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Il superamento dell'alienazione
Introduzione
Il tema del comunismo occupa un posto centrale nel terzo dei Manoscritti
economico-filosofici del 1844. Nella società capitalistica l'operaio salariato è
asservito alla logica del profitto: il suo lavoro è sfruttato ai fini dell'arricchimento
del proprietario. Solo con il superamento del regime della proprietà privata e
l'avvento del comunismo l'uomo potrà riappropriarsi di sé stesso e giungere così
alla dis-alienazione.
3) Il comunismo come soppressione positiva della proprietà privata intesa come
autoestraniazione dell'uomo, e quindi come reale appropriazione dell'essenza
dell'uomo mediante l'uomo e per l'uomo; perciò come ritorno dell'uomo per sé,
dell'uomo come essere sociale, cioè umano, ritorno completo, fatto cosciente,
maturato entro tutta la ricchezza dello svolgimento storico sino ad oggi. Questo
comunismo s'identifica, in quanto naturalismo giunto al proprio compimento, con
l'umanismo, in quanto umanismo giunto al proprio compimento, col naturalismo; è
la vera risoluzione dell'antagonismo tra la natura e l'uomo, tra l'uomo e l'uomo, la
vera risoluzione della contesa tra l'esistenza e l'essenza, tra l'oggettivazione e
l'autoaffermazione, tra la libertà e la necessità, tra l'individuo e la specie. È la
soluzione dell'enigma della storia, ed è consapevole di essere questa soluzione.
L'intero movimento della storia è quindi l'atto reale di generazione del comunismo
– l'atto di nascita della sua esistenza empirica. […]
sua esistenza umana, cioè sociale”), l’autore si sofferma su come la proprietà privata
può e deve essere fermato grazie alla soppressione della proprietà privata, che ci
permette all’uomo di tornare ad una condizione sociale e quindi alla sua esistenza
umana.
esistono solo come capitale. Si ha quindi un’alienazione dei sensi fisici, subentra
misticismo logico: ribaltamento del rapporto tra concreto ed astratto, si parte dal
concreto per raggiungere l’astratto
economia classica: Teorizzata da Colbert nel ‘600, e Quesnay nel ‘700; gli
economisti classici che Marx critica sono Smith, Malthus e Ricardo
scienza reale della storia: Immagine oggettiva della realtà, quindi priva delle
ideologie prefissate
valore d’uso: l’oggetto deve essere utile a qualcosa rispondere a dei bisogni