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Relazione Specialistica
D
C
B
A 30/06/2017 Emissione per conferenza dei servizi
Rev. Data Descrizione
Elaborato n°. Codice Budget CDC Comm./Att.
A1
Collaboratore esterno Il Responsabile del Progetto Il Dirigente Programmazione e
Gestione Investimenti
Geoexplorer Impresa Sociale S.r.l. Ing. Fabrizio Pacini
Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla
ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in
loc. San Giuseppe (Comune di Rio Nell’Elba):
“SAN GIUSEPPE 2”
20 GIU. 2017
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Geoexplorer Impresa Sociale S.r.l. - CGT Group
SOMMARIO
1 Introduzione .......................................................................................................................... 3
4 Piano di utilizzo.................................................................................................................... 17
5 Documentazione che attesta la coerenza dell’intervento con le previsioni del piano d’Ambito
17
6 Descrizione, caratteristiche ed ubicazione del dispositivo di misura delle portate e dei volumi
prelevati..................................................................................................................................... 17
8 Allegati ................................................................................................................................ 18
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1 INTRODUZIONE
La Società ASA S.p.A. intende realizzare una ricerca idrica sui terreni posti in un’area situata nel
Comune di Rio Nell’Elba, Località San Giuseppe, ubicata in prossimità della condotta d’adduzione del
deposito “Il Piano” e prossima alla condotta della dorsale Elbana (Figura 1 e Corografia Allegata).
Scopo dell'autorizzazione è quello di ricercare e captare, con la terebrazione di un pozzo idrico,
acqua per uso idropotabile pubblico.
Il punto di probabile terebrazione è individuato dai seguenti riferimenti (Tabella 1):
Tabella 1 - Coordinate del sondaggio nel sistema di riferimento cartografico Roma40 - Gauss Boaga, fuso Ovest
L’area oggetto di indagine si trova nella piana della valle dei Molini in un’area posta ad una quota
di m 50 s.l.m. Il bacino idrico è rappresentato ad est dai rilievi del monte Strega m 427 e monte
Capannello ricoperti nella sua sommità da macchia mediterranea arbustiva. (Figura 2).
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2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO
All’inizio degli anni 50 Livio Trevisan stabilì la suddivisione dell’Elba centro-orientale in cinque
Complessi che attualmente sono ancora accettati anche se con piccole variazioni, illustrandone
l’evoluzione tettonica attraverso meccanismi di scivolamento per gravità (L. Trevisan, 1950).
Nella carta, Figura 3, è stato proposto, seguendo le suddivisioni di Livio Trevisan, il seguente
impilamento di cinque unità tettoniche.
Le unità di origine sedimentaria ed oceanica comprendono cinque complessi Stratigrafico-
strutturali separati da superfici di scorrimento ed identificate in letteratura (L.Trevisan, 1950) con
numeri romani dall’I al V nell’ordine di giacitura geometrica dal basso verso l’alto.
Figura 3 - Sezione geologica A-B schematica dell’isola d’Elba Est-Ovest (Pertusati, 1993)
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Le rocce magmatiche terziarie sono riferibili a due corpi plutonici a mongolfiera fra cui la granodiorite
del monte Capanne e il monzogranito di Porto Azzurro, associati ai filoni ed espandimenti di tipo
porfirico ed aplitico. Queste hanno determinato rocce termometamorfiche nei complessi incassanti.
L’area di ricerca è inserita nel contesto del Complesso III con le seguenti caratteristiche:
3 INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO
Unità idrogeologica ‘Calcari e Ofioliti’ corrisponde alla dorsale montuosa che si allunga per circa
10 km in direzione meridiana, sul lato nord-est dell’isola (Fig.4). Il suo areale è delimitato sul versante
orientale da terreni filladico-calcariferi e a sud da quelli degli scisti cornubianitici e dei porfidi
granodioritici.
Vi si riconoscono numerosi tipi litologici: calcare massiccio, calcare selcifero e calcari nodulari,
calcare cavernoso, calcare a Calpionelle, radiolariti, ofioliti (prevalenti diabasi e serpentine) e terreni
del Verrucano (arenarie e conglomerati quarzitici, scisti quarzitici e filladi).
I corpi acquiferi di maggiore interesse sono rappresentati dal Calcari Massiccio e Cavernoso, dai
Calcari a Calpionelle, dai diaspri e dai diabasi; quest’ultimi sono i termini, che all’interno dell’unità,
hanno la maggiore estensione areale.
Le ofioliti costituiscono, insieme ai calcari a Calpionelle ed ai Diaspri, il complesso ofiolitifero
delle Liguridi, caratterizzato da una tettonica molto articolata, da una fitta rete di diaclasi, con
ripetizioni tettoniche di alcune parti all’interno dello stesso complesso e stratificazioni con
immersione prevalente verso ovest. I termini calcarei della serie toscana costituiscono una situazione
favorevole per locali ed interessanti accumuli idrici; questo sia grazie alla circolazione che può
avvenire nei giunti di strato e nelle fratture dei termini selciferi e nodulari, sia in
conseguenza dei fenomeni di tipo carsico, che si possono sviluppare nei sistemi di frattura dei
calcari massicci o di tipo cavernoso. Nella formazione del Verrucano, costituita da termini poco
solubili come arenarie, conglomerati quarzitici, scisti e filladi, la circolazione è essenzialmente
limitata alle discontinuità tettoniche.
Questa unità idrogeologica è caratterizzata da una permeabilità per fessurazione nei termini
ofiolitici ed una permeabilità mista fessurazione-dissoluzione caratterizza i termini calcarei dell’unità,
con circolazione di tipo prevalentemente confinato, maggiormente produttiva in corrispondenza di
faglie o fenomeni carsici nei calcari affioranti.
La ricarica è dovuta prevalentemente a deflussi superficiali ed apporti zenitali, maggiormente
concentrata lungo le incisioni vallive e zone di fessurazione e carsismo.
Il coefficiente di infiltrazione di tale unità idrogeologica è stato stimato pari al 30% confermando
il valore dei precedenti studi (Ghezzi R., 1998).
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Figura 4 – Ubicazione del sondaggio esplorativo “San Giuseppe 2” sulla Carta geologica dell’area (pallino rosso), Comune
di Rio Nell’Elba, Località San Giuseppe (base cartografica geologica: “Continuum Geologico - Carta Geologica
della Regione Toscana” recentemente realizzato dal CGT, su base CTR a scala 1:10000)"
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Figura 5 – Legenda della Carta geologica dell’area, Comune di Rio Nell’Elba, Località San Giuseppe
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Figura 6 – Ubicazione del sondaggio esplorativo “San Giuseppe 2” sulla Carta idrogeologica dell’area (pallino rosso),
Comune di Rio Nell’Elba
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Abbiamo ricostruito, attraverso una perforazione per un pozzo idrico, la stratigrafica dei terreni
attraversati per circa 120 m.
La colonna stratigrafica è rappresentata dall’acquifero del Cavernoso con tre livelli produttivi per
complessivamente 33 m di filtro dreno. Si riporta nella Tabella 3 la descrizione geologica del
sondaggio ‘Venelle A2’ nel comune di Rio Marina.
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La campagna d’acquisizione dati geofisici è stata eseguita nel giorno del 14 dicembre 2016. Sono
state eseguite due prospezioni geofisiche in array, impiegando il metodo geoelettrico (resistività
elettrica in array); al fine di georiferire le linee di elettrica sono state rilevate le coordinate di tutti gli
elettrodi delle linee mediante l’uso di rover RTK Leica GS15.
R=ρ l/S=ρK
dove ρ è una costante chiamata resistenza specifica o resistività del campione e K il coefficiente
geometrico del conduttore; la resistività è una proprietà intrinseca del materiale di cui è fatto il
conduttore e rappresenta la resistenza al passaggio di corrente in un conduttore di lunghezza e
sezione unitarie.
In geofisica l’unità di misura di tale costante è l’ohm per metro (Ω m), il reciproco della resistività
elettrica è la conducibilità elettrica.
Se si applica alle estremità del campione una differenza di potenziale ΔV, per la legge di Ohm
fluisce nel corpo una corrente d’intensità I legata alla ΔV dalla relazione:
ρa=K-1 ΔV/I
Quest’ultima formula, mediante la quale si calcola la resistività apparente, è valida per qualsiasi
disposizione di quattro elettrodi (o quadripolo) nel terreno.
Allo scopo di rendere operativamente più semplici le procedure di campagna e soprattutto di
facilitare l’interpretazione dei dati rilevati, il quadripolo si dispone sul terreno secondo schemi
semplici. I dispositivi elettrodici più utilizzati nella pratica sono quelli in cui i quattro elettrodi (due
elettrodi di corrente e due elettrodi di potenziale) vengono allineati e disposti simmetricamente
rispetto al centro di misura (Figura 8).
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I più noti sono: il quadripolo WENNER ed il quadripolo SCHLUMBERGER (Figura 9 e Figura 10). E'
possibile inoltre impiegare le configurazioni quadripolari reciproche che consentono di ottimizzare le
sequenze di misura, poiché a medesimi posizionamenti degli elettrodi di corrente corrispondono più
posizionamenti degli elettrodi di potenziale (Figura 11). Nelle rocce e nei terreni i valori di resistività
sono influenzati da vari parametri come temperatura, porosità, la compattezza o il grado di
litificazione, tessitura, il grado di alterazione e/o fatturazione, la composizione mineralogica, la
presenza di fluidi e il grado di saturazione. In particolare, la resistività delle rocce è sempre maggiore
a quella dell’acqua nei pori, è minima in corrispondenza del grado di saturazione massimo, ed è tanto
minore quanto maggiore è la porosità. A quanto appena descritto è legato l’ampio campo di
variabilità di valori di resistività riscontrato in bibliografia per le singole classi di terreni e rocce.
A B
Figura 8- A)Disposizione quadripolare C1 e C2 elettrodi di corrente, P1 e P2 elettrodi di potenziale; B) percorsi delle linee
di corrente e di potenziale: A e B sono gli elettrodi di corrente, M e N gli elettrodi di potenziale.
Figura 9- Configurazione quadripolare Wenner - Dove "a" è la distanza tra gli elettrodi di potenziale (P1P2) ed è uguale
alla distanza tra gli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale (C1P1 - C2P2.)
Figura 10- Configurazione quadripolare Schlumberger - Dove "a" è la distanza tra gli elettrodi di potenziale (P1P2) e la
distanza tra gli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale (C1P1 - C2P2) è "n" volte "a”.
Figura 11 - Configurazione quadripolare Schlumberger reciproco - Dove "a" è la distanza tra gli elettrodi di corrente
(C1C2) e la distanza tra gli elettrodi di corrente e gli elettrodi di potenziale (C1P1 - C2P2) è "n" volte "a”.
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A) B)
Figura 12 - A) Terrameter LS B) Elettrodo infisso nel terreno e collegato al cavo tramite connettore.
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calcolata dal modello impostato. La quantificazione dello scostamento delle due misure è indicata
dallo scarto quadratico medio (RMS) restituito dal modello. Al fine di rendere confrontabili i risultati
derivanti dalle indagini geoelettriche realizzate a differente risoluzione, è stata adottata un’unica
scala colorimetrica di rappresentazione dei dati di resistività (Figura 13), giustificata dall’esigenza
d’interpretare in modo univoco i dati ottenuti, commentata in relazione alle informazioni derivanti
dalle indagini dirette presenti nel sito oggetto di studio.
Figura 14 - Ubicazione del profilo geofisico ST12 ricadente nell’area del sondaggio “San Giuseppe 2”.
Figura 15 - Ubicazione del profilo geofisico ST14 ricadente nell’area del sondaggio “San Giuseppe 2”.
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Figura 16 - Posizionamento su stralcio della carta topografica 1:2000 Figura 17 - Centro dello stendimento, foto scattata da S-W
Parametri di acquisizione
Data acquisizione 17/03/2014
Nome del file SC_4v_1-2014-03-17-011838.dat
N° Elettrodi 64
Distanza interelettrodica (m) 10
Parametri di elaborazione
N° di dati impiegati per l'elaborazione 507
N° di blocchi del modello 1332
Livelli del modello 18
Pseudo profondità minima (m) 5.19
Pseudo profondità massima (m) 109
Parametri di inversione
Model refinement (cells with widths of half the unit spacing)
All model blocks have equal widths
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Figura 19 - Posizionamento su stralcio della carta topografica 1:2000 Figura 20 - Centro dello stendimento, foto scattata da est
Parametri di acquisizione
Data acquisizione 15/03/2014
Nome del file SC_4v_1-2014-03-15-165301.dat
N° Elettrodi 64
Distanza interelettrodica (m) 10
Parametri di elaborazione
N° di dati impiegati per l'elaborazione 421
N° di blocchi del modello 1290
Livelli del modello 18
Pseudo profondità minima (m) 5.19
Pseudo profondità massima (m) 105.4
Parametri di inversione
Model refinement (cells with widths of half the unit spacing)
All model blocks have equal widths
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4 PIANO DI UTILIZZO
Tale nuova opera di captazione integrerà i fabbisogni del Comune di Rio nell’Elba l’intervento
permetterà di potenziare le risorse idriche esistenti migliorandone la qualità al fine di garantire la
continuità del servizio anche in condizioni di crisi idriche estive o in contesti con inquinamenti
qualitativi periferici. Tale intervento permetterà di potenziare le risorse idriche esistenti
migliorandone la qualità al fine di garantire la continuità del servizio anche in condizioni di crisi
idriche estive o in contesti con inquinamenti qualitativi periferici.
Possiamo stimare una portata massima presumibile del pozzo di 7 l/s che ovviamente verrà
stabilita con i risultati delle prove di portata di lunga durata eseguite a seguito del completamento
della perforazione.
Il nuovo intervento comunque andrà a completare la realizzazione del campo pozzi loc.
S.Giuseppe del Comune di Rio Elba.
Si dichiara che tale opera di captazione rientra nel Piano degli Investimenti di ASA Spa.
Tale intervento è inserito nel programma degli interventi per il miglioramento qualitativo e
l’ottimale gestione delle risorse idriche dell’Isola d’Elba all’interno del Progetto “Superamento delle
criticità qualitative e sfruttamento sostenibile della risorsa idrica sotterranea - Toscana Costa” con
codice budget G126-5598-000.
Al fine di garantire i flussi informativi derivati dalla misurazione delle portate e dei volumi
derivati, l'allegato A del DPGR 51/R/2015, contiene "i criteri generali per l'individuazione delle
tipologie degli strumenti di misura e delle modalità di misurazione più idonei a rilevare l'entità delle
portate e dei volumi prelevati e restituiti, in relazione alle diverse tipologie e caratteristiche delle
opere di captazione e restituzione". Nel caso specifico si prenderanno in considerazione le specifiche
tecniche riguardanti il tipo di presa da pozzo.
Tabella 6 - Specifiche tecniche delle misure di portata secondo l'allegato A del DPGR 51/R/2015
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8 ALLEGATI
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Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla
ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in
loc. San Giuseppe (Comune di Rio Nell’Elba):
“SAN GIUSEPPE 2”
20 GIU. 2017
RELAZIONE
PERFORAZIONE
753/2
283 (ASA_ToscanaCosta)
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SOMMARIO
1 Premessa ............................................................................................................................... 3
2 Ubicazione ............................................................................................................................. 3
3 Profondità ............................................................................................................................. 4
7 Filtri....................................................................................................................................... 4
11 Collaudo ................................................................................................................................ 6
12 Recinzione finale.................................................................................................................... 6
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1 PREMESSA
2 UBICAZIONE
L’ubicazione del pozzo è quella riportata nella planimetria allegata in scala 1:10.000 (vedi
Corografia Allegata); l’esatta collocazione sul terreno dove la ditta posizionerà l’impianto dovrà
essere preventivamente concordata con la D.LL..
Il pozzo avrà le seguenti coordinate Gauss-Boaga fuso Ovest e le relative specifiche catastali:
Tabella 1 - Coordinate del sondaggio nel sistema di riferimento cartografico Roma40 - Gauss Boaga, fuso Ovest
Tale scelta è giustificata dalla carta geologica e da rilievi idrogeologici e geofisici, dai quali
possiamo valutare, come in questa porzione di territorio, sia presente un acquifero sufficientemente
produttivo. Inoltre, si propone un’area di salvaguardia a tutela assoluta tramite un’area circolare
(Figura 1) avente raggio di 10 m intorno alla fonte di approvvigionamento.
Figura 1 – Ubicazione pozzo “San Giuseppe 2” indicato con punto rosso, l’area di salvaguardia a tutela assoluta evidenziata con un
cerchio rosso.
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3 PROFONDITÀ
Il pozzo denominato “San Giuseppe 2” avrà una profondità di -120 ml dal p.c. esistente. La D.LL.,
in base ai terreni attraversati, potrà ordinare la sospensione della perforazione anche prima del
raggiungimento della quota prevista.
La D.LL. potrà richiedere, anche durante la perforazione, la misura di parametri di avanzamento
ed indagini stratigrafiche in genere. Sulla base di tali indicazioni acquisite in sito, potrà inoltre
ordinare un ulteriore avanzamento della perforazione oltre le profondità previste, in modo da
ottimizzare l’opera di captazione in funzione delle caratteristiche stratigrafiche ed idrogeologiche
riscontrate.
4 SISTEMA DI PERFORAZIONE
Il pozzo “San Giuseppe 2“ verrà perforato con sistema roto-percussione con martello fondo foro.
Ogni metro di perforazione è previsto il prelievo di n° 1 campione di terreno, inoltre raggiunto il
livello produttivo, la D.LL. potrà ordinare la prova di strato o il campionamento in avanzamento
concordando con l’appaltatore le modalità di esecuzione sulla base della natura degli strati
sovrastanti e la tecnica di perforazione impiegata.
Il posizionamento dei campioni costituenti i vari strati attraversati, verrà disposto in una
"cassetta campioni" a larghi scomparti (almeno cm. 20 x 20 per ogni scomparto- in ogni caso il
volume minimo del campione dovrà consentire l’esecuzione delle analisi eventualmente richieste).
5 DIAMETRO DI PERFORAZIONE
Per il pozzo “San Giuseppe 2” il diametro di perforazione sarà di 444 mm per i primi 10 mt di
profondità. Successivamente il diametro di perforazione verrà ridotto a 375 mm e dovrà essere
spinto ad una profondità non inferiore ai -120 m dal p.d.c.
6 TUBAZIONE DEFINITIVA
Il pozzo dovrà avere una colonna definitiva in acciaio inox Aisi 219 mm e spessore 5.2 mm.
Gli spezzoni di tubo saranno saldati tra loro mediante l’impiego di elettrodi per acciaio o, qualora
le giunzioni risultassero mal eseguite, sarà ordinato l’impiego del metodo TiG.
La colonna di ciascun pozzo sarà posta in opera mediante l’impiego di idonei centratori
distanziati di 6 m l’uno dall’altro.
Tutti i materiali impiegati dovranno corrispondere a norme UNI-API.
La tubazione definitiva non potrà essere posta in opera se non previa autorizzazione della D.LL..
7 FILTRI
Nei tratti che la D.LL. riterrà più opportuno finestrare, saranno posti in opera tubi filtro in acciaio
inox AISI 304. Si prevede, in via preventiva, l’utilizzo di filtri tipo a ponte per una lunghezza
indicativa totale di 20 m dello stesso diametro e spessore del tubo cieco con luce filtri di 1,50
oppure 2,00 mm. La stessa D.LL. si riserva di fornire nella relazione finale le specifiche tecniche
definitive dei tubi filtro (diametro, luce filtri, percentuale della superficie filtrante) in rapporto alle
caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero rinvenute durante la perforazione.
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8 MANTO DRENANTE
Il ghiaietto impiegato per il drenaggio, della classe granulometrica definita dalla D.LL. e
determinata in base alle caratteristiche dell’acquifero, dovrà essere di tipo arrotondato, proveniente
da sedimenti di fiume a prevalenza silicea, e non da frantumazione.
Il ghiaietto dovrà risultare pulito, ben lavato e privo di matrice fine. esso dovrà essere inserito tra
la parte del perforo e la tubazione definitiva. In via preventiva si prevede l’impiego di ghiaietto con
diametro variabile da 1,5 a 2,5 mm (salvo eventuali variazioni che la D.LL. riterrà opportuno
adottare).
La D.LL. ed i tecnici ASA indicheranno all’impresa costruttrice dei pozzi i tratti che devono essere
isolati.
In via preventiva si prevede di inserire:
- realizzazione di tampone argilloso con bentonite o Compactonit da -17 a -15 ml dal
p.c. salvo il letto di sabbia da interporre tra la fine del ghiaietto ed il tampone argilloso;
- dal p.c. fino alle profondità di -15 ml verrà operata una cementazione con l’impiego di
calcestruzzo prefabbricato, RcK 125 oppure a dosaggio 6 q/m3 di sabbia = 3 mm, iniettato
preventivamente in risalita nell’avampozzo tra la parete del perforo ed il tubo di
rivestimento.
Infine il pozzo dovrà essere completato con una platea a piano campagna di dimensioni 2x2 e
spessore 0.3 m costruita in c.a. con due fogli
griglia di raccolta acque in p.v.c.. La testa del pozzo dovrà fuoriuscire 80 cm dal piano campagna e
dovrà essere condizionata con controflangia UNI 2276 e flangia cieca, separate da guarnizione fornite
dall’appaltante.
Terminata la posa dei rivestimenti e dei dreni, si dovrà prestare particolare attenzione alle
operazioni di pistonaggio o completamento dei pozzi per:
rimuovere lo strato impermeabilizzante che si forma sulle pareti del perforo ad opera del
fango eventualmente impiegato (il problema è minore in caso di impiego di polimeri
organici in luogo dei fanghi bentonitici)
assestare il dreno artificiale posato
eliminare la parte fine del terreno che altrimenti verrebbe sollevata e renderebbe
inutilizzabile il pozzo stesso
Le operazioni di sistemazione del dreno devono essere curate con grande attenzione per evitare
“ponti di dreno” che lascino scoperti tratti di filtro causando, con le operazioni di pistonaggio,
franamenti locali.
La pompa di spurgo dovrà essere installata in modo che si possa calare agevolmente fino al
livello dinamico una sondina di diametro 3 cm. Pertanto, quando lo spazio tra montante della pompa
e tubolare del pozzo non garantiscono questa possibilità, dovranno essere usate o colonne filettate o
colonne flangiate con tubetto continuo per il passaggio della sondina.
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11 COLLAUDO
Durante le prove saranno inoltre prelevati campioni di acqua in numero minimo di 3, al fine di
stabilire definitivamente le caratteristiche geochimiche dell’acquifero intercettato.
È previsto inoltre l’ispezione televisiva per verificare che l’opera appaltata sia eseguita a regola
d’arte.
12 RECINZIONE FINALE
La particella del nuovo pozzo sarà delimitata con una recinzione composta di un cordolo in c.a. e
rete a maglia sciolta completa di cancello scorrevole, così come prevedono le prescrizioni del R.U. del
Comune di Rio nell’Elba.
13 SCHEMA POZZO
6
QUADRO DI UNIONE SEZIONI C.T.R. 1:10.000
ALL'INTERNO DEI RELATIVI FOGLI IGM 1:50.000
10°3'0"E 11°33'30"E
AREA DI DETTAGLIO
216 217
10°12'30"E 10°25'0"E
44°14'30"N
44°14'30"N
233 234 235 238
090 100
Carrara 254
Massa 250 251 252 253
316 317
42°50'30"N
248 249
42°50'30"N
(
!
140
(
!
272
(
!
Livorno
Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla ricerca 283 284 285
(
!
42°44'0"N
Grosseto
42°44'0"N
“SAN GIUSEPPE 2” 333
42°41'0"N
332
(
!
42°41'0"N
0 5 10 Km
4741500
4741500
CIMITERO CIMITERO 134.1
C. PIEDAMONE
81.3 128.8 FO
SAN PIETRO SS
89.0
O
20 GIU. 2017 171.0
144.3 89.2 D
42°48'54"N
61.0 E
L
100
42°48'54"N
L
57.3 A
RIO
113.0 MI
NI
ER
A
TAVOLA
137.3 NELL'ELBA 74.2 50 59.7
34.0
19.6
I
59.3
CIMITERO Serbatoi
L
FO NA
COROGRAFIA CTR
SS
O CA 30.3
177.03171301
96.0 DEI 54.3
3_Corografia_10k_SGiuseppe2.pdf
30.2
San Giuseppe 2
68.6
4741000
4741000
62.1
133.3
VILLAGGIO
50
753/2 81.1 49.3 37.3
TOGLIATTI 61.1
76.1
CIMITERO
S
A 110.2
(N.26)
N 78.6
F
42°48'36"N
283 (ASA_ToscanaCosta) 110.0
36.6
42°48'36"N CAVO R
156.9 PADRE 73.5 A
N
VILLAGGIO
200 ETERNO
C TOGLIATTI
CAMPEGGIO E
A VENELLE S 82.0
100
158.3 91.0
R C 104.3 91.4
21
1:10.000 130.3 Colle
LaPiana T O
S
E O
E S C
43.0 119.2
N
153.2
G
I
R A N C
50
F
A S A N
L
Legenda
4740500
4740500
NI
52.6
0
Sondaggio
10
72.9
C. CARASSALE
0
15
134.0 94.5
1:10.000
0 250 500 1.000
Metri
Cordinate piane riferite al sistema di riferimento cartografico Roma 40 - Gauss Boaga Fuso Ovest
Coordinate geografiche riferite al sistema di riferimento geodetico WGS84
QUADRO DI UNIONE SEZIONI C.T.R. 1:10.000 AREA DI DETTAGLIO
ALL'INTERNO DEI RELATIVI FOGLI IGM 1:50.000
44°14'30"N
44°14'30"N
090 100
317
233 234 235 238
42°51'49"N
316
42°51'49"N
248 249 250 251 252 253 254
Prov. LUCCA Prov. PISTOIA
306
296
307
297
Prov. SIENA
308
298
309
299
310
305
Giuseppe (Comune di Rio Nell’Elba): 316 317 318 319 320 321
060
328 080
329
42°44'0"N
42°44'0"N
“SAN GIUSEPPE 2” 328 329 330 331 332 333
42°38'19"N
42°38'19"N
352 353 0 25 50 Km
10°8'20"E 10°20'40"E
ASA Azienda Servizi Ambientali S.p.A. 10°3'0"E 11°33'30"E
P.IVA 01177760491
977
42°48'45"N
TAVOLA
42°48'45"N
685
826
1045
San Giuseppe 2
357 606
605
in scala 1:1.000 753/2 358
1171
362 609
607
359
283 (ASA_ToscanaCosta)
378
4741000
4741000
360 765
1:1.000 363
766
608
Legenda
0 Emissione Geoexplorer staff Guastaldi Colonna 20/06/2017 Sondaggio
10°24'40"E 10°24'45"E
1615400
1:1.000
Comune: Rio nell'Elba (Livorno) 0 25 50 100
Foglio: 0012
Particella: 606 Metri
Cordinate piane riferite al sistema di riferimento cartografico Roma 40 - Gauss Boaga Fuso Ovest
Coordinate geografiche riferite al sistema di riferimento geodetico WGS84
Progettazione idrogeologica per l’autorizzazione alla
ricerca di acque sotterranee ad uso idropotabile in
loc. San Giuseppe (Comune di Rio Nell’Elba):
“SAN GIUSEPPE 2”
20 GIU. 2017
RELAZIONE
753/2
283 (ASA_ToscanaCosta)
1:2.000
1
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