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Fatto
In particolare, il conduttore era venuto meno al proprio obbligo di pagamento del canone
asserendo la mancata conformità dell’immobile alle prescrizioni in materia urbanistica.
La Corte di Appello, in conclusione, rilevava che non sussistevano i requisiti della nullità di
cui all’art. 1418 c.c. secondo comma.
Diritto
Il conduttore proponeva ricorso per Cassazione fondato sulla nullità del contratto di
locazione per impossibilità ed illiceità dell’oggetto ex art. 1346 c.c. e per impossibilità ed
illiceità della causa per contrarietà a norme imperative (con violazione degli artt. 1325,
1343, 1346, 1578 e 1579 c.c.).
Nel caso di specie, però, la società conduttrice, pur ritenendo che la condizione di non
conformità dell’immobile alla vigente normativa urbanistica possa integrare una delle
suddette cause di nullità del contratto di locazione, ha comunque goduto dell’immobile
oggetto del contratto, rendendosi peraltro morosa nel pagamento dei canoni mensili.
La Suprema Corte, nel rigettare il ricorso proposto, richiamava le ragioni esposte da
entrambi i Tribunali di merito, i quali rilevavano che la difformità urbanistica dell’immobile
(in relazione alla sua destinazione commerciale) era stata oggetto di specifica clausola
sottoscritta separatamente dal conduttore in conformità all’art. 1341 c.c., comma 2.
Sul punto è stato richiamato altro pronunciamento della Suprema Corte, la quale ha
chiarito che “il mancato rilascio di concessioni, autorizzazioni o licenze amministrative relative
alla destinazione d’uso dei beni immobili – ovvero alla abitabilità dei medesimi – non è di
ostacolo alla valida costituzione di un rapporto locatizio, sempre che vi sia stata concreta
utilizzazione del bene locato (cfr. Corte Cass. Sez. 3, Sentenza n. 23695 del 21/12/2004), in
difetto soccorrendo, invece, il rimedio della risoluzione del contratto” (cfr. Corte Cass. Sez. 3,
Sentenza n. 12708 del 25/05/2010).
La disposizione è stata oggetto della Sent. n 1735/2017 della Cassazione secondo la quale
è onere del conduttore quello di verificare che le caratteristiche del bene siano adeguate
a quanto tecnicamente necessario per lo svolgimento di specifiche attività (Cass.
1735/2017 13395/2017).
Sempre la Suprema Corte, con la sentenza n. 9558/2017, in commento ha statuito che “se
invece la situazione urbanistica, pur se di ostacolo all’ottenimento delle autorizzazioni o licenze
relative all’esercizio dell’attività commerciale da condurre nell’immobile locato, era nota ed è
stata consapevolmente accettata dal conduttore, alcuna responsabilità contrattuale potrà
gravare sul locatore per la impossibilità di utilizzazione dell’immobile locato in funzione
dell’esercizio della predetta attività in quanto non risulti successivamente autorizzata la
modifica di destinazione d’uso” (cfr. Corte Cass. Sez. 3, Sentenza n. 1398 del 21/01/2011).
Inoltre, tale difformità non può essere causa di risoluzione del contratto di locazione se il
carattere abusivo dell’immobile in questione non impedisce in pieno il godimento della
cosa da parte del conduttore.