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VINICIO CAPOSSELA

MARINAI, PROFETI e BALENE


VINICIO CAPOSSELA
MARINAI, PROFETI e BALENE

“Un cielo così cupo non può schiarire senza una tempesta“
W. S.

A Renzo Fantini, grande indimenticato Capitano.

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Marinai, Profeti e Balene
Testi e Musiche di Vinicio Capossela
*tranne dove indicato
Prodotto da Vinicio Capossela e Taketo Gohara Disco 1
Arrangiamenti orchestrali di Stefano Nanni 1. Il Grande Leviatano
Registrato e Mixato da Taketo Gohara presso: “La Sede”, Milano; pianoforte e voce, nel Castello Aragonese, Ischia
2. L’Oceano Oilalà
(pianoforte Seiler coda 1920 messo a disposizione dalla ditta Galvan e accordato quotidianamente da Egidio Galvan); 3. Pryntyl
Studio Echotropio, Heraklion, Creta, assistente di studio: Michael Boutsakis; 4. Polpo d’Amor
Parrocchia S. Maria Assunta nel Santuario di S. Giovan Giuseppe della Croce - Diocesi di Ischia; 5. Lord Jim
Casa Del Jazz, Roma, assistenti di studio: Ascanio Cusella, Simone (Zeta) Saccomandi e Iacopo Dell’Unto; 6. La Bianchezza della Balena
Freeborn Sound Studio, Berlino, assistente di studio: Phil Freeborn; 7. Billy Budd
Officine Meccaniche, Milano, assistente di studio: Jacopo Dorici; 8. I Fuochi Fatui
La Maestà, Tredozio
9. Job
Registrazioni addizionali, operatore Pro Tools e assistente di studio: Stefania Bonomini 10. La Lancia del Pelide
Registrazioni addizionali: François Lardeau a Noise Inc Studios, Brooklyn NY; Pedro Grey a Superlegal Studios, Brooklyn NY;
Pepe Seguí a La França Xica, Barcellona; Alberto Tremendo nella cucina di Gianfranco Angei; Studio Musica e Colori, Lodi
Preproduzione effettuata negli studi Hendrix di Radio Capodistria, Koper, assistente di studio Andrea Flego Disco 2
Allestimento e acustica Sagrestia del Castello Aragonese di Ischia: Peppe De Angelis 1. Goliath
Masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà, Tredozio
2. Vinocolo
3. Le Pleiadi
Produzione esecutiva La Cupa srl 4. Aedo
Assistente di produzione La Cupa: Alice Biotti 5. La Madonna delle Conchiglie
Rappresentante Legale: Patrizio Visco 6. Calipso
Coordinamento generale per La Cupa: Luciano Linzi 7. Dimmi Tiresia
Artwork: Jacopo Leone “Etcetera.it” 8. Nostos
Foto: Elettra Mallaby 9. Le Sirene
Edizioni La Cupa srl
Booking: info@ponderosa.it

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IlMusicheGrande Leviatano Vinicio Capossela: Voce, Ondioline
Coro degli Apòcrifi: Voci
Vinicio Capossela; testo tratto da “The ribs and terrors in the whale”, Giuseppe Ettorre: Contrabbasso
Che tipo che coso è l’oceano oilalà
lalala la
La nave che sbatte è il cicchetto che fuma
“Moby Dick” di Melville, traduzione di Cesare Pavese - Adelphi 1987 Stefano Nanni: Organo, Armonium, Pianoforte Quando vanesio s’incipria di schiuma
Mirco Mariani: Leviatano, Campionatore, Ondioline
Taketo Gohara: Ondioline Per lui è soltanto un balocco
Le coste ed i terrori di dentro la balena Francesco Arcuri: Sega, Autoharp La burrasca che gonfia nel fiocco
Facevano a me intorno un buio spaventoso Alessandro Stefana: Vox Continental Che tipo scontroso giocoso scherzoso
Di Dio l’onda nel sole si muoveva serena Vincenzo Vasi: Tubular bells, Nord Micro Modular Che tipo che coso è l’oceano oilalà!
Portandomi abissato al giudizio doloroso Che tipo scontroso giocoso scherzoso
Che tipo che coso l’oceano che è
Io vidi spalancarsi la bocca dell’inferno
Con pene e con dolori d’orrenda privazione L’Oceano Oilalà
Musica di Vinicio Capossela; testo liberamente tratto da “Moby Dick”
Che tipo scontroso giocoso scherzoso
Che tipo che coso l’oceano che è
Che solo chi ha provato sa cos’è in eterno lalalala
Cadevo nell’abisso della disperazione di Herman Melville, traduzione di Cesare Pavese - Adelphi 1987 Rolling the wave, rolling the wave
Rollin the wave around the whale!
Nella disperazione io mi rivolsi a Dio Che tipo scontroso, giocoso, scherzoso La balena rolla e rulla
Quando appena potevo sperar più la pietà Che tipo che coso è l’oceano oilalà Tonda e oleosa, grassa e sontuosa
Ed Egli piegò il capo a udire il prego mio la la la la Piena di barili d’olio
E il grande Leviatano mi gettò in libertà Il tifone è allegro è solo un mammifero senza piedi
Il baleno è un buffone La più bella l’ho vista nuotare sulla crosta d’oceano polare
Corse rapido Iddio al mio grido di pena Quando sbatte orgoglioso il codone Al ramponiere non manchi la lena
Come fosse portato da un bianco suo delfino La nuvola scappa quando colpisca la balena
Splendeva sulle acque il volto sereno La schiuma si leva Rolling the wave rolling the wave around the whale
Del mio liberatore tremendo e divino Quando soffia l’arcoBalena Rolling the wave rolling the wave around the whale
la la lala Della tempesta non s’importa
Nel mio canto per sempre vorrò ricordare Che tipo scherzoso giocoso, scontroso Tanto sa sempre nuotare
Quell’istante gioioso di nuova concordia Che tipo che coso è l’oceano oilalà È un gigante di forza, è la regina del mare!
D’ora innanzi e per sempre dovrà risuonare lalala Uhm che la smetta quel tuono,
Del mio liberatore la misericordia La nave la spacca col tuono A che ci serve un tuono?
Che tipo che coso l’oceano che è Uhm non vogliamo dei tuoni, noi vogliamo del rhum
Nel mio canto per sempre vorrò ricordare Per lui è soltanto uno sbuffo Uhm uhm
Quell’istante gioioso di nuova concordia Si scrolla il cielo di dosso in un tuffo Date un bicchiere di rhum!
D’ora innanzi e per sempre dovrà risuonare lalalala Uhm uhm date un bicchiere di rum
Del grande Leviatano la potenza e la misericordia.. Che tipo scontroso giocoso scherzoso Uhm uhm uhm, noi vogliamo del rum
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Uhm uhm uhm, noi vogliamo del rum, Nettuno si gettava ai miei piedi Ora Pryntyl sei finita in taverna
Uhm uhm uhm Implorando chiamami Nunù In esilio da kraken e krill
Noi vogliamo del rum Prima stella del corpo di ballo Sei finita a guadagnarti la birba
Del balletto delle onde Tra le biffe, i lenoni e i play boy
Un tutù di alghe nel blu.. chiamami Nunù E i papponi del porto ti tengono
Vinicio Capossela: Voce Perché sono una sirenaaa canto in sirenese Alla lenza di grog e di skunk
Giuseppe Cacciola: Marimba, Teste di moro, Piatti Ondeggia il pavimento, nel mare si stringono i cuori E mi ubriacano a furia di spriz
Coro degli Apòcrifi: Voci Li assalgono i mali della nostalgia E mi ubriacano se faccio le biz
Giuseppe Ettorre : Contrabbasso
Mario Arcari: Flauti dolci piccoli Si avvicinano narvali e gamberi
Stefano Nanni: Pianoforte schiudono perle le ostriche Bell’ufficiale buttiamoci a mare, voglio tornare
Myriam Essayan: Bodhràn, Tamburello squamata a brillare
Stephane Lavis: Tin whistle Non ho perso la voce per un paio di gambe Ma che non lo sappia, il capitano testa di morto
Guillaume Souweine: Violino Come la Sirenetta in pegno d’amor O a tutte due finirà il collo torto
Caroline Tallone: Ghironda Ma io la perdo fumando e bevendo Finiremo con lui tra gli scogli a schiamare:
Taketo Gohara: Tamburello, Fischio Nell’orgia dei sensi mi butto cantando kruag kruag kruag affondate con me
Vincenzo Vasi: Coro, Percussioni digitali
Drunk Sailors Choir: Coro E mi ubriaco e stordisco ballando E non è proprio un verso da sirenaaaaa
Nell’ebrezza felice abbracciando Che canta in sirenese..
Sulla terra tutto si consuma Pryntyl slash slash smack smack glu glu
Pryntyl
Pezzo ispirato da “Scandalo negli abissi” L. F. Celine, Il melangolo, 1992
L’amore all’alba si trasforma in schiuma Pryntyl slash slash smack smack glu glu
Pryntyl, smack smack glu glu
Ma nell’abisso è tutto uno spasso Chiamami nunù
Puoi sempre incontrare, un pesce pagliaccio
Nel fondo del mar, nel fondo del mar.. E quando sei triste, basta una siiireeennaaaaaa
La foca barbuta, sempre piaciuta Sbarazzina, civettuola, piena di squame Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte
Che è solitaria, le piace cantar, dalla coda alla gola Antonio Marangolo: Arrangiamento, Saxofoni, Washboard,
Una sirena si sente coi baffi, Marimba, Glockenspiel: Vibrafono, Xilofoni
Una sirena del fondo del mar Jimmy Villotti: Chitarra
Fatevi attorno focene volanti, cavallucci di mare, Ares Tavolazzi: Contrabbasso
E i pesci uccelli le batton le ali di terra e bagnanti Vincenzo Vasi: Coro, Nettuno, Tubo, Lumachine di mare,
E scrosciano applausi di pinne e di bolle Ascoltate come sturo l’abisso Giocattoli elettronici
Nel fondale spettacolare Ora lo scandalo lo darò io e meccanici, Fischietti, Flauti, Kazoo, Carillon, Samples, Theremin
Dell’abisso musicale Perché sono una sireennaaaa ,canto in sirenese Luisa Prandina: Arpa
Pryntyl slash slash smack smack glu glu Nadia Ratsimandresy: Ondes Martenot
Io la vispa Pryntyl Chiamami Nunù Alessandro Stefana: Banjo
Francesco Arcuri: Campanelli, Toy piano, Sega
Dal caschetto malizioso Le Sorelle Marinetti: Coro
Arrangiamenti trio vocale di Christian Schmitz
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Polpo d’Amor
Testo Vinicio Capossela; musica di Joey Burns e John Convertino dei Calexico
8 braccia per abbracciarti
8 braccia mi mancano
Tornare indietro un attimo
Ma non c’è niente da rifare
8 braccia per abbracciarrrti Solo da aspettare
La prossima occasione che ancora tocchi a te
Troppe braccia per non abbracciarti Lord Jim
Tentacoli senza tentazioni Vinicio Capossela: Voce, Farfisa, Mellotron Ora hai mancato il colpo, ma di questo non si muore
Troppe braccia per non abbracciarti Jimmy Villotti: Chitarra con tremolo È solo che ora sai, di che pasta sei
Tentacoli per cercarti Giuseppe Cacciola: Timpano, Vaso, Pentolina, Acqua, Marimba Lord Jim
Ares Tavolazzi: Contrabbasso
Enrico Gabrielli: Clarinetto basso, Sax tenore È dentro te che sai
Spettri danzano negli abissi Vincenzo Vasi: Theremin, Shaker Lord Jim
Negli abissi danzano Francesco Arcuri: Kalimba, Pentola, Acqua
Vascelli fantasma Alessandro Stefana: Chitarra elettrica Per commettere un crimine
E non ti trovo compagna Ci vuole il suo coraggio
Mando messaggi d’inchiostro nero, nero, Ma per voltar la testa
Per trovarti nel nero, nero
Lord Jim Basta la debolezza
Sono tutti complici
Mando messaggi d’inchiostro nero, nero, Nessuno è mai protetto E non te ne vorrebbero
nel nero, nero Dalla sua debolezza Ti giustificherebbero, giustificando loro
8 braccia per abbracciarti Che se ne sta nascosta
8 braccia mi mancano Come una serpe dentro un rovo Ma è dentro te che sai com’è che farai,
8 braccia per ritrovarti Vilmente sconosciuta Come ti comporterai
8 braccia mi mancano Appena sospettata Quando ancora starà a te
E quando infine io ti troverò Ma invece rivelata Lord Jim
100 ventose io ti attaccherò Nel momento che sta a te
E danzeremo insieme Lord Jim La chiave della cella è meglio siano i giudici a tenerla
Questo polpo d’amor Lasciare al mondo fuori la condanna e l’assoluzione
L’abisso è scuro, scuro Credevi di esser forte, Ma a farsi giudici di sé non c’è più espiazione
L’inchiostro è nero, nero Credevi di esser saldo
Mando messaggi di profondità Ora sai chi sei, ora che sta a te Non c’è un confessore a cui affidare la tua pena
Lettere di profondità Lord Jim Sali il tuo calvario di esule in esilio
Proprio ora che sta a te Porta sulle spalle la tua croce di Caino
E quando infine io ti troverò Lord Jim Non c’è abbastanza terra più per te
100 ventose io ti attaccherò Terra più per te
E danzeremo insieme Le domande non ti toccano
Questo polpo d’amor Ti piegano e t’interrogano
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Ora hai fatto il salto Sebbene abiti bianchi vengano dati ai redenti L’universo vacuo e senza colore
E il pozzo non ha fondo Davanti a un trono bianco, Ci sta davanti come un lebbroso
Hai perso l’innocenza Dove il santissimo siede, bianco come la lana Anche questo è la bianchezza della balena
Sei uno di noi La bianchezza della balena
Lord Jim Sebbene sia associato a quanto di più dolce, Capite ora la caccia feroce? Il male abominevole,
Ora hai la conoscenza Onorevole e sublime l’assenza di colore
Sei uno di noi La bianchezza della balena
Lord Jim Niente è più terribile di questo colore,
Hai perso l’innocenza Una volta separato dal bene, Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte
Sei uno di noi Una volta accompagnato al terrore Coro voci bianche “Mitici Angioletti”
Lord Jim diretto da Mariafrancesca Polli
Giuseppe Cacciola: Kalimba, Piatti
La bianchezza dello squalo bianco, Quartetto EDODEA: Archi
L’orrida fissità del suo sguardo Alessio Pisani: Fagotto, Controfagotto
Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte che demolisce il coraggio Mauro Ottolini: Trombone
Francesco Arcuri: Gamelan, Steel drum La fioccosa bianchezza dell’albatro, Giuseppe Ettorre: Contrabbasso
Greg Cohen: Contrabbasso nelle sue nubi di spirito Mario Arcari: Flautofono
Giuseppe Cacciola: Tamburo, Boobam, Xilofono, Marimba Vincenzo Vasi: Glockenspiel, balena (effetto sonoro)
Coro degli Apòcrifi: Voci La bianchezza dell’albino bianco Stefano Nanni: Celesta
Mauro Ottolini: Trombone, Tromba bassa in Bb E cosa atterrisce dell’aspetto dei morti Alessandro Stefana: Chitarra elettrica
Taketo Gohara: Kalimba bassa, Gong delle nuvole se non il pallore
Vincenzo Vasi: Gu zheng, Tres, Fischi, Xilofono, Marimba, Bianco sudario colore?
Theremin, Tampura
Spettri e fantasmi immersi in nebbie di latte Billy Budd
Testo tratto da “Billy in the darbies” di Herman Melville;
Il re del terrore avanza nell’apocalisse
La Bianchezza della Balena
Musiche Vinicio Capossela; testo liberamente tratto da “Moby Dick”
Su un cavallo pallido
E pallidi i cappucci della pentecoste
musiche e adattamento del testo Vinicio Capossela

tradotto da Cesare Pavese - Adelphi 1987 E il mare nel suo richiamo abbissale Oh oh Ay Ay Billy Budd..
Nell’antartico, bianco sconfinato cimitero, Oh oh Ay Ay Billy Budd oh oh oh ay!
Sebbene sia bianco il signore degli elefanti bianchi il bianco sogghigna nei suoi monumenti di ghiaccio Ecco il cappellano
Che i barbari Pegu pongono sopra a ogni cosa Il pensiero del nulla si spalanca nella profondità lattea del cielo È entrato nella cella
E bianche le pietre che i pagani antichi donavano In ginocchio sulle ossa
in segno di gioia, per un giorno felice Bianco l’inverno bianco, la neve bianca, Piegato qui a pregare
Bianche cose nobili e commoventi, bianca la notte Per quelli come me
Come i veli di sposa Bianca l’insonnia bianca, la morte bianca Billy Budd
L’innocenza, la purezza, la benignità dell’età e bianca la paura è bianca Oh oh Ay Ay Billy Budd
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Oh oh Ay Ay Billy Budd Ricordo Taff di Galles, quando sprofondò I fuochi fatui
Mentre dall’oblò entra un po’ di luna La guancia come un garofano in bocciolo Danzano demoni
Riflessa su una sciabola d’argento Ma a me mi legheranno, ai piombi dell’amaca I fuochi fatui
Arriva fino a dentro Mi getteranno giù, giù in fondo I fuochi fatui
Ma morirà anche lei all’alba Come sognerò dormendo, Fuochi fatati
Dell’ultimo giorno di Billy Budd Sento che sta arrivando il sonno I fuochi fatui..
Oh oh ay ay Billy Budd Sento che sta arrivando il sonno I fuochi fatui, fuochi specchiati
Oh oh ay ay Billy Budd Sentinella sei lì fuori? I fuochi fatui
Domani Allenta le manette per favore, I fuochi fatui, fuochi sognati
Faranno di me un gioiello E girami su un fianco I fuochi fatui
Una perla appesa in punta di pennone Sii gentile ho sonno, I fuochi fatui, fuochi abissati
Come quegli orecchini che un giorno Le viscide alghe mi si attorcigliano già attorno
regalai a Molly Sii gentile ho sonno, “I corpisanti abbiano pietà di noi tutti!”
Molly Budd! Le viscide alghe mi si attorcigliano già attorno
Oh oh ay ay Molly Budd Ho sonno ho sonno ho sonno “Sì sì, marinai, osservatela bene, la fiamma bianca
Ai ai, sospenderanno me, non la mia sentenza Oh oh ay ay Billy Budd ooh oh oh ay Illumina soltanto la via verso la balena bianca
Appenderanno me al capriccio della lenza Sebbene tu sia luce, che prorompe dalla tenebra,
Ai ai tutto è pronto io sono tenebra che prorompe dalla luce!
Anch’io devo esser pronto Vinicio Capossela: Voce, Chitarra Stella Io brucio con te, forza del cielo, io ti adoro sfidantoti”
A salire fin lassù, di quaggiù Zeno De Rossi: Timpano, Catene Danzano tremuli, tremuli danzano,
A salire fin lassù, di quaggiù Marc Ribot: Chitarre, Banjo, Mandolino danzano e tremano..
Greg Cohen: Contrabbasso
Ma non è tutta una finta? Myriam Essayan, Stephane Lavis, Guillaume Souweine, Achab è Achab per sempre. Tutto questo dramma è decretato,
Non è che sto sognando? Mirco Mariani, Marco Castellani, Vincenzo Vasi: Catene e le prove io e te le abbiamo fatte un
Un taglio alla mia gomena? Drunk Sailors Choir: Coro miliardo d’anni fa. Sciocco! Io sono il luogotenente del Fato.
Andare alla deriva? Agisco i suoi ordini. Bada tu, di obbedire ai miei
Il tamburo chiama per il grog, ma Billy non lo sa
Il tamburo chiama per il grog, ma Billy non lo sa
Ay ay Billy Budd oo ay Billy Budd oh oh ay! ITestoFuochi Fatui
liberamente tratto da “Moby Dick” di Herman Melville
Che cos’è mai questa cosa senza nome?
Quale tiranno mi comanda? Perché contro tutti gli affetti
Ma Donald mi ha promesso, nella traduzione di Cesare Pavese - Adelphi 1987 io debba osare ciò che nel mio cuore vero, non ho mai osato
Di starmi accanto all’asse di osare? Sono io questo o chi?
Stringerò una mano I fuochi fatui Dove vanno gli assassini marinaio?
Prima di andare a fondo, I fuochi fatui Chi dovrà sentenziare quando il giudice stesso
Ma che sto dicendo? Danzano tremuli è trascinato alla barra?
Allora sarò morto ora che ci penso I fuochi fatui
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E piagò Job con l’ulcera del male dai piedi fino al cranio
Ma è un vento dolce oggi e un cielo dolcissimo
e l’aria odora come se spirasse da prati lontani Job “Maledici il Signore e muori!”
Vi sentire coraggiosi, marinai coraggiosi?” Testo liberamente tratto dal “Libro di Job” nella traduzione “Se accettiamo il bene, dobbiamo prendere anche il male
I fuochi fatui di Guido Ceronetti - adelphi 1972 il Signore dà, il Signore toglie, sia benedetto il nome
I fuochi fatui del Signore”
Danzano tremuli Un uomo era in terra di Uz
I fuochi fatui Un uomo di perfetta purità E infine Job apre la bocca e grida:
“LA BALENA! Temeva Dio e il male aborriva
La mascella! Tra tutti i figli dell’oriente, uomo più grande non c’era “Che tu sia maledetto giorno che mi hai partorito,
La sua fronte implacabile avanza! che sia un giorno di tenebra, il cielo lo ripudi
La Mascella!” E un giorno venne che i figli della terra stettero davanti al Signore gli neghi il lume della luce
“Nave gloriosa fino alla morte, devi tu perire senza di me? E Satana tra loro Perché ginocchia venirmi incontro?
Oh solitaria morte di una vita solitaria! Hai messo il tuo cuore sul mio servo Job? Perché mammelle vi ho succhiato?
Riversatevi ora qui arditi flutti della mia vita trascorsa È un uomo di perfetta purità Perché la luce è data a chi pena?
e coronate questo grande maroso della mia morte. Di un bastione lo hai circondato Perché la vita a una gola amara?
Io mi volgo verso di te, mostro, fino all’ultimo lotto con te. Dal Ma stendi la tua mano e colpiscilo nel suo Ecco, i terrori che più ho temuto
cuore dell’inferno io ti trafiggo, in nome dell’odio io vomito su di te Sulla tua faccia ti maledirà Ecco incarnarsi le mie paure
l’ultimo respiro! Legato a te dannata balena, così io getto le armi” Non ho pace né tregua,
E un giorno un messaggero venne a Job e disse: Sono un cumulo di dolore
Ismaele: “Fuoco di Dio dal cielo è sceso,
“Il mare ci si richiuse sopra come all’epoca del grande diluvio greggi e mandriani ha divorato Strepita pure, chi ti risponde?
e io soltanto mi sono salvato per potervelo raccontare” sono venuto a dirlo io, il solo scampato” Se cerchi Dio, se implori Shaddai
parlava ancora e un altro arriva e dice Se rispondesse quando io grido
“I figli tuoi sedevano e mangiavano Solo m’ingozza di pena amara
Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte quando ecco dal deserto leva un vento Dio stermina chi ha colpa
Daniel Melingo: Voce Ismaele nella rovina sono morti” E chi non ha colpa
Giuseppe Ettorre: Contrabbasso “Dal ventre di mia madre nudo sono uscito, La terra è data in mano a chi fa il male
Giuseppe Cacciola: Timpani, Tamtam, Percussioni sinfoniche nudo tornerò
Francesco Arcuri: Bicchieri La faccia dei suoi giudici è coperta
Vincenzo Vasi: Theremin, Effetti sonori, Coro
Il Signore dà, il Signore toglie Tu che hai messo in me la grazia della vita,
CaboSanRoque: Orquestra Mecànica sia benedetto il nome del Signore” Tu che fai dei miei giorni un’ombra
Roger Aixut e Laia Torrents: Delfín-bañera E Satana disse: Ecco che nascondi nel tuo cuore:
Stefano Nanni: Piano preparato, Armonio “La pelle per la pelle. L’uomo dà tutto per la vita Terra buia come la tenebra
Alessandro Stefana: Chitarra ma stendi la tua mano nel suo osso, Dove non brilla che oscurità
Luisa Prandina: Arpa sulla tua faccia ti maledirà” E adesso che il mio occhio ti ha veduto
Coro degli Apòcrifi: Voci
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Mi ripudio Tu che puoi uccidermi o farmi risorgere
E mi consolo Come quella fenice è la ferita che procuri tu Goliath
Sulla polvere e sulla cenere” Guariscimi ora Venite vedrete è arrivata la balena
Tu sola hai la cura Si porta sulla schiena tutta la storia del cosmo
Non vale che cerchi altrove consiglio e premura È la più grande del mondo
Vinicio Capossela: Voce Ma viaggia sulle ruote
Psarantonis: Lyra cretese, Voce Guariscimi ora
Ares Tavolazzi: Contrabbasso E si chiama Goliath
Zeno De Rossi: Batteria Tu che ne hai la cura Ha perso la vita ma ha salvato la pelle
Niki Xylouri: Bendir Il tuo amore è una lancia appuntita Entrateci in bocca e vedrete le stelle
Francesco Arcuri: Steel drums Che può toglier la vita Il grande meccano dell’universo sovrano
Haralambos Xylouris: Boulgari Guariscimi amore, Perché la balena è un cannone
Yiorgis Xylouris: Laouto, oud Dal male d’amore Puntato sull’abisso del cielo
Alessandro Stefana: Chitarra, Divan sazi, Banjo Guariscimi ora Un telescopio vivente
Nadia Ratsimandresy: Ondes Martenot Tu sola hai la cura
Vincenzo Vasi: Cori, Flauti Tra la vita e il niente
Ahhhhh..
Tornerò a vita per te Venite vedrete è arrivata la balena
Tornerà vita per noi.. E io la cavalco
La Lancia del Pelide Guariscimi amore
Dal male d’amore
Sul cocchio della schiena
La lancia del Pelide Perché sono il cavaliere nano
Magico dono Guariscimi ora Dell’Apocalisse
Per un verso ferisce, per l’altro guarisce Tu che ne hai la cura
Lei sola lenisce le ferite che infligge Vedrete anche Ulisse che si affanna a tornare
Così sei tu, Le sirene, i ciclopi
Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte E le creature del mare
Mia bella tu Psarantonis: Lyra cretese, Voce
Tu che puoi uccidermi e farmi risorgere Danilo Rossi: Viola d’amore barocca Dimenticate da Noè
Non vale altra cura per le ferite che procuri tu.. Giuseppe Cacciola: Timpano, Piatti, Chimes Nell’arca della pancia
La lancia del Pelide infuria in battaglia Quartetto EDODEA: Archi
Infiniti lutti adduce al suo tocco Giuseppe Ettorre: Contrabbasso Non badate all’odore
Ma è unica a avere Luisa Prandina: Arpa Dell’artista ambulante
Vincenzo Vasi: Samples, QY10 È pur sempre una carcassa di taxidermista
Il magico dono Taketo Gohara: Santur
Di restituir la vita a chi l’ha tolta Stefano Nanni: Piano preparato
La carne imputridita gli cola sulla pista
Così sei tu, Francesco Arcuri: Marimbula, Pentole
Mia bella tu

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La balena è un totem
È il nostro sacrificio Vinocolo “Quando i compagni mi avrai mangiato
Bevilo, disse, e sarai beato”
Il suo occhio vacuo e spiaggiato A brani a brani me li mangiai
Che ancora si ostina a guardare E poi avido tracannai
Innocente come madre Vino vinocolo Ed era buono, ed era buono
Come i fanciulli di Erode Vino monocolo Al pesce quando abbocca, l’esca gli piace e la mangia tutta
Vino vinocolo Carne e vino vomitavo ubriaco,
E io la porto a voi Vino con un occhio solo Col capo girato di lato
Affinché possiate liberarvi Attenti al cannibale Mi vinse il sonno che tutto doma, mi vinse il sonno
E brutalmente desiderare Attenti al cannibale Che tutto doma
E selvaggiamente uccidere e picchiare Per me che son vetta di monte A grandi coppe bevono i barbari
E stuprare e sbranare Tutto mi appare lontano Al vino scostumati
Nella santa anarchia del caos primordiale Gli uomini son così piccoli Danzano in coro, danzano in coro e ne chiedono
Finché tutta la carne Volli vederli più da vicino Ancora e ancora
Sia colata di dosso Vicino, venire più vicino Ridono in bocche di anfore
E restino lustre Vicino, vedere più vicino Profumi di viola e di sangue
E di sasso le ossa In una lente di vino Vino ematoso, vino ferroso
E ritorni l’ordine del silenzio Li vidi e me li mangiai Vino di Merone stuporoso
Iniziale Attenti al cannibale, attenti al cannibale Facce di cani parlanti, facce che ridono abbaianti
Venti misure di acqua e una misura di vino Vicino vedere più vicino, vicino vedere più vicino
Vino vinocolo Attenti al cannibale
Vinicio Capossela: Voce Vino di Mèrone Ora che ho visto così da vicino
Marco Gianotto: Organo di Barberia Vino che abbatte il ciclope La luce del sole me la renda il vino
CaboSanRoque: Orquestra Mecànica Non conoscevo il succo dell’uva Vino Demodoco, vino cantore
Roger Aixut e Laia Torrents: Delfín-bañera E solo pascevo le crape
Alessio Pisani: Fagotto, Controfagotto Vino dilatatore
Vincenzo Vasi: Theremin Bevevo latte e mi ha vinto il miele Attenti al cannibale, attenti al cannibale
Francesco Arcuri: Metallofoni, Sega Del succo dell’uva pigiata Io, come Kronos che tutto divora,
Stefano Nanni: Fischietto Un nessuno, nessuno da niente ma per aumentare le cose ancora
Mi ha vinto col vino, mi ha vinto col vino Io, come Kronos che tutto divora,
Mi ha orbato la luce dell’occhio ma per aumentare le cose ancora
E poi si è nascosto in un nome Vicino venire più vicino, vicino vedere più vicino,
E io mi aspettavo un eroe Volli vedere da vicino, volli vedere da vicino
Vino vinocolo, vino monocolo

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Vinicio Capossela: Voce, Chitarra Dondola l’Orsa appesa alla volta polare
Psarantonis: Lyra cretese, Coro, Voce recitante
Ares Tavolazzi: Contrabbasso
Andromeda, Orione Aedo
Taketo Gohara: Tambourine, Shaker, Maracas
Le figlie di Atlante L’aedo venne
Alessandro Stefana: Chitarra, Cubus outi, Divan sazi, Fiaboli Brillanti ai naviganti Per chi era presente
Niki Xylouri: Bednir, Stamna, Daouli, Daoulaki La via per tornare Per chi aveva tutto
Francesco Arcuri: Campioni E chi non aveva niente
Mario Arcari: Oboe d’amore, Flauti dolci L’attesa, è un inganno l’attesa
Ma preferisce l’attesa L’aedo venne
Lei non mi crederà, perché ama la sua nostalgia E gettò l’incanto
Nell’attesa mi conosci così bene Per la sala ombrosa
Le Pleiadi Ma poi non riconoscerò te
Non piove, non piove Del suo canto
È un raggio la vela nel sole S’alza in cielo ora la Croce del Sud La beltà seduce
Cede il suo lume alla volta Notte alta io avanzo da solo La verità convince
Alla stella polare Fino ai confini delle Pleiadi Da quel che attinge, da quello che finge
Urano lontano, lento meccano del cielo Fino agli estremi confini del mare Il vero dal falso più non si distingue
Tutto si muove, ma niente si muove davvero
E i giorni passano e gli anni e le nozze col velo Ma io non ti dico tutto, con te consigliati in cuore Ah.. soffrilo e poi impara,
Raschia la linea degli occhi l’inganno del telo E da te stesso scegli la via Ah.. e imparalo a cantare
Pathos mathos, pathos mathos
Tramontate son le Pleiadi
Notte alta Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte L’aedo canta e intanto la memoria
Io dormo da sola.. Giuseppe Cacciola: Marimba Si versa sopra agli occhi
Quartetto EDODEA: Archi Il dono che
Giuseppe Ettorre: Contrabbasso
L’attesa, Luisa Prandina: Arpa Gli da’ luce dentro
È un inganno l’attesa Mirco Mariani: Effetti Iceberg Lo fa cieco di fuori
Ma, preferisco l’attesa Taketo Gohara: Gong delle nuvole
È più dolce che non vederti tornare Francesco Arcuri: Chitarra con archetto Canta la storia
Nell’attesa mi conosci così bene Nadia Ratsimandresy: Ondes Martenot Come ci fosse stato
Ma poi non riconoscerò te.. Vincenzo Vasi: Rumori Come se avesse visto
Prima di essere nato
Non piove non piove Ah ah, soffrilo e poi impara
Precipita il carro nel cielo

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L’aedo incanta Per dare gloria al canto Volta l’onda e poi la rivolta
E mentre tesse il testo E il canto dice nascosto nel tempo Mentre tremola sopra la barca
In sala sorse il pianto Con voce di pietra: Sopra la barca la portano fuori
“Siamo due coste di rupe Guarnita tutta di conchiglie e fiori
Il verso versa Aspettiamo un terremoto Benedice chi si avventura
E toglie alla morte Per unirci di nuovo Chi ha il cuore saldo e chi si appaura
Chi viene cantato In un solo canto Chi viene a riva con le fanfare
Per unirci di nuovo Chi arriva solo e sputato dal mare
Chi aveva orecchie, chi poté sentire in un solo canto”
Ritrovò la sua vita, com’era e com’è stata La madonna delle conchiglie
Ah, soffrilo e poi impara Ha gli occhi come biglie, come coralli
Ah, soffrilo e poi impara Ah, e imparalo a cantare È vestita di drappi azzurri
Ah, e imparalo a cantare Pathos mathos Come a una perla le fanno ventaglio
Pathos mathos Ha lo sguardo dolce e un poco lontano
Di chi per tanto ha navigato invano
Un re tradito Vinicio Capossela: Voce, Chitarra Ha lo sguardo dolce e un poco assente
Che ritrovò il ritorno Psarantonis: Lyra, Voce Di chi ti capisce, e non può farci niente
Nascosto di stracci Niki Xylouri: Bendir Ma dalla fede della sua gente
Haralambos Xylouris: Boulgari
Portò la strage in sala Yiorgis Xylouris: Laouto Lei non sa come riparare
Mario Arcari: Flautofono La guarniscono e danno ai flutti
L’aedo disse Francesco Arcuri: Santoor Le sparano il fuoco e la invocano tutti
Nel silenzio di morte Vincenzo Vasi: Voce
A chi lo giudicava La madonna delle conchiglie
O re potente come ho cantato loro È solo una statuetta restituita dal mare
Ora canterò di te
La Madonna delle Conchiglie Ti guarda muta, senza parole
E ha il volto tinto di un altro colore
E disse quello La madonna delle conchiglie Da chi diverso e così lontano
Che tu viva per sempre È arrivata restituita dal mare Se l’è forgiata e dipinta a mano
E dentro il tuo canto Senza carte, senza la scorta Un altro popolo, un’altra gente
Io viva con te Senza permesso, senza passaporto Con la stessa paura di sempre
Ah.. soffrilo e poi impara E di un fuggiasco così come era Di essere nati e dovere andare
Ne abbiamo fatto la madonna nera Nati e poi non essere più niente
Gli Dei soltanto Che è la madonna dei naviganti Di essere nati e dovere andare
Ci filano sventure Protegge gli ospiti come i viandanti Nati e poi non essere più niente
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Eppure la madonna delle conchiglie Calipso Per oggi ancora un poco di
È un serafino con gli occhi di biglie Una stagione sola Calipso
Nel luccicare del sole Mi ha già ripreso l’incanto
Senza vecchiezza e morte Solo di giorno è il pianto
Vinicio Capossela: Voce, Clavicembalo Senza più sete e fame La notte scioglie le ore
Mauro Ottolini: Conchiglie, Flicorno tenore, Susaphone Un velo di piacere e sonno mi ha nascosto al mondo Partita anche l’ultima nave
Giuseppe Cacciola: Piatti, Chimes, Cimbalo, Rullante, Tamburo Fermati e non ti agitare,
Alessio Pisani: Fagotto Nessuno mi può più trovare
Mario Arcari: Flauto dolce, Oboe, Oboe d’amore Ti puoi attardare, ti puoi attardare Nessuno mi può più trovare
Francesco Arcuri: Bicchieri
Vincenzo Vasi: Glockenspiel Nel quadro degli amanti nudi e crudi
Stefano Nanni: Pianoforte Gli amanti ruotano come lancette Vinicio Capossela: Voce, Kalimba
Nel talamo del letto Mauro Refosco: Arrangiamento ritmico, Percussioni, Udu,
Latta, Vibrafono, Marimba, Glockenspiel, Kalimba
Greg Cohen: Contrabbasso
Calipso Eccoli gli amanti nudi e crudi
E il tempo non passa
Vincenzo Vasi: Theremin, Teste di moro, Triangolo, Giocattoli
Alessandro Stefana: Chitarra Wandré “Calipso”
Calipso, colei che nasconde Il tuo abbraccio d’ambrosia mi ha tolto alla strada, Stefano Nanni: Kalimba bassa
Tra i cristalli di luce Alla notte, alla morte, al freddo e al dolore Luisa Prandina: Arpa
E il labirinto di ombre Mi ha tolto alla strada e la strada dov’è? Mario Arcari: Shanaij, Oboe d’amore
Francesco Arcuri: Steel drums
Bloccato qui, solo su uno scoglio, Valeria Pilia e le donne sarde di Actores Alidos: Valeria Pilia,
Nel suo giardino d’incanto Valeria Parisi, Manuela Sanna, Elisa Zedda, Barbara Zedda
Non cambia mai stagione Piango la mia anima ospite I testi sardi e le musiche sono state composte da Valeria Pilia
È cinto intorno e la chiave Il mare è una cintura di spine, con la consulenza musicale di Debora Mameli
È nell’ombelico del mare Che cinge la vita del giorno, che cinge il ritorno

Rivestitelo ancelle, Preferisco tornare allo sforzo e al dolore,


Imbalsamatelo belle Tornare a penare
E indietro lasciare
Dimmi Tiresia
Qui la corsa è finita Dimmi Tiresia
Qui si è incantata la vita Il riparo accudito dal bene di un Dio, Dal regno dove mai nessuno si è recato
Di un paradiso che non è il mio Versami il sangue
Il vino e l’amore e poi ancora l’amore.. Scavami un botro
Il vino e l’amore e l’amore ancora Sembrava eterno Un buco per sbirciare tra il mio destino e il Fato
Il tuo abbraccio d’ambrosia mi ha tolto alla strada Presente, ma è già dietro le spalle Bevi il mio sangue
Mi ha tolto alla strada e la strada dov’è? Però domani.. Che porti alla memoria la coscienza di chi ero e sono stato

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Ma è meglio sapere o non sapere
Aver la conoscenza
Dimmi Tiresia
Togli la sete Nostos
Sapere o non sapere Conoscilo e poi scordalo Né pietà di padre, né tenerezza di figlio, né amore di moglie
Quello che poi mi sporcherà Bevi di questo Lete Ma misi me per l’alto mare aperto
Dimmi Tiresia Conoscilo e poi scordalo Oltre il recinto della ragione,
Affido a te il mio viaggio La conoscenza è niente senza fede Oltre le colonne che reggono il cielo,
Alla tua sentenza Conoscilo e poi scordalo Fino alle isole fortunate, purgatorio del paradiso
Tu che già sai, com’è filato il mio cammino La conoscenza è niente senza fede Nostos Nostos
Sapere o non sapere La conoscenza è niente senza fede Fino alle terre retro al sol e sanza gente
Se la donna mia mi aspetta se è fedele Itaca ha dato il viaggio
Sapere o non sapere Vai oltre il ritorno Le sue ombre di viti nel sole e nel miraggio
Porta sulle spalle un remo Le abbiamo portate dentro
Dimmi Tiresia Abbandona la casa e vai errante nel sole Come una bussola
Quali stratagemmi dovrò ordire Fino a gente che non batte il dorso del mare Ci ha fatto andare oltre gli incantesimi,
In quale forma mi dovrò nascondere Che non conosce cibi conditi col sale E i Lestrìgoni
Dimmi Tiresia Che confonderà il remo con un ventilabro Oltre le lusinghe dell’eterna giovinezza
Ma è meglio sapere o non sapere Un rastrello per spargere intorno sementi Ma a ritornare ora
E non poter più credere Per pettinarle nelle crine dei venti La troveremmo vuota di gente e piena di sonno
Sapere e poi dovere Lì lo poserai offrirai sacrifici Itaca ha dato il viaggio, Itaca ha dato il viaggio,
Portare fino in fondo il compito La morte ti coglierà dal mare L’hai avuta dentro, ma non ci troverai nessuno
Consunto da splendente vecchiezza
Dimmi Tiresia Tra gente felice attorno Fatti non foste a viver come bruti,
È duro profetare Questo ti dico senza tema né dubbio Ma per seguir virtute e canoscenza
La conoscenza è distanza che separa Considerate la vostra semenza,
La fatica di conoscere considerate la vostra semenza
È più grande fatica di essere creduti? Vinicio Capossela: Voce, Chitarra Nostos nostos, perdere il ritorno
Dimmi Tiresia Psaradonis: Lyra cretese Batti le ali, fare da remi al volo
Tu che dimentichi e ricordi e poi dimentichi Francesco Arcuri: Marimbula
Greg Cohen: Contrabbasso Ali al folle volo!
E così purifichi Niki Xylouri: Bendir Fino alle terre retro al sol e sanza gente
A che mi servirà sapere Taketo Gohara: Kashishi Fino alle terre retro al sol e sanza gente
Saper il mio destino come già deve compiersi Haralambos Xylouris: Boulgari
E poi non esser più creduto dai compagni Alessandro Stefana: Chitarra, E-bow
Soltanto dai segni nei sogni Yiorgis Xylouris: Laouto

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Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte Di quanto hai mancato Perché il canto è incessante
Coro degli Apòcrifi: Voci Quello che hai intravisto e non avrai Ed è pieno di inganni
Giuseppe Cacciola: Timpani, Piatti, Chimes, Tamburello, Loro te lo danno, solo col canto E ti toglie la vita
Vibrafono con arco, Udu, Vetrofono, Piatti ad acqua, Kalimba
Antonio Visioli: Violoncello Ti cantano di come sei venuto dal niente Mentre la sta cantando
Giuseppe Ettorre: Contrabbasso e niente sarai Uh uhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Mario Arcari: Flauti dolci piccoli, soprani, contralti Uh uhhhhhhhh
Francesco Arcuri: Campioni
Mirco Mariani: Celesta Le sirene, sono una notte di birra Vinicio Capossela: Voce, Pianoforte
Stefano Nanni: Toy piano, Glockenspiel e non viene più l’alba Danilo Rossi: Viola Maggini
Sono i fantasmi di strada che arrivano a folate Giuseppe Ettorre: Contrabbasso
Nadia Ratsimandresy: Ondes Martenot
e hanno voci di sirene Francesco Arcuri: Campioni
Le Sirene Riempi le orecchie di cera, per non sentirle quando è sera
Per rimanere saldo, legato all’abitudine
Coro degli Apòcrifi: Voci
Le sirene Ma se ascolti le sirene, non tornerai a casa
Ti parlano di te, Perché la casa è
Quello che eri Dove si canta di te
Come fosse per sempre Ascolta le sirene
Le sirene Non smettono il canto
Non hanno coda né piume, cantano solo di te Nella veglia infinita cantano tutta la tua vita
L’uomo di ieri, l’uomo che eri, a due passi dal cielo Chi eri tu chi eri tu chi sei tu?
Tutta la vita davanti, tutta la vita intera Chi eri tu chi eri tu chi sei tu?
E dicono fermati qua Mnemosine
Le sirene Perché continuare, fino a vecchiezza,
Ti assalgono di notte, create dalla notte fino a stare male
Han conservato tutti i volti che hai amato e che ora È già tutto qua, fermati qua
hanno le sirene Non hai più dove andar
E te li cantano in coro, e non sei più solo
Sanno tutto di te Le sirene
E il meglio di te Non cantano il futuro, ti danno quel che è stato
È un canto di sirene Ma il tempo non è gentile
E si sente nel rimpianto E se ti fermi a ascoltarle, ti lascerai morire

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Coro degli Apòcrifi Ringraziamenti: Il Genio Roger Aixut “Messi” e la reina del ruido Laia Torrents
Soprani: Carlotta Caruso, Sara Della Porta, Elettra, che mi ha dato le coste per non perdersi y los patafisicos de CaboSanRoque, França Xica, Barcelona.
Claudia Di Carlo, Giovanna Gallelli in questo mare El principe de las tinieblas Daniel Melingo
Contralti: Diletta Donati, Miriam Gentile, Jacopo, l’ammutinato di Dio Sabino Martiradonna
Chiara Guglielmi, Marta Zanazzi Taketo e Stefano, Capitani coraggiosi John Convertino e Joey Burns dei Calexico per il “Polpo”
Tenori: Massimiliano Cutrera, Fabrizio Giovannetti, Luca Bernini, Notabile Roberto Abbiati e Matteo Codignola
Emilio Guazzone, Vito Plances Stefania, Alice, Andrea Ricci “supersonico”, Franco Bassi, Claudia Franco e Andersen Festival
Bassi: Giuliano Caruso, Giovanni Iorio Giannoli, il Sig. Muf e tutta la cupa ciurma Alessandra Cozzolino
Andrea Robino Rizzet, Edoardo Rossi Giorghos P. Kakogiannakis di Triopetra - Creta Annalisa Agrati, per il perenne sostegno
Marco Tagliola, per avercelo indicato Carlo Feltrinelli e Alberto Rollo
Quartetto EDODEA Claudia Losi e la balena di lana più grande del mondo Il presidente Vincenzo Mollica per l’incoraggiamento e
Eugenio Silvestri: Viola, Nicolai Leonardo Freiherr Von Dellingshau: Violino II, Roberto e Nicoletta per la lancia, la ferita e la guarigione l’appoggio, e perché “il tempo non è gentile”..
Edoardo De Angelis: Violino I, Antonio Visioli: Violoncello Il mago Circe C. Wonder, il fantasma di Neil Foster e le birre La Madda per Pryntyl
che ci hanno fatto udire le sirene Valerio Spada
Drunk Sailors Choir Marco Marlowe Castellani, Consigliere di rotta Annachiara e Faventia Tourist
Edward Bailey, David Baker, Matt Bedford, David Muldoon, Captain Christopher Mallaby, Maestro d’ascia Giovanni Sciarrino e i suoi gamelain, la ditta Alberto
Philip O’Gara, Michael Lucchesi, Jamie Steele Luciano Linzi e “La casa del Jazz” Napolitano, Luca Novelli, Glauco Zuppiroli
Manolis Pappos, Dimitri Papadoupolous La famiglia Galvan e i loro pianoforti, Mary Ho, Mauro Pagani,
Le Sorelle Marinetti appaiono per gentile concessione di P-Nuts per indicarci “the way of Psarantonis” Silvia Posa e le Officine Meccaniche, Galdino Saccardo,
La famiglia Xylouris Maria Francesca Polli, Giulio Maccarama, Maurizio Grossi e la Mclore,
Alessandro “Asso” Stefana e Vincenzo Vasi appaiono Franco Severi e la Associazione musica meccanica italiana Stefano Grasso, Giuseppe Salvatore, Michele Cucchi,
per gentile concessione di Tremoloa Records Marco Giannotto e Giralanota Silvano Ribera, Mauro De Nadai e Lucky Music,
Zeno De Rossi appare per gentile concessione di El Gallo Rojo Valentina Nastro e i “Viaggiatori di note” di Ischia Mirco Zanellati e Funky Junk
Andrea Flego Enrico Ginepri di Audiogamma ed Enea Spinelli del negozio
Silvia Orlandi Spinelli per la concessione dell’impianto B&W e Classé utilizzato
Luca Sebastiani per l’inizio e per la fine nel missaggio del disco
Municipalità di Calitri per l’uso del Borgo Castello e in
particolare a Di Guglielmo Giuseppe, Vito e Antonietta,
la famiglia Fiordellisi
Pietro Boitani, Aurelio Privitera
Eleonora e Marco e il loro ciclopico Kurni
Cristina e Nicola Mattera, il loro magnifico castello e a tutto
il personale dell’hotel Monastero
Giorgio Bozzo, Christian Shmidt e le sorelle Marinetti
Mercuria, Scintilla e Turbina
Gianfranco Angei e le donne sarde di Actores Alidos A Bekim Fehmiu, l’Ulisse di tutti noi.
David Muldoon e il suo coro da pub Drunks Sailors
Kostas dei Parrylias, Xavi e gli Ojos de Brucos
Guillame e Mariangela
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VINICIO CAPOSSELA
MARINAI, PROFETI e BALENE

Disco 1
1. Il Grande Leviatano
2. L’Oceano Oilalà
3. Pryntyl
4. Polpo d’Amor
5. Lord Jim
6. La Bianchezza della Balena
7. Billy Budd
8. I Fuochi Fatui
9. Job
10. La Lancia del Pelide
Disco 2
1. Goliath
2. Vinocolo
3. Le Pleiadi
4. Aedo
5. La Madonna delle Conchiglie
6. Calipso
7. Dimmi Tiresia
8. Nostos
9. Le Sirene

www.viniciocapossela.it
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