Plutone “ci obbligherà a confrontarci con tutto ciò che si cela in noi: le nostre potenzialità inutilizzate, oppure complessi e fantasmi interiori repressi”. In termini psicoanalitici si tratterebbe sostanzialmente di una “discesa” all’interno di se stessi per scoprire che cosa si nasconde. L’inconscio, spostandoci sul versante junghiano della psicoanalisi, non contiene però solamente le nostre rimozioni, ma “è anche lo scrigno dei potenziali non sviluppati e dei tratti positivi del carattere che devono ancora essere riconosciuti e integrati”. Questo processo non è però per nulla semplice e/o indolore, dal momento che prima di poter portare in superficie le nostre migliori qualità è necessario “affrontare il nostro lato animale. Ciò con cui prima di tutto Plutone ci mette a confronto sarebbe dunque “l’aspetto istintivo e non rigenerato della nostra natura. I sentimenti di rabbia, amarezza e sofferenza risalenti alla fanciullezza, l’avidità, l’invidia, la gelosia, i desideri infantili di onnipotenza, sfrenati desideri sessuali e feroci impulsi distruttivi: tutto questo imputridisce nei più profondi recessi del nostro inconscio. Plutone agisce in vista della completezza, ma per vivere tale dimensione dobbiamo affrontare questi impulsi e queste emozioni primarie”. Nel medesimo testo, Sasportas descrive questo pianeta in termini di morte e rinascita; in maniera quindi sostanzialmente non dissimile dalle più comuni descrizioni che possiamo riscontrare nella letteratura disponibile. “Plutone, il dio del mondo sotterraneo rappresenta […] una forza che opera al di sotto del livello superficiale della consapevolezza, contrastando i tentativi di autopreservazione messi in atto dall’ego. Plutone simboleggia una parte della nostra psiche che ‘crea’ o attira inconsciamente situazioni che hanno su di noi effetti devastanti, ma non semplicemente per la sua natura ‘malefica’; l’influsso distruttivo che questo pianeta esercita ha uno scopo preciso: quello di permettere una ricostruzione su nuove basi”. Ecco quindi che allora Plutone può rivelare il “tesoro nascosto”: può scardinare tutti i limiti che, nel corso della costruzione della nostra identità, abbiamo posto a noi stessi. Ma questa eventualità, che a prima vista può apparire meravigliosa, non è realizzabile con facilità. Non basta infatti aver integrato la nostra parte animale, è necessario anche divenire consapevoli della responsabilità che questo “dono” comporta, accettandola con sincerità di cuore. Per approfondire questo processo psichico, Sasportas fa riferimento al “Complesso di Giona”, espressione coniata dallo psicologo umanista Abraham Maslow, mediante la quale ci viene ricordato come nel constatare l’emergere delle nostre reali potenzialità siamo certamente compiaciuti ed emozionati, ma anche, paradossalmente, spesso timorosi, fragili e apprensivi. “Perché dovremmo temere la nostra stessa grandezza?”, si chiede l’astrologo. “Una ragione è la paura della responsabilità. […] Preferiamo ignorare di possederli [talenti, risorse e abilità potenziali], piuttosto che affrontare le responsabilità che comportano. Un’altra ragione che può indurci a negare tutte le nostre potenzialità è il timore del potere che ci conferirebbe.” Le osservazioni di Robert Hand non si discostano molto da quelle di Sasportas e di molti altri noti studiosi. Nel suo testo sui transiti [ii] spiega che Plutone controllerebbe quelle energie interiori che ci spingono inesorabilmente a cambiare, indicando dunque una distruzione e rinascita dell’ego. Vecchie parti della nostra esistenza svaniscono, per lasciare posto ad altri fattori. Non possiamo però ignorare alcuni spunti dell’astrologa e psicoterapeuta Liz Greene, perchè spesso è proprio lei a fornire le intuizioni più brillanti in molti ambiti astrologici. Nel suo testo “Astrologia e destino”[iii] offre un’analisi approfondita di questo pianeta concentrandosi in modo particolare sulle caratteristiche che legano Plutone al Fato. Liz Greene ci ricorda innanzitutto che “Plutone è particolarmente difficile da interpretare, a meno che non si abbia una certa fiducia nel destino“. Questo perchè, “spesso i movimenti di Plutone sono accompagnati da un grande scatenarsi di energie: Quelle cose che sono rimaste a lungo sopite o inerti nella prima parte dell’esistenza riprendono vita e si rimettono in moto. Spesso sono le passioni a causare questo erompere, ed un rigurgito di vita di questo tipo può essere immensamente creativo. Ma questo genere di esperienza, per quanto gli strati più profondi della mente ne percepiscano il valore, è spesso penoso, frustrante, fonte di confusione, di disorientamento e di paure“. Sembra quindi sostanzialmente ribadire che quando Plutone si esprime nel suo aspetto di distruttore di forme, fisiche o psicologiche precedentemente cristallizzate, difficilmente viene percepito nella propria vita senza un profondo contraccolpo emozionale. Indipendentemente dunque da quanto una determinata persona sia incline alla psicologia o all’analisi dei vissuti umani più profondi, è alquanto probabile che angoscia e frustrazione non possano essere evitate nel momento in cui l’esperienza giunge al suo culmine. Il testo prosegue poi riportando che “laddove si trova Plutone nell’oroscopo, là vi è spesso qualcosa di dimenticato, una necessaria rimozione, insieme alla tendenza ad un improvviso risveglio ed al vulcanico erompere di veleno su un oggetto che può essere niente di più che un catalizzatore. Sembra esserci una relazione tra Plutone e ciò che Freud intendeva per rimozione (che non è attuata deliberatamente da un atto determinato del conscio, ma ha luogo come istinto di sopravvivenza, tramite una sorta di censura inconscia). Si tratta delle cose che dobbiamo dimenticare per un certo tempo, per poter vivere. […] Freud, che aveva l’ascendente in scorpione, li definì [desideri rimossi] molto bene nel suo concetto di Es. Si tratta di desideri troppo violenti, troppo vendicativi, troppo sanguinari, troppo primitivi e troppo impulsivi perchè l’individuo medio possa sentirsi a suo agio o sicuro al momento in cui essi affiorano“. Tutto ciò che viene rimosso può consentire, all’individuo di modesto sviluppo psico-spirituale, di procedere nella sua vita senza dover mai affrontare queste problematiche. Nel caso di un soggetto di maggior evoluzione, difficilmente la mancata integrazione di frammenti di esperienza psichica può essere effettuata senza conseguenze. La nostra psiche tende infatti alla pienezza, alla totalità e all’inclusività di tutto ciò che appartiene alla natura umana. Se ad esempio, a seguito di un’educazione eccessivamente “moralizzatrice” una persona crea in se una distorta concezione della sessualità, la tendenza della sua psiche verso livelli sempre più complessi di integrazione farà in modo di “portare in superficie” tutto ciò che è stato rimosso in modo da poterlo affrontare alla piena luce della coscienza, nonostante le angosce e i disagi che tutto ciò può comportare. Un’altro aspetto molto interessante che Liz Greene ci ricorda, da tener presente quando si interpreta questo pianeta, è la tendenza alla mancanza di irreprensibilità. “Quando c’è di mezzo Plutone, siamo alle prese con i nostri più bassi istinti, con le nostre passioni inappagabili: lo schema ripetitivo di impossibile di lottare contro qualcosa solo per trovarcelo sempre di fronte. […] Quando è di fronte a Plutone così come l’infante è di fronte alla propria madre, l’individuo si trova di fronte al cerchio insuperabile delle passioni dell’anima, dei limiti del destino. Non si tratta dei limiti terreni di Saturno bensì della ben più profonda percezione della propria vulnerabilità e mortalità”. Infine l’astrologa inglese ci ricorda anche che spesso, in presenza di un Plutone molto forte nella carta natale, l’individuo può trovarsi di fronte alla necessità di essere “chiamato” a risolvere, redimere o sopportare qualcosa che va al di là della sua esistenza individuale, ma che riguarda il collettivo, come ad esempio la famiglia: “si trova a dover espiare un peccato ancestrale, e deve diventare un ponte su cui un certo che di antico, di indifferenziato, di relegato in profondità possa procedere fino a trovare uno sbocco positivo a livello conscio. Qui il destino collettivo si impone alla vita del singolo, e può richiedere grande sforzo o sacrificio. […] Questo effetto trasformante di Plutone sembra offrire un rinnovamento della vita poiché consente di vedere la vita stessa con occhi differenti. Si tratta, a suo modo, di un’esperienza profondamente religiosa, pur avendo poco a che fare con un qualsiasi spirito celeste ed essendo invece ben più inerente il sostegno degli istinti e della polarità femminile della vita“. Di interesse forse maggiore è quanto la stessa autrice riporta in un altro testo [iv]. Dal suo punto di vista, le connotazioni piuttosto diaboliche che sin da subito sono state attribuite al significato astrologico di Plutone, deriverebbero dal fatto che nella mitologia Plutone scelse come suo regno quello degli inferi. Ci si dimentica però che il regno dell’Ade non ha nulla a che fare con la nostra concezione cristiana dell’inferno. Pur riguardando il castigo, il Tartaro toccava solamente a coloro che avevano peccato contro gli dei e non contro gli uomini, e solo gli dei potevano emettere questa sentenza. Secondo Liz Greene, traducendo tutto questo in termini psicologici, i peccati che vengono puniti non consistono nella violazione di un codice morale o etico, ma nella violazione dei dettami dell’inconscio, essendo quest’ultimo più antico e saggio di quanto sia la nostra personalità conscia. Si tratterebbe di una violazione che viene commessa quotidianamente, rifiutando le facoltà dell’intuizione, dell’immaginazione e dell’istinto.
Spesso comunque, relativamente alla figura di
Plutone, si parla di energie sessuali, anche (forse soprattutto) nei loro aspetti meno nobili. Ne fa menzione ad esempio Roberto Sicuteri in un interessante testo su astrologia e mitologia [v]. Secondo l’autore sarebbe possibile vedere in questo pianeta il simbolo delle varie espressioni dell’Eros, sia la Kundalini che la dea Kalì o Lucifero. “E’ l’espressione dell’Alchimia nel suo lato più infernale e notturno che realizza l’oro maledetto, cioè gli aspetti della seduzione lasciva, il trionfo della potenza economica, il potere occulto, dionisiaco, tribale. Una mirabile personificazione del simbolico Plutone, possiamo vederla nel Mefistofele del goethiano Faust, che offre le cose belle e seducenti in cambio dell’anima: ancora Eros e Thanatos come lotta fra le potenti energie sotterranee inconsce e la ragione […] E’ il simbolo del tentatore, del seduttore”. Con riferimento a quanto prima accennato in merito agli squilibri nelle forze inconsce e alla mancata riconciliazione tra queste e la nostra personalità cosciente, è forse possibile affermare che anche la sessualità può essere espressa con modalità distorte o persino perverse quando manchi nell’individuo un certo equilibrio personale. Plutone non di rado si presta dunque, secondo alcuni, a rappresentare, soprattutto relativamente alla casa occupata, quegli ambiti della vita personale in cui potranno manifestarsi gli effetti di squilibri (eccessi, frustrazioni, inibizioni, ecc.) nel vissuto sessuale. Quando invece l’individuo riesce a dare prova di adeguato equilibrio personale, la posizione del pianeta indica piuttosto le modalità in cui egli sa integrare creativamente nella propria vita sia il vissuto sessuale in se, che le possibilità creative da esso rappresentate. Sia psicologicamente che esotericamente, infatti, il sesso non è solamente l’espressione dell’amore, ma è sinonimo di “energie creative”. Forse è anche per lo stesso motivo che Plutone è spesso associato anche al concetto di “potere”. Il potere è normalmente prerogativa delle persone che hanno un accesso privilegiato alle aree più profonde di se stessi, quelle che conferiscono all’individuo gli opportuni mezzi per esercitarlo (forza d’animo, fascino, capacità persuasive, ecc.). La persona in grado di far risplendere in se stessa la forza dei “doni” contenuti nel suo inconscio (personale e collettivo) è naturalmente magnetica e carismatica, e dotata pertanto di potere. Quando la riconciliazione con i blocchi contenuti nel proprio inconscio personale non è stata realizzata, o quando semplicemente l’individuo rivolge l’attenzione a “false luci”, il potere viene semplicemente concepito in termini di ostentazione di potenza personale, utilizzata a proprio esclusivo tornaconto. Non vi è traccia del potere come “forza dell’Anima”. Ecco allora che si spiegherebbe la tendenza di alcuni autori (come ad esempio la nostra Lisa Morpurgo) ad attribuire alle caratteristiche di Plutone anche l’intrigo e la menzogna, qualità senza dubbio riconducibili all’esercizio del potere egoistico. In questo caso, la casa che ospita il pianeta, informa sull’area della vita in cui l’intrigo, la menzogna o determinate forme di potere egoistico tenderanno ad essere manifestate. Ogni persona, in un modo o nell’altro, tende ad esercitare qualche forma di potere, anche quelle apparentemente più deboli. Gli aspetti con gli altri pianeti ci daranno qualche informazione sulle qualità psicologiche che saranno interessate da una coloritura “plutoniana”, incline al potere. In un interessante articolo di Liz Green, pubblicato sul portale astro.com, l’autrice spiega che Plutone può tendere a manifestarsi in termini di esibizione di potere anche come reazione al senso di sopraffazione personale che può far sorgere nell’individuo. L’influsso di Plutone può essere molto circospetto e portare la persona a percepire qualunque cosa come una “questione di vita o di morte”, relativamente alla quale sente la necessità di “vincere” per evitare di essere distrutto. La conseguenza, secondo l’autrice, sarebbe proprio quella tendenza al comportamento manipolatorio, o alle lotte di potere, tanto frequenti ai giorni nostri da aver indotto alcuni astrologi ad associare la figura di Plutone prevalentemente con questo tipo di caratteristica. Ma c’è senza dubbio una modalità di espressione del potere decisamente più equilibrata ed evolutiva. Se consideriamo Plutone dal punto di vista della “ricchezza nascosta”, non possiamo che renderci conto di come esso rappresenti quella grande riserva di creatività personale disponibile a chiunque sia in grado di farla emergere dentro di se. Plutone è da sempre legato alle capacità creative, sia in senso biologico (fecondazione, riproduzione, ecc), sia in senso psicologico, intese come capacità di modificare le situazioni coerentemente con la propria volontà. Una bella sintesi delle caratteristiche di Plutone la troviamo anche in un interessante articolo di Clare Martin. “Come una forza invisibile, Plutone deve essere sperimentato prima che possiamo davvero comprendere e valutare il suo potere. Non possiamo afferrare il suo significato a distanza o con il nostro intelletto, perché è così primario e primitivo. Plutone è un serbatoio profondo di potere concentrato nella nostra carta natale, che può rimanere dormiente per un lungo periodo, come un vulcano. Nella sua fase inattiva, tende ad essere una nota sorda nel tema natale ed è perfettamente possibile vivere per lunghi periodi come se non esistesse. Se menzioniamo temi di potere e controllo a persone nella fase inattiva di Plutone, è improbabile che sappiamo di che cosa stiamo parlando. Nella fase attiva, tuttavia, Plutone comincerà a brontolare e l’intensità comincerà a crescere nell’inconscio finché la tensione dell’energia soppressa diventa insopportabile. Il potere dei sentimenti che sono alla fine liberati ci può prendere completamente di sorpresa. Plutone mina alla base il nostro senso di noi stessi come esseri umani civilizzati e ragionevoli e ci fa immergere in ciò che possiamo percepire come un mondo sotterraneo alieno e terrificante di emozioni selvagge come rabbia, gelosia, ossessione, vendetta, battaglie di potere, questioni di controllo, ansia di sopravvivenza e istinti omicidi. Quando si attiva, Plutone è ossessivo e compulsivo, e attira tutto verso di sé, come un buco nero. Alla radice Plutone descrive la forza vitale in sé, l’urgenza di portare in superficie ed eliminare qualsiasi cosa che non serve più alla vita perché è diventata velenosa, decrepita o marcia. Plutone purga e rigenera. Se riusciamo ad arrenderci a questo processo, e spesso non abbiamo scelta in merito, allora sperimentiamo il potere di guarigione e di purificazione di Plutone in noi stessi. Naturalmente, non scegliamo mai questo, dal momento che la funzione di Plutone è quella di portarci all’inferno e ritorno. Plutone è il principio di intensità, catarsi, potere e controllo, di purificazione, rigenerazione e sopravvivenza collettiva. Descrive come e dove ci sentiamo obbligati a combattere per la nostra sopravvivenza personale, dove siamo ossessivi e come sabotiamo noi stessi e gli altri nello sforzo di mantenere il controllo. Finché ignoriamo Plutone cercando di controllarlo o negando la sua esistenza nel nostro tema, negheremo gli aspetti primitivi, selvaggi, oscuri e distruttivi della nostra natura, con il risultato che proietteremo sempre queste qualità sugli altri o sul mondo esterno. Una volta che Plutone è attivato, tuttavia, descrive come e dove l’individuo può essere il veicolo attraverso il quale ciò che c’è di velenoso e distruttivo nel collettivo può essere purgato, curato e purificato. Se accettiamo consciamente la sfida di Plutone nei nostri temi, possiamo cooperare con il processo di purificazione psichica che è un prerequisito necessario a qualunque processo autentico di auto- purificazione”. È dunque facile, analizzando questi spunti, rendersi conto come a livello esoterico Plutone rappresenti l’applicazione di quelle forze che, benchè temute per la loro “distruttività”, sono indispensabili alla liberazione dell’Anima. Ciò che deve essere distrutto sono infatti gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo, ma l’Anima non può certamente subire processi distruttivi. Una corretta interpretazione psicologica e spirituale di questo pianeta nell’oroscopo di nascita ci metterà in condizioni di poter comprendere indicativamente in quale area della vita e con quale modalità possiamo avvalerci di una grande forza creativa, di potere e di trasformazione. Ci rendiamo certamente conto che gli effetti del pianeta possono essere tutt’altro che gradevoli, nel momento in cui rimaniamo colpiti dalla conclusione di un ciclo o dalla perdita di qualche riferimento (persone o situazioni). Ma il compito dell’astrologo dovrebbe prevalentemente essere quello di illustrare il significato spirituale di questo processo e dei vantaggi che ne possono derivare per lo sviluppo individuale. La casa in cui il pianeta si colloca ci informerà relativamente all’area della vita in cui questa forza tenderà ad essere avvertita. In ottava casa, ad esempio, il suo potere sarà ulteriormente amplificato, essendo la casa corrispondente al segno che Plutone governa (assieme a Marte). I momenti di trasformazione (morte e rinascita) saranno certamente avvertiti con grande intensità e potranno essere produttivi di effetti davvero importanti. Se l’individuo è sulla corretta strada dell’integrazione psicologica di queste forze, ne riceverà un grande potere personale, che gli conferirà importanti capacità creative (l’ottava casa ha a che fare anche con la sessualità e dunque con le forze generative in senso lato). Avrà anche un influsso potentemente trasformatore nelle vite delle altre persone, potendo contare su un magnetismo personale molto intenso. La mancata integrazione di questo principio tenderà invece a lasciare l’individuo in preda a potenti forze distruttive e autodistruttive, con il rischio di rimanere confinato nella sua paura della morte, del cambiamento e persino del sesso (ed un parallelo interesse morboso e distorto in questo ambito). Come sappiamo l’oroscopo è un seme che racchiude potenzialità e non esiti. Non è pertanto facile sapere a a quale stadio di avanzamento si trovi questo processo di integrazione, e va pertanto valutato assieme al consultante. Spesso però le persone chiedono una consultazione sotto l’influsso di un potente transito di questo pianeta, mentre sono in cerca di sollievo e di senso. E sarà dunque proprio in un momento come questo che l’astrologo preparato potrà fornire preziose indicazioni sia sul modo in cui superare il periodo, sia sulle preziose opportunità che potranno nascere nella sua vita. Di estrema importanza sarà anche la valutazione degli aspetti che il pianeta forma, soprattutto con i pianeti personali, a partire dai luminari. Plutone può ad esempio conferire al Sole un enorme potere carismatico personale, ma può anche minacciare la percezione della propria capacità di affermazione personale o di realizzazione creativa. Qualche suggerimento deriva dal tipo di aspetto. Trigoni e sestili sono più favorevoli rispetto a quadrature e opposizioni, ad esempio, ma molto dipende dal livello evolutivo del soggetto, dal momento che l’uomo di elevato sviluppo è in grado, anche in caso di aspetti pesantemente negativi, di sopportare le tensioni derivanti dalla situazione e trasformarle in senso creativo. Lo stesso di scorso può essere fatto anche a proposito della Luna, in cui l’aspetto con Plutone può suggerire un forte vissuto emozionale, oppure la percezione di una costante minaccia di sofferenza emotiva