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1680 – 1760
Stile che mira ad un linguaggio piacevole e sensoriale Non può essere insegnata
sfacciato esibizionismo del melodramma grande diffusione Non ha regole
rispetto alla popolazione È raggiunta tramite il buon Gusto
Nuovo stile: bello alla moda
Strumento per la ricerca della galanteria
Bello essenziale Bello di istituzione umana, appartenente alla
indipendente da Bello naturale, moda ed alla convenzione
ogni istituzione indipendente dal
giudizio degli
uomini Punto chiave dell’attenzione dei critici:
Con l’aumento della didattica e della vita musicale pubblica si ha la dilatazione degli organici strumentali
annessi alle cappelle
La Fuga
Johan Fux: Gradus ad Parnassum (1725): metodo nuovo del contrappunto
Ripensamento del contrappunto di Palestrina (tenuto in vita dalla scuola romana e dalle musiche
per culto cattolico)
Esalta lo stile antico (stilus anticus) che ispirerà la rinascita palestriniana ed il movimento
ceciliano ‘800esco
Necessità di ornarsi di artifici antichi
Perfezione di forma e stile
Riconosce 5 specie di contrappunto
Johan Kringberger: L’arte della composizione pura in musica (1771), espone il contrappunto bachiano
Il contrappunto trova la sua più grande espressione nella fuga inizia a rendere il tema percepibile
➢ Basata sull’imitazione e fondamentale
➢ Può essere a 3/4 voci fino ad un massimo di 6/8
➢ Appare come un dialogo regolare dove gli elementi costruttivi e costitutivi passano da una
voce all’altra
➢ 3 fasi:
Il Concetto di Forma
In questo periodo la forma si fa sostanza: non è importante il discorso, ma la forma che lo costruisce
➢ Struttura
Da questa importanza per la forma derivano le variazioni,
➢ Stile
esistenti già da tempo (cantus firmus, variazioni su basso
➢ Architettura
ostinato)
➢ Metrica
➢ Disposizione degli intervalli
Tecnica alternativa
Tecnica del concertato: differenziazione dei due gruppi quello ridotto si fa protagonista
Tecnica della progressione e della sequenza: no rielaborazione tematica/variazione, ma la figurazione di base
viene riproposta a livelli tonali o registri diversi dilatazione del discorso musicale, tensione e carica dinamica, no
contrappunto, ma progressioni armoniche
Tecnica della ripetizione: alternanza di forte e piano, effetto in eco
Tecnica del ritornello: sezione del tutti come elemento di raccordo, variare la presentazione dei soli con nuovi
passaggi
Nasce:
Maurizio Cazzati, 1657: maestro di cappella a San Petronio (BO), mette in evidenza il concerto nella sua
configurazione ecclesiastica
Corelli a Roma, concerto grosso (da camera)
Tipologie:
La Sonata
Arcangelo Corelli
Fine 1600: contrapposizione fra stile francese ed italiano
Lully Corelli
Sviluppa nel periodo d’oro Legato all’Arcadia, accademia romana che vuole rinnovare il
del teatro francese linguaggio della poesia consegnandolo alla galanteria
Allievo di Corelli, che però non si definisce come virtuoso dell’archetto è Bonporti (cantabilità aperta nei suoi recitativi),
che insieme ad Albinoni ed ai fratelli Marcello, aprirà la strada nella musica strumentale Veneziana a Vivaldi.
Albinoni: inaugura con la sua raccolta Sinfonie e concerti a 5 op II la fioritura del concerto veneziano. Ancora legato al
clima di gruppo non disdegna gli esperimenti solistici con violino ed oboe
Alessandro Marcello: coltiva varie arti (musica, matematica, filosofia, pittura…). Nella sua produzione ricca di arie,
cantate e canzonette, importante è la raccolta “La Cetra” di 6 concerti per 2 oboi.
Benedetto Marcello: grande nella produzione vocale si qualifica come dilettante di contrapunto con una raccolta di 12
concerti a 5 con violino e violoncello obligato op.I
Biber e Muffat
Mentre in Italia abbiamo Corelli, in Germania troviamo:
La Scuola Francese
Musica strumentale francese collegata allo spirito della danza di corte. Lully (nonostante non avesse mai
coltivato la musica strumentale) è il capostipite: le ouvertures ed entrées delle sue opere costituiscono
modelli assoluti per le musiche legate alla celebrazione del re sole + sulle sue 268 danze si fonda la civiltà
strumentale francese.
Con Couperin verrà introdotta la Sonade en Trio (nazionalizzazione del termine italiano) sullo slancio di
Corelli. Le sue opere sono già pronte nel 1692, ma non verranno pubblicate fino al 1726. Il suo intento è
quello di realizzare un’autentica musica a programma.
Tuttavia, sarà Jean Marie Leclaire, allievo di Couperin compone anche 14 concerti:
Somis a diffondere in Francia lo stile italiano del Organico non specificato
concerto e della sonata: Da 3 a 11 movimenti
Concerti di gruppo a più strumenti
• Maggiore ricerca delle formule tecniche
No distinzione fra solo e tutti, forma di suite
• Approfondito senso dell’ornamentazione Autonomia al cembalo
(specificata)
Couperin è definito come il poeta della malinconia, del mistero, poeta di una società al tramonto. Discende
da una famiglia di musicisti e rappresenta il gusto di far musica lezioso, superbo, ricco di sfumature e
fioriture: del meccanico rincorrersi di cellule ritmico – melodiche.
La musica di Couerin è quasi materia di pantomima, con un’interminabile galleria di figure, scene, caratteri.
Infatti ogni opera reca il titolo corrispondente all’idea dell’autore. Può alludere a:
Una persona (“la superbe”)
Un sentimento (“les regrets”)
Un carattere (“la galante”)
A Couperin si affianca Rameau, che si adegua all’estetica di Couperin nella sua seconda raccolta per
clavicembalo (“la triomphante”, “la poule”).
Rameau esprime la delicatesse e l’ésprit de finesse dell’epoca.
Infatti, questo periodo è dominato sia dalla produzione di sonate e concerti, che di musica clavicembalo –
organistica, che assume diverse coloriture in Italia (alessandro e domenico scarlatti e pasquini), Francia
(Rameau e Couperin) e Germania (triade Buxtehude – Pachelbel – Kuhnau).
Alessandro Scarlatti
Domina il panorama cembalistico dei primi anni ’20 del 1700.
❖ Predilige il termine toccata
❖ Predilige tecniche concertanti
❖ Progressioni a lunga gettata tecniche concertanti
❖ Dialogo sempre presente
❖ Variazioni sulla follia
Pasquini
Abbandona la compostezza frescobaldiana ed applica l’arte del cantabile
❖ Bassi continui non sempre numerati (improvvisazione)
❖ Arte della variazione
❖ Passaggio dalla toccata (composizione in più sezioni) alla toccata in blocco unico ed infine alla toccata e
fuga
Domenico Scarlatti
Figlio di Alessandro, è per eccellenza il compositore di sonate per cembalo.
Sonata bipartita in 1 solo movimento, persegue il principio delle idee in zone tonali ben precise.
Quanto viene esposto dopo il segno di replica è cosa nuova e svolge un’idea nuova/elaborazione del tema
iniziale talmente libera da introdurre l’ascoltatore in un’atmosfera del tutto diversa. Questo è il momento di
maggior tensione sviluppo di un ampio giro di modulazioni ritorno alla tonalità fondamentale.
Questa trasformazione tematica rivela il gusto della bizzarria tipico dell’epoca.
L’elemento coloristico impiega spesso maniere proprie del folklore spagnolo e l’imitazione di strumenti
popolari.
Il Melodramma
Nel 1700 il melodramma è un genere amatissimo non solo dai nobili ma anche dalla borghesia, perché sintesi
di tante arti diverse, ma vede un periodo di crisi in quanto letterati e poeti si pongono i problemi di:
➢ Verosimiglianza delle azioni teatrali
➢ Musica coglie il senso del melodramma
➢ Il poeta fissa il numero di personaggi, atti, scene, arie, duetti…senza tener conto della continuità d’azione
➢ Obbligo di mescolanza tragico e comico
➢ Obbligo di lieto fine
L’Aria
Il melodramma è nelle mani dei cantanti, che esprimono il loro potere tramite l’aria. Sul finire del 600:
➢ Arietta bipartita:
AB= A tonica – dominante
B dominante – tonica
➢ Aria col da capo tripartita:
ABA’= A Tematicamente differenziate
B
A’: variante di A (abbellimento, improvvisato, colorato con fioretti…)
Si impone grazie ad A Scarlatti e la sua forma viene applicata anche all’oratorio, musica sacra, cantate
da camera…
Dopo il 1720: Aria col da capo Grande aria pentapartita AA’BAA’ più ampia meno scene e
meno arie.
L’opera seria, il dramma in musica all’italiana, domina i teatri europei (privati, di corte, popolari).
I librettisti e tutte le risorse sono regolate da contratti, che impongono tempi di produzione brevi ricorso a
libretto imposto / realizzazione affidata ad altri maestri da parte dei cantanti. PASTICCI
L’opera seria è realizzata utilizzando argomenti riconducibili a 3 filoni:
1. Storico (antichità greco-romana) Genere molto frequentato:
2. Mitologico (classicismo) melodrammi la cui realizzazione è
3. Fiabesco, magico (con varianti: pastorale, eroicomico..) affidata a due o più autori / opere
utilizzanti materiale musicale
proveniente da altri lavori
dell’autore o di un altro autore
Il connubio fra argomenti seri/tragici e comici provocò il fiore
dell’Opera Comica (o Buffa, da bouffons, italiani che presentano
il nuovo genere dell’intermezzo)
• Destinata a teatri minori bassa estrazione sociale del pubblico
• Librettisti e cantanti più dozzinali + compagini orchestrali meno ricche
• Soggetto popolaresco / casalingo
• Discorso più sciolto e meno impacciato
• Minor uso del virtuosismo
• Stile recitativo più convincente
Nasce a Napoli all’inizio del 1700, perfezionata da A. Scarlatti con “Il trionfo dell’onore”.
In Italia si afferma un genere comico di breve respiro, animato da interventi dialettali, collocato fra un atto e
l’altro di un’opera seria: l’Intermezzo.
• Limitato a poche parti vocali
• Organico strumentale alquanto ridotto
• Funzione distensiva
• Intenti parodistici e satirici
• Situazioni esposte riguardano i casi della vita quotidiana
• Deriva dalla commedia dell’arte
• A differenza del sinspiel o dell’opéra comique, l’intermezzo mantiene una struttura di pièce cantata,
alternando arie e recitativi, adottando uno stile parlante, tipico dell’opera buffa.
Nasce all’inizio del 1700 e tocca il vertice con “La serva padrona” di Pergolesi.
L’opera sia seria che buffa, in italia, mantiene sempre il carattere di opera interamente musicale, limitando la
recitazione del cantante.
L’opera all’estero
La Prima fase è dominata da Scarlatti, mentre la seconda è dominata da Johann Adolf Hasse (1699
– 1783), passando per Haendel (culmine supremo del melodramma italiano).
57 melodrammi, 12 intermezzi, vari pasticci… allievo a Napoli di A.Scarlatti, interprete della
poesia metastasiana. Molto attento a valori formali e strutturali: tecnica del bel canto per
evidenziare le qualità musicali delle parole metastasiane, accompagnamento poco importante. Non
vuole dar vita all’opera tedesca.
L’Opera in Germania
Nel 1678 si apre l’Opera di Amburgo programmazione costituita da traduzioni o adattamenti di
testi italiani importante per lo sviluppo del linguaggio musicale tedesco:
• Soggetti di natura storica + ricorso a storie bibliche
• Gusto per comico, pastorale, fiabesco
• Messe in scena spettacolari (macchinari)
• Strutture musicali molto semplici (arie strofiche, declamazione espressiva, accompagnamento
elementare)
L’opera in Inghilterra
Sviluppo della ballad opera fino al 1750.
• Tipicamente borghese L’opera più importante è “The Beggar’s opera” testo di John Gay e
musiche arrangiate da Pepusch a partire da musiche di varia estrazione.
• Carattere comico – satirico
Innovativa è la rappresentazione del mondo della malavita accostato a
• Misto di canto e recitazione
musiche semplici senza pretese accademiche.
Riconduce sul piano della concretezza e della realtà quotidiana il mondo della musica.
L’opera in Francia
Lully forgia il teatro musicale francese, ed influenza per 100 anni l’opera francese.
Tragédie – lyrique:
principio della declamazione
simbolo di aristocrazia, potere e privilegio sociale
Con gli enciclopedisti, la tragédie lyrique soccombe all’opera italiana. Raguenet sottolinea: Formattato: Italiano (Italia)
Ma fu superato da André Campra, autore sia di tragédie lyrique ed opéra ballet. Unisce maniere
italiane (aria col da capo) e francesi (ariette).
Fu solo con Rameau (teorico dell’armonia e autore di musiche strumentali) che il genere tocca il
suo vertice, riassumendo il teatro dell’età illuministica. Caratterizzato da:
• Vocalità in linea con lo stile della declamazione e del cantabile
• Cura del discorso strumentale (spesso pittorico)
• Stili di diversa estrazione:
o Francia: ouverture alla lully, ariette/petit air, declamato, balletto
o Italia: aria col da capo, virtuosismo belcantico, armonie dissonanti e modulazioni audaci
Rameau è anche il primo compositore di opéras – comiques (nasce nel 1714 ma prende piede nella
seconda metà del 1700, è una commedia con inserti musicali), poichè scrive le musiche per alcune
commedie di Alexis Piron.
Altro
In spagna si sviluppa la Zarzuela o la Tonadilla
Teatro scolastico in latino, mosso dai gesuiti in germania e francia, vuole trasferire nel mondo della
pedagogia aristocratica e borghese gli argomenti propri dell’oratorio e dell’edificazione cristiana.
La cantata profana
Cantata è spesso intesa come opera in miniatura
Da chiesa: funzione spirituale e mai liturgica
Da camera, o profana, prevale sull’altra. Declina intorno al 1740/1750
o Scritta per 1 voce + basso continuo
o Spesso arricchita da uno o più strumenti concertanti
o Protagonisti: A. Scarlatti, B. Marcello, A. Vivaldi, J.A. Hasse
o Sviluppata sul corpo della cantata barocca, con struttura spesso ampliata fino ad ospitare
monologhi ed arie di caratteri stereotipi (cupido, didone, clori..)
o Aria generalmente col da capo, ma in caso di argomenti leziosi ed amorosi, subentra l’arietta
bipartita o strofica. Discorso comunque melodico Formattato: Italiano (Italia)
o È conseguenza del dilagare del dilettantismo e dell’alto grado di virtuosismo raggiunto da molti
cantanti
o Testi amorosi che rivivono in chiave allegorica i connubi mitologici ed arcadici con accenti
tragici e disperati
o Presenta generamente o 4 brani (Aria – Recitativo – Aria / RARA), ma troviamo anche casi più
complessi (ARARA / RARARA)
o È un pezzo d’occasione in relazione alla solennità dell’occasione l’organico può aumentare
La Cantata Luterana
La cantata sacra non ebbe grande rilievo nella musica cattolica, ma fu il fulcro della spiritualità germanica e
costituì il principale momento della liturgia musicale luterana.
La cantata luterana tende a recuperare il sentimento individuale estromesso dal razionalismo oggettivo che
aveva caratterizzato il 1700: sarà caratterizzata da un senso di nostalgia e malinconia, ma anche ritrovata
coscienza della gioia, trionfo dell’amicizia e dolcezza. Rappresenta la riconquistata fiducia nell’io, nella
personalità del fedele che provoca un cambiamento non solo sul piano dei testi, ma anche della musica:
I testi adottano la poesia madrigalistica, sostituendo alla citazione biblica ed alla parafrasi evangelica
l’effluvio lirico e sentimentale. All’unitaria concezione del concerto spirituale si sostituisce una struttura
polivalente costituita da testi di triplice estrazione:
I poeti predispongono cicli regolari di annate complete di cantate (5 Bach, 4 Telemann) poiché anche se si ha
un accentuato aspetto individualistico e soggettivo, si vuole ancora un orientamento regolato ed ancorato alla
liturgia.
L’Oratorio
Assomiglia al melodramma per l’esuberante presenza di arie e duetti.
Dal conflitto fra riforma e controriforma, si è accentuata la differenza fra musica sacra e
musica spirituale
Mira ad ornare il rito, celebrare il culto. È
Filiazione mistica e mondana della musica sacra, esalta le direttamente coordinata all’osservanza
pratiche devozionali ed obbedisce al sentimento soggettivo, della liturgia e del servizio divino
indipendente dal formalismo del rito.
L’oratorio nel 1700 è fra le manifestazioni devozionali più importanti, diventando un perfetto
melodramma spirituale ispirato all’antica tragedia, sia nella configurazione in volgare che in latino.
Si adegua allo schema del melodramma:
sinfonia di apertura + imita le tecniche. In Italia con Pasquini, Scarlatti e Vivaldi,
Aria col da capo = formula stereotipa per le situazioni In Francia con Charpentier.
affettive, Progressiva conquista di spazio
Concerto delle voci trascurato per concedere spazio alla dell’organizzazione musicale rispetto al testo:
cantabilità solistica la musica prevale sull’elemento motore della
spire melodiche > architetture polifoniche pratica devozionale e si sostituisce alla
stile romano più vicino alla musica sacra cede il passo alle meditazione.
nuove organizzazioni dei maestri napoletani (zeno e Prima, l’oratorio latino era glorificazione di
metastasio) rinunciando alla preghiera per esaltare il senso del storie bibliche servendosi di pratiche musicali
teatro ed una dimensione estetica mondana. Si evita di quali il mottetto concertato, lasciando al coro
insistere sul carattere epico dei soggetti per renderli soggetti una posizione di privilegio, di interprete di
alle passioni ed agli affetti degli eroi del melodramma. sentimenti della collettività dei fedeli
A. Scarlatti, Carissimi e Stradella. L’oratorio di scarlatti trova
ospitalità presso le corti estere. Si abbandona la concezione celebrativa o penitenziale o devozionale per
puntare sullo scioglimento drammatico.
La Passione
Si sviluppa accanto alla cantata ed all’oratorio. Spesso nei paesi cattolici è confusa con l’oratorio
poiché utilizza un testo poetico come azione sacra, in sostituzione al dettato evangelico vero e
proprio. In origine doveva essere una narrazione in musica, come una historia o una lectio, ma si
trasforma in una meditazione penitenziale sul tema della morte e della passione (morte, deposizione
e sepoltura del cristo). fioritura del sepolcro e del lamento.
Si sviluppa nella confessione luterana secondo due modalità formali:
Oratorio – passione:
oratorio provvisto di libretto (testo poetico)
“Gesù insanguinato e morente” libretto di Huld e musica di Keiser
Passione oratoriale (passioni di Bach)
Sfrutta il testo evangelico intercalandolo con dei brani poetici (come madrigale) e corali;
Caratteristico l’impiego del personaggio dell’evangelista (testo evangelico intonato
come recitativo secco);
Brani madrigalistici realizzati nella forma dell’aria solistica col da capo;
Coro interviene in 3 modi:
1. Personaggio collettivo (turba)
2. Collettività umana
3. Comunità dei fedeli
Stylus Antiquus o alla Palestrina catena di arie, duetti, interventi corali… impegnati nel dar veste
musicale a uno o più versetti del testo secondo il principio della forma
con il sostegno obbligato o ad chiusa.
libitum di organo o strumenti.
Risultato finale della trasformazione nella messa concertata, mista di voci e
Si riallaccia alla tradizione strumenti, concepita a sezioni, le cui dimensioni sono aumentate fino a
palestriniana, fedele al diventare brani in sé compiuti.
contrappunto rigoroso, alla è una messa cantata = messa articolata come cantata anche se è escluso il
polifonia a cappella intesa come recitativo (elemento di raccordo fra vari brani tipico della cantata)
manifestazione autentica della musica liturgica, conservando le caratteristiche stilistiche come il modalismo
chiesastico o la tecnica mottettistica propria della musica figurata.
Nel 1700, gli autori si impegnano ad impreziosire le messe con tecniche innovative (tecniche
contrappuntistiche cromatiche), strumenti concertanti che ornano le arie solistiche, soluzioni virtuosistiche e
magniloquenti (organi vistosi). Si adatta il gusto mondano alla tradizione cattolica.
➢ Benedetto Marcello: attinge a melopee ebraiche in uso nella comunità veneziana, cita frammenti di
melodie dell’antica Grecia, discorso semplice, sensibile al contrappunto rigoroso, spesso descrittivo
(ruscelli, pioggia, prati, guerra..),vocalità spesso rinuncia al solismo per abbracciare il madrigalismo.
➢ Pergolesi: “Stabat Mater”: vocalismo semplice, cantabile, affettuoso, morbido, soggettivo.
Le Cantate
Il termine cantata era estraneo a Bach: spesso le chiama Mottetto, Concerto Spirituale, Dialogo o Musica da
Chiesa. Infatti il termine cantata indicava normalmente la cantata da camera solistica di stampo italiano.
Anche la cantata da chiesa nasce in italia ma si sviluppa nei paesi luterani, con la funzione di complemento
devozionale e meditativo del sermone = fulcro della messa. La cantata nasce come trasposizione poetica di
fatti biblici in blocchi unitari, ma a partire dalla fine del 1600 troviamo testi composti da più sezioni
arricchite da inserti madrigalistici e corali, trattati con la tecnica del mottetto, lied o arioso. Il madrigalismo
della cantata da chiesa di Bach sarà poi sostanziato da forme del:
➢ Recitativo: al quale conferisce uno spessore espressivo eccezionale sia nell’aspetto
o Secco reso con prepotente incisività + Senso della sfumatura
o Obbligato che spesso sfocia in sublimi ariosi
➢ aria col da capo: gusto per la vocalità sempre aderente al testo, anche nei momenti di massimo virtuosismo,
che spesso sono sostenuti da uno o più strumenti in gara con la voce
La cantata bachiana:
• introduzioni strumentali poco frequenti
• numerosissimi interventi del coro nella forma solenne del grande affresco sostenuto da un grande apparato
strumentale sia nella forma del mottetto che del corale
• chiude sempre col corale in quanto il coro rappresenta la comunità dei fedeli
• quasi sempre 3 o 4 voci soliste, raramente ne impiega meno, riducendo anche lo strumentale
Passioni
5 passioni di cui ce ne sono pervenute 2.
Concepite nella forma della passione oratoriale che unisce:
• testo evangelico (evangelista = tenore che intona il recitativo + parti dialogiche arridate a voci soliste
o corali che rappresentano personaggi singoli o collettivi) grande importanza al recitativo secco
• arie e ariosi madrigalistici (affidati a solisti per accentuare il momento di riflessione). A bach non
interessano preamboli e fatti marginali, ma si concentra sui punti centrali e salienti, che sottolineano
la situazione di meditazione piuttosto che offrire un’illustrazione patetica
• brani in stile mottettistico
• corali liturgici che rappresentano la voce spirituale del popolo tedesco, impiegati per realizzare
momenti di tensione e sospensione del dramma, un elemento dialettico che induca alla purificazione.
Schema formale delle cantate: cori in stile mottettistico, corali, arie solistiche con strumenti obbligati.
Grandi cori in apertura e chiusura.
Le Suites
Nelle suites, Bach esprime il suo caratteristico ésprit de géometrie: ogni suite segue lo schema
prelude – allemande – courante – sarabande – menuett – gigue. Inoltre, nonostante la galanterie, il discorso
musicale è improntato alla severità contrappuntistica ed al meccanismo tematico tipico di Bach.
4 Suites per orchestra (ouvertures).
Nelle ouvertures risulta nitido lo stile francese sottolineato dal ricorso a danze insolite (badinerie o
réjouissance). Essendo musica di corte, risalta l’ambientazione salottiera, il gusto decorativo e lo sfarzo dei
particolari spirito solenne e cerimonioso di tali musiche
Sonate e Partite
Rispecchia una tradizione prevalentemente germanica.
3 sonate e 3 partite per violino solo (1720). Caratteristica
Alterna sonate e partite per dichiarare la differenza fra le due forme: fondamentale: rigorosa
• Sonata = schema della sonata da chiesa in 4 movimenti (adagio – fuga – andante – tecnica contrappuntistica
allegro), di carattere austero e solenne. culminante nella
• Partita = successione di danze secondo lo schema allemande – courante (corrente) Ciaccona, vero e proprio
– sarabande – gigue con eventuali danze intermedie o finali o con un preludio campionario di luoghi
iniziale virtuosistici.
Le Opere Speculative
Nelle ultime opere spicca la considerazione scientifica della musica (spazio musicale condizionato da
fondamenti matematici + lavoro creativo deve somigliare ad attività scientifica), affrontando un percorso a
ritroso fino ad un ritorno all’antico, dove coesitono autocontrollo della fantasia e disciplina interiore:
opera BWV 769: 5 variazioni nelle quali la melodica del canto natalizio è un puro pretesto ed il
compositore manifesta incredibile bravura tecnica e genialità creativa che non solo guida e realizza una
dimensione geometrica, ma intreccia gli elementi musicali in un’armonica e metafisica rarefazione del
suono.
Bach Haendel
Somiglianze Dati anagrafici simili
Analoga collocazione geografica
Identica fede religiosa
Differenze Autodidatta Maestro: Friedrich Wilhelm Zachow
Opera in anguste corti provinciali, Opera in un clima estremamente aperto
chiese, servizio liturgico, scuole, alla circolarità delle idee, come teatri,
collegia musica: ambienti in cui si corti, palazzi principeschi, accademie
preferisce una musica didattica
Sperimentazioni Scende a patti col pubblico conservando il
proprio estro artistico
Anche quando scrive musica di Si adegua al gusto corrente, frequenta il
trattenimento, trova il modo di renderla mondo dello spettacolo e non modifica la
inattuale e generalmente inservibile al sua natura estroversa quando entra in
consumo, attraverso l’esercizio del contatto con l’ambiente religioso
contrappunto lineare, imitazione canonica,
arte della variazione interiore e non
ornamentale
Musica sacra= occasione per sviluppare Musica sacra= esercizio professionale
la fede interiore sostenuto dalla fede, ma volto a cogliere
l’anima del secolo (della religione di
stato, ufficializzata)
Nonostante nell’800 ci sia la riscoperta di Bach, Haendel sarà considerato sempre il più grande compositore
di tutti i tempi, soprattutto da Beethoven, Mozart, Mendelssohn…
Vita in Breve
Famiglia agiata facoltà di Giurisprudenza abbandonata per viaggiare
I Melodrammi
1. Esordi ad Amburgo con l’Almira (1705)
2. Periodo italiano: 2 opere
• Rodrigo (1707, Firenze) e
• Agrippina (1709, Venezia): libretto del cardinale Grimani, satira sulle prepotenze dei politici e sulla
corruzione della corte pontificia di Clemente XI
Da una parte si conforma ad un modello stilistico alla moda, dall’altro tenta di superare le
convenzioni.
Usa generalmente la forma dell’aria col da capo (collana di arie legate fra loro da recitativi)
3. Periodo Inglese: in 30 anni di attività scrive circa 35 opere su libretti di letterati che spesso
modificano opere originali di Metastasio e Zeno. Individuiamo 5 periodi:
1. 1711 – 1715: 5 opere fra cui Rinaldo, il pastor fido
2. 1720 – 1728: 13 opere fra cui Radamisto, Giulio Cesare e Tamerlano
3. 1729 – 1733: 6 opere fra cui Lotario, Ezio
4. 1734 – 1737: 7 opere fra cui Arianna, Berenice +
Ariodante e Alcina= stagione francesizzante. Haendel aderisce alla scuola parigina
per la presenza al Covent Garden di Marie Sallé, Ballerina dell’epoca opere che prevedono
ampi interventi danzanti.
5. 1738 – 1741: 4 opere fra cui Serse, Deidamia
Il solista domina il campo (1150 arie solistiche) alto grado di virtuosismo raggiunto dai cantanti
condiziona le scelte di compositore e librettista.
La struttura dei singoli melodrammi è condizionata dalla necessità di rispettare le gerarchie che
regolano il rapporto fra i cantanti.
Il Melodramma di Haendel cambia nel tempo: mentre l’Agrippina del 1707 è uniformata al modello di
Scarlatti, il Serse del 1738, anche se presenta la figura del servo come figura comica (=opera veneziana 600),
è già un’opera di tipo di aria breve, cantabile, affettuosa, semplice anticipa la leggerezza rococò + clima
antieroico che riprende l’umorismo della ballad opera di Gay (l’Opera del Mendicante 1728).
Gli Oratori
Inizia con saltuarie esperienze romane
1732: Esther (rifacimento del masque Haman and Mordecai del 1720)
1733: Deborah, Athalia (due drammi sacri)
1739: Saul, Israel in Egypt (Pannelli biblici)
Il coro è protagonista
Testi passano da uno stile arcaicizzante (modello dell’anthem inglese), a moduli operistici fino a
precipitose pereorazioni corali
Polifonie in stile di fuga o doppia fuga
1741: Messiah
1743 – 1752: altre composizioni (samson, solomon…)
La Produzione Vocale
Numerose pagine di musica sacra, inni, mottetti, anthem, cantate, duetti, terzetti. Composizioni
accompagnate da basso continuo su testo italiano
I Concerti
Composti dopo il 1730. Intesi come musica occasionale, d’uso o come intermezzi per oratori. L’opera più
importante è la 6, raccolta di Concerti grossi in un periodo in cui domina il concerto solistico ( derivato
dall’assottigliamento del concertino del concerto grosso). Impianto formale rivela ancora lo stile di Corelli, dove
la grazia dei movimenti in tempo di danza è controbilanciata dalla severità dei tempi lenti. Generalmente
sono concerti in 5 movimenti (troviamo anche in 4 e 6). Abbastanza frequente l’uso della fuga / fugato e dei
tempi di danza.
Il Messiah (Oratorio)
Autore del testo: Charles Jennens.
Usa passi biblici + passi del Prayer Book.
Suddivide (il testo del)l’opera in 3 parti: l’impianto dell’opera non procede per gradi, ma a
sezioni/segmenti accostati come anelli di una catena in sequenze preordinate di cori ed arie con
scarsi apporti del recitativo, sempre vicino allo spirito dell’arioso.
Musicalmente Testo
Ouverture Stile francese, bipartita (grave – allegro moderato)
Parte 1 L’avvento di Cristo
• Profezie sulla venuta del messia
• Nascita
• Notte santa di Betlemme
• Importanza dell’evento per
Concepite nello spirito della cantata. l’umanità
Parte 2 La Redenzione
La modesta presenza del recitativo fa pensare
• Passione
all’anthem inglese
• Morte
• Resurrezione ed ascensione
• Diffusione del messaggio
cristiano
Parte 3 La funzione del cristianesimo nel
mondo
Il dramma non presenta dialoghi, nega la presenza dei personaggi, rinuncia alla figura dell’historicus
(narratore). Dà per scontata la filigrana storica e preferisce sottolineare gli episodi salienti ed edificanti
attraverso il discorso biblico congelato in citazioni ed in un patetico e popolaresco condensato spirituale.
Alla visione storica, umana, drammatica e personale di Bach, si contrappone la visione haendeliana quasi
acritica, espressione di una concezione dogmatica sovrapposta al sentire individuale manifestazione di
religiosità devozionale.