaştırma) dell’industria
In campo industriale(sanayiisel) il comunismo di guerra fu
inaugurato(habercisi olmak) da un decreto(emir) del giugno 1918 che
nazionalizzava(ulusallaştırmak) tutti i settori(sektör) più importanti. Si cercò
quindi di utilizzare(kullanmak faydalanmak) i vecchi quadri(görübtü tablo)
dirigenti( yönetici)delle imprese(başarı), spesso affiancandoli(desteklemek)
con funzionari(işlevsel) di partito, e di reintrodurre(yeniden giriş yapmak)
nelle fabbriche criteri(kriter) di efficienza(verimlilik). Grazie al comunismo di
guerra il regime bolscevico riuscì ad armare(silahlandırmak) e
nutrire(beslemek) il suo esercito.
Il fallimento(iflas) del comunismo di guerra
Ma sul piano economico l’esperienza si risolse(çözmek) in un totale(tüm)
fallimento(başarısızlık çöküş). Alla fine del 1920 il volume della
produzione(üretim) industriale(sanayiisel) era di ben 7 volte inferiore(aşağı)
a quello del 1913. le grandi città si erano letteralmente( harfi
harfine)spopolate( nüfusu azalmış)per la disoccupazione(işsizlik) e per la
fame(açlık). Nelle campagne i raccolti(toplanmış) dei cereali(tahıl)
risultavano(sonucu olmak) più che dimezzati(yarıya indirilmiş) rispetto
all’anteguerra(savaş öncesi). Il commercio privato(özel), formalmente(resmi
olarak) vietato(yasak), fioriva(çiçek açmak) nell’illegalità(yasaya aykırılık) con
gli inevitabili(beklenen)fenomeni(fenomen) di borsa nera(kara borsa).
Allontanatosi(uzaklaşmak) l’incubo(kabus) del ritorno(geri dönüş) del
vecchio regime, i contadini manifestarono(göstermek) sempre più
chiaramente(açıkça)la loro insofferenza(tahammülsüzlük)
La carestia(kıtlık)
La crisi raggiunse il culmine(en yüksek nokta) nella primavera estate del ’21,
quando, per l’effetto congiunto(işbirliği ile yapılan) della guerra civile(sivil)e
di un anno di siccità(kuraklık), una terribile carestia colpì(vurmak) le
campagne, provocando la morte di almeno 3 milioni di persone
Il dissenso(anlaşmazlık) operaio
Non meno imbarazzante(utandırıcı) per il potere comunista era il dissenso
che cominciava a serpeggiare(kıvrılmak dolambaçlı olmak) fra gli operai. In
quello stesso marzo del ’21 si tenne(tutmak) a Mosca il X congresso(kongre)
del partito comunista. Sul piano politico il congresso segnò(işaretlemek) la
fine(son) di ogni aperta(açıklık) dialettica(mantık) all’interno del partito,
vietando la costituzione(kurma birleşik) di correnti(akım)
organizzate(düzenlenmiş). In materia economica si abbandonò(terk etmek)
l’esperimento(deney)del comunismo di guerra
La Nep
La nuova politica economica (Nep) aveva l’obiettivo principale(temel) di
stimolare(canlandırmak) la produzione agricola(tarım üretimi) e di
favorire(katkıda bulunan) l’afflusso(akın) dei generi alimentari(beslenme)
verso le città. Ai contadini si consentiva( dayanmak) ora di vendere sul
mercato le eventuali(muhtemel) eccedenze(aşırılık), una volta che avessero
consegnato(dağıtmak) agli organi statali(devletsel) una quota(yükske yer)
fissa(sabit) dei raccolti(toplanmış). La liberalizzazione(serbestleştirme) si
estese(genişletmek) anche al commercio e alla piccola industria. Lo stato
mantenne comunque(ne olursa olsun) il controllo delle banche e dei
maggiori gruppi industriali
La ripresa(geri dönüş) produttiva(üretken)
Accolta(karşılama) con generale favore(iyilik), la Nep ebbe
conseguenze(sonuç) indubbiamente(şüphesiz olarak) benefiche(faydalı) su
un’economia del tutto stremata(bitkin)
Gli effetti della liberalizzazione(serbestleşme)
Nelle campagne favorì(katkıda bulunan) il riemergere(tekrar ortaya çıkmak)
del ceto(sosyal sınıf) dei contadini ricchi. La liberalizzazione del
commercio aumentò(arttırmak) la disponibilità(kullanılırlık mevcudiyetlik) di
beni di consumo(tüketim). Se le piccole imprese(başarı) realizzarono
apprezzabili( sezilebilir)progressi(ilerleme), la grande industria di stato
stentava(zor durumda olmak) a riprendere(yeniden almak) slancio(hız),
anche per la ristrettezza(yetersizlik) del mercato interno. In queste condizioni
l’industria non era in grado di(yapabilen) dare lavoro a tutti quelli che ne
avevano bisogno. I salari(maaş), pagati nuovamente(yeniden) in
denaro(bahşiş olarak), erano in genere(genelde)piuttosto(den ziyade) bassi,
mentre la contrattazione(pazarlık) era resa difficile dall’assenza(yokluk) di
una vera organizzazione(düzen) sindacale(işçi sendikası). Proprio la classe
operaia risultò(sonucu olmak) così la maggiore sacrificata(feda etmek) dalle
scelte della Nep.
15.6 L’Unione Sovietica: Costituzione(birleşme) e Società
La costituzione del 1918
La prima costituzione della Russia rivoluzionaria era stata
varata(uygulamaya koymak) nel luglio del ’18, in piena guerra civile, e
rispecchiava(yansıtmak) l’originaria(ilk) impostazione(temel durum)
operista(işçi) e consiliare(tavsiye etmek) del gruppo dirigente(temsilci)
bolscevico
Le repubbliche sovietiche
La costituzione(birleşme) prevedeva inoltre(ayrıca) che il nuovo stato
avesse carattere federale(federal), rispettasse(saygı duymak)
l’autonomia(bağımsızlık) delle minoranze etniche e si aprisse
all’unione(birleşme), su basi di parità(eşitlik), con altre future repubbliche
sovietiche.
Nel dicembre del ’22 i congressi dei soviet delle singole repubbliche decisero
di dar vita all’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche
L’Urss e la costituzione(birleşme) del 1924
La nuova costituzione dell’Urss, approvata(kabul etmek) nel 1924, dava vita
ad una struttura istituzionale(kurumsal), in cui il potere supremo(en önemli)
era affidato(teslim etmek) al Congresso dei soviet dell’Unione
La dittatura del partito
Il potere reale(gerçek) era però nelle mani del Partito comunista. Era il
partito a fornire(sağlamak) le direttive(emir) ideologiche e politiche. Era il
partito a controllare(kontrol eden) la potentissima(çok güçlü) polizia politica.
Era il partito a proporre(önermek) i candidati(aday) alle elezioni(seçme) dei
soviet che avvenivano(meydana gelmek) su lista unica(tek) e con voto(oy)
palese(açık).
Rivoluzione e società
Come tutti i rivoluzionari dei tempi moderni, anche i comunisti russi
miravano a(hedef almak) cambiare la società nel profondo(derinden), a
creare una cultura adatta(adapte olmak) alla realtà socialista che si
voleva costruire(oluşturmak). Lo sforzo(zorlama) dei bolscevichi si
concentrò(yoğunlaştırmak) soprattutto(özellikle) in due direzioni(yoğunluk):
l’educazione(eğitim) della gioventù(gençlik) e la lotta(savaş) contro la chiesa
ortodossa, in quanto(sıfatıyla) espressione(ifade) di una visione del mondo
che si voleva estirpare(tamamen yok etmek) perché incompatibile(birbiriyle
anlaşmayan) con i fondamenti(temel neden) materialisti(maddeci yüzeysel
kişi) della dottrina(öğreti) marxista.
La lotta contro la Chiesa ortodossa
L’influenza(etki) della chiesa ortodossa non fu del tutto
eliminata(durdurmak), ma certo drasticamente(sertçe)
ridimensionata(küçültülmüş). La chiesa ortodossa era, già prima della
rivoluzione, indebolita(hafifletilen) e screditata(itibarını sarsamk) da una
troppo lunga tradizione di dipendenza(dayanma) dal vecchio ordine politico.
A partire dal 1925, allentatasi(gevşetmek) la stretta repressiva(baskılayıcı) nei
suoi confronti, si adattò(adapte etmek) a vivere negli spazi limitatissimi che il
regime(rejim) decise(kesin) di concedergli(vermek).
La famiglia e i rapporti fra i sessi
Il governo rivoluzionario stabilì(sabitlemek) tra i suoi primi atti(eylem) il
riconoscimento(tanıma) del solo matrimonio(evlilik nişan) civile(sivil) e
semplificò(sadeleştirmek) al massimo le pratiche per il divorzio(boşanma).
Nel 1920 fu legalizzato(legalleştirmek) l’aborto(kürtaj). Fu
proclamata(duyurmak) l’assoluta(mutlak) parità(eşitlik) fra i sessi e la
condizione(şart) dei figli illegittimi(evlilik dışı)fu equiparata(eşit görmek) a
quella dei legittimi(meşru evlilikle olan). Nonostante(rağmen) tutto ciò
furono ben presto(hazırlıklı) emarginate(izole etmek) le posizioni di coloro
che ritenevano(olarak görmek) che la rivoluzione avrebbe dovuto portare
all’assoluta libertà sessuale e alla scomparsa(gözden kaybolma) della
famiglia. L’istruzione(öğretim) fu resa obbligatoria(zorunlu) fino all’età di 15
anni. Si cercò di collegare(bağlamak) la scuola al mondo della
produzione(üretim), privilegiando(tercih etmek) l’istruzione(öğretim) tecnica
su quella umanistica. E ci si preoccupò(endişelenmek), nel contempo(aynı
zamanda), di formare(yapmak oluşturmak) ideologicamente(ideolojik olarak)
le nuove generazioni(jenerasyon) incoraggiando(teşvik etmek)
l’iscrizione(kayıt) in massa(yoğunlukta) nell’organizzazione(organizasyon)
giovanile(gençlik) del partito
Gli intellettuali e la rivoluzione
Parecchi(hatırı sayılır) intellettuali di prestigio(saygınlık) andarono ad
ingrossare(genişlemek) le file(sıra)dell’emigrazione(göç etme) politica. Ma i
più si gettarono(atmak) con entusiasmo(şevk canlılık istek)
nell’esperienza(deneyim) rivoluzionaria, tentando(cezbetmek) di
trasferirne(nakletmek) contenuti(içerik) e valori nei propri settori di
attività(aktivite).
La stagione(mevsim)delle avanguardie(öncü)
In una prima fase queste tendenze(eğilim) d’avanguardia(öncülük) furono
guardate con simpatia(cana yakınlık) dalle autorità(otorite). Furono gli anni
della poesia di Majakovskij, della pittura(sanat) astrattista(soyutlayıcı) di
Malevic e dei primi film di Ejzenstein. A partire dalla metà degli anni ’20, la
libertà artistica(sanatçı) fu sempre più condizionata(şartlı)
15.7 Da Lenin e Stalin: il socialismo in un solo paese
L’ascesa( yükselme)di Stalin
Nell’aprile del 1922 l’ex commissario(yönetici) alle nazionalità(milliyet) Stalin,
fu nominato(atamak) segretario(sekreter) generale(genel) del partito
comunista dell’Urss. Poche settimane dopo, Lenin fu colpito(vurulmak) dal
primo attacco(saldırı) di quella malattia che lo avrebbe condotto( iletmek)alla
morte(ölüm) nel gennaio 1924. Con la malattia di Lenin e la quasi(hemen
hemen) contemporanea(modern) ascesa(yükseliş) di Stalin alla
segreteria(sekreterlik) del partito le cose cambiarono rapidamente(hızlıca). I
dissensi(anlaşmazlık) interni(iç) si fecero più aspri(zorlu) e si
intrecciarono(örmek) con una sempre più scoperta(keşif) lotta per la
successione(miras bırakma)
Il problema della burocratizzazione(bürokratikleşme): Trotzkij
contro(karşı)Stalin
Il primo grave scontro(çarpışma) ebbe per oggetto il problema della
centralizzazione(merkezleşme) e della burocratizzazione del partito e degli
enormi(çok büyük) poteri che si andavano accumulando(biriktirmek) nelle
mani del segretario generale Stalin. Protagonista(baş karakter)
sfortunato(şansız) della battagli(savaş) volta a
(kereliğine)limitare(sınırlandırmak) le prerogative(hak)
dell’apparato(düzenek sistem) fu Lev Trotzkij.
Trotzkij era il più autorevole(güvenilir) e popolare(halkla ilgili) dopo Lenin fra
i capi(başlar yöneticiler) bolscevichi. Ma era anche, proprio per questo,
isolato(ayrı tutulmuş) rispetto agli altri leader di primo piano(plan) (Zinov’ev,
Kamenev, Bucharin) che respinsero(reddetmek) le sue critiche(eleştiri) alla
gestione(yönetme) del partito e fecero blocco(engel) col segretario generale
Le tesi(tez)di Trotzkij
Lo scontro(çatışma) fra Trotzkij e Stalin non riguardava(ile ilgili olmak) solo il
problema della burocratizzazione. Trotzkij collegava(bağlamak)
l’involuzione(karışıklık) del partito all’isolamento(yalnızlık)
internazionale(uluslararası) dello stato sovietico(sovyetik). L’Urss doveva,
dunque(dolayısıyla), da un lato(açı) accelerare(hızlandırmak) i suoi ritmi di
industrializzazione(sanyiileşme), dall’altro concentrare i suoi sforzi(zorlama)
nel tentativo(teşebbüs) di favorire(katkıda bulunmak)
l’estendersi(genişletmek) del processo(süreç) rivoluzionario
nell’Occidente(batı) capitalistico
Stalin e il «socialismo in un solo paese»
Contro questa tesi (rivoluzione permanente(kalıcı olarak)) scese in campo lo
stesso Stalin. Egli sosteneva(desteklemek) che, nei brevi tempi, la vittoria del
“socialismo in un solo paese” era possibile e probabile(muhtemelen) e che
l’Urss aveva in sé (kendi içinde sahip olmak) la forza sufficiente(başarılı)a
fronteggiare(karşı koymak dikkate almak) l’ostilità(düşmanlık) del mondo
capitalista
La sconfitta(yenilgi) di Trotzkij
L’atteggiamento(tavır) delle potenze europee, che fra il ’24 e il ’25 si decisero
a riconoscere(kabul etmek) lo stato sovietico e ad instaurare(yapmak) con
esso normali rapporti diplomatici(diplomatik), finì col
rafforzare(sağlamlaştırmak) implicitamente(dolaylı olarak) Stalin
Lo scontro(çarpışma) sulla politica economica
Una volta sconfitto(yenilgi) Trotzkij, venne meno però il
principale(temel) legame(bağ) che teneva(tutmak) uniti i suoi
avversari(rakip) e il gruppo dirigente conobbe una nuova spaccatura(yarık
yarılma). L’occasione(fırsat)di scontro(çatışma) fu la politica economica. A
partire dall’autunno del ’25 Zinov’ev e Kamenev si pronunciarono(telaffuz
etmek) per un’interruzione( planlanmayan ara)dell’esperimento(deney) della
Nep e per un deciso(kesin katı kararlı) rilancio(tekrar fırlatma)
dell’industrializzazione(sanayiileşme) a spese dei(aleyhine) contadini
benestanti(zengin). La tesi opposta(zıt karşıt tez) fu sostenuta(desteklemek)
con decisione(karar seçim) da Bucharin, che ebbe l’appoggio(destek) di Stalin
La sconfitta(yenilgi) dell’opposizione(karşıtlık zıtlık) di sinistra
Zinov’ev e Kamenev, messi in minoranza(azlığa koymak), si
riaccostarono(yeniden yakınlaşmak) a Trotzkij e, assieme a(onunla birlikte)
lui, cercarono di organizzare(düzenlemek) un fronte(cephe) unico(tek) di
opposizione(zıtlık). Ma la lotta(savaş) contro(karşı) Stalin era persa in
partenza(giden). I leader dell’opposizione furono dapprima(başlangıçta)
allontanati dall’Ufficio(ofis) politico e dal Comitato(komite)
centrale(merkezi), poi, nel ’27, addirittura(bile) espulsi(dışarı atılmış) dal
partito. Trotzkij fu deportato(sürgün edilmiş) e successivamente(daha sonra)
espulso dall’Urss. Con l’uscita di scena di buona parte del gruppo dirigente
storico, si chiudeva definitivamente(kesinlikle) la prima fase(aşama) della
rivoluzione comunista. Cominciava una nuova fase, che sarebbe stata
caratterizzata(simgeleyen) dalla continua(ilerleme) crescita del potere
personale di Stalin e dal suo tentativo(teşebbüsünde bulunmak) di
portare(getirmek) l’Urss alla condizione(şart) di grande potenza.
CAPITOLO 16: L’EREDITÀ(miras) DELLA GRANDE GUERRA
16.1 Mutamenti(değişiklik) sociali e nuove attese(bekleyiş)
16.2 Il ruolo della donna
16.3 Le conseguenze economiche
16.4 Il biennio rosso
L’avanzata(ilerleme) del movimento operaio
Tra la fine del 1918 e l’estate del 1920, il movimento operaio europeo fu
protagonista di un’impetuosa(hızlı giden) avanzata(ilerlemiş) politica. I
partiti socialisti registrarono(resmi kayda geçirmek) quasi ovunque(her
yerde) notevoli(kayda değer) incrementi(artış) elettorali(seçimle ilgili). I
lavoratori diedero vita a un’imponente(görkemli) ondata di
agitazioni(huzursuzluk aşırı heyecan)
Il mito(efsane) della rivoluzione russa e i consigli(heyet) operai
Ma la grande ondata di lotte operaie del biennio rosso non si
esaurì(tüketmek) nelle sole rivendicazioni( talep) sindacali(işçi sendikası), si
manifestavano aspirazioni(arzulanan istenen şey) più radicali(radikal), “fare
come in Russia” divenne la parola d’ordine dei gruppi rivoluzionari
Il fallimento(iflas batma) dell’ipotesi(varsayım) rivoluzionaria
L’ondata rossa del ’19-20 si manifestò nei singoli paesi in forme e con
intensità(yoğunluk güç) diverse. In Francia e in Gran Bretagna le classi
dirigenti riuscirono a contenere(içermek) senza eccessive(aşırı) difficoltà le
pressioni(baskı) del movimento operaio. Germania, Austria e
Ungheria(Macaristan) furono invece teatro di veri(gerçek) e propri
tentativi(teşebbüs) rivoluzionari. Ma ciò che era stato possibile in Russia,
in presenza di(varlığında mevcudiyetinde) un capitalismo debole(zayıf
güçsüz), di una borghesia numericamente( sayısal olarak)esigua(az), di un
movimento operaio abituato(alıştırılmış) alla cospirazione(komplo) più che
alle lotte quotidiane(günlük), non fu possibile negli altri paesi europei
La divisione del movimento operaio
La rivoluzione d’ottobre in Russia aveva accentuato(vurgulamak) la
frattura(ayrılma) fra le avanguardie(öncü) e il resto(kalan) del movimento
operaio, legato ai partiti socialdemocratici. Il contrasto(zıtlık) fu
sancito(resmen onaylamak) ufficialmente(resmi olarak) nel ’19, con la
costituzione(birleşme) dell’Internazionale(uluslararası) comunista. La
scissione(ayrılma) del movimento operaio avrebbe contribuito(yardım
etmek) ad aprire il varco(yol açıklık) alla controffensiva(karşı saldırı)
conservatrice(muhafazakar)
16.5 Rivoluzione e controrivoluzione(devrim karşıtı) nell’Europa
centrale(merkezi)
Prima ancora, la rottura(ayrılma) fra socialdemocrazia e comunismo era stata
segnata(işaretlenmek) dalle vicende(olay) che avevano portato(getirmek) i
bolscevichi al potere e da quelle drammatiche(dramatik) che in Germania
avevano seguito la proclamazione(duyuru) della repubblica
Disgregazione(dağılma) dell’esercito e situazione rivoluzionaria in Germania
Già al momento della firma dell’armistizio(ateşkes), lo stato tedesco si
trovava in una situazione tipicamente(beklenildiği gibi) rivoluzionaria. Il
governo(hükümet) legale(hukuksal yasal)era esercitato( kullanmak)da un
consiglio(heyet) dei commissari(yönetici)del popolo presieduto(başkanlık
eden) dal socialdemocratico Ebert
I consigli degli operai e dei soldati
Ma nelle città i veri padroni erano i consigli degli operai e dei soldati
Gli ostacoli(engel) alla rivoluzione
La situazione poteva sembrare(gibi görünmek) molto simile a quella della
Russia del ’17. in realtà le differenze erano notevoli(kayda değer).
C’erano gli eserciti vincitori(kazanan ordular) schierati(sahaya çıkarılmış
sıralandırılmış) lungo il Reno(Ren) pronti a intervenire(araya girmek aracılık
etmek). Mancava una mobilitazione(harekete geçirme) delle
masse(yoğunluk) rurali(kırsal), in maggioranza ostili(düşman) ai movimenti
rivoluzionari urbani(şehirsel). La classe dirigente(yönetici) era più
numerosa(çok sayıda) e meglio radicata(sağlama almak) nella società.
Contrariamente(tersine) ai menscevichi, i socialdemocratici tedeschi avevano
dietro di sé(kendi arkalarında olmak
) una lunga tradizione(gelenek) di lotte legali(yasal savaşlar),
controllavano(kontrol etmek) le centrali sindacali(merkezi işçi sendikası),
disponevano(düzenlemek) di un apparato(düzenek)
organizzativo(düzenleyici) efficiente(etkili) e capillare(kıl gibi çok ince)
I socialdemocratici e il compromesso(anlaşma) con la vecchia classe dirigente
I leader socialdemocratici erano contrari a una rivoluzione di tipo sovietico e
favorevoli(olumlu) a una democratizzazione(demokratikleşme) del sistema
politico entro il quadro(tablo) delle istituzioni(kurum)
parlamentari(parlementer). Si creò così un’obbiettiva convergenza(bir araya
gelme) fra i capi della Spd e gli esponenti(temsilci) della vecchia classe
dirigente
I rivoluzionari
La linea moderata(ılımlı) adottata(benimsenmiş) dalla Spd portava
fatalmente(kaçınılmaz şekilde) allo scontro(çarpışma) con le correnti(akım)
più radicali(radikal)del movimento operaio tedesco: gli
indipendenti(bağımsız) dell’Uspd e soprattutto(özellikle) i
rivoluzionari(devrimciler) della “Lega(bağ) di Spartaco(Spartaküs)”. Questi
ultimi puntavano(yönelmek) tutto sui consigli. Gli
spartachisti(Spartaküsçüler) erano però consapevoli(bilinçli) di essere
nettamente(açıkça) minoritari(marjinal)e avrebbero evitato(uzak durmak)
volentieri(gönüllü) un’immediata(ani) prova di forza(güç gösterisi). Fu
l’iniziativa(başlangıç) spontanea(spontane) delle masse della
capitale(başkent) a spingerli(itmek) verso lo scontro
La rivoluzione spartachista(spartaküssel)
Il 5-6 gennaio 1919, centinaia(yüzlerce) di migliaia(binlerce) di
berlinesi(Berlinli)scesero(inmek) in piazza per protestare(protesto etmek). I
dirigenti spartachisti e alcuni leader indipendenti decisero allora di
approfittare(faydalanmak) di questa mobilitazione(hareket geçirme) di massa
e diffusero un comunicato(duyuru açıklama) in cui si
incitavano(yüreklendirmek) i lavoratori a rovesciare(devirmek) il governo.
Durissima fu la reazione del governo socialdemocratico che affidò(teslim
etmek) l’incarico(emir görev) di fronteggiare(dikkate almak karşı koymak) la
rivolta(isyan)al commissario(idareci) alla difesa(savunma) Gustav Noske che,
non potendo contare(hesaba katmak) su un esercito efficiente , si servi di
squadre(takım) volontarie (i cosiddetti Freikorps). I leader del movimento
spartachista, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, furono
arrestati(durdurulmak) e trucidati(öldürülmek katledilmek) da ufficiali(resmi)
dei corpi franchi(Fransız)
Le elezioni(seçim)per la Costituente(bütünü oluşturan) e il successo(başarı)
socialdemocratico
Il 19 gennaio si tennero le elezioni per l’assemblea costituente. Assenti(yok
olan) i comunisti, che avevano deciso di boicottare(boykot etmek) le
elezioni, i socialdemocratici si affermarono(iddiada bulunmak) come il
partito più forte, ma non riuscirono a raggiungere(varmak) la
maggioranza(büyüklük). L’accordo(anlaşma) fra socialisti, cattolici e
democratici rese possibile l’elezione di Ebert alla presidenza(başkanlık) della
repubblica(cumhuriyet), la formazione(oluşum) di un governo
coalizione(Koalisyon) a direzione(yön) socialdemocratica e il
varo(kanunlaştırma) della nuova costituzione(birleşme) repubblicana
La costituzione di Weimar
Una costituzione indubbiamente(şüohesiz olarak) democratica ( struttura
federale(federal) dello stato; suffragio universale; governo
responsabile(sorumlu) di fronte al(önünde) parlamento(parlamento);
presidente della repubblica eletto(seçilmiş) dal popolo(halk) )
Nuovi tentativi(teşebbüs) rivoluzionari
Ai primi di marzo vi furono nuovi disordini( düzensizlik)a Berlino. In
primavera l’epicentro(merkez üssü) del moto(hareket)
rivoluzionario(devrimci) si spostò(taşımak) in Baviera(Bavyera).
La minaccia(tehdit) dell’estrema destra(aşırı sağcı)
Ma ancora più grave era la minaccia che veniva dall’estrema destra: dai
militari smobilitati(çekilen) e inquadrati(çerçeveli çevreli)nei corpi franchi
La sconfitta(yenilgi) della Spd
Di ciò(onun oranın) fecero le spese soprattutto i socialdemocratici. Nelle
elezioni(Seçim) del giugno 1920 la Spd subì una secca(sert kuru) sconfitta e
dovette cedere( vazgeçmek)la guida(rehber) del governo ai cattolici del
centro
Socialdemocratici e cattolici in Austria
In Austria dopo la proclamazione(duyuru) della repubblica furono i
socialdemocratici, forti soprattutto nella capitale, a
governare(hükmetmek) il paese, mentre i comunisti tentarono(denemek)
ripetutamente(tekrar tekrar) la carta(harita) dell’insurrezione(ayaklanma).
Nel 1920, però, le elezioni videro prevalere(ağır basmak) il voto
clericale(rahiplerle ilgili) e conservatore(muhafazakar) delle campagne(köy) e
la maggioranza(büyüklük) assoluta(mutlak) andò al partito(siyasi parti)
cristiano-sociale
La Repubblica dei soviet in Ungheria
Breve fu la vita della repubblica democratica in Ungheria, dove i socialisti si
unirono ai comunisti per instaurare(oluşturmak), nel marzo del 1919, una
repubblica sovietica. L’esperimento(deney) durò poco più di 4 mesi
Horty e il «terrore bianco»
Ai primi di agosto, il regime guidato(rehberlik etmek) dal comunista Bèla
Kun cadde sotto l’urto(çarpışma) delle forze conservatrici guidate
dall’ammiraglio(Amiral) Miklos Horthy e dalle truppe rumene(Romanyalı),
che avevano invaso(istila etmek) il paese con l’appoggio di Inghilterra e
Francia. Horthy si insediò(göreve getirmek) al potere scatenando(neden
olmak) un’ondata di “terrore bianco”.
16.7 La Repubblica di Weimar
16.6 La stabilizzazione(dengeleme) moderata(ılımlı) in Francia e Gran
Bretagna
La sconfitta operaia e la ripresa(yeniden başlama geri dönüş) moderata
La fine del biennio rosso e la recessione(ekonomik durgunluk) economica
seguita alla(e takip eden)fase espansiva(geniş) dell’immediato(ani)
dopoguerra(savaş sonrası) segnarono(işaretlemek) in tutta l’Europa un
brusco(kaba ters) riflusso(alçalma deniz suyunun çekilmesi) delle
agitazioni(huzursuzluk) operaie, una riscossa(alınan) delle forze moderate
e un ritorno(geri dönüş) alle soluzioni(çözüm) conservatrici(muhafazakar)
in campo(alan) politico ed economico.
Moderati(ılımlı) e radicali(radikal)in Francia
In Francia la maggioranza(büyüklük) di centro-destra(sağ merkez) che
controllò(kontrol etmek) il governo(hükümet) dal ’19 in poi(sonra)
attuò(gerçekleştirmek) una politica fortemente(güçlü bir şekilde)
conservatrice. Solo nella primavera del ’24 i radicali di sinistra, uniti ai
socialisti riuscirono a strappare(zedelemek) la maggioranza ai moderati. Ma
l’esperimento(deney) ebbe breve durata. Nel luglio del ’26 la guida(rehber)
del governo fu assunta(üstlenmek) dal leader storico dei moderati, l’ex
presidente(başkan) della repubblica Raymond Poincaré. In questi anni la
Francia conobbe un vero boom economico
La stagnazione(durgunluk) economica in Gran Bretagna
Più lenta e incerta(kararsız) fu la stabilizzazione(dengeleme) economica in
Gran Bretagna. Il risultato(sonuç) fu un generale(genel) ristagno(durgunluk)
produttivo(üretken) protrattosi(süreyi uzatmak) per tutti gli anni ’20
Conservatori e laburisti(işçi partisi)
Fra il 1918 e il 1929 i conservatori furono sempre al potere, salvo(sahada
dışında) un breve intervallo(ara) nel ’24 con il primo governo a guida
laburista di James Mac Donald. I conservatori avviarono(kurmak) una
politica di austerità(güçlük sıkıntı) finanziaria(mali) e di
contenimento(muhafaza) dei salari(maaş) che li portò a
scontrarsi(çarpışmak) duramente(gayretle hoş olmayan bir şekilde) con i
sindacati(sendika). Furono vietati(yasaklanmak) gli scioperi di
solidarietà(birlik dayanışma) e fu dichiarata(duyurmak bildirmek)
illegale(yasadışı kanunsuz) la pratica per cui gli aderenti(sıkı)
alle Trade Unions venivano iscritti(kaydolmak) “d’ufficio” al Labour Party. I
laburisti accusarono(suçlamak) il colpo(vuruş) ma riuscirono a risalire(e
dayanmak) la corrente(akım) e ad affermarsi(iddia etmek) nelle
elezioni(seçim) del ’29. Si formò(yapmak) così un nuovo ministero(bakanlık)
laburista guidato(rehberlik eden) ancora(henüz) da Mac Donald ma
destinato(yönünü değiştirmek) anch’esso a vita breve, per il
sopraggiungere(parıldamak) della grande crisi economica mondiale(dünyevi)
del 1929-30.
16.8 La crisi della Ruhr
L’occupazione(iş işgal) della Ruhr e la resistenza(direnme) passiva(pasif)
Nel gennaio 1923, la Francia e il Belgio, traendo(sonuç çıkarmak)
pretesto(mazeret)dalla mancata(eksiklik) corresponsione(ödeme) di alcune
riparazione(onarım) in natura, inviarono(göndermek yollamak) truppe nel
bacino(havza) della Ruhr. L’azione(hareket) aveva per scopo ufficiale(resmi)
quello di controllare la consegna(dağıtım) dei materiali(madde) dovuti, ma il
vero obiettivo era spegnere(kapamak söndürmek) ogni velleità(yaratıcı)
tedesca di sottrarsi(kaçırmak) al pagamento(ödeme) integrale(bütün tüm)
delle riparazioni(onarım). Impossibilitato(imkansız olan) a reagire(tepki
vermek) militarmente(askeri olarak), il governo tedesco
incoraggiò(cesaretlendirmek) la resistenza(direnç) passiva della
popolazione(popülasyon)
Il tracollo(çöküş) finanziario(mali)
Per le già dissestate(tümsekli) casse tedesche l’occupazione(işgal) della Ruhr
rappresentò il definitivo(kesin) tracollo. Il marco(işaret) precipitò(gözden
düşmek) a livelli impensabili(imkansız görünen) e il suo potere
d’acquisto(satın alma) fu praticamente(pratik olarak) annullato(iptal edilen).
Chi possedeva(ait olmak) risparmi( tasarruf)in denaro(bahşişte) o in
titoli(başlık altında) di stato perse tutto. Furono invece avvantaggiati(fayda
sağlamak) i possessori(sahip) di beni reali(gerçek) e tutti coloro che avevano
contratto(sözleşme) debiti(borç). Doppiamente(iki misli) avvantaggiati
furono gli industriali(sanayiiler) che producevano(ürün vermek üretmek) per
l’esportazione(ihraç etme) e si facevano pagare in valuta(geçerli olan)
straniera
Il governo Stresemann
Nel momento più drammatico della crisi la classe dirigente trovò la forza per
reagire(tepki vermek). Nell’agosto del 1923 si formò(oluşturmak)un governo
di grande coalizione(koalisyon) presieduto(başkanlık eden) da Gustav
Stresemann. Questi era convinto che la rinascita(yeniden doğum) della
Germania sarebbe stata possibile solo attraverso accordi(anlaşmalar
arasından) con le potenze(güç) vincitrici(kazananlar). In settembre il governo
ordinò(emretmek sıralamak) la fine della resistenza(direnç direnme) passiva
nella Ruhr e riallacciò(yeniden bağlanmak) i contatti(kişi) con la Francia
Hitler e il complotto(komplo) di Monaco(Monako)
A Monaco, nella notte fra l’8 e il 9 novembre 1923, alcune migliaia(binlerce)
di aderenti(sıkı) al partito nazionalsocialista(sosyal devletçi) e ad altre
formazioni(oluşum) paramilitari(paramiliter) cercarono di
organizzare(düzenlemek) un’insurrezione(isyan) contro il governo
centrale. Ma il complotto capeggiato(öncülük etmek) da Hitler non ottenne
lo sperato(umut edilen) appoggio dei militari(askeri destek) e delle
autorità(otorite) locali(yerel) e fu rapidamente(hızlıca) represso(bastırılmış)
La stabilizzazione(dengeleme) monetaria(parasal)
Ristabilita(yeniden kurulan) l’autorità(otorite) dello stato, il governo cercò
di porre(yapmak) rimedio(önerilen çözüm tedavi) al caos
economico(ekonomik). Fu avviata(kurmak) una politica rigorosamente(sert
bir şekilde) deflazionistica(deflasyon deflasyona sebep olan) che
costò(değerinde olmak) ai tedeschi ulteriori(ilave) sacrifici(kurban), ma
consentì(dayanmak) un graduale(derece derece olan) ritorno(geri dönüş) alla
normalità (normallik) monetaria(parasal)
Il piano Dawes
Una vera stabilizzazione(dengeleme) sarebbe tuttavia(rağmen) stata
impossibile(imkansız)senza un accordo(anlaşma) con i vincitori(kazanan)
sulle riparazioni(onarma). L’accordo fu trovato, all’inizio del ’24, sulla base di
un piano elaborato(karmaşık) da un finanziere(finansçı) americano, Charles
Dawes. Il piano si basava sul principio(ilke) che la Germania avrebbe potuto
far fronte(cephe almak) ai suoi impegni(söz) solo se(kaydıyla) fosse stata
messa in grado di(yapabilen) far funzionare(etkili olmak işe yaramak) al
meglio la sua macchina produttiva(üretken)
La ripresa(geri dönüş) economica
La Germania rientrava(dahil olmak) dunque(dolayısıyla) in possesso
della(aitliği ait olmak) Ruhr, vedeva temporaneamente(geçici olarak)
alleviato(dindirilmiş) l’onere(sıkıntı) dei suoi debiti e soprattutto otteneva un
massiccio(sıkı) aiuto per la sua ripresa(geri dönüş) economica. La crisi della
Ruhr e la grande inflazione(enflasyon) del ’23 avevano comunque(her ne
olursa olsun) lasciato segni(işaret) profondi(derin) nella società tedesca. La
grande coalizione(koalisyon) guidata(rehberlik etmek) da Stresemann si
ruppe(kırmak). Le elezioni del ’24 videro un calo(düşüş) dei partiti
democratici e una parallela(parallel) avanzata(ilerlemiş) delle due
estreme(son derece aşırı)
L’elezione(seçim) di Hindenburg
Un anno dopo nelle elezioni presidenziali(başkanlıkla ilgili) il cattolico
Wilhelm Marx, sostenuto(desteklemek) da tutti i partiti democratici, fu
battuto(vurmak) di stretta misura del vecchio maresciallo(mareşal)
Hindenburg, già capo(baş) dell’esercito e simbolo vivente(canlı) del passato
imperiale(imparatorluğa ait).
Gli anni della stabilità(kalıcılık)
Negli anni successivi(bir sonraki) tuttavia(rağmen), grazie anche alla
ripresa(geri dönüş) economica, la situazione politica si andò
stabilizzando(dengelenmek). I partiti di centro e di centro-destra
mantennero il potere fino al 1928. Stresemann conservò(saklamak)
ininterrottamente(aralıksız olarak) fino alla(e kadar) sua morte (1929) la
carica(görev) di ministro(bakan)degli esteri(dış)
16.9 La ricerca della distensione(gerginliğin yumuşaması) in Europa
L’equilibrio(denge) europeo: il sistema di alleanze(antlaşma ittifak) francese
In seguito alla(sonradan) scelta isolazionista(yalnızcılık) degli USA e vista la
riluttanza(isteksizlik tereddüt) della Gran Bretagna ad assumere(üstlenmek)
nuovi impegni(söz) militari sul continente(kıta), la Francia si era sentita in
qualche modo(bazı durumlarda) tradita(ihanet edilmiş) dai suoi
alleati(müttefik) e aveva cercato di costruirsi(inşa etmek) da sola il proprio
sistema di sicurezza(güvenlik sistemi), legando(bağlı olmak) a
sé(kendine)tutti quei paesi dell’Europa centro-orientale(doğu) che erano
stati avvantaggiati(fayda sağlamak) dai trattati(antlaşma) di Versailles: in
primo luogo la Polonia; poi la Cecoslovacchia(Çekya), la
Jugoslavia(Yugoslavya) e la Romania. L’accordo(anlaşma) coi piccoli stati
dell’est(doğu) non sembrava(gibi gözükmek) tuttavia(rağmen)
sufficiente(başarılı) ad allontanare(uzaklaşmak) lo spettro(dizi çeşit) di una
rivincita(rövanş) tedesca. Da qui l’impegno(söz) fanatico(fanatik) nel
pretendere(istemek emretmek) il rispetto del(uyumlu)pagamento(ödeme)
delle riparazioni(onarım)
Briand e Stresemann
Questa linea di politica estera(dış) subì un deciso(kesin)
mutamento(değişiklik) nel ’24 con l’accettazione(kabul) del piano Dawes. Si
inaugurò(habercisi olmak) allora una fase(aşama) di distensione(gerginliğin
yumuşaması) fra le due potenze(güç) che ebbe i suoi maggiori
protagonisti(ana karakter) in Gustav Stresemann e nel ministro(bakan) degli
esteri(dış) francese Aristide Briand. I due statisti(politikacı)
perseguivano(peşinde olmak) obiettivi diversi ma alla base della loro
intesa(anlaşma) c’era però la volontà comune di superare(geçmek) le
fratture(ayrılık) create dalla guerra nel quadro di un più vasto(engin)
progetto di sicurezza(güvenlik projesi) collettiva(topluluk)
Gli accordi di Locarno
Il risultato più importante dell’intesa(anlaşma) franco-tedesca fu
rappresentato(temsil etmek) dagli accordi di Locarno dell’ottobre del ’25, che
consistevano(den ibaret olmak) nel riconoscimento(tanıma) da parte di
Germania, Francia e Belgio delle frontiere(sınır) comuni
tracciate(işaretlenmiş) a Versailles e nell’impegno(söz) di Gran Bretagna e
Italia a farsi garanti(garanti) contro eventuali(muhtemel) violazioni(çiğneme
ihlal). Un anno dopo la firma(imza) del patto(anlaşma) la Germania fu
ammessa(kabul etmek) alla società delle nazioni(milletler cemiyeti)
Il piano(plan) Young
Nel giungo del ’29 un nuovo piano elaborato(karmaşık plan) sempre da un
finanziere(finansman) americano, Owen Young,
ridusse(azaltmak)ulteriormente(daha ayrıntılı) l’entità(varlık) delle
riparazioni. Nel 1930 gli ultimi reparti(bölüm) francesi si ritirarono(geri almak
çekmek almak) dalla Renania
Apogeo(zirve) e crisi della politica di distensione(gerginliğin yumuşatılması)
Il nuovo clima(iklim) di distensione internazionale(uluslararası) trovò una
conferma(doğrulama) nel 1928 quando i rappresentanti(temsilci) di 15 stati,
fra cui Germania e Urss, riuniti(yeniden birleşen) a Parigi su
iniziativa(başlangıç) di Briand e del segretario(segreter) di stato americano
Frank Kellog, firmarono(imzalamak) un patto con cui si
impegnavano(uygulamak) a rinunciare(vazgeçemk) alla guerra come
mezzo(araç) per risolvere le controversie(anlaşmazlık). Ma questa
stagione(mevism) si interruppe(ara vermek) bruscamente(ters bir şekilde
sert bir şekilde) alla fine del decennio(10 yıllık süreç), in
coincidenza(tesadüfen) con l’inizio(başlangıç) della grande crisi economica
mondiale(dünyevi)
CAPITOLO 17: IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L’AVVENTO(geliş) DEL FASCISMO
17.1 I problemi del dopoguerra(savaş sonrası)
Crisi economica e mobilitazione(harekete geçirme) sociale
Dopo la vittoria, in Italia l’economia presentava(temsil etmek sunmak) i tratti
tipici(tipik anlaşmalar) della crisi postbellica(savaş sonrası). Tutti i
settori(sektör) della società erano in fermento(merakla). La classe
operaia(işçi sınıfı), infiammata(hassas) dagli echi(yankı) di quanto(kadarıyla)
stava accadendo in Russia, reclamava(şikayet etmek) maggior potere in
fabbrica e manifestava tendenze(eğilim) rivoluzionarie(devrimci). I
contadini tornavano dal fronte(cepheden) con una accresciuta(yükselme)
consapevolezza(farkındalık) dei loro diritti, decisi ad ottenere
l’attuazione(gerçekleştirme) delle promesse(söz) fatte nel corso del
conflitto(çatışma). I ceti(sosyal sınıf)medi(orta) tendevano(eğilim göstermek)
a organizzarsi(düzenlemek) e a mobilitarsi(seferber etmek) più che(daha çok)
in passato(geçmişte) per difendere(savunmak) i loro interessi(ilgi) e i loro
ideali(ideal) patriottici(yurtsever)
La fragilità(zayıflık) delle strutture politiche
Questi problemi si presentavano in forma più acuta(keskin) in un paese come
l’Italia dove le strutture economiche erano meno avanzate e il processo di
democratizzazione(demokratikleşme) era appena(henüz) agli
inizi(başlangıçlarda)
La crisi della classe dirigente(yönetici) liberale(özgürlükçü)
A guerra finita la vecchia classe dirigente non si mostrò( göstermek)in grado
di dominare(hükmetmek) i fenomeni di mobilitazione(harekete geçirme) di
massa(yoğunluk) che il conflitto(çatışma) mondiale aveva suscitato(ortaya
çıkarmak) e finì così col perdere l’egemonia(egemenlik)
indiscussa(tartışmasız) di cui aveva goduto(sahip olmak). Risultarono(Sonucu
olmak) invece(yerine) favorite(seçkin tercih edilen) quelle forze, socialiste e
cattoliche che non erano compromesse(anlaşma) con le
responsabilità(sorumluluk) della guerra e che, inquadrando(çerçevelenmiş)
larghe masse(yoğunluk), potevano meglio(en iyi) interpretare(yorumlamak)le
nuove dimensioni(ölçü boyut) assunte(işe alınna) dalla lotta politica(politik
savaş)
17.2 Cattolici, Socialisti e Fascisti
Il Partito popolare(halk partisi)
Furono i cattolici a portare il primo fattore(faktör) di novità(yenilik) dando
vita, nel 1919, a una nuova formazione(oluşum) politica, il Partito popolare
italiano (Ppi). Il nuovo partito, che ebbe il suo padre e primo segretario in
don Luigi Sturzo, si presentava con un programma di impostazione(temel
esas durum) democratica e si dichiarava(duyurmak)
aconfessionale(mezhepsiz), ma in realtà era strettamente(sıkıca)
legato(bağlı) alla chiesa. Nelle file(sıra) del partito erano confluiti(birleşmek)
gli eredi(mirasçı) della democrazia cristiana di Romolo Murri e i capi delle
leghe(bağ) bianche
La crescita del partito socialista
L’altra grande novità nel panorama(manzara) politico italiano fu la
crescita(gelişim)impetuosa(hızlı hareket eden) del Partito socialista
Il massimalismo(Maksimalizm)
Schiacciante(suçlayıcı)era la prevalenza(üstünlük) della corrente(akım)
massimalista(Maksimalist), su quella riformista(reformcu), che
conservava(korumak) però una posizione di forza nel gruppo parlamentare. I
massimalisti avevano come obiettivo immediato(ani) l’instaurazione(kurulş)
della repubblica socialista e si dichiaravano(duyurmak) ammiratori(hayran)
della rivoluzione bolscevica. In realtà(gerçekte) i massimalisti italiani più che
preparare(hazırlanmak) la rivoluzione, la aspettavano.
L’estrema sinistra(aşırı solcu) socialista
In polemica(polemikte) con questa impostazione(temel durum), si
formarono(oluşmak) nel Psi gruppi di estrema sinistra che si battevano per
un più coerente(mantıklı) impegno(Söz) rivoluzionario(devrimci). Fra questi
gruppi emergevano( ortaya çıkmak) quello napoletano che faceva capo ad
Amedeo Bordiga e quello che operava(düzenlemek) a Torino attorno
ad(etrafında) Antonio Gramsci. Prospettando(kafasında canlandırmak) una
soluzione(çözüm) “alla russa”, i socialisti si preclusero(imkansızlaştırmak)
ogni possibilità(olasılık) di collaborazione(işbirliği) con le forze
democratico-borghesi. Insistendo(ısrarla sürdürmek) nella
condanna(mahkumiyet)indiscriminata(rastgele) di tutto ciò(hepsinden çok)
che avesse a che fare con il passato conflitto(çatışma) ferirono(yaralamak) il
patriottismo(vatanseverlik) della piccola borghesia(burjuva) e
fornirono(sağlamak) argomenti all’oltranzismo(Oltransizm)
nazionalista(milliyetçi) dei numerosi(çok sayıda) gruppi che si
formarono(oluşturmak) nell’immediato(ani) dopoguerra(savaş sonrası).
Mussolini e i Fasci(demet) di combattimento(savaş)
Fra questi movimenti(hareket) faceva spicco(önem) quello
fondato(kurulmak) nel 1919 da Benito Mussolini col nome di Fasci di
combattimento. Politicamente(politik olarak)il movimento(hareket) si
schierava(sıralamak) a sinistra, chiedeva audaci( cesur)riforme(reform) e si
dichiarava(duyurmak) favorevole(olumlu) alla repubblica; ma
ostentava(göstermek) un acceso(erişim) nazionalismo(milliyetçilik) e
un’avversione(bam teli en nefret edilen şey) nei confronti(derleme
kıyaslama) dei socialisti. Ai suoi esordi(başlangıç) il fascismo(faşizm) si fece
notare(fark etmek) per il suo stile politico aggressivo(saldırgan agresif) e
violento(şiddetli korkunç), tutto teso(uzatılan gergin) verso l’azione(eylem)
diretta
L’assalto(izdiham toplu koşuş) all’ «Avanti!»
Proprio i fascisti(faşist) furono protagonisti(baş karakter) del primo
episodio(olay) di guerra civile(sivil) d’Italia: lo scontro(çarpışma) con un
corteo(konvoy) socialista avvenuto(olmak) a Milano nel ’19 e
conclusosi(sonucu olmak) con l’incendio(yangın alev) della sede(yer) dell’
«Avanti!»
17.3 La “vittoria mutilata(sakat)” e l’impresa(başarı) fiumana(sel)
Dal punto di vista(bakış açısından) degli equilibri(denge) internazionali, l’Italia
era uscita dalla guerra nettamente(açık bir şekildE)
rafforzata(sağlamlaştırmak). Aveva raggiunto(varmak) i “confini
naturali(doğal sınır)”; aveva visto scomparire(yok olmak) dalle sue
frontiere(sınır) il nemico tradizionale(geleneksel düşman), l’Impero
asburgico. Si ponevano(yapmak) però una serie di problemi non
previsti(öngörülen) al momento della firma del Patto di Londra
Il Patto di Londra, Fiume e la Dalmazia(Dalmaçya)
Nel Patto di Londra si stabiliva(sabitlemek) che:
la Dalmazia, abitata da slavi(Slav) e ora rivendicata(hak iddia etmek) dalla
Jugoslavia(Yugoslavya), fosse annessa(ilave etmek) all’Italia
la città di Fiume(nehir), dove gli italiani erano la maggioranza(büyüklük),
restasse(mevcut kalmak) all’Impero austro-ungarico(Avusturya-Macar
imparatorluğu)
La conferenza(konferans) della pace e le contraddizioni(tutarsızlık çelişki)
dell’Italia
La delegazione(heyet) italiana alla conferenza di Versailles,
capeggiata(öncülük eden) da Orlando e Sonnino, chiese l’annessione(ilhak) di
Fiume(nehir) sulla base del principio di nazionalità(milliyet), ma in
aggiunta(ekli olarak) ai territori promessi(gerçekten) nel ’15. Tali
richieste(bazı istekler) incontrarono l’opposizione(zıtlık) di Wilson che non
era vincolato(kontrol etmek) dalle clausole(şart) del patto di Londra.
Nell’aprile del ’19, per protestare contro(karşı) l’atteggiamento(tutum) di
Wilson, Orlando e Sonnino abbandonarono(terk etmek) Versailles. Un mese
dopo tornarono a Parigi senza aver ottenuto alcun risultato(sonuç).
Da Orlando a Nitti
Orlando si dimise( görevden uzaklaştırmak)a metà giugno. Il nuovo
ministero(bakan) fu presieduto(başkanlık etmek) da Francesco Saverio Nitti.
La «vittoria mutilata(sakat aksamış)»
Gli avvenimenti(olay) della primavera del ’19 avevano suscitato(ortaya
çıkmak) un sentimento(his) di ostilità(düşmanlık) verso gli ex alleati(eski
müttefik) e verso la stessa classe dirigente, incapace di(güçsüz)
tutelare(korumak) gli interessi nazionali. Si parlò allora di vittoria mutilata
D’Annunzio a Fiume
La manifestazione(gösteri) più clamorosa(heyecan uyandırıcı) si ebbe nel
settembre del ’19, quando alcuni reparti militari(askeri bölüm)
ribelli(asi)assieme a(birlikte)gruppi di volontari(gönüllü), sotto il
comando(yönetmeliği altında) di Gabriele D’Annunzio, occuparono(meşgul
olmak işgal etmek) la città di Fiume e ne
proclamarono( duyurmak)l’annessione(ilhak) all’Italia
L’avventura(macera) fiumana
L’avventura fiumana si prolungo(uzatmak) per 15 mesi e si
trasformò(tamamen değiştirmek) in un’inedita(daha önce görülmemiş)
esperienza politica(politik deneyim). A Fiume, dove D’Annunzio
istituì(kurmak) una provvisoria(geçici) reggenza(naiplik hükümdarla
yönetilen bir ülkede, tahtta hükümdar olmadığı zamanlarda ya da
hükümdarın çocukluğu sırasında onun adına devleti yöneten kimse) , furono
sperimentate(denemek) per la prima volta formule(formül) e rituali
(ritüel) collettivi(topluluk) (adunate(toplantı) coreografiche(koreografik),
dialoghi(diyalog) fra il capo e la folla(kalabalık)) che sarebbero stati
ripresi(yeniden başlamak) su ben più larga scala(derece ölçek) dai movimenti
autoritari(otoriter hareketler) degli anni ’20 e ’30
17.4 Le agitazioni(huzursuzluk) sociali e le elezioni del ‘19
Fra il ’19 e il ’20, in coincidenza(tesadüfen) con l’impresa(başarı) fiumana e le
polemiche(polemik) sulla questione adriatica(Adriatik meselesi), l’Italia
attraversò(arasından geçmek)una fase di convulse(aşırı heyecanlı) agitazioni
(huzursuzluk)sociali
L’inflazione(enflasyon) e i moti contro il caro-viveri(değerli-yaşayan)
Gli scioperi(grev)
Gli scioperi dell’industria aumentarono e anche il settore dei servizi
pubblici fu sconvolto(alt üst etmek) da una lunga serie di scioperi; furono
questi ultimi a provocare le prime reazioni contro quella che venne definita
“scioperomania(grevmani)”
Le agitazioni agrarie(tarımsal)
Non meno intense(çok yoğun olmayan) furono le lotte dei lavoratori
agricoli. Oltre alla Bassa Padana dove le leghe(birlik) rosse avevano il
monopolio(tekel) della rappresentanza(temsil etme) sindacale(işçi sendikası),
le agitazioni interessarono anche l’area del Centro-Nord(merkez-kuzey) in
cui erano attive(aktif) le leghe bianche cattoliche. Le leghe bianche e quelle
rosse si battevano(savaşmak) spesso per le stesse rivendicazioni(talep)
immediate(ani), ma divergevano(farklı olmak ayrılmak)
profondamente(derincene) negli obiettivi a lungo periodo(süreç süre).
Mentre in forma spontanea(spontane bir şekildeyken), tra l’estate e
l’autunno del ’19, si verificò(doğrulamak) nel Centro-Sud(merkez-güney)
l’occupazione(işgal) di terre incolte(ekilmemiş toprak) e latifondi(büyük
emlak) da parte di contadini poveri(fakir çiftçiler kısmında)
La frammentazione(dağılma) delle lotte(savaşlar)
Le molte piccole rivoluzione(devrim) che sconvolsero(alt üst etmek) il
paese all’indomani(sonuç) della guerra procedettero( ilerlemek)
ognuna(her biri) per conto proprio(kendi hesabı için) o addirittura(bile)
l’una contro(karşı) l’altra(öbürüne), seguendo le tradizionali linee(geleneksel
bölgeler) di divisione(bölüm) della società italiana: laici(laik)-cattolici; operai-
contadini; Nord-Sud(kuzey-güney)
Le elezioni(seçim) del novembre ’19: il successo(başarı) dei partiti di
massa(yoğunluk)
Le prime elezioni politiche del dopoguerra(savaş sonrası) ebbero luogo nel
novembre del ’19. Furono le prime tenute(arazi kavrama tutuş) col metodo
della rappresentanza(temsil etme) proporzionale(oranlı) con
scrutinio(dikkatli bakış) di lista(liste). L’esito(sonuç) fu disastroso(kaçınılmaz)
per la vecchia classe dirigente. I gruppi liberali democratici, che si erano
presentati divisi alle elezioni, persero la maggioranza assoluta(mutlak
büyüklük). I socialisti si affermarono(iddia etmek) come primo partito
seguiti dai popolari
La crisi dei vecchi equilibri politici
Dal momento che il Psi rifiutava(reddetmek) ogni collaborazione(işbirliği) coi
gruppi “borghesi(orta sınıf burjuva)”, l’unica maggioranza(tek büyüklük)
possibile era quella basata sull’accordo(anlaşma) fra popolari(halk) e
liberal-democratici(demokratik). Su questa precaria(tehlikeli) coalizione si
fondarono(kurmak) gli ultimi anni dell’era liberale
17.5 Giolitti, l’occupazione(işgal) delle fabbriche e la nascita(doğum) del PCI
Il programma di Giolitti
Il ministero Nitti sopravvisse(sağ kalmak) fino al giugno 1920, quando a
costituire(oluşturmak) il nuovo governo fu chiamato l’ottantenne(80 li 80
yaşında) Giolitti, che era rientrato(dahil olmak) in scena
delineando(özetlemek şeklini çizmek) un programma molto avanzato(ileri),
in cui si proponeva(önermek) fra l’altro la nominatività(yalın) dei titoli
azionari(borsa) (permettendone(başına eklemek) così la tassazione(vergi))
e un’imposta(vergi) straordinario(sıradışı) sui “sovraprofitti(aşırı kar)”
realizzati dall’industria bellica(savaş endüstrisi). Nei 12 mesi in cui
tenne(tutmak) la guida(rehber)dell’esecutivo(hükümet), Giolitti diede prova
ancora una volta di abilità(yetenek kapasite) e di energia
Il trattato(antlaşma) di Rapallo
I risultati(sonuç) più importanti il governo li ottenne in politica estera(dış),
imboccando(kaşıkla beslemek) la strada(yol)del negoziato(anlaşmaya varan)
diretto con la Jugoslavia. Il negoziato si concluse(sonuçlandırmak) il 12
novembre 1920 con la firma(imza) del Trattato(anlaşma) di Rapallo. L’Italia
conservò(saklamak korumak) Trieste, Gorizia e tutta l’Istria(İstirya). La
Jugoslavia ebbe la Dalmazia(Dalmaçya), salvo(dışında)la città di Zara(Zara
eyaleti) che restò( kalmak)all’Italia. Fiume fu dichiarata(duyurmak) città
libera(özgür) (sarebbe diventata italiana nel 1924)
La fine dell’avventura fiumana
A Fiume, D’Annunzio annunciò(duyurmak) una resistenza(direnç) a
oltranza(uzun süren); ma quando le truppe regolari(düzenli) attaccarono la
città preferì(tercih etmek) abbandonare la patria(vatanı terk etmek). Più
serie furono le difficoltà(zorluk) incontrate(karşılaşılan) da Giolitti sul
terreno(toprak) della politica interna(iç politika). Avviò(kurmak) il
risanamento(restorasyon) del bilancio(bütçe) statale(devletsel) ma non riuscì
a rendere(yapmak) operanti(işçi) i progetti di tassazione(vergilendirme) dei
titoli(başlık) e dei profitti(kar) di guerra.
I limiti del disegno(amaç) giolittiano
Ma a fallire( iflas etmek)fu il disegno politico complessivo(toplam) che
consisteva(den ibaret olmak) nel ridimensionare(azaltmak) le spinte(itiş)
rivoluzionarie(devrimci) accogliendone(kabul etmek) in parte(kısmında) le
istanze(rica talep son olarak). In realtà ormai il centro della lotta politica si
era spostato(yerini değiştirmek) dal parlamento(parlamento) alle
segreterie(segreterlik) dei partiti, alle centrali(merkezi) sindacali(işçi
sendikası) o addirittura(bile) alle piazze(meydan)
Lo scontro(çarpışma)sindacale(işçi sendikası)
I conflitti(çatışma) sociali conobbero nell’estate-autunno del ’20 il loro
episodio(episod) più drammatico(dramatik), culminato(en yüksek noktaya
varan) nell’occupazione(işgal) delle fabbriche(fabrika). La vertenza(karşı
koyma reddetme)vedeva contrapposti(karşılıklı) da un lato(köşe) gli
industriali(sanayii) del settore(sektör) metalmeccanico(metal mekanik),
dall’altro una categoria operaia(işçi) compatta(sağlam) e
combattiva(saldırgan), che era organizzata(düzenlenmiş) dal più forte dei
sindacati(işçi sendikası) aderenti(sıkı) alla Cgl, la Fiom
I consigli di fabbrica
Ma che aveva visto anche lo svilupparsi(gelişmek)
dell’esperimento(deney) rivoluzionario dei consigli di fabbrica: una
sorta(tür) di corrispettivo(yasal ödeme) italiano dei soviet
L’occupazione delle fabbriche(fabrika)
Nei primi giorni di settembre, quasi tutti gli stabilimenti(işletme)
metallurgici(metalurjik) e meccanici(makina ustası) furono occupati(meşgul
olmak) dagli operai, che issarono(kaldırmak)le bandiere rosse(kırmızı
bayraklar), organizzarono servizi armati(silahlı) di vigilanza(dikkatlilik) e
cercarono di proseguire(devam ettirmek) da soli il lavoro
Dalle attese(bekleyis)rivoluzionarie al compromesso(anlaşma) sindacale(işçi
sendikası)
Ma il movimento non era capace di(kapasitesi olmak)uscire dalle fabbriche e
di collegarsi(bağlamak) alle altre lotte sociali in corso(devam eden).
Prevalse(ağır basmak) così la linea dei dirigenti della Cgl, che
intendevano(tasarlamak) impostare(ayarlamak) lo scontro(çarpışma) sul
piano economico. Tale esito(sonuç) fu favorito(katkıda bulunmak)
dall’iniziativa(başlangıç) mediatrice(arabulucu) di Giolitti, che si era
attenuto(ile ilgili olmak) a una linea di rigorosa(kesin) neutralità(nötrlük). Il
capo del governo riuscì a far accettare ai riluttanti(tereddütlü isteksiz)
industriali un accordo(anlaşma) che accoglieva(kabul etmek) nella
sostanza(madde özünde) le richieste(istek) economiche della Fiom
Delusione(düş kırıklığı) operaia e propositi(karar) di rivincita(rövanş)
borghese(burjuva)
Sul piano sindacale(işçi sendikası) gli operai uscivano vincitori(kazanan) dallo
scontro(çatışma). Ma sul piano politico la sensazione(duyu his)
dominante(baskın) era di delusione(düş kırıklığı). Gli industriali(sanayii) non
nascondevano(gizlemek) la loro irritazione(kızdırıcı sinirlendirici şey) e la
borghesia(burjuva) cominciava a serrare(kenetlemek) i ranghi(rütbe),
apprestandosi(hazırlamak) a sfruttare(kullanmak sömürmek) ogni
occasione(fırsat) di rivincita(bir önceki karşılaşmada yenilmiş olanın aynı
rakiple oynadığı ikinci oyun)
I contrasti(zıtlık)nel movimento(hareket)operaio
I dirigenti riformisti(yenilikçi) della Cgl erano accusati(suçlamak) di aver
svenduto(daha düşük fiyata satmak) la rivoluzione. Ma anche la
direzione(yön) massimalista(Maksimalist) del Psi era attaccata(saldırmak) dai
gruppi di estrema sinistra(aşırı solcu) per il suo comportamento(davranış)
incerto(kararsız). Queste polemiche(polemik) si intrecciarono(örmek) con le
fratture(ayrılma) provocate(kışkırtan)dal II congresso del Comintern: dove
erano state fissate(sabitlemek) le condizioni per l’ammissione(kabul) dei
partiti all’Internazionale. I massimalisti rifiutarono di sottostare(sunmak) alle
condizioni dettate(belirli) da Mosca perché le ritenevano(olarak görmek)
lesive(zararlı) dell’autonomia(bağımsızlık) del partito e perché sapevano che
espellendo(sınırdışı etmek) i riformisti(yenilikçi), il Psi avrebbe perso buona
parte dei suoi deputati(milletvekili)
Il congresso di Livorno e la nascita del Pci
Al congresso del partito, tenutosi(tutucu) a Livorno nel gennaio del 1921 fu
allora la minoranza(azlık) di sinistra ad abbandonare(terk etmek) il Psi per
fondare(kurmak) il Partito comunista d’Italia. Il nuovo partito nasceva così
con una base piuttosto(den ziyade) ristretta(dar) e con un programma
rigorosamente(sert bir şekilde) leninista(Leninci)
17.6 Il fascismo agrario(tarımsal) e le elezioni del ‘21
Mussolini abbandonò l’originario(orijinal) programma radical-democratico
e decise di cavalcare(at binmek) l’ondata di riflusso(gelgit)
antisocialista(anti sosyalist) seguita al biennio rosso
Nasce il fascismo agrario, impegnato(meşgul) nella lotta contro le
leghe(birlik) socialiste nella Valle Padana. Favorito(katkıda bulunan tercih
edilen) dall’appoggio(destek) dei proprietari(sahip) terrieri(toprak) e dalla
connivenza(suç ortaklığı göz yumma) dei pubblici poteri
Alle elezioni del maggio 1921 Giolitti fa entrare i fascisti nei blocchi(blok)
nazionali(ulusal): sono eletti(seçilmiş) 35 fascisti, capeggiati(öncülük etmek)
da Mussolini (è la legittimazione(güvenilirlik güçlenme) del fascismo)
La fine del biennio rosso: il riflusso(gelgit) delle lotte operaie e lo sviluppo del
fascismo agrario
L’occupazione delle fabbriche e la scissione(bölünme ayrılma) di Livorno
segnarono(işaretlemek) in Italia la fine del biennio rosso
In questo quadro(bu tabloda) si inserì(yerleştirmek) un fenomeno(fenomen)
che non aveva riscontro(geri bildirim) in nessun altro paese e che aveva
origine(temeli olmak) nelle campagne: lo sviluppo del fascismo
agrario(tarimsal)
La trasformazione(değişme)del fascismo
Fino ad allora(o zamanlara kadar) il fascismo aveva svolto(gerçekleştirmek)
un ruolo marginale(marjinal) nella vita politica. Tra la fine del ’20 e l’inizio
del ’21 Mussolini decise di cavalcare(e binmek) l’ondata di riflusso(gelgit)
antisocialista(antisosyalist) seguita al biennio rosso. Il movimento(hareket)
subì un rapido(hızlı) processo(süreç) di mutazione(değişim)
abbandonò l’originario(orjinal) programma radical-democratico
si organizzò su strutture paramilitari(paramiliter) e puntò(nişan almak) le sue
carte su una lotta spietata(duygusuz) contro il socialismo(sosyalizm), in
particolare(özel olarak) contro le organizzazioni(düzenlere karşı) contadine
della Valle Padana(Padana vadisi)
Nella Valle Padana le leghe( birlik)socialiste(sosyalist) avevano creato un
sistema apparentemente(görünümlü) inattaccabile(saldırılamaz):
con i loro uffici di collocamento(atama işe yerleştirme), le leghe
(birlik)controllavano il mercato del lavoro contrattando(pazarlık etmek) con i
proprietari(sahip);
i socialisti disponevano(yerleştirmek düzenlemk) inoltre(ayrıca) di una fitta
(acı)rete(ağ) di cooperative(kooperatif) e avevano in mano(elinde olmak)
buona parte delle amministrazioni(hükümet) comunali(belediyeyle ilgili)
I fatti di Palazzo d’Accursio: la nascita del fascismo agrario (Bologna,
novembre 1921)
L’atto(eylem) di nascita del fascismo agrario viene comunemente(ortak
olarak) individuato(birseylleşmiş) nei fatti di Palazzo d’Accursio, a Bologna,
del 21 novembre 1920, quando i fascisti si mobilitarono(seferber etmek)
per impedire(vazgeçirmek) la cerimonia(tören) di insediamento(koloni
yerleşim) della nuova amministrazione(hükümet) comunale socialista. Per
errore(hata) i socialisti incaricati(atanmış tayin edilmiş) di
difendere(savunmak) il palazzo comunale spararono(ateş etmek soru
sormaya başlamak konuşmak) sulla folla(kalabalık)
Da ciò(bu sebeple) i fascisti trassero(sonuç çıkarmak) pretesto(mazeret) per
scatenare(neden olmak) una serie di ritorsioni(karşılıklı suçlama)
antisocialiste in tutta la provincia(bölge). I socialisti furono colti(kültürlü) di
sorpresa(sürpriz) e non riuscirono a organizzare(düzenlemek) reazioni(tepki)
adeguate(adapte olan)
I proprietari terrieri scoprirono nei Fasci lo strumento capace di
abbattere(tahrip etmek) il potere delle leghe(birlik) e cominciarono a
sovvenzionarli(desteklemek) generosamente(cömertçe)
Il movimento(hareket) fascista vide affluire(katılmak) nelle sue file(sıra)nuove
e numerose(çok sayıda) reclute(acemi asker). Nel giro di pochi mesi il
fenomeno dello squadrismo(takımcılık) dilagò(hızla yayılmak) in tutte le
province padane(Padanalı), facendo qualche(bazı birkaç) sporadica(aralıklı)
comparsa(belirme ortaya çıkma) nelle grandi città del Centro-Nord(kuzey)
Pressoché(neredeyse) immune(dayanıklı) dal contagio(bulaşma) rimase solo
il Mezzogiorno(öğlen), con l’eccezione(istisna)della Puglia
Le connivenze(suç ortaklığı göz yumma) dei pubblici poteri
Il successo(başarı) travolgente(karşı konulamaz) dell’offensiva(saldırı) fascista
non può spiegarsi solo con fattori di ordine militare; né può essere
imputato(zanlı) interamente(tamamen) agli errori dei socialisti
Il movimento operaio(işçi hareketi) si trovò a combattere(savaşmak) una
lotta(savaş) contro un nemico che godeva(sahip olmak) di una
notevole(dikkate değer) impunità(cezasızlık), potendo giovarsi(faydalı olmak)
della benevola(hayırsever) neutralità(nötrlük) di buona parte della classe
dirigente(yönetici) e degli apparati(düzenek) statali(devletsel).
Pesanti(ağır) furono anche le responsabilità(sorumluluk) del governo Giolitti,
che guardò(bakmak) con malcelata(apaçık gizlenmemiş) compiacenza(itaat
uyum) allo sviluppo del movimento(hareket) fascista, pensando di
servirsene(hizmet etmek yardım etmek) per ridurre(azaltmak) a più miti
pretese(istemek) i socialisti e pensando di poterlo in
seguito(takiben)“costituzionalizzare(anayasallaştırmak)”
Le elezioni del maggio ‘21
Giolitti favorì l’ingresso(giriş) dei candidati(aday) fascisti nei cosiddetti blocchi
nazionali (conservatori, liberali e democratici). Così i fascisti ottenevano una
legittimazione( güvenilirlik güçlenme)da parte della classe dirigente, senza
per questo rinunciare(vazgeçmek) ai metodi illegali(yasal olmayan kanun
dışı). Ma i risultati delle urne(kap) delusero(üzmek)chi aveva voluto le
elezioni:
i socialisti subirono una flessione(eğilme) piuttosto(den ziyade) lieve(hafif),
tenuto conto(hesaba katmak) della scissione(ayrılma) comunista
i popolari addirittura(bile) si rafforzarono(sağlamlaştırmak)
i gruppi liberal-democratici uniti nei blocchi nazionali
migliorarono(iyileştirmek) le loro posizioni, ma non riacquistarono(tekrar
kazanmak) il controllo del parlamento
la maggior novità(yenilik) fu costituita(oluşturmak)dall’ingresso alla camera
di 35 deputati(milletvekili) fascisti, capeggiati da Mussolini
17.7 L’agonia(sıkıntı) dello stato liberale
Dopo le elezioni del maggio ’21 si consuma(tüketmek) l’agonia dello stato
liberale
Alle dimissioni(istifa) di Giolitti (giugno 1921), seguirono i debolissimi(çok
zayıf) governi di Bonomi e Facta che aprirono la strada(yol) a Mussolini
Il fallimento(iflas) del patto di pacificazione(uzlaşma barışma) (agosto 1921)
Mussolini fonda(kurmak) il Partito nazionale(ulusal parti) fascista (Roma,
novembre 1921)
I socialisti non seppero(bilmek) dare risposte efficaci(etkili)
all’avanzata(ilerleme) fascista
Turati ed i riformisti(yenilikçiler) escono dal PSI e fondano il PSU (ottobre
1922)
Dalle dimissioni di Giolitti al governo Bonomi (giugno 1921)
L’esito(sonuç) delle elezioni mise fine all’ultimo esperimento(deney)
governativo(hükümetsel) di Giolitti
Il suo successore(bir sonraki olan), l’ex socialista(eski sosyalist) Bonomi,
tentò(denemek) di far uscire il paese dalla guerra civile
Il patto di pacificazione (agosto 1921)
Una tregua(ateşkes) fu conclusa(sonuçlanmak) nell’agosto 1921, con la firma
di un patto di pacificazione tra socialisti e fascisti. Il patto consisteva(den
ibaret olmak) in un generico(jenerik) impegno(söz) per la rinuncia(vazgeçme)
alla violenza(şiddet) da ambo(her iki) le parti
Il patto rientrava(iade edilmek) in quel momento(bu anda) nella
strategia(starteji) di Mussolini, che mirava a(hedef
almak)inserirsi(yerleştirmek) nel gioco politico ufficiale(resmi) e
temeva(korkmak) il diffondersi(yaymak) di una reazione(tepki) contro lo
squadrismo(takımcılık)
L’opposizione(zıtlık) al patto di pacificazione dei fascisti intransigenti(inatçı)
Questa strategia non era però condivisa(paylaşılan ortak) dai fascisti
intransigenti(inatçı). I cosiddetti Ras sabotarono(engellemek) in ogni
modo(her durumda) il patto di pacificazione e giunsero a mettere in
discussione(tartışmaya koymak) la leadership(liderlik)di Mussolini
La nascita del Partito nazionale fascista (Roma, novembre 1921)
La ricomposizione(yeniden çevirme) delle fratture(ayrılma) si ebbe al
Congresso(kongre) dei fasci(demet)tenutosi(tutucu) a Roma:
Mussolini sconfessò(reddetmek) il patto di pacificazione
i ras riconobbero(kabul etmek) la guida(rehber)politica di Mussolini e
accettarono la trasformazione(değişim dönüşüm) del movimento(hareket) in
un vero e proprio partito, cosa che avrebbe limitato(sınırlamak) non poco la
loro libertà d’azione.
Da Bonomi a Facta (febbraio 1922)
Intanto(bu sırada) si consumava(tüketmek) la parabola(çanak anten kıssa)
del ministero(Bakan) Bonomi
Nel febbraio 1922, dopo un veto(yasak) posto(yer) da don Sturzo al
ritorno(geri dönüş) al potere di Giolitti, la guida del governo fu affidata(teslim
etmek) a Luigi Facta.
La scarsa(az yetersiz) autorità(otorite) politica del nuovo governo finì col dare
ulteriore(ilave) spazio alla dilagante(kontrolsüz) violenza(şiddet)
squadrista(takımsal). Il fascismo si rese protagonista(baş karakter yapmak), a
partire dalla primavera del ’22, di operazioni(operasyon) sempre più
ampie(geniş) e clamorose(heyecan uyandıran)
L’immobilismo(hareketsizlik) socialista
All’offensiva(saldırı) del fascismo, che giocava contemporaneamente(aynı
zamanda) sulla violenza armata(silahlı) e sulla manovra(manevra)
politica, i socialisti non seppero opporre(karşı karşıya getirmek) risposte
efficaci(etkili). Inutile(gereksiz) fu la decisione(karar) presa dal gruppo
parlamentare(parlamenter) socialista dichiarando(duyurmak) la propria
disponibilità(mevcudiyet) ad appoggiare(desteklemek) un governo di
coalizione democratica
Lo sciopero «legalitario(yasalcı)»
Addirittura(bile) disastrosa(kaçınılmaz) si rivelò(açıklamak) la decisione di
proclamare(duyurmak) uno sciopero generale legalitario(yasalcı) in difesa
delle(savunmada) libertà costituzionali(anayasada bulunan).
Per un’intera(tüm) settimana le camice nere si scatenarono(neden olmak)
contro sezioni(kesit), circoli(yuvarlak), sedi di organizzazione(organizasyon)
e giornali(günlük) socialisti.
La scissione(ayrılma) di Roma e la nascita del Psu (ottobre 1922)
Il movimento operaio usciva da questa prova materialmente(maddi olarak) e
moralmente(ahlaki olarak) distrutto(yıkılmış). Ai primi di ottobre del ’22, i
riformisti guidati da Turati abbandonavano il Psi e fondano il nuovo Partito
socialista unitario(birleştirici) (Psu).
17.8 La marcia(yürüyüş) su Roma
Assicuratosi(sağlamak) il controllo della piazza e sbaragliato(canına okunmuş)
il movimento operaio, il fascismo era costretto a porsi(sunmak) il problema
della conquista(fetih) dello Stato
Il fascismo verso il potere
In questa delicata fase(hassas aşama), come al solito(her zamanki gibi),
Mussolini giocò su due tavoli(masa):
da un lato(köşe) intrecciò(örmek) trattative(pazarlık görüşme) con tutti i più
autorevoli(güvenilir) esponenti(temsilci) liberali(liberal) in vista della(bu
doğrultuda) partecipazione(katılım) fascista a un nuovo governo;
rassicurò(yatıştırmak) la monarchia(monarşi) sconfessando(reddetmek) le
passate(geçmiş) simpatie(sempati) repubblicane(cumhuriyetsel);
dall’altro lasciò che l’apparato(düzenek) militare(askeri) del fascismo si
preparasse(hazırlamak) apertamente(açıkça)alla presa(tutma) del potere
mediante(yoluyla vasıtasıyla) un colpo(vuruş) di stato
La mobilitazione(harekete geçirme) fascista e il progetto della marcia su
Roma
Cominciò così a prender corpo(vücut bulmak) il progetto di una marcia su
Roma
Un piano del genere(tür) non avrebbe avuto alcuna possibilità(olasılık) di
successo(başarı) se avesse incontrato una ferma(skerlik süresi)
reazione(tepki) da parte delle autorità(otorite). Le squadre(takım) fasciste
erano pur(halde) sempre delle bande(şerit) indisciplinate(disiplinsiz) ed
equipaggiate(donatmak sağlamak) in modo approssimativo(kusurlu)
Lo stesso Mussolini pensava piuttosto(den ziyade) di servirsi(hizmet
etmek yardım etmek) della mobilitazione(harekete geçirme) come di un
mezzo(araç) di pressione(basınç baskı) politica, contando(hesaba katmak)
sulla debolezza(zayıflık) del governo e sulla benevola(hayırsever) neutralità
della corona(hükümdarlık) e delle forze armate(silahlı kuvvetler)
La marcia su Roma (28 ottobre)
Dimostratasi(göstermek) l'impotenza(acizlik) dello Stato, i fascisti si
disposero(yerleştirmek düzenlemek) a vibrargli(titremek) l'ultimo
colpo(vuruş). I capi del partito, che avevano costituito il cosiddetto
quadrumvirato(dörtlü hükümet) (Balbo, De Vecchi, De Bono, Bianchi),
prepararono d'accordo(anlaşma hazırlamak) con Mussolini quella che è
passata alla storia con il nome di Marcia su Roma (28 ottobre) e iniziarono il
concentramento(yoğunluk)delle «colonne(sütun)» armate(silahlı)
La scelta(seçenek) di Vittorio Emanuele III: il rifiuto(red) di firmare il
decreto(emir) sullo stato d'assedio(kuşatma)
In effetti(etkileri) l’atteggiamento(tutum) del re fu determinante(belirli
belirleyici): deciso ad evitare(uzak durmak sakınmak) una guerra civile,
Vittorio Emanuele III rifiutò(reddetmek) di firmare il decreto per la
proclamazione(duyuru)dello stato d’assedio(kuşatma) proposto(önerilen) da
Facta (28 ottobre)
Forte della resa(teslim) ottenuta senza colpo(vuruş) ferire(yaralamak),
Mussolini chiese e ottenne di essere chiamato lui stesso a
presiedere(başkanlık etmek) il governo.
Il re incarica(görev emir) Mussolini di formare(oluşturmak) il nuovo governo
(30 ottobre)
La mattina del 30 ottobre, mentre gli squadristi(takımcılar) cominciavano a
entrare(girmek) nella capitale(başkent), Mussolini fu ricevuto(almak) dal re
che offrì(sunmak)a Mussolini l'incarico(görev emir) di formare(oluşturmak) il
governo (in sostituzione(yerini alan şeyde) del dimissionario(istifa eden)
Facta)
La sera stessa il nuovo gabinetto(hükümet) era pronto. Nasceva un governo
di coalizione(koalisyon): ne facevano parte, oltre a 5 fascisti,
esponenti(temsilci) di tutti i partiti che avevano partecipato ai
precedenti(önceki) governi
Cambio(değişim) di governo o di regime ?
I fascisti si convinsero(ikna etmek) di aver attuato(gerçekleştirmek) una
rivoluzione che in realtà era stata soltanto(sadece) simulata(taklit edilen)
I moderati(ılımlı) si rallegrarono(neşelendirmek) per il fatto che la
legalità(yasallık) costituzionale(anayasal) era stata rispettata(saygı duymak)
almeno(en azından) nella forma
I rivoluzionari si illusero(kandırmak) che nulla fosse cambiato nella
sostanza(madde)
Pochi capirono che il sistema liberale(liberal) aveva ricevuto(almak) un colpo
mortale(ölümcül vuruş) e che il cambio(değişim) di governo(hükümet)
sarebbe presto(erken) diventato un cambio di regime
17.9 Verso lo Stato autoritario(otoriter)
Le due linee di Mussolini
Una volta assunta(üstlenmiş) la guida(rehber)del governo, Mussolini
continuò ad alternare(birbirini izlemek) la linea dura a quella morbida. Ciò gli
fu possibile anche per la miopia(miyopluk) delle altre forze politiche. A
dissolvere(eritmek bozmak) le illusioni(illuzyon) dei moderati:
non valse(geçerli olmak) il tono(ton) ricattatorio(şantajcı) usato da Mussolini
alla Camera nel dibattito(açık oturum) sulla fiducia(güven) al governo
(discorso(tartışma) del bivacco(açık ordugah))
né valsero i provvedimenti(önlem) con cui il partito fascista
assumeva(üstlenmek) ruolo(rol) e funzioni(işlev) incompatibili(tutarsız)con lo
stato(devlet) liberale(liberal)
Il Gran consiglio(heyet) del fascismo
Fu istituito(kurmak) il Gran consiglio del Fascismo, che aveva il compito di
raccordo(şerit kavşak) fra partito e governo
La Milizia(halk ordusu Milis) fascista
Le squadre(takım) fasciste furono inquadrate(çerçevelenmiş) nella Milizia
volontaria(gönüllü) per la sicurezza(güvenlik) nazionale(ulusal) (nelle
intenzioni(amaç) di Mussolini ciò doveva disciplinare(düzenlemek disipline
etmek) lo squadrismo(takımcılık) e limitare(sınırlamak) il potere dei ras)
L’istituzionalizzazione(kurumsal) delle milizie non servì(hizmet etmek
yardım etmek) per altro a far cessare(durdurmak) le violenze contro gli
oppositori(karşıtlar). La Milizia trasformò(dönüştürmek) la violenza in
repressione(bastırma) «legale(yasal)». Le vittime(kurban) principali(temel)
della repressione(bastırma) furono i comunisti
La crisi del movimento operaio
Il sindacato(işçi sendikası) non fascista si ridusse(azaltmak) a
sopravvivere(sağ kalmak) solo in alcune categorie
Il numero degli scioperi scese a livelli insignificanti(fazla önemi olmayan)
I salari(maaş) reali subirono una costante(sabit) riduzione(küçültme)
La politica liberista(özgürlükçü)
Il ministro(bakan) delle finanze De Stefani attuò(gerçekleştirmek) una
politica economica liberista che ottenere discreti(vasat) successi:
puntò(yönelmek)a restituire(iade etmek) libertà d’azione e margini(değer) di
profitto(kar) all’iniziativa privata(başlangıçta özel olan)
furono alleggerite(hafifletilmiş) le tasse(vergi) gravanti(yük olan) sulle
imprese(başarı)
fu privatizzato(özelleştirmek) il servizio telefonico(telefon servisi)
cercò di contenere( içermek)la spesa pubblica con un energico
sfoltimento(inceltme) nei ruoli del pubblico impiego(uygulama)
Il sostegno(yardım destek) della Chiesa
Un altro sostegno decisivo(kesin çok önemli) Mussolini lo ebbe da una chiesa
cattolica in cui, dopo l’avvento(geliş) (febbraio ’22) del nuovo papa Pio XI,
ripresero(yeniden başlamak) il sopravvento(rüzgar yönünde) le
tendenze(eğilim) più conservatrici(muhafazakar)
Dal canto suo(kendi kıtasından) Mussolini abbandonò i toni(ton)
anticlericali(rahip sınıfı karşıtı olan) tipici(tipik) del primo fascismo(faşizm) e
fu prodigo(tutumsuz savurgan) di riconoscimenti(tanıma) per la
missione(amaç) universale(evrensel) della chiesa
La riforma(reform) Gentile
Anche la riforma scolastica(eğitimsel), varata(onaylanmış) nel ’23 dal
ministro(bakan) e filosofo(filozof) Giovanni Gentile, andava incontro(aynı
kanıda fikirde olmak) alle attese( bekleyiş)del mondo cattolico
tutta fondata(kurulmak) sul primato(rekor) dell’istruzione(öğretim) classica
prevedeva(ön görmek) l’insegnamento(eğitim öğretim) della religione nelle
scuole elementari(temel ilkokul)
e l’introduzione(giriş getirme) di un esame di stato al termine di
(sonunda)ogni ciclo(döngü) di studi
La rottura(ayrılık) coi popolari
La prima vittima(kurban) dell’avvicinamento(yanaşma) fra chiesa e fascismo
fu il Partito popolare, considerato(üzerinde düşünülmüş) ormai un
ostacolo(engel): Mussolini impose(emir vermek) le dimissioni(istifa) di tutti i
ministri popolari
Poco dopo(az sonra), don Sturzo, sotto le pressioni(baskı)del Vaticano, lasciò
la segreteria(segreterlik) del Ppi
La legge elettorale(seçimle ilgili) maggioritaria(çoğunlukçu) (Legge
Acerbo(olgunlaşmamış)) e le liste nazionali(ulusal listeler)
Liberatosi(serbest olmak) del più forte fra i suoi alleati(müttefik),
Mussolini aveva il problema di rafforzare(sağlamlaştırmak) la sua
maggioranza(büyüklük) parlamentare(parlamenter): fu questo lo scopo della
nuova legge elettorale(seçimsel) maggioritaria(çoğunluk) (Legge Acerbo),
varata(uygulamaya koyulan) nel luglio ’23.
La legge prevedeva la presentazione( sunuş)di liste nazionali. Alla lista che
avesse ottenuto la maggioranza relativa(göreceli) erano
assegnati(bölüştürmek paylaştırmak)i 2/3 dei seggi(mevki)
disponibili(mevcut)
Le elezioni del marzo 1924: la vittoria fascista
Alle elezioni si riformò(iyileştirmek) il blocco(blok engel)delle elezioni(seçim)
del ’21 ma con i fascisti in posizione predominante(hakim)
I due partiti socialisti, i comunisti, i popolari, e i liberali d’opposizione(zıtlık) si
presentarono(temsil etmek) ciascuno(tümü) con proprie liste: il che
significava(anlamı olmak) condannarsi(mahkum etmek cezaya çarptırmak)a
sicura sconfitta.
I fascisti non rinunciarono(vazgeçmek) alla violenza contro gli
avversari(karşı rakip düşman), sia durante(boyunca) la
campagna(kampanya) elettorale(Seçimsel) sia durante le votazioni(oylama)
La scontata(indirimli basmakalıp önceden belirlenmiş) vittoria fascista
assunse così dimensioni clamorose(esaslı kapsamlı): la lista nazionale
ottenne il 65% dei voti
Il successo(başarı) fu massiccio(sıkı sert)soprattutto nel Mezzogiorno e nelle
isole, cioè nelle regioni in cui il fascismo aveva minori radici(kök), ma si era
rapidamente(hızlıca) ingrossato(genişletilmiş); un dato che
confermava(doğrulamak) come ormai il fascismo avesse sostituito(yerine
bakmak yedeği olmak) la classe dirigente liberal-moderata nella guida del
blocco conservatore
17.10 Il delitto(süikast) Matteotti e l’Aventino
Il successo nelle elezioni rafforzò(sağlamlaştırmak) notevolmente(etkileyici
bir şekilde) la posizione di Mussolini. Le opposizioni(zıtlık),
indebolite(hafifletmek) e sfiduciate(bitkin), non sembravano(benzemek) in
grado di(yapabilen) reinserirsi(tekrar topluma kazandırmak) nel gioco
politico. Ma un evento tragico(trajik) e inatteso(beklenmeyen)
intervenne(araya girmek) bruscamente(kaba sert bir şekilde)a mutare(şekil
değiştirmek) lo scenario(senaryo)
L’uccisione(cinayet) di Matteotti (giugno 1924)
Il 10 giugno 1924, il deputato(milletvekili) Giacomo Matteotti, segretario del
Psu, fu rapito(kaçırmak) a Roma da un gruppo di squadristi(takımcı) e ucciso
a pugnalate(bıçaklanmış). Il suo cadavere(ceset) fu trovato solo due mesi
dopo
Matteotti aveva pronunciato(telaffuz etmek) alla camera una durissima
requisitoria(mahkumiyet teklifi) contro il fascismo, denunciandone(haber
vermek) le violenze e contestando(tartışmak) la validità(geçerlilik) dei
risultati elettorali(seçimsel)
Sebbene(bile ise de) gli esecutori(suçlu) materiali del crimine(suikast)
fossero stati arrestati( durdurmak yakalamak) dopo pochi giorni, né allora
né in seguito(takiben) si poterono individuare(bireysellşetirmek) con
certezza(kesinlik) i mandanti(gönderilen). Il paese tuttavia(rağmen) capì…
L’isolamento(yalnızlaşma) del fascismo
Il fascismo si trovò improvvisamente(aniden) isolato(yalnız kalmış). Tutto
l’edificio(bina) del nascente(doğan) regime parve(görünmek) per un
momento sul punto di(noktasında) crollare(çökmek)
La debolezza(zayıflık güçsüzlük) dell’opposizione
Ma l’opposizione non aveva la possibilità di mettere in minoranza(azlığa
koymak) il governo, né d’altra parte era in grado di
affrontare( kapışmak)una prova di forza sul piano della
mobilitazione(harekete geçme) di piazza
L’Aventino
L’unica iniziativa(başlangıç) concreta(somut) presa(alınan) dai gruppi
d’opposizione fu quella di astenersi(kaçınmak) dai lavori parlamentari e di
riunirsi(yeniden birleşmek) separatamente(ayrı olarak) finché(diği sürece)
non fosse stata ripristinata(eski haline geri getirmek) la legalità(yasallık)
democratica(demokratik). La secessione(çekilme) dell’Aventino aveva un
indubbio(şüphesiz) valore simbolico(sembolik değer) ma era di per sé priva di
(sız)alcuna efficacia(etkili etkin)pratica(pratik)
Il re non intervenne. I fiancheggiatori(yancılar) non tolsero(çıkarmak)
l’appoggio al capo del governo, pur accentuando(vurgulamak) le critiche
(olumsuz eleştiri)all’illegalismo(yasadışılık) fascista
Per venire incontro(toplantı)alle loro richieste(talep), Mussolini accettò di
dimettersi(taburcu etmek görevden uzaklaştırmak) da ministro(Bakan) degli
interni(iç)e di sacrificare(feda etmek) i suoi collaboratori(iş arkadaşı) più
coinvolti(alakadar) nell’affare(mesele) Matteotti
Il discorso(konuşma) del 3 gennaio 1925 e la svolta(fırsat değişiklik)
autoritaria(otoriter bağımsız)
Nel giro di pochi mesi l’ondata(dalga) antifascista(faşizm karşıtı)
rifluì(çekilmek)
E Mussolini decise di contrattaccare(karşı saldırıda bulunmak). Il 3 gennaio
1925, il capo del governo ruppe(kırmak) ogni cautela(tedbir)
legalitaria(yasasal):
dichiarò(duyurmak) chiusa(kapalı) la questione morale(ahlaki mesele)
minacciò(tehdir etmek) apertamente(açıkça) di usare la forza contro le
opposizioni
La crisi Matteotti aveva determinato(meydana getirmek sebep olmak) la
disfatta(yenilgi) dei partiti democratici e accelerato(hızlandırılmış) il
passaggio(geçiş) da un governo autoritario a una vera e propria dittatura
17.11 La dittatura a viso(yüzde) aperto
La svolta del 3 gennaio non lasciava più spazio per gli equivoci(ahlaksız
belirsiz) e i compromessi(anlaşma): la scelta era tra fascismo e
antifascismo, tra dittatura e libertà
I manifesti(manifesto gösteri) degli intellettuali
Molti politici e uomini di cultura sentirono la necessità(gereklilik) di prendere
posizione. A un “Manifesto degli intellettuali del fascismo” diffuso(yaygın)
per iniziativa di Gentile, gli antifascisti risposero con un
“contromanifesto(gösteri karşıtı)” redatto(hazırlanmış)da Benedetto Croce
La persecuzione(baskı) degli antifascisti
Ma intanto(bu sırada) il fascismo chiudeva ogni residuo(kalıntı) spazio di
libertà politica e sindacale(işçi sendikası). Molti esponenti(temsilci)
antifascisti furono costretti a prendere la via dell’esilio(sürgün)
La fascistizzazione(faşistleştirme) della stampa(baskı)
I grandi quotidiani(günlük gazete) di informazione(bilgi) furono
fascistizzati(faşistleştirilmiş) mediante(yoluyla) pressioni(baskı) sui
proprietari(sahip)
La fine del sindacalismo(sendikacılık) libero
Nell’ottobre del ’25, il sindacalismo libero ricevette( almak) un colpo
mortale(ahlaki vuruş) dal patto di Palazzo Vidoni, con cui la
Confindustria(italyan endüstrisi) si impegnava( geçirmek bağlamak)a
riconoscere(kabul etmek) la rappresentanza(temsil etme) dei lavoratori ai
soli sindacati(işçi sendikası)fascisti
La legislazione(kanun yapma) autoritaria: le leggi «fascistissime(aşırı faşist)»
Una serie di falliti(başarısızlık) attentati(saldırı) alla vita di Mussolini servì a
creare il clima adatto(adapte olan) al varo( kanunlaştırma)della nuova
legislazione(yasama). La prima importante legge costituzionale(anayasal) fu
quella che rafforzava(sağlamlaştırmak) i poteri(güç) del capo del governo sia
rispetto agli altri ministri(bakan) sia rispetto al parlamento. Nel ’26 una
legge(yasa) sindacale(işçi sendikası) proibì(yasaklamak) lo sciopero.
Infine(son olarak) all’indomani(sonuç) dell’ultimo attentato(saldırı) a
Mussolini furono sciolti(çözülmüş) tutti i partiti antifascisti e
soppresse(bastırılmış) tutte le pubblicazioni(yayın) contrarie al
regime(rejime karşı olan). Furono dichiarati(duyurmak) decaduti(süresi
bitmiş) dal mandato(gönderilen) i deputati(milletvekili)
aventiniani(Aventinioyu destekleyen). Fu reintrodotta(yeniden tanıtmak geri
getirmek) la pena di morte(ölüm cezası)
La fine dello Stato liberale
Le leggi(yasa kanun) fascistissime del ’26 avevano messo fine alla
parabola(kıssa) dello stato liberale nato con l’unità(birleşme) d’Italia e
avevano dato vita a un nuovo regime in cui la separazione(ayırma) dei poteri
era stata abolita(iptal etmek) e tutte le decisioni(karar) importanti erano
concentrate(yoğunlaşmış) nelle mani di una sola persona.
CAPITOLO 18: LA GRANDE CRISI DEGLI ANNI ‘30
18.3 IL GRANDE CROLLO(çöküş) DEL 1929
Il 24 ottobre 1929, il cosiddetto “giovedì nero(kara Perşembe)”, a Wall
Street, furono scambiati(karıştırmak değiştirmek) 13 milioni di titoli(başlık).
La corsa(hamle yarış) alle vendite(satış) determinò(gerçekleştirmek)
naturalmente(doğal olarak) una precipitosa(ani) caduta(düşüş)del valore dei
titoli. Il crollo(çöküş) del mercato azionario(borsa) colpì(vurmak)in primo
luogo i ceti(sosyal sınıf) ricchi e benestanti(zengin). Ma, riducendo(azaltmak)
drasticamente(sertçe) la loro capacità d’acquisto(satın alma), finì con l’avere
conseguenze disastrose(kaçınılmaz) sull’economia di tutto il paese e
sull’intero sistema economico mondiale. Gli effetti planetari(dünyevi) della
crisi furono aggravati(kötüleşmiş) dal fatto che gli USA cercarono
innanzitutto(öncelikle) di difendere(savunmak) la propria produzione(üretim)
inasprendo(nefret ettirmek canından bezdirmek) il
protezionismo(korumacılık) e contemporaneamente(aynı zamanda)
ridussero(azaltmak) l’erogazione(akış hızı) di crediti(kredi) all’estero(dış). Il
protezionismo statunitense indusse(cezbetmek) gli altri paesi ad
adottare(benimsemek) misure analoghe(kıyaslanabilir şey) a
difesa(savunmada) della propria bilancia(tartı terazi) commerciale(ticari).
Fra il ’29 e il ’32 il valore del commercio(ticaret) mondiale si
contrasse(sıkıştormak borca girmek) di oltre il 60%; la recessione( ekonomik
durgunluk)economica si diffuse(yayılmak) in tutto il mondo con
l’eccezione(istisna) dell’Urss. I prezzi(fiyat) caddero bruscamente(sert kaba
bir şekilde) sia nel settore industriale sia, soprattutto(özellikle), in quello
agricolo(tarım). I disoccupati(işsiz) raggiunsero(varmak) il numero di 14
milioni negli USA e di 15 milioni in Europa.
18.4 LA CRISI IN EUROPA
In Germania le conseguenze(sonuç) della crisi si fecero sentire(hissettirmek)
più che(fazla olarak) altrove(başka yerde), a causa della netta(açık kesin)
integrazione(tümleştirme) che il sistema dei prestiti(borç) internazionali
aveva creato tra l’economia statunitense(amerikalı) e quella tedesca. Nel
marzo del ’30 la guida(rehber) del governo tedesco passò dai
socialdemocratici a un esponente(temsilci) del centro(merkez) cattolico,
Bruning, che attuò(gerçekleştirmek) una severissima( çok sert)politica di
sacrifici(kurban). Lo scopo fu in parte raggiunto(varan) nel 1932, quando
una conferenza(konferans) internazionale(uluslararası) ridusse(azaltmak)
sensibilmente(hassasça) l’entità(varlık) delle riparazioni(onarım) e ne
sospese(ertelemek) il versamento(yatırılan para dökülme) per 3 anni. Ma
intanto(bu sırada) la politica di Bruning aveva prodotto ben più tragici frutti:
6 milioni di lavoratori disoccupati(işsiz) (più di(den fazla) un terzo di tutti i
disoccupati d’Europa) facevano da sfondo(fon arka plan) alla rapida(ani)
ascesa(çıkış) del movimento(hareket) nazionalsocialista. Anche tutti gli altri
paesi europei furono costretti ad attuare(gerçekleştirmek) una politica di
austerità(güçlük) economica, ma di certo non si trovavano nella drammatica
situazione tedesca.
18.5 ROOSVELT E IL “NEW DEAL”
Nel novembre 1932 dopo tre anni di crisi, si tennero negli USA le
elezioni(seçim) presidenziali(başkanlıkla ilgili). Il presidente uscente(çıkan
başkan), Herbert Hoover, non aveva conseguito(sonucu olmak) alcun
successo nella lotta contro la crisi. Nettissima(çok açık) fu quindi la sua
sconfitta(yenilgi) nei confronti(konuşma)del candidato(aday) democratico, il
governatore(yönetici) dello stato di New York Franklin Delano Roosvelt.
Quest’ultimo non aveva un programma organico(organik) ma capì che la
condizione preliminare(ön ilk) di un’azione politica di successo stava nella
capacità(kapasite) di infondere(esinlemek aşılamak telkin etmek)
speranza(umut) e coraggio(cesaret) nella popolazione(poülasyon). Nel
discorso(konuşma) inaugurale(başlangıç açılış konuşması) della sua
presidenza(başkanlık), nel marzo
del ’33, Roosvelt annunciò(duyurmak) di voler iniziare un new deal, un
nuovo corso(gidişat) nella politica economica e sociale
caratterizzato(simgelemek) da un più energico(enerjik) intervento(araya
girme müdahale) dello stato. Il New Deal fu avviato(kurmak)
immediatamente(hemen): fu ristrutturato(tamamen değiştirmek) il sistema
creditizio(bankacılık); fu svalutato(değerini azaltmak) il dollaro per
rendere(yapmak) più competitiva(rekabetçi)le esportazioni(ihracat); furono
aumentati i sussidi(devlet yardımı) di disoccupazione(işsizlik) e furono
concessi(izin) prestiti(borç) per consentire(dayanmak) di estinguere(ödeyip
bitirmek borçları) le ipoteche(ipotek) sulle case. A queste misure(ölçü)
d’emergenza(acil durum) il governo affiancò(desteklemek) alcuni
provvedimenti(önlem) più organici(organik): proponeva(önermek) di
limitare(sınırlandırmak)la sovrapproduzione(fazla üretim) nel settore
agricolo(tarım) assicurando(garantilemek) premi(ödül) in denaro(bahşiş).
Inoltre( ayrıca)il governo potenziò(hızlandırmak) l’iniziativa(başlangıçta)
statale(devletsel)varando(yürürlüğe koymak) vasti(engin) programmi di
lavori pubblici e allargando(açmak genişletmek) il flusso(akış) di spesa
pubblica: garantì(garanti etmek) alla maggior parte dei lavoratori la
pensione(emeklilik) di anzianità(yaşlılık) e riorganizzò(tekrar düzenlemek)
l’assistenza(yardım etme) statale(devletsel) a favore
dei(lehinde)bisognosi(ihtiyacı olmak). L’azione di Roosvelt, se da un lato
smentì(inkar etmek) i dogmi(dogma ilke) liberisti(özgürlükçü)
dimostrando(kanıtlamak) che l’intervento(araya girmek müdahale)
statale(devletsel) era indispensabile(gerekli) per arrestare(durdurmak) il
corse della crisi, dall’altro non riuscì a conseguire(sonucu olmak)
completamente( tamamen)il fine(hedef) ultimo che si era
proposto(önermek): quello cioè di ridare(geri vermek) slancio(hız)
all’iniziativa(başlangıç) economica(ekonomik) dei privati(özel). Per tutti gli
anni ’30 l’economia americana ebbe bisogno di continue(devam eden)
iniezioni(aşı) di denaro(bahşiş) pubblico(halk). Sarebbe giunta(varmak) a una
ripresa(geri dönüş) totale(tüm) solo durante(esnasında) la seconda guerra
mondiale con lo sviluppo(gelişme) della produzione(üretim) bellica(savaş
savaşsal)
LA GRANDE CRISI: ECONOMIA E SOCIETA’ NEGLI ANNI 30
La grande crisi:Economia e società negli anni ‘30
Anni ’20: apparente(görünüşteki) stabilità(sabitlik). Rapporti(ilişki) tra
potenze(güç) più distesi(genişletilmiş). Problema tedesco si andava
risolvendosi(çözmek). Apparente stabilità e prosperità(başarı) fino a(e kadar)
grande crisi del ’29: Stati Uniti, durata(süren) anche per bona parte(ücretsiz
kesim) degli anni ’30, fece sentire i suoi effetti su politica, cultura, stato,
strutture sociali, etc. Diede una decisiva(kesin) spinta(itiş) alla
decadenza(çöküş) dell’Europa liberale(liberal).
Negli anni ’30 vengono in evidenza(kanıtı olmak) problemi e
tematiche(konusal) che segneranno(işaretlemek) la società del secondo
dopoguerra(savaş sonrası):
compenetrazione(içiçe) apparati(düzenwek) statali ed economici (già in
evidenza(kanıtı olan) durante(la guerra)
capitalismo diretto (dall’alto)
crescita della classe media
sviluppo settore terziario(üçüncü)
radicalizzazione(radikalleşme) conflitti(mücadele)ideologici(ideolojik) e il loro
trasformarsi(dönüştürmek) su scala(ölçek) internazionale(uluslararası)
Anni prima della crisi:
Stati Uniti cospicui(seçkin)prestiti(borç) agli alleati(müttefik) europei.
dollaro moneta(para) più forte dell’economia mondiale. Mercato(Pazar)
finanziario(mali)
di New York importante come quello di Londra
Seguendo principi(ilke) del taylorismo(Taylorizm)aumenti(artış) di
produttività(üretkenlik) (manifatturiero(el sanatları üretimi) 72%,
industria(endüstri) 30%, etc)
Reddito(gelir) nazionale(ulusal) aumenta(artmak), ma anche la
disoccupazione(işsizlik) tecnologica(teknolojik): gli sviluppi(gelişim)
tecnologia(teknooji) diminuiscono(azaltmak) il numero di
Addetti(banka memuru)necessari(gerekli). Parallelamente(parallel olarak)
cresce per espansione(gelişme) funzioni(işlev) burocratiche(bürokratik) e
amministrative(idari) il settore(sektör) dei servizi e i
suoi addetti. (primo paese in cui il numero di addetti al terziario
supera(geçmek) addetti industria(sanayii)).
Si diffondono(yayılmak) le automobili(otomobil) e gli elettrodomestici(ev
eşyaları). Vendite rateali(taksit). Espansione(yayılma) e
standardizzazione(standartlaşma) dei consumi(tüketim)
Egemonia(egemenlik) partito repubblicanoliberismo(cumhuriyetçi
özgürlükçü) economico. Politica fortemente(çok güçlüce)
conservatrice(muhafazkar): ridotte(azaltılmış) imposte(zorunlu)
dirette(direkt), aumentate(artış) le indirette(dolaylı), spesa pubblica(halksal
alışveriş) molto bassa (si abbandonano classi più povere), si
favoriscono(katkıda bulunmak) le monopolizzazioni(tekelleşme) (si
tolgono(çıkarmak) i divieti(yasak))
Distribuzione(dağıtım) redditi(gelir) fortemente(güçlüce)
squilibrata(dengesiz)..
Squilibri(dengesizlik) sociali, anche se alcune industrie (es. Ford) o altre
minoranze proteggono i loro lavoratori.
Ondata(dalga) di conservatorismo(koruyuculuk) ideologico(ideyolojik).
Limitate(sınırlı) leggi(kanun) immigrazione(göçmenlik), per evitare(uzak
durmak) contaminazioni(kirlilik) della razza(ırk) e diffusione(yayılım) idee
sovversive(bölücü) europee.
Caso famoso: processo a due anarchici(anarşist) innocenti(masum) Sacco e
Vanzetti, condannati a morte(ölüme mahkum edilenler). Si
inaspriscono(nefret ettirmek) pratiche discriminanti(seçici) nei
confronti(kıyaslama) di popolazioni di colore. Ku Klux Klan negli Stati del
Sud(güney) diventa un’organizzazione(organizasyon) di massa. Anche
cattolici e ebrei visti con diffidenza(güvenmeme). Leggere Ceto Medio(orta
hafif sosyal sınıf), parola chiave a pag. 320
Proibizionismo(yasaklamacılık): divieto(yasak)di comprare(satın almak) o
vendere bevande alcoliche(alkollü içecek). (1920-1934).
Ubriachezza(sarhoşluk) considerata(üzerinde düşünülmüş) vizio(kötü
alışkanlık ahlaksızlık) di neri e proletari(proleter) in genere(genel).
Ottimismo(iyimserlik) borghesia(burjuva).
Frenetica(çılgınca) attività di borsa (Wall Street), speculazioni(spekülasyon
riskli yatırım) (comprare azioni e rivenderle( tekrar satmak)a prezzo più alto).
Prospettiva(perspektif) di facili guadagni(kar)
Espansione(yayılma) speculativa(spekülatif) aveva basi poco solide(para):
1. beni di consumo(tüketim) durevoli(dayanıklı kalıcı) tendevano(eğilim
göstermek) a saturare(piyasayı boğmak) il mercato(Pazar). capacità
produttiva(üretkenlik kapasitesi) sproporzionata(orantısız) per mercato
interno(iç pazarlarda)
2. crisi settore(sektör) agricolo(tarım) teneva bassi i salari(maaş) degli
agricoltori(çiftçi)

Aumento(artış) esportazioni(ihracat), in particolare(özel olarak) in


Europa, dove il mercato si stava riprendendo(yeniden başlamak) grazie
anche all’afflusso(akın) di captali(başkent) statunitensi.
Creatosi(yaratmak) un pericoloso legame(tehlikeli bağ) di
interdipendenza(birbirine bağlılık) tra espansione(yayılma)europea e
economia statunitense.Capitali emanati( dışa vurulan)da banche(banka),
perciò(dolayısıyla) legati a puri(saf) calcoli(hesap) di profitto(fayda).
Quando si scelse(seçmek) di dirigere(yönetmek) quei soldi verso
speculazioni(tahmin) in borsa(borsada), più redditizi(kar getiren), le
conseguenze(sonuç) sull’economia europea si fecero sentire e si
ripercossero(geriye getirmek) anche sull’economia statunitense, il cui
indice(giriş) cominciò a scendere nell’estate del ’29
Crollo(çöküş) della borsa fu spia(ispiyoncu)del malessere(keyifsizlik)
dell’economia mondiale e elemento propulsore(ileri doğru iten) che
portò in superficie(yüzey) tutti gli squilibri(dengesizlik)
accumulati(toplanmış).
Settembre del 1929 i titoli raggiunsero(varmak) i livelli più
elevati(kaldırılmış). Il 24 ottobre, il ‘giovedì nero’ furono
scambiati(karışıklık) 13 milioni di titoli.
Corsa(akış) alle venditeprecipitosa(ani satılan) caduta dei valori dei titoli.
Molte fortune volatilizzatesi(buharlaştırmak). Undici suicidi(intihar) tra
speculatori(oyuncu) e agenti(komisyoncu) di borsa. Ricchi(zengin)e
benestanti(zengin)perdono buona parte, se non tutte le loro
ricchezze(zenginlik) . non investono(yatırmak) più
Disastrose(kaçınılmaz) conseguenze su economia mondiale. USA
inasprisce(nefret ettirmek canından bezdirmek) il
protezionismo(koruyuculuk). Blocca(engellemek) l’erogazione(akış hızı)
di crediti all’estero. anche gli altri paesi europei si comportano di
conseguenza e applicano il protezionismo. Il valore del
commercio(ticaret) mondiale si ridusse(azaltmak), durante la crisi, del
60% Recessione( ekonomik durgunluk)economica in tutto il mondo
(tranne Urss): industrie chiudono perché prive di(yoksunluk)
ordini(emir). Licenziamenti(işten çıkarılma). I lavoratori
diminuiscono(azaltmak) spese(alışveriş). Circolo(yuvarlak)
vizioso(rahatına düşkün). Imprese(başarı) falliscono(başarısızlığa
uğramak düşmek). Negozi chiudono. Crisi agricola peggiora. I prezzi
crollano(çökmek). I disoccupati(işsiz) aumentanocrisi(krizi arttırmak)
nelle istituzioni(kurum)mutamenti(değişiklik) politici
1931 si esauriscono( tüketmek)le riserve(korunmaya alınan arazı)
auree(altın) della Banca d’Inghilterra (sorta(tür) di banchiere(bankacılık)
del mondo). la convertibilità(konvertibilite) della sterlina(sterlin) viene
sospesa(ertelemek), la valuta(döviz) si svaluta(değerini azaltmak).
Analoghi(kıyaslanabilir şey) provvedimenti( önlem)nel resto(kalan)
d’Europa. Si spera che svalutazione(değer kaybı) favorisca(katkıda
bulunmak) le esportazioni(ihracat). Autorità(otorite) politiche
impreparate(hazırlıksız) a una crisi del genere, ricorsero(çare olmak
bulmak) ai classici sistemi liberali: il pareggio( beraberlik)del
bilancio(bilanço). spesa pubblica(halk alışverişi) tagliata(kesilmiş), nuove
tasse(vergi). Peggiora(kötüleştirmek) la domanda interna(iç), la
disoupazione(işsizlik), la recessione(ekonomik durgunluk). Ripresa(geri
dönüş) dalla crisi lenta e difficile. Solo con il riarmo(yeniden silahlanma) a
la guerra si uscì dalla crisi.
In Germania la crisi si fece sentire ancora di più, essendo(var olan) la sua
economia molto fragile(hassas kırılgan) e legata(bağlı) all’ USA. Governo
in grave(güçlükte) difficoltà(zorluk). Divario(fikir ayrılığı) tra Spd e centro-
destra(sağ-merkez). 1930 governo passa a Bruning (leader centro
cattolico)severissima(çok sert) politica di sacrificio(feda edilen kurban),
anche allo scopo di far capire al mondo che la Germania non poteva
sopportare(katlanmak) le sanzioni(yaptırım) impostale(ayarlı). 1932 si
riducono(azaltmak) le riparazioni(onarım) e si sospende(ertelemek) il
loro pagamento(ödeme) per tre anni (mai più ripreso(tekrar alma)). Ma
intanto(bu sırada) la politica di Bruning fece aumentare
enormemente(büyük bir şekilde) i disoccupati(işsiz)prepara
ascesa(yükseliş) a nazionalsocialisti, che sfruttarono(sömürmek) il
disagio(utanma sıkıntı).
In Francia: politica di austerità(güçlük) applicata con rigore(ertlik). Qui la
crisi giunse in ritardo(geç varmak) ma durò(sürmek) più a lungo(daha
uzun). I governi all’inizio non vollero(istemek) svalutare(değerini
düşürmek) il franco (difesa(savunma)del loro prestigio(prestij)). Ma nel
’37 ne sono costretti. Grande instabilità(dengesizlik) politica. Si
succedono 17 governi
In Gran Bretagna Mac Donald (laburisti(işçi partisi)) vorrebbe
tagliare(kesmek) sussidi(devlet yardımı) ai disoccupati. Ma Trade Unions
si oppongono(karşı karşıya getirmek). A quel punto rompe con il suo
partito e si accorda(ayarlamak anlaşmak) con liberali e conservatori.
Sale(çıkmak)al governo, svaluta(değerini azaltmak) la sterlina(sterlin),
abbandona la secolare(dünyevi) tradizione(gelenek) libero
scambista(özgür) adottando(parasal destek sağlamak) tariffe(tarife)
doganali(gümrüksel)che privilegiavano(tercih etmek) scambi(değiş tokuş)
all’interno del Commonwealth. Inghilterra esce dalla crisi nel ’33-’34 con
notevole(kayda değer) anticipo(avans depozito)
Novembre 1932, dopo tre anni di crisi, il presidente(başkan)
uscente(çıkan) Hoover è battuto(vurmak) da Franklin Delano Roosevelt,
50 anni, ricca famiglia, brillante(parlak) carriera politica,
governatore(yönetici) stato di New York, democratico(demokratik).
Notevoli(dikkate değer)doti(becerikli) comunicative(konuşkan): molto
popolare(popüler), infonde(asılsız) speranza e coraggio a popolazione
(es. “chiacchierate(konuşulan) al caminetto(şömine)”, alla radio), anche
se non ha un programma politico organico(organik). Concezione(fikir
kavram) del “New Deal” (nuovo patto(anlaşma), corso(gidişat)) nella
politica economica e sociale: nuovo stile di governo(hükümet),
caratterizzato(simgelenmiş) da un più energico intervento(müdahaale)
dello stato nei processi economici. Obiettivo: ripresa(geri dönüş)
economica e riforma(reform) sociale. Nei primi mesi (cosiddetti “cento
giorni”) applica(uygulamak) una serie di riforme, per
arrestare(yakalamak durdurmak) il corso della crisi:
svalutato(değeri düşmüş) il dollaro
aumentati(artmış) i sussidi(devlet yardımı) di disoccupazione(işsizlik)
concessi(izin verilebilen verilebilir) debiti(borç) per permette(izin
vermek) ai cittadini di estinguere(borçtan kurtulmak) le ipoteche(ipotek)
sulla casa
Agricultural Adjustment Act (Aaa): volto a(kereliğine) limitare(sınırlamak)
sovrapproduzione(aşırı üretim) nel settore(sektör) agricolo(tarım)dando
premi(ödül) a coloro che avessero ridotto(azaltılmış) coltivazioni(ekin) e
allevamenti(hayvan yetiştirme)
National Industry recovery Act (Nira): che imponeva(emir vermek) alle
imprese(başarmak) “codici(şifre) di comportamento(davranış)” volti a
evitare(uzak durmak) concorrenza(rekabet) troppo accanita(hararetli),
ma anche tutelare(korumak) diritti e salari lavoratori
Tennessee Valley Authority (Tva): ente che aveva il compito di
sfruttare(sömürmek) risorse idroelettriche(hidroelektrik) del
bacino(hizmet alanı) del Tennesse
Tva ebbe notevole(kayda değer) successo(başarı). Le altre (aaa e nira)
effetti più lenti e contraddittori(karşıt). Nira tutelava(korumak) grande
industria(sanayii). Perplessità(güvensizlik) piccoli e medi(orta halli)
operatori(işçi). Aaa causò(sebep olmak) si la caduta(düşüş) dei prezzi, ma
anche disoccupazione(işsizlik) nei contadini(çiftçi köylü). Alla fine del ’34
la crisi non era risolta(çözülmüş) . il governo aumenta ancor di più la
spesa pubblica(halk alışverişi(devletsel başlangıç)), varando(yürürlüğe
koymak) vasti(engin) progetti: creare nuovi posti(yer) di lavoro ne offrire
nuovi sbocchi(çıkış yeri salım) all’industria. Allarga(açmak) al di là(öbür
taraftan) di ogni consuetudine(alışkanlık) la spesa pubblica nella
convinzione(fikir düşüncE) che l’aumento(artış) della produzione(üretim)
e del reddito(gelir kazanç) possa compensare(karşılamak) il deficit(bütçe
açığı). 1935 nuove riforme fiscali(mali),legge sulla sicurezza sociale
(pensioni(emeklilik) e assistenza(yardım etme) statale(devletsel) per
bisognosi(fakir)), e nuova disciplina dei rapporti di lavoro, che
favorì(katkıda bulunmak) attività sindacali(işçi sendikası) (e quindi
tutelò(korumak) diritto lavoratori a contrattazione(pazarlık)
collettiva(toplu)). Roosevelt si guadagna(kazanmak) appoggio
movimento sindacale(işçi sendikası), che in quegli anni stava subendo
una forte espansione(yayılma) per un’ondata(dalga) di lotte operaie
senza precedenti(önceki). Si forma cmq un’ampia coalizione(koalisyon)
antirooseveltiana(Roosevelt karşıtı). Corte suprema(en önemli)
dichiara(duyurmak) incostituzionali(anayasaya aykırı) l’aaa e il nira. Ma
forte dello schiacciante( suçlayıcı)successo(başarılı) elettorale(seçimsel)
Roosvelt reagisce(tepki vermek) con energia. L’azione di Roosevelt
smentì(yalanlamak inkar etmek) gli antichi dogmi(eski inanç)
liberisti(liberalist) di indipendenza(bağımsızlık) e autonomia(bağımsızlık)
del mercato(Pazar), dimostrando(göstermek) che
l’intervento(müdahaale) statale(devletsel) era essenziale(temel gerekli)
nei momenti di crisi, ma non riuscì a fermare la crisi. Per tutti gli anni ’30
economia americana ebbe bisogno di continue(devamlılıklara ihtiyacı
olmak) iniezioni(iğne aşı) di denaro(bağış) pubblico(halk)
Prima della(den önce)crisi l’intervento statale era solo
considerato(üzerinde düşünmek) un intervento da
attuare(gerçekleştirmek) in momenti di crisi. Durante(esnasında) la crisi
però lo stato si assunse(üstlenmek) nuovi e importanti oneri(sıkıntı). Si
intensificarono(şiddetlendirmek arttırmak) le tradizionali misure di
sostegno(destek) esterno(dış) alle attività produttive(üretken). Stato
diviene un soggetto attivo(aktif) dell’espansione(yayılma) economica, in
modi diversi(farklı durumlarda) da stato a stato(ülkeden ülkeye) (USA
tva, in Italia assunte(üstlenen) industrie in crisi). Iniziativa(başlangıçta) di
soggetti individuali(bireysel) viene sostituita(yedeği olmak) da nuove
forme di capitalismo(kapitalizm) diretto(direkt), che non intaccò(değerini
düşürmek) però il principio(ilke) del profitto(kar). Condotta(davranış)
fortemente(güçlü bir şekilde)empirica(deneysel) dello stato.
Il primo sforzo(zorlama) di sistemazione(dağıtım görev) economica fu di
Keynes, economista(ekonomici) inglese. Nel suo libro confuta(aksini ispat
ettmek) alcune proposizioni(sav iddia) fondamentali(temel) della teoria
economica classica, secondo le quali il mercato tenderebbe(eğilim
göstermek) spontaneamente(spontane olarak) e produrre
equilibrio(denge) tra domanda e offerta(teklif). Keynes riteneva(olarak
görmek) invece che i meccanismi spontanei(sponatane) non fossero
sufficienti(başarılı) ad un utilizzo(kullanım) ottimale(en iyi)delle
risorse(kaynak). Ma non soluzione socialista, piuttosto(den ziyade)
correzioni(düzeltme) all’instabilità(dengesizlik) capitalistica(kapitalistik).
Sostiene( desteklemek)che lo stato debba accrescere(geliştirmek) il
volume della domanda effettiva(etkin etkili), manovrando(manevra
yapmak) in senso(manada) espansivo(geniş) la spesa publica .
abbandono del mito del bilancio(bilanço) in pareggio(eşitlikte berabere):
la spesa pubblica doveva essere finanziata(para sağlamak) con il
deficit(bütçe açığı) e l’aumento(artış) della quantità(miktar) di
moneta(para) in circolazione(dışarıya). Effetti inflazionistici(enflasyonal)
compensati(karşılanmış) dai benefici(avantaj). Linea(çizgi) di Keynes
rispecchia(yansıtmak) quella attuata(gerçekleştirilmiş) da Roosevelt
La crisi non impedì(vazgeçirmek) che nuovi abitudini(alışkanlık) di vita si
diffondessero(dağılmış).
Urbanizzazione(kentleşme). Popolazione(popülasyon) delle città in
continua crescita(sürekli artmakta olan), accelerata(hızlanmış) dalla
grave crisi agricola(tarım), nonostante(rağmen) la diffusione(yayılım) di
ideologie(ideoloji) ruraliste(kırsal alana ait) (che esaltano(övmek)
funzione(işlev) e valori(değer) agricoltura(çiftçi))
Boom edilizio(bina) e servizi domestici(ev servisleri). Le case nuove, con i
nuovi servizi tecnologici(teknolojik) (acqua corrente(akan su baraj) e
elettricità(elektrik)) sono più appetibili(kıyak kolay). Si trovano per lo più
in zone periferiche(kenar). aumenta il trasporto pubblico(toplu taşıma) e
motorizzazione(motorlaşma) privata(özle). Industrie di
produzione(üretim endüstrisi) di beni di consumo(iyi
tüketim)durevoli(dayanıklı kalıcı) sono avvantaggiate(avantajlı olmak)
La caduta dei prezzi favorì chi aveva mantenuto(geçindirmek) il proprio
posto di lavoro(kendi iş yeri). Aumenta la disponibilità(mevcudiyet) di
denaro(bağış bahşiş) per l’acquisto(satın alma) di altri beni. Negli anni
’30 l’Europa conosce per la prima volta i consumi di massa(yoğun
tüketim)
La motorizzazione(motorlaşma) privata(özel)aumenta(artmak). Nascono
le prime vetture(araba) popolari (volkswagen = auto del popolo, la
topolino in Italia). Si cerca di imitare(taklid etmek) il successo(başarı)
della Ford T
Elettrodomestici(ev eşyaları)più costosi(pahalı)(es. Frigorifero(buz
dolabı)) sono ancora considerati(üzerinde düşünülmüş) beni di lusso(lüks
içinde). Ma si cominciano a diffondere(yayılmak) tra i ricchi. Altri
apparecchi(makina) meno costosi(daha düşük fiyatlı) si
diffondono(yayılmak)
Comunicazioni di massa(yoğun kitle iletişim araçları): radio ha fatto molti
progressi(süreç). Da mezzo di(nin vasıtasıyla) comunicazione(iletişim) tra
due, diventa strumento(alet) di irradiazione(ışınlama):
dunque(dolayısıyla) comunicazione e svago(keyif eğlence). I primi
programmi regolari(düzenli) si hanno nel 1920 negli USA.
Compagnie(şirket) private(özel) finanziate(para sağlayan) da introiti(gelir)
pubblicitari(reklam). Ma anche enti(ajanslar) che operano(iş yapmak)
sotto il controllo statale (es. Bbc) con canone(kanun) di
abbonamento(abonelik). Sviluppo rapidissimo(çok hızlı gelişme).
Prezzo(fiyat) molto basso e nessun costo(masraf maliyet)
d’esercizio(alıştırma): svago(eğlence) per le classi popolari(halk). Ma
anche mezzo di informazione(bilgilendirme aracı). i giornali(gazeteler)
allora si concentrano(yoğunlaşmak) sulle immagini(görsel), per far
fronte(karşıya almak cephe almak) alla concorrenza(rekabet)
(calano(aşağı çekmek) le vendite(satışlar)). Riviste(dergiler)
illustrate(resimli). Radio tappa(etap) decisiva(kesin) nella storia della
civiltà(uygarlık). Usata anche per propaganda(propaganda). Ma anche
anni de trionfo(zafer(keşif) della colonna(sütun) sonora(sesli) diventa
uno spettacolo( oyun)completo(tam) come il teatro o l’opera, ma molto
più economico(ucuz ekonomik). Creazione(yaratma) artistica(santasal) +
prodotto industriale(sanayiisel). Nasce il fenomeno del
“divismo(bölümcülük)” di massa(kütle yoğunluk), ovvero(ya da(ilişki) di
attrazione(çekim) per alcuni personaggi. Mostrati modelli di vita. Usato
anche per propaganda (es. Cinematografia(sinematografi) statunitense
che diffonde(yaymak) i valori tipici(tipik) della società(toplum topluluk)
americana.) Primi cinegiornali(haber fikmi) d’attualità(güncel olaylar),
trasmessi(yayınlanan) in apertura di(açıklığında) spettacolo(oyun). Ogni
cosa diviene fonte di(kaynağı olmak) spettacolo (es. anche le
competizioni(yarışma) sportive(sportif)). I regimi(rejim) autoritari
(otoriter)cominciano a sfruttare(kullanmak sömürmek)ed
accentuare(vurgulamak) il lato(köşe) spettacolare(muhteşem) delle
manifestazioni di massa(basın gösterileri).
Scienza: grossi sviluppi tecnologici (elettrodomestici(elektirkli ev
eşyaları), cinema, comunicazione(iletişim)). La rivoluzione
scientifica(bilimsel devrim) fa sentire i suoi effetti nella vita
quotidiana(günlük). Carattere(karakter) sempre meno neutrale(az
nötr)della scienza. Si sviluppa(gelişmek) la ricerca(araştırma)
nucleare(çekirdeksel) (l’italiano Fermi), da studi sul nucleo(çekirdek)
condotti(iletilen) inizio ‘900. La scoperta(keşif) che dalla
scissione(ayrılma) si produceva(üretmek) un’ enorme(büyük)
quantità(miktar) di energia fece subito pensare ad
applicazioni(uygulama) belliche(savaş savaşsal). Si
realizza(gerçekleştirmek) il primo reattore(reaktör nükleer)
nucleare(nükleer). Spettro( spektrum)della guerra nucleare(nükleer
savaş). Progressi dell’aeronautica(havacılık). Aerei(uçak) più rapidi e
sicuri. Aumenta capacità di carica(yük) e autonomia(bağımsızlık özerklik).
Trasporto aereo(hava taşımacılığı). Timidi passi(ürkek adımlar)
dell’aviazione(havacılık) civile. Ma costosa(pahalı). Grossi sviluppi
aeronautica(havacılık) militare(askeri). Si intensifica(şiddetlendirmek
keskinleştirmek) in tutte le grandi e medie potenze la costruzione(yapı) di
aerei. L’ipotesi(varsayım)di una guerra in cui si spargeva(yaymak) il
terrore(korku) tra la popolazione civile(sivil halk) divenne una
certezza(kesinlik)
Anni di crisi e mutamenti(değişiklik) unità(birlik) politica europea. Le
scuole di pensiero(düşünce) sorte(tür) in questi anni hanno
metodologie(metodoloji) e interessi molto distanti(soğuk mesafeli).
Discorso(tartışma konu konuşma) analogo(kıyaslanabilir şey) per
letteratura, arte, musica. Ricerca(araştırma) a volte(bazen)
esasperata(kötüleşmiş) di nuovi canoni(kanun) espressivi(canlı
anlatımsal). Pubblico(halk) ampio(geniş) e disponibile(mevcut) in questa
società delusa(hayal kırıklığına uğrayan). Si sviluppano nuovi movimenti
(es. surrealismo, da
gruppo intellettuali francesi: arte espressione(ifade tarzı)
dell’inconscio(bilinç altında yatan). Lotta a ogni espressione(ifade ifade
tarzı) borghese(burjuva)). Ma nessuna corrente(güncel akım) si
affermò(iddiada bulunan) sulle altre
Grandi personalità(kişilik) del tempo: Picasso e Stravinskij,
eclettici(çeşitli), le attraversarono(arasından geçmek) tutte. Crisi del
romanzo(roman) borghese: rappresentano problemi e angoscie(kaygı)
dell’uomo del XX secolo. Rottura(ayrılık) con universo(evrensel)
borghese che aveva fatto da sfondo(arka plan) a grande
narrativa(öyküsel anlatımsal) del XIX secolo. Letterati(okur yazar) e
artisti fortemente(güçlü bir şekilde) coinvolti(alakadar)nelle grandi
contrapposizioni(kontrast) politico – ideologiche(ideolojik). Fenomeno
più esteso(geniş) dell’impegno(söz) politico di letterati(okumuş) e
intellettuali(entellektüel). Nascono i primi appelli(çağrı) firmati da
personalità(kişilik) della cultura. Spesso utilizzati(sık kullanılan)
spregiudicatamente(ahlaksızca) da governi(hükümet) e partiti(parti).
Cultura liberale(özgür serbest): Benedetto Croce e Thomas Mann,
comunisti Ricasso, destra Gentile e Heidegger
(esistenzialismo(varoluşçuluk)). Gli intellettuali mettono in secondo
piano(ikinci plana koymak) il ruolo di guida(rehber) delle
coscienze(vicdan idrak uyanıklık) per affermarsi(ileri sürmek) come
propagandisti(propagandacı). I regimi causano(sebep
olmak)scomparsa(gözden kaybolma) fisica di intellettuali e fanno
aumentare fuga(kaçış) di cervelli(beyin göçleri). Molti intellettuali
(soprattutto ebrei) si rifugiano( sığınmak) in Svizzera, Francia, Gran
Bretagna, ma soprattutto USA. A lasciare l’Europa fu il
nucleo(çekirdek) più importante della fiorente(başarılı) cultura della
repubblica di Weimar, scienziati, architetti(mimar), fisici,
psicoanalisti(psikoanalizci) (tra i più grandi, tedeschi e non, Einstein.
Mann, Gropius, Fermi, etc). Europa negli anni trenta fortemente( güçlü
bir şekilde)impoverita(fakirleşmiş).. Centro culturale(kültürel merkez),
oltre(ötesine) che industriale(sanayiisel), al di là dell’oceano(okyanusun
öbür tarafında).
CAPITOLO 19: L’ETÀ DEI TOTALITARISMI(Totalitarizm)
19.2 La crisi della repubblica di Weimar e l’avvento(geliş) del
nazismo(Nazizm)
Nel 1923 Adolf Hitler era un politico di secondo piano, capo di una
minuscola(çok küçük) formazione(oluşum) a metà tra il partito e la
formazione paramilitare(paramiliter). Meno di 10 anni dopo, nel gennaio
’33, Hitler, leader di un partito che ormai rappresentava un terzo
dell’elettorato(seçmenler) tedesco, riceveva(almak) l’incarico(emir
görev) di formare(oluşturmak) il governo
Fino al ’29, il partito nazista(nazi partisi) rimase(kalmak) un gruppo
minoritario(sıra dışı) che si collocava(yerleştirmek) al di fuori(dışına) della
legalità(yasallık) repubblicana(cumhuriyetsel), si serviva(hizmet etmek
yardım etmek) della violenza(şiddet)contro gli avversari(karşı) politici e
fondava(kurmak) la sua forza su una robusta(güçlü)
organizzazione(organizasyon) armata(silahlı): le SA. Dopo il
fallimentare(çökmüş talihsiz) tentativo(teşebbüs) di Monaco, Hitler
aveva cercato di dare al partito un volto(yüz) più
“rispettabile(saygıdeğer)”. Aveva messo da parte le rivendicazioni(talep)
di stampo(baskı) anticapitalistico(antikapitalist) riuscendo così ad
assicurarsi(garantilemek) un certo sostegno(bazı destek) da parte di
alcuni ambienti(çevre) della grande industria. Ma non aveva
rinunciato(vazgeçmek) al nucleo(çekirdek) del suo programma, che
prevedeva(ön görmek) la denuncia( ifşa)del trattato(anlaşma) di
Versailles, la riunione(toplantı) di tutti i tedeschi in una nuova “grande
Germania”, l’adozione(sahiplenme) di misure discriminatorie(haksız)
contro gli ebrei, la fine del “parlamentarismo(parlamentoculuk)
corruttore(bozguncu)”. Hitler credeva nell’esistenza(varlık) di una razza
superiore(üstün ırk) e conquistatrice(fatih feth eden), quella ariana(ari
ırkı). I caratteri originari(orjinal) dell’arianesimo(Ariyancılık) si erano
conservati(korunmuş) solo nel popolo tedesco, che avrebbe
dunque(dolayısıyla) dovuto dominare(yönetmek) sull’Europa e sul
mondo. Per realizzare questo era necessario schiacciare(ezmek) i
nemici interni(tüm): primi fra tutti gli ebrei, considerati(üzerinde
düşünülmüş), in quanto(olarak) popolo senza patria(vatansız), i
portatori(götürücü) del virus della dissoluzione(erime) morale(ahlaki).
Una volta ricostituita(yeniden canlandırmak) la propria unità(birlik) in un
nuovo stato, i tedeschi avrebbero dovuto respingere(reddetmek) le
imposizioni(dayatma) di Versailles, recuperare(telafi etmek) i territori
perduti(kayıp ülke toprakları) ed espandersi(yayılmak) verso est(doğu) a
danno(zararına) dei popoli slavi. Un programma estremista(aşırıcılık) e
guerrafondaio( savaş kışkırtıcısı) come quello delineato(taslağı çizilmiş)
nel Mein Kampf trovò scarsi(kıt) consensi(kabul) nella Germania
dell’età(çağ devir) di Stresemann. Ma con lo scoppio(patlak verme) della
grande crisi lo scenario(senaryo) mutò(değiştirmek) radicalmente(radikal
olarak). La maggioranza(büyüklük) dei tedeschi ridotta(azaltılmış) alla
fame(açlık ün) per la terza volta in 10 anni, perse fiducia(güven)
nella repubblica(cumhuriyet). A destra, le forze
conservatrici(muhafazakar)si sentirono definitivamente(kesinlikle)
sciolte(çözülmüş) da ogni vincolo(bağ) di lealtà(sadakat) verso le
istituzioni(kurum) repubblicane(cumhuriyetsel). A sinistra, settori
consistenti(oldukça büyük) della classe operaia(işçi sınıfı) si
staccarono(çıkarmak) dalla socialdemocrazia(sosyal demokrat) per
avvicinarsi(yakınlaşmak) ai comunisti, che attaccavano(saldırmak) la
classe dirigente democratica(demokratik yönetici). In questa
situazione(bu durumda) i nazisti(naziler) poterono uscire dal loro
isolamento(yalnızlık) e far leva(kol vasıta) sulla paura della grande
borghesia(burjuvalık), sulla frustrazione(bıkkınlık) dei ceti medi(orta halli
sosyal sınıf) e sulla rabbia(öfke) dei disoccupati. L’agonia(sıkıntı can
çekişme) della repubblica di Weimar cominciò nel settembre del
’30, quando Bruning convocò(çağırmak düzenlemek) nuove elezioni
sperando di far uscire dalle urne(kap) una maggioranza
favorevole(olumlu ümit verici) alla sua politica di austerità(güçlük).
Accadde invece che i nazisti ebbero uno spettacolare(muhteşem)
incremento(artış). I comunisti guadagnarono(kazanmak) posizioni ai
danni(zarar) dei socialdemocratici; le forze antisistema(sistem karşıtı) si
ingrossavano(yayılmak), i partiti fedeli(sadık) alla repubblica non
disponevano(düzenlemek) più della maggioranza. Il ministero(bakan)
Bruning continuò a governare(hükmetmek) per altri 2 anni grazie
all’appoggio concesso(izin verilebilir)gli dall’Spd e dal presidente
Hinenburg. Ma in quei 2 anni le
istituzioni(kurum)parlamentari(parlamenter) si indebolirono(hafifletmek
güçsüzleştirmek) ulteriormente(daha çok), mentre la situazione
economica andò continuamente(devamlı olarak) precipitando(gözden
düşmek).
Nel 1932 la crisi raggiunse il suo apice(doruk).
Frattanto(bu sırada) i nazisti ingrossavano le loro file(sıra) in modo
impressionante(dikkat çekici). Le città divennero teatro di scontri(çatışma
çarpışma)sanguinosi(kanlı) tra nazisti e comunisti. Due crisi di governo e
tre drammatiche consultazioni(görüşme) elettorali(seçimsel) tenute a
pochi mesi di distanza(uzaklık) non fecero che confermare(doğrulamak)
la crescita(gelişme) delle forze eversive(yıkıcı). Si cominciò nel marzo
del ’32, con le elezioni per la presidenza(başkanlık) della repubblica. Per
sbarrare(engellemek) la strada a Hitler che aveva presentato la propria
candidatura(adaylık), i partiti democratici appoggiarono(desteklemek) la
rielezione(yeniden seçim seçilme) del maresciallo(mareşal) Hindenburg.
Questi fu eletto(seçilmiş) ma cedette(vazgeçmek) alle pressioni dei
militari(askeri baskı) e della grande industria e congedò(paydos vermek)
Bruning. A guidare(rehberlik etmek) il governo furono chiamati due
uomini della destra conservatrice(muhafazakar): prima il cattolico
VonPapen, poi il generale(general) VonSchleicher. Entrambi(her ikisi
de) i tentativi(teşebbüs) si risolsero(çözmek) in un fallimento(iflas
batış). Nelle due successive(bir sonraki) elezioni politiche(politik
seçimler) , a luglio e novembre, i nazisti si affermarono(iddia etmek)
come il primo partito tedesco. Il 30 gennaio 1933, Hitler fu
convocato(düzenlemek) dal presidente(başkan) della repubblica e
accettò di capeggiare(öncülük etmek) un governo in cui i nazisti avevano
3 ministeri(bakan) su 11. Gli esponenti(temsilci)
conservatori(muhafazakar) cedettero(vazgeçmek) di aver
ingabbiato(hapsetmek) Hitler, ma si sarebbero presto(hazır olmak)
resi(yapmak) conto(hesap) di aver sbagliato(yanlış yapmak)
grossolanamente(kabaca) le loro previsioni(öngörü)
19.3 Il consolidamento(dengeleme) del potere di Hitler
A Hitler bastarono(yetmek) pochi mesi per imporre(emir vermek) un
potere molto più totalitario(totaliter) di quello che Mussolini avrebbe
mai esercitato(kullanmak) in Italia. L’occasione(fırsat) per una prima
stretta repressiva(baskıcı) fu offerta(teklif) da un episodio(episod)
drammatico(dramatik) quanto oscuro(karanlık olduğu kadar):
l’incendio(alev ateş yangın) appiccato(yakılmış) al Reichstag una
settimana prima della data fissata(sabit tarih) per una nuova
consultazione(görüşme) elettorale(seçimle ilgili). L’arresto(tutuklama
durma) di un comunista, indicato(işaret eden) come l’autore
materiale(materyal madde) dell’incendio, fornì(sağlamak) al governo il
pretesto(bahane) per un’imponente(görkemli) azione di polizia(polisiye
hareketi) contro(karşı) i comunisti e per una serie di misure(ölçü) che
annullavano(iptal etmek) la libertà di stampa(basın özgürlüğü) e di
riunione(toplantı)
Nelle successive elezioni(sonraki seçimlerde) i nazisti mancarono però
l’obbiettivo della maggioranza assoluta(mutlak büyüklük). Ma Hitler
mirava(hedef almak) ormai all’abolizione(yürürlükten çıkarma) del
parlamento(parlamento). E il Reichstag appena eletto(henüz seçilmiş) lo
assecondò(razı olmak) approvando(kabul etmek) una legge
suicida(intihar kanunu) che conferiva(hediye etmek) al governo i pieni
poteri(dolu güç), compreso(kapsayan) quello di legiferare(yasa yapmak)
e di modificare(değiştirmek) la costituzione(birleşme). Nel giugno del ’33
la Spd fu sciolta(çözülmek) dopo che(sonradan) era stata
soppressa(uyutmak öldürmek engellemek) con un decreto(emir) di
polizia(polis) la confederazione(konfederasyon)dei sindacati(işçi
sendikası) liberi. Una sorte(tür) non molto migliore toccò a quelle forze
politiche che avevano favorito(katkıda bulunan)o assecondato( söyleneni
yapan) l’avvento(geliş) del nazismo (il Partito tedesco-nazionale e il
Centro cattolico). In luglio Hitler poteva varare(yürürlüğe koymak) una
legge(kanun yasa) in cui si proclamava(duyurmak) che il Partito
nazionalsocialista(sosyalnazist) dei lavoratori(işçi) tedeschi era
l’unico(tek) consentito(dayanan) in Germania. Di fronte(karşısında) a lui
restavano(kalmak) ancora(daha) due ostacoli(engel): da una parte
l’ala(kanat) estremista(aşırıcı)del nazismo(nazizm), rappresentata dalle
SA di Rohm che invocavano(davet etmek) apertamente(açıkça) una
seconda ondata(dalga) rivoluzionaria(devrimci); dall’altra la vecchia
destra, impersonata(taklit eden) dal presidente Hindenburg, che
chiedeva a Hitler di frenare(yavaşlatmak) i rigurgiti(çıkarılan)
estremisti(aşırıcı). Hitler, che temeva(korkmak) l’autonomia(bağımsızlık)
delle SA, aveva provveduto(sağlamak) a creare una sua milizia(milis halk
ordusu) personale(kişisel), le SS, e decise di risolvere il problema nel
modo a lui più congeniale(uygun): con un massacro(katliam). In quella
che fu ricordata come la “notte dei lunghi coltelli(bıçak)”, Hitler
provvide(sağlamak), armi(silah) alla mano, ad arrestare(yakalamak
durdurmak) il capo(baş) delle SA, Rohm, che fu poi
assassinato(öldürmek) dalle SS. Quando il vecchio maresciallo(mareşal)
Hindenburg morì, nell’agosto del ’34, Hitler si trovò così, grazie a una
legge emanata(yayılan) dal suo stesso governo, a cumulare(çoğu şeyi bir
arada koymak) le cariche(yük) di cancelliere(kayıt görevlisi) e presidente
della repubblica. Ciò significava(anlamı olmak), fra l’altro,
l’obbligo(zorunluluk) per gli ufficiali(resmi) di prestare(ödünç almak)
giuramento(yemin) di fedeltà(sadakat) a Hitler
19.4 Il terzo Reich
Con l’assunzione(yüklenme) della presidenza(başkanlık) da parte di Hitler
nasceva il Terzo Reich ( dopo il sacro romano impero(kutsal roma
imparatorluğu) medioevale(orta çağsal orta çağ) e quello nato nel 1871).
Il Fuhrer non era soltanto(sadece) colui al quale spettavano(sahip olmak
sorumluluğunda olmak) le decisioni(karar) più importanti, ma anche la
fonte suprema(en önemli) del diritto; la guida del popolo e colui che
sapeva esprimerne(ifade etmek) le autentiche(gerçek)
aspirazioni(arzulanan istenen şey). Il rapporto fra capo e popolo(halk)
doveva essere diretto(direkt). L’unico tramite(yoluyla) era
costituito(oluşturmak) dal partito(parti) unico(tek) e da tutti gli
organismi(organizma) ad esso collegati(bağlanmış birleşik), come il
Fronte(cephe) del lavoro e le organizzazioni(düzen) giovanili(gençlik).
Compito di queste organizzazioni era trasformare(dönüştürmek)
l’insieme(berberinde) dei cittadini in una comunità(topluluk) di popolo
dalla quale erano esclusi(hariç) per definizione(tanım) gli stranieri e
soprattutto gli ebrei.
Gli ebrei erano allora in Germania una ristretta(dar)
minoranza(azlık), erano concentrati(yoğunlaşmak) soprattutto(özellikle)
nelle grandi città e occupavano(işgal etmek) le zone medio-alte della
scala(ölçek) sociale(sosyal). La discriminazione(ayrımcılık) fu
ufficialmente(remi olarak) sancita(resmen onaylanan), nel settembre del
’35, dalle cosiddette leggi di Norimberga(Nürnberg) che
tolsero(çıkarmak) agli ebrei la parità( eşitlik) dei diritti(hak). La
persecuzione(eziyet) antisemita(yahudi karşıtı) subì un’ulteriore(ilave)
accelerazione(hızlanma) a partire dal(den yola çıkmak) novembre 1938,
quando, traendo(sonuç çıkarmak) pretesto(bahane)
dall’omicidio(cinayet) di un diplomatico(diplomatik)
tedesco a Parigi per mano di(in elinde) un ebreo, i nazisti
organizzarono(düzenlemek) un gigantesco(devasa) pogrom in un tutta la
Germania. Quella fra l’8 e il 9 novembre ’38 fu chiamata “notte dei
cristalli” per via delle molte vetrine(vitrin) di negozi appartenenti(ait
olan) a ebrei che andarono infrante(tutulmamış yerine getirilmemiş). Ma
vi furono conseguenze(sonuç) ben più gravi. Da allora(den itibaren) in poi
per gli ebrei rimasti(kalan) in Germania la vita divenne
pressoché( neredeyse)impossibile. Finché(diği sürece) a guerra mondiale
iniziata, Hitler non concepì( tasarlamak)il progetto di una soluzione
finale(final) del problema: deportazione(sürme) in massa(yoğunlukta) e
progressivo(ilerleyen) sterminio(yok etme).
La persecuzione(baskı) antiebraica(yahudi karşıtı) fu certo(bazı) la
manifestazione(gösteri) più vistosa(gösterişli) della politica
razziale(ırksal) del nazismo(Nazism), ma non fu l’unica(tek). Essa si
inquadrava(çerçevelemek) in un più ampio(geniş) programma di
difesa(savunma) della razza(ırk) che prevedeva(öngörmek) la
sterilizzazione(sterilizasyon) per i portatori(getirici) di malattie
ereditarie(kalıtsal) e la soppressione(baskılama) degli infermi(hastalıklı
kişi) di mente. La stessa idea dello stato aveva, rispetto a(e göre)quella
della razza(ırk), una funzione(işlev) del tutto secondaria(ikinci).
19.5 Repressione(baskı) e consenso(kabul) nel regime nazista
L’opposizione(zıtlık) comunista riuscì a mantenere(geçindirmek) in
piedi(ayakta) solo pochi e isolati(yalnızlaştırılmış) nuclei(çekirdek)
clandestini(kaçak göçmen). La socialdemocrazia(sosyal demokrasi) fece
sentire la sua voce solo attraverso gli esuli(sürgün edilen). I cattolici
finirono con l’adattarsi(kendini adapte etmek) al regime,
incoraggiati(yüreklendirmek) anche dall’atteggiamento(tavır) della
chiesa di Roma che, nel luglio del ’33, stipulò(gerektirmek) un
concordato(belirli) col governo nazista, assicurandosi la libertà di
culto(inanç) e la non interferenza(karışma) dello stato negli
affari(mesele) interni del clero(rahipler sınıfı). Solo nel ’37, di
fronte(karşıdaki) agli eccessi(aşırılık)della politica razziale(ırksal), il papa
Pio XI intervenne(araya girmek) con un’enciclica(bir çok yere
gönderilmek üzere yazılmış mektup) per condannare(mahkum etmek)
dottrine(doktrin) e pratiche che sempre più rivelavano(açıklamak) il loro
carattere pagano(pagan kişilik). Ma non vi fu una scomunica(aforoz
etmek) ufficiale(resmi) del nazismo(Nazizm). Deboli(zayıf)furono anche
le resistenze(direnme) della chiesa protestante(protestan), che si
piegò(katlamak) alle imposizioni(dayatma) del regime,
compreso(kapsayan) il giuramento(yemin) di fedeltà(sadıklık) dei
pastori(çoban) al Fuhrer. Paradossalmente(çelişkili bir şekilde)
l’opposizione(zıtlık) più pericolosa per Hitler sarebbe venuta, negli ultimi
anni del regime, da esponenti( temsilci)di gruppi
conservatori(muhafazakar) e militari. Come spiegare la
debolezza(zayıflık) dell’opposizione al nazismo? La repressione(baskı)
poliziesca(polis) e i lager possono spiegare la limitatezza(darlık) del
dissenso(anlaşmazlık), ma non ci aiutano a capire le dimensioni(boyut)
del consenso(kabul) al regime. Una prima spiegazione(anlatım) sta nei
successi(başarı) in politica estera(dış politikada). Smontando(parçalarına
ayırmak) pezzo per pezzo(parça parça) tutta la costruzione(yapı) di
Versailles, Hitler stimolò(canlandırmak) l’orgoglio(gurur)
patriottico(vatansever) dei tedeschi e fece provare(denemek) ai suoi
concittadini(hemşehri) la sensazione(his) della rivincita(rövanş). Un altro
importante fattore(faktör) di consenso(kabul) fu senza dubbio la
ripresa(geri dönüş) economica. Analogo(kıyaslanabilir şey)effetto ebbe il
programma di lavori pubblici che consentì(dayanmak) alla Germania di
dotarsi(donatmak), prima in Europa, di una vasta(engin) rete(ağ) di
autostrade(otoyol). Nel settore delle relazioni industriali,
l’imprenditore(girişimci) fu elevato(kaldırmak) al rango(rütbe) di capo
assoluto(mutlak) dell’azienda(şirket kuruluş). I lavoratori videro i loro
salari aumentare in misura(ölçüde) mediamente(ortalama olarak
genellikle) inferiore(alt)al costo della(pahasına)vita. Tuttavia(rağmen)
fruirono(zevk almak) di servizi sociali(sosyal servis)migliori(üstün) e
soprattutto(özellikle) videro allontanarsi(uzaklaşmak) l’incubo(kabus)
della disoccupazione(işsizlik). Inoltre(ayrıca) si deve tenere conto(hesaba
katmak) di un altro fattore essenziale(başka bir temel faktörü): la
capacità del nazismo di proporre(teklif etmek) e imporre(emir vermek)
formule(formül) e miti capaci di toccare(dokunabilme kapasitesinde
olmak) le corde(kordon) dell’anima popolare(toplum halk ruhu).
L’utopia(ütopya) che il nazismo proponeva(teklif etmek) era un’utopia
reazionaria(aşırı sağcı) e ruralista(kırsal): un mondo popolato(popüler) da
uomini belli e sani(sağlıklı), profondamente(çok derinden) legati alla(e
bağlı olan) loro terra; una società(kurum)patriarcale(ataerkil) di
contadini(köylü çiftçi)-guerrieri(savaşçı), libera dalle brutture(kir leke)
della civiltà industriale(sanayiisel). Quello nazista fu il primo governo a
istituire(kurmak) in tempo di pace un ministero(bakan) della
propaganda(propaganda) che, affidato(teslim edilmiş) all’abilissimo(çok
yetenekli) Joseph Goebbels, divenne uno dei principali(temel)
centri(merkez) di potere del regime. Gli intellettuali furono
inquadrati(çerçevelenmiş) in un’organizzazione(organizasyon)
nazionale(ulusal) e dovettero fare atto di adesione(anlaşma) al regime.
Tutti i momenti più significativi(manasal) della vita del regime
furono scanditi(hecelemek) da feste e cerimonie(tören)
pubbliche(halk). Queste cerimonie-spettacolo(oyun) erano preparate
con estrema(aşırı) cura. Nella grande adunata(toplantı) il cittadini
trovava quegli elementi “sacrali(sakrum)” che aveva perso col
tramonto(gün batımı) della vecchia società(topluluk) contadina(çiftçi
köylü), il cui ritmo(ritim) era appunto(eleştiri elbette)
scandito(hecelemek) da feste e riti(ayin).
19.6 Il contagio( yayılma)autoritario(otoriter)
L’avvento(geliş)del nazismo fu l’episodio centrale(merkezi episod) e
decisivo(kesin kararlı) della crisi della democrazia in Europa. Ma i
successi(başarı) del fascismo in Italia non furono un caso(olay)
isolato(yalnızlaşmış). Il virus autoritario si diffusa dapprima(ilk başta) nei
paesi dell’Europa centro- orientale(doğu). Il primo paese a
sperimentare(tecrübe etmek) l’autoritarismo(otoriterizm bağımsızcılık) di
destra fu l’Ungheria(Macaristan) dell’ammiraglio(Amiral)Horthy. Un altro
regime semidittatoriale(yarıdiktatörel) si affermò(iddia etmek) in Polonia
nel 1926 grazie a Jozef Pilsudski. In Grecia il regime
repubblicano(cumhuriyetsel) nato nel ’24 non riuscì a funzionare(işlemek
işe yaramak) regolarmente(düzenli bir şekilde) per i continui(devam
eden) interventi(araya gimrme müdahaale) militari(askeri). In Bulgaria
l’esperimento(deney) democratico(demokratik)
fu interrotto(kesmek ara vermek) nel ’23 da un colpo(vuruş) di
stato(devlet) militare.
In Jugoslavia(Yugoslavya) per domare(bastırmak) le proteste dei
croati(hırvat), il re Alessandro I attuò(gerçekleştirmek) nel 1929 un
colpo(vuruş) di stato, col risultato(sonucu olmak) di spingere(itmek) il
movimento separatista(ayrımcı hareket) croato(hırvat) ( gli
Ustascia(Ustaşa)) sulla via del terrorismo. Tutti questi regimi non
potevano definirsi(tanımlanmak) autenticamente(gerçekten) fascisti,
anche se aveva col fascismo non pochi punti i comune(ortak nokta). In
Spagna un colpo di stato fu attuato nel 1923 dal generale Primo de
Rivera, con l’appoggio(destek) del sovrano Alfonso XIII. Nel 1930 Primo
de Rivera fu costretto a dimettersi(istifa etmek) di fronte(karşıda) ad una
massiccia(sıkı sert) ondata di proteste popolari. Nelle elezioni del 1931 i
partiti democratici e repubblicani ottennero un larghissimo successo, che
indusse(cezbetmek) il re a lasciare il paese. Si formò(oluşturmak) così
una repubblica destinata(kenara konan) a una vita breve e
travagliata(sorunlu). Anche in Portogallo furono i militari ad
interrompere(kesmek ara vermek), nel 1926, l’esperienza(deneyim) di
una fragile(hassas) democrazia parlamentare(parlamenter). Fu un
economista(ekonomist) cattolico, Antonio de Oliveira Salazar, ad
assumere(üstlenmek) il ruolo di ispiratore(ilhamcı) e guida di un regime
autoritario, clericale(rahip sınıfıyla ilgili) e corporativo(tüzel) che rimase
in vita per quasi mezzo secolo(yarı yüzyıl). Con la vittoria(zafer)di Hitler in
Germania la crisi dei regimi e dei valori democratici subì,
ovviamente(açıkça), una ulteriore(ilave) accelerazione(hızlanma). In tutta
l’Europa centro-orientale si assisté(yardım etmek hizmet etmek) alla
crescita di movimenti estremisti(aşırıcılar), al
rafforzamento((sağlamlaştırma) delle tendenze(eğilim)
dittatoriali(diktatörel) e alla nascita di nuove dittature(diktatür) di
stampo(baskı) monarchico(monarşik)-fascista(faşist), come in Grecia nel
’36 e in Romania nel ’38. Anche in Austria(Avusturya), nel febbraio 1934,
dopo aver represso(bastırıldıktan sonra) sanguinosamente(kanlı bir
şekilde) una rivolta(isyan) operaia scoppiata(patlak veren) a Vienna, il
cancelliere( kayıt görevlisi) cristiano-sociale Engelbert Dollfuss mise
fuorilegge(kanundışı) il parti socialdemocratico(sosyal demokratik) e
varò(yürürlüğe koymak) una nuova costituzione(birleşme), molto vicina
al modello fascista.
19.7 L’Unione Sovietica e l’industrializzazione forzata(zorlanmış
sanayiileşme)
La decisione(karar) di forzare(zorlama) i tempi dello sviluppo
industriale(sanayiisel gelişim) e di porre(yapmak)fine
all’esperienza(deneyim) della Nep fu presa da Stalin tra il ’27 e il ’28. Solo
un deciso(kesin katı) impulso(uyarı dürtü) all’industria(endüstri) pesante
(ağır)avrebbe potuto fare dell’Urss una grande potenza(güç)
militare(askeri). Ma, per raggiungere(varmak) questo scopo in tempi
brevi, era necessario che lo stato acquistasse(satın almak) il controllo
completo(tam)dei processi economici. Il primo e più importante
ostacolo(engel) fu individuato(bireyselleştirmek) nel ceto dei contadini
benestanti(zengin çiftçi), i kulaki. Contro di loro furono adottate(parasal
destek sağlanmış) misure restrittive(kısıtlayan) e poiché(bakımından
çünkü) queste si rivelarono(açıklamak) inefficaci(etkisiz), Stalin
proclamò(duyurmak), nell’estate del ’29, la necessità(gereklilik) di
procedere(ilerlemek) immediatamente(aniden) alla
collettivizzazione(kolektif tarım) del settore agricolo(tarım) e
addirittura(bile) di eliminare(durdurmak yok etmek) i kulaki come
classe. Contro(karşı) questa linea prese posizione Nicolaj Bucharin,
numero due del regime e convinto(ikna olan) teorico(teorik) della Nep.
Ma la maggioranza(büyüklük) del partito si schierò(sıralamak) con Stalin
e Bucharin fu condannato(mahkum etmek) nel 1930 come
“deviazionista(yön değiştiren) di destra”. Tutti coloro che si
opponevano(karşı karşıya getirme) alle requisizioni(elkonma) e
resistevano(başa çıkmak) al trasferimento(tayin devir) nelle
fattorie(çiftlik) collettive(kolektif şirketler) furono considerati(üzerinde
düşünmek) come nemici del popolo. Milioni di contadini furono
deportati(sürgün edilmiş) con le loro famiglie in Siberia(Sibirya) e chiusi
in campi (kamplara kapatılmış)di lavoro forzato(zorla çalışma
kamplarına). Nel giro di (etrafında)pochi anni i kulaki furono
eliminati(yok edilmek) non solo come classe ma anche come persone
fisiche e la maggioranza dei contadini fu inserita(yerleştirilmek) nelle
fattorie collettive(kolektif çiftlik). Ma i costi economici(tutar gelir fiyat)
dell’operazione(operasyon) furono altissimi e i risultati immediati(ani)
disastrosi(kaçınılmaz). Il vero scopo della collettivizzazione(kolektif
şirket) non era però(fakat ama) tanto quello di aumentare(arttırmak)
la produzione agricola(tarım üretimi), quanto quello di
favorire(katkıda bulunmak) l’industrializzazione(sanayiileşme)del paese.
Da questo punto di vista(bu bakış açısında) i risultati furono
indubbiamente(şüphesiz) notevoli(kayda değer): il primo piano
quinquennale(beş yılda bir olan) per l’industria(sanayii),
varato(uygulamaya konulan) nel 1928, fissava(sabitlemek) una serie di
obbiettivi tecnicamente(teknik olarak) impossibili da raggiungere. La
crescita del settore fu comunque(ne olursa olsun) imponente(görkemli).
Nel ’32 la produzione industriale era aumentata, rispetto al ’28, del 50 %.
Col secondo piano quinquennale la produzione aumento di un altro
120% e il numero degli operai giunse a toccare i 10 milioni.
Questi risultati furono consentiti(dayanmak) anche dal clima di
entusiasmo(şevk canlılık) ideologico(ideolojik) e patriottico(vatansever)
che Stalin seppe(bilmek) suscitare( ortaya çıkarmak)nella classe operaia.
Gli operai furono infatti sottoposto(ast) a una disciplina severissima(çok
sert katı) ma furono anche stimolati(harekete geçirmiş) con
incentivi(teşvik) materiali(maddi) e morali(manevi). I lavoratori che
contribuivano( bağış yapmak) in maniera maggiore(büyük derecede)
alla crescita della produzione venivano promossi(terfi edilen) e
insigniti(madayla takılmış) con onorificenze(özel ödül), la più
ambita(alan) delle quali era quella di “eroe del lavoro”.
19.8 Lo stalinismo
Sorretto(desteklenen) da un onnipotente(herşeye gücü yeten)
apparato(düzenek) burocratico(bürokratik) e poliziesco(polisiye), ma
anche dal consenso(kabul) spontaneo(spontane) di milioni di
lavoratori, Stalin finì con l’assumere(üstlenmek) in Urss un ruolo di capo
carismatico(karizmatik). Era il padre e la guida infallibile(hatasız) del suo
popolo. Era l’autorità(otorite) politica suprema(en önemli), ma anche
il depositario(sırdaş) della autentica(gerçek) dottrina marxista-
leninista. Ogni critica(eleştiri olumsuz) assumeva(üstlenmek)
l’odioso(nefret uyandıran) carattere del tradimento(ihanet). Le stesse
attività culturali dovevano ispirarsi(ilham vermek olmak) alle
direttive(yönlendirici yönetimsel) del capo e dei suoi interpreti(yorumcu)
autorizzati(onaylanmış). Le arti(kanun yasa) furono costrette a
svolgere(yapmak) una funzione propagandistico(propagandacı)-
pedagogica(pedogojik)
entro i canoni(kanun)del cosiddetto realismo(realizm) socialista: il che
significava(manası olmak) limitarsi(kısıtlamak) alla descrizione(tanım)
idealizzata(idealleştirilmiş) della realtà sovietica(sovyet gerçeği).
Già negli anni del primo piano quinquennale(beş yılda bir olan) la
macchina(makina) del terrore aveva cominciato a funzionare(işe
yaramak), ma il periodo delle grandi purghe(tasfiye temizleme)
cominciò nel 1934. L’assassinio(cinayet), organizzato da Stalin(Stalin
tarafından düzenlenen), di un esponente(temsilci) di punta(uç) del
gruppo dirigente(yönetici) comunista, fornì(sağlamak) il
pretesto(bahane) per un’imponente(görkemli) ondata di
arresti(duraklama yakalama) che colpirono(vurmak) in larga
misura(büyük ölçüde) gli stessi quadri(takım) del partito. Negli anni
successivi le purghe(temizlik arıtma) si susseguirono(ardından gelmek), si
trattò(davranmak)di una gigantesca(devasa) repressione(baskı)
poliziesca(polis) che diede vita ad un immenso(çok büyük)
universo(evrensel) concentrazionario(yoğunlaşıcı yoğunlaşan) formato
dai campi(alan kamp) di lavoro disseminati(dağılmış) in tutte le zone più
inospitali(sert)dell’Urss. Nella maggior parte dei casi le vittime(kurban)
furono prelevate(toplamak para çekmek) dalle loro case, senza
nemmeno(bile) conoscere i propri capi d’imputazione(suçlama). Forse
peggiore fu la sorte(tür) di coloro che furono sottoposti(tabi tutulmuş) a
pubblici processi in realtà basati su confessioni( itiraf)estorte(zorla
almak) con la tortura(işkence) in cui gli imputati(yakalanan)si
confessavano(kabullenmek) colpevoli(suçlu) di complotti(entrika komplo)
tramati(planlanmış komplo kurulmuş) immancabilmente(eksiksiz bir
biçimde) d’intesa(tasarlanmış) con i “trotzkisti” e con gli agenti(ajan) del
fascimo internazionale. In questo modo furono eliminati(yok edilmiş)
Zinov’ev e Kamenev nel ’36 e Bucharin nel ’38. Lo stesso Trotzkij,
esule(sürgün) dal ’29 e animatore(kışkırtıcı) dall’estero di
un’instancabile(yorulmadan) polemica(polemik) antistaliniana(Stalin
karşıtı), fu ucciso nel 1940 in Messico da un sicario(kiralık katil)di Stalin.
Fra l’inizio(başlangıç) della collettivizzazione(kolektif tarım)e lo
scoppio(patlak verme) della seconda guerra mondiale, il conto(hesap)
totale(tüm) delle vittima dello stalinismo ammontò(toplamak), secondo
le stime(gesap) più attendibili(tam), a 10-11 milioni
19.9 La crisi della sicurezza(güvenlik) collettiva( kolektif şirket)e i
fronti(cephe) popolari(halk)
La prima importante decisione(karar) del governo nazista in materia
di(özünde olan) politica estera fu, nel ’33, il ritiro(kaldırma) della
delegazione(heyet) tedesca dalla conferenza(konferans) internazionale di
Ginevra, dove le grandi potenze tentavano(cezbetmek) di giungere a un
accordo(anlaşmaya varmak) sulla limitazione(kısıtlama) degli
armamenti(donatım). Seguì il ritiro della Germania dalla Società delle
Nazioni(Milletler cemiyeti). Queste decisioni destarono(kışkırtmak)
allarme(alarm) in tutta Europa. Anche l’Italia fascista ebbe ben presto
motivo di preoccuparsi(endişelenme) per le mire(nişan)
aggressive(saldırgan) tedesche. Quando in Austria, nel 1934, gruppi
nazisti berlinesi(Berlinli)tentarono di(teşebbüs etmek)
impadronirsi(çalmak) del potere e uccisero il cancelliere(kayıt görevlisi)
Dollfuss al fine di preparare l’unificazione(birleşme), Mussolini
reagì(tepki vermek) facendo schierare(sıralamak) 4 divisioni al
confine(sınır) italo-austriaco. Hitler fu costretto a fare marcia(yürüyüş)
indietro(geride) sconfessando(reddetmek) gli autori del
complotto(komplo). Meno di(en azından) un anno dopo, di
fronte(karşısında) a una nuova iniziativa(başlangıçta) unilaterale(tek
taraflı) del governo tedesco, che reintrodusse(geri getirmek) la
coscrizione obbligatoria(mecburi askerlik), i rappresentanti(temsilci) di
Italia, Francia e Gran Bretagna si riunirono(yeniden birleşmek) a Stresa.
Pochi mesi più tardi l’aggressione(saldırı) italiana all’Etiopia avrebbe
rotto il fronte di Stresa e dato avvio(kurma) a un processo di
avvicinamento(yakınlaşma) italo-tedesco.
Ma intanto(bu sırada) la causa della sicurezza collettiva(kolektif şirket)
aveva trovato un nuovo sostegno(destek): l’Urss. Fino al(e kadar) ’33 la
politica estera dell’Urss si era ispirata a(ilham almak) una linea dura e
spregiudicata(ahlaksız) (nessuna distinzione(ayrılık) tra stati fascisti e
democrazie(demokrasi) borghesi(burjuva)). I successi(başarı) di Hitler
indussero(cezbetmek) Stalin a modificare(değiştirmek)
radicalmente(radikal bir şekilde) le precedenti(önceki)
impostazioni(temel durum). Nel settembre del ’34 l’Urss entrò nella
società delle nazioni(ulusal) e nel maggio ’35 stipulò(şartları koşulları
belirlemek)un’alleanza(antlaşma) militare con la Francia. Fu
accantonata(vazgeçmek) la tattica(taktik) della
contrapposizione(kontrast) frontale(cephesel) nei confronti(görüşme)
delle forze democratico-borghesi e più ancora delle socialdemocrazie. La
nuova parola d’ordine, lanciata(fırlatılmak) ufficialmente(resmi olarak)
nel VII congresso(kongre) del Comintern (Mosca, 1935), fu quella della
lotta al fascismo. Ai partiti comunisti spettava(sorumluluğunda olmak) il
compito di favorire(katkıda bulunmak) ovunque(her yerde) possibile la
nascita di larghe coalizioni dette fronti popolari. Questa spinta(itiş) si
avvertì(uyarmak) soprattutto in Francia. Quando l’estrema destra
organizzò(düzenlemek) una marcia(yürüyüş) sul parlamento per
impedire(vazgeçirmek) l’insediamento(yerleşim) del governo
presieduto(başkanlık etmek) dal radicale Daladier, socialisti e
comunisti risposero(cevap vermek) con manifestazioni
unitarie(birleştirici gösteri)
L’avvicinamento(yakınlaşma) fra l’Urss e le democrazie e il rilancio(tekrar
fırlatma) della politica di sicurezza collettiva(kolektif şirket) non
bastarono a fermare, nel ’35, l’aggressione(saldırı) dell’Italia fascista
all’Etiopia; ne poterono impedire(vazgeçirmek) che, nella primavera del
’36, Hitler violasse(şiddet uygulamak)un’altra clausola(şart) di Versailles
reintroducendo(geri getirmek) truppe tedesche nella Renania
smilitarizzata(sivilleştirilmiş). Il solo risultato concreto(somut) della
politica dei fronti popolari fu quello di restituire(geri götürmek) un
minimo di unità al movimento operaio europeo. Nel febbraio del 1936,
una coalizione di Fronte popolare comprendente(kapsamak) anche i
comunisti vinse le elezioni politiche in Spagna. Nel maggio dello stesso
anno, in Francia, il netto(açık net)successo elettorale(seçimsel başarı)
delle sinistre aprì la strada(yol açmak) alla formazione(oluşum) di un
governo composto(birleşik) da radicali(radikal), socialisti,
sostenuto(desteklemek) dai comunisti e presieduto(başkanlık eden) dal
socialista Leon Blum. Ma l’inflazione(enflasyon) e la
contemporane(çağdaş) fuga(kaçış)di capitali(başkentler) verso l’estero
costrinsero Blum a dimettersi(istifa etmek) nel giugno del ’37. nella
primavera del ’38 l’esperienza del fronte popolare poteva
considerarsi(üzerinde düşünmek) già chiusa
19.10 La guerra civile in Spagna
Fra il 1936 e il 1939 la Spagna fu sconvolta(alt üst etmek) da una
drammatica e sanguinosa(kanlı) guerra civile. Dopo la dittatura(diktatör)
di Primo de Rivera e la caduta della monarchia, la Spagna aveva
attraversato(arasından geçmek) un periodo di grave
instabilità(dengesizlik) economica e sociale, che aveva visto succedersi
un fallito(çöküş) colpo di stato militare, nel ’32, e una
insurrezione(isyan) anarchica(anarşist) sanguinosamente(kanlı bir
şekilde) repressa(bastırılmış), nel ’34. La Spagna era l’unico(tek) paese al
mondo in cui la maggiore centrale sindacale(işçi sendikası) fosse ancora
controllata dagli anarchici(anarşistler tarafından kontrol edilen). Ma era
anche uno degli stati in cui si faceva più sentire il peso(ağırlık)
dell’aristocrazia terriera(toprak aristokratlığı)
Quando nel 1936 le sinistre unite in una coalizione(koalisyon) di
fronte popolare(halkın karşısında) si affermarono(iddiada bulunmak)
nelle elezioni(seçim) politiche la tensione(gerginlik) esplose(patlamak)
in tutto il paese. Le masse proletarie(proleter) vissero(yaşamak)la vittoria
come l’inizio di una rivoluzione sociale. La reazione(tepki) della vecchia
classe dominante(egemen) si espresse(ifade etmek) prima nella violenza
squadrista(takımcı şiddet), affidata(teslim edilmiş) ai gruppi fascisti della
Falange(Falanjizm); quindi un nuovo pronunciamento(resmi bildiri)
(ribellione(asilik), colpo di stato(ülke vuruşu darbesi)) messo in
atto(eyleme koymak) da militari. Iniziata(başlamış) nel luglio del ’36, la
ribellione(asilik) ebbe il suo punto di forza(güç noktası kaynağı) nelle
truppe coloniali(kolonisel) di stanza nel Marocco spagnolo e fu
organizzata da una giunta di 5 generali: fra essi il poco più che
quarantenne(40 lı yaşlarında) Francisco Franco, assurto(yükselen) al
ruolo di capo degli insorti(asi). I ribelli assunsero
inizialmente(başlangıçta) il controllo di gran parte della Spagna
occidentale(batı); le prime fasi dello scontro(çarpışma)
parvero(görünmek) però favorevoli(olumlı) al governo repubblicano che
poté mantenere(sözünü tutmak geçindirmek) il controllo della
capitale(başkentin kontrolünü) e delle regioni(bölgeler)del Nord(kuzey)-
Est(doğu).
Italia e Germania aiutarono massicciamente(çok büyük ölçüde) gli
insorti(isyancı) franchisti. Mussolini inviò(göndermek) in Spagna un
contingente(asker topluluğu) di 50.000 “volontari” oltre a
materiale(maddenin üstünde) bellico(savaşsal). Meno rilevante(dikkat
çekici) quantitativamente(miktarla ilgili olan) fu l’aiuto(yardım) della
Germania nazista, che inviò soprattutto aerei e piloti e si servì della
guerra per sperimentare(denemek) l’efficienza(verimlilik) della sua
aviazione(havacılık). Nessun aiuto venne invece alla repubblica. I
conservatori inglesi si attennero(ile ilgili olmak) a una rigida(sert)
neutralità(nötrlük); il governo francese di fronte(karşıda) popolare si
astenne(çekimser olmak) da ogni aiuto palese(açık) ai repubblicani e si
illuse(kandırmak) di bloccare(engellemek) gli aiuti al campo opposto(zıt
bölge) promuovendo(terfi ettirmek) un accordo generale fra le grandi
potenze per il non intervento(müdahaale) nella crisi spagnola.
Sottoscritto(aynı düşünceyi paylaşan) nell’agosto del ’36, anche da Italia
e Germania, l’accordo fu però rispettato(saygı duyulan) solo da Francia e
Gran Bretagna. L’unico stato apportare(gerçekleştirmek) un aiuto
efficace(etkili) alla repubblica fu l’Urss che, non solo rifornì(yeniden
doldurmak) il governo spagnolo di materiale bellico, ma
favorì(katkıda bulunmak), attraverso il Comintern la formazione(oluşum)
di Brigate internazionali. Inferiori(alt) agli avversari(rakip) sul piano
militare, i repubblicani erano anche indeboliti(güçsüz)
politicamente(politik olarak) dalle loro divisioni interne(içsel
bölünmeler)
Mentre Franco, insignito(nişan verilmiş) del titolo di caudillo(Kadillo)
(duce(duçe)) si guadagnava(kazanmak) l’appoggio delle
gerarchie(hiyerarşi kurum) ecclesiastiche(rahip papaz),
dell’aristocrazia(Burjuvazi) terriera(toprak) e di buona parte della
borghesia(burjuvalık) moderata(ılımlı)e realizzava(gerçekleştirmek)
l’unità(birlik) di tutte le destre in un partito unico chiamato Falange
nazionalista. Inoltre(ayrıca) i nazionalisti misero in piedi(ayak üstünde
tutmak) nei loro territori uno stato ai chiari(açık) connotati(ima edilen)
autoritari(otoriter), mentre(iken) i repubblicani si
scontravano(çarpışmak) fra loro. Particolarmente(özel olarak)
grave(ağır) era il contrasto(zıt) che divideva(bölünmek) gli
anarchici(anarşist) dagli altri partiti della coalizione(koalisyon).
Numerosi(çok sayıda) militanti(militer) anarchici scomparvero(dağılmak)
fra il ’37 e il ’38 e un intero(bütün) partito, il Poum, fu
liquidato(kapatmak) anche con l’intervento di agenti sovietici. Le
divisioni del fronte(cephe) repubblicano facilitarono(kolaylaştırmak)
l’offensiva(saldırı) delle forze nazionaliste: un offensiva lenta ma
sistematica(sistematik) e spietata(duygusuz). La sorte(bölüm tür) della
guerra fu segnata nella primavera del ’38, quando i franchisti(Franco yu
destekleyenler) riuscirono a spezzare(koparmak olayları yatıştırmak) i
due il territorio controllato dai repubblicani separando Madrid dalla
Catalogna. Abbandonata da tutti, anche dal Comintern, la repubblica
spagnola resistette(başa çıkmak) ancora per quasi un anno. All’inizio del
’39, i nazionalisti sferrarono(başlatmak) l’offensiva finale(son saldırı) che
si concluse(sonuçlanmak) in marzo, con la caduta(düşüş) di Madrid
19.11 L’Europa verso la catastrofe(felaket)
Nel periodo in cui si combatté la guerra di Spagna, la marcia dell’Europa
verso la catastrofe di un secondo conflitto(çatışma) generale subì una
paurosa(korkutucu) accelerazione(hızlanma). Il fattore(faktör)
scatenante(neden olan) dell’accresciuta(gelişim) tensione(gerginlik) fu
senza dubbio la politica della Germania hitleriana(Hitlere ait) e il
comportamento(davranış) arrendevole(uysal) tenuto da Gran Bretagna e
Francia. I piani hitleriani non comportavano(davranmak)
necessariamente(gerekli olarak) una guerra con le potenze
occidentali. Hitler sperò fino all’ultimo di poter evitare uno
scontro(çatışma çarpışma) con l’Inghilterra, a patto(şartıyla)
naturalmente(doğal olarak) che questa lasciasse campo libero(serbest
alan) alle mire(nişan hedef) tedesche in Europa centro-orientale. In
questa speranza(umut) fu indubbiamente(şüphesiz olarak)
incoraggiato(yüreklendirilmiş) dalla linea seguita(takip eden çizgide) dai
conservatori inglesi, soprattutto a partire dal(den yola çıkarak) ’37,
quando la guida del governo fu affidata(teslim edilmiş) a Neville
Chamberlain, sostenitore(destekleyici) dell’appeasement(yatıştırma
politikası): una politica basata sul presupposto(farzedilen) che fosse
possibile ammansire(yatıştırmak) Hitler
Accontentandolo(memnun olmak) nelle sue rivendicazioni(istek) più
ragionevoli(mantıklı). Ma il presupposto era sbagliato(yanlış) visto che i
programmi di Hitler non erano affatto(hiç de) ragionevoli.
La più coerente(mantıklı) opposizione(karşıtlık) a Chamberlain venne
da un’esigua(az) minoranza di conservatori che facevano capo a
Winston Churchill. Questi sostenevano(desteklemek) che l’unico modo
per fermare Hitler fosse quello di opporsi(karşı karşıya getirmek) con
decisione(karar) anche a costo di(pahasına)affrontare(dövüşmek) subito
una guerra. Quanto alla( e gelince)Francia, essa fu
attraversata(arasından geçmek) da una sorta di crisi morale che ne
minò(zayıflatmak) la capacità di reazione(tepki). In Francia la paura della
Germania era per ovvi(açık) motivi(sebep) più sentita che in Gran
Bretagna. Ma ancora più forte era la paura di una nuova guerra.
Protetti(korunan) dall’ ”inespugnabile(saldırılamaz)” linea Maginot, i
francesi si chiedevano se valesse(geçerli olmak) la pena(ceza)
rischiare(riskli olmak riske atmak) una nuova guerra per
difendere(savunmak) la Russia comunista o i lontani alleati(müttefik)
dell’est(doğu) europeo. Ad alimentare(beslenmek) queste
perplessità(şaşkınlık) concorrevano(katmak koymak) sia il tradizionale
pacifismo(barışçılık) dei socialisti sia l’aperto
filo(zincir)fascismo( faşizm)di una destra che affermava(iddia etmek):”
meglio Hitler che Blum”. Ciò(ona) consentì( izin vermek)alla Germania di
cogliere(anlamak) una serie di grossi successi. Il primo lo ottenne nel
marzo 1938 con l’annessione(ilhak bağlama egemenliği altına alma)
(Anschluss) dell’Austria al Reich tedesco. Questa volta Mussolini
rinunciò(vazgeçmek)ad opporre(karşı karşıya getirmek)
resistenza(direnme), come nel ’34. Chiusa la questione austriaca, Hitler
metteva sul tappeto(halıya koyma) una nuova rivendicazione(istek):
quella riguardante(alakadar) i 3 milioni di tedeschi che vivevano entro i
confini della Cecoslovacchia, nel Sudetland. Anche in questo caso Hitler
agì(harekete geçmek) mobilitando(hareket etmek) i nazisti locali(yerel).
Il governo inglese si mostrò ancora una volta propenso(uysal) ad
accontentare(memnun olmak) Hitler. Nel settembre del ’38, Chamberlain
volò in Germania per sottoporre(önermek) invano(boş yere) a Hitler
ipotesi di compromesso(anlaşma). Alla fine di settembre Hitler accettò la
proposta(öneri) di un incontro(karşılaşma) fra i capi di governo delle
grandi potenze europee (Russia esclusa(hariç)) lanciata(fırlatılmak)da
Mussolini. Nell’incontro che si svolse(gerçekleştirmek) a Monaco di
Baviera, Chamberlain e il primo ministro francese Daladier accettarono
un progetto presentato dall’Italia che in realtà accoglieva(kabul etmek)
alla lettera le richieste tedesche e prevedeva l’annessione al Reich
dell’intero territorio dei Sudati(terli). Ai cecoslovacchi, che non erano
stati ammessi(kabul etmek) alla conferenza non restò che accettare un
accordo che li lasciava alla mercè(ürün mal) della Germania. I sovietici,
anch’essi tenuti fuori dal tavolo delle trattative(pazarlık), capirono di
non potere contare(hesaplamak)sulla solidarietà(birlik) delle potenze
occidentali in caso di aggressione tedesca e ne trassero(sonuç çıkarmak)
le conseguenze. Chamberlain, Daladier e Mussolini furono accolti(kabul
etmek) in patria da imponenti (görkemli)manifestazioni di
entusiasmo(coşku) popolare e acclamati(övülen tezahurat yapılan) come
salvatori(kurtarıcı) della pace. Ma quella salvata(kurtarılan) a Monaco era
una pace fragile(hassas kırılgan) e precaria(dengesiz). Il commento più
appropriato(uygun) agli accordi di Monaco fu quello di Wiston Churchill:”
Potevano scegliere fra il disonore(rezillik) e la guerra. Hanno scelto il
disonore e avranno la guerra”.
CAPITOLO 20: L’ITALIA FASCISTA
20.1 Il totalitarismo imperfetto(mükemmel olmayan)
Caratteristica essenziale(temel özellik) del regime era la sovrapposizione(
üst üste gelme)di due strutture e di due gerarchie parallele(paralel):
quella dello stato e quella del partito con le sue numerose
ramificazioni(dallanma). Il punto di congiunzione(kesişme noktası) era
rappresentato dal Gran consiglio(konsey) del fascismo, organo di partito
investito(yatırım yapılmış) anche di importantissime funzioni
costituzionali(anayasal). Al di sopra di tutti si esercitava(kullanmak)il
potere di Mussolini, capo del governo e duce del fascismo.
Diversamente(farklı olarak) da altri regimi totalitari(totaliter),
l’apparato(düzenek) dello stato ebbe fin dall’inizio, per esplicita(açık)
scelta di Mussolini, una netta(açık net) preponderanza(çoğunluk) sulla
macchina del partito. Per trasmettere(yaymak) la sua volontà a tutto il
regno(hükümdarlık), Mussolini si servì dei prefetti(yüksek rütbeli idareci)
più che degli organi locali del Pnf. A controllare l’ordine pubblico e a
reprimere(durdurmak) il dissenso(anlaşmazlık) provvedeva la polizia di
stato, mentre la Milizia era solo un corpo ausiliario(yardımcı). Privato di
ogni autonomia(bağımsızlık) politica, il partito fascista venne però
continuamente(devamlı olarak) dilatando(genişletmek) la sua
presenza(varlık) nella società civile(sivil). Una funzione importante nella
fascistizzazione(faşistleşme)del paese fu svolta(gerçekleştirmek) da
alcune organizzazioni collaterali(ilave) al partito: come l’Opera nazionale
dopolavoro(iş sonrası) che si occupava del tempo libero dei lavoratori
organizzando attività ricreative(oyalayıcı); o come il Comitato(komite)
olimpico(olimpiyat) nazionale. Più importanti di tutte erano le
organizzazioni giovanili(gençlik) del partito: i Fasci giovanili, i Gruppi
universitari(üniversite) fascisti (Guf) e soprattutto l’Opera nazionale
balilla(tablo) (Onb). L’Onb inquadrava(çerçevelemek) tutti i giovani fra i
12 e i 18 anni e forniva(sağlamak) loro, oltre a(den ayrı) un
supplemento(ilave) di educazione fisica e a qualche rudimento(temel
eğitim) di istruzione(öğretim) “premilitare(askerlik öncesi)”, anche un
minimo di indottrinamento(doktrinleştirme) ideologico(ideolojik).
Il tentativo(teşebbüs) messo in atto dal fascismo attraverso queste e
altre organizzazioni di massa era quello di occupare(işgal etmek) la
società, di riplasmarla(yeniden şekil vermek) dalle fondamenta(kök).
L’ostacolo maggiore a questo tentativo era senza dubbio rappresentato
dalla chiesa.
In un paese in cui oltre il 99% della popolazione si dichiarava(bildirmek)
di fede(güven) cattolica non era facile governare(hükmetmek) contro la
chiesa o senza trovare con essa un qualche accordo(bazı anlaşma).
Consapevole(bilinçli)di ciò(o şey), Mussolini non solo aveva cercato
un’intesa(anlaşma) politica col Vaticano, ma aveva mirato(hedef almak)
più lontano, avviando(kurmak) a definitiva(belirli)
composizione(düzenleme) lo storico contrasto(zıt) fra stato e chiesa che
aveva segnato l’intera(anlaşma) vita del regno(krallık) d’Italia. Le
trattative(pazarlık) fra governo e santa Sede(kutsal yer) cominciarono nel
’26 e si conclusero(sonuçlanmak) l’11 febbraio del 1929 con
stipula(anlaşma) dei patti(şart) Lateranensi(Lateranolu).
Questi si articolavano(açık net konuşmak) in 3 parti distinte(seçkin): un
trattato internazionale(uluslararası anlaşma), con cui la santa sede
riconobbe(kabul etmek)lo stato italiano e la sua capitale e si vide
riconosciuta la sovranità(krallık) sullo “Stato della Città del Vaticano”;
una convenzione( antlaşma)finanziaria(mali), con cui l’Italia si
impegnava(harekete geçirmek uygulamak) a pagare al papa una forte
indennità(yardım) a titolo di risarcimento(tazminat) per la perdita dello
stato pontificio(kurumlu); infine(son olarak) un concordato(belirli), che
regolava(düzeltmek) i rapporti interni fra stato e chiesa. Il
concordato(belirli) stabiliva(sabitlemek)che sacerdoti( rahip)fossero
esonerati(yükümlülükten kurtarmak) dal servizio militare, che il
matrimonio(evlilik) religioso avesse effetti civili(sivil) e che
l’insegnamento(öğreti) della religione cattolica fosse
considerato(üzerinde düşünülmek) fondamento(kök) e
coronamento(büyük başarı) dell’istruzione(öğretim) pubblica(halk).
Presentandosi come l’artefice(yaratıcı) della conciliazione(anlaşma),
come l’uomo che era riuscito laddove(onunla onun vasıtasıyla) erano
falliti(başarısızlığa uğramış)tutti i governo liberali, Mussolini
consolidò(güçlendirmek) ed estese(geniş) la sua area di consensi(kabul).
Fu però il Vaticano a cogliere(anlamak) i successi più significativi(manalı)
e duraturi(sağlam). In cambio della(in karşılığında)
rinuncia(vazgeçmek) a qualcosa che aveva già
irrimediabilmente(kalıcı olarak) perso, la chiesa acquistò(ele geçirmek)
una posizione di indubbio(süphesiz) privilegio(ayrıcalık) nei rapporti
con lo stato e rafforzò(sağlamlaştırmak) notevolmente(etkileyici bir
şekilde) la sua presenza(mevcudiyet) nella società,
mantenendo(geçindirmek) intatta(bozulmamış) anche la rete di
associazioni(birleşme) e circoli(etrafında) facenti(yapan) capo all’Azione
Cattolica
20.4 Il fascismo e l’economia: la battaglia(savaş) del grano(buğday) e
quota(yüksek yer mevki) 90
Fra capitalismo e socialismo, il fascismo italiano credette di
individuare(bireyselleştirmek) la sua terza via nella formula(formül)
del corporativismo(kooperatiflik). In sostanza(maddesi olan) il
corporativismo avrebbe dovuto significare(manaya gelmek)
gestione(yönetme) diretta dell’economia da parte delle categorie
produttive(üretken), organizzate appunto(elbette) in
corporazioni(birlik) distinte(seçkin) per settori di attività
produttive(üretken) e comprendenti(kapsayan) sia gli
imprenditori(girişimci)sia i lavoratori dipendenti(bağlı). Questo sistema
non trovò mai vera attuazione(hayata geçirme). Il fascismo non
mantenne(geçindirmek) comunque(ne olursa olsun), nel corso(akış)
del ventennio(20 yıllık süreç), una linea di politica economica
coerente(mantıklı) e riconoscibile(kabul edilen). Nei primi anni (1922-25)
adottò(benimsenmek) una linea liberista(özgürlükçü) e
produttivista(üretkenci), volta a rilanciare(canlandırmak) la produzione
incoraggiando(cesaretlendirmek) l’iniziativa(başlangıç) privata(özel) e
allentando(azaltmak gevşetmek) i controlli statali. Questa linea
provocò(kışkırtmak) per, insieme a un consistente(oldukça büyük)
incremento(artış) produttivo(üretkenlik), un
riaccendersi(alevlendirmek)dell’inflazione(enflasyon) e un forte
deterioramento( kötüleşme)del valore della lira(para). Con l’estate del
’25, la politica economica subì una svolta(önemli gelişme): il ministro
delle finanze(mali bakanlığı) DeStefani fu sostituito(yedeği olmak) da
Giuseppe Volpi che inaugurò( habercisi olmak)una politica fondata sul
protezionismo(korumacılık), sulla deflazione(deflasyon) e sulla
stabilizzazione(sabitleştirme) monetaria(parasal). Primo
provvedimento( önlem)fu l’inasprimento(sıkı önlem) dei dazi(vergi)
doganali(gümrüksel) sui cereali(tahıl) che fu accompagnata(eşlik etmek)
da una rumorosa(gürültülü) campagna propagandistica(propagandacı
kampanyalar) detta battaglia del grano(buğday). Scopo della battaglia
che si sarebbe protratta(süreyi uzatmak) per tutto il corso(akış) del
ventennio(20 yıllık süreç), era il raggiungimento(üstesinden gelme)
dell’autosufficienza(öz başarı)nel settore dei cereali, sia
attraverso(arasından) l’aumento della superficie(yüzey ilk izlenim)
coltivata(ekilmiş) a grano sia mediante(vasıtasıyla) l’impiego(uygulama)
di tecniche più avanzate. Lo scopo fu in buona parte raggiunto(ulaşan).
Ma il prezzo fu ancora una volta il sacrificio(kurban) di altri settori, come
l’allevamento(hayvan yetiştirme)e le colture(ekim)
specializzate(özelleştirilmiş) dirette all’esportazione(ihracat). La secondo
battaglia fu la rivalutazione(yeniden değer biçme) della lira. Nell’agosto
del ’26 il duce(duçe) annunciò(duyurmak) di voler riportare(geri
götürmek) in alto il corso(akış) internazionale della moneta(para) e
fissò(sabitlemek) l’obbiettivo di quota(yüksek yer) 90 (ossia(yada) 90 lire
per una sterlina). L’obbiettivo di quota 90 fu raggiunto(varmak) in poco
più di un anno, in virtù(erdem) di una serie di provvedimenti(önlem) che
limitavano(sınırlandırmak) drasticamente(sert bir biçimde) il
credito(kredi), e con l’aiuto di un cospicuo(seçkin) prestito(kredi)
concesso(caiz uygun)allo stato da grandi banche(banka) statunitensi. I
prezzi interni(iç) diminuirono(azaltmak) e la lira recuperò(telafi etmek) il
potere d’acquisto(satın alma) perduto. Ma a goderne(sahip olmak) non
furono i lavoratori dipendenti(bağlı), che si videro tagliare(kesmek)
stipendi( maaş)e salari(maaş) in misura(ölçüde) più che
proporzionale(orantılı). Furono inoltre(ayrıca) colpite le industrie che
lavoravano per l’esportazione(ihracat), mentre quelle che operavano(iş
yapmak çalışmak) sul mercato(Pazar) interno poterono giovarsi(fayda
sağlamak) della contrazione(daralma) del costo del lavoro
20.5 Il fascismo e la grande crisi: lo “Stato imprenditore(girişimci)”
L’economia italiana non si era ancora ripresa dalla cura
deflazionistica(deflasyonel), quando cominciarono a farsi sentire le
conseguenze della grande crisi mondiale. Queste furono meno
drammatiche che in altri paesi. Eppure(ama) la recessione(ekonomik
durgunluk) fu pesante(ağır) anche in Italia. La risposta(cevap) del
regime(rejim) alla crisi si attuò(gerçekleştirmek)su due direttrici(yönetici)
fondamentali(temel): lo sviluppo dei lavori pubblici come
strumento(araç) per rilanciare(canlandırmak) la produzione(üretim) e
attutire(hafifletmek) le tensioni(gerginlik) sociali;
l’intervento(müdahaale) diretto(direkt) o indiretto(dolaylı) dello stato a
sostegno(destek) dei settori in crisi.
Per far fronte(cephe almak) alla crisi e salvare(kurtarmak) le
banche(banka) dal fallimento(iflas çöküş batış başarısızlık), il governo
intervenne(araya girmek) creando dapprima(başlangıçta) un
istituto(kurum) di credito pubblico (l’Imi, istituto mobiliare(taşınabilir)
italiano) col compito di sostituire(yedeği olmak) le banche bel sostegno
alle industrie in crisi e dando vita due anni dopo all’Istituto per la
ricostruzione(yeniden inşa etme) industriale(sanayiisel)(Iri). L’Iri divenne
azionista(hareketçi eylemci) di maggioranza delle banche in crisi e ne
rilevò(tespit etmek) le partecipazioni(katılım) industriali, acquistando(ele
geçirmek) così il controllo di alcune fra le maggiori imprese(başarı)
italiane. La riprivatizzazione(tekrar özelleştirme) risultò(sonucu olmak)
impraticabile(geçilmez) e l’Iri diventò, nel ’37, un ente(bina)
permanente(kalıcı). In questo modo lo stato italiano si trovò a
controllare una quota(yüksek yer) dell’apparato(düzenek)
industriale(sanayiisel) e bancario(bankasal) superiore(üstün) a quella di
qualsiasi altro stato, salvo(dışında) naturalmente(doğal olarak) l’Urss.
Per gli interventi(müdahaale) più importanti in economia Mussolini non
si servì di personale(kişisel) proveniente(den gelen) dal partito ma si
affidò(teslim etmek) piuttosto(tercihen) a tecnici(teknik) puri(saf). Nei
nuovi enti parastatali(parastatal) e nella stessa banca d’Italia si
formò(oluşturmak) così una burocrazia(bürokrasi) parallela(paralel)
destinata(yönü değiştirilmiş belli bir amaç için başka bir yere ayrılmış) a
svolgere(gerçekleştirmek) un ruolo determinante(belirleyici) nell’Italia
postfascista(faşizm sonrası). Intorno alla(etrafında) metà degli anni ’30,
l’Italia era uscita dalla fase più acuta(keskin) della crisi e ne era uscita
prima e meglio rispetto alla maggior parte delle potenze industriali. A
partire dal ’35 Mussolini si lanciò(fırlatmak tanıtmak) in una politica di
dispendiose(pahalı) imprese militari che sottrasse(zorla kaçırmak)
risorse(kaynak) ai consumi(tüketim)e agli investimenti(yatırım)
produttivi. Cominciava per l’Italia una lunga stagione di economia di
guerra destinata(sapmış) a prolungarsi(uzatmak) senza soluzione(sonuç)
di continuità(devamlılık süreklilik) fino al secondo conflitto(çatışma)
mondiale
20.6 L’imperialismo(emperyalizm) fascista e l’impresa(başarı) etiopica
Nel movimento fascista fu sempre presente una forte
componente(unsur) nazionalistica(milliyetçi). Il fascismo doveva parte
del suo successo(başarı) al fatto di presentarsi(temsil etme) come
paladino(savunucu)della riscossa(alınan) nazionale(ulusal) e continuò a
proporsi( önermek)come il restauratore(onarıcı) delle glorie(zafer) di
Roma antica. Fino ai primi anni ’30, le aspirazioni(arzulanan istenen şey)
imperiali(imparatorlukla ilgili) del fascismo rimasero vaghe(değişen) e
spesso contraddittorie(çelişkili) e si tradussero(çevirmek) in una
generica(jenerik) contestazione(aksini ispatlama) dell’assetto(durum)
uscito dai trattati(anlaşma) di Versailles; nella richiesta(teklif) di un
nuovo equilibrio(denge) mediterraneo(Akdeniz) più
favorevole( olumlu)all’Italia. Tutto ciò contribuì(bağış yapmak yardım
etmek) a rendere(yapmak) più tesi i rapporti con la Francia, ma non
impedì(vazgeçirmek) all’Italia di mantenere(geçindirmek) buoni rapporti
con la Gran Bretagna e di restare(kalmak) all’interno del sistema di
sicurezza collettiva(kollektif) fondato(kurulan) sull’accordo(anlaşma) tra
le potenze vincitrici(kazanan güçler) della guerra. L’accordo(anlaşma) di
Stresa dell’aprile ’35 fu la manifestazione(gösteri) più
significativa(manalı) di questa fase della politica estera fascista.
Ma mentre si accordava(anlaşmak) con le democrazie occidentali(batı
demokrasisi) per contrastare(karşı koymak) il riarmo(yeniden
silahlanma)tedesco, Mussolini già preparava l’aggressione(saldırı)
all’Impero Etiopico. Con la guerra d’Etiopia Mussolini
intendeva(tasarlamak) dare uno sfogo(dışa vurma yolu) alla
vocazione(kabiliyet) imperiale del fascismo, vendicando(intikam almak)
la sconfitta(yenilgi) di Adua e mostrando che il suo regime poteva riuscire
dove la classe dirigente(yönetici) liberale aveva fallito(başarısız olmak
yenilgiye uğramak). Ma voleva anche creare una nuova occasione(fırsat)
di mobilitazione(harekete geçirme) popolare(halk) che facesse passare in
secondo piano i problemi economici e sociali del paese. I
governanti(yönetici) francesi e inglesi erano disposti(eğilimli) ad
assecondare(razı olmak) le mire(nişan hedef) italiane, ma non potevano
accettare che uno stato membro(üye) della società delle
nazioni(milletler cemiyeti) fosse cancellato(iptal edilmiş) dalla carta
geografica(coğrafik harita) da un atto(eylem) di aggressione(saldırı).
Così quando ai primi dell’ottobre del ’35 l’Italia diede inizio
all’invasione(saldırı) dell’Etiopia, i governi francese e inglese non
poterono fare a meno di proporre(önermek) al consiglio della
società(toplum heyeti) delle nazioni(millet) l’adozione(sahiplenme) di
sanzioni(yaptırım) consistenti(oldukça büyük) nel divieto(yasak) di
esportare(ihracat yapmak) in Italia merci necessarie(gerekli mallar)
all’industria di guerra(savaş endüstrisi). Le sanzioni ebbero
un’efficacia(etkililik) molto limitata: sia perché il blocco(engel) non era
esteso(geniş) alle materie prime, sia perché non impegnava(uygulamak)
gli stati che non facevano parte della società delle nazioni, come USA e
Germania.
L’immagine dell’Italia proletaria(proleter) cui le nazioni
plutocratiche(plütokratik) volevano impedire(vazgeçirmek) la
conquista(fetih) di un proprio posto(kendi yeri) al sole(güneşteki) riuscì
in effetti a far breccia(saldırı) nell’opinione(fikir görüş) pubblica italiana. Il
paese fu percorso(yol) da un’andata(gidiş) di imperialismo(emperyalizm)
popolaresco(teklifsiz), ben più ampia di quella che aveva accompagnato,
un quarto(çeyrek) di secolo prima, la spedizione in Libia. Ma non mancò
neppure(aynı şekilde) il tentativo(teşebbüs) di assegnare(bölüştürmek)
alla guerra scopi umanitari(insancıl). Gli etiopici si batterono con
accanimento( haşinlik)per più di 7 mesi sotto la guida di Hailé Selassiè.
Ma il loro esercito nulla poteva contro un corpo di 400.000 uomini con
mezzi corazzati( zırhlı)e bombardieri(bombacı). Il 5 maggio 1936, le
truppe italiane, comandate dal maresciallo Badoglio, entrarono in Addis
Abeba. Quattro giorni dopo, Mussolini poteva annunciare(duyurmak) alle
folle(kalabalık) plaudenti(tezahürat) “la riapparizione(yeniden ortaya
çıkma) dell’impero sui collo(boyun) fatali( ölümcül)di Roma” e offrire al
sovrano(kral) la corona(hükümdarlık) di imperatore d’Etiopia. Da un
punto di vista economico la conquista dell’Etiopia rappresentò per l’Italia
un peso non indifferente(ilgisiz). Ma sul piano politico il successo fu
clamoroso(heyecan uyandırıcı) e indiscutibile(tartışmasız). Mussolini
diede a molti la sensazione(his) di aver conquistato per l’Italia uno status
di grande potenza. In realtà si trattava di una sensazione
illusoria(aldatıcı). Mussolini era consapevole(bilinçli) di tutto questo ma
credette ugualmente(eşit şekilde) di poter condurre(iletmek) una politica
adeguata(adapte olan) a una grande potenza, sfruttando ogni occasione
per allargare l’area di influenza(etki) italiana giocando sulla
rivalità(rekabet) fra tedeschi e franco-inglesi.
In questo gioco
doveva rientrare(iade edilmek) anche il riavvicinamento(yeniden
yakınlaşma) dell’Italia alla Germania, sancito(resmen onaylanmış)
nell’ottobre del ’36 dalla firma di un patto(anlaşma) d’amicizia cui fu
dato il nome di asse(eksen) Roma-Berlino. Rafforzato nell’autunno
’37 dall’adesione(anlaşma) italiana al Patto anticomintern (un accordo
stipulato(şartları belirlenmiş) l’anno prima da Germania e Giappone)
Mussolini considerava(üzerinde düşünmek) l’avvicinamento alla
Germania un mezzo di pressione(baskı) sulle potenze occidentali, uno
strumento che consentisse(dayanmak) all’Italia di lucrare(kar) qualche
ulteriore(ilave) vantaggio(avantaj) coloniale(kolonisel). Ma il
dinamismo(dinamizm) aggressivo(agresif) della Germania era tale(o) da
non consentire a Mussolini i tempi e gli spazi necessari per realizzare il
suo programma: il duce ne fu sempre più condizionato(şartlanmış), al
punto da dover accettare l’annessione(ilhak) dell’Austria. Finché nel
maggio 1939 si decise a firmare un formale patto di alleanza(itilaf)
militare con la Germania, il patto d’acciaio(çelik)
20.7 L’Italia antifascista(antifaşist)
Se si volesse tracciare(işaretlemek) un bilancio(bilanço) del movimento
antifascista in base ai suoi scarsi(kıt) successi immediati, si dovrebbe
concludere(sonuçlanmak) che la sua incidenza(oran sıklık) nella
situazione italiana fu poco più che nulla. Per molto tempo gli
antifascisti attesero(beklemek) invano(boşuna) un grande
sommovimento(karışıklık) popolare che abbattesse(imha edilmek) il
regime e solo nell’ultima fase del conflitto mondiale ebbero l’occasione
di combattere il fascismo. Eppure(ama) il movimento antifascista
svolse(gerçekleştirmek), fra il ’26 e il ’43, un ruolo di grande importanza
politica oltre che morale. Testimoniò(doğrulamak) l’esistenza(varlık) di
un’Italia che non si piegava(eğmek) al fascismo; rese possibile il
sorgere(ortaya çıkmak), dopo il ’43, di un movimento di
resistenza(direnç) armata(silahlı) al nazifascismo(nazifaşizm) che invece
mancò del tutto in Germania.
20.8 Apogeo(doruk) e declino(düşme çöküş) del regime fascista
Svaniti(yavaş yavaş ortadan kaybolan) gli entusiasmi(şevk) che avevano
accompagnato l’impresa(başarı) coloniale, il distacco(ilgisizlik) fra regime
e paese andò lentamente(yavaşça) ma inesorabilmente(durmadan)
allargandosi(genişlemek). A suscitare(ortaya çıkmak)disagio(dert) e
perplessità(hayret) era innanzitutto(öncelikle)la politica economica
fascista, sempre più condizionata(şartlı) dalle spese militari. Alla fine del
’35 Mussolini decise di intensificare(şiddetlendirmek) e
rilanciare(artırmak) la politica dell’autarchia(otarşi). In pratica l’autarchia
si tradusse(çevirmek) in una ulteriore(ilave) stretta
protezionistica(korumacılık), in un più intenso(yoğun)
sfruttamento(sömürme kullanma) del sottosuolo(yeraltı) e in un
incoraggiamento(yüreklendirme) alla ricerca applicata(uygulanan),
soprattutto nel campo delle fibre(lif) e dei combustibili(yakıt)
sintetici(sentetik). I risultati finali dell’autarchia non furono
brillanti(parlak). L’autosufficienza(ekonomik yeterlilik) rimase un
traguardo(bitiş) irraggiungibile(varılamaz), nonostante(rağmen) i
progressi(süreç) in alcuni settori. Crebbero i prezzi e ciò
comportò(davranmak)un peggioramento(kötüye gitme kötüleşme) nei
livelli di vita delle classi popolari
A questi motivi di disagio(sıkıntı) si aggiungevano(eklenmek) le
preoccupazioni(endişe) per il nuovo indirizzo(addres) di politica
estera(dış) attuato(gerçekleştirilmiş) da Mussolini e dal ministro degli
esteri(dış işleri bakanlığı), suo genero(damat) Galeazzo Ciano.
L’aspetto(davranış) che più inquietava( rahatsız etmek)era senza dubbio
l’amicizia(arkadaşlık) con la Germania. La nuova politica
mussoliniana(Mussolline ye ait) si mostrava inoltre(ayrıca)priva di(Sız)
risultati immediati (al contrario non mancarono gli scacchi(şah şah
çekme)clamorosi(heyecan uyandırıcı) come quello dell’Anschluss) e
faceva sembrare(gözükmek) più vicina l’eventualità(olay)di una nuova
guerra europea. Il duce auspicava(dilemek) per l’Italia un avvenire di
conquiste(fetih) e di confronti(kıyaslama) militari; pensava che gli italiani
avrebbero dovuto non solo armarsi(silahlanmak)
adeguatamente(yeterince), ma anche rinnovarsi(canlandırmak),
trasformandosi(dönüştürmek) in popolo di attitudini(kabiliyet) e di
tradizioni guerriere(savaşçı geleneği). Per avvicinarsi a questo obiettivo il
regime sarebbe dovuto diventare più totalitario(totaliter) di
quanto(kadarıyla) non fosse stato fino allora(öyleyse). Di qui
scaturirono(dökülmek) una serie di modifiche(değişiklik)
istituzionali(kurumsal) e alcune di carattere più che altro
formale(resmi) e quasi folkloristico(folklörel). Ma la
manifestazione(gösteri) più aberrante(sapkın) della stretta totalitaria
voluta da Mussolini fu l’introduzione(giriş), nell’autunno del 1938, di
una serie di leggi(kanun) discriminatorie(adaletsiz) nei
confronti(kıyaslama) degli ebrei. Preannunciata(habercisi olmak) da un
manifesto(gösteri) di sedicenti(varsayılan) scienziati e preparata da
un’intensa(yoğun) campagna di stampa(baskı kampanyası basın
kampanyası), la legislazione(kanun yapma) razziale(ırksal) giunse
tuttavia(rağmen) del tutto inattesa(beklenmeyen) in un paese che non
aveva mai conosciuto forme di antisemitismo(yahudi karşıtlığı) diffuse
(diversamente(farklı bir şekilde) da paesi come Germania, Francia e
Russia). Le leggi razziali(ırksal kanunlar) suscitarono(ortaya çıkmak)
sconcerto(keder) o quanto meno(en azından) perplessità(hayret)
nell’opinione(teklif) pubblica e aprirono per giunta(varış) un serio
contrasto(zıtlık) con la chiesa. In generale(genelde) lo sforzo(zorlama)
compiuto(tam) da Mussolini sul finire degli anni ’30 per
trasformare(dönüştürmek) gli italiani in un popolo guerriero(savaşçı)
ottennero risultati decisamente(kesinlikle) mediocri(orta karar).
L’unico settore in cui le aspirazioni(arzulanan şey)
totalitarizzanti(totaliterci) ottennero qualche successo di
rilievo(yükselti) fu quello dei giovani. Fu solo con lo scoppio(patlak
verme) del conflitto(çatışma) e con i primi rovesci(terslik)bellici(savaşsal)
che il fascismo cominciò a perdere progressivamente(derece derece) il
sostegno(destek) dei giovani
CAPITOLO 21: IL TRAMONTO(gün batımı) DEL COLONIALISMO. IL
MEDIO(orta) ORIENTE(doğu) E L’ASIA
21.1 Il declino(düşüş) degli imperi coloniali
Negli anni fra le due guerre mondiali, la crisi
dell’egemonia(egemenlik) europea sugli altri continenti(kıta) subì una
brusca(kaba ters) accelerazione(hızlanma). Le potenze(güç) europee,
esaurite(tükenmiş) dal conflitto(çatışma) mondiale, non avevano più le
risorse(kaynak) economiche e le capacità militari necessarie(gerekli)
per mantenere(geçindirmek) il controllo sui loro sterminatiyok
edilmiş katledilmiş) imperi, dove nel frattempo(bu arada) si
moltiplicavano(artırmak çoğaltmak) i segni di
insofferenza(hoşgörüsüzlük) nei confronti dei dominatori(egemen olan
kişiler). Alla crisi del colonialismo(kolonializm) di vecchio stampo(baskı)
contribuirono(yardım etmek) infatti(doğrusu) sia gli echi(yankı) della
rivoluzione russa e di quella kemalista sia la diffusione(yayılma)
dell’ideologia(ideoloji)wilsoniana, che riconosceva(kabul etmek) a tutti i
popoli il diritto(hak) dell’autodeterminazione(öz belirtim)
21.2 Il nodo(düğüm) del Medio Oriente
Una parziale(kısmi bölümsel) legittimazione(güçlenme güvenilirlik) alle
aspirazioni(arzulanan şey)indipendentiste(bağımsızca)dei paesi soggetti
al dominio(egemenliğinde) europeo era venuta dalle stesse potenze
coloniali, che nel corso della guerra mondiale non avevano
esitato( duraksamak)ad appoggiare(desteklemek) queste aspirazioni ogni
qualvolta(ne zaman ki) ciò(o o şey) potesse tornare a loro utile per
danneggiare(zarar vermek) gli avversari(rakip). Gli inglesi avevano
giocato spregiudicatamente(ahlaksızca) contro i turchi la carta del
nazionalismo(millet haritası) arabo. Nel 1915-16 l’alto
commissario(idareci) britannico per l’Egitto, MacMahon, si
accordò(anlaşmak) con uno di questi capi, lo “sceriffo(şerif)” della Mecca
Hussein, promettendo(söz vermek), in cambio di(değişiminde) una
collaborazione(işbirliği)militare contro l’impero ottomano,
l’appoggio(destek) del suo governo alla creazione(yaratma) di un grande
regno(krallık) arabo indipendente(bağımsız) comprendente(kapsayan)
l’Arabia, la Mesopotamia(Mezopotamya) e la Siria(Suriye). Le vere
intenzioni(amaç) della Gran Bretagna erano però diverse. Nel maggio
1916, francesi e inglesi si spartirono(paylaştırmak) in zone di
influenza(etki) tutta la zona compresa fra la Turchia e la
penisola(yarımada) arabica: alla Francia la Siria e il Libano(Libya),
all’Inghilterra la Mesopotamia e la Palestina(Filistin). A guerra finita la
spartizione(bölüştürme) fu attuata(gerçekleştirilmiş), appena(henüz)
velata(gizli) dall’assegnazione(atanma tayin) alle due potenze dei
rispettivi(göreceli) territori sotto forma di mandato. La Gran Bretagna
creò nella zona di sua competenza(yetenek) due nuovi stati, l’Iraq e la
Transgiordania(Mavera-i Ürdün Emirliği). In Palestina(Filistin) il governo
inglese aveva riconosciuto(kabul etmek), nel novembre del ’17, con una
dichiarazione(bildiri) ufficiale del ministro degli esteri Balfour, il diritto
del movimento sionista(sionist) a creare una sede(yer) nazionale(ulusal)
per il popolo ebraico(yahudi israilli)
21.3 Rivoluzione e modernizzazione(modernleşme) in Turchia
Fra tutti i paesi sconfitti l’impero turco fu quello cui venne
riservata(ayırmak) la sorte peggiore(kötü tür). Drasticamente(sertçe)
ridimensionato(küçültülmüş) dal punto di vista territoriale(ülke toprakları
kısmından) era inoltre(ayrıca) oggetto di un tentativo di
spartizione(bölüştürme) da parte di Gran Bretagna e Francia, che
occupavano(işgal etmek meşgul etmek) militarmente(askeri olarak)
alcune regioni costiere(kıyı). La reazione a questo stato di cose venne
dalle forze armate(silahlı). Fu il generale Mustafà Kemal, che aveva
partecipato(katılmak) al movimento dei “giovani turchi(genç türkler)” e
aveva combattuto(savaşmak) contro gli inglesi, ad assumere la guida del
movimento di riscossa(alınan) nazionale(ulusla). Mentre le potenze
vincitrici(kazananlar) trattavano(davranan) col governo fantoccio(kukla)
del sultano, un’assemblea(toplantı) nazionale(ulusla) riunita(yeniden
birleşen) ad Ankara nella primavera del ’20 affidava(teslim etmek) a
Kemal il compito di liberare(serbestleştirmek) il suolo(toprak) della
Turchia dagli stranieri. L’impresa(başarı) fu condotta(gerçekleştirmek
yönetmek) a termine in poco più di due anni. La Turchia ebbe
riconosciuta(kabul edilen) la sua sovranità su tutta l’Anatolia e si vide
restituito(geri vermek) quel lembo(kıvrım) di territorio europeo che
consentiva(dayanmak) il controllo degli stretti(boğazlar). nel novembre
’22 fu proclamata(duyurmak) la repubblica. Nominato(atanmış aday
gösterilmiş) presidente con poteri semidittatoriali(yarı diktatörel),
Mustafà Kemal si impegnò(meşgul etmek) a fondo(arka planında) in una
politica di occidentalizzazione(batılılaşma)e di laicizzazione(laikleşme)
dello stato.
21.4 L’impero britannico e l’India
La Gran Bretagna fu quella che prima di tutte comprese(dahil anlaşılan)
la necessità(gereklilik) di ridimensionare(azaltmak küçültmek) la sua
posizione imperiale(imparatorluksal). Questa tendenza(eğilim) si
manifestò(göstermek) alla creazione( yaratma) dei regni(krallık) arabi
dell’Iraq e della Transgiordania; alla rinuncia(vazgeçme) al
protettorato(bağlı devlet) sull’Egitto, che fu trasformato(dönüştürmek)
nel ’22 in regno(krallık) autonomo(bağımsız) e ottenne nel ’36 la piena
indipendenza; alla conferenza(konferans) imperiale che si tenne a Londra
nel 1926 in cui i dominions bianchi (Canada, Sud Africa(güney Afrika) e
Australia) furono riconosciuti(kabul etmek) come comunità(topluluk)
autonome ed eguali(eşit) in seno all(içinde)’Impero, unite solo dal
comune vincolo(bağ) di fedeltà(sadakat) alla corona(hükümdarlık)
d’Inghilterra e liberamente(özgürce) associate(birleşmiş) come membri
del Commonwealth britannico
Il paese in cui il processo di emancipazione(özgürleşme) fu più
contrastato(zıt olan) fu senza dubbio l’India. Durante il conflitto(çatışma
esnasında) mondiale il governo inglese aveva premiato(ödüllendirmek) il
lealismo(sadakatçilik) della classe dirigente(yönetici) locale
promettendo(söz vermek) una crescente(gelişen) associazione(birleşme
dernek) degli indiani a ogni ramo(dal) dell’amministrazione(hükümet) e
un graduale(aşamalı) sviluppo di forme di autogoverno(kendi kendine
yönetim). Queste promesse(söz) attuate(gerçekleştirilmiş)(yavaş şekilde)
in modo lento e parziale(bölümsel), non bastarono a
bloccare(engellemek) lo sviluppo del movimento nazionalista. Quando
nell’aprile del ’19 le truppe inglesi sanguinosamente(kanlı bir şekilde)
una manifestazione(gösteri) l’abisso(uçurum) fra
colonizzatori(koloniciler) e colonizzati(koloni olanlar) divenne
incolmabile(aşılamaz). In seno al movimento nazionalista indiano
riscosse(alacaklar) sempre maggiori consensi(kabul) la
predicazione(rahiplik görevi) di un nuovo e prestigioso(prestijli) leader,
Mohandas Karamchand Gandhi. Propagandando(propaganda etmek) e
attuando forme di lotta basate sulla resistenza(direnç) passiva, sulla non
violenza e sul rifiuto(red) di qualsiasi(herhangi) collaborazione(işbirliği)
con i dominatori(hükmedenler) Gandhi acquistò(ele geçirmek)
un’immensa(çok büyük) popolarità(popülerlik). Alla crescita(gelişme) del
movimento indipendentista gli inglesi risposero alternando(birbirini
izlemek) gli interventi(araya girmek) repressivi(baskıcı) alle
concessioni(ödün verme). Questi provvedimenti(önlem)non valsero però
a fermare la marcia dell’India verso la piena indipendenza, cui si sarebbe
giunti solo dopo la fine della seconda guerra mondiale
21.5 Nazionalisti(milliyetçiler) e comunisti(komunistler) in Cina
Il regime autoritario(otoriter) imposto(emir veren) dal generale Yuan Shi-
kai nel 1913, due anni dopo la proclamazione(duyuru) della repubblica,
non riuscì ad assicurare(garantilemek) al paese tranquillità(sakinlik) e
unità(birleşme). Il governo non aveva forza sufficiente(başarılı) per
imporre(emir vermek) la sua autorità(otorite) alle province(bölge); né
opporsi(karşı karşıya getirmek) alle mire(hedef nişan)
egemoniche(egemensel) del Giappone. La decisione(karar) presa dal
governo nel ’17 di far intervenire(araya girmek) anche la Cina nel
conflitto(çatışma) mondiale a fianco(yanında) dell’Intesa non servì a
mutare(şekil değiştirmek) la situazione. Alla conferenza(konferans) della
pace, cui partecipò(katılmak) come stato(durum) vincitore(kazanan), la
Cina fu sacrificata(feda etmek) dalle grandi potenze che
riconobbero(kabul etmek) al Giappone il diritto di subentrare(üstlenmek)
alla Germania sconfitta(yenilgi) nel controllo economico della regione
dello Shantung. Questa umiliazione( küçük düşürme)ebbe l’effetto di
risvegliare( yeniden uyandırmak)l’agitazione(huzursuzluk) nazionalista,
che si raccolse(toplamak) ancora una volta attorno al(çevresinde)
Kuomintang e al suo leader Sun Yat-sen. La lotta intrapresa(girişilen)
contro il governo da Sun Yat-sen ebbe l’appoggio del partito comunista
cinese, fondato nel ’21 da un gruppo di intellettuali (tra cui Mao Tse-
tung) passati attraverso l’esperienza(deneyim) nazionalista e
successivamente(daha sonra) influenzati(etkilenen) dall’esempio della
rivoluzione russa. Anche l’Urss sostenne(desteklemek) attivamente(aktif
etmek) Sun Yat-sen e indusse(cezbetmek) addirittura(bile) il partito
comunista ad aderire(uymak) in blocco(engel blok) al Kuomintang.
L’alleanza(ittifak anlaşma) fra comunisti e nazionalisti non
sopravvisse(sağ kalmak) però alla morte, nel 1925, di Sun Yat-sen. Il suo
successore(ardında olan) Chang Kai-shek era molto più
diffidente(temkinli) nei riguardi(düşünceli) dei comunisti. I contrasti
cominciarono nel ’26, quando Chang Kai-shek, alla testa di un nuovo
esercito, iniziò la campagna(kampanya) per riunificate(yeniden bir araya
getirmek) il paese e scacciare(kovmak uzaklaştırmak) il governo
legale(hukuksal) di Pechino. Nell’aprile del ’27 a Shangai, massimo
centro industriale cinese, le milizie(milis halk ordusu) operaie(işçi) che
da sole avevano liberato la città e non intendevano(tasarlamak)
deporre(görevden almak ifade vermek) le armi(silah) furono
affrontate(kapışmak) e sconfitte dalle truppe di Chang Kai-shek. In
dicembre un’insurrezione(isyan) operaia a Canton fu
repressa(bastırılmış) in un bagno di sangue(kan banyosu). Il partito
comunista fu messo fuorilegge(kanun dışı)
Dopo aver condotto(iletmek) a termine vittoriosamente(zaferli olarak) la
lotta(Savaş)contro(karşı) il governo di Pechino, Chang Kai-shek cercò di
riorganizzare(tekrar düzenlemek) l’economia e l’apparato(düzenek)
statale secondo modelli occidentalisti(batı). Il suo progetto però si
scontrava(çatışmak çarpışmak) contro l’obbiettiva difficoltà di
controllare(kontrol etmek) un paese immenso(çok büyük) e
profondamente(derincene) diviso(bölünmüş). Da un lato c’erano i
comunisti che cominciarono a organizzare(düzenlemek) basi rosse
nelle campagne(kampanya). Dall’altro sopravvivevano(sağ kalmak) in
alcune province(bölge) le velleità(yaratıcılık hafif destek)
autonomiste(bağımsızca) dei signori(bey) della guerra, aiutati dal
Giappone che non aveva rinunciato(vazgeçmek) ai suoi progetti di
espansione(gelişme). Nel 1931 i giapponesi invasero(işgal etmek) la
Manciuria(Mançurya) e vi crearono uno stato fantoccio(kukla), il Manchi-
kuo. L’inerzia(hareketsizlik) manifestata(gösterilen) nell’occasione(fırsat)
dal governo di Chang diede nuovo spazio all’azione(hareket) dei
comunisti, che sempre più potevano presentarsi(temsil etmek) come i
soli difensori(savunucu) degli interessi(ilgi) nazionali. Decisiva(kesin) per
il partito si rivelava( açıklamak) la strategia(strateji) contadina(çiftçi
çiftçiyle ilgili) impostata(ayarlanmış) da Mao Tse-tung: una strategia
che individuava(kişiselleştirilmiş bireyselleştirilmiş) nelle masse
rurali(kırsal) il vero protagonista(baş karakter) del processo
rivoluzionario(devrimci)e rovesciava( dökmek çevirmek)la teoria marxista
ortodossa. All’inizio degli anni ’30, i comunisti fecero numerosi(çok
sayıda) proseliti(din değiştirme) fra i contadini, allargarono(genişlemek)
le loro basi in molte zone agricole(tarım) e fondarono(kurmak)
addirittura(bile) una repubblica sovietica(sovyetik) cinese. Costretto a
combattere(savaşmaya mecbur edilmiş) su due fronti(cephe), Chang Kai-
shek decise di dare la priorità(öncelik) alla lotta contro i comunisti e
lanciò(fırlatmak) una serie di campagne militari(askeri) contro le zone da
loro controllate(kontrol edilen). Investiti(yatırım yapılmış)
dall’offensiva(saldırı) e scarsamente(sık olmayan bir şekilde)
appoggiati(desteklenmiş) dall’Urss, che non condivideva(paylaşmak) la
strategia(strateji) maoista(Mao cu), i comunisti dovettero
abbandonare(terketmek) molte delle loro posizioni. Nell’ottobre del ’34
circa 100.000 comunisti accerchiati(çevrelemek) nel sud(güney) del
paese, decisero di evacuare(binayı boşaltmak) quella zona e di
trasferirsi(göndermek)nella regione settentrionale(kuzey) dello Shanxi.
Giunsero a destinazione(varış) dopo una marcia(yürüyüş) durata un anno
e lunga 10.000 km. Con quella che sarebbe passata alla storia come la
lunga marcia Mao Tse-tung, ormai leader incontrastato(engelsiz) del
partito, riuscì a salvare(kurtmak) il nucleo dirigente(yönetici) comunista e
a ricostituire(tekrar oluşturmak yaratmak) la sua repubblica sovietica.
Quando nel ’36, Chang Kai-shek decise di lanciare(fırlatmak) una nuova
campagna di annientamento(imha etme) contro i comunisti, dovette
scontrarsi(çarpışmak) con
la dissidenza(muhalefet) di una parte dell’esercito, che chiedeva la fine
della guerra civile e l’unione(birleşme) di tutte le forze nazionali contro
l’aggressione( saldırı) giapponese. Si giunse così all’inizio del ’37 a un
accordo(anlaşma) con cui le parti si impegnavano(meşgul etmek) a
costituire un fronte(cephe) unito(birleşmiş) contro
l’imperialismo(emperyalizm) straniero. Ma nell’estate di quello stesso
1937 i giapponesi sferrarono(başlatmak) un attacco in forze contro
l’intero territorio cinese. La resistenza(direnç) fu questa volta
accanita(hararetli), ma non bastò(yetmek)a impedire(vazgeçirmek
engellemek) che i giapponesi proseguissero(devam ettirmek) la loro
sistematica(sistematik) avanzata(ilerleme). Nell’estate del ’39 il
Giappone controllava buona parte della zona costiera(kıyı sahil), tutto il
nord(kuzey) est(doğu) industriale e quasi tutte le città più importanti.
CAPITOLO 22: LA SECONDA GUERRA MONDIALE
22.1 Le origini e le responsabilità(sorumluluk)
Le democrazie occidentali si erano illuse(kandırılmak), a Monaco, di aver
placato(yatıştırmak) la Germania con la cessione(tasfiye devir ikincil) dei
Sudati(terlemiş). In realtà Hitler aveva pronti i piani per
l’occupazione(işgal) della Boemia(Bohemya) e della Moravia(Moravya).
L’operazione(operasyon) scattò(sıçramak fırlamak) nel marzo del ’39:
mentre la Slovacchia(Slovakya) si proclamava(duyurmak) indipendente
con l’appoggio(destek) dei tedeschi, Hitler dava vita al
“protettorato(destekleyici) di Boemia e Moravia”. Fra il marzo e il
maggio del ’39, accantonata(vazgeçmek) la politica
dell’appeasement(yatıştırma politikası), Gran Bretagna e Francia diedero
vita a una vera e propria offensiva(saldırı) diplomatica(diplomatik).
Patti(şart) di assistenza(yardım etme) militare furono stipulati(şartları
koşulları belirlemek) con Belgio, Olanda, Grecia, Romania e Turchia. Ma
più importante di tutti fu quello con la Polonia (primo obbiettivo delle
mire(hedef) tedesche): già in marzo infatti(doğrusu) Hitler aveva
rivendicato(hak iddia etmek) il possesso(aitlik) di Danzica(Gdańsk) e il
diritto di passaggio attraverso il corridoio(koridor). Mussolini cercò
dapprima(başlangıçta) di contrapporre(ile karşılaştırmak) alle
iniziative(başlangıç) di Hitler una propria iniziativa unilaterale(tek
taraflı): l’occupazione(işgal) nell’aprile ’39 del Regno d’Albania. Un mese
dopo Mussolini decise di accettare le pressanti(acil acele) richieste(teklif)
tedesche di trasformare(dönüştürmek) il generico(jenerik genel)
vincolo(bağ ilişki)dell’Asse(eksen) Roma-Berlino in una vera e propria
alleanza(antlaşma) militare, il Patto d’acciaio(çelik). Il patto
stabiliva(sabitlemek) che, se una delle due parti si fosse trovata
impegnata(meşgul) in un conflitto(çatışma mücadele) per una causa
qualsiasi(herhangi), l’altra sarebbe stata obbligata(zorunlu) a
scendere(inmek) in campo al suo fianco(yanındaki alana).
Un’adesione(anlaşma yapışma) sovietica alla coalizione
antitedesca(Alman karşıtı) avrebbe probabilmente(muhtemelen)
bloccato i piani di Hitler. Ma le trattative(pazarlık) con l’Urss furono
compromesse(tehlikeye atmak): i sovietici sospettavano(den
şüphelenmek zannetmek) che gli occidentali(batı) mirassero a(hedef
almak) scaricare(yükünü boşaltmak) su di loro l’aggressività(düşmanlık
saldırganlık) della Germania; gli occidentali attribuivano(bir nedene
bağlamak) ai sovietici ambizioni(hırs) egemoniche(egemenlikle ilgili)
sull’Europa dell’est(doğu); inoltre(ayrıca) i polacchi non volevano
concedere(vermek yerine getirmek) alle truppe dell’Urss il
permesso(izin) di attraversare(arasından geçmek) il proprio territorio in
caso di attacco da parte della Germania.
Il 23 agosto 1939, i ministri degli esteri tedesco e sovietico, Ribbentrop e
Molotov, firmavano a Mosca un patto di non aggressione(saldırı) fra i
due paesi. L’Urss allontanava momentaneamente(bir an için) la
minaccia(tehdit) tedesca ma otteneva anche un riconoscimento(tanıma)
delle sue aspirazioni(arzulanan şey) territoriali nei
confronti(kıyaslama)degli stati baltici(baltik), della Romania e della
Polonia, di cui si prevedeva(ön görmek) la spartizione(bölüştürme). Dal
canto suo(kendi bölgesinde) Hitler poteva risolvere la questione polacca
senza correre il rischio(riske atmadan) della guerra su due fronti. Il
primo settembre 1939, le truppe tedesche attaccavano la Polonia. Il 3
settembre la Gran Bretagna e la Francia dichiaravano(duyurmak) guerra
alla Germania, mentre l’Italia si era affrettata(hızlandırmak) a
proclamare(duyurmak) la sua “non belligeranza(çarpışma)”
22.2 La distruzione(yok etme) della Polonia e l’offensiva(saldırı) al
nord(kuzey)
Le prime settimane di guerra furono sufficienti alla Germania per
sbarazzarsi(elinden almak) della Polonia. A metà settembre le
armate(ordu) del Reich già assediavano(etrafını sarmak) Varsavia che,
semidistrutta(yarı yok olmuş) dai bombardamenti(bombalama),
capitolò( pes etmek boyun eğmek) alla fine del mese. Frattanto(bu
sırada) i russi, in base alle(temelinde) clausole(şart) segrete(gizli) del
patto(anlaşma) Molotov-Ribbentrop, si impadronivano(zorla almak) delle
regioni(bölge) orientali(doğu) del paese. La repubblica polacca
cessava(durdurmak) così di esistere(var olmak) dopo appena(henüz) 20
anni vita. Per i successivi(sonradan olan) 7 mesi la guerra a
occidente(batı) restò(kalmak) come congelata(dondurulmuş). Mentre
il teatro di guerra si spostava(taşımak yerini değiştirmek)
inaspettatamente(beklenmedik bir şekilde) nell’Europa del Nord(kuzey) .
Questa volta fu l’Urss a prendere l’iniziativa, attaccando il 30 novembre
la Finlandia, colpevole(suçlu) di aver rifiutato alcune rettifiche(değişiklik
yapma) di confine(sınır). I finlandesi resistettero(göğüs germek)per più di
3 mesi. Nel marzo del ’40 la Finlandia dovette cedere(vazgeçmek)alle
richieste sovietiche, conservando(muhafaza etmek saklamak korumak)
tuttavia(rağmen) la sua indipendenza(bağımsızlık). A questo punto fu di
nuovo la Germania a cogliere(anlamak) tutti di sorpresa
lanciando(fırlatmak) il 9 aprile del ’40 un improvviso(ani) attacco alla
Danimarca e alla Norvegia. La Danimarca si arrese( düşmana
devretmek)senza combattere. La Norvegia oppose(karşı karşıya
getirmek) una certa resistenza(direnç), aiutata anche da un
tardivo(gecikmiş) sbarco(iniş) alleato(müttefik) nel Nord(kuzey) . ma
ancora una volta l’azione tedesca si rivelò(açıklamak)
incontenibile(istemsiz). Nella primavera del ’40, Hitler controllava buona
parte dell’Europa centro-settentrionale(kuzey)
22.3 L’attacco a occidente(batı) e la caduta(düşüş çöküş) della Francia
L’offensiva(saldırı) tedesca sul fronte occidentale ebbe inizio il 10 maggio
1940 e si risolse( çözülmek)nel giro di poche settimane in un nuovo
travolgente(karşı konulamaz) successo. Il successo fu tanto più
clamoroso(heyecan uyandırıcı) in quanto(olarak) ottenuto a spese
delle due maggiori potenze occidentali coalizzate(koalisyon
oluşturmak). A provocare(kışkırtmak) la sconfitta(yenilgi) degli
alleati(müttefik) non fu un’inferiorità(aşağılık kalitesizlik) in uomini o
mezzi(aracı olan), ma furono gli errori dei comandi(emir hakimiyet)
francesi ancora legati a(e bağlı olan) una concezione(fikir)
statica(devletsel) della guerra e troppo fiduciosi(güvenen)
nell’efficacia(etkililik) della famosa linea Maginot. Come nel 1914 i
tedeschi iniziarono l’attacco violando(çiğnemek) la neutralità(nötrlük) dei
piccoli stati confinanti(komşu). Questa volta oltre(ayrıca) al Belgio furono
invasi(istila edilmiş) anche Olanda e Lussemburgo. Fra il 12 e il 15 maggio
i reparti(bölüm) corazzati(zırhlı) tedeschi sfondarono(parçalamak hamle
yapmek) le linee nemiche(düşman bölgeleri) nei pressi(vasıtasıyla) di
Sedan. Colpito(vurulmuş) nel suo punto(nokta) più debole, lo
schieramento(mevzilenme) alleato cedette(vazgeçmek)di schianto(çok
çekici). Le truppe tedesche dilagarono(azıtmak)in pianura(ova) e
puntarono(nişan almak) verso il mare, chiudendo in una sacca(kese)
molti reparti(bölüm) francesi e belgi(Belçikalı)e l’intero(tüm) corpo di
spedizione(gönderilen vücutlar) inglese. Solo un momentaneo(anlık)
rallentamento(yavaşlama) dell’offensiva(saldırı) consentì(dayanmak) al
grosso delle forze britanniche, assieme a (ile birlikte) circa 100.000 fra
begli e francesi, un difficile e drammatico reimbarco(tekrar kurulu)
nel porto(liman) di Dunkerque. Il 14 giugno i tedeschi entravano a
Parigi. Divenuto allora presidente del consiglio, il maresciallo(mareşal)
Philippe Petain, da tempo schierato(mevzilendirilmiş) su posizioni di
destra, aprì immediatamente(hemen) le trattative(pazarlık) per
l’armistizio(ateşkes). Invano(boş yere) il generale Charles DeGaulle
lanciò(fırlatmak) da Londra, il 18 giugno, un appello(çağrı) ai francesi per
incitarli(gaza getirmek) a continuare a combattere a fianco degli
alleati(müttefiklerin yanında). L’armistizio fu firmato il 22 giugno. Il
governo stabilì(sabitlemek) la sua sede(yerini) nella cittadina(vatandaş)
di Vichy, conservava(muhafaza etmek) la sua sovranità(hükümdarlık) su
una zona corrispondente(ilgili) grosso modo alla metà centro-
meridionale(güney) del paese, oltre che sulle colonie. Il resto della
Francia restava sotto l’occupazione tedesca. Il crollo(çöküş) militare
della Francia e l’avvento(geliş) di Petain segnarono anche la fine della
Terza repubblica. Il 9 luglio l’Assemblea nazionale, riunita(yeniden
birleşmiş) a Vichy, si spogliava(yoksun bırakmak) dei suoi poteri,
affidando(teslim etmek)al presidente del consiglio il compito di
promulgare(yasa çıkarmak) una nuova costituzione(birlşeme). La
rivoluzione nazionale(ulusal devrim) promossa(duyurulan) da Petain si
risolse così in un ritorno(geri dönüş) alle tradizioni dell’ancien regime. Il
regime di Vichy si ridusse(azaltmak) al rango(rütbe) di stato
satellite(uydu) della Germania hitleriana(Hitlerle ilgili). Ogni rapporto con
la Gran Bretagna fu interrotto(ara vermek kesmek) dopo che il 3 luglio la
flotta(donanma) francese, ancorata(karaya demir vurmuş) nella
baia(haliç) di Mers el Kebir in Algeria(Cezayir), fu attaccata(saldırmak) e
distrutta(yıkmak mahvetmek) da quella inglese per evitare(uzak durmak)
che cadesse(düşmek) in mano dei tedeschi.
22.4 L’intervento(araya girme müdahale) dell’Italia
Il crollo(çöküş) repentino(ani) della Francia valse a spazzar(süpürüp
temizlemek)via le ultime esitazioni(duraksama)di Mussolini e a vincere le
resistenze(direnç) di quei settori della classe dirigente(yönetici) che si
erano mostrati meno favorevoli(olumlu)alla guerra. Il 10 giugno 1940, il
duce annunciava(duyurmak) l’entrata(giriş) in guerra dell’Italia.
L’offensiva(saldırı) sulle Alpi sferrata(başlatmak) il 21 giugno in
condizioni di netta(açık) superiorità(üstünlük) numerica(çok sayıda)
contro un avversario(rakip) praticamente(pratik olmak) già
sconfitto(yenilmek) (il 22 la Francia firmava l’armistizio con la Germania),
si risolse però in una grossa prova di(teşebbüs etmek)
inefficienza(etkisizlik verimsizlik): la penetrazione(ani saldırı) in
territorio francese fu limitatissima(çok kısıtlı). L’armistizio subito
richiesto( gerekli)dalla Francia e firmato il 24 giugno prevedeva solo
qualche minima rettifica(değişiklik yapma) di confine. Le cose non
andarono meglio contro gli inglesi. Nel Mediterraneo(Akdeniz) la
flotta(donanma) italiana subì in luglio due successive(sonradan gelen)
sconfitte (sulle coste(kıyı sahil) della Calabria e nei pressi(vasıtasıyla) di
Creta). In Africa l’attacco lanciato(fırlatılmış) in settembre dal territorio
libico(Libyalı) contro le forze inglesi in Egitto dovette
arrestarsi(yakalanmak)ben presto. Un’offerta(teklif) di aiuto da parte
della Germania fu respinta(red) da Mussolini convinto che l’Italia
dovesse combattere una sua guerra, parallela(parallel) a quella tedesca
22.5 La battaglia d’Inghilterra
Dal giugno 1940 la Gran Bretagna era rimasta da sola a combattere
contro la Germania e i suoi alleati. A questo punto Hitler sarebbe stato
disposto(düzenlemek) a trattare(davranmak), a patto di vedersi
riconosciute(kabul edilmiş) le sue conquiste(fetih). Ma ogni
ipotesi(varsayım) di tregua(ateşkes)trovò un ostacolo(engel)
insuperabile(aşılmaz) nella volontà(arzu) della classe dirigente(yönetici) e
del popolo britannico di continuare la lotta(savaş). Interprete(yorumcu) e
ispiratore(ilham kaynağı olan) di questa volontà di lotta fu il primo
ministro conservatore(muhafazakar) Winston Churchill, chiamato nel
maggio del ’40 a guidare(rehberlik etmek) il nuovo governo di
coalizione(koalisyon) nazionale(ulusal). All’inizio di luglio Hitler dava vita
al progetto per l’invasione(saldırı) dell’Inghilterra,
l’operazione(operasyon) Leone Marino. Premessa(mukaddeme)
essenziale(temel) per la riuscita(başarı) del piano era il dominio(egemen)
dell’aria(habva) che avrebbe consentito(dayanmak) ai tedeschi di
fiaccare(tüketmek) la resistenza(direnç) della Gran Bretagna
colpendola(vurmak) nella capacità produttiva(üretkenlik kapasitesi) e nel
morale(ahlaki). Per circa 3 mesi la Luftwaffe effettuò(gerçekleştirmek)
continue incursioni(saldırı) in territorio britannico, prima contro
obbiettivi militari, poi contro i principali centri industriali.
Gli attacchi furono però efficacemente(etkin bir biçimde)
contrastati(aykırı) dalla contraerea(uçaksavar ateşi) e dagli aerei(uçak) da
caccia(avcılık) della Royal Air Force, che si valeva(geçerli olmak değerinde
olmak) fra l’altro di un ottimo sistema di informazione(bilgilendirme) e di
avvistamento(nişan alma) radar. All’inizio dell’autunno
apparve(gözükmek) chiaro che l’Inghilterra non era stata
piegata(eğmek); e l’operazione Leone Marino fu rinviata(ertelemek) a
tempo indefinito(belirsiz). La resistenza(direnç) degli inglesi aveva
ottenuto un successo(başarı) determinante(belirleyici) dal punto di vista
psicologico, imponendo(emir vermek) alla Germania la prima
battuta(vuruş) d’arresto(durdurma yakalama)
22.6 Il fallimento(çöküş başarısızlık) della guerra italiana: i Balcani e il
nord(kuzey) Africa
Il 28 ottobre 1940 l’esercito italiano, muovendo dall’Albania, attaccava
improvvisamente(aniden) la Grecia con cui aveva fino ad(e kadar) allora
intrattenuto(oyalamak meşgul etmek) buoni rapporti. L’attacco fu
dovuto soprattutto da ragioni di concorrenza(rekabet) con la Germania
che aveva appena iniziato la penetrazione(ani saldırı) in Romania.
L’offensiva(saldırı) italiana si scontrò(çarpışmak) con una
resistenza(direnç) molto più dura(sert) del previsto(öngörülen). Alla fine i
greci passarono al contrattacco(karşı saldırı) e gli italiani furono costretti
a ripiegare(katlamak) in territorio albanese(Arnavut). L’esito(sonuç)
fallimentare(talihsiz çökmüş) della campagna di Grecia
determinò(belirlemek) un terremoto(deprem) nei vertici(zirve) militari e
Badaglio rassegnò(istifa etmek) le dimissioni(istifa). Nel dicembre ’40 gli
inglesi erano passati al contrattacco(karşı saldırı) in meno di(en azından)
due mesi avevano conquistato(fethetmek) l’intera(tüm)
Cirenaica(Sirenakya) (parte orientale della Libia). Per evitare(uzak
durmak) la definitiva(belirli) cacciata(av) dalla Libia Mussolini fu costretto
ad accettare l’aiuto della Germania. In marzo, con l’arrivo(varış) dei primi
reparti(bölüm) tedeschi, equipaggiati(donatmak sağlamak) con moderni
mezzi corazzati(zırhlı) e comandati(emredilmiş) da Erwin Rimmel, le
truppe dell’Asse cominciavano una lunga controffensiva(karşı saldırı). Ma
intanto(bu sırada) l’Africa orientale(doğu) italiana stava cadendo nelle
mani degli inglesi: il 6 aprile 1941 fu occupata Addis Abeba. Fu un altro
durissimo colpo(vuruş) per il prestigio(prestij) italiano, ormai costretta a
rinunciare(vazgeçmek) a ogni sogno di una guerra parallela e
ridotta(azaltılmış) al ruolo dell’alleato(müttefik) subalterno(ast).
Nell’aprile 1941, la Jugoslavia(Yugoslavya) e la Grecia, attaccate
simultaneamente(aynı anda) da truppe tedesche e italiane furono
rapidamente(hızlıca) travolte(yenilgi). Nella primavera-estate del ’41
restava aperto il solo fronte nordafricano(kuzeyAfrika), dove gli inglesi
erano avvantaggiati(avantajlı olmak) dalla superiorità(üstünlük)
navale(gemisel) nel Mediterraneo(Akdeniz), oltre(ayrıca)che
dall’ampio(geniş) retroterra(fon) di cui disponeva(düzenlemek) in Africa
e in Medio oriente. Ma Hitler non aveva più rivali(rakip) in Europa.
22.7 L’attacco all’Unione Sovietica(Sovyet Birliği)
Con l’attacco tedesco all’Unione Sovietica, all’inizio dell’estate del ’41, la
guerra entrò in una fase(aşama) nuova. La Gran Bretagna non fu più sola
a combattere. Stalin si era illuso(kandırmak) che Hitler non avrebbe mai
aggredito(saldırmak) la Russia prima di aver chiuso la partita con gli
inglesi. Così quando il 22 giungo 1941 l’offensiva tedesca,
denominata(çağrılmış yeniden adlandırılmış) operazione
Barbarossa(Barbaros harekatı), scattò(fırlamak) su un fronte lungo 1600
km, dal Baltico al Mar Nero, i russi furono colti impreparati(hazırlıksız).
In due settimane le armate( ordu) del Reich penetrarono(zorla
girmek) in territorio sovietico(sovyet topraklarına) per
centinaia(yüzlerce) di chilometri. L’offensiva continuò per tutta l’estate
e si sviluppò con successo su due direttrici(yönetici) principali(temel): a
nord(kuzeyde), attraverso le regioni baltiche, e a sud(güneyde),
attraverso l’Ucraina(Ukranya), con l’obbiettivo di raggiungere le zone
petrolifere(petrol bölgesi) del Caucaso(Kafkasya). Ma l’attacco
decisivo(kararlı) verso Mosca fu sferrato(başlatmak) troppo tardi,
all’inizio di ottobre, e fu bloccato(engellenmek) anche per il
sopraggiungere(parıldamak) del maltempo(kötü hava). In dicembre i
sovietici lanciavano(fırlatmak) la loro prima controffensiva(karşı
saldırı), allontanando(uzaklaşmak) la minaccia(tehdit) da Mosca.
All’inizio dell’inverno, i tedeschi erano ancora padroni(sahip patron) di
territori vastissimi(engin), ma Hitler aveva mancato l’obbiettivo ed era
costretto a tenere il grosso del suo esercito immobilizzato(hareketsiz)
nelle pianure(ova) russe, alle prese(tutma) con un terribile inverno e con
una resistenza(direnç) sempre più accanita(hararetli). Guidata
personalmente(kişisel olarak)da Stalin la resistenza dei sovietici
risultò(sonucu olmak) infatti(nitekim)più efficace(etkili) del
previsto(öngörülen). Attingendo(çekip çıkarmak) ad un serbatoio(depo)
umano che sembrava inesauribile(tükenmez) l’Urss riusciva infatti a
compensare(karşılamak) le spaventose(korkutucu) perdite subite
22.8 L’aggressione(saldırı) giapponese e l’intervento degli USA
Allo scoppio(patlak verme del conflitto, gli USA avevano ribadito(özellikle
vurgulamak) la linea di non intervento. Ma, una volta rieletto(yeniden
seçilmiş) per la terza volta nel novembre 1940, Roosvelt si
impegnò(meşgul etmek) in una politica di aperto sostegno(destek)
economico alla Gran Bretagna. Nel marzo 1941 fu approvata(uygun
bulmak) una legge(kanun yasa), detta degli affitti(kiralanmış)e
prestiti(ödünç alınmış), che consentiva(dayanmak) la fornitura(erzak) di
materiale bellico(savaş) a condizioni molto favorevoli(olumlu) a quegli
stati la cui difesa(savunma) fosse considerata(üzerinde düşünmek)
vitale(yaşamsal) per gli interessi americani. Questa politica ebbe il suo
suggello( mühür)ufficiale nell’incontro tra Roosvelt e Churchill
avvenuto(olmak) il 14 agosto 1941. frutto dell’incontro(karşılaşma) fu la
cosiddetta Carta(harita) Atlantica: un documento in 8 punti in cui si
ribadiva(özellikle vurgulamak) la condanna(mahkumiyet) dei regimi
fascisti e si fissavano(sabitlemek) le linee di un nuovo ordine
democratico da costruire a guerra finita.
A trascinare(sürüklemek) gli USA in guerra fu l’aggressione(saldırı)
improvvisa( ani) subita nel Pacifico dal Giappone. Il 7 dicembre 1941,
l’aviazione(havacılık) giapponese attaccò(saldırmak), senza
previa(önceki) dichiarazione(bildiri) di guerra, la flotta(donanma) degli
USA ancora a Pearl Harbour e la distrusse(mahvetmek) in buona parte.
Nei mesi successivi(sonradan olan) profittando(faydalanmak) della netta
superiorità(üstünlük) navale così conquistata nel Pacifico(Pasifik), i
giapponesi raggiunsero di slancio(hız) tutti gli obbiettivi che si erano
prefissati(ön ek olmak): nel maggio del ’42 controllavano la Filippine, la
Malesia(Malezya), la Birmania(Myanmar) e l’Indonesia olandese. Pochi
giorni dopo l’attacco a Pearl Harbour, anche Germania e Italia
dichiaravano(bildirmek) guerra agli USA
22.10 La svolta(önemli gelişme) della guerra e la grande
alleanza(anlaşma): 1942-43
Fra il ’42 e il ’43 l’andamento(gidişat) della guerra subì una svolta
decisiva(kesin) su tutti i fronti. I primi segni di inversione(başaşağı olma)
di tendenza(eğilim) si ebbero nel Pacifico, dove la spinta(itiş) offensiva
dei giapponesi fu fermata dagli americani. Un mutamento(değişiklik) dei
rapporti di forza di ebbe anche nell’Atlantico(Atlantik), dove i tedeschi
avevano condotto(iletmek) fino ad allora una efficace(etkili etkin)
guerra sottomarina(denizaltı). Gli alleati(müttefik) riuscirono a
limitare(sınırlandırmak) notevolmente(kayda değer bir biçimde) le
perdite grazie a una serie di innovazioni(yenilik) tecniche(teknik).
Ma l’episodio(episod) decisivo(kesin) di questa fase della guerra si
verificò(doğrulamak) in Russia. In agosto i tedeschi iniziarono
l’assedio(kuşatma) di Stalingrado(Stalingrad). Nel novembre ’42, dopo
mesi di durissimi combattimenti(savaş), strada per strada(yol yol), casa
per casa(ev ev), i sovietici contrattaccarono(karşı saldırıda bulunmak)
efficacemente(etkili bir şekilde) i fianchi(yanında) dello
schieramento(mevzilenme) nemico e chiusero i tedeschi in una
morsa(kıskaç). Hitler ordinò(emretmek) la resistenza(direnç) a
oltranza(uzun süren), sacrificando(feda etmek) così un’intera
armata(bütün ordu). Per i tedeschi quella di Stalingrado rappresentò il
più grave rovescio(terslik) subito dall’inizio della guerra. Negli stessi
mesi un’altra decisiva battaglia vedeva i britannci impegnati(meşgul)
nel deserto(çöl) del nordafrica(kuzeyafrika) contro il
contingente(asker topluluğu) italo-tedesco del generale(general)
Rimmel, che era giunto a El Alamein, a soli 80 km da Alessandria. A
fine ottobre il generale Montgomery poteva lanciare(fırlatmak) la
controffensiva(karşı saldırı). Ai primi di novembre gli italo-tedeschi
avevano perso la battaglia e iniziavano una lunga ritirata(geri çekilme)
che li avrebbe portati fino alla Tunisia. Frattanto(bu sırada) nel novembre
’42 , un contingente(asker topluluğu) alleato era sbarcato(karaya
çıkmak) in Marocco e Algeria. Le truppe dell’Asse(eksen), prese tra
due fuochi, dovettero arrendersi(pes etmek) nel maggio ’43. Per gli
anglo-americani e i sovietici si faceva più urgente(acil) a questo
punto la necessità(gereklilik)di elaborare(çözüm bulmak) una strategia
comune(ortak strateji). Già nella conferenza tenuta(tutulan) a
Washington fra il dicembre ’41 e il gennaio ’42, tutte le 26
nazioni(milletler) in guerra contro il Tripartito(üçlü) si erano
riunite(yeniden birleşmek) per sottoscrivere(aynı fikirde olmak) il
patto(anlaşma) detto delle Nazioni unite: i contraenti(yakalanan) si
impegnavano(meşgul etmek) a tener fede(sadık kalmak) ai principi
della carta atlantica(atlantik haritası), a combattere le potenze
fasciste, a non concludere armistizi o paci separate(ayrılmış). Nella
conferenza di Casablanca del gennaio ’43 inglesi e americani decisero
che, una volta chiuso il fronte africano, lo sbarco(iniş) sarebbe
avvenuto in Italia, considerata(üzerinde düşünülmüş) l’obbiettivo più
facile sia per motivi logistici(lojistik) sia per ragioni
politicomilitari(askeripolitik). Nella stessa conferenza gli anglo-americani
si accordavano(anlaşmak) sul principio(ilke) della resa(teslim)
incondizionata(şartsız) da imporre(emir vermek) agli avversari(rakip): la
guerra sarebbe continuata fino alla vittoria totale.
22.11 La caduta del fascismo e l’8 settembre
La campagna d’Italia ebbe inizio il 12 giugno 1943 con la conquista
alleata dell’isola di Pantelleria. Un mese dopo, il 10 luglio, i primi
contingenti(asker topluluğu) anglo-americani sbarcavano(karaya çıkmak)
in Sicilia e in poche settimane si impadronivano(zorla almak)
facilmente(kolayca) dell’isola. Neanche(bile) la popolazione(popülasyon)
locale(yerel) oppose(karşı karşıya getirmek) resistenza(direnç). Lo
sbarco(iniş) alleato rappresentò il colpo(vuruş) di grazia(genel af) per il
regime fascista che vedeva già da tempo il moltiplicarsi(artırmak) al suo
interno(iç) i segni(işaret) di malcontento(hoşnutsuzluk) e di crisi. A
determinare(belirleme) la caduta di Mussolini non furono però le
proteste(protesto) popolari, né le iniziative dei partiti antifascisti. Fu
invece una sorta(tür) di congiura(komplo) che faceva capo alla
corona(taç hükümdarlık). Il pretesto(mazeret) per
l’intervento(müdahale) del re fu offerto da una riunione(toplantı) del
Gran consiglio(konsey) del Fascismo, tenutasi(tutulan) nella notte fra il
24 e il 25 luglio 1943 e conclusasi(sonuçlanan) con l’approvazione(onay)
di un ordine del giorno che invitava(davet etmek) il re a
riassumere(özetlemek toparlamak) il comando(emir hakimiyet) delle
forze armate(silahlı ordu güç). Il pomeriggio(öğlen) del 25 luglio, Vittorio
Emanuele III convocava(düzenlemek) Mussolini e lo invitava a
rassegnare(istifa etmek) le dimissioni(istifa). Il duce(duçe) fu subito
arrestato(yakalanmak) dai carabinieri(jandarma) e il maresciallo(mareşal)
Pietro Badoglio fu nominato(atamak) capo del governo.
L’annuncio(duyuru) della caduta(düşüş) di Mussolini fu accolto(kabul
etmek) dalla popolazione(popülasyon) con incontenibile(istemsiz)
gioia(neşe), soprattutto nella speranza(umut) di una prossima(sonraki)
fine della guerra. L’uscita(çıkış) dal conflitto(çatışma) si sarebbe però
rivelata(açıklamak) tragica(trajik) per l’Italia. I tedeschi si
affrettarono(hızlandırmak) a rafforzare(sağlamlaştırmak)la loro
presenza(mevcudiyet) militare per prevenire(önlemek), o
punire(cezalandırmak), la ormai prevedibile(tahmin edilebilir)
defezione(taraf değiştirme). Il governo Badoglio dal canto suo(kendi
tarafında) proclamò(duyurmak) che nulla sarebbe cambiato
nell’impegno(söz) bellico(savaşsal) italiano. Ma intanto(bu sırada)
allacciò(bağlamak) trattative(pazarlık) con gli alleati per giungere a una
pace separata
Quello che i negoziatori(görüşmeci) italiani dovettero sottoscrivere(aynı
fikirde olmak) fu un atto(eylem) resa(genişlik) senza nessuna
garanzia(garanti) per il futuro. Firmato il 3 settembre, l’armistizio fu reso
noto solo l’8, in coincidenza(tesadüfen) con lo sbarco(iniş) di un
contingente(asker topluluğu) alleato a Salerno. L’annuncio(duyuru)
dell’armistizio gettò(atmak) l’Italia nel caos(kaos) più completo(tam).
Mentre il re e il governo abbandonavano la capitale(başkent) per
riparare(onarmak) a Brindisi, i tedeschi procedevano(ilerlemek) a una
sistematica(sistematik) occupazione(işgal) di tutta la parte centro-
settentrionale(kuzey) dell’Italia. Le truppe si sbandarono(yana yatmak)
senza poter opporre(karşı karşıya getirmek) una resistenza(direnç)
organizzata(düzenlenmiş) ai tedeschi. Ben 600.000 furono i militari
arrestati(yakalanmış durdurulmuş) e deportati(sürgün edilmiş) in
Germania. Attestatisi(tanıklık eden) su una linea difensiva(savunucu) (la
linea Gustav) che andava da Gaeta alla foce(haliç) del Sangro e aveva il
suo punto nodale(boğum) nella zona di cassino(elden çıkarılmış), i
tedeschi riuscirono a bloccare(engellemek) l’offensiva(saldırı)
alleata(müttefik) fino alla primavera dell’anno successivo(sonraki yıl)
22.12 Resistenza(direnç) e lotta politica in Italia
Mentre nel sud il vecchio stato monarchico(monarşik) sopravviveva(sağ
kalmak) esercitando(kullanmak) la sua sovranità(hükümdarlık) sotto il
controllo alleato(müttefik), nell’Italia settentrionale(kuzey) il fascismo
risorgeva(dirilmek) sotto la protezione(koruma) degli occupanti(işgalci)
nazisti. Il 12 settembre, un commando(emir) di aviatori(pilot) e
paracadutisti(paradüşçü) tedeschi liberò(serbestleştirmek
özgürleştirmek) Mussolini dalla prigionia(hapislik) sul Gran Sasso. Pochi
giorni dopo il duce annunciò(duyurmak) la sua intenzione(amaç) di dar
vita, nell’Italia occupata(işgal edilmiş) dai tedeschi, a un nuovo stato
fascista, la Repubblica sociale italiana, a un nuovo partito(parti) fascista
repubblicano(cumhuriyetsel) e a un nuovo esercito(ordu) che
continuasse a combattere. La Rsi stabilì la sua capitale a Salò. La
repubblica di Mussolini non acquistò(ele geçirmek) mai una vera
credibilità(inanılırlık) per la sua totale dipendenza(bağımlılık) dai
tedeschi. La principale(temel) funzione(fonksiyon) svolta(önemli
gelişim) dal governo si Salò fu quella di reprimere(durdurmak) e
combattere il movimento partigiano(partizan). Le regioni del centro
nord diventavano così teatro di una guerra civile fra italiani. Le prime
formazioni(oluşum) armate(silahlı) si raccolsero(kaldırmak toplamak)
sulle montagne dell’Italia entro-settentrionale subito dopo(hemen sonra)
l’8 settembre e nacquero dall’incontro(buluşma karşılaşma) fra i piccoli
nuclei(çekirdek) di militanti(askeri)antifascisti e i gruppi di militari
sbandati(yan yana yatan) che non avevano voluto consegnarsi(dağıtmak)
ai tedeschi. I partigiani agivano(harekete geçmek) con attacchi
improvvisi(ani) ai reparti tedeschi e con azioni di sabotaggio(sabotaj) e
disturbo(rahatsızlık). In qualche caso i tedeschi risposero con
spietate(duygusuz) rappresaglie(misilleme aynen karşılık vermek). Dopo
una prima fase le bande(şerit) partigiane si andarono organizzando in
base all’orientamento(yönelim) politico: le Brigate Garibaldi erano
formate in maggioranza(büyüklükte) da comunisti; le formazioni di
Giustizia e Libertà si ricollegavano(yeniden bağlanmak) al nuovo Partito
d’azione; le Brigate Matteotti erano legate ai socialisti; vi erano anche
formazioni cattoliche, liberali e di orientamento(yönelim)
monarchico. Nei giorni immediatamente(hemen) successivi(ardından
olan) all’8 settembre i rappresentanti(temsilci) dei sei partiti (partito
comunista, partito socialista di unità proletaria(proleter birlik),
democrazia cristiana, partito liberale e partito d’azione) si riunirono a
Roma e si costituirono in Comitato(komite) di
liberazione(serbestleşme) nazionale(ulusal). I partiti antifascisti si
proponevano(önermek) così come guida dell’Italia democratica in
contrapposizione(kontrast) agli occupanti(işgalci) tedeschi, ai loro
collaboratori(iş arkadaşı) fascisti, al sovrano e al governo Badoglio, di cui
il Cln chiesa la sostituzione(yerini alan şey)
I partiti del Cln non avevano però la forza per imporre(emir vermek) il
loro punto di vista, infatti(nitekim), il governo Badoglio godeva(sahip
olmak) della fiducia(güven) degli alleati(müttefik). Nell’ottobre ’43 il
governo dichiarò(duyurmak) guerra alla Germania e ottenne per l’Italia la
qualifica(vasıflanma) di cobelligerante(ittifak devletlerinden biri). Il
contrasto(karşıt) tra Cln e governo fu sbloccato(engeli kaldırmak) nel
marzo 1944. Palmiro Togliatti, giunti in Italia dall’esilio(sürgün) in Urss,
propose(önermek) di accantonare(vazgeçmek) ogni
pregiudiziale(sakıncalı) contro(karşı)il re o contro Badoglio e di
formare(oluşturmak) un governo di unità(birlik) nazionale(ulusal) capace
di concentrare(yoğunlaşmak) le sue energie sul problema
prioritario(başlıca) della guerra e della lotta la fascismo. La scelta
togliattiana(Togliattiye ait) consentì(dayanmak) di formare, il 24 aprile, il
primo governo di unità nazionale, presieduto(başkanlık etmek) sempre
da Badoglio e comprendente(kapsayan) i rappresentanti(temsilci) dei
partiti del Cln. Da parte sua Vittorio Emanuele III si impegnò(meşgul
etmek) a lasciare che ,a guerra finita, fosse il popolo italiano a
decidere della questione istituzionale(kurumsal). Nel giugno 1944,
dopo la liberazione(serbestleşme) di Roma, Badoglio si dimise(taburcu
etmek) e lasciò il posto(yer) a un nuovo governo di unità nazionale
presieduto(başkanlık eden) da Bonomi. L’avvento(geliş) del governo
Bonomi significò(manaya gelmek) un collegamento(bağ) più stretto
fra i poteri legali(yasal) dell’Italia liberata e il movimento di
resistenza(direnç), che conobbe nell’estate del ’44 il suo momento di
maggiore vitalità(canlılık). Molte città, fra cui Firenze, furono liberate
prima dell’arrivo(varış) degli alleati. I limiti e le contraddizioni(tutarsızlık)
del movimento resistenziale(direnç) vennero alla luce nell’autunno ’44,
quando l’offensiva(saldırı) alleata sul fronte italiano si
bloccò(engellemek) lungo la linea gotica(gotik), fra Rimini e La Spezia.
Nonostante(rağmen) i sistematici(sistemciler
düzenleyiciler)rastrellamenti(sürüyü toplayanlar)dei tedeschi e dei
repubblichini(cumhuriyetçiler) il movimento partigiano riuscì a
mantenersi(geçindirmek) attivo(aktif). Nella primavera del ’45, con la
ripresa(tekrar olma) dell’offensiva alleata, la resistenza(direnç), forte di
200.000 uomini armati(silahlı), sarebbe stata pronta a
promuovere(desteklemek) l’insurrezione(ayaklanma) generale contro gli
occupanti(işgalci) in ritirata(geri çekilen).
22.13 Le vittorie sovietiche e lo sbarco(iniş) in Normandia
Fra il ’43 e il ’44 i sovietici riprendevano(yeniden başlamak) l’iniziativa su
tutto il fronte orientale(doğu cephesi). Nel luglio ’43 l’Armata
rossa(kırmızı ordu) iniziò una lenta(yavaş) ma
inarrestabile(durdurulamaz) avanzata(ilerleme) che si sarebbe
conclusa(sonuçlanmak) solo nell’aprile-maggio ’45 con la conquista(fetih)
di Berlino. Le vittorie sovietiche consentirono(dayanmak) all’Urss di
accrescere(yükseltmek geliştirmek) notevolmente(kayda değer bir
şekildE) il suo peso contrattuale(sözleşmede belirtilen) in seno
alla(yanında) grande alleanza. Nella conferenza interalleata(müttefik
zafer madalyası) di Teheran (novembre-dicembre 1943) Stalin ottenne
dagli anglo-americani uno sbarco(iniş) in forze sulle coste(sahil kıyı)
francesi, da attuarsi(gerçekleştirmek) nella primavera del ’44.
L’operazione Overlord scattò(fırlamak) all’alba(şafak) del 6 giugno 1944,
preparata da un’impressionante(çarpıcı) serie di
bombardamenti(bombalama) e da un nutrito(beslenen) lancio(ateş
fırlatma) di paracadutisti(paradüşçüler). Gli attaccanti(saldırganlar)
riuscirono a far sbarcare(karaya çıkmak) in territorio francese, nelle
successive 4 settimane oltre un milione e mezzo di uomini. Dopo due
mesi di combattimenti(savaşma mücadele), gli alleati riuscirono a
sfondare(hamle yapmak) le difese(savunma)tedesche e a
dilagare(azıtmak) nel Nord(kuzey) della Francia. Il 25 agosto, gli anglo-
americani e i reparti(bölüm)di DeGaulle entravano a Parigi, già liberata
dai partigiani.
22.14 La fine(son) del terzo Reich
Il territorio del Reich non era ancora stato toccato da eserciti stranieri,
ma era sotto posto a continui(sürekli olan) bombardamenti da parte
degli alleati. Nemmeno(bile) i bombardamenti servirono(hizmet etmek),
però, a piegare(eğmek) la feroce(vahşi) determinazione(azim) del Fuhrer.
Hitler, da un lato(bir köşeden), era deciso(kesin kararlı) a far si che
l’intero(tüm) popolo tedesco condividesse(paylaşmak) fino in
fondo(aşağıya kadar) la sorte(tür) del regime nazista. Dall’altro continuò
a illudersi(kandırmak) di poter rovesciare(döndürmek) la situazione
bellica(savaşsal) per un’improvvisa(ani) rottura(ayrılma)
dell’alleanza(ittifak) fra l’Urss e le democrazie occidentali. Queste ipotesi
era in realtà del tutto infondata(asılsız gerçeğe dayanmayan). Nella
conferenza di Mosca dell’ottobre ’44, Churchill e Stalin
abbozzarono(taslağını çizmek) una divisione(bölünme bölme) in
sfere(küresel) d’influenza(etki) dei paesi calcatici(ezilmiş) (Romania e
Bulgaria all’Urss, Grecia alla Gran Bretagna, equilibrio(denge) in
Jugoslavia e Ungheria). I tre grandi tornarono ad incontrarsi a Yalta, in
Crimea(Kırım), nel febbraio 1945. in questa occasione(fırsat) fu
stabilito(sabitlenmiş) che la Germania sarebbe stata divisa in 4 zone
d’occupazione(işgal) (una delle quali riservata(ayrı tutulan) alla Francia) e
che l’Urss doveva impegnarsi(meşgul olmka) a entrare in guerra contro il
Giappone. Mentre e i grandi discutevano(tartışmak) a Yalta era
scattata(fırlamak) l’offensiva finale che avrebbe portato al crollo del
Terzo Reich. I sovietici dopo aver conquistato Varsavia, attraversarono
tutto il restante(kalan) territorio polacco. In febbraio erano già a poche
decine(on) di km da Berlino. Frattanto(bu sırada) gli anglo-americani
attaccavano sul Reno e dilagavano(hızla yayılmak) nel cuore della
Germania. Il 25 aprile le avanguardie(öncü) alleate
raggiungevano(varmak) l’Elba e si congiungevano(birleştirmek)con i
sovietici che stavano accerchiando(çevrelemek) Berlino. In aprile
crollava(çökmek) anche il fronte italiano. Il 25 aprile, mentre il Cln
lanciava(fırlatmak) l’ordine dell’insurrezione(isyan) generale contro il
nemico in ritirata(geri çekilen), i tedeschi abbandonavano Milano.
Mussolini che tentava(eğilim göstermek denemek) di fuggire fu
catturato(yakalanmak) e fucilato(vurulmak) dai partigiani il 28. il 30
aprile mentre i russi stavano entrando a Berlino, Hitler si suicidò(intihar
etmek) nel bunker dove era stata trasferita(taşımak) la sede(yer) del
governo, lasciando la presidenza(başkanlık görevi) del Reich
all’ammiraglio(Amiral) Karl Donitz, che chiese subito la resa(teslim) agli
alleati. Il 7 maggio fu firmato l’atto di capitolazione(kapitülasyon) delle
forze armate tedesche. Le ostilità(düşmanlık)
cessarono( durdurmak)nella notte fra l’8 e il 9 maggio. La guerra europea
si concludeva, ma il conflitto mondiale proseguiva(devam ettirmek) in
estremo(aşırı) oriente, dove il Giappone continuava
ostinatamente(inatla) a combattere(savaşmak).
22.15 La sconfitta del Giappone e la bomba atomica
Il Giappone nell’estate del ’45 continuava a combattere con
eccezionale(fevkalade) accanimento(haşinlik), rifiutando(reddetmek) di
arrendersi(duraksamak) anche nelle condizioni più disperate(umudu
kesilmiş) e facendo ampio ricorso(yardım dileme) all’azione dei
kamikaze. Fu a questo punto che il nuovo presidente americano
Harry Truman decise di impiegare(sahaya geçmek) contro il Giappone la
nuova arma(silah) totale, la bomba atomica. La decisioni(karar) di
Truman serviva innanzitutto(öncelikle)ad abbreviare(kısaltmak) la
durata(süre) della guerra, ma aveva anche lo scopo(hedef) di
offrire(sunmak) al mondo, e soprattutto ai sovietici, la
dimostrazione(gösterme) della potenza bellica(savaşsal güç)
americana. Il 6 agosto 1945, un bombardiere(bombacı) americano
sganciava(birbirinden ayırmak) la prima bomba atomica sulla città di
Hiroshima. Tre giorni dopo l’operazione era ripetuta(tekrar eden) a
Nagasaki. Il 15 agosto l’imperatore Hiroito offrì agli alleati la
resa(teslimiyet) senza condizioni(şartsız). Con la firma dell’armistizio, il 2
settembre 1945, si concludeva così il secondo conflitto mondiale.
CAPITOLO 23: IL MONDO DIVISO
23.1 Le conseguenze(sonuç) della seconda guerra mondiale
La guerra non solo segnò(işaretlemek) la liquidazione(ödeme) del
nazifascismo e il trionfo delle democrazie, non solo cambiò la carta
territoriale(ülke toprakları haritası) del vecchio continente(kıta), ma
portò(getirmek) al suo drammatico epilogo(son) quella crisi dell’Europa
delle grandi potenze già iniziata col primo conflitto mondiale. Due soli
stati potevano ormai aspirare(emmek) a quel ruolo: gli USA e l’URSS. Le
due superpotenze(üstüngüç) erano entrambe entità(varlık)
continentali(kıtasal)molto diverse dai vecchi stati nazione(millet).
Ciascuna(tümü) era portatrice(götürücü taşıyıcı) di una propria cultura,
di un proprio messaggio globale(evrensel küresel), radicalmente(radikal
olarak) contrapposto(karşılıklı)a quello dell’altra. Proprio per effetto di
questa contrapposizione(kontrast) globale fra USA e URSS, si giunse a un
nuovo sistema mondiale(dünyevi) essenzialmente(temelde özünde)
bipolare(çift kutıplu), con influenze(etki) determinanti(belirleyici) sulla
vita dei singoli stati: questo era evidente(belli) soprattutto in Europa,
dove la linea divisoria(ayırıcı) fra area socialista e area capitalistica
rispecchiava(yansıtmak), in larga misura, le posizioni raggiunte(varan)
alla fine delle ostilità(düşmanlık) dai due maggiori eserciti occupanti(işgal
eden). Il fatto che di lì(orada)a poco il mondo si sia ritrovato(bulmak)
nella morsa(kıskaç) di nuove tensioni(gerginlik) non toglie(çıkarmak)
nulla alla serietà(ciddiyet) dei tentativi(teşebbüs), che allora(o zaman) si
fecero da parte delle grandi potenze, per porre(yapmak) riparo(onarma)
agli errori del passato ed evitarne(uzak durmak) il ripetersi(tekrarlamak):
in particolare(özel olarak) fu importante il tentativo(teşebbüs) di dare
nuova fisionomia(fizyonomi) e nuovi poteri
all’Organizzazione(organizasyon) delle Nazioni Unite(birleşmiş devletler).
Infine(son olarak) si intraprese(girişmek) un’opera di
codificazione(kodifikasyon) e di aggiornamento(erteleme) del diritto
internazionale(uluslararası), includendovi(dahil olmak) per la prima volta
un vero e proprio settore penale(ceza), applicato nel processo di
Norimberga contro i capi nazisti e poi in quello di Tokyo contro i dirigenti
giapponesi. A farsi promotori(destekçi) e garanti(garanti) del progetto di
un nuovo sistema mondiale furono soprattutto gli USA che diventarono
per l’Europa occidentale il principale punto di riferimento(dayanak
noktası) non solo materiale(maddi), ma anche ideale(ideal fikirsel) e
culturale in senso lato(açısal manadan)
23.2 Le Nazioni Unite e il nuovo ordine(düzen) economico
Di matrice(tabanında) soprattutto americana fu l’ispirazione(ilham) di
base dell’Organizzazione delle Nazioni Unite(birleşmiş devletler
organizasyonu), creata nella conferenza(konferans)di San Francisco
(aprile-giugno 1945) al posto della vecchia e screditata(itibarı sarsılmış)
Società delle nazioni(milletler cemiyeti). Lo statuto(anayasa) dell’Onu
reca(göstermek) l’impronta(işaret) di due diverse concezioni(fikir
kavram): da un lato quella dell’utopia(ütopya) democratica wilsoniana;
dall’altro quella, più roosveltiana, della necessità di un direttorio( ibadet
rehberi)delle grandi potenze. I principi(temel ilke)
dell’universalità(evrensellik) e dell’uguaglianza(eşitlik) sono
rispecchiati(yansıtılmış) nell’Assemblea(toplantı) generale(genel) degli
stati membri(üye). Il meccanismo(mekanizma) del direttorio è
riflesso(yansıtılmış) invece nel Consiglio di sicurezza(güvenlik konseyi),
organo(prgan) permanente(kalıcı) che, in caso di(durumunda)crisi
internazionale(uluslarası), ha il potere di prendere decisioni(karar)
vincolanti(bağlayıcı) per gli stati. Il Consiglio di sicurezza si
compone(düzenlemek) di 15 membri: le 5 maggiori potenze
vincitrici(kazanan) – USA, URSS, Gran Bretagna, Francia e Cina – sono
membri permanenti di diritto, mentre gli altri 10 vengono eletti(seçilmiş)
a turno(sırada) fra tutti gli stati. Ciascuno(tümü) dei membri permanenti
gode(sahip olmak) del diritto di veto(veto). Anche la
rifondazione(yeniden kuruluş) dei rapporti economici internazionali si
attuò(gerçekleştirmek) sotto l’impulso(uyarı dürtü) e la guida(rehber)
degli USA. Con gli accordi(anlaşma) di Bretton Woods del luglio 1944, fu
creato il Fondo monetario(parasal) internazionale, con lo scopo di
costituire(oluşturmak) un adeguato(adapte olan) ammontare(toplam) di
riserve(yedek asker) valutarie(para birimiyle ilgili) mondiali e di
assicurare(garantilemek) la stabilità(sabitlik) fra i cambi(değişim) delle
monete(para), ancorandoli( demirlemek)non soltanto(sadece) all’oro, ma
anche al dollaro
23.3 La fine della grande alleanza(ittifak)
Roosvelt si era convinto della possibilità di mantenere(geçindirmek)
aperto il dialogo con l’URSS. Visto che la presenza(mevcudiyet) sovietica
nei paesi danubiani(Dalmaçyalı) e balcanica(Balkan) non poteva
essere scalzata(görevden almak) a meno di(en azından)
scatenare(neden olmak) un’altra guerra, tanto valeva(değerinde
olmak) rinunciare( vazgeçmek) ad aprire un confronto(kıyaslama) con
l’URSS nella sua sfera(küre) d’influenza(etki) e cercare di
giungere(varmak) a un ragionevole(mantıklı) compromesso(anlaşma).
Questo grande disegno(çizim tasarım) di cooperazione(işbirliği) fra
Est(doğu) e Ovest(batı) morì con Roosvelt. L’avvento(geliş) di Harry
Truman alla presidenza(başkanlık görevi) degli Stati Uniti, nell’aprile ’45,
coincise(aynı zamanda olmak) con un brusco(kaba ters)
cambiamento(değişim) del clima(iklim) e con un generale(general)
irrigidimento(sertleşme) americano. Già alla conferenza(konferans) di
Potsdam (luglio-agosto ’45) emersero(ortaya çıkmak)
chiaramente(açıkça) i nodi fondamentali(temel) del contrasto(zıtlık): il
futuro della Germania sconfitta(yenilgi) e gli sviluppi in Europa
orientale(doğu). Nel marzo 1946, Churchill pronunciò(telaffuz etmek)
negli Stati Uniti un discorso in cui denunciò(haber vermek) il
comportamento(davranış)dei sovietici in Europa orientale(doğu):” da
Stettino, sul Baltico, a Trieste, sull’Adriatico, una cortina(demir perde) di
ferro(demir) è calata(düşmek) sul continente(kıta). Questa non è
l’Europa per la quale abbiamo combattuto(savaşmak)”. Stalin
replicò(tekrarlamak) dando a Churchill del guerrafondaio(savaş
kışkırtıcısı) e paragonandolo(kıyaslamak) a Hitler. La grande alleanza era
ormai in frantumi(fragman). Alla conferenza di Parigi che si tenne fra il
luglio e l’ottobre del 1946, si giunse a un accordo relativamente(kıyasla)
ai trattati con l’Italia, la Bulgaria, la Romania, l’Ungheria e la Finlandia.
Furono anche ratificati(onaylamak) i nuovi confini(sınır)fra URSS, Polonia
e Germania
23.4 La guerra fredda e la divisione(bölünme) dell’Europa
La conferenza di Parigi fu l’ultimo atto(eylem) della
cooperazione(işbirliği) postbellica(savaşsonrası) fra URSS e potenze
occidentali. Mentre la conferenza era ancora in corso(akışında) una crisi
fu innescata(neden olmak) dal contrasto fra l’URSS e la Turchia a
proposito(karar) dello stretto dei Dardanelli(çanakkale boğazı).
Convinto(ikna olan) che un cedimento(obruk)avrebbe consegnato(teslim
etmek) all’influenza(etki) russa la Turchia, ma anche la Grecia, Truman
ingaggiò(alakası olmak) una drammatica prova di forza(güç girişimi)
inviando(göndermek) la flotta(donanma) americana nell’Egeo. Fu la
prima attuazione(gerçekleştirme) della teoria del containment
(contenimento(birşeyin yayılmasını önleme)) dell’URSS facendole
sentire l’unica voce(tek ses) che pareva(görünmek) fosse in grado
di(gücü yeten) intendere(tasarlamak): quella della forza. In base
alla(temelinde olmak) dottrina(doktrin) Truman gli USA si
impegnavano(sorumluluk yüklemek) a intervenire(araya girmek) per
sostenere(desteklemek) i popoli liberi nella resistenza(direnç)
all’asservimento(kölelik). Nel giugno 1947 gli americani
lanciarono(fırlatmak) un vasto(engin) programma di aiuti economici
all’Europa, noto(açık) come Piano Marshall. I sovietici convinti(ikna
olan) che l’aiuto fosse uno strumento(araç) per assoggettare(boyun
eğdirmek) l’Europa agli Stati Uniti, respinsero(reddetmek) il piano e
imposero(emir vermek) ai loro satelliti(uydu) di fare altrettanto(yine
aynen). L’effetto fu non solo di permettere(izin vermek) la
ricostruzione(yeniden inşa etme), ma anche di avviare(kurmak) un forte
rilancio(tekrar fırlatma) delle economie dell’Europa occidentale(batı).
Ciò avvenne(olmak) entro un quadro complessivo(karmaşık) di
economia liberista(özgürlükçü) e comportò(davranmak)un
rafforzamento(sağlamlaştırma) delle tendenze(eğilim) moderate(ılımlı)in
politica. Un nuovo fattore(faktör) di tensione(gerginlik) fu
rappresentato(temsil eden), nel settembre 1947, dalla
costituzione(birleşme) di un ufficio d’informazione(bilgi ofisi) dei partiti
comunisti (Cominform). Il dialogò(konuşmak) era ormai
cessato(durdurmak). Al suo porto(liman) subentrò(üstlenmek) quella
che il giornalista(gazeteci) americano Walter Lippmann battezzò(vaftiz
etmek) guerra fredda. Le conseguenze si fecero sentire ovunque(her
yerde). In Grecia la resistenza(direnç) comunista fu debellata(kökünü
kazımak) nel ’49. in Francia e in Italia i comunisti furono
estromessi(dışlanmış) dai governi di coalizione(koalisyon) nel 1947. Nei
paesi del blocco(blok) sovietico le residue(geri kalan) parvenze(az miktar)
di sovranità(hükümdarlık) nazionale furono rapidamente(hızlıca)
soffocate(boğulmuş). Il più importante terreno(maddi) di
scontro(çarpışma) fu però la questione della Germania, divisa in quattro
zone di occupazione. La capitale Berlino, che si trovava nella zona
sovietica, era a sua volta divisa in 4 zone. Stati Uniti e Gran Bretagna
integrarono(tümlemek), all’inizio del ’47, le loro zone. Stalin reagì(tepki
vermek) con la prova di forza del blocco di Berlino(Berlin duvarı). Nel
giugno 1948, l’URSS chiuse gli accessi(erişim) alla città
impedendone(vazgeçirmek) il rifornimento(tedarik). L’Europa
sembrò(görünmek) nuovamente(yeniden) sull’orlo(kenar sınır) del
conflitto(çatışma). Gli americani organizzarono(düzenlemek) un
gigantesco(devasa) ponte aereo(hava köprüsü) per rifornire(tedarik
etmek) la città, finché, nel maggio ’49, i sovietici si risolsero a togliere il
blocco. Nello stesso mese furono unificate(birleşmiş) tutte e 3 le zone
occidentali della Germania e fu proclamata(duyurmak) la Repubblica
federale tedesca con capitale Bonn. La risposta sovietica fu la
creazione(yaratma) di una Repubblica democratica tedesca, con capitale
Pankow.
Nell’aprile ’49, mentre era ancora aperta la crisi di Berlino, fu
firmato a Washington il Patto atlantico(atlantik antlaşması),
alleanza(ittifak anlaşma) difensiva(savunucu) fra Francia, Gran Bretagna,
Belgio, Olanda, Lussemburgo, Norvegia, Danimarca, Islanda(izlanda),
Portogallo(Portekiz), Italia, Stati Uniti e Canada. Il patto prevedeva(ön
görmek) un dispositivo(düzenek) militare integrato(bütünlenmiş)
composto(oluşan) da contingenti(asker topluluğu) dei singoli stati
membri: la Nato (Organizzazione del trattato dell’Atlantico del Nord).
Nel 1951 aderirono( uymak)al patto la Grecia e la Turchia, nel 1955
anche la Germania federale(federal). Sempre nel ’55 l’URSS rispose
stringendo(sıkıca tutmak) con i paesi satelliti un’alleanza militare, il
Patto di Varsavia
23.5 L’Unione Sovietica e le democrazie popolari
La vittoria in guerra non portò in URSS ad alcun allentamento(hafifletme)
del dispotismo(mutlakiyet) interno. Al contrario, lo stalinismo(Stalinizm)
rispose alle necessità della ricostruzione(yeniden inşa etme) e alle
sfide(zor iş) poste dal confronto(kıyaslama) con l’occidente. L’intera(tüm)
vita nazionale(ulusal) fu subordinata(niteleme ast rütbede olan kişi) alle
esigenze(ihtiyaç) di una ricostruzione(yeniden inşa etme)
attuata(gerçekleştirilen) senza aiuti esterni(dış). In realtà gli apporti(ilave)
di capitale straniero ci furono, ma sotto forme di riparazioni(onarma
tadilat) imposte(vergi) ai paesi ex nemici controllati(vergi) dall’Armata
Rossa. Il prelievo(örnek) di risorse fu ingente(harika) e la
ricostruzione(yeniden inşa etme) economica sovietica fu molto
rapida(hızlı). Sacrificando(feda etmek) il tenore(esas anlam) di vita della
sua popolazione(popülasyon), l’Unione Sovietica(Sovyet birliği) era
comunque(ne olursa olsun) diventata una grande potenza(güç)
industriale(sanayii endüstri ile ilgili) nonché(bunun yanı sıra) uno dei
massimi produttori(üretken) mondiali (dünyevi)di materie prime e di
energia. Ed era anche diventata una grande potenza militare: nel 1949
fece esplodere(patlamak) la sua prima bomba atomica. Sul
terreno(dünyevi) della politica estera, il maggior successo(başarı)
dell’URSS fu la trasformazione(değişme) dei paesi occupati in democrazie
popolari: una formula che mascherava(gizlemek) l’imposizione(dayatma)
di un sistema politico e sociale simile a quello vigente(şimdiki) in URSS e
la loro riduzione(küçültme) al ruolo di satelliti.
Gli inglesi consideravano(üzerinde düşünmek) la difesa(savunma)
dell’indipendenza(bağımsızlık) della Polonia come un punto d’onore. Ma
per Stalin la Polonia rappresentava(temsil etmek) innanzitutto(öncelikle)
un problema di sicurezza(güvenlik), giacché(bakımından çünkü) era stata
la via maestra(öğretmen) attraverso cui eserciti(ordu) invasori(işgalci)
erano entrati in Russia. Su questo Stalin fu irremovibile(sağlam) ed ebbe
infine partita(gönderi) vinta. Nel giugno 1945 si insediò(göreve getirmek)
a Varsavia un governo presieduto(başkanlık eden)dal socialista
Morawski, ma in realtà controllato dai comunisti. Questi in
prossimità(yakınlık) delle elezioni(seçim) del ’47 ruppero(yıkmak) la
coalizione(koalisyon) con i partiti borghesi. Le elezioni si
svolsero(gerçekleştirmek) sotto il controllo dei comunisti e si risolsero in
una loro schiacciante(çok kuvvetli ezici) vittoria.
Non molto diverso fu il corso(akış) degli eventi in Romania e in
Bulgaria. Particolarmente(özel olarak) tenaci(azimli) furono le
resistenze(direnç) opposte(zıt)dalle forze non comuniste in Ungheria. Fin
dal(e kadar)’46, tuttavia(rağmen), i comunisti iniziarono una campagna di
arresti(tutuklama) e di intimidazioni(korkutma)contro i loro
avversari(rakip). Da allora(o zamandan) il processo di
sovietizzazione(sovyetleşme) del paese accelerò(hızlanmak), per
culminare(doruğa ulaşmak) nel ’49 nelle elezioni a lista unica. Ancora più
drammatico fu il destino(kadar) della Cecoslovacchia(Çekya). Il governo
formatosi(oluşturmak) a seguito delle(takibinde) elezioni era guidato dal
leader comunista Gottwald e si fondava(kurulmak) sull’alleanza(anlaşma)
fra i partiti di sinistra. La coalizione si ruppe(kırmak) però nel ’48, quando
si trattò(davranmak) di decidere circa l’accettazione(kabul) degli aiuti del
piano Marshall che era osteggiata(engellemek) dai comunisti. Per
imporre(emir vermek) il loro punto vista i comunisti
lanciarono(fırlatmak) una violenta(korkunç) campagna contro le altre
forze politiche. Sotto la minaccia(tehdit altında) di una guerra
civile(sivil savaş), il presidente(başkan) della repubblica affidò(teslim
etmek) il potere a un nuovo governo da loro
completamente(tamamen) controllato. Nel 1948 le elezioni si tennero
col sistema della lista unica e la nuova costituzione(birleşme)
sanzionava(yaptırım uygulamak) la trasformazione(değişme) in
democrazia popolare(halk demokrasisi). La presa(yakalama) del potere
da parte dei comunisti si compì(başarmak) invece senza problemi in
Albania e in Jugoslavia, dove i comunisti sotto la guida di Tito presero il
potere senza l’appoggio dell’Armata rossa. La Jugoslavia fu però l’unico
dei regimi dell’est(doğu) europeo che riuscì a sottrarsi(kaçırmak)
all’egemonia sovietica. La rottura(ayrılık) si consumò(tüketmek) nel
1948: in seguito alle(takiben) resistenze(direnç) di Tito ai piani staliniani
di divisione(bölünme) del lavoro, l’URSS sospese(üzerinde olmak)
dapprima(başlangıçta) ogni collaborazione(işbirliği) economica, quindi
condannò(mahkum etmek) i comunisti jugoslavi accusandoli(suçlamak)
di deviazionismo(siyasal sapma). Isolata(uzaklaşmış) dal mondo
comunista la dirigenza(yönetici) jugoslava cominciò a
sperimentare(denemek) una linea autonoma(bağımsız) in politica estera,
basata sull’equidistanza(eşir mesafe) fra i due blocchi.
Nell’immediato(ani) lo scisma(bölünme) jugoslavo provocò(kışkırtmak)
per reazione(tepki) una stretta(dar) repressiva(baskıcı) estesa(geniş) a
tutto il mondo comunista. Per evitare che l’eresia(sapkınlık) di Tito
trovasse nuove adesioni(anlaşma) furono attuate massicce(sıkı sert)
purghe(temizlenme) nei confronti(kıyas) dei dirigenti comunisti
sospettati(zannedilen) di velleità(yaratıcı) autonomistiche(bağımsızcı)
23.6 Gli USA e l’Europa occidentale negli anni della ricostruzione(yeniden
inşa etme)
Gli USA si ritrovarono(bulmak), alla fine della guerra, ad
affrontare(kapışmak) un problema non di ricostruzione(yeniden inşa
etme), ma di riconversione(yeniden düzenleme yeniden organizasyon
olması); il sistema economico americano doveva essere
riorientato(yeniden yöneltmek) a scopi di pace. A guidare(rehberlik
etmek) il paese in questa nuova fase(aşama) fu Harry Truman.
Dotato(yetenekli) di notevoli(kayda değer) capacità(kapasite)
decisionali(kararlılık), concreto(somut), fiero(kibirli) della sua
qualità(kalite) di “uomo comune(ortak adam)”, Truman non ebbe però
né l’ampiezza(genişlik) di visione(hayal) né il carisma(karizma)del suo
predecessore(görevde çalışan olan önceki kişi). A partire dal(den yola
çıkarak) ’49, in coincidenza(tesadüfen) con l’esplosione(patlama)
dell’atomica sovietica, si scatenò(neden olmak) negli USA una
campagna(kampanya) anticomunista(komunizm karşıtı) che ebbe il suo
principale(temel) ispiratore(ilham olan) nel senatore(senatör)
repubblicano(cumhuriyetçi) Joseph McCarty, presidente di una
commissione(görevlendirme) parlamentare(parlamenter)
istituita(kurulmuş) per reprimere(durdurmak) le “attività
antiamericane(Amerika karşıtı)”. Nel 1950, il congresso(kongre)
adottò(benimsemek) l’International Security Act, che
costituì(oluşturmak) lo strumento giuridico(yargısal) per epurare(işten
çıkarmak) o emarginare(izole etmek) quanti fossero
sospettati(zannedilen) di filocomunismo(komunist yanlısı) o di simpatie
(sempati)di sinistra. Gli eccessi(aşırılık)del maccartismo(McCarthycilik) si
protrassero(süreyi uzatmak) fino al ’55, quando le accuse(suçlama)
indiscriminate(ayrım yapmayan) del senatore(senatör) si
ritorsero(yeniden bükülmek) contro di lui, costringendolo a uscire di
scena. Se negli USA il progressismo(ilerlemecilik) degli anni ’30
appariva(gözükmek) definitivamente(kesin olarak) tramontato(azalan),
sull’altra sponda(kıyı kenar sahil) dell’Atlantico(Atlantik) spirava(ölmek)
un vento di trasformazione(değişme). Il caso più emblematico(simgesel)
fu quello dell’Inghilterra, dove nelle elezioni(seçim) del luglio 1945
Churchill fu inaspettatamente(beklenmedik bir şekilde) sconfitto dai
laburisti(işçi partisi) di Clement Attlee. In questi anni furono
gettate(fırlatmak atmak) le basi di un Welfare State che aveva
l’ambizione(hırs) di esistere(var olmak) il cittadino(vatandaş) “dalla
culla(beşik) alla tomba(mezar)”. Queste riforme(reform), che si
ispiravano(ilham olmak) a quelle realizzate in Svezia(İsveç) negli anni ’30,
furono attuate però in un momento di difficile congiuntura(safha)
economica e comportarono per la popolazione anche dei notevoli(kayda
değer) sacrifici(kurban): il che favorì(katkıda bulunmak), nel ’51, il
ritorno(geri dönüş) al potere dei conservatori.
In Francia nazionalizzazioni(milletleşme) e programmi di sicurezza sociale
furono varati(yürürlüğe koymak) dal governo provvisorio(geçici) di
DeGaulle fra il ’44 e il ’45 e dai successivi ministeri di coalizione fra i 3
partiti di massa: il partito comunista, la Sfio e il movimento repubblicano
popolare, di ispirazione(ilham) democratico(demokratik)-cristiana. Nel
’46 un’assemblea(toplantı) costituente(oluşturan) eletta(seçilmiş) in
giugno elaborò(çözüm bulmak) una nuova costituzione(birleşme) di
stampo(baskı) democratico-parlamentare(parlamenter). DeGaulle, che
aveva lasciato il governo già dal gennaio ’46, avrebbe preferito un
sistema presidenziale(başkanlıkla ilgili) con un esecutivo(hükümet) forte;
e per questo fondò(kurmak) nel ’47 un proprio movimento, il
Raggruppamento(gruplandırma) del popolo francese. In quello stesso
anno l’alleanza(anlaşma) dei 3 partiti si ruppe(kırmak) in seguito
Ai(takibinde) contrasti(zıtlık) fra i comunisti e le altre forze della
coalizione. Da allora(o zamandan), estromessi(hariç tutulan) i
comunisti dal governo, si succedettero(olmak) numerosi(çok sayıda)
esecutivi(hükümet) tutti caratterizzati(simgeleyen) da una
notevole(kayda değer) instabilità(dengesizlik)
Fu invece proprio la Germania sconfitta a riprendersi(yeniden başlamak)
più rapidamente(hızlıca)dai traumi(travma) della guerra. Alla fine del
conflitto(çatışma mücadele) il paese si trovava in una situazione
disastrosa(feci) da tutti i punti di vista(bakış açısı). Nel ’49 la Germania
aveva recuperato(kurtarmak telafi etmek) una teorica
sovranità(hükümdarlık) nazionale(milletsel ulusal), ma aveva
contemporaneamente(aynı zamnada) perso la sua unità(birlik) ed era
stata divisa in due stati: l’uno retto(dik) da una costituzione(birleşme)
democratico-parlamentare e federale(federal) redatta(hazırlanmış) sotto
il controllo degli occupanti(işgalci) e governata(yönetilen) dai cristiano-
democratici del cancelliere(kayıt görevlisi) Konrad Adenauer; l’altro
costruito(yapı) sul modello delle democrazie popolari e in
pratica(pratikte) sottoposto(ast alt) a un regime a partito unico.
L’economia tedesca diede ancora una volta prova di
eccezionali(fevkalade) capacità di recupero(kurtarma telafi). Ma,
mentre nella zona orientale la ripresa(kurtarma) fu
frenata(yavaşlatılmış) dal peso delle riparazioni(onarım)
imposte(vergi) dall’URSS e dalla forzata(zorlanmış)
collettivizzazione(merkezileşme) dell’apparato(düzenek)
produttivo(üretken), la Germania Ovest fu favorita dalla stretta
integrazione(tümleştirme) nel blocco occidentale(batı bloğunda). Gli
USA intendevano(tasarlamak) fare della repubblica federale(federal)
una sorta di (türü olan) vetrina(vitrin) del benessere(sağlık zenginlik)
capitalistico(kapitalistik), contrapposto(karşılıklı) al modello
spartano(basit) dei paesi dell’Est(doğu). Rinunciarono(vazgeçmek)
perciò(dolayısıyla) alle riparazioni di guerra.
23.7 La ripresa(kurtarma) del Giappone
Non poche analogie(analoji) legavano(bağlı olmak) la situazione della
Germania postbellica(savaş sonrası) a quella del Giappone.
Sottoposto(er ast alt) all’amministrazione(hükümet) del
generale(general) Mac Arthur, il paese si vide imporre(emir vermek) nel
’46 una nuova costituzione(birleşme) redatta(hazırlanan) da funzionari
(görevli yönetici) americani, che trasformava(dönüştürmek)
l’autocrazia(otokrasi) imperiale(imparatorsal) in una
monarchia(monarşi) costituzionale(anayasal) e introduceva(giriş
yapmak) un sistema parlamentare(parlamenter). L’azione di
rinnovamento(yeniden canlandırma) imposta(vergi) dagli USA ebbe un
effetto durevole(kalıcı), tuttavia(rağmen) essa incontrò un
freno(fren)nella necessità(gereklilik) degli stessi occupanti(işgalci) di non
indebolire(hafifletmek) troppo quei ceti conservatori su cui essi
contavano(hesaplamak) per farne un bastione(savunma kalesi) del
mondo capitalistico. La quasi completa(tam) assenza(yokluk) di spese
militari imposta(vergi) dal trattato di pace, assieme a(ile birlikte) una
politica economica tutta fondata sul contenimento(muhafaza) dei
consumi(tüketim) e sul rilancio(tekrar fırlatma) produttivo,
consentì(dayanmak) nel corso degli anni ’50 un tasso
d’investimento(yatırım) elevatissimo(yüksek). Tutto ciò permise al
Giappone di mantenere(geçindirmek) per tutto il ventennio ’50-’70 un
tasso di sviluppo medio del 15%
23.8 La rivoluzione comunista in Cina e la guerra di Corea
La precaria(dengesiz tehlikeli) alleanza che i comunisti di Mao e i
nazionalisti di Chang avevano stretto nel ’37 entrò in crisi con lo scoppio
della guerra nel Pacifico. A partire dal ’41, profittando(faydalanmak)
dell’impegno giapponese contro gli USA, il governo di Chang cominciò a
prepararsi per la resa(teslim) dei conti coi comunisti. Tutto questo però
non faceva che aumentare il discredito(güvensizlik) di un regime che si
era ridotto a espressione(ifade tarzı ifade) dei proprietari(ait olan)
terrieri(toprak sahibi), che si mostrava(göstermek) incapace di(güçsüz
olmak)fare la guerra ai giapponesi e in cui la corruzione(bozulma
yolsuzluk) aveva raggiunto livelli incredibili(inanılmaz). Al
contrario(tersine), nei territori da loro controllati, i comunisti non solo
combatterono un’efficace(etkili) guerriglia(gerilla) contro i giapponesi,
ma seppero(bilmek) anche rafforzare(sağlamlaştırmak) i loro legami
con le masse contadine(çiftçi) e con gli stessi ceti medi(orta sınıf)
A guerra terminata(sona eren) Chang Kai-shek, che sapeva di poter
contare sull’appoggio USA, lanciò(fırlatmak) contro i comunisti una
campagna militare in grande stile. In primo tempo i nazionalisti ebbero il
sopravvento(rüzgar yönünde). Ma i comunisti, nonostante(rağmen)
fossero poco aiutati dall’URSS, riuscirono a riorganizzarsi(yeniden
düzenlemek) e a contrattaccare(karşı saldırıda bulunmak). Nel corso del
’48, le sorti(tür) della guerra si rovesciarono(döndürmek). Le forze di
Chang cominciarono a sbandarsi(yana yatmak) o a disertare(ayrılmak),
mentre l’esercito di Mao si rafforzava(sağlamlaştırmak) anche sul piano
militare. Nel febbraio ’49, i comunisti entrarono a Pechino. Chang
Kai-shek riparò(onarmak) sotto la protezione(koruma) americana
nell’isola(ada) di Taiwan, da dove non cessò(durdurmak) mai di
sognare(hayal etmek) la riconquista(tekrar feth etme). Il primo ottobre
1949 fu proclamata(duyurmak) la nascita della Repubblica popolare
cinese, subito riconosciuta(kabul edilmiş) dall’URSS e dalla Gran
Bretagna, ma non dagli Stati Uniti, che continuarono a
considerare(üzerinde düşünmek) come legittimo(yasal) governo cinese
quello di Taiwan (che occupò(meşgul olmak işgal etmek), fino al 1971, il
seggio(mevki) della Cina all’Onu). Nel febbraio ‘50 la Cina stipulò(şartları
koşulları belirlemek) con l’URSS un trattato di amicizia(arkadaşlık) e
mutua(karşılıklı) assistenza(yardım etme)
La Corea in base agli accordi(anlaşma) interalleati(müttefikler arasında)
era stata divisa in due zone, delimitate(sınırlanmış) dal
trentottesimo(38’inci) parallelo(parallel). La Corea del nord(kuzey) era
governata(hükmetmek) da un regime comunista guidato da Kim Il Sung,
mentre nella Corea del sud(güney) si era insediato(göreve getirmek) un
governo nazionalista appoggiato(desteklenmiş) dagli americani. Nel
giugno 1950 le forze nordcoreane(kuzey koreli), armate(ordu) dai
sovietici, invasero(istila etmek) il sud(güney). Gli USA reagirono
inviando(göndermek) in Corea un forte contingente(asker topluluğu) di
truppe. Gli americani, che agivano(harekete geçirmek) sotto la
bandiera(bayrak) Onu che aveva autorizzato(onaylamak)
l’intervento(araya girme müdahale), respinsero(reddetmek) i
nordcoreani e oltrepassarono(yanından geçmek) a loro volta il
trentaottesimo parallelo. A questo punto fu però la Cina a
intervenire(araya girmek) in difesa(savunmada) dei comunisti che in
poche settimane capovolsero(baş aşağı çevirmek) la
situazione penetrando(zorla girmek) di nuovo nel sud(güney). Nell’aprile
’51 Truman accettò di aprire trattative(pazarlık) con la Corea del
nord(kuzey). I negoziati(anlaşmaya varanlar) si conclusero nel ’53 con il
ritorno(geri dönüş) alla situazione precedente(önceki).
23.9 Dalla guerra fredda alla coesistenza(birlikte yaşama) pacifica
Con la fine della presidenza Truman, novembre ’52, e con la morte di
Stalin, marzo ’53, la guerra fredda perse i suoi maggiori protagonisti(baş
karakter). In un primo tempo, tuttavia, il cambio(değişim) non
comportò(davranmak) significativa(manalı) correzioni(düzeltme) di
rotta(rota). La direzione(yön) collegiale(eşit oranda sorumluluk sahibi)
succeduta(olan) a Stalin non fece alcun gesto(jest hareket) di
apertura(açıklık) né allentò(gevşetmek) il controllo sui paesi
satelliti(uydu): quando, nel 1953, gli operai di Berlino est(doğu)
scesero(inmek) in piazza per protestare(protesto etmek), le truppe
sovietiche repressero(durdurmak) sanguinosamente(kanlı bir biçimde)
la rivolta(isyan). Negli USA la nuova amministrazione(hükümet)
repubblicana guidata dal generale Eisenhower pareva(görünmek)
accentuare(vurgulamak) l’atteggiamento(tutum) di sfida(zor iş)
globale(küresel). Gli anni ’53-’54 segnarono uno dei periodi di più
acuta(keskin) tensione(gerginlik). Eppure(ama) venne
maturando(olgunlaşmak) all’interno(iç) delle due superpotenze(üstün
güç) un nuovo atteggiamento(tavır) di accettazione(kabul)
reciproca(karşılıklı), che, pur(halde) non comportando alcuna
tregua(ateşkes) nel confronto(karşılaşma) ideologico(ideolojik),
costituiva(oluşturmak) almeno la premessa(mukaddeme) per una
coesistenza(birlikte yaşama) pacifica. Nel corso del 1955, in
coincidenza(tesadüfen) col declino(red) del maccartismo(McCarthycilik)
e con l’ascesa(çıkış yükseliş) di Kruscev, si ebbero da ambo(her iki) le
parti alcuni significativi gesti di distensione(diplomasi). I sovietici
decisero di ritirare(geri çekmek) le proprie truppe dall’Austria in
cambio dell’impegno(sözün değişiminde) a garantire(garantilemek) la
neutralità(nötrlük) del paese. Nella conferenza di Ginevra,
convocata(düzenlemek) per discutere(tartışmak) il problema tedesco,
Eisenhower affermò(iddiada bulunmak) di non volere
rimettere(çıkarmak) in discussione(tartışmadan) l’assetto(durum)
europeo. I drammatici eventi del ’56 confermarono(doğrulamak) questa
situazione(durum). La crisi di Suez dell’estate vide USA e URSS unite
nel contrastare(karşı koymak) la sortita(saldırı) dell’imperialismo
franco-inglese. L’intervento(müdahale) sovietico in
Ungheria(Macaristan) non provocò(kışkırtmak) alcuna reazione(tepki)
militare(askeri) degli occidentali(batı).
23.10 Il 1956: la destalinizzazione(Destalinizasyon) e la crisi
Ungherese(Macar)
La direzione(yön) collegiale(eşit oranda sorumluluk sahibi) che aveva
raccolto(toplamak) l’eredità(miras) di Stalin durò(sürmek) solo pochi
anni. Dopo una serie di scontri(çatışma mücadele), Nikita Kruscev si
impose(emir vermek) come leader. Questi si fece promotore(destekçi) di
alcune significative(manalı) aperture(açıklık) sia in politica estera che in
politica interna. Vanno ricordati il trattato di Vienna e
l’incontro(karşılaşma) di Ginevra, ma anche la
riconciliazione(uzlaşma) con i comunisti jugoslavi(yugoslavyalı) e lo
scioglimento(netice) del Cominform. In politica interna la
svolta(önemli gelişme) krusceviana(Kruscev ile ilgili) non
introdusse(giriş yapmak) mutamenti(değişiklik) nella struttura
autoritaria(otoriter) del potere ma segno(işaret) la fine delle grandi
purghe(temizleme) e comportò una maggiore attenzione alle condizioni
dei cittadini. Per rendere(yapmak) irreversibile(tersine çevrilemez) la
svolta, Kruscev non esitò(duraksamak) a compiere(yerine getirmek) la
demolizione(yıkım) della figura di Stalin attraverso(arasından) una
sistematica(sistematik) denuncia(ifşa) degli errori e dei crimini(suikast)
commessi(tezgahtar). Ma Kruscev non metteva in
discussione(tartışmaya koymak) la validità(geçerlilik) del modello
sovietico e della dottrina(doktrin) leniniana. Le conseguenze(sonuç) più
esplosive(patlayıcı) della destalinizzazione(destalinizasyon) si ebbero
nell’Europa dell’est(doğu). Nacque l’illusione(hayal) che l’egemonia
dell’URSS potesse assumere(üstlenmek) forme(şekil form) più
blande(sıkıcı). In Polonia furono soprattutto gli operai a rendersi(yapmak)
interpreti(yorumcu) delle aspirazioni(ilham kaynağı olma) di
cambiamento(değişim), dando vita, nel giugno ’56, al grande sciopero di
Poznan. Lo sciopero fu stroncato(eleştirmek) con l’intervento di truppe
sovietiche, ma le agitazioni(huzursuzluk) continuarono. Piuttosto(den
ziyade) che affrontare(kapışmak) una difficile repressione(baskı) militare,
i dirigenti dell’URSS preferirono puntare(yönelmek) su un
ricambio(karşılık) ai vertici( zirve)del partito e del governo. In Ungheria
gli avvenimenti(olay) del ’56 seguirono all’inizio un corso
analogo(analog). In ottobre le proteste(protesto) sfociarono(dökülmek)
in una vera e propria insurrezione(ayaklanma). A capo del governo fu
chiamato Imre Nagy, comunista dell’ala liberale(özgürlükçü kanat), già
espulso(dışarı atılmış) dal partito. Alla fine del mese(ay) le truppe
sovietiche si ritirarono(geri çekmek). A questo punto, però, il regime
instauratosi(oluşturmak) nel paese aprì larghi spazi alle forze
antisovietiche(sovyet karşıtı) e i comunisti persero il controllo della
situazione. Quando il primo novembre Nagy annunciò(duyurmak)
l’uscita(çıkış)dell’Ungheria dal Patto di Varsavia reparti(bölüm)
dell’Armata Rossa occuparono Budapest e stroncarono(eleştirmek) in
pochi giorni l’accanita(ateşli) resistenza(Direnç) delle milizie(milis halk
ordusu) popolari. Pochi mesi dopo Nagy fu fucilato(vurulmak).
L’intervento(müdahale) sovietico provocò(kışkırtmak) sdegno(öfke) e
proteste in Occidente e suscitò(ortaya çıkarmak) non poche crisi di
coscienza(vicdan) fra i comunisti di tutto il mondo
23.11 L’Europa occidentale e il Mercato(Pazar) Comune
In Gran Bretagna la smobilitazione(temizleme) dell’Impero si
attuò(gerçekleştirmek) senza eccessivi(aşırı) traumi. Rimasti
ininterrottamente(aralıksız olarak) al governo fra il ’51 e il ’64, i
conservatori non smantellarono(parçalarına ayırmak sökmek)
l’edificio(bina) del Welfare State costruito dai laburisti(işçi partisi). Ma
non riuscirono a impedire(vazgeçirmek) che il lento declino(düşüş)
dell’economia britannica si trasformasse(dönüştürmek) in un
prolungato(uzatılan) ristagno(durgunluk).
La ripresa(geri dönüş) più spettacolare(muhteşem) fu
realizzata(gerçekleştirmek) dalla Germania federale(federal). Il prodotto
nazionale(ulusal) tedesco crebbe negli anni ’50 al ritmo del 6%
annuo(yıllık); il marco(işaret) divenne la più forte fra le monete(para)
europee. Alla base del miracolo(mucize) tedesco vi erano diversi(farklı)
fattori: la disponibilità(mevcudiyet) di numerosa(çok sayıda)
manodopera(emek) fornita(sağlanmış) dai profughi(mülteci); la
moderazione(ılımlılık) dei sindacati(birlik); la notevole(kayda değer)
stabilità(sabitlik) politica. Questa stabilità era dovuta in parte agli
interventi(araya giren müdahaleci) legislativi(yasama) che misero
fuorilegge(kanun dışı) il partito comunista e i movimenti neonazisti(yeni
nazici). L’Unione cristiano-democratica mantenne
ininterrottamente(devamlı) fino al ’63 la guida del governo con
Adenauer. Il partito socialdemocratico svolse(yürütmek gerçekleştirmek)
il ruolo di opposizione(zıtlık) costituzionale(anayasal), abbandonando
l’antica(eski) base teorica marxista. Dopo la metà degli anni ’50 la
Germania federale(federal) riprendeva(yeniden başlamak) il suo posto
fra le nazioni sovrane(kral hükümdar) d’Europa
Nazioni(millet) che per il fatto(faktör durum neden) stesso di aver
perduto la posizione centrale a suo tempo occupata(işgal edilmiş
meşgul), vedevano svanire(yavaş yavaş kaybolmak) i vecchi motivi di
rivalità(rekabet) e crescere gli elementi di affinità(sevgi). L’ideale(ideal) di
un’Europa unita(birleşmiş) nel segno(işaret) della pace, della democrazia
e della cooperazione(işbirliği) economica fu fatto proprio da
autorevoli(güvenilir) uomini politici: conservatori come Churchill, cattolici
come DeGasperi, Adenauer e il francese Schuman, socialisti come Leon
Blum e il belga(belçikalı) Paul-Henri Spaak. La prima
realizzazione(gerçekleştirme) concreta(somut) si ebbe nel ’51 con la
creazione(yaratma) della Comunità(komunite) europee del
carbone(karbon) e dell’acciaio(çelik) (Ceca) che aveva il compito di
coordinarne(düzenlemek) produzione e prezzi. Nel marzo 1957 si giunse
alla firma del trattato(anlaşma) di Roma fra i rappresentanti(temsilci)
di Francia, Italia, Germania federale(federal), Belgio, Olanda e
Lussemburgo, che istituiva(kurmak) la Comunità(komunite) economica
europea (Cee), il cui scopo era la libera circolazione(akış dolaşım) della
forza-lavoro e dei capitali. Organi principali della Cee erano la
Commissione(komisyon), col compito di proporre(önermek) piani di
intervento(müdahale); il Consiglio dei ministri(bakanlar heyeti), cui
spettano(sorumluluğunda olmak) le decisioni finali(son kararlar); la Corte
di giustizia(adalet sarayı), incaricata(görevlendirilmiş) di
dirimere(düzeltmek) le controversie(anlaşmazlık) fra stati; il Parlamento
europeo, con funzioni consultive(öğüt veren).
23.12 La Francia dalla Quarta Repubblica al regime Gaullista
I governi instabili(dengesiz) che si avvicendarono(dönüşümlü olarak
birbirini izlemek) dopo la rottura(ayrılık), nel ’47, della
coalizione(koalisyon), si trovarono ad affrontare(kapışmak) il problema
della smobilitazione(temizleme) dell’impero(imparatorluk), il cui
abbandono(terk etme) era però osteggiato(engellenmiş) da un forte
movimento(hareket) di opinione(görüş) pubblica. Nel maggio ’58 giunse
al culmine(zirveye) la crisi legata(bağlı) la problema algerino(cezairli), con
la minaccia(tehdit) di un colpo di stato da parte dei militari di stanza in
Algeria(Cezayir). Venne allora chiamato alla guida del governo, e
incaricato(görevlendirilmiş) di redigere(hazırlamak) una nuova
costituzione(birleşme), il generale DeGaulle. La nuova costituzione – con
qui nasceva la V repubblica – lasciava intatte(saf bozulmamış) le strutture
democratico-rappresentative(temsilci), pur(halde) introducendo(giriş
yapmak) alcuni elementi di rafforzamento(sağlamlaştırma)
dell’esecutivo(hükümet). Il capo dello stato sarebbe stato eletto
direttamente(direkt olarak) dai cittadini, aveva il potere di
nominare(atamak) il capo del governo, che doveva però
godere(sahip olmak) anche dell’appoggio(destek) del parlamento, di
sciogliere(içinde eritmek) le camere e di sottoporre(önermek tabi
tutmak) a referendum questioni importanti. La costituzione fu
approvata(uygun bulmak) nel ’58 dall’80% dei francesi. Eletto alla
presidenza della repubblica nel dicembre dello stesso anno, DeGaulle
deluse(hayal kırıklığına uğramak) le aspettative(beklenti) della destra
colonialista(kolonici) e avviò(kurmak) alla sua logica conclusione(final)
l’affare(mesele) algerino. D’altra parte cercò di risollevare(kurtarmak)
il prestigio internazionale della Francia, facendosi promotore(destekçi)
di una politica che tendeva a svincolarsi(serbest bırakmak) dagli USA.
Volle dunque(dolayısıyla) che il paese si dotasse(donatmak) di un suo
potenziale(güç) atomico(atomik); ritirò(geri çekmek) le truppe francesi
dalla NATO, pur restando fedele(sadık) all’alleanza atlantica; si
oppose(karşı karşıya getirmek) ai progetti di integrazione(tümleştirme)
politica fra i paesi della Cee
CAPITOLO 23: IL MONDO DIVISO
23.1 Le conseguenze della seconda guerra mondiale
Alla seconda guerra mondiale si guarda oggi come a un grande
spartiacque(dönüm noktası) storico, al quale sono riconducibili(bağlı
bağlantılı) molte fra le cause delle trasformazioni(dönüşüm), dei
conflitti(çatışma) e delle tensioni(gerginlik) della società contemporanea

La crisi delle potenze europee


La guerra non solo segnò(işaretlemek) la liquidazione(ödeme) del
nazifascismo e il trionfo delle democrazie, non solo cambiò la carta
territoriale del vecchio continente, ma portò al suo drammatico
epilogo(bitiş) quella crisi dell’Europa delle grandi potenze già iniziata col
primo conflitto(çatışma) mondiale:
la Germania era stata sconfitta(yenilmek) e perde la sua
unità(birlik)statale(devletsel)
la Francia e la Gran Bretagna uscivano dalla guerra fortemente(güçlü bir
şekilde) indebolite(zayıflamış) (perderanno i loro imperi coloniali(koloni
imparatorlukları) nel giro di(etrafında)pochi anni).
Le superpotenze(üstün güç): Usa e Urss
Due soli stati potevano ormai aspirare(emmek) al ruolo di potenze
mondiali
gli Usa (forti di una indiscussa(tartışmasız)
superiorità(üstünlük)economica e di una netta(net)
supremazia(egemenlik) militare)
l’Urss (dissanguata(kanlı) dalla guerra, ma potenzialmente(muhtemelen)
fortissima e padrona(hakim patron egemen) di mezza Europa).
Le due superpotenze:
erano entrambe entità(varlık) continentali(kıtasal) molto diverse dai
vecchi stati nazione
ciascuna(tümü) portatrice(taşıyıcı) di una propria cultura, di un proprio
messaggio globale(küresel), radicalmente(radikal olarak)
contrapposto(karşılıklı) a quello dell’altra sul modo di assicurare il
benessere(sağlık zenginlik) e il progresso dei popoli
Il confronto(kıyaslama) ideologico(ideolojik) e l’equilibrio bipolare(çift
kutuplu)
Messaggio americano: espansione(gelişme) della democrazia liberale,
in regime di pluralismo(çoğulculuk) politico, di concorrenza(rekabet)
economica e di ampia libertà personale, in base a un’etica(etik) del
successo a sfondo(fon arka plan) individualistico(bireyselci)
Messaggio sovietico: trasformazione(dönüşüm) dei vecchi assetti(durum)
politico-sociali in nome del modello collettivistico(kolektivist), fondato
sul partito unico e sulla pianificazione(planlama)
centralizzata(merkezileşmiş), nonché(bunun yanı sıra)su un’etica(etik)
anti-individualistica(bireyselcilik karşıtı) della disciplina e del
sacrificio(kurban).
Proprio per effetto di questa contrapposizione(zıtlık) globale fra Usa e
Urss, si giunse a un nuovo sistema mondiale essenzialmente(özünde)
bipolare(çift kutuplu), con influenze(etki) determinanti(belirleyici) sulla
vita dei singoli stati: questo era evidente(bariz) soprattutto in Europa,
dove la linea divisoria(ayırıcı) fra area «socialista» e area «capitalistica»
rispecchiava(yansıtmak), in larga misura(geniş ölçüde), le posizioni
raggiunte(varan) alla fine delle ostilità(düşmanlık) dai due maggiori
eserciti occupanti(işgalci ordu).
La rifondazione(yeniden kurulma) dei rapporti internazionali
Il fatto che di lì(orada) a poco il mondo si sia ritrovato(bulmak) nella
morsa(kıskaç) di nuove tensioni(gerginlik) (quelle della «guerra fredda»)
non toglie nulla alla serietà(ciddilik) dei tentativi(teşebbüs), che allora si
fecero da parte delle grandi potenze, per porre(yapmak) riparo(onarım)
agli errori del passato ed evitarne il ripetersi(tekrarlamak):
la gestione(yönetim) della pace da parte americana fu più
generosa(cömert) e lungimirante(önsezili) di quella messa in atto(eyleme
konan) dall’Intesa nel primo dopoguerra(savaş sonrası)
fu importante il tentativo di dare nuova fisionomia(fizyonomi) e nuovi
poteri all’Organizzazione(kuruluş) delle Nazioni Unite(birleşmiş milletler).
Il processo(işlem süreç) di Norimberga
Infine(son olarak) si intraprese(girişmek) un’opera di
codificazione(kodlama) e di aggiornamento(erteleme) del diritto
internazionale(uluslararası), includendovi(dahil olmak) per la prima volta
un vero e proprio settore «penale(ceza cezai)», applicato nel processo di
Norimberga contro i capi nazisti e poi in quello di Tokyo contro i dirigenti
giapponesi
Il processo, che si concluse(sonuçlanmak) con la
condanna(mahkumiyet) a morte di alcuni fra i principali(temel esas)
collaboratori(iş arkadaşı) di Hitler, costituì(oluşturmak) un
precedente(önceki) di notevole rilievo(belirgin göze çarpan nitelik),
nonostante(rağmen) i problemi suscitati(ortaya çıkarmak) da un
processo condotto(iletilen) dai vincitori nei confronti(karşılaştırma) dei
vinti
L’egemonia(egemenlik) degli Usa e il «mito(efsane) americano»
A farsi(söylemesi kolay) promotori(destekçi) e garanti del progetto di un
nuovo sistema mondiale furono soprattutto gli USA che diventarono per
l’Europa occidentale(batı) il principale(temel) punto di
riferimento(referans noktası):
non solo materiale(maddi) (per la ricostruzione(yeniden inşa etme) e la
difesa(savunma))
ma anche ideale e «culturale» in senso lato(dar açıdan).
Da allora l’imitazione(taklit) dei modelli di vita d’oltreoceano(okyanüs
ötesi) (della musica, dello spettacolo(temsil), dell’abbigliamento(giysi),
del linguaggio, dei moduli(modüler) artistici) costituì(oluşturmak)
l’elemento caratterizzate(simgelenmiş) l’intenso(yoğun) rapporto che si
creò(yaratmak) fra Europa e Usa. Con il mito americano l’egemonia
materiale(maddi) degli Usa sembrò(gözükmek) assumere anche i
connotati(ima edilen) di un primato(rekor) ideale.
23.2 Le Nazioni Unite(birleşmiş devletler) e il nuovo ordine
economico(yeni ekonomik düzen)
La nascita(doğum) dell’Onu
Di matrice(temelinde) soprattutto americana fu l’ispirazione(ilham) di
base(temelinde) dell’Organizzazione(organizasyon) delle Nazioni Unite
(Onu), creata nella conferenza(konferans) di San Francisco (aprile-giugno
1945) al posto della(yerine) vecchia e screditata( gözden düşmüş)
Società delle nazioni(milletler cemiyeti), con l’obiettivo di:
«salvare(kurtarmak) le generazioni(jenerasyon) future dal
flagello(felaket) della guerra»
Impiegare(kullanmak) «strumenti internazionali per
promuovere(desteklemek) il progresso economico e sociale di tutti i
popoli»
Ispirato(ilham alan) ai principi della Carta atlantica(Atlantik harita) lo
statuto(statü) dell’Onu reca(göstermek) l’impronta(belirleyici özellik) di
due diverse concezioni(fikir):
quella dell’utopia(ütopya) democratica wilsoniana
quella, più rooseveltiana, della necessità di un direttorio(ibadet rehberi)
delle grandi potenze.
L’Assemblea generale(genel)
I principi(ilke) dell’universalità(evrensellik) e dell’uguaglianza(eşitlik)
delle nazioni sono rispecchiati(yansıtmak) nell’Assemblea generale
degli Stati membri.
L’Assemblea, che si riunisce(tekrar bir araya gelmek) annualmente(yılda
bir), può solo approvare(uygun bulmak) risoluzioni(teklif) non
vincolanti(bağlayıcı) (che hanno il valore di raccomandazioni(öğüt))
Il Consiglio di sicurezza(güvenlik heyeti)
Il meccanismo( mekanizma)del «direttorio(rehber)» è riflesso(yansıyan)
invece nel Consiglio di sicurezza, organo permanente(kalıcı organ) che, in
caso di(durumunda) crisi internazionale(uluslararası kriz), ha il potere di
prendere decisioni(karar almak) vincolanti(bağlayıcı) per gli Stati.
Il Consiglio di sicurezza si compone(oluşturmak) di 15 membri:
le 5 maggiori potenze vincitrici – USA, URSS, Gran Bretagna, Francia e
Cina – sono membri permanenti di diritto
gli altri 10 membri sono eletti(seçilmiş) a turno(sırayla) fra tutti gli stati
Ciascuno(tümü) dei membri permanenti gode(sahip olmak) del diritto di
veto(veto).
Gli altri organi dell’Onu
Altri organi dell’Onu sono:
il Consiglio economico e sociale, da cui dipendono(e bağlı olmak) le
«agenzie(temsilcilik) specializzate(özelleştirilmiş)» nei vari campi(çeşitli
alanlarda) della cooperazione(işbirliği) (come l’Unesco per
l’istruzione(öğretme) e la cultura e la Fao per l’alimentazione(beslenme)
e l’agricoltura(tarım))
la Corte internazionale(uluslararası saray) di giustizia(adalet)
(dirime(düzeltmek) le controversie(anlaşmazlık) fra gli Stati che vi si
rimettono(çıkarmak) volontariamente(gönüllüce))
Funzioni(işlev) e limiti(sınır) dell’Onu
Malgrado(rağmen) l’aspirazione(arzulanan şey) a costituire(kurmak) un
embrione(embriyo) di governo mondiale, l’Onu è stata sin
dall’inizio(baştan sona kadar) solo lo specchio(ayna) fedele(sadık) del
carattere conflittuale(çelişkili) della comunità(komunite)
internazionale(uluslararası)
Egemonizzata(egemenleştirilmiş) dalle grandi potenze e
paralizzata(bozulmuş) dai loro contrasti(zıt) sulle questioni più
importanti, l’Onu non sempre è riuscita a svolgere(gerçekleştirmek) il suo
compito principale(esas görev): prevenire(önlemek) e
contenere(içermek) le crisi internazionali
Gli accordi(anlaşma)di Bretton Woods: il Fondo monetario(para fonu) e
la Banca mondiale(dünya bankası)
Anche la rifondazione(yeniden kurulma) dei rapporti economici
internazionali si attuò sotto l’impulso(dürtü uyarı) e la guida(rehber)
degli USA
L’opera di riforma(reform) fu improntata(belirlenmiş) all’obiettivo di
dar vita ad un vasto(engin) mercato mondiale in regime
di(rejiminde) libera concorrenza(rekabet) (abolendo(iptal etmek) tutti i
vincoli(bağ) protezionistici(korumacı)).
Con gli accordi(anlaşma) di Bretton Woods del luglio 1944, fu creato il
Fondo monetario internazionale, con lo scopo(hedef):
di costituire un adeguato(etkili) ammontare(toplam) di riserve(stok)
valutarie(para birimiyle ilgili) mondiali (cui gli Stati membri potessero
attingere(faydalanmak) in caso di necessità(gereklilik durumunda))
di assicurare la stabilità(sabitlik) fra i cambi(değişim) delle monete(para),
ancorandoli(demirlemek) non soltanto(sadece) all’oro, ma anche al
dollaro (di cui gli Stati Uniti si impegnavano(uygulamak) a
garantire(garantilemek) la convertibilità(konvertibilite) in oro)
Si venne così a consolidare(sağlamlaştırmak) il primato(rekor) della
moneta americana come valuta(değer) internazionale per gli
scambi(değiş tokuş) e come valuta di riserva(stok) per le banche centrali
(un ruolo detenuto(mahkum) in passato dalla sterlina britannica)
Al Fondo monetario fu affiancata(yan yana koymak) la Banca mondiale,
col compito di concedere(vermek) prestiti(borç) ai singoli Stati per
favorire(katkıda bulunmak) la ricostruzione(yeniden inşa etme) e lo
sviluppo(gelişim).
Il Gatt
A Ginevra nel 1947, fu stipulato(şartları koşulları belirlenmiş) l’ Accordo
generale(genel anlaşma)sulle tariffe(tarife) e sul commercio(ticari) (Gatt),
che, prevedendo(öngörmek) un generale abbassamento(azalma) dei
dazi(vergi) doganali(gümrüksel), creò un sistema
fondamentalmente(aslında) liberoscambista(serbest özgürlükçü)
Il ruolo(rol) centrale degli Stati Uniti
L’insieme di(ile birlikte) queste riforme attribuirono(bir nedene
bağlamak) agli Stati Uniti, e al dollaro, un ruolo centrale nell’economia
internazionale
23.3 La fine della grande alleanza
Le ostilità(düşmanlık) non erano ancora cessate(durdurmak) in Europa e
in Asia e già si delineavano(özetlemek şeklini çizmek) nettissimi(çok açık)
i contrasti(zıtlık) fra le due maggiori potenze vincitrici nel diverso
approccio(teklif) ai problemi della pace.
Pace americana e pace sovietica
La pace americana: gli Stati Uniti puntavano(nişan almak doğrultmak) più
alla ricostruzione(yeniden inşa etmek) e alla ricerca di uno stabile ordine
mondiale che non alla punizione(cezalandırma) dei vinti.
La pace sovietica: per l'Unione Sovietica, che aveva subìto perdite e
devastazioni(yıkım) spaventose(korkutucu), si trattava
innanzitutto(öncelikle) di esigere(gerektirmek) il prezzo della vittoria in
termini politici, economici e soprattutto di sicurezza. Voleva fosse
riconosciuto(kabul etmek) il suo ruolo di grande potenza,
l'esigenza(ihtiyaç) di non avere nazioni ostili(düşmanca) ai confini (il
che valeva(değerinde olmak) particolarmente(özel olarak) per la
Polonia), nonché(bunun yanı sıra)un'insistenza(dayanma) sulla questione
delle riparazioni(onarım), che avevano per l'Urss un valore non solo
pratico, ma anche simbolico
Il «grande disegno» di Roosevelt
Nonostante(rağmen) l’esistenza(carlık) di gravi contrasti(zıtlık) di
fondo(yatırım dip), Roosevelt si era convinto della possibilità(olasılık) di
mantenere(geçindirmek) aperto il dialogo con l’URSS
Visto che la presenza sovietica nei paesi danubiani e balcanica non
poteva essere scalzata(görevden alınmış) a meno di(en azından)
scatenare(neden olmak) un’altra guerra, tanto valeva
rinunciare(vazgeçmek) ad aprire un confronto(karşılaşma) con l’URSS
nella sua sfera(küre) d’influenza(etki) e cercare di giungere(varmak) a un
ragionevole(mantıklı) compromesso(anlaşma)
Secondo Roosevelt le esigenze(ihtiyaç) di sicurezza sovietiche avrebbero
potuto essere assicurate(garantilemek), nei paesi dell’Europa orientale,
da regimi favorevoli(olumlu) all’Urss ma non necessariamente(gerekli
olarak) «sovietizzati(sovyetleştirilmiş)».
Questo grande disegno(çizim) di cooperazione(işbirliği) fra Est e
Ovest(batı) morì con Roosevelt.
Da Roosevelt e Truman (aprile ’45)
L’avvento(geliş) di Harry Truman alla presidenza degli Stati Uniti,
nell’aprile ’45, coincise(aynı zamanda olmak) con un brusco(kaba ters)
cambiamento(değişim) del clima(iklim) e con un generale
irrigidimento(sertleşme) americano
La conferenza di Potsdam
Già alla conferenza di Potsdam (luglio-agosto ’45) emersero(ortaya
çıkmak) chiaramente(açıkça) i nodi(düğüm) fondamentali(temel) del
contrasto:
il futuro della Germania sconfitta
gli sviluppi in Europa orientale
L’Urss e l’Europa orientale
Nell’Europa orientale stava già prendendo forma di disegno staliniano di
assoggettamento(teslim olma): negli Stati occupati dall’Armata rossa
l’Urss impose(emir vermek) al potere i partiti comunisti locali, con
l’appoggio dell’esercito sovietico
La cortina(demir perde) di ferro
Ciò non poteva lasciare indifferenti(ilgisiz) le potenze occidentali
Nel marzo 1946, Churchill pronunciò(telaffuz etmek) negli Stati Uniti un
discorso(tartışma) che ebbe un’enorme risonanza(önem), in cui
denunciò(haber vermek) il comportamento dei sovietici in Europa
orientale: «Da Stettino, sul Baltico, a Trieste, sull’Adriatico, una cortina di
ferro è calata(azalmak) sul continente. Questa non è certo l’Europa per la
quale abbiamo combattuto»
Stalin replicò(tekrarlamak) dando a Churchill del guerrafondaio(savaş
kışkırtıcısı) e paragonandolo(kıyaslamak) a Hitler
La «grande alleanza» era ormai in frantumi(fragman): il processo
negoziale(müzakere) sui trattati di pace ne subì le conseguenze
La conferenza di Parigi (1946)
Alla conferenza di Parigi (fra il luglio e l’ottobre del 1946), si giunse a un
accordo solo relativamente(kıyasla) ai trattati(anlaşma) con alcuni paesi
(l’Italia, la Bulgaria, la Romania, l’Ungheria e la Finlandia)
Anche in assenza di(yokluğunda) un accordo generale furono
ratificati(onaylamak) i nuovi confini fra:
URSS, incamerava(el koymak) le ex repubbliche baltiche(baltik) (Estonia,
Lituania e Lettonia), parte della Polonia dell’est(doğu) e della Prussia
(Prusya)orientale
Polonia, si rifaceva(tekrar yapmak) a ovest a spese della Germania,
portando il suo confine alla linea segnata dai fiumi Oder e Neisse
Germania, perdeva territori a favore della(lehinde) Russia e della
Polonia.
Rimaneva irrisolto(çözülmemiş) il problema del futuro della Germania,
nodo principale dell’intero riassetto(yeniden düzenleme) europeo.
23.4 La guerra fredda e la divisione(bölünme) dell’Europa
La Conferenza di Parigi fu l’ultimo atto della cooperazione(işbirliği)
postbellica(savaş sonrası) fra URSS e potenze occidentali.
• Nell’estate del 1946, mentre la conferenza era ancora in corso,
emersero due nuovi punti di frizione(sürtünme) fuori dell’Europa: in
Iran e nei Dardanelli.
Iran e Turchia
Iran: Stalin non voleva rispettare l’accordo(anlaşma) che
obbligava(zorunlu kılmak) l’Urss a ritirare(geri çekmek) le truppe
inviate(gönderilmiş)in quel paese nel corso della guerra
Turchia: la Russia chiese alla Turchia, che rifiutò, basi militari e nuove
condizioni di accesso(erişim) agli stretti dei Dardanelli
Gli Stati Uniti adottarono(benimsemek) nei confronti delle iniziative
sovietiche una linea di assoluta fermezza(sertlik güvenilirlik), inviando
una flotta(donanma) nel mar Egeo e inducendo(çekmek) Stalin a
rinunciare(vazgeçmek) alle sue pretese(istek)
Il «containment»
Questa fu la prima applicazione(uygulama) della teoria del
containment (contenimento(kontrol altına alma)), che
sosteneva(desteklemek) la necessità di contenere(içermek)
l’espansionismo(genişlemecilik) dell’Urss facendole sentire l’unica voce
che pareva(görünmek) fosse in grado di(yapabilen)
intendere(tasarlamak): quella della forza
La dottrina Truman
Questa linea fu ufficialmente(resmi olarak) fatta propria dal presidente
Truman
In base alla(temelinde) dottrina Truman gli USA si impegnavano(meşgul
etmek) a intervenire «per sostenere(desteklemek) i popoli liberi nella
resistenza(direnç) all’asservimento(kölelik) da parte di minoranze armate
o pressioni(baskı) straniere»
Ciò significava(manaya gelmek) aprire un confronto(cephe) globale con
l’Urss
Il piano Marshall
Nel giugno 1947 gli americani lanciarono(fırlatmak) un vasto(engin)
programma di aiuti economici all’Europa, noto(bariz) come piano
Marshall, dal nome del segretario di Stato americano che ne assunse
l’iniziativa
I sovietici respinsero(reddetmek) il piano e imposero(emir vermek) ai
loro satelliti di fare altrettanto(yine) convinti che l’aiuto(yardım) fosse
uno strumento per assoggettare(baskı yapmak) l’Europa agli Stati Uniti
La ripresa(geri dönüş) dell’Europa occidentale
Fra il 1948 e il 1952 il piano Marshall riversò(dökülmek) sulle economie
europee prestiti(ödünç borç alınmış) a condizioni di favore(iyilik) e aiuti
materiali di ogni genere, soprattutto macchinari(mekanizma) e
derrate(ürün) alimentari(beslenme).
Il piano permise la ricostruzione(yeniden inşa etme) e avviò(kurmak) un
forte rilancio(tekrar fırlatma) delle economie dell’Europa occidentale.
Ciò avvenne entro(giriş) un quadro complessivo(karmaşık tablo) di
economia liberista(liberal) (con diverse gradazioni(sıralama) di
interventismo(araya girişçilik müdahalecilik) statale) e, nei paesi
interessati(ilgili olan), comportò un rafforzamento(sağlamlaştırma) delle
tendenze(eğilim) moderate in politica
Il Cominform (1947)
Un nuovo fattore(faktör) di tensione(gerginlik) fu rappresentato, nel
settembre 1947, dalla costituzione(birleşme) di un Ufficio
d’informazione(bilgilendirme bilgi ofisi) dei partiti comunisti
(Cominform): una sorta di riedizione(yeni versiyon) su scala(derece)
europea della Terza Internazionale, che era stata sciolta(çözülmüş) nel
’43 in omaggio(övgü takdirde) all’alleanza antifascista.
• Ne facevano parte i partiti dell’Europa orientale e i partiti comunisti
italiano e francese
La «guerra fredda» e l’Europa
Il dialogo fra le due superpotenze era ormai cessato(durdurmak)
Al suo posto subentrò(üstlenmek) quella che il giornalista(gazeteci)
americano Lippmann battezzò(isim vermek) efficacemente(etkin bir
biçimdE) guerra fredda: un irriducibile(indirilemez) ostilità tra due
blocchi contrapposti(karşılıklı) di Stati
Le conseguenze si fecero sentire ovunque(her yerde):
in Grecia la resistenza(direnç) comunista fu combattuta(savaşmak
mücadele etmek) sempre più duramente(gayretle) e infine(son olarak)
debellata(yenmek) nel ’49;
in Francia e in Italia i comunisti furono estromessi(dışlanmış) dai governi
di coalizione(koalisyon)nel 1947;
nei paesi del blocco sovietico le residue(geri kalan) parvenze(az miktar)
di sovranità(hükümdar) nazionale furono rapidamente(hızlıca)
soffocate(boğulan)
Il problema tedesco
Ma il più importante terreno(dünyevi) di scontro(çarpışma) fu la
questione della Germania, divisa in quattro zone di occupazione
(americana, inglese, francese e sovietica)
La capitale Berlino, che si trovava nella zona sovietica, era a sua
volta(kereliğine) divisa in 4 zone
Saltata(başarısız olan) ogni possibilità di intesa(anlaşılan tasarlanan) con
la Russia sul futuro del paese, Stati Uniti e Gran Bretagna
integrarono(tümlemek) le loro zone (inizio del 1947),
liberalizzando(serbestleştirmek) l’economia e rivitalizzandola(tazelemek)
con gli aiuti del piano Marshall
Il blocco di Berlino (giugno ’48)
Di fronte(karşısında) a quella che ormai si profilava(an meselesi olmak)
come la rinascita(yeniden doğma) di un forte Stato tedesco
integrato(tüm) nel blocco occidentale, Stalin reagì(tepki vermek) con la
prova di forza del blocco di Berlino.
Nel giugno 1948, l’URSS chiuse gli accessi(erişim)alla città
impedendone(vazgeçirmek) il rifornimento(tedarik), nella speranza di
indurre(azaltmak) gli occidentali ad abbandonare la zona ovest(batı) da
loro occupata
L’Europa sembrò nuovamente(yeniden) sull’orlo(sınır kenar) del conflitto
Gli americani organizzarono un gigantesco(devasa) ponte aereo per
rifornire(yeniden stoklamak) la città
Finché i sovietici decisero di togliere(çıkarmak) il blocco,
rivelatosi(açıklanmış) inefficace(etkisiz) (maggio ’49).
Le due Germanie (maggio ’49)
Nello stesso mese furono unificate(birleşmiş) tutte e tre le zone
occidentali della Germania e fu proclamata(duyurmak) la Repubblica
federale(federal) tedesca con capitale Bonn.
La risposta(cevap) sovietica fu la creazione(yaratma), nella parte
orientale del paese, di una Repubblica democratica tedesca
Il Patto atlantico e il Patto di Varsavia
A questo punto la divisione dell’Europa in due blocchi
contrapposti(karşılıklı) era perfezionata(mükemmelleştirilmiş)
Nell’aprile ’49, mentre era ancora aperta la crisi di Berlino, fu firmato a
Washington il Patto atlantico, alleanza difensiva(savunucu) fra i paesi
dell’Europa occidentale (Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda,
Lussemburgo, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo, Italia, Stati Uniti
e Canada). Nel 1951 aderirono(uymak) al patto la Grecia e la Turchia, nel
1955 anche la Germania federale
Il patto prevedeva un dispositivo(araç) militare integrato(tümlemek)
composto(oluşan birleşen) da contingenti(koşullu) dei singoli stati
membri: la Nato (Organizzazione del trattato dell’Atlantico del Nord)
Sempre nel ’55 l’URSS rispose stringendo(kavramak germek) con i paesi
satelliti un’alleanza militare, il Patto di Varsavia
Le conseguenze della guerra fredda
La fase della guerra fredda propriamente(daha doğrusu) detta si fa
giungere fino al 1953 (l'anno della morte di Stalin), per indicare il
periodo in cui la tensione(gerginlik) fra i due blocchi fu tanto
acuta(keskin) da non lasciare alcuno spazio al dialogo
In realtà il contrasto(zıtlık) Est-Ovest si proietta(göstermek) ben
oltre(ayrıca) tale periodo
Con la guerra fredda, il vincolo(bağ) di politica estera sulla vita dei singoli
Stati e la subordinazione(hizmet etme ikinci planda olma) di ogni altra
istanza( talep)all'esigenza(ihtiyaç) di compattezza(sertlik) dei
rispettivi(göreceli) blocchi assunsero(üstlenmek) un carattere
«strutturale(yapısal)»:
risorse(kaynak) immense(çok büyük) furono profuse(çok) nella corsa(akış
gidişat) agli armamenti(donatma) e nella ricerca a fini(hedef) militari;
all'Est(doğu) l'edificazione(yapım) e la conservazione(tasarruf) dei regimi
comunisti si realizzarono a prezzo della perdita della libertà per metà
dell'Europa
in Occidente si ebbe il paradosso(çelişkili) di un'America, già
paladina(savuncu) della democrazia e autodeterminazione(kendii
kaderini tayin hakkı) dei popoli, che si trovò, in nome della
difesa(savunma) del «mondo libero», ad appoggiare( desteklemek)anche
regimi autoritari
23.5 L’Unione Sovietica e le «democrazie popolari»
Gli ultimi anni della dittatura staliniana
La vittoria in guerra non portò in URSS ad alcun allentamento(hafifletme)
del dispotismo(mutlakiyet) interno
Al contrario, lo stalinismo rispose alle necessità della
ricostruzione(yeniden inşa etme) e alle sfide(zor iş) poste dal confronto
con l’occidente accentuando(vurgulamak) i suoi connotati(ima edilen)
autocratici e repressivi(baskılayıcı)
L’intera(tüm) vita nazionale(ulusal) fu subordinata(ast yardımcı) alle
esigenze(ihtiyaç) di una ricostruzione(yeniden inşa etme) attuata senza
aiuti esterni(dış), in un clima di aspro(katı sert) conflitto(çatışma) con
l’Occidente
Le riparazioni(onarma)
In realtà gli apporti(katkı ilave) di capitale straniero ci furono, ma
sotto forme di riparazioni imposte(vergi) ai paesi ex nemici
controllati dall’Armata Rossa
Il prelievo(örnek) di risorse(kaynak) di risorse finanziarie(mali), di
derrate(ürün) agricole, di macchinari(mekanizma), impianti(içine
yerleştirilmiş) e mezzi di locomozione(gezme) fu ingente(harika) (dalla
Germania dell’Est, da Ungheria, Romania e Cecoslovacchia)
Lo sviluppo dell’economia
La ricostruzione(yeniden inşa etme) economica sovietica fu molto
rapida(hızlı)
Ancora una volta la priorità(öncelik) andò all’industria pesante(ağır), a
scapito(sırtından geçinmek) dell’agricoltura e del settore dei beni di
consumo(tüketim).
Sacrificando(feda etmek) il tenore(tenör) di vita della sua
popolazione, l’Unione Sovietica era diventata una grande potenza
industriale, nonché(bunun yanı sıra) uno dei massimi produttori mondiali
di materie prime e di energia
La bomba atomica sovietica
Ed era anche diventata una grande potenza militare: nel 1949 fece
esplodere(patlamak) la sua prima bomba atomica, ponendo fine al
monopolio(tekel) nucleare(nükleer) americano
I regimi comunisti in Europa orientale
Sul terreno della politica estera, il maggior successo dell’URSS fu la
trasformazione(değişme) dei paesi occupati in democrazie popolari: una
formula che mascherava(gizlemek) l’imposizione(yük) di un sistema
politico e sociale simile a quello vigente(şimdi ki) in URSS e la loro
riduzione(küçültme) al ruolo di satelliti.
La Polonia
Ma per Stalin la Polonia rappresentava innanzitutto(öncelikle) un
problema di sicurezza, giacché(bakımından) era stata la via maestra
attraverso cui eserciti invasori(istilacı) erano entrati in Russia. Su questo
Stalin fu irremovibile(sağlam) ed ebbe infine(son olarak) partita vinta
Nel giugno 1945 si insediò(göreve getirmek) a Varsavia un governo
controllato dai comunisti
In prossimità(yakınlık) delle elezioni del ’47 i comunisti ruppero(kırmak)
la coalizione con i partiti borghesi: le elezioni si svolsero(gerçekleştirmek)
sotto il controllo dei comunisti e si risolsero in una loro schiacciante(çok
kuvvetli ezici) vittoria
Romania, Bulgaria
Non molto diverso fu il corso degli eventi in Romania e in Bulgaria
Ungheria
Particolarmente(özel olarak) tenaci(inatçı) furono le resistenze opposte
dalle forze non comuniste in Ungheria, dove il Partito dei contadini
aveva ottenuto il 60% dei voti alle elezioni
Fin dal ’46, tuttavia, i comunisti, che controllavano il ministero degli
Interni, iniziarono una campagna di arresti(yakalama)e di
intimidazioni(göz dağı verme) contro i loro avversari(rakip)
Da allora il processo di sovietizzazione(sovyetleşme) del paese
accelerò(hızlandırmak), per culminare(doruğa ulaşmak) nel ’49 nelle
elezioni a lista unica
La Cecoslovacchia e il colpo di Stato del ‘48
Ancora più drammatico fu il destino della Cecoslovacchia
Dopo le elezioni si formò un governo guidato dal leader comunista
(Gottwald) che si fondava sull’alleanza fra i partiti di sinistra.
La coalizione(koailsyon) si ruppe nel ’48, quando si trattò di decidere
circa l’accettazione(kabul)degli aiuti del piano Marshall che era
osteggiata(engellemek) dai comunisti
Per imporre(emir vermek) il loro punto vista i comunisti
lanciarono(fırlatmak) una violenta campagna contro le altre forze
politiche
Sotto la minaccia di una guerra civile, il presidente della repubblica
affidò(teslim etmek) il potere a un nuovo governo
completamente(tamamen) controllato dai comunisti
Nel 1948 le elezioni si tennero col sistema della lista unica e la nuova
costituzione sanzionava(yaptırım uygulamak) la trasformazione in
democrazia popolare
L’industrializzazione(sanayiileşme) nell’Europa dell’est(doğu)
Nell’Europa dell’Est si impose(emir vermek) il modello
collettivistico(kolektivist) sovietico:
i latifondisti(toprak sahipleri) furono spazzati(süpürmek) via fin dalle
prime riforme agrarie, cui fece rapidamente(hızlıca) seguito la
collettivizzazione(merkezileşme) dell'agricoltura(tarım)
furono nazionalizzate(ulusallaşmak) le miniere(maden), le industrie
siderurgiche(demir ve çelik) e meccaniche(mekanik), le banche(banka)
e l'intero settore commerciale
furono lanciati i primi piani di sviluppo, basati sul modello sovietico
che assegnava(dağıtmak) la priorità(öncelik) all'industria pesante(ağır).
Soprattutto(özellikle) nei primi anni, la crescita produttiva fu
notevole(kayda değer) (con incrementi(artış) medi(orta) superiori al 10%
annuo)
I legami economici con l’Urss e il Comecon (1949)
Questo sviluppo fu però condizionato(şartlanmış) dalla
subordinazione(hizmet etme) delle economie dei paesi «satelliti» a
quella dello «Stato-guida»: gli obiettivi di produzione furono scelti in
modo da risultare(sonucu olmak) complementari(tamamlayıcı olarak) a
quelli dell'Urss.
I tassi(vergi) di cambio all'interno l'«area del rublo(ruble)»,
nonché(bunun yanı sıra) la quantità e i prezzi dei beni
scambiati(karıştırmak) furono rigidamente(sert bir şekilde)
regolati(düzenli), attraverso il Consiglio di mutua(karşılıklı) assistenza
economica (Comecon), fondato a Varsavia nel gennaio '49 con
l'adesione(yapışma anlaşma) di tutti i paesi del blocco orientale
Inoltre(ayrıca), le caratteristiche del modello di sviluppo
imposto(uygulanan) ai paesi dell'Europa dell'Est comportavano una forte
compressione(sıkıştırma) dei consumi e del tenore di vita della
popolazione
Tutto questo non avrebbe certo giovato(faydası olan) alla
popolarità(popülarite) dei regimi comunisti e avrebbe contribuito(bağış
yapmak) non poco a far nascere agitazioni(huzursuzluk) sociali e moti di
rivolta antisovietica (che paradossalmente(çelişkili bir şekildE) avrebbero
avuto per protagonista(baş karakter) proprio il ceto operaio cresciuto
con la collettivizzazione(kolektif tarım))
La Jugoslavia di Tito
La presa del potere da parte dei comunisti si compì(başarmak) invece
senza problemi in Jugoslavia, dove i comunisti sotto la guida di Tito,
presero da soli il potere, con l’autorità(otorite) e il prestigio
guadagnati(kazanmak) durante la Resistenza(direnç), che aveva
permesso di liberare(özgürleşmek) il territorio nazionale senza
l’appoggio(destek) dell’Armata rossa
Lo scisma(ayrılma) di Tito
La Jugoslavia fu però l’unico dei regimi dell’est europeo che riuscì a
sottrarsi(kaçırmak) all’egemonia sovietica
La rottura(ayrılık) si consumò(tüketmek) nel 1948: in seguito alle
resistenze(direnç) di Tito ai piani staliniani di «divisione del lavoro»,
all’interno del blocco orientale
L’URSS condannò(mahkum etmek) i comunisti jugoslavi
accusandoli(suçlamak) di «deviazionismo(ani dönüşçülük)» e di
collusione(dolap çevirme) con l’imperialismo.
Isolata(ayrılmış) dal mondo comunista la dirigenza(yöneticiler)
jugoslava cominciò a sperimentare(denemek) una linea
autonoma(özerk) in politica estera, basata sull’equidistanza(eşit
mesafe) fra i due blocchi
Il «modello jugoslavo»
Sul piano dell’organizzazione(organizasyon) politica il «modello
jugoslavo» non si differenziava(çeşitlenmek) da quello delle altre
democrazie popolari, basato com’era sulla ferrea(sağlam) dittatura del
Partito comunista
Sul piano economico Tito ricercò un equilibrio fra
statizzazione(kamulaştırma) ed economia di mercato: negli anni ’60
fu sviluppato un sistema basato sull’autogestione(öz yönetim) delle
imprese da parte delle direzioni aziendali(şirkete ait şirket)e dei
consigli(heyet) di fabbrica
L’esperienza jugoslava suscitò(ortaya çıkarmak) notevole interesse in
Occidente perché:
rappresentò l’unica seria dissidenza(muhalefet) all’interno del mondo
comunista
La formula della Federazione fra serbi(sırp), croati e sloveni riuscì per
molto tempo a bloccare i conflitti etnici(etnik) (che si sarebbero
drammaticamente(dramatik olarak) riproposti(tekrar açılmış) alla fine del
‘900)
Le epurazioni(temizleme)nei regimi comunisti dell’Est europeo
Lo scisma(bölünme ayrılma) jugoslavo provocò per reazione una stretta
repressiva(baskıcı) estesa(geniş çaplı) a tutto il mondo comunista
Per evitare che l’eresia(sapkınlık) di Tito trovasse nuove
adesioni(anlaşma) furono attuate massicce(sıkı sert) purghe(arınma) nei
confronti dei dirigenti comunisti sospettati(zannedilen) di
velleità(yaratıcı) autonomistiche
23.6 Gli USA e l’Europa occidentale negli anni della ricostruzione(yeniden
inşa etme)
Stati Uniti
Il problema della riconversione(yeniden çevirme)
Gli USA si ritrovarono(yeniden keşfetmek), alla fine della guerra, ad
affrontare(kapışmak)un problema non di ricostruzione (il loro territorio
non era stato toccato dalle distruzioni(yıkma) belliche(savaşsal)), ma di
riconversione
Il sistema economico americano doveva essere riorientato(yeniden
yönünü ayarlamak) a scopi di pace
La presidenza Truman
A guidare il paese in questa nuova fase fu Truman. Dotato(yetenekli) di
notevoli capacità decisionali(karar verme), concreto(somut), fiero
della(birşeyle gurur duyan) sua qualità di «uomo comune», Truman non
ebbe però né l’ampiezza(genişlik) di visione(vizyon) né il carisma del suo
predecessore(görevde önceki kişi)
Sul piano interno il suo programma, che si proponeva(önermek) di
portare avanti la politica riformista(reformcu) rooseveltiana(Rooseveltçi),
si realizzò solo in parte a causa delle resistenze del Congresso
L’esaurirsi(tüketmek)della spinta(itiş) progressista(ilerici)
La spinta progressista dell’età di Roosevelt appariva(ortaya çıkmak)
ormai esaurita(tükenmek), anche per il clima di
mobilitazione(harekete geçirme) e di contrapposizione(zıtlık) che si
accompagno(eşlik etme) alla guerra fredda
Il maccartismo(McCarthycilik)
A partire dal ’49, in coincidenza(tesadüfen) con l’esplosione(patlama)
dell’atomica sovietica, si scatenò(neden olmak) negli USA una
campagna anticomunista che prese la forma di una vera e propria
caccia(av) alle streghe(cadı) e che ebbe il suo principale(temel)
ispiratore(ilham kaynakçısı) nel senatore(senatör) repubblicano
McCarty (da cui l’espressione(deyim) «maccartismo», con cui fu
designato(görevlendirmek) il fenomeno), presidente di una
commissione(görevlendirme) parlamentare istituita per
reprimere(durdurmak) le «attività antiamericane»
Nel 1950, il congresso adottò(benimsemek) l’International Security Act
(Legge per la sicurezza interna), che costituì(oluşturmak) lo strumento
giuridico(yargısal) per epurare(işten çıkarmak) o emarginare(tek başına
bırakmak) quanti fossero sospettati(zannetmek) di
filocomunismo(komunist yanlısı) o di simpatie(sempati) di sinistra.
Gli eccessi(aşırılık) del maccartismo si protrassero(süreyi uzatmak) fino al
’55, quando le accuse(suçlama) indiscriminate(ayrım yapmayan) del
senatore(senatör) si ritorsero(yeniden bükmek) contro di lui,
costringendolo a uscire di scena
La spinta riformatrice(yeniden reformcu) in Europa occidentale
Anche nei paesi dell’Europa occidentale le tensioni(gerginlik) della
guerra fredda ebbero l’effetto di limitare(kısıtlamak) la spinta
riformatrice che si era che si era manifestata alla fine del conflitto
mondiale
Una spinta che si fondava soprattutto sulla diffusa attesa(bekleyiş) di
grandi trasformazioni(dönüşüm) sociali, quasi come
risarcimento(tazminat) per le sofferenze(acı) subite
Gran Bretagna
Il governo laburista(işçi partisi) in Gran Bretagna: il «Welfare State»
In questo senso(mana) il caso più emblematico(simgesel) fu quello
dell’Inghilterra.
Nelle elezioni del luglio 1945 Cihurchill fu inaspettatamente(beklenmedik
bir şekilde) sconfitto dai laburisti di Attlee
Il nuovo governo laburista:
nazionalizzò(ulusallaştırmak) importanti settori industriali (industrie
elettriche, carbonifere(kömür yatağı), siderurgiche(demir çelik endüstrisi)
ecc.)
gettò(fırlatmak) le basi di un Welfare State («Stato del
benessere(Zenginlik)») che aveva l’ambizione(hırs) di assistere(hizmet
etmek) il cittadino(vatandaş) «dalla culla(beşik) alla tomba»:
introdusse(giriş yapmak) il salario(maaş) minimo, il Servizio
sanitario(sağlık kuruluşu) nazionale(ulusal) (che prevedeva la
gratuità(bedava) delle prestazioni(performans) mediche),
riformò(yeniden oluşturmak) il sistema tributario(hürmetle anan) in
senso progressivo(ilerleyen), estese(geniş) il sistema di sicurezza sociale
Queste riforme, che si ispiravano a quelle realizzate in Svezia dai governi
socialdemocratici negli anni ’30, erano state proposte(önermek) in un
celebre(ünlü) rapporto elaborato(oluşturmak) nel 1942
dall’economista(ekonomici) Beveridge
Il piano Beveridge sarebbe diventato un modello per molti paesi
industrializzati(sanayiileştirilmiş) dell’Occidente
Ma la sua applicazione(uygulama) comportò notevoli sacrifici(kurban)
per la popolazione, in una Gran Bretagna economicamente(ekonomik
olarak) esaurita(tükenmiş) dallo sforzo(zorlama) bellico
Ciò favorì il ritorno(geri dönüş) al potere dei conservatori, nel 1951
Francia
Il dopoguerra in Francia
In Francia nazionalizzazioni(ulusallaşma) e programmi di sicurezza sociale
furono varati(yürürlüğe koymak) dal governo provvisorio(geçici) di De
Gaulle fra il ’44 e il ’45 e dai successivi(sonradan olan) ministeri di
coalizione fra i tre partiti di massa: il partito comunista, il partito
socialista e il movimento repubblicano popolare (di ispirazione
democratico-cristiana)
Nel ’46 un’assemblea costituente(bütünü oluşturan) elaborò(oluşturmak)
una nuova costituzione basata sul sistema parlamentare e su una legge
elettorale(seçimsel) proporzionale(orantılı) (la costituzione(birleşme)
doveva sostituire(yerine bakmak) quella approvata(denenmiş) dal regime
di Vichy)
Con la nuova costituzione nasceva la Quarta Repubblica
Il dissenso(anlaşmazlık) di De Gaulle
De Gaulle criticò(eleştirmek) la nuova costituzione perché dava
troppo spazio ai partiti (era favorevole(olumlu) a un sistema
presidenziale(başkanlıkla ilgili) con un esecutivo(hükümet) forte e a una
legge elettorale(seçimsel) maggioritaria(büyüklükte))
Per questo, pur tenendosi in disparte(diğerlerindn ayrı bir tarafa
tutmak) dalla politica attiva, favorì la nascita di un movimento da lui
ispirato (il Raggruppamento(gruplama) del popolo francese)
La Quarta Repubblica
Nel 1947 l’alleanza dei tre partiti di governo si ruppe in seguito
ai(takibinde) contrasti fra i comunisti e le altre forze della coalizione
(contrasti che riflettevano(yansıtmak) le tensioni della guerra fredda)
Da allora, estromessi(dışlanmış) i comunisti dal governo, si succedettero
numerosi governi, fondati su laboriosi(işçi partisindekiler) accordi fra
socialisti e partiti di centro, tutti caratterizzati da una notevole
instabilità(dengesizlik).
L’instabilità sarebbe stata da allora il male cronico(kronik) della Quarta
Repubblica, come lo era stato della Terza
Germania
Il dramma della Germania postbellica
Paradossalmente(çelişkili olarak) fu proprio la Germania sconfitta a
riprendersi(yeniden başlamak) più rapidamente dai traumi(travma) della
guerra
Alla fine del conflitto il paese si trovava in una situazione disastrosa(feci)
da tutti i punti di vista:
molte fra le maggiori città erano state distrutte
Le vie di comunicazione erano inservibili(kullanılamaz)
la popolazione era ridotta alla fame
l’economia era in completo(tamamen) collasso(düşüş)
dai territori perduti ad est affluirono(hazır bulunmak) milioni di
profughi(mülteci), nella zona occupata dalle potenze occidentali
Le due Germanie (1949)
Solo nel ’49 la Germania recuperò una limitata sovranità nazionale, ma
aveva contemporaneamente(aynı zamanda) perso la sua unità(birlik) ed
era stata divisa in due Stati, separati dalla «cortina(demir perde) di
ferro» e retti(erdemli) da ordinamenti(düzen) opposti
la Repubblica federale tedesca, retta da una costituzione democratico-
parlamentare e federale redatta(hazırlanmış) sotto il controllo degli
occupanti e governata dai cristiano-democratici del cancelliere(kayıt
görevlisi) Adenauer;
la Repubblica democratica tedesca, costruita sul modello delle
democrazie popolari e in pratica sottoposta(er ast) a un regime a partito
unico
La ripresa(yeniden başlama) tedesca
L’economia tedesca diede ancora una volta prova di
eccezionali(fevkalade) capacità di recupero(telafi):
mentre nella zona orientale la ripresa fu frenata(durmuş) dal peso
delle riparazioni(onarma) imposte(vergi) dall’URSS e dalla forzata
collettivizzazione(kolektif tarım) dell’apparato produttivo
la Germania Ovest fu favorita dalla stretta integrazione(tümleştirme)
nel blocco occidentale. Gli USA intendevano(ima etmek planlamak
tasarlamak) fare della repubblica federale(federal) una sorta di
vetrina(vitrin) del benessere(sağlık) «capitalistico»,
contrapposto(karşılıklı) al modello «spartano(basit)» dei paesi dell’Est.
Rinunciarono perciò(bu yüzden) alle riparazioni di guerra e
consentirono(dayanmak) alla Repubblica federale di
beneficiare(yararlanmak) degli aiuti del piano Marshall. L’economia
tedesco-occidentale riprese(yeniden başlamak) a girare a pieno ritmo
23.7 La rinascita(yeniden doğuş) del Giappone
La tutela(eğitim) americana
Come in Germania, anche in Giappone, per iniziativa degli occupanti
americani, si affermò(iddiada bulunmak), un modello di
organizzazione(organizasyon) politica e sociale di tipo liberale e
occidentale
Sottoposto(er ast) all’amministrazione(hükümet) del generale(general)
Mac Arthur, il paese si vide imporre(emir vermek) nel ’46 una nuova
costituzione redatta(hazırlanmış) da funzionari(işlevsel) americani, che
trasformava(dönüştürmek) l’autocrazia(otokrasi)
imperiale(imparatorluksal) in una monarchia(monarşi)
costituzionale(anayasada bulunan) (in questo modo
l’imperatore(imparator) Hirohito poté conservare(korumak) il
trono(taht)) e introduceva(giriş yapmak başlatmak) un sistema
parlamentare
L’azione di rinnovamento(yeniden canlandırma) imposta(vergi) dagli
USA incontrò un freno(fren duraksama) nella necessità degli stessi
occupanti di non indebolire(hafifletmek zayıflatmak güçsüzleştirmek)
troppo i ceti(sosyal sınıf) conservatori(muhafazakar), su cui essi
contavano(hesaplamak) per farne un bastione(savunma kalesi) del
«mondo capitalistico» in Asia
Lo sviluppo industriale: i fattori del miracolo giapponese
Le grandi concentrazioni(yoğunlaşma) industriali sarebbero diventate il
motore principale(temel) di una rapidissima ripresa(yeniden başlatma)
economica, favorita(katkıda bulunan) dall’assistenza(yardım etme) degli
Stati Uniti.
La quasi completa assenza(yokluk) di spese militari imposta(vergi) dal
trattato di pace, assieme a(ile birlikte) una politica economica tutta
fondata sul contenimento(muhafaza) dei consumi e sul
rilancio(tekrar fırlatma) produttivo, consentì(dayanmak) nel corso
degli anni ’50 un tasso(oran) d’investimento(yatırım)
elevatissimo(yüksek)
Il sistema della imprese(başarı), basato sulla presenza(varlık) di
pochi grandissimi complessi(bileşik) industria-finanziari(finansal)
(Honda, Mitsubishi..) e una miriade(çok büyük sayıda) di piccole e medie
imprese(başarı) si rivelò(açıklamak) particolarmente(özel olarak) adatto
a(uygun) cogliere(yakalamak anlamak) le occasioni(fırsat) di sviluppo
Merito della( takdirinde)classe imprenditoriale(girişimci) fu quello di
puntare(doğrultmak nişan almak) sui settori in crescita(gelişmekte olan)
(siderurgia(demir metalurji), cantieristica(gemi yapımı), automobile e
soprattutto l’elettronica)
Una nuova potenza economica
Tutto ciò( o şey) permise al Giappone di:
mantenere(geçindirmek) per tutto il ventennio(20 yıllık süreç) ’50-’70 un
tasso(oran) di sviluppo medio del 15% (il triplo(üç kat) di quello
dell’Occidente industrializzato(sanayiileşmiş))
invadere(işgal etmek) il mondo con i prodotti della sua industria
diventare la terza potenza economica mondiale (dopo Usa e Urss)
23.8 La rivoluzione comunista in Cina e la guerra di Corea
La Cina: una nuova potenza comunista
Un punto di svolta(önemli gelişme) fondamentale(temel) nel
confronto(kıyaslama) fra «mondo socialista» e «mondo capitalistico» si
ebbe con l’avvento(geliş) al potere dei comunisti in Cina (1949): un
evento che diede una nuova dimensione(boyut ölçü) mondiale al
confronto fra i due sistemi
La guerra cino-giapponese e il regime di Chang Kai-shek
La precaria(dengesiz) alleanza fra i comunisti di Mao e i nazionalisti di
Chang Kai-shek (che avevano stretto nel ’37), entrò in crisi con lo
scoppio(patlak verme) della guerra mondiale nel Pacifico(Pasifik)
A partire dal ’41, profittando(faydalanmak) dell’impegno(söz) giapponese
contro gli USA, il governo(hükümet) di Chang cominciò a
prepararsi(hazırlanmak) per la resa(teslim) dei conti(hesap) coi comunisti
Tutto questo però non faceva che aumentare(arttırmak) il
discredito(güvensizlik) del regime che si era ridotto(azaltmak) a
espressione(ifade tarzı) dei proprietari terrieri(toprak sahipleri), che si
mostrava incapace di(güçsüz olma kapatisesiz olmak) fare la guerra ai
giapponesi (i pochi scontri(çatışma) si risolsero in disastrose(feci)
sconfitte) e in cui la corruzione(yolsuzluk) aveva raggiunto livelli
(seviye)incredibili(inanılmaz).
Al contrario, nei territori da loro controllati, i comunisti non solo
combatterono un’efficace(etkin) guerriglia(gerilla) contro i giapponesi,
ma seppero anche rafforzare(sağlamaştırmak) i loro legami con le masse
contadine e con gli stessi ceti medi(orta sınıf)
La ripresa della guerra civile
A guerra terminata(son verilmiş) Chang Kai-shek, che sapeva di poter
contare(hesaplamak) sull’appoggio(destek) USA, lanciò(fırlatmak) contro
i comunisti una campagna militare in grande stile
In primo tempo i nazionalisti ebbero il sopravvento(rüzgar yönünde)
Ma i comunisti, nonostante(rağmen) fossero poco aiutati dall’URSS,
riuscirono a riorganizzarsi(yeniden düzenlemek) e a contrattaccare(karşı
sladırıda olmak)
Nel corso del ’48, le sorti(tür) della guerra si rovesciarono(devirmek): le
forze di Chang cominciarono a sbandarsi(yan yana yatmak) o a
disertare(terk etmek), mentre l’esercito di Mao si rafforzava anche sul
piano militare
La vittoria dei comunisti
Nel febbraio ’49, i comunisti entrarono a Pechino
Chang Kai-shek riparò nell’isola di Taiwan (Formosa), sotto la protezione
americana, da dove non cessò(kesmek) mai di sognare la
riconquista(yeniden fetih)
La Repubblica popolare cinese (1949)
Il 1°ottobre 1949 fu proclamata(duyurmak) la nascita della Repubblica
popolare cinese, subito riconosciuta(kabul etmek) dall’URSS e dalla Gran
Bretagna.
Invece(yerine) non fu riconosciuta dagli Stati Uniti, che continuarono a
considerare(üzerinde düşünmek) come legittimo(yasal) governo cinese
quello di Taiwan (che occupò, fino al 1971, il seggio(mevki) della Cina
all’Onu)
Nel febbraio ‘50 la Cina stipulò(şartları koşulları belirlemek) con l’URSS
un trattato(anlaşma) di amicizia e mutua(karşılıklı) assistenza(yardım
etme)
Il campo socialista allargava(genişletmek) così i suoi confini al più
vasto(engin) e popoloso(halksal) Stato dell’Asia
La sfida(zor iş) al mondo capitalistico diventava più ampia e più
temibile(tehditkar)
La prova più drammatica delle nuove dimensioni mondiali del confronto
fra i due blocchi si ebbe nel 1950 in Corea.
Le due Coree
In base agli accordi interalleati(müttefikler arasında) la Corea era stata
divisa in due zone, delimitate(sınırlanmış) dal trentottesimo(38 inci)
parallelo(parallel):
la Corea del nord(kuzey)era governata(yönetilmek) da un regime
comunista
La Corea del sud(güney) da un governo nazionalista
appoggiato(desteklenmiş) dagli americani
Ma entrambi gli Stati rivendicavano(hak iddia etmek) la sovranità
sull’intero territorio nazionale
L’attacco nordcoreano(kuzey kore). Gli interventi(müdahale) americano
e cinese
Nel giugno 1950 le forze nordcoreane, armate(silahlı) dai sovietici,
invasero(işgal etmek) il sud(güney)
Gli USA reagirono(tepki vermek) inviando(göndermek) in Corea un forte
contingente(asker topluluğu) di truppe (che agiva(harekete geçmek)
sotto la bandiera Onu che aveva autorizzato(onaylamak)
l’intervento(müdahale)): respinsero(reddetmek) i nordcoreani e
oltrepassarono(yanından geçmek) a loro volta il trentottesimo parallelo
A questo punto fu però la Cina a intervenire(araya girmek) in difesa
dei(savunması altında) comunisti che in poche settimane
capovolsero(ters çevirmek) la situazione penetrando(zorla giren) di
nuovo nel sud
I negoziati(anlaşmalı)
Nell’aprile ’51 Truman accettò di aprire trattative(pazarlık) con la Corea
del nord
I negoziati si conclusero nel ’53 con il ritorno alla situazione
precedente(önceki) (confine(sınır) sul 38° parallelo)
23.9 Dalla guerra fredda alla coesistenza(birlikte yaşama) pacifica
Mutamenti(değişiklik) e continuità(süreklilik)
Con la fine della presidenza(başkanlık) Truman (novembre ’52) e con la
morte di Stalin (marzo ’53) la guerra fredda perse i suoi maggiori
protagonisti
Tuttavia(rağmen) in un primo tempo il cambio(değişim) non comportò
significativa(manalı) correzioni(düzeltme) di rotta(ayrılık bozulma):
la direzione(yön) collegiale(eşit oranda sorumluluk sahibi) succeduta a
Stalin non fece alcun gesto(hareket) di apertura né allentò(gevşetmek
hafifletmek) il controllo sui paesi satelliti
negli USA la nuova amministrazione(hükümet) repubblicana guidata
dal generale Eisenhower pareva(gözükmek) accentuare(vurgulamak)
l’atteggiamento(davranış) di sfida(zor iş) globale nei confronti dell’Urss.
Gli anni ’53-’54 segnarono(işaretlemek) quindi uno dei periodi di più
acuta(keskin) tensione internazionale dall’inizio della guerra fredda
La rivolta(isyan) di Berlino est (1953)
Quando, nel 1953, gli operai di Berlino est scesero in piazza per
protestare, le truppe sovietiche repressero(durdurmak)
sanguinosamente(kanlı bir biçimde) la rivolta(isyan)
Le premesse(sebep) della coesistenza(birlikte yaşama) pacifica
Eppure(ama), proprio in quegli anni, venne maturando(olgunlaşmak)
all’interno delle due superpotenze un nuovo atteggiamento di
accettazione(kabul) reciproca(karşılıklı), che, pur(halde) non
comportando alcuna tregua(ateşkes) nel confronto ideologico(ideolojik),
costituiva almeno la premessa(sebep) per una coesistenza(birlikte
yaşama) pacifica fra i due blocchi.
Nel corso del 1955, in coincidenza(tesadüfen) col declino(red) del
maccartismo e con l’ascesa(yükseliş) di Kruscev, si ebbero da ambo(her
iki) le parti alcuni significativi gesti(hareket) di distensione(diplomasi
gerginliğin yumuşaması) (trattato(anlaşma) di Vienna, conferenza di
Ginevra)
Trattato di Vienna
I sovietici decisero di ritirare(geri çekmek) le proprie truppe di
occupazione dall’Austria in cambio(değişiminde) dell’impegno(söz)
occidentale a garantire la neutralità(nötrlük) del paese (impegno
sancito(resmen onaylanmış) con la firma del trattato di Vienna)
Conferenza di Ginevra
Nella conferenza di Ginevra, convocata(düzenlemek) per
discutere(tartışmak) il problema tedesco, non furono raggiunti
accordi, ma Eisenhower affermò(iddiada bulunmak) di non volere
rimettere(çıkarmak) in discussione(tartışmadan) l’assetto(durum)
europeo
I drammatici eventi del ’56 confermarono(doğrulamak) questa
situazione:
la crisi di Suez dell’estate vide USA e URSS unite nel contrastare(karşı
koymak) la sortita(saldırı) dell’imperialismo(emperyalizm) franco-inglese
l’intervento(müdahale) sovietico in Ungheria non provocò alcuna
reazione(tepki) militare degli occidentali.
23.10 Il 1956: la destalinizzazione(destalinizasyon) e la crisi Ungherese
L’ascesa(yükseliş) di Kruscev
In Urss la «direzione collegiale(eşit oranda sorumluluk sahibi)» che aveva
raccolto l’eredità(miras) di Stalin durò solo pochi anni
Dopo una serie di scontri(çarpışma), Kruscev si impose(emir vermek)
come leader.
Kruscev, personaggio vivace(canlı) ed estroverso(dışa dönük) (molto
diverso da Stalin), dotato(yetenekli) di una notevole carica di
comunicativa(iletişimsel yükle dolu olmak) popolaresca(halksal), si fece
promotore(destekçi) di alcune significative aperture:
sia in politica estera (trattato di Vienna e conferenza di Ginevra,
riconciliazione(uzlaşma) con i comunisti jugoslavi, scioglimento(sonuç)
del Cominform)
sia in politica interna (segnò la fine delle grandi purghe e comportò una
maggiore attenzione alle condizioni dei cittadini)
Il XX congresso del Pcus e il rapporto Kruscev
Per rendere irreversibile(tersine çevrilemez) la svolta(önemli gelişme),
Kruscev non esitò(duraksamak) a compiere(tamamlamak) la
demolizione(imha) della figura di Stalin attraverso una
sistematica(sistematik) denuncia(haber vermek) degli errori e dei
crimini(suikast) commessi(tezgahtar).
In un rapporto al XX congresso del Pcus (febbraio 1956) Krucev
pronunciò( telaffuz etmek)una durissima requisitoria(iddianame) contro
Stalin, rievocando(anımsatmak), senza reticenze(suskunluk), gli
arresti(yakalama duraksama) in massa(yoğunlukta), le
deportazioni(sürgün etme), le torture e i processi farsa(göz boyama)
Ma Kruscev non metteva in discussione la validità(geçerlilik) del modello
sovietico e della dottrina(doktrin) leninista(Leninle ilgili)
Gli errori e le deviazioni(ani dönüş) erano attribuiti(bir nedene bağlamak)
alle scelte di Stalin:
al «culto(din) della personalità(kişisellik)» che lo aveva
circondato(çevrelemek)
all’eccessivo(aşırı) potere della burocrazia
alle violazioni(ihlal) della «legalità(yasallık) socialista»
La denuncia(suçlama) ebbe effetti traumatizzanti(travmatik).
Le ripercussioni(olumsuz sonuç) nell’Europa dell’Est
Le conseguenze più esplosive(patlayıcı) della «destalinizzazione» si
ebbero nell’Europa dell’est
In questi paesi nacque l’illusione(hayal) che l’egemonia dell’URSS potesse
assumere forme più blande(sönük).
La protesta in Polonia e le riforme di Gomulka
In Polonia furono soprattutto gli operai a rendersi interpreti delle
aspirazioni di cambiamento(değişim), dando vita, nel giugno ’56, al
grande sciopero(grev) di Poznan
Lo sciopero fu stroncato(eleştirmek) con l’intervento(müdahale) di
truppe sovietiche
Ma le agitazioni(harekete geçirme) continuarono
Piuttosto(den ziyade) che affrontare(kapışmak) una difficile
repressione(bastırma) militare(askeri), i dirigenti dell’URSS preferirono
puntare(yönelmek) su un ricambio(karşılıkl) ai vertici(doruk) del partito e
del governo, favorendo l’ascesa al potere di Gomulka, liberato da poco
dal carcere(hapishane)
Gomulka promosse(terfi ettirmek)una politica di cauta(dikkatli)
liberalizzazione(özgürleştirme) e di parziale(kısmi)
riconciliazione(uzlaşma) con la Chiesa, impegnandosi(meşgul olmak) a
non mettere in discussione l’alleanza con l’Urss.
L’insurrezione(ayaklanma) in Ungheria
In Ungheria gli avvenimenti(olay) del ’56 seguirono all’inizio un corso
analogo(kıyaslanabilir şey): le proteste sfociarono(dökülmek) in una vera
e propria insurrezione
A capo del governo fu chiamato Nagy, comunista dell’ala liberale, già
espulso(kovulmuş) dal partito
Le truppe sovietiche si ritirarono(geri çekilmek)
A questo punto, però, il regime instauratosi(oluşturmak) nel paese aprì
larghi spazi alle forze antisovietiche e i comunisti persero il controllo
della situazione.
L’intervento sovietico
Nagy annunciò(duyurmak) l’uscita dell’Ungheria dal Patto di Varsavia
Il segretario(sekreter) del partito comunista Kadar invocò(çağırmak)
l’intervento sovietico: reparti dell’Armata Rossa occuparono Budapest
e stroncarono(eleştirmek) in pochi giorni l’accanita(hararetli) resistenza
delle milizie popolari.
Pochi mesi dopo Nagy fu fucilato(vurulmak), mentre Kadar assumeva la
guida del paese.
L’intervento sovietico provocò sdegno(öfke) e proteste in Occidente e
suscitò(ortaya çıkarmak) non poche crisi di coscienza(vicdan) fra i
comunisti di tutto il mondo, già colpiti(vurulan) dal trauma del rapporto
Kruscev.
Le potenze occidentali non andarono al di là della protesta formale.
Così la «rioccupazione(yeniden işgal etme)» dell’Ungheria
confermò(doğrulamak) l’immutabilità(devamlılık) dell’assetto(durum)
europeo uscito dalla seconda guerra mondiale.
23.11 L’Europa occidentale e il Mercato Comune
Il declino(düşüş) dell’Europa occidentale
I maggiori Stati dell’Europa occidentale vivevano il passaggio dalla
condizione di grandi potenze a quella di potenze di secondo
rango(rütbe), dipendenti per la loro sicurezza e il loro benessere(sağlık)
dall’alleato americano.
I governi conservatori e il declino(düşüş) della Gran Bretagna
In Gran Bretagna la smobilitazione(arıtma temizleme) dell’Impero si
attuò senza eccessivi(aşırı)traumi
Rimasti ininterrottamente(aralıksız olarak) al governo fra il ’51 e il ’64, i
conservatori non smantellarono(sökmek) l’edificio(bina) del Welfare
State costruito dai laburisti
Ma non riuscirono a impedire(vazgeçirmek engellemek) il lento
declino dell’economia britannica, in atto(eylemde) da mezzo secolo,
che si trasformasse in un prolungato(uzatılmış) ristagno(durgunluk),
tanto più allarmante(rahatsız edici) se paragonato(çelişkili olan) al
dinamismo(canlılık) economico degli altri Stati europei
Il «miracolo tedesco»
La ripresa(geri dönüş) più spettacolare(muhteşem) fu realizzata dalla
Germania federale:
il prodotto nazionale tedesco crebbe negli anni ’50 al ritmo del 6%
annuo(yıllık)
il marco divenne la più forte fra le monete europee
Nella Germania federale i governi a guida cristiano-democratica
applicarono un modello di economia sociale di mercato, che
combinava( karıştırmak)gli interventi sul terreno(dünyevi) sociale con
un’ispirazione(ilham) di fondo(arka planında) liberista e
produttivistica(üretkenci)
I fattori del miracolo
Alla base del miracolo tedesco vi erano diversi fattori: la disponibilità di
numerosa manodopera(emek) fornita dai profughi(mülteci)
(provenienti(den gelen) dai territori perduti e dalla Germania
orientale); la moderazione(sınırlama) dei sindacati(işçi sendikası); la
notevole stabilità(sabitlik) politica.
Cristiano-democratici e socialdemocratici
La stabilità politica tedesca era dovuta:
in parte alla costituzione(birleşme), che prevedeva meccanismi per
evitare frequenti(sık sık olan) crisi di governo
in parte agli interventi legislativi(kanun koyan), che misero
fuorilegge(kanun dışı) il partito comunista e i movimenti neonazisti(yeni
naziciler).
L’Unione(birleşme) cristiano-democratica mantenne(geçindirmek) la
guida del governo con Adenauer, ininterrottamente(aralıksız olarak) fino
al ’63.
Il partito socialdemocratico svolse(gerçekleştirmek) il ruolo di
opposizione(zıtlık) costituzionale(anayasada bulunan), abbandonando
l’antica base teorica marxista a favore di(lehine) una
piattaforma(açıklık) di tipo democratico-riformista(reformcu) (nel
congresso di Bad Godesberg del 1959).
• Dopo la metà degli anni ’50 la Germania federale riprendeva(yeniden
başlamak) il suo posto fra le nazioni(millet) sovrane d’Europa.
La spinta all’integrazione(tümleştirme) europea
Nazioni(millet) che avevano perduto la posizione centrale a suo
tempo occupata, vedevano svanire(yavaş yavaş kaybolmak) i vecchi
motivi di rivalità(rekabet) e crescere gli elementi di affinità(sevgi).
L’ideale di un’Europa unita nel segno della pace, della democrazia e della
Cooperazione(beraber çalışma) economica fu fatto proprio da
autorevoli(güvenilir) uomini politici: cattolici come De Gasperi, Adenauer
e il francese Schuman, socialisti come Leon Blum e il belga Spaak
La Gran Bretagna continuava a considerarsi(üzerinde düşünmek)
separata(ayırmak) dall’Europa, privilegiando(tercih etmek) i legami col
Commonwealth
La Ceca e la Ced
La prima realizzazione(gerçekleştirme) concreta(somut) si ebbe nel ’51
con la creazione(yaratma) della Comunità(topluluk) europea del carbone
e dell’acciaio(çelik) (Ceca) che aveva il compito di
coordinare(düzenlemek) produzione e prezzi in questi settori
Non si realizzò invece il progetto di una Comunità europea di
difesa(savunma) (Ced), fallita(çökmüş başarısız olmak) nel 1954 per il
voto contrario(karşıt) del Parlamento francese
Il trattato di Roma e la Comunità economica europea (1957)
Nel marzo 1957 si giunse alla firma del trattato di Roma fra i
rappresentanti(temsilci) di Francia, Italia, Germania federale, Belgio,
Olanda e Lussemburgo, che istituiva(kurmak) la Comunità economica
europea (Cee)
L’obiettivo era di creare un Mercato comune europeo (Mec), con il
graduale(derece derece olan) abbassamento(alçalma) delle tariffe
doganali, caratterizzato dalla libera circolazione(dolaşım) della forza-
lavoro e dei capitali(başkent) e dal coordinamento(düzenleme) delle
politiche industriali e agricole
Organi principali della Cee erano la Commissione(Komisyon) (col compito
di proporre(önermek) piani di intervento); il Consiglio dei ministri (cui
spettano(sorumluluğunda olmak) le decisioni(karar) finali); la Corte di
giustizia (incaricata(görevlendirilmiş) di dirimere(düzeltmek) le
controversie(anlaşmazlık) fra stati); il Parlamento europeo (con
funzioni consultive(öğüt veren))
Gli effetti del Mercato comune
Sul piano economico il Mercato comune dette un forte stimolo(dürtü)
alle economie dei paesi associati(birleştirilmiş)
Sul piano politico la spinta all’integrazione(tümleştirilmiş) trovò continui
ostacoli negli egoismi nazionali
23.12 La Francia dalla Quarta Repubblica al regime Gaullista
La crisi algerina e De Gaulle
I governi instabili(dengesiz) che si avvicendarono(birbirini izleyen) dopo
la rottura(ayrılık ayrılma) (1947) della coalizione(koalisyon) dei tre partiti
di massa (comunisti, socialisti e democratico-cristiani), si trovarono ad
affrontare(dövüşmek) il problema della smobilitazione(temizleme)
dell’impero, il cui abbandono(terk) era però osteggiato(engellenmiş) da
un forte movimento di opinione(fırsat) pubblica.
La Francia fu militarmente(askeri olarak) sconfitta in Indocina(Hindiçin) e
fu costretta a concedere(vermek) l’indipendenza a Tunisia e Marocco
Ma a scuotere(sarsmak) profondamente(derince) la Francia fu il
problema dell’Algeria, abitata da oltre(ayrıca) un milione di coloni
francesi e considerata(üzerinde düşünmek) parte del territorio
metropolitano(metropolitan)
In Algeria si sviluppò un forte movimento indipendentista: la Francia
rispose con una dura repressione(baskı)
Nel maggio ’58 giunse al culmine(zirve) la crisi legata la problema
algerino: quando si cominciò a delineare(özetlemek) l’ipotesi di una
trattativa(pazarlık) con i ribelli, i militari di stanza in Algeria minacciarono
un colpo di Stato
Nel pieno della crisi il Presidente della Repubblica chiamò il generale De
Gaulle alla guida del governo
L’Assemblea nazionale concesse(vermek) al governo i poteri
straordinari(sıradışı) per avviare(kurmak) un processo di
revisione(inceleme) costituzionale, come richiesto(gerekli) dal generale
Era la fine della Quarta Repubblica
La costituzione(birleşme) della Quinta Repubblica
La nuova costituzione, con cui nasceva la Quinta Repubblica,
lasciava intatte(bozulmamış) le strutture democratico-rappresentative,
ma introduceva elementi di rafforzamento dell’esecutivo(hükümet)
Il Presidente della Repubblica, eletto direttamente(direkt) dai cittadini,
aveva il potere di nominare(atamak) il capo del governo, che doveva
però godere(sahip olmak) anche dell’appoggio del parlamento, di
sciogliere le camere e di sottoporre(önermek) a referendum questioni
importanti.
La nuova costituzione fu approvata(kabul etmek) nel 1958 dall’80% dei
francesi
De Gaulle fu eletto Presidente della Repubblica
L’abbandono(terk) dell’Algeria
Giunto al potere sull’onda di un movimento di opinione dalla forte
impronta(hazırlıksız) nazionalista e con l’appoggio dei
fautori(yandaş)dell’Algeria francese, De Gaulle si rese conto ben presto
dell’impossibilità(imkansızlık) di schiacciare(ezmek)il movimento
indipendentista(bağımsızcı)
Deludendo(hayal kırıklığına uğramak) le aspettative(beklenti) della destra
colonialista aprì le trattative(pazarlık) con i ribelli, che si conclusero con
gli accordi di Evian (1962) con il riconoscimento(tanıma) della piena
indipendenza dell’Algeria
Vi furono proteste e accuse di tradimento(ihanet) ed anche
attentati(saldırı) terroristici da parte degli oppositori(karşıt taraflar) più
radicali(radikal)che dettero vita ad un movimento clandestino(kaçak
göçmen) armato(silahlı) (Oas)
Un referendum popolare approvava(uygun bulmak) a larghissima
maggioranza gli accordi di Evian
I coloni francesi abbandonarono in massa l’Algeria
La politica estera di De Gaulle
Risolta(çözüm) la questione algerina De Gaulle cercò di
risollevare(kurtarmak) il prestigio internazionale della Francia
Si fece promotore(destekçi) di una politica che tendeva a
svincolare(serbest bırakmak) la Francia da legami troppo stretti con
gli USA, proponendola(önermek) come guida di una futura Europa
indipendente dai due blocchi:
volle che il paese si dotasse(donatmak) di un suo potenziale atomico;
ritirò(geri çekmek) le truppe francesi dalla NATO, pur restando fedele
all’Alleanza atlantica;
contestò(tartışmak) la supremazia(egemenlik) del dollaro nell’economia
occidentale
si oppose ai progetti di integrazione(tümleştirme) politica fra i paesi della
Cee, perché non si accordavano(anlaşmak) con il suo ideale di un’Europa
egemonizzata(egemenleştirilmiş) dalla Francia
Si trattò(davranmak) di una politica per molti aspetti velleitaria(gerçekçi
olmayan), che comunque(ne olursa olsun) suscitò(ortaya çıkarmak)
vaste(engin) adesioni(anlaşma), a destra come a sinistra (servì comunque
a rafforzare il consenso(kabul) su cui poggiava(dayanmak) la Quinta
Repubblica)
CAPITOLO 24: LA DECOLONIZZAZIONE(sömürge kolonilerden çekilme) E
IL TERZO MONDO
24.1 I caratteri generali della decolonizzazione
L’Onu e il principio di autodeterminazione(özgür irade)
Nella Carta atlantica (1941) gli alleati avevano proclamato(duyurmak) il
«diritto di tutti i popoli a scegliere la forma di governo da cui
intendono(ima etmek planlamak tasarlamak) essere retti(dik erdemli)».
Il principio di autodeterminazione(özgür irade) dei popoli, che avrebbe
ispirato l'intera attività dell'Onu, si impose(emir vermek) come base di
un nuovo codice etico-politico internazionale a cui l'Europa non
poteva sottrarsi(kaçırmak), tanto più che era uscita indebolita(zayıf
güçsüz) e ridimensionata(azaltılmış) dalla guerra.
Del resto i benefici economici del colonialismo
compensavano(karşılamak)sempre meno i costi politici, militari e
finanziari del mantenimento(geçindirme) delle colonie, di fronte alla
(karşısında)crescente(gelişen) pressione(baskı) dei movimenti
indipendentisti
Nel processo di decolonizzazione(bağımsızlığını verme)possiamo
distinguere(farklı kılmak) tre fasi:
1° fase (1945-’56): Asia e maggioranza del mondo arabo
2° fase (1957-‘65): Africa Nera e Algeria
3° fase (1966-’90): Africa Meridionale (colonie ex Portogallo e paesi
dominati da minoranze bianche (Rhodesia e Sud Africa).
24.2 L’emancipazione(özgürlüğüne kavuşma) dell’Asia
Il continente asiatico(Asya kıtası) fu il primo ad affrancarsi(pullamak) dal
dominio(egemen) coloniale, precedendo(önce gelmek) l’Africa di circa
dieci anni. Il motivo di ciò, più che nell’impatto( etki çarpışma)diretto
delle vicende(olay) belliche, sta nel carattere relativamente(kıyasla) più
avanzato dell’organizzazione politica e della struttura sociale.
India
Il movimento nazionale indiano: Gandhi e il Partito del congresso
In India la crescita del movimento nazionalista si era legata:
all’affermazione(iddia ifade) del Partito del congresso, espressione(ifade)
della borghesia indiana
all’influenza(etki) politica e morale(ahlaki) di Gandhi, che iniziò una
serie di campagne di disobbedienza(itaatsizlik) civile e di
boicottaggio(boykot) delle istituzioni(kurum) inglesi
Il movimento nazionalista(cumhuriyetçi) ottenne importanti
concessioni(ödün verme), come la costituzione federale del ’35
Nel corso del conflitto(çatışma) mondiale il Partito del congresso
promosse(yükseltmek) un movimento di resistenza(direnç) non
violenta(şiddetli) alla guerra, strappando(zedelemek) agli inglesi la
promessa(söz) di concedere(vermek) all’India lo status di dominion, che
equivaleva(eşit olmak) ad una indipendenza di fatto
L’indipendenza dell’India e del Pakistan (1947)
A guerra finita la Gran Bretagna aprì i negoziati(anlaşmalı):
Gandhi si batteva(atmak) per uno Stato unitario(tek) laico dove
potessero convivere(birlikte yaşamak) indù(Hindu) e musulmani
i musulmani reclamarono(şikayet etmek) la separazione(ayrım) in due
Stati.
Dopo gravi conflitti fra le due comunità(topluluk) gli Inglesi
accordarono(anlaşmak) la separazione e nel ’47 videro la luce due stati:
Unione indiana
Pakistan, geograficamente(coğrafik olarak) diviso in due tronconi(kütük)
situati alle opposte estremità(sınır)della penisola(yarımada) indiana
La creazione(yaratma) di due Stati provocò il trasferimento(devir) da uno
Stato all’altro di milioni di persone
Il conflitto fra indù e musulmani: l’uccisione(cinayet) di Gandhi (1948)
La creazione dei due stati non impedì(vazgeçirmek) il
moltiplicarsi(çarpmak) degli scontri fra indù e musulmani
Lo stesso Gandhi fu vittima di quel clima: giudicato troppo
arrendevole(kolay pes eden kişi) fu assassinato(suikast yapmak) da un
estremista indù(aşırı hinduist)nel gennaio del ’48
Fra India e Pakistan scoppiarono(patlak vermek) due guerre (1948 e
1965) per il controllo della regione del Kashmir, musulmano ma
assegnato(bölüştürmek) all’India
I problemi dell’India indipendente
Il primo ministro Nehru rimase dal 1947 fino alla sua morte (1964) alla
guida di un paese che si era guadagnato(kazanmak) un notevole
prestigio(prestij) internazionale (diventando uno dei
portabandiera(sancaktar) del «non allineamento(sıralama)»), ma era
gravato(sıkıntı vermek) da immensi(çok büyük) problemi interni:
la povertà(kıtlık fakirlik) cronica
l’eccezionale(fevkalade) sovraccarico(fazla yük)
demografico(demografik);
le tensioni fra i diversi gruppi etnici e religiosi;
la permanenza(kalıcılık) di abiti mentali arcaici(eski) e di divisioni legate
al vecchio sistema delle caste(kast)
Malgrado(rağmen) alcuni aspetti autoritari e personalistici(kişisel) del
potere esercitato(kullanılmış) prima da Nehru e poi da sua figlia Indira
Gandhi, le istituzioni(kurum) democratico-parlamentari
ressero(hükmetmek) complessivamente(genelde) al confronto coi
problemi del paese.
Il Sud-Est(güney-doğu) asiatico
Nel Sud-Est asiatico, il processo di emancipazione(özgürleşme) e gli
sviluppi successivi furono condizionati dal confronto tra:
le forze nazionaliste (conservatrici o progressiste(ilerici))
i movimenti comunisti, che avevano, come in Cina, la loro base principale
nelle campagne
Prevalgono(ağır basmak) le forze nazionaliste in:
Birmania (1948)
Malesia (1957)
Indonesia (1949)
Filippine (1946), cui gli Stati Uniti concessero(vermek) l'indipendenza
conservando tuttavia ampi privilegi(ayrıcalık) economici e basi militari
Una netta prevalenza(üstünlük) dei comunisti si ebbe invece negli
Stati sorti dalla dissoluzione(ayrışma) dell'impero francese in Indocina
La lotta di liberazione in Vietnam
Nel Vietnam i comunisti sotto la guida del loro leader Ho Chi-minh,
avevano assunto un ruolo preminente(dikkate değer) nella lotta per
l’indipendenza
A guerra finita, nel 1945, Ho Chi-minh proclamò(duyurmak) ad Hanoi la
Repubblica democratica del Vietnam
Ma i francesi non riconobbero il nuovo Stato e rioccuparono(yeniden
işgal etmek) la parte meridionale(güney) del paese
Cominciò una lunga e aspra(katı) guerra fra gli occupanti francesi e le
forze del Vietminh che, sotto la guida del generale Giap, riuscirono a
logorare(yormak) gli avversari(rakip) con un impiego(uygulama)
magistrale(buyurucu) della strategia della guerriglia(gerilla).
La sconfitta dei francesi a Dien Bien Phu e gli accordi di Ginevra (1954)
La guerra si concluse solo nel maggio 1954 quando la piazzaforte(kale) di
Dien Bien Phu, dove era concentrato il grosso delle forze francesi, fu
costretta a capitolare(pes etmek) dopo tre mesi di assedio(kuşatma)
Gli accordi di Ginevra del luglio dello stesso anno sanzionarono(yaptırım
uygulamak):
il ritiro dei francesi da tutta la penisola indocinese (dunque(dolayısıyla)
anche dal Laos e dalla Cambogia)
la divisione(bölünme) provvisoria(geçici) del Vietnam in due Stati (uno
comunista al Nord e l’altro filo(sıra)-occidentale al Sud)
In realtà, come era già accaduto in Corea, la crisi indocinese si
inseriva(yerleştirmek) nel contrasto(zıt) Est-Ovest(batı) e portava i
germi(başlangıç) di un conflitto di più ampie proporzioni(orantılı)
24.3 Il Medio Oriente e la nascita di Israele
Integralismo(bütünlük) islamico e nazionalismo laico
Il Medio Oriente aveva visto già dai primi decenni(10 senelik süreç) del
secolo svilupparsi una movimento nazionalista arabo che era
rivolto(dikkatini çekmek):
inizialmente(başlangıçta)contro la dominazione(hakimiyet) ottomana
successivamente(daha sonra) contro le potenze europee
In questo movimento confluivano(birleşmek) due componenti(unsur):
una tradizionalista(gelenekselci), fautrice(yandaş) di una
«reislamizzazione(yeniden islamlaşma)» della società
mediante(yoluyla) l’applicazione(uygulama) integrale(tüm) dei
precetti(kural) coranici(kuransal)(da qui il nome di
«integralismo(bütünlük) islamico»);
una laica e nazionalista, più attenta alle esigenze(ihtiyaç)di
modernizzazione(modernleşme) economica
Il nazionalismo laico finì con il prevalere(ağır basmak) (sostenuto dai
militari e dalla borghesia), ma la tendenza(eğilim) tradizionalista
comunque(ne olursa olsun) rimase molto forte
L’indipendenza dei paesi mediorientali(Orta Doğu)
Anche in Medio Oriente la seconda guerra mondiale
accelerò(hızlandırmak)a il processo di emancipazione(özgürleşme):
la Gran Bretagna riconobbe l’indipendenza della Transgiordania(Mavera-i
Ürdün Emirliği) (1946)
la Francia ritirò(geri çekmek) le truppe dalla Siria e dal Libano (1946)
Nel 1945 si costituì(oluşturmak) la Lega(bağ) degli stati arabi
(riuniva(yeniden birleşmek) tutti gli Stati arabi indipendenti) con scopi di
cooperazione(işbirliği) politica ed economica e con ambizioni(hırs) di
integrazione(tümleştirme) federalista(federalist), che sarebbero però
rimaste sulla carta .
La questione palestinese(Filistinli) e l’immigrazione(göçme)
ebraica(Yahudisel)
Restava da sciogliere(dağılmak çözülmek) il nodo(düğüm) della
Palestina(Filistin) che nel 1939 la Gran Bretagna si era
impegnata(sorumluluk yüklemek) a rendere indipendente entro dieci
anni, ma che era ancora contesa(tartışma) fra arabi e ebrei
Negli anni della guerra, la pressione(basınç) del movimento
sionista(siyonist) per la creazione(yaratma) di uno Stato ebraico si fece
sempre più forte, alimentata(beslenmek) dall’immigrazione degli ebrei
europei che fuggivano(kaçmak) dal terrore nazista
La causa sionista:
trovò un potente(güç) alleato negli USA, dove la comunità(topluluk)
ebraica era numerosa e potente
fu ostacolata(engellenmek) dalle autorità(otorite) inglesi,
preoccupate(endişelenmiş) di inimicarsi(düşman etmek) i vicini stati
arabi, che si muovevano ancora nell’ambito del sistema di alleanze
britannico
Il ritiro(geri çekme) degli inglesi
Le organizzazioni militari ebraiche in Palestina passarono alla lotta
armata(silahlı) non solo contro gli arabi ma anche contro gli inglesi.
Trovatasi di fronte(karşısında) a una situazione incontrollabile(kontrol
edilemez) e constatata(farketmek)l’impossibilità(imkansızlık) di
formare(oluşturmak) uno Stato binazionale(çift millet), la Gran Bretagna
si tirò(çekmek) fuori dal conflitto: nel ’47 annunciò(duyurmak) che
avrebbe ritirato(geri çekmek) le sue truppe dalla Palestina e
rimise(çıkarmak) alle Nazioni Unite il compito di trovare una
soluzione(çözüm).
L’Onu approvò(uygun bulmak) un piano di spartizione(bölüştürme) in
due Stati, che venne però rifiutato dagli arabi.
La prima guerra arabo-israeliana
Nel maggio ’48, all’atto(eylem) della partenza degli inglesi, gli ebrei
proclamarono(duyurmak) la nascita dello Stato d’Israele.
Gli stati della Lega araba reagirono subito attaccandolo
militarmente(askeri olarak).
La prima guerra arabo-israeliana (maggio ’48 – gennaio ’49) si risolse
però con la sconfitta delle forze arabe
Lo Stato di Israele
Stato moderno, ispirato ai modelli delle democrazie occidentali,
dotato(donatmak) di strutture sociali e civili molto avanzate, Israele
dimostrò fin dai primi anni una forza inaspettata(beklenmedik)
rispetto alle sue piccole dimensioni, una forza che gli derivava
dalle risorse provenienti(den gelen) dall’estero (le comunità ebraiche
europee e soprattutto americane)
dalla preparazione(hazırlık) e dall’intraprendenza(cesaret) dei suoi
dirigenti(yönetici)
dalla forte motivazione(motivasyon) patriottica(vatansever) dei suoi
cittadini.
Il dramma palestinese
Con la guerra del '48, lo Stato ebraico si ingrandì(büyütmek)rispetto al
piano di spartizione(bölüştürme) dell'Onu, occupando(işgal etmek) anche
la parte occidentale di Gerusalemme
La Transgiordania, che mutò(şekil değiştirmek) il suo nome in quello
di Giordania, incamerò(el koymak) i territori occupati dalle sue truppe
durante il conflitto sottraendoli(kaçırmak) all'ipotizzato(varsayılan) Stato
arabo di Palestina
Quest’ultimo non vide la luce: un milione di profughi arabi abbandonò i
territori occupati da Israele e ripararono nei paesi vicini, per lo più in
Giordania
Cominciò così il dramma palestinese, sul quale si sarebbe allora
incentrato(odaklanmak) il conflitto arabo-israeliano
24.4 La rivoluzione nasseriana(Nasırcı) in Egitto e la crisi di Suez
All’inizio degli anni ’50, il nazionalismo(milletçilik) arabo trovò il suo
centro e la sua guida indiscussa(tartışmasız) nell’Egitto.
Egitto
La monarchia egiziana
In Egitto, formalmente(resmi olarak) indipendente dal ’22, la spinta
nazionalista sembrava essersi esaurita(tükenmiş)negli anni ’30 in un
compromesso(anlaşma) con gli inglesi che:
avevano rinunciato(vazgeçmek) al controllo sulla politica estera e sulla
difesa,
ma avevano mantenuto(geçindirmek) la loro presenza(mevcudiyet)
militare nella zona del canale di Suez.
Di fatto(aslen), la monarchia egiziana restava legata(bağlı) alla Gran
Bretagna e teneva in piedi un sistema di governo sempre più
corrotto(sahtekar) e inefficiente(etkisiz)
La rivoluzione nasseriana
Nel luglio 1952, un Comitato di ufficiali(resmi), di cui faceva parte Nasser,
assunse il potere rovesciando(devirmek) la monarchia
Nel 1954 Nasser rimase arbitro(hakem) della situazione, dopo aver
emarginato(tek başına bırakmak) gli altri capi militari:
attuò una serie di riforme in senso socialista
tentò(denemek) di promuovere(terfi ettirmek) un processo di
industrializzazione(sanayiileşme)
In politica estera, Nasser si mosse con decisione per affrancare(pullamak)
il paese da ogni condizionamento(şartlandırma) da parte delle potenze
ex coloniali:
rivelò(açıklamak) subito l’ambizione(hırs) di assumere la guida dei paesi
arabi nella lotta contro Israele
ottenne lo sgombero(boşaltma) delle truppe inglesi dalla zona del Canale
di Suez
stipulò(şartları koşulları belirlemek) accordi con l’URSS per aiuti
economici e militari.
La guerra di Suez (1956)
Come reazione alla politica filo-sovietica di Nasser, gli USA
bloccarono(engellemek) nel ’56 il finanziamento(finansman) da parte
della banca mondiale alla grande diga(baraj) di Assuan
Nasser rispose(cevap vermek) nazionalizzando(ulusallaşmak) la
Compagnia(şirket) del Canale di Suez, dove francesi e inglesi
conservavano(muhafaza etmek) forti interessi
Si aprì a questo punto una crisi internazionale di vasta(geniş) portata
Nell’ottobre 1956, d’intesa(anlaşma) coi governi di Londra e Parigi,
Israele attaccò l’Egitto e lo sconfisse, penetrando(zorla girmek) nella
penisola(yarımada) del Sinai, mentre truppe francesi e inglesi
occupavano la zona del Canale
A far fallire(batmak) questo tentativo(teşebbüs) fu
l’atteggiamento(davranış) delle due superpotenze(üstün güç):
Gli USA condannarono(mahkum etmek) apertamente(açıkça)
l’impresa(başarı);
l’URSS inviò(göndermek) addirittura(bile) un ultimatum(ultimatom) a
Francia, Gran Bretagna e Israele.
Francia e Inghilterra dovettero cedere(vazgeçmek), abbandonando la
zona del canale di Suez e Israele si ritirò(geri çekmek) dal Sinai.
La diffusione(yayılma) del nasserismo in Medio Oriente
L'effetto più immediato della crisi di Suez fu quello di
rafforzare(sağlamlaştırmak) la posizione dell'Egitto e soprattutto il
prestigio(prestij) personale di Nasser.
Rilanciando(tekrar fırlatmak) con contenuti(içerik) più moderni la causa
del panarabismo(pan arabizm) (ossia(ve ya) dell’unità(birlik) fra tutti i
popoli arabi), il leader egiziano(Mısırlı) acquistò(ele geçirmek)
un'immensa(çok büyük) popolarità(popülerlik) presso le masse popolari
e la borghesia intellettuale di tutto il mondo islamico e diede all'Egitto
una posizione di preminenza(üstünlük) fra i paesi in via di sviluppo
L'impatto(etki) del nasserismo sugli equilibri(denge) politici del
mediorientale(Orta Doğuya ait) fu in effetti dirompente(çığır açan):
in Siria (nel '54) si affermò un regime militare di ispirazione panaraba
che, nel '58 accettò la fusione(birleşim) con l'Egitto, nell'ambito(çevre)
della Repubblica araba unita sotto la presidenza(mevcudiyet) di Nasser
(ma la fusione fu di breve durata perché annullata(iptal edilen) nel ’61)
in Iraq (nel '58) militari nazionalisti presero il potere,
rovesciando(dökmek) la monarchia
mentre analoghi(komşu) tentativi(teşebbüs) fallirono(başarısız olmak) in
Libano e in Giordania per l'intervento rispettivamente(sırasıyla) di Stati
Uniti e Gran Bretagna
Il sogno dell’unità araba
Ma nei fatti i sogni di unità panaraba si scontrarono(çarpışmak) ben
presto con la realtà delle gelosie(kıskançlık) nazionali e delle divisioni
ideologiche(ideolojik)
Tuttavia(rağmen) il richiamo(geri çağırma) del panarabismo nella
versione nasseriana rimase molto forte.
Libia
Il regime di Ghedddafi in Libia (1969)
Di ispirazione nasseriana, anche se con connotati(akla getirmek)
particolari di ortodossia(Ortodoks) islamica, fu la rivoluzione che, nel
1969, depose(görevden almak) la monarchia in Libia e portò al potere i
militari guidati dal giovane colonnello(Albay) Gheddafi
Il regime di Gheddafi fra i suoi primi atti:
nazionalizzò(milletleştirmek ulusallaştırmak) le compagnie(şirket)
petrolifere(benzin) straniere
espulse(sınırdışı etmek) la numerosa comunità(topluluk) italiana ancora
residente(oturan) nel paese
In seguito(takiben) si sarebbe caratterizzato(simgelemek)
per il tentativo(teşebbüs) di realizzare(gerçekleştirmek) un'inedita(daha
önce görülmemiş) forma di «socialismo islamico»
per il dinamismo(canlılık) a tratti avventuroso(maceracı) della sua politica
estera: una politica che lo avrebbe portato ad appoggiare(desteklemek)
la causa di tutti i movimenti di guerriglia «anti-imperialisti» e a
inserirsi(yerleştirmek) nei conflitti interni di vari paesi africani, creando
uno stato di permanente(kalıcı) tensione(gerginlik) con i regimi arabi
moderati e soprattutto con gli Stati Uniti
24.5 L’indipendenza dei paesi del Maghreb
Agli inizi degli anni ’50 il nazionalismo(milliyetçilik) arabo nel Maghreb
(Marocco, Tunisia e Algeria) si scontra(çarpışmak) con la
dominazione(hakimiyet)coloniale francese.
La lotta per l’indipendenza in Marocco e Tunisia (1956)
In Marocco e in Tunisia dopo aver cercato di reprimere(durdurmak)
l’agitazione(huzursuzluk) indipendentista alternando(birbirini izlemek) la
repressione(engelleme) militare con le proposte(teklif) di
parziale(kısmi) autogoverno(özerklik), i francesi furono costretti a
concedere(vermek), nel 1956, la piena indipendenza a entrambi i
paesi.
Marocco e Tunisia avrebbero in seguito mantenuto una posizione
moderata e filo(donanma)-occidentale in politica estera.
La resistenza(direnç) dei francesi in Algeria
Più drammatica fu la lotta di liberazione(özgürleşme) in Algeria, dove la
presenza(mevcudiyet) di oltre(ayrıca) un milione di francesi rendeva
particolarmente(özel olarak) rigida(sert) la posizione dei governi e della
stessa opinione(fikir) pubblica in Francia
Il Fronte(cephe) di liberazione(serbestleşme) nazionale (Fln)
Con l’inizio degli anni ’50, dopo il successo della rivoluzione
nasseriana, il movimento nazionalista algerino si
radicalizzò(kutuplaştırmak) e si affermò(iddiada bulunmak) il Fronte di
liberazione(özgürleşme) nazionale: un’organizzazione(organizasyon)
clandestina(kaçak göçmen) votata(oylanmış) alla causa della piena
indipendenza.
La battaglia(savaş) di Algeri e la repressione(baskı) militare
Lo scontro(çatışma çarpışma) culminò(en yüksek noktaya varmak), nel
’57, con la battaglia di Algeri, che durò quasi 9 mesi. I francesi
riuscirono a piegare(katlamak) l’insurrezione(isyan) con un
massiccio(sıkı) invio(gönderme) di reparti(bölüm) speciali(özel)
Nel maggio 1958 i coloni più oltranzisti(aşırılık), con l’appoggio(destek) di
elementi dell’esercito, costituirono(oluşturmak) ad Algeri un
Comitato(komite) di salute pubblica.
Questa iniziativa(başlangıç), che sembrava preludere(giriş yapmak) ad un
colpo di stato militare in Francia, mise definitivamente(kesin olarak) in
crisi la Quarta Repubblica e spianò(saçmak) la strada al ritorno(geri
dönüş) al potere di De Gaulle
De Gaulle e l’Algeria
Il generale De Gaulle capì che la causa dell’«Algeria francese» era ormai
perduta e agì(harekete geçmek) con determinazione(azim) per far uscire
il paese da una guerra sempre più impopolare(popüler olmayan):
- stabilì(sabitlemek) i primi contatti(temas) con l’FLN,
stroncò(eleştirmek) un tentato(teşebbüs edilen) colpo di stato militare
ad Algeri
reagì(tepki vermek) con durezza(sertlik) alla campagna terroristica
condotta(davranış) in Francia dagli oltranzisti di destra dell’Oas
Gli accordi di Evian e l’indipendenza algerina (1962)
Nel marzo 1962 il governo francese e il governo rivoluzionario
provvisorio(geçici) si accordarono(anlaşmak) ad Evian su un progetto di
indipendenza da sottoporre(önermek) tramite(vasıtasıyla) referendum al
giudizio(karar) della popolazione algerina
L’esito(sonuç) del referendum fu largamente(genişçene)
favorevole(olumlu)all’indipendenza.
24.6 L’emancipazione(özgürleşme) dell’Africa nera
Nell'Africa a sud del Sahara, il processo di
decolonizzazione(bağımsızlığını verme) fu più tardivo(gecikmiş) rispetto a
quello della regione mediterranea(akdeniz bölgesi), ma, una volta
innestato(aşılanmış), fu anche più rapido e meno conflittuale(çelişkili)
Alla fine degli anni '50, le potenze europee avevano rinunciato(vazgeçmek) a
contrastare(karşılık vermek) quel processo, che appariva(rol almak) ormai
inarrestabile(durdurulmaz), soprattutto dopo la vittoriosa(zaferli)
conclusione(final) delle lotte per l'indipendenza in Asia, in Medio Oriente e
nel Maghreb, e si erano anzi(aksine)risolte( çözülmüş)ad assecondarlo(razı
olmak)
La decolonizzazione nell’Africa subsahariana(Sahra Altı Afrika)
La grande stagione(mevsim) dell'emancipazione(özgürleşme) africana si aprì:
con l'indipendenza del Ghana (1957), nei territori britannici
con l'indipendenza della Guinea (1958), nei territori francesi.
Il 1960: «l’anno dell’Africa»
Nel 1960, in quello che fu chiamato «l'anno dell'Africa», ottennero
l'indipendenza ben diciassette(17) nuovi Stati
Complessivamente(genelde), il processo ebbe carattere pacifico e spesso
fu pilotato(pilotluk yapmak) dalle stesse potenze europee, che riuscirono
così a mantenere con le ex colonie importanti legami economici e culturali.
La resistenza(direnç) dei coloni bianchi: il Kenya e la Rhodesia(Rodezya)
Il cammino(yürüyüş) verso l’indipendenza fu però più lento e
travagliato(sorunlu) dove più consistente(oldukça büyük) era la presenza dei
coloni bianchi.
Il Kenya prima di raggiungere l'indipendenza nel 1963, fu insanguinato(kan
bulaştırmak) dalla feroce(vahşi) campagna terroristica condotta(davranış)
dalla setta dei Mau-Mau e da un altrettanto(yine) spietata(duygusuz)
repressione(baskı) da parte degli inglesi.
Nella Rhodesia la minoranza bianca, per difendere le sue posizioni, non
esitò(tereddüt etmek) a rompere(yarmak) con la Gran Bretagna: nel 1965 il
governo segregazionista(ayrımcı) della Rhodesia proclamò(duyurmak)
unilateralmente(tek taraflı olarak) l'indipendenza e l’uscita(çıkış) dal
Commonwealth. Solo nel 1980, dopo quindici anni di lotte, il paese fu
restituito(geri vermek) alla maggioranza indigena(yerli) ( prese il nome di
Zimbabwe)
Il regime di «apartheid(ırk ayrımı)» in Sud(güney) Africa
Ultima roccaforte(kale) del potere bianco nel continente(kıta) rimase
l’Unione(birlik) Sudafricana(Güney Afrikalı), dove, negli anni '50 e '60, fu
addirittura(bile) inasprito(nefret ettiren) il regime di apartheid (cioè di
separazione(ayrım) e di discriminazione(ayrımcılık) nella residenze(konut)
lavoro e nella vita di tutti i giorni) ai danni(zarar) della maggioranza neri
popolazione
Né la condanna della comunità internazionale né le ricorrenti(tekrarlanan)
rivolte(isyan) della gente di colore riuscirono a intaccare(değerini düşürmek)
il monopolio(tekel) politico della minoranza bianca: circa 5 milioni di persone
fra anglofoni(ana dili ingilizce olan) e boeri(Hollandalı çiftçiler)
(discendenti(inen)dei primi coloni(koloni) olandesi), contro oltre 20 milioni di
neri.
La soluzione(çözüm) pacifica(pasifik) del contrasto(zıt)era resa(yapmak)
problematica(problemli):
dall'entità(varlık) della posta(posta) in gioco (il Sud Africa(Güney Afrika)
è uno dei massimi(başlıca) produttori(üretken) mondiali(dünyevi) di
materie prime «strategiche» come l'uranio(uranyum), oltre che di oro e di
diamanti),
dai contrasti(zıtlık) politici e tribali(kabilesel) in seno alla(yanında)
maggioranza nera
dalla consistenza(sabitlik) della comunità(topluluk) bianca, soprattutto di
quella boera, presente da tre secoli nel paese e dunque(dolayısıyla) portata a
considerarlo(derinlemesine düşünmek) come la propria vera patria(vatan)
Il dramma del Congo (1960)
Un caso di decolonizzazione(bağımsızlığını verme) particolarmente(özenle)
drammatica e cruenta(kanlı) fu quello del Congo, lasciato dalla
dominazione(hakimiyet) belga in condizioni di spaventosa(göz korkutucu)
arretratezza(gerilik)
L'indipendenza, concessa(caiz) nel 1960 senza alcuna
preparazione(hazırlık) politica e istituzionale(kurumsal), si
accompagnò(eşlik etmek) a una sanguinosa(kanlı) guerra civile e al
tentativo(teşebbüs) di secessione(resmi çekilme) della ricca provincia(eyalet)
mineraria(madeni) del Katanga
L'unità del paese, dove si affermò(iddiada bulunmak) un regime militare, fu
faticosamente(sıkıcı bir şekilde) ristabilita(sağlığına kavuşturmak) solo con
l'intervento di truppe delle Nazioni Unite
I conflitti interni
Sia pure(saf) in forma estrema, il conflitto nel Congo fu
emblematico(simgesel) delle contraddizioni(tutarsızlık) e dei contrasti (etnici,
tribali, politici e religiosi) che attraversarono(arasından geçmek) l'Africa
all'indomani(yarın) di una decolonizzazione(bağımsızlığını verme) rapida e
apparentemente(görünümlü) indolore(acısız).
La fragilità(zayıflık) delle istituzioni(kurum) statali(devlet)
Questi conflitti misero in drammatica evidenza(kanıt) l'intrinseca(doğasında
olna) fragilità degli Stati africani e delle loro istituzioni. Per ottenere
l'indipendenza, i leader nazionalisti avevano finito con l'accettare le
frontiere(sınır) e gli stessi apparati(düzenek) amministrativi(idari)
ereditati(miras kalan) dall'epoca(dönem) coloniale.
Rispetto alla frammentazione(parçalara ayırmak) delle società tradizionali
africane, l'organizzazione(organizasyon) statale appariva(gözükmek) come un
principio di aggregazione(birleşme) più avanzato e consentì(dayanmak) in
effetti un significativo(manalı) ridimensionamento(şirketlerin iş faaliyetlerinin
azalması) del potere dei capi-tribù(kabile).
D'altro canto(başka bölümden) era inevitabile(beklenen) che il
tentativo(teşebbüs) di imporre(emir vermek) strutture da Stato-nazione a
popolazioni eterogenee(heterojen) per etnia(etnik grup) e religione, lingua e
tradizioni incontrasse(karşılaşmak) difficoltà(zorluk) formidabili(harika).
I regimi militari
Allo stesso modo, il ricalco(şeffaf kağıt üzerine çıkarılan kopya) delle
istituzioni(kurum) democratico-parlamentari europee, tentato(teşebbüs
etmek) soprattutto nelle ex colonie inglesi, non poteva essere che di breve
durata
Nella maggioranza dei casi, infatti, nel giro di pochi anni questi
istituti(kurmak) lasciarono il posto(yer) a regimi militari di tipo
autoritario(otoriter) o decisamente(kesinlikle)dispotico(otoriter)
Il neocolonialismo(yeni kolonizmcilik)
All'instabilità(dengesizlik) politica si aggiungeva(varmak) una condizione di
grave debolezza(zayıflık) economica, che rischiava(riske atmak)di provocare
una rinnovata(yenilenmiş) dipendenza(bağımlılık)dai paesi
industrializzati(sanayiileşmek), attraverso aiuti economici non sempre
disinteressati(yansız) e rapporti commerciali(ticari) fortemente(güçlücene)
squilibrati(dengesiz)
La via socialista
Contro queste forme di neocolonialismo si fecero più forti, a partire dalla
metà degli anni ’60, le spinte a una decolonizzazione più radicale(radikal),
ispirata(ilham almak) al socialismo marxista e appoggiata dall'Unione
Sovietica.
A questo indirizzo si ispirarono(ilham almak) l’Etiopia e soprattutto l'Angola e
il Mozambico, giunti all'indipendenza nel 1975, dopo una lunga lotta
contro il dominio(hakimiyet) portoghese, e protagonisti di quella che è
stata chiamata la «seconda decolonizzazione» africana.
24.7 Il Terzo Mondo, il «non allineamento(sıralama)» e il
sottosviluppo(gelişim altında)
Un’eredità(miras) comune
I paesi di nuova indipendenza si affacciarono(dışarıya bakmak) sulla scena
internazionale con la convinzione(fikir) di:
condividere(paylaşmak) un'eredità comune, quella della lotta di
liberazione(özgürleşme) dal colonialismo(kolonicilik)
essere portatori(taşıyıcı)di comuni interessi e aspirazioni(arzulanan şey), al di
là(öbür taraftan) delle differenze fra i diversi regimi politici
Il non allineamento(sıralama)
In un mondo caratterizzato(simgeleyen) dalla competizione(yarışma) fra Est e
Ovest, questi paesi avvertirono(ikaz etmek)la necessità di
garantirsi(garantilemek) dalle tendenze(eğilim) egemoniche(egemenlik) delle
superpotenze(üstün güç): la parola d'ordine diventò(olmak) così quella del
«non allineamento(sıralama)» rispetto ai grandi blocchi militari e
ideologici(ideolojik).
Per impulso(dürtü) soprattutto dell'India di Nehru, dell'Egitto di Nasser e
della Jugoslavia di Tito, questa parola d'ordine divenne la principale(temel)
piattaforma(açıklık) politica comune di quello che veniva emergendo(ortaya
çıkmak) come un Terzo Mondo, distinto(farklı kılan) sia dall'Occidente(batı)
capitalistico sia dall'Est(doğu) comunista
La conferenza di Bandung (1955)
La consacrazione(kabul töreni) ufficiale(resmi) di questa linea si ebbe nel
1955, con la conferenza afroasiatica(Afrika Asyalı) di Bandung, in Indonesia,
che segnò(işaretlemek) l'atto(eylem) di nascita(doğuş) del
movimento(hareket) dei non allineati(hizalanmış).
Il terzomondismo(3.Dünyacılık)
Nacque allora, e si diffuse largamente(genişçe) anche nella sinistra
occidentale(batı), il cosiddetto terzomondismo: ossia(ya da) la
tendenza(eğilim)a individuare(bireyselleştirmek) nei paesi di nuova
indipendenza il principale fattore(temel faktör) di mutamento(değişiklik) e di
rinnovamento(yeniden canlandırma) a livello mondiale.
Le divisioni fra i non allineati(hizalanmış)
Il movimento dei non allineati andò ingrossando(genişlemek)
progressivamente(derece derece) le sue file(sıra) e al tempo stesso
accentuando(vurgulamak) la sua eterogeneità(Heterojenlik):
accanto a(yanında) Stati di osservanza(uyma) filo(donanma)-occidentale
figuravano(dahil etmek) Stati strettamente(sıkıca) legati all'Urss, come Cuba
e il Vietnam del Nord
Il contrasto(zıt) fra Est ed Ovest condizionò(şartlamak şartlanmak)
largamente(genişçe) le vicende(olay) del movimento(hareket).
Il movimento dei non allineati comunque(ne olursa olsun) impresse(basılmış)
una nuova fisionomia(fizyonomi) alla comunità(topluluk) internazionale,
rendendola non più riducibile(indirilebilir) alla contrapposizione(kontrast zıt)
Est-Ovest.
Povertà(fakirlik)e sottosviluppo(gelişim altında)
Se il non allineamento(sıralama) apparve(gibi görünmek) fin dagli anni '50 il
comune denominare(çağırmak) politico del Terzo Mondo, il sottosviluppo ne
rappresentò la dimensione economica
Quello di «sottosviluppo» è un concetto(kavram) che va oltre la
nozione(görüş) tradizionale(geleneksel) di povertà: indica(işaret etmek) un
ritardo(gecikme) rispetto allo sviluppo economico dei paesi di più antica
industrializzazione(sanayiileşme)
I caratteri del sottosviluppo
La categoria del «sottosviluppo» abbracciò(sarılmak) realtà economiche e
sociali diverse. Al di là(öbür taraftan)delle differenze(fark),
emergevano(ortaya çıkmak)alcune caratteristiche(karakteristik özellik)
comuni a quasi tutti i paesi di nuova indipendenza:
la carenza(eksiklik) di strutture industriali(sanayiisel)
l'arretratezza(gerilik) dell'agricoltura;
la drammatica sproporzione(oransızlık) fra le risorse disponibili(mevcut) e
una popolazione(popülasyon) in continuo(sürekli),
inarrestabile(durdurulmaz) aumento(artış)
La polemica(polemik) contro l’Occidente
La maggior parte dei paesi del Terzo Mondo assunse un
atteggiamento(davranış) «rivendicazionista(talepkar)» nei confronti
dell’Occidente sviluppato, accusato di aver costruito il suo benessere(sağlık)
sullo sfruttamento(sömürme kullanma) coloniale, e poi su quello «
neocoloniale(yeni kolonisel)», e dunque chiamato a dividere(bölmek) questo
benessere con i paesi più poveri
24.8 Instabilità(dengesizlik) politica in America Latina
L’egemonia degli Stati Uniti
Nei paesi dell'America Latina l’indipendenza politica era da tempo
consolidata(güçlendirilmiş)
Alla fine della seconda guerra mondiale i problemi derivavano(den
gelmek) da uno sviluppo socio-economico che era già in parte
avviato(kurulmuş), ma scontava(hapis yatmak) ancora il peso(ağırlık) di una
diffusa(yaygın) arretratezza(gerilik) e di una dipendenza dagli Stati Uniti.
L'influenza degli Usa giocò in modo diverso a seconda delle realtà
locali(yerel) e degli interessi economici coinvolti(dikkat çeken):
in alcuni casi i capitali Usa concorsero(katmak) alla crescita(gelişim)
industriale(sanayiisel)(come in Messico)
in altri casi i gruppi di interesse statunitensi(Amerikalı) e il governo di
Washington si trovarono alleati alle oligarchie(oligarşik)terriere nel
combattere(mücadele etmek) ogni forma di rinnovamento(yenileştirme),
soprattutto nei paesi più arretrati(geri kalmış) del Centro America, le cui
economie, basate sulle monocolture(tek kültür) agricole, erano
dominio(egemen)riservato(ayrılmış ayrı tutulmuş) delle grandi corporations
come la United Fruit Company.
La politica panamericana(Pan Amerikan)
In generale, gli Stati Uniti si arrogarono(atfetmek) una funzione di
tutela(ğitim) sul continente(kıta):
sia con interventi(müdahale) diretti più o meno
mascherati(gizlenmiş)
sia con un rilancio(tekrar fırlatmak) della politica « panamericana»
Sotto l'impulso(ani istek) degli Usa fu creata nel 1948
l'Organizzazione(organizasyon) degli Stati americani, che:
doveva realizzare una più stretta cooperazione(işbirliği) economica
fra i paesi del continente(kıta)
ma aveva anche un preciso(kesin kararlı) scopo politico:
impedire(vazgeçirmek) che si aprissero(açmak) spazi alla penetrazione(ani
saldırı) comunista
Lo sviluppo economico degli anni della guerra
Gli anni del secondo conflitto(çatışma) mondiale, in una certa misura
che quelli della guerra in Corea, furono anni di sviluppo economico per i
paesi latino-americani, che si avvantaggiarono(avantajı olmak) dell'aumento
dei prezzi delle materie prime e dei prodotti agricoli e riuscirono anche a far
crescere le industrie nazionali, profittando(faydalanmak) delle
diminuite(azalma) capacità di esportazione(ihracat) degli Stati Uniti e delle
altre potenze occidentali
Questa fase di sviluppo si interruppe nei primi anni ’50
L’instabilità(dengesizlik) politica
Negli anni ’50 e ’60 gli Stati dell’America Latina soffrono(acı çekmek)
di un’accentuata(vurgulamak)instabilità politica che portò a soluzioni(çözüm)
politiche di diverso(farklı) segno(işaret): liberalismo, populismo(popülizm),
autoritarismo(otoriterizm) e regimi militari.
Gli unici paesi in cui le istituzioni(kurum)democratiche(demokratik)
tennero, sia pure fra molte difficoltà, furono il Cile, l’Uruguay e il Messico.
Il regime di Peron in Argentina (1946)
Di stampo(baskıyla) populista e autoritario fu il regime
instaurato(kurmak) nel 1946 in Argentina dal colonnello(Albay) Peròn
Il riformismo sociale, condito(tecrübeli) da una forte dose(doz) di
demagogia(demagoji), si accompagnava(eşlik etmek) a una prassi(alışkanlık)
politica autoritaria, che ricordava quella dei regimi fascisti
Sul piano economico, la politica peronista(Peronist) ebbe successo
fino a che durò la congiuntura(safha) favorevole del periodo
postbellico(savaş sonrası). Dall’inizio degli anni ’50, si assisté(hizmet etmek) a
un continuo(sürekli) aumento dell’inflazione(enflasyon)
Peron fu rovesciato(devirmek) nel 1955 da un colpo di stato militare
e costretto ad abbandonare(terk etmek) l’Argentina.
Nei 10 anni successivi(sonradan olan), i militari lasciarono la guida
del paese a governi civili
Nel 1966, profilandosi(an meselesi olmak) la minaccia di una
vittoria dei peronisti, i generali attuarono(gerçekleştirmek) un nuovo
colpo di Stato, instaurando(oluşturmak) una ferrea(sağlam) dittatura di
destra
La rivoluzione cubana (1959)
A Cuba la dittatura reazionaria(tepkici) di Batista(ince keten) fu
rovesciata(devirmek) nel gennaio 1959, dopo una guerriglia iniziata da tre
anni da un movimento rivoluzionario guidato da Fidel Castro
Schierato(mevzilendirmek) inizialmente(başlangıçta) su posizioni
democratico-riformiste, Castro avviò(kurmak) una riforma agraria che
colpiva(vurmak) il monopolio(tekel) della United Fruit sulla
coltivazione(tarım) della canna da zucchero(şeker kamışı), principale(temel)
risorsa(kaynak) dell’isola
La rottura(ayrılma) con gli Usa e la scelta(seçim) socialista di Castro
Gli USA assunsero a questo punto un atteggiamento(davranış)
ostile(düşmanca)
Castro si rivolse(dikkatini yöneltmek) allora all’URSS
sfidando(davet etmek) il boicottaggio(boykot) economico americano e
rompendo le relazioni diplomatiche(diplomatik) con gli USA. Nel giro di
pochi anni, il regime cubano si orientò(yöneltmek) sempre più
decisamente(kararlı) in senso socialista
Per la prima volta, in un continente(kıta) sotto tutela
nordamericana(kuzeyamerikalı) e in un paese vicinissimo agli USA, si
affermava(iddiada bulunmak) un regime che operava(gerçekleştirmek) una
netta scelta di campo in senso marxista e filosovietico(Sovyet) e
mirava(hedef almak) apertamente(açık bir şekilde) a esportare(ihracat
yapmak) il suo modello rivoluzionario nel resto(kalan) dell’America Latine e
in tutto il terzo mondo
Uno dei collaboratori(iş arkadaşı) di Castro, l’argentino Ernesto “Che”
Guevara, si impegnò(meşgul etmek) in prima persona nel
tentativo(teşebbüsünde) di suscitare(ortaya çıkarmak) fuochi di guerriglia in
tutta l’America Latina e fu catturato(yakalamak) e ucciso nel 1967 dai militari
in Bolivia
CAPITOLO 25: L’ITALIA DOPO IL FASCISMO
25.1 Un paese sconfitto(yenilmiş)
Liberata e riunificata(yeniden birleşmiş), nella primavera del '45,
dall'avanzata(ilerlemiş) degli alleati e dall'insurrezione(isyan)
partigiana(Partizan), l'Italia si trovò ad affrontare(kapışmak) i problemi di un
difficilissimo dopoguerra(savaş sonrası)
Le conseguenze economiche della guerra
Nel 1945 l'economia italiana era in condizioni gravissime:
gli stabilimenti(işletme) industriali(sanayiisel) si erano in buona parte
salvati(kurtarılmış)
ma la produzione(üretim) era scesa(düşmüş) a meno di(en
azından)un terzo di quella dell'anteguerra(savaş öncesi)
incalcolabili(hesaplanamayacak kadar zor) erano i danni(zarar)
inferti(sonucu olmak) all'agricoltura e più ancora al patrimonio(servet)
zootecnico(hayvan yemi)
Il problema degli approvvigionamenti(tedarik)
alimentari(beslenme)era drammatico(dramatik), nonostante(rağmen) gli
aiuti alleati
L'inflazione(enflasyon) aveva assunto ritmi paurosi(korkutucu),
polverizzando(ufalamak) i risparmi(tasarruf) e ridimensionando(iş faaliyetinin
azalması) stipendi(maaş) e salari.
Le distruzioni(yok etme) materiali
Il sistema dei trasporti(taşıma) era in buona parte disarticolato(parça
parça) (strade interrotte(süreksiz bozulmuş), ferrovie
inutilizzabili(kullanılamaz), ponti distrutti(yıkılmış köprüler)).
Molte abitazioni(konut) erano state distrutte(yıkılmış) o
seriamente(ciddi olarak) danneggiate(zarar görmüş): i moltissimi
rimasti(kalan) senza casa erano costretti a coabitazioni(aynı evde yaşama)
forzate(zorlanmış) o cercavano rifugio(sığınak) nelle scuole e in altri
edifici pubblici(halksal yapılar), trasformati(dönüştürülmüş) in
dormitori(yurt) per gli «sfollati(sığınmacı)».
I problemi di ordine pubblico
La fame(açlık), la mancanza di alloggi(konaklama yeri) e
l'elevata(kaldırılmış) disoccupazione(işsizlik) resero precaria(dengesiz) la
situazione dell'ordine pubblico.
Nell'Italia settentrionale(kuzey) la guerra aveva ridato(geri vermek)
slancio(hız güç) alle lotte sociali e i leader della sinistra faticavano(çok
çalışmak) a tenere a freno(fren) una base galvanizzata(harekete geçirilen)
dalla sconfitta del fascismo
Un serio problema era poi costituito dagli ex partigiani, spesso
riluttanti(tereddütlü) a deporre(görevden almak) le armi e a volte
inclini(tenezzül etmek) ad adottare(benimsemek) misure di giustizia(doğruluk
adalet) sommaria(hızlı acele) nei confronti(kıyaslama) dei fascisti.
Le occupazioni(işgal) di terre nel Centro-Sud
Nel Centro-Sud(güney) contadini e braccianti(işçi), come nel primo
dopoguerra(savaş sonrası), occuparono(işgal etmek) terre incolte(ekilmemiş)
e latifondi(büyük emlak)
Nel Mezzogiorno e nelle isole esplose(patlamak) la malavita(yasadışı)
comune, in buona parte legata al contrabbando(kaçakçılık) e alla borsa
nera(kara borsa) (ossia(ya da) al commercio clandestino(kaçak göçmen) di
generi razionati(kısıtlanmış))
In Sicilia si assisteva(hizmet etmek) a una ripresa(geri dönüş) del
fenomeno mafioso(mafyacılık), favorita(katkıda bulunan) anche dalle
autorità(otorite) militari americane, che, al momento dello sbarco(karaya
çıkarma) nell'isola, si servirono di noti(meşhur) esponenti(temsilci) della
malavita(yeraltı dünyası) italo-americana
Il separatismo(ayrımcılık) siciliano e il banditismo(haydutluk)
Sempre negli anni dell'occupazione alleata(müttefik), si era
sviluppato in Sicilia un movimento indipendentista(bağımsızcı),
strettamente(sıkıca) legato(bağlı) agli agrari(tarım) e alla vecchia classe
dirigente(yönetici) prefascista(faşist öncesi) , con una forte
presenza(mevcudiyet) mafiosa(mafyacılık)
Il movimento, che disponeva(düzenlemek) di un proprio esercito
clandestino(kaçak göçmen), fu affrontato(kapışmak) con energia e
stroncato(eleştirilmiş) dai governi post-liberazione(özgürleşme sonrası).
Ma molti suoi aderenti(sıkı) rimasero alla macchia(leke), dando
vita ad alcuni fra i più gravi episodi di banditismo del dopoguerra (come
quelli della banda(şerit) capeggiata(öncülük eden) da Salvatore Giuliano)
La disgregazione(dağılma) morale e la frattura(ayrılma) Nord(kuzey)-
Sud(güney)
Questi fenomeni erano segni evidenti(açık bariz) della disgregazione
morale e politica, in cui si trovava il paese.
Per di più(daha fazlası) le vicende seguite(takip eden)
all'armistizio(ateşkes) dell’8 settembre ’43 avevano scavato(kazmak) una
profonda(derin) frattura(ayrılık) che aggravava(kötüleştirmek) le tradizionali
spaccature(çatlak yarık) fra Nord(kuzey) e Sud(güney):
nel Sud l'occupazione alleata, la continuità(süreklilik)
istituzionale(kurumsal) sotto il segno della monarchia, la sostanziale(önemli)
tenuta dei vecchi equilibri sociali;
nel Nord l'occupazione tedesca, la guerra civile,
un'insurrezione(isyan) popolare(halksal) cui la lotta di
liberazione(özgürleşme) nazionale(ulusal) si intrecciava(örmek) alle
istanze(derece dilekçe) di rinnovamento(yenilenme) (o di rivoluzione) in
campo politico e sociale.
Le spinte al rinnovamento: il vento del Nord
Soprattutto fra quanti si erano impegnati(meşgul etmek) nella
lotta contro il nazifascismo(nazifaşizm) era diffusa l'attesa(bekleyiş) di
mutamenti(değişiklik) profondi nelle istituzioni(kurum)e nella vita civile(sivil),
ma queste spinte di cambiamento(değişim) si scontravano(çarpışmak):
con le resistenze(direnç) di una società reduce(azaltmak) da
vent'anni di regime fascista (toccata solo in parte dalla spinta
rinnovatrice(yenilikçi) della lotta partigiana, il cosiddetto vento del Nord)
con la condizione(şart) dell’Italia di nazione sconfitta (tale era
considerata dagli alleati, nonostante(rağmen) il cambio(değişim) di fronte
dell’8 settembre), occupata militarmente(askeri yaşamak) e dipendente(bağlı
olan) dagli aiuti alleati, quindi non completamente(tamamen) arbitra(hakem)
del proprio destino(kader)
25.2 Le forze in campo
Le nuove condizioni della lotta politica
Le forze politiche che si candidavano(aday göstermek) alla guida del
paese all’indomani(yarın) della liberazione(özgürleşme) erano le stesse che
erano state protagoniste(baş karakter) della lotta politica fra la fine della
prima guerra mondiale e l’avvento(geliş) della dittatura (con poche
varianti(çeşitlilik)).
Rispetto ad allora però:
era profondamente(derince) mutata(değişmiş)la situazione interna
ed internazionale
fino a nuove libere elezioni era impossibile conoscere i
reciproci(karşılıklı) rapporti di forza.
Il ritorno(geri dönüş) alla dialettica(mantık) democratica si era
accompagnata a un’impetuosa(hızlı harekete eden) crescita della
partecipazione(katılma) politica (gli iscritti ai partiti maggiori si
misuravano(ölçmek) in centinaia(yüzlerce) di migliaia(binlerce)).
Era dunque(dolayısıyla) convinzione(düşünce) comune che il
dopoguerra(savaş sonrası) avrebbe visto in primo piano i partiti
organizzati(kurulmuş) su basi di massa
Il Partito comunista (Pci)
E’ insieme alla DC il partito di massa per eccellenza(üstünlük).
Palmiro Togliatti è il suo leader indiscusso(tartışmasız)
Era il partito nuovo che Togliatti aveva cercato di costruire dopo la
«svolta(önemli gelişme) di Salerno»: tendeva ad allargare(genişlemek) l’area
dei suoi consensi(kabul)al di là(öbür taraf) della tradizionale base
operaia(işçi), verso i contadini, i ceti medi e soprattutto gli intellettuali
Caratterizzato(simgelemek) dall’ideologia(ideoloji) comunista,
rivoluzionaria e filosovietica(Sovyetçi)
Estremamente(aşırı derecede) organizzato e compatto(sıkı) al suo
interno.
Traeva(sonuç çıkarmak) forza e credibilità(inanılabilirlik) dal
contributo(katkı) offerto(teklif) alla lotta antifascista e su questo fondava la
sua legittimità(yasaya uygunluk)per presentarsi come forza «nazionale», e di
governo
Il Partito socialista (Psiup)
In questi anni segue l’ideologia filosovietica(Sovyet) e comunista del
Pci
Pietro Nenni è il segretario(sekreter), che ricoprirà(sürmek) quel
ruolo fino a metà degli anni sessanta
Poco compatto(sıkı), al suo interno troviamo correnti
socialdemocratiche, anarcoidi(anarkovari), leniniste, trozkiste e staliniste
estremamente(aşırı olarak) conflittuali(çelişkili)
Gioca a suo sfavore(uygunsuz davranış) il ruolo di secondo piano
svolto(gerçekleştirme) nella lotta antifascista
Democrazia cristiana
Si richiama(yeniden adlandırma) direttamente(direkt) al Partito
popolare(halk) di Sturzo
Rispetto al Partito popolare, la DC godeva(sahip olmak) di un più
esplicito(açık) e massiccio(sıkı) appoggio della Chiesa. La DC non si
configura(yapılandırmak) tuttavia come partito religioso, ma è forte la
matrice(temel)sociale cattolica
Al proprio interno emergeranno(ortaya çıkmak) correnti di varia
ispirazione(ilham) e natura.
Il primo segretario del partito e leader nel periodo post-bellico fu
Alcide De Gasperi.
E’ l’unico partito che apparisse(gözükmek) in grado di(kapasitesinde
olmak)competere(yarışmak) con comunisti e socialisti sul piano
dell’organizzazione(düzen) di massa.
Partito d’Azione
Si collocava(yerleştirmek) al confine(sınır)fra l’area liberal-
democratica e quella socialista
Partito soprattutto di intellettuali, fautore(yandaş) di una
«rivoluzione democratica».
Forte del prestigio(prestij) che gli veniva dall’adesione(anlaşma) di
molti leader dell’antifascismo e dal notevole(kayda değer) contributo(katkıda
bulunan) dato dai suoi militanti(savaşçı saldırgan) alla lotta
partigiana(partizan), si presentava(temsil etmek) come forza nuova e
moderna e si faceva promotore(destekçi) di ampie riforme sociali
Era però privo di(sız) una base di massa e diviso fra l’ala liberal-
democratica e quella socialista.
L’insuccesso(başarısızlık) alle elezioni del ‘46 (ottenne solo l’1,5% dei
voti) lo condannò(mahkum etmek)ben presto allo scioglimento(sonuç).
Partito repubblicano
Partito moderato(ılımlı) di centro.
Si distingueva(farklı kılmak) per l’intransigenza(önyargılı olmak) sulla
questione istituzionale(kurumsal) (aveva respinto(reddetmek) ogni
compromesso(anlaşma) con la monarchia, rifiutando persino(bile) di
partecipare al Cln).
Partito liberale
Partito erede(mirasçı) della tradizione liberale, raccoglieva(toplamak)
nelle sue file gran parte della classe dirigente prefascista(faşist öncesi)
Poteva contare su aderenti(sıkı) illustri(meşhur) come Luigi Einaudi e
Benedetto Croce
Aveva il sostegno(Destek) della grande industria(sanayii) e dei
proprietari terrieri(toprak sahibi).
Ma la base di consenso(kabul) elettorale(Seçimsel) era molto
ristretta(dar)
Partito monarchico
Quello dei monarchici rimase sempre un partito marginale(marjinal),
che raccoglieva voti soprattutto nel Mezzogiorno
Partito neofascista (Msi)
Un movimento neofascista organizzato si costituì soltanto(sadece)
alla fine del 1946, prendendo il nome di Movimento sociale italiano (Msi).
«L’uomo qualunque(herhangi)»
L’elettorato(seçilmiş) di destra contribuì(katkıda bulunmak)
all'affermazione(iddia), clamorosa(heyecan uyandırıcı) ma effimera(geçici),
di un nuovo movimento: L'Uomo qualunque
Fondato alla fine del '45 dal commediografo(oyun yazarı) Guglielmo
Giannini, sull’onda del successo ottenuto dall'omonimo(adaş) giornale, il
movimento qualunquista(siyasi ilgisizlik) rifiutava qualsiasi
caratterizzazione(karakterleşme simgeleşmek) ideologica e si
limitava(kısıtlamak) ad assumere le difese(savunma) del cittadino(vatandaş)
medio, l'«uomo qualunque», che, dopo essere stato oppresso(baskılamak)
dalla dittatura fascista, era ora minacciato(tehdit etmek) dalla dittatura non
meno soffocante(aşırı baskıcı) dei partiti del Cln.
«L'Uomo qualunque» riscosse(tahsil etmek) notevoli consensi(kayda
değer kabul) alle elezioni del 1946 (quasi il 5%), soprattutto
presso(vasıtasıyla) la piccola e media borghesia(burjuva) del Centro-
Sud(güney), spaventata(şaşırmış) dall'avanzata delle sinistre
Già a partire dal '47, tuttavia(rağmen), il fenomeno qualunquista
cominciò a sgonfiarsi(havasını boşaltmak), soprattutto per la
confluenza(birleşme) dell'opinione(fikir) pubblica(halk) moderata(ılımlı)
attorno alla(etrafında) Democrazia cristiana
La Cgil unitaria(birleştirici)
Un ruolo importane fu svolto(gerçekleştirmek) anche dalla
Confederazione(konfederasyon) Generale(genel) italiana del lavoro (Cgil),
ricostituita(yeniden kurmak) su basi unitarie(birleştirici).
Le tre componenti(unsur), socialista, comunista e cattolica, erano
rappresentate pariteticamente(eşit olarak) negli organi dirigenti(yönetici),
ma erano molto squilibrate(dengesiz) fra loro come peso numerico(çok
sayıda) (i comunisti erano di gran lunga i più forti, i cattolici nettamente(açık
şekilde) i più deboli, soprattutto fra le categorie operaie(işçi)).
La loro convivenza(birlikte yaşama) non fu sempre facile e
richiese(istemek) un incessante(aralıksız) lavoro di mediazione(arabuluculuk)
politica.
Le conquiste sindacali(işçi sendikası fetihleri)
La Cgil riuscì tuttavia(rağmen), nel quadro di una linea
complessivamente(genelde) «moderata», a realizzare alcune importanti e
durevoli(dayanıklı) conquiste normative(normcu):
riconoscimento(kabul etme tanıma) delle commissioni(komisyon)
interne (rappresentavano il sindacato(işçi sendikası) all'interno delle
aziende(şirket));
introduzione(giriş) di un meccanismo(mekanizma) di scala(ölçek)
mobile(hareketli) (per l'adeguamento(uyum sağlama) automatico(otomatik)
dei salari al costo della vita);
una più rigida(katı sert) disciplina dei licenziamenti(işten çıkarılma);
un maggior egualitarismo(eşitlikçi) retributivo(ödeme)fra i lavoratori
delle diverse categorie.
25.3 Dalla liberazione(özgürleşme) alla repubblica (1945-1946)
Già dalla fine della Resistenza(direnç), dopo il breve periodo del
governo Parri, si afferma(iddiada bulunmak) l’egemonia moderata nel
sistema politico italiano: la DC è il maggior partito italiano.
Il governo Parri (giugno ’45)
Nel giugno ’45 si dimette(görevden uzaklaştırmak) il governo Bonomi
per far posto ad un governo più rappresentativo(temsilci) dell’Italia
liberata(özgür).
Gli succede Ferruccio Parri, leader di un partito minore come il
Partito d’Azione, ma di grande prestigio personale in quanto era stato uno
dei capi militari della Resistenza(direnç).
Formò(oluşturmak) un governo con la partecipazione(katılım) di tutti
i partiti del CLN:
viene messo all’ordine del giorno lo spinoso(tartışmalı) problema
dell’epurazione(temizleme) che avrebbe dovuto applicarsi(uygulamak) non
solo ai funzionari(işlevsel)statali(devletsel) ma anche agli esponenti(temsilci)
del potere economico più compromessi(anlaşma) col fascismo;
annunciò(duyurmak) inoltre(ayrıca) di voler colpire(vurmak) con forti
tasse(vergi) le grandi imprese(başarı)
In questo modo Parri suscitò(ortaya çıkarmak) l’opposizione(zıtlık)
delle forze moderate: nel novembre del ’45 il Pli ritirò(geri çekmek) la
fiducia(güven) al governo, determinandone(gerçekleştirmek) la
caduta(düşüş).
L’avvento(geliş) di De Gasperi e la prevalenza(baskınlık üstünlük) dei
moderati
La DC riuscì ad imporre(emir vermek) la candidatura(adaylık) di
Alcide De Gasperi a capo del governo:
segno(işaret) della posizione di forza conquistata(feth edilmiş) dal
partito(parti) cattolico
inaugurava(habercisi olmak) una svolta(önemli gelişme) in senso
moderato(ılımlı anlamda) destinata(adanmış) poi a rivelarsi(açıklamak)
irreversibile(tersine çevrilemez).
I progetti di riforma(reform) economica furono
accantonati(vazgeçmek).
Togliatti, ministro della Giustizia vara(yürürlüğe koymak) una larga
amnistia(geçici af), che mette la parola fine all’epurazione(tasfiye), troppo
difficile da condurre(iletmek) per l’ampiezza(genişlik) delle adesioni(anlaşma)
di cui il fascismo aveva goduto
Le elezioni del 2 giugno 1946
Il governò fisso(sabit) per il 2 giugno 1946 la data per:
l’elezione dell’Assemblea Costituente(bütünü oluşturan) (elezioni a
suffragio(oy hakkı) universale(evrensel), le prime con diritto di voto per le
donne)
il referendum istituzionale(kurumsal) per la scelta fra monarchia e
repubblica
L’abdicazione(vazgeçme) di Vittorio Emanuele III (maggio ’46)
Nel maggio ’46, poche settimane prima del voto(oy), Vittorio
Emanuele III, per risollevare(kurtarmak) le sorti della monarchia,
abdica(tahttan çekilmek) a favore del(lehine) figlio Umberto II
Il referendum istituzionale(kurumsal): la vittoria della Repubblica
Ma la mossa(hareket hamle) di Vittorio Emanuele III non ottenne gli
effetti sperati(umulan)
La Repubblica vinse comunque(ne olursa olsun) con un
margine(değer) abbastanza netto(açık)
Umberto II partì(yola çıkmak) per l’esilio(sürgün) in Portogallo
Le elezioni per la Costituente(bütünü oluşturan):
l’affermazione(bütünü oluşturan) della DC come primo partito
La DC si affermò(iddiada bulunmak) come il primo partito con il 35%.
I partiti di sinistra seguivano(takip etmek) a notevole(kayda değer)
distanza(mesafe): Psiup con il 21%, PCI con 19%.
Gli altri partiti seguivano tutti con percentuali(persentil)
modeste(mesafeli).
Particolarmente(özel olarak) negativo il risultato del Partito
monarchico(monarşik) (3%) e del Partito d’azione (1%).
I nuovi equilibri
Rispetto alle ultime elezioni prefasciste(faşizm öncesi) era
evidente(açık):
l’ulteriore(ilave) avanzata dei partiti di massa
la crisi definitiva(belirli) dei vecchi gruppi liberal-democratici, ormai
sostituiti(yedeği olmak) dalla DC nella rappresentanza(temsiliyet) dell’Italia
moderata.
La sinistra risultava(sonucu olmak) rafforzata(sağlamlaştırmak), ma
non maggioritaria(büyüklükte): al suo interno il Psiup era
insidiato(baltalamak) da vicino dal Pci
Il voto del Nord e quello del Sud
Ma i risultati elettorali(seçimsel) certificarono(onaylamak) anche una
spaccatura(çatlak) nel paese:
la vittoria repubblicana si reggeva(hükmetmek) tutta sul Nord(kuzey)
e il Centro, mentre il Sud(güney) aveva dato una forte maggioranza alla
monarchia
nel voto politico la sinistra era nettamente(açıkça)
maggioritaria(büyüklük) nel Centro-Nord, ma debolissima nel Sud(güney)
25.4 La crisi dell’unità antifascista (1947)
Due anni decisivi(kesin)
I due anni che vanno dalle elezioni per la Costituente(bütünü
oluşturan) (2 giugno ’46) alle elezioni politiche del 18 aprile ‘48 per l’elezione
del primo Parlamento, furono decisivi(kesin) per la storia della Repubblica:
si definisce il nuovo assetto(durum) istituzionale(kurumsal) con una
nuova Costituzione(birleşme)
l’economia è riorganizzata(yeniden düzenlenmiş) secondo i modelli
tipici dei sistemi capitalistici occidentali,
si definisce un equilibrio politico destinato(adanmış) a
riflettersi(yansıtmak)sulla collocazione(eşdizimlilik) internazionale del Paese
L’approfondirsi(derinleşmek) dei contrasti
Dopo le elezioni per la Costituente(bölümü oluşturan)democristiani,
comunisti e socialisti continuano a governare(hükmetmek) insieme
Enrico De Nicola, giurista(hukukçu) liberale(liberal), fu
eletto(seçilmiş) Capo provvisorio(geçici) dello Stato
Ma crescono i contrasti(zıtlık) fra la Dc e le sinistre a causa:
dell’inasprirsi(nefret ettirmek canından bezdirmek) dello
scontro(çatışma) sociale
del profilarsi(eli kulağında olmak) della guerra fredda
La scissione(bölünme) socialista di Palazzo Barberini (gennaio 1947)
A fare le spese di questa radicalizzazione(radikalleşme) fu il PSIUP, al
cui interno(iç) si erano delineati(özetlemek) due schieramenti(saf
değiştirmek):
uno faceva capo a Nenni (favorevole(olumlu) all’unità(birlik) d’azione
con il Pci, difendeva(savunmak) il carattere classista(klasikçi) e
rivoluzionario(yenilikçi) del partito, in politica estera era favorevole all’Urss)
uno faceva capo a Saragat (voleva allentare(gevşetmek) i legami con
il Pci e avversava(zıt olmak) la politica di Stalin)
Nel corso del XXV Congresso del partito (gennaio 1947), l’ala
riformista di Saragat abbandonò il Psiup e si riunì(yeniden birleşmek) a
Palazzo Barberini per fondare(kurmak) un nuovo partito: il Partito
socialdemocratico italiano (Psdi)
Il Psiup riprese(yeniden başlamak) il vecchio nome di Partito
socialista italiano (Psi)
L’esclusione(aradan çıkarma) delle sinistre dal governo
La scissione(ayrılma) socialista fa buon gioco alla DC (sempre più
insofferente(çabuk kızan) della «coabitazione(aynı evde yaşama) forzata»
con le sinistre): De Gasperi si dimette(görevden uzaklaştırmak) e forma un
nuovo governo senza PSI e PCI (maggio 1947)
Si chiudeva così la fase di collaborazione(işbirliği) al governo dei tre
partiti di massa, con i cattolici al potere e le sinistre all’opposizione(zıtlık)
25.5 La Costituzione(birleşme) repubblicana (1948)
I contrasti(zıtlık) politici culminati(doruğa ulaşmak)
nell’esclusione(aradan çıkarma) delle sinistre dal governo non
impedirono(vazgeçirmek) ai partiti antifascisti di mantenere(geçindirmek)
quel minimo di solidarietà(birlik)necessario alla Repubblica per
l’approvazione(onay) della Costituzione(birleşme)
Gli istituti(kuruluş)democratici
Nel dicembre ’47 l’Assemblea costituente(bütünü oluşturan)
approva(uygun bulmak) la Costituzione(birleşme), che entra in vigore(enerjik
bir biçimde) il 1° gennaio 1948
E’ una costituzione ispirata ai modelli democratici
ottocenteschi(1800 lere ait olan):
un sistema di tipo parlamentare, con il Governo
responsabile(Sorumlu) di fronte(karşısında) alle Camere (Camera dei
deputati(milletvekili)e Senato(senato) della Repubblica), titolari(sahip) del
potere legislativo(yasamayla ilgili kanun koyan)
le Camere in seduta(yerde) congiunta(işbirliği ile yapılan)
eleggono(oylama yapmak) il Presidente della Repubblica
il Consiglio superiore(üstün) della Magistratura(adliye)
garantisce(garantilemek) l’autonomia(bağımsızlık) dell’ordine
giudiziario(mahkemeyle ilgili)
la Corte Costituzionale(anayasa mahkemeleri) vigila(yakından takip
etmek) sulla conformità(uyum) delle leggi ordinarie(düzenli emir verici) alle
norme costituzionali(anayasal)
le leggi ordinarie possono essere sottoposte(konu) a referendum
abrogativo(yürürlükten kaldırma)
il decentramento(ademi) è garantito(garantilemek)
dall’istituto(kurum) delle Regioni(bölge)
I contenuti(içerik)sociali
Le norme in materia di diritti sociali sono la maggiore novità(yenilik)
rispetto ai modelli costituzionali(anayasal) ottocenteschi(1800 lere ait).
Queste norme furono il risultato(Sonuç) della convergenza(bir araya
gelme) fra DC e partiti di sinistra
Un compromesso(anlaşma) equilibrato(dengeli)
La Costituzione(birleşme) rappresentò un compromesso(anlaşma)
equilibrato(dengeli) fra le istanze(dilekçe) delle diverse forze politiche
Fu certamente(kuşkusuz) un merito dei(takdirinde)
costituenti(bütünü oluşturan) l’aver raggiunto(varmak) questo risultato
nonostante(rağmen) il contemporaneo(çağdaş)
radicalizzarsi(kutuplaştırmak) della lotta politica e l’asprezza(hoşnutsuzluk)
dei contrasti(Zıtlık) che si aprirono su singole questioni
Il voto sull’articolo 7
Lo scontro(çatışma) più clamoroso(heyecan uyandıran) si
verificò(doğrulamak) quando si discusse(tartışmak) la proposta(öneri)
democristiana di inserire(yerleştirmek) nella Costituzione(birleştirme)
l’articolo(başlık) 7 in cui si stabiliva che i rapporti fra Stato e Chiesa erano
regolati(düzenlemek) dal concordato(katılmak) stipulato(şartları koşulları
belirlenmiş) nel 1929
La proposta sembrava destinata(adanmış) a essere
respinta(reddedilmiş). Ma inaspettatamente(beklenmedik bir şekilde)
Togliatti annunciò(duyurmak) il voto favorevole del Pci, motivando la sua
scelta con la volontà di rispettare il sentimento(his) religioso(dini) della
popolazione(popülasyon) italiana.
L'articolo 7 fu così approvato(uygun bulmak), nonostante(rağmen)
l'opposizione(zıtlık) dei socialisti e degli altri partiti laici
25.6 Le elezioni del ’48 e la sconfitta delle sinistre
L’approvazione(onay) della Costituzione(birleşme) repubblicana fu
l’ultima manifestazione(gösteri) della collaborazione(işbirliği) fra le forze
antifasciste(faşizm karşıtı). Dall’inizio del ’48, i partiti si
impegnarono(çatışmaya girmek) in un confronto sempre più
accanito(ateşli) per conquistare(feth etmek) il consenso(kabul)
dell’elettorato(seçilmiş), in vista delle elezioni politiche
convocare(düzenlemek) per il 18 aprile di quell’anno, che avrebbero
dato alla Repubblica il suo primo Parlamento.
La polarizzazione(kutuplaşma) fra i due schieramenti(mevzilenme)
La campagna elettorale(seçimsel) fu caratterizzata dalla
polarizzazione fra due schieramenti contrapposti(karşıt):
quello di opposizione(zıtlık), egemonizzato(egemenleşmiş) dal Pci
quello di governativo(hükümetsel), guidato dalla DC e
comprendente(kapsayan) anche i partiti laici minori (Psdi, Pri, Pli).
Gli elettori si trovarono di fronte ad un’alternativa secca(kuru
alternatif), che poco spazio lasciava alle posizioni intermedie(aradaki)
Il Fronte popolare
Un contributo(katkı) alla radicalizzazione(radikalleşme) dello
scontro(çatışma) lo diede il Partito socialista che decise di presentare liste
comuni con il Pci, sotto l’insegna del Fonte popolare.
La mobilitazione(harekete geçme hareketlilik) cattolica
La Dc ebbe buon gioco a impostare(ayarlamak) la sua
battaglia(savaş) in termini di «sconto(indirim) di civiltà(uygarlık)», oltre
che(ayrıca) di schieramenti(saf değiştirmek) internazionali e di sistemi
economici
La DC poteva contare anche su due importanti appoggi:
la Chiesa, che sotto il pontificato(papalık yapma) di Pio XII, si
impegnò(bağlamak) in una dura crociata(haçlı seferi)
anticomunista(komunist karşıtı), mobilitando(hareket etmek) tutte le sue
organizzazioni(organizasyon);
gli Stati Uniti, che consentirono(dayanmak) ai democristiani di
presentarsi come i rappresentanti(temsilci) della massima potenza mondiale,
alla quale la mentalità(mantıklılık) popolare associava(birleştirmek) una
prospettiva(perspektif) di sviluppo(gelişim) e di benessere(sağlık)
La propaganda delle sinistre
Socialisti e comunisti risposero facendo appello(çağrı) ai lavoratori e
ai ceti disagiati(düşük gelirli), mettendo in secondo piano i toni classisti(klasik
tonlar) e rivoluzionari (come contrassegno(taslimatta ödeme) elettorale fu
scelto il ritratto(benzerlik) di Garibaldi)
A sfavore delle(bir kimse aleyhine karar vermek) sinistre giocò la
stretta adesione(anlaşma) alla causa dell’URSS, proprio quando questa stava
avviando(kurmak) una politica antidemocratica(demokratiklik karşıtı) nei
Paesi dell’Est europeo.
La vittoria della DC
Le elezioni si risolsero con un travolgente(ezici) successo della DC che
ottenne il 49% dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi(mevki) alla
Camera
Il Fronte popolare ottenne solo il 31%, una sconfitta
bruciante(şiddetli) rispetto al 40% dei due partiti alle elezioni del 1946 (il
peso della sconfitta ricadeva(geri dönmek) soprattutto sul Psi che pagava
l’eccessiva(aşırı) identificazione(kimlik saptama) con il Pci
Le formazioni di destra e quelle minori di centro
risultarono(sonuçlanmak) tutte in calo(düşüş).
Con queste elezioni cadevano le speranze della sinistra mentre si
rafforzava l’egemonia della DC.
L’attentato(saldırı) a Togliatti (luglio’48)
Pochi mesi dopo un episodio drammatico rischiò(riske atmak) di far
precipitare(itibar kaybetme) il paese nella guerra civile: il 14 luglio ‘48 uno
studente di destra spara a Togliatti all’uscita da Montecitorio
I militanti(saldırgan) di sinistra scesero in piazza, provocando
agitazioni(huzursuzluk) in tutte le principali città
Ma la condotta(davranış) prudente(tedbirli) dei capi comunisti e
sindacali(işçi sendikası) contribuì(katkıda bulunmak) a non far
degenerare(bozulmak) la situazione
La rottura(ayrılık) dell’unità sindacale: la Cisl e la Uil
La decisione(karar) della maggioranza social-comunista della Cgil
di proclamare(duyurmak) uno sciopero generale di protesta per
l’attentato(saldırı) determinò(belirlemek) la rottura dell’unità sindacale, si
staccarono(çıkarmak):
la componente(unsur) cattolica (costituendo la CISL)
la componente socialdemocratica e repubblicana (costituendo la
UIL).
25.7 La ricostruzione(yeniden kurulma) economica
La scelta liberista
Sul terreno(dünyevi) della politica economica, le forze moderate, in
particolare i liberali (che occuparono l'importantissimo ministero del
Tesoro(maliye bakanı) nei primi governi democratici) riuscirono a prendere il
sopravvento(rüzgar yönünde), bloccando i tentativi delle sinistre di
introdurre(giriş yapmak) nel sistema forti elementi di
trasformazione(dönüşüm)
La corrente pensiero dominante(baskın), ispirata soprattutto dagli
economisti di formazione(oluşum) prefascista(faşist öncesi), vedeva nel
dirigismo(dirigisme) economico un prodotto dei regimi autoritari
A tutto questo i dirigenti della sinistra non seppero contrapporre(ile
karşılaştırmak) una coerente(akım) linea alternativa(alternatif): finché
restarono al governo, comunisti e socialisti si limitarono
sostanzialmente(esasen) a un'azione di sostegno(destek) ai sindacati, di
difesa dei salari e di tutela dell'occupazione, mediante(vasıtasıyla) il blocco
dei licenziamenti(işten çıkarılma)
Einaudi ministro del Bilancio
A partire dal maggio '47, dopo l’estromissione(hariç tutma) delle
sinistre dal governo, nel nuovo governo De Gasperi il ministero del Bilancio
fu ricoperto(çaprazlama gidip gelme) dall'economista liberale Luigi Einaudi
Einaudi attuava(gerçekleştirmek) una manovra economica che
aveva come scopi principali la fine dell'inflazione(enflasyon), il
ritorno(geri dönüş) alla stabilità(sabitlik) monetaria(para birimi) e il
risanamento(restorasyon)del bilancio(bilanço) statale. La manovra si attuò su
tre distinti(ayırt eden) livelli:
inasprimenti(sıkı önlem) fiscali(mali) e tariffari(vergisel);
una svalutazione( değer kaybı)della lira che doveva favorire(katkıda
bulunmak) le esportazioni(ihracat) e incoraggiare(cesaretlendirmek) il
rientro(iade etme) dei capitali;
un’energica restrizione(kısıtlama) del credito.
Risanamento(restorasyon) finanziario(mali) e mancato sviluppo
Nel complesso(bileşik), la linea Einaudi ottenne i risultati che si era
prefissa(ön ek):
l’inflazione(enflasyon) fu bloccata
i capitali esportati(ihracat edilen) rientrarono(iade edilmek) in Italia
i ceti medi risparmiatori(birikimci) riacquistarono(tekrar kazanmak)
fiducia(güven)
gli stessi salariati(ücretli) si giovarono(faydalı olmak) del calo(düşüş)
dei prezzi.
Ma l'operazione ebbe forti costi sociali in termini di:
disoccupazione(işsizlik) che, abolito(iptal etmek) il blocco dei
licenziamenti(işten çıkarma), aumentò notevolmente(etkileyici bir şekilde),
mancato sviluppo, perché la politica di Einaudi non favorì la crescita
economica.
L’Iri e l’Agip
Nonostante(rağmen) ciò non si può dire che si ebbe una
«restaurazione(restorasyon) liberista», infatti:
l’Iri fu potenziato(hızlandırmak)
l’Agip, l’ente petrolifero(yağ) di Stato, fu rilanciato(artırmak) dalla
scoperta di giacimenti(alüvyon) petroliferi in Val Padana.
25.8 Il trattato di pace (1947) e le scelte internazionali (1949)
Il trattato di Pace
Il trattato di Pace con gli alleati fu firmato a Parigi nel ’47.
L’Italia era considerata(üzerinde düşünmek)a tutti gli effetti, una
nazione sconfitta, quindi dovette:
impegnarsi(meşgul etmek) a pagare riparazioni agli Stati che aveva
invaso(istila etmek) (Russia, Grecia, Jugoslavia, Albania, Etiopia),
ridurre(azaltmak) le forze armate(silahlı), riparazioni peraltro(ama)
abbastanza contenute(içeren)
rinunciare a tutte le colonie (già perdute durante la guerra)
concedere(yerine getirmek) modeste(mesafeli mütevazı)
cessioni(ikincil) territoriali(topraklar) alla Francia.
Il confine orientale
I problemi più delicati(hassas) si presentarono(temsil etmek) sul
confine orientale, dove l’esercito di liberazione(özgürleşme) jugoslavo,
comandato(yönetilen) dal maresciallo(Mareşal) Tito, aveva occupato la
penisola(yarımada) istriana(Istrian) e rivendicava(hak iddia etmek) il
possesso(aitlik) di Trieste.
L’occupazione(işgal) fece riesplodere(yeniden patlamak) il
contrasto(zıtlık) fra italiani e slavi (esasperato(kötüleştirilmiş) durante il
fascismo dalla dura repressione(baskı) condotta(iletilen) dal regime contro
le minoranze etniche).
Migliaia(binlerce) di italiani, furono uccisi o deportati(sürgün
edilmiş), con l’accusa(suçlama) di complicità(gizli anlaşma suç ortaklığı) con il
fascismo (in realtà fra le vittime c’erano anche molti antifascisti,
colpevoli(suçlu) solo di opporsi(karşı karşıya getirmek)
all’espansione(yayılma) comunista)
Molti furono gettati(fırlatmak), vivi o morti, nelle foibe(foiba)
(profonde cavità(çukur) naturali comunemente(yaygın olarak) usate come
discariche(çöp yığını))
Centinaia(yüzlerce) di migliaia(binlerce) lasciarono le loro terre,
costretti a rifugiarsi(sığınmak) in Italia.
La questione di Trieste
Alla controversia(anlaşmazlık) fu trovata una soluzione
provvisoria(geçici):
alla Jugoslavia rimaneva la penisola istriana
con l’eccezione(istisna) di una striscia(şerit) che andava a costituire il
Territorio libero di Trieste, diviso in una zona A (Trieste e dintorni(çevre),
occupata dagli alleati) e in una zona B (occupata dagli jugoslavi)
Solo nel 1954 si giunse ad una spartizione(bölüştürme) di fatto che
sanciva(resmen onaylamak) il controllo jugoslavo sulla zona B e il passaggio
dall’amministrazione(hükümet) alleata a quella italiana della Zona A (cioè di
Trieste), che veniva così riunita(yeniden birleşmiş) all’Italia.
Ma il riconoscimento(kabul etme) reciproco(karşılıklı) della sovranità
(hükümdarlık)dei territori avvenne solo nel 1975 con il trattato di Osimo.
La scelta di campo
Ma per l’Italia il problema principale era quello della scelta di campo
fra i due blocchi
La scelta dell’Italia, in buona parte condizionata da fattori esterni
(appartenenza(üyelik) alla zona di occupazione(işgal) anglo-americana, gli
accordi fra le grandi potenze sulle aree di influenza) divenne esplicita(açık)
dopo l’estromissione(hariç tutma) delle sinistre dal governo, per essere poi
sancita(resmen onaylamak) dall’elettorato(seçilmiş)con le elezioni del 1948.
L’adesione(anlaşma) al Patto atlantico (marzo 1949)
Non era affatto(mesele olan) scontato(hapis yatan) che la questa
scelta di campo dovesse tradursi(çevirmek) in un’alleanza militare
Ma fu De Gasperi a spingere per l’adesione al Patto atlantico (marzo
1949), contro l’opposizione(zıtlık) delle sinistre e le perplessità(hayret
şaşkınlık) di parte del mondo cattolico e dei partiti laici.
25.9 Gli anni del centrismo(merkeziyetçilik) (1948-1953)
I cinque anni della prima legislatura(yasama meclisi) repubblicana (1948-
53) segnarono il periodo di massima egemonia della Democrazia cristiana
sulla vita politica nazionale.
Nonostante(rağmen) potesse contare sulla maggioranza assoluta dei
seggi(mevki) alla Camera, la DC continuò a puntare(doğrultmak) sull’alleanza
con i partiti laici minori.
I governi De Gasperi e la politica centrista(merkeziyetçi)
Nella prima legislatura (1948-53) si sono avuti sempre governi DC,
presieduti(başkanlık eden) da De Gasperi, con la presenza dei partiti laici
minori (PLI, PRI, PSDI).
Fu questa la formula del centrismo: una DC dominante(baskın), che governa
con i partiti laici minori, isolando(terk edilmek) la sinistra social-comunista e
la destra monarchico-fascista
L’elezione del liberale Einaudi a primo Presidente della Repubblica (maggio
1948), testimonia(tanıklık etme) l’accordo fra DC e partiti laici.
Componente(unsur) essenziale(temel) della politica centrista era una
moderata(ılımlı) dose(doz) di riformismo(yenilikçilik)
La riforma agraria(tarım)
L’iniziativa(başlangıç)più importante fu la riforma agraria (1950): per venire
incontro( karşılaşma)soprattutto alle attese(bekleyiş) delle masse
rurali(kırsal) del Centro-Sud(güney) e per incrementare(artırmak) la piccola
impresa(başarı) agricola vengono espropriate(el koyulmuş) e
frazionate(bölünmüş) una parte delle grandi proprietà terriere (in
prevalenza(üstünlükte) nel Centro-Sud).
In questo modo si creò un ceto di contadini indipendenti
largamente(genişçe) egemonizzato(hakim olan) dalla DC attraverso la
Confederazione(Konfederasyon) dei coltivatori(çiftçi) diretti (o Coldiretti)
La Cassa(sandık) per il Mezzogiorno
Nel ’50 viene creata la Cassa per il Mezzogiorno allo scopo(patlak) di
promuovere(desteklemek) lo sviluppo economico e civile del
Meridione(güney) tramite il finanziamento(finansman) statale per le
infrastrutture(altyapı) e il credito agevolato(kolaylaştırılmış) alle industrie
L’ingente(büyük devasa) iniezione(aşı) di denaro(para) pubblico ebbe effetti
positivi sull’economia meridionale(güney), ma non riuscì a colmare(fazla
yüklenmek) il divario(görüş ayrılığı) con le regioni del Nord, che stavano
intanto(bu sırada) conoscendo un impetuoso(hızlı giden) sviluppo
Altre riforme
Legge Fanfani sul finanziamento alle case popolari
Riforma Vanoni che introduceva(giriş yapmak) per la prima volta la
dichiarazione(bildiri) annuale(yıllık) dei redditi(gelir).
Le resistenze(direnç) della destra e l’opposizione(zıtlık)delle sinistre
La politica di riforme del governo si scontrò(çarpışmak) con:
le resistenze della destra (i liberali si ritirarono(geri çekmek) dal governo per
protestare contro la riforma agraria)
l’opposizione dura della sinistra motivata(motive edilmiş), oltre che da
divergenze(fark) ideologiche(ideolojik), anche dal permanere(aynen kalmak)
di elevata(kaldırılmış) disoccupazione e bassi salari
Mobilitazione(hareketlilik) operaia e repressione(baskı)
I partiti di sinistra e la Cgil reagirono(tepki vermek) mobilitando(hareket
etmek) le masse operaie in una serie di scioperi e manifestazioni, che spesso
si concludevano con scontri(çatışma) con le forze dell’ordine
Il governo rispose intensificando(şiddetlendirmek) l’uso di mezzi
repressivi(baskıcı) (potenziamento(gelişme)della polizia con la creazione dei
reparti(bölüm) celeri(hızlı), uso delle armi da fuoco(ateşli silahlar),
divieti(yasaklı) di riunione(toplantı))
Il ministro degli interni Scelba divenne agli occhi della sinistra il simbolo della
politica illiberale(serbest olmayan) e repressiva del governo.
La «legge truffa(üç kağıt yolsuzluk)»
L’alleanza( antlaşma)centrista(merkezi) era costretta a fronteggiare(hesaba
katmak) la pressione(baskı) della sinistra e la critica della destra: il
timore(korku) era quello di un’emorragia(kanama) di voti democristiani,
sia verso destra che verso sinistra, perché le condizioni che avevano
permesso il successo schiacciante(suçlayıcı) del 1948 non esistevano più
Nell’imminenza(yakın olma) delle elezioni del ’53 De Gasperi e i suoi alleati
tentarono(cezbetmek) di rafforzare la coalizione centrista con una
modifica(değişiklik) della legge elettorale(seçimsel).
Fu scelto un sistema che prevedeva(ön görmek) un premio(ödül) di
maggioranza pari al 65% dei seggi alla Camera a quel gruppo di partiti
«apparentati(görünenler)» (uniti da una preventiva(önleyici)
dichiarazione(bildiri) di alleanza(antlaşma)) che ottenesse la maggioranza
assoluta(mutlak) dei voti (la metà più uno dei voti).
Il sistema sembrava costruito su misura per la maggioranza. Di qui le
violente(şiddetli) polemiche(polemik) che accompagnarono
l’approvazione(onay) della legge elettorale, ribattezzata(itiraz edilmiş) dalle
opposizioni «legge truffa».
Le elezioni del giugno ’53 e la sconfitta della coalizione centrista
Alle elezioni del 1953 però l’operazione fallisce(başarısız olmak): la
coalizione(koalisyon)guidata da De Gasperi non raggiunge la maggioranza
assoluta per poche decine(10 lu) di migliaia(binlerce) di voti e il premio di
maggioranza non scatta(fırlamak).
Il voto di molti elettori si sposta(yerini değiştirmek) verso gli estremi dello
schieramento(saf değiştirme) politico:
comunisti e socialisti a sinistra
monarchici e missini(MSI temsilcileri) a destra.
25.10 Alla ricerca di nuovi equilibri (1953-1958)
Gli anni '53-58 furono un periodo di transizione(hal değişikliği): fallito,
con le elezioni del '53, il tentativo di stabilizzare(sabitleştirmek) la
coalizione centrista attraverso la legge maggioritaria(büyük ölçüde) (che fu
accantonata(vazgeçmek) nella legislatura(yasama meclisi)
successiva(sonradan gelen)), cominciò una lunga fase di transizione(hal
değişikliği) e di ricerca di nuovi equilibri politici.
Si verificarono(doğrulamak) mutamenti(değişiklik) dentro(içinde) i partiti che
avrebbero poi reso possibile l'allargamento(genişleme) della
maggioranza(büyüklük) ai socialisti:
nella DC si affermò(iddiada bulunmak) con la segreteria(sekreterlik) Fanfani
(1954) una nuova generazione(jenerasyon), più attenta(dikkatli)
all’intervento dello Stato nell'economia e più sensibile ai problemi sociali.
il Psi, soprattutto a partire dal '56, andava allontanandosi(terk etmek) dai
comunisti
Sviluppo economico e nuovi fermenti(mayalanma) politici
Il paese cominciava, sia pur(halde) lentamente(yavaşça) a
modernizzarsi(modernleşmek).
La ripresa(yeniden başlama) economica si consolidava(güçlendirmek).
Si rafforzavano(sağlamlaştırmak) i legami con l'Europa (nel 1957 l’Italia
aderì(uymak) al Mercato(Pazar) comune europeo)
In alcuni settori politici (legati alla sinistra Dc o ai partiti laici) si
avvertiva(uyarmak) l'esigenza(ihtiyaç) di un allargamento(genişleme) verso
sinistra della maggioranza, di una spinta riformatrice(oluşumcu) che
interpretasse(yorumlamak) le trasformazioni(dönüşüm) della società.
Ma questo fermento(mayalanma) non si tradusse in una modifica(değişiklik)
degli equilibri di governo: dimessosi(mütevazi) De Gasperi, i successivi
governi a guida democristiana continuarono ad appoggiarsi sulla esigua(az)
maggioranza quadripartita(4 partili), rafforzata in qualche(bazı) caso
dall'aiuto di voti monarchici e neofascisti
Il piano Vanoni e il ministero delle Partecipazioni(katılım) statali
Significative(manasal) novità andavano maturando(olgunlaşmak) nel governo
dell'economia:
nel 1955 fu presentato il cosiddetto piano Vanoni (dal nome dell'allora
ministro del Bilancio), che rappresentava il primo tentativo di
programmazione(proglamlama) economica;
nel dicembre 1956 fu creato il ministero delle Partecipazioni statali, col
compito di coordinare(düzenlemek) l'attività delle aziende(kuruluş) di Stato:
soprattutto l'Iri e l'Eni.
Manifestazione di una nuova volontà del potere politico di intervenire
più incisivamente(etkili bir şekilde) nella gestione(yönetme) dell'economia
La Corte costituzionale(anayasal)e il Consiglio superiore della
magistratura(adliye)
La novità più importante sul piano delle istituzioni fu
l'insediamento(yerleşim) della Corte costituzionale (1956): la Corte avrebbe
svolto(gerçekleştirmek) una funzione importante e fortemente(güçlü bir
şekilde) progressiva(ilerleyen) nell'adeguare(alışmak) la vecchia
legislazione(kanun yapma) ai princìpi costituzionali(anayasal) e nel far cadere
alcune fra le norme più anacronistiche(çağdışı) varate(suya indirmek) in
periodo fascista.
Nel 1958 è stata la volta del Consiglio superiore della magistratura(adliye).
La DC da De Gasperi a Fanfani
Le elezioni del '53 segnarono non solo la sconfitta(yenilgi) politica di De
Gasperi (che morì l'anno seguente(takip eden), nel 1954) ma anche la
progressiva emarginazione(marjinalleşme) del gruppo dirigente(yönetici)
degasperiano e l'emergere(ortaya çıkmak) di una nuova generazione
formatasi nell'Azione cattolica degli anni'20 e'30 (Moro, Taviani, Rumor,
Fanfani).
Fanfani divenne segretario della DC nel 1954.
Questa generazione(jenerasyon), più legata alle problematiche(sorunlu) del
cattolicesimo sociale, era favorevole(olumlu) all'intervento statale
nell'economia e critica nei confronti(karşılaşma) dell'impostazione(temel
esas durum) liberista(liberal) che aveva ispirato le scelte dei governi
postbellici.
Nella DC emerge una maggiore consapevolezza(farkındalık) della
fragilità(kırılganlık) della coalizione quadripartita(4 partili) e una nuova
attenzione(dikkat) a quanto stava cambiando nel Partito socialista,
interlocutore(konuşmacı) obbligato per ogni ipotesi di
allargamento(genişleme) a sinistra della maggioranza(büyüklük).
La svolta autonomista(bağımsızcı) del Psi
Già negli anni '54-55, il Psi aveva iniziato una cauta(dikkatli)
revisione(inceleme) della politica «frontista(cepheci)», aveva
allentato(gevşetmek) i legami col Pci e auspicato(istenen) l'aprirsi(açılmak) di
un «dialogo» con i cattolici. Una forte accelerazione(hızlanma) al processo di
autonomia(bağımsızlık) fu impressa(basılmış) dai fatti del 1956. La
denuncia(ifşa) dei crimini(suikast) di Stalin e l'invasione(saldırı) sovietica
dell'Ungheria costituirono un trauma per tutti i militanti(saldırgan) di sinistra.
Ma, mentre il Pci si mantenne sostanzialmente(esasen) fedele(Sadık) al
modello sovietico, il Psi se ne distaccò(özel görevlendirmek) in modo
definitivo(belirgin)
Fu lo stesso Nenni, leader del partito negli anni del
«frontismo(cepheci)», a guidare la svolta(gerçekleştirme) autonomista: il
Psi non rinunciava(vazgeçmek) alla prospettiva(perspektif) di una
radicale(radikal) trasformazione(değiştirme) della società, ma si
dichiarava(bildirmek) disposto(yerleştirilmiş) a collaborare(birlikte çalışmak)
a una politica di riforme.
A questo punto le premesse(ön bilgi) politiche per l'apertura a sinistra
c'erano tutte
CAPITOLO 26: LA SOCIETÀ DEL BENESSERE
26.1 Il boom dell’economia
Negli anni ’50 e ’60 l’economia dei paesi industrializzati attraversò una fase di
intenso sviluppo le cui cause furono:
la crescita della popolazione(che portò a una crescita della domanda)
l’innovazione(yenilik) tecnologica
una razionalizzazione(gerekçe bulma) produttiva
un’espansione(yayılma)del commercio mondiale
la politica statale in favore della(lehine) crescita.
26.2 Le nuove frontiere(sınır)della scienza
L’applicazione(uygulama) delle scoperte scientifiche alla produzione divenne
velocissima:
nel campo della chimica si svilupparono le materie plastiche e quelle
sintetiche
in medicina vennero scoperti gli antibiotici, gli ormoni, gli
psicofarmaci(psikolojiksel ilaçlar), gli anticoncezionali(gebeliği önleyici)
ecc…, ci furono anche grandi sviluppi della chirurgia(estetik cerrahi)
Lo sviluppo tecnologico divenne importante soprattutto per i trasporti, come
per l’aviazione(havacılık) civile, cambiando
Profondamente(derin bir şekilde) le abitudini della gente.
Nel 1957 fu lanciato il primo satellite artificiale(yapay) per opera dei sovietici
Gli americani fecero sbarcare(karaya çıkmak) il primo uomo sulla luna nel
1969.
La conquista dello spazio cambiò completamente(tamamen) la tecnologia dei
settori produttivi.
26.3 Il trionfo dei mass media
Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, tra cui il ruolo
fondamentale è della televisione, ha rappresentato un massiccio(sıkı)
condizionamento(şartlanma) dei modelli di comportamento delle società
industrializzate.
26.4 L’esplosione(patlama) demografica(demografik)
Gli anni che seguirono la seconda guerra mondiale videro un forte
incremento(artırma) demografico concentrato però soprattutto nel Terzo
Mondo dove si è anche registrato(resmi kayda geçmek) un
significativo(manalı) calo della mortalità(ölüm oranı).
Nei paesi industrializzati l’aumento demografico è rimasto molto
contenuto(içeren) e in alcuni si è conquistata in breve tempo la «crescita
zero».
26.5 La civiltà dei consumi e i suoi critici
La società del benessere(sağlık) o del consumo è quella in cui
l’espansione(gelişme) dei consumi superflui(gereksiz) è ormai una
caratteristica fondamentale, nelle quali lo spreco è alla portata della maggior
parte della popolazione
È da notare(fark etmek) come le aree industrializzate subiscano una
standardizzazione(standartlaştırma) o americanizzazione(Amerikanlaştırma)
dei consumi.
Tutto ciò ha contribuito(bağış yapmak) a fenomeni estesi(geniş) di
rifiuto(red) ideologico e di forte critica da parte di alcune
correnti(geçerli) intellettuali (uno dei massimi esponenti(temsilci) di queste
correnti di critica è Marcuse)
26.6 Contestazione(aksini ispatlama) giovanile(gençlik) e rivolta(isyan)
studentesca(öğrenci)
La contestazione della società del benessere fu più forte tra i giovani ovvero
quelle generazioni nate dopo la fine della seconda guerra mondiale.
L’opposizione fu caratterizzata:
in un primo momento dal rifiuto delle convenzioni(antlaşma) e dalla
fuga(kaçış) dalla società (ciò che succedeva nelle comunità(topluluk) di
hippies nate negli USA all’inizio degli anni ’60)
in un secondo momento l’opposizione divenne sempre più
politicizzata(politikleştirilmiş) e trovò nelle università i suoi centri
propulsori(pervane).
In America
La prima occupazione fu all’università di Berkeley in California nel 1964. La
protesta era fatta contro la guerra in Vietnam e per la segregazione(ayırım)
razziale(ırksal).
Le rivolte studentesche dall’America si estesero(genişletmek) all’Europa e
l’apice si raggiunse nel 1968 «l’anno degli studenti»
Gli elementi unificatori(birleştirici) del movimento furono:
lotta contro l’autoritarismo(otoriter rejim)
mobilitazione(harekete geçirme) contro l’imperialismo americano
In Germania
In Germania la rivolta studentesca si concentrò(yoğunlaşmak) soprattutto
contro le misure repressive(baskıcı) del governo della grande
coalizione(koalisyon) e la stampa controllata della destra.
In Francia
In Francia ci furono movimenti di estrema sinistra e nel maggio del 1968 ci fu
l’episodio più clamoroso(heyecan uyandıran) di guerriglia(geriila) urbana tra
manifestanti(gösterici) e forze della polizia. L’opposizione era più che altro
rivolta alla politica di De Gaulle che nonostante(rağmen) tutto vinse le
elezioni grazie all’appoggio dei moderati.
In Italia
In Italia invece la protesta ebbe caratteri diversi ma soprattutto durò molto
più a lungo che nel resto(kalan) dell’Europa.
26.7 Il nuovo femminismo
È un nuovo femminismo perché ormai raggiunta la parità(eşitlik) tra i sessi
questo movimento criticava(eleştirmek) la divisione(ayrım) dei ruoli tra
uomo e donna nella famiglia e nel lavoro e ancor di più criticava e rifiutava i
valori «maschilisti(maskülen)» dominanti(hakim) nelle società industriali.
26.8 La chiesa cattolica e il Vaticano II
La Chiesa, pur ribadendo(özellikle vurgulamak) la sua ostilità(düşmanlık) nei
valori materialistici(materyalist) e contrari(karşıt) alla dottrina cattolica,
tentò(cezbetmek) un proprio rinnovamento(yeniden canlandırma) interno e
un’apertura ai problemi del mondo contemporaneo(çağdaş).
Ciò ha inizio con il pontificato(papalık yapma) di Giovanni XXIII(1958-63)
Prosegue(devam ettirmek) con il Concilio(konsey) Vaticano II che portò a
riforme nell’organizzazione interna, alla Messa in volgare e affermata la
necessità del dialogo con altre religioni.
CAPITOLO 27: DISTENSIONE(diplomasi) E CONFRONTO(mukayese etme)
(anni ’60)
27.1 Mito e realtà degli anni ‘60
Un decennio(10 yıllık süreç) felice ?
Nei paesi occidentali gli anni ’60 sono spesso ricordati come un decennio
felice, un periodo di grande sviluppo economico e civile e ancor più di grandi
speranze. Quest’immagine e legata soprattutto alla notevole(kayda değer)
prosperità(başarı) di cui l’Occidente industrializzato godette in quegli anni:
anni che segnarono(işaretlemek) il trionfo della «civiltà(uygarlık) del
benessere».
Ma in questo quadro non mancarono aspetti negativi:
lo sviluppo economico in qualche caso acuì(şiddetlendirmek) i contrasti
politici e sociali (come nel caso della protesta studentesca)
la diffusione(yayılma) del benessere si accompagnò(eşlik etmek) spesso al
rilancio(tekrar fırlatma) delle ideologie rivoluzionarie.
L’equilibrio del terrore
In campo internazionale la coesistenza(birlikte yaşama) tra i due blocchi
politico-militari si consolidò(güçlendirmek), ma ciò avvenne attraverso
momenti di duro scontro(çarpışma) diplomatico(diplomatik)e di confronto
anche drammatico
Inoltre(ayrıca) la coesistenza(birlikte yaşama) si basava non sulla
fiducia(güven) reciproca(karşılıklı), ma sull’equilibrio degli
armamenti(donatma) nucleari(nükleer) posseduti dai due blocchi e sulla
consapevolezza(farkındalık) dell’una e dell’altra parte di non poter
prevalere(ağır basmak) sull’avversario(rakip) se non mettendo a rischio(risk)
la sopravvivenza(yaşamı sürdürme) propria e dell’intera umanità(insanlık).
Dunque(dolayısıyla) un equilibrio del terrore, che assicurò(garantilemek) la
pace in Europa, ma non impedì(vazgeçirmek) lo scatenarsi(neden olmak) di
conflitti(çatışma) locali nelle numerose(çok sayıda) aree calde del mondo, in
particolare(özel olarak) Medio Oriente(Orta Doğu) e Sud-Est(güney-doğu)
asiatico(Asya)
27.2 Kennedy e Kruscev: la crisi dei missili(füze) e la distensione(diplomasi)
Kennedy e la «nuova frontiera(cepheci)» (1960)
Scaduto(vadesi dolmak) il secondo mandato del repubblicano Eisenhower,
nel novembre 1960 fu eletto presidente degli Stati Uniti il democratico
Kennedy.
Kennedy fu il più giovane presidente americano (44 anni) e il primo cattolico
ad entrare nella Casa Bianca. Suscitò(ortaya çıkarmak)
immediatamente(aniden) ampi(geniş) consensi(kabul) intorno
alla(çevresinde) sua persona, riallacciandosi(değinmek) alla tradizione
progressista(ilerici) di Roosevelt e Wilson, aggiornandola(ertelemek) col
riferimento a(kaynakça olarak) una nuova frontiera(sınır) (non
materiale(materyal) come quella dei pionieri(öncü) dell’800, ma
intesa(anlaşma) in senso spirituale(ruhani anlamda), culturale e scientifico).
In politica interna lo slancio(hız) riformatore(reformcu) si tradusse in un forte
aumento della spesa pubblica per:
programmi sociali
esplorazioni(araştırma) spaziali(mekansal)
tentativo di(teşebbüsünde olmak) imporre(emir vermek)
l’integrazione(tümleştirme) razziale negli Stati del sud(güney) che ancora
praticavano(yapmak) la discriminazione(ayrımcılık) razziale(ırksal).
In politica estera Kennedy adottò(benimsemek) una linea
ambivalente(kararsız):
enfasi(önem) sulla pace e la distensione(gerginliğin yumuşaması) con i paesi
dell’Est(doğu) Europa
intransigenza(önyargılı olma) sulle questioni ritenute(olarak görülen)
essenziali(temel) (la difesa(savunma) e gli interessi americani nel mondo)
Il confronto(kıyaslama) con l’Urss e il muro(duvar) di Berlino (1961)
A giugno del 1961 Kennedy incontra Kruscev per discutere(tartışmak) il
problema di Berlino Ovest(Batı) (che gli americani
consideravano(üzerinde düşünmek) parte della Germania Federale(federal)).
L’incontro fu un fallimento(batış)
Gli americani riaffermarono(tekrar belirtmek) il loro impegno(söz) in difesa di
(savunmasında)Berlino Ovest(Batı).
La risposta(cevap) dei russi fu la costruzione(yapı) del muro di Berlino per
impedire(vazgeçirmek) le fughe(kaçış), molto frequenti(sık sık olan), fra i due
settori della città: il muro di Berlino sarebbe diventato il simbolo della
divisione(bölüm) fra Est ed Ovest.
Il conflitto con Cuba e lo sbarco(iniş) alla Baia(Haliç) dei porci(domuz) (1961)
Ma il confronto(kıyaslama) più drammatico fra le due superpotenze ebbe per
teatro Cuba.
Sempre nel 1961 Kennedy cercò di soffocare(boğmak) il regima(rejim)
socialista di Fidel Castro a Cuba:
boicottandolo(boykot etmek) economicamente(ekonomik olarak)
appoggiando(desteklemek) una spedizione armata(silahlı gönderi) di
esuli(sürgün) anticastristi(Fidel Castro karşıtı) nell’isola che, nelle
intenzioni(amaç), avrebbe dovuto suscitare(ortaya çıkarmak)
un’insurrezione(isyan) contro Castro.
Lo sbarco(iniş) ebbe luogo nella Baia dei Porci ma fu un fallimento(çöküş
başarısızlık)
La crisi dei missili(füze)(1962)
L’URSS, approfittando(faydalanmak) della situazione, offrì(Sunmak) ai cubani
assistenza(yardım etme) economico e militare(askeri), installando(kurmak)
sull’isola basi per missili nucleari(nükleer).
Nel 1962 queste basi furono scoperte(keşif) da aerei spia(ispiyoncu)
americani, Kennedy ordinò(emretmek) un blocco navale(gemiciliksel) intorno
a Cuba, per impedire alle navi sovietiche di raggiungere l’isola.
Per sei drammatici giorno (dal 16 al 21 ottobre) il mondo fu vicino ad un
conflitto generale.
Ma alla fine Kruscev cedette(vazgeçmek):
le basi missilistiche(füze bilimi) furono smantellate(sökmek)
in cambio dell’impegno(sözün değişiminde) americano ad
astenersi(kaçınmak) da azioni(hareket) militari contro Cuba
La distensione(diplomasi)
Il compromesso(anlaşma) su Cuba aprì la strada a una nuova fase di
distensione(diplomasi)
USA e URSS firmano un trattato per la messa(dini ayin) al bando(yasak) di
esperimenti(deney) nucleari nell’atmosfera (non aderiscono(uymak) la Cina e
la Francia, entrambe impegnate(çatışmaya girmek) in un proprio progetto di
armamento(donatma) atomico)
Viene anche istallata(kurulmak) la «linea rossa» (una linea diretta di
telescriventi(teleprinter)) fra Casa Bianca e Cremlino(Moskova Kremlini) per
scongiurare(yalvarmak) la possibilità di una guerra «per errore»
La sfida(zor iş) pacifica di Kruscev
Kruscev accentuò(vurgulamak) il tono pacifista dei suoi interventi e
interpretò(yorumlamak) il confronto fra i blocchi soprattutto in chiave di
competizione(yarışma) economica fra due sistemi: la «vittoria» sarebbe
andata a quello capace di assicurare(garantilemek) al popolo il più alto grado
di(yapabilen) benessere(sağlık) e di giustizia(adalet) sociale.
La caduta(düşüş) di Kruscev (1964)
Ma la sfida(zor iş) lanciata(fırlatılmış) da Kruscev era quanto meno(en
azından) velleitaria(gerçekçi olmayan)
L’ottimismo fu smentito(aksini iddia etmek) dall’andamento(gidişat)
tutt’altro che brillante(parlak) dell’economia sovietica.
Anche per questo Kruscev fu improvvisamente(aniden)
estromesso(dışlanmış) da tutte le cariche(yük) nell’ottobre del 1964.
L’uccisione(cinayet) di Kennedy (1963)
Un anno prima, il 22 novembre 1963, Kennedy era stato ucciso a Dallas (è il
primo di una serie irrisolta(çözülmemiş) di omicidi(cinayet) politici coi quali
saranno uccisi anche il fratello di Kennedy Robert e Martin Luther King)
La presidenza(başkanlık) Johnson
A Kennedy subentra(üstlenmek)il vice(vekil)-presidente Johnson che poi fu
rieletto(yeniden seçilmek) nel 1964
Johnson portò avanti molti progetti di legislazione(kanun yapma) sociale
avviati(kurulu) da Kennedy e impresse(basılmış) una spinta decisiva
all’integrazione(tümleştirme) razziale(ırksal) nel Sud(güney)
Però Johnson finì col legare(bağlamak) il suo nome all’impopolare(popüler
olmayan) e sfortunato(şansız) impegno(söz) americano della guerra del
Vietnam.
27.3 La Cina di Mao: il contrasto(zıtlık) con l’URSS e la “rivoluzione culturale”
Tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, parallelamente(parallel
olarak) allo stabilirsi(sabitlenmek) di una sia pur(halde) precaria(dengesiz)
coesistenza(birlikte yaşamak) fra Usa e Urss, si venne delineando(özetlemek)
un contrasto(zıtlık) sempre più grave fra le due maggiori potenze comuniste:
Urss e Cina.
I contrasti fra Cina e Urss
Il contrasto tra Cina e Urss è dovuto al fatto che:
l’Urss si proponeva(önermek) come garante(garanti) di ordine
mondiale(dünyevi düzen) bipolare(çift taraflı kutuplu), mentre la Cina
tendeva(eğilim göstermek) a contestare(tartışmak) lo status quo,
appoggiando(desteklemek) i movimenti rivoluzionari di tutto il mondo e
ponendosi come guida dei paesi in via di sviluppo in lotta contro
l’imperialismo
l’Urss si poneva come Stato-guida e unica superpotenza del campo socialista,
mentre la Cina rivendicava(hak iddia etmek) maggio peso sulla scena
internazionale;
dopo la destalinizzazione l’Urss aveva concesso una seppur(ne derecede)
timida(korkak) apertura in senso «liberale», mentre la Cina accentuava i suoi
tratti radicali e collettivistici(kolektivist)
I problemi della Cina comunista
A partire dagli anni ’50 la Cina aveva progressivamente(dereceli olarak)
nazionalizzato(ulusallaşmış) i settori industriale e commerciale e aveva
compiuto(tamamlamak) un notevole sforzo(zorlama) per dotarsi(donatmak)
di un’industria pesante(ağır), con l’aiuto di tecnici sovietici.
Nello stesso tempo aveva attuato la collettivizzazione(Kolektivizasyon)
dell’agricoltura (inizialmente(başlanıçta) una riforma agraria aveva
redistribuito(yeniden dağıtmak) la terra ai contadini, che poi erano stati
costretti a riunirsi(yeniden birleşmek) in cooperative(kooperatif) controllate
dallo Stato.
Il «grande balzo(atlama) in avanti» e le comuni popolari (1958)
Mentre nel settore industriale si era ottenuta una crescita molto rapida,
molto meno positivi erano stati i risultati nel settore agricolo
Per realizzare un rilancio(tekrar fırlatma) della produzione agricola nel 1958
fu lanciata(fırlatmak) una nuova strategia definita del «grande balzo in
avanti»: le cooperative furono riunite(yeniden birleşmek) in unità più grandi
le comuni popolari il cui scopo era quello di ottenere la totale
autosufficienza(öz başarı) (dunque(dolayısıyla) non solo i prodotti agricoli,
ma anche le macchine).
L’esperimento(deney) si risolse in un colossale(çok büyük) fallimento(çöküş
iflas): la Cina precipitò(itibar kaybetmek) in una terribile carestia(kıtlık).
La rottura(ayrılık) con l’Urss
La critica dell’Urss alla strategia del grande balzo in avanti, accentuò
ulteriormente(daha ayrıntılı) i contrasti fra i due paesi.
L’URSS richiamò(yeniden adlandırmak) i suoi tecnici, infliggendo(uğratmak)
un duro colpo all’economia cinese
Da allora la rottura fra le due potenze comuniste divenne sempre più
acuta(keskin).
Nel 1969 il contrasto sfociò(dökülmek) addirittura(bile) in
scontri(çatışma) armati(silahlı) lungo il fiume Ussuri (ai confini fra la
Siberia(Sibirya) e la Manciuria(Mançurya))
La «rivoluzione culturale» (1966-68)
Il fallimento(iflas) del «grande balzo in avanti» rafforzò le componenti(unsur)
«moderate(ılımlı)» del gruppo dirigente(yönetici) comunista.
Nel 1966 Mao mobilitò(hareket etmek) contro i suoi avversari(rakip) i
giovani, esortandoli(teşvik etmek) a ribellarsi(asileştirmek) contro i dirigenti
sospetti(şüpheli) di percorrere(koşmak) la «via capitalistica».
La mobilitazione(hareket emte) culminò(dorığa ulaşmak), fra il ’66 e il
’68, nella cosiddetta Rivoluzione Culturale: una rivolta giovanile(gençlik)
apparentemente(görünümlü) spontanea(spontane), ma
orchestrata(orkestra olmuş) dall'alto, che, richiamandosi
all'«autentico(hakiki)» pensiero di Mao, contestava(tartışmak) ogni potere
burocratico(bürokratik) e ogni autorità(otorite) basata sulla
competenza(yetenek) tecnica(teknik). Nelle scuole e nei luoghi di lavoro, nel
partito e negli organi di governo locale, gruppi di giovani
guardie(muhafız) rosse, in maggioranza studenti, mettevano sotto
accusa(suçlama) insegnanti e dirigenti politici, intellettuali e artisti: molti di
questi furono internati(gözaltına almak) in «campi di rieducazione(yeniden
eğitim)» e sottoposti a torture fisiche e psicologiche, alle quali spesso non
sopravvissero(sağ kalmak). L’intento(niyet) era quello di provocare un
radicale(radikal) cambiamento(değişim) nella mentalità(zihniyet)
collettiva(kollektif) (di qui il nome di «rivoluzione culturale») per superare gli
ostacoli che si frapponevano(sayfa eklemek) alla
realizzazione(gerçekleştirme) del comunismo
In Europa occidentale si formarono movimenti giovanili che, sull'esempio
delle guardie rosse, si ispiravano(ilham almak) al pensiero di Mao.
La fine della rivoluzione culturale
All’inizio del 1968 Mao pose un freno(durma) alla Rivoluzione culturale
perché si era ormai liberato dai gruppi a lui contrari e rischiava di
gettare(atmak fırlatmak) nel caos l’economia.
Chou En-lai e la svolta(önemli gelişme) in politica estera (1970)
Un ruolo importante in questa fase fu svolto(gerçekleşmek) dal primo
ministro Chou En-lai, il più autorevole(güvenilir) dopo Mao fra i capi
comunisti cinesi, che rappresentò, anche negli più agitati(harekete geçmiş),
la continuità(süreklilik) del potere istituzionale(kurumsal)
Fu Chou En-lai ad avviare(kurmak), all'inizio degli anni '70, una linea di
normalizzazione(normalleşme) anche in campo internazionale
Dal momento che i rapporti con l'Urss restavano(kalmak) pessimi(çok kötü),
la nuova linea si tradusse in una clamorosa(heyecan uyandıran)
apertura(açıklık) agli Stati Uniti sancita(resmen onaylanmış):
dal viaggio del presidente americano Nixon a Pechino (estate '72)
dall'ammissione(kabul) all'Onu della Cina comunista (che prese il posto
occupato fin allora dalla Repubblica «nazionalista» di Chang Kai-shek).
Cominciava una fase di transizione(halden hale geçme) che, dopo la morte di
Mao e di Chou En-lai (1976), determinò(gerçekleştirmek) un radicale(radikal)
mutamento(değişiklik) di rotta anche sul piano interno.
27.4 La guerra del Vietnam
La guerra combattuta(savaşılmış) nel Vietnam per oltre dieci anni, fra il ‘64 e
il ’75 rappresentò:
uno degli strascichi(sonuç) più drammatici del processo di
decolonizzazione(bağımsızlığını verme)
uno dei momenti di scontro(çatışma) più acuto(keskin) fra Usa e mondo
comunista (Cina e Urss, benché(halde) in contrasto, erano unite
nell’appoggio al Vietnam).
I due Vietnam
La Conferenza di Ginevra del 1954 aveva diviso il Vietnam in due:
il Vietnam del nord retto(erdemli dik) da un regime comunista
il Vietnam del sud retto da un regime cattolico dittatoriale(diktatörel)
sostenuto(desteklenmiş) dagli USA (che avevano sostituito l’influenza
francese).
Nel Vietnam del sud si sviluppò un movimento di guerriglia comunista, il
Vietcong, sostenuto dal Vietnam del nord.
Preoccupati(endişelenen) della prospettiva(perspektif) di
un’Indocina(Hindiçin) comunista gli americani cominciarono ad
inviare(göndermek) dei reparti di «consiglieri(konsey üyesi) militari»,
durante la presidenza Kennedy.
L’intervento(araya giriş) militare americano: l’escalation(tartışma) dal 1965
Il saldo(sağlam) qualitativo(niteliksel) nell’impegno(Söz) americano si ebbe
sotto la presidenza Johnson: nel 1965 iniziarono i
bombardamenti(bombalama) aerei nel Vietnam del Nord, mentre cresceva
continuamente(sürekli) il numero dei soldati americani impegnati (che
arrivarono a superare il mezzo milione di uomini)
Cominciò l’escalation dell’impegno militare Usa.
Ma gli americani non riuscirono a domare(bastırmak) la rivolta(isyan)
vietcong, che godeva dell’appoggio delle masse contadine e dell’aiuto di
russi e cinesi.
L’esercito americano entrò in una profonda crisi: era la difficoltà per un
esercito moderno di combattere(savaşmak) una guerra partigiana(partizan)
La protesta contro la guerra
Negli USA cominciarono a diffondersi imponenti(görkemli) manifestazioni di
protesta contro la guerra, i cui costi umani ed economici sembrano sempre
più insostenibili(savulunamaz).
L’opinione(fikir) pubblica di sinistra dell’Europa occidentale si
mobilitò(hareket etmek) contro la guerra e contro gli Stati Uniti
L’offensiva(saldırı) vietcong del 1968
All’inizio del 1968 i vietcong diedero una svolta(önemli gelişme) alla guerra
lanciando(fırlatmak) contro le principali(temel) città del Sud(güney) una
grande offensiva(savunma) (l’offensiva del Tet, ossia il capodanno(Noel)
buddista(budist))
L’armistizio(ateşkes) di Parigi (1973)
Nel 1969 il nuovo presidente americano Nixon, succeduto a Johnson, iniziò
negoziati(anlaşmaya varmak) ufficiali con il Vietnam del nord:
riducendo(azaltmak) progressivamente(dereceli olarak) l’impegno(söz)
militare americano
cercando di rafforzare(sağlamlaştırmak) le truppe(askeri birlik) del Vietnam
del Sud.
Ma solo nel gennaio 1973 americani e nordvietnamiti(kuzey vietnamlılar)
firmarono un armistizio a Parigi.
La vittoria dei comunisti in Indocina(Hindiçin)
La guerra continuò ancora due anni, fino a quando i vietcong entrarono a
Saigon (aprile 1975), provocando la caduta(düşüş) del governo
filo(donanma)-americano del Vietnam del sud.
A distanza(uzaklık)di pochi mesi i guerriglieri comunisti conquistarono il Laos
e la Cambogia
Tutta l’Indocina era così diventata comunista
Gli Stati Uniti dovettero registrare(resmi kayda geçmek) la prima grave
sconfitta(yenilgi) di tutta la loro storia
27.5 L’Urss e l’Europa orientale: la crisi Cecoslovacca
Da Kruscev a Breznev
Dopo l’allontanamento(ayırma) di Kruscev (1964), l’Urss fu retta da una
direzione collegiale(eşit oranda sorumluluk sahibi).
Ma ben presto il segretario del Pcus Breznev si affermò(iddiada bulunmak)
come il leader indiscusso(tartışmasız) del paese
Repressione(bastırma) e riforme economiche
In politica interna si accentuò la repressione di ogni forma di
dissenso(anlaşmazlık) e vennero colpiti soprattutto gli intellettuali
In economia fu varata una riforma che dava alle imprese(başarı) più ampi
margini(değer) di autonomia, ma i risultati non furono brillanti e l’URSS vide
in questo periodo accentuarsi il distacco(önemsemezlik) rispetto ai paesi
occidentali
In politica estera non ci fu nessun miglioramento(ilerleme) dei rapporti con la
Cina.
La primavera di Praga (1968)
Nel 1968 avvenne la cosiddetta «primavera di Praga»: iniziò quando alla
segreteria del partito arrivò Dubcek leader dell’ala innovatrice(yenilikçi) e
che spinse(itmek) il processo riformatore(reformcu) a limiti
impensabili(imkansız görünen) fino ad allora, cercando di introdurre(giriş
yapmak)elementi del pluralismo(çoğulculuk) economico e politico e
concedendo(vermek) più libertà di stampa(basın özgürlüğü) e
opinione(görüş).
Parve(görüş) realizzarsi l’ideale di un socialismo dal volto umano.
Ma, a differenza del moto ungherese del ’56, l’esperienza cecoslovacca fu
sempre saldamente(sağlamca) guidata dai comunisti e non fu mai messa in
discussione l’adesione(anlaşma) al blocco comunista
L’intervento sovietico
Ma questa esperienza fu considerata una minaccia intollerabile(dayanılmaz)
per l’URSS, preoccupata(endişelenen) di possibili contagi(bulaşma) sugli altri
paesi del blocco orientale
I sovietici tentarono(cezbetmek) inizialmente(başlangıçta) di
indurre(cezbetmek) i dirigenti di Praga a bloccare il processo di
liberalizzazione(özgürleşme), ma senza successo.
Nell’agosto del 1968 le truppe dell’URSS e degli alleati occuparono la
Cecoslovacchia:
Dubcek fu arrestato(yakalanmak)
fu formato un governo filosovietico(sovyet).
I dirigenti cecoslovacchi non provarono neanche(bile) a rispondere con le
armi ma misero in atto una resistenza(direnç) passiva che isolò(izole etmek)
politicamente(politiksel) gli occupanti(işgalci).
La normalizzazione(normalleşme)
Nel giro di pochi mesi fu realizzata la fase(aşama) di «normalizzazione»: i
sovietici riuscirono ad imporre(emir vermek) un rovesciamento(devrilme) dei
rapporti di forza nel partito comunista, furono allontanati i dirigenti
«liberali», sostituiti da altri favorevoli all’Urss
Le ripercussioni(olumsuz sonuç)internazionali
Con la repressione(bastırma) della «primavera di Praga» l’Urss registrò(resmi
kayda geçmek) un ulteriore(ilave) appannamento(buğu) della propria
immagine
Questa volta a condannare(mahkum etmek) l’intervento dell’URSS non
furono solo singoli intellettuali, ma anche gli altri partiti comunisti
occidentali (anche quello italiano).
27.6 L’Europa occidentale negli anni del benessere
Per le democrazie dell’Europa occidentale gli anni ’60 e primi anni ’70 furono
un periodo di stabilità(sabitlik) economica ma di mutamenti(değişiklik)
politici.
In Italia, in Germania occidentale e in Gran Bretagna, questa fase
coincise(aynı zamanda olmak) con l’entrata(giriş) al governo dei socialisti.
I governi socialdemocratici: Brandt e la «Ostpolitik» (1969)
In Germania, nel 1969 con il cancelliere(kayıt görevlisi) Brandt iniziò la
stagione dei governi socialdemocratico-liberali, che si sarebbe
prolungata(uzatmak) per un quindicennio(15 yıllık).
Brandt impostò(ayarlamak) una nuova linea di politica estera che:
tendeva(eğilim göstermek) a una normalizzazione nei rapporti fra la
Germania federale e i paesi del blocco comunista
implicitamente(üstü kapalı olarak) riproponeva(tekrar açmak) il problema di
una futura riunificazione(yeniden birleşme) fra le due Germanie.
Questa «politica orientale» (Ostpolitik) si concretò(belirginleştirmek):
nell'instaurazione(kuruluş) di rapporti diplomatici coi paesi comunisti
nel riconoscimento dei confini fissati dopo la seconda guerra mondiale
(sancito(resmen onaylanmış) da trattati con la Polonia e l’Urss)
in uno scambio(karışıklık) ufficiale di contatti con i tedeschi dell'Est.
La Gran Bretagna e la questione irlandese
In Gran Bretagna il governo laburista(işçi partisi) dovette
fronteggiare(dikkate almak) il riacutizzarsi(nüksetmek) della questione
irlandese
Nell'Ulster (ossia l’Irlanda del Nord, rimasta nel Regno Unito dopo la
concessione(ödün verme) dell’indipendenza al resto(kalan) dell'isola), alla
fine degli anni '60, la minoranza(küçüklük) cattolica, che costituiva la parte
più povera della popolazione, diede vita a una serie di violente
agitazioni(huzursuzluk).
In queste agitazioni, che spesso sconfinavano(ihlal etmek çiğnemek) in
episodi di terrorismo(terörizm) e di guerriglia urbana(şehirsel), la
rivendicazione(talep) dell’indipendenza irlandese si mescolava(karıştırmak)
alla protesta sociale.
27.7 Il Medio Oriente e le guerre arabo-israeliane
Un focolaio(yuva) di tensione(gerginlik)
Dopo la crisi di Suez del ’56, il Medio Oriente continuò a rappresentare:
non solo un pericoloso focolaio di tensione locale, a causa
dell’ostilità(düşmanlık) fra Israele e i paesi arabi (che rifiutavano(reddetmek)
di riconoscere(kabul etmek) lo Stato ebraico),
ma anche un terreno(dünyevi) di scontro(çatışma) fra l’Urss, divenuta grande
protettrice(korumacı) dell’Egitto, e gli Stati Uniti, che
sostenevano(desteklemek) con decisione Israele.
La guerra dei sei giorni (1967)
Nel 1967 il leader egiziano Nasser:
proclamò(duyurmak) la chiusura(kapatma) del Golfo di Aquba,
vitale(yaşamsal) per gli approvvigionamenti(tedarik) israeliani
strinse(germek) un patto militare con la Giordania(Ürdün)
Gli israeliani risposero con un attacco preventivo(koruyucu) a sorpresa
contro Egitto, Giordania e Siria: la guerra durò sei giorni ed ebbe un
esito(sonuç) disastroso(feci) per gli arabi (gli arabi subirono gravissime
perdite umane contro poche centinaia(yüzlerce) di morti israeliani):
l’Egitto perse la penisola(yarımada) del Sinai
la Giordania perse tutti i territori della riva(kıyı) occidentale del Giordano,
inclusa(dahil olan) la parte orientale di Gerusalemme (la città venne
successivamente(daha sonra) annessa(konuk evi) allo Stato ebraico e
proclamata(duyurmak) capitale)
la Siria perse le alture(tepe) del Golan.
Oltre 400.000 palestinesi(Filistinli) ripararono in Giordania e negli altri paesi
arabi, ingrossando(genişlemek) le file dei rifugiati(sığınan) nei campi
profughi(mülteci).
La resistenza(direnç) palestinese(filistinli): Arafat e l’Olp
L’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), sotto la guida di
Arafat. si staccò(çıkarmak) dalla tutela(eğitim) dei regimi arabi
L’Olp pose le sue basi in Giordania, creandovi una specie di Stato nello Stato
Il «settembre nero» (1970)
Il re di Giordania Hussein, temendo(korkmak) che gli attentati(saldırı)
terroristici dei feddayn (combattenti(mücadeleciler)) palestinesi potessero
provocare una controffensiva(karşı saldırı) israeliana sul suo territorio,
reagì(tepki vermek) con una sanguinosa(kanlı) prova di forza(güç gösterisi)
Nel settembre 1970 (il cosiddetto settembre nero) il re di Giordania
mobilita(hareket eden) le sue truppe contro i feddayn e i profughi(mülteci)
palestinesi, che furono costretti a riparare nel Libano (lasciando sul
terreno(toprak) migliaia(binlerce) di morti)
Il terrorismo palestinese
Da allora l’Olp estese(geniş) la lotta terroristica sul piano internazionale, con
una serie di dirottamenti(şaşırtıcı hareket) aerei ed attentati(saldırı)
clamorosi (come quello di Monaco contro gli atleti(atlet) israeliani, durante
le Olimpiadi del 1972).
La guerra del Kippur (1973)
Nel 1970 muore Nasser e gli succede Sadat
Sadat, deciso a riprendere(yeniden başlamak) il Sinai, prepara
accuratamente(dikkatlice) la guerra contro Israele
Nel 1973 attacca a sorpresa gli israeliani nel giorno festivo del Kippur: le
truppe egiziane dilagano(azıtmak) nel Sinai
Ma Israele riprende subito il sopravvento(rüzgar yönünde) grazie agli aiuti
americani e respinge(reddetmek) gli egiziani.
Al momento del cessate(kesilmiş) il fuoco (concordato(katılan) dopo forti
pressioni(baskı) internazionali), con le truppe israeliane all’offensiva nel
Sinai, la guerra non aveva determinato risultati sul piano territoriale.
Invece(yerine oysa ki) furono molto importanti altre conseguenze(sonuç):
sul piano psicologico: fu scosso(kışkırtılmış) il mito
dell’invincibilità(yenilmezlik) israeliana
sul piano politico: la chiusura(kapatma) del Canale di Suez e il blocco
petrolifero(yağ) decretato(emredilen) dagli Stati arabi dettero(vermek) alla
crisi una dimensione(boyut) globale
CAPITOLO 28: ANNI DI CRISI (anni ’70 – ’80)
28.1 La crisi petrolifera(petrol)
All’inizio degli anni ’70 due avvenimenti(olay) dalle conseguenze
traumatiche sconvolsero(alt üst etmek) il corso(Akış) dell’economia
mondiale: la sospensione(erteleme) della convertibilità(konvertibilite) del
dollaro e lo shock petrolifero.
La sospensione(erteleme) della convertibilità del dollaro (1971)
Nel 1971 gli USA sospesero(ertelemek) la convertibilità del dollaro in oro,
convertibilità che era il pilastro(destekçi) del sistema monetario
internazionale(uluslararası) costruito con gli accordi di Bretton Woods del
1944.
Questa decisione(karar) era dettata(belirlemek) dalle difficoltà dell’economia
americana, appesantita(ağır gelen) dagli enormi costi della guerra nel
Vietnam.
Iniziò una lunga fase di instabilità(dengesizlik) e di disordine(düzensizlik)
monetario(parasal)internazionale, con continue oscillazioni(dalgalanma) nei
prezzi delle materie prime e nei cambi delle monete (non più
ancorate(demirlemek) a un sistema di cambi fissi).
Lo «shock petrolifero» (1973)
A novembre del 1973 i produttori di petrolio quadruplicarono(dört kat
artmak) il prezzo del petrolio(petrol), a causa della guerra arabo-israeliana
del Kippur.
La shock petrolifero colpì tutti i paesi industrializzati ma in particolare
quelli che dipendevano(bağlı olaral) interamente(tamamen) dall’estero per
il sostentamento(geçim) energetico(enerjik) (come Italia e Giappone).
Ovunque(her yerde), tra il ’74 e il ’75, la produzione industriale fece
registrare(resmi kayda geçmek) un brusco(ters kaba) calo(düşüş), per poi
riprendere(yeniden başlamak) a crescere dopo il 1976, ma con ritmi più lenti.
La stagflazione(stagflasyon)
La recessione(ekonomik durgunluk) produttiva si accompagnò a una forte
tendenza(eğilim) inflazionistica(enflasyonist), con aumenti dei prezzi dal 10 al
20 per cento.
Questo fenomeno inedito(daha önce görülmemiş), definito col termine
stagflazione (cioè stagnazione(durgunluk) più inflazione(enflasyon)), era
dovuto soprattutto all’origine «esterna(dış)» dell’inflazione (i prezzi
crescevano per l’aumento delle materie prime importate(ithal edilen)).
I lavoratori furono in gran parte tutelati(korunan) dall’aumento dei
prezzi, perché erano in vigore(yürürlükte) meccanismi di
indicizzazione(indeksleme) dei salari(maaş) ai prezzi.
La conseguenza(sonuç) sociale più grave fu la disoccupazione(işsizlik).
La crisi del Welfare State
A subire gli effetti della crisi fu lo stesso modello del Welfare State,
che cominciò a mostrare chiari segni di difficoltà: con la crisi economica
era sempre più difficile trovare le risorse(kaynak) per
sostenere(desteklemek) le spese necessarie(gerekli) per sostenere i sistemi
di sicurezza sociale.
La crescita dei costi costringeva(zorlamak) i governi a forti aumenti della
pressione(basınç) fiscale(mali), ma spingeva(itmek) parte dell’opinione
pubblica contro la statalizzazione(kamulaştırma) e a favore del(lehine)
ritorno a dottrine liberali.
La fine di un’epoca
La crisi fu talmente(böylesine) grave che addirittura(bile) pose dei dubbi
sulla fragilità(kırılganlık) e il fondamento(kök) stesso delle società
capitaliste
28.2 La crisi delle ideologie e il terrorismo politico
Le trasformazioni(değişme)economiche e sociali degli anni ’70 si
accompagnarono nelle società industriali dell’Occidente, a un
mutamento(değişiklik) profondo delle ideologie e della politica.
I mutamenti culturali
Negli anni ’60 e nei primi anni ’70 la cultura di sinistra era stata la cultura
egemone(egemen) (soprattutto per le giovani generazioni), sia nella
versione(tür) riformista((reformcu) che nella versione
rivoluzionaria(yenilikçi).
Ma a metà degli anni ’70 la cultura di sinistra entrò in crisi:
con la crisi economica veniva meno uno dei fondamenti(kök) su cui fino ad
allora si era poggiata(dayanmak): l’illimitata(sınırsız) capacità
espansiva(yayılmacı) del sistema economico;
contemporaneamente(aynı zamanda) finiva il mito dell’Urss.
La fine del mito dell’Urss
L’Urss aveva visto la sua immagine, già incrinata(yarmak) dai fatti di Praga,
deteriorarsi(kötüleştirmek) progressivamente(dereceli olarak): per le
continue denunce(suçlama) degli esuli(sürgün)sulla repressione(baskı)
interna(içsel), per i continui insuccessi(başarısızlık) economici.
Al crollo(çöküş) del mito comunista avevano contribuito(katkıda bulunmak)
anche altri fattori: in Cina la Rivoluzione culturale cinese aveva lasciato il
passo ad una svolta(önemli gelişme) radicale(radikal), i massacri(katliam) in
Cambogia(Kamboçya), i caratteri autoritari(otoriter) del regime
istaurato(oluşturulmuş) in Vietnam, le continue lotte e guerre tra i paesi
comunisti
Il «grande riflusso(gelgit)»
Ciò che veniva messo in discussione(tartışma) era la capacità dei grandi
sistemi ideologici di fornire(sağlamak) risposte alle esigenze(ihtiyaç) reali
della gente (un fenomeno(fenomen) che in Italia fu definito il «grande
riflusso»).
I gruppi terroristi
La generale caduta della tensione(gerilim) politica portò
all’isolamento(yalnızlık) delle componenti(unsur) più estremistiche(marjinal)
e violente(şiddetli) dei movimenti di contestazione(aksini ispatlama)
giovanile(gençlik) attivi alla fine degli anni ’60.
Si assisté(yardım etmek) così, in alcun i paesi dell’Europa Occidentale a una
drammatica esplosione(patlama) di terrorismo politico.
Un terrorismo attuato da piccoli gruppi clandestini(kaçak göçmen)
militarizzati(askerileştirmek): le Brigate Rosse in Italia e la Raf in Germania
La sconfitta(yenilgi) del terrorismo rosso
I gruppi terroristici furono sconfitti perché non riuscirono a
coinvolgere(dikkatini çekmek) la classe operaia
La maggior parte dei membri fu arrestata(durdurmak) entro gli anni ’80.
28.3 Gli Stati Uniti e la «rivoluzione reaganiana(Reagan)»
Per gli Stati Uniti gli anni ’70 rappresentarono un periodo tutt’altro che felice:
la crisi del dollaro nel 1971, la sconfitta in Vietnam, quindi una gravissima
crisi interna(iç) con il caso Watergate.
Il caso Watergate (1974)
Nel 1974 il presidente Nixon fu costretto a dimettersi(görevden
uzaklaştırmak), accusato di coprire(örtmek) comportamenti(davranış)
illegali(yasadışı) di suoi collaboratori(iş arkadaşı), responsabili(sorumlu) di
un’operazione(operasyon) di spionaggio(casusluk) ai danni(zarar) del Partito
democratico (caso Watergate)
Lo sostituì(yedeği olmak)il vicepresidente(başkan yardımcısı) Ford, che però
fu sconfitto alle elezioni dal democratico Carter.
Ma in questo periodo gli Stati Uniti non riuscirono a risollevarsi(kurtarmak)
dalla crisi.
La presidenza Reagan (1980)
Nel 1980 fu eletto Reagan (confermato(teyit etmek) anche nelle elezioni del
1984), anziano(yaşlı) ex attore esponente(temsilci) dell’ala destra del partito
repubblicano.
Reagan si presentò con un programma liberista in economia e in politica
estera promise(söz vermek) di adottare(benimsemek) una linea più dura nei
confronti(kıyaslama) dell’URSS e dei nemici degli USA.
L’impatto(çarpışma) della politica di Reagan fu di tale rilevanza(önem) che si
parlò di «rivoluzione reaganiana».
La ripresa(yeniden başlama) economica
L’economia prosperò(başarılı olmak) e migliorò(iyileştirmek) in
fretta(aceleyle).
I nuovi armamenti(silahlanma)
Reagan sostenne(desteklemek) una politica di forte riarmo(yeniden
silahlanma), sia per avere una posizione di forza nei confronti dell’URSS, sia
per far sentire la presenza(mevcudiyet) USA in tutti i punti caldi(sıcak nokta)
del mondo.
Gli interventi(müdahale) all’estero(dış)
Infatti(nitekim) ci furono molti interventi(müdahale) americani,
laddove(onunla) gli interessi Usa erano in pericolo(tehlikede) (furono aiutati i
gruppi che lottavano(savaşmak) contro regimi comunisti o comunque(ne
olursa olsun) anti-americani).
28.4 L’Unione Sovietica: Breznev a Gorbaciov
L’espansionismo(yayılmacılık) sovietico
Negli anni ’70, con Breznev al potere, la Russia approfitta(faydalanmak) delle
difficoltà USA per avvantaggiarsi(avantajlı olmak) nella corsa(akış) agli
armamenti(silahlanma) e per ampliare(büyütmek) la sua sfera(küre)
d’influenza(etki) (in America Latina, Africa e Medio Oriente)
L’intervento in Afghanistan (1979)
L’Afghanistan è un piccolo Stato nell’Asia musulmana, importante per il
controllo del Golfo Persico.
Il paese era schierato(sıralamak) per il non allineamento(sıralama): per
imporre(emir vermek) un governo filosovietico(sovyet), alla fine del 1979, la
Russia invia(göndermek) un forte contingente(asker topluluğu) di truppe
che però si dovette scontrare(çarpışmak) per quasi una decina(10 yıllık
süreç) di anni con la forte resistenza(direnç) dei gruppi guerriglieri(savaşçı)
islamici. Un’esperienza simile a quella del Vietnam
La repressione(baskı) del dissenso(anlaşmazlık)
Per ciò(bu yüzden) che invece riguarda(ilgili olmak) la politica interna, si
inasprì(nefret ettirmek canından bezdirmek) la repressione(baskı) nei
confronti(kıyaslama) degli intellettuali dissidenti(muhalif).
La Conferenza di Helsinki
Nonostante(rağmen) la Russia avesse, nel 1975, partecipato alla Conferenza
di Helsinki firmando accordi che garantissero(garantilemek) i diritti dell’uomo
e la libertà politica.
Gorbacev (1985)
Breznev morì nel 1982.
Seguì un periodo di brevi interregni(hükümdarsız dönem).
Nel 1985 la segreteria del partito comunista fu assunta dal giovane
Gorbaciov, il quale subito si mostrò innovatore(yenilikçi) sia per la politica
interna che quella esterna(dış)
Fu una svolta(önemli gelişme) radicale(radikal), sia per l’Unione
Sovietica(sovyet birliği) che per il mondo intero(tüm).
Le riforme
In politica economica il nuovo segretario legò(bağlamak) il suo nome
alla parola d’ordine perestroika (ossia «riforma(reform)»),
proponendo(önermek) una serie di interventi nel segno della
liberalizzazione(özgürleşme), volti a introdurre(giriş yapmak) nel sistema
socialista elementi di economia di mercato(Pazar)
Sul piano istituzionale(kurumsal) si fece promotore(destekçi) di una nuova
costituzione(birleşme) che, senza intaccare(değerini düşürmek) il sistema del
partito unico, lasciava spazio a un limitato pluralismo
La «Glasnost»
Ancor più importante fu l’avvio(başlangıç kurulma) di un processo di
liberalizzazione interna all’insegna(öğreti) della glasnost
(trasparenza(şeffaflık)), che consentì(dayanmak) lo svilupparsi di un
dibattito(açık oturum) politico-culturale impensabile(imkansız görünen) fino
a pochi anni prima.
Contraddizioni(tutarsızlık) e difficoltà
Le riforme in economia però suscitarono(ortaya çıkarmak)
dissensi(anlaşmazlık) e malumori(aksilik) perché accentuarono il
dissesto(kararsızlık) di un sistema tradizionalmente(geleneksel olarak)
inefficiente(etkisiz).
L’apertura(açıklık) di nuovi spazi di dibattito(açık oturum) politico mise in
moto(hareket) tensioni(gerginlik) non facilmente(kolayca)
controllabili(kontrol edilebilir).
I movimenti indipendentisti(bağımsızcı hareketler)
Particolarmente(özel olarak) allarmante(rahatsız edici) era
l’emergere(ortaya çıkmak) di movimenti autonomisti(bağımsızcı) e
addirittura(bile) indipendentisti(bağımsızcı) fra le popolazioni non russe che
contestavano(tartışmak) il potere federale dell’Urss: le repubbliche
baltiche(baltik) (Estonia, Lettonia e Lituania), poi le repubbliche
caucasiche(kafkas) (Armenia, Georgia, Azerbaigian) e le regioni musulmane
dell’Asia centrale(orta asya).
La stessa repubblica russa, nel 1990, rivendicò(hak iddia etmek) la propria
autonomia ed elesse(oylayarak seçilmek) alla propria
presidenza(mevcudiyet) il riformista(reformcu) radicale(radikal) Boris Eltsin.
Il dialogo con l’Occidente
Alle aperture(açıklık) riformiste(reformcu) all’interno seguì il rilancio(tekrar
fırlatma) del dialogo con l’Occidente, che era rimasto pressoché(neredeyse)
congelato(dondurulmuş) negli anni precedenti(önceki).
La disponibilità(mevcudiyet) al negoziato(anlaşmaya varılan) fu accolta(kabul
edilmiş) da Reagan, desideroso(arzulu) di chiudere in bellezza il suo mandato
presidenziale(başkanlıkla ilgili), dimostrando che la sua politica di forza era
stata la base per una nuova trattativa(pazarlık) globale(küresel) con l’Urss
La riduzione(küçültme) degli armamenti(donatma)
Furono firmati accordi per la riduzione degli armamenti missilistici(füze) in
Europa (era prevista(öngörülen) la distruzione(yıkma) concordata(hemfikir
olan) di armi nucleari(nükleer silahlar)). Seguirono anche accordi per la
riduzione(küçültme) degli armamenti(donatma) convenzionali(geleneksel)
L’URSS si impegnò(meşgul olmak) a ritirare(geri çekmek) le sue truppe
dall’Afghanistan (il ritiro(geri çekiş) si completò(sonuçlandırmak) nel gennaio
1989)
Un nuovo ordine internazionale
La rinnovata(yenilenme) collaborazione(işbirliği) fra le due superpotenze fece
nascere molte speranze sulla prospettiva(perspektif) di un nuovo ordine
internazionale basato non soltanto(sadece) sull’«equilibrio del
terrore(terör)».
A questo punto era però la stessa idea di un ordine internazionale basato sul
condominio(kat mülkiyeti) fra Usa e Urss a entrare in crisi per
l’improvviso(ani) collasso(düşüş) dell’Urss.
28.5 L’Europa occidentale: svolte politiche e nuove democrazie no
Gli anni che seguirono la crisi petrolifera(petrol) del 1973 furono per l’Europa
occidentale anni di serie difficoltà economiche e di importanti
mutamenti(değişiklik) politici.
Tutti i paesi della Cee furono duramente(sert bir biçimde) colpiti dal
rincaro(yükseliş) dei prezzi del petrolio(petrol) (con la parziale(kısmi)
eccezione(istisna) della Gran Bretagna che cominciava a sfruttare(sömürmek)
i giacimenti(alüvyon) scoperti di recente(son) nel Mare del Nord). Ne
risultarono inasprite(sertleşmiş) le tensioni(gerginlik) sociali.
Sul piano delle politiche interne la crisi mise in difficoltà soprattutto le
socialdemocrazie dell’Europa settentrionale(kuzey).
La Gran Bretagna: la vittoria dei conservatori e il governo Thatcher
In Inghilterra: il potere passò ai conservatori con Tatcher che attaccò il
potere delle Trade Unions, mise in discussione i valori del Welfare State e
privatizzò(özelleştirmek) settori importanti dell’industria pubblica
Paesi scandinavi(skandinav)
Nei Paesi Scandinavi le socialdemocrazie entrarono in crisi dopo 20 anni
ininterrotti(sürekli) di supremazia(egemenlik).
La Germania federale: il ritorno(geri dönüş) al potere dei cristiano-
democratici
In Germania l’indirizzo(adres) politico si spostò(taşımak) dalla
socialdemocrazia a governi guidati da cattolici-democratici, con l’ascesa(çıkış
yükseliş) al governo di Helmuth Kohl (1983).
All’inizio degli anni ’80 i partiti socialisti, mentre perdevano terreno(toprak)
nelle tradizionali roccheforti(kale) dell’Europa del Nord(kuzey), si
affermavano(iddiada bulunmak) nell’area mediterranea e latina: governi a
guida socialista si affermarono in Francia e nelle nuove democrazie
dell’Europa meridionale (Portogallo, Spagna, Grecia).
La Francia: la vittoria di Mitterand
In Francia: nel 1974 vince alle elezioni l’unione delle sinistre con a capo il
socialista Mitterrand, anche se prestò(ödünç almak) ci fu una rottura(ayrılık)
tra socialisti e alcuni comunisti, la sinistra rimase al potere
ininterrottamente(devamlı) fino al 1993
Il Portogallo: la fine del salazarismo
Nel 1970 muore il dittatore(diktatör) Salazar.
Nel 1974 i militari realizzarono(gerçekleştirmek) un colpo di Stato al cui
vertice(zirve) salì(tırmanmak) prima l’ala moderata(ılımlı) dell’esercito e poi
ufficiali di sinistra appoggiati(desteklenmiş) dal partito comunista.
Nel 1975 il paese divenne un normale regime parlamentare,
pluripartitico(çok partisellik) con un governo socialista guidato da Soares.
La Grecia: dalla dittatura alla democrazia
La dittatura militare(askeri) cominciata nel 1964 subì un duro colpo con il
disastroso(feci) tentativo(teşebbüs) di annettere(ilave etmek) Cipro(Kıbrıs) al
paese
Nel 1974 i militari sono costretti a lasciare il governo in mano a partiti
democratici e con un referendum venne abolita(iptal etmek) la monarchia.
La Spagna: la transizione(halden hale geçme) alla democrazia
Nel 1974 muore Franco
Il re seppe pilotare(pilotluk etmek) il passaggio alla democrazia di un paese
che ormai non si riconosceva(kabul etmek) più nelle strutture del regime
clerical(rahip sınıfı)-autoritario(otoriter).
Chiamò al governo il moderato(ılımlı) Suarez che subito
legalizzò(yasallaştırmak) i partiti politici e i sindacati(işçi sendikası) e fece
approvare(kabul etmek) una costituzione(birleşme) democratica.
A lui succedettero(olmak) i socialisti di Gonzales
L’allargamento(genişleme)della Cee
Il ritorno(geri dönüş)alla democrazia di Spagna, Portogallo e Grecia
rappresentò una delle novità più positive nella storia europea di fine
Novecento.
E consentì(dayanmak) un ulteriore(ilave) allargamento(genişleme) della Cee,
cui aderirono(uymak) tutti e tre i paesi.
28.6 Dittature e democrazie in America Latina
In America Latina nel ventennio(20 yıllık süreç) ’70-’80 si
verificò(doğrulamak) la massima espansione(gelişme) e la successiva(bir
sonraki) caduta(düşüş) delle dittature militari. I militari
assunsero(üstlenmek) il potere anche in paesi in cui la tradizione
democratica sembrava avere radici(kök) più profonde come in Uruguay e
Cile.
Il Cile da Allende a Pinochet
In Cile il socialista Salvador Allende vinse le elezioni del 1970, ma trovò
subito molte difficoltà nell’attuare(gerçekleştirmek) il suo programma di
nazionalizzazione(ulusallaşma) e riforme sociali in quanto(olarak)
contrastato(karşı koyulmuş) da:
una forte opposizione con gli USA
l’economia ai limiti del dissesto(kararsızlık)
la forte opposizione della borghesia
le intemperanze(ölçüsüzlük) estremiste(aşırıcılık) di parte dei sui
seguaci(taraftar).
Nel 1973 Allende fu rovesciato(devirmek) da un colpo di Stato militare e
ucciso mentre tentava(cezbetmek) un’estrema resistenza(direnç) nel palazzo
presidenziale(başkanlıkla ilgili).
Il potere viene assunto dal generale Pinochet.
Pinochet sarà sconfitto in un referendum (1988) indetto(toplantıya çağrılmış)
dallo stesso dittatore sotto le pressioni(baskı) internazionali: nelle successive
elezioni la vittoria andò al candidato(aday) democristiano
L’Argentina fra peronismo(peronizm) e dittature militari
Saliti al potere nel 1966, i militari si trovarono in grave(ağır olarak)
difficoltà, non riuscendo a fronteggiare(hesaba katmak) né i problemi
economico-sociali, né i problemi di ordine pubblico (erano attivi vari gruppi
di guerriglia).
Nel 1972 i militari si accordarono(anlaşmak) con il vecchio dittatore
Perón: rientrato(yeniden girmiş) dall’esilio(sürgün), fu eletto
trionfalmente(zafersel olarak) presidente della Repubblica (1973).
Perón fallì(başarısızlığa uğramış) completamente(tamamen) sia sul piano
economico che su quello dell’ordine pubblico. Dopo la sua morte (1974) la
presidenza passò a sua moglie
Di fronte(karşıdaki) al peggiorare(kötüleştirmek) della situazione (una
guerriglia di sinistra sempre più aggressiva e un’inflazione(enflasyon)
crescente(gelişen)) i militari decisero di intervenire(araya girmek) con un
nuovo colpo di Stato (1976)
I militari questa volta decisero di reprimere(durdurmak) bruscamente(kaba
ters bir şekilde) ogni possibile ribellione(asilik) o opposizione(zıtlık):
decine(onluk) di migliaia(binlerce) di oppositori(karşıt) furono
arrestati(yakalanmış) o scomparvero(yok olmak) nel nulla.
Ma neppure(aynı şekide da de) il pugno(yumruk) di ferro(demir) dei militari
riuscì a rimettere(çıkarmak) in sesto(6’ıncı) l’economia.
Al fallimento(iflas batış) economico si aggiunse(eklemek) la sconfitta militare
nella guerra delle Falkland: per distogliere(dikkatini dağıtmak) l’opinione
pubblica dai problemi interni i militari occuparono le isole Falkland, tenute
da secoli dalla Gran Bretagna. Il governo inglese reagì(tepki vermek)
inviando(göndermek) navi, aerei e truppe che dopo poche settimane
sconfissero gli argentini(Arjantinli).
Investiti(yatırılmış) da un’ondata di impopolarità(popüler olmayan
popülaritesizlik) i generali furono costretti a farsi da parte e
convocare(düzenlemek) libere elezioni che riportarono(sonraki basamağa
geçirmek) la democrazia
Dittature e movimenti(hareket)di guerriglia nel Centro America
Altrettanto(yine) complessa e difficile era la situazione dei piccoli Stati
dell’America Centrale in cui si alternarono(birbirini izlemek) dittature
personali, guerriglia di estrema(aşırı) sinistra e dittature militari.
28.7 I conflitti nell’Asia comunista
Le tragiche vicende(olay) della Cambogia
In Cambogia i khmer rossi, sotto la guida di Pol Pot, misero in atto, fra il '76 e
il ’78 uno dei più radicali e sanguinari(kanlı) esperimenti(deney)di rivoluzione
socialista tentati(teşebbüs edilmiş)nella storia (il loro ideale era la
costruzione(yapı) di un comunismo(tüketim) agrario(tarımsal)). Il regime
cambogiano ottenne l’appoggio(destek) della Cina.
Nell'intento(amaç) di cancellare(iptal etmek) ogni traccia(etki) della
società e di costruirne(inşa etmek) una nuova partendo da zero, i
comunisti cambogiani consumarono(tüketmek) uno spaventoso(korkutucu)
massacro(katliam).
Ma il regime di Pol Pot, , era un ostacolo(engel) per il Vietnam, che
intendeva(tasarlamak) ridurre l'intera Indocina sotto il proprio
protettorato(korunmuş). Nel dicembre 1978, il Vietnam invadeva(istila
emtek) la Cambogia e vi installava(kurmak) un governo «amico».
Poche settimane dopo i cinesi effettuarono(etkili olmak) una spedizione
punitiva(cezasal) nel Vietnam del Nord(kuzey), senza però
raggiungere(varmak) lo scopo(patlak) di costringere(zorlamak) il governo
vietnamita(Vietnam) a ritirare(geri çekmek) le truppe di occupazioni
Cambogia
I khmer rossi, col sostegno(destek) della Cina, continuarono per parecchi(pek
çok) anni a dar vita a un'ostinata(inatçı) guerriglia
L’Indocina diventava così teatro di conflitti interni al mondo comunista.
Solo alla fine degli anni ‘80, con la mediazione(arabuluculuk) Onu, i
vietnamiti cominciarono a ritirarsi(geri çekilmek) dalla Cambogia.
Dopo difficili negoziati(anlaşmaya varanlar) fu raggiunto l’accordo fra tutte le
fazioni(grup) per la restaurazione(yeniden kurma) della monarchia.
28.8 La Cina dopo Mao
L’ascesa(yükseliş) di Deng Xiaoping (1981)
In Cina la fine degli anni '70 vide compiersi(tamamlamak) un processo di
radicale(radikal) revisione(gözden geçirme) interna: artefice(yapay)
principale(temel) della «demaoizzazione(demoizasyon)» fu Deng Xiaoping,
anziano(yaşlı) esponente(temsilci) del gruppo dirigente(yönetici)
«storico(tarihi)» del comunismo cinese, emarginato(izole etmek) ai tempi
della rivoluzione culturale perché fautore(yandaş) della linea moderata.
Dopo la morte di Mao, Deng emerse(ortaya çıkmak)
progressivamente(dereceli olarak) come il vero leader del paese e nel 1981
assunse la guida(rehberlik) del partito e dello Stato
Le riforme economiche
Nel giro di pochi anni, Deng Xiaoping capovolse(ters çevirmek) la linea
rigorosamente(sert bir şekilde) collettivista(kolektivist) ed
egualitaria(eşitlikçi) di Mao e promosse(yükseltmek) una serie di profonde
modifiche(değişiklik) nella gestione(yönetim) dell'economia,
introducendo(giriş yapmak) elementi di economia di mercato(Pazar)
Fu una trasformazione(değişme) di vasto(engin) respiro(soluk), che provocò
notevoli mutamenti(kayda değer değişme) nella
stratificazione(katmanlaşma) sociale:
si formarono nuovi strati privilegiati(tercih edilen) di manager, piccoli
imprenditori(girişimci) agricoli, tecnici(teknisyen) e commercianti(tüccar)
nella mentalità(zihniyet) e nel costume penetrarono(ani saldırıda bulunmak)
di modelli di tipo «consumistico(tüketici)» soprattutto fra le
generazioni(jenerasyon) più giovani.
La contestazione(aksini ispatlama) studentesca (1989)
Proprio il contrasto(zıtlık) fra una modernizzazione(modernleşme)
economica e il mantenimento(saklama) della struttura
burocratica(bürokratik) e autoritaria(otoriter) del potere fu all'origine di un
fenomeno di contestazione, alla fine degli anni '80.
Protagonisti della protesta furono gli studenti dell'Università di Pechino che
diedero vita, nella primavera dell'89, a una serie di imponenti(görkemli) e
pacifiche(pasifik) manifestazioni di piazza per chiedere più libertà e più
democrazia.
La repressione(baskı) di piazza Tienanmen
Dopo qualche vano(boş) tentativo(teşebbüs) di dialogo, il gruppo
dirigente(yönetici) comunista, preoccupato(endişeli) anche per
l'estendersi(genişletmek) delle manifestazioni ad altre città della Cina,
rispose con una brutale(şiddetli) repressione(baskı)militare.
L'intervento(araya girme) dell’esercito nella piazza Tienanmen (giugno '89) si
risolse in un vero e proprio massacro(katliam).
Il massacro suscitò(ortaya çıkmak) reazioni sdegnate(reddedilmiş) in tutto il
mondo democratico e, in un primo tempo, si riflesse(yansımak)
negativamente(negatif bir şekilde) sui rapporti commerciali(ticari) con
l'Occidente
Un esperimento(deney) inedito(daha önce görülmemiş)
Le relazioni economiche furono successivamente(daha sonra)
ristabilite(yeniden kurulmuş), per l'interesse(ilgi) dei paesi
industrializzati(sanayiileştirilmiş) nei confronti di un mercato
tendenzialmente(temel olarak) enorme(devasa)
L’economia cinese dette vita a un vero e proprio boom, nel decennio(10 yıllık
süreç) '80-90, raddoppiando(iki misline çıkarmak) il volume della sua
produzione(üretim).
Il regime cinese riuscì così a sopravvivere(sağ kalmak) al grande
ciclone(siklon) che investì(yatırmak) l'intero mondo comunista alla fine degli
anni '80.
La Cina divenne teatro di un inedito(daha önce görülmemiş)
esperimento(deney) di liberalizzazione(özgürleşme) economica:
all'interno di un regime che si proclamava(duyurmak) ancora comunista
in cui il partito unico deteneva(gücü yetkiyi kullanmak) il monopolio(tekel)
del potere politico.
28.9 Il miracolo(mucize) giapponese
Il Giappone negli anni ’60 era già la terza potenza economica mondiale:
sebbene(bile)fosse un paese povero di materie prime,
avesse la densità(yoğunluk) più alta del mondo di popolazione(popülasyon)
fosse uscito in ginocchio(güçsüzleşmek) dalla guerra
È possibile ricondurre(yeniden iletmek) le radici(kök) di questo sviluppo:
alle tradizioni e alla mentalità(zihniyet) del popolo giapponese (disciplina
ferrea(sağlam))
a questioni di natura politica (la stabilità(sabitlik) garantita(garantilenmiş) dal
Partito liberal-democratico).
La crisi petrolifera(petrol) del 73-74 rappresentò la prima battuta(vuruş)
d’arresto(yakalanma) di questa potenza(güç) che seppe riprendersi(yeniden
başlamak) grazie al tasso(vergi) di sviluppo degli ’80.
CAPITOLO 29: L’ITALIA DAL MIRACOLO ECONOMICO ALLA CRISI DELLA
PRIMA REPUBBLICA
29.1 IL MIRACOLO ECONOMICO (1958-63)
La crescita produttiva(üretkenlik)
Fra il 1958 e il 1963, giunse al culmine(zirveye varmak) il processo di
crescita(gelişme) economica iniziato in Italia dopo il 1950. Furono questi gli
anni del miracolo economico, anni in cui l’Italia, con un tasso di sviluppo
inferiore(alt) in Europa solo a quello tedesco, ridusse(azaltmak)
significativamente(manasal olarak) il divario(görüş ayrılığı) che la
separava(ayırmak) dalla maggior parte dei paesi più
industrializzati(sanayiileşmiş): in questi anni l’Italia diventò(olmak) un paese
pienamente(doluca) industriale.
Lo sviluppo interessò(ilgilenmek) soprattutto l’industria(endüstri)
manifatturiera(el yapımı), con una crescita significativa(manasal) nei settori
siderurgico(demir ve çelik), meccanico(mekanik) e chimico(kimyasal)
confermati(doğrulanmış)
La competitività(rekabet) raggiunta dall’industria italiana è
rappresentata dall’aumento massiccio(sıkı) delle esportazioni(ihracat),
soprattutto nei settori degli elettrodomestici(elektronik ev aletleri) e
dell’abbigliamento(giyim).
I successi(başarı)dell’Italia
La diffusione(yayılma) all’estero dei prodotti italiani, la solidità(sağlamlık)
della lira, la stabilità(sabitlik) dei prezzi, ma anche eventi extra-
economici, come il successo organizzativo(düzenleyici) delle Olimpiadi di
Roma del 1960 o delle celebrazioni(tören) del centenario(asırlık)
dell’Unità(birlik) nazionale del 1961, contribuirono(katkıda bulunmak) a
diffondere(dağılmak) un clima di generale ottimismo(iyimser) sul futuro
dell’Italia.
I fattori del «miracolo»: bassi salari e alti profitti(kar)
Molti furono i fattori che favorirono il miracolo economico:
la congiuntura(safha) internazionale favorevole
la politica di libero scambio(karışıklık) sancita(resmen onaylanmış) con
l’adesione(anlaşma) alla CEE
la modesta(mesafeli alçakgönüllü mütevazi) entità(varlık) del prelievo(örnek)
fiscale(mali)
ma soprattutto
il basso livello dei salari (possibile data la larga
disponibilità(mevcudiyetlik) di manodopera(emek) a basso costo(fiyat),
dovuta all’elevata(kaldırılmış) disoccupazione e al costante(sabit) flusso(akış)
migratorio(göçmen) dalle regioni del Sud(güney) a quelle del Nord(kuzey))
gli alti profitti(kar) delle imprese(başarı) che favorirono la crescita degli
investimenti(yatırım).
Gli aumenti salariali(parasal) e la crisi del ’63-64
Lo sviluppo economico portò ad una crescita dei consumi(tüketim)
(conseguente(sonucu olan) all’aumento delle retribuzioni(ödeme)) e al
calo(düşüş) della disoccupazione: aumentò così la capacità
contrattuale(sözleşmede belirtilen) dei lavoratori(işçi) che, attraverso i
sindacati(işçi sendikası), ottennero miglioramenti(ilerleme) salariali che
misero in moto(herekete koymak) un processo inflazionistico(enfalsyonel).
Nel biennio(iki yıllık süreç) 63-64 la politica antinflazionistica(enflasyon
karşıtı) del governo portò a una battuta(vuruş) d’arresto(yakalama) del
boom.
La crescita economica riprese(yeniden başlamak) già dal 1966, ma a ritmi più
lenti.
29.2 LE TRASFORMAZIONI(dönüşüm) SOCIALI
In coincidenza(tesadüfen) con il boom industriale, la società italiana subì una
serie di profonde trasformazioni che cambiarono il volto del paese e le
abitudini(alışkanlık) degli italiani: l’Italia si lasciò alle spalle(omuzlar) le
strutture e i valori della società contadina ed entro nella società dei
consumi(tüketim topluluğu).
Le migrazioni(göçmenlik) interne
Il fenomeno più importante di questi anni fu il massiccio(sıkı) esodo(göç) dal
Sud verso il Nord del Paese e dalle campagne(köy) alle città,
incrementando(artırmak) l’occupazione nei settori del commercio e
dell’edilizia(inşaat sektörü)
La crescita delle città e il disordine(düzensizlik) urbano
Queste migrazioni(göç), sintomo(semptom) del progresso economico,
ebbero anche notevoli costi(fiyat değer) umani e sociali:
l’espansione(gelişme) delle città spesso avveniva(olmak) in maniera
caotica(düzensiz) senza piani regolatori(düzenleyici)
il processo di integrazione(tümleştirme) degli
immigrati(göçmen)meridionali(güney) nelle città del Nord fu tutt’altro che
rapido ed indolore(acısız) evidenziando(üzerinde durmak) disparità(fark)
culturali he solo nel tempo furono mitigate(azaltmak).
La televisione e l’automobile
I simboli di questa nuova era furono la televisione (l’inizio delle
trasmissioni(yayın) da parte della Rai divenne nel giro di poco tempo
veicolo(araç) attraverso il quale imporre(emir vermek) la lingua
nazionale(ulusal) sui dialetti(şive) e nuovi modelli culturali di massa) e
l’automobile, simbolo di indipendenza e di libertà di movimento, con la
conseguente(sonucu olan) crescita dell’industria automobilistica(otomobil)
e la costruzione(yapı) della rete(ağ) autostradale(kavşak) (autostrada(otoyol)
del Sole).
Le fasi politiche:
1948-58:1948-53-1953-58:Centrismo-Dc, Psdi, Pri, Pli:
1948-53-Centrismo-Dc, Psdi, Pri, Pli: Centrismo(merkeziyetçilik)
stabile(sabit)-De Gasperi (DC)
1953-58-CENTRISMO-Dc, Psdi, Pri, Pli: Centrismo instabile(sabit olmayan)-
Vari esponenti DC
1958-60-Fase di transizione-Dc, Psdi, Pri, Pli:
1958-60-Dc, Psdi, Pri, Pli: Vari esponenti(temsilci) DC
1960- Dc, Psdi, Pri, Pli: Tambroni (DC)
1960-76- CENTRO-SINISTRA- Dc, Psdi, Pri, Psi:
1960-63- CENTRO-SINISTRA- 1960-63: Centro-sinistra
1963-68- CENTRO-SINISTRA: Centro-sinistra organico(organik)
1968-76-CENTRO-SINISTRA: Centro-sinistra instabile
1960-63- Dc, Psdi, Pri, Psi: Fanfani (DC)
1963-68- Dc, Psdi, Pri, Psi: Moro (DC)
1968-76- Dc, Psdi, Pri, Psi: Vari esponenti DC
1976-79- SOLIDARIETA'(dayanışma) NAZIONALE: Appoggio(destek) esterno
del Pci
1976-79- Dc, Psdi, Pri, Psi, Pci: Andreotti (DC)
1979-81- Fase di transizione(halden hale geçme): A guida democristiana
1979-81- Dc, Psdi, Pri, Psi, Pci: Vari esponenti DC
1981-92:
1981-82- PENTAPARTITO(beş partili): A guida repubblicana
1982-87- PENTAPARTITO: A guida socialista
1987-92- PENTAPARTITO: A guida democristiana
1981-82- Dc, Psdi, Pri, Psi, Pli: Spadolini (Pri)
1982-87- Dc, Psdi, Pri, Psi, Pli: Craxi (Psi)
1987-92- Dc, Psdi, Pri, Psi, Pli: Vari esponenti DC
29.3 IL CENTRO-SINISTRA (1960-76)
Mutamenti(değişiklik) sociali e svolta(önemli gelişme) politica I mutamenti
economici e sociali suscitati(ortaya çıkarmak)dal «miracolo italiano» si
accompagnarono all’allargamento(genişleme) delle basi del sistema politico
con l’ingresso(giriş) dei socialisti dell’area di governo.
Le difficoltà dell’apertura(açıklık) a sinistra
L’apertura a sinistra era nell’aria già da tempo, ma era ancora
osteggiata(engellemek):
dalla destra economica
da una parte della DC
dal Vaticano
dagli Stati Uniti (prima dell’avvento(geliş) di Kennedy alla
presidenza(başkanlık)).
Il governo Tambroni (1960)
La svolta maturò(olgunlaşmak)in seguito a(takiben) una serie di
avvenimenti(olay) drammatici
Nel 1960 il democristiano Tambroni, non riuscendo a trovare l’accordo con
socialdemocratici e repubblicani (che avrebbero voluto
accelerare(hızlandırmak) i tempi dell’apertura(açıklık) a sinistra) formò un
governo monocolore(tek renkli) (di soli democristiani) con l’appoggio
determinante(belirleyici) dei voti del Msi.
Questa soluzione suscitò(ortaya çıkarmak) l’opposizione(zıtlık) del Psdi e del
Pri, ma anche di parte della DC
I fatti del luglio 1960
Questo tentativo(teşebbüs) fallì(başarısızlığa uğramak)
drammaticamente(dramatik bir şekildE).
La decisione(karar) di tenere il congresso(kongre) del Msi a Genova (città
antifascista) suscitò un’autentica(gerçek) rivolta(isyan) popolare: operai e
militanti(saldırgan) antifascisti si scontrarono(çarpışmak) per tre giorni con la
polizia(polis). Manifestazioni antigovernative(yönetim karşıtı) si
diffusero(yayılmak) in molte città e furono represse(durdurulmuş)
duramente(sert bir şekildE) anche con l’uso delle armi(silah) (ci furono una
decina(10 lu) di morti).
Tambroni fu sconfessato(reddetmek) dalla stessa DC e costretto a
dimettersi(görevden uzaklaştırılmak).
I governi Fanfani (1960, 1962)
Nell’agosto ’60, per superare(üstün gelmek) la gravissima crisi, fu formato un
nuovo governo monocolore(tek renkli) presieduto(başkanlık etmek) da
Fanfani che ottenne l’astensionismo(astensionizm) dei socialisti in
Parlamento.
Iniziava così la stagione(mevsim) politica del «centro-sinistra».
La nuova alleanza(antlaşma) fu sancita(resmen onaylamak) dal
congresso(kongre) Dc nel gennaio ’62 guidato dal segretario(sekreter) Aldo
Moro che convinse buona parte del partito.
Nel marzo ’62 Fanfani formò un nuovo governo composto(düzenlenmiş) da
Dc, Pri e Psdi, con un programma concordato(katılan) col Psi
Le riforme del centro-sinistra
I governi Fanfani realizzarono due importanti riforme:
la nazionalizzazione(ulusallaşma) dell’industria elettrica(elektrik) (Enel).
la istituzione(kurum) della scuola media unica
Non riuscì a realizzare altri due punti importanti del programma, per i
contrasti(zıtlık) fra le forze politiche:
l’attuazione(gerçekleştirme) dell’ordinamento(düzen) regionale(bölgesel)
previsto(ön görülen) dalla Costituzione(birleşme)
l’avvio(başlangıç) della programmazione(proglamlaşma) economica.
Le elezioni del ’63 e il centro-sinistra organico(organik) di Moro
L’esito(sonuç) delle elezioni dell’aprile del ’63 non fu favorevole per i partiti
del centro-sinistra:
Dc e Psi persero voti
Pli e Pci, che si erano opposti(karşı karşıya getirmek) alla svolta(önemli
gelişme)politica, aumentarono i consensi(kabul)
Superando(üstün gelmek) i contrasti all’interno dei partiti per la sconfitta
elettorale(seçimsel), Moro formò un governo “organico” di centro-sinistra
(cioè con la partecipazione(katılım) di ministri(bakan) socialisti, accanto
a(yanında) quelli DC, Psdi e Pri).
Il blocco delle riforme
Ma con il governo Moro si bloccò(engellemek) il processo
riformatore(yenilikçi):
la crisi economica suggeriva(hatırlatmak) una politica più cauta(dikkatli)
il fronte(cephe) delle opposizioni(zıtlık) era quanto mai(bir dereceye
kadar) forte: la destra economica, il Presidente della Repubblica (il
democristiano Segni), le alte gerarchie(yapı) militari (nell’estate del ’64 si
diffusero voci di un possibile colpo(vuruş) di stato militare), le
resistenze(direnç) interne della DC.
La politica di Moro fu quella di risolvere i contrasti(zıtlık) col
compromesso(anlaşma) e la mediazione(arabuluculuk), sacrificando(feda
etmek) il programma riformatore(yenilikçi)
La scissione(ayrılma) socialista e il Psiup (1964)
Il Psi pagò la partecipazione(katılım) al governo con una scissione: la
minoranza(küçüklük) di sinistra che, si opponeva(karşı karşıya getirmek)
alla scelta governativa(düzenleme) e non voleva rinunciare(vazgeçmek)
all’alleanza(anlaşma) col Pci, diede vita al Partito socialista di unità
proletaria(proleter) (Psiup)
La morte di Togliatti (1964)
Nell’estate del ’64 Togliatti morì durante un soggiorno(kalış) in Urss,
lasciando il cosiddetto memoriale(otobiyografi)di Yalta in cui
riaffermava(tekrar belirtmek) il principio(ilke) dell’indipendenza(bağımsızlık)
da Mosca e ribadiva(özellikle vurgulamak) l’originalità(orjinallik) della «via
italiana al socialismo».
Ma il Pci restava(kalmak) in una posizione di marcato(sert)
isolamento(yalnızlık) (pur(halde) con il 25% dei voti).
Nonostante(rağmen)le difficoltà incontrate(karşılaşmış) fin dall’inizio, la
formula di centro-sinistra sarebbe durata, con fasi(aşama) alterne(bir öteki) e
interruzioni(planlanmayan ara), per oltre(ayrıca) un decennio(10 yıllık)
Ma si sarebbe progressivamente(dereceli olarak) esaurita(tükenmiş),
rivelandosi(açıklamak) inadeguata(yetersiz) a fronteggiare(dikkate almak
hesaba katmak) i problemi di una società articolata(açık) e percorsa(yol) da
un’elevata(kaldırılmış) conflittualità(iç çatışma) politica e sindacale(işçi
sendikası)
29.4 IL ’68 E L’AUTUNNO CALDO
La fine degli anni ’60 fu caratterizzata(simgelemek) in Italia da una
radicalizzazione(radikalleşme) dello scontro(çatışma) sociale che ebbe
come protagonisti(baş karakter):
prima gli studenti (1968)
poi la classe operaia(işçi) (1969)
La contestazione(aksini ispatlama) studentesca (1968)
La mobilitazione(hareketlilik) degli studenti universitari, cresciuta nei primi
mesi del ’68, portò all’occupazione(işgal) di numerose(çok sayıda)
facoltà(fakülte) universitarie(üniversite), a grandi manifestazioni di piazza, a
frequenti(sık sık olan) scontri(çatışma) con le forze dell’ordine
La contestazione(aksini ispatlama) giovanile(gençlik) in Italia:
aveva gli stessi cavalli di battaglia gli stessi dei movimenti studenteschi
occidentali (anti-imperialismo, opposizione alla guerra in Vietnam,
antiautoritarismo(otoritekarşıtı) e avversione(en nefret edilen şey) alla
società dei consumi),
ma si caratterizzò per una particolare(özel olarak) ispirazione(ilham) in senso
marxista e rivoluzionario.
L’avversione alla cultura borghese si tradusse in ambito universitario nella
ricerca di un nuovo modo assembleare(hissedarlar) di fare democrazia in
maniera egualitaria(eşitlikçi) e spontanea(spontane)
Furono anche promotori(destekçi) di una rivoluzione nei rapporti
personali(kişisel), sia in ambito familiare(aile çevresi) sia in quanto
a(olaraktan)relazione tra i sessi
Il collegamento(bağ) con la classe operaia
Le forti spinte(itiş) operaiste(işçi) presenti nei movimenti giovanili(genç)
portarono alla ricerca di un collegamento con la classe operaia.
I gruppi extraparlamentari(parlamentodışı)
Sul piano della lotta politica, la contestazione(aksini ispatlama) giovanile
porto alla formazione(oluşum) di movimenti «extraparlamentari» di
vario(çeşitli) orientamento(siyasi eğilim):
di tendenza(eğilim) marxista-operaista (quali Potere operaio, Lotta continua,
Avanguardia(öncü) operaia)
di tendenza filo(donanma)-cinese, ispirata(ilham alan) all’esperienza di Mao
(come l’Unione(birleşme)dei marxisti-leninisti)
di tendenza marxista-radicale(radikal) (come il gruppo del Manifesto,
costituitosi(oluşturan) attorno all(etrafında)’omonimo(adaş)
giornale(gazete))
L’autunno caldo (1969)
La riscoperta(yeniden keşif) da parte degli studenti della
centralità(merkeziyet)operaia corrispose(uymak) a un’intensa(yoğun)
stagione di lotte sindacali(işçi sendikası) dei lavoratori dell’industria nel
cosiddetto «autunno caldo» (’69).
I tre maggiori movimenti sindacali (Cgil, Cisl e Uil) presero la guida delle lotte,
riuscendo a concludere(sonuçlandırmak) una serie di contratti nazionali che
assicurarono(garantilemek) ai lavoratori dell’industria cospicui(seçkin)
vantaggi(avantaj) salariali(bütçesel).
Il nuovo peso dei sindacati(işçi sendikası)
Dopo l’autunno caldo i sindacati assunsero un peso maggiore che in passato:
avviarono(kurmak) così un processo di parziale(kısmi) unificazione(birleşme)
rinnovarono(canlandırmak) le proprie strutture organizzative(örgütsel)
creando nuove forme dirette di rappresentanza(temsil etme) (i consigli
di fabbrica)
questo nuovo rilievo(yükselti) fu politicamente(politik olarak)
avallato(desteklenmiş) dalla ratifica(resmi onay)
parlamentare(parlamenter) dello Statuto(anayasa) dei lavoratori, che
garantiva(garantilemek) le libertà sindacali(işçi sendikası) e i diritti dei
lavoratori all’interno delle fabbriche
L’approvazione(onay)di leggi importanti
In questo periodo furono approvate(onaylanmış) alcune leggi importanti:
fu liberalizzato(serbestleştirilmiş) l’accesso(erişim) all’università (unica
conquista(zafer) del movimento degli studenti)
fu introdotto(giriş yapmak) l’istituto(kurum) del divorzio(boşanma ayrılma)
(1970)
furono istituite(kurmak) le Regioni.
29.5 LA CRISI DEL CENTRO-SINISTRA (1968-76)
Nei primi anni ’70, la debolezza(zayıflık) dell’esecutivo(hükümet) di
fronte(karşıdaki) alle tensioni(gerginlik) della società appare(gözükmek) in
tutta la sua evidenza(kanıt):
non solo nelle frequenti(sık sık olan) crisi governative(hükümetsel)
ma anche nel modo in cui furono affrontati(kapışmak) i fattori di crisi del
paese (terrorismo(terörizm), crisi economica, scandali(skandal) politico-
finanziari(malisel))
La strage(katliam) di Piazza Fontana (dicembre 1969) e la «strategia della
tensione(gerginlik)»
Il 12 dicembre 1969, in pieno(dolu olarak) «autunno caldo»,
esplose(patlamak) una bomba in piazza Fontana, nella sede della Banca
nazionale dell’agricoltura, provocando 17 morti e oltre 100 feriti
L’incapacità(yeteneksizlik) di risolvere il caso da parte degli Organi dello Stato
fu messa sotto accusa(suçlama) dall’opinione(görüş) pubblica e dalla
stampa(baskı) di sinistra che individuò(bireyselleştirmek) nell’estrema destra
fascista la matrice(taban) politica dell’attentato(saldırı) e denunciò(ilan
etmek) le pesanti responsabilità(sorumluluk) dei servizi di sicurezza(güvenlik
servisleri) nel deviare(yoldan sapmak) le indagini(inceleme) verso
un’improbabile(olası olmayan) «pista(pist) anarchica»
Si parlò allora di strategia della tensione(gerginlik) messa in atto dalle
forze di destra per incrinare(kırmak) le basi dello Stato democratico e
favorire soluzioni autoritarie
La rivolta(isyan) di Reggio Calabria (1970)
La conferma(doğrulama) dei pericoli corsi dalle istituzioni(kurum) venne
dalla rivolta di Reggio Calabria, una sommossa(isyan) popolare(halksal)
capeggiata(öncülük edilmiş) dal Msi per la mancata(eksiklik)
designazione(atama) della città a capoluogo(baş kent) dell’appena(bir an
önce) istituita(kurulmuş) regione (luglio 1970).
I contrasti(zıtlık) nella maggioranza
L’impotenza(acizlik) dimostrata dai poteri pubblici rifletteva(yansıtmak) le
profonde divisioni(bölme) all’interno dello schieramento(saf değiştirmek) di
governo:
ampi settori della DC e del Psdi tendevano(eğilim göstermek) a farsi
interpreti(yorumcu) dell’opinione pubblica moderata (la cosiddetta
maggioranza silenziosa(sessiz)) spaventata(yok olan) dalle
agitazioni(huzursuzluk) operai e studentesche
il Psi mirava a(hedef almak) equilibri più avanzati, cioè al
coinvolgimento(katılım ilgi alaka) del Pci nel governo
Le difficoltà economiche
La situazione economica già difficile (alta conflittualità(iç çatışma)
sindacale(işçi sendikası), ristagno(durgunlaşma) produttivo, alto deficit(açık)
del bilancio(bilanço) dello Stato) fu aggravata(kötüleştirmek) dal
conflitto(çatışma) arabo-israeliano del Kippur (’73): l’aumento(arıtş) del
costo(fiyat) del petrolio provocò un calo(düşüş) della produzione industriale
e l’avvio(başlangıç) di un processo inflazionistico(enflasyonel)
Gli scandali politico-finanziari
Alle difficoltà economiche si aggiunsero una serie di scandali politico-
finanziari in cui furono coinvolti(dikkatini çekmek) numerosi
esponenti(temsilci) della maggioranza, messi sotto accusa per aver favorito
gruppi di pressione(baskı) italiani e stranieri in cambio di tangenti(konu dışı
söz) destinate(yönünü değiştirmek) a finanziare(malisel) i rispettivi(saygı
duyulan) partiti.
Con l’approvazione(onay) di una legge sul finanziamento(finansman)
pubblico dei partiti si cercò di contrastare(karşı koymak) i fenomeni di
corruzione(yolsuzluk) politica.
Il referendum sul divorzio (1974)
Nonostante(rağmen) la pesante frattura(ayrılık) fra società politica e società
civile, non scemò(durgunlaşmak) la partecipazione(katılım)
elettorale(seçimsel) in materia di diritti civili: nel 1974 vinse il no al
referendum abrogativo(yürürlükten kaldırma), promosso(terfi edilen) da Dc e
Msi, della legge sul divorzio(ayrılma)
In questi anni furono approvate(onaylanmış) altre importanti leggi sul fronte
dei diritti civili:
la riforma del diritto di famiglia, che prevedeva tra l’altro la parità(eşitlik)
giuridica(yargısal) fra i coniugi(eş)
l’abbassamento(alçalma) della maggiore età da 21 a 18 anni (con
l’estensione(uzatma) del diritto di voto)
la legge che legalizzava(yasallaştırmak) l’interruzione(planlanmayan ara)
volontaria(istekli) della gravidanza(hamilelik).
La mobilitazione(hareket) dell’opinione(görüş) pubblica sui diritti civili fu
facilitata(kolaylaştırmak) da movimenti laici, quali i radicali.
La nuova strategia del Pci: il compromesso(anlaşma) storico e
l’eurocomunismo(avrupa birleşmesi)
A cogliere(anlamak) i frutti politici delle diffuse richieste di
rinnovamento(yenileştirme) fu il Pci che aveva già dato un’immagine diversa
da quella tradizionale condannando(mahkum etmek) l’intervento(araya
girme) sovietico in Cecoslovacchia (1968)
Nel 1973 il segretario Enrico Berlinguer prospettò(kafasında canlandırmak)
un importante mutamento(değişiklik) strategico(stratejik), basato su due
punti:
il compromesso(anlaşma) storico (un accordo di lungo periodo fra le forze
comuniste, socialiste e cattoliche, come unica via per scongiurare(yalvarmak)
i rischi di soluzioni autoritarie e per allargare(açmak) le bai dell’azione
riformatrice(reformcu))
l’eurocomunismo(avrupa ortaklığı) (un accordo con i partiti comunisti di
Francia e Spagna per avviare(kurmak) una politica comune, con
caratteristiche(karakteristik) diverse da quelle del comunismo sovietico)
I successi elettorali del Pci (1975)
Il carattere moderato e rassicurante(rahatlatıcı) della proposta(öneri) di
Berlinguer favorì il successo elettorale(seçimsel) del Pci nelle elezioni
amministrative(idari). Lo spostamento(hareket) dell’elettorato verso sinistra
consegnò(teslim etmek) molte regioni del Centro-Nord e alcuni tra i maggiori
comuni italiani a giunte di sinistra.
La fine del centro-sinistra (1975)
Lo spostamento(hareket) a sinistra dell’elettorato(seçilmiş) accentuò i
contrasti fra DC e Psi: nel dicembre 1975 i socialisti uscirono dal governo,
segnando(işaretlemek) la fine dell’esperienza del centro-sinistra
Le elezioni del 1976
Nell’impossibilità(imkansızlık) di formare(oluşturmak) un nuovo governo si
ricorse(yeniden göz atmak) ad elezioni anticipate(erken davranılmış) (1976):
la DC recuperò(kurtarmak) voti
il Pci avanzò(ilerlemek)ulteriormente(daha ayrıntılı)
il Psi registrò(resmi kayda geçirmek)una sconfitta(yenilgi)
La sconfitta del Psi portò alla crisi del vecchio gruppo dirigente e
all’ascesa(yükseliş) alla segreteria(sekreterlik) di Bettino Craxi, leader della
corrente(geçerli) autonomista(bağımsızcı).
29.6 IL TERRORISMO E LA SOCIETA’ NAZIONALE(Milliyet topluluğu)
I governi di Solidarietà(birlik) Nazionale (1976-79)
L’esito(sonuç)delle elezioni del 1976 lasciava aperto il problema di una nuova
formula di governo. Dal momento che il Psi non era più
disposto(düzenlemek) a una riedizione(yeni versiyon) del centro-sinistra, non
esistevano altri margini(değer) di governabilità(yönetilebilirlik)
alternativi(alternatif) al coinvolgimento(katılım) del Pci nella maggioranza:
Andreotti si mise a capo(başa konmak) di un governo monocolore(tek
renkli) che ottenne l’astensione(çekimserlik) in Parlamento di tutti i partiti
tranne Msi e radicali(radikal). Era una risposta alla crisi economica e al
dilatarsi(büyütmek) del fenomeno terrorismo, ora non più solo di destra, ma
anche di sinistra.
Il terrorismo nero
Il tratto distintivo(ayırt edici) del terrorismo di destra fu il ricorso(itiraz) ad
attentati(saldırı) dinamitardi(dinamitçi) in luoghi pubblici, che provocavano
stragi indiscriminate(ayrım yapmayan), con lo scopo di diffondere(dağıtmak)
il panico(panik) nel paese e di favorire una svolta autoritaria. Dopo la
strage(katliam) di piazza Fontana ci furono quelle di:
strage di piazza della Loggia a Brescia (maggio ’74)
strage del treno Italicus (agosto ’74)
strage alla stazione di Bologna (agosto ’80).
La ragionevole(mantıklı) convinzione(fikir) di larga parte dell’opinione
pubblica, che attribuì(bir nedene bağlamak) le stragi a esponenti(temsilci)
della destra eversiva(baltalayıcı) con la complicità(gizli anlaşma) dei servizi
segreti(gizli), non trovò la conferma(doğrulama) della magistratura(adliye).
Solo per l’attentato(saldırı) di Bologna si è giunti ad una sentenza(hüküm)
definitiva(değişmez) contro alcuni terroristi di destra (da molti
criticata(eleştirilmiş) per la debolezza(zayıflık) dell’impianto(içine
yerleştirilmiş) accusatorio(suçlayıcı)).
Il terrorismo rosso
Diversi furono i fattori che contribuirono(katkıda bulunmak) alla nascita del
terrorismo di sinistra:
l’immagine di uno Stato debole e corrotto(rüşvetçi)
la presenza del terrorismo di destra e la psicosi(psikoz) di un colpo di stato
(che era allora presente in tutta la sinistra e alimentava(beslemek), in alcuni
settori, la giustificazione(gerekçe) di una risposta violenta(şiddetli))
In realtà il principio della lotta armata(silahlı) era un elemento
portante(taşıyıcı) di tutte le ideologie estremiste(aşırıcı) e rivoluzionarie che
il movimento del ’68 aveva contribuito(katkıda bulunmak) a
mitizzare(idealize etmek) e divulgare(açıklamak). Anche per la
suggestione(telkin) dei modelli della guerriglia latino-americana e del
terrorismo palestinese(filistin) si formarono(oluşturmak) i primi gruppi
organizzati pronti ad attuare(gerçekleştirmek) questa prospettiva(perspektif)
teorica: per i terroristi, in gran parte giovani o giovanissimi, la lotta armata e
la clandestinità(kaçak göçmenlik) apparvero(gözükmek) come una scelta di
vita totale.
La lotta armata appariva come il mezzo per mobilitare(harekete geçmek) la
classe operaia e rovesciare(devirmek) il sistema capitalistico e lo Stato
borghese.
Le prime imprese(başarı) delle Brigate rosse
Ai primi isolati attentati(saldırı) incendiari(kışkırtıcı), seguirono, fra il ’72
e il ’75, sequestri(hapstetmek) di industriali e di magistrati(hakim).
Successivamente(daha sonra) si giunse all’assassinio(cinayet)
programmato(programlaştırılmış) di esponenti(temsilci) dello Stato
Gli autori di queste azioni appartenevano(ait olmak) alle Brigate rosse, il
primo e più pericoloso(tehlikeli) gruppo terroristico(teröristik) di sinistra. Al
quale si affiancarono(desteklemek) i Nuclei armati proletari e Prima linea
La crisi economica
Negli stessi anni in cui dovette fronteggiare(hesaba katmak) il salto(atlayış) di
qualità del terrorismo rosso, il governo si trovò a confrontarsi(mukayese
etmek) con la crisi economica:
la crescita(gelişim) del prodotto interno diventò negativa e la successiva(bir
sonraki) ripresa(geri dönüş) fu molto debole(güçsüz)
l’inflazione(enflasyon) era elevatissima(artırılmış çok) (quasi il 20%). La
crescita dei prezzi era dovuto in gran parte all’aumento del prezzo del
petrolio(petrol)
Per porre una soluzione a questo problema fu introdotto un nuovo
meccanismo(mekanizma) di scala(ölçek) mobile(hareketli), ovvero(ya da) un
accordo(anlaşma) tra Confindustria(italyan endüstrisi)e sindacati(işçi
sendikası), che assicurava ai salari un più rapido adeguamento(uyum
sağlama) al costo della(fiyatında olmak) vita (ma questo
meccanismo(mekanizma), a sua volta(kereliğine), contribuiva(katkıda
bulunmak) ad alimentare(beslemek) l’inflazione(enflasyon))
La disoccupazione(işsizlik) giovanile(gençlik)
Il problema socialmente(sosyal olarak) più drammatico diventò quello della
disoccupazione giovanile: in parte dovuta alla crisi economica, in parte allo
sviluppo del tasso(vergi) di scolarizzazione(eğitimsiz) (i giovani
faticavano(çok çalışmak) a trovare sbocchi(çıkış yeri) adeguati(adapte olan)
al proprio titolo di studio)
Il movimento del ‘77
Il malessere(keyifsizlik) giovanile si espresse(ifade etmek) in forme
drammatiche(dramatik bir şekilde) nel 1977, quando un nuovo
movimento di studenti universitari e medi(orta sınıf) (il cosiddetto
movimento del ’77) diede vita a occupazioni(işgal) e violenti(şiddet)
scontri(çatışma) di piazza ricorrendo(tekrar olmak) non di rado(seyrek) alle
armi(silah). Protagonisti degli scontri furono i gruppi di
Autonomia(bağımsızlık) operaia(işçi).
Sembrò(gibi gözükmek) che ci si trovasse di fronte(karşıda) a una
riedizione(yeni versiyon) dell’esperienza del ’68. Ma rispetto al ’68 mancava
la prospettiva(perspektif) rivoluzionaria
Il movimento del ’77 era un insieme di gruppi e movimenti
accomunati(yakınlaşmış) solo da atteggiamenti(davranış) di
esasperato(kızgın) radicalismo(radikalism), che scelse come bersaglio(dart
tahtası) principale(baş) la sinistra tradizionale (Pci e sindacati(işçi sendikası))
La crescita del terrorismo di sinistra
Ma il movimento del ’77 fu un’ondata passeggera(yolcu) cui seguirono:
la delusione(hayal kırıklığı)e il ripiegamento(yeniden ikiye katlama) nel
privato(özel) (per la maggioranza dei giovani)
il passaggio alla militanza(saldırganlık) terroristica (per alcuni)
A partire da questo momento si registrò una brusca impennata(büyük artış)
del terrorismo di sinistra
Il sequestro(haciz kaçırma) e l’assassinio(cinayet) di Moro (marzo 1978)
Nel 1978 le Brigate rosse, consapevoli(bilinçli) di disporre(düzenlemek) di
una più diffusa rete di consensi(kabul), misero in atto il loro progetto più
ambizioso(hırslı).
Il 16 marzo del ’78, nel giorno in cui veniva presentato un nuovo
governo Andreotti, appoggiato da una maggioranza
allargata(genişletilmiş) anche al Pci, le Brigate Rosse
sequestrarono(hapsetmek) Aldo Moro, presidente della DC e principale
artefice(yapay) della nuova politica di solidarietà(birlik) nazionale.
Dopo 55 giorni di detenzione(tutuklama) fu ritrovato(hatırlatmak) il
cadavere(ceset) di Moro in una strada al centro di Roma (9 maggio)
Questo fatto segnò una sorta di spartiacque(dönüm noktası) anzitutto(ilk)
per la sua gravità(ağırlık) in sé e perché portò alla presa(alış) di
distanza(uzaklık) da questi estremismi(aşırıcılar) da parte di coloro che
nutrivano(beslemek) una solidarietà(birlik) ambigua(çok anlamlı) verso
questi movimenti. Ciò, assieme a(hep birlikte) un potenziamento(gelişme)
delle forze dell’ordine, avrebbe portato a partire dall’80 alle prime sconfitte
del terrorismo rosso.
Il governo di solidarietà(birlik) nazionale e la politica di austerità(güçlük)
Nel difficile clima(iklim) politico creatosi dopo l’assassinio di Moro, il nuovo
governo di solidarietà nazionale cercò di avviare(kurmak) il
risanamento(restorasyon) dell’economa, aiutato in questo
dall’atteggiamento(hareket)del Pci che si fece promotore(destekçi) di una
linea di austerità(güçlük)e da una moderazione(sınırlama) delle richiesta
sindacali(işçi sendikası).
Le delusioni(hayal kırıklığı) della solidarietà nazionale
Nel complesso la politica di solidarietà nazionale non produsse risultati
adeguati(etkili) alle attese(bekleyiş) dell’opinione pubblica di sinistra:
l’ingresso(giriş) dei comunisti nella maggioranza non servì a mettere in moto
un processo(süreç) di trasformazione(değişme) sociale e a risanare(yeniden
planlamak) la vita pubblica
La fine della solidarietà nazionale (1979)
Si andava così esaurendo(tüketmek) l’esperienza della solidarietà nazionale:
il nuovo corso impresso(basılmış) al partito socialista da Craxi,
centrato(merkezileşmiş) sul recupero(telafi) della tradizione(gelenek)
riformista(yenilikçi) in aperta polemica(polemik) con il Pci, rendeva sempre
più difficile la collaborazione(işbirliği) all’interno della maggioranza
d’altro canto(bölüm) i comunisti chiedevano l’ingresso a pieno titolo nel
governo, con propri ministri, minacciando(tehdit etmek) in caso contrario il
passaggio(geçiş) all’opposizione(zıtlık).
All’inizio del 1979 il Pci abbandonò la maggioranza.
La crisi di governo portò a nuove elezioni anticipate(önceden yapılmış
vakitsiz)
29.7 POLITICA, ECONOMIA E SOCIETA’ NEGLI ANNI ‘80
I governi di Pentapartito(beş partili) (1981-92)
Finita l’esperienza della solidarietà nazionale, si formarono alcuni governi
democristiani di transizione(halden hale geçmek) (1979-81).
Nel 1981 iniziarono i governi di pentapartito, con governi che per la prima
volta erano a guida non democristiana (con Spadolini e poi con Craxi)
Il pentapartito e la presidenza Craxi
Chiusa la parentesi(parentez) della solidarietà nazionale, l’unica strada
praticabile(pratik olabilen) fu il ritorno(geri dönüş) alla coalizione(koalisyon)
di centro-sinistra (DC, Psi, Psdi, Pri), dal 1981 allargata(genişlemiş) anche al
Partito liberale(liberal)
Ma la novità(yenilik) più importante non fu la formula di governo detta di
pentapartito, quanto il fatto che per la prima volta la DC cedette(vazgeçmek)
la guida del governo:
al repubblicano Spadolini, prima (1981-82)
al socialista Craxi, poi (1983-87)
La presidenza Craxi si caratterizzò(simgelemek) per il tentativo(teşebbüs) di:
potenziare(hızlandırmak) il ruolo dell’esecutivo(hükümet)
affermare(iddiada bulunmak) una più incisiva(etkili) presenza dell’Italia nella
politica internazionale(uluslararası)
Fra gli atti più significatici(anlamlı) del governo Craxi va ricordata la firma di
un nuovo Concordato(katılan) con la Santa Sede(kutsal yer) (1984)
I contrasti sul costo(fiyat değer) del lavoro
La questione del costo del lavoro fu motivo di grandi contrasti(zıtlık): per
combattere(savaşmak) l’inflazione(enflasyon) il governo Craxi varò un
decreto(emir)-legge che tagliava(kesmek) alcuni punti della scala
mobile(hareketli ölçek) (1984).
I comunisti promossero(terfi ettirmek) un referendum
abrogativo(yürürlükten kaldırma) che si tenne nel 1985, da cui uscirono
sconfitti.
Il problema della spesa pubblica
In quegli anni si aggravò(kötüleştirmek)il problema della spesa pubblica: il
deficit dello Stato pubblico assunse dimensioni enormi
Anche in Italia si sviluppò il dibattito(açık oturum) sull’eccesso(aşırılık) di
assistenzialismo(refah devletçiliği) e sulla riforma del Welfare State, ma
senza risultati concreti(somut)
La ripresa(geri dönüş) economica
L’industria italiana effettuò(etkili olmak) ampie ristrutturazioni(yeniden
düzenleme) aziendali(şirket) che ne aumentarono(arttırmak) la
competitività(rekabet) , favorendo una certa ripresa(geri dönüş) industriale,
anche se queste trasformazioni(değişim) gravarono(sıkıntı vermek) sulla
collettività(bütünlük) in termini di disoccupazione(işsizlik) e in termini di
spesa dello Stato per la cassa(sandık) integrazione(tümleştirme)
guadagni(kar) (che garantisce un salario(bahşiş) provvisorio(ön görülen) ai
lavoratori privati(özel) del posto di lavoro)
L’economia sommersa(batmış)
Nel decennio(10 yıllık) ’80-‘90 un contributo(bağış yapan) rilevante(dikkat
çekici) alla vitalità(canlılık) del sistema economico italiano fu portata
dall’economia sommersa: tutte quelle piccole aziende che, grazie
all’evasione(kaçma) fiscale(mali) e al mancato rispetto delle norme sul
lavoro, erano caratterizzate da alta produttività(üretkenlik), bassi costi e
notevole(kayda değer) flessibilità(esneklik)
Lo scandalo(skandal) della Loggia P2 (1981)
Il fenomeno della corruzione(yolsuzluk) politica rivelo(ifşa) un nuovo e
inquietante(endişe verici) volto all’inizio degli anni ’80 con lo
scandalo(skandal) della Loggia(loca) P2: una branca(alan) segreta(gizli) della
massoneria(masonluk), sospettata(zannetmek) di perseguire(peşinde olmak)
non solo scopi di lucro(kar) e di carriera(kariyer) per i propri
associati(birleştirilmiş), ma anche il progetto di una ristrutturazione(yeniden
oluşturma) autoritaria(otoriter) dello Stato.
La Loggia P2 fu sciolta(çözülmüş) dal governo Spadolini nell’81.
La malavita(yasadışı faaliyet yer altı dünyası) organizzata(organize edilmiş)
Il dilagare(azıtmak) della malavita organizzata, soprattutto la
diffusione(yayılma) della mafia e della camorra(mafya örgütü) anche al di
là delle tradizionali aree meridionali(güney) di insediamento(koloni), si
presentava come la minaccia(tehdit) più grave alla convivenza(birlikte
yaşama) civile.
L’episodio più drammatico fu l’omicidio(cinayet) del generale(general) Dalla
Chiesa (1982) inviato(gönderilmiş) a Palermo per arginare(yığmak) il
fenomeno mafioso(mafyacılık).
29.8 LE DIFFICOLTA’ (zorluk)DEL SISTEMA POLITICO
La crisi del governo Craxi (1987)
L’attività di governo del pentapartito era resa sempre più difficile dai
contrasti interni sui principali temi di politica interna(iç) e internazionale.
Ma soprattutto c’era una rivalità(rekabet) di fondo(arka plan) fra socialisti e
democristiani, questi ultimi decisi(karar) a rivendicare(hak iddia etmek), in
quanto(olarak) partito di maggioranza relativa, la guida del governo
Si giunse così alla crisi del governo Craxi e allo
scioglimento(sonuç)anticipato(erken davranılan) delle Camere
Le elezioni del 1987
Così nell’87 si ricorse(tekrar olmak) alle elezioni anticipate, con risultati
che non modificarono(değiştirmek) in modo significativo(manalı) il peso
elettorale(seçimsel) dei partiti di governo.
La maggiore novità delle elezioni fu l’apparizione(görüntü) sulla scena
politica italiana di nuovi soggetti come i Verdi e le Leghe regionali(bölgesel)
(che facevano leva(kol kaldıraç) su una propaganda di tipo
anticentralista(merkeziyetçilik karşıtı))
Le difficoltà del pentapartito (1987-92)
Fra il 1987 e il 1992 si susseguirono(ardından gelmek) vari governi di centro-
sinistra a guida democristiana: tutti lacerati(yırtılmış) da contrasti interni e
condannati(mahkum edimiş) all’inefficienza(etkisizlik).
La crisi della prima repubblica
Alla fine degli anni ’80 si può sensatamente(makul bir şekilde) parlare di crisi
della prima repubblica dal momento che la domanda di riforme era da
troppo tempo disattesa(kötüye kullanma) e reiterati(tekrar etmek)
impegni(söz) si scontravano(çarpışmak) con gli interessi di un ceto(sosyal
sınıf) politico autoreferenziale(özünde) poggiante(dayanan) su una rete fatta
di corruzione(yolsuzluk)
Inoltre(ayrıca)le critiche si estesero(genişlemek):
al meccanismo(mekanizma) elettorale(seçimsel)marcatamente(çarpıcı bir
biçimde) proporzionale(oranlı),
alla debolezza(zayıflık) dell’esecutivo(hükümet),
all’impossibilità(imkansızlık) dell’alternanza(birbirini izleme)dei governi.
Tuttavia(rağmen) solo elementi esterni al sistema riuscirono ad
accelerare(hızlandırmak) questo processo di crisi latente(gizli) a cui i partiti
non avevano posto rimedio(çare)
CAPITOLO 30: SOCIETA’ POSTINDUSTRIALE(sanayii sonrası) E SVILUPPO
SOSTENIBILE(savunulabilir)
30.1 Degrado(ayrışım)dell’ambiente e sviluppo sostenibile
Dopo la crisi petrolifera(petrol) la prospettiva di una crescita economica
illimitata(sınırsız) cominciò ad apparire(gözükmek) a molti:
non solo irrealistica(gerçekçi olmayan)
ma anche dannosa(zararlı)
in quanto(olarak) portava con sé la tendenza(eğilim) allo spreco(bozuk)
energetico(enerjik) e alla dissipazione(dağılma) delle risorse(kaynak) naturali.
Del resto il degrado(bozulma) dell'ambiente aveva assunto i caratteri di una
vera e propria emergenza(acil durum) e già alla metà degli anni '70
appariva(gözükmek) necessario(gerekli) utilizzare fonti energetiche
alternative(alternatif) ai combustibili(yakıt) fossili(fosil).
I governi promossero(terfi ettirmek) politiche di risparmio(tasarruf)
energetico e cominciò ad affermarsi(iddiada bulunmak) il
concetto(kavram) di «sviluppo sostenibile(savunulabilir)».
30.2 La rivoluzione elettronica(elektronik)
Gli ultimi decenni(10 yıllık süreç) del '900 hanno segnato(işaretlemek)
nuove trasformazioni(değişme) nell'economia, che hanno avuto il loro
centro propulsore(pervane) nelle crescenti(gelişen) applicazioni(uygulama)
dell'elettronica (computer) e delle scienze a essa collegate(bağlamak)
(informatica(bilgisayar), cibernetica(sibernetik), robotica(robotik),
telematica(telematik))
La rivoluzione elettronica ha trasformato(tamamen değiştirmek) il sistema
delle comunicazioni(iletişim) di massa(kitle): da una parte sono aumentati i
mezzi di trasmissione(aktarma), dall'altra è cresciuta l'integrazione(katılma
birleşme) tra i diversi canali(kanal)
La digitalizzazione(dijitalleşme)ha consentito(dayanmak) di
unificare(birleştirmek) i linguaggi(dil) e di far circolare(yayılmak)
informazioni(bilgi bilgilendirme)di diversa natura sugli stessi canali di
comunicazione(iletişim).
Una delle più importanti novità dell'ultimo decennio del '900 è stato lo
sviluppo di Internet: la rete ha contribuito(katkıda bulunmak) a
modificare(değiştirmek) i modi di espressione(ifade etmek)e gli
orizzonti(ufuk) culturali di milioni di persone
Gli sviluppi della rivoluzione elettronica hanno avuto effetti anche
sull'industria culturale: si sono moltiplicate(artırmak) le imprese(başarı)
multimediali(çoklu ortamlı) e si è accentuata la tendenza(eğilimli) alla
standardizzazione(standartlaştırma) dei prodotti culturali di massa.
30.3 La società postindustriale(sanayii sonrası)
Gli sviluppi dell'elettronica e dell'informatica(bilgisayar bilimi) hanno
accelerato(hızlandırmak) la transizione(halden hale geçmek) verso una
società «postindustriale(sanayii sonrası)», caratterizzata(simgeleşmiş):
dalla prevalenza(baskınlık)del terziario(üçüncül)
dalla fine della centralità(merkeziyet) della fabbrica
dal ruolo crescente(gelişen) dell'informazione(bilgi).
Cambia anche la natura dei conflitti(mücadele), meno condizionati(az
şartlanmış) dai sistemi di produzione(üretim) e più legati alle differenze di
cultura, di età, di genere(tür).
30.4 La globalizzazione(globalleşme) e i suoi critici(eleştiri)
L’accresciuta(yükselme) velocità(hızlılık) delle comunicazioni(iletişim) e la
maggiore facilità(kolaylık) di spostamento(hareket) sono all'origine di una
sempre maggiore integrazione(katılma) economica e finanziaria(mali) a
livello planetario(planetaryum)
Questa tendenza(eğilim) ha provocato(kışkırtmak):
da un lato(bir köşeden) il tentativo(teşebbüs) degli Stati più ricchi di
coordinare(düzenlemek) meglio le loro economie,
dall'altro un moto di protesta mondiale(dünyevi) contro gli effetti della
globalizzazione(küreselleştirme), in nome della difesa delle identità(kimlik)
locali(yerel) e di una più equa(adil) distribuzione(ayırma) delle
ricchezze(zenginlik)
30.5 Le tendenze(eğilim) demografiche(demografik)
Nell'ultimo trentennio(30 yıllık süreç) del '900 la popolazione mondiale ha
continuato ad aumentare, ma il ritmo di crescita(gelişim) si sta
lentamente(yavaşça) riducendo(azaltmak): il tasso(vergi) di
fertilità(üretkenlik) (numero medio(ortalama sayı) di figli per donna) è
sceso(inmek) sotto la soglia(sınır) della «crescita zero» in Europa e ha
cominciato a diminuire(azaltmak) anche negli altri continenti(kıta): più
lentamente in Africa, più rapidamente(hızlıca) in America Latina e in Asia.
Questa tendenza(eğilim) è dovuta:
a volte a politiche(politik olarak) demografiche attuate(gerçekleştirilmiş) dai
governi centrali(merkezi hükümet),
altre volte a fenomeni spontanei(spontane) (benessere(sağlık), nuovi modelli
culturali, urbanizzazione(şehirleşme)).
In Europa occidentale(batı) la «crescita zero» ha creato non pochi problemi
proprio in relazione al mantenimento(saklama) dei livelli di benessere
raggiunti.
30.6 Le migrazioni(göç etme) e la società multietnica(çok kökenli)
Alla fine del '900 c'è stato un considerevole(önemli) incremento(artış) dei
flussi(akış) migratori(göçmen).
Si cominciò a emigrare(göç etmek) da tutte le aree povere del mondo verso
tutte quelle ricche e la scelta delle destinazioni(varış) seguiva una
complessa(bileşik) rete di itinerari(yolculuk programı).
La portata(taşıyış) di questo flusso(akış) imponente(görkemli) non è
facilmente(kolayca) quantificabile(ölçülebilir): anche perché in parte
considerevole(büyük) le migrazioni(göçme) si svolgono(gerçekleştirmek) in
forma clandestina(kaçak göçmen)
Lo sviluppo di una società multietnica ha dato luogo a reazioni di diverso
segno:
da un lato si è manifestata la tendenza a cogliere(anlamak) gli aspetti positivi
dell’immigrazione(göçme),
dall'altro ci sono state reazioni di ansia(anksiyete) e di ripulsa(terseleme)
30.7 Le donne nella società contemporanea(çağdaş)
Solo all'inizio degli anni '80 in tutti i paesi occidentali fu legalmente(yasaya
uygun) sancita(resmen onaylanmış) l'uguaglianza(eşitlik) civile(uygarlık) tra
uomini e donne.
Per quanto(kadarıyla) riguarda(ilgili olmak) l'emancipazione(özgürleşme)
economica, invece(oysa ki), i progressi furono evidenti(açık) già negli anni
'50:
il tasso(vergi) di attività tra le donne cominciò a crescere
rapidamente(hızlıca)
dalla fine degli anni '60, iniziò progressivamente(dereceli olmak) a
ridursi(azaltmak) la differenza(fark) salariale(maaşsal)tra i sessi(cinsiyet)
Ancora oggi, però, permangono(aynen kalmak) ritardi e disparità(eşitsizlik)
tra i sessi.
Limitati(kısıtlı), invece, sono stati i progressi nelle condizioni di vita della
popolazione femminile in molti paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'America
Latina:
al di là(öbür taraftan) della mancanza(eksiklik) di un riconoscimento(tanıma)
legale(yasal) dell'uguaglianza(eşitlik) tra i sessi,
risulta(sonucu olmak) poco diffusa(yaygın) l'idea di un diritto della donna
all'autorealizzazione(öz gerçekleştirme) personale.
30.8 Il proselitismo(Proselitizm) religioso e i fondamentalismi(kuruculuk)
All'inizio del XXI secolo la religione resta ancora il riferimento(kaynakça)
culturale fondamentale(temel) per buona parte dei popoli del
pianeta(evren).
La Chiesa di Roma, in particolare(özel olarak):
ha guadagnato(kazanmak) posizioni nelle tradizionali terre di
missione(misyon), Africa e Asia,
compensando(karşılamak) così quella tendenza all'abbandono(terk etme)
della pratica dei sacramenti(dini tören) che si registra in molti paesi
europei
Un ruolo importante nel rilancio(tekrar fırlatma) planetario(evrensel) del
cattolicesimo(katoliklik) è stato svolto(gerçekleşmek) dal papa polacco Karol
Wojtyla, salito al soglio(sonunda) pontificio(papalık yapma) nel 1978 col
nome di Giovanni Paolo II.
Un altro fenomeno caratteristico(karalteristik) di questo periodo è
l'espansione(gelişme) della religione musulmana al di là delle sue aree di
tradizionale(geleneksel) insediamento(koloni yerleşim): questo
rilancio(yeniden fırlatma) dell'Islam ha spesso(sık sık) preso(almış) le forme
dell'integralismo(tümleştirici), che ha assunto un notevole peso dopo la
rivoluzione iraniana(iran) del 1979 (l’integralismo, peraltro(ama),
rappresenta solo una componente(unsur) minoritaria(marjinal) del mondo
musulmano).
L’integralismo(tümleştirmecilik) non è una prerogativa(hak) esclusiva(özel)
dell'Islam: correnti(akım) fondamentaliste(temel olan) sono attive da
sempre nell'ambito(çevre) delle Chiese cristiane e nel mondo
ebraico(yahudi).
30.9 Medicina e bioetica(biyoetik)
Ai progressi(süreç) della medicina nella cura delle più diffuse malattie, ha
fatto riscontro(geribildirim) negli ultimi decenni(10 yıllık süreç) la
comparsa(belirme) di nuovi virus, fra cui quello che provoca(kışkırtmak)
l’Aids
Gli sviluppi della medicina e della genetica hanno aperto nuovi problemi nei
rapporti fra scienza ed etica(etik). I limiti degli interventi(müdahale) sulla
natura e sulla vita costituiscono(oluşturmak) il campo di
riflessione(düşünme) della bioetica.
CAPITOLO 31: LA CADUTA DEI COMUNISMI(tüketimcilik)
31.1 Un sistema in crisi
Il declino(düşüş) dell’Urss
Già nel corso(akış) degli anni '70 l'immagine del sistema comunista
aveva subìto un inesorabile(önlenemez) declino(düşüş). A questo
appannamento(karartma) avevano contribuito(katkıda bulunmak) diversi
fattori(faktör):
la sconfitta(yenilgi) dell'Urss nella competizione(yarışma) con l'Occidente sul
terreno(toprak) dello sviluppo, del benessere(sağlık) economico e della
stessa giustizia(adalet) sociale(sosyal) (insomma(kısaca), nel
raggiungimento(başarma) di quegli obiettivi che in teoria avrebbero dovuto
giustificare(doğrulamak) la privazione(yoksunluk) delle libertà politiche e dei
diritti civili(uygar))
l'attivismo(aktif olma) politico-militare della leadership(liderlik) sovietica si
rivelava(açıklamak) sempre più chiaramente(açıkça) come la
manifestazione(gösteri) di un nuovo e aggressivo(agresif)
imperialismo(emperyalizm) (la presenza(mevcudiyet) militare in Africa, i
missili(füze) puntati(nişan alınmış) contro l'Europa, infine(son olarak) la
disastrosa(feci) spedizione(gönderi) in Afghanistan)
Cina, Vietnam e Cuba
La crisi non risparmiava(saklamak) nemmeno(bile) quei regimi comunisti che
avevano conquistato(feth etmek) le simpatie(sempati) dell'opinione(görüş)
pubblica(halk) di sinistra in Occidente(batı) come protagonisti e simboli della
via rivoluzionaria(yenilikçi) nella lotta(savaş) anti-imperialista(emperyalizm
karşıtı):
nella penisola(yarımada) indocinese(hindiçin), il ritiro(geri çekme) americano
aveva dato luogo all'instaurazione(kuruluş) di regimi
spietatamente(acımasızca) autoritari(otoriter) (Vietnam) o addirittura(bile)
responsabili(sorumlu) di genocidio(soykırım), come quello di Pol Pot in
Cambogia(Kamboçya)
il modello cubano aveva perso gran parte del suo fascino(çekicilik), sia per le
denunce(ifşa) dei dissidenti(muhalif), sia per il continuo flusso(akış) di
fuggitivi(kaçak) che sbarcavano(karaya çıkmak) con ogni mezzo sulle coste
meridionali(güney) degli Stati Uniti
quanto alla(e gelince) Cina, dopo la morte di Mao, stava
sfociando(dökülmek) in un inedito(daha önce görülmemiş) capitalismo di
Stato, dove alla liberalizzazione(özgürleşme) dell'economia si
accompagnava(eşlik etmek) la repressione(baskı), anche sanguinosa(kanlı)
del dissenso(anlaşmazlık) (culminata(doruğa ulaşmış) nei fatti di piazza
Tienanmen del giugno 1989).
Gorbacev e il collasso(düşüş) dell’impero sovietico
Ancora alla fine degli anni '80, era diffusa l'idea che il regime sovietico,
riformato(yeniden oluşturulmuş) e reso più presentabile(düzgün görünüşlü)
agli occhi dell'Occidente, sarebbe sopravvissuto(hayatta kalmak) a lungo,
insieme alla sua rete di satelliti(uydu) e alla divisione(bölünme) l'Europa in
due blocchi
Se questo esito(sonuç) si rivelò(açıklamak) impraticabile(geçilmez), dando
luogo all'improvviso(doğaçlama olan) collasso(düşüş) dell'intero sistema
incentrato(odaklı) sull'Urss, fu dovuto all'oggettiva irriformabilità(reform
ötesinde olma) di quel sistema, che si era sin(e kadar) allora tenuto in piedi in
virtù(erdem):
del suo carattere «chiuso»
del potere deterrente(dikkati başka bir yöne çevirlen) dell'apparato(düzenek)
repressivo(baskılayıcı) e della forza militare sovietica.
Nel momento in cui il riformismo(reformculuk) gorbaceviano(Gorbaçevlik)
aprì le prime brecce(yarık) nel sistema:
cercando di introdurvi(giriş yapmak)dosi controllate di
pluralismo(çoğulculuk)
rinunciando(vazgeçmek) all'uso della forza nei confronti dei satelliti
l'intera costruzione(yapı) crollò(çökmek) in tempi rapidissimi.
Contemporaneamente(aynı zamanda) crollarono gli equilibri internazionali
nati seconda guerra mondiale
31.2 La transizione(halden hale geçme) polacca
Come era avvenuto nel 1956, i mutamenti(değişiklik) in atto(eylemde)
nell'Urss ebbero immediate(aniden) ripercussioni(olumsuz sonuç) nei paesi
satelliti, suscitando(ortaya çıkarmak) nuovi fermenti(mayalama) e aprendo
nuovi spazi di autonomia. Ma, contrariamente(tersine) a quanto(görünüşe
göre) accaduto allora(o zaman), i processi riformatori(yenilikçi) furono,
almeno(en azından) all'inizio, favoriti dalla dirigenza(yönetim) sovietica,
decisa a non ripercorrere(geriye gitmek) le orme(izler) di Kruscev e di
Breznev. Gli effetti del nuovo atteggiamento(tavır) dell'Urss di Gorbacév si
fecero sentire in tutta l'Europa orientale(doğu). Ma a
profittarne(faydalanmak) per prima fu la Polonia, che quei mutamenti aveva
in qualche misura anticipato(erken davranılan) fin dall'inizio degli anni '80.
L’ascesa(yükseliş) di Solidarnosc (1980)
Fra il 1980 e il 1981 in Polonia si era sviluppato con grande rapidità(hızlılık)
un sindacato(işçi sendikası) indipendente(bağımsız), a forte base operaia, e di
dichiarata(bildirilmiş) ispirazione(ilham) cattolica, chiamato Solidarnosc
(«solidarietà(birlik)»), guidato da un leader diventato subiti
popolarissimo(çok popüler), Lech Walesa.
Paese compattamente(sıkıca) cattolico, fra le «democrazie popolari»
dell'Est(doğu), la Polonia era sempre stata il paese più refrattario(inatçı)
all'imposizione(dayatma) del modello comunista.
E il clero(papaz rahip sınıfı) aveva svolto(gerçekleştirmek), pur(halde)fra
molte difficoltà, una funzione di salvaguardia(koruyucu önlem)
dell'identità(kimlik) nazionale(ulusal) e di riferimento(kaynakça) per le
correnti(akım)di opposizione(zıtlık). Questa funzione risultò(sonucu olmak)
rafforzata con l'ascesa(yükseliş) (1978) del polacco Karol Wojtyla al
soglio(ardı erdi) pontificio(papazlık görevi)
Ciò spiega l'iniziale(başlangıçsal) tolleranza(hoşgörü) manifestata dalle
autorità(otorite) comuniste nei confronti del sindacato(işçi sendikası)
indipendente e degli imponenti(görkemli) scioperi da esso organizzati nelle
principali(temel) aree industriali(endüstriyel), in particolare(özel olarak) nei
cantieri(şantiye) di Danzica(Gdańsk)
Il golpe(darbe) di Jaruzelski (1981)
La tolleranza aveva tuttavia(rağmen) dei limiti invalicabili(aşılmaz). Di
fronte(karşısında) al ruolo politico crescente(gelişen) di Solidarnosc, il regime
decise di mostrare(göstermek) il suo volto più duro: nell'estate del 1981 il
generale Jaruzelski, assunse la guida del governo e del Partito operaio(işçi
partisi) polacco (l'equivalente(eşit)del Partito comunista)
Nel dicembre dello stesso anno, anche per prevenire(önlemek) la
concreta(somut) minaccia(tehdit) di un intervento(müdahale) sovietico,
Jaruzelski attuò(gerçekleştirmek) una sorta di colpo di Stato (si parlò allora di
«autogolpe(öz darbe)»):
assunse i pieni poteri in base alla legge marziale(askeri)
mise fuori legge(kanun dışı) Solidarnosc (i maggiori dirigenti(yönetici)
sindacali(işçi sendikası) furono arrestati(yakalanmak)).
Tuttavia(rağmen), in seguito(takiben), lo stesso Jaruzelski:
allentò(gevşetmek) le misure repressive
cercò di riallacciare(değinmek) il dialogo con la Chiesa e con lo stesso
sindacato(işçi sendikası) indipendente, che continuava a operare(çalışmak) in
semi-clandestinità(yarı göçmenlik) e il cui ruolo fu ulteriormente(daha
ayrıntılı) rafforzato da due successive(sonradan olan ardından olan) visite del
papa in Polonia (1983 e 1987).
Gli accordi e le elezioni dell’89
Dopo la svolta(önemli gelişme) gorbaceviana in Unione Sovietica, il dialogo si
intensificò(şiddetlendirmek), fino all'apertura(açıklık), nei primi mesi dell'89
di un tavolo ufficiale(resmi masa) di negoziato(anlaşmalı)
Ne uscì, nell'aprile, un accordo(anlaşma) su una riforma
costituzionale(anayasal) che, pur(halde) assicurando(garantilemek) ai
comunisti la maggioranza(büyüklük) in una delle due assemblee(toplantı)
legislative(yasamayla ilgili), prevedeva(şart koşmak) lo svolgimento(gidişat) di
libere elezioni(seçim), le prime in un paese comunista.
Nel giugno dell'89 si tennero le elezioni che videro la schiacciante(suçlayıcı)
vittoria di Solidarnosc, aprendo la strada alla nascita di un governo di
coalizione(koalisyon), con i comunisti agli Interni(iç) e alla Difesa(savunma),
presieduto(başkanlık etmek) da un uomo vicino al sindacato(işçi sendikası)
indipendente.
Jaruzélski restò alla presidenza(başkanlık) della Repubblica (si
dimise(görevden uzaklaştırmak) un anno dopo, quando ormai il
fragile(kırılgan) compromesso(anlaşma) dell'89 era stato travolto(devirmek)
dalla generale ondata di democratizzazione(demokratikleştirmek) che aveva
investito(yatırmak) l'Europa dell'Est).
31.3 La fine delle democrazie(demokrasi) popolari e la caduta(düşüş) del
muro di Berlino
Gli avvenimenti(olay) polacchi diedero avvio(başlangıç) a una sorta di
reazione(tepki) a catena(zincirleme)che, nel giro di pochi mesi, fra il 1989 e il
1990, avrebbe messo in crisi l’intero sistema delle democrazie popolari
Ungheria
Il primo paese a seguire la Polonia sulla via delle riforme fu l’Ungheria.
All’inizio del 1989 viene deposto(görevden almak) il governo e i nuovi
dirigenti(yönetici)comunisti legalizzarono(yasallaştırmak) i partiti e
indissero(bir araya getirmek) libere elezioni per l’anno successivo(sonraki
ardından gelen)
Ma la decisione(karar) più importante fu quella di rimuovere(söküp atmak) i
controlli di polizia e delle barriere(bariyer) di filo(iplik file) spinato(dikenli tel)
che la separavano(ayırmak) dall’Austria, prima vera breccia(ani saldırı) nella
cortina(demir perde) di ferro
Si assistette(hizmet etmek) così quasi a una diaspora(göçmenler grubu İsrail
dışında yaşayan yahudiler) degli abitanti della Germania orientale(doğu) che
passando prima per l’Ungheria e poi per l’Austria, si riversavano(dökülmek)
nella Germania occidentale
Germania dell’est(doğu)
La fuga(kaçış) in massa(yoğunluk), accompagnata(eşlik eden) da
imponenti(görkemli) manifestazioni di protesta nelle principali città tedesco-
orientali, mise in crisi il regime comunista, costringendo la vecchia classe
dirigente comunista alle dimissioni(istifa).
I nuovi dirigenti comunisti avviarono(kurmak) un processo di riforme interne
e liberalizzarono(özgürleştirmek) la concessione(ödün verme) dei
permessi(izin) d’espatrio(sürgün)
Il 9 novembre 1989 furono aperti i confini(sınır) tra le due Germanie,
compresi(kapsayan) i passaggi(geçiş) attraverso il muro di Berlino: grandi
masse di cittadini tedesco-orientali si recarono(göstermek) in visita(ziyarette)
all’Ovest(batı), in un clima(klima) di festa).
La caduta(düşüş) del muro di Berlino (che poi sarebbe stato
materialmente(maddi olarak) distrutto(yıkılmış)) rappresentò un evento
epocale(önemli) e diventò il simbolo della fine delle divisioni che avevano
spaccato(kırmak) in due l’Europa e il mondo dopo la seconda guerra
mondiale).
Nella Germania dell’est le elezioni dell’1990 punirono(cezalandırmak) tutti i
partiti(siaysi parti) i sinistra decretando(emretmek) la vittoria dei cristiano-
democratici, che, in pieno(dolu olarak) accordo con i cristiano-democratici
della Germania ovest, accelerarono(hızlandırmak) i tempi per la
riunificazione(yeniden birleşme) delle due Germanie
Il governo(hükümet) Kohl (Germania ovest) fu importante nella
gestione(yönetim) della riunificazione(yeniden birleşme) tedesca perché
riuscì in pochi mesi:
preparare l’assorbimento(emme) della Germania est(doğu) nelle
istituzioni(kurum) e strutture di quella ovest(batı)
far accettare ai Russi l’idea di una Germania unita e indipendente
Nell’ ottobre 1990 entrò in vigore(güçlüce) il trattato di
unificazione(birleşme).
Cecoslovacchia
In Cecoslovacchia una serie di imponenti(görkemli) manifestazioni popolari
(che videro tornare sulla scena Dubcek ed altri protagonisti della «primavera
di Praga») determinarono(belirlemek) la caduta(düşüş)del gruppo
dirigente(yönetici) comunista e l’apertura(açıklık) di un processo di
democratizzazione(demokratikleşme)
Romania
La Romania fu l’unico paese comunista in cui il processo di
democratizzazione non avvenne il forma pacifica(pasifik).
La dittatura(diktatörlük) personale di Ceausescu fu abbattuta(yıkmak) nel
1989 grazie ad un’insurrezione(isyan) popolare, dopo un sanguinoso(kanlı)
tentativo(teşebbüs) di repressione(baskılama)
Ceausescu fu catturato(yakalanmak) e messo a morte insieme alla moglie
Bulgaria
Alla fine dell’89 anche in Bulgaria fu avviato(kurulmak) un processo di
liberalizzazione(özgürleşme).
Albania
Nel 1990 toccò all’Albania.
Jugoslavia
In Jugoslavia, già dalla morte di Tito (1980), era in atto una grave crisi
economica e istituzionale(kurumsal).
L’esito(sonuç) delle prime elezioni libere (1990) accentuò le spinte
centrifughe(merkezkaç) all’interno dello Stato federale(federal) jugoslavo:
in Slovenia e Croazia(Hırvatistan) la vittoria andò a partiti autonomisti
in Serbia prevaleva(ağır basmak) il neocomunismo nazionalista di Milosevic,
deciso a rafforzare(sağlamlaştırmak) il ruolo egemone(egemen) dei
serbi(Sırp) in una Jugoslavia unita.
31.4 La dissoluzione(ayrışma) dell’Unione Sovietica
La crisi dell’Unione Sovietica si acutizzò(kötüleştirmek) tra il ’90 e il ’91 in
concomitanza(birlik) dell’aggravarsi(kötüleştirmek) della situazione
economica: Gorbaciov tentò(teşebbüs etmek) di mediare(arabuluculuk
yapmak) tra le spinte liberalizzatrici(özgürleştirici) e le pressioni(baskı)dell’ala
dura(sert kanat) del partito e delle forze armate(silahlı güçler) che
spingevano(itmek) per interventi(araya giren müdahaale) repressivi(baskıcı).
Il fallimento(çöküş iflas) del golpe(darbe) del 1991
Il fragile(kırılgan) equilibrio(denge) su cui si reggeva(hükmetmek) l’Urss si
ruppe nell’agosto del 1991, quando un gruppo di esponenti(temsilci) del
Partito comunista, del governo e delle forze armate tentò la carta del
colpo(vuruş darbe haritası) di Stato
Gorbaciov fu sequestrato(hapsetmek) nella sua casa di vacanze(yazlık ev) in
Crimea(Kırım)
Ma il golpe fallì(iflas etmek başarısızlığa uğramak) di fronte(karşıdaki) a
un’inattesa(beklenmeyen) protesta popolare e il mancato sostegno(eksik
destek) dell’esercito(ordu): a Mosca una grande folla(kalabalık) si
raccolse(toplanmak) a difesa(savunmada) delle libere istituzioni(kurum)
appena conquistate(henüz feth edilen), ponendo i golpisti(darbeci) di
fronte(karşıdaki) all’alternativa(alternatif) fra una sanguinosa
repressione(baskı) e un’ingloriosa(şerefsiz) ritirata(geri çekiliş).
In questa occasione(fırsat) fu decisivo(kararlı) il ruolo di Eltsin,
presidente(başkan) della Repubblica Russa, che, dopo aver
capeggiato(öncülük etmek)la resistenza(direnç) popolare e aver
imposto(emir vermek) la liberazione(özgürleşme) di Gorbaciov, si
propose(önermek) come il vero detentore(sahip) del potere,
relegando(kısıtlamak) in secondo piano lo stesso Gorbaciov.
Lo smembramento(ayrılma) dell’Urss
Il fallimento(iflas) del golpe(darbe) accelerò(hızlandırmak) la crisi
dell’autorità(otorite) centrale(merkezi) dell’Urss.
Le spinte separatiste(ayrıcı) si accentuarono(vurgulamak) e alcune
repubbliche proclamarono(ilan etmek) unilateralmente(tek taraflı olarak) la
loro secessione(çekilme) dall’Unione sovietica(sovyet birliği).
Gorbaciov tentò(cezbetmek) di bloccare(engellemek) questo processo
proponendo(önermek) un nuovo trattato(anlaşma) di unione(birlik),
meno rigido(katı) del precedente(önceki), ma tale da
assicurare(garantilemek) la sopravvivenza(yaşamı sürdürme) dell’Urss come
Stato
La fine dell’Urss e la nascita della Csi (dicembre 1991)
Ma la sua iniziativa(başlangıç) fu scavalcata(üzerinden geçmek) da quella
dei presidenti(başkan) delle Repubbliche ex-sovietiche che si
accordarono(ayarlamak) sull’ipotesi(hipotez) di una comunità(topluluk) di
Stati sovrani.
Il 21 dicembre del 1991 i rappresentanti(temsilci)di 11 repubbliche (su 15 che
formavano(oluşturmak) l’URSS) diedero vita alla nuova Comunità(topluluk) di
Stati Indipendenti(bağımsız) (Csi). Non aderirono(uymak) le tre Repubbliche
baltiche(baltik) (Lituania, Lettonia, Estonia) e la Georgia.
Era la fine dell’Unione Sovietica.
Il 25 dicembre del 1991 Gorbaciov, trasse(sonuç çıkarmak) le
logiche(mantıklı) conseguenza(sonuç) da quanto(ne zaman) era accaduto
e annunciò(duyurmak) le sue dimissioni(istifa)
31.5 L’EUROPA ORIENTALE E LA CRISI IUGOSLAVA
Assai(büyük çapta) più drammatica la vicenda(olay) della Jugoslavia, dove la
crisi del regime a partito unico fece saltare(başarısız olmak) i
precari(dengesiz) equilibri(denge) fra le nazionalità(ulusallık)su cui il paese si
reggeva(tutmak) dalla fine della seconda guerra mondiale e portò
addirittura(bile) allo scontro(çatışma) armato(silahlı)e alla
disgregazione(dağılma) dello Stato federale.
L’inizio dei conflitti in Jugoslavia (1990-’91)
La crisi precipitò(itibar kaybetmek) in seguito(takiben) al contrasto(zıtlık) fra:
le aspirazioni(arzulanan şey)egemoniche(egemensel) della Serbia(Sırbistan)
di Milosevic
la volontà autonomistica(bağımsızcı) delle repubbliche di Slovenia e
Croazia(Hırvatistan) (le più sviluppate economicamente(ekonomik olarak) e
le più vicine al Centro Europa per tradizioni e per collocazione(görev)
geografica(coğrafik))
Fra il '90 e il '91, prima la Slovenia poi la Croazia proclamarono(duyurmak) la
propria indipendenza
Lo stesso fece la Repubblica di Macedonia (la parte meridionale(güney), e più
arretrata(geri çekilen), della Jugoslavia).
Gli organi federali(federal) e i vertici(zirve) militari della Jugoslavia,
controllati dalla componente(unsur) serba, accettarono il fatto
compiuto(tam) dell'indipendenza slovena e macedone(Makedon), ma
reagirono(tepki vermek) duramente(sert bir şekilde) all'
iniziativa(başlangıçta) della Repubblica croata(Hırvat) (che ospitava(misafir
etmek) nei suoi confini consistenti(oldukça büyük) minoranze serbe)
mobilitando(hareket etmek) le forze armate(silahlı).
Ne nacque una vera e propria guerra, che aveva come teatro
principale(temel esas) i territori contesi(iddialı)fra le due repubbliche e che
non risparmiava(saklamak) nemmeno(bile) le popolazioni civili.
La guerra etnica(etnik) in Bosnia (1992)
Nel 1992 il conflitto(çatışma) si spostò(taşımak) nella Bosnia(Bosna), che
aveva proclamato(duyurmak) la propria indipendenza.
Abitata da una popolazione mista(karışık), composta(düzenlenmiş) da
musulmani (la componente(unsur) più numerosa(çok sayıda)), croati cattolici
e serbi ortodossi, la Bosnia divenne teatro di una guerra
crudelissima(aşırı zalim), provocata soprattutto dalla reazione(tepki) della
componente(unsur) serba, attivamente(aktif bir şekilde)
appoggiata(desteklenmiş) dal regime di Milosevic e dalle sue forze
armate. Una guerra combattuta(mücaadele etmek) all'insegna(öğreti) della
cosiddetta «pulizia etnica(etnik temizleme)»: costellata(dağılmış) di
massacri(katliam), deportazioni(sürgün etme)e altri orrori(korku)che l'Europa
non aveva più conosciuto dai tempi del secondo conflitto(çatışma)
mondiale(dünyevi)
Per giungere a una tregua(ateşkes) darmi, fu necessario l'impegno(söz)
diretto degli Stati Uniti, che agirono(harekete geçmek) sotto la
copertura(kaplama) dell'Alleanza(anlaşma) atlantica(Atlantik): fra maggio e
settembre 1995 la Nato attuò(gerçekleştirmek) una serie di raid aerei contro
le posizioni dei serbo-bosniaci (alle azioni parteciparono anche piloti italiani).
Il 21 novembre fu siglato(imzalamak) un accordo di pace (a Dayton, negli
Stati Uniti): prevedeva(ön görmek) il mantenimento(saklama) di uno Stato
bosniaco, diviso in una repubblica serba(Sırp) e in una
federazione(federasyon) croato-musulmana
La crisi del Kosovo (1998)
Nel 1998 in risposta(teklifen) alla nascita di un movimento di guerriglia
indipendentista(bağımsızcı), i serbi scatenarono(neden olmak) una durissima
repressione(baskı) che colpì soprattutto i civili.
Ancora una volta furono i paesi della Nato a intervenire(müdahale etmek),
fra cui l'Italia, dando il via a un'operazione(operasyon) militare aerea su larga
scala(ölçek), il cui peso maggiore fu sostenuto(desteklemek) dagli Stati Uniti.
L'intervento(müdahale) militare, giustificato(doğrulamak) con
l'esigenza(ihtiyaç) di proteggere i diritti della popolazione del Kosovo (si parlò
a questo proposito(karar) di ingerenza(karışma) umanitaria(merhametli)).
L’intervento(araya giriş) della Nato
Per oltre(ayrıca) due mesi, fra marzo e giugno del 1999, il territorio della
Jugoslavia fu sottoposto(önerilmiş) a una serie sistematica(sistematik) di
bombardamenti(bombalamA) che colpirono gli impianti(yerleştirilen şey)
industriali(sanayiisel), le infrastrutture(altyapı)civili e gli stessi palazzi del
potere
I serbi risposero intensificando(şiddetlendirmek) la «pulizia etnica» in
Kosovo: circa 500.000 kosovari(Kosovalı) albanesi diedero vita a un
drammatico esodo(göç), rifugiandosi(sığınmak) per lo più(den fazla) nelle
vicine repubbliche di Albania e Macedonia(Makedonya)
Ma alla fine lo scopo fu raggiunto: ai primi di giugno Milosevic
cedette(vazgeçmek) e ritirò(geri çekmek) le sue truppe dal Kosovo, rimasto
da allora sotto il controllo delle forze Nato in attesa(beklemede) di una
decisione(karar) circa il suo assetto(durum)definitivo(kesin).
Nel 2008 il Kosovo proclamò(duyurmak) la sua indipendenza che fu
riconosciuta(kabul edilmek) dai principali(temel) stati occidentali.
La caduta di Milosevic (2000)
Indebolito(azaltmak zayıflatmak) dalla sconfitta, il dittatore serbo
resistette(resistere) per poco più di un anno. Nel settembre 2000 le elezioni
presidenziali videro la vittoria di una coalizione democratica: Milosevic fu
costretto ad abbandonare il potere.
Milosevic venne arrestato(durdurmak), consegnato(üzerinde düşünülmüş)
al Tribunale(mahkeme) internazionale dell'Aja e processato(işleme
alınmış) per crimini(suikast) contro l'umanità(insanlık): sarebbe morto in
carcere(hapishane) nel 2006, prima della conclusione(sonuçlandırma) del
processo.
Il collasso(düşüş) delle istituzioni(kurum) in Albania (1997)
Eventi drammatici furono vissuti in questo periodo anche dall'Albania, che
era il più arretrato(geri çekilmiş) e il più isolato(yalnız bırakılmış) fra i paesi
dell'Europa comunista e anche l'ultimo ad approdare(kapıya varmış) a una
fragile(hasas) democrazia pluripartitica(çok partili).
Il fattore(faktör) scatenante(ettirgen) della crisi fu il fallimento(iflas çöküş) di
una serie di società finanziarie(mali) che, cresciute all'improvviso(aniden),
avevano raccolto(toplamak) i risparmi(birikim) di molti albanesi.
Ne seguì un caotico(düzensiz) moto di ribellione(asilik) dove la protesta
economica si mescolava(karıştırmak) con quella politica (il governo fu
accusato di connivenza(suç ortaklığı) coi responsabili(sorumlu) delle società
fallite(çökmüş iflas etmiş başarısızlığa uğramış)).
Nei primi mesi del 1997 si assiste(hizmet etmek) al collasso(düşüş) quasi
totale(tüm) delle strutture statali(devletsel yapılar), comprese(kapsayan) le
forze armate e le forze di polizia: buona parte del paese piombò(habersiz
gelmek) in una condizione(şart) di anarchia(anarşist), in cui trovavano largo
spazio le bande(şerit) malavitose(yeraltı).
L’intervento(müdahale) dell’Onu
L'Albania fu salvata(kurtarmak) dall'intervento dell'Onu che
inviò(göndermek) un contingente(asker topluluğu) di pace (in cui la parte più
importante fu assunta dall'Italia) col compito di favorire il ritorno all'ordine e
alla normalità(normallik) politica.
Si avviò(kurmak) così un processo di faticosa(yorucu güç)
normalizzazione(normalleşme) che, se non risolse tutti i problemi del
paese, garantì(garantilemek) comunque(ne olursa olsun) la
stabilizzazione(sabitleştirme) economica e il progressivo
consolidamento(dengeleme) dello Stato.
CAPITOLO 32: IL NODO(düğüm)DEL MEDIO ORIENTE
32.1 Un’area strategica(stratejik)
Nel secondo dopoguerra(savaş sonrası) il Medio Oriente è diventato l'area
più calda e più conflittuale(çelişkili) del pianeta(evren), centro degli
scontri(çatışma)più cruenti(kanlı) e delle minacce più serie alla pace
mondiale.
I fattori di tensione(gerginlik)
Negli ultimi decenni(10 yıllık süreç)'900, in Medio Oriente, si sono
intrecciati(örmek) tre fattori di tensione:
l'accresciuto(yükselen) interesse(ilgi), dopo la crisi del 1973, del mondo
industrializzato(sanayiileşmiş) per la risorsa(kaynak) petrolio(petrol), le cui
riserve(rezerv) erano concentrate(yoğunlaşmış) per la maggior parte nella
regione mediorientale(Orta Doğu);
l'aggravarsi(kötüleştirmek) e il cronicizzarsi(kronikleştirmek) del
conflitto(çatışma) arabo-israeliano per la Palestina(Filistin);
la rinascita(yeniden doğma) del fondamentalismo((temelcilik) islamico, in
forme nuove e aggressive(agresif).
La pace fra Egitto e Israele(1978)
Per quanto(kadarıyla)riguarda(ile ilgili olmak) il conflitto arabo-israeliano,
nuove prospettive(perspektif) di pace erano sembrate(gibi gözükmek) aprirsi
per iniziativa(başlangıç) del presidente(başkan) egiziano Sadat:
all'indomani(ertesi gün) della «guerra del Kippur» Sadat si convinse della
necessità(gereklilik) di far uscire il suo paese da un perenne(devamlı) stato di
guerra e di trovare una soluzione pacifica al conflitto con Israele.
La premessa(sebep) della svolta(fırsat) fu riavvicinamento(yeniden
yakınlaşma) agli Stati Uniti: nel 1974-75, Sadat espulse(sınırdışı etmek) i
tecnici(teknisyen) sovietici dall'Egitto, congelando(dondurmak) i rapporti con
l'Urss, e impresse(basılmış) alla sua politica un segno filo(ordu)-occidentale
Nel novembre 1977 il presidente egiziano si recò(göstermek) in
visita(ziyarette) a Gerusalemme(kudüs) e formulò(oluşturmak)
personalmente(kişisel olarak), in un discorso(konuşma) al Parlamento
israeliano, la sua offerta(teklif) di pace
Il governo israeliano accolse(kabul etmek) la proposta(öneri teklif).
Si giunse così agli accordi di Camp David (settembre 1978), con la
mediazione(arabuluculuk) del presidente americano Carter
l'Egitto ottenne la restituzione(eski haline getirme) della penisola(yarımada)
del Sinai, occupata da Israele nel '67
Egitto e Israele stipularono(şartları koşulları belirlemek) un trattato di pace.
Una svolta(önemli gelişme) incompiuta(tamamlanmamış)
Si trattava(davranmak) di una svolta storica, che rompeva(kırmak) per la
prima volta l'isolamento(uzaklaşma yalnız bırakılma) di Israele dai suoi
vicini arabi e sembrava(gibi görünmek) porre le premesse(sebep)per una
soluzione generale basata sulla formula «pace in cambio
di(değişiminde)territori».
Ma cose andarono diversamente(farklı bir şekilde):
la scelta(seçim)di Sadat fu condannata(mahkum edilmiş) dalla maggioranza
degli Stati arabi
Sadat fu ucciso al Cairo(Kahire) in un attentato(saldırı)
organizzato(düzenlenmiş) da un gruppo integralista(tümselci) islamici (1981).
32.2 La rivoluzione iraniana (1979)
La Repubblica turca e l’Iran dello Scià(şah) erano i due pilastri(destekçi) della
presenza(varlık) occidentale(batı) in Medio Oriente(Orta Doğu).
Laici e integralisti(tutucu)
Il processo di decolonizzazione(bağımsızlığını verme) del Medio Oriente,
avvenuto fra le due guerre mondiali, si era realizzato attraverso due
modalità(makam) contrapposte(karşılıklı):
da un lato il nazionalismo(ulusalcılık) laico a vocazione(çağrı)
modernizzante(modernleştirilmiş) (una contaminazione(kirlilik) fra socialismo
e autoritarismo(otoriterizm));
dall'altro il tradizionalismo(gelenekselcilik) a sfondo(arka planda) religioso
che invocava(çağırmak) la «reislamizzazione(yeniden islamlaşma)» della
società e l'applicazione(uygulama) integrale(tüm) della legge coranica(kurana
ait)
Questa seconda tendenza(eğilim) rimase a lungo minoritaria(marjinal): i suoi
fautori(yandaş) furono guardati con sospetto(zanlı) o perseguitati(baskı
yapmak) dai regimi nazionalisti(ulusalcı), per lo più(çoğunlukla) a guida
militare(askeri rehberlikle), affermatisi(iddia edilmiş) in gran parte del mondo
arabo sulla scia(sonuç) della rivoluzione nasseriana(Nasserle ilgili) (era il
caso(olay sebep) della Siria(Suriye) e dell'Iraq).
La Repubblica turca
Al di fuori(dışardan)del mondo arabo, il nazionalismo laico in Medio Oriente
ha la sua principale roccaforte(kale) nella Repubblica turca: nata dalla
rivoluzione kemalista dei primi anni '20, la Turchia, paese islamico, aveva
costruito la sua identità(kimlik) sui modelli costituzionali(anayasal) europei,
sulla lotta(savaş) contro il tradizionalismo(gelenekselcilik) religioso e
l’avvicinamento(yakınlaşma) all'Occidente(batı) (era diventato membro(üye)
dell'Alleanza atlantica(Atlantik anlaşması))
Di questa identità(bu kimlikte) erano custodi(hademe hizmetli) i militari,
eredi(mirasçı) di Ataturk, pronti a interferire(engellemek) pesantemente(ağır
şekilde) nella vita politica ogni qualvolta(ne zaman ki) vedessero minacciati i
valori laici a fondamento(temel neden) dello Stato
L’Iran dello Scià(şah)
Dopo la Turchia il secondo pilastro(destekçi) della presenza occidentale in
Medio Oriente era l'Iran (l'antica Persia), un altro paese islamico non arabo: il
paese era governato(yönetilen) con metodi autoritari(otoriter) dallo scià
(imperatore(imparator)) Rheza Palhavi
A partire dagli anni '60 lo scià aveva avviato(kurmak) una politica di
modernizzazione(modernleşme) che mirava a(hedef almak)
trasformare(tamamen değiştirmek) il paese in una grande potenza
militare(askeri güç), senza però riuscire ad assicurare significativi(manasal)
progressi nella condizione di vita delle masse(yoğunluk kütle).
La rivoluzione (1978)
Questa politica suscitò(ortaya çıkarmak) una crescente(gelişen)
opposizione(muhalefet):
sia da parte dei gruppi di sinistra
sia da parte del clero(papaz rahip sınıfı) islamico tradizionalista(gelenekçi) di
osservanza(itaat etme) sciita(Şii): quest'ultimo assunse, dal 1978, la guida di
un vasto(engin) movimento di protesta popolare.
Lo scià tentò(cezbetmek teşebbüs etmek) di fermare(durdurmak) la
rivolta(isyan):
prima con sanguinose repressioni(baskı)
poi chiamando al governo esponenti(temsilci) dell’ opposizione(zıtlık)
moderata(ılımlı).
Ma, nel gennaio 1979, abbandonato(terk edilmiş) anche dagli Stati Uniti, lo
Scià dovette lasciare il paese
La Repubblica islamica (1979)
In Iran si instaurò(engin) così una Repubblica islamica di stampo(baskı)
teocratico(teokratik) guidata(rehberlik edilmiş) dall'ayatollah Khomeini,
massima autorità(otorite) dei musulmani sciiti(Şii), che aveva
capeggiato(öncülük etmek), dall'esilio(sürgün) di Parigi, l'opposizione(zıtlık)
religiosa al regime dello scià
Violentemente(şiddetli bir biçimde) antioccidentale(batı karşıtı) e
antiamericano(amerika karşıtı), il nuovo regime entrò subito in
contrasto(zıtlıkla) con gli Stati Uniti, accusati di aver
sostenuto(desteklemek) lo scià e di avergli offerto ospitalità(misafirperverlik)
dopo la sua fuga(kaçış).
La guerra tra Iran e Iraq (1980)
Isolato(uzaklaştırılmış terk edilmiş) internazionalmente(ulusal olarak) e
gravemente(ağır bir şekilde) dissestato(borçlu) nell'economia l’Iran fu
attaccato, nel settembre 1980, dal vicino Iraq, che cercava di
approfittare(faydalanmak) della situazione per impadronirsi(çalmak zorla
almak) di alcuni territori da tempo contesi(iddialı) fra i due paesi.
La guerra si protrasse(süreyi uzatmak) con fasi alterne(bir öteki) per ben otto
anni e si risolse in una spaventosa(korkutucu) quanto inutile(gereksiz olarak)
carneficina(katliam): il cessate(durdurulma) il fuoco stabilito(sabitlenmiş),
grazie alla mediazione(aracılık) dell'Onu, nel luglio 1988 trovò infatti i
contendenti(rakip) sulle stesse posizioni dell'inizio del conflitto(çatışma).
32.3 La questione palestinese(filistinli)
Lo scontro(çatışma) sui territori
Gli accordi di Camp David prevedevano ulteriori(ilave) negoziati(anlaşmaya
varılan) per:
un regolamento(yönetmelik) globale(küresel) nella regione
la soluzione(çözüm) del problema palestinese(filistinli).
Ma questi negoziati(anlaşmaya varılan) non furono mai avviati(kurulmak):
inizialmente(başlangıçta) gli Stati arabi e l'Olp rifiutarono ogni
trattativa(pazarlık) con Israele;
successivamente(daha sonra) gli Stati arabi «moderati(ılımlı)» e la stessa
dirigenza(yönetim) dell' Olp si dissero(demek) disposti(düzenlenmiş) a
trattare(davranmak) con Israele e a riconoscerne(kabul etmek)
l'esistenza(varlık) in cambio del(değişiminde)suo ritiro(geri çekiliş)dai territori
occupati (Cisgiordania(Batı Şeria) e striscia(uzun parça) di Gaza(Gazze)), dove
sarebbe dovuto sorgere(ortaya çıkmak) uno Stato palestinese(Filistinli). A
questo punto(bu noktada), però, furono i dirigenti(yönetici) dello Stato
ebraico(yahudi) a opporsi(karşı karşıya getirmek) alla creazione(yaratma) di
uno Stato palestinese, visto come una minaccia(tehdit)
permanente(kalıcı) all'esistenza(varlık) stessa di Israele.
L’«intifada» (1987)
La tensione(gerginlik) si accrebbe(yükseltmek) ulteriormente(daha ayrıntılı)
quando, a partire dalla fini 1987, i palestinesi dei territori occupati diedero
vita a una lunga e diffusa rivolta(isyan), detta intifada (in arabo
«risveglio(yeniden uyanma)»), contro gli occupanti(işgalci) che
reagirono(tepki vermek) con una dura repressione(baskı)
Per il suo carattere popolare l’intifada giovò(faydalı olmak) alla causa del
movimento(hareket) palestinese(Filistinli), assai(büyük çapta) più di
quanto(fazlasıyla) non avessero fatto a suo tempo le azioni
terroristiche(terörsel), e rese più difficile la posizione dei governi israeliani.
La guerra in Libano(Lübnan)
I riflessi(refleks) dell'irrisolto(çözülmemiş) nodo(düğüm) palestinese si
fecero sentire anche in Libano, un piccolo Stato pluriconfessionale(çok
mehzepsel) rimasto fino ad allora ai margini(miktar) del
conflitto(çatışma) arabo-israeliano, dove l'Olp aveva trasferito(taşınmak)
le sue basi dopo il «settembre nero» del 1970.
La presenza(mevcudiyet) dell’Olp fece saltare(başarısız olmak) il
fragile(kırılgan) equilibrio su cui si reggeva(hükmetmek) la convivenza(birlikte
yaşama) fra le diverse comunità(topluluk) libanesi(Lübnanlı) (cristiani,
musulmani sunniti(Sunni), sciiti(Şii), drusi(dürzi)).
Il Libano entrava in uno stato di cronica(kronik) e sanguinosa guerra civile, in
cui tutte le fazioni(grup) si fronteggiavano(dikkate almak)con le loro
milizie(halk ordusu) armate(silahlı)e si combattevano(mücadele etmek) a
colpi di attentati(saldırı) e massacri(katliam) ai danni(zarar) soprattutto della
popolazione civile.
La situazione si aggravò(kötüleştirmek) quando l'esercito israeliano
invase(işgal etmek) il Libano per cacciarne(avlamak) le basi dell'Olp (1982).
L’invio(gönderme) di una forza multinazionale(çok uluslu) di pace (Stati Uniti,
Francia, Italia e Gran Bretagna) consentì(dayanamak) l'evacuazione(binayı
boşaltma) dei combattenti(savaşçı) dell'Olp (il centro dirigente(yönetici
merkez) fu trasferito(taşınmak) a Tunisi(Tunus)), ma non servì a
riportare(haber vermek) la calma(sakinlik) nel paese.
Il Libano rimase da allora lacerato( sökülmüş) da lotte
intestine(bağırsaklar), che avrebbero poi fornito(sağlamak) alla vicina Siria
il pretesto(bahane) per intervenire(araya girme) militarmente(askeri
olarak) nel paese e imporvi(emir vermek) una sorta di
protettorato(korunmuş)
32.4 La guerra del Golfo (1990)
L’invasione(işgal) del Kuwait(Kuveyt)(1990)
Nell’agosto del 1990, il dittatore dell’Iraq Saddam Hussein invase(işgal
etmek) il Kuwait e ne dichiarò(duyurmak) l’annessione(ilhak) all’Iraq.
La reazione(tepki) della comunità(topluluk) internazionale(uluslararası)
L’invasione(işgal) fu condannata dalle Nazioni Unite che
dichiararono(duyurmak) l’embargo(ambargo) (sospensione(erteleme)
rapporti commerciali(ticari)) nei confronti( kıyaslama) dell’Iraq.
Contemporaneamente(aynı zamanda) gli USA inviarono(göndermek) in
Arabia Saudita(Suudi Arabistan) un corpo di spedizione(gönderi) col
doppio(çift) scopo di difendere(savunmak) gli Stati arabi minacciati e
premere(düğmeye basmak) su Saddam Hussein per costringerlo al ritiro(geri
çekiliş).
L’attacco(saldırı) all’Iraq
L’Onu diede l’ultimatum(ultimatom) all’Iraq di lasciare i territori occupati
entro il 15 gennaio del 1991, autorizzando(ruhsatlama) in caso contrario(zıt
durumda) l’uso della forza(güç kullanımında)
La notte tra il 16 e il 17 gennaio la forza multinazionale(çok uluslu), guidata
dagli Usa, scatenava(neden olmak) un violento attacco(şiddetli saldırı) aereo
contro l’Iraq e al Kuwait occupato. Dopo quaranta giorni di bombardamenti
scattava(fırlamak) l’offensiva di terra: l’esercito iracheno(Iraklı)
cedeva(vazgeçmek) di schianto(mükkemel bir şekilde).
Ottenuta la liberazione(özgürleşme) del Kuwait, il presidente americano Bush
decideva di arrestare(durdurmak) l’offensiva(saldırı), per evitare il
rischio(risk) del coinvolgimento(katılım) degli Usa in un conflitto(çatışma) di
lunga durata.
In questo modo Saddam Hussein fu sconfitto, ma conservò(muhafaza etmek)
il potere
La vittoria degli Stati Uniti
Gli Usa risultavano(sonucu olmak) trionfatori(zaferci), riscattando(paraya
çevirmek) il loro prestigio militare, appannato(karartmak) dalla vicenda(olay)
del Vietnam.
Gli Stati Uniti cercarono di approfittare della situazione favorevole(olumlu)
(la sconfitta(yenilgi) irachena(ıraklı) aveva indebolito(güçsüzleşmek) il fronte
arabo radicale(radikal)) per rilanciare(canlandırmak) il processo di pace in
Medio Oriente
32.5 La pace difficile
Rabin nuovo primo ministro di Israele (1992)
Nel giugno 1992 una spinta(itiş) al processo di pace venne dalla vittoria del
Partito laburista(işçi partisi) nelle elezioni(seçim)politiche israeliane dopo
quasi un ventennio(20 yıllık süreç) di egemonia(egemenlik) del Fronte
nazionalista (il Likud)
Il nuovo primo ministro Rabin si mostrò più propenso(uyumlu) dei suoi
predecessori(görecde önceki kimse) a concessioni(kabul etme) territoriali in
cambio della(değişiminde) pace con i paesi confinanti(komşu).
Gli accordi di Oslo e Washington (1993)
Una svolta(önemli gelişme) storica si ebbe nel 1993, quando Rabin prese la
decisione di trattare direttamente(direkt olarak) con l’Olp,
profittando(faydalanmak) della disponibilità(mevcudiyet) di Arafat
(indebolito(zayıflamış güçsüzleşmiş) dalla sconfitta(yenilgi) di Saddam
Hussein, che aveva appoggiato).
Un lungo negoziato(anlaşmaya varılmış) segreto(gizli) portò a un primo
accordo, firmato a Oslo, che prevedeva:
il reciproco(karşılıklı) riconoscimento(tanınma)
l’avvio(kurma) graduale(derecesel) dell'autogoverno(öz yönetim) palestinese
nei territori occupati.
L’accordo(anlaşma) fu solennemente(ciddiyetle) sottoscritto(aşağıda imzası
bulunan) a Washington da Rabin e Arafat, sotto gli auspici(arzu)del
presidente(başkan) americano Bill Clinton.
Le questioni aperte
L’intesa(tasarlanmış) fece sorgere(ortaya çıkmak) molte speranze sulla
possibile fine dello storico conflitto israelo-palestinese. Ma sul
negoziato(anlaşmaya varan) gravava(sıkıntı vermek) il peso di numerose
questioni aperte: le forme e i tempi dell'estensione(süre uzatma)
dell’autogoverno(oto hükümet); il destino(kader) degli
insediamenti(yerleşim) ebraici nei territori; la sorte(tür) di Gerusalemme;
l'atteggiamento(tutum) ostile(düşmanca) della Siria e dell'Iran; l'opposizione
dell’ala intransigente(inatçı) dell'Olp e della destra nazionalista(milliyetçi)
israeliana; la minaccia dei movimenti integralisti(tutucu) islamici.
Gli attentati(saldırı) terroristici
I movimenti integralisti(tutucu) islamici intensificarono(şiddetlendirmek)
l'attività terroristica col frequente(sık sık olan) ricorso(tekrar olan) ad
attentati(saldırı) suicidi(intihar) che fecero numerosissime(çok aşırı sayıda)
vittime(kurban)tra le forze armate e la popolazione civile di Israele
I continui attacchi suscitarono(ortaya çıkmak) nella società israeliana un
diffuso(yayılma) senso di insicurezza(belirsizlik anlamında), tradottosi
anche nella crescita di gruppi estremistici(aşırıcılar) a sfondo(arka planda)
nazionalistico(ulusalcı) e religioso
L’uccisione(cinayet) di Rabin (1995)
Questa nuova spirale(spiral) di violenza(şiddet) ebbe il suo culmine(doruk)
nell'uccisione del premier(başbakan) Rabin, avvenuta a Tel Aviv per mano
di(yardımıyla) un giovane estremista(aşırıcı) israeliano (novembre del 1995)
La sconfitta dei laburisti(işçi partisi) alle elezioni
Privato della sua guida più autorevole(güvenilir), il Partito laburista fu
sconfitto nelle elezioni politiche da una coalizione di destra guidata da
Netanyahu (leader del partito del Likud) contraria alle trattative(pazarlık) con
l'Olp
Il fallimento(çöküş) dei negoziati(anlaşmaya varanlar) di Camp David (2000)
La vittoria della destra segnò una battuta(hazır cevap) d'arresto(durma) nel
processo di pace, ma non ne interruppe(ara vermek) il cammino(yürüyüş):
sotto la pressione(baskı) americana il dialogo fra le parti continuò, ma senza
risultati.
Nell'estate del 2000 il presidente americano Clinton convocò(düzenlemek) le
parti per una nuova tornata di colloqui(görüşme)di pace a Camp David, lo
stesso luogo in cui nel '78 era stato negoziato(anlaşmaya varmak) il primo
accordo fra Egitto e Israele.
L'accordo per la pace fu ancora una volta mancato.
La seconda «intifada» (2000)
Da una pace mancata si passò alla «seconda intifada»: a innescare(yol
açmak) lo scontro(çatışma), alla fine del 2000, fu una visita(ziyaret)
compiuta(tamamlanmış) da Sharon, leader della destra israeliana, alla
spianata(düzenlenmiş) delle Moschee di Gerusalemme: una
provocazione(kışkırtma) agli occhi dei palestinesi, che reagirono(tepki
vermek) scatenando(neden olmak) una nuova rivolta(isyan).
La «seconda intifada» fu assai(büyük çapta) più cruenta(kanlı) della prima: le
città israeliane furono teatro di una serie impressionante(çarpıcı) di
attentati(suikast), spesso suicidi, condotti contro i civili dalle organizzazioni
estremistiche(aşırıcı) come Hamas (un movimento islamista(islamcı)
radicatosi(radikal) negli strati più poveri della società palestinese che
alternava(birbirini izlemek) la pratica del terrorismo alle attività sociali e
assistenziali(gönüllü)).
La morte di Arafat (2004)
Intanto(bu sırada), nel novembre 2004, era morto Arafat, leader storico dei
palestinesi
Il ritiro(geri çekiliş) da Gaza (2005)
Nell'estate del 2005, Sharon, a capo di un governo di unità nazionale, decide
unilateralmente(tek taraflı olarak) di procedere(ilerlemek), al ritiro(geri
çekme) dell'esercito e allo smantellamento(sökme) delle colonie nella
striscia(uzun parça) di Gaza
La vittoria di Hamas (2006)
Ma i nuovi spazi di dialogo che erano sembrati aprirsi con l'autorità(otorite)
palestinese, guidata, dopo la morte di Arafat, dal moderato Abu Mazen,
furono vanificati(engellemek) dall'inatteso(beklenmeyen) risultato delle
elezioni a Gaza e in Cisgiordania (gennaio 2006), che videro
l'affermazione(bildiri) degli estremisti(aşırıcı) di Hamas, fermi(duraksama)nel
rifiuto(red) di riconoscere(kabul etmek) Israele
32.6 L’emergenza(acil durum) fondamentalista(aşırı tutucu)
Negli anni ’80 le correnti(akım) fondamentaliste furono rilanciate(artırmak):
dagli sviluppi della rivoluzione iraniana
dalla vittoria della resistenza(direnç) all'occupazione sovietica in Afghanistan,
dove erano affluiti(hazır bulunmak katılmak) volontari(gönüllü) da molti paesi
musulmani.
I talebani(Taliban) in Afghanistan (1997)
Nel 1997 gruppi fondamentalisti detti talebani (studenti delle scuole
coraniche(kuransal)) assunsero il controllo di buona parte del paese
imponendovi(emir vermek) un regime di duro e intollerante(hoşgörüsüz)
oscurantismo(gericilik), basato su una rigida(katı sert)
interpretazione(yorum) della legge islamica: vittime principali furono le
donne, cui fu tra l'altro impedito(vazgeçirmek) di lavorare e di
frequentare(sık sık gitmek) le scuole
I problemi in Egitto e Turchia
Ma la presenza fondamentalista(aşırı tutuculuk) si fece sentire in forme
diverse anche in Stati governati da gruppi dirigenti di matrice(taban)
nazionalista e laica:
Egitto (teatro di frequenti(sık sık olan) attentati(saldırı) terroristici contro
turisti stranieri)
Turchia (dove i partiti di ispirazione(ilham) islamica riuscirono a conquistare
la maggioranza in libere elezioni). In questo caso, però, il passaggio(geçiş)
dei poteri si attuò senza particolari traumi(travma) e senza
ripercussioni(olumsuz sonuç) sulla collocazione(mekan) internazionale della
Turchia (che anzi(aksine) fece richiesta(teklif) di adesione(yapışma)
all'Unione europea)
La tragedia algerina(Cezayirli)
Assai(büyük çapta)più drammatico il caso dell'Algeria, dove
l'egemonia(Egemenlik) dei gruppi dirigenti(yönetici) di matrice(taban temel)
laica e militare risultava logorata(tüketmek) a causa del diffuso
disagio(utanma) economico: il che apriva larghi spazi alla propaganda dei
gruppi fondamentalisti.
Nel gennaio 1992 le prime elezioni libere del dopo-indipendenza videro
così la vittoria al primo turno degli integralisti(tutucu): il governo
annullò(iptal etmek) allora le elezioni.
Questa decisione scatenò(neden olmak) la reazione dei gruppi islamici che
assunse tratti di particolare ferocia(vahşilik güç): le frange(aşırı uç) estreme
del fondamentalismo(aşırı tutuculuk) misero in atto una strategia del terrore
a base di massacri(katliam) indiscriminati(ayrım yapmayan) fra la
popolazione(popülasyon) civile(uygar).
Ma intanto(bu sırada) il problema del fondamentalismo islamico, o meglio
delle sue manifestazioni(gösteri) violente(şiddetli) ed estreme, era
esploso(patlak veren), manifestandosi in Somalia(Somali) come nel Sudan, in
Asia sud(güney)-orientale come nell'Africa nera, interessando lo stesso
Occidente, attraverso le folte(gür) comunità degli immigrati(göçmen), e
profilandosi(an meselesi olmak) come un'emergenza(acil durum)
internazionale(uluslararası)
CAPITOLO 33: L’UNIONE EUROPEA
33.1 Battute(hazır cevap) d’arresto(durdurma) e progressi
Battute d’arresto
Nelle intenzioni(amaç) dei suoi fondatori(kurucu), la Comunità(topluluk)
europea:
pur(halde)avendo come sua principale(temel) ragion d’essere
l’integrazione(katılma) economica
avrebbe dovuto porre le basi per una graduale(derecesel) integrazione
politica.
Ma dopo i trattati(anlaşma) di Roma del 1957, il cammino(yürüyüş) verso
l'integrazione(katılma) politica dell'Europa si arrestò(durdurmak)
Progressi
Solo nella seconda metà degli anni '70 si ebbero due novità importanti:
l'elezione a suffragio(oy hakkı) diretto del Parlamento europeo (prima era
composto(bileşik) da rappresentanze(temsiliyet) dei Parlamenti nazionali)
l’entrata(giriş) in funzione(işleve) del Sistema monetario europeo (Sme), un
sistema di cambi(değişim) fissi(sabit) fra le monete dei paesi membri(üye),
che avrebbe dovuto preservare(korumak) l’Europa
dall’instabilità(dengesizlik) dei cambi(değişim)
33.2 Maastricht e l’euro
Nel decennio(10 yıllık süreç) successivo(sonradan olan), il processo di
integrazione(katılma) fu rilanciato(canlandırmak) dalla firma(imza):
dell'Atto(eylem) unico europeo (1985), così chiamato perché
affrontava(kapışmak) in un unico testo(metin) sia gli aspetti
riguardanti(ilgili) l’economia, sia quelli relativi al(ile ilgili)
rafforzamento(sağlamlaştırma) della cooperazione(işbirliği) politica
del trattato(anlaşma) di Maastricht (1992), che rendeva esecutive(hükümet)
le direttive(yönlendirici) dell’Atto unico(tek eylem).
Il trattato di Maastricht diede vita all'Unione europea(Avrupa birliği):
stabiliva(sabitlemek) la completa(tam) unificazione(birleşme) dei
mercati(Pazar)
allargava(sermek) l’area di competenza(yetenek) delle istituzioni(kurum)
europee a nuovi campi
I firmatari(imzalayanlar) si impegnarono(sorumluluk yüklemek) fra
l'altro(başkalarının arasından) a realizzare(gerçekleştirmek) il progetto di:
una Unione monetaria(para birimi) europea, con una moneta unica(tek para)
(euro)
una Banca centrale(merkezi banka) (Bce).
A partire dal(den yola çıkarmak) gennaio 2002 l'euro sostituì(yerine bakmak)
le monete nazionali(ulusal) (tranne(hariç) che in Gran Bretagna)
33.3 Le vicende(olay) politiche
Il dibattito(açık oturum)sull'Unione europea (e sui vincoli(bağ) che essa
poneva alle politiche nazionali) si intrecciò(örmek) con le vicende(olay) dei
singoli paesi(tek ülkeler), che videro(görmek) in questi anni una
regolare(düzenli) alternanza(birbirini izleme) tra forze moderate(ılımlı) e
forze di orientamento(yönelim) socialista(sosyalist)
33.4 L’allargamento(genişleme) dell’Unione(birlik)
All'inizio del nuovo secolo, l'Unione accolse(kabul etmek) le richieste(teklif)
di adesione(anlaşma) di quasi tutti i paesi ex comunisti dell'Europa orientale.
Fu così cancellata(iptal edilmiş) la frattura(ayrılık) creatasi(yaratılmış) con la
guerra fredda.
Segnò(işaretlemek) invece il passo(adım) il processo(süreç) di
integrazione(katılma) politica, soprattutto dopo la bocciatura(kalma), nel
2005, da parte dell'elettorato(seçilmiş) francese e olandese, del progetto di
Costituzione(birleşme) europea elaborato(oluşturulmuş) da
un'apposita(uygun)Convenzione(antlaşma).
La Comunità(topluluk) economica europea (Cee)
CAPITOLO 34: SVILUPPO E DISUGUAGLIANZA(sosyal eşitsizlik)
Le grandi trasformazioni(değişme)intervenute(araya giren) nell’economia
mondiale(dünyevi):
ebbero l'effetto di abbattere(yıkmak tahrip etmek) molte frontiere(sınır), di
rendere il mondo più unito(birleşik) dal punto di vista(bakış açısı) delle
informazioni(bilgi), degli scambi(karışıklık takas) commerciali(ticari), delle
transizioni(halden hale geçme) finanziarie(mali)
non lo resero però più omogeneo(homojen) sotto l'aspetto(görünüş) delle
culture, né sotto quello della distribuzione(ayırma) della ricchezza(zenginlik)
in rapporto alla(ilişkisinde) popolazione(popülasyon).
Alla fine del '900 il divario(fikir ayrılığı) fra paesi ricchi e paesi poveri
complessivamente(genelde) si approfondì(derinleşmek).
L’approfondimento(derinleştirme) delle disuguaglianze(eşitsizlik)
economiche(ekonomik) fra i diversi paesi e le diverse aree del pianeta(evren)
rappresentano uno dei principali fattori di instabilità(dengesizlik) della
società contemporanea(modern).
34.1 La geografia della povertà(fakirlik)
I processi di crescita(gelişme)
A partire dagli anni ’70 alcune aree del Terzo Mondo ebbero una crescita
rapidissima:
i paesi produttori di petrolio(petrol) si avvantaggiarono(avantajlı olmak)
fortemente(güçlü bir şekilde) degli aumenti del prezzo del greggio(ham),
salendo nelle parti alte della classifica(sınıflandırma) mondiale della
ricchezza(zenginlik), senza però che questo si traducesse nell’avvio(kurma) di
un processo di industrializzazione(sanayiileşme)
nei paesi di nuova industrializzazione del Sud-est(güney-doğu) asiatico, le
cosiddette «tigri asiatiche» (Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Malaysia)
conobbero una crescita rapidissima nel settore manifatturiero(el yapımı),
conquistando ampie quote(yüksek yer) nei mercati internazionali
in Cina la liberalizzazione(özgürleşme) dell’economia favorì un
intenso(yoğun) sviluppo industriale
l’India, risolti i più urgenti problemi alimentari, mise in moto un solido
meccanismo di sviluppo
Le modernizzazioni fallite(çöken)
Al contrario, per molti altri paesi, fra cui la maggioranza di quelli
africani, la situazione andò continuamente(sürekli olarak) peggiorando:
i parziali(kısmi) tentativi di industrializzazione(sanayiileşme teşebbüsü),
attuati per lo più con capitali(baş kent) esteri, fallirono(iflas etmek),
aggravando(kötüleştirmek) per giunta i bilanci degli Stati col peso degli
interessi sui debiti contratti;
la modificazione(niteleme) degli antichi assetti(durum) agricoli sconvolse(alt
üst etmek) le preesistenti(önceden mevcut olan) economie di
sussistenza(asgari) senza avviare(kurmak) un vero processo di sviluppo;
la manodopera(emek) in fuga(firarda) dalle campagne si
addensò(kalınlaştırmak) in caotici agglomerati(küme) urbani;
la popolazione continuò a crescere con tassi elevatissimi(yüksek), anche per
l'assenza(yokluk) di politiche di controllo demografico(demografik);
la penetrazione(ani saldırıda bulunma)di modelli culturali occidentali si
sovrappose(üst üste koymak) in modo traumatico(travmatik) alle culture
tradizionali, creando nuove aspirazioni(arzulanan şey) e nuove
inquietudini(kaygı);
il tutto era spesso aggravato(kötüleştirmek) dall'incidenza(oran) delle
spese militari sui bilanci statali e dall'opera di ceti dirigenti
impreparati(hazırlıksız) e corrotti(rüşvet verilen).
II risultato fu, appunto(elbette), l'allargamento(genişleme) delle
distanze(uzaklık) con le aree più sviluppate.
L’area della povertà
I paesi dell’area della povertà (in gran parte Stati dell’Africa
subsahariana(Sahara altı bölge)) presentano gravi(ağır) problemi:
indici(dizin) di analfabetismo(cahillik) largamente(genişçene) superiori(üstün)
al 50%
tassi di mortalità(ölüm oranı) infantile(çocuk) al di sopra(üstünde) del 10%
alta incidenza(oran) dell’Aids (nel paesi dell’Africa nera arriva a colpire il 20%
della popolazione)
si registrarono vere e proprie tragedie della fame (che si cerca di
alleviare(dindirmek) con gli aiuti internazionali)
mentre il problema del debito estero si faceva sempre più pressante(acil) (i
paesi industriali hanno attivato campagne per la riduzione(azaltma) del
debito estero)
34.2 Il risveglio(yeniden uyanma) dell’Asia
Una crescita generalizzata(genelleştirilmiş)
Negli anni '80 e '90 l’Asia divenne l’area più dinamica(hareketli) del pianeta
dal punto di vista economico
Il Giappone in difficoltà
L’eccezione(istisna) era costituita proprio dal Giappone, che vide
progressivamente(dereceli olarak) venir meno i fattori di un miracolo
economico in atto(eylemde) ormai da mezzo secolo: dopo aver subito una
brusca(kaba sert) battuta(parça bölüm) d’arresto(yakalanma duraksama) a
metà degli anni ’90, l’economia giapponese riprese(yeniden başlamak) a
crescere a ritmi più bassi
Alla crisi economica si aggiungevano(eklemek) le conseguenze
dell’instabilità(dengesizlik) politica: il declino(red) del Partito liberal-
democratico non si accompagnò(eşlik etmek) all’emergere(ortaya çıkmak) di
valide(geçerli) forze alternative(alternatif)
Il modello giapponese
Nonostante(rağmen) le difficoltà in campo(alanda) economico e politico, il
Giappone mantenne(geçindirmek) la sua posizione di seconda potenza
economica mondiale e continuò a rappresentare un modello per
l'intero(tüm) continente(kıta)
per le «tigri» dell'Estremo(aşırı) Oriente che per prime avevano
imboccato(kaşıkla beslemek) la via dello sviluppo accelerato(hızlandırılmış)
(Corea del Sud, Taiwan, Malaysia, Singapore)
per i paesi a economia di mercato che avevano cercato di seguirne l'esempio
(Thailandia, Indonesia, Filippine)
ma anche per la Cina comunista ormai avviata(kurulmuş) stabilmente(sabit
bir şekilde) sulla strada della liberalizzazione(özgürleşme)
La Cina dopo Deng
Morto Deng Xiaoping (1997), i suoi successori(ardından gelenler)
proseguirono(devam ettirmek) nella sua linea: ampio spazio
all’iniziativa(başlangıç) privata pur(halde) nel quadro di uno stretto controllo
statale e all’interno di un regime autoritario e monopartitico(tek partili)
In questo modo(bu durumda) la Cina riuscì a raggiungere ritmi di
crescita(gelişme) elevatissimi(aşırı kaldırılmış) e ad inserirsi(yerleştirmek) nei
mercati internazionali da cui era rimasta isolata(uzaklaştırmak yalnız
bırakmak) per decenni(10 yıllık süreç).
Le potenze occidentali assecondarono(razı olmak) l’evoluzione(evrim)
della Cina, chiudendo un occhio sulla violazione(çiğneme ihlal) dei diritti
umani (repressione(baskı) del dissenso(anlaşmazlık), dura
dominazione(egemenlik) imposta(vergi ayarlamak) al Tibet). Lo fecero non
solo per interesse economico, ma anche nel timore che una rapida
democratizzazione(demokratikleşme) potesse innescare(yol açmak) un
processo di disgregazione(dağılma) simile a quello già vissuto dall’Urss, con
conseguenze dirompenti(çığır açan) sugli equilibri continentali(kıtasal).
L’India
L’India, pur(halde) in presenza di forti squilibri(dengesizlik) e di vaste(engin)
sacche(kese) di arretratezza(gerilik), conosceva un intenso(yoğun) sviluppo
industriale(sanayiisel), sia nei settori tradizionali (siderurgico(demir ve çelik),
meccanico(mekanik), tessile(tekstil)), sia in quelli più avanzati legati alla
tecnologia informatica(bilgisayar)
Le difficoltà della democrazia
In tutta l'Asia lo sviluppo economico non si accompagnò a un
significativo(manalı) progresso della democrazia: a parte il caso dei regimi
comunisti delle dittature militari più o meno mascherate(gizlemek) anche i
paesi retti da sistemi formalmente(resmi olarak) democratici continuavano a
essere caratterizzati da forme di governo in vario(çeşitli olarak) grado(ölçü)
autoritarie e da scarso(kıt) rispetto per i diritti delle opposizioni.
L'eccezione(istisna) più rilevante(dikkat çekici) era costituita dall'India, la più
grande democrazia del mondo dal punto di vista numerico(çok sayıda olan),
dove le istituzioni rappresentative(temsilci) ressero(hükmetmek) alle
tensioni(gerginlik) etnico(etnik)-religiose che da sempre dividevano il paese e
alla momentanea(anlık) crisi del Partito del congresso(kongre), a lungo
dominante(hakim)
Assai(büyük çapta)più travagliate(sorunlu) le vicende(olay) politiche del
Pakistan, dove erano presenti forti correnti di integralismo(integralism)
islamico e dove da tempo governi regolarmente(düzenli olarak) eletti si
alternavano(birbirni izlemek dönüşümlü olarak) a regimi militari.
Nel 1998 un altro grande paese musulmano, l’Indonesia, vide
cadere(düşmek) la trentennale(30 yıllık süren) dittatura di Suharto e
avviò(kurmak) un processo di democratizzazione(demokratikleşme).
Il modello asiatico
Alla svolta(önemli gelişme) del secolo, l'Asia presentava dunque(dolayısıyla):
una costellazione(takım) di democrazie fragili(hassas kırılgan), di dittature
militari e di regimi che ancora si definivano(tanımlamak) comunisti
nel quadro di un notevole(kayda değer) dinamismo(canlılık)
produttivo(üretkenlik) e di una rinnovata(yenilenmiş)
aggressività(saldırganlık) commerciale(ticari)
In riferimento a(kaynakça olarak) tutto questo si è parlato di un modello
asiatico fondato:
sulla flessibilità(esneklik) e sui bassi salari
sull'elevata(kaldırılan) produttività(üretkenlik)
sulla repressione(baskı) dei conflitti(çatışma) sociali.
34.3 Il dramma dell’Africa
I problemi dell’Africa d’oggi
L'Africa subsahariana(Sahara altı Afrika) è l’area del pianeta che meno poté
profittare(faydalanmak) delle opportunità(fırsat) offerte(teklif) dalle
trasformazioni(değişme) economiche di fine '900.
Afflitta(sancılı dertli) da una povertà crescente(gelişen), da una situazione
sanitaria(sağlık) drammatica e dalla cronica(kronik) debolezza(güçsüzlük)
delle strutture statali(devlete ait yapılar) nate dalla
decolonizzazione(bağımsızlığını verme), l'Africa nera vide i suoi mali
aggravati(kötüleştirme kötüleştirilmiş) da una lunga serie di colpi di Stato e di
guerre civili
Il Sud Africa: la fine dell'apartheid(ırk ayrımı) (1994)
Le uniche note incoraggianti(cesaretlendirici) vennero soprattutto(özellikle)
dal Sud Africa(Güney Afrika), dove si concluse(sonuçlanmak) la lunga
stagione dell'apartheid.
Alla fine degli anni '80, il primo ministro De Klerk, fin allora
esponente(temsilci) dell'ala conservatrice(muhafazakar kanat) del Partito
nazionalista(ulusal) al potere, cominciò a smantellare(sökmek) il regime di
discriminazione(ayrımcılık) razziale(ırksal) e aprì negoziati(anlaşmaya
varılmış) con Nelson Mandela, leader del movimento
antisegregazionista(ayrımcılık karşıtı), liberato dal carcere(hapishane) nel
febbraio 1990.
Nel 1994 si svolsero(gerçekleştirmek) pacificamente(pasifik olarak) le prime
elezioni a suffragio(oy hakkı) universale(evrensel), e Mandela divenne capo
dello Stato, alla guida di un governo di coalizione(koalisyon)
La collaborazione(işbirliği) al governo fra gli antichi avversari(rakip) durò
poco. Ma il nuovo Sud Africa riuscì ugualmente(eşit olarak) a superare(üstün
gelmek) i difficili problemi di convivenza(birlikte yaşama) e a
mantenere(geçindirmek) la sua unità(birlik) e le sue istituzioni(kurum)
rappresentative(temsilci), affermandosi(iddiada bulunmak) inoltre(ayrıca),
grazie anche al prestigio(prestij) di Mandela, come principale(temel) potenza
dell'Africa nera.
La dissoluzione(ayrışma) dello Stato somalo(Somalili) (1991)
In Africa orientale si consumava(tüketmek) la tragedia della Somalia(Somali)
(ex colonia italiana): abbattuta(tahrip etmek yıkmak) la dittatura di Siad Barre
(1991), il paese diventava teatro di una spietata(acımasız) guerra fra
clan(klan) e bande rivali(rakip çizgileri), causando(sebep olmak) una vera e
propria strage(katliam) fra la popolazione(popülasyon) civile.
Per porre fine al massacro(katliam), le Nazioni Unite(birleşik devletler)
decidevano(karar vermek), alla fine del '92, l'invio(gönderi) di un forte
contingente(asker topluluğu) multinazionale(çok uluslu). Ma
l'operazione(işlem), duramente(sert bir şekilde) contrastata(karşı koyulan)
dalle milizie(milis halk ordusu) locali(yerel), fallì(başarısızlığa uğramak iflas
etmek) tutti i suoi obiettivi e fu interrotta(araya girmek kesmek) all'inizio del
1995
Da allora(o zamandan)la Somalia restò teatro degli scontri(çatışma) fra i
signori della guerra di fatto perdendo la sua unità(birlik) statale(devletsel)
In questo vuoto di potere si inserì(yerleştirmek) il rapido sviluppo di un
movimento a base religiosa (le cosiddette corti(saray)islamiche) che
intendevano(amaçlamak) imporre(emir vermek) l'applicazione(uygulamak)
della legge coranica(kuransal), traendo(sonuç çıkarmak) aiuto e
ispirazione(ilham) da analoghi(kıyaslanabilir şey) movimenti
fondamentalisti(köktenci) attivi(aktif) in Medio Oriente e in Africa.
La guerra civile in Sudan (2003)
Un'altra guerra civile in cui i motivi politici si mescolavano(karıştırmak) con
quelli etnico(etnik)-religiosi (in questo caso fra maggioranza arabo-islamica e
minoranze cristiane e animiste(animist)) fu quella che ebbe luogo nel Sudan,
il più vasto(engin) (e uno dei più poveri) fra gli Stati africani
Fin dagli anni '80, il Sudan fu sconvolto(alt üst etmek) da carestie(kıtlık)
e da scontri armati(silahlı çatışma) fra reparti(bölüm)
governativi(yönetimsel) e movimenti(hareket) di guerriglia(gerilla).
Dal 2003 l'epicentro(merkez üssü) delle violenze(şiddet) si
concentrò(yoğunlaşmak) nella regione del Darfur, che divenne teatro di
una tragica emergenza(acil durum) umanitaria(insani)
I massacri(katliam) in Ruanda (1994)
Ma il conflitto più sanguinoso, in rapporto alla popolazione, fu quello che
attraversò(arasından geçmek) il piccolo e poverissimo Ruanda, dove, nel
1994, le milizie(halk ordusu) dell'etnia(etnik grup) hutu perpetrarono(suç
işlemek) spaventosi(korkutucu) massacri ai danni(zarar)dell'etnia tutsi,
provocando la morte di centinaia(yüzlerce) di migliaia(binlerce)di persone
(stimate(değer verilmiş) fra 800.000 e oltre(ayrıca) un milione) e dando luogo
a un gigantesco(devasa) flusso(akış) di profughi(mülteci) nei paesi vicini
I condizionamenti(şartlandırma) esterni
In molti casi le lotte etniche e tribali(kabilesel) nascondevano
scontri(çatışma) di interesse relativi allo(ile ilgili) sfruttamento(sömürme)
delle cospicue(seçkin) risorse(kaynaklaR) naturali del paese, ma
celavano(gizlemek) anche contrasti fra le potenze occidentali. Questi
condizionamenti(şartlandırma) esterni erano però più l'effetto che la causa
della crisi delle classi dirigenti africane, incapaci(beceriksiz yeteneksiz), a
quarant'anni dall'indipendenza(bağımsızlık), di costruire(oluşturmak)
strutture statali(devletsel yapılar) moderne e durature(sağlam).
34.4 L’America Latina: fra crisi e stabilizzazione(sabitleşme)
In America Latina, negli anni '80, si assisté(hizmet etmek) alla caduta delle
dittature militari e al conseguente(sonucu olan) ritorno a(geri dönüş) una sia
pur precaria(dengesiz) vita democratica.
Gli spazi di integrazione(katılma) economica
Però questo processo di democratizzazione(demokratikleşme)
incontrò(karşılaşmak) numerosi(çok sayıda)ostacoli(engel)di natura
economica e sociale: quasi tutti i paesi furono travagliati(sorunlu)
dall'inflazione(enflasyon) e da un pesantissimo carico(yük) di debiti con
l'estero.
Per contrastare(karşı koymak) l’instabilità(dengesizlik) economica e
finanziaria(mali), agli inizi degli anni '90, ispirandosi(ilham olmak) all’esempio
della Comunità(topluluk) europea, furono create delle aree di
integrazione(katılma) economica fra i paesi del continente(kıta) (Nafta e
Mercosur).
I tentativi(teşebbüs) di stabilizzazione(sabitleşme)
Nello stesso tempo si avviarono(kurulmak) energiche politiche di
stabilizzazione (per combattere l’inflazione(enflasyon)) e di rilancio(tekrar
fırlatma) dell’economia
Le difficoltà finanziarie(finansal)(1998)
Per i maggiori paesi dei Sud(güney) America (Brasile e Argentina) una nuova
crisi si profilò(an meselesi olmak) a partire dal 1998 scatenata(neden olan)
dalla crisi del debito pubblico (i due paesi erano fortemente(güçlü olarak)
indebitati(güçsüzleşmiş) con il sistema finanziario(mali) internazionale):
il Brasile riuscì a superare(üstesinden gelmek) il momento difficile
l'Argentina precipitò(itibar kaybetmek) in una gravissima crisi finanziaria.
Il ritorno(geri dönüş) del populismo(populizm)
Al contrario di(karşıtı olarak) quanto era accaduto in passato, la crisi
economica dell’America Latina non compromise(tehlikeye atmak) la
tenuta(tutuş) delle istituzioni(kurum) rappresentative(temsilci): la
tendenza(eğilim) alla stabilizzazione(sabitleşme) democratica si
consolidò(güçlendirmek), nonostante(rağmen) la persistente(kalıcı)
vitalità(canlılık) dei movimenti populisti(populist)
In alcuni paesi latino-americani (Venezuela, Bolivia, Ecuador), si
alternarono(değişmek) regimi populisti di sinistra
CAPITOLO 35: NUOVI EQUILIBRI E NUOVI CONFLITTI (Anni ’90)
35.1 Un mondo inquieto(endişeli)
Dopo il crollo(çöküş) dell'Urss gli equilibri mondiali subirono un
radicale(radikal) sconvolgimento(büyük ve zorlu değişiklik).
Nel vuoto aperto dalla crisi dell'Urss e dall'assenza(yokluk) di un nuovo
ordine internazionale:
si inserì(yerleştirmek)una generale ripresa(geri dönüş) dei movimenti
nazionalisti(ulusal)
fu lanciata(fırlatılmış) la sfida(zor iş) del fondamentalismo(köktencilik)
islamico.
Il crollo del comunismo sovietico e degli equilibri internazionali nati dalla
seconda guerra mondiale avrebbe dovuto inaugurare(habercisi olmak)
un'epoca di pace e cooperazione(işbirliği) nel segno di
un'affermazione(ifade iddia) su scala planetaria(evren ölçeği) dei valori
dell'Occidente democratico.
Vi fu addirittura(bile) chi, come il filosofo nippo(Japonyalı)-americano
Fukuyama, giunse a parlare di «fine della storia», intendendo(amaçlamak
planlamak tasarlamak) con ciò(o şeyle) il tramonto(gün batımı) di quelle
contrapposizioni(kontrast zıt) ideologiche(ideolojik) che avevano segnato la
storia degli ultimi due secoli. Questi scenari(senaryo)si rivelarono(açıklamak)
subito illusori(hayali).
I nuovi conflitti(çatışma)
La crisi dell'equilibrio bipolare(çift kutuplu), allentando(gevşetmek)o
cancellando il controllo delle superpotenze(üstüngüç) sulle
rispettive(göreceli) zone di influenza, lasciò spazio allo scoppio(patlak verme)
di conflitti locali.
E soprattutto la fine dello scontro(çatışma) fra sistema comunista e
«mondo libero» fece emergere(ortaya çıkmak) nuove temibili(tehlikeli)
contrapposizioni(zıtlık)globali(küresel): come quella fra un Occidente(Batı)
riunificato(yeniden birleşmiş) nel segno della democrazia e dell'economia di
mercato e un mondo islamico animato(canlandırılmış) da un
aggressivo(agresif saldırgan) spirito(ruh) di rivalsa(öç alma).
Uno scenario(senaryo) che sembrava confermare(doğrulamak) la
previsione(öngörü) formulata(oluşturulmuş), sempre alla fine degli
anni'80, da un altro politologo(siyasi uzman) americano, Huntington, sui
rischi di uno «scontro di civiltà» a sfondo(arka planda) culturale e religioso
Le incertezze(şüphe) del quadro mondiale
Questa sfida(zor iş) radicale(radikal) trovò la comunità(topluluk)
internazionale priva di(sız) una guida autorevole(güvenilir) e riconosciuta:
un compito in teoria spettante(nedeniyle) all'Onu, che però, non poteva non
riflettere(yansıtmak) i contrasti fra i suoi membri e le incertezze del quadro
mondiale
la Russia post-comunista cercava di ereditare(miras kalmak) il ruolo che era
già stato dell'Urss, ma senza poter contare(hesaplamak) sulla forza di
penetrazione(Ani saldırı) ideologica(ideolojik) rappresentata(temsil edilen)
dal movimento comunista internazionale
l'Unione europea non riusciva a proporsi(önermek) come soggetto di politica
estera
le altre potenze emergenti(ortaya çıkan) come Cina e India
stentavano(zor bir durumda olmak) ad affermarsi come protagoniste(baş
kahraman) della scena internazionale
a svolgere(gerçekleştirmek) il ruolo di potenza globale(küresel) rimanevano
solo gli Stati Uniti.
Questa posizione oggettivamente(objektif bir şekilde) egemonica(egemen)
portò la superpotenza americana:
a riscoprire(tekrardan keşfetmek) una vocazione(kabiliyet)
interventista(müdahaleci) su scala planetaria(evrensel)
ne fece al tempo stesso l'obiettivo privilegiato(ayrıcalık tanımak) dell'attacco
condotto(boru) dal fondamentalismo(köktencilik) contro l'Occidente e i suoi
valori.
35.2 L’egemonia(egemenlik) mondiale degli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, le difficoltà economiche provocarono, nel '92, la
sconfitta(yenilgi) del presidente repubblicano Bush, che pure(de dA) aveva
riportato(geri götürmek) notevoli successi(kayda değer başarı) in politica
internazionale, e l'elezione(seçim)del democratico(demokratik) Clinton.
Le difficoltà economiche dell’Occidente
Nei paesi dell'Occidente industrializzato(sanayiileşmiş) gli anni che seguirono
il collasso(düşüş)dell'Urss coincisero(aynı zamanda olmak) con una
fase(aşama) calante(hafifleyen) del ciclo(döngü) produttivo,
originata(temeli olan) dalle contemporanee(çağdaş) difficoltà
dell'economia statunitense(Amerikalı) e di quella tedesca: quest'ultima
alle prese(alım) con i problemi dell'unificazione(birleşme) con l'ex Repubblica
democratica
Da Bush a Clinton (1992)
Negli Stati Uniti la doppia(çift)storica vittoria(zafer) ottenuta nel
confronto(kıyaslama) con l'Urss e nello scontro armato con Saddam Hussein
non si tradusse in un rafforzamento della presidenza Bush, che subì un forte
calo(düşüş) di popolarità(popülerlik) determinato(belirli)
essenzialmente(temel olarak) dai problemi economico-sociali.
Nelle elezioni del novembre 1992, Bush fu seccamente(katı kuru bir şekilde)
sconfitto dal candidato(aday) democratico Bill Clinton: un politico poco più
che quarantenne(40 yaşlarında) abile(yetenekli) nel suscitare(ortaya
çıkarmak) attorno a sé(kendi etrafında) un clima(iklim) di fiducioso(güvenilir)
entusiasmo(heyecanlı) simile a quello che, oltre trent'anni prima, aveva
portato alla presidenza John Kennedy.
Clinton cercò di imprimere(iz bırakmak) alla politica estera americana un
segno più «progressista(yenilikçi)», in linea con la tradizione del suo partito,
e di rilanciare(canlandırmak) l'immagine degli Stati Uniti non solo come
garanti degli equilibri mondiali(dünyevi), ma anche come difensori(savunucu)
della democrazia in ogni parte del pianeta(evren).
La vocazione(kabiliyet) interventista(araya giren)
Questa vocazione interventista si scontrava(çarpışmak) però con la
riluttanza(tereddüt) dell'opinione pubblica americana ad accettare gli
oneri(sıkıntı) e i sacrifici(kurban) derivanti(den gelen) da un impegno(söz)
militare troppo esteso(geniş).
La ripresa(geri dönüş) economica e la rielezione(yeniden seçim) di Clinton
(1996)
Nel 1996, alla fine del suo primo mandato, Clinton poteva
giovarsi(faydalanmak) del netto(net) miglioramento(düzelme iyileşme)
della situazione economica: Clinton fu rieletto(yeniden seçilmek), ottenendo
una facile vittoria sul candidato(aday) repubblicano
La popolarità(popülerlik)di Clinton
Fra il '98 e il '99 la posizione del presidente fu minacciata
dall'emergere(ortaya çıkmak) di accuse(suçlama) relative alla(ile ilişkili) sua
vita privata (affari(mesele) poco chiari precedenti(önceki) alla sua
elezione(seçim), molestie(taciz) sessuali nei confronti(kıyaslama) di
collaboratrici(işbirlikçi)), ma anche ai metodi usati nella raccolta di
fondi(yığın) per la campagna elettorale(seçim kampanyası).
Queste accuse(suçlama), per lo più non provate(denenmiş) o prive di(sız)
rilievo(yükselti) penale(ceza), rischiarono(riske atmak) di incrinare(kırmak)
l'immagine pubblica e il prestigio(prestij) internazionale di Clinton, ma non
ne scalfirono(yavaş yavaş ortadan kaldırmak) seriamente(ciddi bir biçimde) la
popolarità interna(iç popülerlik).
Una popolarità fondata sulle personali capacità comunicative(iletişimsel) del
presidente e più ancora sui continui(sürdürme) e spettacolari(muhteşem)
successi dell'economia statunitense(Amerikalı), che fecero degli Usa il centro
della «nuova economia» mondiale e restituirono(geri vermek) al dollaro il
suo ruolo di moneta forte sui mercati finanziari internazionali.
George Bush (2000)
Nel novembre 2000, scaduto(süresi dolmak) il secondo mandato di
Clinton, le elezioni presidenziali(başkanlıkla ilgili) si risolsero però in un
incredibile(inanılmaz) «pareggio(berabere kalma)» fra il
vicepresidente(başkanyardımcısı) democratico Al Gore e il candidato
repubblicano George Bush, (figlio del predecessore(görevde önceki kişi) di
Clinton): il risultato finale, a lungo contestato(tartışılmış), vide Bush
prevalere(üstün gelmek) per poche centinaia(yüzlerce) di voti.
La presidenza Bush si ispirò(ilham olmak):
in politica interna, a una linea tendenzialmente(temel olarak) conservatrice
(ulteriori(ayrıca ilave ek)tagli alle tasse, contenimento(birşeyin yayılmasını
önleme) della spesa pubblica)
in politica estera, a una più esclusiva(özel) tutela degli interessi nazionali,
anche a scapito(sırtından geçinen) dell'impegno diretto degli Stati Uniti nelle
zone calde del globo(küre evren). Significativa(manalı), in questo senso(bu
anlamda), la scelta di rilanciare(canlandırmak) il progetto (che già era stato di
Reagan) dello «scudo(kalkan) spaziale(mekansal)»: una scelta che aveva
ufficialmente(resmi olarak) lo scopo di difendere(savunmak) il territorio
nazionale dalla minaccia dei cosiddetti «Stati canaglia(adi)» (potenze minori
avverse(düşmanca) agli Stati Uniti e sospettate(zanlı) di volersi
dotare(donatmak) di armamento(silahlanma) atomico, come la Corea del
Nord, l'Iraq e altri paesi islamici), ma che finiva con l'irritare(canını sıkmak)
soprattutto le altre potenze nucleari(nükleer), a cominciare da Russia e Cina,
ed era vista con diffidenza(güvensizlik) dagli stessi partner della Nato.
La strategia «neoisolazionista(yeni yalnızlaşma)» di Bush jr non poté
comunque(ne olursa olsun) attuarsi appieno(anlama): l’attentato(saldırı) alle
Twin Towers di New York dell' 11 settembre 2001 costrinse gli Stati Uniti a un
impegno(söz) su scala(ölçek) mondiale, in nome della lotta contro il
terrorismo
35.3 La Russia postcomunista(komunizm sonrası)
La Federazione(federasyon) russa, sotto la guida di Eltsin, cercò di
ereditare(miras kalmak) il ruolo dell'Urss, ma si trovò in condizioni di grave
dissesto(kararsızlık) economico e di cronica instabilità politica,
aggravata(kötüleşmiş) dal conflitto con i separatisti(ayırıcı)della
Cecenia(Çeçenistan).
Una parziale(kısmi) stabilizzazione(sabitleme) fu avviata(kurmak) a partire
dal 2000, con l'elezione(seçim) di Putin alla presidenza(başkanlık). Questi
rilanciò(canlandırmak) la guerra in Cecenia e avviò una nuova politica estera
con l'obiettivo di rafforzare il ruolo internazionale della Russia
L’erede(mirasçı) dell’Urss
La Russia di Eltsin cercò di accreditarsi(hesaba geçirmek) come l'erede del
ruolo di grande potenza già svolto(önemli gelişme) dall'Urss e, in questo,
venne appoggiata dagli Stati Uniti e dalla comunità(topluluk) internazionale
che le riconobbero(kabul etmek) il diritto di occupare(işgal etmek) il
seggio(mevki) dell'Unione Sovietica in seno al(yanında) Consiglio(konsey) di
sicurezza dell'Onu.
Separatismi(ayrımcılık) e dissesti(kararsızlık) economici
La Comunità(topluluk) degli Stati indipendenti non riuscì a darsi
un'organizzazione efficiente(verimli etkili), né tanto meno a bloccare i
ricorrenti(tekrarlanan) contrasti fra le diverse repubbliche.
Violenti(şiddetli) conflitti etnici e politici scoppiarono(patlak vermek)
all'interno dei singoli Stati (nella stessa Repubblica russa, ordinata anch'essa
in forma di federazione(federasyon) e comprendente(kapsayan) nei suoi
confini etnie e culture diverse).
La Russia dovette affrontare(kapışmak) una drammatica crisi economica,
sociale e politica che la portò sull'orlo(kenar) della guerra civile.
All'origine della crisi, il tentativo(teşebbüs) di Eltsin,
incoraggiato(yüreklendirilmiş) dai governi occidentali, di
accelerare(hızlandırmak) il processo di transizione(hal değişikliği) verso il
capitalismo: in assenza di(yokuluğunda) un vero ceto(sosyal sınıf)
imprenditoriale(girişimci), e in genere di un tessuto(doku) sociale adatto
a(adapte olan) sostenere(desteklemek) il cambiamento(değişim), il
processo di privatizzazione(özelleştirme) dell'economia non riusciva a
decollare(başarılı olmak), mentre l'inflazione(enflasyon) praticamente(pratik
olarak) cancellava(iptal edilmiş) il potere d'acquisto(ele geçirme)del
rublo(ruble).
Lo scontro(çatışma) fra Eltsin e il Parlamento (1993)
La crisi economica fece emergere le tendenze ostili(düşman) al nuovo
corso incarnato(örnek oluşturan) da Eltsin: tendenze che si
esprimevano(açıklamak) ora nella nostalgia del regime comunista, ora nel
tradizionalismo(gelenekselcilik) monarchico(monarşik) antioccidentale(batı
karşıtı).
Il composito(çok parçalı) fronte degli avversari(rakip) delle riforme trovò un
luogo di aggregazione(birleşme) nel Parlamento russo: mancando una chiara
definizione(tanım) delle rispettive(göreceli) sfere(küre) di
competenza(yetenek), lo scontro(çatışma) fra i due poteri era
inevitabile(beklenen) ed esplose(patlamak) nel 1993:
Eltsin, non riuscendo a superare(üstün gelmek) l'ostruzionismo(engelleme
politikası) del Parlamento, lo sciolse e indisse(bir araya getirmek) nuove
elezioni
il Parlamento rispose destituendo(görevden almak) Eltsin
Eltsin decretò(emretmek) lo stato di emergenza(acil durum): reparti speciali
delle forze armate espugnavano(vazgeçmeye zorlamak) il Parlamento con
notevole spargimento(serpme) di sangue e arrestavano(durdurmak) i capi
della rivolta
Ristabilito(sağlığına kavuşturmak) l'ordine, Eltsin cercò di rafforzare il suo
potere varando(yürürlüğe koymak) una nuova Costituzione(birleşme) dai
tratti(anlaşma) fortemente(güçlü bir şekilde) presidenziali(başkanlıkla ilgili)
Ma ormai il potere di Eltsin si era indebolito(zayıflamış), mentre si
rafforzavano:
Il movimento dei neocomunisti(yeni komunistler)
Il movimento dei nazionalisti.
La guerra in Cecenia(Çeçenistan) (1994)
Nel 1994, per le pressioni(baskı) dei militari e per il timore(korku) di uno
sfaldamento(yarılma) dell'intera Federazione russa, Eltsin decise un
intervento militare in Cecenia, una repubblica autonoma(bağımsız)
situata(yerleştirilmiş) nella regione del Caucaso(Kafkas) che aveva
proclamato(duyurmak) la propria indipendenza.
L'operazione(operasyon) si trasformò(dönüşmek) in un lungo e
logorante(yorucu) conflitto, costellato(dağılmış) di cruente(kanlı) azioni di
guerriglia e di crudeli(zalim) rappresaglie(misilleme) sulla popolazione civile
L'esito(sonuç) disastroso(feci) dell'intervento in Cecenia non solo
rivelava(açıklamak) la perdita di efficienza(etkililik) della macchina militare
russa ma, più in generale, rappresentava il risultato di una profonda crisi
dell'intero apparato(düzenek) statale
Nel 1996 venne concluso(sonuçlanmak) con gli indipendentisti(bağımsızcı)
ceceni(çeçen) un accordo, basato sulla concessione(kabul etme) di ampie
autonomie(bağımsızlık)e sul rinvio(erteleme) della decisione(karar) circa
l'eventuale(muhtemel) indipendenza(bağımsızlık).
La crisi economica: la svalutazione(değer kaybı) del rublo(ruble) (1998)
Ma i problemi più gravi venivano dall'economia, che registrava un continuo e
drammatico calo(düşüş) produttivo.
Il passaggio ai privati di grandi concentrazioni(yoğunluk) industriali e
finanziarie(mali) avvantaggiò(avantajlı olmak) solo gruppi ristretti(dar),
spesso legati alla malavita(yasadışı faaliyet yeraltı dünyası), mentre le
condizioni di vita della maggioranza della popolazione
peggioravano(kötüleşmek)
La crisi giunse al suo culmine(zirve) nel 1998, travolgendo(tümüyle
kaplamak) definitivamente(tamamen) il rublo(ruble) (che in pochi mesi si
deprezzò(küçük düşürmek) del 60% rispetto alle altre valute) e dando un
duro colpo alla popolarità(popülerlik) di Eltsin, sempre più malato.
Da Eltsin a Putin (2000)
Nel frattempo(bu arada) era riesplosa(yeniden patlamak) la guerra in
Cecenia: per contrastare(karşı koymak) la guerriglia dei ceceni e le loro azioni
terroristiche, Eltsin decise nel 1999 un ennesimo(defalarca) cambio di
governo designando(tayin etmek) come primo ministro, Vladimir Putin, uno
sconosciuto(bilinmeyen) dirigente(yönetici) dei servizi segreti, che Eltsin
indicò(işaret etmek) come suo possibile successore(sonraki olan) alla
presidenza(başkanlık etme) della Repubblica.
Grazie al suo piglio(tavır) giovanile(gençlik) ed efficientistico(etkin etkileyici),
e soprattutto alla spietata(acımasız) energia con cui affrontò(kapışmak) la
ribellione(asileşme) cecena (senza peraltro(ama) riuscire a
domarla(bastırmak) del tutto), il nuovo premier(başbakan)
guadagnò(kazanmak) una notevole popolarità.
Eltsin, ormai malato si dimise(görevden uzaklaştırılmak)
Nelle elezioni presidenziali(başkansal)del 2000, Putin si impose(emir vermek)
con largo margine(değer)
La sua presidenza si sarebbe caratterizzata per il tentativo di
Restituire(geri götürmek) efficienza(etkili) alla macchina dello Stato
Ridare(yeniden vermek) slancio(hız) all'economia.
Il rilancio(tekrardan fırlatma) della politica estera
Sul fronte(cephe) della politica estera si assisteva(hizmet etmek) frattanto(bu
sırada) a una ripresa(yeniden başlama) di iniziativa della
diplomazia(diplomasi) russa, nel tentativo di:
riassumere(özetlemek) una posizione egemonica(egemenlik) nei confronti
delle repubbliche ex sovietiche
riacquistare(tekrar kazanmak) una posizione di forza nel confronto con i
paesi occidentali, di cui pure si continuava a cercare la
collaborazione(işbirliği) e l'assistenza(yardım etme) economica
Il contrasto(zıtlık) con l’Occidente
Ben presto, però, riemersero(yeniden ortaya çıkmak) i motivi di contrasto.
Putin:
era preoccupato per l'allargamento(genişleme) della Nato all'Europa dell'Est
non gradiva(karşı koymak) le ingerenze(karışma) dei paesi occidentali sui
temi della libertà e del rispetto dei diritti umani.
Il dialogo con l'Occidente non fu interrotto(araya girmek), ma era
evidente(açık) il ritorno(geri dönüş) a formule e modalità(makam) di
azione(hareket) tipiche degli anni della guerra fredda, in parallelo(parallel
olarak) con l'involuzione(karışıklık) autoritaria(otoriter) e
personalistica(kişisel)del regime
35.4 Terrorismo e crisi internazionale (2001)
L’attentato(saldırı) alle Twin Towers (11 settembre 2001)
L'11 settembre 2001 il terrorismo integralista(köktenci) mise a segno un
clamoroso(heyecan uyandırıcı) attentato(saldırı):
contro le Twin Towers («torri gemelle») a New York
contro il Pentagono a Washington
I kamikaze appartenevano(ait olmak) all’organizzazione(organizasyon)
terroristica Al Qaeda , che aveva la sua principale(temel) base
operativa(çalışan) nell’Afghanistan dei talebani(Taliban). A guidarla(rehberlik
etmek) era un miliardario(milyonlarca) saudita(Suudi), Osama bin Laden,
assertore(destekçi) della guerra santa(kutsal) contro i nemici dell’Islam e in
particolare(özel olarak) contro gli Stati Uniti.
Un trauma(travma) per l’Occidente
L'intero Occidente ne fu sconvolto(lt üst etmek): un senso di paura e di
incertezza(kararsızlık) si diffuse in tutto il mondo, colpendo non solo i settori
più direttamente(direkt olarak) interessati alla catastrofe(fiyasko) (le
compagnie(şirket) aeree), ma l’intera economia occidentale.
La reazione(tepki) americana
L’amministrazione(hükümet) Bush, in carica da(yüklük olarak) pochi mesi, si
preoccupò(endişelenmek) innanzitutto(ilk) di predisporre(yatkınlık
kazandırmak) le condizioni politiche per un’azione militare: l’obiettivo era
l'Afghanistan, che ospitava(misafir etmek) il presunto(sözde) capo
dell’organizzazione(organizasyon) terroristica Al Qaeda , Osama bin Laden.
La coalizione(koalisyon) antiterrorismo(terör karşıtı)
Prima di iniziare l’azione militare gli Stati Uniti svolsero(gerçekleştirmek)
un’intensa(yoğun) azione diplomatica(diplomatik) per ottenere il
consenso(kabul), o almeno la non opposizione(zıtlık), dei principali Stati:
si assicurarono(garantilemek) l’appoggio(destek) degli alleanti(anlaşanlar)
della Nato
e quello di Russia e Cina
gli Stati arabi manifestarono comprensione(anlayış), se non
solidarietà(birlik).
La Russia e gli altri paesi ex sovietici confinanti(komşu) con l’Afghanistan
offrirono(sunmak) agli Usa basi e appoggio logistico(lojistik). Lo stesso fece il
Pakistan.
La guerra in Afghanistan (ottobre 2001)
All’inizio del mese di ottobre, il presidente americano Bush dette inizio
alle operazioni militari contro l’Afghanistan:
l’impegno degli Stati Uniti e dei suoi alleati (alcuni paesi della Nato, fra cui
l’Italia) si limitò ai bombardamenti aerei
il grosso dell’offensiva(saldırı) di terra fu affidato(teslim etmek) ai
combattenti(mücadeleci) (mujahiddin) delle fazioni(grup) afgane(Afganlı)
avverse(düşmanca karşıt) ai talebani.
Alla fine dell’anno l'oppressivo(zalim) regime dei talebani era stato
spazzato(süpürüp temizlemek) via.
Gli esponenti delle diverse fazioni vittoriose(zaferli) diedero vita ad un nuovo
governo presieduto(başkanlık eden) da Karzai.
La fine del regime dei talebani rappresentò un successo(başarı) per
l’alleanza(anlaşma) a guida(rehberlik) americana. Ma assai più difficile si
rivelò(açıklamak) il consolidamento(dengeleme) del nuovo regime
Negli anni successivi(ardından olan) i gruppi estremisti(aşırıcı) islamici
ripresero(yeniden başlamak) il controllo di vaste(boş) zone del paese,
alimentando(beslemek) una diffusa(yaygın) azione di guerriglia che costringe
ancora oggi a mantenere nel paese la presenza(mevcudiyet) di forze della
coalizione occidentale.
35.5 La guerra all’Iraq (2003)
Bush contro Saddam Hussein
Dopo aver rovesciato(devirmek) il regime dei talebani in Afghanistan, gli
Stati Uniti volsero(e doğru dönmek) la loro attenzione(dikkat) all'Iraq di
Saddam Hussein, accusato di:
fiancheggiare(yanında olmak) il terrorismo internazionale
nascondere armi di distruzione(yıkma) di massa (chimiche e
batteriologiche(bakteriyolojik)).
La crisi fu innescata(yol açmak) dall’Iraq che, in violazione(şiddetli) delle
risoluzioni(teklif) dell’Onu, espulse(cezalandırmak) gli ispettori(müffetiş
denetçi) internazionali incaricati(görev verilmiş)di vigilare(yakından takip
etmek) sugli armamenti(donanma).
Dopo un infruttuoso(verimsiz) negoziato(anlaşmaya varılmış) tra Onu e Iraq,
Stati Uniti e Gran Bretagna cominciarono a preparare un'operazione militare.
Le divisioni(bölünme) internazionali
La comunità(topluluk) internazionale, che nel 1990 aveva appoggiato in
modo quasi un anime(canlı) l’intervento(müdahale) militare(askeri) contro
Saddam Hussein e poco prima la guerra all’Afghanistan, si divise(bölünmek)
in due schieramenti(saf değiştirmek):
da una parte Stati Uniti e Gran Bretagna determinati(belirtilmiş) all'uso della
forza
dall'altra Francia, Germania, Russia, Cina e Stati arabi, favorevoli(olumlu) a
una soluzione diplomatica(diplomatik çözüm)
La guerra (marzo 2003)
Stati Uniti e Gran Bretagna lanciarono(fırlatmak) un ultimatum(ultimatom) a
Saddam Hussein: se non avesse lasciato il paese entro 48 ore, avrebbero
sferrato(başlatmak) un attacco militare.
Il 20 marzo 2003 i primi missili(füze) statunitensi colpirono Baghdad. Nei
giorni seguenti(takip eden) le truppe anglo-americane cominciarono ad
avanzare(ilerlemek) in Iraq
La resistenza(direnç) dell’esercito iraniano(İran ordusu) fu molto
debole(zayıf): il 9 aprile i marines americani conquistarono(feth etmek)
Bagdad.
Saddam Hussein riuscì a fuggire(kaçmak) e il regime di si sfaldò(birliği
kaybetmek) all'istante(kısa süren).
L’esportazione(ihracat) della democrazia(demokrasi)
Nelle intenzioni(amaç)degli anglo-americani l'abbattimento(azalma) della
dittatura doveva costituire(oluşturmak) la premessa(ebep) per la rapida(hızlı
ani) creazione(yaratma)di un regime democratico: condizione(şart) a sua
volta per la diffusione(yayılma) della democrazia nel Medio Oriente e per la
costruzione(yapı) di un nuovo equilibrio più favorevole all'Occidente in
un'area che restava cruciale(çok önemli) per i rifornimenti(temin)
petroliferi(petrol).
Nella visione(görüş) di alcuni consiglieri(konsey üyesi) della presidenza Usa (i
cosiddetti neo-conservatori), questo progetto si inquadrava(çerçevelemek) in
un'ambiziosa(hırslı) strategia generale, che coniugava(bağlamak)
il disegno(çizim) di esportazione(ihracat) della democrazia su scala planetaria
con un deciso rilancio(kesin tekrar fırlatma) della politica di potenza(güç)
americana, anche a prescindere(bakılmaksızın) dal consenso(kabul) della
comunità(topluluk) internazionale e degli stessi alleati(müttefik) europei (per
questo si parlò di unilateralismo(tek taraflılığı)).
La mancata stabilizzazione(sabitleştirme)
Ma il processo di stabilizzazione dell'Iraq si rivelò(açıklamak) lento e difficile
(nonostante(rağmen) la cattura(yakalama) di molti fra i principali
esponenti(temsilci) del vecchio regime e dello stesso Saddam Hussein).
I sostenitori(destekçi) del dittatore deposto(devrik) e i gruppi
integralisti(tutucu) arabi ispirati da Al Qaeda diedero inizio a un lungo
stillicidio(sızıntı) di sanguinosi attentati(kanlı saldırılar), per lo più suicidi(daha
çok intiharlar):
contro le truppe(askeri birlik) di occupazione(işgal) (in uno di questi
attentati(saldırı), a Nassirya morirono diciannove(19) italiani)
contro gli stessi civili iracheni(Iraklı) che collaboravano(birlikte çalışmak) alla
costruzione(inşa etme) del nuovo ordine
Né la formazione(formasyon) di un governo provvisorio(ön görülen) in cui
erano rappresentati i diversi gruppi etnico-religiosi del paese (sciiti, sunnití,
curdi(kürt)), né il varo(kanunlaştırma) di una costituzione(birleşme)
provvisoria(geçici) che tentava(cezbetmek) di conciliare(uzlaştırmak) la
fedeltà(sadakat) all'Islam con il rispetto del pluralismo(çoğulculuk) politico e
religioso bastarono a ristabilire(yeniden kurmak) l'ordine nel paese.
Gli attentati in Europa
Il terrorismo colpì anche in Europa:
2004: a Madrid (attentato(saldırı) ai treni)
2005: a Londra (attentato alla metropolitana(metropolitan)).
Le elezioni in Iraq (2005)
Nel 2005 si svolsero(gerçekleştirmek) le elezioni per l’Assemblea(toplantı)
costituente(bütünü oluşturan) cui seguì il varo(kanunlaştırma), grazie
all'accordo(anlaşma) fra sciiti e curdi, di una Costituzione(birleşme)
federale(federal), successivamente(daha sonra) approvata(uygun olan) con
referendum popolare.
La guerra civile
Nemmeno(bile) questi progressi servirono però a stabilizzare(sabitleme) la
situazione(durum) in Iraq, ormai dilaniato(sıkıntı veren) da una guerra civile
che mieteva(ekin toplamak) vittime civili(sivil).
Il ritiro(geri çekiş) delle truppe americane
Il ritiro completo(tam) delle truppe americane è avvenuto a fine dicembre
2011 (pochi giorni fa), lasciando però una situazione tutt’altro(hepsi hariç)
che tranquilla(sakin)
CAPITOLO 36: LA SECONDA REPUBBLICA
36.1. La crisi del sistema politico
La seconda Repubblica
Nel linguaggio corrente(geçerli) è ormai consuetudine(alışkanlık)
indicare(işaret etmek) con l'espressione(ifade) seconda repubblica il nuovo
assetto(durum) politico determinatosi(tanımlamış) in Italia a partire dal
1992-94
il crollo(çöküş) del sistema dei partiti e il profondo(derin)
rimescolamento(karıştırma) e rinnovamento(yenileştirme) della classe
politica
la nuova legge elettorale(seçimle ilgili) maggioritaria(artan)
la nascita di un tendenziale(eğilim) bipolarismo(çift kişilik)
La crisi economica
La situazione economica presentava aspetti molto negativi:
la crescita produttiva si interrompeva(araya girmek) a partire dal 1990
l'inflazione(enflasyon) era ben al di sopra della media europea
il deficit(açık)del bilancio(denge) statale non accennava(kısaca değinmek) a
ridursi(azaltmak)
L’emergenza(acil durum) criminalità(suç oranı)
Un motivo ancora più grave era rappresentato dall'accresciuta(yükseltilmiş)
offensiva(saldırı) della criminalità organizzata in Sicilia, in Calabria e in
Campania e, in minor misura, in Puglia. In queste regioni le
organizzazioni(organizasyon) criminali(suçlu) finivano spesso con
l'esercitare(kullanmak) un autentico(hakiki) controllo sul territorio(toprak),
inquinando(kirletmek) anche il mondo politico locale(yerel).
Dal Pci al Pds
Sul piano politico la novità più importante, direttamente(direkt olarak)
legata ai mutamenti(değişiklik) in corso(akışta) nell'Urss e nell'Europa
dell'Est, fu la trasformazione(değişim) del Pci nel nuovo Partito democratico
della sinistra (Pds).
Il nuovo partito fu abbandonato dall'ala più legata all'eredità(miras kalmak)
del vecchio Pci che diede vita al partito di Rifondazione(yeniden kurulma)
comunista.
La Lega(bağ)
Nel Settentrione(kuzey) si consolidò(güçlendirmek) la Lega lombarda,
affermatasi(iddiada bulunmak) nelle
consultazioni(görüşme)amministrative(idari) sull'onda di una violenta
polemica «nordista(kuzey)» contro lo Stato centralizzatore(merkezci), il
fisco(vergi memuru) e l'intero sistema dei partiti
La spinta verso le riforme
La crisi dei partiti tradizionali aveva favorito la proliferazione(hızla
üreme) di nuovi piccoli movimenti, esasperando(kötüleştirmek) la
frammentazione(parçalara ayırma) dello schieramento(saf değiştirmek)
parlamentare e aggravando(kötüleştirmek) i fenomeni di
ingovernabilità(kontrol edilememezlik).
Anche per questo le forze politiche cominciarono a prendere in
considerazione(göz önüne alma) l'ipotesi di una nuova legge elettorale
capace di dare maggiore stabilità(sabitlik) all'esecutivo(hükümet), o
addirittura di una revisione(inceleme) della Carta costituzionale(birleşmeyle
ilgili), senza però trovare alcun accordo sui contenuti(içerik) né sul metodo
delle eventuali(muhtemel) riforme
Le elezioni del 1992
Le elezioni dell’aprile 1992 registrarono alcune clamorose novità:
vera vincitrice delle elezioni risultava la Lega Nord (guidata da Umberto
Bossi)
secca(kuru sert) fu la sconfitta della Dc e del Pds (in parte a
vantaggio(avantaj) di Rifondazione(yeniden kurulma) comunista).
La coalizione quadripartita(4 partili) conservava(saklamak) una
maggioranza(büyüklük)parlamentare ridottissima(çok azaltılmış) e priva
di(sız) alternative(alternatif). «Tangentopoli(Temiz Eller)»
Intanto(bu sırada) aumentava il discredito(itibarsızlık) della classe politica: un
nuovo gravissimo scandalo coinvolse(dikkatini cezbetmek) un numero
crescente(artan) di uomini politici accusati di aver ottenuto tangenti(konu
dışı) per la concessione(ödün verme) di appalti(sözleşme) pubblici.
L'inchiesta(soruşturma), avviata dalla magistratura(dliye) milanese,
svelava(ilk defa göstermek) un diffusissimo sistema di
finanziamento(finansal) illegale(yasa dışı) dei partiti (denominato(adlı)
Tangentopoli), con la complicità(gizli anlaşma) di società e
imprenditori(girişimci) privati. Destinatari(alıcı) principali erano i partiti di
maggioranza, in primo luogo la Dc e il Psi (ma non mancarono casi di
coinvolgimento(katılım) del Pci-Pds).
Le stragi di mafia
In una situazione già carica(yük) di difficoltà(zorluk), si inseriva(yerleştirmek)
la recrudescenza(taze salgın) dell'offensiva mafiosa(mafya) contro lo Stato:
un attentato(saldırı) dinamitardo(dinamitçi) lungo l'autostrada(karayolu)
fra l'aeroporto(havaalanı) di Palermo e la città uccise il magistrato(yargıç)
Giovanni Falcone, la moglie e i tre agenti(ajans) della scorta(konvoy)
pochi mesi dopo il magistrato(yargıç) Paolo Borsellino e i cinque agenti della
scorta furono uccisi da un'autobomba(otobomba) in piena Palermo
Il governo Armato(silahlı) e la crisi finanziaria(finansal malisel) (1992)
Il nuovo governo quadripartito, presieduto(başkanlık etmek) dal socialista
Giuliano Amato, affrontò(dövüşmek), con provvedimenti(önlem)
d’urgenza(aciliyet) (aumento delle tasse, riduzioni(azaltma) della spesa e
privatizzazioni(özelleştirme)) una gravissima(çok ağır) crisi
finanziaria(finansal):
una violenta(şiddetli) speculazione(tahmin)aveva costretto la lira a uscire dal
Sistema monetario(parasal) europeo
la nostra moneta subì un deprezzamento(amortisman) di oltre il 20%.
36.2. Una difficile transizione(hal değişikliği)
Il referendum del 1993
Il disaccordo(tartışma) tra le forze politiche sulla riforma della legge
elettorale(seçimsel) spianò(düzlemek) la strada a una soluzione
imposta(vergi) da un referendum abrogativo(yürürlükten kaldırma)
Nell’aprile 1993 i cittadini approvarono(uygun bulmak) a larghissima
maggioranza un referendum che, attraverso la soppressione(düşünceleri
baskılama) di alcune formulazioni(bulma) della legge elettorale(seçimsel),
introduceva(giriş yapmak) il sistema uninominale(tek isimli)
maggioritario(büyüksel) al Senato(senato).
Contemporaneamente(aynı zamanda), con altro referendum, venne abolito il
finanziamento(finansman) pubblico dei partiti.
Le inchieste(soruşturma) giudiziarie(yargısal) sui leader politici
La situazione della classe politica si faceva sempre più difficile: alcuni fra i
maggiori rappresentanti(temsilci) dei partiti di maggioranza furono raggiunti
da numerosi avvisi(duyuru) di garanzia(garanti) (ossia da notifiche(resmi
bildiri) dell'avvio(başlangıç) di indagini(inceleme) emesse(vermek) dal
magistrato(yargıç) inquirente(sorgucu) a tutela dell'inquisito(araştırılmış))
per reati(suç) legati al sistema delle tangenti(konu dışı söz) ed erano state
richieste(teklif) al Parlamento le autorizzazioni(kabul) a procedere(ilerlemek).
Particolarmente(özel olarak) clamoroso(heyecan uyandırmak) fu il caso del
segretario del Psi Craxi
Anche alcuni ministri del governo Amato si dimisero(görevden uzaklaştırmak)
per accuse(suçlama) relative a(ile ilgili) finanziamenti(finansman) illeciti(suç).
Il governo Ciampi (1993)
All'indomani(ertesi gün) dei referendum, Armato, convinto della fine di
un'epoca(çağ) , quella dominata(yönetmek) dal sistema dei partiti,
annunciò(duyurmak) in Parlamento le dimissioni(istifa) del suo ministero.
Il presidente della Repubblica designò(tayin etmek) allora, come figura al di
sopra delle parti, il governatore(yönetici) della Banca d'Italia Ciampi, per
formare il nuovo governo
L'impegno(söz) del nuovo esecutivo(hükümet) era rivolto(düzeltmek) in
primo luogo a favorire il varo(kanunlaştırma) di una nuova legge elettorale
che recepisse(kavramak) il principio maggioritario(büyük) indicato(işaret
etmek) dal referendum per il Senato(senato).
Venivano approvate(uygun bulmak) le nuove leggi elettorali per la Camera e
il Senato:
introducevano il sistema maggioritario uninominale(tek isimli)
ma prevedevano(şart koşmak) entrambe una quota(yüksek yer) di seggi, pari
al 25%, da assegnare(bölüştürmek) con il sistema proporzionale(orantılı) in
omaggio(övgü) alla vecchia struttura organizzativa(düzenleyici) dei partiti.
Sul piano economico, Ciampi raggiunse un importante accordo con i
sindacati(işçi sendikası) sulla riduzione(azaltma)del costo del lavoro.
36.3. L'avvio(başlangıç) del bipolarismo(çift kutuplaşma)
Le trasformazioni(değişim) dei partiti
In vista delle(görülerek) elezioni i partiti del vecchio pentapartito(beş partili)
avevano avviato(kurmak) la propria trasformazione(değiştirme):
il Psi non sembrava in grado di(yapabilen)ridare credibilità(inanılabilirlik) alla
sua immagine
la Dc decise di tornare alla vecchia denominazione(unvan) del primo partito
cattolico, quello fondato da Sturzo nel 1919, riassumendo(özetlemek) il
nome di Partito popolare italiano (Ppi)
ma un gruppo di dirigenti, ostili(düşman) al predominio(hakimiyet) delle
sinistre nel Ppi, si raccolse in una nuova formazione(oluşum), il Centro
cristiano democratico (Ccd)
il segretario del Msi Gianfranco Fini, per ottenere una definitiva(belirgin)
legittimazione(güvenilirlik), avviò la trasformazione(dönüşüm) del suo partito
in Alleanza(Anlaşma) nazionale(ulusal): un processo conclusosi(sonuçlanmış)
nel congresso di fondazione(kurum) di Fiuggi nel gennaio 1995.
Berlusconi e Forza Italia
Ma l'elemento di maggior novità nello scenario(senaryo) politico italiano fu
l'ingresso(giriş) in politica di Berlusconi che era sceso direttamente(direkt
olarak) «in campo(alanda)» con il dichiarato(duyurulmuş) obiettivo di
arginare(yığmak) un eventuale(muhtemel) successo delle sinistre. Nel giro di
qualche mese riuscì a fondare(kurmak) un proprio movimento, Forza Italia
Le elezioni politiche del marzo 1994 decretarono(emretmek) il successo delle
forze raccolte intorno a(etrafında) Berlusconi
Gli schieramenti(saf değiştirme) elettorali
Nelle elezioni si confrontarono(kıyaslamak):
Silvio Berlusconi, che aveva costituito un cartello(ticari birlik) elettorale con
la Lega Nord nell'Italia settentrionale(kuzey) (Polo(kutup) delle libertà), con
Alleanza(anlaşma) nazionale nel Centro-Sud(güney) (Polo del buon governo).
In questo schieramento era confluito(birlşemek) anche il Ccd
Valerio Occhetto, segretario del Pds che coagulò(topaklaşmak) nel cartello
dei Progressisti(yenilikçi) tutte le forze di sinistra
il Ppi, collocato(yerleştirilmiş) al centro fra i due schieramenti.
Il primo governo Berlusconi (1994)
Berlusconi formò il nuovo governo, ma ben presto i contrasti tra Forza Italia,
Alleanza nazionale(ulusal), Ccd da un lato e la Lega dall'altro divennero
insanabili(onarılmaz). A dicembre Berlusconi fu costretto a
dimettersi(görevden uzaklaştırmak).
Il governo Dini (1995)
Nel gennaio 1995, Lamberto Dini, ministro del Tesoro del
precedente(önceki)governo, formò un ministero di tecnici con l'obiettivo di
allentare(hafifletmek) la tensione(gerginlik) e portare in tempi brevi il paese
a una nuova consultazione(görüşme) elettorale(seçimsel) politica.
La realizzazione(gerçekleştirme) più significativa(manalı) fu la riforma del
sistema pensionistico(emeklilik).
Le elezioni del 1996: la vittoria di Prodi
Nelle elezioni politiche anticipate(önce davranılmış) (la legislatura(yasama
koyma) era durata due anni) dell’aprile 1996 vinse di misura l'Ulivo
Gli schieramenti elettorali
Nelle elezioni si confrontarono(kıyaslamak):
Romano Prodi, economista(ekonomici) ed esponente(temsilci) del Ppi, leader
di una nuova alleanza di centro-sinistra (l'Ulivo)
Silvio Berlusconi, alla guida(rehber) del Popolo delle libertà (Forza Italia,
Alleanza nazionale, Ccd)
Umberto Bossi, alla guida della Lega che si presentava da sola.
Clamoroso fu il successo della Lega che superò(üstün gelmek) il 10 %
nazionale e il 30% nel Nord-est. Forte di questo risultato, il leader della Lega
Umberto Bossi avrebbe condotto(iletmek) il movimento sulla via di una
crescente radicalizzazione(radikalleşme), passando dall'originaria(orjinal)
linea federalista(federalist) a una apertamente(açıkça) separatista(ayırıcı)
(l’indipendenza(bağımsızlık) della Padania(Padanya)).
Il primo governo Prodi (1996)
Il primo obiettivo del nuovo governo, perseguito(peşinde olmak) con
particolare determinazione(tanımlama) dal ministro del Bilancio e del
Tesoro Ciampi, fu quello di ridurre il deficit del bilancio statale entro il
rapporto del 3 % con il prodotto interno lordo(toplam), il più importante dei
parametri(parametre)fissati a Maastricht per l'ammissione(kabul) nel
sistema della moneta unica europea.
36.4. L'Italia nell'Unione europea
L’ingresso(giriş) nell’Unione monetaria europea (1998)
Una serie di interventi fiscali e di tagli alla spesa pubblica
consentivano(dayanmak) all'Italia, grazie anche al progressivo(ilerleyen)
calo(düşüş) dell'inflazione(enflasyon) fino a valori insolitamente(alışılmadık
bir şekilde) bassi (1,5 % circa), di attestarsi(tanıklık etmek) al di sotto
dell'obiettivo del 3 % e di ottenere, nel maggio '98, l'ingresso(giriş)
ufficiale nell'Unione monetaria europea (cui sarebbe seguita
l'introduzione(giriş) dell'euro, a partire dal 1° gennaio 2002).
Il governo D’Alema (1998)
Nell'ottobre 1998, dopo un ennesimo(defalarca) contrasto sulla politica
economica, Rifondazione comunista negò(reddetmek) la fiducia(güven) al
governo Prodi, che fu costretto a dimettersi.
Si formò un nuovo governo di centrosinistra(sol merkeziyetçi)
presieduto(başkanlık eden) da D'Alema.
Il governo Amato (2000)
Dopo il successo del centro-destra nelle elezioni regionali, D'Alema si dimise.
Al suo posto fu chiamato Giuliano Amato.
La riforma federalista (2001)
La principale realizzazione(canlandırma) del centro-sinistra, nell'ultima
fase della legislatura(yasama organı), fu l'approvazione(onay) di una
legge costituzionale(anayasal) che introduceva(giriş yapmak) importanti
modifiche(değişiklik) in materia di poteri degli enti(bina) locali. Si trattava
della messa in atto del programma federalista della maggioranza sul quale il
centro-destra e in particolare(özel olarak) la Lega, manifestarono una netta
opposizione(zıtlık), in nome di un federalismo più spinto(itiş).
36.5. La società italiana alle soglie(sınır) del nuovo secolo
L'Italia che si presentava all'appuntamento(randevu) europeo era un paese
profondamente(derin olarak) diverso da quello che nel 1957 aveva
sottoscritto(aynı fikirde olmak) il trattato di Roma e partecipato fra i primi al
processo di avvio(başlangıç) del Mercato comune.
Il calo(düşüş) demografico(demografik)
L'Italia mostrava di aver perduto il carattere di nazione(millet) giovane
e prolifica(üretken): con un incremento(artış) demografico(demografik)
prossimo allo zero, con il più basso numero medio di figli per donna in età
feconda(doğurgan) (pari a 1,3) e una percentuale(yüzde) di popolazione
sotto i 15 anni inferiore(alt) a ogni altro paese dell'Europa occidentale.
I fattori di mutamento(değişim)
Avevano favorito questa rottura(ayrılık) del modello tradizionale(geleneksel)
il nuovo ruolo della donna, una sessualità(seksüalite) svincolata(serbest
bırakmak) dalla riproduzione(üreme), il controllo consapevole(bilinçli) delle
nascite e in genere una complessiva(karmaşık) secolarizzazione(laikleştirme)
dei costumi.
L’omologazione(vasiyetname) dei consumi(tüketim)
Il benessere(sağlık) e gli stili di vita un tempo appannaggio(alan) delle
élite(elit) si erano diffusi in strati(tabakalar halinde) sempre più ampi (le
seconde case per vacanze e week-end, la capillare(çok ince)
motorizzazione(hareketlenme) a due e a quattro ruote(teker), fino alla più
recente(son) esplosione(patlama) dei telefoni cellulari)
segnalavano(işaretlemek) modelli di consumo(tüketim)
largamente(genişçene) omologati(onaylanmış).
Accanto a(yanında) questa omologazione(vasiyetname), che si
sommava(toplamak) a quella indotta(yan) dalla pervasività(yayılmacılık)
del linguaggio e del mezzo televisivo, persistevano(sürüp gitmek) profonde
differenze culturali e di reddito(gelir).
Le disuguaglianze(eşitsizlik) sociali
Nel confronto con altri paesi europei come Francia e Germania, l'Italia, pur in
presenza di un'alta scolarizzazione(eğitimsiz) registrava percentuali(yüzde)
inferiori(Alt) di laureati e di diplomati, confermando(teyit etmek)
l'inefficienza(verimsizlik) e l'improduttività(üretkensizlik) di un sistema
formativo(oluşturan) che da decenni(10 yıllık) cercava invano(boş yere) di
riformarsi(yeniden oluşturmak).
La stretta correlazione(bağlantı) fra titolo di studio e reddito(kazanç)
contribuiva(bağış yapmak) ad individuare(bireyselleştirmek) una delle
caratteristiche(karakterleştirmek) del nostro sistema sociale.
In una società in cui la coscienza(vicdan) di classe si era largamente(genişçe)
indebolita(güçsüzleşmiş) e in cui la scena appariva(gözükmek)
dominata(egemen olmuş) dai ceti medi, le differenze sociali derivavano
soprattutto dalle disuguaglianze(eşitsizlik) di reddito.
La difesa dei privilegi(ayrıcalık)
E così la difesa dello status raggiunto e dei privilegi dei gruppi più
tutelati(eğitim)era il crinale(sırt) su cui si manifestava la conflittualità(iç
çatışma) sociale.
Il deficit di etica pubblica
Nel paragone(mukayese) con il resto dell'Europa emergeva un deficit di etica
pubblica che appariva arduo(yorucu) recuperare(telafi etmek) in tempi brevi:
alla diffusa corruzione(yolsuzluk) di ampi settori della politica,
dell'amministrazione(hükümet) pubblica e della società
al persistere(sürp gitmek) di forme di criminalità(suç oranı) organizzata in
grado di(kapasitesi olan) controllare interi territori (come la
camorra(Camorra) nel Napoletano)
si aggiungeva(eklemek) quel diffuso disprezzo(nefret etmek) delle regole che
caratterizzava(karakterize etmek) molti comportamenti pubblici e privati e
che nell'opinione comune era a volte giustificato come espressione di una
vitale creatività(yaratıcılık)
36.6. Il centro-destra al governo
Le elezioni del 2001: la vittoria di Berlusconi
Nelle elezioni del maggio 2001 la vittoria della Casa delle libertà risultò
nettissima.
Gli schieramenti elettorali
Nelle elezioni si confrontarono(kıyaslamak)
Francesco Rutelli, che riproponeva(tekrar açmak) l'alleanza dell'Ulivo
Silvio Berlusconi, che guidava la coalizione della Casa delle libertà, con
l’aggiunta(ekleme) della Lega Nord, che nel 1996 si era presentata da sola.
Il secondo governo Berlusconi
Berlusconi formò il suo nuovo governo presentando un ambizioso
programma al fine di dare una scossa(sarsıntı) all'economia attraverso
una serie di provvedimenti(önlem) fondati su incentivi(destekleme) fiscali
(mali) e snellimenti(düzen) nelle procedure d'investimento(yatırım).
Ma il governo incontrò ben presto una serie di difficoltà che
ostacolarono(engellemek) la realizzazione(gerçekleşme) del programma.
La riforma della Costituzione(birleşme)
Nel 2005 il governo varò(yürürlüğe koymak) una riforma
costituzionale(anayasal) che:
attribuiva(bir nedene bağlamak) maggiori competenze(yetenek) alle regioni
(modificando(değiştirmek) quanto stabilito nel 2001)
ampliava(büyütmek) i poteri del presidente del Consiglio (riducendo quelli
del presidente della Repubblica)
istituiva un Senato federale
Ma la riforma fu cancellata dal referendum che avrebbe dovuto
confermarla(teyit etmek).
Le elezioni del 2006: la vittoria di Prodi
Il centro-destra era dato perdente(kaybeden) dai sondaggi(anket), ma
Berlusconi si spese con grande energia riuscendo a mobilitare(hareket
etmek) con efficacia(etkili) propagandistica(propagandacı) il suo elettorato.
Il centro-sinistra vinse, ma con uno scarto(bozuk ürün) di voti ridottissimo
Il secondo governo Prodi (2006)
Romano Prodi formò il nuovo governo, ma si trovò subito in grandi difficoltà
I contrasti nella maggioranza
La coalizione di centro-sinistra (denominata(payda olan) Unione),
raccogliendo(toplamak) tutti gli oppositori(karşıt) di Berlusconi, si
estendeva(genişletmek) dalle formazioni di centro moderato ai gruppi di
sinistra estrema.
L’eterogeneità(çeşitlilik) della coalizione era il presupposto(farzedilen) delle
divisioni interne delle maggioranza sui principali temi di governo.
La crisi del governo Prodi (2008)
Infatti(nitekim) nel febbraio del 2008 un nuovo contrasto(zıtlık) interno
portava alla crisi definitiva(belirli) dell'esecutivo(hükümet), alle
dimissioni(istifa) di Prodi e al ritorno alle urne(kap).
Le elezioni del 2008: la vittoria di Berlusconi
Nelle elezioni dell’aprile 2008 Berlusconi riportò(haber vermek) un successo
nettissimo.
Gli schieramenti elettorali(seçimsel)
Nelle elezioni si confrontarono:
Walter Veltroni leader del Partito democratico. Il Partito democratico (Pd)
era nato dalla fusione(birleşim) dei Ds e della Margherita. Il suo leader
Walter Veltroni aveva deciso di presentarsi da solo nella
consultazione(görüşme) elettorale(seçimsel) rifiutando(reddetmek) il
sistema delle alleanze dell'Unione per la difficile convivenza(birlikte yaşama)
tra le forze radicali(radikal) e quelle moderate del centro-sinistra
Silvio Berlusconi leader del Popolo della libertà. La scelta di Veltroni aveva
accelerato(hızlandırmak) un processo analogo(kıyaslanabilir şey) nel
centrodestra(sağ merkez) con la nascita del Popolo della libertà (Pdl) in cui
convergevano(bir noktada birleşmek) Forza Italia e Alleanza nazionale.
In virtù degli sbarramenti(çok fazla bir miktarda) previsti(ön görülen) dalla
legge elettorale (4 % alla Camera e 8 % al Senato):
furono ammesse(kabul edilmiş)alla rappresentanza(temsilcilik) parlamentare
solo le due alleanze maggiori e l'Udc di Pier Ferdinando Casini che era uscita
dalla Casa delle libertà
mentre restavano(mevcut kalmak) fuori dal Parlamento l'estrema sinistra e
le altre formazioni(oluşum) minori.
Il terzo governo Berlusconi (2008)
Berlusconi formò rapidamente(hızlıca) il suo nuovo governo con il
programma ambizioso di:
rilanciare(fırlatmak) l'economia
ridurre le tasse(vergileri azaltmak)
riportare(haber vermek) ordine e sicurezza nel paese (larghi strati della
popolazione erano insofferenti(hemen parlayan) di fronte(karşıda)
all’ampiezza(genişlik) dell’immigrazione(göçme) clandestina(kaçak göçmen) e
alla criminalità(suç oranı) diffusa).

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