Sei sulla pagina 1di 66

Abruzzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Abruzzo (o gli Abruzzi)[5][6] (AFI: /aˈbruʦʦo/[7], Abbrùzze


Abruzzo
in abruzzese) è una regione a statuto ordinario dell'Italia
meridionale, con capoluogo L'Aquila, compresa tra il medio regione a statuto ordinario
Adriatico e l'Appennino centrale[8]. Estesa su una superficie (IT) Regione Abruzzo
di 10 831 km², ha una popolazione di 1 280 901 abitanti[3] ed
è divisa in quattro province (L'Aquila, Chieti, Pescara e
Teramo) e 305 comuni.

Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico,


ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise: si divide
principalmente in una parte costiera-collinare sul versante
(dettagli) (dettagli)
orientale con le spiagge e le colline prospicienti l'Adriatico, e
una parte montuosa sul lato occidentale con i Monti della
Laga (2.458 m s.l.m), il Gran Sasso d'Italia (2 914 m s.l.m.),
la Maiella (2 793 m s.l.m.), il Sirente-Velino (2 487 m s.l.m.)
e i Monti Marsicani (2.283 m s.l.m.), che costituiscono i
principali massicci montuosi della catena appenninica[9].

Pur potendo essere considerato centrale dal punto di vista


geografico[10], l'Abruzzo è storicamente, culturalmente,
economicamente[11] e in gran parte anche linguisticamente[12]
legato all'Italia meridionale, anche secondo le definizioni
adottate da Istat ed Eurostat[13][14][15].

L'Abruzzo dal satellite


Indice Localizzazione

Etimologia e stemma Stato Italia

Geografia fisica Amministrazione


Territorio Capoluogo L'Aquila
Clima Presidente Marco Marsilio (FdI)
Ambiente naturale dal 23-2-2019
Aree marine protette Data di 16 maggio 1970[1]
Flora istituzione
Fauna Territorio
Storia Coordinate 42°21′58″N
Età antica del capoluogo 13°23′40″E
Popoli preromani Altitudine 563[2] m s.l.m.
Gli italici Sanniti e i Romani
Superficie 10 831,84 km²
Prima fase Medievale
Dai Normanni a Federico II Abitanti 1 280 901[3] (31-7-
Il Giustizierato d'Abruzzo 2021)
Fondazione dell'Aquila Densità 118,25 ab./km²
Il Quattrocento
Province Chieti, L'Aquila,
Il Cinquecento: la fine delle città libere
Pescara, Teramo
Il Seicento
Comuni 305
Il Settecento
I due terremoti del 1703 e del 1706 Regioni Marche, Lazio,
L'inizio della smilitarizzazione di Pescara confinanti Molise
Le occupazioni francesi del 1799 Altre informazioni
L'Ottocento Fuso orario UTC+1
L'Unità d'Italia ed il brigantaggio ISO 3166-2 IT-65
Il primo Novecento
Codice ISTAT 13
Terremoto della Marsica del 1915
Nome abitanti abruzzesi
Il ventennio fascista
La Seconda guerra mondiale Patrono Gabriele
Dal secondo dopoguerra a oggi dell'Addolorata
PIL (nominale) 32 558
Società
Evoluzione demografica mln €[4]
Comuni più popolosi PIL procapite (nominale) 24 700
Emigrazione €[4](2017)
Etnie e minoranze straniere (PPA) 25 000 €[4]
Lingue e dialetti (2017)

Qualità della vita Rappresentanza 14 deputati


Politica parlamentare 7 senatori
Suddivisioni amministrative Cartografia
Presidenti della Regione
Onorificenze
Economia
Agricoltura e settore primario
Industria
Turismo
Infrastrutture e trasporti
Autostrade
Strade statali
Ferrovie
Porti
Aeroporti
Cultura
Istruzione
Università
Ricerca scientifica e tecnologica
Altre strutture di formazione universitaria e
ricerca
Istituti musicali e Centro Studi
Musei
Arte
Storia
Epoca romana
Il Medioevo
Il Settecento e l'Ottocento
Dal Novecento a oggi
Pittura e scultura
Letteratura
Musica
Musica classica e colonne sonore
Musica leggera
Mappa fisica dell'Abruzzo
Musica tradizionale
Cinema Sito istituzionale (http://www.regione.
Teatro abruzzo.it/)
Feste tradizionali, tradizioni e sagre
Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO
Enogastronomia
Prodotti agroalimentari tradizionali
Primi e secondi piatti
Salumi e formaggi
Dolci
Olio
Vini e liquori
Monumenti e luoghi d'interesse
Città d'arte
Centri maggiori
Centri minori
Borghi più belli d'Italia
Castelli e roccaforti
Basiliche, cattedrali e collegiate
Abbazie, conventi, monasteri, santuari ed eremi
Siti archeologici
Montagna
Riserve naturali
Statali
Regionali
Mare
I tratturi della Transumanza
Sport
XVI Giochi del Mediterraneo
Sci
Calcio
Calcio a 5
Ginnastica ritmica
Rugby
Pallanuoto
Pallacanestro
Pallamano
Automobilismo
Pallavolo
Pattinaggio
Altri sport e sportivi abruzzesi
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Etimologia e stemma
La parola Abruzzo, secondo l'ipotesi più accreditata proposta per la prima volta dallo storico umanista
Flavio Biondo nella sua pubblicazione L'Italia Illustrata, deriverebbe da Aprutium come evoluzione
popolare di (ad) Praetutium, ovvero la terra dei Pretuzi (lat. Praetutii o Praetuttii), un'antica popolazione
italica che viveva nella zona dell'attuale Teramo. Secondo altre ipotesi, il lemma potrebbe derivare anche da
abruptus (in latino "ripido", "scosceso" oppure "brusco", "rozzo"), participio perfetto del verbo abrumpere
("strappare", "troncare", "violare i patti").[16]

Dal momento in cui Carlo I d'Angiò nel 1273 col diploma di Alife, divise il Giustizierato d'Abruzzo (voluto
da Federico II nel 1233), in due province sopra e sotto il tratto del fiume Pescara, cioè Abruzzo Ulteriore e
Abruzzo Citeriore, la regione fu, da allora sino ad oggi, nota anche come "gli Abruzzi".

Lo stemma della regione è stato adottato nel 1976; la forma è quella di uno scudo italico ed il disegno è
costituito da tre fasce oblique, ognuna delle quali raffigura una caratteristica della regione: quella superiore,
bianca, simboleggia le montagne innevate, quella mediana, le colline, mentre l'ultima richiama il colore del
mare.[17]

Geografia fisica

Territorio

Il territorio abruzzese è prevalentemente montuoso (65%) e collinare (34%); la pianura (1%) è costituita
soltanto da una stretta fascia costiera lungo il litorale, lunga 131 km. La regione si divide naturalmente in
due macro aree, separate dalle catene montuose della Maiella e del Gran Sasso: la zona interna, che ricalca
la provincia aquilana, è formata dalle sub regioni dell'Alto Sangro, la Marsica, la Conca aquilana, la Conca
Peligna, la Valle dell'Aterno e la Valle Roveto, strette fra le vette dei diversi monti dell'Appennino
abruzzese, mentre la zona costiera, con le restanti tre province di Pescara, Chieti e Teramo, è composta
prevalentemente da una estesa fascia collinare, su cui si allargano le principali vallate della Val Pescara, la
Val di Sangro e la Valle del Tordino, e dalla stretta pianura costiera, intensamente urbanizzata in particolare
nel centro-nord della regione.
Clima
Questa voce o sezione sugli argomenti
meteorologia e Abruzzo non cita le fonti
necessarie o quelle presenti sono
insufficienti.

Il clima abruzzese è fortemente condizionato dalla presenza del


Massiccio montuoso Appenninico-Centrale, che divide nettamente
il clima della fascia costiera e delle colline sub-appenniniche da Corno Grande da Campo Imperatore
quello delle fasce montane interne più elevate: mentre le zone
costiere presentano un clima di tipo mediterraneo con estati calde e
secche ed inverni miti e piovosi, la fascia collinare presenta
caratteristiche climatiche di tipo sublitoraneo con temperature che
decrescono progressivamente con l'altitudine e precipitazioni che
aumentano invece con la quota (come nel caso di Pescara, che a
circa 10 m s.l.m. ha temperature medie di circa 15 °C e piogge
annuali intorno ai 700 mm, e Chieti, che, posta su un colle a 330 m
s.l.m., pur presentando temperature medie simili, registra
precipitazioni molto più copiose, con valori annui di circa
1000 mm).
Le vette del Monte Velino
Anche le precipitazioni difatti risentono fortemente della presenza
delle dorsali montuose appenniniche della regione: aumentano con
la quota risultando più abbondanti nel settore e sui versanti esposti
ad occidente, decrescendo invece verso est e sui versanti esposti ad
oriente. Spesso le coste adriatiche rimangono in ombra
pluviometrica da ovest per l'effetto di sbarramento dell'Appennino
subendo l'azione dei venti miti da esso discendenti (libeccio o
garbino).

In inverno le precipitazioni sono per lo più nevose dalle quote


medio-basse in su e occasionalmente fin sulle coste in occasione di Tratto di costa presso Pineto
eventi freddo-umidi (episodi di 'burian' e 'rodanate').

Ambiente naturale
All'interno delle diverse aree protette, disseminate non solo sulla dorsale appenninica, ma anche sulle
colline dell'entroterra e lungo i 130 km di costa, è custodito oltre il 75% delle specie animali e vegetali del
continente europeo[18].

In Abruzzo vi sono tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 aree protette tra oasi, riserve regionali e
riserve statali. In totale il 36,3% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale[19]. Nel territorio
dimora il 75% delle specie animali presenti in Europa ed è patria di alcune specie rare come l'aquila reale, il
lupo abruzzese il camoscio d'Abruzzo e l'orso marsicano.[20] In proposito si può parlare di un vero e proprio
sistema protezionistico di interesse europeo, infatti il complesso sistema di aree protette abruzzese prosegue
a nord con il parco nazionale dei monti Sibillini nell'appennino umbro-marchigiano.

Sul territorio abruzzese sono presenti i seguenti parchi nazionali e uno regionale:

Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise


Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Parco nazionale della Maiella
Parco naturale regionale Sirente-Velino

La struttura delle aree protette comprende in Abruzzo, oltre i parchi


nazionali e quello regionale, fra le 38 riserve statali, riserve regionali, Oasi
e parchi territoriali attrezzati gestisce diversi biotopi di interesse scientifico,
i quali nonostante di dimensioni territoriali a volte ridotte, presentano
aspetti di notevole interesse scientifico e naturalistico e completano il
sistema delle aree protette della regione. Le riserve tutelano
complessivamente l'1% del territorio regionale e sono gestite dai comuni,
che nella maggior parte dei casi si avvalgono di comitati allargati ad altri
enti e associazioni in grado di avviare progetti di rilevazione e studio delle
specie floristiche e faunistiche. Alcune riserve regionali si sono dotate di
organi di gestione che prevedono oltre al rispetto delle norme di tutela,
Rappresentazione della
strumenti di pianificazione e programmi di valorizzazione dell'area protetta.
Maiella del 1920 ad opera di
Il sistema costituisce uno strumento di pianificazione ambientale, un
Vincenzo Alicandri
laboratorio permanente di ricerca scientifica in cui sono stati realizzati
importanti progetti faunistici dell'Appennino, con il ripristino
dell'ecosistema e il
reintegro di specie
da tempo
scomparse. Sul
versante
settentrionale del
Gran Sasso si
trova il ghiacciaio
Calderone, il più
meridionale del
[21]
continente . Lago di Campotosto

Uno dei trabocchi della Costa dei Trabocchi Aree marine


protette

Istituita nel 2010, l'area marina protetta Torre del Cerrano è l'unica area
marina protetta della regione; essa si estende per circa 37 km quadrati e
tutela un tratto di mare unico in Abruzzo, trattandosi di uno dei pochi
arenili dove è sopravvissuto un ambiente dunale pressoché intatto[22]; a
poche decine di metri dalla costa sono presenti i resti sommersi di notevole
interesse archeologico e naturalistico dell'antico porto di Atri.

Con la legge 93 del 23 marzo 2001 è stata prevista la realizzazione di un


parco nazionale fra i comuni di Ortona e Vasto, noto come Parco della
costa teatina. Nonostante la perimetrazione provvisoria del parco operata
dal commissario ad acta Giuseppe De Dominicis, nominato con decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri in data 4 agosto 2014[23], la
consulta ne ha bloccato la legge regionale di istituzione, in quanto Torre di Cerrano
trattandosi di un'area marina tale competenza spetta allo Stato[24].

Flora
La vegetazione abruzzese è caratterizzata dalla presenza di differenti ecosistemi mediterranei; nella costa e
nelle zone limitrofe è notevole la presenza di querce, roverelle e carpini orientali, oltre alla presenza
localizzata di piante classiche della macchia mediterranea come il mirto, l'erica e il lentisco; nella fascia
collinare crescono anche il rovere, l'olivo, il pino, il salice, il leccio, il pioppo, l'ontano, il corbezzolo, la
ginestra, la robinia, il rosmarino, il biancospino, la liquirizia e il mandorlo. Tra i 600 e i 1.000 metri di quota
si estende la vegetazione submontana, caratterizzata principalmente da boschi misti di cerro, roverella,
tiglio, acero e carpino; tra gli arbusti molto diffusi la rosa canina e il ginepro rosso.

A quote più alte, tra i 1000 e i 1900 metri d'altezza, è largamente diffuso il faggio,e talvolta l'abete
bianco,con rimboschimenti di pino nero, mentre sulle aree appenniniche di alta quota superiori ai 2000
metri sono presenti specie come l'orchidea alpina, il ginepro montano, il pino mugo, il mirtillo nero e la
stella alpina.[25]

Fauna

La fauna abruzzese è molto varia; l'animale simbolo della regione è


il camoscio d'Abruzzo, che dopo essere stato a rischio estinzione è
al centro di progetti di ripopolamento[26]; anche l'orso bruno
marsicano è un animale tipico della regione, assieme a lupo
appenninico, cervo, lince, capriolo, arvicola delle nevi, volpe,
istrice, gatto selvatico, cinghiale, tasso, vipera e lontra. Diversi
anche gli anfibi presenti in regione: l'ululone appenninico, il
geotritone italiano, la salamandra pezzata, la rana, il rospo, il
tritone e la raganella italiana; inoltre è originaria della regione la
razza canina del pastore maremmano-abruzzese. Fra le numerose Il Camoscio d'Abruzzo
specie di volatili, le più caratteristiche della regione sono l'aquila
reale, il nibbio, il falco pellegrino, il fratino, il lanario, il grifone, il
gufo, l'allocco, il picchio e il fringuello.

Storia

Età antica

Notizie dell'era preistorica di presenze sia animali, vegetali e


umane sono documentate da vari ritrovamenti nel territorio di
Teramo (Ripoli, Campovalano, Ponte Messato)[27], Chieti
(necropoli Santa Maria Calvona, Touta Marouca, Grotta del Colle)
e Pescara (parco archeologico colle del Telegrafo)[28]. Della
Anfiteatro romano di Alba Fucens preistoria esistono ritrovamenti fossili conservati oggi nel Museo
Geopaleontologico del Castello ducale di Palena, nel Museo
Archeologico Nazionale di Chieti e nel Museo delle genti
d'Abruzzo di Pescara, mentre negli anni '50 a Scoppito fu rinvenuto uno scheletro di un mammut,
conservato nel Forte spagnolo. Del periodo del Neolitico sono stati rinvenuti reperti nelle principali valli del
Tordino, nella val Pescara, nella valle Peligna e nel bacino del Fucino (il villaggio di Paludi presso Celano).
Si ipotizza che le primitive popolazioni abruzzesi, viventi sia nelle montagne che preso le valli, seguissero
uno stile di vita prevalentemente agricolo, dati i numerosi ritrovamenti di strumenti di lavorazione della
campagna.

Popoli preromani
Nell'età del Neolitico l'uomo ha fatto la prima comparsa nell'Abruzzo, come testimoniano alcune necropoli
del X secolo a.C., di Fossa[29] e Comino di Guardiagrele. Successivamente, dall'VIII secolo a.C. circa in
poi, la regione fu popolata dalle colonie degli italici osco-umbri. In aggiunta a questo gruppo di
popolazioni, anche i Sanniti si stanziarono nell'attuale Abruzzo, nel Molise, nella Campania e nella
Basilicata. Queste popolazioni sabelliche provenienti da sud si divisero in Abruzzo in due sotto-gruppi o
tribù, i Carricini ed i Pentri, che si adattarono, a partire dall'VIII secolo a.C. sia dal punto di vista culturale
che sociale ai territori dove si erano stanziati.

I Marsi risiedevano nella Marsica ai bordi dell'antico lago Fucino, con capitale Marruvium tra i monti del
Sirente-Velino; i Peligni fondarono la loro capitale Sulmona nella conca peligna; i Frentani colonizzarono la
val di Sangro con la capitale ad Anxanum e con i principali sbocchi portuali ad Ortona e Histonium
arrivando a controllare territori fino all'attuale Molise, presso Termoli e Larino, ai confini con le tribù dei
Pentri, stanziati tra le città di Isernia, Boiano Aufidena (Alfedena) e Castel di Sangro. Altre popolazioni
principali erano i Marrucini, situati nella valle del Foro e della Maiella a ridosso di Chieti (l'antica Teate) e
Guardiagrele; i Vestini, che divisi in due dal massiccio del Gran sasso controllavano parte della conca
aquilana e tutta l'area Vestina, arrivando fino alla costa con il porto di Aternum, scali di Vestini, Marrucini e
Peligni, oggi divenuta Pescara e i Pretuzi, con capitale Interamnia Praetutiorum (Teramo), aventi scambi
commerciali con i Piceni.
Tali popolazioni erano sparse per il territorio abruzzese, facendo parte di un sistema amministrativo
composto di unità proprie, con una capitale legata all'entità della tribù stessa.

Gli italici Sanniti e i Romani

I popoli dell'Italia antica stanziati in territorio


abruzzese, gli Equi, i Frentani, i Marrucini, i Marsi, i
Peligni, i Piceni, i Pretuzi, i Sanniti, e i Vestini[30],
vennero tutti sottomessi dai Romani intorno al III
secolo a.C. Agli inizi del I secolo a.C. tali popoli,
assieme al resto dei Sanniti, formarono una
coalizione militare volta a costringere la repubblica Anfiteatro di Amiternum
romana ad estendere i diritti di cittadinanza, la Lega
italica, che comprendeva anche popoli stanziati al di
fuori dall'attuale Abruzzo; i popoli italici scelsero come capitale nel 91 a.C. la città di Corfinium[31][32] dove
venne coniata una moneta d'argento dello stesso valore del denario romano recante la scritta "Italia"
(nell'osco Viteliù). Questa fu la prima occasione storica in cui il termine Italia venne utilizzato con finalità
politiche. Dopo due anni di guerra, la Lega italica, pur sconfitta militarmente, riuscì nell'89 a.C. ad ottenere
il diritto alla cittadinanza da essa reclamato. Tuttavia il dittatore romano Lucio Cornelio Silla invase il
Sannio e devastò le principali città, per poi ricostruirle ex novo, e a nulla valse la resistenza dei generali
sanniti Quinto Poppedio Silone e Gavio Papio Mutilo[33].

Durante il principato di Augusto, il territorio sannita fu ripartito nella Regio IV Samnium, per quanto
concerne il territorio dell'odierno Abruzzo e parte del Molise, e nella Regio V Picenum per quanto concerne
il settore teramano, al nord del fiume Pescara.

Prima fase Medievale

In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente la regione subì le invasioni dei Longobardi e dei
Normanni (rispettivamente nel VI e nell'XI secolo), e fu possesso di vari conti e potenti locali. Non si
hanno molte notizie riguardo alla presenza bizantina del V secolo d.C., anche se è accertata, come
dimostrano i ritrovamenti presso l'area frentana, conservati nel Museo dell'Abruzzo Bizantino
Altomedievale del castello ducale di Crecchio. A quest'epoca risale la fondazione dell'abbazia di Santo
Stefano in Rivomaris presso la costa di Casalbordino, una delle più antiche della regione.

Successivamente la regione entrò a far parte del Ducato di Spoleto, dopo la discesa in Italia di re Alboino,
mentre alcune aree furono possesso dei monaci di grandi abbazie sviluppatesi nel IX secolo. Le prime
cinque grandi abbazie cistercensi furono quelle di Santa Maria di Casanova, Santa Maria della Vittoria,
Santi Vito e Salvo, Santa Maria Arabona e Santo Spirito d'Ocre[34]. Successivamente, nello stesso periodo,
sorsero ulteriore monasteri, come San Clemente a Casauria, Santa Maria di Bominaco, San Giovanni in
Venere, San Marco di Ortona e San Liberatore a Maiella.

All'epoca della conquista longobarda, la gran parte delle città


principali abruzzesi, fra le quali Teate, Interamnia, Anxanum,
Sulmo, Histonium, Marruvio ed Ostia Aterni, erano in grave
decadenza, tuttavia i conquistatori conservarono in parte il sistema
amministrativo locale, riorganizzandolo, come descrive anche
Paolo Diacono[35] e come si riporta dalle cronache dell'abbazia di
Montecassino e di Farfa, nelle province della Marsica (provincia
Valeria), di Corfinio-Valva, di Teate, di Interamnia, di Penne e di
Anxanum.
Castello ducale di Popoli
I Longobardi edificarono prevalentemente piccoli presidi fortificati,
per lo più minuscoli fortini e torri di guardia, per controllare il
territorio. Successivamente alla venuta dei Franchi di Carlo Magno
e dopo la conquista della città e la sua distruzione a opera di Pipino il Breve, nel 973 a Chieti venne istituita
la "marca teatina", mentre l'antica Histonium nell'802 veniva incendiata e riedificata dal conte Aimone di
Dordona. La ricostruzione e l'edificazione ex novo di molti borghi (allora detti castelli, terre, feudi o ville) e
città fu un evento caratterizzante della presenza franca e longobarda in Abruzzo, che oltre ad influenzare
molti toponimi con nomi di origine germanica, permise ai nobili franchi come i conti Attoni, i Berardi, gli
Aprutini e i Valvensi di insediarsi nelle città maggiori della regione.
Nella Marsica acquisì una certa prominenza locale la contea dei Marsi, instaurata da Berardo di Francesco,
che dette iniziò a una lunga dinastia che durò sino al XIV secolo. Il territorio occupava più o meno tutta
l'area fucense e la Valle Roveto, fino ai confini con Rieti, e le sedi del controllo erano dislocate a
Tagliacozzo e ad Albe.

Dai Normanni a Federico II

Nel periodo dal X al XII secolo si sviluppò una nuova economia di tipo pastorale, benché già presente in
età romana, ma stavolta concentrata sul tratturo con specifiche regole del regno, che portava al grande
mercato di bestiame di Foggia. I tratturi, percorsi stradali enormi nelle conche delle montagne e delle
pianure, attraversavano le città dell'Aquila, di Pescasseroli e di Castel di Sangro, fino al tavoliere delle
Puglie. Le principali città abruzzesi furono fortificate e trasformate in gastaldati, come nell'esempio di
Vasto, nata dalla fusione di due città, e anche Atessa. Nella zona meridionale della regione acquisì
prominenza la Diocesi Teatina di Chieti, affiancata dalla baronia di Manoppello, e nella Marsica il controllo
dei primitivi castelli medievali era in mano ai conti dei Marsi di Celano[36]. Nel 1065 venne fondata un'altra
importante abbazia abruzzese, quella di San Giovanni in Venere presso il promontorio costiero di
Fossacesia, che amministrò per due secoli il diritto di governo su Vasto d'Aimone, e sugli altri feudi sparsi
lungo il Sangro e il Trigno.
La difficile presenza normanna in Abruzzo è ricordata anche per il governo di Roberto III di Loritello, il
quale si macchiò di empietà contro il sovrano di Sicilia e che compì scorrerie nella parte nord della regione,
distruggendo la città di Teramo nel 1156, e nel 1143 i conquistatori occuparono anche la contea dei Marsi.
Il Giustizierato d'Abruzzo

La prima citazione giuridica della regione, con la prima definizione dei suoi confini, viene identificata con
la creazione del giustizierato d'Abruzzo nel 1233, facente parte del Regno di Sicilia, voluto da Federico II
di Svevia, con capitale Sulmona. Nel 1273 il giustizierato viene suddiviso in due territori, Abruzzo
ulteriore, in massima parte corrispondente alle province dell'Aquila, Teramo e Pescara, e Abruzzo citeriore
nella restante parte della regione corrispondente grosso modo alla provincia di Chieti.

In quel periodo il territorio della Conca amiternina, dal nome dell'antica città romana di Amiternum, era
popolato soltanto da un piccolo nucleo urbano ad ovest del Gran Sasso, dove in seguito sorgerà L'Aquila e,
nella parte orientale, dall'insediamento di Forcona. Già dall'XI-XII secolo nacquero piccoli castelli nella
zona, i cui abitanti dal 1254 inizieranno a federarsi e a edificare la nuova città.

Fondazione dell'Aquila

Il capoluogo del Giustizierato, fin dalle origini, era Sulmona, che restò sempre fedele al sovrano Federico II
durante la campagna di conquista dell'Abruzzo; era la città più grande e più forte economicamente, e
facilmente raggiungibile grazie alla sua posizione centrale rispetto al territorio abruzzese. Soltanto le città
marittime di Histonium e Lanciano potevano competere in importanza. Nel 1254 la vecchia città romana di
Amiterno, ormai completamente in rovina, non era più gestibile, e sorse la necessità della costruzione di un
nuovo centro; secondo la leggenda, 99 castelli della conca aquilana e della valle dell'Aterno si riunirono ed
edificarono in poco tempo la nuova città, costruendo vie e chiese che prendessero il nome da quelle dei
castelli fondatori.

La città rimase sempre fedele al partito angioino, già nel


1268 partecipando alla battaglia di Tagliacozzo contro
Corradino di Svevia ed in seguito ostacolando le pretese
della casa D'Aragona, sia prima che dopo l'assedio di
Braccio da Montone nel 1424.

Il Quattrocento

Nel 1442, sotto il governo del il re Alfonso I di Aragona,


vennero ripopolati molti castelli in disfacimento della
regione, mentre a livello locale a Chieti si andavano Basilica di Collemaggio dell'Aquila
affermando i Valignani, nobile famiglia napoletana che
acquistò vari territori della zona, fra i quali Cepagatti,
Alanno, Vacri e Ripa Teatina, mentre a Teramo erano i duchi Acquaviva di Atri a governare il territorio,
beneficiando anche dell'importante sistema commerciale della transumanza, e nel 1472 un esponente della
nobile famiglia atriana, Giulio Antonio Acquaviva, rifonderà l'antica città di Castrum Sancti Flaviani a
poca distanza dal centro romano, dandole il nome "Giulia Nova"[37], con un nuovo impianto murario ed
urbano in stile idealistico rinascimentali[38].

Il Cinquecento: la fine delle città libere

Tra il 1510 e il 1566 le coste abruzzesi furono méta di saccheggio incessante da parte degli Ottomani, e per
contenere la minaccia turca l'imperatore Carlo V eresse il sistema difensivo delle torri costiere del Regno di
Napoli, scegliendo Pescara come baluardo del giustizierato: l'allora piccolo borgo venne pesantemente
fortificato con la costruzione di una grande fortezza per controllare gli accessi al Regno dal nord e
dall'Adriatico. Il sistema difensivo venne messo alla prova già nel 1566, in occasione della grande
incursione della flotta di 105 galee e 7000 uomini dell'ammiraglio
ottomano Piyale Paşa, comandante in capo (Kapudanpaşa) della
flotta ottomana agli ordini del sultano Solimano il Magnifico, che
aveva già saccheggiato Napoli stessa tre anni prima. La fortezza
non fu presa, anche per il decisivo contributo del valoroso
condottiero, Giovan Girolamo Acquaviva duca di Atri, il quale
organizzò la resistenza del forte e respinse gli attacchi dispiegando
un fuoco di sbarramento dal bastione principale con tutte le
artiglierie disponibili, dissuadendo l'ammiraglio turco dal
perseverare nell'attacco e costringendo gli aggressori alla fuga.
Questi si accanirono, allora, contro Francavilla, Ripa Teatina,
Ortona, San Vito Chietino, Vasto, Casalbordino e Termoli, che
subirono distruzioni, deportazioni e saccheggi.[39] Tuttavia
l'ammiraglio ottomano non conseguì l'obiettivo strategico della
spedizione, ovvero la conquista delle Tremiti, proprio a causa della
tenace resistenza di Pescara. I danni dell'attacco nel territorio
Basilica di San Bernardino dell'Aquila furono notevoli, con l'incendio della cattedrale di San Tommaso
Apostolo, dell'abbazia di San Giovanni in Venere e dell'abbazia di
Santo Stefano in Rivomaris e la distruzione dell'antica chiesa di
Santa Margherita di Vasto, oggi cattedrale di San Giuseppe.

Diversa la situazione di quel periodo nell'entroterra abruzzese, che tornò a vivere un periodo di crescita
economica, grazie allo sviluppo della transumanza, e culturale, favorita anche dal governo di Margherita
d'Austria che ereditò i feudi di Penne, Campli, Ortona, Leonessa, Cittaducale e Montereale, in seguito noti
come i cosiddetti "stati Farnesiani d'Abruzzo".

Tuttavia con l'intensificarsi del controllo spagnolo sul regno napoletano, si assistette ad un sistematico
infeudamento delle città, che spesso (come nel caso di Chieti e dell'Aquila) erano città appartenenti al regio
demanio.

Il Seicento

Il Seicento per l'Abruzzo fu un secolo difficile, con le principali


città dominate da signorotti locali. Chieti nel 1646, nonostante
l'opposizione della famiglia Valignani, venne venduta con i suoi
feudi al duca Francesco Caracciolo di Castel di Sangro, anche se
successivamente i Valignani stessi comprarono la città,
"autoinfeudandosi"; tuttavia la città aveva perso il diretto controllo,
già dalla metà del '500 sullo scalo portuale di Pescara, quando con
la costruzione della piazzaforte questa divenne un'universitas. Lo Il Castello Orsini di Avezzano, prima
stesso valse per Teramo, che nel 1519 venne venduta dal re ad del terremoto del 1915
Andrea Matteo Acquaviva, che avanzò pretese sulla città, fino a
quando non marciò contro di essa, fuggendo tuttavia, secondo la
leggenda, in seguito alla miracolosa apparizione del santo patrono della città, Berardo da Teramo, sulle
mura brandendo una spada.

Benché Teramo riuscì a sfuggire alle pretese degli Acquaviva, che nel frattempo facevano fiorire il loro
ducato con sede ad Atri, ogni suo tentativo di rivalsa economica veniva bloccato dalla presenza di vari
signorotti mandati dal viceré; inoltre si trovò coinvolta nella "guerra del Sale", che riguardò la zona del
Tronto e in particolare Civitella del Tronto, dove dalla metà del '500 era stata eretta una poderosa fortezza.
Anche L'Aquila, dopo il breve esperimento di governo "illuminato" di Margherita d'Austria, passò il secolo
tra alti e bassi nell'economia e nella politica.
L'unica realtà in ascesa, grazie soprattutto all'impegno di Diego
d'Avalos, fu Vasto, anche se la cittadina non fu risparmiata dai mali
che sconvolsero gran parte della regione, come la pestilenza del
1656, che flagellò molte vite soprattutto a Chieti. Alto secondo
grave fenomeno fu il banditismo, con il significativo episodio
dell'assalto alla città di Vasto da parte del teramano Marco Sciarra.

Il Settecento

La prima metà del secolo, anche a causa di due nuovi e catastrofici Il Castello Piccolomini di Celano
eventi sismici nell'entroterra aquilano, vide protagoniste le città di
Chieti, Lanciano, Vasto e Teramo. Quest'ultima, dal 1562 al 1770
fu sede del cosiddetto Patriziato dei Quarantotto, una sorta di parlamento cittadino con gli uomini illustri
dei quattro quartieri della città, ma alla fine del secolo questo istituto perse molta importanza, trasformandosi
nella municipalità.

Anche Lanciano nel 1730 riuscì a liberarsi della feudalità e ad istituire un proprio municipio, pur non
riottenendo gli antichi feudi sparsi per la vallata, di cui fu privata nel 1646.

I due terremoti del 1703 e del 1706

Nel 1703 un ennesimo e distruttivo terremoto colpì Aquila, danneggiando gravemente la città con le due
forti scosse superiori al 6º grado della scala Richter verificatesi il 16 gennaio e il 2 febbraio. Molti edifici
medievali crollarono e quasi tutte le chiese risultarono danneggiate. Durante la ricostruzione, le chiese
vennero riedificate alla maniera barocca per quanto concerne l'interno, mentre numerosi palazzi nobili
sostituirono le vecchie case medievali. La città impiegò quasi cinquant'anni per riprendersi completamente,
dato che la ricostruzione, per l'entità dei danni e per la grave perdita dei cittadini, iniziò timidamente
soltanto dal 1713.
Un nuovo potente terremoto sconvolse la valle Peligna e Sulmona il 3 novembre 1706, con una scossa del
grado 6.6 della scala Richter che distrusse gran parte della città e di molti borghi circostanti, originatosi
nella faglia di Campo di Giove.

L'inizio della smilitarizzazione di Pescara

Pescara, per secoli circondata dalle mura della sua fortezza, conobbe un primo grande sviluppo economico
solamente a partire dalla seconda metà dell'800, e ancor più nel '900, grazie alla bonifica delle paludi che la
circondavano ed all'arrivo della ferrovia Adriatica; lo sviluppo cittadino fu favorito anche da personalità
come il poeta Gabriele D'Annunzio, che vi nacque nel 1863, ed il sindaco Leopoldo Muzii, che progettò il
primo piano regolatore spostando il centro del borgo di Castellammare Adriatico nell'attuale centro città.

La grande fortezza voluta da Carlo V, con i suoi 7 bastioni a nord ed a sud del fiume, poté dirsi completa
nel 1568 ca., e per i successivi 200 anni, sebbene con diverse interruzioni, venne infeudata ai D'Avalos-
D'Aquino.

Proprio per la posizione strategica del sito, posto al confine settentrionale del Regno di Napoli, Pescara subì
dalla metà del Seicento al primo Settecento numerosi attacchi: coinvolta in molti conflitti di scala
continentale combattuti dal Regno di Napoli, nel tempo la città venne assediata più volte dalle principali
potenze europee, fra cui francesi, spagnoli ed austriaci, oltre che dagli stessi borbonici durante le rivolte
carbonare a cui prese attivamente parte. In seguito a questi eventi bellici, conclusi dalla restaurazione, la
fortezza iniziò ad essere lentamente smantellata, e le caserme sulla riva sud del fiume furono adibite a
carceri per dissidenti politici. Nel 1806 le univesitas del Regno
di Napoli vennero abolite e sostituite dai comuni, e quella
pescarese venne divisa in due municipalità, Pescara a sud del
fiume, con lo storico borgo e la grande fortezza e
Castellammare Adriatico a nord del fiume, ricadendo la prima
nel distretto di Chieti, in Abruzzo citeriore, e la seconda nel
distretto di Penne, nell'Abruzzo ulteriore. Negli anni la fortezza
venne sempre più ridotta ed in molti tratti le mura vennero
inglobate nelle abitazioni, mentre altri vennero demoliti; le
caserme del corso vennero invece riconfermate come carcere,
guadagnandosi il nome di "sepolcro dei vivi": vi vennero
rinchiusi molti patrioti meridionali del Risorgimento, tra cui
Clemente De Caesaris, dopo l'insurrezione dei "martiri
Pennesi" nel 1837. Real Piazza di Pescara nel XIX sec.

Le occupazioni francesi del 1799

Dopo la discesa di Gioacchino Murat nel regno di Napoli, occupando nel 1798 Roma e costringendo papa
Pio VII a recarsi prigioniero a Parigi, le truppe di re Ferdinando IV di Borbone tentarono senza successo di
ricacciare gli assedianti francesi. Il generale Championnet allora mandò immediatamente delle truppe
francesi di Duhesme, Lemoine e Couthard in Abruzzo, dove si stava organizzando, da parte dei nobili, una
resistenza filo-borbonica all'assedio imminente. Le truppe francesi si divisero in due schieramenti: una
sarebbe passata per L'Aquila da Roma, occupando la Marsica, e ricongiungendosi con l'altra, che sarebbe
partita da Civitella del Tronto passando per Teramo e lungo la vecchia via Tiburtina Valeria fino a Sulmona,
occupando Pescara, Chieti, Lanciano, Ortona e Vasto.

Mentre a Napoli veniva instaurata la Repubblica Napoletana, un altro esperimento di governo repubblicano
giacobino si ebbe soltanto a Vasto con la Repubblica Vastese e a Pescara, occupata da Ettore Carafa e
Gabriele Manthoné, mentre nel resto della regione il breve periodo repubblicano rappresentò solamente
caos e saccheggi. All'Aquila le truppe arrivarono da Antrodoco il 16 dicembre, e la città venne occupata il
24 gennaio 1799. Gli insorti sanfedisti aquilani, guidati da Salomone d'Arischia, riuscirono a isolare i
francesi all'interno della fortezza spagnola, e infine a ricacciarli dalla città, non senza saccheggi delle chiese
e dei palazzi da parte degli stessi francesi di Pluncket.
Lo stesso avvenne nelle città di Teramo e Sulmona, dove i francesi vennero dapprima cacciati dalla città. Le
truppe del cosiddetto Esercito della Santa Fede erano comandate in Abruzzo da Giuseppe Pronio: nato a
Introdacqua nel 1760, si guadagnò il soprannome di Gran Diavolo quando le truppe di Championnet
scesero in Abruzzo, e si arruolò nell'esercito di Ferdinando IV di Napoli per combattere i francesi. L'8
settembre 1798 Ferdinando IV lanciò in battaglia l'esercito abruzzese, e il Pronio partecipò alle operazioni
con un suo contingente, combattendo il 5 gennaio 1799 sul ponte san Panfilo a Sulmona, per poi tentare di
arrestare il più possibile l'avanzata nemica verso Venafro con scaramucce e imboscate nell'altopiano delle
Cinquemiglia. Successivamente fu incaricato di combattere i francesi a Chieti, Ortona, Vasto e Pescara,
sollevando le popolazioni contro gli invasori. Occupò a sorpresa Ripa Teatina il 3 febbraio, e poi scese tra il
12 e il 15 a Lanciano, e tra il 18 e il 21 a Vasto, dove regnava l'anarchia dopo la proclamazione della
Repubblica Vastese. Il 2 giugno fu nominato Generale Comandante dei tre Abruzzi. Combatté un'ultima
volta per i Borbone il 30 marzo 1801 presso Civitella del Tronto fino alla morte nel 1804.

Anche a Teramo si tentò un esperimento simile a quello di Vasto di governo francese, basandosi per lo più
sull'abilità politica di Melchiorre Delfico; il tutto però si risolse in un nulla di fatto e nel saccheggio generale
durante la ritirata. Vasto divenne sede della repubblica dal 6 gennaio al 20 maggio 1799, vennero eletti i
municipalisti tra i membri più influenti della società, anche se costoro per mancanza della guardia civica,
non riuscirono a controllare gli episodi di violenza e saccheggio da parte della popolazione, di cui il
capitolo più sciagurato spetta alla città di Ortona, quando, stando alle cronache di Omobono Bocache, la
gente catturava i nobili e i personaggi d'alto rango politico per ucciderli e bruciarli in mezzo alla strada,
subendo in conseguenza le rappresaglie francesi, e l'occupazione della città, difesa dai sanfedisti, da parte
dei generali di Pescara.
Altro episodio di grave violenza avvenne il 25 febbraio a Guardiagrele, quando i cittadini vennero
circondati e assediati dai francesi e dagli abitanti della vicina Orsogna, che desideravano vendetta per
secolari questioni di divisione territoriale, incendiando l'archivio comunale e bruciando la città.

L'Ottocento

Fra le novità apportate dagli occupanti francesi, vi fu l'abolizione del feudalesimo ed il riassetto moderno
del regno, con la creazione di comuni, distretti e circondari. Il territorio mantenne le precedenti divisioni
fino al 1806, quando l'Abruzzo Ultra fu suddiviso nelle due regioni di Abruzzo Ulteriore Primo (distretti di
Teramo e Penne) e Abruzzo Ulteriore Secondo (distretti di Aquila, Sulmona, Cittaducale e Avezzano).
L'Abruzzo Citeriore era invece suddiviso nei distretti di Chieti, Lanciano e Vasto.

Dopo il definitivo ritorno del regno in mano a Ferdinando I delle Due Sicilie nel 1820 e in seguito al figlio
Ferdinando II, in Abruzzo ci furono i primi movimenti carbonari, principalmente situati in confraternite di
Pescara, Chieti, L'Aquila, Vasto, nella Marsica e a Sulmona. Questi ideali liberali tuttavia non ebbero tempo
di crescere, e vennero immediatamente stroncati dai Borbone, così come i successivi movimenti popolari
del 1848. Di queste battaglie risorgimentali, si ricorda l'esempio dei "martiri Pennesi", dal nome della città
dove esplose la rivolta del 1837 guidata dal liberale Clemente De Caesaris. Questo episodio rimase un caso
isolato, e venne punito con la morte degli insorti e l'incarcerazione di De Caesaris a Pescara.

L'Unità d'Italia ed il brigantaggio

In Abruzzo, nel 1861 durante gli sconvolgimenti dell'unificazione


italiana, non ci furono vere e proprie rivolte contro il governo
borbonico del Regno delle Due Sicilie, come nel 1848, bensì quasi
solo l'appello di letterati e patrioti come Gabriele Rossetti, Silvio
Spaventa e Cesare de Horatiis, che incitavano a fiancheggiare
Vittorio Emanuele II di Savoia, poiché la popolazione era in
massima parte vicina al vigente governo borbonico. Difatti furono
numerose le bande di briganti che, con la motivazione spesso
pretestuosa della difesa del governo dei Borbone, iniziarono ad
operare in regione con saccheggi e tattiche da guerriglia.
L'episodio più significativo dell'annessione della regione al Regno
d'Italia fu l'assedio di Civitella del Tronto, la grande fortezza
borbonica, baluardo più settentrionale del regno che era ancora
sotto assedio mentre il 17 marzo del 1861 veniva proclamata la
nascita del regno italiano:
Gabriele D'Annunzio, nato a Pescara
Il 15 febbraio 1861, il Generale Mezzacapo ordinà un nel 1863
violentissimo bombardamento; nonostante gli evidenti danni, la
fortezza non dava cenni di resa. Con la resa della piazzaforte di
Messina, il 12 marzo 1861, l'esercito piemontese si concentrò maggiormente su Civitella del Tronto, oltre
che sul Garigliano ed a Gaeta.

Il 17 marzo 1861, giorno della proclamazione del Regno d'Italia, venne ordinato un ulteriore rafforzamento
del dispositivo d'assedio e, contemporaneamente, il generale sabaudo Della Rocca viene fatto entrare entro
le mura di cinta, recando ai difensori il messaggio del re Francesco II con l'ordine di deporre le armi,
informandoli della resa di Gaeta, ove il sovrano borbonico si era rifugiato. Della Rocca non viene creduto e
lo scontro continuò fino al 20 marzo, giorno della resa.

Il primo Novecento

Il Novecento portò in Abruzzo cambiamenti epocali, che


spostarono definitivamente gli equilibri socio economici dai
territori dell'entroterra a quelli costieri, i quali già dagli ultimi
anni del secolo precedente iniziarono a conoscere un boom
demografico ed economico, sostenuto sia dalla
colonizzazione di nuove ed ampie fasce di territorio in
precedenza disabitate, e sia dalla costruzione di importanti
infrastrutture come la ferrovia Adriatica nel 1863, che aprirà
la costa abruzzese ai commerci con il resto del Paese. Le
ferrovie, allora fondamentale veicolo di sviluppo, si Veduta di Chieti nel primo '900
moltiplicarono anche localmente, come la ferrovia Teramo-
Giulianova del 1884, la ferrovia Roma-Sulmona-Pescara del
1888, la ferrovia Sangritana del 1912 e la ferrovia Pescara-Penne del 1929. In particolare le città che
seppero veicolare meglio questo nuovo sviluppo economico e sociale furono Castellammare Adriatico e
Pescara, le due municipalità in cui la città adriatica sarà divisa fino al 1927: da una parte, lo smantellamento
della fortezza pescarese e la bonifica dei territori circostanti consentirono un nuovo grande sviluppo fuori
dalle storiche mura cittadine, mentre dall'altra il piccolo borgo collinare di Castellammare si riversò sulla
pianura costiera, e grazie agli investimenti nella zona del crescente ceto borghese cittadino, in pochi anni
seppe rimodellarsi in affermata stazione balneare e centro turistico di livello nazionale. Nel resto della costa
abruzzese, seguendo un percorso analogo a quello castellammarese di discesa dai colli verso la riva del
mare, si svilupparono come centri turistici e culturali anche le città di Giulianova e Francavilla al Mare.
Questo sviluppo della riviera abruzzese fu alimentato anche dall'inizio del fenomeno dell'immigrazione
interna regionale, che perdurando a fasi alterne e con varie intensità sino ai giorni nostri, vede l'interno della
regione spopolarsi progressivamente in favore delle aree più sviluppate della costa.

Terremoto della Marsica del 1915

Il 13 gennaio 1915, a pochi mesi dall'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale, una grande
scossa di terremoto rase al suolo molti borghi della Marsica, tra cui Avezzano, il centro principale dell'area.

Pochi decenni dopo la bonifica del Fucino e nel pieno dello


sviluppo socio-economico della Marsica avvenne l'evento più
tragico: il terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915.
Conosciuto anche con il nome di "Terremoto di Avezzano", fu uno
degli eventi sismici più gravi registrati in Italia. Colpì l'intera area
della Marsica, subregione abruzzese. Il sisma del 1915, per forza
distruttiva e numero di vittime, è classificato tra i principali
terremoti avvenuti in territorio italiano. Causò 30.519 morti,
secondo studi recenti del Servizio sismico nazionale. 10.700
vittime (più dell'80% dei residenti) vi furono nella città di Macerie ad Avezzano dopo il sisma
Avezzano, epicentro del sisma, che contava prima della scossa di del 1915
magnitudo 7.0 (Mw momento sismico) e ancora dell'11º grado
della scala Mercalli (MCS), poco più di 13.000 abitanti. La
tragedia avvenne alle ore 7.52.48 (dato dell'INGV) del 13 gennaio 1915. Avezzano, come visibile anche
dalle dozzine di immagini storiche scattate nel circondario colpito, fu rasa letteralmente al suolo, e rimasero
in piedi poche strutture, come il castello (benché gravemente compromessa), la chiesa di San Giovanni
Decollato e il santuario di Pietraquaria, mentre l'antica collegiata, piazze e strade del centro storico, insieme
al palazzo principesco, erano ridotti soltanto a un ammasso di macerie. Lo stesso dicasi per i vicini centri di
Trasacco, Celano (con il castello completamente sfondato), Pescina, con la parte alta della torre Piccolomini
franata, Alba Vecchia (oggi nel comune di Massa d'Albe), Magliano de' Marsi, Ortucchio; Gioia dei Marsi
e Lecce nei Marsi, insieme a Cerchio e Collarmele dovettero essere ricostruite da zero per la portata dei
danni.

Si ebbero danni anche a Roma, distante circa 100 km dall'epicentro, come pure nella Valle del Liri e in
particolare nel Sorano, in Molise e al confine della Campania; a Nord, nel Cicolano e nell'Aquilano e dalla
Sabina alle Marche, infine verso Est, alle porte di Chieti e Pescara. La scossa fu avvertita dalla Val Padana
alla Basilicata.

Il ventennio fascista

Negli anni del regime fascista il territorio abruzzese fu


riorganizzato dal punto di vista amministrativo, con diverse
ripartizioni interne e anche cessioni verso altre regioni. Il regime
infatti istituì nel 1927 la provincia di Pescara, creata scorporando il
circondario di Penne dalla provincia di Teramo (salvo il
mandamento di Bisenti, che resterà nella provincia teramana) e
numerosi comuni dal circondario di Chieti, oltre a Bussi sul Tirino
e Popoli, ceduti dalla provincia aquilana. Il capoluogo, costituito
Palazzo di Città a Pescara
dall'unione dei comuni della vecchia Pescara e Castellammare
Adriatico, avrebbe dovuto chiamarsi Aterno in un primo momento
ma l'influenza di Gabriele D'Annunzio su Mussolini spinse
quest'ultimo a favorire il nome della città che diede i natali al poeta. Nello stesso anno venne firmato il
decreto soprannominato Grande Aquila, che con una sorta di compensazione per il trasferimento dalla
provincia dell'Aquila a quella reatina del circondario di Cittaducale, univa al comune aquilano (che per
l'occasione acquisiva l'attuale nome L'Aquila, cambiando il precedente nome postunitario Aquila degli
Abruzzi) 8 comuni limitrofi.

L'unificazione cittadina di Pescara si accompagnò a un nuovo e importante sviluppo edilizio, in parte


dovuto anche alla notevole attività pubblica, con il regime che costruì in città numerosi ed imponenti edifici
pubblici in stile razionalista. L'ediliza pubblica fu molto attiva anche nella Marsica, con la ricostruzione ex
novo di Avezzano, e a Lanciano, dove si inaugurò l'asse stradale principale della città nuova fuori dal
vecchio centro medievale.
Lo sviluppo della città di Pescara e della costa abruzzese continuava ad accelerare, scandito dalla
costruzione di monumentali edifici pubblici e amministrativi e dall'avvio delle prime forme di attività
industriali e della massiccia colonizzazione di vaste aree rimaste disabitate. In quegli anni nacque il turismo
balneare, favorito dalla costruzione dei primi alberghi e strutture ricettive a Pescara e Francavilla al Mare.
Nella costa teramana l'intensa colonizzazione portò alla nascita di intere nuove città da piccoli casali di
campagna, come accaduto per Montesilvano marina, Roseto degli Abruzzi, sviluppatasi dal colle di
Montepagano, e i comuni di Pineto, Tortoreto e Martinsicuro.

Fiero oppositore del fascismo fu lo scrittore pescinese Ignazio Silone, che da esiliato in Svizzera scrisse i
primi romanzi con ambientazione abruzzese come Fontamara e Vino e pane. Con lo scoppio della seconda
guerra mondiale le persecuzioni fasciste degli ebrei e dissidenti politici si fecero sistematiche, e vennero
aperti nella regione un totale di 15 campi d'internamento di prigionieri come il Campo 78 di Fonte d'Amore
a Sulmona e quello della Caserma Rebeggiani a Chieti Scalo.

La Seconda guerra mondiale


Con l'armistizio italiano dell'8 settembre, l'Abruzzo, tagliato in due
dalla Linea Gustav, venne rapidamente occupato dai tedeschi. Nei
giorni seguenti la regione assistette all'episodio della fuga di
Vittorio Emanuele III e dei resto del governo. Numerose furono le
organizzazioni di resistenza partigiana, spesso di carattere locale,
oltre al gruppo maggiore, la Brigata Maiella di Ettore Troilo, che
contava 1700 combattenti e che fu in seguito aggregata alle forze
alleate, mentre nell'ottobre dello stesso anno alcuni giovani di
Lanciano si ribellavano ai nazisti, scatenando una guerriglia. I Uno dei bombardamenti su Pescara
giovani oggi sono ricordati come i martiri ottobrini. A partire
dall'estate del 1943 iniziarono le campagne di bombardamento
alleate; particolarmente drammatici furono i ripetuti e distruttivi bombardamenti di Pescara, ma furono
colpite anche altre località come Sulmona ed Avezzano. La battaglia del Trigno dell'ottobre 1943,
combattuta dai tedeschi e dai militari dell'VIII Armata britannica del generale Bernard Law Montgomery in
arrivo da città di Foggia, diede avvio alla liberazione della regione; ulteriori scontri, con gravi distruzioni
nei paesi circostanti, proseguirono con la battaglia del Sangro.

Il culmine dei combattimenti nel settore si raggiunse il 21-27


dicembre '43, nella battaglia di Ortona. La città, capo
adriatico della Linea Gustav, subì grandi distruzioni al
patrimonio storico edilizio, perdendo il 70% degli edifici
costruiti. I combattimenti ed i bombardamenti procedettero
ancora per diversi mesi, quando finalmente i tedeschi si
ritirarono dalla regione verso nord nell'estate del 1944.
Chieti venne liberata dagli alleati il 9 giugno di quell'anno,
Pescara il 10 giugno, L'Aquila e Teramo il 13; la guerra,
sebbene non coinvolse con la stessa intensità il tutti i vari
territori regionali, azzerò tutte le realtà produttive esistenti e
recò gravissimi danni ai centri urbani, come nei casi di
Ortona, Francavilla al Mare e Pescara, le città più martoriate
dai combattimenti che persero gran parte del loro patrimonio
storico.

Dal secondo dopoguerra a oggi


Corso Vittorio Emanuele II di Ortona
La Costituzione italiana del 1948 contemplava l'istituzione durante i combattimenti del 1943
della regione Abruzzi e Molise, ma la riforma del 1963
stabilì il distacco del Molise dall'Abruzzo, ed entrambe le
regioni divennero poi effettivamente operative a partire dal 1970.

Gli anni della ricostruzione videro un accentuarsi del fenomeno migratorio interno abruzzese: sempre più
abitanti dell'entroterra si spostavano verso la costa abruzzese, anche a causa delle diverse congiunture
economiche che vivevano i due territori. In particolare iniziava l'accrescimento urbano di Pescara, che
diventò dopo il conflitto la città più grande della regione. Nel 1956 una grave frana colpì il centro storico di
Vasto, con il crollo di un intero storico rione. L'emigrazione della popolazione abruzzese non era però solo
interna, infatti riprese con forte intensità l'emigrazione verso altri paesi europei. La costruzione di diversi
insediamenti ed aree industriali nella Val di Sangro, la Val Pescara, la Marsica, l'aquilano ed il vastese negli
anni 70 aiutò la regione a risollevarsi economicamente e ad affrancarsi dalla tradizionale economia agricolo-
pastorale che fino ad allora fu sempre il principale sostentamento degli abruzzesi. In quegli anni si rimediò
anche allo storico isolamento geografico, con la realizzazione delle due grandi arterie autostradali A24
Roma-Teramo e A25 Torano-Pescara che collegano i capoluoghi abruzzesi con la capitale. Dalla fine degli
anni '80 nel centro della regione va sempre più saldandosi e strutturandosi una vasta area metropolitana,
incentrata su Pescara e Chieti.

Il 6 aprile 2009 un nuovo grave terremoto colpì l'Abruzzo interno, con epicentro all'Aquila. L'evento
sismico provocò oltre 300 vittime ed ingenti i danni in tutta la Conca aquilana e zone circostanti. Nel 2012
sono cominciati ufficialmente i lavori di ricostruzione delle zone colpite. Nel 2016 e 2017 l'Abruzzo viene
nuovamente colpito dagli eventi sismici del Centro Italia del 2016 e del 2017, con numerosi danni in molti
paesi della provincia di Teramo.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti (migliaia)

Densità della popolazione a dicembre


2019

La densità della popolazione in regione non è mai stata elevata se


comparata alle altre regioni italiane: nel 2019 vi erano infatti
120,84 abitanti per km² in Abruzzo, a fronte di una media
nazionale di 199,6. A livello provinciale la situazione è però molto
varia: la provincia di Pescara è la più densamente popolata, con
258,92 abitanti per km quadrato nel 2019, mentre, all'altro estremo,
quella dell'Aquila è la meno densamente popolata, con soli 59,02
abitanti per km quadrato nello stesso anno. Importante fenomeno
demografico è l'immigrazione interna abruzzese, che continua
Monteferrante, uno dei comuni meno
ininterrotta con varie intensità sin dalla fine del 1800: il grande
popolati d'Abruzzo
sviluppo della costa infatti ha sempre attratto nuovi residenti dalle
zone più depresse dell'entroterra, e questo fenomeno che continua
ancora oggi ha portato ad un progressivo spopolamento
dell'entroterra regionale, in favore delle aree costiere in particolare dell'area metropolitana
pescarese[40][41][42]. L'emigrazione estera, che in particolare nel dopoguerra spinse tanti abruzzesi a trasferirsi
in altri paesi europei, si arrestò negli anni '80, coincidendo con l'inizio del nuovo fenomeno
dell'immigrazione dai paesi africani e dell'Europa orientale.

Comuni più popolosi

Di seguito vengono riportate le prime 15 città della regione per


popolazione; in grassetto i capoluoghi di provincia:[43]

Pescara

L'Aquila

Teramo

Montesilvano
Chieti

Popolazione
Superficie
Città Provincia
(31-8-2021) (km²)

Provincia
1º Pescara 119 578 di 34,36
Pescara
Provincia
2º L'Aquila 69 969 466,87
dell'Aquila
Provincia
3° Montesilvano 53 214 di 23
Pescara
Provincia
4º Teramo 53 106 151
di Teramo
Provincia
5º Chieti 49 701 58
di Chieti
Provincia
6º Avezzano 40 776 104,09
dell'Aquila
Provincia
7º Vasto 40 472 71,35
di Chieti
Provincia
8º Lanciano 34 173 66
di Chieti
Roseto degli Provincia
9° 25 776 52
Abruzzi di Teramo
Francavilla al Provincia
10° 25 217 22
Mare di Chieti
Provincia
11º Giulianova 23 312 27
di Teramo
Provincia
12º Sulmona 22 752 58,33
dell'Aquila
Provincia
13º Ortona 22 091 70
di Chieti
Provincia
14º San Salvo 19 824 36
di Chieti
Provincia
15º Spoltore 18 700 di 36
Pescara

Emigrazione
Secondo stime attendibili[44] sono oltre 1.300.000 gli abruzzesi che negli anni hanno lasciato la regione
seguendo l'emigrazione italiana. Fino alla metà del XX secolo l'Abruzzo è stata una regione povera, le cui
attività economiche erano incentrate principalmente sulla pastorizia e agricoltura, e in molti partirono per
fuggire da questa condizione di arretratezza storica; le mete più frequenti furono gli Stati Uniti, il Canada,
l'America Latina e l'Australia ma anche destinazioni interne come Roma o il Nord Italia.

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT, i cittadini stranieri residenti nella regione al 31 dicembre 2019 erano 88 400, circa il
6.76% della popolazione, di cui i gruppi più numerosi sono originari dei seguenti Paesi:[45]

Romania 25 921
Albania 11 521
Marocco 8 054
Cina 4 197

Nel territorio si sono storicamente insediate diverse comunità di origine slava (in particolare serbi e croati) e
albanese nel teramano nel chietino e nei dintorni di Pescara, dove sorge l'insediamento arbëreshë di Villa
Badessa[46][47][48]; nel corso dei secoli queste comunità hanno perso quasi del tutto l'uso della loro lingua
d'origine e gran parte delle eredità culturali della loro etnia (pur con varie sopravvivenze, come la fede
cristiano-ortodossa ancora praticata a Villa Badessa)[49]. Esse sono frutto di una grande emigrazione dai
Balcani verso l'altra sponda dell'Adriatico avvenuta intorno al XVI secolo, in seguito all'espansione
dell'impero Ottomano[50].

Lingue e dialetti

I dialetti e le parlate della regione possono essere divisi in quattro


gruppi fondamentali:

Dialetto abruzzese adriatico, parte dei dialetti italiani


meridionali, è il più diffuso in regione ed è parlato nelle
province di Teramo, Pescara e Chieti, con ampi
sconfinamenti anche in provincia di Ascoli Piceno
Dialetto sabino, appartenente al gruppo dei dialetti
italiani mediani, è diffuso nella zona settentrionale della
provincia dell'Aquila.
Dialetto abruzzese occidentale, appartenente al gruppo
dei dialetti italiani meridionali, parlato nella zona
centrale della provincia dell'Aquila
Altre forme dialettali campane, in particolare nell'Alto Dialetti abruzzesi (I)
Sangro e nelle zone più meridionali della provincia
dell'Aquila

Esisteva anche un idioma di ceppo albanese, l'arbëresh, parlato a Villa Badessa (Badhesa), frazione di
Rosciano, estintosi nel corso del tempo, mentre permane tra gli abitanti del piccolo centro la diffusione della
fede cristiano ortodossa.

Qualità della vita


Nel 2016 il quotidiano statunitense Huffington Post inserì l'Abruzzo in quinta posizione tra le dodici
migliori regioni al mondo per la qualità della vita[51]. La regione viene spesso chiamata regione verde
d'Europa[52], per la grande estensione dei suoi tre parchi nazionali (il parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e
Molise, il parco nazionale della Maiella e il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga) e delle
restanti numerose aree protette, che rappresentano il 36,3% della sua superficie totale, con la concentrazione
più alta in Europa[53]

Il rapporto sull'ecosistema urbano stilato dal quotidiano Il Sole 24 ORE, misura il benessere nelle province
e nelle città metropolitane italiane stimando tramite numerosi indicatori la qualità della vita complessiva e
suddivisa nei settori ricchezza e consumi, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, affari e lavoro,
demografia e società, cultura e tempo libero[54]. Il dato riguardante l'Abruzzo vede i propri capoluoghi nella
parte medio-alta della classifica nazionale del 2020[55]:

Posizione Posizione
Provincia Variazione
2020 2019
41a L'Aquila 20 61
43a Pescara 0 43
56a Chieti 4 52
76a Teramo 20 56

Politica

Suddivisioni amministrative

Dal 1º gennaio 1948, come stabilito dall'art. 131 della Costituzione[56], l'Abruzzo è una regione a statuto
ordinario della Repubblica Italiana, ma solo con la legge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni.
Con la legge costituzionale del 27 dicembre 1963, n. 3[57] recante "Modificazioni agli articoli 131 e 57 della
Costituzione e istituzione della regione Molise", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio
1964, fu istituita la regione Molise, territorialmente separata dall'Abruzzo. Pur essendo L'Aquila il
capoluogo regionale, giunta e consiglio regionali si riuniscono anche nelle loro sedi di Pescara[58], dove
hanno sede anche diversi assessorati regionali.
Abitanti Superficie
Provincia Mappa Comuni
(31-7-2021) (km²)

Provincia di Chieti 104 374 936 2 599,58

Provincia di Pescara 46 314 299 1 230,33

Provincia di Teramo 47 300 896 1 954,38

Provincia dell'Aquila 108 290 770 5 047,45

Abruzzo 305 1 280 901 10 831,84

Sino al 1927 facevano parte della regione anche tutti i comuni del circondario di Cittaducale, in quell'anno
ceduti alla neoistituita provincia di Rieti.

Presidenti della Regione


Onorificenze
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica
benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione
dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il
superamento dell'emergenza.»
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre
2008.

Economia
Nel secondo dopoguerra l'Abruzzo è rapidamente diventato la
regione con il maggiore PIL pro capite del Mezzogiorno
d'Italia; inoltre, dopo il Trentino-Alto Adige, è la regione
italiana con la più alta percentuale di investimenti fissi lordi sul
PIL[59]: fino agli anni 1950, infatti, l'Abruzzo fu una delle
regioni più povere del meridione, tuttavia in seguito a una
intensa industrializzazione del territorio, in particolare nel
secondo dopoguerra e in un primo momento limitata ai soli
interventi pubblici, nel 1996 l'Abruzzo fu la prima regione del Pastificio De Cecco
meridione ad uscire dal cosiddetto (e ormai obsoleto) obiettivo
1[60]. Nel 1951 il reddito pro capite ammontava al 53% del
reddito pro capite medio in Italia; nel 1971 al 65%, mentre nel 1994 al 76%[61]; nel 2006 ha raggiunto
l'84,4%, il valore del PIL pro capite più alto fra le regioni del Sud Italia,[62] superando per tasso di crescita
molte regioni italiane; la costruzione fra gli anni 1970 e 1980 delle autostrade A14, A24 e A25 e di diverse
nuove vie di comunicazione, ha aperto la regione a nuovi investimenti favorendone la crescita della
produttività.

Secondo stime Eurostat, nel 2009 l'Abruzzo aveva un reddito pro capite a parità di potere di acquisto pari al
84,0% della media dell'Unione europea, il più alto reddito tra le regioni del Sud Italia. Il terremoto
dell'Aquila del 6 aprile 2009 ha però determinato una frenata dell'economia in tutta la zona aquilana[63],
mentre la crescita dell'economia regionale continua ad essere trainata in maniera preponderante dalla fascia
costiera, grazie ai poli industriali del teramano e del chietino ed alla forte concentrazione del terziario nella
conurbazione pescarese.

Agricoltura e settore primario

Sebbene con gli anni la rilevanza dell'agricoltura si sia di molto


contratta nelle attività regionali, il suo peso sull'economia
abruzzese continua ad essere rilevante[64], con numerose
produzioni, spesso di eccellenza, di vini, formaggi, cereali ed
ortaggi. La transumanza, ovvero la pratica oggi quasi del tutto
scomparsa dello spostamento stagionale delle greggi in altri
territori, fu in passato un notevole veicolo di sviluppo
economico della regione. Anche le attività di pesca Campo Imperatore
contribuiscono al settore primario dell'economia regionale;
praticata prevalentemente nei porti di Pescara, Giulianova ed
Ortona, in passato era caratterizzata dai tipici trabocchi, le antiche macchine da pesca che punteggiano e
danno il nome alla Costa dei Trabocchi.
Industria

L'industria regionale si è sviluppata rapidamente nel dopoguerra,


stimolata dai numerosi interventi pubblici dell'epoca, crescendo
segnatamente nei settori metalmeccanico, automobilistico,
alimentare, del trasporto e delle telecomunicazioni; altri nuclei
industriali minori sono sorti in tutta la regione nei settori chimico,
del mobile, dell'artigianato e del tessile. In Abruzzo viene inoltre
prodotta una considerevole quota dell'energia elettrica italiana: con
circa 22 GWh all'anno (di cui l'80% prodotto tramite fonti Un trabocco nei pressi di San Vito
rinnovabili) è la quarta regione in Italia per produzione di Chietino
elettricità.[65]

La zona più industrializzata è la fascia costiera della provincia di


Teramo, seguita dalla Val di Sangro nel chietino, sede del polo
automotive, e dalla zona industriale della Val Pescara. In
particolare la Val Vibrata, al confine con la regione Marche, è sede
di numerose piccole e medie imprese del settore tessile e
calzaturiero.

La Val di Sangro, una delle zone industriali più grandi del


Il pontile di Francavilla al Mare
Mezzogiorno, è invece sede di stabilimenti di importanti
multinazionali, dove risiede il più grande stabilimento produttivo di
veicoli commerciali leggeri in Europa.

La provincia aquilana soffre di un certo ritardo nello sviluppo


industriale rispetto alle altre, relativamente sfavorita da un territorio
per lo più montano ed a minor densità abitativa; tuttavia la minore
industrializzazione è in parte compensata dallo sviluppo del settore
turistico, in particolare di quello invernale.

Nella Val Pescara per secoli si è sviluppato una importante


industria di estrazione di idrocarburi attraverso pozzi superficiali e
miniere[66]. Impianti sciistici a Campo Imperatore

Turismo

L'offerta turistica abruzzese, la cui economia rappresenta circa il 13% del PIL regionale[67], è
sostanzialmente divisa in due distinte categorie, seguendo le caratteristiche e le vocazioni dei vari territori: il
turismo invernale è molto sviluppato nell'entroterra regionale, con numerosi impianti di risalita[68], fra cui le
note stazioni sciistiche di Roccaraso ed Ovindoli[69]; i diversi i parchi naturali (tra i quali spiccano il parco
nazionale d'Abruzzo, il parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il parco nazionale della
Maiella[70]) assieme ad altre aree protette della regione e riserve naturali[71] garantiscono inoltre un indotto
turistico durante le stagioni estive[72]; la zona costiera invece, più attrezzata per il turismo di massa, fin dal
1800 si propone come méta di turismo balneare[73]. La presenza di città storiche (L'Aquila, Chieti,
Sulmona, Teramo), di numerosi piccoli borghi medievali[74], in molti casi quasi del tutto spopolati, ed chiese
antiche, basiliche (tra cui la celebre Basilica di Santa Maria di Collemaggio), abbazie, eremi, santuari (tra i
quali merita menzione il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata), castelli antichi e monasteri, genera
ulteriori visite di carattere storico-culturale religioso in tutta la regione[75].
Nonostante le alte potenzialità turistiche e gli incoraggianti dati di crescita continua delle presenze in
regione, e malgrado gli sforzi più o meno efficaci dei vari enti locali e della regione di migliorare la
comunicazione e la promozione turistica del territorio[76], l'Abruzzo resta una delle regioni meno visitate
d'Italia[77][78]; il clima di incertezza causato dalla pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia ha tuttavia
riportato molti turisti italiani in regione[79], percepita al riparo dai grandi e tradizionali flussi turistici[80],
rendendo la stagione estiva del 2020, in particolare per le aree interne[81][82], una delle stagioni turistiche di
maggior successo della storia recente[83].

Infrastrutture e trasporti

Autostrade
A 14 Autostrada Adriatica: la lunga dorsale adriatica percorre tutta la costa abruzzese da
nord a sud, collegando i principali centri della regione al resto del Paese.
A 24 Strada dei Parchi: è stata costruita negli anni settanta e collega Roma con L'Aquila e
Teramo; dopo molti anni di lavoro, la costruzione dell'autostrada venne interrotta a Teramo,
lasciando incompiuto il tratto finale, che avrebbe dovuto ricongiungersi al'A14 presso Alba
Adriatica[84]. All'interno del traforo del Gran Sasso vi è l'accesso ai Laboratori nazionali del
Gran Sasso, costruiti contestualmente all'autostrada.
A 25 Strada dei Parchi: diramazione meridionale dell'A24, l'autostrada collega le città di
Pescara e Chieti al Lazio e Roma
RA 11 Ascoli-mare: il raccordo autostradale, che collega Ascoli Piceno con l'A14, si
sviluppa per un breve tratto in territorio abruzzese, in corrispondenza dello svincolo
Ancarano-Castel di Lama
RA 12 Asse attrezzato: breve asse viario di tipo autostradale che collega i caselli dell'A25
ed A14 della Val Pescara alle città di Chieti e Pescara, fungendo anche da tangenziale est-
ovest della conurbazione.

Strade statali

Le principali strade statali della regione, in molti casi in seguito alla costruzione delle autostrade e di
numerose varianti, sono diventate itinerari per lo più turistici attraversando spesso i diversi parchi abruzzesi
e zone di alto valore paesaggistico:

Strada statale 5 Via Tiburtina Valeria Strada statale 260 Picente


Strada statale 16 Adriatica Strada statale 263 di Val di Foro e di
Strada statale 16 bis Adriatica[85] Bocca di Valle
Strada statale 16 dir/C del Porto di Pescara Strada statale 487 di Caramanico
Terme
Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese ed
Appulo-Sannitico Strada statale 539 di Manoppello
Strada statale 17 ter dell'Appennino Abruzzese Strada statale 553 di Atri
Strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia Strada statale 578 Salto Cicolana
Strada statale 80 racc di Teramo Strada statale 584 di Lucoli
Strada statale 81 Piceno Aprutina Strada statale 614 della Maielletta
Strada statale 82 della Valle del Liri Strada statale 649 di Fondo Valle
Alento
Strada statale 83 Marsicana
Strada statale 650 di Fondo Valle
Strada statale 84 Frentana
Trigno
Strada statale 150 della Valle del Vomano Strada statale 652 di Fondo Valle
Strada statale 151 della Valle del Tavo Sangro
Strada statale 153 della Valle del Tirino Strada statale 656 Val Pescara-Chieti
Strada statale 158 della Valle del Volturno Strada statale 684 Tangenziale Sud di
L'Aquila
Strada statale 259 Vibrata
Strada statale 690 Avezzano-Sora
Strada statale 696 del Parco Regionale
Sirente-Velino
Strada statale 714 Tangenziale di
Pescara

Ferrovie

La rete ferroviaria abruzzese si


estende per 524 km.[86]; nonostante
numerosi interventi di
adeguamento svolti negli anni,
perdurano le forti disparità fra
l'entroterra, servito da poche linee
non concorrenziali con i tempi di
La stazione di Pescara Centrale
percorrenza del trasporto su
gomma, e la fascia costiera, dove
invece transitano la moderna
dorsale adriatica e le linee per Lanciano e Teramo che vi si diramano:

Adriatica
Roma-Sulmona-Pescara
Teramo-Giulianova
Sangritana
Terni-Sulmona
Avezzano-Roccasecca
Sulmona-Isernia

Porti

Oltre a diversi approdi minori ad uso prevalentemente turistico e


peschereccio, in regione sono presenti quattro porti di dimensioni
maggiori:

Porto di Ortona: È il maggiore porto abruzzese, di


ampie dimensioni e con fondale in grado di supportare
navi di grande stazza e pescaggio; il bacino portuale
ortonese riveste una posizione strategica per i traffici
Il porto turistico di Pescara, e sullo
marittimi delle merci; nel 2019 sono state movimentate
sfondo il massiccio del Gran Sasso
nel porto 1 037 662 tonnellate di merci[87]. Il porto è
attualmente gestito dalla Capitaneria di porto di
Ortona.[88]
Porto di Vasto: è situato in località Punta Penna, a circa otto chilometri dalla città, ed è un
porto commerciale; nel 2017 sono state movimentate nel porto 576 814 tonnellate di
merci[89]. Il porto è gestito dalla Capitaneria di porto di Ortona, dagli uffici circondariali
marittimi di Vasto e Giulianova e dalla Direzione marittima di Pescara.[90]
Porto di Pescara: La costruzione negli anni 1980 del porto turistico Marina di Pescara ha
notevolmente accresciuto l'importanza dell'approdo pescarese, in precedenza limitato allo
storico porto canale peschereccio; il porto turistico, che ha una capacità di circa 850 posti
barca,[91] è la terza struttura di questo tipo in Italia per numero di posti barca dopo quelle di
Savona e Napoli[92]. Il porto pescarese offre una vasta gamma di servizi e ospita un mercato
della pesca e dell'acquacoltura. Dal primo anno di attività l'approdo turistico è insignito della
Bandiera Blu per la qualità dei servizi offerti. Il porto è gestito dalla Direzione marittima di
Pescara.[93]
Porto di Giulianova: è di tipo peschereccio; il movimento merci che si verifica nel porto è
limitato esclusivamente al pescato giornaliero. Dispone di una serie di servizi e la sua
gestione è affidata a un ente autonomo gestito da regione, provincia di Teramo, comune di
Giulianova, Camera di commercio e Nucleo industriale.[94]

Altri approdi turistici minori si trovano a Fossacesia e Roseto degli Abruzzi.[95][96]

Aeroporti

L'unico scalo internazionale della regione è l'aeroporto di Pescara,


prima pista ad essere storicamente sorta in Abruzzo. In seguito ai
lavori di adeguamento di una esistente pista svolti in occasione del
vertice G8 del 2009 tenutosi all'Aquila, anche l'aeroporto
dell'Aquila-Preturo tentò una gestione commerciale[97], che però
non riuscì mai ad attivarsi, finché l'ENAC non ne decretò la
sospensione di ogni attività nel 2015[98], lasciando lo scalo
pescarese come unico aeroporto attivo della regione.
Aeroporto di Pescara

Cultura

Istruzione

Università
Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti e
Pescara
Università degli Studi dell'Aquila
Università degli Studi di Teramo
Istituto superiore per le industrie artistiche - Pescara
Il campus di Chieti dell'università
Gran Sasso Science Institute - L'Aquila
"Gabriele d'Annunzio"

Delle università statali della regione, l'università "Gabriele


d'Annunzio" di Chieti e Pescara è quella con il maggior numero di
iscritti, contandone 24 716 nel 2017[99]. Seguono l'università dell'Aquila, con 16 421 iscritti nel 2018[100] e
l'università di Teramo, nata 1993 scorporandosi dall'Università Gabriele D'Annunzio, con 5 810 iscritti nel
2017[100].
Tra le diverse università private operanti in regione le principali
sono l'università telematica "Leonardo da Vinci" situata a
Torrevecchia Teatina, l'università Niccolò Cusano a Pescara,
l'università popolare Medio-Adriatica di Teramo e l'università
Europea del Design di Pescara.

Nel 2013 l'Abruzzo si collocava all'ottavo posto in Italia con la


percentuale del 23,6% di 30-trentaquattrenni che hanno conseguito
un titolo di studio universitario[101]
Università dell'Aquila
Ricerca scientifica e tecnologica

Nella regione sono presenti centri di ricerca e formazione in vari campi della scienza, come l'International
center for relativistic astrophysics di Pescara e i Laboratori nazionali del Gran Sasso, situati sotto le cime
della montagna. Presso il polo Universitario di Roio dell'università dell'Aquila è situata la sede operativa
della Società Italiana della Scienza e della Ingegneria,[102] istituto che si occupa di ricerca e divulgazione
scientifica, e sempre all'interno dell'ateneo aquilano ha sede il centro Interdipartimentale di trasporti e
mobilità sostenibile.

Altre strutture di formazione universitaria e ricerca


Conservatorio Alfredo Casella dell'Aquila
Conservatorio Luisa D'Annunzio di Pescara
Conservatorio Statale Gaetano Braga di Teramo
Accademia di belle arti dell'Aquila
Accademia internazionale per le arti e le scienze dell'Immagine dell'Aquila

Istituti musicali e Centro Studi


"Museo Musicale d'Abruzzo - Istituto Nazionale Tostiano" - Ortona - Palazzo Corvo
"Centro Ricerche e Studi Nazionale Alessandro Cicognini" musica applicata alle immagini -
Francavilla al Mare
"Museo delle Genti d'Abruzzo " - Pescara
"Istituzione Musicale Ettore Montanaro" - Francavilla al Mare

Musei

Numerosi reperti della ricca storia abruzzese sono conservati nei diversi musei della regione, fa i quali:

a Pescara il Museo delle genti d'Abruzzo, il Museo d'arte moderna Vittoria Colonna, il
Museo casa natale Gabriele D'Annunzio, l'Imago Museum e il Museo civico Basilio
Cascella
a L'Aquila il Museo nazionale d'Abruzzo, il Museo di Scienze Naturali e Umane "San
Giuliano" e la Casa museo Signorini Corsi;
a Chieti il Museo archeologico nazionale d'Abruzzo, il Museo archeologico nazionale La
Civitella, il Museo di storia delle scienze biomediche, il Museo d'arte Costantino Barbella e
il Museo Palazzo de' Mayo
a Teramo il Museo Archeologico ed il Museo civico
a Vasto i Musei di Palazzo d'Avalos;
a Francavilla al Mare il Museo Michetti;
a Castelli il Museo delle Ceramiche.
a Celano il Museo d'arte sacra della Marsica e il Museo
archeologico preistorico Paludi;
a Campli il Museo archeologico nazionale;

Arte

Storia

Epoca romana

L'arte abruzzese, nelle primarie forme, è rintracciabile nel periodo


della conquista di Roma dopo la guerra sociale dell'88 a.C. Fino al
Museo nazionale d'Abruzzo
III secolo a.C. gli unici elementi di valore artistico erano i templi dell'Aquila
sacri dedicati ai vari dei nelle diverse tribù dei popoli Sanniti.
Esempi sono il tempio nel bosco sacro di Lucus Angitiae in Luco
dei Marsi, dedicato alla dea dei Marsi[103], il tempio italico di
Castel di Ieri e infine il santuario italico di Schiavi d'Abruzzo; con
la dominazione romana in regione si moltiplicarono nuove
costruzioni monumentali, come terme teatri ed anfiteatri, di cui
spesso se ne sono conservati i resti come nei casi di Chieti e
Teramo.

Il Medioevo

Intorno all'VIII secolo vi fu un primo risveglio architettonico, con


la costruzione delle grandi abbazie cistercensi, che diventeranno i
nuovi centri del potere: l'abbazia di Santa Maria di Casanova a
Villa Celiera, l'abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia,
l'abbazia di Santa Maria della Vittoria a Scurcola Marsicana,
l'abbazia di Santa Maria Arabona a Manoppello e l'abbazia dei
Santi Vito e Salvo a San Salvo. Si trattava di costruzioni molto
Il Guerriero di Capestrano
spartane e severe, prive di decorazioni artistiche, come merlature o
beccatelli, aggiunte nei secoli successivi. Per molti anni, l'arte sacra
sarà l'unica manifestazione artistica presente in Abruzzo.

Il Settecento e l'Ottocento

Gli anni a cavallo fra XVIII e XIX secolo portarono diverse novità nel patrimonio artistico regionale, che
inizio a concentrarsi in maniera sempre più prevalente all'arte civile, fino ad allora sempre rimasta in
secondo piano rispetto all'arte sacra. Si ebbe una diffusa trasformazione di palazzi medievali e fortificati in
residenze gentilizie in tutto l'Abruzzo, che così andava assumendo un aspetto diffusamente barocco nei suoi
centri principali.

Dal Novecento a oggi


L'inizio del secolo vide, in particolare nella fascia costiera,
un diffuso sviluppo dello stile liberty, che presto però lascerà
il posto allo stile razionalista durante gli anni del regime
fascista. In particolare a Pescara la trasformazione urbana fu
massiccia, guidata prevalentemente dagli architetti Vincenzo
Pilotti e Cesare Bazzani. La città, in precedenza divisa nelle
due municipalità di Pescara e Castellammare Adriatico,
venne unificata ed elevata a capoluogo di provincia nel
1927, e tutti i necessari edifici amministrativi vennero
costruiti nel tipico stile celebrativo del regime.

Con le grandi distruzioni causate dai bombardamenti di


Pescara, la città dovette affrontare un'estesa opera di
ricostruzione, che con esiti spesso contrastanti, pose le basi
per un certo sperimentalismo architettonico cittadino, che
annovera fra i suoi ultimi esponenti la Fontana la Nave di Il "Mosaico del leone" di Teramo
Pietro Cascella ed i due attraversamenti del fiume, il ponte
del Mare ed il ponte Flaiano.

Pittura e scultura

Gli affreschi medievali di Capestrano, Pianella e Bussi, risalenti


all'XI secolo, furono le prime e più significative manifestazioni di
arte visiva sopravvissute fino ad oggi; nei secoli successivi le
testimonianze si moltiplicano, con i cicli di Fossa, Bominaco,
Ronzano, Loreto Aprutino, Castelvecchio Subequo e Atri. A
partire dal Quattrocento si inizia a sperimentare una fusione fra gli
stili tardo gotico e rinascimentale; un esempio di questa
commistione si ebbe ad Atri, dove l'arte di Andrea De Litio, per la
sua complessità e originalità, segnò il momento conclusivo della
stagione pittorica medioevale abruzzese ed insieme quello d'inizio
dell'età propriamente rinascimentale. I principali lavori dell'artista
sono conservati nella basilica di Santa Maria Assunta. Negli stessi
anni a Guardiagrele operava il fabbro Nicola da Guardiagrele, i cui L'abbazia di San Liberatore a Maiella
crocifissi, paliotti e busti sacri segnarono notevolmente l'arte presso Serramonacesca
scultorea del ferro in regione. Tra i suoi lavori maggiori il Paliotto
di Teramo, conservato nella collegiata di Santa Maria Maggiore.

I primi esempi di pittura rinascimentale, a cavallo tra '400 e '500, furono prodotti da Saturnino Gatti, che
lavorò nelle chiese dell'Aquila, e soprattutto nella chiesa di San Panfilo a Tornimparte. Nel XVIII secolo la
pittura trovò affermazione anche sulla ceramica, coronando con la notorietà internazionale l'arte della
maiolica, una tradizione che fin da due secoli si era sviluppata presso Castelli, Rapino, Anversa degli
Abruzzi e Loreto Aprutino. Uno dei massimi esponenti, con la sua bottega, fu Carmine Gentili, che
sperimentò varie cromature e tipi di ritratto sulla maiolica spaziando ed ampliando il tradizionale modello
del bozzetto bucolico con elementi vegetali in cornice.

Nella seconda metà dell'Ottocento si affermò il pittore Teofilo Patini da Castel di Sangro, con le sue opere
Bestie da soma, La catena, L'erede, Vanga e latte, Ritorno all'ovile e Pulsazioni e palpiti, celebrando la vita
semplice e povera dei contadini abruzzesi; successivamente raggiunse la notorietà Francesco Paolo Michetti
di Francavilla al Mare, con la sua opera più famosa "La figlia di Iorio", rifatta più volte, una conservata nel
palazzo della provincia di Pescara (versione definitiva, giorno, tempera), un'altra nel Museo Palazzo de'
Mayo a Chieti (versione precedente, tramonto, olio). Michetti si dedicò a molte altre opere, come ad
esempio un ritratto dell'amico Gabriele d'Annunzio, con cui lavorò
nello studio del "cenacolo michettiano" preso il convento Michetti
a Francavilla od il suo contributo nell'affermazione del giovane
scultore Costantino Barbella, specializzato nella creazione di
piccoli oggetti in bronzo e argilla, la cui collezione si trova a
Chieti. Alla fine del XIX secolo fu attivò soprattutto Basilio
Cascella, l'esponente più famoso della pittura abruzzese moderna,
insieme ai figli Tommaso, Michele e Gioacchino. Molte delle tele,
che oscillano tra realismo e post-impressionismo, sono conservate
nella Pinacoteca Cascella ad Ortona (quelle di Basilio), e nel
Museo Cascella di Pescara. Molto attivi anche gli scultori Nicola
Eugenio D'Antino, Pietro Cascella e Andrea Cascella nipoti di
Basilio, Gabriele Smargiassi ed i fratelli Palizzi di Vasto, di scuola
napoletana; in particolare Filippo Palizzi, uno dei pittori animalisti
più noti dell'Ottocento.

Letteratura
Francesco Paolo Michetti
Nell'epoca romana ad Amiternum nacque Gaio Sallustio Crispo,
storico romano che scrisse le monografie De coniuratione
Catilinae e il Bellum Iugurthinum. Sempre durante l'Impero
romano vennero dall'Abruzzo importanti personalità quali Asinio Pollione da Teate e Publio Ovidio
Nasone da Sulmona, che ricorderà la sua città nell'opera Tristia. Fu uno dei maggiori poeti dell'epoca
classica romana, come dimostrano le opere Ars amatoria, le Metamorfosi e i Fasti.

Nel Medioevo vi fu uno stallo per la letteratura abruzzese, che trovò espressione solamente in alcuni esempi
nella composizione di preghiere e libri a carattere giuridico-cattolico, come gli scritti di Tommaso da Celano
e il Chonicon Casauriense di San Clemente a Casauria. Un unicum fu il manoscritto delle Cronache
aquilane, redatte a più riprese e da diversi autori, sia medievali che rinascimentali, fra i quali Buccio di
Ranallo e Antonio di Boetio.

La letteratura conobbe una florida ripresa soltanto nel XVIII secolo, con un'ampia produzione storiografica
e trattatistica al livello giuridico-amministrativo, come nell'esempio di Niccolò Toppi di Chieti, che si
specializzò nella storia antica della sua città.

Il più celebre letterato nella storia della regione fu Gabriele D'Annunzio, uno dei personaggi abruzzesi più
rappresentativi e più conosciuti. Poeta, romanziere, novelliere e autore teatrale, D'Annunzio fu personalità
di primo piano nella storia nazionale e in quella della cultura europea. Le prime composizioni poetiche e
prosaiche sono rivolte al piccolo borgo pescarese (allora piccola cittadina, appena liberata dalle mura della
grande fortezza), e a un universo idilliaco e cristallizzato di Abruzzo selvaggio, naturale e primordiale. Tali
composizioni sono Primo vere (1879), Canto novo (1881), Il libro delle vergini (1884) e le storie de Le
novelle della Pescara (1902). Successivamente il poeta si dedicò all'approfondimento naturalistico
decadentista e superomistico dell'eroe dannunziano a confronto con la natura selvaggia nelle opere Il trionfo
della morte (1894) e La figlia di Iorio (1904). Il primo è un romanzo ispirato a un viaggio di d'Annunzio
nella Costa dei Trabocchi, e al pellegrinaggio a Casalbordino, il secondo è una tragedia che mostra ancora
una volta il confronto tra un universo perfettamente conservato nella sua identità ancestrale, e gli estremi
delle passioni dei propri esseri viventi, come i pastori che condannano a morte la ragazza Mila di Codra,
rifugiatasi nella Grotta del Cavallone, accusata di stregoneria.

D'Annunzio si distinse nel panorama letterario per aver incarnato l'aspetto italiano di decadentismo, esposto
nel romanzo Il piacere (1889) e nella raccolta poetica delle Laudi (1903).
Un altro scrittore e poeta famoso è Ignazio Silone, di Pescina, il quale fu sempre legato a un'idea astratta di
comunismo e solidarietà sociale, nonché alla lotta contro il potere oppressore. Gran parte della sua
produzione è ambientata in un Abruzzo povero e martoriato da carestie e terremoti, in particolare la piana
del Fucino, dove i protagonisti delle storie sono poveri nullatenenti, che possono poggiarsi soltanto sui loro
ideali di riscatto e comunanza quasi fraterna nel subire la propria disgrazia. È l'esempio di Fontamara
(1933) e Vino e pane (1938), in cui i contadini di un paese di montagna, nel primo romanzo, lottano per i
soprusi del podestà di Avezzano, che vuole deviare il fiume Giovenco; mentre la seconda storia vede
protagonista il comunista Pietro Spina, che torna nel suo paese sotto le mentite spoglie di don Paolo, per
sfuggire alla polizia fascista.

Nel corso del '900 ci furono altre importanti personalità letterarie, come Cesare De Titta di Sant'Eusanio del
Sangro, che compose in dialetto un Canzoniere di stampo carducciano, e Modesto Della Porta di
Guardiagrele, il quale compose la raccolta poetica Ta-Pu (1920), incentrata sulle avventure di un povero
musicista, infarcita di massime locali e bozzetti di vita locale.

Un altro celebre pescarese fu Ennio Flaiano, scrittore, sceneggiatore e giornalista e personaggio unico nel
panorama cinematografico, noto per la sua ironia pungente. Scrisse la sceneggiatura del film I vitelloni,
diretto da Fellini, la cui storia era ispirata alle zingarate del Flaiano nella gioventù pescarese. Il regista però
preferì ambientare il film a Rimini, più nota della località abruzzese al grande pubblico.
Nacque a Pescasseroli il filosofo e saggista Benedetto Croce, esponente del liberalismo e del neoidealismo.
Oltre alla filosofia, incentrata sulla critica del pensiero di Hegel, Croce si occupò anche di saggistica del
territorio di Napoli, ponendo attenzione sulla storia del regno partenopeo.

Musica

La storia della musica in Abruzzo ha origini molto antiche, risalenti al Medioevo, andando sino ad oggi,
in un rinnovamento continuo, che nel XIX secolo ha visto la divisione ben distinta tra musica di
compositori di area classica e la musica popolare, che ha contribuito a rappresentare culturalmente
l'Abruzzo nel panorama nazionale e internazionale.

Musica classica e colonne sonore

Uno dei più importanti compositori abruzzesi, fu Fedele Fenaroli di Lanciano, vissuto nel Settecento e
compositore di musica sacra e da camera a Napoli, poi a Lanciano seguì Francesco Masciangelo, sempre
compositore di musica sacra, a Chieti uno dei più noti compositori settecenteschi fu Saverio Selecchy, che
realizzò il Miserere del Salmo 50.

Un grande musicista classico abruzzese fu Gaetano Braga, nato a Giulianova (1829-1907): a 14 anni decise
di dedicarsi in particolare allo studio del violoncello, strumento col quale si esibì in concerto per l'Europa,
suonando in molte città tedesche, a Vienna, Parigi, nonché a Firenze, dove fu sempre accolto con
entusiasmo. Come compositore raggiunse l'apice del successo con le opere Il ritratto, Reginella e Caligola.

Nel secondo Ottocento, a Ortona nacque Francesco Paolo Tosti, che compose romanze e musiche da
camera, come A vucchella, testo scritto dall'amico Gabriele d'Annunzio.

L'Abruzzo vanta uno dei padri della musica da film a livello internazionale, il compositore Alessandro
Cicognini (1906-1995), autore di oltre trecento colonne sonore[104] tra cui i film che vinsero il Premio
Oscar Sciuscià e Ladri di biciclette di Vittorio De Sica. Visse a Francavilla al Mare dove mantenne la
residenza sino agli anni Ottanta.[105]
A Francavilla al Mare, nacque il compositore e direttore
d'orchestra Ettore Montanaro[106] (1888-1967) autore di musica
sinfonica e di musiche da film e di romanze su testi di Gabriele
D'Annunzio. La vocazione di Francavilla al Mare città dei
compositori di musica da film si rinnova anche negli anni Duemila:
il compositore Bruno Zambrini nasce il 5 aprile 1935 a Francavilla
al Mare ed è autore di numerose colonne sonore[107] e musiche per
film comici e musicarelli, tra cui quelli del regista Neri Parenti
(quasi tutti quelli della serie su Ugo Fantozzi) e della serie
televisiva degli anni settanta Qui squadra mobile e per altre
pellicole di grande successo come Notte prima degli esami,
Femmine contro maschi, Maschi contro femmine, Ex; il
compositore Davide Cavuti vive a Francavilla al Mare dove ha
frequentato le scuole:[108] storico compositore del regista Michele
Placido,[109] ha composto le colonne sonore oltre che per
Placido,[110] anche per Pasquale Squitieri,[111] Giorgio Francesco Paolo Tosti
Albertazzi,[112]Arnoldo Foà, Lino Guanciale, Edoardo Leo.[113]

Molti musicisti abruzzesi negli anni Duemila, hanno ottenuto importanti successi oltre i confini nazionali: il
direttore d'Orchestra Donato Renzetti, il pianista e compositore teramano Paolo Di Sabatino, il pianista
celanese Nazzareno Carusi, il fisarmonicista e compositore francavillese Davide Cavuti, il violoncellista
pescarese Luigi Piovano, il violoncellista, compositore e direttore d'orchestra teramano Enrico Melozzi, i
cantanti Ildebrando D'Arcangelo, Carmela Remigio.

Musica leggera

Per la musica leggera, tra i cantanti raggiunse la notorietà Ivan Graziani di Teramo, cantautore e chitarrista
di genere pop e rock, autore di numerose canzoni di successo tra cui Pigro, Agnese, Firenze (canzone
triste). Accanto al cantautore teramano, altri artisti abruzzesi famosi sono Giò Di Tonno, vincitore del
Festival di Sanremo 2008 in coppia con la cantante argentina Lola Ponce, Franz Di Cioccio, fondatore
della band storica italiana della PFM, Gianluca Ginoble, componente del trio Il Volo vincitori del Festival di
Sanremo 2015, Piero Mazzocchetti, terzo classificato al Festival di Sanremo 2007 e Simona Molinari, più
volte presente alla kermesse sanremese.

Musica tradizionale

Uno strumento importante nella varia musica popolare abruzzese è la caratteristica fisarmonica diatonica o
organetto (chiamato in dialetto du bott), suonata nelle quadriglie, tarantelle, ballarelle e saltarelli. Fra gli altri
strumenti caratteristici, la zampogna e la ciaramella.[114]

Fra le canzoni popolari più rappresentative, le più note sono Vola vola vola, Sant'Antonie a lu deserte, e
Tutte le funtanelle. Gran parte di queste canzoni popolari vennero trascritte dal poeta Cesare De Titta.

Cinema

L'Abruzzo, per la particolare conformazione dei suoi territori, scenografie naturali, è stato spesso luogo di
riprese per molti film, fra i quali "...continuavano a chiamarlo Trinità", "Parenti serpenti"," Amici miei -
Atto IIº", "The American", "Il nome della rosa", "Ladyhawke" e diverse altre produzioni.
Hanno raggiunto notorietà nel mondo cinematografico i registi:
Duilio Coletti, Anton Giulio Majano, Tonino Valerii, Guido
Celano, Mario Orfini, Luciano Odorisio, Carmine Amoroso,
Maccio Capatonda, Davide Cavuti; gli attori Guido Celano, Carlo
Delle Piane, Maria Pia Casilio, Lino Guanciale, Sara Serraiocco,
Maccio Capatonda, Gabriele Cirilli, Federica Di Martino, Rocco
Siffredi, Milly Carlucci, Ivo Garrani; i doppiatori Roberto Pedicini,
Christian Iansante, Marco Papa; gli sceneggiatori Ennio Flaiano,
Ettore Maria Margadonna, Carmine Amoroso; i compositori
Alessandro Cicognini, Ettore Montanaro, Bruno Zambrini, Davide
Ennio Flaiano insieme a Federico
Cavuti, Germano Mazzocchetti. Fellini e Anita Ekberg

Nel 2017 è stata istituita la Film commission d'Abruzzo[115], con lo


scopo di sviluppare l'industria cinematografica, televisiva e
audiovisiva in regione e di valorizzare e pubblicizzare il territorio proponendolo come set cinematografico e
televisivo.

Teatro

Nella regione sono presenti diversi teatri anche di importanza nazionale:

Teatro di Atri
Teatro dei Marsi di Avezzano
Teatro Marrucino di Chieti, sede dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese
Teatro comunale dell'Aquila, sede del Teatro Stabile d'Abruzzo e dell'Istituzione Sinfonica
Abruzzese
Teatro Vittorio Antonellini dell'Aquila
L'Aquila Temporary Concert Hall
Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano
Teatro Francesco Paolo Tosti di Ortona
Teatro monumento Gabriele D'Annunzio di Pescara
Teatro Maria Caniglia di Sulmona
Teatro Talia di Tagliacozzo
Teatro Gabriele Rossetti di Vasto

Feste tradizionali, tradizioni e sagre

Nelle numerose sagre e feste patronali riemergono i diversi costumi ed usanze tradizionali abruzzesi, con la
musica e i piatti tipici della regione. Hanno raggiunto una certa notorietà la processione del Venerdì Santo
di Chieti, la tradizionale apertura della Porta santa della Perdonanza Celestiniana dell'Aquila, la settimana
santa di Sulmona e la caratteristica festa dei serpari di Cocullo, di evidente origine pagana[116].

Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO

Nel 2017 i cinque nuclei di faggete vetuste ricadenti in una superficie di 937 ettari inclusa tra i comuni di
Lecce nei Marsi (Selva Moricento), Opi (Cacciagrande e Valle Jancino in Val Fondillo), Pescasseroli
(Coppo del Principe e Coppo del Morto) e Villavallelonga (Val Cervara), databili intorno ai 600 anni, sono
stati riconosciuti patrimonio mondiale dell'umanità unitamente alle
foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa.
Si tratta del primo riconoscimento UNESCO per l'intera regione
abruzzese[117][118].

Enogastronomia

L'isolamento che per secoli ha caratterizzato la regione ha fatto sì


che quest'ultima abbia mantenuto un'arte culinaria varia ed
Celebrazioni della Settimana santa a
indipendente. Anche la cucina abruzzese, divisa fra "sapori di
Sulmona, la Madonna che scappa
terra" e "sapori di mare", rispecchia le due anime della regione,
nel giorno di Pasqua
conservando ricette e tradizioni contadine, pastorali e marinare[119].

Prodotti agroalimentari tradizionali

Il ministero delle Politiche agricole e alimentari, in collaborazione con la regione Abruzzo, ha riconosciuto
79 prodotti abruzzesi come "tradizionali".

Primi e secondi piatti

Il piatto più rappresentativo della regione, gli spaghetti alla chitarra, viene
prodotto mediante l'antica e tipica "chitarra" venendo poi condito nei più
svariati modi;[120] mentre fra i secondi piatti gli apprezzati arrosticini,
spiedini di carne di pecora tagliata in pezzetti piccoli e cotti rigorosamente
sulla brace, hanno ormai raggiunto notorietà nazionale, divenendo uno dei
simboli dell'Abruzzo in Italia.

Salumi e formaggi

La forte tradizione pastorale ha lasciato in eredità alla regione un'ampia


varietà di salumi formaggi, tra cui gli apprezzati salame Aquila, la
ventricina e la annoia, oltre al pecorino d'Abruzzo, la giuncatella e la Ventaglio di arrosticini,
pampanella. simbolo culinario
dell'Abruzzo

Dolci

Sono molti i dolci presenti nelle variegate tradizioni locali


abruzzesi, fra i più rappresentativi i cagionetti; la pizza di mosto
cotto; le pizzelle; i bocconotti di Castel Frentano; il parrozzo, tipico
di Pescara; le nevole, dolce tipico di Ortona di difficile
preparazione[121]; la cicerchiata dolce tipico di Carnevale, il
fiadone, simile a un raviolo fritto, che può essere sia dolce che
salato; le sise delle monache di Guardiagrele; le peschette al
tartufo; i pepatelli; il pan dell'orso; i celli pieni; le zeppole di San
Giuseppe; il torrone di Guardiagrele; il pan ducale di Atri; il
torrone tenero al cioccolato aquilano; i taralli di Sant'Antonio ed Il parrozzo
infine la pupa, il cavallo e il cuore; sono inoltre molto apprezzati i
confetti di Sulmona.
Olio

Sono diverse le produzioni di olio d'eccellenza in regione, fra le quali l'Aprutino Pescarese, il Pretuziano
delle Colline Teramane, l'olio extra vergine di oliva delle Valli Aquilane e il Colline Teatine.

Vini e liquori

Il vino abruzzese è tradizionalmente identificato con il montepulciano d'Abruzzo, dal colore rosso rubino
intenso con sfumature violacee; per complessità e invecchiamento è uno dei primi vini d'Italia. Esso è
prodotto in tutta la regione, anche in versione Rosato, con la denominazione di Cerasuolo D'Abruzzo, dal
colore che varia dal rosso cerasuolo al rosa pallido; come vino rosato è uno dei più apprezzati. Fra gli altri
vini abruzzesi il Trebbiano, il Montonico, il Pecorino, il Tullum, il Controguerra Passerina, e altri vini ad
indicazione geografica tipica. Fra i liquori tipici della regione il centerba, la ratafià, il liquore allo zafferano,
il mosto cotto, l'Aurum, l'amaro di genziana, il vino cotto e il Corfinio.

Monumenti e luoghi d'interesse


Nonostante i numerosi terremoti, la regione conserva
numerosi luoghi di valore storico e artistico, con
diversi centri medievali e rinascimentali
integralmente conservati. L'isolamento di alcune
aree di montagna, come la piana di Campo
Imperatore o la Conca Peligna, lontane dalle
principali vie di comunicazione o di interesse
militare, ha determinato infatti la conservazione
spesso pressoché completa di molti borghi come
Scanno, Santo Stefano di Sessanio, Navelli,
Pacentro e Anversa degli Abruzzi.

Oltre ai capoluoghi, sono numerose le città e i


Scanno
borghi abruzzesi con un rilevante patrimonio
artistico, come Sulmona, Tagliacozzo, Atri,
Giulianova, Campli, Civitella del Tronto, Scanno,
Lanciano, Ortona, Guardiagrele, Vasto e Penne.

Fra i numerosi castelli e fortezze della regione, i meglio conservati


sono la Fortezza di Civitella del Tronto del XVII secolo, il Castello
Aragonese di Ortona del XV secolo, il Castello di Roccascalegna
dell'XI secolo e il Forte spagnolo dell'Aquila del XVI secolo.

Città d'arte Il castello di Rocca Calascio

Centri maggiori

L'Aquila: fondata nel 1254, secondo la leggenda riportata da Buccio di Ranallo (mentre
secondo le fonti storiche nel 1230 circa da Federico II di Svevia[122]), fu costruita con la
ripartizione in quattro Rioni principali (San Giorgio, Santa Maria, San Pietro e San Giovanni
d'Amiterno), in un'area diversa dalla romana Amiternum. Fu città santa nel 1288 con la
costruzione della Basilica di Santa Maria di
Collemaggio (l'esempio più classico di stile romanico in
Abruzzo[123]) per volere di Pietro da Morrone (Celestino
V), e nel 1444 vi fu costruita la Basilica di San
Bernardino, in onore del santo senese. La città fino alla
dominazione spagnola, poi borbonica del XVI secolo,
rimase sempre fedele al casato d'Angiò, e per questo
entrò nella guerra dell'Aquila del 1423, assediata da
Braccio da Montone, che dapprima distrusse i castelli
fondatori della città, e successivamente bloccò la città Il ponte del Mare di Pescara
dentro le mura. Nel '500 fu amministrata da Margherita
d'Austria che favorì lo sviluppo culturale delle arti, e
successivamente dagli spagnoli, che costruirono la
Fortezza. Nel 1703 fu colpita da un grave terremoto, che
cambiò profondamente l'aspetto urbano, nonché i colori
dello stemma cittadino, le cui cromature rosse e bianche
furono portate al nero e al verde dagli aquilani, come
simbolo di tragedia e speranza.
La città ancora oggi è ben conservata nel tessuto
medievale, con il centro storico racchiuso dalle mura La Cattedrale di San Giustino di
medievali con le relative porte di accesso, ed ospita i Chieti
simbolici monumenti del forte spagnolo alle porte della
città, le basiliche di Collemaggio e San Bernardino, la
Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, la chiesa di
Santa Giusta, la Fontana Luminosa e la Fontana delle
99 cannelle. Numerosi anche i palazzi storici, costruiti
dopo il terremoto dell'Aquila del 1703, come il Palazzo
Margherita, il Palazzo Ardinghelli e il Palazzo Cappelli.
Pescara: la città, conosciuta come Ostia Aterni in epoca
romana, era il terminale adriatico della Via Tiburtina
Valeria. Nel XVI secolo l'imperatore Carlo V vi ordinò la
costruzione della Fortezza di Pescara, a pianta Il duomo di Teramo
pentagonale con bastioni a nord ed a sud del fiume
Pescara[124], confine tra i due Abruzzi. Nel XIX secolo la
città venne divisa in due comuni: la storica Pescara,
all'interno della fortezza, dove nel 1863 nacque
Gabriele D'Annunzio, ed il comune di Castellammare
Adriatico (la porzione di città a nord del fiume), piccolo
borgo collinare che nel secolo successivo colonizzerà
massicciamente la fascia costiera. Nel 1927[125] fu
costituita la provincia di Pescara, le due cittadine riunite
in un solo centro dopo oltre un secolo di divisione. A
causa dei bombardamenti del 1943, gran parte del
vecchio centro pescarese fu distrutto, e l'architetto Luigi
Piccinato si occupò della ricostruzione moderna della
città, specialmente della vecchia Castellammare,
creandone il nuovo spazio centrale di piazza della
Rinascita. La città oggi è la più grande della regione, ed
è da traino per tutta l'economia abruzzese, in particolare
per il settore terziario, per la centralità nelle vie di
comunicazione e la storica presenza industriale. Il
centro storico della città, noto come Pescara vecchia, Corso De Parma e il duomo di Vasto
ospita la maggior parte delle testimonianze storico
culturali della città, con il museo della casa natale di
Gabriele d'Annunzio, il vicino Museo delle genti
d'Abruzzo presso i resti della fortezza, la cattedrale di
San Cetteo, edificata negli anni '30 per volere (e con
finanziamenti) dello stesso D'Annunzio ed il teatro
Michetti, uno dei maggiori esponenti della tuttora
numerosa architettura liberty presente in città.
Anche nella zona castellammarese, ed in particolare in
corso Umberto I, resistono molti palazzi signorili in stile
liberty e la storica chiesa del Sacro Cuore. La vicina
piazza della Rinascita ed il monumentale lungomare
cittadino con la fontana "La nave" di Pietro Cascella Lanciano
testimoniano invece lo sviluppo moderno della città,
simboleggiato dai due nuovi ponti, il ponte del Mare ed
il ponte Flaiano (rispettivamente del 2009 e del 2017)
che hanno ridisegnato lo skyline pescarese.

Chieti: Anticamente nota come Teate Marrucinorum[126],


la città capitale dei Marrucini fu un municipium romano,
e nell'età imperiale diede i natali al mecenate Asinio
Pollione. Nel Medioevo, in seguito alle riforme di
Federico II, divenne capitale dell'Abruzzo Citeriore,
accrescendo l'importanza della sua diocesi, una delle
più antiche d'Abruzzo e in controllo di feudi fino ai
confini della Maiella. La città conobbe una nuova La basilica di San Tommaso
crescita economica e culturale nel XVI secolo in seguito Apostolo di Ortona
all'arrivo della famiglia napoletana dei Valignani, che
nel XIX secolo finanziò la costruzione del teatro
Marrucino.
Il centro storico cittadino, ridisegnato dai Valignani nel
XVII secolo è per lo più composto di palazzi
settecenteschi e rinascimentali, con pochi elementi
superstiti del passato medievale, spesso comunque
rimaneggiati nello stile, quali la cattedrale di San
Giustino, di stampo neogotico, e le chiese barocche di
San Francesco al Corso, San Domenico degli Scolpi e
Sant'Agostino. Resistono nel centro storico diverse
testimonianze del passato romano, come l'anfiteatro del
Museo archeologico La Civitella, i tempietti Giulio-
Claudi e le terme. Molti rinvenimenti archeologici inoltre
sono conservati nel Museo Archeologico d'Abruzzo di
Villa Frigerij, in cui è esposto uno dei simboli regionali,
il Guerriero di Capestrano.
Teramo: città capitale dei Pretuzi, dopo la caduta
dell'impero romano mantenne il controllo sulla valle del Il Duomo di Giulianova
Tordino, diventando nel XIII secolo capitale dell'Abruzzo
Ulteriore Primo. Fu una delle poche città a godere del
prestigio di centro semi-autonomo durante l'epoca angioina, entrando in contrasto con il
Ducato di Atri per il possesso del territorio. Nel XVIII secolo riebbe uno sviluppo culturale
grazie alle ricerche di personalità come Melchiorre Delfico, al quale è intitolata la Biblioteca
comunale. La città oggi si presenta organizzata in maniera un po' disomogenea per alcuni
abbattimenti operati negli anni '60 dalla giunta Carino Gambacorta, conservando tuttavia
l'antico centro che si snoda lungo i due corsi di San Giorgio-De Michetti, attraversando i due
importanti monumenti romani dell'anfiteatro e del teatro presso la cattedrale di Santa Maria
Assunta, considerata il simbolo gotico della città. Altre opere importanti sono le chiese di
San Domenico, Sant'Antonio e il santuario della Madonna delle Grazie. Presso Largo
Sant'Anna si trova l'antica Cattedrale di Santa Maria in
Aprutiensis, oggi chiesa di Sant'Anna dei Pompetti,
risalente al IX secolo, dove è stata trovata un'antica
domus con il mosaico del Leone.
Avezzano: già villa di epoca romana situata nelle
vicinanze di Alba Fucens, iniziò a delinearsi come una
vera e propria cittadina nel XIII secolo, diventando in
seguito capoluogo della contea di Albe nel XV secolo,
parallelamente al declino del borgo medievale. Ebbe
possibilità di una notevole espansione urbana dopo il Sulmona
prosciugamento del lago Fucino e con la ricostruzione
che fece seguito al disastroso terremoto della Marsica
del 1915[127], anche se numerosi monumenti del centro
originario andarono perduti. Nel nucleo urbano
moderno persistono alcuni monumenti principali come il
restaurato castello Orsini-Colonna, la villa Torlonia, la
cattedrale dei Marsi (ricostruita ex-novo dopo il sisma) e
la chiesa di San Giovanni Decollato. Sulla sommità del
monte Salviano si trova il santuario della Madonna di
Pietraquaria, mentre sul versante orientale della
montagna ci sono i Cunicoli di Claudio e non distante
l'Incile del Fucino.
La colleggiata di Santa Maria
Vasto: importante municipium durante l'epoca romana Maggiore di Guardiagrele
noto come Histonium, dopo la caduta dell'impero la città
divenne un covo di pirati e successivamente, nell'VIII
secolo, distrutta dai Longobardi e da questi rifondata
come Guasto Gisone. Accanto vi fu eretta una seconda
città, Guasto d'Aimone, e i due centri nel XIII secolo
crebbero fino a fondersi in un unico agglomerato. Nel
XV secolo la città fu amministrata da Jacopo Caldora,
che vi costruì il Castello Caldoresco, mentre nel secolo
successivo dalla potente famiglia D'Avalos. Nel XIX
secolo Vasto visse un importante sviluppo culturale,
veicolato da artisti come il pittore Gabriele Rossetti,
padre del più famoso Dante Gabriel Rossetti. Benché
danneggiata dalla frana del 1956, la città conserva Civitella del Tronto
ancora il centro storico. La piazza ellissoidale Rossetti è
eretta sopra le rovine dell'anfiteatro romano, e nel centro
cittadino si conservano ancora resti delle mura, visibili nella Torre di Bassano. Presso il
castello si trovano le chiese del Carmine e di Santa Maria Maggiore, il Duomo di San
Giuseppe. Il Palazzo d'Avalos è uno dei simboli della città, contenente un complesso di
Musei civici dedicati all'archeologia locale e alla cultura vastese. Ambita dai turisti è la
passeggiata del belvedere Amblingh, dove si conservano tracce della fortificazione
medievale, e del vecchio quartiere di San Pietro, distrutto dalla frana del '56, dove si
conserva la facciata gotica della chiesa madre.
Lanciano: la città, fondata secondo la leggenda nel 1192 a.C. da un compagno di Enea, fu
anticamente la capitale dei Frentani. Dopo la conquista romana e la successiva caduta
dell'impero, nel VIII secolo acquisì notorietà in ambito ecclesiastico per il Miracolo
eucaristico di Lanciano, in aggiunta alla storica vocazione commerciale generata dai pastori
transumanti e i contadini della valle del Sangro che partecipavano alle fiere del bestiame, le
cosiddette Nundinae. La città, appartenente in un primo momento al contado di Manoppello
e poi agli Angioini e agli Aragonesi, la città mantenne sempre un certo controllo sul suo
territorio ed una certa prosperità, simboleggiata dallo stile barocco della cattedrale della
Madonna del Ponte. Nel la città 1426 entrò in conflitto con la vicina Ortona per il controllo
del porto di San Vito Chietino, finché la pace fra le due cittadine fu raggiunta grazie alla
mediazione di Giovanni da Capestrano.
La città oggi possiede uno dei centri storici più estesi della regione, suddiviso nei quattro
rioni medievali: Lancianovecchia, Sacca, Civitanova e Borgo. Il primo comprende la piazza
della Cattedrale e la via dei Frentani (l'antico corso della città romana), con le chiese di
Sant'Agostino e San Biagio, e diversi palazzi medievali. Il secondo è fuso al Civitanova, il
secondo quartiere più esteso della città, con le chiese di San Nicola e Santa Maria
Maggiore. Il quartiere Civitanova presenta ancora elementi delle passate fortificazioni
presso le Torri Montanare, poste accanto al Palazzo arcivescovile, sede del Museo
diocesano, contenente molte opere d'Arte Sacra dalle chiese lancianesi. L'ultimo quartiere
del Borgo contiene la romanica chiesa di Santa Lucia, e alla confluenza con la piazza
Plebiscito il Santuario del Miracolo Eucaristico e la chiesa del Purgatorio.

Ortona: antica città frentana dall'importante movimento commerciale, in seguito alla caduta
dell'impero romano, Ortona fu ricostruita ex novo dai Longobardi, e poi dai Normanni,
alternando periodi di prosperità con frequenti incursioni e distruzioni. Nel 1258 la città ospitò
in maniera permanente nella sua cattedrale le reliquie di Tommaso apostolo, diventando un
punto di riferimento religioso. In seguito a vari conflitti con la città rivale di Lanciano, Ortona
passò in mano a Jacopo Caldora, che ne ricostruì la cinta muraria. Fra i secoli XIX e XX fu
raccontata nelle opere di Francesco Paolo Tosti e Gabriele D'Annunzio. Durante la
Seconda guerra mondiale la città, posta sull'estremo adriatico della Linea Gustav, fu teatro
tra il 21-28 dicembre del 1943 della cruenta battaglia di Ortona, che segnò la città con la
distruzione di gran parte del centro storico cittadino.
Nonostante i gravi danni dei combattimenti e dei bombardamenti, la città conserva ancora in
parte il suo aspetto antico, rintracciabile nel rione medievale di Terravecchia, con il palazzo
Corvo, il Castello Aragonese e la basilica di San Tommaso Apostolo, il cinquecentesco
Palazzo Farnese del rione di Terranova, sede della Pinacoteca Cascella e l'ex convento di
Santa Maria di Costantinopoli di belvedere Tosti, sede del Museo della battaglia di Ortona.
Giulianova: la città era nota già durante l'epoca romana, e successivamente nell'epoca
medievale come Castrum Novum Piceni (o Castrum Sancti Flaviani). Nel V secolo infatti le
reliquie di Flaviano di Costantinopoli erano state trasferita nella città, presso il Duomo di
San Flaviano, santo molto venerato nell'Abruzzo Ultra, particolarmente nel ducato di Atri.
Nel 1471 il duca Giulio Antonio Acquaviva decise di ricostruire quasi ex novo la vecchia
città, facendone un esempio di "città ideale" entro una fortezza di otto torri. Il progetto ebbe
buon esito, benché oggi l'assetto urbano sia un po' stravolto. Comunque alcune delle
storiche torri resistono nel tessuto del centro storico, come le torri Santa Maria, Porta Napoli
e La Rocca. Il centro è rappresentato dal cupolone del Duomo, e da vari palazzi signorili,
come il Palazzo Ducale degli Acquaviva e il Palazzo Cerulli. Fuori dal centro si staglia il
Santuario della Madonna dello Splendore, molto frequentato da pellegrini. Numerose sono
le villette Liberty disseminate per la città e interessanti esempi di architettura novecentesca
sono il Kursaal e il Lungomare Monumentale, nella parte bassa.
Sulmona: città capitale dei Peligni, dette i natali al poeta Ovidio nel I secolo a.C.. Anche
dopo l'impero romano, la città continuò a godere di grande prestigio, poiché posta presso il
valico di Pacentro presso la Maiella, pur troneggiando al centro della conca peligna. Nel
XIV secolo si sviluppò il cosiddetto "gotico sulmonese" in ambito artistico, con la
costruzione di numerosi palazzi e chiese medievali, tra le quali la Cattedrale di San Panfilo,
il Complesso della Santissima Annunziata, con il palazzo annesso, la chiesa di Santa Maria
della Tomba e quella di San Francesco della Scarpa. In piazza Maggiore (oggi Garibaldi) fu
costruito nel XIII secolo l'acquedotto svevo da Federico II di Svevia sui resti del precedente
romano. Sulmona fino al 1706 era arrivata a un tale sviluppo culturale ed economico da
essere considerata la Siena degli Abruzzi, quando un terremoto violento della Maiella la
danneggiò in gran parte. Per la ricostruzione degli edifici fu sperimentato il barocco
napoletano, benché il gotico sulmonese continuasse a prevalere. Dopo tale evento,
Sulmona iniziò ad essere conosciuta per il suo tradizionale confetto. Nel 1783 fu inaugurata
la prima fabbrica di confetti da Mario Pelino, oggi sede del Museo del Confetto, e tale attività
ancora oggi è una delle fonti dello sviluppo economico locale.
Il centro storico si snoda attraverso il corso Ovidio, partendo dalla Cattedrale fuori le mura,
passando per la piazzetta del Complesso Monumentale dell'Annunziata (considerato il
simbolo della città), fino alla piazza Garibaldi con l'acquedotto, e proseguendo fino alla
porta Napoli, dove si trova la chiesa della Tomba. Fuori dalla città sono da vedere la Badia
Morronese, fondata da Pietro da Morrone, l'eremo di Sant'Onofrio al Morrone, e il tempio
romano di Ercole Curino.

Atri: la città ha antiche origini romane, e dette i natali all'imperatore Adriano. Fino alla fine
dell'impero romano la città aveva anche contatti commerciali presso il mare, come dimostra
il porto romano, di cui oggi resta la cinquecentesca Torre di Cerrano. Nel Medioevo dal XIV
secolo iniziò ad essere amministrata dalla potente famiglia Acquaviva, diventando capitale
del ducato omonimo. La città conserva ancora perfettamente il centro storico, simboleggiato
dalla mole possente del Cattedrale di Santa Maria Assunta, di matrice gotica, abbellita
all'interno da affreschi di Andrea De Litio; mentre altri monumenti sono il Palazzo Ducale
Acquaviva, il teatro comunale, e le varie chiese di San Nicola, Sant'Agostino, Santa
Reparata e il Complesso monastico di Santa Chiara. Le vestigia delle fortificazioni
medievali sono visibili nel bastione dell'imponente Rocca Capo d'Atri
Francavilla al Mare: la città fu fondata dai Longobardi, e si sviluppò come centro fortificato
presso l'area della Civitella, con il convento di Sant'Antonio fuori le mura. Nel 1889 divenne
molto famosa in ambito culturale per la presenza di Gabriele d'Annunzio e Francesco Paolo
Michetti, che acquistò il convento, trasformandolo nel "Convento Michetti", un cenacolo
culturale con ospiti Francesco Paolo Tosti, Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio. Nel 1944
ci furono gravi bombardamenti sulla città, il cui centro storico fu quasi raso al suolo, meno il
convento Michetti. Benché oggi Francavilla sia un centro famoso per il turismo balneare,
presso l'area della Civitella sono da vistare innanzitutto il Convento Michetti, poi il Museo
Michetti nell'ex municipio e la chiesa di Santa Maria Maggiore, costruita sui resti della
chiesa di San Franco, contenente lo storico ostensorio medievale di Nicola da
Guardiagrele. Nei pressi vi è anche il Museo del Mare, situato nella Torre Ciarrapico.
Tagliacozzo: importante città della Marsica, è inclusa nei Borghi più belli d'Italia. Viene
citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia per quanto riguarda la battaglia del 1268
combattuta tra Carlo I d'Angiò e Corradino di Svevia nei Piani Palentini. Di interesse la
Piazza Obelisco, il convento di San Francesco, il santuario della Madonna dell'Oriente, la
chiesa dei Santi Cosma e Damiano e il palazzo Ducale.
Celano: seconda città per numero di abitanti della Marsica, divenne un avamposto militare
normanno, arricchito di prestigio durante il governo degli Orsini e dei Piccolomini. Il
monumento simbolico è il Castello Piccolomini del 1223[128] sede del Museo d'arte sacra
della Marsica, assieme al centro storico e alle chiese di San Francesco, Madonna delle
Grazie, San Giovanni e al convento di Santa Maria in Valleverde. Nei pressi della città ci
sono anche il Museo della Preistoria Paludi e le Gole di Aielli-Celano.
Guardiagrele: importante avamposto militare dei Marrucini, fu rifondata dai Longobardi nei
villaggi di Guardia -Graeli. Fino al XVI secolo mantenne un importante controllo sui traffici
della Maiella orientale verso Chieti e pianura, tanto che nel XIII secolo ottenne il permesso
di Ladislao di Durazzo di battere moneta. Delle fortificazioni antiche resta il Torrione
Longobardo, assieme a varie torri lungo il perimetro del centro storico. Il simbolo è la
Cattedrale di Santa Maria Maggiore, in gotico abruzzese realizzato in pietra della Maiella,
chiesa seguita da altri templi cattolici come le chiese di San Nicola, San Francesco, San
Silvestro. Presso la contrada Comino è stata scoperta una necropoli del Neolitico, legata
alla civiltà dei Marrucini. Fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia, e fu descritta da
D'Annunzio nel romano Il trionfo della morte.
Atessa: seconda città della val di Sangro, visse un periodo di splendore nel XV secolo con
il governo di Giovanna II di Napoli. Una leggenda vuole che il centro nell'VIII secolo fosse
diviso in due comunità, minacciate da un drago sputafuoco, ucciso dal vescovo Leucio
d'Alessandria, il quale staccando una costola dal drago, la donò alla città, esigendo la
costruzione di un edificio religioso, Tale chiesa è il Duomo di San Leucio. La città conserva
perfettamente il nucleo storico, con resti delle mura e le porte di accesso. Le varie chiese,
oltre al Duomo, sono quelle di San Domenico, Santa Croce e San Rocco. Il castello è
individuabile nella Casa De Marco. Fuori dall'abitato, in prossimità di Tornareccio vi sono il
Convento di San Pasquale e la città neolitica fortificata di Pallanum.
Casoli: città frentana anticamente conosciuta come Cluviae, durante il dominio dei
Normanni fu rifondata presso un colle, dove venne fortificata la torre dell'attuale Castello
Ducale. Nel XIV secolo fu governata dagli Orsini. Nel 1895 fu visitata da Gabriele
d'Annunzio che fu ospitato al castello, dove incisi un ditirambo per l'amico Pasquale
Masciantonio. Durante la seconda guerra mondiale fu quartiere generale della "Brigata
Maiella". Il centro storico è perfettamente conservato, dominato dalla mole del Castello
Ducale, affiancato dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Discendendo lungo il corso
Umberto, si trova la chiesa di Santa Reparata, dichiarata nel 1902 "Monumento nazionale".
Fuori dalla città si trova l'artificiale lago di Casoli, dominato da un colle con la Torretta di
Prata, usata come rifugio dei Briganti nel periodo postunitario.
Civitella del Tronto: importante avamposto militare del Medioevo, già nel 1251 si trovò al
centro di una faisa tra Ascolani e Teramani per il possesso del controllo sulla valle del
Tronto. Nel 1442 fu governata da Alfonso d'Aragona, che portò sconforto nella popolazione,
e nel 1557 subì un ulteriore assedio. La rocca di Civitella, entrata a far parte del Regno di
Napoli, subì l'ultimo grande assedio il 23 febbraio 1861, quando la fortezza divenne centro
militare delle operazioni belliche dei borbonici contro le truppe di Vittorio Emanuele II.
Dichiarata uno dei Borghi più belli d'Italia, Civitella del Tronto è sovrastata dall'imponente
mole della Fortezza Borbonica, con il borgo sottostante. Tra i monumenti di interesse, la
chiesa di San Lorenzo e la chiesa di San Francesco. Fuori dall'abitato sono da visitare la
grotta Sant'Angelo, l'Abbazia di Santa Maria in Montesanto e il Santuario della Madonna dei
Lumi.
Castel di Sangro: feudo medievale dell'Abbazia di San Vincenzo al Volturno, è la "Porta
della Maiella" dal Molise, dove passa anche il tratturo Castel di Sangro-Lucera. La città
visse un florido periodo nel XVII secolo per il commercio del bestiame e per la buona
amministrazione del Regno di Napoli. Di interesse è la città medievale con il simbolo della
Basilica di Santa Maria Assunta, i resti del castello medievale e la chiesa di San Giovanni.
Nel medievale Palazzo De Petra si trova la "Pinacoteca Patiniana" con quadri del pittore
locale Teofilo Patini.
Spoltore: città fortificata dei Longobardi, divenne comune nel XV secolo dopo essere
appartenuto a Loreto Aprutino. Nel 1927 passò dal distretto di Teramo alla neonata
provincia di Pescara. Del nucleo originario si conserva il Castello Longobardo, mentre le
architetture del periodo settecentesco sono la chiesa madre di San Panfilo e il convento di
San Panfilo Fuori le Mura. Essendo stato un possedimento della famiglia De Sterlich,
appena fuori dal centro si trova una masseria con il cosiddetto "Torrione De Sterlich".
Popoli: abitato romano con il nome di Pagus Fabianus, fu feudo della vicina Abbazia di San
Clemente a Casauria, e denominato Chiave dei Tre Abruzzi per la posizione di controllo
presso la Maiella, vicino al valico di Caramanico Terme, posto al confine tra gli Abruzzi Ultra
e Citra. Fu posseduto dalla potente famiglia dei Cantelmo, che fece fortificare il castello
normanno preesistente, in posizione dominante sopra il borgo. Il centro storico conservato
conserva le chiese di San Francesco, della Santissima Trinità e San Lorenzo, dette le
"chiese gemelle", assieme alla Taverna Ducale, usata come dogana per i pastori
transumanti.
Penne: città romana dei Vestini, nell'874 grazie a Ludovico II la nuova città medievale si
distaccò dai feudi del Monastero di Casauria, diventando ducato autonomo. Ebbe notevole
importanza come centro amministrativo nel 1233 con la costituzione de Giustizierato
d'Abruzzo, entrando presto in rivalità con il monastero di Picciano. Nel XVI secolo fu
amministrata dalla famiglia De Sterlich-Aliprandi, una delle principali dell'Abruzzo Ulteriore
Primo, che esercitò il suo potere fino al XIX secolo. La città, facente parte dei Borghi più belli
d'Italia, è sede di una delle più antiche diocesi abruzzesi, con sede nella Cattedrale di San
Massimo e Santa Maria degli Angeli, in posizione dominante sul borgo. Altri edifici di
interesse religioso sono le chiese di Sant'Agostino, Santa Chiara e San Domenico, nonché
il convento di Santa Maria del Carmine.
Loreto Aprutino: importante avamposto militare dei Vestini, fu ricostruito dai Normanni
presso il castello Chiola, in posizione dominante. Cambiò varie baronie, tra i quali quelle
delle famiglie Caracciolo, D'Aquino e D'Avalos. Io centro storico abbastanza conservato è
sormontato dal Palazzo Ducale, costruito sui resti del castello, e dalla Chiesa Abbaziale di
San Pietro. Altri edifici di culto sono le chiese di San Francesco, San Biagio e Santa Maria
de Lecto, e specialmente il Monastero di Santa Maria in Piano, fuori dal centro, contenente
un affresco medievale del Giudizio Universale. Il comune, legato alla fama delle ceramiche
di Castelli, ospita un complesso di Musei civici tra i quali il Museo Acerbo delle Ceramiche,
il Museo dell'Olio e l'Antiquarium.
Città Sant'Angelo: città di fondazione longobarda, nel 1233 giocò un ruolo importante nel
Giustizierato d'Abruzzo, dopo essere stata distrutta e ricostruita da Federico II in seguito a
ribellioni. Per il possesso di alcuni feudi al confine tra il distretto di Teramo e quello di Penne
per alcuni secoli fu in accesa rivalità con il ducato di Atri. Avendo fatto sempre parte del
circondario di Penne, nel 1927 fu aggregata nella provincia di Pescara, con la cessione di
Silvi a Teramo. Il centro storico è incluso nella lista dei Borghi più belli d'Italia, attraversato
dall'asse principale del corso Vittorio Emanuele. Il simbolo della città è la Collegiata di San
Michele Arcangelo, all'esterno in gotico romanico, e all'interno in puro barocco. Ulteriori
monumenti sono le mura abbastanza conservate, e le chiese di San Francesco d'Assisi e
Santa Chiara, in stile rinascimentale.

Centri minori

Oltre alle città principali, vi sono altre città di minori dimensioni


ma con una presenza di arte e cultura non meno importanti, fra le
quali:

Aielli: il borgo antico, situato nel centro della Marsica, è


circondato a settentrione dalla catena montuosa del
Sirente. Il monumento più importante è la torre
medievale che ospita l'osservatorio astronomico e il
museo della Luna. L'ingresso delle gole di Celano si
trova in località Bocca di Castelluccio. Anversa degli Abruzzi
Anversa degli Abruzzi: borgo nel cuore delle Gole del
Sagittario, con le chiese di San Marcello e Santa Maria
delle Grazie. Di interesse il Castello normanno De Sangro, dove Gabriele d'Annunzio
ambientò La fiaccola sotto il moggio.
Bomba: borgo nel centro della Val di Sangro, con chiese caratteristiche, tra le quali la
parrocchia di Santa Maria del Popolo e il Santuario di San Mauro Abate. Alle pendici vi è
l'artificiale lago di Bomba.
Bominaco: piccolo borgo frazione di Caporciano, noto per il complesso dell'oratorio di San
Pellegrino e della chiesa di Santa Maria Assunta. Il borgo è sovrastato dal castello
medievale, e nei pressi vi è la tratturale chiesa di Santa Maria dei Cintorelli.
Calascio: borgo famoso per il castello medievale della Rocca, per l'oratorio di Santa Maria
della Pietà, e per i panorami verso Campo Imperatore. Nei pressi vi sono altri borghi
medievali conservati come Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio.
Campli: borgo ricco di monumenti, come il centro di Castelnuovo con la chiesa di San
Giovanni Battista, e il centro storico adornato dalla Collegiata di Santa Maria in Platea, il
Santuario della Scala Santa e il Palazzo Farnese.
Capestrano: borgo posto al centro della valle del Tirino,
in corrispondenza del passo di Forca di Penne. Il centro
è sormontato dal Castello Piccolomini, e fuori di esso vi
è il convento francescano fondato da San Giovanni da
Capestrano.
Caramanico Terme: appartenente al circuito "I borghi
più belli d'Italia", è sede di un complesso termale. Il
centro storico è abbellito da palazzi settecenteschi, e
dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Fuori dall'abitato
vi sono la Chiesa abbaziale di San Tommaso Becket e
il borgo medievale di Roccacaramanico.
Carsoli: borgo marsicano sormontato dai ruderi del
Castello medievale. Caratteristica la chiesa romanica di
Santa Maria in Cellis presso il cimitero. Non distanti si
trovano le grotte di Pietrasecca e quella della Valle di
Luppa.
Castiglione a Casauria: centro fortificato del feudo Porta Angioina a Castelnuovo di
Casauria, con fuori dalle mura la romanica Abbazia di Campli
San Clemente a Casauria.
Cocullo: piccolo borgo presso le gole del Sagittario,
famoso per la "Festa dei serpari". Di interesse il
santuario di San Domenico abate.
Corfinio: antica Capitale d'Italia all'epoca della guerra
sociale degli Italici contro Roma, ha il suo simbolo nella
Cattedrale di San Pelino. Nella città sono stati trovati
numerosi reperti dell'antica Corfinium.
Crecchio: borgo della piana Marrucina, vicino a Ortona,
conserva il nucleo medievale. Il Castello De Riseis-
d'Aragona l'8 settembre 1943 ospitò Vittorio Emanuele
III in fuga da Roma dopo l'armistizio. Chiesa di San Tommaso di
Fano Adriano: borgo del Gran Sasso, ai piedi località Caramanico Terme
sciistica di Prati di Tivo. Di interesse la chiesa dei Santi
Pietro e Paolo.
Fontecchio: borgo medievale perfettamente conservato,
noto per la torre civica, e per la fontana trecentesca alle
porte del centro storico. Nei pressi si trova il castello
fortificato di Fagnano Alto.
Fossacesia: situata nel cuore della costa dei Trabocchi,
il paese è famoso per l'Abbazia di San Giovanni in
Venere. Il centro storico ha il suo fulcro nella chiesa di
San Donato.
Introdacqua: Il paese conserva quasi perfettamente uno Cattedrale di San Pelino a Corfinio
dei pochi esemplari di dongione a pianta esagonale
esistenti, ed ha uno dei rifugi montani più attrezzati
d'Abruzzo, il Rifugio Pelino.
Magliano de' Marsi: centro della Marsica dominato dalla Chiesa collegiata di Santa Lucia.
Appena fuori dal borgo sulla via Valeria si trovano i resti della supposta tomba di re Perseo
di Macedonia. Nella frazione di Rosciolo dei Marsi c'è la chiesa romanica di Santa Maria in
Valle Porclaneta.
Manoppello: il centro storico è caratterizzato dalla chiesa di San Nicola; tuttavia il borgo è
famoso per la basilica del Volto Santo. Sempre nei pressi dell'abitato sorge l'abbazia di
Santa Maria Arabona.
Massa d'Albe: centro ricostruito dopo il terremoto del
1915. Nel suo territorio si trovano l'area archeologica di
Alba Fucens, caratterizzato dall'anfiteatro, la chiesa
romanica di San Pietro e i resti del borgo medievale di
Albe.
Monteodorisio: borgo del medio vastese, è raccolto
attorno al castello D'Avalos, e alla chiesa di San
Giovanni Battista.
Morro d'Oro: il borgo è famoso per la chiesa di Santa
Maria di Propezzano, fuori dalle mura. Mosciano Sant'Angelo
Mosciano Sant'Angelo: conservando ancora la fascia
muraria medievale, come l'area di Torre Marini, la
cittadina ha di interesse la chiesa di San Michele
Arcangelo, la chiesa di Santa Maria Assunta fuori dal
centro, e per il Convento dei Sette Fratelli.
Navelli: paese fra "I borghi più belli d'Italia", situato nella
piana omonima, è caratterizzato da case-mura,
sormontate dal vecchio castello, tramutato nel XVI
secolo nel Palazzo Santucci. Le varie chiese si trovano
anche fuori dal centro, come la chiesa di Santa Maria in
Cerulis presso il cimitero. Famoso per la produzione di
zafferano.
Ovindoli: nota stazione sciistica. Il borgo medievale è
ben conservato.
Pacentro: uno dei diversi comuni abruzzesi citati da "I
borghi più belli d'Italia", si trova nel valico della Maiella
presso Sulmona. Il borgo medievale è caratterizzato
dallo svettante campanile della chiesa di Santa Maria Pescocostanzo
Maggiore, e dalle torri gemelle del Castello Caldora.
Palena: piccolo comune della provincia chietina presso
la Maiella, è caratterizzato dalla mole del castello
Ducale, affiancato dalla chiesa di San Falco. Presso il
vicino convento di Sant'Antonio si trova il Museo
dell'orso marsicano, mentre sul passo della Forchetta
l'eremo della Madonna dell'Altare, fondato da Pietro da
Morrone.
Pescasseroli: oltre ad essere una nota stazione
sciistica, il comune è sede del Parco Nazionale
d'Abruzzo, Lazio e Molise. Parte del centro storico è
stato edificato con il materiale proveniente dall'area di
Castel Mancino. Di interesse la Chiesa dei Santi Pietro
e Paolo e il Palazzo Sipari, dove nacque Benedetto
Croce.
Pacentro e il Castello Caldora
Pescina: centro principale della valle del Giovenco
dove nacquero Giulio Mazzarino e Ignazio Silone a cui
sono dedicati la casa museo Mazzarino e la casa
museo Ignazio Silone. Il centro storico è dominato dalla Torre Piccolomini e dalla torre della
chiesa di San Berardo e si caratterizza per la presenza della concattedrale dei Marsi di
Santa Maria delle Grazie.
Pescocostanzo: appartenente al circuito "I borghi più belli d'Italia", si trova nel comprensorio
sciistico Roccaraso-Rivisondoli. Il borgo è abbellito dalla Basilica di Santa Maria del Colle,
dal Palazzo Grilli e dal palazzo Fanzago costruito su un ex convento.
Pettorano sul Gizio: anch'esso facente parte dei "borghi
più belli d'Italia", è dominato dalla mole del castello
Cantelmo.
Pietracamela: piccolo centro teramano, appartenente a
"I borghi più belli d'Italia", ha il suo fulcro nella chiesa di
San Leucio.
Pretoro: inserito nel circuito "I borghi più belli d'Italia", è
un tipico centro abruzzese raccolto in case-mura attorno
al castello scomparso. Le due chiese principali sono
dedicate a San Nicola e Sant'Andrea. Scanno
Rocca di Mezzo: sede del Parco naturale regionale
Sirente-Velino, è nota stazione sciistica, con il nuovo
centro sviluppato sotto il borgo medievale,
rappresentato dalla chiesa di Santa Maria della Neve. Il
percorso escursionistico in montagna è delimitati nei
cosiddetti Piani di Pezza.
Roccascalegna: situati su uno sperone tra la val di
Sangro e dell'Aventino, fu fondata dai Longobardi con il
castello medievale che domina il puntone del vecchio
borgo, assieme alla chiesa di San Pietro. Il castello è
una delle attrazioni principali della vallata, assieme alla
chiesa di San Pancrazio, di epoca romanica, presso il
cimitero. Rocca Calascio

Santo Stefano di Sessanio: appartiene al circuito "I


borghi più belli d'Italia", ed è uno dei centri storici
medievali più noti della regione Abruzzo, nel cuore di Campo Imperatore. Il nucleo
medievale è caratterizzato dalla chiesa medicea di Santo Stefano, dall'albergo diffuso
Sextantio, e dalla torretta medicea.
San Vito Chietino: caratteristico borgo della costa dei Trabocchi, suddiviso nel paese
superiore, e nella Marina sviluppatasi negli anni '50. Nel 1889 Gabriele d'Annunzio acquistò
una villa nella località Portelle, sopra il trabocco Turchino, la cui ispirazione lo condusse a
scrivere il romanzo Il trionfo della morte, ambientato proprio nel panorama costiero teatino. Il
paese superiore è ancora circondato dalle mura del vecchio castello, e i monumenti
principali sono le chiese dell'immacolata Concezione e di San Francesco.
Scanno: Situato nel contesto paesaggistico delle gole del Sagittario, del lago omonimo, e
del borgo di Frattura Vecchia, Scanno conserva il centro storico ricco di vicoli e palazzi
settecenteschi; oltre alla chiesa di Santa Maria della Valle, edificio primario, ci sono varie
chiese dedicate a Sant'Eustachio, San Rocco e Sant'Antonio.
Schiavi d'Abruzzo: borgo di confine tra Abruzzo e Molise, è dominato dalla chiesa di San
Maurizio. Appena fuori si trova l'area archeologica del Sanruario italico, composto di due
templi frentani, ricostruiti per anastilosi.
Torricella Peligna: nell'alta Valle dell'Aventino, il borgo era dominato dalla mole del castello,
distrutto dai bombardamenti del 1943. Il monumenti principale è la chiesa di San Giacomo,
mentre fuori dal paese, verso Montenerodomo, c'è l'area archeologica della città sannita di
Juvanum, con a fianco le rovine dell'Abbazia di Santa Maria in Palazzo.
Villalago: centro situato vicino a Scanno, nelle gole del Sagittario, è dominato dalla rocca
longobarda. Il borgo ben raccolto è stato nominato uno dei Borghi più belli d'Italia, e di
interesse vi sono la chiesa di Santa Maria di Loreto e il museo etnografico del Vecchio
Municipio. Appena fuori dal paese c'è il lago di San Domenico, con l'eremo omonimo.
Villa Santa Maria: rinomata "patria dei cuochi", il borgo chietino è dominato dalla mole della
Chiesa di San Nicola, con il campanile alla napoletana. Di grande importanza è anche la
Casa Caracciolo dove visse San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi, con il Museo
del Cuoco annesso. Fuori dal borgo vi è la chiesa della Madonna in Basilica.
Borghi più belli d'Italia

Con 23 paesi inseriti nel circuito "I borghi più belli d'Italia", l'Abruzzo è la terza regione più rappresentata:
Provincia Borgo Foto
L'Aquila Anversa degli
Abruzzi

Bugnara

Castel del Monte

Introdacqua

Navelli

Opi

Pacentro

Pescocostanzo

Pettorano sul Gizio

Santo Stefano di
Sessanio

Scanno

Tagliacozzo

Villalago

Chieti Guardiagrele
Rocca San Giovanni

Pretoro

Pescara Abbateggio

Caramanico Terme

Città Sant'Angelo

Penne

Teramo Castelli

Civitella del Tronto

Pietracamela

Castelli e roccaforti

Molti dei numerosi castelli abruzzesi sono oggi ridotti a completi ruderi, tuttavia non mancano esempi in
tutta la regione di strutture meglio conservate e spesso visitabili:

Fortezza spagnola di Civitella del Tronto


Castello Chiola di Loreto Aprutino
Palazzo baronale di Archi
Castello Orsini di Albe
Castello Orsini-Colonna di Avezzano
Castello Piccolomini di Balsorano
Castello di Barisciano
Castello Piccolomini di Capestrano
Castello di Carsoli
Castello ducale di Casoli
Castello Piccolomini di Celano
Castello Baglioni di Civitella Messer Raimondo
Castello Ducale di Crecchio
Castello di Fossa
Torri Montanare e roccaforte di Lanciano
Forte spagnolo dell'Aquila
Castello Franceschelli di Montazzoli Castello Piccolomini di Capestrano
Castello di Monteodorisio
Castello Piccolomini di Morrea
Castello di Ocre
Castello di Oricola
Castello Aragonese di Ortona
Castello Piccolomini di Ortucchio
Castello Caldora di Pacentro
Castello marchesale di Palmoli
Castello medievale di Pereto Castello ducale di Crecchio
Castello di Roccascalegna
Castello di San Pio delle Camere
Dongione di Introdacqua
Rocca Calascio
Castello di Salle
Castel Menardo a Serramonacesca
Rocca Orsini di Scurcola Marsicana
Castello Caldoresco di Vasto
Rocca di Villalago
Palazzo Santucci (Navelli)
Il Forte spagnolo dell'Aquila

Basiliche, cattedrali e collegiate


Cattedrale di San Leucio ad Atessa
Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Atri
Cattedrale dei Marsi ad Avezzano
Collegiata di San Michele Arcangelo a Città
Sant'Angelo
Basilica di Santa Maria Assunta a Castel di Sangro
Cattedrale di San Giustino a Chieti
Concattedrale di San Pelino a Corfinio
Duomo di San Flaviano a Giulianova
Collegiata Cattedrale di Santa Maria Maggiore a
Guardiagrele
Cattedrale della Madonna del Ponte a Lanciano
Basilica di San Bernardino all'Aquila
Il duomo di San Leucio ad Atessa
Basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila
Cattedrale dei Santi Giorgio e Massimo all'Aquila
Basilica di San Tommaso Apostolo ad Ortona
Cattedrale di San Massimo a Penne
Basilica della Madonna dei sette dolori a Pescara
Cattedrale di San Cetteo a Pescara
Concattedrale di Santa Maria delle Grazie a Pescina
Basilica di Santa Maria del Colle a Pescocostanzo
Cattedrale di San Panfilo a Sulmona
Complesso della Santissima Annunziata a Sulmona
Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta a Teramo
Chiesa di Santa Maria a Vico a Sant'Omero
Cattedrale di San Giuseppe a Vasto

Abbazie, conventi, monasteri, santuari ed eremi


Convento di San Pasquale (Atessa)
Monastero di Santa Chiara (Atri)
Grotta di Sant'Angelo (Balsorano)
Santuario di San Camillo de Lellis (Bucchianico)
Oratorio di San Pellegrino (Bominaco)
Abbazia di San Pietro ad Oratorium (Capestrano)
Santuario di San Tommaso Becket (Caramanico Terme)
Abbazia di San Bartolomeo (Carpineto della Nora)
Oratorio di San Pellegrino a
Santuario della Madonna dei Miracoli (Casalbordino)
Bominaco
Abbazia di San Clemente a Casauria (Castiglione a
Casauria)
Eremo di Santa Maria della Ritornata (Civita d'Antino)
Santuario di Santa Maria dei Lumi (Civitella del Tronto)
Abbazia di Santa Maria in Montesanto (Civitella del
Tronto)
Abbazia di San Giovanni in Venere (Fossacesia)
Santuario di Maria Santissima dello Splendore
(Giulianova)
Santuario di San Francesco (Guardiagrele)
Convento dei Cappuccini (Guardiagrele) Il santuario di San Gabriele
Santuario di San Gabriele dell'Addolorata (Isola del dell'Addolorata, presso Isola Del
Gran Sasso d'Italia) Gran Sasso
Convento di Maria Santissima della Misericordia (Lama
dei Peligni)
Grotta Sant'Angelo (Lama dei Peligni)
Santuario del Miracolo Eucaristico (Lanciano)
Convento di San Giuliano (L'Aquila)
Abbazia di San Giovanni Battista (Lucoli)
Abbazia di Santa Maria Arabona (Manoppello)
Basilica Santuario del Volto Santo (Manoppello)
Eremo di Santa Maria del Cauto (Morino)
Monastero di Sant'Angelo (Ocre)
Monastero di Santo Spirito (Ocre)
Convento del Ritiro della Santissima Annunziata del
Poggio (Orsogna)
Santuario della Madonna d'Appari (Paganica)
Eremo di Sant'Agata (Palombaro)
Convento di Santa Maria di Colle Romano (Penne)
Basilica della Madonna dei sette dolori (Pescara)
Abbazia di Santa Lucia (Rocca di Cambio)
Eremo di San Bartolomeo in Legio (Roccamorice)
Eremo di Santo Spirito a Maiella (Roccamorice)
Santuario della Madonna delle Grazie (Roccavivi)
Abbazia dei Santi Vito e Salvo (San Salvo)
Abbazia di San Liberatore a Maiella (Serramonacesca)
Badia Morronese (Sulmona)
L'eremo di San Bartolomeo in Legio a
Eremo di Sant'Onofrio al Morrone (Sulmona) Roccamorice
Convento di San Francesco (Tagliacozzo)
Chiesetta di Santa Maria di Pennaluce di Punta Penna
(Vasto)
Abbazia di Santa Maria di Casanova (Villa Celiera)

Siti archeologici
Area archeologica di Amiternum (L'Aquila)
Vecchia cattedrale di San Massimo di Forcona (Civita di Bagno dell'Aquila)
Alba Fucens (Massa d'Albe)
Cunicoli di Claudio (Avezzano)
Lucus Angitiae (Luco dei Marsi)
Marruvium (San Benedetto dei Marsi)
Valle di Amplero (Collelongo)
Santuario di Ercole Curino (Sulmona)
Morroni funebri in Corfinium (Corfinio)
Museo Paludi di Celano
Peltuinum (Prata d'Ansidonia)
Area archeologica di Teate (Chieti)
Necropoli di Comino (Guardiagrele)
Città romana di Juvanum (Montenerodomo)
Museo archeologico bizantino del Castello di Crecchio
Ponte Diocleziano di Anxanum (Lanciano)
Monastero di Santa Maria dello Spineto di Trebula Frentana (Quadri)
Mura ciclopiche di Pallanum (Tornareccio)
Resti della Basilica di San Marco di Ortona
Porto romano di San Vito Chietino
Terme romane di Vasto
Collezione civica di Palazzo D'Avalos di Vasto
Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo
Tempio italico di Castel di Ieri
Grotta del Colle (Rapino)
Chiesa di Santa Gerusalemme a Pescara
Collezione Antiquarium di Loreto Aprutino
Grotta di Piccioni di Bolognano
Chiesa di Sant'Anna dei Pompetti (Teramo)
Domus e Mosaico del Leone di Teramo
Anfiteatro romano di Teramo
Torre Bruciata di Teramo
Rocca Capo di Atri
Anfiteatro romano di Atri
Necropoli Ripoli di Corropoli

Montagna

Le estese montagne abruzzesi attraggono turisti sia durante il


periodo invernale sia durante quello estivo, e le numerose stazioni
sciistiche che vi operano si dividono nei tre comprensori sciistici
principali di Passolanciano-Maielletta, Alto Sangro e Tre Nevi:

Campo Imperatore - Gran Sasso


Prati di Tivo - Gran Sasso
Campo di Giove - Maiella
Passo Lanciano - Maiella Passo San Leonardo
Campo Felice - Sirente-Velino
Ovindoli - Monte Magnola
Camporotondo - Monti Simbruini
Roccaraso - Monte Greco
Rivisondoli - Monte Greco
Collerotondo - Montagna Grande
Marsia - Monti Carseolani
Pescasseroli - Monti Marsicani
Pescocostanzo - Monte Calvario
Prato Selva - Monte Corvo
San Giacomo - Montagna dei Fiori
Passo Godi - Monte Godi
Pizzoferrato-Gamberale - Monti Pizzi
Passo San Leonardo - Montagne del Morrone

Riserve naturali

Oltre ai tre parchi nazionali della Maiella, d'Abruzzo, Lazio e Molise e del Gran Sasso e Monti della Laga
ed al parco regionale Sirente-Velino, in regione sono presenti numerose riserve naturali di minore
estensione[129]:

Statali
Pineta di Santa Filomena
Area marina Torre del Cerrano
Valle dell'Orfento
Valle dell'Orfento II
Lago di Campotosto
Pantaniello
Quarto Santa Chiara
Fara San Martino Palombaro
Feudo Ugni Lago di Campotosto
Lama Bianca di Sant'Eufemia a Maiella
Monte Rotondo
Monte Velino
Piana Grande della Majelletta
Colle di Licco
Feudo Intramonti

Regionali
Abetina di Rosello
Bosco di Don Venanzio
Calanchi di Atri
Cascate del Verde
Castel Cerreto
Gole del Sagittario
Gole di S. Venanzio
Grotte di Pietrasecca
Lago di Penne
Lago di Serranella
Lecceta di Torino di Sangro
Monte Genzana e Alto Gizio
Monte Salviano
Pineta Dannunziana
Cascate del Verde a Borrello
Punta Aderci
Sorgenti del Fiume Pescara
Zompo lo Schioppo
Grotte di Luppa
Sorgenti del Fiume Vera
Punta dell'Acquabella
Ripari di Giobbe
Grotta delle farfalle
Lago di San Domenico
Marina di Vasto Cascata di Zompo lo schioppo a
Borsacchio Morino

Mare
Le principali località di turismo balneare in Abruzzo sono:

Martinsicuro
Alba Adriatica
Tortoreto
Giulianova
Roseto degli Abruzzi
Pineto
Faro di Punta penna a Vasto
Silvi
Montesilvano
Pescara
Francavilla al Mare
Ortona
San Vito Chietino
Fossacesia
Casalbordino
Vasto
San Salvo

I tratturi della Transumanza

L'Abruzzo e il Molise sin dal VI secolo a.C. circa, ai tempi delle


prime popolazioni italiche, sono attraversati da lunghe valli che
formano strade naturali, da sempre usate dai pastori con le greggi Spiaggia di Vasto
di pecore durante la transumanza, percorrendo vie e gole di
montagna dalle zone circostanti L'Aquila fino a Foggia seguendo
l'alternarsi delle stagioni. La transumanza fu il principale mezzo di
sostegno economico del territorio interno della regione già dal
tempo dei Sanniti, consolidandosi ulteriormente nel II secolo a.C
quando furono emanate apposite leggi romane con i vari
regolamenti ed itinerari. I tratturi, specialmente il principale, il
tratturo L'Aquila - Foggia, non persero la loro funzione dopo la
caduta dell'Impero Romano d'Occidente, ed i percorsi
continuarono ad essere impiegati da pellegrini e pastori diretti alla
fiera di Foggia. Nel 1155 Guglielmo I di Sicilia emanò nuove
regole per il censimento dei tratturi e delle principali vie di
comunicazione agresti, seguite da nuove leggi volute nel 1456 da
Alfonso d'Aragona. In questa occasione venne istituito l'istituto
della Regia dogana della mena delle pecore a Foggia, con una
seconda sede anche all'Aquila. I tratturi persero infine la loro
regolamentazione amministrativa nel 1806, per decreto di
Giuseppe Bonaparte, anche se il loro utilizzo perdurò fino agli anni
'60 del XX secolo. Gabriele D'Annunzio raccontò il rito della
transumanza abruzzese in una celebre poesia della raccolta Il tratturo dei pastori verso il
Alcyone. Successivamente, la costruzione di strade provinciali e Santuario della Madonna d'Appari in
statali su buona parte degli antichi tracciati naturali contribuirono un disegno del 1875
alla quasi completa scomparsa del commercio pastorale nelle fiere
di Foggia.
I tratturi abruzzesi ancora riconoscibili e praticabili sono i seguenti:
Ateleta-Biferno
Celano-Foggia
Centurelle-Montesecco
Lanciano-Cupello
L'Aquila-Foggia
Lucera-Castel di Sangro
Pescasseroli-Candela

Sport
Lo sport in Abruzzo ha avuto notevole sviluppo nel dopoguerra come in quasi tutte le altre regioni italiane
sia per quanto riguarda gli sport di squadra che gli sport individuali, e sono molti gli atleti e sportivi
abruzzesi che si sono distinti nel panorama nazionale e internazionale.

XVI Giochi del Mediterraneo

La città di Pescara ha ospitato i XVI Giochi del Mediterraneo dal


26 giugno al 5 luglio 2009; alcune gare di diversi sport si sono
svolte anche in altre località abruzzesi, come quelle di canottaggio
svoltesi sul Lago di Bomba.

Sci

Le numerose stazioni sciistiche della regione sono spesso sede di


eventi sportivi anche di carattere internazionale, come le finali di La cerimonia di chiusura dei Giochi
coppa Europa di sci alpino del 2005 e 2006 disputate a Roccaraso, del Mediterraneo a Pescara
Pescocostanzo e Rivisondoli, ed i campionati mondiali juniores di
sci alpino del 2012, nuovamente a Roccaraso.

Calcio

Il Delfino Pescara 1936, noto come Pescara calcio, è la squadra più titolata della regione, e partecipa alla
Serie C 2021-2022. I biancoazzurri hanno partecipato sette volte al campionato di Serie A (unica
compagine abruzzese ad aver mai raggiunto la massima serie) e quaranta nel campionato cadetto,
terminando in due occasioni al primo posto, conseguendo una coppa "Ali della vittoria". Lo stadio
Adriatico, che ospita le sue partite casalinghe, è l'impianto maggiore della regione, ed ha ospitato in molte
occasioni partite della Nazionale di calcio italiana.

L'unica altra squadra a partecipare a campionati professionistici è il Teramo calcio, militante in Serie C.

Calcio a 5

Nel calcio a 5 sono stati conseguiti i maggiori successi abruzzesi: il Città di Montesilvano Calcio a 5 infatti
è l'unica squadra italiana ad aver vinto la UEFA Futsal Champions League, massima competizione
continentale per club di calcio a 5, oltre ad uno scudetto ed una Coppa Italia. Anche il Pescara Calcio a 5,
con due supercoppe, due Coppe Italia ed uno scudetto, era fra le squadre più titolate in Italia. Entrambe le
società furono in seguito sciolte, ma con i successi della Futsal Pescara 1997, militante in Serie A, sono
tornati in Abruzzo altre due supercoppe, tre Coppe Italia ed uno scudetto.

Ginnastica ritmica

L'Armonia d'Abruzzo di Pescara ha vinto numerosi scudetti a squadre e individuali.[130]

Rugby

L'Aquila Rugby Club (Rugby a 15) ha vinto cinque scudetti (1967, 1969, 1981, 1982 e 1994) e due coppe
Italia. Retrocessa in Serie A nel 2007, dopo molti anni nella massima serie, la TOP12, nel 2009 riuscì a
tornare nel campionato maggiore, allora chiamato "Super 10". Ha partecipato a numerose coppe europee, e
lo stadio Tommaso Fattori ha visto la presenza di numerose nazionali estere. La squadra, insignita dal
World Rugby del premio "IRB Spirit of Rugby" nel 2009, si è sciolta nel 2018, senza che altre squadre
cittadine ne raccogliessero l'eredità.

Pallanuoto

La Pescara nuoto, squadra di pallanuoto pescarese, è stata campione d'Italia negli anni 1987, 1997, 1998,
nonché campione d'Europa nel 1987. La società venne sciolta nel 2009, ed oggi la sua tradizione sportiva è
mantenuta dalla Pescara Nuoto e Pallanuoto, militante in Serie A2.

Pallacanestro

Anche la pallacanestro è uno sport molto diffuso in regione. La Pallacanestro Roseto è stata prima società
abruzzese ad essere promossa in serie A1, partecipando consecutivamente dal 2000 al 2006 nella massima
serie italiana e una partecipazione nella coppe europee. La seconda società più importante della regione è il
Teramo Basket che prima di sciogliersi nel 2012, aveva partecipato per nove stagioni consecutive nella
massima serie italiana.

Nel 2007 si è svolto a Chieti e provincia il campionato europeo femminile di pallacanestro, vinto dalla
squadra della Russia che ha battuto in finale la Spagna. La Chieti 1974 (erede della Teate Basket) ha
rilevato il titolo sportivo della Poderosa Pallacanestro Montegranaro a giugno 2020, e partecipa al
campionato di Serie A2

Pallamano

A Teramo si svolge la Interamnia World Cup, importante torneo di pallamano al quale partecipano squadre
giovanili provenienti da numerose nazioni in tutto il mondo, e sempre a teramo ha sede la squadra maggiore
della regione, la Teramo Handball. A Chieti, presso il palazzetto dello sport Santa Filomena, è operativo dal
2020 il centro tecnico federale della Federazione Italiana Giuoco Handball.[131]

Automobilismo

Dal 1924 al 1961 è stata disputata la Coppa Acerbo, gara che si districava sul tracciato cittadino di Pescara
di circa 25 km. Nelle molte edizioni, hanno partecipato alla gara le migliori case automobilistiche italiane e
straniere dell'epoca, nonché molti illustri piloti: Enzo Ferrari nel 1924 vinse la prima edizione con partenza
a Castellammare Adriatico. Questo tracciato è ancora tutt'oggi il più lungo della storia della Formula 1; nel
1957 infatti si disputò il Gran Premio di Pescara, gara valida per il mondiale di Formula 1 di quell'anno[132];
conservano una certa rilevanza le gare della Cronoscalata Svolte di Popoli ed il Rally d'Abruzzo.

Pallavolo

La Pallavolo Impavida Ortona, storica società sportiva regionale, da alcuni anni è la più importante nel
panorama della pallavolo abruzzese, militando in Serie A2.

Pattinaggio

L'Aquila, così come Roseto degli Abruzzi, ha una grande tradizione nel pattinaggio velocità, sport nel
quale vanta diversi campioni mondiali. Nel settembre del 2004 a Pescara, L'Aquila e Sulmona si sono svolti
i XXXII campionati mondiali di pattinaggio di velocità a rotelle.

Altra specialità molto affermata in regione è il pattinaggio artistico, con i 15 titoli mondiali della giuliese
Debora Sbei ed ai 13 della teramana Raffaella Del Vinaccio; il palaghiaccio di Roccaraso ospita spesso
competizioni nazionali ed internazionali.

Altri sport e sportivi abruzzesi

Antonio Tartaglia è stato campione Olimpico di bob a due alle


Olimpiadi di Nagano del 1998.

Hanno avuto carriere rilevanti i calciatori Massimo Oddo


(Pescara)[133] e Fabio Grosso (nato a Roma da genitori
abruzzesi[134] e a lungo residente a Città Sant'Angelo, dove ha
esordito come calciatore prima nella Renato Curi Angolana in
Eccellenza ed in seguito nel Chieti e nel Teramo in Serie C2)[135],
che hanno fatto parte della squadra nazionale vincitrice del
campionato mondiale di calcio del 2006; un altro calciatore
abruzzese di livello internazionale è Marco Verratti, centrocampista
nel Paris Saint-Germain. Danilo Di Luca al Deutschland Tour
del 2005
Il ciclista spoltorese Danilo Di Luca ha vinto l'edizione 2007 del
Giro d'Italia, oltre a varie competizioni classiche.

Domenico Urbano è stato l'unico pugile abruzzese a raggiungere il vertice della classifica europea nella
categoria pesi piuma[136].

L'ASD Circolo Scacchi R. Fischer di Chieti ha vinto lo scudetto a squadre maschile nel 2008 e femminile
nel 2010, 2011 e 2012.

Ad Atri, in estate, si svolge ogni anno l'Atri Cup, torneo multisportivo internazionale al quale partecipano
squadre giovanili provenienti da tutte le regioni italiane e da vari Paesi d'Europa e del mondo.

Note
1. ^ Legge 16 maggio 1970, n. 281
2. ^ Abruzzo: Clima e Dati Geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 20 gennaio 2013
(archiviato il 28 dicembre 2012).
3. Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens/query.php?anno=2021&lingua=ita&Rip=S4&Reg=R13
&Pro=P000&Com=&submit=Tavola) - Popolazione residente al 31 luglio 2021 (dati
provvisori).
4. Copia archiviata, su ec.europa.eu. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato il 2 settembre 2019).
5. ^ La Costituzione - Articolo 131, su senato.it, Senato della Repubblica. URL consultato il 4
febbraio 2019 (archiviato il 24 settembre 2018).
6. ^ Abruzzo o Abruzzi, in Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 4 febbraio 2019.
7. ^ • Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Abruzzo", in Dizionario d'ortografia e di
pronunzia, Rai Eri, 2007, ISBN 978-88-397-1478-7.
• Luciano Canepari, Abruzzo, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009,
ISBN 978-88-08-10511-0.
8. ^ Grande Enciclopedia De Agostini, ed. 1988, vol. I, p. 53.
9. ^ VieNormali.it - Elenco delle montagne di 2000 m dell'Appennino, su vienormali.it. URL
consultato il 3 marzo 2015 (archiviato il 16 marzo 2015).
10. ^ Questa ambivalenza è evidenziata da Ignazio Silone (cfr. Costantino Felice, Quadri
ambientali e identità regionale, in Le trappole dell'identità: l'Abruzzo, le catastrofi, l'Italia di
oggi, Roma, Donzelli editore, 2010, p. 41, ISBN 978-88-6036-436-4. URL consultato il 3
settembre 2012 (archiviato il 20 luglio 2014).).
11. ^ Abruzzo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
12. ^ meridionali, dialetti, su treccani.it. URL consultato il 6 luglio 2019 (archiviato il 6 luglio 2019).
13. ^ Viviana Calzati, La valorizzazione e promozione della qualità agroalimentare. Il caso delle
imprese olivicole della regione Umbria, FrancoAngeli, 2013.
14. ^ Osservatorio Artigiancassa, Artigianato e politiche industriali: terzo rapporto sull'artigianato
in Italia, Il Mulino, 2009.
15. ^ Carla Larese Riga, Irene Phillips, Ciao!, Cengage Learning, 2013.
16. ^ Cfr. Palma N. 1837, Questioni Apruzzesi Risolute, Teramo, p. 79; Egli J.J. 1893, Nomina
Geographica, Leipzig, p. 5; Everett-Heat J., Concise Dictionary of World Places Name
Fourth Edition, Oxford.
17. ^ Il Significato dello Stemma della Regione Abruzzo, su giulianovaweb.it. URL consultato il 3
settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
18. ^ Parchi, Riserve e altre aree protette in Abruzzo e natura abruzzese., su
viaggioinabruzzo.it. URL consultato il 30 dicembre 2013 (archiviato il 14 novembre 2013).
19. ^ Pianificazione energetica - capitolo 2, le aree protette (PDF), su regione.abruzzo.it. URL
consultato il 17 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).
20. ^ Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise | Natura | Fauna, su parcoabruzzo.it. URL
consultato il 24 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2013).
21. ^ Ass. L'Aquila Caput Frigoris, Ghiacciaio del Calderone- AQ, su CaputFrigoris.it. URL
consultato il 22 dicembre 2018 (archiviato il 9 maggio 2019).
22. ^ ISPRA - Repertorio nazionale degli interventi di ripristino: Rinaturazione delle dune di
Pineto (PDF), su isprambiente.gov.it. URL consultato il 17 giugno 2019 (archiviato il 17 giugno 2019).
23. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 17 giugno 2019.
24. ^ 16 Febbraio 2017, La Consulta cancella il Parco Costa dei Trabocchi: "Solo lo Stato può
istituirlo", su Il Centro. URL consultato il 17 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).
25. ^ Stella alpina dell'Appennino | Parco Nazionale della Majella, su www.parcomajella.it. URL
consultato il 17 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2019).
26. ^ COSTUME E ATTUALITÀ - Ripopolamento del camoscio d'Abruzzo, su www.controluce.it.
URL consultato il 17 giugno 2019 (archiviato il 17 giugno 2019).
27. ^ C. Scotti, C. Chiaromonte Treré, V. D'Ercole, La necropoli di Campovalano, II, Archeopress
2003
28. ^ Archeoclub Di Pescara, Archeoclub di Pescara (PE): PARCO ARCHEOLOGICO DI
COLLE DEL TELEGRAFO, su Archeoclub di Pescara (PE), lunedì 31 dicembre 2012. URL
consultato il 17 giugno 2019 (archiviato il 17 giugno 2019).
29. ^ S. Cosentino, La necropoli di Fossa. Vol. 1: le testimonianze più antiche, Carsa Edizioni,
Pescara 2001
30. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis historia (III, 104-127)
31. ^ M. Esposito, Corfinio: la Lega Italica, i popoli peligni, M. Ferri Editore, 1985
32. ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, CIX, p. 2025
33. ^ T. Mommsen, Storia di Roma antica, vol. II, tomo I, pp. 274-296.
34. ^ Luigi Mammarella, Abbazie e monasteri cistercensi in Abruzzo, Cerchio (AQ), Adelmo
Polla Editore, 1995, p. 148, ISBN 88-7407-027-6.
35. ^ Paolo Diacono, Historia Langobardorum (II, 20)
36. ^ Gran Conti dei Marsi, su italyheritage.com. URL consultato il 2 settembre 2016 (archiviato dall'url
originale il 15 settembre 2016).
37. ^ Storia di Giulianova, su comune.giulianova.te.it. URL consultato l'8 marzo 2019 (archiviato il 25
ottobre 2019).
38. ^ Il toponimo di Giulia nova veniva usato soprattutto nella lingua scritta e in cartografia. Fu
con tale denominazione che apparve nella Carta del Regno di Napoli di Giordano Ziletti
(Venezia, 1557), nella Carta d'Abruzzo Ultra, di Natale Bongiorno (Roma, 1587) e in altre
note mappe di epoche successive. Le carte indicate sono citate in: Mario Bevilacqua,
Giulianova. La Costruzione di una città ideale del Rinascimento, Napoli, Electa Napoli (del
Gruppo Mondadori Electa SpA), 2002, ISBN 88-510-0085-9.
39. ^ Quando i turchi terrorizzavano gli abruzzesi. Il Centro, su ricerca.gelocal.it, febbraio 2017.
URL consultato il 4 agosto 2019 (archiviato il 22 febbraio 2017).
40. ^ 18 Luglio 2020, Provincia dell'Aquila, un altro colpo allo spopolamento: in 2.537 sono
andati via, su Il Centro. URL consultato il 21 luglio 2020.
41. ^ Abruzzo perde 22mila abitanti: cresce solo area metropolitana Chieti-Pescara, su
NewsTown. URL consultato il 21 luglio 2020.
42. ^ ABRUZZO SOTTO UN MILIONE E 300MILA ABITANTI, SANTA MARIA IMBARO
COMUNE PIU' GIOVANE | Ultime notizie di cronaca Abruzzo - AbruzzoWeb, su Abruzzo
Web, 23 febbraio 2021. URL consultato il 7 maggio 2021.
43. ^ Dati ISTAT - aggiornamento luglio 2021
44. ^ Abruzzo emigrazione - La storia dell'emigrazione del popolo abruzzese (http://www.abruzz
oemigrazione.it/) Archiviato (https://web.archive.org/web/20110903042706/http://www.abruz
zoemigrazione.it/) il 3 settembre 2011 in Internet Archive.
45. ^ Cittadini stranieri - Regione Abruzzo, su demo.istat.it. URL consultato il 28 gennaio 2020.
46. ^ Sandro Galantini, Gli Albanesi e Schiavoni che popolarono siti dell'Abruzzo, 1987.
47. ^ Associazione Archeologica Frentana - Ortona, L'Abruzzo e la Repubblica di Ragusa tra il
XIII e il XVII Secolo, Estratto dal Torno II degli Atti del Convegno di Studi Storici, Ortona 25 -
26 Luglio 1987. URL consultato il 20 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2015).
48. ^ Sandro Galantini, Gli Albanesi e Schiavoni che popolarono siti dell'Abruzzo, su
www.giulianovaweb.it. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2015).
«Estratto dal Torno II degli Atti del Convegno di Studi Storici dell'Associazione
Archeologica Frentana - Ortona: « L'Abruzzo e la Repubblica di Ragusa tra il XIII e il XVII
Secolo» Ortona 25 - 26 Luglio 1987».
49. ^ ., UFFICIO CENTRALE PER I PROBLEMI DELLE ZONE DI CONFINE E DELLE
MINORANZE ETNICHE CULTURA E IMMAGINI DEI GRUPPI LINGUISTICI. (PDF) (archiviato
dall'url originale il 2 aprile 2015).
50. ^ David Nicolle, Hungary and the Fall of Eastern Europe 1000-1568, New York, Osprey
Publishing, 1988.
51. ^ Abruzzo, quinta regione al mondo come qualità della vita: tra i 12 migliori posti dove
vivere, su rainews.it. URL consultato il 13 marzo 2017 (archiviato il 14 marzo 2017).
52. ^ esa, L'Abruzzo: regione verde d'Europa, su European Space Agency. URL consultato il 29
luglio 2019 (archiviato il 29 luglio 2019).
53. ^ Abruzzo Regione Verde d'Europa / Perché L'Aquila, su laquilacapitale.eu. URL consultato il
15 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2015).
54. ^ Ecco i 42 indicatori per fotografare la qualità della vita, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 25
luglio 2019 (archiviato il 30 dicembre 2017).
55. ^ Qualità della vita 2020 | Il Sole 24 ORE, su www.ilsole24ore.com. URL consultato il 24 dicembre
2020 (archiviato il 16 dicembre 2019).
56. ^ senato.it - La Costituzione - Articolo 131, su www.senato.it. URL consultato il 30 luglio 2019
(archiviato il 31 marzo 2020).
57. ^ Legge costituzionale 27 dicembre 1963, n. 3, su Asgi. URL consultato il 30 luglio 2019 (archiviato il
30 luglio 2019).
58. ^ Titolo I art.1; Titolo III art.43 - Statuto della Regione Abruzzo, su
www2.consiglio.regione.abruzzo.it. URL consultato il 10 ottobre 2019 (archiviato il 29 settembre 2019).
59. ^ Noi Italia. (http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=49
1cHash=2a8bd9b0954d3db2d8067c6489440775) Archiviato (https://web.archive.org/web/2
0140101062913/http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D
=491cHash=2a8bd9b0954d3db2d8067c6489440775) il 1º gennaio 2014 in Internet Archive.
60. ^ Banca d'Italia, Banca d'Italia - N. 1071 - La fine di un sogno. L'uscita dell'Abruzzo
dall'obiettivo 1 della politica regionale europea, su www.bancaditalia.it. URL consultato il 25
agosto 2020.
61. ^ NationMaster - Encyclopedia: Abruzzo, su nationmaster.com. URL consultato il 12 giugno 2013
(archiviato dall'url originale il 28 settembre 2013).
62. ^ Noi Italia (http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1) Archiviato (https://web.a
rchive.org/web/20121208115315/http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1) l'8
dicembre 2012 in Internet Archive.
[id_pagina]=58&cHash=b052c6263e00bdb35d745ddad353123f
63. ^ ECONOMIA IN ABRUZZO, MAURO LA RIPRESA È ANCORA INCERTA Abruzzo Web
Quotidiano on line per l'Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualità, su abruzzoweb.it. URL
consultato il 22 novembre 2010 (archiviato il 19 novembre 2010).
64. ^ Agricoltura e allevamento in Abruzzo, su www.specialeitalia.com. URL consultato il 2 novembre
2016 (archiviato il 4 novembre 2016).
65. ^ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Le regioni e le città
dell'OCSE in sintesi - Nota paese Italia (PDF), su oecd.org, 2020, p. 7.
66. ^ van Dijk, J.P. (2019); The 7000 Years Long Journey of the Majella Oil Men - The
Fascinating Story of Central Italian Hydrocarbon Exploitation and Earth Sciences in the Val
Pescara and the Montagna della Majella. 282 pp. ISBN 978-1077215139,
https://www.researchgate.net/publication/334290729_The_7000_Years_Long_Journey_of_the
_The_Fascinating_Story_of_Central_Italian_Hydrocarbon_Exploitation_and_Earth_Sciences_
67. ^ Turismo: Abruzzo, ripartono prenotazioni, è boom montagna - Abruzzo, su Agenzia ANSA,
11 giugno 2020. URL consultato il 25 agosto 2020.
68. ^ https://abruzzoturismo.it/it/montagna-invernale
69. ^ https://abruzzoturismo.it/it/mi_comprensorisciistici
70. ^ https://abruzzoturismo.it/it/parchi-e-natura
71. ^ https://abruzzoturismo.it/it/pen_riservenaturali
72. ^ Copia archiviata, su paesaggidabruzzo.com. URL consultato il 23 febbraio 2020 (archiviato il 23
febbraio 2020).
73. ^ https://abruzzoturismo.it/it/mare-1
74. ^ https://abruzzoturismo.it/it/borghi
75. ^ https://abruzzoturismo.it/it/arte-fede-e-cultura
76. ^ Turismo: con #destinazioneabruzzo una nuova strategia di promozione | Regione
Abruzzo, su www2.regione.abruzzo.it. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 1º agosto 2019).
77. ^ 'Meno servizi e qualità, meno turisti' - Abruzzo, su ANSA.it, 28 maggio 2016. URL consultato il
29 luglio 2019 (archiviato il 21 febbraio 2019).
78. ^ Turismo; Estate 2018: crescono presenze in Abruzzo | Regione Abruzzo, su
www.regione.abruzzo.it. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 30 settembre 2018).
79. ^ di Claudio Lattanzio 19 agosto 2020, Sulmona, scoppia la febbre del turismo, su Il Centro.
URL consultato il 25 agosto 2020.
80. ^ Fabrizio Arnhold, Nell'estate della crisi del turismo è boom per Abruzzo e Molise, su
Financialounge.com. URL consultato il 25 agosto 2020.
81. ^ Mariangela Speranza, Turismo, riscossa per l'Abruzzo interno: gli operatori, "stagione da
record", su abruzzoweb.it, 24 agosto 2020.
82. ^ Campo Imperatore fa il pieno, in migliaia con camper e funivia - Abruzzo, su Agenzia
ANSA, 19 agosto 2020. URL consultato il 25 agosto 2020.
83. ^ Turismo in Abruzzo: Febbo, vince modello offerta eterogenea - Abruzzo, su Agenzia
ANSA, 13 agosto 2020. URL consultato il 25 agosto 2020.
84. ^ A24 fino ad Alba Adriatica: Pompizi sollecita il completamento, su Cityrumors, 7 aprile
2011. URL consultato il 4 settembre 2019 (archiviato il 4 settembre 2019).
85. ^ La strada passò integralmente nel 2001 alla provincia di Pescara; nel settembre del 2018
parte della strada, dall'innesto con la SS 16 fino all'innesto con la SS 151, è tornata di
competenza ANAS riacquisendo la precedente denominazione di SS 16 bis; il resto del
percorso resta in gestione alla provincia, mantenendo denominazione SR 16 bis
86. ^ La rete oggi in: Abruzzo - Abruzzo - RFI, su www.rfi.it. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il
28 luglio 2019).
87. ^ ADSP Mare Adriatico centrale - Dati di traffico 2019 (PDF), su porto.ancona.it.
88. ^ UnionCamere Abruzzo - Trail Osservatorio Regionale Trasporti Infrastrutture e Logistica -
Sito Ufficiale, su trail.abruzzo.it. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato il 15 aprile 2014).
89. ^ Per il Porto di Vasto il 2017 è stato un anno da record, su Zonalocale, 11 gennaio 2018.
URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato il 28 gennaio 2020).
90. ^ UnionCamere Abruzzo - Trail Osservatorio Regionale Trasporti Infrastrutture e Logistica -
Sito Ufficiale, su trail.abruzzo.it. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato il 6 aprile 2015).
91. ^ Regione Abruzzo - dipartimento Sviluppo economico e Turismo, Porto turistico Marina di
Pescara, su abruzzoturismo.it.
92. ^ Marina di Pescara terzo marina d'Italia, su sailbiz.it. URL consultato il 13 gennaio 2011 (archiviato
dall'url originale il 9 febbraio 2011).
93. ^ UnionCamere Abruzzo - Trail Osservatorio Regionale Trasporti Infrastrutture e Logistica -
Sito Ufficiale, su trail.abruzzo.it. URL consultato il 27 giugno 2011 (archiviato il 22 dicembre 2016).
94. ^ UnionCamere Abruzzo - Trail Osservatorio Regionale Trasporti Infrastrutture e Logistica -
Sito Ufficiale, su trail.abruzzo.it. URL consultato il 24 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 6 aprile
2015).
95. ^ Porto turistico Marina del Sole - Fossacesia (CH) | Regione Abruzzo | Dipartimento
Sviluppo Economico - Turismo, su abruzzoturismo.it. URL consultato il 6 maggio 2021.
96. ^ Porto Turistico "Portorose" - Roseto degli Abruzzi (TE) | Regione Abruzzo | Dipartimento
Sviluppo Economico - Turismo, su abruzzoturismo.it. URL consultato il 6 maggio 2021.
97. ^ Aeroporto dei Parchi: comincia la gestione XPress - Economia L'Aquila, su Abruzzo24ore,
2 marzo 2012. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 29 luglio 2016).
98. ^ 14 Aprile 2015, L'Aeroporto dei Parchi chiude L'Enac: niente voli commerciali, su Il Centro.
URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 20 marzo 2020).
99. ^ Anagrafe Nazionale Studenti: Iscritti 2017/2018 Ateneo Chieti-Pescara, MIUR, su
anagrafe.miur.it.
100. Anagrafe Nazionale Studenti, su anagrafe.miur.it. URL consultato il 29 luglio 2019 (archiviato il 26
giugno 2019).
101. ^ 30-34enni con istruzione universitaria , su Noi Italia Istat - Istruzione. URL consultato il 14
maggio 2015.
102. ^ [1] (http://www.radiolaquila1.it/eventi/item/45474-il-presidente-onorario-della-sidsi-antonino
-zichichi-a-l-aquila-per-la-sostenibilita/)
103. ^ Sito amatoriale su Angizia, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 10 febbraio 2009 (archiviato
il 6 febbraio 2013).
104. ^ Copia archiviata, su cinematografo.it. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato il 4 febbraio 2020).
105. ^ [2] (https://www.giornaledimontesilvano.com/cinema/francavilla-celebra-i-genio-di-alessan
dro-cicognini-a-110-anni-dalla-nascita/)
106. ^ Copia archiviata, su latorrenews.it. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 4
giugno 2020).
107. ^ Copia archiviata, su colonnesonore.net. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il
18 agosto 2016).
108. ^ Copia archiviata, su latorrenews.it. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 4
giugno 2020).
109. ^ [3] (https://www.primonumero.it/2010/09/arbiter-2010-rinnovato-il-connubio-tra-scamarcio-e
-cavuti/1283331872/)
110. ^ Cinema: musiche compositore abruzzese in film 'Vallanzasca', su ANSA, 7 settembre
2010. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato il 4 giugno 2020).
111. ^ [4] (http://www.abruzzopopolare.it/cultura/46-storia-e-cultura/12332-davide-cavuti-nel-film-d
i-pasquale-squitieri.html/)
112. ^ [5] (http://www.fondazionecsc.it/news.jsp?ID_NEWS=3140&areaNews=8%3Eemplate=ne
ws.jsp/)
113. ^ Copia archiviata, su teatromanzoni.it. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 4
giugno 2020).
114. ^ Francesca Petini, Storia ed origini del canto popolare abruzzese, su tuttoAbruzzo.it, 15
maggio 2008. URL consultato il 20 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2012).
115. ^ Copia archiviata, su filmcommission.regione.abruzzo.it. URL consultato il 28 marzo 2020
(archiviato il 10 luglio 2019).
116. ^ La Festa dei Serpari di Cocullo, su YesAbruzzo!. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato il 1º
agosto 2019).
117. ^ Riconoscimento UNESCO delle faggete vetuste abruzzesi, su bura.regione.abruzzo.it,
Regione Abruzzo. URL consultato il 9 luglio 2017 (archiviato il 15 dicembre 2017).
118. ^ Giacomo Talignani, Un premio a quegli alberi di 600 anni: le faggete vetuste italiane sono
Patrimonio dell'Umanità, su repubblica.it, La Repubblica, 8 luglio 2017. URL consultato il 9 luglio
2017 (archiviato il 9 luglio 2017).
119. ^ Turismo per gusto > Gastronomia, su Abruzzo Promozione Turismo. URL consultato il 20
ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2012).
120. ^ L'enogastronomia - Qualità dalla A alla Zeta, su Abruzzo Promozione Turismo. URL
consultato il 20 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
121. ^ Dolci ortonesi | La Cucina di Vincenzo, su lacucinadivincenzo.wordpress.com. URL
consultato il 5 novembre 2016 (archiviato il 6 novembre 2016).
122. ^ Alessandro Clementi, Elio Piroddi, pag.23
123. ^ Orlando Antonini, p. 179
124. ^ Storia di Pescara: ecco cosa rimane della Fortezza Borbonica. - IlPescara.it, su
ilpescara.it, aprile 2016. URL consultato il 13 febbraio 2017 (archiviato il 1º settembre 2017).
125. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1 - Riordinamento delle circoscrizioni provinciali - Wikisource,
su it.wikisource.org. URL consultato il 25 maggio 2019 (archiviato il 10 aprile 2019).
126. ^ Autori Vari, Teate, resti della città Romana in Musei e Siti archeologici d'Abruzzo e Molise,
pag.40, Carsa Edizioni, Pescara (2001), ISBN 88-501-0004-3
127. ^ Catalogue of Strong Earthquakes of Italy, su storing.ingv.it, INGV. URL consultato il 16 luglio
2016 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2017).
128. ^ Giuseppe Grossi, Castello Piccolomini, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato
il 21 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2016).
129. ^ Elenco pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31.05.2010 (https://www.minambient
e.it/sites/default/files/archivio/normativa/dm_27_04_2010.pdf) Archiviato (https://web.archive.
org/web/20190813003525/https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/d
m_27_04_2010.pdf) il 13 agosto 2019 in Internet Archive. pag. 3-8-19-29-30-55
130. ^ Redazione, Ginnastica Ritmica a Pescara: premiate le ragazze dell’Armonia d’Abruzzo, su
Abruzzo News, 16 febbraio 2019. URL consultato il 30 agosto 2021.
131. ^ Matteo Aldamonte, L'Abruzzo accoglie la Nazionale: presentata la sfida tra Italia e
Norvegia, su www.figh.it. URL consultato il 30 agosto 2021.
132. ^ Rivive a Pescara Gran Premio Formula 1, su ansa.it. URL consultato il 3 marzo 2018 (archiviato il
4 marzo 2018).
133. ^ di Rocco Coletti 09 luglio 2007, Oddo: «Che emozione alzare quella Coppa», su Il Centro.
URL consultato il 7 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2019).
134. ^ Fabio Grosso "è nato" a San Giovanni Lipioni (Ch) - Cronaca - PrimaDaNoi.it, su
primadanoi.it. URL consultato il 31 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2016).
135. ^ Fabio Grosso - Profilo giocatore, su www.transfermarkt.it. URL consultato il 7 agosto 2019
(archiviato dall'url originale il 14 novembre 2019).
136. ^ Domenico Urbano - Boxer, su web.archive.org, 17 marzo 2015. URL consultato il 7 agosto 2019
(archiviato dall'url originale il 17 marzo 2015).

Bibliografia
AA.VV., Abruzzo e Molise, Milano: TCI 2005
Walter Binni, Tuttitalia/ Abruzzo e Molise, Edizioni Sadea-Sansoni, 1965
Raffaele Colapietra, Fonti per la storia d'Abruzzo, in "Rivista Abruzzese", XXXII, fasc. 1,
pp. 21–32
Damiano Venanzio Fucinese, Arte e archeologia in Abruzzo, Officina Edizioni, Roma 1978
I. C. Gavini, Storia dell'architettura in Abruzzo, Milano-Roma 1927-1928
V. Giannellia, Parchi d'Abruzzo, Federico Motta, Milano 2000
M. Latini (a cura di), Abruzzo Guida storico artistica, Pescara 2003
M. Latini, Musei e siti archeologici d'Abruzzo e Molise, Carsa, Pescara 2001
Giuseppe Profeta, Bibliografia delle tradizioni popolari abruzzesi, Roma, Edizioni
dell'Ateneo, 1964

Voci correlate
Storia dell'Abruzzo
Dialetti d'Abruzzo
Siti di interesse comunitario dell'Abruzzo

Altri progetti
Wikisource contiene alcuni canti dell'Abruzzo
Wikiquote contiene citazioni sull'Abruzzo
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Abruzzo»
Wikinotizie contiene notizie di attualità sull'Abruzzo
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene
immagini o altri file sull'Abruzzo (https://commons.wikimedia.org/wiki/Abruzzo?uselang
=it)
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Abruzzo

Collegamenti esterni
Sito ufficiale della Regione Abruzzo, su regione.abruzzo.it.
Sito ufficiale del turismo in Abruzzo, su abruzzoturismo.it.
VIAF (EN ) 146565993 (https://viaf.org/viaf/146565993) · ISNI (EN ) 0000 0004 1754
9817 (http://isni.org/isni/0000000417549817) · LCCN (EN ) n79023292 (http://id.loc.
Controllo di
gov/authorities/names/n79023292) · GND (DE) 126262-2 (https://d-nb.info/gnd/126
autorità
262-2) · BNF (FR ) cb119530745 (https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb119530745)
(data) (https://data.bnf.fr/ark:/12148/cb119530745)

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Abruzzo&oldid=123747253"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 29 ott 2021 alle 10:38.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche