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DISCIPLINARE TECNICO

SERVIZI SPECIALISTICI FINALIZZATI ALLA CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE


GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E
DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI DEL DM 17/01/2018
DISCIPLINARE TECNICO SERVIZI SPECIALISTICI FINALIZZATI ALLA Allegato 1
CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA
PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

INDICE

1. PREMESSE ........................................................................................................................................ 4

2. OGGETTO DELLE PRESTAZIONI ........................................................................................................ 4

3. DURATA DEL CONTRATTO................................................................................................................ 6

5. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI SERVIZI ...................................................................................... 7

5.1 COORDINAMENTO E RESPONSABILITÀ DELLE ATTIVITÀ DEL FORNITORE .......................................... 7

5.2 RESPONSABILE DEL SERVIZIO .............................................................................................................. 7

5.3 AFFIDAMENTO DELL’INCARICO........................................................................................................... 8

5.4 ESPLETAMENTO DELLE PRESTAZIONI ................................................................................................. 8

5.5 SOPRALLUOGHI ................................................................................................................................... 9

5.6 VARIANTI AL PIANO DI INDAGINE ....................................................................................................... 9

5.7 TEMPI DI ESECUZIONE E CONCLUSIONE DELLE PRESTAZIONI ............................................................ 9

6. PREZZI CONTRATTUALI E MODALITA’ DI PAGAMENTO ................................................................. 10

7. OCCUPAZIONE DI SPAZI PUBBLICI E PRIVATI ................................................................................. 10

8. CAUZIONI E GARANZIE ................................................................................................................... 11

9. PENALI ............................................................................................................................................ 12

10. OSSERVANZA DELLE NORME ANTINFORTUNISTICHE E PREVIDENZIALI ........................................ 13

11. DECADENZA E FACOLTA’ DI RECESSO ............................................................................................ 13

12. PROPRIETA’ INTELLETTUALE E MATERIALE DEGLI ELABORATI ...................................................... 13

13. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI ................................................................................................. 15

14. ALLESTIMENTO DEL CANTIERE....................................................................................................... 16

15. SONDAGGIO GEOTECNICO............................................................................................................. 16

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16. PERFORAZIONE A DISTRUZIONE DI NUCLEO ................................................................................. 27

17. TECNOLOGIA DACTEST................................................................................................................... 28

19. CAMPIONAMENTO GEOTECNICO NEI SONDAGGI ......................................................................... 30

20. PROVA PENETROMETRICA DINAMICA STANDARDIZZATA (S.P.T.) ................................................ 32

21. PROVA PRESSIOMETRICA IN FORO ................................................................................................ 35

22. PROVE DI PERMEABILITA’ IN FORO ............................................................................................... 38

23. POSA IN OPERA DI STRUMENTAZIONE GEOTECNICA .................................................................... 42

24. PROVA PENETROMETRICA STATICA CON PUNTA MECCANICA (CPT) ............................................ 56

25. PROVA PENETROMETRICA STATICA CON PUNTA ELETTRICA (CPTE)............................................. 58

26. PROVA PENETROMETRICA STATICA CON PUNTA ELETTRICA E PIEZOCONO (CPTU) ..................... 63

27. PROVA PENETROMETRICA DINAMICA CONTINUA (DP) ................................................................ 67

28. PROVA ESEGUITA CON DILATOMETRO PIATTO TIPO MARCHETTI ................................................ 69

29. PROVA DI CARICO SU PIASTRA....................................................................................................... 72

30. PROSPEZIONE GEOFISICA CON IL METODO ELETTRICO PER L’ESECUZIONE DI PROFILI DI


RESISTIVITA’ ................................................................................................................................... 76

31. SONDAGGI ELETTRICI VERTICALI (SEV) .......................................................................................... 77

32. RILIEVO GEOFISICO CON METODO GRAVIMETRICO ...................................................................... 79

33. RILIEVO ELETTROMAGNETICO CON METODO RADAR................................................................... 80

34. PROSPEZIONE GEOFISICA CON METODO SISMICO A RIFRAZIONE ................................................ 82

35. PROSPEZIONE SISMICA IN FORO DI SONDAGGIO CON TECNICA DOWN-HOLE ........................... 84

36. POSPEZIONE SISMICA CON TECNICA CROSS-HOLE ........................................................................ 87

37. Prospezione sismica attiva di superficie del tipo Multichannel Analysis of Surface Waves
(M.A.S.W.) ...................................................................................................................................... 90

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38. Prospezione geofisica con metodo sismico passivo dei microtremori a rifrazione del tipo
Refraction Microtremor (Re.Mi.) ................................................................................................... 91

39. MISURA DI RUMORE AMBIENTALE CON TECNICA A STAZIONE SINGOLA (METODO HVSR) ......... 92

40. PROVE GEOTECNICHE DI LABORATORIO ....................................................................................... 93

41. MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO ................................................................................ 100

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PARTE I - SPECIFICHE CHE REGOLAMENTANO IL CONTRATTO

1. PREMESSE

Acea Elabori SpA, Società del Gruppo ACEA SpA, con sede in Roma Via Vitorchiano, 165, nel
seguito indicata come “Committente”, ha la necessità di acquisire servizi specialistici finalizzati alla
caratterizzazione e modellazione geologica e geotecnica per la progettazione, ai sensi del DM
17/01/2018, di opere nel settore idrico-ambientale degli impianti industriali ricadenti nell'ambito
del territorio della provincia di Roma o comunque in territorio regionale o, in forma eccezionale, in
territorio extra–regionale.
Per l’acquisizione di detti servizi, Acea Elabori SpA intende avvalersi di un soggetto Società o RTI di
Società o Consorzi tra Società, nel seguito indicato come “Fornitore”, avente i requisiti indicati al
successivo art. 2.2 del presente documento (in termini di capacità tecnico-professionale ed
economico-finanziaria) idonei a garantire il risultato prestazionale richiesto, al quale affidare le
attività di che trattasi fino alla concorrenza dell’importo del singolo lotto.
Il presente documento costituisce il “Disciplinare tecnico dei servizi specialistici finalizzati alla
caratterizzazione e modellazione geologica e geotecnica per la progettazione, ai sensi del DM
17/01/2018, di opere nel settore idrico-ambientale” di seguito indicato come “Disciplinare”,
allegato tecnico al contratto per la fornitura dei sopracitati servizi, recante le modalità di richiesta,
erogazione, contabilizzazione e pagamento degli stessi servizi.

2. OGGETTO DELLE PRESTAZIONI

I servizi, le forniture e le prestazioni oggetto del contratto che sono descritte dettagliatamente
nella parte II “Specifiche tecniche per l’esecuzione dei servizi richiesti” dal presente Disciplinare,
rientrano nelle seguenti principali categorie:

A – Sondaggi geognostici e prove in foro


 Sondaggio
 Sondaggio attrezzato
 Prelievo di campione
 Prova in foro di sondaggio
 Riprese televisive in foro o in pozzo

B – Prove in sito
 Prove in sito continue: penetrometria dinamica e statica
 Prove in sito puntuali: prove di carico su piastra

C – Prospezioni geofisiche
 Indagini geofisiche: geoelettrica, geogravimetria, geosismica, georadar

D – Analisi di laboratorio
 analisi, prove e test geotecnici di laboratorio terra e roccia

A – Sondaggi geognostici e prove in foro

I servizi di questa categoria consistono delle seguenti principali operazioni:

 Sondaggio
- approntamento del sito di indagine con prima installazione delle attrezzature di perforazione,
compreso il trasporto in andata e ritorno delle attrezzature ed i viaggi del personale di cantiere;
- installazione di ogni ulteriore postazione di perforazione successiva alla prima (compresa
nell’approntamento), con ricostituzione del cantiere nel rispetto della normativa vigente in
materia di sicurezza (inclusi sia il preforo a mano, da effettuare in ogni caso in zone urbane, sia
il ripristino dei luoghi allo stato originario);

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- perforazione ad andamento verticale eseguita con attrezzatura a rotazione a carotaggio


continuo con metodo aste e carotiere, intervallata da operazioni di campionamento o, se e
quando richiesto, dall’esecuzione di prove in foro;
- fornitura di cassette catalogatrici per la conservazione delle carote estratte e trasporto in idoneo
luogo di deposito e loro custodia per la durata dell’appalto di servizi;
- redazione in corso d’opera da parte di un Geologo iscritto all’Ordine Professionale di colonne
stratigrafiche a valenza geotecnica e descrittrici dei terreni attraversati, della presenza o
assenza di falda idrica e delle prove in foro effettuate;
- riprese fotografiche di immagini digitali delle carote conservate nelle cassette;
- fornitura di documentazione redatta secondo le specifiche del presente Disciplinare;
- consegna di campioni indisturbati al laboratorio di analisi geotecnica.

 Sondaggio attrezzato
- approntamento del sito di indagine con prima installazione delle attrezzature di perforazione,
compreso il trasporto in andata e ritorno delle attrezzature ed i viaggi del personale di cantiere;
- installazione di ogni ulteriore postazione di perforazione successiva alla prima (compresa
nell’approntamento), con ricostituzione del cantiere nel rispetto della normativa vigente in
materia di sicurezza; (inclusi sia il preforo a mano, da effettuare in ogni caso in zone urbane, sia
il ripristino dei luoghi allo stato originario);
- perforazione ad andamento verticale eseguita con attrezzatura a rotazione a carotaggio
continuo con metodo asta e carotiere (“wire line” o a distruzione di nucleo) intervallata, se e
quando richiesto, da operazioni di campionamento o dall’esecuzione di prove in foro;
- fornitura e posa in opera di piezometri (tubo aperto, Casagrande, ecc.), inclinometri o di
tubazioni in PVC o metalliche destinate all’esecuzione di indagini specialistiche successive
all’esecuzione;
- sistemazione finale dei luoghi con pozzetti protettivi di chiusura, del tipo sporgente con
lucchetto limitatamente ad aree non urbanizzate o del tipo carrabile, allineato alla sede stradale
o ad altra pavimentazione per tutte le aree antropizzate;
- fornitura di documentazione redatta secondo le specifiche del presente Disciplinare.

 Prelievo di campioni
L’operazione prevede il prelievo di campioni del tipo indisturbato con infissione a velocità costante
di campionatori idonei alla tipologia di terreno o del tipo disturbato con rotoinfissione o con l’utilizzo
di campionatori a pareti grosse. I campioni, sigillati ed etichettati secondo le prescrizioni tecniche
del presente Disciplinare, devono poi essere consegnati al laboratorio di analisi geotecniche.

 Prove in foro
Consistono nell’esecuzione di prove S.P.T. con punta Raymond secondo gli standard AGI, da prove
d’acqua, sia del tipo Lefranc (a carico costante o variabile) sia del tipo Lugeon, da prove
pressiometriche o da prove dilatometriche con le prescrizioni e specifiche del presente Disciplinare.
Per ogni categoria di prova, la prestazione di servizio prevede la restituzione di una
documentazione a firma e timbro di Geologo iscritto all’Ordine professionale responsabile dei dati
acquisiti e delle elaborazioni svolte, contenente almeno:
- descrizione dei macchinari impiegati e del dettaglio di procedura di prova, corredata dalle
tarature e certificazioni delle apparecchiature (ove richieste);
- restituzione dei dati acquisiti dalla prova effettuata in formato cartaceo e digitale (dati tabellari)
unitamente ai calcoli eseguiti dettagliatamente descritti nelle formulazioni analitiche e negli
eventuali software di elaborazione impiegati;
- restituzione di una planimetria con l’esatta ubicazione delle prova/e in foro eseguita/e.

B – Prove in sito

I servizi di questa categoria consistono delle seguenti principali operazioni:

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 Prove in sito continue


- allestimento della postazione di prova con prima installazione delle attrezzature, compreso il
trasporto in andata e ritorno delle attrezzature ed i viaggi del personale di cantiere;
- installazione di ogni ulteriore postazione successiva alla prima (compresa nell’approntamento),
con ricostituzione delle condizioni di prova nel rispetto della normativa vigente in materia di
sicurezza (inclusi sia il preforo a mano, da effettuare in ogni caso in zone urbane, sia il ripristino
dei luoghi allo stato originario);
- esecuzione della prospezione penetrometrica ad andamento verticale eseguita secondo le
specifiche previste dal piano di indagine;
- restituzione del tracciato penetrometrico su supporto cartaceo e digitale
- elaborazione dei dati acquisiti da parte di Geologo iscritto all’Ordine Professionale;
- fornitura della documentazione redatta secondo le specifiche del presente Disciplinare.

 Prove in sito puntuali


- allestimento della postazione di prova con prima installazione delle attrezzature, compreso
trasporto in andata e ritorno delle attrezzature ed i viaggi del personale di cantiere;
- installazione di ogni ulteriore postazione successiva alla prima (compresa nell’approntamento),
con ricostituzione delle condizioni di prova nel rispetto della normativa vigente in materia di
sicurezza; (inclusi sia il preforo a mano, da effettuare in ogni caso in zone urbane, sia il
ripristino dei luoghi allo stato originario);
- esecuzione della prova secondo le specifiche previste dal piano di indagine;
- restituzione dei dati acquisiti su supporto cartaceo e digitale
- elaborazione dei dati acquisiti da parte di Geologo iscritto all’Ordine Professionale;
- fornitura della documentazione redatta secondo le specifiche del presente Disciplinare.

C – Prospezioni geofisiche

I servizi di questa categoria consistono delle seguenti principali operazioni:


- approntamento delle attrezzature e/o degli stendimenti, compreso il trasporto in andata e
ritorno delle attrezzature ed i viaggi del personale di cantiere;
- installazione di ogni ulteriore postazione/stendimento successiva alla prima (compresa
nell’approntamento), con ricostituzione della postazione/stendimento nel rispetto della
normativa vigente in materia di sicurezza; (inclusi sia l’eventuale preforo a mano, da effettuare
in ogni caso in zone urbane, sia il ripristino dei luoghi allo stato originario);
- esecuzione della prospezione geofisica secondo le specifiche previste dal piano di indagine;
- restituzione dei dati acquisiti su supporto cartaceo e digitale
- elaborazione dei dati acquisiti da parte di Geologo iscritto all’Ordine Professionale;
- fornitura della documentazione redatta secondo le specifiche del presente Disciplinare.

D - Analisi di laboratorio

Consistono nelle determinazioni analitiche di laboratorio geotecnico eseguite sui campioni prelevati
in sito ordinate dal Committente e svolte secondo le normative tecniche ed i metodi standard
vigenti per l’esecuzione, utilizzando le apparecchiature certificate prescritte dalle norme stesse
(espressamente citate per ogni singola prova nella parte II – Specifiche tecniche del Servizio, del
presente Disciplinare.

3. DURATA DEL CONTRATTO

La durata del contratto è fissata in 24 (ventiquattro) mesi solari e consecutivi a decorrere dalla
data di sottoscrizione dell’ Ordine d’Acquisto che sarà emesso dalla Funzione Acquisti e Logistica di
Acea SpA. Nel sopracitato periodo potrà non essere affidata alcuna attività senza che ciò comporti
diritto alcuno per il Fornitore di chiedere compensi e/o indennizzi a qualsiasi titolo.

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Le prestazioni non avranno carattere di continuità, potranno essere richieste intervallate tra loro
anche di periodi piuttosto lunghi e saranno composte da uno o più dei servizi indicati all’art. 1
precedente, raggruppati all’interno di specifici piani di indagine geologica predisposti sulla base
delle esigenze delle attività progettuali.
Il contratto avrà termine per avvenuto raggiungimento dell’importo contrattuale o per sopraggiunta
scadenza temporale.
Qualora alla scadenza dei 24 mesi non fosse stato esaurito l’importo del contratto, sarà facoltà del
Committente prorogare il termine di ultimazione per un ulteriore periodo, nella misura
strettamente necessaria all'espletamento della nuova procedura di gara, fino ad un massimo di 6
mesi, ai medesimi prezzi, patti e condizioni senza che il Fornitore possa vantare alcun compenso,
oltre quanto dovuto per i servizi forniti.

5. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI SERVIZI

Il Fornitore deve mettere a disposizione del Committente una struttura organizzativa in grado di
assicurare il rispetto degli standard di qualità richiesti e delle tempistiche stabilite costituita da
personale tecnico in possesso di comprovate capacità e competenze professionali per
l’espletamento delle prestazioni oggetto del presente contratto, attestate dai relativi curricula.

Prima dell’affidamento del servizio il Fornitore dovrà produrre idonea documentazione atta a
dimostrare:

- L’iscrizione nell’elenco depositato presso il “Servizio Tecnico Centrale del Ministero delle
Infrastrutture” ed essere in possesso della certificazione relativamente al seguente settore di
prova: a) prove di laboratorio sui terreni;

- Disponibilità di una Sede Operativa nella provincia di Roma.

Per i professionisti i cui curricula siano già stati forniti in fase di gara ai fini dell'ottenimento del
relativo punteggio tecnico, è fatto divieto al Fornitore sostituire gli stessi con altri professionisti
salvo approvazione del Committente. Tutto il personale tecnico che il Fornitore impiegherà per
l’espletamento delle attività richieste dal Committente dovrà essere munito di laurea in Geologia o
idoneo titolo di studio, in relazione alle specifiche competenze richieste, iscritto ai relativi Albi
professionali

5.1 Coordinamento e responsabilità delle attività del Fornitore


Il Fornitore deve indicare un referente unico cui affidare il coordinamento delle attività previste dal
contratto in oggetto (Coordinatore tecnico) che sarà l’interlocutore cui il Committente farà
riferimento per ogni comunicazione riguardante l’avvio, l’espletamento, la conclusione e la
contabilizzazione delle varie prestazioni richieste.
Entro 15 giorni successivi alla stipula contrattuale, il Fornitore comunicherà i nominativi del
Coordinatore tecnico in grado di assicurare il coordinamento e controllo delle prestazioni svolte dai
tecnici incaricati, munito di Laurea in Geologia, abilitato all’esercizio della professione da almeno 10
anni, nonché iscritto all’Ordine professionale e dei soggetti facenti parte della organizzazione dei
quali dovrà garantire la capacità professionale in merito alle specifiche attività. In particolare, il
Geologo responsabile delle attività di campo, dovrà essere iscritto all’Ordine dei Geologi e
possedere almeno 3 anni di esperienza nella gestione dei cantieri, nel coordinamento delle attività
geognostiche e nella redazione di rapporti tecnici. Il Geologo responsabile delle attività di campo
dovrà presenziare a tutte le attività di indagine, compreso il sopralluogo preliminare.

5.2 Responsabile del Servizio


Il Committente nominerà un Responsabile del Servizio e lo comunicherà al Fornitore.

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Al Responsabile del Servizio verrà demandato il compito di dare tutte le disposizioni necessarie alla
perfetta e puntuale esecuzione delle prestazioni nel rispetto dei patti contrattuali.
L’attività del Responsabile del Servizio si esplica con interventi attivi e dispositivi posti in essere
mediante Ordini di Servizio, istruzioni scritte e/o verbali impartite in cantiere direttamente o
attraverso suo incaricato.
La sorveglianza delle attività, anche saltuaria, da parte del Committente non esonera il Fornitore
dalle responsabilità circa l’esatto adempimento degli ordini impartiti e la perfetta esecuzione delle
prestazioni richieste.
Il Fornitore inoltre ha l’obbligo di osservare rigorosamente le buone regole dell’arte e di adoperare
materiali di ottima qualità, rimanendo in ogni caso unico responsabile, anche se eventuali
deficienze fossero passate inosservate al momento dell’esecuzione del servizio.
Alla scadenza del contatto (vedi art. 3 precedente), il Responsabile del Servizio redigerà un verbale
di corretto adempimento della prestazione contrattuale.
Il Committente si riserva la facoltà di sostituire il Responsabile del Servizio anche durante
l’espletamento del contratto.

5.3 Affidamento dell’incarico


Il Fornitore dovrà effettuare le prestazioni richieste con i mezzi d’opera e con personale tecnico di
provata capacità ed idoneo per numero e qualifica.
L’assegnazione di ciascun incarico avverrà in base ad uno specifico programma di indagini che il
Responsabile del Servizio comunicherà al Fornitore mediante apposito Ordine di Servizio che
specificherà le prestazioni richieste ed il termine di consegna della relativa documentazione.
Ove il termine di consegna venisse contestato dal Fornitore entro le 48 ore successive al
ricevimento dell’incarico si procederà a fissare un nuovo termine di consegna in contraddittorio tra
le parti. In caso di mancato accordo il Committente procederà d’ufficio ad assegnare al Fornitore un
nuovo termine di consegna, riservandosi la facoltà di risoluzione anticipata del contratto.
Con l’accettazione dell’incarico, sancita dalla sottoscrizione del relativo OdS, il Fornitore dichiara di
aver preso atto della natura dell’incarico e si impegna ad eseguire le prestazioni richieste a perfetta
regola d’arte e nel rispetto di tutte le norme di legge e di tutte le disposizioni, anche
amministrative, vigenti o entrate in vigore durante l’esecuzione del contratto.
Durante lo svolgimento delle indagini, in relazione agli elementi acquisiti, il Responsabile del
Servizio potrà modificare il programma di lavoro anche mediante disposizione verbale impartita al
Geologo responsabile delle attività di campo che dovrà provvedere a darne immediata esecuzione.
La mancata esecuzione delle richieste prestazioni, l’inosservanza delle prescrizioni del presente
Disciplinare o il mancato rispetto dei tempi prescritti, comporteranno l’applicazione delle penalità di
cui al successivo art. 10 e, qualora reiterate saranno motivo di risoluzione del contratto per colpa
del Fornitore, senza che questi possa vantare alcun compenso, oltre quanto dovuto per i servizi
forniti.

5.4 Espletamento delle prestazioni


Il Fornitore ha l’obbligo di provvedere ad espletare le prestazioni richieste sulla base delle
indicazioni fornite dal Responsabile del Servizio.
Per ciascun incarico, il Fornitore dovrà produrre un report, a timbro e firma di un Geologo
regolarmente iscritto ad Albo Professionale, contenente tutti gli elaborati relativi ai servizi
specificati nel relativo Ordine di Servizio, corredato da un breve inquadramento geologico dell’area
di indagine e da cartografie tematiche, in scala adeguata, relative ad assetto litostratigrafico locale,
geomorfologia ed idrogeologia.
Tutta la documentazione e gli elaborati prodotti dovranno essere consegnati in originale su
supporto cartaceo (una copia debitamente firmata e timbrata) e magnetico (CD/DVD).
Gli elaborati su supporto magnetico dovranno essere forniti nelle versioni originali dei file
(AutoCAD, Word, Excel, ecc.) non protetti da scrittura e raccolti in due distinte cartelle, contenenti i
file originali nei rispettivi formati e le scansioni in formato “.pdf” di tutti i documenti, timbrati e
firmati.

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A richiesta, il Fornitore dovrà consegnare, a sua cura e spese e con le modalità e nei tempi stabiliti
nell’Ordine di Servizio, tutti gli elaborati necessari alle verifiche intermedie, utili ad accertare lo
stato di avanzamento dell’incarico.
Il Fornitore si impegna inoltre ad eseguire a sua cura e spese e con le modalità e nei tempi richiesti
dal Committente tutti i rifacimenti degli elaborati oggetto dell’affidamento, qualora essi si
rendessero necessari per motivi riconducibili anche solo in parte al Fornitore stesso e ciò anche
nell’eventualità che tali elaborati risultino già consegnati e formalmente approvati dal Committente.
E’ comunque facoltà del Committente richiedere modifiche e/o integrazioni senza alcun limite di
tempo, qualora esse si rendano necessarie per motivi imputabili al Fornitore anche dopo l’avvenuta
consegna.
Qualora i rifacimenti di cui sopra non dovessero dipendere da motivi riconducibili anche solo in
parte al Fornitore questi verranno conteggiati sulla base della percentuale delle variazioni rispetto
all’elaborato originario.
Nello svolgimento delle attività dovranno essere applicati i principi di correttezza e buona fede e del
Codice Etico di Acea SpA che il Fornitore dichiara di ben conoscere e di sottoscrivere per
accettazione.

5.5 Sopralluoghi
I compensi relativi alle attività oggetto del presente contratto si intendono comprensivi di tutti gli
oneri per sopralluoghi, viaggi, uso di beni strumentali, materiali e quanto altro occorra per dare le
prestazioni richieste complete in ogni loro parte e perfettamente rispondenti agli obiettivi fissati dal
Committente ed alle normative di settore vigenti.
Per garantire il corretto e puntuale svolgimento delle attività necessarie, il Committente si riserva
la facoltà di convocare il Fornitore per eventuali riunioni e/o sopralluoghi nel numero e nella durata
che riterrà più opportuni a suo insindacabile giudizio.
Il Fornitore dovrà garantire la disponibilità a partecipare ad eventuali riunioni e/o sopralluoghi da
parte dei professionisti interessati entro 48 (quarantotto) ore dalla convocazione.

5.6 Varianti al Piano di indagine


Il Committente si riserva di apportare modifiche al Piano di indagine ed alle prestazioni da esso
previste anche in corso dello svolgimento delle stesse, introducendo variazioni in termini di
ubicazione, numero, profondità, tipologie di prova o tecniche di indagine da utilizzare, con decisioni
che possono anche essere assunte direttamente sul luogo di indagine sulla base dei dati in corso di
acquisizione e di considerazioni derivanti dalle situazioni geologiche investigate.
Varianti al Piano di indagine potranno inoltre essere introdotte in relazione a sopravvenute esigenze
di approfondimento utili alla progettazione e pertanto indipendenti dall’esecuzione delle attività in
essere, senza che il Fornitore possa avanzare pretese per compensi diversi da quelli previsti dal
presente Disciplinare inerenti le quantità di lavorazioni ordinate ed effettivamente svolte.

5.7 Tempi di esecuzione e conclusione delle prestazioni


Il termine entro il quale il Fornitore dovrà consegnare la documentazione e gli elaborati relativi alle
prestazioni richieste è fissato dal Responsabile del Servizio nello specifico Ordine di Servizio.
Ciascuna prestazione sarà considerata ultimata al momento della consegna di tutta la
documentazione richiesta, compresa l’eventuale documentazione fotografica.
In caso di particolari esigenze il Committente si riserva la facoltà di fissare una o più revisioni
intermedie per valutare lo stato di avanzamento delle prestazioni richieste.
In caso di varianti sopravvenute per motivi riconducibili esclusivamente al Committente, che
comportino una rivisitazione completa di uno o più degli elaborati prodotti, potranno essere fissati
eventuali, nuovi termini di consegna, la cui quantificazione sarà stabilita di concerto tra le parti. In
caso di mancato accordo il Responsabile del Servizio procederà d’ufficio ad assegnare al Fornitore
un nuovo termine di consegna, riservandosi la facoltà di risoluzione anticipata del contratto.
Le tempistiche aggiornate saranno comunicate in via formale.

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6. PREZZI CONTRATTUALI E MODALITA’ DI PAGAMENTO

Le quantità indicate nella “Lista dei prezzi”, da intendersi puramente indicative, hanno validità ai
soli fini dell’aggiudicazione e potranno essere modificate dal Committente in aumento o in
diminuzione in qualsiasi proporzione senza che tale circostanza possa costituire motivo, diritto o
pretesa per eventuali richieste del Fornitore.
I prezzi, offerti dal Fornitore (riportati nell’allegata “Lista dei prezzi”), sono da intendersi al netto
dell’IVA e dei costi della sicurezza relativa alle interferenze che saranno corrisposti al Fornitore per
ciascuna prestazione in maniera proporzionale all’avanzamento del contratto.
I prezzi sono fissi ed invariabili comprensivi di tutti gli oneri ed alee a carico del Fornitore per
l’esecuzione del servizio, quali:
 spese per trasferte, viaggi, missioni e sopralluoghi, e quant’altro necessario per l’esecuzione
delle prestazioni richieste;
 spese per la fornitura di attrezzature e dispositivi di protezione individuale per gli operatori che
effettueranno le prestazioni in sito;
 utilizzo di tutte e attrezzature e strumentazioni necessarie all’espletamento dell’incarico (delle
quali il Responsabile del Servizio potrà chiedere la consegna di copia delle schede tecniche e dei
certificati di taratura e rettifica);
 oneri per i necessari contatti con altri Enti, Organi, Uffici al fine di ottenere il rilascio e la rapida
emissione di atti e/o informazioni indispensabili per l’espletamento dell’incarico;
 qualsiasi risarcimento per eventuali danni, richiesto dai proprietari dei terreni interessati dalle
operazioni di campo;
 modifiche e/o le integrazioni che, a giudizio del Responsabile del Servizio, siano ritenute
necessarie fino alla definitiva accettazione degli elaborati oggetto del presente Disciplinare;
 tutte le spese per la stesura e la consegna degli elaborati in originale cartaceo, in copia ed in
supporto magnetico.
A conclusione di ogni singolo Piano di indagine, commissionato con apposito O.d.S., il Responsabile
del Servizio provvederà, in contraddittorio con il Coordinatore tecnico del Fornitore, alla
consuntivazione delle prestazioni effettuate ed alla successiva approvazione di tutta la
documentazione richiesta. Al termine di tali attività verrà corrisposto al Fornitore l’importo delle
prestazioni effettivamente eseguite in base ai prezzi unitari offerti di cui alla “Lista dei prezzi”
previa emissione, da parte del Fornitore, di fattura secondo le modalità indicate nell’Ordine
d’Acquisto che sarà emesso dalla Funzione Acquisti e Logistica di Acea SpA.
Al Fornitore non sarà concessa alcuna anticipazione sull’importo del contratto.

7. OCCUPAZIONE DI SPAZI PUBBLICI E PRIVATI

A richieste del Responsabile del Servizio, il Fornitore dovrà provvedere all’acquisizione di tutte le
autorizzazioni, permessi, nulla-osta necessari l’accesso alle aree di indagine con i macchinari e le
attrezzature, nonché alla loro occupazione. In tali circostanze, le relative spese sono da ritenere
remunerate nell’ambito degli importi relativi alle prestazioni stesse.
Saranno inoltre a carico del Fornitore:
 le operazioni di misurazione preventiva e di controllo necessari per la precisa determinazione ed
esecuzione delle prove e/o installazioni richieste;
 l’impianto e mantenimento dei cantieri di indagine e dei relativi accessi nonché la loro
manutenzione, sorveglianza e pulizia nel rispetto della normativa vigente ai fini della sicurezza;
 l’approvvigionamento dell’energia occorrente per l’esecuzione delle indagini e per tutti gli altri
usi di cantiere, nonché la provvista dell’acqua necessaria per tutti i servizi e di quella potabile
per gli operai addetti ai cantieri;
 l’illuminazione delle aree di cantiere e relative adiacenze compresi gli accessi;
 la costituzione di tutti i depositi di materiale e di tutto quanto necessario alla buona esecuzione
dei servizi ed al ripristino dei luoghi nelle condizioni iniziali;

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CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA
PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

 l’osservanza delle prescrizioni di legge in merito alle modalità di smaltimento dei materiali di
risulta provenienti dalle prospezioni secondo quanto previsto nel D.L.vo n° 22 del 05.02.1997
integrato dal D.L.vo n°389 del 08.11.1997.
Si precisa altresì che il Fornitore risponderà sempre e direttamente nei confronti dei terzi per le
sopra menzionate occupazioni, obbligandosi a sollevare tempestivamente Acea Elabori Spa da
qualsiasi richiesta ed onere.
Il Fornitore è tenuto alla raccolta di tutte le informazioni presso i competenti uffici, ivi inclusi quelli
del Genio Militare, sul pericolo di reperire ordigni bellici nei terreni impegnati dalle prestazioni
richieste e, ricorrendone la necessità, la conseguente bonifica con la massima tempestività
seguendo in tutto e per tutto le disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia, fino al
collaudo rilasciato secondo le modalità previste dalla predetta Amministrazione Militare.
Si evidenzia che entro i limiti e nelle adiacenze degli eventuali scavi/perforazioni da eseguire
potranno essere presenti servizi pubblici e privati aerei, superficiali e/o sotterranei quali, in via
indicativa e non limitativa: fognature, drenaggi e impianti di smaltimenti di acque, distribuzione del
gas, dell'acqua, dell'energia elettrica, dei telefoni, reti per alimentazione ed impianti per la
regolazione del traffico, parchimetri, linee tranviarie, ecc.
Il Fornitore avrà l'obbligo di richiedere alle Aziende ed agli Enti pubblici e/o Soggetti privati che
gestiscono tali servizi i disegni e le planimetrie relative alle zone interessate al fine di conoscere,
nei limiti del possibile, l'ubicazione sotterranea degli impianti suddetti. Il Fornitore risponderà di
ogni eventuale danno arrecato a impianti e reti di sotto-servizi sollevando Acea Elabori Spa da
qualsiasi richiesta ed onere.
Il Fornitore avrà altresì l’obbligo di eseguire i cavi e saggi preliminari di indagine, necessari alla
individuazione della esatta posizione degli eventuali sotto-servizi nonché di eventuali resti
archeologici.
Tutti gli impianti scoperti durante l'esecuzione delle prestazioni richieste dovranno essere protetti e
mantenuti nella loro posizione originaria.
Il Fornitore dovrà notificare alle Aziende ed agli Enti pubblici e/o Soggetti privati sopracitati
eventuali attività che possano interferire con gli impianti e collaborare con gli stessi per tutto il
periodo dei servizi garantendo l’osservanza delle disposizioni da questi impartite, anche quando
risultino limitative dello sviluppo delle prestazioni.
Nel caso di prestazioni da espletare in prossimità di strade, ed in genere in ogni luogo dove potesse
essere pregiudicata l’incolumità degli addetti ai servizi e di terzi, il Fornitore dovrà prevedere, a sua
cura e spese, all’applicazione di segnalazioni diurne e notturne, mediante apposito personale
segnalatore o cartelli e fanali, nonché sarà tenuto all’osservanza delle specifiche tecniche di polizia
stradale di cui al Codice della Strada ed in genere alle prescrizioni sulla circolazione stradale e sulla
tutela delle strade.
Gli eventuali ripristini stradali verranno eseguiti attenendosi alle prescrizioni previste dal
Regolamento cavi stradali del Comune di Roma o in caso di strade statali o provinciali alle
prescrizioni tecniche previste dagli Enti responsabili (ANAS, Provincia, ecc.), che il Fornitore
dichiara di conoscere pienamente.
Il Fornitore sarà responsabile dei ripristini stradali che, entro un anno dalla loro ultimazione,
mostrassero segni di cedimento nel sottofondo o erosioni del manto bituminoso imputabili a
deficienza dei materiali utilizzati e/o a difetti di esecuzione.

8. CAUZIONI E GARANZIE

L’importo della cauzione definitiva, da presentarsi al momento della sottoscrizione dell’Ordine


d’Acquisto che sarà emesso dalla Funzione Acquisti e Logistica di Acea SpA, rimane stabilito nella
misura del 10 % (dieci per cento) dell’importo contrattuale. Essa dovrà essere costituita da
fidejussione bancaria o polizza fidejussoria di pari importo, da costituire con la osservanza delle
norme di legge vigenti in materia, con emissioni di primari Istituti di Credito o Imprese di
Assicurazione regolarmente autorizzate (D.P.R. 13.2.1959n. 449 e successive modificazioni e legge
10.6.1982 n. 348) o rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art.

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CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA
PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

107 del D.Lgs385/93, che svolgono in via esclusiva o prevalente attività di rilascio di garanzie, a ciò
autorizzati del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica.
La fidejussione dovrà essere prestata per un tempo pari alla vigenza del contratto.
La cauzione è stabilita a garanzia dell’esatto adempimento di tutte le obbligazioni contrattuali da
parte del Fornitore e del risarcimento dei danni derivanti dall’eventuale inadempimento delle
obbligazioni stesse, fatto salvo il risarcimento di ogni danno eccedente l’importo cauzionale.
In tutti i predetti casi Acea Elabori Spa ha il diritto di disporre della cauzione e di ogni altra somma
comunque ancora dovuta al Fornitore, salvo l’esperimento di ogni ulteriore azione a tutela dei
propri interessi.
La cauzione definitiva verrà svincolata da Acea Elabori Spa dopo il controllo del corretto
adempimento del servizio.
Il Fornitore dovrà inoltre provvedere alla copertura di tutti i rischi derivanti dall’espletamento delle
prestazioni richieste, compresa la responsabilità civile per danni arrecati ad opere di Società del
Gruppo ACEA o a terzi nell’espletamento ed in dipendenza delle stesse prestazioni, con primaria
compagnia Assicuratrice, per tutta la durata del contratto:

a) assicurazione delle eventuali opere realizzate

 la garanzia dovrà essere prestata in forma “all risks” per un capitale pari al 40% dell’importo
netto contrattuale.
b) assicurazione della responsabilità civile

 la garanzia dovrà coprire tutti i rischi derivanti dall’appalto, per danni cagionati a opere di
Società del Gruppo ACEA o a terzi in generale (senza esclusioni di sorta per il riconoscimento di
tale qualifica) con un massimale minimo di 1.550.000 euro per ogni sinistro derivanti e/o
prodotti dall’esecuzione del servizio oggetto di appalto.
Entrambe le coperture di cui sopra dovranno espressamente richiamarsi al contenuto del presente
contratto, di cui la Società assicuratrice dichiarerà di aver preso visione e quindi di ben conoscere.
il Fornitore è tenuto a consegnare a Acea Elabori Spa copia di tutte le polizze all’atto della
sottoscrizione dell’Ordine d’Acquisto che sarà emesso dalla Funzione Acquisti e Logistica di Acea
SpA, prima dell’inizio del servizio.
Il Fornitore si impegna direttamente, per il tramite della sua Compagnia di Assicurazioni, a
garantire e rilevare volontariamente Acea Elabori Spa (Art. 105 CPC) da qualunque pretesa, azione,
domanda, molestia od altro che possa essere avanzata da terzi, in dipendenza degli obblighi
derivanti dal presente contratto o per mancato adempimento dei medesimi o comunque in
conseguenza diretta del contratto stesso.

9. PENALI

Il Fornitore deve ultimare le prestazioni richieste entro il termine fissato dall’Ordine di Servizio.
Entro tale termine dovranno essere consegnate al Responsabile del Servizio tutte le
documentazioni e certificazioni che, da quel momento, diventano patrimonio in esclusiva del
Committente.
Il Fornitore, se richiesto, dovrà fornire giornalmente mediante posta elettronica oppure fax o in
altro modo concordato durante l’intero sviluppo dei servizi, tutta la documentazione tecnica dei dati
acquisiti inerenti stratigrafie (anche in bozza e con descrizioni di “prima mano”), risultati di prove in
foro, ecc. anche relativi a dati non elaborati e a carattere parziale.
Per ogni giorno di ritardo sul termine della prestazione stabilito dall’OdS (ovvero sul termine
differito da una eventuale proroga concessa dal Responsabile del Servizio), sarà applicata una
penale pari all’ 1% dell’ammontare netto contrattuale della prestazione stessa fino alla concorrenza
massima pari al 20% dell'importo contrattuale, oltre il quale il Committente risolverà
unilateralmente il contratto senza che il Fornitore abbia nulla a pretendere.
Le penali saranno applicate all’atto del pagamento afferente la prestazione eseguita in ritardo.

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10. OSSERVANZA DELLE NORME ANTINFORTUNISTICHE E PREVIDENZIALI

Il Fornitore è tenuto ad osservare le norme esistenti in materia di sicurezza, in particolare deve


presentare al Committente, precedentemente all’emissione dell’Ordine di Servizio con il quale si dà
inizio al servizio (che altrimenti non può essere avviato) il “documento di valutazione dei rischi”, ai
sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni.
Il documento dovrà essere aggiornato nel corso del servizio in caso di nuove disposizioni in materia
di sicurezza ed ogni qualvolta si presentassero lavorazioni diverse da quelle normalmente previste
o situazioni particolari per condizionamenti ambientali o di operatività. L’aggiornamento è altresì
necessario anche per particolari necessità di coordinamento legate alla presenza di eventuali altre
ditte sui luoghi di indagine.
La redazione del “rapporto di valutazione dei rischi” ed i successivi eventuali adeguamenti e/o
aggiornamenti rientra tra gli oneri generali dell’appalto e quindi non da diritto ad alcun compenso
per il Fornitore.
Nell’esecuzione del servizio, il Fornitore è tenuto ad osservare tutte le norme e tutte le prescrizioni
tecniche in vigore nonché di quelle che dovessero essere emanate nel corso della durata del
contratto.
In particolare il Fornitore è obbligato:
 ad attuare tutte le misure di sicurezza a tutela dell’integrità fisica e della personalità morale dei
lavoratori;
 a rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici a cui sono esposti;
 a disporre ed a esigere che i singoli lavoratori osservino le misure di sicurezza ed usino i mezzi
di protezione individuale;
 ad applicare ove necessario segnalazioni regolamentari diurne e notturne nei siti di indagine
interessati dal servizio ed in genere in ogni luogo dove potesse essere pregiudicata l’incolumità
degli addetti ai lavori e di terzi, tenendo presente che durante l’esecuzione di indagini su sedi
stradali in linea di massima si prevede di mantenere attiva la circolazione stradale che, quindi,
dovrà svolgersi regolarmente;
 a vigilare sui lavoratori per l’osservanza delle particolari norme vigenti in materia di sicurezza ed
igiene sul lavoro.
In caso di grave inadempienza nell’attuazione delle norme di cui sopra, il Committente si riserva la
facoltà di procedere alla risoluzione del rapporto contrattuale.
Resteranno ad esclusivo carico del Fornitore le conseguenze derivanti dall’inosservanza delle
richiamate norme e prescrizioni tecniche.
Il Fornitore dovrà trasmettere al Responsabile del Servizio copia delle eventuali denunce di
infortunio effettuate durante il periodo di esecuzione del servizio appaltato.

11. DECADENZA E FACOLTA’ DI RECESSO

Fatto salvo quanto previsto dal precedente art 10, reiterati e gravi inadempimenti rispetto alle
disposizioni impartite dal Committente determineranno la risoluzione del contratto salvo il diritto
del Committente nei confronti del Fornitore alla rifusione dell’ulteriore danno eventualmente
eccedente la somma incamerata.
A Acea Elabori SpA è riservata comunque la facoltà unilaterale di risolvere il contratto in qualsiasi
momento e per qualsiasi motivo, pagando le prestazioni relative alle sole attività effettivamente
svolte senza che il Fornitore abbia nulla a pretendere.

12. PROPRIETA’ INTELLETTUALE E MATERIALE DEGLI ELABORATI

Tutta la documentazione prodotta dal Fornitore per l’espletamento degli incarichi ricevuti resta di
piena ed esclusiva proprietà di Acea Elabori SpA, la quale potrà, a suo insindacabile giudizio,
disporne, darvi o meno esecuzione, sia nel sito previsto che in altri diversi, pubblicarla ed introdurvi
nel modo e con i mezzi che riterrà opportuni, tutte quelle modifiche, varianti, aggiunte che riterrà
necessarie senza che da alcuno possano essere sollevate eccezioni di sorta.

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Resta invece convenuto che il Fornitore potrà utilizzare detti documenti solo dopo aver ricevuto la
espressa autorizzazione da parte di Acea Elabori SpA.

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PARTE II - SPECIFICHE TECNICHE PER LO SVOLGIMENTO DEI SERVIZI

13. CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

Tutti i materiali devono rispondere ai requisiti stabiliti:


 dalle disposizione vigenti (nazionali e comunitarie) di Legge;
 dai regolamenti e dalle specifiche tecniche UNI, CNR o di altri Istituti nazionali competenti per gli
effetti del loro specifico impiego;
 da normative delle associazioni di produttori più qualificate, da standard di qualità e dimensionali
della migliore qualificazione;
 dal presente Capitolato o da eventuali Capitolati Speciali Tipo;
 ed in genere rispondere alle regole di buona tecnica e aver ottenuto l’omologazione CE ed il
marchio di qualità ove previsto.
Le principali caratteristiche dei materiali da adottare dovranno essere le seguenti:

I) MATERIALI DA COSTRUZIONE

 Acqua: dovrà essere dolce, limpida non inquinata da ioni, composti o sostanze dannose all’uso
cui è destinata e/o all’ambiente.
 Leganti idraulici: dovranno corrispondere alle specifiche tecniche in vigore ed a quelle che
potranno essere emanate nel corso dei servizi; al momento dell’uso, dovranno trovarsi in
perfetto stato di conservazione. Il loro impiego nella preparazione di malte e conglomerati dovrà
avvenire con l’osservanza delle migliori regole d’arte.
 La ditta dovrà approvvigionare i leganti con i requisiti fisici e chimici corrispondenti a quanto
richiesto dalle specifiche tecniche di accettazione di materili edili vigenti.
 Pozzolane: saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o
di parti inerti. Qualunque sia la provenienza, dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti
dalle specifiche tecniche di accettazione vigenti.
 Ghiaie - Ghiaietti - Sabbie (da impiegarsi nella costituzione di manti filtranti per piezometri o per
sottofondi stradali): dovranno corrispondere ai requisiti stabiliti dalle specifiche tecniche per
l’esecuzione delle installazioni piezometriche.
 Le dimensioni massime dovranno essere le maggiori fra quelle previste come compatibili per il
tubo filtrante cui sono destinate; di norma, però non si dovrà superare il diametro massimo di
mm. 6.
 Per le caratteristiche di forma valgono le prescrizioni fissate dalle specifiche tecniche sopracitate.
 Per servizi stradali o simili verranno osservate le relative specifiche tecniche di cui al bollettino
n° 532 del 17.2.54 del Ministero dei LL.PP.
 Asfalto (per ripristini stradali): sarà naturale e proverrà dalle miniere più reputate, in pani,
compatto, omogeneo, privo di catrame proveniente dalla distillazione di carbon fossile ed il suo
peso specifico varierà tra i limiti di 1104 e 1205 Kg/m³.
 Bitume asfaltico: proverrà dalla distillazione di rocce di asfalto naturale, sarà molle, assai
scorrevole, di colore nero e scevro dell’odore proprio del catrame minerale proveniente dalla
distillazione del carbon fossile e del catrame vegetale.

II) MATERIALI PER INSTALLAZIONI

a) Generalità

I materiali dovranno corrispondere, di massima, alle Specifiche tecniche UNI o ad altre Specifiche
tecniche ufficiali relative in vigore, salvo quanto esplicitamente prescritto nel presente Capitolato
d’Oneri.
Per quanto ha riferimento alla definizione, accettazione, verifiche, manipolazione, trasporto,
accatastamento, sfilamento, si rimanda all’osservanza delle "Specifiche Tecniche relative alle
tubazioni" di cui al Decreto del Ministero dei LL.PP. del 12.12.1985 pubblicato sulla G.U. n° 61 in

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data 14.3.1986. Per la posa in opera valgono le istruzioni al presente capitolato contenute
nell’allegato relativo alle “specifiche tecniche e specifiche tecniche per lo svolgimento dei servizi”.

b) Tubi e pezzi speciali di acciaio

I tubi di acciaio, con o senza saldatura, di qualsiasi diametro e spessore dovranno corrispondere,
salvo quanto appresso specificato, alle prescrizioni di qualità, fabbricazione e prova, della norma
UNI 6363-84.

14. ALLESTIMENTO DEL CANTIERE

Sono a carico della ditta tutte le operazioni di allestimento, condizionamento e gestione dell’area di
indagine secondo le normative vigenti in materia di lavori e sicurezza dei luoghi di lavoro; la ditta
assume la completa responsabilità nell’esecuzione di tali operazioni e resta inoltre responsabile
della conservazione di idonee condizioni di lavoro secondo i dettami normativi. L’allestimento
avverrà congruamente alla situazione ambientale ed ai condizionamenti esistenti constatati
precedentemente da sopralluogo e dall’esame delle mappe dei sotto servizi presenti nel sottosuolo,
tenendo in considerazione primariamente le condizioni di sicurezza, la preservazione dell’integrità
delle infrastrutture eventualmente presenti e, quindi, le esigenze del piano di indagine.

15. SONDAGGIO GEOTECNICO

Per sondaggio geotecnico si intende una perforazione caratterizzata come segue:


 carotaggio integrale e rappresentativo dei litotipi attraversati;
 prelievo di campioni di terreno / roccia;
 esecuzione di prove geotecniche in foro;
 rilievi in continuo con strumentazione portatile (Pocket Penetrometro, Vane borer) ove
applicabile;
 determinazione del livello idrico di una eventuale falda;
 descrizione stratigrafica accurata in chiave litologica e geotecnica;
 annotazione di osservazioni atte alla caratterizzazione geotecnica del terreno;
 impiego di attrezzature, quando richieste, per eseguire misurazioni nel foro di sondaggio;
 installazioni dedicate all’esecuzione di misure.

Il Fornitore dovrà disporre per l’esecuzione dei servizi di:


a) attrezzature di perforazione
b) utensili per la perforazione
c) tubazioni di rivestimento provvisorio
d) strumenti di controllo e prova in foro

a) Attrezzature di perforazione
Il Fornitore dovrà prevedere il possibile impiego di due tipologie di sonda, una di piccole dimensioni e
potenza per perforazioni sino a 10 – 15 m presso edifici o altre analoghe strutture ed un’altra di
maggiore potenza. In ogni caso si prevedono esclusivamente sonde a rotazione con testa idraulica. La
sonda di maggiore potenza deve possedere i seguenti requisiti minimi:
 velocità di rotazione 0 – 500 r.p.m.
 coppia massima > 400 Kgm
 Spinta > 4000 kg
 Corsa continua > 150 cm

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PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

 Tiro > 4000 kg


 Pressione della pompa > 70 bar
 Presenza di argano a fune
 Aste di perforazione
La pompa avrà circuito supplementare per il rabbocco del fluido a testa foro e nel caso di impiego di
fanghi di circolazione sarà presente l’impianto per la prestazione, il ricircolo ed il recupero degli
stessi.
Le aste di perforazione all’atto dell’allestimento del cantiere dovranno essere in una quantità pari
alla profondità massima di investigazione definita dal piano di indagine, incrementata secondo il
prospetto seguente:

profondità di investigazione m di perforazione aggiuntivi

sino a 10 m 6m

sino a 20 m 6m

sino a 30 m 9m

> 30 m 9m

La sonda deve inoltre essere corredata da tutti gli accessori necessari all’esecuzione del lavoro
secondo le specifiche tecniche, tenuta in perfetta efficienza e dotata in cantiere della
documentazione di abilitazione e collaudo. Inoltre dovrà comunque disporre di una cassetta di
utensili per la riparazione di eventuali guasti di ordinaria entità.

b) Utensili per la perforazione

Gli utensili elencati dovranno essere disponibili in qualsiasi momento in sito e far parte integrante
della dotazione di corredo della sonda presente sul sito di indagine:
 Carotiere semplice della lunghezza minima di 40 cm e massima di 80 cm da utilizzarsi per la
pulizia del foro.
 Carotiere semplice con valvola di testa a sfera e calice, del diametro nominale 101 – 146 mm
con una lunghezza minima di 150 cm e massima di 300 cm .
 Carotiere doppio a corona sottile con estrattore del diametro nominale di 100 mm per il prelievo
di campioni indisturbati della lunghezza minima di 40 cm e massima di 80 cm.
 Carotiere triplo con portacampione interno, estraibile ed apribile longitudinalmente con
estrattore e calice del diametro nominale di 100 mm.
 Corone di perforazione in widia e diamantate.
 Aste di perforazione con filettatura tronco – conica del diametro esterno di 60 – 76 mm.
 Attrezzo a fori radiali, da impiegarsi con circolazione di fluido uscente dall’utensile con
inclinazione di 45° - 90° rispetto alla verticale.
 Campionatore a pareti grosse con diametro nominale di 100 mm, con cestello di ritenuta alla
base, per l’asportazione di eventuali ciottoli.

c) Tubazioni di rivestimento provvisorio

Le tubazioni di rivestimento costituiscono, al pari degli utensili di perforazione, una dotazione della
sonda di perforazione e dovranno pertanto essere disponibili in ogni cantiere in quantità pari a
quella delle aste di perforazione.
La necessità di impiego del rivestimento provvisorio è da verificare caso per caso in relazione alle
caratteristiche di autostostentamento del terreno.

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CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA
PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
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Nel caso di utilizzo di rivestimenti con la perforazione ad asta e carotiere, essi saranno in acciaio con
le seguenti caratteristiche:
 spessore del tubo racchiuso nell’intervallo 8 – 10 mm
 diametro interno racchiuso nell’intervallo 107 – 162 mm
 lunghezza dei singoli spezzoni: 150 – 220 cm
La ditta potrà utilizzare tubazioni di rivestimento con caratteristiche diverse da quelle indicate, in
relazione al tipo di attrezzatura di perforazione prescelta, informando preventivamente il
Responsabile del Servizio.

d) Strumenti di controllo e prova

Dovranno far parte del corredo permanente dell’attrezzatura di perforazione i seguenti strumenti
portatili:
 scandaglio a filo graduato per la misura della quota di fondo raggiunta dalla perforazione;
 sondina piezometrica elettrica con 100 m di cavo centimetrato
 penetrometro tascabile con fondo scala a 5 kg/cmq
 scissometro tascabile

CONDIZIONI DI PULIZIA

Tutte le attrezzature, i macchinari, le tubazioni, le aste e gli utensili utilizzati dovranno risultare,
all’atto dell’approntamento del cantiere, in congrue condizioni di pulizia e manutenzione. Tali
condizioni saranno verificate all’atto dell’approntamento del cantiere e sarà ad esclusivo onere del
Prestatore di Servizio/i ogni eventuale ritardo nell’avvio delle operazioni e/o predisposizione ed
esecuzione di lavaggio e/o nuovo approntamento e trasporto causato da un documentato stato
indecoroso di pulizia delle macchine e/o delle attrezzature.

MODALITA’ ESECUTIVE

Il sondaggio geotecnico deve essere eseguito come di seguito indicato.

Metodo di perforazione

La perforazione sarà eseguita con il sistema a rotazione e con il metodo aste e carotiere operando
un carotaggio integrale e rappresentativo del terreno attraversato con percentuale di recupero
maggiore o uguale all’85 %, da eseguire a secco, senza fluido di circolazione se viene impiegato un
carotiere semplice, con circolazione di fluido se sono utilizzati carotieri doppi a corona sottile con
estrattore o tripli carotieri. L’impiego del fluido di circolazione dovrà essere segnalato con precisa
annotazione nella documentazione delle indagini unitamente alla profondità del foro dalla quale
viene utilizzato.
Viene ammesso il sistema “wire line” soltanto dietro esplicito consenso da parte del Responsabile
del Servizio a richiesta esplicita del Prestatore di Servizio/i o suo Rappresentante. Il consenso è
subordinato alla tipologia di terreno ed all’effettivo recupero della percentuale di terreno richiesta
senza dilavamento o rammollimento dei materiali recuperati. Qualora, dopo aver accordato il
consenso all’uso di sistemi “wire line” il Responsabile del Servizio riscontri la non ottemperanza
delle prescrizioni richieste, la ditta o/i è tenuto all’abbandono di questa tecnica ed all’impiego del
metodo asta e carotiere.

Rivestimento provvisorio

La perforazione sarà seguita dal rivestimento provvisorio del foro soltanto in caso di insufficiente
autostentamento delle pareti. Le manovre di rivestimento possono essere seguite con l’ausilio del
fluido di circolazione curando che la pressione dello stesso sia la minore possibile e controllandola

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DISCIPLINARE TECNICO SERVIZI SPECIALISTICI FINALIZZATI ALLA Allegato 1
CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA
PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

mediante manometro. Il disturbo arrecato al terreno deve essere contenuto al minimo possibile,
fermando quando possibile la scarpa del rivestimento ad una distanza di 50 – 60 cm dal fondo foro
(escluso se si utilizza il metodo “wire line”) in modo da non investire in forma eccessivamente
diretta il terreno con il getto del fluido in pressione.

Stabilità del foro

La stabilità del fondo foro sarà assicurata in ogni fase della lavorazione con particolare attenzione
nei casi in cui il terreno necessiti di rivestimento provvisorio. Il battente di fluido di circolazione in
colonna deve essere mantenuto prossimo al bocca foro mediante rabbocchi successivi progressivi
specialmente durante l’estrazione del carotiere e delle aste. Tale estrazione deve avvenire con
velocità iniziale molto bassa (massimo 1 – 2 cm/s) e deve essere eventualmente intervallata da
pause di attesa per il ristabilimento della pressione idrostatica del fluido sul fondo foro. Ciò riguarda
l’estrazione del carotiere e delle fustelle dei campionatori ad infissione conclusa. Devono essere ad
ogni modo evitati indesiderati effetti di risucchio che possono verificarsi nel caso di brusco
sollevamento della batteria di rivestimento, qualora occlusa all’estremità inferiore dal terreno per
insufficiente circolazione di fluido durante l’infissione.

Pulizia del foro

La quota del fondo foro sarà misurata con scandaglio a filo graduato prima di ogni manovra di
campionamento indisturbato, di esecuzione di SPT o di effettuazione di prova in foro.

Apposite manovre di pulizia saranno eseguite qualora la differenza tra la quota raggiunta con la
perforazione e la quota misurata con scandaglio superi le seguenti tolleranze:

- 7 cm prima dell’uso dei campionatori privi di pistone fisso o sganciabile meccanicamente e di


prove SPT.

- 15 cm prima dell’uso di campionatori a pistone fisso o sganciabile meccanicamente.

Fluido di circolazione

Il fluido di circolazione prescritto ed ammesso nelle fasi di perforazione e, se necessario, di


rivestimento provvisorio, è composto esclusivamente da acqua pulita. Cisterne di trasporto e
recipienti temporanei di cantiere verranno controllati e dovranno risultare puliti e privi di tracce di
fango di antecedenti cantieri. Sarà onere della ditta l’eventuale ritardo nell’avvio delle operazioni
e/o l’eventuale riapprovvigionamento di acqua causati da insufficienti condizioni di pulizia dei
contenitori.

Soltanto per eventuali particolari situazioni (dettate dalle caratteristiche geologiche e dalla
profondità della perforazione) viene ammessa l’aggiunta di fango bentonitico e/o di polimeri
biodegradabili nelle 72 ore, previo assenso esplicito del Responsabile del Servizio.

Per servizi in zone sorgentizie o in presenza di una falda captata ad uso idropotabile, è
tassativamente vietato l’impiego di qualsiasi additivo e viene prescritto l’esclusivo impiego di acqua
potabile.

Campionamenti e prove geotecniche in foro

In tutti i casi in cui non vi sia un pericolo di repentino collasso del foro nel tratto non rivestito, il
prelievo di campioni e l’esecuzione di SPT dovrà seguire la manovra di perforazione con carotiere e
precedere la manovra di rivestimento fino a fondo foro, se necessaria, in modo da evitare che il

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prelievo e la misura geotecnica SPT interessino uno strato di terreno disturbato dal getto del fluido
di circolazione.

Controllo della lunghezza delle aste

La lunghezza esatta della batteria di aste inserite nel foro sarà periodicamente misurata a cura del
Geologo Responsabile alla sonda anche mediante effettuazione di segni sulle aste di perforazione e
le profondità così determinate saranno poste a confronto con le misure con lo scandaglio eseguite
prima delle operazioni di campionamento, di SPT o di altre prove in foro.

Prescrizioni particolari

Qualora il sondaggio geotecnico implichi il prelievo di campioni di terreno o di acqua destinati a


determinazioni analitiche di carattere chimico – fisico – batteriologico sono previste una serie di
misure ed accorgimenti particolari per ridurre al minimo possibile la variazione della composizione
chimica del terreno o delle acque da campionare.

In questo ambito si prevede:

- relativamente alle attrezzature, tubazioni di rivestimento, aste e carotiere il lavaggio con


acqua potabile ed eventualmente con getto di vapore prima dell’avvio delle operazioni di
cantiere e la preservazione dello stato di pulizia nell’uso mantenendo lontano da terra ogni
singolo elemento (aste, tubazioni e carotiere) durante l’esecuzione dei servizi

- relativamente alla perforazione, l’avanzamento a secco sino alla massima profondità


possibile; oltre tale profondità si prescrive l’esclusivo impiego di acqua potabile, priva di
additivi

- relativamente ai lubrificanti, l’esclusione di tali sostanze per tutte le parti che vengono a
contatto con il terreno, ivi incluse le parti filettate delle giunzioni delle aste di perforazione e
delle tubazioni di rivestimento

STRATIGRAFIA

La descrizione stratigrafica sarà compilata in modo tale da specificare per ciascuno strato quanto
relativo ai punti sotto elencati:

- tipo di terreno

- condizioni di umidità naturale

- consistenza

- colore

- struttura

- particolarità

- litologia ed origine.

La scheda stratigrafica comprenderà inoltre delle osservazioni in merito alla falda idrica,
compatibilmente con le modalità esecutive del sondaggio e con la strumentazione installata, con
l'annotazione delle letture del livello piezometrico nel foro di sondaggio rilevate ad inizio/fine di
ogni giornata lavorativa.

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Le modalità di descrizione di seguito illustrate riguardano sia le terre sciolte che le rocce,
includendo i termini transizionali intermedi.

Tipo di terreno

Le caratteristiche granulometriche del terreno saranno definite con riferimento alla seguente
terminologia.

Definizione Diametro dei Criteri di identificazione


grani (mm)
Blocchi > 200 Visibili a occhio nudo
Ciottoli 200 ÷ 60
grossa 60 ÷ 20
Ghiaia media 20 ÷ 6
fine 6÷2
grossa 2 ÷ 0.6
Sabbia media 0.6 ÷ 0.2
fine 0.2 ÷ 0.06
Definizione Diametro dei Criteri di identificazione
grani (mm)
Limo 0.06 ÷ 0.002 Solo se grossolano è visibile a occhio
nudo - poco plastico, dilatante, lieve-
mente granulare al tatto - si disgrega
velocemente in acqua - si essicca
velocemente - possiede coesione ma
può essere polverizzato fra le dita
Argilla < 0.002 I frammenti asciutti possono essere
rotti ma non polverizzati fra le dita -
si disgrega in acqua lentamente -
liscia al tatto - plastica - non dilatan-
te - appiccica le dita - asciuga lenta-
mente - si ritira durante l'essicazione
Terreno organico o vegetale Contiene una rilevante percentuale di
sostanze organiche vegetali
Torba Predominano resti lignei non minera-
lizzati, colore scuro, bassa densità

La struttura della descrizione sarà conforme alle raccomandazioni AGI (1977), elencando per primo
il nome del costituente principale, seguito dal costituente secondario nella forma:

- preceduto dalla congiunzione "con" se rappresenta una percentuale compresa fra il 25 ed il


50%;

- seguito dal suffisso "oso" se rappresenta una percentuale compresa fra il 10 ed il 25%;

- preceduto da "debolmente" e seguito dal suffisso "oso" se rappresenta una percentuale


compresa fra il 5 ed il 10%.

- Della frazione ghiaiosa e ciottolosa occorre specificare il grado di arrotondamento, con


riferimento ai sottoelencati termini comparativi:

- Angolare : Nessun smussamento.

- Sub-angolare : Mantiene forma originale con evidenze di smussamento.

- Sub-arrotondata : Smussamento considerevole e riduzione dell'area di superficie del


clasto.

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- Arrotondata : Rimozione delle superfici originali, con qualche superficie piatta.

- Ben arrotondata : Superficie interamente compresa da curve ben arrotondate.

Si deve anche specificare il diametro massimo della ghiaia e quello dei ciottoli e dei blocchi e
precisare il grado di uniformità della compilazione granulometrica.

Condizioni di umidità naturale

Le condizioni di umidità naturale del terreno saranno definite utilizzando uno dei seguenti termini:

- asciutto

- debolmente umido

- umido

- molto umido

- saturo.

Si dovrà descrivere la condizione propria del terreno naturale, escludendo quanto indotto dalla
circolazione di fluido connesso alle modalità di perforazione adottate.

Consistenza

Si distinguono terreni coesivi e semicoesivi, granulari e rocciosi.

La consistenza dei terreni coesivi e semicoesivi sarà descritta come di seguito misurando anche la
resistenza al penetrometro tascabile sulla carota appena estratta e scortecciata con frequenza di 1
prova ogni 20 ÷ 30 cm, purchè il materiale non sia evidentemente disturbato in forma penetrativa.

Privo di consistenza: espelle acqua quando strizzato fra le dita (< 0.25 kg/cmq)

si modella fra le dita con poco sforzo; si scava facilmente (0.25 ÷ 0.5
Poco consistente:
kg/cmq)

Moderatamente si modella fra le dita con un certo sforzo. Offre una certa resistenza allo
consistente: scavo (0.5 ÷ 1.0 kg/cmq)

Consistente: non si modella fra le dita. E' difficile da scavare.

è molto resistente fra le dita e si scava con molta difficoltà (> 2.0
Molto consistente:
kg/cmq).

Nel caso di terreni granulari si esprimerà la consistenza in termini di addensamento, come di


seguito, utilizzando il valore di NSPT o attribuendo un giudizio di scavabilità:

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0-4 Sciolto; si scava facilmente con un badile

4-10 Poco condensato; si scava abbastanza facilmente con badile e si penetra con una
barra

10- Moderatamente difficile da scavare con badile, o da penetrare con barra


30 addensato;

30- Addensato; molto difficile da penetrare; si scava con piccone


50

> 50 Molto addensato; difficile da scavare con piccone

Nel caso di terreni rocciosi, si determinerà la percentuale di recupero modificata (RQD) dove il
grado di alterazione non è intenso o elevato, in accordo alla seguente espressione:

ΣIi

RQD = ------- • 100

If

per:

- li = singole lunghezze dei pezzi di carota maggiori di 10 cm

- lf = lunghezza totale del tratto perforato

A necessario complemento della descrizione della consistenza per terreni rocciosi e per definire
l'applicabilità delle misure di RQD, di definirà il grado di alterazione con riferimento alla seguente
terminologia:

Assente Nessun segno visibile di alterazione, roccia sana, cristalli lucenti.

Debole I piani di discontinuità sono patinati e decolorati, con possibili sottili strati di riempimento.
La decolorazione può penetrare nella roccia per spessori fino al 20% della spaziatura dei
piani di discontinuità.

Media La decolorazione penetra nella roccia per spessori al 20% della spaziatura dei piani di
discontinuità, che possono contenere riempimenti di materiale alterato. Possono essere
osservabili parziali aperture dei legami intergranulari.

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Elevata La decolorazione interessa per intero la roccia, che è in parte friabile. L'originale struttura
della roccia è conservata, ma i cristalli sono separati fra loro.

Intensa La roccia è completamente decolorata, decomposta e friabile, con l'aspetto esteriore di un


suolo. Internamente la struttura originale può essere riconoscibile, ma la separazione fra i
cristalli è completa.

Colore

Il colore sarà descritto scegliendo o combinando i seguenti termini quali rosa, rosso, viola,
arancione, giallo, marrone, verde, grigio, nero, precisandone se necessario la tonalità e l'intensità.
Si distinguerà il colore del terreno intatto e quello delle superfici di separazione (fratture,
discontinuità), evidenziando ciò che può dare indicazioni sulla presenza di filtrazione idrica.

Struttura

Si definiranno gli elementi significativi della struttura di terreni rocciosi e non rocciosi, intendendo
con struttura la presenza o l'assenza di discontinuità, con riferimento a quanto di seguito.

Stratificazione

Si indicheranno i piani di strato visibili, precisandone la spaziatura media e l'intervallo di variazione


tipico dello spessore degli strati stessi.

Si indicheranno anche la presenza di eventuali strutture sedimentarie, quali stratificazione o


laminazione incrociate.

Regolari alternanze di diversi tipi litologici (es.: sabbie ed argille, marne e calcareniti) potranno
essere definite con il termine di "interstratificazione" precisando la media aritmetica dello spessore
dei livelli e descrivendo il ritmo delle alternanze.

Fratturazione

Si indicherà la spaziatura dei giunti utilizzando definizioni in accordo alla terminologia di seguito
specificata:

< 6 cm Fratture molto ravvicinate

6 ÷ 20 cm Fratture ravvicinate

20 ÷ 60 cm Fratture moderatamente ravvicinate

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60 ÷ 200 cm Fratture distanziate

> 200 cm Fratture molto distanziate

Si specificherà, se possibile, apertura e persistenza dei giunti.

Scistosità, piani di taglio

Si indicherà la presenza, la spaziatura e le caratteristiche della scistosità (orientazione visiva della


roccia dovuta a minerali lamellari o prismatici) e di piani di taglio (in terreni coesivi, granulari o
rocciosi).

Strutture particolari

Si indicherà la presenza e le caratteristiche di strutture particolari legati a processi di alterazione o


trasporto, quali la presenza di clasti in matrice soffice o isole di materiale poco alterato in matrice
profondamente alterata, e simili.

Particolarità aggiuntive

Si dovranno indicare tutte le caratteristiche significative ai fini della schematizzazione geotecnica le


quali non siano già inserite in qualcuno dei parametri descrittivi già elencati.

Si segnala a titolo di esempio la presenza di quanto segue:

- radici

- manufatti, riporti, materiali di discarica

- fossili o residui organici vegetali

- sostanze deperibili, friabili, solubili

- cementazione più o meno regolare e relativo grado.

Litologia ed origine

Il tipo litologico sarà definito nel caso dei clasti di terreni granulari grossolani e nel caso di terreni
da semi-litoidi a rocciosi. Sarà cura del geologo di cantiere indicare, sia pure per categorie
principali, la corretta definizione, indicando per le varie sedimentarie, intrusive, effusive e
metamorfiche la tipologia litologica di appartenenza nei limiti di quanto desumibile dalla sola
osservazione macroscopica di campagna del materiale. Nel caso di terreni sedimentari, si
raccomanda l'impiego di una soluzione acquosa diluita al 5% di HCl per la orientativa definizione
della presenza di CaCo3, come costituente principale o secondario della roccia. Oltre al tipo

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litologico, quando riconoscibile, potranno essere precisate per tutti i terreni informazioni sull'origine
del terreno, distinguendo in modo particolare:

- terreni derivati da trasporto e sedimentazione dei materiali;

- terreni rimasti in sito, specificando se riconoscibili azioni fisico chimiche di alterazione,


sostituzione, cementazione.

Altre registrazioni in corso di perforazione

Oltre alla registrazione della stratigrafia, il geologo responsabile di cantiere annoterà


sinteticamente, nella documentazione del lavoro, ogni notizia utile o interessante:

- percentuale di recupero;

- velocità di avanzamento;

- perdite di fluido di circolazione;

- rifluimenti in colonna;

- manovre di campionamento o prova non condotte a termine;

- altre.

Rilievo della falda

Nel corso della perforazione verrà rilevato in forma sistematica il livello della falda nel foro. Le
misure verranno eseguite in particolare ogni mattina e ogni sera, prima di riprendere il lavoro, con
annotazione di quanto segue:

- livello acqua nel foro rispetto al p.c.;

- quota del fondo foro;

- quota della scarpa del rivestimento;

- data ed ora della misura.

Tali annotazioni devono comparire anche nella documentazione definitiva del lavoro.

Cassette catalogatrici

Le carote estratte nel corso della perforazione verranno sistemate in apposite cassette catalogatrici
(in legno, metallo, plastica o similari), munite di scomparti divisori e coperchio apribile a cerniera.
Le carote coesive verranno scortecciate, le lapidee lavate. Dei setti separatori suddivideranno i
recuperi delle singole manovre, recando indicate le quote rispetto al p.c. Negli scomparti saranno
inseriti blocchetti di legno o simili a testimoniare gli spezzoni di carota prelevati ed asportati per il
laboratorio con le quote di inizio e fine di tali prelievi.

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Fotografie a colori

Le singole cassette verranno fotografate con macchina digitale e/o pellicola a colori entro 24 ore
dal loro completamento. Si richiede la completa leggibilità di tutte le indicazioni esistenti sulla
cassetta ed una visione chiara delle carote contenute; si consiglia quindi una foto presa dall'alto e
scattata da una distanza non superiore a 2 m. Negativo e 3 copie delle fotografie (formato
standard) verranno allegate alla documentazione di lavoro.

Riempimento dei fori di sondaggio con miscele cementizie

In assenza di specifiche tecniche normative (come quelle relative al ripristino di sedi viarie), il foro
di sondaggio sarà riempito con miscela cementizia costituita dai seguenti componenti nelle
proporzioni elencate (in peso):

acqua 100

cemento 30

bentonite 5

L'inserimento della miscela nel foro di sondaggio sarà eseguito dal fondo, in risalita, con una
batteria di tubi apposita o con manichetta flessibile.

16. PERFORAZIONE A DISTRUZIONE DI NUCLEO

I fori verticali a distruzione di nucleo saranno realizzati per permettere, entro gli stessi, la
esecuzione di prove e/o l'installazione di strumenti di vario genere e tipo. La loro realizzazione
dovrà quindi essere sempre eseguita tenendo conto di quanto prescritto per le prove o gli
strumenti per cui il foro è connesso. Potranno essere richiesti anche per la perforazione di prefori in
appoggio a preparazioni di altre prove in sito, quali prove penetrometriche statiche dilatometriche e
similari.

ATTREZZATURA DI PERFORAZIONE

- Sonda a rotazione completa di pompa per la circolazione dei fanghi e dispositivi per la loro
preparazione.

- Altre sonde proposte dal General Contractor, il cui utilizzo sarà preventivamente comunicato
all'Alta Sorveglianza.

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UTENSILI DI PERFORAZIONE

- Carotieri semplici o doppi.

- Triconi o utensili a distribuzione dotati di fori radiali per la fuoriuscita del fluido.

- Altri utensili proposti il cui utilizzo sarà preventivamente comunicato al responsabile del
servizio.

Il diametro di perforazione sarà di 70 ÷ 150 mm, comunque da definire in funzione delle prove o
degli strumenti da eseguire o installare nel foro.

MODALITÀ DI PERFORAZIONE

SONO AMMESSE MODALITÀ DI PERFORAZIONE VARIE, COMUNQUE TALI DA GARANTIRE IL


SOSTENTAMENTO DELLE PARETI DEL FORO, IL CONTENIMENTO DEL FONDO FORO E LA
MINIMIZZAZIONE DEI DISTURBI ARRECATI AL TERRENO NEI TRATTI DI PROVA.

DOCUMENTAZIONE

Per ciascun foro si compilerà una scheda con le seguenti indicazioni:

- informazioni generali;

- quota assoluta del punto di indagine;

- nominativo del compilatore;

- attrezzatura impiegata;

- diametro di perforazione;

- diametro dell'eventuale rivestimento;

- dati relativi alle prove o all'installazione;

- stratigrafia approssimativa in base ai detriti di perforazione.

17. TECNOLOGIA DACTEST

DEFINIZIONE

Metodo che consente di registrare in forma continua i parametri principali della perforazione,
eseguita di norma a distruzione di nucleo, con il fine di riconoscere le caratteristiche stratigrafiche
fondamentali del terreno.

ATTREZZATURA

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Centralina elettronica perla misura, l’amplificazione del segnale e la registrazione su supporto


digitale dei seguenti parametri di perforazione:

- spinta applicata all’utensile di perforazione

- velocità di avanzamento

- coppia di rotazione assobita (momento torcente)

- velocità di rotazione

- pressione del fluido di circolazione

La registrazione dei parametri avverrà con la frequenza di una operazione di memorizzazione per
cm di avanzamento dell’utensile o per ogni secondo nel caso di velocità di avanzamento inferiori a
1 cm/minuto.

Nel caso che la centralina sia in grado di registrare solo una parte dei parametri indicati, salvo
diversa prescrizione, sono da scegliersi le misurazioni relative a:

- spinta dell’utensile

- velocità di avanzamento

- momento torcente

La centralina visualizzerà i parametri misurati su apposito visore restituendo poi un grafico sia su
supporto digitale che cartaceo. Su entrambi questi supporti dovrà essere riportata la profondità di
partena e quella raggiunta dalla prova.

MODALITÀ ESECUTIVE

La perforazione dovrà essere eseguita avendo cura, dopo qualche tentativo, di operare con la
massima omogeneità. In particolare la spinta applicata all’utensile dovrà, se possibile, essere
mantenuta costante per l’intera verticale di prova e dovrà essere tale da assicurare il superamento
dei livelli più resistenti senza eccessiva perdita di leggibilità dei risultati negli strati meno resistenti.

E’ necessario che il detrito di perforazione (cutting) uscente dal bocca foro, nel caso di distruzione
di nucleo, sia analizzato e descritto nel modo migliore possibile.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione preliminare comprenderà quanto sotto elencato:

- informazioni generali su denominazione, luogo, quota del p.c., ubicazione del punto di prova

- caratteristiche dell’attezzatura di perforazone e di dactest

- grafico di cantiere con i parametri misurati e registrati

- grafico elaborato con indicazione dell’energia assorbita per unità di volume perforato (Mj/mc)
in funzione della profondità

- note ed osservazioni dell’operatore

La documentazione definitiva comprenderà, oltre agli elementi sopraccitati, i grafici di tutti i


parametri registrati restituiti nella scala più idonea agli effetti interpretativi.

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18. CAMPIONAMENTO GEOTECNICO NEI SONDAGGI

Le modalità di campionamento possono prevedere il prelievo dei seguenti tipi di campione:

a) rimaneggiato, raccolto fra i testimoni del carotaggio di qualsiasi litologia;

b) indisturbato, prelevato con campionatore a pistone, fune, rotativo, in terreni coesivi e


semicoesivi;

c) spezzoni di carota lapidea prelevati dal carotaggio in terreni rocciosi.


Tutti i campioni prelevati devono essere chiaramente contraddistinti mediante etichette inalterabili
in cui siano riportate le seguenti informazioni:

- cantiere;

- numero del sondaggio e del campione;

- profondità di prelievo;

- data di prelievo;

- tipo di campionatore;

- orientamento del campione (parte alta, parte bassa).

I dati relativi al numero del campione, al tipo di campionatore impiegato ed al metodo di prelievo
devono essere riportati nell'elaborato della stratigrafia anche nel caso di campionamenti non
riusciti.

Nei campioni indisturbati si dovranno pulire accuratamente le estremità del campione rimuovendo
le parti di terreno disturbato. Le estremità della fustella devono essere sigillate mediante uno strato
di paraffina fusa e con due tappi chiusi ermeticamente con nastro adesivo impermeabile.

Tutti i campioni prelevati dovranno essere ricoverati in locali adatti, chiusi, prima del sollecito invio
al laboratorio geotecnico.

CAMPIONI RIMANEGGIATI

I campioni rimaneggiati devono essere selezionati dal "carotaggio" nella fase di sistemazione dello
stesso nella cassetta catalogatrice.

Essi devono essere rappresentativi della granulometria e del materiale prelevato.

Dovranno essere sigillati in sacchetti o barattoli di plastica trasparente, contraddistinti con un


cartellino indelebile posto all'esterno del sacchetto o del barattolo con le indicazioni di cui sopra.

Devono quindi essere ricoverati in un locale riparato e successivamente inviati al laboratorio


geotecnico.

La quantità necessaria è di circa 0,5 kg per i terreni fini e di circa 5 kg per quelli grossolani (con
ghiaia).

I dati sopraelencati dovranno essere riportati anche sulla stratigrafia del sondaggio.

CAMPIONI INDISTURBATI

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I campionatori da utilizzarsi dovranno impiegare una fustella a pareti sottili in acciaio inox con i
seguenti parametri dimensionali:

- rapporto L/D 8

- rapporto delle aree:

D 2est − D 2i
cp = ⋅ 100 = 9 ÷ 13
D 2i
- coefficiente di spoglia interna:

Di − D
ci = ⋅ 100 = 0,0 ÷ 1,0 secondo necessità
D
- diametro utile 85 mm

L = lunghezza utile della fustella

Di = diametro interno della fustella

Dest = diametro esterno della fustella

D = diametro all'imboccatura della fustella

La fustella deve essere liscia, priva di cordoli, non ovalizzata. Il prelievo dei campioni può essere
eseguito, a seconda della compattezza del terreno, con l'uso dei seguenti strumenti:

1- campionatore a pistone infisso idraulicamente (tipo Osterberg);

2- campionatore a fune con infissione meccanica del pistone;

3- campionatore rotativo a pareti sottili;

4- altri campionatori preventivamente autorizzati dal Responsabile del Servizio.


In generale :

per terreni coesivi a bassa o medio consistenza (coesione non drenata < 20 ton/mq) si prevede
l’utilizzo di campionatori a parete sottile, in acciaio di qualità e resistente alla corrosione del tipo a
pistone infisso idraulicamente;

per terreni coesivi a medio – alta consistenza si prevede l’impiego di campionatori rotativi a doppia
parete, con scarpa tagliente e parte interna avanzante in pressione. La parete esterna, con scarpa
tagliente arretrata rispetto a quella interna, ruotando rompe il terreno consentendo a quella
interna, non rotante e con funzioni di contenitore, viene fatta avanzare in pressione idraulica. La
parete interna è del tutto analoga ad un campionatore a parete sottile ;

per terreni non coesivi si prevede l’impiego di campionatori con valvola di ritenuta.

Il campione viene conservato nello stesso tubo utilizzato per il prelievo, che diviene il suo
contenitore definitivo.

I contenitori dei campioni indisturbati dovranno, se possibile, essere trasportati giornalmente al


laboratorio geotecnico. In ogni caso durante la loro permanenza sul luogo di prelievo, dovranno

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essere conservati in un sito reso fresco ed asciutto, protetti dai raggi del sole, dal gelo o da altre
fonti di calore, collocati in posizione orizzontale ed in forma tale da evitare la possibilità di
scuotimenti ed urti. Nel trasporto si prescrive l’imballaggio in materiale antiurto (polistirolo).

SPEZZONI DI CAROTA DI ROCCIA E/O DI STRATI CEMENTATI

Spezzoni (di lunghezza 15 cm) delle carote prelevate con la perforazione nella roccia o in strati
cementati devono essere selezionati nella fase di sistemazione nella cassetta catalogatrice, puliti,
descritti e ricoperti quindi con paraffina fusa.

Preferibilmente dovranno essere poi inseriti in contenitori cilindrici rigidi con l'indicazione indelebile
dei dati di riconoscimento del singolo campione.

19. PROVA PENETROMETRICA DINAMICA STANDARDIZZATA (S.P.T.)

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La prova SPT è stata standardizzata dalle seguenti specifiche tecniche:

- AGI – Associazione Geotecnica Italiana 1977. Raccomdnazioni sulla Programmazione ed


Esecuzione delle Indagini Geotecniche

- ASTM – D1586-84. Standard Methods for Penetration Test and Split Barrel Sampling of Soils

- ISSMFE Technn. Committee 1988. Standard Penetration Test (SPT): International Reference
Test procedure.

Dal momento che le sopracitate specifiche tecniche differiscono tra loro per alcuni aspetti minori
relativi alle attrezzature ed alle modalità esecutive, si ritiene necessario specificare che la ditta
Esecutrice dovrà attenersi a quanto di seguito specificato.

ATTREZZATURA

Le attrezzature da impiegarsi avranno le seguenti caratteristiche:

Campionatore :

- tubo campionatore in acciaio indurito con superfici liscie, apribile longitudinalmente con
Diametro esterno 51+/- 1 mm;

- Diametro interno 35 +/- 1 mm,

- lunghezza minima escluso il tagliente principale superiore a 457 mm,

- lunghezza della scarpa tagliente terminale, con rastremazione negli ultimi 19 mm, L = 76
+/- 1 mm.

Il campionatore sarà dotato di valvola a sfera e apertura di scarico a sfiato. Non è prevista la
dotazione di punta conica per la sostituzione del tagliante terminale.

ASTE

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Le aste saranno dritte, ben avvitate in corispondenza dei giunti e con flessione totale della batteria
pronta per la prova < 0.1 % della lunghezza totale.

Sono ammesse le tipologie elencate nel prospetto seguente:

Diametro peso per metro


(mm) lineare

40.5 ≈4.23

50 ≈7.23

60 ≈10.03

70 ≈10

DISPOSITIVO DI BATTUTA

Presenza di dispositivo di sollevamento automatico del maglio con peso totale < 115 kg, tale da
garantire la caduta della massa battente senza rilevanti attriti.

- Peso massa battente: 63.5 +/- 0.5 kg

- Altezza di caduta: 760 mm +/- 2 mm

MODALITÀ DI ESECUZIONE

La prova dovrà essere eseguita a specifiche tecniche ASTM 1586/84 ed a specifiche tecniche AGI -
1977 ed avverrà esclusivamente dopo aver attuato la pulizia del foro, avendo cura di evitare
rifluimenti e franamenti delle pareti.

La prova viene prescritta mediante infissione del campionatore Raymond operata per percussione,
con dispositivo di sganciamento automatico a cadenza regolare.

Nel corso della prova verranno misurati i colpi necessari per infiggere tre tratti della lunghezza di
15 cm ciascuno.

La prova verrà sospesa soltanto al superamento di un numero di colpi superiore a 50 per una
lunghezza di infissione inferiore ai 15 cm nel primo tratto o di 100 colpi per una lunghezza di
infissione inferiore ai 30 cm nella seconda parte della prova. In questo caso verrà accuratamente
misurata la profondità di infissione raggiunta con questo numero di colpi e trascritta nelle note
delle stratigrafie.

L’Alta Sorveglianza si riserva di accertare in qualsiasi momento la rispondenza delle attrezzature,


del campionatore Raymond, del maglio, e del dispositivo di sganciamento ai requisiti indicati dalla
noramtiva tecnica standardizzata.

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La prova si eseguirà infiggendo nel terreno alla base del sondaggio il campionatore per tre tratti
consecutivi, di 15 cm ciascuno, annotando il numero dei colpi necessario per conseguire la
penetrazione di ciascun tratto. I secondi due tratti avverranno con continuità e senza alcuna
interruzione nella cadenza della battuta dei colpi.

Le fasi da seguire sono le seguenti:

- controllo con scandaglio centimetrato della quota del fondo foro confrontandola con la quota
desunta dalla batteria di aste di perforazione o di pulizia del foro precedentemente fatta. Se
la quota indicata dallo scandaglio risulta minore di oltre 5 cm di quella stimata per effetti di
rifluimenti del foro o di decantazione di detrito in sospensione nel fluido di perforazione, si
eseguirà manovra di pulizia e successiva rimisurazione con scandaglio;

- posizionamento a fondo foro della batteria di prova. La quota di inizio della prova SPT dovrà
corrispondere a quella misurata con lo scandaglio; l’eventuale affondamento della batteria di
aste per peso proprio dovrà essere annotato prima dell’esecuzione della prova;

- infissione dei primi 15 cm contando ed annotando il numero dei colpi richiesto, fino ad un
massimo di 50 colpi;

- infissione del secondo tratto da 15 cm contando ed annotando il numero dei colpi relativi ;

- infissione, in prosecuzione con il secondo tratto nella cadenza della battuta senza alcuna
pausa, del terzo tratto da 15 cm contando ed annotando il numero dei colpi relativi sino ad
un massimo di 100 colpi complessivi;

- se a rifiuto, verifica mediante misura con metro centimetrato dell’infissione conseguita.

Ad estrazione avvenuta il campione prelevato viene misurato, descritto trascurando la parte alta
composta da detriti, sigillato in contenitore adatto e trasportato al laboratorio.

In ogni caso viene escluso l’impiego della punta conica, ammesso esclusivamente dietro richiesta
del Prestatore di Servizio/i in presenza di terreni ghiaiosi o ciottolosi o estremamente compatti.

DOCUMENTAZIONE DELLA PROVA SPT

La documentazione definitiva prevista deve comprendere, oltre alle informazioni generali


sull'attrezzatura ed apparecchiatura impiegata valide per tutte le prove eseguite, per ciascuna
prova:

- diametro e profondità della tubazione provvisoria di rivestimento del foro

- profondità misurata dallo scandaglio prima di eseguire la prova

- annotazione se è stata eseguita manovra di pulizia del foro prima di svolgere la prova

- profondità inizio prova misurata dalle aste di battuta

- penetrazione, per peso proprio delle aste e del campionatore, se avvenuta

- numero di colpi per ciascun tratto di 15 cm di infissione

- lunghezza del campione prelevato e descrizione del materiale che lo costituisce

- tipo di campionatore (aperto o chiuso) impiegato

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In presenza di prove SPT consecutive con la profondità la documentazione comprende anche il


grafico NSPT con la profondità.

20. PROVA PRESSIOMETRICA IN FORO

Le prove pressiometriche considerate sono del tipo MPM.

Le prove prevedono l’inserimento nel terreno di una sonda cilindrica all’interno di un foro già
predisposto. La sonda viene dilatata contro il terreno o la roccia in parete fino a provocarne la
rottura o raggiungere i limiti dell’apparecchiatura. Perché la prova sia significativa è necessario che
il disturbo arrecato alle pareti del foro ed al terreno sia minimo e contenuto.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Il tipo di prova previsto è quello ad incrementi di carico, da svolgersi secondo gli standard descritti
nelle specifiche tecniche ASTM D4719-87.

ATTREZZATURA

L’attrezzatura per le prove pressiometriche comprenderà quanto di seguito elencato fermo restando
che la ditta Esecutrice potrà impiegare attrezzature con caratteristiche parzialmente differenti da
quelle descritte purchè a norma con le specifiche tecniche e gli standards.

SONDA PRESSIOMETRICA

Sonda cilindrica ad espansione idraulica costituita da una cella centrale di misura espandibile
radialmente e da due celle di confinamento poste alle estremità inferiore e superiore che sono
asservite ad impedire che la cella di misura abbia deformazioni diverse da quelle radiali.

La sonda dovrà avere diametro compreso tra 44 e 74 mm a seconda dei modelli con una lunghezza
complessiva come somma elle celle di guardia e di misura pari ad almeno 6 volte il diametro. Le
pareti della cella consisteranno di una membrana interna di gomma e di un involucro deformabile
esterno in grado di adattarsi alla forma progressivamente assunta dalle pareti del foro nel corso
della prova. La membrana potrà essere protetta da un involucro esterno a lamelle metalliche
parzialmente sovrapposte qualora necessario per la natura del terreno.

APPARATO DI ESPANSIONE

L’apparato di espansione delle celle deve permettere di variare il volume e la pressione all’interno
delle stesse in forma del tutto regolabile e controllabile mediante centralina di misura. La cella di
misura sarà espansa mediante pressione idraulica (tipo Menard GB); le celle di confinamento
mediante pressione idraulica o di gas (tipo Menard GC).

TUBI DI CONNESSIONE

I tubi di connessione delle celle con gli apparati di espansione e misura saranno del tipo plastico
rigido, preferibilmente coassiali, con gas a pressione regolabile nell’intercapedine in modo da
prevenire e contenere ogni variazione di volume nel corso della prova.

CENTRALINA DI MISURA

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La centralina deve includere un meccanismo per l’applicazione di incrementi controllati di pressione


o volume alla cella di misura ed un regolatore della pressione del gas nelle celle di guardia. Le
pressioni dei fluidi saranno tutte leggibili a mezzo di manometri adeguatamente tarati. La
sensibilità dei manometri deve essere tale da conseguire la precisione di lettura specificata nelle
modalità di prova. Sarà presente un dispositivo per l’amplificazione di almeno 50 volte la sensibilità
di lettura delle variazione di volume da impiegarsi quando tali variazioni diventino inferiori a 0.5
cmc per incrementi di pressione pari a 1 bar.

PREPARAZIONE DEL FORO DI SONDAGGIO

La perforazione del foro nel quale eseguire la prova pressiometrica dovrà essere eseguita con tutti i
possibili accorgimenti necessari per evitare disturbi alle pareti ed al terreno circostante,
precauzione che diviene tanto più necessaria quanto più i terreni non sono lapidei o anche
semplicemente cementati.

La perforazione del foro dovrà, nel caso di terreni sciolti, precedere direttamente la prova, che
dovrà essere eseguita appena terminata la manovra di perforazione. Per terreni lapidei è ammesso
un lasso di tempo tra la manovra e la prova pressiometrica contenuto in non più di 1 ora.

Per la perforazione viene ammesso esclusivamente l’impiego di aste e carotiere con recupero
integrale mediante l’impiego di carotieri semplici o doppi o tripli, preferibilmente con corone affilate
o, se necessario, diamantate, con pressione applicata all’utensile in fase di avanzamento inferiore a
200 kPa, numero di giri infeiriore a 60 rpm, pressione idrostatica dell’acqua di circolazione
contenuta al minimo possibile e portata di rinnovo inferiore a 15 l/minuto. Una diversa tecnica di
perforazione da quella indicata viene pure ammessa, previa richiesta alla Direzione Servizi con
descrizione tecnica da parte della ditta Esecutrice. Il diametro di perforazione sarà definito sulla
base del diametro della sonda pressiometrica da utilizzare per la prova e nel rispetto della seguente
espressione:

- 1.03 D < dh < 1.2 D

- dove:

- D = diametro della sonda pressiometrica

- Dh = diametro interno del foro

TARATURE

Prima di iniziare la prova si procederà alla taratura del sistema determinando quanto segue:

Perdite di pressione PC

La perdite di pressione sono legate all’inerzia della cella di misura che deve essere misurata
espandendo la stessa alla pressione atmosferica mediante incrementi di pressione di 10 kPa
ciascuno, da mantenersi per 60 sec. con letture di volume al termine di tale tempo. Se richiesto
dalle successive modalità di prova, la taratura si eseguirà con incrementi di volume della sonda pari
al 5 % del volume V, da applicarsi in 10 sec. e mantenuti per 60 sec. prima della lettura di
pressione. Queste misure dovranno essere eseguite in ogni caso prima di ogni prova e, inoltre, ad
ogni aggiuntiva richiesta del Responsabile del Servizio.

Le stesse misure devono essere eseguite ad ogni cambiamento della membrana della cella di
misura.

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Perdite di Volume Vc

Le perdite di volume dovute all’espansione dei tubi di collegamento saranno determinate


pressurizzando progressivamente l’apparato di prova in superficie dopo la chiusura della sonda
all’interno di un contenitore metallico che ne impedisca l’espansione, registrando pressione e
volumi.

Misura di livello piezometrico

Il livello piezometrico nel foro, in presenza di falda, deve essere misurato immediatamente prima
dell’inizio della prova nel foro.

MODALITÀ DI ESECUZIONE

Prima di posizionare la sonda pressiometrica nel foro si procederà all’accurata lettura del volume V
(volume della cella di misura alla pressione atmosferica). Tutti i circuiti saranno disareati ed i
manometri azzerati con sonda a piano campagna. Il circuito per il controllo dei volumi sarà quindi
chiuso e la sona calata nel foro in queste condizioni. La profondità di prova viene assunta pari alla
collocazione del punto medio della cella di misura. Preparato il foro, che deve essere perfettamente
pulito, la sonda pressiometrica sarà posizionata alla quota indicata dal programma di indagine. In
accordo alle indicazioni del programma, la prova pressiometrica potrà essere eseguita in conformità
ai due metodi descritti di seguito. Si noti che la pressione che deve essere mantenuta nelle celle di
confinamento laterale (alto – basso) durante la prova deve essere sempre inferiore a quella agente
all’interno della cella di misura e sarà definita in base all’espressione:

Pg = Pr+Pw-Pd

Dove:

Pg = pressione della cella di guardia

Pr = pressione letta al manometro

Pw = pressione idrostatica agente tra l’unità di misura e la sonda pressiometrica a quota prova

Pd = differenza di pressione tra la cella di misura e la cella di guardia

METODO DEGLI UGUALI INCREMENTI DI PRESSIONE

La sonda verrà posizionata e la pressione incrementata con uguali incrementi di crescita, fino a che
l’espansione della cella nel corso di un incremento di carico diventa maggiore di ¼ dell’originale
volume della cella di misura. I valori di ciascun incremento dovranno essere in accordo al
programma o definiti nel corso della prova stessa e comunicati al Responsabile del Servizio. In ogni
caso, a priori si prescrive l’impiego di un numero di incrementi compreso tra 7 e 10.

METODO DEGLI UGUALI INCREMENTI DI VOLUME

La sonda verrà posta in uguale posizione ed il volume della cella di misura aumentato con
incrementi di valore uguale, pari a 0.05 – 0.1 volte il volume iniziale V sino ai limiti naturali
dell’apparato di prova.

In entrambe le procedure di prova le letture relative alle variazioni di volume della sonda (e quindi
del terreno) dovranno essere effettuate dopo 30 secondi e dopo 60 secondi dall’applicazione
dell’incremento di pressione o di volume; le misure dovranno essere registrate con una precisione

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non superiore al 0.2 % il volume della cella di misura in condizioni id pressione atmosferica e pari
al 5 % del valore della pressione limite.

Il programma potrà comprendere anche cicli intermedi di scarico – ricarico. Raggiunti i massimi
valori di pressione o di volume la sonda potrà essere depressurizzata e portata in superficie.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione di ciascuna prova comprenderà:

- La data e l’ora di esecuzione.

- Informazioni generali per la completa ubicazione del sondaggio e della prova, i nominativi
degli esecutori ed il geologo responsabile dell’esecuzione.

- Dettagliata descrizione delle caratteristiche e delle dimensioni dell’attrezzatura della sonda di


prova e della membrana in particolare.

- Curve di calibrazione con diagramma pressione / volume a seguito della taratura effettuata.

- Livello piezometrico nel foro.

- Profondità del punto di prova.

- Tipo di prova ad incremento di pressione o ad incremento di volume.

- Note su qualsiasi variazione rispetto alle modalità di prova.

- Diagramma volume (cmc) / pressione (kPa).

- Determinazione del Modulo pressiometrico in accordo all’espressione: Ep = 2


(1+Prt)/(Vo+Vm) DP/D con Ep = modulo presisometrico; Prt = rapporto di poisson; Vo =
volume iniziale della cella di prova a pressione atmosferica; Vm = volume corretto nella
parte centrale dell’incremento V = Vr – Vc con Vr = volume di lettura al manometro e Vc
correzione volumetrica con la calibrazione sulla curva di taratura.

- Determinazione della Pressione limite.

- Descrizione di modalità e diametro della perforazione.

- Descrizione stratigrafica del terreno nell’intervallo di prova.

- Descrizione del tempo atmosferico e della temperatura.

21. PROVE DI PERMEABILITA’ IN FORO

PROVA LEFRANC

Definizione

Prova di permeabilità da eseguirsi durante lo svolgimento di una perforazione in terreni non rocciosi
sotto falda o fuori falda previa saturazione con acqua del terreno circostante. La prova, da eseguirsi
con le specifiche di seguito indicate, è finalizzata alla misura della conducibilità idraulica
orizzontale. Si effettua misurando gli assorbimenti di acqua da parte del terreno, facendo filtrare
l’acqua attraverso un tratto di foro di altezza predeterminata. Può eseguirsi a carico idraulico
costante o variabile in relazione alla capacità/velocità di assorbimento del terreno.

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Modalità esecutive per la prova a carico costante

Le modalità di esecuzione per una prova a ridosso della falda idrica (in zona satura) sono le
seguenti:

- perforazione sino a quota di prova

- rivestimento del foro sino al fondo foro

- pulizia del foro mediante circolazione d’acqua a bassa pressione sino a completa
chiarificazione delle acque nella colonna di rivestimento

- misura con scandaglio centimetrato del fondo foro

- disposizione sul fondo di manto drenante con ghiaia molto lavata per una altezza di 100 cm

- innalzamento del rivestimento di 50 cm dal fondo foro con solo tiro della fune o comunque
senza utilizzo di acqua di circolazione

- misura ripetuta del livello idrico con freatimetro sino ad assicurarsi sul valore della quota del
livello statico della falda idrica

- immissione di acqua in foro sino al raggiungimento di una quota prestabilita di altezza


d’acqua nel foro

- controllo della portata di rabbocco per il mantenimento della quota di livello idrico costante e
prefissata al di sopra del livello freatico e contemporanea misurazione dei tempi sino ad
ottenere la portata a regime con livello idrico non variante per almeno 30 minuti;

- interruzione del rabbocco e misurazione “ad inseguimento” dei tempi / abbassamenti del
livello idrico sino al recupero pieno delle condizioni di livello idrico antecedenti la prova.

Le modalità di esecuzione per una prova a sopra falda idrica (in zona non satura) sono le stesse di
quelle richieste per una prova in falda ma in questo caso le misure sono precedute da una fase
prolungata di la saturazione di un ampio volume di terreno circostante il foro e la relativa
annotazione sia dei volumi immessi che del tempo richiesto per la saturazione.

Per la determinazione della portata sarà impiegato un contalitri con una sensibilità di 0.1 litri. La
taratura viene verificata prima dell’esecuzione della prova riempiendo un recipiente di volume noto
e della capacità non inferiore a 100 litri.

Documentazione

La documentazione da fornire prevede:

- la rappresentazione geometrica delle condizioni di prova con le specifiche sulle posizioni e


dimensioni del foro, del rivestimento, e dell’attrezzatura impiegata e del livello idrico della
falda prima dell’esecuzione della prova;

- la tabella tempi - volumi per il controllo della taratura del contalitri;

- la tabella tempi – volumi per la saturazione (per prove sopra falda);

- la tabella della portata a regime;

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- le letture degli abbassamenti in relazione ai tempi progressivi in cui sono state effettuate le
letture;

- una nota per la segnalazione di eventuali anomalie e calcolo della permeabilità ottenuta
specificando la formulazione utilizzata.

Modalità esecutive per la prova a carico variabile

Qualora la prova venga eseguita a carico variabile è determinante che si specifichi con accuratezza
il diametro della tubazione utilizzata e gli eventuali accorgimenti intrapresi (packer con tubazione di
diametro ridotto rispetto al rivestimento) per lo svolgimento della prova. L’allestimento delle
condizioni di prova (pulizia del foro, manto drenante, saturazione preliminare del terreno sopra
falda, ecc.) è del tutto analogo a quello indicato per la prova a carico costante. In questo caso,
tuttavia, la prova viene svolta esclusivamente in abbassamento di livello idrico artificialmente
innalzato di una quantità predeterminata, svolgendo le misure con una sequenza geometrica dei
tempi. Le misure saranno normalmente ripetute con colonna di carico idraulico di differente altezza.

La documentazione è del tutto simile a quella prevista per la prova a carico costante, con
l’esclusione dei riferimenti a lettura in risalita del livello idrico.

Sommario principali operazioni in esecuzione

- misurazione con scandaglio della profondità del foro;

- immissione di ciottoli e ghiaia grossa a fondo foro per una altezza di 100 cm;

- innalzamento della tubazione di rivestimento per 50 cm;

- misurazione del livello statico in foro con freatimetro ripetuta per assicurarsi circa la stabilità
della lettura;

- immissione di acqua pulita nel foro rivestito sino a bocca foro;

- rilievo dei tempi in sequenza geometrica degli abbassamenti senza rabbocchi di acqua
secondo una scala temporale di 15 sec, 30sec, 1min, 2 min, 4 min, 8 min, 15 min, 30 min,
ecc. sino al raggiungimento della quota antecedente l’inizio della prova;

- ripetizione sequenza misure con differente quota di livello idrico in foro.

Documentazione

La documentazione da fornire prevede:

- la rappresentazione geometrica delle condizioni di prova con le specifiche sulle posizioni e


dimensioni del foro, del rivestimento, e dell’attrezzatura impiegata e del livello idrico della
falda prima dell’esecuzione della prova;

- la tabella tempi – volumi per la saturazione (per prove sopra falda);

- le letture degli abbassamenti in relazione ai tempi progressivi in cui sono state effettuate le
letture;

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- una nota per la segnalazione di eventuali anomalie e calcolo della permeabilità ottenuta
specificando la formulazione utilizzata.

PROVA LUGEON

Definizione

Si tratta di una prova di iniezione a pressioni e portata controllate della durata non inferiore a 10’
che vengono effettuate in foro alla profondità desiderata. Per l’esecuzione della prova si prevede
l’impiego esclusivo di acqua chiara e priva di materiale in sospensione e la pulizia del tratto
interessato dalla prova sino a chiarificazione dell’acqua di circolazione. La prova può essere
eseguita sia in falda idrica che sopra falda. Nel caso che venga eseguita in falda è necessario
controllare i livelli idrici antecedenti la prova, quelli perturbati dall’iniezione poco dopo il suo
completamento e quelli di stabilizzazione a 12h e 48h dopo la prova.

Se la prova viene eseguita in terreni incoerenti con tendenza all’instabilità delle pareti verrà
disposto all’interno del foro uno strato di ghiaino calibrato contemporaneamente alle operazioni di
estrazione del rivestimento per il tratto interessato dalla prova.

In particolare questo filtro poroso disposto in foro deve possedere uno spessore complessivo pari al
tratto di foro non rivestito soggetto a prova incrementato di uno spessore di 50 cm. Per la parte di
50 cm eccedente l’intervallo di prova il filtro deve essere a contatto con la colonna di rivestimento.

Tale operazione, qualora richiesta dalla natura del terreno, dovrà svolgersi dopo la pulizia del foro,
spinta sino a rimuovere l’eventuale materiale in sospensione all’interno della colonna d’acqua
contenuta dal rivestimento.

Per la determinazione della portata sarà impiegato un contalitri con sensibilità di 0.1 litri. La
taratura viene verificata prima dell’esecuzione della prova riempiendo un recipiente di volume noto
e della capacità non inferiore a 100 litri.

La prova sarà normalmente eseguita con otturatore singolo ad espansione idraulica o meccanica
tuttavia il Responsabile del Servizio può richiedere l’utilizzo dell’otturatore doppio, per prove in
risalita, a membrana espandibile idraulicamente. In questo caso il tubo di collegamento dei due
pistoncini espandibili avrà una superficie forata Af < 2 At con At = superficie della sezione cava del
tubo.

Qualora non si disponga di un circuito indipendente per la misura delle pressioni, le perdite di
carico nei tubi di adduzione verranno determinate in sito con il metodo del tubo campione posto
orizzontalmente in superficie e collegato alla pompa di iniezione con l’interposizione di un
manometro. La perdita di carico verrà calcolata in base al rapporto tra la pressione letta dal
manometro e la lunghezza della tubazione sottesa dal manometro stesso.

La prova, che può essere svolta in avanzamento (sondaggi in roccia o comunque con fori dalle
pareti stabili) o in risalita (sollevando per brevi tratti il rivestimento ed allestendo la prova) prevede
almeno 3 gradini con pressione crescente e 2 gradini con pressioni decrescenti da svolgersi con
un’altezza di prova massima di 5 metri. Il Responsabile del Servizio può richiedere ulteriori gradini
di pressione in relazione agli obiettivi di progetto.

La pressione massima che può essere richiesta è di 1 MPa, da impiegarsi soltanto in casi eccezionali
di elevata resistenza meccanica della matrice rocciosa. Normalmente, salvo diverse indicazioni del
Responsabile del Servizio, si useranno pressioni comprese tra 0.1 e 0.3 MPa per terreni incoerenti e
tra 0.2 e 0.8 MPa per terreni lapidei ad elevata resistenza.

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Durante la prova le condizioni di tenuta dell’otturatore saranno verificate osservando con sondina
piezometrica il livello dell’acqua nel foro di sondaggio che, indipendentemente dalla presenza o
assenza della falda idrica, dovrà conservarsi a livello con il rivestimento. Qualora ciò non accada la
prova sarà sospesa per i necessari interventi correttivi.

Durante la prova andranno accuratamente annotati i seguenti dati:

- profondità, lunghezza e diametro della sezione di foro sottoposta a prova;

- tipo di tubazione, suo diametro e lunghezza;

- numero di raccordi e tipo di pistoncino a tenuta impiegato (con calotta di cuoio, tipo Keller,
ecc.);

- lunghezza e diametro interno del tubicino flessibile che collega il manometro o altro
dispositivo di misurazione della pressione (sensore elettrico);

- altezza del manometro (o del sensore elettrico o di altro dispositivo di misurazione della
pressione) sul piano campagna;

- pressione di iniezione reale (pressione dell’iniezione corretta).

La documentazione di corredo sui risultati ottenuti dovrà comprendere:

- la rappresentazione geometrica delle condizioni di prova con le specifiche sulle posizioni e


dimensioni del foro, del rivestimento, della tubazione di iniezione e dell’attrezzatura
impiegata;

- le tabelle di tutti i dati misurati in relazione al tempo sino al raggiungimento delle condizioni
di regime;

- note su eventuali anomalie riscontrate nel corso della prova e calcolo delle permeabilità
Lugeon ottenute indicando la formulazione utilizzata;

- grafici tempo – pressioni di iniezione sia per singolo gradino di pressione che per i gradini
nel loro complesso.

PROVE DI PERMEABILITÀ CON MICROMULINELLO

Si eseguono dopo l’installazione di tubo piezometrico fenestrato con vuoti estesi su una superficie
non inferiore al 10 % della superficie totale fessurata del diametro interno di 100/90 mm e con
aperture di 0.4 ÷ 1 mm o del diametro interno di 52/60 mm. In ogni caso lo spessore della
tubazione non deve essere inferiore ai 2.5 mm. La prova consiste nel calare in foro un
micromulinello (elica rigida e copri - elica per un diametro esterno complessivo inferiore o uguale a
70 mm) e nel misurare la velocità del flusso idrico a varie profondità all’interno del sondaggio
attrezzato. La misura della velocità del flusso dovrà essere svolta con intervalli di 20 cm sia in
senso ascendente che discendente sino a fondo foro. Ad ogni singolo stop di lettura la misura verrà
svolta ruotando a 90° gradi l’elica ponendo attenzione ad azzerare ogni volta il conta-impulsi.
Successivamente la misura verrà eseguita lungo l’intera verticale operando dapprima in termini
ascendenti e successivamente discendenti.

22. POSA IN OPERA DI STRUMENTAZIONE GEOTECNICA

Consiste nell’installazione in fori già predisposti delle seguenti strumentazioni:

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- piezometri a tubo aperto;

- piezometri di Casagrande;

- inclinametri;

- assestimetri;

- tubazioni per la realizzazione di prove geofisiche tipo Down-Hole e Cross-Hole.

PIEZOMETRO A “TUBO APERTO”

Si tratta di tubi in metallo o PVC inseriti di norma entro fori di sondaggio in presenza di una falda
acquifera in terreni a permeabilità da medio ad alta (K > 10-4 cm/sec) per la misura di livello idrico
d’equilibrio in foro della falda stessa.

Normative e raccomandazioni di riferimento:

Associazione Geotecnica Italiana (1977) -"Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione


dell'indagine geotecniche".

Materiali

Lo strumento è costituito da:

Tubi filtranti in PVC con finestrature trasversali, diametro interno di 40-100 mm, con giunzione a
manicotto esterno. La larghezza delle finestrature deve essere di 0,4-1,0 mm con spaziatura di 9
mm. La parte filtrante deve essere rivestita da una calza di geotessile.

Tubi ciechi in PVC con diametro interno di 40-100 mm e con le estremità filettate e giuntate con
manicotti esterni.

Se destinato al prelievo di campioni di fluido per analisi chimico - fisiche, si installeranno tubi del
diametro interno > 60 mm, costituiti da PVC con rivestimento in granulare siliceo; l'uso di tubi in
PVC non rivestito deve in questo caso essere concordato con il Responsabile del Servizio e
chiaramente segnalato nella documentazione della avvenuta installazione.

Questa categoria di piezometri comprende:

piezometri di cantiere, appositamente preparati in cantiere fessurando una canna in PVC rigido del
diametro di circa 40 cm e chiudendola ad una estremità;

piezometri microfessurati o microporosi in PVC rivestiti o meno di tessuto non tessuto dietro
prescrizione del Responsabile del servizio con o senza rivestimento granulare siliceo interno.

Installazione: operazioni preliminari

Prima della posa in opera devono essere eseguiti i seguenti controlli:

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a) controllo che i tubi non presentino lesioni, schiacciamenti o curvature dovute al trasporto o
all'immagazzinamento;

b) controllo che i filetti alle estremità dei tubi ed i manicotti non presentino anomalie tali da
compromettere il buon accoppiamento dei tubi.

Eseguiti i controlli descritti, devono essere effettuate le seguenti operazioni preliminari alla posa in
opera:

a) montaggio dei manicotti di giunzione ad una estremità dei tubi con sigillatura mediante sigillanti
idraulici;

b) preparazione del materiale necessario alla formazione degli strati filtranti e di sigillatura.

Per lo strato filtrante devono essere utilizzati sabbia e ghiaietto puliti con granulometria 14 mm.

Per la sigillatura devono essere utilizzate palline di bentonite precompresse con diametro 12 cm e
ghiaietto da 23 cm.

Posa in opera: modalità esecutiva

La posa in opera dei piezometri deve essere eseguita secondo le seguenti modalità:

- controllo della quota di fondo foro con scandaglio;

- lavaggio della perforazione con acqua pulita e immessa dal fondo;

- inserimento dello spezzone di tubo finestrato aggiungendo progressivamente gli spezzoni di


tubo e sigillando le giunzioni con sigillanti idraulici. La giunzione dei tubi deve essere
realizzata senza forzare eccessivamente l'avvitamento dei manicotti filettati al fine di evitare
la deformazione delle estremità dei tubi e la conseguente difficoltà di passaggio della sonda
di misura;

- controllo della quota superiore dello strato di sabbia;

- realizzazione dello strato filtrante in sabbia e ghiaietto per lo spessore richiesto, compattando
leggermente con apposito pestello e ritirando i rivestimenti. Tale operazione deve essere
eseguita con il foro pieno d'acqua;

- completamento dell'installazione dei tubi e verifica di assenza di ostruzioni o comunque


impedimenti al passaggio della sonda o del trasduttore, inserendo la sonda stessa o un falso
trasduttore;

- formazione del tappo impermeabile costituito da palline di bentonite con spessore di almeno
1 m, ritirando progressivamente i rivestimenti del foro senza ausilio della rotazione;

- riempimento del tratto del foro compreso tra l'estremità superiore del tappo impermeabile e
il piano campagna con malta di cemento e bentonite (dosaggio a/c/b rispettivamente
100/50/10 in peso) o altro materiale idoneo;

- verifica dell'assenza di ostruzioni o di impedimenti.

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Nei giorni successivi all'installazione, di norma, devono eseguirsi alcune letture per controllare la
stabilizzazione del livello piezometrico.

Misure

La stabilizzazione della quota falda va misurata tutti i giorni per tutta la durata del cantiere.
L'attrezzatura di misura è composta da una sonda costituita a sua volta da un cavo metrato alla cui
estremità è posizionato un puntale che emette un segnale acustico a contatto con il pelo libero
dell'acqua. Le letture vengono eseguite con le seguenti modalità: cablaggio della sondina nel tubo
svolgendo lentamente il cavo, a contatto con il pelo dell'acqua (segnale acustico) rialzare
leggermente il cavo e riabbassarlo nuovamente annotando la quota relativa sul cavo. La
misurazione deve essere ripetuta per almeno 3 volte e comunque fino al raggiungimento di una
precisione di ± 5 mm.

Lo strumento di misura da cui dipende la precisione della lettura (sonda a scandaglio) deve essere
tarato con le modalità esecutive di seguito riportate.

La taratura ordinaria deve essere operata mensilmente sul cavo metrato per mezzo di una bindella
metrica di riferimento.

Lo strumento di lettura deve essere assoggettato solo a semplici controlli prima e dopo
l'esecuzione di ogni lettura giornaliera. I due controlli a priori e a posteriori devono avvenire
comunque nel corso dello stesso giorno solare.

Essi devono consistere nell'immersione dello strumento in acqua con verifica dell'affondamento del
sensore al momento della chiusura del contatto. La sonda deve essere inserita nell'apposito tubo di
misura, munito di una tacca di riferimento distante esattamente un metro dal pelo libero
dell'acqua.

Tra il punto di contatto e la tacca del primo metro deve essere verificata una distanza di 1 m 2
mm. Nel caso in cui ciò non avvenga, si deve provvedere alla sostituzione della sonda e della sua
eventuale nuova taratura.

I controlli devono inoltre comprendere una attenta ispezione visiva dell'integrità della sonda nonché
la verifica della carica delle batterie e dell'efficienza del sistema di avvisamento acustico e/o
luminoso.

Qualora si riscontrino piegature, incisioni della guaina o abrasione di tacche di riferimento, la sonda
deve essere sostituita. Non sono ammesse giunzioni di qualsiasi tipo sul cavo.

L'Affidatario ha l'obbligo di eseguire la prima misura del livello statico delle falde e di riportarla
nella documentazione relativa al sondaggio eseguito, le successive misurazioni saranno effettuate a
cura del Responsabile del Servizio.

Documentazione

Al completamento delle operazioni dovranno essere riportate nel documento stratigrafico del
sondaggio o della perforazione eseguita, per ogni piezometro installato, tutte le informazioni sulle
relative misure e sul livello piezometrico rilevato, comprendenti:

- informazioni generali (profondità, quota bocca foro m slm etc..);

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- caratteristiche dei tubi installati;

- schema geometrico di installazione;

- dimensione del tratto filtrante;

- quota assoluta del terminale piezometrico;

- posizioni e dimensioni dei tamponi;

- tabelle con letture piezometriche.

PIEZOMETRO DI CASAGRANDE A DOPPIO TUBICINO

E' uno strumento, posto in opera in fori di sondaggio, per misurare la pressione neutra dell'acqua
con tempi di risposta relativamente brevi, anche in corrispondenza di falde sospese minori,
isolando il tratto di misura, e in terreni con permeabilità fino a medio-bassa (K < 10-4 cm/sec). Nei
normali fori di sondaggio è possibile installare 1 o 2 celle piezometriche. Per una corretta
installazione, in presenza di fori instabili, è comunque necessario che il foro di sondaggio medesimo
sia sostenuto con tubi di rivestimento.

Normative e raccomandazioni di riferimento

Associazione Geotecnica Italiana (1977) -"Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione


dell'indagine geotecniche".

Strumentazione e materiali

La verticale strumentale completa deve essere costituita dai seguenti elementi:

- cella piezometrica;

- tubi di misura e di spurgo.

Cella piezometrica

La cella piezometrica deve essere composta da un filtro e da un telaio. Il filtro, avente un diametro
esterno di circa 55 mm e lunghezza compresa tra 100 e 500 mm, deve essere costituito da
agglomerato di silice - o materiale equivalente - con porosità compresa tra 0,2 e 0,6 mm; il telaio
deve avere ad una estremità due raccordi da 1/2".

Tutti i materiali che costituiscono la cella piezometrica devono essere tali da evitare l'aggressione
della ruggine.

Tubi di misura e di spurgo

Ogni cella piezometrica deve essere munita di un tubo di misura e di un tubo di spurgo in PVC, con
giunti a tenuta stagna, aventi le seguenti caratteristiche:

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- diametro nominale 1/2";

- lunghezza degli spezzoni pari a 3 m.

Installazione: operazioni preliminari

Prima della posa in opera si devono eseguire i seguenti controlli:

- controllo dell'integrità del filtro e del suo corretto montaggio sul corpo della cella;

- controllo che i tubi non presentino lesioni, schiacciamenti o curvature dovute al trasporto o
immagazzinamento;

- controllo che i filetti alle estremità dei tubi ed i manicotti non presentino anomalie tali da
compromettere il buon accoppiamento dei tubi.

Eseguiti i controlli descritti, si devono effettuare le operazioni preliminari alla posa in opera:

- saturazione della cella porosa in acqua disareata;

- collegamento del primo spezzone dei tubi alla cella piezometrica con sigillatura dei filetti
mediante sigillanti idraulici;

- montaggio dei manicotti di giunzione ad una estremità dei tubi con sigillatura mediante
sigillanti idraulici;

- preparazione del materiale necessario alla formazione degli strati filtrante e di sigillatura.

Per lo strato filtrante si consiglia di utilizzare sabbia e ghiaietto puliti con granulometria 14 mm.

Per la sigillatura si può utilizzare una miscela di palline di bentonite precompresse con diametro 12
cm e ghiaietto di 23 cm .

Posa in opera: modalità esecutive

La posa in opera dei piezometri deve essere eseguita secondo le seguenti modalità:

a) controllo della quota di fondo foro con idoneo scandaglio;

b) lavaggio della perforazione con acqua pulita e immessa dal fondo;

c) realizzazione dello strato filtrante in sabbia e ghiaietto per uno spessore di circa 0,5 m,
compattando leggermente con un apposito pestello e ritirando i rivestimenti; tale operazione
deve avvenire con il foro pieno d'acqua;

d) controllo mediante scandaglio della quota superiore dello strato di sabbia;

e) inserimento della cella piezometrica nella perforazione, aggiungendo progressivamente gli


spezzoni di tubo e sigillando le giunzioni con sigillanti idraulici. Durante la giunzione dei tubi si

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deve porre attenzione a non forzare eccessivamente l'avvitamento dei manicotti filettati al fine di
evitare la deformazione delle estremità dei tubi e la conseguente difficoltà di passaggio della
sonda di misura;

f) completamento dell'installazione dei tubi e verifica di assenza di ostruzioni o comunque


impedimenti al passaggio della sonda, inserendo la sonda stessa;

g) immissione di sabbia e ghiaietto puliti attorno e sopra la cella piezometrica per un'altezza
mediamente di 2 m, ritirando progressivamente i rivestimenti dal foro;

h) formazione di un tappo impermeabile costituito da palline di bentonite, fino ad uno spessore


totale di almeno 1 m, ritirando progressivamente i rivestimenti del foro senza ausilio della
rotazione;

i) riempimento del tratto del foro compreso tra l'estremità superiore del tappo impermeabile e il
piano campagna con miscela di cemento e bentonite (dosaggio a/c/b rispettivamente 100/50/10)
o altro materiale idoneo;

j) eventuale posa in opera di un tubo di protezione in PVC o in acciaio attorno all'estremità


superiore dei tubi del piezometro e suo riempimento con sabbia fine, oppure posa in opera del
pozzetto protettivo;

k) verifica finale dell'assenza di ostruzioni o comunque di impedimenti al passaggio della sonda,


mediante l'inserimento dell'indicatore di livello;

l) spurgo della cella con acqua pulita immessa alternativamente nei due tubi per almeno 20 minuti.

m) Le estremità dei tubi saranno inseriti in un pozzetto metallico con chiusura a lucchetto e chiave. Il
pozzetto dovrà essere cementato nel terreno. Le chiavi dovranno essere identificate da un
cartellino completo delle indicazioni del caso.

Nei giorni successivi all'installazione, di norma, si devono eseguire alcune letture nei due tubi per
controllare la stabilizzazione del livello piezometrico.

Qualora si preveda di installare all'interno della stessa perforazione due celle Casagrande a
differenti profondità, deve essere eseguito un adeguato tappo impermeabile che consenta un
completo isolamento fra le due celle piezometriche. Tale isolamento può essere realizzato con strati
alternati di palline di bentonite e ghiaietto dello spessore di circa 10 cm per una lunghezza totale di
almeno 3 m .

Misure

Per la misura manuale del livello di falda nei piezometri Casagrande deve essere impiegato un
idoneo indicatore di livello ("freatimetro").

Tale indicatore deve essere composto da un puntale rilevatore e da un cavo metrato avvolto su
rullo. Deve essere dotato di un avvisatore acustico che segnali il contatto del puntale con la
superficie del pelo libero dell'acqua e di un cavo metrato per determinare la profondità del pelo
libero rispetto alla sommità del tubo di misura.

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Le letture manuali con indicatore di livello devono essere eseguite secondo il seguente schema:

- infilare il sensore dell'indicatore nel tubo di misura del piezometro ed accendere la sonda;

- calare lentamente il sensore nel tubo facendo ruotare il rullo avvolgicavo ed evitando che
scenda per peso proprio;

- quando l'indicatore segnala l'avvenuto contatto con l'acqua, estrarre leggermente la sonda
fino alla cessazione del segnale acustico e/o luminoso;

- calare di nuovo lentamente il sensore fino al contatto e leggere la quota sul cavo;

- ripetere le operazioni almeno 3 volte, e comunque fino a che la quota possa essere definita
con una precisione pari a ±5 mm;

- annotare la quota così rilevata sul modulo di lettura.

La strumentazione installata deve essere oggetto di controlli periodici consistenti nella verifica che
il piezometro non sia intasato confrontando le quote piezometriche nei due tubi (di misura e di
spurgo) durante tutta la durata del cantiere. Se le letture differiscono per più di 5 cm, il filtro deve
essere ritenuto intasato e si deve quindi procedere all'operazione di spurgo da eseguirsi secondo le
seguenti modalità:

- immissione di un getto di acqua dolce pulita a pressione non superiore a 0,5 bar in uno dei
due tubi, attendendo che l'acqua fuoriesca dall'altro tubo per almeno 10 minuti;

- ripetizione dell'operazione immettendo acqua nell'altro tubo.

Documentazione

Al completamento delle operazioni dovranno essere riportate, sul documento stratigrafico del
sondaggio o della perforazione eseguita, per ogni piezometro installato, tutte le informazioni sul
tipo di cella, sulla installazione del piezometro e sul livello piezometrico rilevato.

Per ciascuna cella (o coppia) installata:

- informazioni generali (profondità, quota bocca foro slm etc...);

- caratteristiche dei tubi installati;

- dimensioni del tratto filtrante;

- quota assoluta dei termini piezometrici;

- posizioni e dimensioni dei tamponi;

- tabelle con letture piezometriche.

INCLINOMETRO

Si tratta di tubi deformabili, resi solidali al terreno e di cui seguono le deformazioni, all'interno dei
quali viene calata una apposita sonda inclinometrica in grado di misurare le variazioni dalla

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verticale su due piani perpendicolari. La strumentazione trova efficace utilizzo nei movimenti
franosi o di grandi rilevati per i quali è in grado di fornire informazioni su profondità, direzione e
velocità di scorrimento. Affinché si ottengano valori attendibili è necessario che la base del tubo
inclinometrico sia ammorsata in terreno stabile.

Materiali: tubi e manicotti

Devono essere utilizzati tubi inclinometrici a 4 guide con diametro interno dei tubi compreso tra 80
e 82 mm e lunghezza non inferiore a 3 m. I tubi devono essere realizzati in alluminio, vetroresina o
materiale plastico (ABS, PVC, etc.). La giunzione tra gli spezzoni di tubo deve avvenire per mezzo
di appositi manicotti di giunzione la cui lunghezza non deve essere inferiore a 300 mm. Le
tolleranze di accoppiamento con i tubi devono essere tali da garantire una rotazione reciproca dei
tubi inferiore a 2°.

Le caratteristiche dei tubi dovranno essere le seguenti:

- Dimensioni: Dint guide = 8082 mm; D: est guide = 8688 mm

- Lunghezza tubi: 3 m

- Materiali ammessi: alluminio, vetroresina, ABS, PVC

- Eventuali protezione: anodizzazione o verniciatura con vernici epossidiche

- Angolo di spiralatura max: 1°/m

- Perpendicolarità delle sezioni terminali: 1°

L'utilizzo di tubi in alluminio in ambiente aggressivo dovrà essere subordinato alla realizzazione di
opportune protezioni ( anodizzazioni o verniciatura con resine epossidiche).

La cementazione dei tubi in alluminio dovrà comunque sempre essere eseguita mediante l'utilizzo
di cemento pozzolanico.

Le caratteristiche dei manicotti di giunzione dovranno essere le seguenti:

- Dimensioni D: int guide = 8789 mm

- Lunghezza: 300 mm

- Materiali: alluminio, vetroresina, ABS, PVC

- Gioco massimo di accoppiamento tra i tubi, dovuto ai soli manicotti : 2°/giunto

Sonda inclinometrica di collaudo dell’opera

La sonda inclinometrica dovrà avere le seguenti caratteristiche:

- Tipo di sonda: biassiale

- Sensori: servoinclinometri

- Passo tra le ruote: 50 cm

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- Campo di misura: 14,5° , 30°

- Connettore per giunzione al cavo: stagno (500 m)

- Materiale: acciaio inox

- Carrelli: basculanti a due ruote

- Risoluzione: 1" di grado

Il cavo deve fornire l'alimentazione alla sonda e trasmettere i segnali rilevati, nonché garantirne il
sostegno e permettere la determinazione della profondità di lettura. A questo scopo esso deve
essere dotato di tacche di riferimento ogni 50 cm. Il cavo deve essere di tipo inestensibile con
armatura interna in acciaio o Kevlar e deve avere la guaina esterna antiabrasione, con tacche di
riferimento ogni mezzo metro, in accordo al passo tra le ruote della sonda.

Il cavo deve essere provvisto alle estremità di connettori per il collegamento alla sonda ed alla
centralina di lettura.

La lettura delle inclinazioni rilevate dalla sonda devono essere eseguite per mezzo di una centralina
portatile dotata di uno o due displays su cui vengono visualizzate le inclinazioni espresse in seno
dell'angolo, amplificate di un fattore pari a 10.000 o 20.000, con coefficiente di deriva termica
compreso tra 0,01 e 0,03% fondo scala/°C.

La centralina può essere di tipo manuale, quindi con la necessità di trascrizione manuale dei dati
rilevati, oppure automatica con registrazione dei dati rilevati, oppure automatica con registrazione
dei dati su memoria magnetica e non volatile ed eventuale stampa su carta.

Le caratteristiche della centralina di misura dovranno essere le seguenti:

- Display: 4 1/2 digits LCD

- Risoluzione: 1/10.000; 1/20.000

- Precisione tipica: +2 digits; 0,3 digit/°C

- Lettura: 10.000/20.000 sen 

- Temperatura di utilizzo: 0÷50°C

- Alimentazione: batterie interne ricaricabili

- Autonomia: 10 ore

- Protezioni: IP 64

Installazione

La perforazione in cui verrà installato il tubo inclinometrico dovrà avere le seguenti caratteristiche:

- diametro sufficiente all'inserimento del tubo inclinometrico che nella parte a massima sezione
(manicotto con nastro di protezione) ha un diametro di circa 96 mm al quale va aggiunto il
diametro del tubetto di iniezione;

- deviazione globale dalla verticale 1,5%.

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In cantiere prima dell'installazione devono essere eseguiti i seguenti controlli:

a) controllo che i tubi ed i manicotti non presentino lesioni o schiacciamenti soprattutto nelle parti
terminali;

b) controllo che le estremità dei tubi e dei manicotti non presentino sbavature tali da
compromettere il buon accoppiamento di tubi e lo scorrimento della sonda di misura;

c) verifica dell'efficienza del tubo per l'iniezione della miscela di cementazione dalla valvola di fondo;

d) verifica del corretto montaggio della valvola di fondo;

e) controllo e preparazione dei componenti per la realizzazione della miscela di cementazione;

f) controllo degli utensili per l'installazione: diametro delle punte del trapano, rivetti, collante, etc.;

g) verifica quota fondo foro.

La posa in opera dei tubi inclinometrici deve essere eseguita secondo le seguenti modalità:

a) mantenimento del foro pieno il più possibile d'acqua e verifica della profondità con scandaglio;

b) preassemblaggio dei tubi in spezzoni di 6 m terminanti ad un estremo con un manicotto.

Le giunzioni devono essere realizzate secondo le seguenti modalità:

- inserimento del manicotto sul tubo per metà della sua lunghezza;

- esecuzione dei fori per i rivetti ( 4 per ogni tubo) lungo generatrici equidistanti dalle guide ed
a circa 50 mm dall'estremità del manicotto;

- mantenendo in posizione il manicotto mediante inserimento provvisorio di rivetti, intro-


duzione dell'altro tubo ed esecuzione dei fori;

- rimozione del manicotto;

- stesura di un sottile strato di mastice o di idoneo collante all'estremità dei tubi da giuntare,
per una lunghezza di circa 15 cm;

- inserimento del primo tubo nel manicotto e rivettaggio;

- inserimento del secondo tubo e rivettaggio;

- evitando bruschi movimenti, abbondante fasciatura del giunto con nastro adesivo auto
vulcanizzante;

- assemblaggio della valvola di fondo sul primo spezzone di tubo, con annotazione della
lunghezza totale e montaggio del primo manicotto;

- inserimento del primo spezzone così predisposto nella perforazione;

- bloccaggio del tubo con la cravatta avendo cura di non deformarlo e di permettere la
fuoriuscita del solo manicotto di giunzione;

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- inserimento dello spezzone successivo e foratura, incollaggio, rivettatura e sigillatura del


giunto;

- dopo avere allentato la cravatta, calaggio della colonna nel foro fino a fare sporgere il solo
manicotto; bloccaggio del tubo con la cravatta;

- mediante operazioni simili a quelle sopra descritte, completamento della posa della colonna
provvedendo, ad intervalli opportuni, a fissare al tubo inclinometrico i tubetti di iniezione (se
previsti);

- completata la posa della colonna, inserimento all'interno del tubo inclinometrico dei tubi di
iniezione (se previsti) che vengono agganciati alla valvola di fondo: inizio della cementazione
a bassa pressione (max 2 bar). L'operazione si considera ultimata dopo avere osservato, per
un congruo intervallo di tempo, la fuoriuscita di miscela in superficie;

- estrazione del rivestimento di perforazione senza l'ausilio della rotazione. Durante questa
fase si eseguono i rabbocchi necessari di miscela di cementazione direttamente dall'alto;
qualora si sia notato l'abbassamento del livello della miscela, si deve provvedere al rabbocco
anche nei giorni successivi;

- terminata la cementazione, lavaggio del tubo mediante apposito attrezzo;

- verifica dell'integrità e della continuità del tubo mediante sonda testimone;

- determinazione della guida di riferimento e valutazione del suo azimut mediante bussola;

- posa in opera del pozzetto di protezione.

Collaudo dell’inclinometro

Terminata l’installazione ed operato il lavaggio interno del tubo avverrà il rabbocco dell’acqua
all’interno dell’inclinometro e verrà annotato il livello di stabilizzazione. A distanza di 48 ore o
comunque dopo che la cementazione ha fatto presa, verrà misurato il livello idrico di stabilizzazione
presente all’interno dell’inclinometro. Successivamente deve essere eseguita una lettura annotando
i valori letti al display della centralina quando la sonda inclinometrica si trova posizionata ad una
profondità nota. I valori misurati dipendono dalla costante di misura della sonda e sono
proporzionali all'inclinazione locale che, verosimilmente, dovrebbe rispondere a condizioni di
verticalità o molto prossime alla verticalità. Le letture devono essere eseguite in tutte le quattro
guide dei tubi: la prima eseguita con la ruota di riferimento nella guida 1, la seconda lettura nella
guida 3, la terza nella guida 2 e la quarta nella 4, per cui, utilizzando sonde biassiali le profondità
sono lette complessivamente in otto componenti ( A1, A2, A3, A4; B1, B2, B3, B4).

Le letture devono essere eseguite sia dall’alto verso il basso che successivamente dal basso verso
l’alto secondo le seguenti modalità (lettura dall'alto):

- la sonda inclinometrica viene inserita nella guida 1, quindi calata lentamente nel tubo fino
alla stabilizzazione del valore visualizzato al display per circa 10 minuti;

- la sonda viene sollevata nella posizione della prima lettura a 0,50 m da testa tubo. Atteso
qualche secondo per la stabilizzazione dei valori visualizzati, si annotano la profondità e le
componenti A e B dell'inclinazione locale sul foglio delle letture;

- la sonda è calata nella successiva posizione di lettura, distante dalla precedente, una
quantità pari all'interasse dei carrelli, ovvero 0,50 m. Atteso qualche secondo per la sta-
bilizzazione dei valori visualizzati, vengono annotate profondità e letture A e B;

- le letture vengono proseguite fino a fondo foro completando così il ciclo.

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Con le stesse modalità, vengono eseguiti i cicli di letture nelle altre guide: nell'ordine 3-2-4,
avendo annotato i valori sul foglio di lettura. Terminata la serie delle letture, la sonda viene
recuperata.

La procedura di letture dall’alto viene ripetuta eseguendo letture dal basso considerando la stessa
procedura soltanto che in questo caso la 1^ lettura è quella al fondo e la sonda viene poi sollevata
ad intervalli pari al passo della sonda stessa.

I valori ottenuti dalle letture eseguite dall’alto e quelle eseguite dal basso saranno confrontati tra
loro per valutarne le differenze. Tale procedimento costituirà elemento di collaudo dell’opera.

Documentazione

Al termine dell'installazione e della prima serie di misure (lettura "zero" o serie di collaudo) dovrà
essere consegnata la seguente documentazione:

- planimetria con ubicazione tubo e orientamento esatto guida 1 rispetto al Nord geografico;

- eventuali coefficienti di correlazione applicati alla strumentazione utilizzata in fase di


rilevazione dati;

- lista dei dati originali rilevati con l'indicazione dello scostamento dalla verticalità con la
profondità.

Nella stratigrafia del sondaggio dovrà essere indicato l’inclinometro posto in opera con tutti i
parametri di riferimento (diametro tubazione, sviluppo in profondità, livello idrico nel tubo
inclinometrico all’atto della misura di collaudo, data delle letture di collaudo).

ASSESTIMETRO MAGNETICO

Si tratta di uno strumento in grado di determinare cedimenti differenziali (sensibilità 1 mm) in


corrispondenza di determinati punti strumentali lungo una verticale di sondaggio geognostico.

Strumentazione

- La strumentazione è costituita da:

- un tubo parete in PVC deformabile corrugato lungo la sua lunghezza (est = 54 mm,
spessore 1 mm avente ondulazioni ogni 10 mm, profonde 4 mm), filettato all'estremità e
fornito generalmente in spezzoni di 1 m con una punta da avvitare nell'estremità inferiore;

- anelli magnetizzati installati coassialmente ed esternamente al tubo parete (altezza= 58,5


mm, est = 90 mm), e resi solidali al terreno circostante grazie a molle che permettono di
raggiungere un diametro fino a 30 cm al fine di garantire un sicuro ammorsamento nel
terreno;

- un tubo guida in duralluminio (est = 31 mm, int= 20 mm) in spezzoni di 1,5 m filettati alle
estremità, fissato solo superiormente (onde garantirne verticalità e rettilineità) tramite un
anello di sospensione ad un tubo di testa a sua volta fissato al terreno tramite apposita
gabbia di ancoraggio.

Installazione: operazioni preliminari

Si prevedono le stesse operazioni preliminari di quelle dell'inclinometro.

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Posa in opera

La procedura i posa in opera è la seguente:

- accoppiamento degli spezzoni tramite la filettatura;

- avvitamento della puntazza metallica all'estremità inferiore del tubo parete corrugato;

- inserimento di questo nel foro di sondaggio rivestito;

- inserimento del tubo guida all'interno del tubo parete e suo fissaggio superiore;

- graduale sollevamento del rivestimento del sondaggio con progressivo riempimento del foro
con ghiaietto;

- posa in opera di uno strato di sabbia e sollevamento del rivestimento poco al di sopra (circa
30 cm) della quota prevista per il primo anello magnetico;

- controllo profondità foro;

- inserimento tramite apposito strumento guida del primo anello magnetico (le molle devono
aderire al terreno al di sotto dell'estremità inferiore dei tubi di rivestimento);

- riempimento dell'intercapedine con palline di bentonite;

- sollevamento del rivestimento fino alla successiva posizione con riempimento del foro
mediante sabbia;

- ripetizione successiva delle operazioni per tutti gli anelli previsti;

- realizzazione del blocco di ancoraggio al terreno e fissaggi definitivi, controllo preliminare


della strumentazione.

Misura di collaudo

La misurazione avviene tramite sondina manuale costituita a sua volta da un cavo metrato alla cui
estremità è posizionato un puntale che emette un segnale acustico a contatto con il campo
magnetico prodotto da ciascun anello:

Le letture vengono eseguite con le seguenti modalità:

- calo della sondina nel tubo guida svolgendo lentamente il cavo;

- nel momento dell'emissione del segnale acustico rialzare leggermente il cavo e riabbassarlo
nuovamente annotando la quota relativa sul cavo;

- ripetere la misurazione per almeno 4 volte e mediare il risultato ottenuto (o comunque fino al
raggiungimento di una precisione di ±2 mm).

Documentazione

Al completamento delle operazioni dovranno essere riportate nel documento stratigrafico del
sondaggio tutte le informazioni generali e le letture effettuate comprendenti:

- informazioni generali (profondità, quota boccaforo slm etc..);

- caratteristiche dei tubi installati;

- schema geometrico di installazione con indicate quote assolute e relative degli anelli
magnetici.

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TUBAZIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROVE GEOFISICHE TIPO DOWN-HOLE E CROSS-HOLE

Si intende l’installazione di tubazioni in PVC DN80 e spessore non inferiore a 2 mm necessarie


all’esecuzione di Down–hole o Cross–hole.

Tali installazioni prevedono le stesse operazioni previte per la tubazione inclinometrica.

23. PROVA PENETROMETRICA STATICA CON PUNTA MECCANICA (CPT)

GENERALITÀ

La prova consiste nella misura della resistenza alla penetrazione di una punta conica di dimensioni
e caratteristiche standard, infissa a velocità costante nel terreno tramite un dispositivo di spinta
che agisce alternativamente su una batteria di aste esterna e su una interna, alla cui estremità
inferiore è connessa la punta.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO

- ASTM D3441-86 -"Deep, quasi-static, cone and friction cone penetration tests of soil".

- Associazione Geotecnica Italiana (1977) -"Raccomandazioni sulla programmazione ed


esecuzione delle indagini geotecniche"

ATTREZZATURA

- Le attrezzature richieste sono le seguenti:

- dispositivo di spinta;

- punta penetrometrica;

- aste;

- dispositivo di misura.

DISPOSITIVO DI SPINTA

Deve essere usato il penetrometro statico "tipo Olandese" a comando idraulico con spinta da 10 o
20 ton munito di punta del tipo Begemann con manicotto per la misura dell'attrito laterale locale; è
consentito l'uso di anello allargatore per diminuire l'attrito lungo tutta la batteria.

La corsa deve essere pari a 1 m. La velocità di infissione della batteria di aste sarà di 2 cm/s ( 0,5
cm/s), costante nel corso della prova, indipendentemente dalla resistenza offerta dal terreno.

Il dispositivo di spinta deve essere ancorato e/o zavorrato in forma tale da poter usufruire per
intero della propria capacità di spinta totale.

PUNTA PENETROMETRICA

Punta conica telescopica che possa essere, entro certi limiti, infissa indipendentemente dalla
batteria di aste esterne cave, con le seguenti dimensioni:

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- diametro di base del cono : 37,5 mm

- angolo di apertura del cono : 60°.

La punta permetterà la misura di:

- resistenza alla punta qc

- resistenza per attrito laterale fs

Il parametro fs sarà relativo ad un manicotto con superficie laterale di 150-200 cm2.

ASTE

Aste di tipo cavo, del diametro esterno di 36 mm.

Astine interne a sezione piena, di diametro inferiore di 0,51 mm rispetto a quello interno delle
stesse aste cave.

DISPOSITIVO DI MISURA

Un manometro con fondo scala massimo da 100 kg/cm2 ed uno con fondo scala superiore, collegati
in modo tale che il primo sia escluso automaticamente dal circuito oleodinamico in caso di pressioni
troppo elevate.

La precisione di lettura deve essere contenuta entro i seguenti limiti massimi:

- 10 % del valore misurato;

- 2 % del valore di fondo scala.

TARATURE E CONTROLLI

Occorrerà verificare che all'interno delle aste cave, quando collegate fra loro, non ci siano
sporgenze in corrispondenza della estremità filettata.

Le aste interne a sezione piena dovranno scorrere senza attriti all'interno delle aste cave.

I manometri del dispositivo di misura dovranno essere corredati da un certificato di taratura


rilasciato da un laboratorio ufficiale, non anteriore a due mesi dall'inizio della prova.

MODALITÀ ESECUTIVE

Il penetrometro dovrà essere posizionato opportunamente in modo da garantire la verticalità della


applicazione del carico.

La prova si eseguirà facendo avanzare le astine interne fino ad esaurire l'intera corsa della punta e
della punta + manicotto, misurando la pressione di spinta nel primo e nel secondo caso; si faranno
quindi avanzare le aste cave fino alla chiusura della batteria telescopica, misurando ed annotando
la pressione totale di spinta.

Le misure di qc ed fs saranno discontinue, con annotazioni ogni 20 cm di penetrazione.

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La prova sarà quindi eseguita fino al raggiungimento dei limiti strumentali di resistenza o fino alla
profondità massima prevista dal programma delle indagini.

Copia delle letture eseguite direttamente ai manometri od al visore, alle varie profondità, devono
essere consegnate giornalmente alla Committenza.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione preliminare, fornita alla stazione appaltante durante lo svolgimento del servizio
comprenderà:

- informazioni generali;

- data di esecuzione;

- caratteristiche dell'attrezzatura;

- caratteristiche della punta;

- fotocopia delle tabelle di cantiere, con indicazione dei fattori moltiplicativi di interpretazione
delle letture.

La documentazione definitiva comprenderà:

- informazioni generali;

- data di esecuzione;

- coordinate UTM e quota assoluta del punto di prova;

- certificati di taratura delle punte impiegate non anteriori a 1 mese da quella dell'assunzione
della prova;

- grafici della resistenza della punta qc, dell'attrito laterale locale fs e del rapporto fs/qc
calcolato fra valori misurati alla medesima profondità.

La profondità deve essere diagrammata in ordinata scala 1:100; i valori di qc, fs ed il rapporto
fs/qc devono essere diagrammati in ascissa:

1 cm = 20 kg/cmq per qc;

1 cm = 1% per fs/qc %;

1 cm = 0,5 kg/cmq per fs.

Dovrà inoltre essere fornita una tabella digitale dei dati acquisiti da cui derivano i grafici redatti.

24. PROVA PENETROMETRICA STATICA CON PUNTA ELETTRICA (CPTE)

GENERALITÀ

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La prova consisterà nella misura della resistenza alla penetrazione di una punta conica di
dimensioni e caratteristiche standard, infissa a velocità costante nel terreno mediante un
dispositivo di spinta che agisce alternativamente su una batteria di aste cave alla cui estremità
inferiore è connessa la punta.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO

- ASTM D3441- 86 -"Deep, quasi-static, cone and friction cone penetration tests of soil".

- Associazione Geotecnica Italiana (1977) -"Raccomandazioni sulla programmazione ed


esecuzione delle indagini geotecniche".

- ISSMFE Technical Committee on Penetration Testing. Cone Penetration Testing (CPT).


International Reference Test Procedure.

ATTREZZATURA

Le attrezzature richieste sono le seguenti:

- dispositivo di spinta;

- punta conica;

- aste;

- dispositivo di misura.

DISPOSITIVO DI SPINTA

L'attrezzatura penetrometrica statica a punta elettrica deve essere a comando idraulico con
capacità di spinta non minore a 10 t.

La corsa deve essere pari a 1 m. La velocità di infissione della batteria di aste sarà di 2 cm/s (0,5
cm/s), costante nel corso della prova, indipendentemente dalla resistenza offerta dal terreno.

Il dispositivo di spinta deve essere ancorato e/o zavorrato in forma tale da poter usufruire per
intero della propria capacità di spinta totale.

PUNTA PENETROMETRICA

La punta conica fissa, interamente solidale con il movimento delle aste cave, deve avere le
seguenti dimensioni:

- diametro di base del cono : bc = 34,8 36,0 mm

- angolo di apertura del cono : 60°

La punta permetterà la misura di:

- resistenza alla punta qc;

- resistenza per attrito laterale fs.

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Il campo di misura della punta sarà compreso tra 0 e 5 t; in particolari casi può essere richiesto
l'impiego di punte più sensibili (da 0 a 1 t).

Il parametro fs sarà relativo ad un manicotto di attrito liscio con le seguenti dimensioni:

- diametro: bc + 0,35 mm;

- superficie laterale: Ama = 147 153 cm2.

Il manicotto sarà posizionato subito sopra il cono.

La punta di tipo elettrico sarà strumentata con celle di carico estensimetriche per la misura di fs e
qc , con i seguenti fondo scala:

- 5000 kg per qc;

- 750 kg per fs.

Qualora necessario la Committenza si riservano di richiedere l'uso di punte con sensibilità massima
diversa.

La punta sarà dotata di sensore inclinometrico per la misura della deviazione dalla verticale.

ASTE

Le aste di tipo cavo saranno del diametro esterno di 36 mm.

Eventuali anelli allargatori dovranno essere posizionati ad almeno 100 cm dalla base del cono.

DISPOSITIVO DI MISURA

Oltre alle celle di carico estensimetriche della punta, saranno previsti:

- centralina elettronica per la ricezione e la trasmissione dei dati;

- registratore grafico;

- registratore su nastro magnetico (solo raccomandato );

- sincronizzatore velocità di avanzamento punta/registratore grafico analogico.

Per l'esecuzione a mare delle prove penetrometriche statiche con punta elettrica la Committenza
può richiedere l'impiego del penetrometro subacqueo.

Questa attrezzatura deve essere fornita di stabilizzatori idraulici per il suo posizionamento sul
fondale marino e deve essere dotata di telecamera subacquea che permetta la visualizzazione
dell'area interessata.

TARATURE E CONTROLLI

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Oltre a sistematici controlli circa lo stato della punta e del manicotto (geometria, rugosità) o delle
aste cave (rettilineità della batteria specie per quanto riguarda le 5 aste più vicine alla punta)
dovranno essere eseguiti i seguenti controlli:

a) le guarnizioni fra i diversi elementi di una punta penetrometrica dovranno essere ispezionate con
regolarità per accettarne le perfette condizioni e l'assenza di particelle di terreno;

b) le punte elettriche dovranno essere compensate rispetto alle variazioni di temperatura;

c) la precisione di misura, tenendo conto di tutte le possibili fonti di errore (attriti parassiti, errori nel
dispositivo di registrazione, eccentricità del carico sul cono e sul manicotto, differenze di
temperature, ecc.) dovrà essere comunque inferiore ai seguenti limiti:

- 5% del valore misurato;

- 1% del valore di fondo scala.

Prima di eseguire le prove penetrometriche l'Affidatario deve controllare il perfetto stato della
punta, mediante apposite apparecchiature di controllo, il perfetto funzionamento dei dispositivi di
amplificazione e registrazione dei dati; inoltre, per ogni punta impiegata, l'Affidatario deve
consegnare alla Committenza un certificato attestante che la taratura della punta stessa sia stata
effettuata in data non anteriore ad un mese da quella di esecuzione della prova.

Qualora eventi eccezionali possono aver alterato le caratteristiche della punta elettrica e comunque
non oltre i 1000 m di effettiva penetrazione effettuata, l'Affidatario deve controllare, con le
modalità approvate dalla Committenza, che la punta elettrica non sia andata fuori taratura, qualora
ciò si verifichi si deve procedere ad una nuova taratura.

I dati di taratura delle punte impiegate devono essere mantenuti in cantiere a disposizione della
Committenza.

MODALITÀ ESECUTIVE

Prima di eseguire la prova deve essere accertata la perfetta verticalità della batteria del
penetrometro e della adeguatezza dello zavorramento e/o ancoraggio in relazione alla capacità di
spinta dell'attrezzatura.

Durante l'infissione della punta elettrica devono essere registrati separatamente e senza soluzioni
di continuità i valori della resistenza alla punta (qc) e i valori della resistenza laterale e la
deviazione della punta verticale.

E' opportuno che la taratura finale dei dispositivi di misura e registrazione sia effettuata dopo che i
sensori della punta si siano equilibrati con la temperatura interna del terreno.

La prova sarà quindi eseguita fino alla profondità massima prevista dal programma delle indagini o
interrotta per rifiuto in uno dei seguenti casi:

- raggiungimento del fondo scala per uno dei sensori relativi a resistenza qc e fs;

- raggiungimento della massima capacità di spinta del penetrometro;

- deviazione della punta verticale di 10°, se repentina, o di 15° se progressiva.

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Al termine della prova ed ogni qualvolta la prova si interrompa, si dovrà rilevare lo sforzo totale
applicato.

Quando la resistenza del terreno raggiunge un valore tale da impedire l'ulteriore avanzamento del
penetrometro fino alla profondità prevista, ovvero nel caso che la deviazione della punta dalla
verticale risulti superiore a 15° l'Affidatario deve sospendere la prova ed estrarre la batteria
penetrometrica e, se richiesto dalla Committenza, deve procedere alla perforazione del terreno.

La perforazione, di norma, deve essere realizzata utilizzando una tubazione provvisoria di


rivestimento con diametro interno di 5055 mm e diametro esterno 7075 mm, che funge anche da
tubazione guida.

Qualora si debba eseguire la perforazione con diametri maggiori di 75 mm, prima di riprendere la
esecuzione della prova penetrometrica, deve essere inserita all'interno del foro una tubazione guida
come sopra descritta.

Nel caso di prova con penetrometro subacqueo, la prova si intende conclusa quando viene
raggiunta almeno una delle seguenti condizioni:

- la profondità richiesta;

- la massima spinta consentita dal penetrometro;

- il limite massimo di uno dei trasduttori della punta.

La sospensione della prova, la estrazione della batteria penetrometrica, la perforazione del terreno
e la ripresa della prova devono essere ripetute ogni qualvolta ciò si renda necessario per
raggiungere la profondità stabilita dalla Committenza.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione preliminare comprenderà:

- informazioni generali;

- data di esecuzione;

- caratteristiche dell'attrezzatura;

- caratteristiche della punta;

- fotocopia delle tabelle di cantiere, con indicazione dei fattori moltiplicativi di interpretazione
delle letture.

La documentazione definitiva comprenderà:

- informazioni generali;

- data di esecuzione;

- quota assoluta del punto di prova;

- certificati di taratura delle punte impiegate non anteriori a 1 mese da quella dell'assunzione
della prova;

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- grafici della resistenza della punta qc, dell'attrito laterale locale fs e del rapporto fs/qc
calcolato fra valori misurati alla medesima profondità. Dovrà inoltre essere consegnato anche
il grafico della deviazione della punta dalla verticale in funzione della profondità.

La profondità deve essere diagrammata in ordinata scala 1:100; i valori di qc, fs ed il rapporto
fs/qc devono essere diagrammati in ascissa:

1 cm = 20 kg/cmq per qc;

1 cm = 1% per fs/qc %;

1 cm = 0,5 kg/cmq per fs.

Dovrà inoltre essere fornita una tabella digitale compatibile con ambiente windows di tutti i dati
acquisiti da cui derivano i grafici redatti.

25. PROVA PENETROMETRICA STATICA CON PUNTA ELETTRICA E PIEZOCONO (CPTU)

GENERALITÀ

La prova con piezocono viene eseguita con una attrezzatura per prove penetrometriche statiche
nella quale la punta elettrica è strumentata per la misura in forma continua di quanto sotto
elencato:

- resistenza alla penetrazione statica qc della punta conica e resistenza per attrito laterale fs;

- pressione idrostatica del terreno, inclusa la sovrappressione indotta dall'avanzamento della


punta;

- dissipazione nel tempo della sovrappressione idrostatica indotta nel terreno, a quote
predeterminate.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO:

- ASTM D3441-86 -"Deep, quasi-static, cone and friction cone penetration tests of soil".

- Associazione Geotecnica Italiana (1977) -"Raccomandazioni sulla programmazione ed


esecuzione delle indagini geotecniche"

ATTREZZATURA

L'attrezzatura di spinta e le caratteristiche della punta devono essere le medesime previste per la
prova penetrometrica eseguita con punta elettrica.

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La punta deve essere corredata dall'elemento poroso completo di trasduttore e deve essere del tipo
WISSA, FUGRO, ISMES, TORSTENSSON o analoghe.

L'Affidatario deve sostituire il filtro poroso con uno nuovo ad ogni estrazione della punta dal
terreno.

Il trasduttore di pressione deve essere "a bassa variazione di volume" e il suo fondo scala deve
essere di norma 15 bar. Per prove profonde, oltre i 30 m, deve essere usato un trasduttore con
fondo scala maggiore di 15 bar. Il fondo scala degli altri sensori (punta e attrito laterale) deve
essere di norma rispettivamente 5 t e 750 kg, salvo diverse prescrizioni della Committenza.

La punta permetterà la misura di:

- resistenza alla punta qc;

- resistenza per attrito laterale fs;

- pressione interstiziale u+u.

ASTE

Le aste di tipo cavo dovranno avere diametro esterno di 36 mm.

Eventuali anelli allargatori devono essere posizionati ad almeno 100 cm dalla base del cono.

DISPOSITIVO DI MISURA

Oltre alle celle di carico estensimetriche della punta saranno previsti:

- centralina elettronica per la ricezione e la trasmissione dei dati;

- registratore grafico di qc, fs, u+u;

- registratore grafico o stampante numerica su carta per la registrazione della variazione della
pressione interstiziale nel tempo nel corso delle prove di dissipazione; la scelta della
sequenza temporale di misura, o la velocità di scorrimento della carta devono poter essere
adattabili alle più disparate velocità di dissipazione;

- visore per la lettura istantanea dei valori delle grandezze misurate, in forma digitale;

- sincronizzatore velocità di avanzamento punta/registratore grafico.

ATTREZZATURA DI DISAERAZIONE

Filtro poroso e cono dovranno essere perfettamente disaerati con l'uso di una delle sotto elencate
metodologie:

- cella di disaerazione sottovuoto con acqua distillata; disaerazione per bollitura, con
immersione di filtro e cono per un periodo di tempo di sufficiente durata, in funzione del tipo
di filtro;

- contenitore sottovuoto con glicerina calda, con vibratore ad ultrasuoni per la disaerazione del
filtro; il cono verrà disaerato tramite iniezione con siringa di glicerina.

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Altre attrezzature, tipi di fluido e tecniche potranno essere proposti dall'Affidatario dandone
preventiva comunicazione alla Committenza.

TARATURE E CONTROLLI

Oltre ai sistematici controlli circa lo stato della punta e del manicotto (geometria, rugosità) e delle
aste cave (rettilineità della batteria specie per quanto riguarda le 5 aste più vicine alla punta),
dovranno essere eseguiti i seguenti controlli:

- le guarnizioni fra i diversi elementi di un piezocono dovranno essere ispezionate con


regolarità per accettarne le perfette condizioni e l'assenza di particelle di terreno;

- il piezocono dovrà essere compensato rispetto alle variazioni di temperatura;

- la precisione di misura, tenendo conto di tutte le possibili fonti di errore (attriti parassiti,
errori nel dispositivo di registrazione, eccentricità del carico sul cono e sul manicotto,
differenze di temperatura ecc.) dovrà essere comunque inferiore ai seguenti limiti:

- 5% del valore misurato;

- 1% del valore del fondo scala.

Tale precisione dovrà essere verificata in laboratorio e verificabile in cantiere. Nel primo caso i dati
di taratura relativi ad ogni piezocono dovranno essere sempre disponibili in cantiere.

MONTAGGIO DEL PIEZOCONO

Terminata la disaerazione del filtro e del cono, questi saranno inseriti in un guanto di gomma pieno
di acqua disaerata, operando rigorosamente in immersione; il guanto di gomma non sarà rimosso
all'inizio della prova, in quanto sarà l'attrito con il terreno a provvedere alla sua rottura ed
asportazione.

PREFORO

L'intervallo di profondità compreso fra il piano di campagna e la superficie freatica dovrà essere
perforato con puntazza od eventuale sonda a rotazione, inserendo se necessario un tubo in PVC (o
simili) del diametro interno 50 mm.

STABILIZZAZIONE TERMICA

Prima di iniziare la prova, la punta dovrà essere inserita nel preforo, in acqua di falda, e lasciata
ferma per 10 minuti primi per ottenere la stabilizzazione termica, ripetendo alla fine dei 10' gli
azzeramenti dei dispositivi di misura e registrazione.

Al termine della prova dovranno essere misurate e registrate eventuali derive di zero dei
dispositivi; tali annotazioni finali dovranno far parte integrante della documentazione provvisoria e
definitiva della prova.

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MODALITÀ ESECUTIVE

Il penetrometro dovrà essere posizionato opportunamente in modo da garantire la verticalità


dell'applicazione del carico.

L'elemento poroso del piezocono deve essere debitamente saturato prima di ogni prova, verificando
inoltre che non vi siano bolle d'aria racchiuse nel condotto di adduzione al trasduttore e nella
camera del trasduttore.

La punta deve essere quindi inserita nel contenitore pieno di acqua disaerata. Tale operazione deve
essere ripetuta prima dell'inizio di ogni prova.

Successivamente la punta deve essere fatta avanzare nel terreno saturo fino alla profondità
stabilita, registrando, insieme ai parametri misurati dalla punta elettrica, i valori della pressione
interstiziale.

La prova si inizierà alla base del tratto preforato, inserendo nel terreno il piezocono protetto dal
guanto di gomma. La prova sarà quindi eseguita fino alla profondità definita dal programma delle
indagini, o interrotta per rifiuto in uno dei seguenti casi:

- raggiungimento del fondo scala di uno dei sensori relativi a resistenza qc, fs, o pressione
interstiziale;

- raggiungimento della massima capacità di spinta del penetrometro;

- deviazione della punta della verticale di 10°, se repentina, o di 15° se progressiva.

Nel caso di rifiuto potrà essere richiesta la ripresa della prova dopo preforo a quota maggiore di 1
m rispetto a quella della interruzione della prova.

Alle quote indicate dal programma si eseguiranno le prove di dissipazione operando come di
seguito:

- arresto della penetrazione della punta;

- scatto contemporaneo dei contasecondi e inizio della registrazione della variazione di


pressione interstiziale;

- lettura al visore digitale dell'andamento della pressione interstiziale ai tempi 0,1 - 0,25 -
0,5 - 1 - 2 - 4 - 8 - 15 - 30 minuti primi; la lettura sarà registrata manualmente sul grafi-
co.

La prova sarà considerata conclusa al 75% della dissipazione della sovrappressione indotta dalla
punta.

A prova ultimata e ad avvenuta estrazione della punta l'Affidatario deve controllare se si sono
verificate derive dello zero per effetto di sforzi eccentrici, urti, sovraccarichi, difetti elettrici, ecc.

L'eventuale nuovo valore di zero (e quindi l'eventuale deriva) deve essere indicato sui grafici e
memorizzato nel caso di memoria magnetica, in modo da poterne tenere conto nella elaborazione
dei dati.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione di cantiere da consegnare al termine di ciascuna verticale, deve comprendere:

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- la planimetria in scala non inferiore a 1:5.000 recante l'ubicazione precisa di tutte le


prove effettuate;

- il grafico della pressione interstiziale alle varie profondità;

- le tabelle con i dati numerici dei valori della pressione interstiziale in funzione del tempo
durante le prove di dissipazione.

Nella documentazione definitiva i grafici o tabelle di cantiere devono essere elaborati in modo tale
che:

- il grafico della pressione interstiziale rilevata durante la penetrazione alle varie profondità
sia tracciato sul medesimo grafico in cui sono riportati i valori qc, fs e qc/fs in funzione
della profondità;

- per ogni prova di dissipazione eseguita ad una certa profondità venga tracciato sia un
grafico dell'andamento della pressione interstiziale in funzione del logaritmo del tempo
che, riportate in tabelle, le letture fatte ai diversi tempi.

La documentazione relativa ai dati acquisiti ed alle elaborazioni eseguite deve inoltre essere
consegnata in formato digitale compatibile con ambiente windows oltre che cartaceo.

La documentazione finale deve anche includere la geometria della punta con indicazione delle
dimensioni e della posizione del filtro, delle sue caratteristiche (porosità e materiale), delle carat-
teristiche del trasduttore (fondo scala, tipo) e dell'area netta. Se vengono eseguiti prefori devono
inoltre essere precisate le caratteristiche degli stessi.

Qualora l'attrezzatura disponesse di registratore digitale dei valori misurati, ove richiesto dalla
Committenza, la documentazione definitiva deve essere completata con il tabulato delle misure,
alle varie profondità (ogni 2 cm), corrette per inclinazione, derive, ecc.

Il tabulato deve comprendere le seguenti colonne:

- qt cioè la qc corretta per l'influenza della pressione interstiziale per effetto dell'area netta;

- U cioè la U totale misurata diminuita della Uo corrispondente al carico idrostatico;

- U/qt rapporto fra la U e la qt (qc corretta);

- profondità.

26. PROVA PENETROMETRICA DINAMICA CONTINUA (DP)

GENERALITÀ

La prova consiste nell'infissione per battitura di una punta conica metallica nel terreno, contando il
numero di colpi necessari per la penetrazione di ciascun tratto di lunghezza prestabilita.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO

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- Associazione Geotecnica Italiana (1977) -"Raccomandazioni sulla programmazione ed


esecuzione delle indagini geotecniche".

- ISSMFE Technical Committee on Penetration Testing (1988) -"Dynamic Probing (DP):


International Reference Test Procedure".

ATTREZZATURA

I penetrometri utilizzati saranno classificati secondo quanto proposto dall’ISSMFE in:

Tipo Sigla di Massa del maglio

riferimento M (kg)

Leggero DPL ≤ 10

Medio DPM 10 < M < 40

Pesante DPH 40 < M < 60

Superpesante DPSH ≥ 60

Relativamente alle caratteristiche delle attrezzature di prova si rimanda agli standard proposti
dall’ISSMFE ed a quelle dei penetrometri maggiormente diffusi in Italia, del tipo Emilia e Meardi –
AGI. Tali caratteristiche dovranno in ogni caso essere preventivamente visionate dal Responsabile
del Servizio che potrà richiedere l’eventuale utilizzo di accorgimenti atti ad eliminare gli attriti lungo
la batteria di aste, quali l’iniezione di fanghi o l’utilizzo di rivestimento.

MODALITÀ ESECUTIVE

La prova consisterà nella infissione della punta conica nel terreno, per tratti consecutivi di 10/30
cm misurando il numero di colpi (Np) necessari.

Se ritenuto necessario dal Responsabile del Servizio dopo 10/30 cm di penetrazione della punta
verrà infisso il rivestimento rilevando ancora il numero di colpi (Nr).

La prova verrà sospesa per raggiunto rifiuto quando Np o Nr superano il valore di 50/100 colpi per
avanzamento.

Di norma le prove verranno iniziate alla quota del piano campagna.

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La punta conica dovrà sporgere dal rivestimento (nel caso se ne richieda l’utilizzo) non più di 20 cm
in qualsiasi fase della prova; ciò per evitare che attriti laterali sulle aste alterino i dati di resistenza
Nr misurati.

Le due batterie, aste collegate alla punta e rivestimenti, dovranno essere reciprocamente libere per
tutta la durata della prova. Nel caso di blocco delle due colonne, a seguito di infiltrazioni di
materiale nell'intercapedine, la prova dovrà essere sospesa; prima di estrarre la batteria
l'esecutore deve mettere in atto tutti gli accorgimenti dettati dall'esperienza atti a sbloccare le due
colonne. Ad esempio:

- iniezione di acqua in pressione nell'intercapedine;

- bloccaggio di una delle due colonne ed infissione o estrazione dell'altra;

- azione combinata dei due interventi sopra descritti.

Fra la testa di battuta alla sommità della batteria ed il piano campagna dovrà essere installato
almeno n.1 centratore con funzioni di guida e di irrigidimento.

La prova è continua per tutta la profondità indagata.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione deve comprendere, oltre alle informazioni generali:

- tabulato dei dati rilevati per ciascuna prova (Np, Nr) su supporto cartaceo e digitale per
ambiente windows;

- descrizione dettagliata delle caratteristiche dell'attrezzatura impiegata;

- grafico di Np, Nr ,Rpd (Resistenza dinamica calcolata con la “Formula olandese”) in


funzione della profondità;

- altezza di caduta media del maglio durante l'infissione del rivestimento (eventuale).

27. PROVA ESEGUITA CON DILATOMETRO PIATTO TIPO MARCHETTI

GENERALITÀ

La prova consiste nell'infiggere verticalmente nel terreno, mediante spinta statica, uno strumento
di prova a lama, espandendo con del gas in pressione una membrana circolare situata su di un lato
dello strumento e misurando le pressioni corrispondenti a due livelli di deformazione predeterminati
della membrana.

BIBLIOGRAFIA TECNICA DI RIFERIMENTO

- Marchetti S. (1980) - "In situ tests by flat dilatometer", ASCE, J. Geotech. Eng. Div. GT3

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DISPOSITIVO DI SPINTA

Può essere costituito da un penetrometro statico da 20 t di spinta effettiva, completo di batteria di


aste (est = 36 mm) oppure dal dispositivo di spinta di una sonda da perforazione; in questo
secondo caso si richiede che almeno 23 m delle aste, quelle connesse allo strumento di prova,
abbiano est = 36 mm, mentre la rimanente parte può avere diametro superiore.

Il cavo elettrico di collegamento dello strumento con la superficie deve essere sempre interno alle
aste est = 36 mm; può uscire in corrispondenza del raccordo tra aste est = 36 mm e quelle di
perforazione di diametro superiore, tramite apposito giunto spaccato longitudinalmente ed essere
fissato opportunamente all'esterno delle aste.

ATTREZZATURA ORIGINALE MARCHETTI

L'attrezzatura dilatometrica sarà del tipo originale, coperta da brevetto, del tipo Marchetti, senza
modifiche e dovrà comprendere:

- dilatometro tipo Marchetti (95 x 200 x 14 mm), con membrana metallica laterale espan-
dibile per 1 mm al centro;

- centralina di misura tipo Marchetti;

- cavo elettropneumatico di collegamento del dilatometro con la centralina;

- bombola di gas azoto.

ACCERTAMENTI PRELIMINARI

Prima dell'esecuzione della prova si dovrà verificare che la lama di prova sia diritta, senza
concavità o convessità maggiori di 0,5 mm rispetto al piano di riferimento.

La lama sarà collegata alle aste in modo da contenere la deviazione dell'asse entro 0,2 mm. La
membrana dovrà essere liscia e regolare ed il metallo che la costituisce non deve essere snervato.

Una volta collegata la lama ai tubi di adduzione gas alla centralina di misura ed alle bombole non si
dovranno rilevare nel circuito perdite di pressione maggiori di 100 kPa/min .

TARATURA

L'entità della deformazione della membrana in corrispondenza dei punti di misura A e B sarà
misurata tramite il dispositivo di taratura. I segnali acustici relativi ai punti A e B dovranno cessare
a deformazioni di 0,05 mm e 1,1 mm rispettivamente.

Membrane con caratteristiche diverse non saranno accettate e dovranno essere sostituite.

Le membrane nuove dovranno essere sottoposte a 20 cicli di carico e scarico con pressioni
comprese entro i limiti indicati dal costruttore prima di essere impiegate in prove reali.

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La taratura della membrana dovrà essere eseguita di nuovo al termine delle prove oppure ogni 5
verticali di prova.

La prova sarà eseguita da personale in possesso del patentino di abilitazione rilasciato dal
costruttore.

Il dilatometro sarà spinto verticalmente nel terreno arrestando la penetrazione ad intervalli di 20


cm per l'esecuzione delle misure.

Durante l'infissione il segnale acustico (o audiovisivo) sarà sempre attivato e la valvola di sfiato
dovrà essere aperta.

Raggiunta la quota di prova ed arrestata l'infissione si scaricano da ogni pressione le aste entro 15
secondi, si invia gas alla membrana misurando, tramite la centralina elettro- pneumatica di
superficie:

- la pressione alla quale inizia il distacco della membrana (lettura A), da rilevarsi entro 20
secondi dalla immissione del gas;

- la pressione necessaria per espandere di 1 mm il centro della membrana (lettura B), da


rilevarsi entro 30 secondi dalla lettura A.

Se richiesto verrà anche misurato ed annotato il valore C della pressione che agisce sulla
membrana quando, durante lo scarico del gas (dapprima immesso per ottenere le letture A e B), la
membrana viene a trovarsi di nuovo nella posizione di riposo; il tempo di scarico deve essere
compreso in non oltre 30 sec. e la centralina essere dotata di valvola di sfiato regolabile per il
controllo graduale della deformazione.

Tale ciclo di misure, salvo diverse prescrizioni, deve essere ripetuto ogni 20 cm.

La prova si intende conclusa quando il dilatometro ha raggiunto la profondità stabilita.

Qualora la natura del terreno impedisca l'infissione del dilatometro, si deve sospendere la prova e
procedere all'approfondimento dello stesso dopo aver effettuato la perforazione del terreno
secondo le modalità precisate alla voce IG.EP.C.203 per la profondità prescritta. La tubazione di
rivestimento del foro deve avere diametro idoneo per permettere il passaggio del dilatometro.

In alternativa (fori molto profondi, operazioni da natante, etc...) la cella può essere infissa
utilizzando l'attrezzatura di perforazione, con le relative aste.

Durante l'esecuzione della prova l'immissione del gas al dilatometro deve essere effettuata in modo
da non causare apprezzabili cadute di pressione lungo il tubetto di collegamento.

DOCUMENTAZIONE

Per ogni prova deve essere fornita la seguente documentazione:

- individuazione del punto di prova e della data di esecuzione;

- quote delle letture eseguite;

- valore di pressione di inizio dilatazione della membrana (lettura A);

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- valore di pressione relativa alla dilatazione di 1 mm del centro della membrana (lettura
B);

- eventuali annotazioni dell'operatore e data di esecuzione.

Le letture (A e B) devono essere elaborate e diagrammate in modo da ottenere i profili di:

- indice di materiale ID, correlato alla granulometria del materiale (sabbia, limo, argilla);

- modulo edometrico Mo = 1/mv;

- modulo dilatometrico Ed;

- coesione non drenata cu (nei soli terreni coesivi);

- angolo di attrito (solo nei terreni incoerenti);

- indice di spinta orizzontale kd;

- coefficienti di spinta orizzontale ko;

- grado di sovraconsolidazione.

Tutte le informazioni indicate devono essere anche riportate in apposita tabella conclusiva in
formato digitale per software in ambiente windows.

28. PROVA DI CARICO SU PIASTRA

GENERALITÀ

La prova consiste nel sovraccaricare con incrementi successivi e regolari una piastra rigida,
circolare, poggiata sulla superficie del terreno misurando il cedimento corrispondente ad ogni
gradino di carico.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO

- CNR-BU N. 146 (14-12-1992) -"Determinazione dei moduli di deformazione Md e M'd


mediante prova di carico a doppio ciclo con piastra circolare".

ATTREZZATURA

L'attrezzatura da impiegarsi è la sottoelencata:

- piastra circolare in acciaio, rigida, caratterizzata da:

- spessore : Sp ≥ 20 mm

- diametro : = 300 ±1 mm

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- martinetto di carico (idraulico o meccanico) di portata pari ad almeno 50 kN;

- dinamometro (meccanico o idraulico) di portata pari ad almeno 50 kN e sensibilità pari a


0,5 kN;

- scatola cilindrica metallica dotata al suo interno di una superficie piana di appoggio della
punta del comparatore;

- cerniera sferica per il centramento del carico;

- prolunga costituita da più aste cilindriche avvitate tra loro;

- comparatori per la lettura dei cedimenti con sensibilità di 0,01 mm e capacità di lettura di
almeno 10 mm;

- bracci snodabili porta comparatore con dispositivo a vite micrometrica per l'azzeramento
del comparatore;

- trave rigida di sostegno dei bracci portacomparatori, di lunghezza pari a 2,5 m e con
supporti alle estremità per l'appoggio al terreno;

- struttura fissa di contrasto il cui peso sia maggiore di 2 volte la forza massima totale da
applicare sulla piastra, secondo il programma di prova;

- contasecondi, filo a piombo, livella a bolla, termometro con sensibilità di 1°C.

PREPARAZIONE DEL TERRENO

La piastra sarà poggiata su terreno con contenuto d'acqua naturale, non disturbato in forma
alcuna, ripulito a mano da qualsiasi detrito, copertura o ciottolo sporgente.

Il terreno sarà, se necessario, regolarizzato con un sottile spessore di sabbia o altro materiale
incoeremte (tutto passante al setaccio da 2 mm), per ottenere una superficie piana e orizzontale.

Gli ultimi 1520 cm dello scavo eventualmente previsto devono essere eseguiti manualmente
avendo cura di non calpestare l'area in cui deve essere eseguita la prova.

La orizzontalità della piastra, una volta posta sul piano di prova, sarà verificata con livella a bolla.

ASSEMBLAGGIO

La prova può essere eseguita secondo due diverse modalità in funzione del numero di comparatori
utilizzati per il rilievo dei cedimenti.

1) Con un comparatore.

La prova può essere eseguita secondo due diverse modalità in funzione del numero di comparatori
utilizzati per il rilievo dei cedimenti.

Con un comparatore

Bloccata la cerniera sferica, si applica sopra la piastra la scatola cilindrica sistemando al suo interno
il comparatore con la punta appoggiata sull'apposita sede nella parte inferiore.

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Il braccio porta comparatore viene fissato alla trave di sostegno i cui appoggi devono essere ubicati
a distanza di almeno 1 m per la piastra e di 0,50 m per le ruote della struttura di contrasto.

Sopra la scatola cilindrica le altre attrezzature potranno essere posizionate secondo le seguenti
combinazioni:

- martinetto → dinamometro→ asta di prolunga;

- asta di prolunga → dinamometro → martinetto.

Nel primo caso la struttura di contrasto sarà a contatto con l'asta di prolunga, mentre nel secondo
caso il contrasto poggerà direttamente sul martinetto.

2) Con tre comparatori

Rispetto alla procedura precedente non viene utilizzata la scatola cilindrica e la cerniera sferica
deve essere posizionata tra la struttura di contrasto e la prolunga.

I tre comparatori, per mezzo di appositi bracci, devono essere disposti a 120° sul perimetro della
piastra, a circa 5 mm dal bordo.

MODALITÀ ESECUTIVE

Assemblata l'attrezzatura, si eseguirà la prova previa l'applicazione di un carico di assestamento di


almeno 0,02 N/mm2 comprendente il peso dell'apparecchiatura gravante sulla superficie di prova.

Azzerato/i il/i comparatore/i, si porta il carico a 0,05 N/mm2 effettuando la prima lettura e
applicando successivi incrementi di carico non appena il cedimento, corrispondente ad un
determinato carico, risulti inferiore a 0,02 mm/minuto.

Nel caso in cui il cedimento sia maggiore di 0,02 mm/minuto si dovrà mantenere lo stesso carico
per un ulteriore intervallo di tempo e rileggere i/il valori/e ai/l comparatori/e fino al raggiungimento
della condizione precedentemente citata.

Nel caso di impiego di tre comparatori deve essere presa in considerazione la media delle tre
letture effettuata per ciascun livello di carico.

La prova sarà eseguita con un solo ciclo di carico se interessa determinare unicamente il modulo
Md (indicativo della portanza) mentre se è necessario definire il grado di costipamento dello strato
in esame occorre eseguire un secondo ciclo di carico per la determinazione del modulo M'd.

a) Primo ciclo

Si dovrà seguire il seguente schema operativo:

- per terreni di sottofondo e per strati di rilevato: incrementi di carico di 0,05 N/mm2 fino
ad una pressione massima di 0,2 N/mm2;

- per strati di fondazione e per strati di base: incrementi di carico di 0,1 N/mm2 fino a
pressioni massime rispettivamente di 0,35 e 0,45 N/mm2.

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Raggiunta la pressione massima si esegue lo scarico:

- completo se occorre determinare solo il modulo Md;

- fino alla pressione di 0,05 N/mm2 se occorre determinare anche il modulo M'd e quindi
eseguire il secondo ciclo di carico dopo avere rilevato il cedimento residuo.

b) Secondo ciclo

Si dovrà seguire il seguente schema operativo:

- per terreni di sottofondo e per strati di rilevato: incrementi di carico di 0,05 N/mm2 fino
alla pressione massima di 0,15 N/mm2;

- per strati di fondazione e per strati di base: incrementi di carico di 0,1 N/mm2 fino alle
pressioni massime rispettivamente di 0,25 e 0,35 N/mm2.

Al termine della prova deve essere prelevato un campione rimaneggiato di terreno in prossimità del
punto di prova allo scopo di determinarne le caratteristiche fisiche con particolare riferimento
all'umidità.

In corrispondenza di terreni di sottofondo dovrà essere verificata la natura del terreno per uno
spessore di 50 cm al fine di controllare l'eventuale presenza di ciottoli o blocchi di dimensioni > 10
cm al di sotto della piastra di prova. In caso positivo la prova dovrà essere ripetuta in un altro
posto.

In corrispondenza di strati di fondazione o di base la dimensione massima dell'aggregato nel punto


di prova non deve superare 10 cm.

I moduli di deformazione Md e M'd dovranno essere calcolati nei seguenti intervalli di carico:

- per terreni di sottofondo e strati di rilevato: tra 0,05 e 0,15 N/mm2;

- per strati di fondazione: tra 0,15 e 0,25 N/mm2;

- per strati di base: tra 0,25 e 0,35 N/mm2.

DOCUMENTAZIONE

La documentazione da fornire comprenderà, per ciascuna prova:

- informazioni generali (cantiere, n° prova, profondità, diametro piastra, data);

- fotocopia delle tabelle con letture di cantiere del/i comparatore/i, per ciascun gradino di
carico;

- diagramma carichi-cedimenti;

- modulo di deformazione Md (M'd) (N/mm2) calcolato nell'intervallo di pressione da consi-


derare in accordo alla formula:

∆p
Md = ⋅D
∆s

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dove:

∆p = incremento di carico unitario (N/mm2);

∆s = cedimento corrispondente all'incremento di carico (mm);

D = diametro della piastra (mm).

- certificato di taratura del dinamometro di misura non anteriore di 3 mesi la data di inizio
prove.

29. PROSPEZIONE GEOFISICA CON IL METODO ELETTRICO PER L’ESECUZIONE DI


PROFILI DI RESISTIVITA’

GENERALITÀ

La prospezione consiste nel progressivo spostamento lungo una linea definita (o secondo una
maglia - in questo caso si parlerà più opportunamente di mappe di resistività) di un quadripolo
AMNB, con distanza tra gli elettrodi mantenuta fissa, misurando di volta in volta la resistività dei
terreni attraversati. Pertanto la prova sarà adatta per determinare contrasti lineari o laterali di
resistività, corrispondenti a variazioni di materiali o di altre caratteristiche fisiche (densità, zone
d'acqua, ecc.).

STRUMENTAZIONE

La strumentazione utilizzata dovrà essere di potenza adeguata in relazione alle misure eseguibili
sui massimi stendimenti previsti.

In particolare l'attrezzatura minima dovrà comprendere:

- georesistivimetro analogico e/o digitale con impedenza di ingresso minima pari a 1


megaohm, sensibilità di almeno 0,1 millivolt, circuito di azzeramento dei potenziali
spontanei; lo strumento utilizzato per la misura dell'intensità di corrente dovrà avere
sensibilità di almeno 0,1 milliampere;

- generatore di potenza costituito da gruppo elettrogeno con raddrizzatore di potenza


adeguata o con batterie a secco di tensione e potenza adeguata;

- cavi elettrici monopolari ad alto isolamento, con specifica guaina di protezione resistente
alle azioni di trazione e abrasione;

- elettrodi in acciaio, in rame e impolarizzabili; in particolare gli elettrodi di tensione M ed N


dovranno essere in rame e, in terreni particolarmente secchi, dovranno essere immersi in
una soluzione satura di solfato di rame (sonde impolarizzabili);

- radio ricetrasmittenti e/o telefoni per il collegamento in linea.

MODALITÀ ESECUTIVE

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Il dispositivo elettrodico più consono all’indagine da realizzare, di tipo Wenner, Schlumberger o


Dipolo/Dipolo, sarà stabilito in accordo con il Responsabile del Servizio. Preliminarmente
all'esecuzione della campagna di prospezione geoelettrica dovrà essere effettuata una prova di
isolamento dei cavi del circuito elettrico.

La distanza interelettrodica, funzione della profondità esplorata, e la frequenza delle misure


dovranno essere preventivamente approvate dal Responsabile del Servizio. La lettura agli elettrodi
di tensione dovrà essere sufficientemente elevata in rapporto al rumore; in condizioni di scarso
rapporto segnale-disturbo dovrà essere previsto uno stacking automatico dei dati in modo tale da
garantire una acquisizione del segnale con sensibilità di 10 microvolt. La durata del periodo di
registrazione dovrà essere tale da permettere di valutare, senza incertezze, il valore della
differenza di potenziale V.

Fissata la distanza interelettrodica si effettueranno le misure di resistività spostando ogni volta sui
punti prestabiliti il quadripolo mantenendo costante la distanza interelettrodica.

DOCUMENTAZIONE

- relazione a firma di geofisico iscritto all’ordine professionale dei geologi contenente la


descrizione delle operazioni eseguite, con commento e interpretazione delle anomalie
riscontrate eventualmente tarate sulla base di sondaggi;

- cartografia dei punti di misura e dei sondaggi di taratura eventualmente eseguiti con
tabella digitale delle coordinate UTM di ciascun punto di misura e delle quote topografiche
del piano campagna ;

- profili di resistività in scala adeguata all'estensione dell'indagine e ai dettagli riscontrati;

- cartografia tematica delle isoresistività apparenti in scala adeguata;

- copia digitale del libretto di campagna e dei dati acquisiti;

- sfiles delle elaborazioni tematiche effettuate.

30. SONDAGGI ELETTRICI VERTICALI (SEV)

GENERALITÀ

La metodologia consiste nell'immettere corrente elettrica tra due elettrodi di corrente AB esterni
misurando quella risultante in due elettrodi interni di tensione MN. Vengono così messi in evidenza
i contrasti di resistività su una medesima verticale, funzione delle caratteristiche dei materiali
incontrati (variazioni di densità, dei fluidi di circolazione, dei minerali costituenti, ecc.). La
profondità indagata, funzione della resistività dei terreni incontrati, corrisponde in genere a circa
1/4 della distanza interelettrodica AB.

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STRUMENTAZIONE

La strumentazione utilizzata dovrà essere di caratteristiche tali da permettere l'ottenimento dei


migliori risultati possibili e di potenza adeguata in relazione alle misure eseguibili sui massimi
stendimenti previsti. In particolare l'attrezzatura minima dovrà comprendere:

- georesistivimetro analogico e/o digitale con impedenza di ingresso minima pari a 1


megaohm, sensibilità almeno 0,1 millivolt, circuito di azzeramento dei potenziali
spontanei; lo strumento utilizzato per la misura dell'intensità di corrente dovrà avere
sensibilità di almeno 0,1 milliampere;

- generatore di potenza costituito da gruppo elettrogeno con raddrizzatore di potenza


adeguata o con batterie a secco di tensione e potenza adeguata;

- cavi elettrici monopolari ad alto isolamento, con specifica guaina di protezione resistente
alle azioni di trazione e abrasione;

- elettrodi in acciaio, in rame e impolarizzabili; in particolare gli elettrodi di tensione M ed N


dovranno essere in rame e, in terreni particolarmente secchi, dovranno essere immersi in
una soluzione satura di solfato di rame (sonde impolarizzabili);

- radio ricetrasmittenti e/o telefoni per il collegamento in linea.

MODALITÀ ESECUTIVE

Per ciascun sondaggio elettrico verticale (SEV) dovrà essere effettuata preliminarmente una prova
di isolamento dei cavi del circuito elettrico.

La prospezione avverrà unicamente secondo il dispositivo Schlumberger: partendo da una distanza


tra gli elettrodi esterni di corrente AB pari a 4 volte la distanza tra gli elettrodi interni MN di
tensione, si allontaneranno progressivamente gli elettrodi AB fino a distanza tra gli stessi
dell'ordine di 2040 MN, effettuando una misurazione per ogni spostamento; quindi si sposteranno
anche gli elettrodi MN e si riprenderà un'altra serie di misure sugli elettrodi AB con le medesime
modalità; le due ultime misure di ogni serie verranno ripetute anche con gli elettrodi MN allargati
per la serie successiva (embrayage su due punti AB/2).

La successione delle distanze tra gli elettrodi AB da adottare per ciascun sondaggio (iniziando con
AB/2=2 m) dovrà essere regolare e consentire l'acquisizione di almeno 6/8 punti di misura per log
decade. Per le estese più lunghe e comunque in condizioni di scarso rapporto segnale-disturbo
dovrà essere previsto uno stacking automatico dei dati in modo tale da garantire una acquisizione
del segnale con sensibilità di 10 microvolt.

La lettura agli elettrodi di tensione dovrà essere sufficientemente elevata in rapporto al rumore. La
durata del periodo di registrazione deve essere tale da permettere di valutare, senza incertezze, il
valore della differenza di potenziale V.

Dopo ogni misura e prima di quella successiva, dovrà essere effettuato sul terreno il calcolo della
resistività apparente ed il tracciato della curva dovrà essere riportato su opportuni diagrammi in
scala bilogaritmica.

Nel caso venissero eseguiti sondaggi meccanici di taratura di sussidio alla prospezione geoelettrica,
l'Affidatario è tenuto alla eventuale rielaborazione delle misure sulla base delle suindicate indagini
dirette.

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L'ubicazione degli stendimenti, la distanza interelettrodica, funzione della profondità esplorabile, e


la frequenza delle misure dovranno essere preventivamente approvate dalla Committenza.

DOCUMENTAZIONE

- relazione contenente la descrizione delle operazioni eseguite, analisi delle metodologie


adottate per il raffronto tra curve teoriche e curve di campagna, con commento dei
risultati finali ottenuti;

- cartografia a scala adeguata degli stendimenti eseguiti indicante anche la posizione dei
sondaggi di taratura eventualmente eseguiti, con file digitale in cui sono riportate le
coordinate UTM e le quote del piano campagna dei SEV eseguiti;

- diagrammi di resistività di tutti i SEV eseguiti su suporto cartaceo e digitale in cui sono
raffrontati i dati acquisiti, le congiunzioni eseguite e le curve teoriche di raffronto per
l’interpretazione;

- sezioni elettriche interpretative, in scala appropriata alla necessità di rappresentazione dei


dettagli rilevati, recante l'indicazione dei valori di resistività relativi alle varie unità
elettrostratigrafiche riscontrate;

- Copia dei libretti di campagna.

31. RILIEVO GEOFISICO CON METODO GRAVIMETRICO

GENERALITÀ

La prova consiste nella misurazione delle differenze di gravità da punto a punto, dalle quali
vengono depurate successive correzioni. Possono eseguirsi misurazioni su punti allineati (profili
microgravimetrici) o su punti disposti a maglia (reti microgravimetriche). I valori ottenuti sono
funzione della densità e quindi della natura dei materiali ma anche del grado di fratturazione,
compattezza, ecc.

STRUMENTAZIONE

Si utilizzeranno unicamente gravimetri di tipo astatico (modelli La Coste o Worden) e di


caratteristiche idonee allo scopo dell'indagine, con una sensibilità dell'ordine di 1/108109 e
precisione del microgal.

MODALITÀ ESECUTIVE

L'ubicazione e la densità dei punti di misura dovranno essere in funzione della profondità d'indagine
e del dettaglio richiesto e preventivamente approvati dalla Committenza: generalmente si
assumerà per essi una distanza compresa tra 5 e 20 m. Ogni punto, materializzato da un picchetto,
verrà posizionato topograficamente (tolleranze di ±0,01 m per le quote e 0,2 m per la posizione
planimetrica) e riferito ad una poligonale di base chiusa. Inoltre dovranno stabilirsi uno o più
capisaldi per la correzione della deriva strumentale.

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Nei profili microgravimetrici la misura di ogni singolo punto dovrà essere ripetuta almeno due volte
in momenti diversi della giornata (con approssimazioni medie delle letture contenute in ±5
microgal), mentre la misura ai capisaldi per la correzione della deriva strumentale andrà eseguita
almeno ogni due ore: nel caso si misuri un valore di deriva anomalo o una discrepanza superiore ai
100 microgal, l'intero rilievo compreso tra le ultime due misurazioni di deriva andrà rifatto. Nel
caso di rilievi che si protraggono per più giorni, ogni giorno successivo si dovrà ripetere il rilievo sul
10% della stazioni misurate il giorno precedente. Le misure gravimetriche andranno eseguite anche
su una fascia all'esterno dell'area propriamente di indagine, e di larghezza almeno doppia rispetto
alla presunta profondità di indagine, con lo scopo di ottenere carte delle isoanomalie di Bouguer per
le correzioni delle anomalie regionali: in questa fascia le misure saranno in numero di 46 per
ettaro. Inoltre in una zona comprendente anche una ulteriore fascia di 100150 m dovrà eseguirsi
un ulteriore rilievo planoaltimetrico (densità media 20 punti per ettaro, precisione ± 0,1 m per le
quote e ± 0,5 m per la posizione planoaltimetrica) con lo scopo di ottenere, unitamente ai dati
ricavabili dalla cartografia ufficiale regionale e IGM, i valori necessari per la correzione
dell'anomalia topografica. I risultati ottenuti, previe le necessarie correzioni (deriva, marea luni-
solare, latitudine, Faye, Bouguer, topografica, regionale), saranno riportati su di un profilo
microgravimetrico a scala opportuna.

Nelle reti microgravimetriche, fermo restando tutte le altre considerazioni espresse per i profili, il
collegamento fra due punti dovrà essere realizzato eseguendo la misura alternativamente sui due
punti almeno quattro volte avanti-indietro. I risultati ottenuti, opportunamente mediati fra loro,
dovranno essere restituiti elaborando una carta gravimetrica, in scala opportuna, dell'area
indagata, previe le correzioni delle stesse anomalie dei profili.

DOCUMENTAZIONE

- relazione illustrativa delle operazioni eseguite con commento ed interpretazione dei ri-
sultati;

- profilo microgravimetrico o carta gravimetrica;

- carta delle isoanomalie nel caso di rilievo di più profili;

- copia dei libretti di campagna.

32. RILIEVO ELETTROMAGNETICO CON METODO RADAR

GENERALITÀ

La metodologia consiste nell'invio di impulsi elettromagnetici sul materiale da esaminare,


ricevendone le riflessioni che si verificano in corrispondenza delle variazioni delle caratteristiche
dielettriche del materiale stesso. La risoluzione e la profondità di indagine sono funzione delle
caratteristiche fisiche dei mezzi attraversati, della frequenza delle onde irradiate dall’antenna e
della potenza del trasmettitore. Le maggiori profondità di indagine si ottengono adottando antenne
radar a basse frequenze mentre antenne ad alta frequenza permettono una maggiore risoluzione
verticale.

Il metodo risulta adatto per individuare forti contrasti quali: spessori rivestimenti, cavità, metalli,
ecc.

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STRUMENTAZIONE

L'attrezzatura di base comprende una unità centrale di comando, controllo ed amplificazione, un


registratore magnetico digitale ed, in funzione della finalità delle indagini, antenne con frequenza
compresa tra 80 e 1000 MHz. Dovranno essere disponibili appositi software necessari per l’analisi
ed il trattamento dei segnali registrati (filtrazione, correzione, valutazione di velocità di
propagazione, correlazione ecc..).

MODALITÀ ESECUTIVE

I rilievi vengono eseguiti normalmente lungo strisciate o secondo maglie. Le antenne possono
operare in configurazione "monostatic" (stessa antenna radar che funziona come trasmittente e
ricevente tramite un commutatore) o "bistatic" (antenne differenti che funzionano rispettivamente
da trasmittente e da ricevente). La seconda configurazione sarà utile per la stima delle velocità di
propagazione per profondità definite o quando si vorranno indagare livelli più profondi utilizzando le
alte frequenze o per obiettivi mirati, perdendo tuttavia informazioni sui livelli superficiali la cui
risoluzione è funzione della distanza fra i due componenti dell'antenna.

L'ubicazione delle strisciate, la densità della maglia, il tipo e la configurazione delle antenne
dovranno essere commisurati al tipo di materiale indagato, alla profondità di indagine e di dettaglio
richiesto, e dovranno essere preventivamente approvati dalla Committenza.

Compatibilmente al tipo di superficie da indagare dovrà essere garantita una buona linearità del
piano di lavoro, cercando preventivamente di eliminare, se possibile, asperità od oggetti metallici
che possono produrre interferenze.

Nel caso di mancanza di riferimenti fissi, il rilievo dovrà essere riferito a dei punti di riferimento
posizionati esternamente al profilo e/o alle maglie (tolleranza 0,1 m per le quote e 0,2 m per la
posizione planimetrica).

Preliminarmente all'esecuzione della prospezione dovrà essere indagato, per la taratura delle
apparecchiature, un breve tratto campione sul quale verranno utilizzate tutte le possibili tecniche
ed attrezzature per il successivo rilievo (velocità di passaggio, distanza sorgente-struttura,
frequenza di emissione dell'antenna, ecc.) per determinare la tecnica ottimale in relazione agli
obiettivi dell'indagine. Sono comunque opportuni uno o più sondaggi di taratura.

DOCUMENTAZIONE

- relazione illustrativa con le indicazioni delle attrezzature impiegate e dei criteri di


elaborazione adottati; tale relazione dovrà inoltre mettere in evidenza le caratteristiche
dei materiali e la stratigrafia dei terreni investigati, il contatto terreno-struttura, la
presenza di acque, fratture, cavità locali ecc..;

- rappresentazione planoaltimetrica in scala adeguata dei profili eseguiti e delle anomalie


riscontrate e, nel caso di indagine su muratura o su opere, l’indicazione continua degli
spessori riscontrati;

- radargrammi.

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33. PROSPEZIONE GEOFISICA CON METODO SISMICO A RIFRAZIONE

GENERALITÀ

Il metodo di prospezione sismica a rifrazione misura la velocità di propagazione delle onde sismiche
nell'ammasso roccioso mediante allineamenti isolati o consecutivi di geofoni e registrazioni multiple
delle onde di compressione e di taglio per ciascun stendimento.

ATTREZZATURA

La strumentazione di acquisizione dati deve essere di tipo digitale incrementale con le seguenti
caratteristiche:

- capacità di campionamento di 0,05 - 0,1 - 0,2 - 0,5 msec;

- mille o più punti di campionamento per traccia sismica;

- 12 o 24 canali di registrazione;

- geofoni verticali con frequenza propria variabile tra 12 e 40 Hz per il rilievo delle onde di
compressione;

- geofoni orizzontali con frequenza propria variabile tra 6 e 12 Hz per il rilievo delle onde di
taglio;

- sistema di comunicazione e di trasmissione del "tempo zero" (time-break).

Il sismografo dovrà, inoltre, presentare la possibilità di stack degli impulsi sismici, filtri analogici e
digitali programmabili (filtri attivi tipo high pass, band pass e band reject), guadagno verticale del
segnale (in ampiezza) e sensibilità tra 6 e 99 decibel, registrazione dei dati in digitale per
elaborazioni successive con formato in uscita non inferiore a 16 bit.

L'energizzazione, necessaria a generare le onde sismiche, potrà essere effettuata tramite:

- cariche di esplosivo (velocità di detonazione > 5000 m/sec; alta densità di carica);

- fucile o cannoncino sismico (in genere calibro 8 con proiettili da almeno 80 gr) in grado di
fornire una velocità alla bocca 500 m/sec;

- apparato ad impatto di tipo meccanico, elettropneumatico o ad aria compressa (in grado


di sviluppare almeno 1000 kgm per registrazioni a distanze superiori a 500 m).

MODALITÀ ESECUTIVE

Ove non si disponga di adeguata cartografia di base che permetta una precisa ubicazione di tutti i
punti di stazione (geofoni e punti di energizzazione), si dovrà ricorrere ad un rilievo
planoaltimetrico, con precisione di ±0,5 cm, da riferirsi a capisaldi topografici chiaramente
individuati sul terreno e riportati sulla carta topografica.

Il rilievo sismico dovrà essere eseguito lungo profili rettilinei con geofoni posti ad interdistanza fissa
di 5, 10 o 20 metri in relazione alla profondità di indagine ed al dettaglio di rilievo richiesto dalla
Committenza.

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Per ciascun stendimento costituito da un minimo di 12 geofoni dovranno essere effettuate almeno
cinque registrazioni da altrettanti punti di energizzazione. Dei suddetti tiri tre (3) saranno
posizionati all'interno della base (due alle estremità ed una al centro) in posizione equidistante e
due (2) saranno ubicati all'esterno della stesa a distanza tale da garantire la profondità di indagine
richiesta.

Nel caso in cui il rilievo interessi profondità ridotte ( 30 m) i tiri non dovranno essere inferiori a
sette (7) per ciascuna base sismica dei quali cinque (5) interni e due (2 esterni).

L'elaborazione dei dati, attraverso l'esame dei valori registrati in corrispondenza di ciascuna
stazione geofonica, dovrà consentire la definizione dei singoli rifrattori o strati sismici individuati in
termini sia di spessore che di velocità delle onde sismiche (longitudinali e/o trasversali).

L'elaborazione si potrà basare su metodi diversi quali il metodo Plus-Minus, di Gardner (tempi
intercetti), G.R.M. (Generalized Reciprocal Method); la scelta di ciascun metodo di interpretazione
dovrà essere operata tenendo in debito conto la geometria del sottosuolo investigato e le
problematiche di indagine.

A richiesta della Committenza, i dati rilevati dovranno essere analizzati anche in termini di at-
tenuazione anelastica degli impulsi sismici attraverso la determinazione del fattore qualità Q.

Il fattore qualità Q è correlato al coefficiente di attenuazione attraverso la seguente relazione:

1 α ⋅Vp
=
Q π⋅f

con:

α = coefficiente di attenuazione

Vp = velocità delle onde di compressione

ƒ = frequenza dominante dell'analisi

Il coefficiente di attenuazione esprime l'entità del fenomeno di assorbimento dell'energia sismica in


relazione allo specifico divario rispetto alla condizione di perfetta elasticità nei diversi materiali in
cui l'onda sismica si propaga.

A seguito dell'attenuazione le componenti ad alta frequenza degli impulsi sismici si estinguono più
rapidamente di quelli a bassa frequenza; la misura di 1/Q, proporzionale alla frazione di perdita
dell'energia per ciclo d'onda sinusoidale, contribuisce a fornire informazioni sulle caratteristiche del
mezzo attraversato (frequenza di fratturazione, grado di saturazione etc...).

I processi fondamentali di analisi per la misura dell'attenuazione dovranno seguire le seguenti


procedure:

a- analisi del rapporto spettrale delle ampiezze variabili nelle diverse componenti di frequenza
dell'impulso microsismico ed assorbite in vario grado in funzione della distanza;

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b- analisi del decadimento d'ampiezza dei primi eventi o di quelli successivi in ragione della distanza
e successiva rettificazione della valutazione per compensare la diminuzione dovuta alla geometria
di propagazione;

c- valutazione delle variazioni di larghezza dell'impulso sismico (pulse width time) in relazione alla
distanza; la misura deve essere effettuata sul primo quarto di ciclo del primo evento.

DOCUMENTAZIONE

A corredo della prospezione dovranno essere consegnati i seguenti elaborati:

- Relazione conclusiva in cui siano dettagliatamente descritte le operazioni eseguite, i criteri


di calcolo e di interpretazione adottati, nonché una sintesi dei risultati ottenuti;

- Cartografia in scala 1:5000 (o 1:2000) con l'esatta ubicazione degli stendimenti


effettuati;

- Libretti di campagna dei rilievi topografici, se effettuati, e sismogrammi in originale


rilegati in fascicolo con le necessarie indicazioni per la loro esatta individuazione sulla
cartografia;

- Diagrammi "DISTANZE/TEMPI RIFRATTI" (dromocrone), rappresentati con la stessa


sequenza e continuità degli stendimenti effettuati, corredati degli eventuali passaggi
intermedi dell'elaborazione;

- Sezioni sismostratigrafiche alla scala che verrà stabilita dalla Committenza, che dovrà
risultare adeguata a rappresentare tutti i dettagli emersi dall'elaborazione. Dette sezioni
dovranno riportare tutte le indicazioni parametriche dei singoli rifrattori individuati e, in
proiezione, la posizione di eventuali sondaggi.

34. PROSPEZIONE SISMICA IN FORO DI SONDAGGIO CON TECNICA DOWN-HOLE

GENERALITÀ

La prospezione sismica Down-Hole misura la velocità di propagazione delle onde sismiche di


compressione (Vp) e di taglio (Vs) nei terreni all'intorno di un foro di sondaggio. Le misure si
eseguono attraverso il rilievo dei tempi di percorrenza di impulsi sismici da una sorgente
emettitrice, posta in superficie, ad una unità ricevente ubicata all'interno del foro di sondaggio.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO

- ISRM -"Suggested methods for seismic testing within and between boreholes", 1987

ATTREZZATURA

Il sistema di energizzazione, di tipo esplosivo o meccanico, sarà ubicato in superficie a distanza


adeguata dalla bocca foro in funzione della migliore risoluzione dell'indagine.

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L'Affidatario dovrà dimensionare correttamente la sorgente in funzione della natura e delle


caratteristiche dei terreni interessati e che sono da considerarsi noti in quanto le misure sono
successive alla perforazione dei sondaggi entro i quali si eseguono le stesse.

Per il rilievo delle onde trasversali la sorgente di energia dovrà garantire la produzione di impulsi
sismici idonei a generare onde a prevalente componente di taglio.

La strumentazione di acquisizione dati deve essere di tipo digitale incrementale con le seguenti
caratteristiche:

a- capacità di campionamento dei segnali tra 0,025 e 2 msec;

b- geofoni tridirezionali ortogonali (di cui uno verticale e gli altri due orizzontali a 90° dal primo)
collegati ad un cavo metrato di sospensione; la frequenza del geofono deve essere minore della
metà della frequenza predominante delle onde sismiche generate;

c- sistema di comunicazione e di trasmissione del "tempo zero" (time break).


Il sistema digitale di acquisizione dati dovrà essere dotato di filtri High Pass, Band Pass e Band
Reject, di "Automatic Gain Control" e di convertitore A/D del segnale campionato, almeno a 16 bit.

OPERAZIONI PRELIMINARI ALL'ESECUZIONE DELLA PROVA DOWN-HOLE

L'esecuzione della prova Down-Hole richiede la predisposizione di un foro di sondaggio di diametro


sufficiente a permettere l'installazione nel foro di un tubo in PVC munito dei necessari complementi
per eseguire la cementazione dello stesso da fondo foro verso la superficie.

Durante la perforazione si dovrà avere particolare cura ad evitare rifluimenti in colonna e


decompressioni del terreno nell'intorno del foro; l'eventuale rivestimento del foro dovrà essere
estratto a trazione, senza rotazione della colonna.

In cantiere, prima dell'installazione del tubo in PVC, si dovrà provvedere a:

a) controllare che i tubi non presentino lesioni o schiacciamenti dovuti al trasporto con particolare
riferimento alle parti terminali;

b) controllare che le estremità dei tubi non presentino irregolarità che possano compromettere il
loro buon accoppiamento;

c) verificare l'efficienza del tubo per l'iniezione della miscela di cementazione da applicare
all'esterno della colonna;

d) controllare e preparare i componenti per la realizzazione della miscela di cementazione che sarà
composta da acqua, cemento e bentonite rispettivamente in proporzione di 100, 30 e 5 parti in
peso;

e) controllare gli utensili per l'installazione ed in particolare l'efficienza della morsa di sostegno.

I tubi per prove Down-Hole dovranno avere sezione circolare con le seguenti caratteristiche:

- spessore 3 mm;

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- diametro interno 80 mm.

I tubi dovranno essere realizzati in PVC, in spezzoni in genere di 3 m di lunghezza ed assemblati,


preferibilmente, mediante filettatura a vite in modo tale da garantire giunti lisci e a perfetta tenuta.

In linea di massima la posa in opera dovrà seguire la seguente procedura:

1- pulizia accurata della perforazione con acqua pulita;

2- pre-assemblaggio dei tubi in spezzoni di lunghezza in genere pari a 6 m con fasciatura delle
giunzioni con nastro autovulcanizzante;

3- montaggio sul primo spezzone del tappo di fondo e fissaggio del tubo per l'iniezione;

4- inserimento del primo tubo predisposto nella perforazione; in presenza di terreni sotto falda si
dovrà riempire il tubo con acqua per favorirne l'affondamento;

5- bloccaggio del tubo mediante l'apposita morsa in modo che dalla perforazione fuoriesca
solamente l'estremità superiore del tubo in PVC;

6- inserimento dello spezzone successivo ed esecuzione delle operazioni di incollaggio e sigillatura


del giunto;

7- prosecuzione delle operazioni di cui al punto 6- fino al completamento della colonna;

8- inizio della cementazione a partire dal fondo foro, a bassa pressione ( 2 atm) attraverso il tubo di
iniezione. La cementazione deve risultare priva di sacche d'aria o discontinuità confrontando il
volume teorico dell'intercapedine tubo/parete foro con il volume della miscela iniettata. Il
rivestimento di perforazione dovrà essere estratto non appena la miscela appare in superficie.
Nella fase di estrazione del rivestimento il rabbocco di miscela potrà essere eseguito da testa foro
anziché attraverso il tubo di iniezione, per mantenere il livello costante a piano campagna;
qualora si noti l'abbassamento del livello della miscela il rabbocco dovrà continuare nei giorni
successivi;

9- nella fase finale della cementazione si dovrà provvedere alla installazione, attorno al tratto
superiore di prova, di un tubo di protezione in acciaio o PVC pesante (diametro minimo = 120 mm,
lunghezza 1 m). Il tubo dovrà sporgere di almeno 15 cm dalla sommità del tubo di prova e dovrà
essere provvisto di un coperchio in acciaio dotato di lucchetto;

10-al termine delle operazioni di cementazione il tubo di prova dovrà essere accuratamente pulito
con acqua per eliminare l'eventuale cemento rimasto all'interno della tubazione;

11-verifica della direzione e dello scostamento dalla verticale del foro mediante misure
clinometriche, quando richiesto.

MODALITÀ ESECUTIVE

Le modalità di esecuzione della prova dovranno seguire la seguente procedura:

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1- posizionamento e bloccaggio del ricevitore (o della catena di geofoni) in corrispondenza del primo
punto di prova, ubicato in genere verso il fondo foro;

2- generazione dell'impulso sismico e registrazione degli arrivi delle onde di compressione e, se


richiesto, di taglio;

3- ripetizione delle operazioni precedenti lungo tutto il foro (o parte di esso) interessato dal rilievo
sismico.

4- Le misure dovranno essere eseguite con la frequenza di 1 misura/metro.

5- Per il corretto rilievo delle onde di taglio (onde S) il senso dell'impatto alla sorgente deve essere
alternato in modo da evidenziare, per uno stesso geofono, un'inversione di fase nelle onde di
taglio generate in modo tale da rendere meno incerta la rilevazione nei geofoni orizzontali, dei
tempi di arrivo delle onde trasversali. A tale scopo l'Affidatario dovrà rilevare con precisione
l'orientamento dei geofoni rispetto alla direzione di energizzazione.

DOCUMENTAZIONE

A corredo della prospezione dovranno essere consegnati i seguenti elaborati:

- Nota tecnica descrittiva della prospezione eseguita;

- Diagrafia riportante tra l'altro:

- i valori delle velocità rilevate;

- il valore della velocità verticale media (velocità diretta);

- il valore della velocità intervallo.

- Sismogrammi in originale correlati dalle informazioni necessarie all'identificazione dei


singoli tiri.

35. POSPEZIONE SISMICA CON TECNICA CROSS-HOLE

GENERALITÀ

Il metodo sismico Cross-Hole misura in foro la velocità delle onde di compressione (Vp) e di taglio
(Vs) mediante il rilievo dei tempi di tragitto di impulsi sismici emessi da una sorgente ad un
ricevitore, ciascuno dei quali posti all'interno di almeno due fori di sondaggio paralleli e ravvicinati.

NORMATIVE E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO

- ISRM -"Suggested methods for seismic testing within and between boreholes", 1987

ATTREZZATURA

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Il sistema di energizzazione dovrà essere di tipo non distruttivo onde consentire l'agibilità dei fori
per altre eventuali indagini.

L'Affidatario dovrà dimensionare correttamente la sorgente di energia in funzione della natura e


delle caratteristiche dei terreni interessati e che sono da considerarsi noti in quanto le misure sono
successive alla perforazione dei sondaggi entro i quali si eseguono le stesse.

Per il rilievo delle onde trasversali la sorgente di energia dovrà garantire la produzione di impulsi
sismici idonei a generare onde a prevalente componente di taglio.

La strumentazione di acquisizione dati deve essere di tipo digitale incrementale con le seguenti
caratteristiche:

- capacità di campionamento dei segnali tra 0,025 e 2 msec;

- geofoni tridirezionali ortogonali (di cui uno verticale e gli altri due orizzontali a 90° dal
primo) collegati ad un cavo metrato di sospensione; la frequenza del geofono deve essere
minore della metà della frequenza predominante delle onde sismiche generate;

- sistema di comunicazione e di trasmissione del "tempo zero" (time break).

Il sistema digitale di acquisizione dati dovrà essere dotato di filtri High Pass, Band Pass e Band
Reject, di "Automatic Gain Control" e di convertitore A/D del segnale campionato, almeno a 16 bit.

OPERAZIONI PRELIMINARI ALL'ESECUZIONE DELLA PROVA CROSS-HOLE

L'esecuzione della prova Cross-Hole richiede la predisposizione di almeno due fori di sondaggio di
diametro sufficiente a permettere l'installazione in ciascun foro di un tubo in PVC munito dei
necessari complementi per eseguire la cementazione dello stesso da fondo foro verso la superficie.

Durante la perforazione si dovrà avere particolare cura ad evitare rifluimenti in colonna e


decompressioni del terreno nell'intorno del foro; l'eventuale rivestimento del foro dovrà essere
estratto a trazione, senza rotazione della colonna.

In cantiere, prima dell'installazione del tubo in PVC, si dovrà provvedere a:

a) controllare che i tubi non presentino lesioni o schiacciamenti dovuti al trasporto con particolare
riferimento alle parti terminali;

b) controllare che le estremità dei tubi non presentino irregolarità che possano compromettere il
loro buon accoppiamento;

c) verificare l'efficienza del tubo per l'iniezione della miscela di cementazione da applicare
all'esterno della colonna;

d) controllare e preparare i componenti per la realizzazione della miscela di cementazione che sarà
composta da acqua, cemento e bentonite rispettivamente in proporzione di 100, 30 e 5 parti in
peso;

e) controllare gli utensili per l'installazione ed in particolare l'efficienza della morsa di sostegno.

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I tubi per prove Cross-Hole dovranno avere sezione circolare con le seguenti caratteristiche:

- spessore 3 mm;

- diametro interno 80 mm.

I tubi dovranno essere realizzati in PVC, in spezzoni in genere di 3 m di lunghezza ed assemblati,


preferibilmente, mediante filettatura a vite in modo tale da garantire giunti lisci e a perfetta tenuta.

In linea di massima la posa in opera dovrà seguire la seguente procedura:

1- pulizia accurata della perforazione con acqua pulita;

2- pre-assemblaggio dei tubi in spezzoni di lunghezza in genere pari a 6 m con fasciatura delle
giunzioni con nastro autovulcanizzante;

3- montaggio sul primo spezzone del tappo di fondo e fissaggio del tubo per l'iniezione;

4- inserimento del primo tubo predisposto nella perforazione; in presenza di terreni sotto falda si
dovrà riempire il tubo con acqua per favorirne l'affondamento;

5- bloccaggio del tubo mediante l'apposita morsa in modo che dalla perforazione fuoriesca
solamente l'estremità superiore del tubo in PVC;

6- inserimento dello spezzone successivo ed esecuzione delle operazioni di incollaggio e sigillatura


del giunto;

7- prosecuzione delle operazioni di cui al punto 6- fino al completamento della colonna;

8- inizio della cementazione a partire dal fondo foro, a bassa pressione ( 2 atm) attraverso il tubo di
iniezione. La cementazione deve risultare priva di sacche d'aria o discontinuità confrontando il
volume teorico dell'intercapedine tubo/parete foro con il volume della miscela iniettata. Il
rivestimento di perforazione dovrà essere estratto non appena la miscela appare in superficie.
Nella fase di estrazione del rivestimento il rabbocco di miscela potrà essere eseguito da testa foro
anziché attraverso il tubo di iniezione, per mantenere il livello costante a piano campagna;
qualora si noti l'abbassamento del livello della miscela il rabbocco dovrà continuare nei giorni
successivi;

9- nella fase finale della cementazione si dovrà provvedere alla installazione, attorno al tratto
superiore di prova, di un tubo di protezione in acciaio o PVC pesante (diametro minimo = 120 mm,
lunghezza 1 m). Il tubo dovrà sporgere di almeno 15 cm dalla sommità del tubo di prova e dovrà
essere provvisto di un coperchio in acciaio dotato di lucchetto;

10-al termine delle operazioni di cementazione il tubo di prova dovrà essere accuratamente pulito
con acqua per eliminare l'eventuale cemento rimasto all'interno della tubazione;

11-la distanza tra gli assi dei fori nonché la loro direzione dovrà essere misurata mediante un rilievo
clinometrico. La misura della deviazione dell'asse (inclinazione dell'asse e rilievo azimutale) dovrà
essere eseguita con una sonda inclinometrica avente caratteristiche di precisione 5' sessagesimali
e da un sensore di riferimento magnetico con precisione maggiore di ±2°.

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MODALITÀ ESECUTIVE

Le modalità di esecuzione della prova dovranno seguire le seguenti procedure:

- posizionamento e bloccaggio della sorgente e del/i ricevitore/i in corrispondenza della


prima coppia/terna di posizioni coniugate;

- sparo e registrazione degli arrivi degli impulsi longitudinali e di taglio (se richiesto);

- ripetizione delle medesime operazioni per ciascuna coppia/terna di punti coniugati lungo
l'intera verticale dei sondaggi o di tratto parziale da indagare.

Le misure dovranno essere eseguite ad intervalli non superiori a 2 m.

Per il corretto rilievo delle onde di taglio (onde S) il senso dell'impatto alla sorgente deve essere
alternato in modo da evidenziare, per uno stesso geofono, un'inversione di fase nelle onde di taglio
generate in modo tale da rendere meno incerta la rilevazione nei geofoni orizzontali, dei tempi di
arrivo delle onde trasversali. A tale scopo l'Affidatario dovrà rilevare con precisione l'orientamento
dei geofoni rispetto alla direzione di energizzazione.

DOCUMENTAZIONE

A corredo della prospezione dovranno essere consegnati i seguenti elaborati:

- Log su cui verranno evidenziati i valori delle velocità di propagazione sismica


(longitudinale e trasversale) relativi ai singoli livelli indagati:

- Sismogrammi in originale corredati dalle indicazioni necessarie di ogni singolo tiro;

- Nota tecnica illustrativa delle tecniche operative e dei risultati conseguiti, dell'ubicazione
dei fori di sondaggio e delle caratteristiche dei tubi installati.

36. PROSPEZIONE SISMICA ATTIVA DI SUPERFICIE DEL TIPO MULTICHANNEL ANALYSIS


OF SURFACE WAVES (M.A.S.W.)

GENERALITÀ

La prospezione geosismica attiva di superficie di tipo M.A.S.W. (Multichannel Analysis of Surface


Waves), viene utilizzata per la determinazione del profilo di velocità delle onde di taglio (Vs) e del
parametro Vs30 (velocità media delle onte di taglio nei primi 30 metri sotto il p.c.), attraverso il
rilevamento delle onde Rayleigh, tramite stendimento di 12 o 24 geofoni-ricevitori o accelerometri
allineati, disposti con distanza intergeofonica non superiore a 5 metri. Con tale metodologia
vengono determinate le curve di dispersione delle onde superficiali di tipo Rayleig, generate con
idonei sistemi di energizzazione e registrate con 12 o 24 geofoni verticali disposti secondo
geometria lineare ed offset a distanza non inferiore a tre volte il C-spacing e wave number, aventi
diverso periodo di oscillazione (10 Hz, 4,5 Hz).

DOCUMENTAZIONE

a) Relazione riepilogativa contenente:

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- ubicazione della verticale di esplorazione (espressa in termini di coordinate planimetriche


ed altimetriche);

- posizione, rispetto alla verticale, dei ricevitori e della sorgente;  d e s c rizione della
strumentazione utilizzata;

- i segnali registrati dai ricevitori, specificando l’interasse corrispondente tra i ricevitori e la


posizione della sorgente;

- il criterio di elaborazione adottato per il calcolo delle velocità e i corrispondenti elaborati;

- l’inversione del modello di rigidità del sottosuolo fino al raggiungimento del miglior
“fitting” tra i dati sperimentali e teorici;

- il diagramma che riporta le velocità delle onde di taglio stimate sull’asse delle ascisse in
funzione della profondità in metri sull’asse delle ordinate, secondo la Normativa Tecnica
vigente.

37. PROSPEZIONE GEOFISICA CON METODO SISMICO PASSIVO DEI MICROTREMORI A


RIFRAZIONE DEL TIPO REFRACTION MICROTREMOR (RE.MI.)

GENERALITÀ

La prospezione geofisica con metodo sismico passivo dei microtremori a rifrazione Re.Mi
(Refraction Microtremor), permette la determinazione del profilo di velocità delle onde di taglio (Vs)
e del parametro Vs30 (velocità media delle onte di taglio nei primi 30 metri sotto il p.c.), attraverso
l’utilizzo di uno stendimento di 24 geofoni verticali, disposti con distanza intergeofonica non
superiore a 5 metri, con frequenza propria di 4,5 Hz. Il metodo Re.Mi. consiste nell’acquisizione e
nell’analisi dei microtremori, con processo di inversione e interpretazione secondo la metodologia di
analisi del rapporto spettrale H/V o di Nakamura, eseguita con stendimento di 24 geofoni verticali
non allineati e opportunamente distribuiti.

MODALITÀ ESECUTIVE

L’acquisizione dati consiste nella registrazione, per la durata di diversi secondi, delle onde di
superficie generate dall’ambiente in corrispondenza dello stendimento sismico. I parametri di
acquisizione da adottare dovranno essere i seguenti:

- sample rate 2 m/s;

- record lenght 32 sec.

L’acquisizione delle misure deve essere ripetuta 10 volte, con un intervallo tra un gruppo di prime 5
acquisizioni e il gruppo di successive 5 acquisizioni. Tra i due gruppi di acquisizione si dovrà
provvedere a ruotare di 90° i singoli geofoni, senza modificarne l’ubicazione.

DOCUMENTAZIONE

a) Relazione riepilogativa contenente:

- procedure di esecuzione della prova;

- grafici del profilo di velocità in onde S e classificazione del sottosuolo ai sensi della
Normativa Tecnica vigente;

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- l’inversione del modello di rigidità del sottosuolo secondo la procedura di Nakamura;

- planimetria con ubicazione dello stendimento.

38. MISURA DI RUMORE AMBIENTALE CON TECNICA A STAZIONE SINGOLA (METODO


HVSR)

GENERALITÀ

Fenomeni naturali e attività antropiche sono in grado di produrre microtremori che determinano
una sorta di sottofondo sismico. Nel caso di tecnica a stazione sismica vengono misurate le
vibrazioni ambientali nelle tre direzioni dello spazio attraverso una terna di geofoni (due orizzontali
perpendicolari tra loro e uno verticale) che devono avere esattamente la stessa risposta/sensibilità
in termini di ampiezza. Il rapporto tra la componente orizzontale (H) e quella verticale (V),
eseguito nel dominio delle frequenze, consente di valutare quali siano le frequenze che possono
essere amplificate in caso di sisma.

MODALITÀ ESECUTIVE

Le misure di rumore ambientale dovranno essere eseguite con strumentazione adeguata, con
particolare cura ai seguenti aspetti:

− I rapporti H/V ottenuti sperimentalmente devono “stabili” ovvero frutto di un


campionamento statistico adeguato (acquisizione di almeno 20 minuti).

− Gli effetti di sorgente devono essere effettivamente mediati ovvero non devono esserci
sorgenti “dominanti”.

− La misura non deve contenere errori sistematici (p.es. dovuti al cattivo accoppiamento dello
strumento con il terreno). Lo strumento deve essere accoppiato direttamente al terreno
libero, evitando materiali troppo soffici (fango o neve soffice per esempio). Bisogna anche
evitare che elementi disturbo, agendo direttamente sul sensore, ne possano influenzare il
comportamento modificandone l’assetto o indicendo movimenti anche piccoli ma
comunque registrabili (contatto con fili d’erba, vento forte o pioggia sullo strumento, ecc.).

Per controllare che siano rispettate queste condizioni occorre analizzare la stazionarietà nel tempo
dei rapporti H/V misurati e la presenza di eventuali direzionalità nel segnale.

DOCUMENTAZIONE

a) Relazione riepilogativa contenente:

- procedure di esecuzione della prova;

- tracce e spettri delle singole componenti;

- curve H/V;

- calcolo direzionalità del segnale;

- grafico stazionarietà (permanenza) dei rapporti spettrali;

- analisi criteri SESAME della curva e dei picchi individuati.

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39. PROVE GEOTECNICHE DI LABORATORIO

IDENTIFICAZIONE E DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICO-CHIMICHE DELLE TERRE

APERTURA CAMPIONE DI TERRA, indisturbato o a limitato disturbo, compreso l'esame qualitativo


preliminare, la descrizione litologica e la determinazione della consistenza con penetrometro e
scissometro tascabili.

Tutte le informazioni inerenti il campione devono essere annotate su appositi moduli in modo che
sia sempre identificabile il sondaggio, la profondità di prelievo, la data.

Una volta estruso il campione dalla fustella con la tecnica più adatta in modo da minimizzare il
disturbo, si crea una zona piana mediante apposito utensile (coltello o filo d'acciaio) per le prove
con penetrometro e vane test tascabili. Dovranno essere descritte eventuali anomalie presenti
(rammollimenti, essicamenti, inclusi organici, fossili, fanghi di perforazione, rimescolamenti). Le
parti omogenee vanno descritte ed evidenziate con schizzi o foto con riferimento alle
"Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle indagini geotecniche", (AGI, 1977).

Dall'esame risulteranno quindi le dimensioni dei granuli, il grado di arrotondamento, l'assortimento,


la forma, il colore (attraverso l'ausilio delle Tavole Munsell), l'odore, la reazione all'acido cloridrico,
livelli, lenti, laminazioni, vene di ossidazione.

Altre norme di riferimento

ASTM D698, D1597, D1558, D1883, D2573.

BS 598, 1377, 1927.

DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO NATURALE IN ACQUA

CNR-UNI 10008. Contenuto naturale in acqua

ASTM D2216-92. Contenuto naturale in acqua.

BS 1377 Test 1 (A). Contenuto naturale in acqua.

DETERMINAZIONE DELLA MASSA VOLUMICA APPARENTE

CNR-BU N.63. Determinazione della massa volumica apparente dei granuli di un aggregato.

BS 1377/1975 Test 15 (E). Pesata in acqua.

CNR-BU N.62. Determinazione della massa volumica apparente di aggregati non addensati.

ASTM D1188

DETERMINAZIONE DEL PESO SPECIFICO DEI GRANULI

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CNR-UNI 10013/1964. Peso specifico dei granuli.

ASTM D854. Peso specifico dei granuli.

BS 1377/1967 6 (B). Peso specifico dei granuli.

DETERMINAZIONE DEI LIMITI DI ATTERBERG

CNR-UNI 10014/1964. Determinazione dei limiti di consistenza.

ASTM D4318-93. Limite liquidità e plasticità.

BS 1377 Test 2 (B), 2 (C), 3. Limite liquidità e plasticità.

BS 1377 Test 2 (A). Limite liquidità.

DETERMINAZIONE DEL LIMITE DI RITIRO

CNR-UNI 10014/1964. Determinazione dei limiti di consistenza.

ASTM D427. Limite di ritiro.

SMRE-1952. Meccanica dei terreni per gli ingegneri stradali (TRRL).

ANALISI GRANULOMETRICA MECCANICA ESEGUITA MEDIANTE SETACCI O CRIVELLI

CNR-BU N.23. Analisi granulometrica mediante setacci e crivelli.

UNI 8520/5. Analisi granulometrica.

ASTM D422-90. Analisi granulometrica.

BS 1377 Test 7 (A). Analisi granulometrica per via secca.

NFX 11-501. Analisi granulometrica.

CNR-BU N.75. Determinazione del quantitativo di materiale fino di un aggregato.

BS 1377 Test 7 (B). Analisi granulometrica per via umida.

ASTM D1140-54 (71). Analisi granulometrica del materiale dei terreni passante al setaccio ASTM 200.

ANALISI GRANULOMETRICA PER SEDIMENTAZIONE SECONDO IL METODO DEL DENSIMETRO O


DELLA PIPETTA

ASTM D422-90. Analisi granulometrica.

BS 1377 Test 7 (C). Analisi granulometrica, metodo della pipetta di Andreasen.

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PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
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BS 1377 Test 7 (D). Analisi granulometrica, metodo dell'areometro.

PROVA DI PERMEABILITÀ MEDIANTE PERMEAMETRO A CARICO COSTANTE O VARIABILE

ASTM 2434-68 (74). Metodo di prova per la permeabilità di materiali granulari (carico costante).

DETERMINAZIONE DELL'UMIDITÀ DI CAMPO

AASHTO. DESIGNATION T93-68. Determinazione della umidità di campo.

DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE E PETROGRAFICHE DI ROCCE

DETERMINAZIONE DELLA MASSA VOLUMICA mediante pesata idrostatica su provini squadrati o


informi, paraffinati e saturati, nonché dei granuli di un aggregato.

CNR-BU N.63. Determinazione della massa volumica apparente dei granuli di un aggregato.

UNI 8520/13/16. Massa volumica.

CNR-BU N.62. Determinazione della massa volumica apparente di aggregati non addensati.

BS 1377/1975 Test 15 (B). Pesata in acqua.

ASTM C97-93. Assorbimento e massa volumica apparente di pietre naturali da costruzione.

DETERMINAZIONE DEL COEFFICIENTE DI IMBIBIZIONE

RD N.2232 del 16/11/1939. Norme sulle pietre naturali da costruzione.

UNI 8520/13/16. Norme sui materiali da costruzione.

ASTM C97-83. Assorbimento e massa volumica apparente di pietre naturali da costruzione.

DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE TERRE

PROVE DI COMPRESSIONE AD ESPANSIONE LATERALE LIBERA CON RILIEVO DELLE CURVE


SFORZI/DEFORMAZIONI

ASTM D2166. Prove di compressione.

AASHTO 208. Prove di compressione.

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BS 1377/1975 Test 20. Prove di compressione.

PROVA DI TAGLIO DIRETTO CON SCATOLA DI CASAGRANDE CON RILIEVO DELLE DEFORMAZIONI
VERTICALI E DELLE CURVE SFORZI/DEFORMAZIONI

ASTM D3080-90. Prove di taglio in condizioni consolidate drenate.

PROVA DI TAGLIO CON APPARECCHIO ANULARE PER LA DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA


RESIDUA CON RILIEVO DELLE DEFORMAZIONI VERTICALI E DELLE CURVE
SFORZI/DEFORMAZIONI.

BS 1377, parte 7, 1990.

BS 1377/1975 TEST 15(E). Pesata in acqua.

CNR-UNI 10008. Contenuto naturale in acqua.

PROVA DI TAGLIO CON SCISSOMETRO DA LABORATORIO (VANE TEST) COMPRESA LA


DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA AL TAGLIO RESIDUA.

ASTM D1558. Prove di taglio.

BS 1377/1975 Test 18. Prove di taglio.

PROVA DI COMPRESSIONE TRIASSIALE CON REDAZIONE DI TUTTI I DIAGRAMMI NECESSARI PER


L'INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI.

ASTM D2850/87. Prove di compressione del tipo non consolidato non drenato.

BS 1377 Test 21. Prove di compressione.

ASTM D4767-88.

PROVA DI COMPRESSIONE EDOMETRICA

ASTM D2435-90. Prove di consolidazione monodimensionale.

BS 1377 Test 17. Prove di consolidazione edometriche.

ASTM D4186-89.

DETERMINAZIONE DELLA PRESSIONE DI RIGONFIAMENTO IN CELLA EDOMETRICA SECONDO IL


METODO HUDER-AMBERG

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PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

ASTM D4546-90 (Annual book of ASTM Standards, 1991, vol. 04-08)

ISRM "Committee on laboratory tests, Document No 2", Final Draft, november 1972.

ISRM "Suggested methods for laboratory testing of argillaceous swelling rocks", 1989

DETERMINAZIONE DEL RIGONFIAMENTO LINEARE IN CELLA EDOMETRICA

ASTM D4546-90 (Annual book of ASTM Standards, 1991, vol. 04-08)

ISRM "Committee on laboratory tests, Document No 2", Final Draft, november 1972.

ISRM "Suggested methods for laboratory testing of argillaceous swelling rocks", 1989

PROVA TRIASSIALE CICLICA CON DETERMINAZIONE DEL MODULO DI YOUNG (E) E DEL FATTORE
DI SMORZAMENTO (D)

ASTM 3999-91

PROVA TRIASSIALE CICLICA A SFORZO CONTROLLATO A LIQUEFAZIONE

ASTM 5311-92

PROVA DI COLONNA RISONANTE CON DETERMINAZIONE DELLA CURVA DI DECADIMENTO DEL


MODULO DI TAGLIO (G), DEL RAPPORTO DI SMORZAMENTO (D) E DELL'ANDAMENTO DELLE
SOVRAPPRESSIONI NEUTRE

ASTM D4015-95

PROVA DI TAGLIO TORSIONALE CICLICO CON DETERMINAZIONE DELLA CURVA DI DECADIMENTO


DEL MODULO DI TAGLIO (G) E DEL RAPPORTO DI SMORZAMENTO (D)

Modalità esecutive

La prova si esegue su un provino di terreno, coesivo o incoerente, di forma cilindrica, con diametro
non inferiore a 50 mm, e rapporto altezza diametro pari normalmente a 2 Il montaggio e
l'assemblaggio del provino e del sistema di eccitazione ciclica è conforme a quanto indicato per la
prova di colonna risonante. A ciò va aggiunto il montaggio di uno-due trasduttori di spostamento di
non contatto posizionati alla testa del provino, per la misura diretta delle deformazioni di taglio. Il
provino viene saturato e consolidato isotropicamente secondo le procedure previste per le prove
triassiali, fino ai valori di pressione prefissati. Raggiunto il valore di tensione efficace prestabilito, e
fissata una frequenza fissa e costante (di norma compresa tra 0.1 Hz e 2 Hz), si producono in
condizioni non drenate le sollecitazioni torsionali di forma sinusoidale, crescenti in ampiezza, per
step, in direzione normale all’asse longitudinale. Il sistema elettromagnetico impiegato per
applicare la torsione in testa al provino è alimentato dal generatore di onde sinusoidali. Fissata la
frequenza costante di sollecitazione torsionale, si esegue uno step ad una determinata ampiezza di

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sollecitazione, applicando più cicli, fino ad evidenziare la configurazione ellittica di isteresi tra
deformazione e momento torcente. Gli step successivi (in numero variabile, ma di norma non
inferiori a 8-10) si eseguono con pari modalità, ad ampiezze di sollecitazione torsionali
progressivamente crescenti. Durante ogni step di carico ciclico sono visualizzate, sugli assi X-Y
dell'oscilloscopio, le configurazioni ellittiche di risonanza tra il segnale elettrico utilizzato per
produrre la torsione e il segnale deformativo elaborato dal trasduttore di non contatto. Elaborando
opportunamente le suddette configurazioni geometriche si calcolano i moduli di taglio G e i valori di
smorzamento D.

Elaborazione dei risultati

Lo sforzo di taglio τ relativo ad ogni step è ricavato attraverso la misura della tensione di
sollecitazione delle bobine. Il valore della deformazione di taglio γ relativo ad ogni step è calcolato
dalle misure effettuate con i trasduttori di non contatto. I valori del modulo di taglio G e dello
smorzamento D vengono determinati, per ogni step, calcolando la pendenza e l'area dei cicli di
siteresi sforzi - deformazioni rappresentati sul piano τ - γ (G=pendenza dell'ellisse, D=area sottesa
tra semiasse dell'ellisse e l'ascissa). La determinazione complessiva del modulo e del damping del
terreno sono estese ai vari step di misura.

DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE MECCANICHE DI ROCCE

TAGLIO DI PROVINI PRISMATICI, DI DIMENSIONI MAX CM 20 DI LATO, DA BLOCCHI INFORMI DI


ROCCIA O DA SPEZZONI DI CAROTA DI ROCCIA

ASTM D4543-85.

CAROTAGGIO DI PROVINI CILINDRICI DA BLOCCHI INFORMI DI ROCCIA O DA SPEZZONI DI


CAROTA DI ROCCIA

ASTM D4543-85.

SPIANATURA E RETTIFICA DI PROVINI CILINDRICI O PRISMATICI DI ROCCIA.

ASTM D4543-85.

PROVA DI COMPRESSIONE MONOASSIALE SU PROVINI CILINDRICI O PRISMATICI

ASTM D2938-86

ISRM -"Suggested methods for determining the uniaxial compressive strength and deformability of
rock materials", 1979.

PROVA DI COMPRESSIONE MONOASSIALE SU PROVINI CILINDRICI O PRISMATICI CON


DETERMINAZIONE DELLA DEFORMABILITÀ ORIZZONTALE E VERTICALE E CON RILIEVO DEL
COMPORTAMENTO POST-ROTTURA DEL PROVINO

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ASTM 3148-86

ISRM -"Suggested methods for determining the uniaxial compressive strength and deformability of
rock materials", 1979.

Rivista Italiana di Geotecnica -"Raccomandazioni per determinare la resistenza a compressione


monoassiale e la deformabilità dei materiali rocciosi", n° 3, 1994.

DETERMINAZIONE DELLE COSTANTI ELASTICHE DINAMICHE DI PROVINI DI ROCCIA MEDIANTE


ULTRASUONI UTILIZZANDO ALMENO TRE VALORI DIVERSI DI FREQUENZA

ASTM D2845.

ISRM- "Suggested methods for determining sound velocity", 1978

DETERMINAZIONE DELLA RESISTENZA A TRAZIONE CON PROVA INDIRETTA "BRASILIANA" SU


PROVINI CILINDRICI

UNI 6135/72. Prova di trazione.

ISRM -"Suggested methods for determining indirect tensile strength by brazil test", 1978

PROVA DI CARICO PUNTIFORME PER LA DETERMINAZIONE DELL'INDICE DI RESISTENZA


"FRANKLIN" (POINT LOAD STRENGTH TEST) SU PROVINI CILINDRICI E/O SU FRAMMENTI INFORMI
DI ROCCIA

ISRM -"Suggested methods for determining Point Load Strength", 1985.

Rivista Italiana di Geotecnica -"Raccomandazioni per la misura della resistenza al punzonamento", n°


1, 1994.

PROVE PROCTOR E C.B.R.

PROVA DI COSTIPAMENTO DI UNA TERRA PER LA DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ MASSIMA E


DELL'UMIDITÀ OTTIMALE MEDIANTE PROVA AASHO STANDARD O MODIFICATA

CNR-BU N.69. Costipamento di una terra.

BS 1337 Test 12, 13. Costipamento di una terra.

ASTM D1557/78. Prove di costipamento.

ASTM D698.

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DETERMINAZIONE DELL'INDICE "CBR" SU UN PROVINO PREPARATO IN LABORATORIO MEDIANTE


COMPATTAZIONE ED IMBIBIZIONE IN ACQUA PER 4 GIORNI

CNR-UNI 10009. Indice "CBR".

BS 1337 Test 16. Indice "CBR".

ASTM D1883. Indice "CBR".

DOCUMENTAZIONE DELLE PROVE DI LABORATORIO

La documentazione prodotta da ogni singolo incarico consiste di:


- certificati timbrati dal geologo responsabile del Laboratorio relativi alle prove richieste

- files in formati ascii, xls, o altro analogo e compatibile con gli standard dei programmi in
ambiente Windows relativi ai dati tabellari di ciascuna prova in termini di tempo,
deformazione, tensione, ecc. rilevati strumentalmente in automatico o manualmente
secondo le specifiche tecniche di esecuzione di ciascuna prova

- scheda di conformità, timbrata e firmata dal Direttore del Laboratorio, che le prove sono
state eseguite secondo le specifiche tecniche indicate nel presente Capitolato d’Oneri per
ciascuna determinazione analitica di laboratorio.

40. MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

SONDAGGI GEOGNOSTICI E PROVE IN FORO

L’approntamento del cantiere viene corrisposto una sola volta e comprende anche l’allestimento
della prima postazione di perforazione. La voce include il carico e scarico delle attrezzature in
magazzino ed in cantiere, il trasporto di andata e ritorno di ogni attrezzatura, utensile e
macchinario, il viaggio/i di andata e ritorno del personale.

Viene corrisposto inoltre l’allestimento delle postazioni successive alla prima per distanze da questa
superiori ai 250 m, e per le seguenti classi: da 250 a 500 m ed oltre i 500 m.

La perforazione viene pagata a metro lineare effettivamente eseguito. Il costo, suddiviso nelle
categorie da 0 a 20 m, da 20 a 40 m ed oltre i 40 m, vale per terreni di qualsiasi natura e
consistenza, con sovrapprezzo per l’eventuale utilizzo di corona diamantata, e comprende l’impiego
del rivestimento per mancanza di autosostentamento del foro e l’esecuzione di eventuale prescavo
a mano per accertare l’assenza di sottoservizi. La misura delle quantità avviene a fine perforazione
tramite scandaglio centimetrato calato a fondo foro. Nel costo a metro lineare sono inoltre incluse
la redazione da parte del Geologo nominato dalla ditta dei logs stratigrafici e le fotografie delle
cassette catalogatrici.

La fornitura delle cassette catalogatrici viene compensata a misura.

La posa in opera sia di piezometri che di tubazioni cieche o speciali (inclinometri, assestimetri, ecc.)
previste da questo Capitolato d’Oneri viene compensata distinguendo la fornitura dal costo
dell’installazione. Il costo dell’installazione è comprensivo di tutti i servizi richiesti, eseguiti a regola
d’arte secondo le prescrizioni e specifiche di questo Capitolato d’Oneri, con l’utilizzo degli utensili e
le attrezzature indicate o di altre di pari rispondenza ed include anche la fornitura e posa in opera
del pozzetto con chiusino di protezione. Il costo si differenzia con le profondità di installazione nel

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PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
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modo seguente: da 0 a 40 m, oltre i 40 m. Le tubazioni piezometriche in PVC fessurate a mano in


cantiere vengono compensate come tubazioni cieche.

Il prelievo di campioni indisturbati viene pagato per ogni campione prelevato, distinguendo 3 classi
di profondità di prelievo: da 0 a 20 m, da 20 a 40 m, , oltre i 40 m. In caso di mancato prelievo del
campione indisturbato, o di evidente scadente qualità dello stesso per manovre errate o per utilizzo
di campionatori non idonei, non viene corrisposto alcun compenso. Viene inoltre compensato
l’eventuale prelievo da cassetta ed il confezionamento di campioni rimaneggiati o di spezzoni di
roccia.

L’esecuzione di prove in foro, fatta eccezione per le prove SPT, viene retribuita distinguendo
l’approntamento dall’esecuzione, entrambi eseguiti secondo le modalità descritte nel presente
capitolato. Il prezzo include la fornitura della documentazione richiesta a ciascuna prova.

Il costo dell’esecuzione di SPT viene suddiviso per le seguenti classi di profondità: da 0 a 20 m, da


20 a 40 m, oltre i 40 m.

Il costo delle diagrafie (Dac Test) viene compensato per metro lineare di parametro acquisito e
comprende la restituzione grafica e digitale dei dati acquisiti.

Nel costo totale dei sondaggi geognostici si intende inclusa anche la presenza in cantiere del
Geologo nominato dalla ditta, iscritto all’Ordine Professionale ed avente conprovata esperienza di
almeno 3 anni nell’attività di pianificazione, assistenza all’esecuzione delle indagini geognostiche,
redazione e controllo dei relativi rapporti tecnici, che dovrà presenziare tutte le attività di cantiere,
compreso il sopralluogo preliminare.

PROVE IN SITU E PROSPEZIONI GEOFISICHE

Per ogni campagna di indagine commissionata con O.d.S. l’approntamento delle attrezzature
necessarie all’esecuzione delle prove in sito e prospezioni geofisiche, ad eccezione delle prove di
carico su piastra, viene corrisposto una sola volta e comprende il carico e scarico delle attrezzature
sul posto e in magazzino, il trasporto di andata e ritorno di ogni utensile e macchinario, il viaggio/i
di andata e ritorno del personale. Nel caso delle prove penetrometriche sia statiche che dinamiche
e delle prove dilatometriche, il costo dell’approntamento è comprensivo dell’installazione sul primo
punto di indagine.

Ogni prospezione, ad eccezione di quelle geofisiche con metodo gravimetrico e con tecnica
Down/Cross-Hole, compensate a singola misura, viene pagata a metro lineare ed è comprensiva
dell’elaborazione e restituizione su supporto cartaceo e digitale.

Nel caso delle prove sismiche MASW e ReMi il compenso è per singola prova e comprende il
trasporto in A/R delle strumentazioni e la loro installazione sui punti di misura.

Le prospezioni geoelettriche con profili di resistività vengono distinte secondo le seguenti classi di
distanza elettrodica: < 1 m; > 1 m e ≤ 5 m; > 5 e ≤ 20 m.

I sondaggi elettrici verticali vengono distinti secondo quattro categorie di lunghezza: ≤ 200 m; >
200 m e ≤ 500 m; > 500 m e ≤ 1000 m ed infine > 1000m.

Le prospezioni sismiche a rifrazione vengono distinte secondo le seguenti classi di distanza


intergeofonica: 5 m; 10 m; 20 m.

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DISCIPLINARE TECNICO SERVIZI SPECIALISTICI FINALIZZATI ALLA Allegato 1
CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA PER LA
PROGETTAZIONE DI OPERE IDROSANITARI E DI IMPIANTI INDUSTRIALI AI SENSI
DEL DM 17/01/2018 2018

Nel costo totale delle prove in situ e delle prospezioni geofisiche si intende inclusa anche
l’elaborazione dei dati e la redazione del relativo rapporto tecnico da parte di geofisico, di
comprovata esperienza ed iscritto all’Ordine Professionale, con cui interloquire anche nella fase di
pianificazione dell’attività e che pertanto dovrà presenziare anche al sopralluogo preliminare.

ANALISI DI LABORATORIO

Ogni determinazione analitica di laboratorio viene pagata a misura previa verifica della
corrispondenza della tipologia della prova eseguita con quanto effettivamente richiesto nell’Ordine
di Servizio e della conformità della documentazione fornita con le specifiche tecniche del capitolato.
Qualora si riscontrassero evidenti anomalie nella realizzazione della singola prova, dovute ad
esecuzione non conforme con quanto previsto nel Capitolato d’Oneri, non verrà corrisposto alcun
compenso.

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