La dipendenza è una malattia cronica e ricorrente del cervello. Si basa sulla ricerca di
sollievo attraverso il consumo o l'uso di sostanze o altri comportamenti simili. Lo
sviluppo di questo comportamento implica per la persona dipendente l'incapacità di
controllarlo, la difficoltà di astenersi, il desiderio di consumo, il ridotto
riconoscimento dei problemi derivanti dalla dipendenza e dalle relazioni
interpersonali, nonché una risposta emotiva disfunzionale. Ciò crea problemi nella
vita della persona dipendente, pregiudicando la qualità di vita.
Alcool
La dipendenza alcolica, o alcolismo, è caratterizzata da un comportamento di
ricerca compulsiva di bevande alcoliche e da assuefazione e tolleranza (per
raggiungere un determinato effetto desiderato dall’individuo è costretto a bere
quantità sempre maggiori di bevande alcoliche). Come per qualunque dipendenza
da sostanze, anche nell’alcolismo la brusca interruzione del consumo
di alcool causa la sindrome da astinenza, caratterizzata da tachicardia, tremori,
nausea e vomito, agitazione, allucinazioni, convulsioni. Gli effetti
dell’alcolismo interferiscono pesantemente con la salute della persona e con la sua
vita lavorativa, relazionale e sociale.
In Italia la diffusione del bere tra i giovani è stata generata da cambiamenti di natura
socioculturale, che hanno causato un considerevole mutamento nei modelli di
consumo. Riprendendo Ullman (1958), il bere non ha più quel significato “bagnato”,
ovvero legato a un ampio sistema di pratiche culturali ed alimentari, ma ha assunto, al
giorno d’oggi, un livello più “asciutto”, cioè slegato dal contesto culturale di
appartenenza. Si è passati, in definitiva, da un modello culturale del bere inteso in
senso mediterraneo, legato alla ritualità dei pasti e alla tradizione, per assumere un
valore sempre più comportamentale, di tipo anglosassone, connesso al desiderio
dall’adolescente di sentirsi maggiormente disinibito e integrato nel gruppo dei pari o
nella società di cui fa parte (Barnao, 2008).
Nel 2020, il 18,2% dei ragazzi e il 18,8% delle ragazze di 11-17 anni hanno
consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. Negli ultimi annisi è registrata per
i ragazzi una progressiva riduzione del consumo nell’anno; per le ragazze, invece, si è
osservato – soprattutto a partire dal 2018 – un progressivo aumento, che ha allineato i
livelli di consumo a quelli dei coetanei maschi. In particolare, nel 2020, si è registrato
tra le ragazze un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2019. Il consumo di
bevande alcoliche tra i ragazzi è prevalentemente un consumo occasionale (17,6%) e
spesso consumato lontano dai pasti (8,7%). Tra le bevande alcoliche maggiormente
consumate in questa fascia d’età, si segnala, tra i maschi, principalmente la birra
(14,3%) e gli aperitivi alcolici/amari/superalcolici (12,4%); tra le ragazze, gli
aperitivi alcolici/amari/superalcolici (13,5%), seguiti dalla birra (12,2%).
Droga
Con dipendenza da droga, o tossicodipendenza, si intende la condizione di quelle
persone che fanno uso ripetuto e/o compulsivo di droghe con dosaggi costanti o
crescenti per godere delle conseguenze collaterali che la sostanza gli comporta,
causando effetti nocivi nell’individuo sia a livello fisico che attitudinale. La
dipendenza da droga può essere di due tipi, fisica o psicologica. La prima si verifica
quando lo stesso organismo diventa dipendente da quella sostanza e, per avere gli
stessi effetti, la persona deve aumentare costantemente la dose; la seconda, invece, si
può presentare in autonomia o come conseguenza di quella fisica, principalmente
nelle persone che sono sopraffatte dal desiderio di fare uso di tale sostanza e non ne
possono fare a meno.
Nel 2019, le dimissioni ospedaliere di giovani fino a 34 anni con diagnosi principale
droga-correlata sono state 2.918, pari a circa il 40% del totale dei ricoveri
drogacorrelati. Il numero delle ospedalizzazioni droga-correlate aumenta a 8.711
(40,2%) se si fa riferimento a tutte le diagnosi riportate nelle schede di dimissione
ospedaliera, principale o secondarie (diagnosi multiple). Il 72% dei ricoveri dei
giovani droga-correlati è relativo a uomini: considerando solo le diagnosi principali,
le dimissioni di sesso maschile sono 2.103, quelle femminili sono 815; per tutte le
diagnosi i valori sono rispettivamente 6.295 e 2.416. In entrambi i generi, oltre la
metà dei casi è relativa a pazienti di 25-34 anni (60% negli uomini, 56% nelle donne),
quasi il 40% è relativo a persone di 15-24 anni mentre una quota minoritaria ha meno
di 15 anni (2% dei maschi, 6% delle femmine).
Gioco d’azzardo
Il termine ludopatia fa riferimento alla condizione di dipendenza dal gioco d’azzardo.
Nei testi di ambito medico-psichiatrico e psicologico compare come sinonimo non
preferenziale di gioco d’azzardo patologico. Quest’ultima definizione, anche nella
forma abbreviata dell’acronimo G.A.P., è il termine tecnico e raccomandato. Esso
trova posto nelle classificazioni scientifiche come il DSM 5 (Diagnostic and
Statistical Manual of Mental Disorders), curato dall’ American Psychiatric
Association).
Fonti:
https://www.iss.it/dipendenze
https://www.istat.it/it/files//2021/05/Istat-
AudizioneCommissione_infanzia_adolescenza_27-maggio_2021.pdf
https://www.topdoctors.it/dizionario-medico/dipendenza
https://www.ipsico.it/news/ludopatia-quando-il-gioco-diventa-malattia/