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5 Esocitosi ed endocitosi: trasporto di materiale attraverso la membrana plasmatica


Le due modalità di trasporto di materiale attraverso la membrana plasmatica sono esocitosi attraversi la quale i granuli secretori rilasciano il loro contenuto
all’esterno della cellula e l’endocitosi attraverso la quale le cellule internalizzano i materiali esterni.
Entrambi i processi avvengono univocamente nelle cellule eucariotiche e sono coinvolte nell’invio, riciclo e nel ricambio delle proteine di membrana.

Le vie di secrezione trasportano molecole all’esterna della cellula


Una caratteristica fondamentale del traffico vescicolare è rappresentata dalle vie di secrezione, attraverso le quali le proteine si muovono dal RE, attraverso
l’apparato del Golgi, fino alle vescicole di secrezione e ai granuli di secrezione, che quindi scaricano i loro contenuti all’esterno della cellula.
I ruoli concertarti.
1) Dopo 3 minuti: La maggior parte delle proteine marcate si trovano le RE rugoso, dove è stata appena sintetizzata
2) Dopo 7 minuti: La maggior parte delle proteine marcate si sposta nell’apparato del Golgi
3) Dopo 37 minuti: Le proteine marcate si stanno concentrando nei vacuoli in condensazione, in prossimità del Golgi
4) Dopo 117 minuti: Le proteine marcate si trovano nei granuli di zimogeno, pronti per essere esportati nel lume

Oggi si distengono diverse modalità di secrezione da parte delle cellule eucariote.


La secrezione costituiva comporta lo svuotamento continuo di vescicole alla superficie della membrana plasmatica
La secrezione regolata coinvolge il rilascio controllati e rapidi che avvengono in risposta a un segnale extracellulare
La secrezione polarizzata coinvolge la secrezione a una specifica estremità della cellula

Secrezione costitutiva
Dopo la gemmazione del TGN, alcune vescicole di secrezione si muovono verso la superficie cellulare dove si fondo immediatamente con la membrana
plasmatica e rilasciano i loro contenuti per esocitosi.
Questo processo non regolato è continuo e indipendente dai segnali extracellulari e avviene nella maggior parte delle cellule eucariote.
Una volta si pensava che la secrezione costitutiva fosse una via di default per le proteine sintetizzate dal RE rugoso
Secondo questo modello, tutte le proteine destinate a rimanere nel sistema di endomembrane devono avere un marcatore che le fa deviare dalla secrezione
costitutiva.
Altrimenti esse si muovono attraverso il sistema di endomembrane e vengono rilasciate automaticamente dalla cellula
Studi recenti suggeriscono che una varietà di segnali costituiti da breve sequenze amminoacidiche possano indirizzare proteine specifiche alla secrezione
costitutiva.
Secrezione regolata
Le vescicole secretorie coinvolte nella secrezione regolata si accumulano nella cellula e si fondo con la membrana plasmatica solo in risposta a specifici
segnali extracellulari.
Le vescicole secretorie regolate si formano per gemmazione dal TGN sotto forma di vescicole si secrezione immature, che vanno incontro a un successivo
processo di maturazione.
La maturazione delle proteine di secrezione comporta la concentrazione delle proteine denominata condensazione, e spesso anche la loro maturazione
proteolitica.
Le vescicole secretorie mature si avvicinano quindi al sito di secrezione e restano in prossimità della membrana plasmatica finché non ricevono un segnale
ormonale o un altro segnale chimi che scatena il rilascio dei loro contenuti tramite fusione con la membrana plasmatica.
i granuli di zimogeno sono un tipo di vescicole di secrezione regolate mature che, in genere, sono piuttosto grossi e contengono proteine altamente
concentrate.
L’informazione necessaria per indirizzare una proteina alle vescicole secretorie regolate probabilmente legata alla sequenza amminoacidica della proteina,
sebbene i precisi segnali e meccanismi non siano ancora noti.
I dati presenti fanno pensare che alte concentrazioni di proteine di secrezione nei granuli secretori promuovano la formazione di grossi aggregati proteici che
escludono le proteine non secretorie.
Ciò potrebbe avvenire anche nel TGN, dove soltanto gli aggregati potrebbero essere impacchettati in vescicole destinate ai granuli secretori, o potrebbero
avvenire nei granuli secretori stessi.
Il pH del TGN e del lume dei granuli secretori può servire come innesco per favorir l’aggregazione non appena il materiale lascia il TGN.
Le proteine solubili che non fanno parte di un aggregato nel TGN o di un granulo secretorio sarebbero trasportate tramite vescicole di trasporto ad altre
destinazioni.
Secrezione polarizzata
In molti casi, l’esocitosi di specifiche proteine è limitata a una particolare superficie della cellula (secrezione polarizzata)
Le proteine destinate alla secrezione polarizzata come anche i lipidi e le proteine che costituiscono i due differenti strati delle membrane, sono smistate in
vescicole che si legano ai siti di riconoscimento localizzati in sottodomini della membrana plasmatica.

L’esocitosi libera molecole intracellulari all’esterno della cellula.


Nell’esocitosi, le sostanze all’interno di una vescicola vengono riversate all’esterno della cellula, quando la membrana si fonde con la membrana plasmatica.
Le cellule animali secernono in questa maniera ormoni peptidici e proteici, muco, proteine del latte ed enzimi digestivi.
Le cellule di piante e funghi secernono enzimi e proteine strutturali associate alla parete cellulare, e le piante carnivore secernono enzimi idrolitici che sono
utilizzati per digerire gli insetti intrappolati
1) Le vescicole contenenti prodotti cellulari destinati alla secrezione si muovono verso la superficie cellulare dove la membrana della vescicola si fonde con
la membrana plasmatica
2) La fusione con la membrana plasmatica riversai contenuti delle vescicole all’esterno della cellula
3) Nel processo, la membrana della vescicola si integra nella membrana plasmatica, con la superficie interna (luminale) della vescicola che diventa la
superficie esterna (extracellulare) della membrana plasmatica.
In tal modo le glicoproteine e i glicolipidi, originariamente formati nel lume del RE e del Golgi, sono rivolti verso lo spazio extracellulare
Il meccanismo alla base del movimento delle vescicole di esocitosi verso la superficie cellulare e della loro fusione con la membrana plasmatica è ancora
oggi oggetto di studio.
I dati attuali indicano il coinvolgimento dei microtubuli nel movimento delle vescicole verso la membrana plasmatica.

Il ruolo del calcio nell’innesco dell’esocitosi


La fusione delle vescicole secretorie regolate con la membrana plasmatica, in genere, è innescata da uno specifico segnale extracellulare.
Nella maggior parte dei casi, il segnale è costituito da un ormone o un neurotrasmettitore, che si lega a specifici recettori presenti sulla superficie cellulare e
Innesca la sintesi o il rilascio di un secondo messaggero all’interno della cellula.
Durante la secrezione regolata, un aumento transiente della concentrazione intracellulare di ioni calcio sembra spesso costruire un passaggio essenziale nella
cascata di segnali che porta dal recettore sulla superficie cellulare all’esocitosi.
Lo specifico ruolo del calcio non è ancora chiaro ma sembra che un aumento della concentrazione intracellulare di calcio porti all’attivazione di proteine
chinasi le cui proteine bersagli sono componenti o della membrana della vescicola o della membrana plasmatica.

L’endocitosi importa le molecole extracellulari tramite la formazione di vescicole dalla membrana plasmatica
Per molte cellule eucariote il traffico vescicolare è bidirezionale.
Alcune componenti sono esportate per esocitosi, altre sono importate attraverso più forme di endocitosi.
Durante l’endocitosi, un piccolo segmento della membrana plasmatica progressivamente si ripiega all’interno e quindi si stacca formando una vescicola di
endocitosi, contenete sostanze o particelle ingerite.
L’endocitosi è importante per molti processi cellulari, tra cui l’ingestione3 di nutrienti essenziali da parte di alcuni organismi unicellulari e le difese contro i
microrganismi da parte dei globuli bianchi del sangue.
La maggior parte delle vescicole di endocitosi si sviluppa in endosomi precoci che si fondono con vescicole provenienti dal TGN, acquisendo così gli enzimi
digestivi e maturando per formare nuovi lisosomi.
Di solito si distingue tra fagocitosi, nella quale sono ingerite grosse particelle solide e pinocitosi nella quale sono assunti liquidi contenenti molecole solubili
o in sospensione.

Fagocitosi
Fagocitosi: Ingestione di grosse particelle solide (diametro > 0,5um)
In organismi più complessi la fagocitosi è ristretta a cellule specializzate chiamate fagociti.
Il nostro organismo contiene due classi di leucociti, i neutrofili e i macrofagi, che utilizzano la fagocitosi per la difesa.
Ripiegamenti della membrana , chiamati pseudopodi, circondando gradualmente l’oggetto e lo inglobano formando un vacuolo fagocitico intracellulare.
Questa vescicola endocitica, chiamata fagosoma, si fonde con un endosoma tardivo o matura direttamente in un lisosomi,a formando una grossa vescicola
nella quale viene digerito il materiale internalizzato.
Come parte del loro ruolo nel sistema immunitario, i fagociti umani generano nel vacuolo fagocitico concentrazioni tossiche di perossido di idrogeno, acido
ipocloroso e altri ossidanti per uccidere i microrganismi.

Endocitosi mediata da recettore.


Le cellule possono assumere materiali solubili o in sospensione mediante un processo detto endocitosi mediata da recettore (endocitosi clatrina-dipendente)
in cui le cellule utilizzano specifici recettori che si trovano sulla superficie esterna della membrana plasmatica.
Attraverso questo processo possono essere ingeriti diversi tipi di macromolecole e ciascuna di esse è riconosciuta dal suo specifico recettore sulla membrana
plasmatica del tipo cellulare appropriato.
1) Molecole dette ligandi si legano ai rispettivi recettori (che sono proteine di legame) situati sulla superficie esterna della membrana plasmatica.
2) Quando i complessi ligando-recettore diffondo lateralmente dalla membrana incontrano regioni specializzate della membrana dette fossette rivestite che
funzionano come siti per la raccolta e internalizzazione di tali complessi.
In una tipica cellula di mammifero, le fossette rivestite occupano il 20% dell’area superficiale totale della membrana plasmatica.
L’accumulo dei complesso ligando-recettore nelle fossette rivestite innesca l’accumulo di proteine addizionali sulla faccia interna della membrana
plasmatica.
Queste proteine, che comprendono la clatrina, la proteina adottatrice della clatrina e la dinamina sono necessarie per promuovere la curvatura della
membrana e l’invaginazione della fossetta.
3) L’invaginazione continua finché la fossetta si stacca dalla membrana plasmatica, formando una vescicola rivestita.
4) Il rivestimento di clatrina viene rilasciato, lasciando una vescicola non rivestita.
5) Le proteine di rivestimento e la dinamina sono ricicliate a livello della membrana plasmatica, dove diventano disponibili per formare nuove vescicole
mentre la vescicola priva di rivestimento è libera di fondersi con un endosoma precoce.
La velocità e la portata dell’endocitosi mediata da recettori sono notevoli, una fossetta rivestita i invagina in circa un minuto dalla sua formazione e fino a
2500 di tali fossette si invaginano ogni minuto in una cellula di fibroblasto in coltura.
In seguito all’endocitosi mediata da recettore, le vescicole non rivestite si fondono con vescicole che gemmano dal TGN per formare endosomi precoci nelle
regioni periferiche della cellula.
Gli endosomi precoci rappresentano i siti per lo smistamento e riciclaggio delle sostanze extracellulari portate nella cellula attraverso l’endocitosi.
L’endosoma precoce continua ad acquisire le proteine lisosomali proveniente dal TGN e matura, formando un endosoma tardivo, che in seguito si sviluppa
in un lisosoma.
Il riciclaggio dei recettori della membrana plasmatica è facilitato dall’acidificazione dell’endosoma precoce.
L’interno di una vescicola endocitica ha un pH di circa 7,0, mentre linterno di un endosoma precoce ha un pH DI 5,9-6,5.
Il pH più basso viene mantenuto da una pompa protonica ATP-dipendente situata nella membrana dell’endosoma.
L’ambiente leggermente acido dell’endosoma precoce fa diminuire l’affinità della maggior parte dei complessi ligando-recettore, permettendo così che i
recettori siano riciclati alla membrana plasmatica, mentre il materiale appena ingerito è trasferito ad altre localizzazioni.
Lo smistamento dei ligandi e dei recettori non consiste sempre nell’inviare i recettori alla membrana plasmatica e nel trattenere i ligandi all’interno
dell’endosoma.
In base al tipo di ligando, alcuni complessi legando. Recettore non si dissociano nell’endosoma precoce.
Mentre i ligando dissociai sono avviati al loro destino in un lisosoma, i complessi ligando-recettore intatti sono ancora soggetti a smistamento e
impacchettamento in vescicole di trasporto
Ci sono almeno tre destini alternativi per questi complessi
1) Alcuni complessi ligando-recettore sono portati a un lisosoma per la degradazione
2) Alcuni complessi sono trasportati al TGN, dove entrano in diverse vie che trasportano materiale attraverso il sistema di endomembrane.
3) I complessi ligando-recettore possono spostarsi tramite vescicole di trasporto verso una regione diversa della membrana plasmatica dove vengono secreti
come parte di un processo detto transcitosi.
Questa via favorisce il trasferimento di materiale attraverso il citoplasma da un lato della cellula (dove avviene endocitosi) al lato opposto (dove avviene
esocitosi)

Endocitosi clatrina-indipendente
Esempio di endocitosi clatrina-indipendente è l’endocitosi in fase fluida, un tipo di pinocitosi per l’internalizzazione non specifica di fluidi extracellulari.
L’endocitosi in fase fluida differentemente dall’endocitosi mediata da recettore, non concentra il materiale ingerito.
Poiché la cellula ingloba fluidi senza l’intervento di un meccanismo che determini l’assunzione o l’esclusione di molecole particolari, la concentrazione del
materiale racchiuso nelle vescicole, rispecchia la sua concentrazione nell’ambiente extracellulare.
Al contrario di altre forme di endocitosi, l’endocitosi in fase fuida procede a velocità costante nella maggior parte delle cellule eucariote.
Poiché compensa per i segmenti di membrana che sono continuamente aggiunti alla membrana plasmatica pert esosticosi, è uno strumento per controllare il
volume e l’area di superficie della cellula.
Una volta dentro la cellula, le vescicole di endocitosi in fase fluida sono inviate agli endosomi precoci, analgamente alle vescicole di endocitosi clatrina
dipendente.

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