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Plutone.

Il “Signore dell’Ade”

Howard Sasportas ci ricorda innanzitutto che


Plutone “ci obbligherà a confrontarci con tutto
ciò che si cela in noi: le nostre potenzialità
inutilizzate, oppure complessi e fantasmi
interiori repressi”. In termini psicoanalitici si
tratterebbe sostanzialmente di una “discesa”
all’interno di se stessi per scoprire che cosa si
nasconde. L’inconscio, spostandoci sul versante
junghiano della psicoanalisi, non contiene però
solamente le nostre rimozioni, ma “è anche lo
scrigno dei potenziali non sviluppati e dei tratti
positivi del carattere che devono ancora essere
riconosciuti e integrati”. Questo processo non è
però per nulla semplice e/o indolore, dal
momento che prima di poter portare in
superficie le nostre migliori qualità è necessario
“affrontare il nostro lato animale. Ciò con cui
prima di tutto Plutone ci mette a confronto
sarebbe dunque “l’aspetto istintivo e non
rigenerato della nostra natura. I sentimenti di
rabbia, amarezza e sofferenza risalenti alla
fanciullezza, l’avidità, l’invidia, la gelosia, i
desideri infantili di onnipotenza, sfrenati desideri
sessuali e feroci impulsi distruttivi: tutto questo
imputridisce nei più profondi recessi del nostro
inconscio. Plutone agisce in vista della
completezza, ma per vivere tale dimensione
dobbiamo affrontare questi impulsi e queste
emozioni primarie”.
Nel medesimo testo, Sasportas descrive questo
pianeta in termini di morte e rinascita; in
maniera quindi sostanzialmente non dissimile
dalle più comuni descrizioni che possiamo
riscontrare nella letteratura disponibile.
“Plutone, il dio del mondo sotterraneo
rappresenta […] una forza che opera al di sotto
del livello superficiale della consapevolezza,
contrastando i tentativi di autopreservazione
messi in atto dall’ego. Plutone simboleggia una
parte della nostra psiche che ‘crea’ o attira
inconsciamente situazioni che hanno su di noi
effetti devastanti, ma non semplicemente per la
sua natura ‘malefica’; l’influsso distruttivo che
questo pianeta esercita ha uno scopo preciso:
quello di permettere una ricostruzione su nuove
basi”.
Ecco quindi che allora Plutone può rivelare il
“tesoro nascosto”: può scardinare tutti i limiti
che, nel corso della costruzione della nostra
identità, abbiamo posto a noi stessi. Ma questa
eventualità, che a prima vista può apparire
meravigliosa, non è realizzabile con facilità. Non
basta infatti aver integrato la nostra parte
animale, è necessario anche divenire consapevoli
della responsabilità che questo “dono”
comporta, accettandola con sincerità di cuore.
Per approfondire questo processo psichico,
Sasportas fa riferimento al “Complesso di
Giona”, espressione coniata dallo psicologo
umanista Abraham Maslow, mediante la quale ci
viene ricordato come nel constatare l’emergere
delle nostre reali potenzialità siamo certamente
compiaciuti ed emozionati, ma anche,
paradossalmente, spesso timorosi, fragili e
apprensivi. “Perché dovremmo temere la nostra
stessa grandezza?”, si chiede l’astrologo. “Una
ragione è la paura della responsabilità. […]
Preferiamo ignorare di possederli [talenti, risorse
e abilità potenziali], piuttosto che affrontare le
responsabilità che comportano. Un’altra ragione
che può indurci a negare tutte le nostre
potenzialità è il timore del potere che ci
conferirebbe.”
Le osservazioni di Robert Hand non si discostano
molto da quelle di Sasportas e di molti altri noti
studiosi. Nel suo testo sui transiti [ii] spiega che
Plutone controllerebbe quelle energie interiori
che ci spingono inesorabilmente a cambiare,
indicando dunque una distruzione e rinascita
dell’ego. Vecchie parti della nostra esistenza
svaniscono, per lasciare posto ad altri fattori.
Non possiamo però ignorare alcuni spunti
dell’astrologa e psicoterapeuta Liz Greene,
perchè spesso è proprio lei a fornire le intuizioni
più brillanti in molti ambiti astrologici. Nel suo
testo “Astrologia e destino”[iii] offre un’analisi
approfondita di questo pianeta concentrandosi
in modo particolare sulle caratteristiche che
legano Plutone al Fato. Liz Greene ci ricorda
innanzitutto che “Plutone è particolarmente
difficile da interpretare, a meno che non si abbia
una certa fiducia nel destino“. Questo perchè,
“spesso i movimenti di Plutone sono
accompagnati da un grande scatenarsi di
energie: Quelle cose che sono rimaste a lungo
sopite o inerti nella prima parte dell’esistenza
riprendono vita e si rimettono in moto. Spesso
sono le passioni a causare questo erompere, ed
un rigurgito di vita di questo tipo può essere
immensamente creativo. Ma questo genere di
esperienza, per quanto gli strati più profondi
della mente ne percepiscano il valore, è spesso
penoso, frustrante, fonte di confusione, di
disorientamento e di paure“. Sembra quindi
sostanzialmente ribadire che quando Plutone si
esprime nel suo aspetto di distruttore di forme,
fisiche o psicologiche precedentemente
cristallizzate, difficilmente viene percepito nella
propria vita senza un profondo contraccolpo
emozionale. Indipendentemente dunque da
quanto una determinata persona sia incline alla
psicologia o all’analisi dei vissuti umani più
profondi, è alquanto probabile che angoscia e
frustrazione non possano essere evitate nel
momento in cui l’esperienza giunge al suo
culmine.
Il testo prosegue poi riportando che “laddove si
trova Plutone nell’oroscopo, là vi è spesso
qualcosa di dimenticato, una necessaria
rimozione, insieme alla tendenza ad un
improvviso risveglio ed al vulcanico erompere di
veleno su un oggetto che può essere niente di
più che un catalizzatore. Sembra esserci una
relazione tra Plutone e ciò che Freud intendeva
per rimozione (che non è attuata
deliberatamente da un atto determinato del
conscio, ma ha luogo come istinto di
sopravvivenza, tramite una sorta di censura
inconscia). Si tratta delle cose che dobbiamo
dimenticare per un certo tempo, per poter vivere.
[…] Freud, che aveva l’ascendente in scorpione, li
definì [desideri rimossi] molto bene nel suo
concetto di Es. Si tratta di desideri troppo
violenti, troppo vendicativi, troppo sanguinari,
troppo primitivi e troppo impulsivi perchè
l’individuo medio possa sentirsi a suo agio o
sicuro al momento in cui essi affiorano“. Tutto ciò
che viene rimosso può consentire, all’individuo di
modesto sviluppo psico-spirituale, di procedere
nella sua vita senza dover mai affrontare queste
problematiche. Nel caso di un soggetto di
maggior evoluzione, difficilmente la mancata
integrazione di frammenti di esperienza psichica
può essere effettuata senza conseguenze. La
nostra psiche tende infatti alla pienezza, alla
totalità e all’inclusività di tutto ciò che
appartiene alla natura umana. Se ad esempio, a
seguito di un’educazione eccessivamente
“moralizzatrice” una persona crea in se una
distorta concezione della sessualità, la tendenza
della sua psiche verso livelli sempre più
complessi di integrazione farà in modo di
“portare in superficie” tutto ciò che è stato
rimosso in modo da poterlo affrontare alla piena
luce della coscienza, nonostante le angosce e i
disagi che tutto ciò può comportare.
Un’altro aspetto molto interessante che Liz
Greene ci ricorda, da tener presente quando si
interpreta questo pianeta, è la tendenza alla
mancanza di irreprensibilità. “Quando c’è di
mezzo Plutone, siamo alle prese con i nostri più
bassi istinti, con le nostre passioni inappagabili:
lo schema ripetitivo di impossibile di lottare
contro qualcosa solo per trovarcelo sempre di
fronte. […] Quando è di fronte a Plutone così
come l’infante è di fronte alla propria madre,
l’individuo si trova di fronte al cerchio
insuperabile delle passioni dell’anima, dei limiti
del destino. Non si tratta dei limiti terreni di
Saturno bensì della ben più profonda percezione
della propria vulnerabilità e mortalità”.
Infine l’astrologa inglese ci ricorda anche che
spesso, in presenza di un Plutone molto forte
nella carta natale, l’individuo può trovarsi di
fronte alla necessità di essere “chiamato” a
risolvere, redimere o sopportare qualcosa che va
al di là della sua esistenza individuale, ma che
riguarda il collettivo, come ad esempio la
famiglia: “si trova a dover espiare un peccato
ancestrale, e deve diventare un ponte su cui un
certo che di antico, di indifferenziato, di relegato
in profondità possa procedere fino a trovare uno
sbocco positivo a livello conscio. Qui il destino
collettivo si impone alla vita del singolo, e può
richiedere grande sforzo o sacrificio. […] Questo
effetto trasformante di Plutone sembra offrire un
rinnovamento della vita poiché consente di
vedere la vita stessa con occhi differenti. Si
tratta, a suo modo, di un’esperienza
profondamente religiosa, pur avendo poco a che
fare con un qualsiasi spirito celeste ed essendo
invece ben più inerente il sostegno degli istinti e
della polarità femminile della vita“.
Di interesse forse maggiore è quanto la stessa
autrice riporta in un altro testo [iv]. Dal suo
punto di vista, le connotazioni piuttosto
diaboliche che sin da subito sono state
attribuite al significato astrologico di Plutone,
deriverebbero dal fatto che nella mitologia
Plutone scelse come suo regno quello degli
inferi. Ci si dimentica però che il regno dell’Ade
non ha nulla a che fare con la nostra concezione
cristiana dell’inferno. Pur riguardando il castigo,
il Tartaro toccava solamente a coloro che
avevano peccato contro gli dei e non contro gli
uomini, e solo gli dei potevano emettere questa
sentenza. Secondo Liz Greene, traducendo tutto
questo in termini psicologici, i peccati che
vengono puniti non consistono nella violazione
di un codice morale o etico, ma nella violazione
dei dettami dell’inconscio, essendo quest’ultimo
più antico e saggio di quanto sia la nostra
personalità conscia. Si tratterebbe di una
violazione che viene commessa
quotidianamente, rifiutando le facoltà
dell’intuizione, dell’immaginazione e
dell’istinto.

Spesso comunque, relativamente alla figura di


Plutone, si parla di energie sessuali, anche (forse
soprattutto) nei loro aspetti meno nobili. Ne fa
menzione ad esempio Roberto Sicuteri in un
interessante testo su astrologia e mitologia [v].
Secondo l’autore sarebbe possibile vedere in
questo pianeta il simbolo delle varie espressioni
dell’Eros, sia la Kundalini che la dea Kalì o
Lucifero. “E’ l’espressione dell’Alchimia nel suo
lato più infernale e notturno che realizza l’oro
maledetto, cioè gli aspetti della seduzione
lasciva, il trionfo della potenza economica, il
potere occulto, dionisiaco, tribale. Una mirabile
personificazione del simbolico Plutone, possiamo
vederla nel Mefistofele del goethiano Faust, che
offre le cose belle e seducenti in cambio
dell’anima: ancora Eros e Thanatos come lotta
fra le potenti energie sotterranee inconsce e la
ragione […] E’ il simbolo del tentatore, del
seduttore”.
Con riferimento a quanto prima accennato in
merito agli squilibri nelle forze inconsce e alla
mancata riconciliazione tra queste e la nostra
personalità cosciente, è forse possibile affermare
che anche la sessualità può essere espressa con
modalità distorte o persino perverse quando
manchi nell’individuo un certo equilibrio
personale. Plutone non di rado si presta
dunque, secondo alcuni, a rappresentare,
soprattutto relativamente alla casa occupata,
quegli ambiti della vita personale in cui
potranno manifestarsi gli effetti di squilibri
(eccessi, frustrazioni, inibizioni, ecc.) nel vissuto
sessuale. Quando invece l’individuo riesce a
dare prova di adeguato equilibrio personale, la
posizione del pianeta indica piuttosto le
modalità in cui egli sa integrare creativamente
nella propria vita sia il vissuto sessuale in se,
che le possibilità creative da esso
rappresentate. Sia psicologicamente che
esotericamente, infatti, il sesso non è solamente
l’espressione dell’amore, ma è sinonimo di
“energie creative”.
Forse è anche per lo stesso motivo che Plutone
è spesso associato anche al concetto di
“potere”. Il potere è normalmente prerogativa
delle persone che hanno un accesso privilegiato
alle aree più profonde di se stessi, quelle che
conferiscono all’individuo gli opportuni mezzi
per esercitarlo (forza d’animo, fascino, capacità
persuasive, ecc.). La persona in grado di far
risplendere in se stessa la forza dei “doni”
contenuti nel suo inconscio (personale e
collettivo) è naturalmente magnetica e
carismatica, e dotata pertanto di potere.
Quando la riconciliazione con i blocchi contenuti
nel proprio inconscio personale non è stata
realizzata, o quando semplicemente l’individuo
rivolge l’attenzione a “false luci”, il potere viene
semplicemente concepito in termini di
ostentazione di potenza personale, utilizzata a
proprio esclusivo tornaconto. Non vi è traccia
del potere come “forza dell’Anima”. Ecco allora
che si spiegherebbe la tendenza di alcuni autori
(come ad esempio la nostra Lisa Morpurgo) ad
attribuire alle caratteristiche di Plutone anche
l’intrigo e la menzogna, qualità senza dubbio
riconducibili all’esercizio del potere egoistico. In
questo caso, la casa che ospita il pianeta,
informa sull’area della vita in cui l’intrigo, la
menzogna o determinate forme di potere
egoistico tenderanno ad essere manifestate.
Ogni persona, in un modo o nell’altro, tende ad
esercitare qualche forma di potere, anche quelle
apparentemente più deboli. Gli aspetti con gli
altri pianeti ci daranno qualche informazione
sulle qualità psicologiche che saranno interessate
da una coloritura “plutoniana”, incline al potere.
In un interessante articolo di Liz Green,
pubblicato sul portale astro.com, l’autrice spiega
che Plutone può tendere a manifestarsi in
termini di esibizione di potere anche come
reazione al senso di sopraffazione personale che
può far sorgere nell’individuo. L’influsso di
Plutone può essere molto circospetto e portare
la persona a percepire qualunque cosa come
una “questione di vita o di morte”,
relativamente alla quale sente la necessità di
“vincere” per evitare di essere distrutto. La
conseguenza, secondo l’autrice, sarebbe proprio
quella tendenza al comportamento
manipolatorio, o alle lotte di potere, tanto
frequenti ai giorni nostri da aver indotto alcuni
astrologi ad associare la figura di Plutone
prevalentemente con questo tipo di
caratteristica.
Ma c’è senza dubbio una modalità di espressione
del potere decisamente più equilibrata ed
evolutiva. Se consideriamo Plutone dal punto di
vista della “ricchezza nascosta”, non possiamo
che renderci conto di come esso rappresenti
quella grande riserva di creatività personale
disponibile a chiunque sia in grado di farla
emergere dentro di se. Plutone è da sempre
legato alle capacità creative, sia in senso
biologico (fecondazione, riproduzione, ecc), sia
in senso psicologico, intese come capacità di
modificare le situazioni coerentemente con la
propria volontà.
Una bella sintesi delle caratteristiche di Plutone
la troviamo anche in un interessante articolo di
Clare Martin. “Come una forza invisibile, Plutone
deve essere sperimentato prima che possiamo
davvero comprendere e valutare il suo potere.
Non possiamo afferrare il suo significato a
distanza o con il nostro intelletto, perché è così
primario e primitivo. Plutone è un serbatoio
profondo di potere concentrato nella nostra
carta natale, che può rimanere dormiente per un
lungo periodo, come un vulcano. Nella sua fase
inattiva, tende ad essere una nota sorda nel
tema natale ed è perfettamente possibile vivere
per lunghi periodi come se non esistesse. Se
menzioniamo temi di potere e controllo a
persone nella fase inattiva di Plutone, è
improbabile che sappiamo di che cosa stiamo
parlando. Nella fase attiva, tuttavia, Plutone
comincerà a brontolare e l’intensità comincerà a
crescere nell’inconscio finché la tensione
dell’energia soppressa diventa insopportabile. Il
potere dei sentimenti che sono alla fine liberati ci
può prendere completamente di sorpresa.
Plutone mina alla base il nostro senso di noi
stessi come esseri umani civilizzati e ragionevoli e
ci fa immergere in ciò che possiamo percepire
come un mondo sotterraneo alieno e terrificante
di emozioni selvagge come rabbia, gelosia,
ossessione, vendetta, battaglie di potere,
questioni di controllo, ansia di sopravvivenza e
istinti omicidi.
Quando si attiva, Plutone è ossessivo e
compulsivo, e attira tutto verso di sé, come un
buco nero. Alla radice Plutone descrive la forza
vitale in sé, l’urgenza di portare in superficie ed
eliminare qualsiasi cosa che non serve più alla
vita perché è diventata velenosa, decrepita o
marcia. Plutone purga e rigenera. Se riusciamo
ad arrenderci a questo processo, e spesso non
abbiamo scelta in merito, allora sperimentiamo
il potere di guarigione e di purificazione di
Plutone in noi stessi. Naturalmente, non
scegliamo mai questo, dal momento che la
funzione di Plutone è quella di portarci
all’inferno e ritorno. Plutone è il principio di
intensità, catarsi, potere e controllo, di
purificazione, rigenerazione e sopravvivenza
collettiva. Descrive come e dove ci sentiamo
obbligati a combattere per la nostra
sopravvivenza personale, dove siamo ossessivi e
come sabotiamo noi stessi e gli altri nello sforzo
di mantenere il controllo.
Finché ignoriamo Plutone cercando di
controllarlo o negando la sua esistenza nel
nostro tema, negheremo gli aspetti primitivi,
selvaggi, oscuri e distruttivi della nostra natura,
con il risultato che proietteremo sempre queste
qualità sugli altri o sul mondo esterno. Una
volta che Plutone è attivato, tuttavia, descrive
come e dove l’individuo può essere il veicolo
attraverso il quale ciò che c’è di velenoso e
distruttivo nel collettivo può essere purgato,
curato e purificato. Se accettiamo consciamente
la sfida di Plutone nei nostri temi, possiamo
cooperare con il processo di purificazione
psichica che è un prerequisito necessario a
qualunque processo autentico di auto-
purificazione”.
È dunque facile, analizzando questi spunti,
rendersi conto come a livello esoterico Plutone
rappresenti l’applicazione di quelle forze che,
benchè temute per la loro “distruttività”, sono
indispensabili alla liberazione dell’Anima. Ciò che
deve essere distrutto sono infatti gli ostacoli che
ne impediscono lo sviluppo, ma l’Anima non può
certamente subire processi distruttivi.
Una corretta interpretazione psicologica e
spirituale di questo pianeta nell’oroscopo di
nascita ci metterà in condizioni di poter
comprendere indicativamente in quale area della
vita e con quale modalità possiamo avvalerci di
una grande forza creativa, di potere e di
trasformazione. Ci rendiamo certamente conto
che gli effetti del pianeta possono essere
tutt’altro che gradevoli, nel momento in cui
rimaniamo colpiti dalla conclusione di un ciclo o
dalla perdita di qualche riferimento (persone o
situazioni). Ma il compito dell’astrologo
dovrebbe prevalentemente essere quello di
illustrare il significato spirituale di questo
processo e dei vantaggi che ne possono derivare
per lo sviluppo individuale.
La casa in cui il pianeta si colloca ci informerà
relativamente all’area della vita in cui questa
forza tenderà ad essere avvertita. In ottava
casa, ad esempio, il suo potere sarà
ulteriormente amplificato, essendo la casa
corrispondente al segno che Plutone governa
(assieme a Marte). I momenti di trasformazione
(morte e rinascita) saranno certamente avvertiti
con grande intensità e potranno essere
produttivi di effetti davvero importanti. Se
l’individuo è sulla corretta strada
dell’integrazione psicologica di queste forze, ne
riceverà un grande potere personale, che gli
conferirà importanti capacità creative (l’ottava
casa ha a che fare anche con la sessualità e
dunque con le forze generative in senso lato).
Avrà anche un influsso potentemente
trasformatore nelle vite delle altre persone,
potendo contare su un magnetismo personale
molto intenso.
La mancata integrazione di questo principio
tenderà invece a lasciare l’individuo in preda a
potenti forze distruttive e autodistruttive, con il
rischio di rimanere confinato nella sua paura
della morte, del cambiamento e persino del
sesso (ed un parallelo interesse morboso e
distorto in questo ambito).
Come sappiamo l’oroscopo è un seme che
racchiude potenzialità e non esiti. Non è
pertanto facile sapere a a quale stadio di
avanzamento si trovi questo processo di
integrazione, e va pertanto valutato assieme al
consultante. Spesso però le persone chiedono
una consultazione sotto l’influsso di un potente
transito di questo pianeta, mentre sono in cerca
di sollievo e di senso. E sarà dunque proprio in
un momento come questo che l’astrologo
preparato potrà fornire preziose indicazioni sia
sul modo in cui superare il periodo, sia sulle
preziose opportunità che potranno nascere nella
sua vita.
Di estrema importanza sarà anche la valutazione
degli aspetti che il pianeta forma, soprattutto con
i pianeti personali, a partire dai luminari. Plutone
può ad esempio conferire al Sole un enorme
potere carismatico personale, ma può anche
minacciare la percezione della propria capacità
di affermazione personale o di realizzazione
creativa. Qualche suggerimento deriva dal tipo di
aspetto. Trigoni e sestili sono più favorevoli
rispetto a quadrature e opposizioni, ad esempio,
ma molto dipende dal livello evolutivo del
soggetto, dal momento che l’uomo di elevato
sviluppo è in grado, anche in caso di aspetti
pesantemente negativi, di sopportare le tensioni
derivanti dalla situazione e trasformarle in senso
creativo.
Lo stesso di scorso può essere fatto anche a
proposito della Luna, in cui l’aspetto con
Plutone può suggerire un forte vissuto
emozionale, oppure la percezione di una
costante minaccia di sofferenza emotiva

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