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ll ventaglio è un'opera teatrale in tre atti in prosa di Carlo Goldoni, scritta a Parigi nel novembre del

1764 e messa in scena, con successo, nel Teatro San Luca di Venezia verso la fine del Carnevale del 1765, a
febbraio.
L'iniziale stesura era un canovaccio che era stato portato in scena a Parigi dagli attori della Comédie
Italienne il 17 maggio 1763, con scarso successo.

La scena è posta in un villaggio del Milanese: nella piazza si vedono le botteghe del calzolaio, dell'oste, dello
speziale, della merciaia e alcune case. Evaristo dopo aver bevuto il caffè con il Barone del Cedro, si prepara
ad andare a caccia. Passando davanti alla palazzina saluta Candida, di cui è innamorato. La giovane
rispondendo con un inchino lascia cadere il ventaglio che si rompe. Evaristo sentendosi responsabile, pensa
di acquistarne uno nuovo da Susanna la merciaia. Quindi in gran segreto affida il ventaglio alla contadina
Giannina perché lo porti a Candida.
Il calzolaio Crespino e l'oste Coronato, entrambi innamorati di Giannina, vogliono conoscere l'incarico
affidatole, ma lei non tradisce il segreto. I due avversari ingelositi s'incolpano l'un l'altro e stanno per venire
alle mani, ma interviene il Conte di Rocca Marina a calmare le acque.
Susanna fa credere a Candida che Evaristo abbia regalato un ventaglio a Giannina; per cui quella irata, si
rifiuta di ricevere la giovane, che non può quindi consegnarle l'oggetto incriminato. Anzi, per dispetto,
Candida decide di accettare la proposta di matrimonio del Barone del Cedro; mentre Giannina, sollecitata
dal Conte, non ne vuol sapere di sposare Coronato. Di ritorno dalla caccia Evaristo apprende con dolore le
intenzioni di Candida; si sfoga quindi con Giannina a cui lascia in dono il ventaglio.
Prima Crespino, poi anche Coronato e Moracchio, fratello di Giannina, vorrebbero impossessarsi del
ventaglio. Giannina infine lo consegna a Crespino che fugge, inseguito dagli altri due. Nella corsa urtano e
fanno cadere Timoteo, lo speziale, che con le sue boccette stava recandosi in casa di Candida; cade anche
Crespino, che perde il ventaglio di cui subito si impossessa Coronato. Crespino riesce a sottrarre il ventaglio
al rivale e spera di essere preferito da Giannina. Intanto Evaristo è tutto contento, avendo potuto spiegare a
Candida l'equivoco: come prova le porterà il ventaglio.
Ma Giannina non l'ha più e neppure Coronato. Crespino, da parte sua, ha tutto l'interesse a farlo sparire,
per cui decide di regalarlo al Conte. Questi ne fa un regalo al Barone e da lui il Ventaglio passerà finalmente
nelle mani di Evaristo che lo consegnerà a Candida, come pegno di riconciliazione.

Goldoni è molto abile nel trattare i dialoghi dei personaggi; infatti, spesso, oltre alle semplici parole,
inserisce ciò che il singolo personaggio pensa, e spesso contrasta con ciò che dice. Questo permette al
lettore di immedesimarsi meglio nell'atmosfera maliziosa e ricca di pettegolezzi che vi è in questo paese.
Un aspetto significativo è il tempo; infatti le vicende avvengono nell'arco di una sola giornata, ma nonostante
questo la narrazione è ricca di fatti e di colpi di scena.
Inoltre la commedia è ambientata nel Settecento, ma nonostante questo presenta alcuni aspetti molto attuali;
ad esempio l'atmosfera maliziosa e ricca di pettegolezzi che regna nel paesino descritto nella commedia, la
possiamo riscontrare facilmente anche in molti paesi dei giorni nostri.
 

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