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QUANDO, COME E PERCHE’

NON PAGARE

L E MULTE
Premessa

Cari lettori mi permetto soltanto due o poche righe di


premessa sia sull’opera che sul sottoscritto ma soltanto per
consegnarVi una sorta di garanzia che chi vi scrive possiede il
bagaglio d’esperienza, le competenze e i contenuti per mettervi
in mano una vera e propria arma di difesa contro le ingiustizie
che oggi si abbattono sulla moltitudine dei
cittadini/conducenti/proprietari di automobili (e/o beni
mobili registrati) che ignara o incurante delle diverse vicende
paga senza riserve.

Invece, il sottoscritto è qui a


scrivervi che nel 70%/80% delle
volte in cui giunge a noi il
fatidico verbale di notifica della
sanzione (la pluriodiata
cartolina verde) vi sono elementi
per contestare la
contravvenzione medesima, sia
dal punto di vista del merito che
soprattutto da un punto di vista
formale. Ciò vuol dire che da quando lo Stato attraverso i suoi
Enti s Amministrativi notifica verbali sanzionatori, certamente
più di una volta sarete incorsi in un pagamento non dovuto
all’Autorità.

Ecco che, dunque, nasce oggi la prima arma di difesa del


conducente d’auto atta a custodire nel proprio scrigno più
intimo, tutti i segreti e le modalità per fare una buona e
significativa opposizione a tutti i verbali di notifica delle
sanzioni per violazione al codice della strada. Un'OPERA
OMNIA insomma ma non tendente al teorico quanto invece
che consegni al cittadino gli strumenti più utili ed essenziali
alla contestazione dei “maledetti” verbali.

Il sottoscritto, Lamberto Ricci, è avvocato, tutt’ora praticante


l’esercizio della professione forense ormai da oltre un
quindicennio con comprovata esperienza nell’ambito della
consulenza in materia di sanzioni amministrative, soprattutto
in nome e per conto di numerose realtà industriali di media e
grande dimensionalità.

Nello svolgimento della propria professione, soprattutto, in


ambito stragiudiziale ha analizzato, sperimentato ed elaborato
diverse e numerose strategie ognuna delle quali efficace ad
opporre ragioni di fatto e di diritto avverso le differenti
tipologie di sanzione a mano a mano incontrate. Ciò non vuol
dire strategie tendenti alla mera omissione del pagamento a
fronte di evidenti carenze formali dei verbali notificati ma
omissione di pagamenti anche dovuti e/o ritardati pagamenti
che pur, alla fine giocoforza saldati, hanno notevolmente
alleggerito le incombenze economiche del cittadino,
consentendogli un rientro del debito più comodo e congruo al
proprio potere economico.

Grazie alle strategie proposte ho alleggerito l’incombente


economico di decine di Società di forte dimensionalità che
proprio grazie alle continue opposizioni sono arrivate a
risparmiare anche il 1% del fatturato … e per una realtà
industriale che fattura intorno ai 20 mln di Euro non è proprio
male. Ma dove ho riscontrato un vero e proprio successo è stato
con i privati … riuscire a far risparmiare ogni volta ad un nucleo
familiare quelle 50/100 Euro l’anno, se non di più, in quei nuclei
dove l’auto ha una importanza radicale nella vita familiare, è
stato davvero un eccellente risultato. Da qui ho deciso di
elaborare in modo analitico le strategie che di volta in volta ho
applicato nelle diverse situazioni, tirandone fuori un’opera che
oggi voglio offrirvi proprio come MANUALE SPECIFICO della
materia.

Ma andiamo per ordine e vediamo come andrò ad operare.

Innanzitutto, cosa apprenderai da questo MANUALE:

• Imparerai a gestire le notifiche dei verbali sanzionatori:


ti insegnerò quando e come ritirare un verbale
sanzionatorio (tempistica e modalità)
• Imparerai a conoscere gli aspetti principali della
disciplina sanzionatoria: ti dirò quali sono gli aspetti
fondamentali che ogni volta devi controllare nel
verbale che ti viene notificato perché quello è uno dei
punti nodali attraverso il quale di solito viene del tutto
annullata una multa.
• Imparerai quando e come pagare un verbale
sanzionatorio: ti dirò quali sono i costi/beneficio di un
mancato e/o ritardato pagamento della sanzione. A
volte conviene non pagare per farsi notificare un
ulteriore invito dalle Autorità che, sì certamente
recherà una somma maggiore ma la cui notifica avverrà
a distanza di più di un anno.
• Ti insegnerò come evitare di farti decurtare i punti
patente a seguito di una violazione del codice della
strada che ha determinato una sanzione, poi notificata.

Infine ti indicherò tutte quelle strategie che potrai applicare


per ogni evento e/o notifica di qualsivoglia atto sanzionatorio
che se seguirai in modo meticoloso e preciso ti consentiranno
di vivere comunque sereno ogni qualvolta dovrai affrontare la
notifica degli atti sanzionatori.

Quindi potrai, nella prima parte di questo manuale, ottenere le


info più aggiornate riguardo alle nuove violazioni al Codice
della Strada e tutte le “dritte” per aggirare il pagamento delle
stesse o per ritardare i pagamenti il più possibile;
successivamente, nella seconda parte dello scritto, ti
mostreremo e ti insegneremo, passo passo, come opporti alle
sanzioni ed ai verbali di accertamento, senza dover per questo
pagare un legale, attivando tu stesso le procedure necessarie
per far revocare le sanzioni subite ingiustamente. Per finire ti
forniremo una serie di sentenze emesse dai Giudici onde
consentirti anche di capire anticipatamente quando convenga
fare ricorso.

Ma andiamo per ordine.


I PARTE

CONOSCERE LE VIOLAZIONI E LE SANZIONI PER SAPER


OPPORSI ALLE INGIUSTIZIE

COS’E’ UNA MULTA?

Semplice, è una sanzione amministrativa che vi attribuisce una


somma da pagare a cagione di una infrazione al codice della
strada.

Il tutto ha inizio con l’accertamento della violazione cui segue


l’emissione del verbale di contestazione.

Orbene, questo verbale perché produca i suoi effetti potestativi


nei confronti del conducente dell’auto deve essere portato a
conoscenza di quest’ultimo o del proprietario dell’auto quando
egli non era al volante. Tale strumento è la famigerata
NOTIFICA che può essere fatta contestualmente, se il
guidatore viene fermato al momento dell’infrazione, o al
domicilio del proprietario del veicolo (responsabile in solido se
il trasgressore non è stato identificato), se non è stata possibile
la notifica contestuale.

COS’E’ IL CODICE DELLA STRADA?

E’ l’insieme delle regole che disciplina la circolazione stradale


in tutte le sue sfaccettature: la conformità delle Auto,
l’assicurazione obbligatoria dei veicoli, il PRA, etc. Esso si
compone di 245 articoli. È accompagnato da un Regolamento
di attuazione che comprende 408 articoli e 19 appendici. Il
Codice della Strada è entrato in vigore il 1° gennaio 1993.

Tuttavia non ci soffermeremo sulle singole norme della legge


in quanto ne approfondiremo via via che incontreremo casi e
soluzioni.

Ciò che invece ci sembra importante, e lo vedremo nello


specifico, è capire quali sono da considerarsi gli elementi
essenziali di un verbale sanzionatorio in modo da essere subito
bravi a comprendere dove attaccare l’impianto formale
dell’atto.

GLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL VERBALE


SANZIONATORIO

Elementi essenziali del verbale sono:

• l’indicazione del giorno, dell’ora e della località nei


quali la violazione è avvenuta;
• l’indicazione delle generalità e della residenza del
trasgressore e, nel caso, l’indicazione del proprietario
del veicolo, o del soggetto solidale;
• l’indicazione degli estremi della patente di guida,
del tipo del veicolo e della targa di riconoscimento;
• la sommaria esposizione del fatto;
• la citazione della norma violata;
• le eventuali dichiarazioni delle quali il trasgressore
chiede l’inserzione;
• l’indicazione delle modalità per il pagamento in misura
ridotta, quando sia consentito;
• l’ammontare della somma da pagare, i termini del
pagamento, l’ufficio o comando presso il quale questo
può essere effettuato e il numero di conto corrente
postale o bancario che può eventualmente essere usato
a tale scopo
• l’indicazione dell’autorità competente a decidere
l’eventuale ricorso;
• l’indicazione del nominativo e/o della matricola
degli agenti accertatori, nonché l’indicazione del
responsabile del procedimento.
• Infine deve essere segnalata, se prevista, la
decurtazione dei punti dalla patente come
conseguenza dell’infrazione, così come le altre sanzioni
accessorie.

Avete visto? Tanti punti essenziali devono “farcire” il verbale a


tal punto che, anche se questo viene compilato
automaticamente tramite software, spesso è naturale che
manchino alcuni di essi -> e se mancano il verbale è nullo!
Ciò vuol dire che se è sempre molto traumatizzante ricevere
una “multa”, è sempre vero che in molti casi è possibile
evitare di pagare la sanzione piuttosto che accettarla
passivamente. Valutiamo in primis la completezza del
verbale. Ribadisco che se il verbale con il quale la multa è
stata comminata è incompleto, lo stesso può essere dichiarato
invalido. Se anche uno solo dei predetti elementi manca o è
inesatto o incompleto, la multa può essere annullata. Ciò non
vuol dire che, a prescindere, mancando uno degli elementi
essenziali del verbale, questo sia da dichiarare invalido;
affinché il verbale sia effettivamente illegittimo, è necessario
che l'errore o l'omissione siano tali da compromettere il
diritto di difesa dell'automobilista, cagionando incertezza
sugli elementi costitutivi della violazione (ad es. se l’auto che
ha commesso l’infrazione è arancione invece che rossa ed il
verbale reca il colore rosso esso non può di certo considerarsi
invalido qualora tutti gli altri elementi siano congrui e
completi).

CARENZA DELL’INDICAZIONE DEL LUOGO, DELLA


DATA E DELLE CARATTERISTICHE DELLA VIOLAZIONE.
Fate invece particolare attenzione all'indicazione del luogo,
della data e delle caratteristiche della violazione, in
quanto si tratta di tutti elementi essenziali, la cui carenza
compromette senza meno all’automobilista il diritto di difesa.
Tuttavia, anche in tal caso, se l’errore consiste nell’aver
indicato un numero civico sbagliato rispetto a quello in cui la
violazione si è verificata, ove questo difetto sia trascurabile
perché l’uno a poca distanza dall’altro, non può prendersi in
considerazione l’invalidità del verbale.

IL RITARDO DELLA NOTIFICAZIONE DELLA MULTA

Il ritardo della notifica del verbale comporta la nullità del


verbale ed evita di pagare integralmente la sanzione
comminata. Infatti, i verbali devono essere notificati al
proprietario dell'automobile che ha commesso
l'infrazione entro 90 giorni dalla stessa (se il trasgressore
risiede all’estero il verbale va notificato entro 360 giorni
dall’accertamento, calcolati dalla data dell’infrazione).
Evidentemente fa fede la data di spedizione, non quella di
consegna che, per un problema non dovuto al mittente, può
avvenire ben oltre il termine di decadenza. Va detto come
ancor oggi non sia possibile spedire la multa avvalendosi
di società diverse da Poste Italiane. Di conseguenza, se il
verbale è recapitato da poste private, anch’esso prenderà la
strada della nullità. E’ piuttosto chiaro che la notifica del
verbale avrà senso soltanto ove la contestazione dell’infrazione
non sarà stata effettuata immediatamente

N.B. Di regola, invero, non ve lo dimenticate mai, la violazione


deve essere immediatamente contestata sia al trasgressore
che alla persona obbligata in solido al pagamento (il
proprietario del veicolo è sempre obbligato in solido con il
trasgressore, a meno che il primo non provi che il trasgressore
guidava il veicolo contro la sua volontà).

Tuttavia, casi particolari ammettono che la contestazione


dell’infrazione possa essere notificata purchè si specifichino i
motivi (che sono tassativi) per cui non è stato possibile
procedere nell’immediatezza della violazione. Ricordate che
possono procedere con la notifica, non solo i soggetti previsti
dal Cod. Str. ma anche i messi comunali o i funzionari
dell’organo accertatore con le modalità stabilite dalla legge
(che vedremo in seguito) o tramite l’invio di una raccomandata
a/r (anche con corrieri privati convenzionati con i Comuni). Le
spese di accertamento e di notificazione sono a carico di chi è
tenuto al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria.
Attenzione poi perchè tra le modalità di notifica rientrano
anche i termini della compiuta giacenza. Pertanto, anche se
avete trovato nella cassetta delle lettere l’avviso della
raccomandata non vi presentate per ritirarla, trascorso il
termine di giacenza di 10 giorni la notifica si considera
validamente avvenuta e cominciano a decorrere i termini sia
per il ricorso che per il pagamento.

Ecco, vi dirò che, per quanto semplice o chiaro possa essere il


dato normativo sulla notifica delle contravvenzioni non c’è mai
stata chiarezza su diversi punti, tanto da costringere la nostra
Corte Suprema ad un indirizzo piuttosto decisivo
sull’argomento.

IL PAGAMENTO DELLA SANZIONE SECONDO LA


NORMATIVA

Innanzitutto, rileviamo un punto fondamentale, cioè che la


normativa differenzia gli importi relativi al pagamento
della multa.

Chi paga la sanzione nei primi 5 giorni dalla notifica/consegna


del verbale potrà ottenere uno sconto del 30%. Nell’ipotesi in
cui invece l’automobilista dovesse pagare entro i 60gg, verserà
un importo in mora ridotto allegato nel bollettino che
accompagna il verbale sanzionatorio.

ATTENZIONE: lo sconto non si applica alle violazioni più


gravi, cioè quelle per le quali è prevista la confisca del veicolo
o la sospensione della patente. Inoltre non si applica quando il
trasgressore non ha ottemperato all’invito a fermarsi oppure,
trattandosi di conducente di veicolo a motore, si è rifiutato di
esibire il documento di circolazione o la patente di guida.

Successivamente, cioè a dire dal 61° giorno in poi, l’importo


aumenta ancora, ed ogni sei mesi scattano importi maggiorati
del 10%. Il calcolo dei giorni va effettuato tenendo conto della
data di ricevimento della busta contenente il verbale.

Devi però sapere che le contravvenzioni al codice della strada


di importo minimo di 200 euro possono essere pagate
ratealmente.

La concessione del beneficio della rateizzazione spetta ai


trasgressori che versano in condizioni di disagio economico
(reddito imponibile non superiore ai 10.628,16 euro; questo
limite è alzato di 1.032,91 euro per ogni familiare convivente).
L’importo minimo di 200 euro deve riferirsi a un unico verbale.

La richiesta di rateizzazione della multa deve essere presentata


entro 30 giorni dalla data di contestazione o di notifica
della violazione al prefetto, nel caso in cui la violazione sia stata
accertata da funzionari dello Stato (polizia stradale,
carabinieri, funzionari e agenti delle Ferrovie dello Stato),
oppure al presidente della giunta regionale, al presidente della
giunta provinciale o al sindaco, nel caso in cui la violazione sia
stata accertata da funzionari, ufficiali e agenti rispettivamente
delle Regioni, Province o dei Comuni.

L’amministrazione decide entro 90 giorni e, se non risponde,


la richiesta si intende respinta.
L’importo della singola rata non può essere inferiore a 100 euro
e il numero massimo di rate è di 12 (per importi fino a 2.000
euro), 24 (per importi fino a 5.000 euro) e 60 (se l’importo
della multa supera i 5.000 euro).

La richiesta di rateizzazione implica la rinuncia a presentare


ricorso contro la multa al prefetto o al giudice di pace.
Il debitore che non paga la prima rata o, successivamente, di
due rate, decade automaticamente dal beneficio della
rateazione.

Qui di seguito Vi indichiamo un modulo di richiesta di


rateazione della somma da corrispondere.

Spett.le Ufficio del Prefetto di ………… (per sanzioni accertate da agenti dello Stato)
oppure

Ufficio del Presidente della Giunta regionale della Regione ………… (per sanzioni
accertate da agenti della Regione) oppure

Ufficio del Presidente della Giunta provinciale di ………… (per sanzioni accertate da
agenti della Provincia) oppure

Ufficio del Sindaco del Comune di ……… (per sanzioni accertate dalla Polizia
municipale)

Oggetto: Istanza di pagamento rateale delle sanzioni pecuniarie per violazioni


del codice della strada, ai sensi dell’art. 202 bis.

Il sottoscritto ………………………………………………………, nato a ……..……............................ il


………………, C.F. …………………………...., residente in ………………………………….………, via
…………………………………….. n. ….……,

Premesso

di aver ricevuto in data …………………………… la notifica e/o la contestazione del verbale


di accertamento di violazione n. ………………. del …..……..…………, redatto dal Comando di
………………………….……………………………….. per la violazione dell’art. ……….…………… del
C.d.S., per il quale è previsto il pagamento di € ………………………..……. (ovvero di
complessivi € ………………………….., se si tratta di più violazioni accertate
contestualmente con lo stesso verbale),

considerato che

a) il richiedente versa in condizioni economiche disagiate in quanto è titolare di un


reddito imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, risultante
dall'ultima dichiarazione non superiore ad € 10,628,16;
b) il convivente, sig. ……..…………………………….., è disoccupato e non percepisce reddito;

c) la sanzione irrogata è di importo superiore ad € 200,00; d) non sono decorsi giorni


30 dalla notifica del sopra citato verbale di accertamento; e) il richiedente ha
intenzione di rinunciare alla proposizione del ricorso al Prefetto e/o al Giudice di Pace
e quindi sussistono tutte le condizioni per la concessione della rateazione della
sanzione pecuniaria irrogata; tutto ciò premesso e considerato, il sottoscritto, sotto la
propria responsabilità e consapevole delle sanzioni previste dalla normative di
autocertificazione in caso di dichiarazioni mendaci (artt. 75 e 76 decreto d.p.r. n.
445/2000),

Chiede

all’Ill.mo Ufficio del …………………………………………………., di voler concedere la rateazione


della sanzione pecunicaria di cui al verbale di accertamento n. …………………….. del
……………………. in n. ……. rate di € ………………….. (min. 100,00) cadauna, da pagarsi nei
tempi e nei modi che Codesto Ufficio vorrà comunicare. Si allegano: 1) copia del verbale
di accertamento; 2) stato di famiglia; 3) ultima dichiarazione dei redditi.

In fede, (luogo e data)

Bene! Ma sino ad ora ci siamo limitati a dare info sulla


“NORMALE AMMINISTRAZIONE” delle multe: cioè a dire “mi
notificano la multa, la ritiro e la pago”!
Ma la vera convenienza, la migliore strategia sta nel ritardare o
addirittura omettere questo evento, cioè a dire non pagare o
ritardare fino a che il rapporto costo/beneficio abbia un senso.
Si perchè sperare di ritardare il pagamento (quando è dovuto
s’intende) senza per questo dover pagare un piccolo obolo è
impensabile se non in casi eccezionali.
Ma prima di partire per il nostro viaggio attraverso le strategie
di “ritardato/mancato pagamento” delle sanzioni, finiamo il
nostro tour panoramico puntando il mirino verso la più
importante delle armi a disposizione per opporsi ad una multa:
il RICORSO IN OPPOSIZIONE.
IL RICORSO IN OPPOSIZIONE
Il ricorso può essere presentato quando la multa è illegittima,
viziata o ingiusta per divese ragioni di fatto o di diritto. Le
cause di invalidità e/o di nullità sono quelle che abbiamo visto
riguardare gli elementi essenziali del verbale che commina la
sanzione. In buona sostanza ove il verbale è carente l’arma del
ricorso è quella giusta ed imprescindibile.
Ci sono tre diversi modi di opporsi ad una multa:

• il ricorso in autotutela, rivolto cioè all’ente che ha


verbalizzato notificato la multa;
• il ricorso al giudice di pace;
• il ricorso al prefetto.
RICORSO IN AUTOTUTELA
Una circolare del Ministero dell'Interno chiarisce i casi in cui è
possibile difendersi dalle sanzioni illegittime attraverso il
rimedio dell'autotutela.
La c.d. autotutela rappresenta il potere "di farsi giustizia da
sè": l’Ente accertatore potrà, dunque, tornare sui suoi passi, sui
suoi errori e procedere all'annullamento d'ufficio di atti che
essa stessa ha emesso laddove dalla verifica emergano vizi
che ne minano la validità. Il presunto “trasgressore”,
pertanto, dovrà agire direttamente nei confronti dell’organo
che ha emesso il verbale sanzionatorio evitando di sottoporsi
ai rischi e ai costi del ricorso al Prefetto o all'autorità
giudiziaria.
Il ricorso all'autotutela, tuttavia, è esperibile soltanto laddove
il verbale sanzionatorio contenga errate valutazioni dei fatti
contestati o vizi di forma o di procedura di cui si è già parlato:

• errore di persona
• errata indicazione della targa del veicolo
• errore di rilevazione e/o digitazione dei dati
identificativi del veicolo
• quando il veicolo è stato acquistato successivamente
alla comminazione della sanzione
• quando il veicolo è stato venduto precedentemente alla
comminazione della sanzione
L’art.386, co. 3, del Regolamento attuazione codice della
strada, secondo cui "Nel caso di notifica eseguita a soggetto
estraneo alla violazione per errore di trascrizione del numero di
targa ovvero di lettura delle risultanze dei pubblici registri o per
altra causa, l'ufficio o comando procedente, ad istanza
dell'interessato o di propria iniziativa, eseguiti gli opportuni
accertamenti, trasmette gli atti al prefetto per l'archiviazione,
ovvero se possibile procede alla eventuale notifica nei confronti
dell'effettivo responsabile entro i termini previsti".
Dalla lettura della circolare e della normativa di riferimento
sembra che, nell’ipotesi in cui l'agente accertatore abbia
lasciato la la multa sul tergicristalli dell'auto, la persona
multata possa chiedere immediatamente l'annullamento a
meno che al "preavviso di accertamento" erroneamente
compilato non sia già avvenuta la registrazione.
Ma come si fa l’istanza per l’annullamento in autotutela?
La richiesta va fatta in carta semplice e presentata all'ufficio che
ha emesso l'atto con raccomandata a/r o via PEC indicando i
dati del richiedente, gli estremi dell'atto di cui viene chiesto
l'annullamento (totale o parziale) e i motivi della sua ritenuta
illegittimità (debitamente documentati).
N.B. Tenete presente che il ricorso in autotutela non
sospende i termini del ricorso alla Autorità Giudiziaria.
RICORSO AL GIUDICE DI PACE
Il presunto trasgressore può presentare ricorso al Giudice di
Pace del luogo in cui è stata commessa la violazione se:

• non è stato già presentato ricorso al Prefetto;


• non è stata già pagata la multa
E’ possibile anche azionare il ricorso contro l’ordinanza del
prefetto che rigetta il ricorso per una multa.
Il termine per presentare il ricorso al giudice di pace è di 30
giorni dalla data di contestazione della multa o dalla data
di notifica.
Al ricorso vanno allegati: l’atto contestato (multa o ordinanza
di rigetto del prefetto), gli eventuali documenti da
depositare e la copia del documento d’identità del
ricorrente, oltre le marche per il contributo unificato e i diritti
di notifica. Il ricorso si può presentare anche in via telematica.
N.B. Nell’atto del ricorso va necessariamente ed
imprescindibilmente chiesta la SOSPENSIONE DELLA
EFFICACIA ESECUTIVA DEL VERBALE. Altrimenti rischiate
di dover comunque pagare la sanzione pur avendo fatto
opposizione. Il che sarebbe evidentemente assurdo!
Il procedimento innanzi al Giudice di Pace può essere seguito
personalmente dalla parte senza dover essere per forza
rappresentati da un Avvocato.
Il ricorso può avere esito negativo o positivo. Nella prima
ipotesi il Giudice potrà condannare il trasgressore al
pagamento della sanzione (anche aumentandone l’importo)
nonché al pagamento delle spese processuali (non ultime
quelle dell’Avvocato di controparte).
La sentenza di rigetto può appellarsi in Tribunale questa volta
facendosi assistere, obbligatoriamente, da un Avvocato.
Potete usare il modulo che segue come traccia per un ricorso
da presentare al Giudice di Pace senza l’ausilio di un Avvocato.

AL GIUDICE DI PACE di ……………………….….

Oggetto: Ricorso ai sensi dell’art. 204 bis del Codice della strada

Il sottoscritto, ......................................................, nato a …………….…… il ………., c.f.


………………………., residente in .............................. via………………………... n..., in qualità di
proprietario (ricordate che il conducente del veicolo può fare ricorso solo in caso di
contestazione immediata) del veicolo targato……………………, elettivamente domiciliato
ai fini del presente procedimento in ............................... [dovete indicare l’indirizzo, nel
comune in cui opera il Giudice di pace, in cui si vogliono ricevere le comunicazioni
inerenti il procedimento (un familiare, un conoscente etc.); in mancanza le
notificazioni al ricorrente saranno eseguite mediante deposito presso la cancelleria del
GdP].

PREMESSO

− che in data …………………... veniva contestato al sottoscritto il verbale di


accertamento n. ................... per la violazione dell’art. …………. del Codice
della Strada

oppure
− che in data ........................... gli è stato notificato, a mezzo raccomandata, un
verbale di accertamento per la violazione dell'art. ........ del Codice della
Strada;

RICORRE

contro l’accertamento e la contestazione di cui sopra per i seguenti motivi di fatto e


diritto:

...........................................................................

...........................................................................

Per tutto quanto sopra esposto, il ricorrente chiede l’accoglimento delle seguenti

CONCLUSIONI

Piaccia all’Ill.mo Giudice di Pace adito,

− accogliere il presente ricorso e annullare il verbale di contravvenzione


impugnato, revocando la sanzione pecuniaria e quella accessoria in esso
previste;
− disporre la sospensione dell’esecutività del provvedimento impugnato, alla
luce della fondatezza dei motivi addotti e del grave pregiudizio che
deriverebbe al ricorrente dall'esecuzione del provvedimento stesso,
considerate l'entità della sanzione pecuniaria irrogata e le condizioni
economiche del ricorrente (esporre in breve le eventuali condizioni
economiche non agiate)
− in via subordinata, nella denegata ipotesi di rigetto del ricorso, disporre
l’applicazione del minimo edittale.
− Con vittoria di spese di lite

Si dichiara, ai sensi dell'art.14, comma 2, D.P.R. n.115/2002, che il valore della presente
causa è di euro .................. (inserire l'importo del verbale contestato). Pertanto, è
versato il contributo unificato di euro ................. Si allegano:

- verbale impugnato

- copia documento di identità

- …………… (eventuali altri documenti)

luogo e data

Firma
IL RICORSO AL PREFETTO
Il ricorso va presentato al Prefetto competente nel luogo ove è
avvenuta la violazione entro 60 giorni dalla notifica del
verbale sanzionatorio.
Il ricorso può essere presentato direttamente al Prefetto (e lo
consiglio altrimenti concederete più tempo alle autorità per
rispondervi e quindi rigettare il vostro ricorso) o all’Ufficio cui
appartiene l’organo accertatore, tramite raccomandata a/r.
Con il ricorso possono essere presentati documenti a supporto
del ricorso nonché chiesta la audizione personale. Anche
nell’ipotesi del Ricorso al Prefetto, non sospendendo questo il
termine per il pagamento della somma, va chiesta
espressamente la sospensione della efficacia esecutiva della
sanzione.
Nell’ipotesi in cui il Prefetto non intenda assecondare le istanze
del presunto trasgressore, deve rispondere con decisione
motivata entro 120 giorni dalla ricezione del Ricorso, e
condannare al pagamento di una somma non inferiore al
doppio del minimo: Questa ingiunzione di pagamento viene
notificata all’autore della violazione nel termine di 150 giorni
dalla sua adozione.
Se invece ritiene fondato il ricorso del presunto trasgressore, il
Prefetto emette ordinanza di archiviazione entro 120 giorni.
Decorsi comunque 120 giorni dall’istanza senza che il Prefetto
abbia dato risposta, il ricorso si intende accolto e il verbale
nullo e, quindi, inefficace. Ma riepiloghiamo con una tabella
tutti i termini da tenere sotto controllo quando riceviamo una
multa:

Termini Oggetto del termine


90 giorni Termini entro i quali l’Ente
accertatore deve notificare la
multa al presunto
trasgressore
60 giorni Termine, decorrente dalla
comunicazione della multa,
entro cui il conducente deve
fornire i dati dell’effettivo
conducente, se richiesto nel
verbale stesso;
5 giorni Termine, che decorre dalla
notifica della multa, entro
cui il trasgressore può
effettuare il pagamento in
misura ridotta, con
decurtazione del 30% della
sanzione
30 giorni Termine, decorrente dalla
comunicazione del verbale,
entro cui il trasgressore può
fare ricorso al giudice di pace
60 giorni Termine, a partire dalla
comunicazione del verbale,
entro cui il trasgressore può
fare ricorso al prefetto
30 giorni Termine entro cui, in caso di
rigetto del ricorso da parte
del prefetto, il trasgressore
può presentare ricorso al
giudice di pace

I COSTI DELLE RELATIVE PROCEDURE


Opporsi ai verbali sanzionatori attraverso le procedure appena
illustrate non sempre può risultare indolore posto che se la
multa è di basso valore, ove non si è certi della fondatezza delle
proprie ragioni, può considerarsi più conveniente percorrere la
strada del pagamento in misura ridotta o del ritardo nel
pagamento ovvero nel mancato pagamento.
Ad esempio se pensiamo ad una comune sanzione per
“circolazione del veicolo senza che il conducente abbia fatto
uso delle cinture di sicurezza”, l’importo da pagare entro 5 gg.
è pari ad € 56,70 e quello in misura ridotta è pari ad € 81,00.
Se pensiamo che un ricorso al Giudice di Pace costa € 43,00 di
contributo unificato ed € 27,00 per marche da bollo, già il solo
voler affrontare tale procedura ci espone ad un costo quasi
superiore a quello che dovremmo sopportare pagando la
sanzione in misura ridotta. Per non parlare, poi, del rischio di
dover perdere la causa e, dunque, di veder rigettato il nostro
ricorso così rischiando di dover corrispondere anche le spese
legali della controparte. In tale ipotesi non mi sembra una
scelta razionale. Quindi sia chiaro che ricorrere
direttamente alla Autorità Giudiziaria non può essere
una prima scelta. Lo può essere soltanto ove somma da
corrispondere ed interessi sono tali che deve essere
giustificabile un investimento economico importante.
N.B. Prima assoluta scelta deve essere quella della
opposizione al Prefetto ove risultino motivi ben fondati,
soprattutto su vizi formali del verbale. Qui il costo sarà
limitato alla sola raccomandata a/r.
LE RAGIONI FORTI DI DIRITTO O DI FATTO PER CUI
CONTESTARE UNA MULTA
Ci addentriamo ora nell’aspetto più interessante dell’iter da
seguire per gestire una multa che ci è stata comminata.
Innanzitutto, scindiamo due ipotesi:
A) CONTESTAZIONE IMMEDIATA
B) NOTIFICA DEL VERBALE SANZIONATORIO
CONTESTAZIONE IMMEDIATA DELLA VIOLAZIONE
La contestazione è immediata quando viene effettuata sul
luogo del fatto con comunicazione diretta e personale
dell'addebito al trasgressore.
N.B. La contestazione immediata è la REGOLA. Cioè la
condizione preferenziale dell’addebito rispetto al
metodo alternativo della notifica.
Invero, secondo quanto stabilito dall’art. 14 L. 689/1981, la
violazione, ove possibile, deve essere contestata
immediatamente tanto al trasgressore quanto all'obbligato in
solido al pagamento della somma dovuta per la violazione
stessa. Corrobora tale principio l’art.200 del Codice della
Strada secondo il quale il verbale di contestazione deve
accludere obbligatoriamente le dichiarazioni degli interessati, la
sommaria descrizione del fatto accertato, gli elementi essenziali
per l'identificazione del trasgressore e la targa del veicolo con cui
è stata commessa la violazione … L’eccezione è rappresentata
dall’art.201 CDS che dispone come ogni qualvolta non si possa
procedere alla contestazione immediata, l’agente accertatore
ne debba esplicitare i motivi a verbale. La casistica è ben
precisa ed è la seguente:
a) impossibilità di raggiungere un veicolo lanciato ad eccessiva
velocità;

b) attraversamento di un incrocio con il semaforo indicante la


luce rossa;

c) sorpasso vietato;

d) accertamento della violazione in assenza del trasgressore e


del proprietario del veicolo;

e) accertamento della violazione per mezzo di appositi


apparecchi di rilevamento direttamente gestiti dagli organi di
Polizia stradale e nella loro disponibilità che consentono la
determinazione dell'illecito in tempo successivo poiché il
veicolo oggetto del rilievo è a distanza dal posto di
accertamento o comunque nell'impossibilità di essere fermato
in tempo utile o nei modi regolamentari;

f) accertamento effettuato con i dispositivi di cui all'articolo 4


del decreto-legge 20 giugno 2002, n. 121, convertito, con
modificazioni, dalla legge 1º agosto 2002, n. 168, e successive
modificazioni;

g) rilevazione degli accessi di veicoli non autorizzati ai centri


storici, alle zone a traffico limitato, alle aree pedonali, o della
circolazione sulle corsie e sulle strade riservate attraverso i
dispositivi previsti dall'articolo 17, comma 133-bis, della legge 15
maggio 1997, n. 127;
g-bis) accertamento delle violazioni di cui agli articoli 80, 141,
143, commi 11 e 12, 146, 167, 170, 171, 193, 213 e 214, per mezzo di
appositi dispositivi o apparecchiature di rilevamento.

I Giudici odierni ritengono tale elencazione non tassativa;


pertanto, è consentito che possano rinvenirsi casi diversi in cui
la contestazione immediata sia ugualmente impossibile da
esperire, purché la circostanza impeditiva addotta risulti non
solo espressamente dal verbale di accertamento ma abbia
anche una sua ragion d’essere in punto di fatto (cfr. Cass. n.
14040/2008).

Facciamo un passo avanti!

STRATEGIA 01

Immaginiamo ora che tu non sia il proprietario dell’auto che


conducevi al momento della violazione: ad esempio è possibile
che l’auto che guidavi appartenesse a tua moglie, a tuo figlio
e/o ad un amico. A questo punto ti fermano per un controllo
(Polizia, Carabinieri, Vigili etc.) e ti comminano una sanzione
per violazione di un qualsivoglia articolo del Codice della
Strada e compilano il verbale.

Chiaramente non devi pagare nulla all’agente accertatore


ma devi soltanto consegnare i tuoi documenti unitamente a
quelli del veicolo che conducevi al momento della violazione.

Se chiedono di rendere una dichiarazione non ti esimere, non


vergognarti di dichiarare qualsiasi cosa che secondo te è utile
per una futura contestazione dell’illegittimità o ingiustizia
della multa. Dopo non potrai più dichiarare nulla, neppure
innanzi al Giudice di Pace.
Ora prendi il verbale che ti avranno già fatto firmare sul posto
e tornatene tranquillo a casa. Sul verbale che ti hanno appena
consegnato dovrai controllare che ogni spazio sia stato
debitamente compilato dagli agenti accertatori, pena
l’invalidità del verbale medesimo e la possibilità di evitare il
pagamento al 100%. Te li rammento qui di seguito (mi
raccomando tienili presenti ogni volta che controlli il tuo
verbale):

• il verbale incompleto (mancano uno o più dei suoi


elementi essenziali, quali l’indicazione del fatto, di data
e ora dell’infrazione, della norma violata, dei motivi
della mancata contestazione immediata, delle modalità
per fare ricorso o per il pagamento in misura ridotta,
della somma da pagare, ecc.);
• il verbale redatto da agente accertatore al di fuori del
suo territorio di competenza;
• la mancata segnalazione e/o mancata visibilità degli
autovelox;
• il verbale illegibile o non chiaro.

Passata questa fase ti spiegherò qui sotto quali possibilità hai e


come gestirle.

A) Puoi pagare entro 5 gg. la somma indicata nel verbale al


punto 10)

B) Puoi pagare entro 60 gg. in misura ridotta la somma indicata


nel verbale al punto 2)

C) Puoi non pagare e lasciare che scadano tutti i termini di cui


ai punti A) e B). Cosa succederà a questo punto? Scaduti i
termini l’Ente accertatore sarà costretto ad inviare una notifica
del verbale sanzionatorio al proprietario del veicolo
comminando una nuova sanzione che avrà un aggravamento
di spese per la notifica e l’accertamento del verbale pari ad €
15,48 circa. Tuttavia dal verbale notificato al proprietario del
veicolo, che è coobbligato in solido, ricominceranno a
decorrere i termini di 60 gg per il pagamento in forma ridotta
indicata nella comunicazione ricevuta. Ciò vuol dire che dal
primo accertamento all’ultimo termine utile per la
corresponsione della eventuale somma anche maggiorata delle
predette 15 Euro trascorrono non meno di 6 mesi. Questo
significa che in termini di investimento saremmo disposti a
pagare 0,125 centesimi in più al giorno da aggiungere alla
somma di partenza della sanzione onde ritardare il più
possibile il momento del pagamento.

Invero, c’è che se corrispondessimo la somma così come


comminata subito entro i fatidici 60 gg dalla notifica del
verbale (prendendo ad esempio una pena edittale pari ad €
47,00 per una comunissima violazione al codice della strada sia
pure quella di non aver allacciato le cinture di sicurezza)
andremmo a corrispondere una somma di € 0,78 al giorno che
avremmo la possibilità di diminuire radicalmente agendo come
suggerito sino ad ora. Passeremmo infatti da una somma pari
ad € 0,78 cent/Euro giornaliere ad una di 0,26 cent/Euro se
pagata a 60 gg dalla notifica del verbale nei confronti del
proprietario dell’autoveicolo. Come vedete non è un dato
trascurabile soprattutto quando la somma comminata si alza
di valore.
SANZIONE NOTIFICATA A MEZZO DEL SERVIZIO
POSTALE

Anche in questa ipotesi abbiamo strategie importanti da


suggerirvi in modo da monitorare la vostra sanzione sin
dall’inizio dei tempi: addirittura prima che il verbale entri a
gamba tesa nella vostra sfera giuridica, cioè prima che l’Ente
accertatore sappia che avete avuto conoscenza del verbale
notificato.

Il primo embrionale accesso del verbale sanzionatorio avverrà


tramite consegna del medesimo nel Vostro domicilio, salvo che
al momento della consegna Voi siate assenti. A quel punto il
dipendente delle Poste (oggi unico servizio postale idoneo alla
notifica di questo tipo di atti) vi lascerà un avviso di deposito
che riporta i dati essenziali: codice raccomandata, per
identificare il contenuto, i giorni e le modalità per il ritiro. Un
cartoncino che può avere colori diversi a seconda dell’atto o,
ormai sempre più spesso, un foglietto stampato simile ad uno
scontrino: si chiama “Avviso di raccomandata” in cui, tuttavia,
non viene mai chiaramente indicato quale sia l’oggetto del
recapito, né chi sia stato ad inviarcelo. E qui comincia l’incubo,
l’angoscia dell’attesa. Orbene, proveremo a schiarire questo
nuvolone che incombe sulle vostre teste indicandovi un
pochino quali sono i codici identificativi delle raccomandate e
a quali atti associare determinati codici così da capire quando
quell’avviso faccia riferimento ad una sanzione o meno.

Ogni raccomandata, invero, è identificata in modo univoco con


un codice identificativo numerico, riportato nell’avviso:
numero che differisce a seconda dell’oggetto che reca. Il che ci
consente di individuare con una buona probabilità il tipo di
comunicazione ricevuta e il suo mittente, ancora prima di
ritirare effettivamente la posta. Sono dirimenti in questo senso
le cifre inziali del codice in quanto determinano il genere di
recapito e, dunque, rimangono uguali a loro stesse per ogni
tipologia di spedizione.

Vediamo i codici di ognuna:

1. Codici 12, 13, 14, 15, 151, 152, 1513, 1514, 1515.
Generalmente individuano una raccomandata
semplice. Dunque non un atto giudiziario, né una
multa e neppure una cartella Equitalia. La preferita
dagli italiani.
2. Codici 75, 76, 77, 78, 79 (ad esempio 781, 782, 783, 788,
789, ecc…). Indicano con tutta probabilità una multa o
un atto giudiziario di qualche genere (ad esempio:
provvedimento notificato dal Tribunale o atto di
citazione a comparire in un giudizio notificato
dall’avvocato di una delle parti dello stesso). Possono
indicare anche comunicazioni dell’Agenzia delle
Entrate, in particolare di controlli sulla dichiarazione
dei redditi, come segnalato da qualche lettore.
3. Codici 608, 609. Di solito quelli che iniziano con
queste cifre indicano la comunicazione che un Ente
pubblico fa per dare avviso di aver tentato la notifica di
un proprio atto.
4. Codici 612, 614, 693. Iniziano con queste cifre le
raccomandate di comunicazione provenienti da
banche o da altro istituto di credito, incluse le Poste
nello svolgimento di questa funzione.
5. Codici 613, 615. Provengono dall’Agenzia delle
Entrate, una notifica di multe o imposte non pagate. A
volte individua anche le comunicazioni di Poste
Italiane, del tipo di quelle trasmesse con i codici 612 e
614. In alcuni casi si tratta anche di richiamo
autovettura.
6. Codice 616. La raccomandata con codice 616 identifica
diverse comunicazioni, tra cui risultano la
comunicazione per mancato pagamento del bollo
auto, il richiamo autovettura, la comunicazione da
parte di assicurazione per la gestione di un sinistro,
comunicazione da parte di Poste Italiane per servizi di
carte e conti, il sollecito per pagamento bollette (come
segnalato da alcuni lettori). Può indicare anche una
comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, del tipo
identificato con codice 613 e 615, o un controllo sulla
compilazione della dichiarazione dei redditi.
7. Codici 648, 649, 669. Utilizzati per l’invio di
comunicazioni e richieste di pagamento da parte
dell’Agenzia delle Entrate, ma anche per inviare nuova
carta di credito, bancomat, richiami autovettura o
solleciti di pagamenti per utenze.
8. Codice 665. Come il codice 616, viene segnalato dai
lettori come utilizzato per l’invio di comunicazioni
relative a sinistri stradali o assicurativi in generale.
9. Codici 670, 671, 689. Forse il più temuto terzetto di
cifre. La sua presenza all’inizio di un codice di
raccomandata identifica una cartella di Equitalia.
10. Codici 63, 65, 630, 650. Sono i numeri che distinguono
i codici delle comunicazioni o degli atti provenienti
dall’INPS.
11. Codice 668. La raccomandata con codice iniziale 668
identifica atti giudiziari e può contenere: multa
autostradale, procedimento amministrativo, mandato
di comparizione, richiesta di presenza in tribunale
quale testimone, atto riguardante un processo civile,
penale o amministrativo, pignoramento, sfratto o
variazione catastale.
(tratto da https://www.6sicuro.it/documenti/raccomandata-codici-avviso)

Il codice della raccomandata può essere usato anche per


consultare la pagina on line Cerca Spedizioni del sito di
Poste Italiane. Questa pagina consente, con l’inserimento del
codice nell’apposito spazio, di avere accesso alle informazioni
circa la spedizione, il luogo di provenienza e, in alcuni casi,
anche il mittente.

Molto spesso oltre al codice, a guidarci può essere anche il


colore che la dice lunga sulla tipologia di spedizione che
attende di essere ritirata: ad esempio, il caratteristico
cartoncino verde altro non indica che la presenza di atti
giudiziari o di multe per violazioni del Codice della Strada.

Orbene, immaginiamo che abbiamo intuito che trattasi di una


multa che ci attende presso il nostro Ufficio Postale di
riferimento … cosa fare a questo punto? Ritirare o non ritirare?
Cosa controllare per decidere?
Dunque, occorre fare attenzione al tipo di avviso ricevuto.
Qualora la notifica non sia seguita dal rilascio di una busta
verde in cui si dà atto di una giacenza di un atto presso l’Ufficio
Postale, si può anche pensare di non ritirarla in quanto non ci
viene notificata la compiuta giacenza della raccomandata;
contrariamente, invece, dobbiamo sapere che qualsivoglia
nostra decisione sarà ininfluente rispetto al decorso dei termini
di notifica visto che al trascorrere dei 10 giorni dalla
comunicazione la notifica sarà come ricevuta e il verbale sarà
considerato come ritirato.

A questo punto, sarà meglio ritirarla per rendersi conto di cosa


si tratti, anche perché c’è da considerare che trascorsi 30 giorni
l’Ufficio Postale la rimanderà indietro al mittente e Voi non
saprete mai quale sarà il contenuto della spedizione e non
potrete riparare, dunque, ad una situazione debitoria
potenziale che se evasa e/o gestita in altro modo vi avrebbe
certamente maggiormente agevolato nelle strategie di gestione
della sanzione.

Ok. Diciamo che avete preso la Vostra notifica e la aprite per


vedere quale sorpresa è all’interno del plico. Orbene …
segnatevi subito sul vostro smartphone, con sveglia almeno
una settimana prima, il termine di 30 gg. per fare azionare un
ricorso al Giudice di Pace (ma non ve lo consigliamo per i costi
e per il fatto che farete sempre in tempo a farlo) o di 60 gg. per
fare il famoso “Ricorso al Prefetto”. Quali sono le differenze
sostanziali dei due giudizi? Il Giudice di Pace esaminerà anche
il merito, mentre il Prefetto limiterà il proprio sindacato al
vizio di legittimità formale del verbale (vizi formali insomma).
Conservate, comunque, il verbale e leggetelo attentamente
secondo quanto suggerito nelle pagine sopra, seguendo,
dapprima una valutazione essenzialmente formale e, poi,
valutando il contesto sostanziale in cui si è presa la multa.

Ora ci si prospettano due possibilità: pagare entro il termine (o


prima di 5 giorni o prima dei 60 gg). ritardare il pagamento o
non pagare per nulla la somma ingiunta nella notifica del
verbale. Per capire come muoversi è bene sapere quali sono le
conseguenze di un mancato pagamento così da prenderci tutte
le responsabilità delle nostre decisioni.

1°) Prima conseguenza del mancato pagamento di una sanzione


notificata regolarmente a cui peraltro non si è fatta la minima
opposizione è la notifica di un nuovo atto ingiuntivo di
pagamento con importo aumentato sino anche a raddoppiare.
Ma quanto tempo decorre dal mancato pagamento alla notifica
del nuovo atto ingiuntivo di pagamento della nuova somma
aumentata? Esperienza vuole che possano trascorrere tra l’una
e l’altro anche 2 anni di tempo. In pratica v’è una possibile e
concreta possibilità che dalla notifica del verbale alla notifica
del nuovo atto ingiuntivo con la nuova somma aumentata
trascorrano anni senza dover pagare alcunché. Ciò dipende
dalla notevole mole di contravvenzioni che ogni anno Stato ed
Enti debbono gestire che in notevole quantità va persa nel
lungo periodo.

Ma andiamo per gradi … diciamo pure che


PAGO LA MULTA IN RITARDO

Scaduti i 60 giorni all’importo vengono applicati


immediatamente interessi e more. Per le multe non pagate gli
interessi potrebbero anche essere molto elevati: l’importo della
sanzione infatti viene aumentato del 10% per ogni 6 mesi di
ritardo poiché vale il meccanismo della “maggiorazione
semestrale del 10%”.

Ad esempio una multa pari a € 300,00 pagata dopo oltre un


anno si maggiora di ben € 63 ... quindi in questo caso più del
10%). Se, invece, poi la multa non la pago proprio …. quindi …

NON PAGO LA MULTA

In questo caso l’Ente creditore chiederà alla Agenzia delle


Entrate di riscuotere il credito forzoso attraverso una
comunicazione che, evidentemente, recherà un importo
maggiore per diritti di notifica, interessi e more. Decorsi i 60
gg di tempo per provvedere al pagamento della sanzione,
l’Agenzia delle Entrate potrà adottare provvedimenti più
invasivi: la prima più pesante delle misure adottate in
mancanza del pagamento è il fermo dell’auto con il quale si
vieta al mezzo “multato” di circolare per strada. Tuttavia per la
validità del provvedimento occorre che esso sia comunicato
con preavviso di almeno 30 gg entro i quali il
trasgressore/debitore può pagare la sanzione.

Ricordatevi come nota importantissima che IL FERMO


AUTO VIENE MENO OVE IL DESTINATARIO PRESENTI I
DOCUMENTI NECESSARI A DIMOSTRARE CHE LA
VOSTRA AUTO SERVE PER LO SVOLGIMENTO DEL
LAVORO AUTONOMO, PROFESSIONALE O
IMPRENDITORIALE.

Altra forma invasiva di recupero del credito è il


pignoramento. Solitamente per le multe non pagate si
procede con il pignoramento presso terzi, tramite il
pignoramento dello stipendio o della pensione (nella
misura di un quinto dell’importo totale).
Attenzione però ... non ci spaventiamo ... anche se la
Cassazione ha detto che il pignoramento è legittimo nelle
ipotesi di multe non pagate, ci sono evidenti casi di esclusione;
eccoli:

1. il debito deve essere superiore a 120mila euro;

2. la somma del valore degli immobili di proprietà del


debitore deve superare 120mila euro;

3. l’agente della riscossione deve aver iscritto ipoteca


almeno 6 mesi prima;

4. il debitore non deve, nel frattempo, aver chiesto una


dilazione o pagato una parte del debito sino a portarla
sotto la soglia di 120mila euro.

Attenzione però perché non si pignorare la casa se questa è


l’unica casa di proprietà e di sua residenza.

Tuttavia, attenzione, altresì, sui beni costituiti come Fondo


Patrimoniale; la Cassazione ha detto che sono pignorabili.
Dunque, rifacendo due considerazioni. Se non avete nulla di
intestato, non avrete nulla da rischiare nei confronti dell’Ente
creditore/Stato in quanto non potranno recuperare il loro
credito nei tuoi confronti. Anche la pensione sino alla soglia
delle € 670,00 non è pignorabile. Se hai uno stipendio,
chiaramente, esso sarà pignorabile fino ad 1/5 del 100%.

PERCHE’ E QUANDO NON PAGARE LE MULTE (I PROFILI


SOSTANZIALI)

Carissimi, sino ad ora ci siamo soffermati sui vizi formali degli


atti, le mancate o ritardate notifiche, i ritardi o le omissioni di
pagamento che ci fanno guadagnare tempo e che, comunque
costituiscono un piccolo baluardo contro le barbariche
invasioni di sanzioni che ci impoveriscono e deturpano le
nostre finanze finanche a danneggiarci severamente nella
quotidianità.

Ma dove spesso si nasconde la vera falla dell’impianto


sanzionatorio è nei meri aspetti sostanziali dell’accaduto che
ha determinato la comminazione della sanzione a seguito di
una presunta violazione del Codice della Strada. Faccio un
piccolo esempio che talvolta si verifica ma che molto spesso ci
dimentichiamo di valutare: ad esempio, quello di non
controllare le foto che supportano, come delle allegazioni
probatorie, l'accertamento della violazione da parte dell’Ente;
un esempio ne costituisca la tipica multa del semaforo rosso
dove il Comune, pur accertando la violazione del malcapitato,
dimenticava di constatare che a causa della crescita di
vegetazione nei pressi della camera installata sull’impianto
semaforico, il sistema era impossibilitato ad individuare con
precisione la sigla della targa del veicolo al momento della
contravvenzione. A questo punto mancando uno degli
elementi essenziali in ordine alla punibilità del trasgressore, la
prova della violazione, il verbale è suscettibile di nullità e può
essere opposto per ottenerne l’invalidità degli effetti che nel
momento in cui viene notificato reca con sé. Ok ma …

COME POSSO VEDERE LE FOTO DELLA MULTA

In molti casi il fotogramma è messo a disposizione


direttamente dall’ente responsabile della rilevazione,
attraverso il proprio sito, perciò seguite le istruzioni che spesso
sono integrate al verbale nel retro del foglio. Ma a questo punto
certamente

Vi interesserà certamente la casistica:

Caso A) MULTA AL SEMAFORO ROSSO

Trattasi di una delle più temute e comuni infrazioni in cui


incorriamo. Si può dire che 1 volta su 3, la violazione è costituita
dal passaggio con semaforo rosso.

La norma è piuttosto semplice: quando scatta la luce rossa


devi essere all’interno della zona demarcata dalla linea di
arresto altrimenti, come stabilisce l’articolo 146 del Codice
della Strada, puoi essere sanzionato con una multa che va da
163 a 646 euro e meno 6 punti dalla patente.

… ma non è tutto …

… se trasgredisci almeno due volte in un periodo di 24


mesi c’è una sanzione amministrativa accessoria: la
sospensione della patente da uno a tre mesi.
… inoltre ricordatevi tutti una nozione fondamentale che
nessuno conosce … LA LUCE GIALLA SERVE SOLTANTO A
FARCI RALLENTARE.

Ora … vi sembrerà piuttosto strano ma spesso la vostra multa


o trasgressione dipende moltissimo dalla durata di quella
luce gialla. Vi capita, ci capita sistematicamente che proprio
la trasgressione dipenda dalla durata del giallo in quanto oggi,
proprio l’esigenza di velocità, la fretta che quotidianamente è
in noi, ci induce ad ignorare il semaforo finchè questo non è
rosso. Quindi la durata maggiore o minore di quella luce
determina al 90% la vostra violazione. Il punto è talmente
dirimente che si è espressa sul punto anche la Corte di
Cassazione che ha detto come … il tempo di permanenza della
luce semaforica gialla deve avere una durata superiore ai 3
secondi e che tale lasso temporale è da ritenersi congruo sulla
base di quanto indicato dalla risoluzione del Ministero dei
Trasporti n.67906 del 16.7.2007 e di uno studio del CNR … (cfr.
sentenza numero 27348 del 23 dicembre 2014).

Il CNR ha detto che basterebbero 3 secondi per arrestare un


autoveicolo che procede a velocità di 50 Km/h anche se, poi,
consiglia di stabilire la durata della luce gialla in 4 secondi per
il tratto urbano e in 5 secondi per quello extraurbano.

Piccola digressione ma importante e da conoscere.

Riprendendo il nostro discorso, stavamo parlando delle multe


prese perché “colpiti” nell’accertamento della violazione dal
cosiddetto Photored. Ma cos’è il Photored? E perché
l’accertamento fatto con tale mezzo il più delle volte deve
essere considerato nullo e inidoneo alla comminazione della
sanzione? Vogliamo, a questo proposito farvi conoscere una
sentenza che, benchè emessa da un Giudice di Pace ci fornisce
ottimi spunti per contestazioni e ricorsi.

Dice il Giudice nel 2014 che l’apparecchiatura denominata


Photored, che accerta la violazione attraverso una telecamera
ad infrarossi, necessita della presenza di agenti di Polizia
Municipale.

Mancando i vigili, l’accertamento della sola telecamera non è


sufficiente e la multa è annullabile. Due le ragioni principali
della decisione:

• Eccessiva generalità del verbale: secondo il


giudicante il verbale impugnato non è affatto preciso
nell’individuare la macchina utilizzata per il rilievo.
Mancherebbero infatti le caratteristiche tecniche e
l’indicazione del certificato di taratura;
• Imprecisione della rilevazione: la contestazione
fatta dai vigili, rispetto a quella eseguita con Photored,
ha il merito di permettere un migliore
approfondimento delle ragioni della violazione,
evitando la sanzione nei casi in cui questa non sia
dovuta, ad esempio in presenza di code di auto che
impediscono al conducente, senza colpa, di liberare
l’incrocio prima del rosso.

In buona sostanza, spesso alla “macchina” sfugge l’aspetto


sostanziale della vicenda. Ve ne dico uno per tutti: un’auto si
ferma perfettamente al rosso entro la linea d’arresto. Capita
che per nedessità di punnlica urgenza, si debba lasciare il
passaggio alla Autoambulanza nell’unico modo possibile in
quel frangente … superare la linea d’arresto e fermarsi
immediatamente dopo ma sempre con il semaforo rosso.
In tal caso la macchina non sarà in grado di comprendere che,
nel frangente, la condotta del presunto trasgressore è stata
ineccepibile, né il trasgressore potrà dimostrare, attesa la
fuggevolezza del momento, di essere stato costretto a
trasgredire la norma per favorire un interesse superiore quale
quello della vita del paziente che veniva trasportato dalla
pubblica assistenza.

Ecco perché, non ci stancheremo mai di dirvelo anche in


questa pubblicazione che la regola generale prevista dal
Codice della Strada in caso di violazioni è la
contestazione immediata fatta da agenti incaricati.

Purtroppo però questa è una sentenza isolata. Ma nulla ci


impedisce di percorrerla attesa la sua legittimità.

Prendendo spunto da ciò, come comportarsi quando invece è


presente una pattuglia dei vigili o dei carabinieri o della polizia
ma dopo il semaforo (anche ad una certa distanza)? E se
effettivamente la multa è ingiusta come dobbiamo
comportarci?

Ricordiamo qui un dogma: Quello che viene dichiarato in


un verbale da un agente “fa fede fino a querela di falso”,
ovvero fino a che il cittadino presunto trasgressore non
denuncia l’agente per non aver scritto la verità.

Dunque una dichiarazione di un vigile o di un poliziotto


costituisce prova quasi inconfutabile, tuttavia, raccogliendo
prove sufficienti, anche questo tipo di impugnazione può
risultare vittoriosa.

Ad esempio evidenziando dove era appostato il Vigile


(troppo distante dal semaforo) o evidenziando i tempi di
accensione e spegnimento del semaforo stesso, che magari
sono stati mal interpretati dall’agente sulla base delle altre
apparecchiature dell’incrocio.

Ma queste apparecchiature sono affidabili o commettono


errori? Il punto è in forte discussione. Certo è che il sistema T-
Red utilizza 2 telecamere: quella a colori registra l’incrocio
quando il semaforo è rosso, quella a infrarossi identifica la
targa con una lettura che raggiunge le 50 volte al secondo. Alta
tecnologia, ma sembra che non sia immune agli errori. Sono
stati rilevati più volte accertamenti dubbi ed erronei come
altrettanti ricorsi in opposizione ad accertamenti svolti con
tale sistema.

Ulteriore caso borderline è quello del camion che deve


attraversare un incrocio semaforico su strada con limite a 50
Km/h. Accade spesso come questi passi la linea di arresto
perché verde ed incappi in un impedimento nei pressi
dell’incrocio (tipo la persona imbranata che si ferma, il pedone
maleducato che attraversa lo stesso), a questo punto, scattando
il giallo con durata di 3 secondi il camion si troverà a dover
affrontare un semaforo rosso senza colpa che gli attribuirà una
violazione al CDS con conseguente sanzione. Si calcoli, poi, che
la breve durata del giallo impedisce ai camion di passare
integralmente la intersezione se troppo lunghi. Si è calcolato
che un TIR Long Vehicle debba superare con il verde l’incrocio
semaforico ad una velocità di 70 Km/h se il giallo dovesse
apparire subito dopo che il veicolo stesso abbia superato la
linea di arresto.

CASO B) MULTA PER DIVIETO DI SOSTA (ART.158 CDS)

La sanzione dell'articolo 158 prevista dal nuovo codice della


strada varia a seconda del mezzo e delle situazioni. Si
diversificano per casistica ed importi.
Il segnale utilizzato è di prescrizione e vieta la sosta solo nel lato della
strada dove è posto. I divieti di sosta sono validi nei centri urbani
dalle 8 di mattina fino alle 20 di sera. Quelli, invece, posti al di fuori
dei centri abitati devono essere rispettati per tutte le 24 ore. Alcuni
possono avere un pannello integrativo riportante una fascia oraria: in
questo caso sarà valido solo nell’arco di tempo indicato.

Per i divieti di sosta la sanzione, determinata dall’art.158 cds, è molto


rigida e l’importo varia a seconda di determinati fattori. Essa può
oscillare dai 24 euro fino ad arrivare ai 335 euro. Ma in base a cosa?

Innanzitutto, rileviamo come il riferimento normativo di cui


all’art.158 cds già distingue tra sosta (cioè l’interruzione della
marcia del mezzo protratta per un apprezzabile lasso di tempo,
con eventuale allontanamento del conducente) e fermata
(cioè una sosta temporanea, ad esempio per consentire
carico/scarico di persone,che normalmente non implica
l’allontanamento del conducente dal veicolo).

Sia la sosta che la fermata sono vietate:

• n corrispondenza o in prossimità dei passaggi a livello


e sui binari di linee ferroviarie o tranviarie o così vicino
ad essi da intralciarne la marcia;
• nelle gallerie, nei sottovia, sotto i sovrapassaggi, sotto i
fornici e i portici, salvo diversa segnalazione;
• sui dossi e nelle curve e, fuori dei centri abitati e sulle
strade urbane di scorrimento, anche in loro prossimità;
• in prossimità di segnali stradali verticali e semaforici,
in modo da impedirne la vista, nonché in
corrispondenza dei segnali orizzontali di preselezione
e lungo le corsie di canalizzazione;
• fuori dei centri abitati, in corrispondenza e in
prossimità degli incroci stradali;
• nei centri abitati, in corrispondenza di incroci e, in
prossimità degli stessi, a meno di 5 m dal
prolungamento del bordo più vicino della carreggiata
trasversale, salvo diversa segnalazione;
• sui passaggi e attraversamenti pedonali e sui passaggi
per ciclisti, nonché sulle piste ciclabili e agli sbocchi
delle medesime;
• sui marciapiedi, salvo diversa segnalazione.

Una breve fermata, invece, è consentita:

• allo sbocco dei passi carrabili;


• dovunque venga impedito l’accesso ad un altro veicolo
regolarmente in sosta, oppure lo spostamento di veicoli
in sosta;
• in seconda fila, salvo che si tratti di due veicoli a due
ruote;
• negli spazi riservati alla fermata degli autobus, dei
filobus e dei veicoli circolanti su rotaia e, ove questi non
siano delimitati, a una distanza dal segnale di fermata
inferiore a 15 m, nonché negli spazi riservati allo
stazionamento dei veicoli in servizio di piazza;
• sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico
e lo scarico di cose, nelle ore stabilite;
• sulle banchine, salvo diversa segnalazione;
• negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli
per persone invalide e in corrispondenza degli scivoli o
dei raccordi tra i marciapiedi, rampe o corridoi di
transito e la carreggiata utilizzati dagli stessi veicoli;
• nelle corsie o carreggiate riservate ai mezzi pubblici;
• nelle aree pedonali urbane;
• nelle zone a traffico limitato per i veicoli non
autorizzati;
• negli spazi asserviti ad impianti o attrezzature
destinate a servizi di emergenza o di igiene pubblica
indicati dalla apposita segnaletica;
• davanti ai cassonetti dei rifiuti urbani o contenitori
analoghi;a
• limitatamente alle ore di esercizio, in corrispondenza
dei distributori di carburante ubicati sulla sede stradale
ed in loro prossimità sino a 5 m prima e dopo le
installazioni destinate all’erogazione.

Come abbiamo già detto è proprio l’art.158 a determinare,


altresì, le diverse sanzioni:

• violare uno qualunque dei divieti di sosta e fermata,


nonché violare il divieto di sosta relativo a spazi e
carreggiate riservate ai mezzi pubblici e ai mezzi di
persone invalide, comporta una multa da un minimo di
40 euro ad un massimo di 164 euro, per ciclomotori e
motoveicoli a due ruote, e una multa da un minimo di
85 euro ad un massimo di 338 euro per tutti gli altri
mezzi;
• tutte le altre previsioni dell’articolo, se violate, portano
ad una multa che può essere pari nel minimo ad euro
24 e nel massimo ad euro 98, per ciclomotori e
motoveicoli a due ruote, mentre può andare da un
minimo di euro 41 ad un massimo di euro 169 per tutti
gli altri mezzi.

Attenzione: trattasi di sanzioni giornaliere, che possono


essere applicate, e quindi conteggiate, tante volte quanti
sono i giorni di calendario per il quale prosegue la
violazione.

PERCHE’ E QUANDO FARE RICORSO

Le ragioni per contestare possono essere diverse. Di solito le


più fondate sono quelle che riguardano la mancanza di
segnale del divieto, oppure un cartello poco visibile o
magari un’errata indicazione di giorni ed orari, nel caso di
divieto di sosta collegato a determinati eventi (tipicamente, il
lavaggio della strada).

La problematica principale legata al divieto di sosta è, spesso,


legata alla mancanza di parcheggi, soprattutto nei grandi centri
urbani italiani. Questa situazione porta spesso gli
automobilisti italiani a parcheggiare la propria auto in luoghi
non idonei alla sosta. Ma tanti per necessità son costretti a
violare, ed allora ecco che si sentono ingiustamente condannati
tanto che scatta quasi automatico il ricorso.
Dottrina e Giurisprudenza effettivamente hanno studiato casi
in cui pur sussistendo la violazione della norma, non è
opportuno siano condannati per una serie di ragioni.

Si pensi a quando abbiamo parcheggiato e il segnale di divieto


di sosta non era visibile; si pensi a quando nel giro di poche ore
subiamo più multe per la stessa infrazione (e la Cassazione ha
previsto sia comminata una sola infrazione nel giro di 24h); si
pensi a quando c’è un ’è un segnale diverso da quello previsto
dal Codice della Strada; si pensi a quando0

In buona sostanza c‘è da chiedersi, ma si può fare ricorso? Ne


vale la pena? Quali sono i passaggi da affrintare?

Innanzitutto pensiamo al fatto che una sanzione da divieto di


sosta varia da € 40,00 a € 164,00, per i ciclomotori, e da € 85,00
a € 385,00 per tutti gli altri veicoli. Fa la differenza il tipo di
parcheggio effettuato. Dunque, più il parcheggio intralcia il
traffico e costituisce un grave ostacolo alla circolazione, più la
sanzione si avvicina alla soglia massima. C’è infine da far anche
i conti con le sanzioni accessorie, cioè a dire con i cosiddetti
“punti patente”.

In linea di massima, tuttavia, Evitate di parcheggiare/sostare


negli spazi riservati agli invalidi, nelle carreggiate e alle
fermate dei mezzi di trasporto pubblici. Più grave è
l’infrazione, più dura è la punizione.

Una curiosità ed un dato importanti!

N.B. NELLA SOSTA A TEMPO SI CONSIDERA UNA


VIOLAZIONE IL PROTRARSI DELLA SOSTA OLTRE IL
TEMPO INDICATO NEL TICKET?
Nelle aree dove la sosta è consentita a tempo indeterminato, e
subordinata al pagamento di una somma, l’automobilista ha
l’obbligo di pagare il ticket. Ma non si considera una
violazione il protrarsi della sosta.

Il comune potrà richiedere la differenza del costo calcolato


dalla scadenza del ticket, ma non può emettere verbale.

Effettivamente quante volte abbiamo lasciato l’auto in sosta


sulle famigerate “strisce blu” e, dopo aver pagato il ticket, ci
siamo ritrovati, al nostro ritorno un aberrante verbale di
accertamento della violazione con la motivazione "ha omesso
di rinnovare il pagamento”?

Ebbene la Giurisprudenza, attraverso una pionieristica


decisione di un Giudice di Pace di Brindisi del 28 febbraio 2019
ha contestato tale condotta dell’accertatore, stabilendo, al
contempo principi e modus operandi che ogni
Amministrazione o Ente accertatore tenga presente in casi
come questi. Cominciamo con l’evidenza: per il magistrato non
è applicabile l’articolo 7 comma 1 lettera f) e comma 15 del
Codice della Strada, in quanto la stessa norma disciplina e
sanziona l’omesso pagamento del ticket per la sosta a
pagamento, mentre nessuna normativa disciplina il
mancato rinnovo del ticket quando la sosta si protrae oltre
il tempo per cui è stato effettuato il pagamento. Invero, dice il
Giudice «il prolungamento della sosta oltre l’orario di
competenza non è sanzionabile per violazione delle norme del
codice della strada, ma consente all’ente proprietario dell’area il
recupero delle somme dovute per il tempo non coperto dal
pagamento del ticket, maggiorate delle eventuali penali stabilite
da apposito regolamento comunale».

Pertanto, miei cari lettori, nel caso vi troviate a sostare in luogo


di parcheggio con ticket e nell’ipotesi di parcheggio prolungato
oltre il range temporale pagato con il ticket, nell’ipotesi in cui
vi sia notificato un verbale sanzionatorio nel quale si accerta
una sorta di divieto di sosta non perdete tempo e opponetevi
al verbale con un ricorso al Prefetto prima che scadano i
termini per l’opposizione (60 gg dalla notifica).

Nella nota del Ministero, inoltre, si fa riferimento a un tempo


di tolleranza previsto in caso di prolungamento della sosta,
senza la necessità di integrare il ticket o voucher preparato
rispetto alla tariffa oraria prestabilita che dovrà concorrere
nella determinazione della quantificazione dell’infrazione
riguardante l’applicazione della procedura sanzionatoria se si
tratta di sosta a tempo limitato o nel caso di sosta a tempo
indeterminato dell’eventuale azione di recupero della tariffa.

Quindi per concludere, quando siete in un’Area Parcheggio


con Ticket pagate il ticket anche se gli spicci che avete con Voi
sono insufficienti a coprire tutto il range temporale in cui
intendete sostare con la Vostra Auto, in quanto, invece, nel
caso in cui sostiate in queste aree senza aver pagato neppure
un secondo della Vostra sosta, il verbale sanzionatorio di
accertamento del divieto di sosta è assolutamente legittimo.
CASO C) - GUIDA SENZA CINTURE DI SICUREZZA

Facciamo un piccolo tuffo nel Codice della Strada per vedere


cosa prevede in caso di guida dell’autoveicolo senza le cinture
di sicurezza

Il Codice della Strada prevede pesanti sanzioni per chi guida


un veicolo senza indossarla. Questa misura ha la finalità di
tutelare l’incolumità di ogni soggetto che si mette alla guida di
un’automobile e di tutti i passeggeri che si trovano a bordo.

Infatti le multe previste dalla normativa si applicano non solo


al conducente ma anche ai passeggeri - se maggiorenni - visto
l’obbligo anche per loro di indossare la cintura di sicurezza.

Dal 2006 è previsto l’obbligo della cintura di sicurezza per tutti


i passeggeri (anche per quelli che si siedono nei sedili
posteriori del veicolo).

L’infrazione di questa misura porta a pesanti sanzioni che


oltre a prevedere il pagamento di una somma di denaro,
stabiliscono anche la decurtazione dei punti patente.

L’art.172 del Codice della Strada prevede una sanzione per tali
violazioni che va da un minimo di € 80,00 ad un massimo di €
323,00; oltre al pagamento della multa è prevista anche la
decurtazione di 5 punti patente. Per i nostri cari figli siamo
noi genitori i responsabili e quindi noi a dover pagare per la
violazione. Ove veniate sorpresi di nuovo alla guida
dell’autoveicolo senza cinture di sicurezza, è prevista, anche la
sospensione di quest’ultima per un periodo che va dai 15 gg ai
2 mesi.
Alcune categorie di soggetti non sono obbligati ad indossare
la cintura di sicurezza:

• forze di polizia municipale e provinciale in servizio di


emergenza;
• conducenti del servizio antincendio e sanitario;
• forze armate in emergenza e scorte;
• gli istruttori di guida;
• affetti da patologie che comportino controindicazioni
all’uso delle cinture (obbligo di certificazione ASL o
competenti autorità);
• donne in stato di gravidanza (obbligo di certificazione
ASL o rilasciata dal proprio ginecologo);
• passeggeri di autobus ed autosnodati per trasporto
persone quando circolano in zona urbana;
• conducenti dei veicoli con allestimenti specifici per la
raccolta ed il trasporto dei rifiuti e dei veicoli ad uso
speciale impegnati in attività di igiene ambientale nei
centri urbani.

Da questa lista deve però trasparire un principio essenziale: le


certificazioni di esenzione devono recare specifici e rigidi
presupposti formali e sostanziali.

La Cassazione ha precisato che l’esonero dall’uso della cintura


di sicurezza a bordo deve essere comprovato da certificato ASL,
non essendo sufficiente quello del medico curante né di uno
specialista privato.
CASO D) - LA MULTA PER LA ZONA ZTL

Non è raro entrare in zone a traffico limitato senza accorgersi


della violazione. Il rimedio immediato non è possibile a meno
che questa violazione non sia stata commessa per ragioni di
necessità:

1. Trasporto d’urgenza al pronto soccorso

2. Alloggiamento presso una struttura di ricezione turistica


(B&B, Hotel etc.) situata all’interno della zona ZTL che avrà
certamente mezzi per comunicare alla Autorità addetta
all’accertamento delle violazioni ZTL il numero di Targa del
Vostro veicolo in quanto ospiti nella unità ricettiva (mi
raccomando al Vostro arrivo chiedete immediatamente al
titolare dell’albergo).

Per il resto, dunque, occorre aspettare la notifica del verbale


presso il proprio domicilio.

Diciamo subito che le zone a traffico limitato devono essere


opportunamente segnalate da cartelli stradali che ne
indichino i varchi ed eventuali deroghe, in modo da avvisare
per tempo l'automobilista del limite di circolazione. Stabilisce
l'art. 7 del Codice della Strada, la cui ratio è quella di alla
regolamentare la circolazione nei centri abitati, che: comma 8
… i comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a
delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo
conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione,
sulla salute, sull'ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e
culturale e sul territorio. In caso di urgenza il provvedimento
potrà essere adottato con ordinanza del sindaco, ancorché di
modifica o integrazione della deliberazione della giunta.
Comma 9 … Analogamente i comuni provvedono a delimitare
altre zone di rilevanza urbanistica nelle quali sussistono
esigenze particolari di traffico, di cui al secondo periodo del
comma 8. I comuni possono subordinare l'ingresso o la
circolazione dei veicoli a motore, all'interno delle zone a
traffico limitato, anche al pagamento di una somma. Con
direttiva emanata dall'Ispettorato generale per la circolazione
e la sicurezza stradale entro un anno dall'entrata in vigore del
presente codice, sono individuate le tipologie dei comuni che
possono avvalersi di tale facoltà, nonché le modalità di
riscossione del pagamento e le categorie dei veicoli esentati.

Comma 10 … Le zone di cui ai commi 8 e 9 sono indicate


mediante appositi segnali.

Il range economico previsto per la violazione di tale norma


varia da un minimo di € 84,00 ad un massimo di € 335,00 ma
non reca con sé las pena accessoria della decurtazione punti.

Attenzione però ad entrare ed uscire una volta sola senza fare


più accessi in quanto questi verranno tutti sanzionati.

In buona sostanza, se non ci si accorge di essere entrati ed


usciti più volte dalla zona ZTL o da diverse zone ZTL, si rischia
di trovarsi a casa una mega multa da molti Euro che potrebbe
mettere in difficoltà il presunto trasgressore.
Stabilisce il Codice che

1. Salvo che sia diversamente stabilito dalla legge, chi con una
azione od omissione viola diverse disposizioni che prevedono
sanzioni amministrative pecuniarie, o commette più violazioni
della stessa disposizione, soggiace alla sanzione prevista per la
violazione più grave aumentata fino al triplo.

2. In deroga a quanto disposto nel comma 1, nell'ambito delle


aree pedonali urbane e nelle zone a traffico limitato, il
trasgressore ai divieti di accesso e agli altri singoli obblighi e
divieti o limitazioni soggiace alle sanzioni previste per ogni
singola violazione.

A questo punto aspettiamo con un po' d’ansia questa maledetta


notifica che dovrà giungere presso le nostre case o domicilii
non oltre il 90° giorno dalla violazione pena la decadenza (in
questo caso come vi abbiamo più volte scritto non deve essere
pagata ma deve essere opposta con ricorso al Prefetto).

Se poi possedete un’auto con il permesso per disabili, potete


fare altresì ricorso purchè abbiate tempestivasmente
comunicato all'ufficio competente del Comune i dati della
targa e i dati del contrassegno del vostro veicolo per evitare
che le telecamere che effettuano il controllo degli accessi
accertino l'irregolarità ed emettano la multa.
Ciò che abbiamo potuto constatare sul delicato argomento
delle multe ZTL è che il Codice della Strada davvero non ci
aiuta a difenderci dagli abusi dei vari Enti Locali che, per fare
cassa, inducono spesso gli Automobilisti alla trasgressione
inconsapevole. Allora negli anni ha sopperito a questa evidente
carfenza la magistratura ed in primis la Corte di Cassazione.
Vediamo, allora, proprio attraverso un excursus delle sentenze
giudiziali sul tema, i casi in cui è possibile opporsi a multe ZTL
per vincerle concretamente:

1° ipotesi: numerose sentenze di giudici di Pace ( di Milano e


Roma - GdP Lanciano, sent. n. 144/17) hanno annullato verbali
impugnati per attraversamento della segnaletica Ztl quando è
stato accertato che la segnaletica non era visibile. Se la
presenza del «varco attivo» non è subito distinguibile per
essere il cartello non visibile, la multa è infatti nulla. Come
giungere a questa prova? Unico modo è la prova fotografica.
Dunque se potete recatevi nel luogo in cui avete varcato la zona
ZTL e fotografate il cartello che avvisa l’automobilista. Se non
potete voi per problemi di distanza, fatelo fare adun vostro
conoscente o, se vale la pena, ad una agenzia di servizi.

2° ipotesi: Anche il caso in cui la segnaletica sia a ridosso della


stessa zona interdetta al traffico rende la multa illegittima,
perchè non sono rispettate le esigenze di tutela degli utenti
della strada. Come da CODICE DELLA STRADA la distanza
minima che deve esserci tra il segnale stradale e l’ingresso nella
ZTL limitato è di 80 metri, tenendo anche conto della velocità
dei veicoli sulla strada. Tale distanza consente
all’automobilista di percepire i segnali stradali e le loro
prescrizioni giorno e di notte, specialmente se non conosce
bene la zona.

3° ipotesi:Un altro motivo di nullità è quello relativo al caso in


cui nel verbale sanzionatorio non vengano indicati gli estremi
dell’ordinanza o l’ordinanza stessa che ha istituito la ZTL e che
ha, dunque, limitato l’accesso all’area. In tali ipotesi
l’automobilista non viene messo in grado di conoscere quale
Autorità amministrativa ha assunto la relativa determinazione.

4° ipotesi: l’articolo 7 del codice della strada prescrive che la


contravvenzione e il relativo verbale debbano indicare se i
rilievi riscontrati con le telecamere siano stati autorizzati dal
Prefetto o meno.

5° ipotesi: È nulla anche l’ordinanza del sindaco del Comune


che regolamenta sosta, accessi e sanzioni per la ZTL della città,
perchè tale potere spetta al dirigente dell’ente locale
responsabile del servizio traffico e mobilità, salvo alcune
eccezioni (urgenza di emettere l’ordinanza).

6° ipotesi: una recentissima sentenza del giudice di Pace di


Milano, la numero 11633/2017 ha precisato che la contestazione
relativa alla violazione del divieto di circolazione in una ZTL
non deve essere immediata. La stessa deve però essere
documentata con immagini recuperate dagli appositi
dispositivi posizionati ai varchi di accesso. Le predette
immagini o foto devono riportare tre elementi nello specifico:
gli impianti utilizzati per l'accertamento devono rilevare i dati
riguardanti "l'identificazione dei veicoli, il luogo, il tempo“. Tale
principio viene ribadito anche sulla scorta di quando stabilito
dall'articolo 3 del d.p.r. n. 250/1999 primo comma.

7° ipotesi: un altro motivo d’invalidità potrebbe poi riguardare


l’omologazione dei dispositivi Ztl. Precisiamo che a Milano ad
esempio in alcune zone (Area C e Cerchia dei Bastioni), infatti,
le violazioni sono state “accertate” mediante l’utilizzo di
un’apparecchiatura non omologata. Nello specifico tali
impianti sono stati omologati nel 2006 sulla base di un decreto
(del Direttore Generale Motorizzazione n. 25506 del
09/08/2006) emesso nei confronti di una società che ora non
esiste più. Tali verbali quindi possono tranquillamente
ritenersi nulli.

8° ipotesi: in tema di pluralità di multe per le infrazioni


commesse nelle zone a traffico limitato, occorre infine
ricordare che non ogni rilevazione, ma ogni accesso alla
ZTL costituisce un illecito distinto. Logica conseguenza è
che nel caso di rilevazioni simultanee, non è possibile elevare
più contravvenzioni. Qualora quindi vengano notificate una
pluralità di multe (le cosiddette multe seriali) esse vanno
annullate, tutte ad esclusione della prima.

CASO E) MULTE PER ECCESSO DI VELOCITA’

L’art. 142 del Codice della Strada disciplina i limiti di


velocità:
• 130 km/h per le autostrade (limite che può aumentare
fino a 150 km/h su autostrade a tre corsie oltre la corsia
di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di
apparecchiature debitamente omologate per il calcolo
della velocità media di percorrenza su tratti
determinati, previa installazione degli appositi segnali,
sempreché lo consentano l'intensità del traffico, le
condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di
incidentalità dell'ultimo quinquennio);
• 110 km/h per strade extraurbane principali;
• 90 km/h per strade extraurbane secondarie e per strade
extraurbane locali;
• 50 km/h per strade nei centri abitati, con la possibilità
di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per
le strade urbane le cui caratteristiche di funzionalità lo
consentano, previa installazione degli appositi segnali.

Vi comunichiamo che, comunque, gli Enti gestori e proprietari


delle strade possono prevedere limiti diversi considerando le
diverse condizioni di traffico e percorrenza.

Ulteriore diversificazione dei limiti di velocità viene fatta in


base alla tipologia e categoria dei veicoli:

• i ciclomotori non possono eccedere il limite di 45 km/h;


• gli autoveicoli o motoveicoli utilizzati per il trasporto
delle merci pericolose, quando viaggiano carichi, non
possono eccedere il limite 50 km/h fuori dei centri
abitati e 30 km/h nei centri abitati;
• le macchine agricole e macchine operatrici devono
attenersi al limite di 40 km/h se montati su pneumatici
o su altri sistemi equipollenti; 15 km/h in tutti gli altri
casi;
• i quadri cicli non possono eccedere il limite di 80 km/h
fuori dei centri abitati;
• gli autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri
usi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5
t e fino a 12 t: devono attenersi al limite di 80 km/h fuori
dei centri abitati e 100 km/h sulle autostrade;
• gli autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri
usi, di massa complessiva a pieno carico superiore a 12
t devono attenersi al limite di 70 km/h fuori dei centri
abitati e 80 km/h sulle autostrade.

Le sanzioni in corrispondenza di ciascuna violazione varia in


base a quanto stabilito ai commi 7, 8, 9 e 9-bis dell’art.142 cds:

• Comma 7: Chiunque non osserva i limiti minimi di


velocità, ovvero supera i limiti massimi di velocità di
non oltre 10 km/h, è soggetto alla sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da euro
38 a euro 155.
• Comma 8. Chiunque supera di oltre 10 km/h e di non
oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità è soggetto
alla sanzione amministrativa del pagamento di una
somma da euro 155 a euro 624.
• Comma 9. Chiunque supera di oltre 40 km/h ma di
non oltre 60 km/h i limiti massimi di velocità è
soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento
di una somma da euro 500 a euro 2.000. Dalla
violazione consegue la sanzione amministrativa
accessoria della sospensione della patente di guida da
uno a tre mesi.
• Comma 9-bis. Chiunque supera di oltre 60 km/h i
limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da euro
779 a euro 3.119. Dalla violazione consegue la sanzione
amministrativa accessoria della sospensione della
patente di guida da sei a dodici mesi, ai sensi delle
norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI.

Mezzo saputo e risaputo con cui vengono accertate le predette


violazioni è quello più comunemente chiamato Autovelox.
Tuttavia oggi le macchine rilevatrici della velocità si
diversificano in due tipologie:

• Dipsositivi per l’accertamento della velocità istantanea;


• Dispositivi per l’accertamento della velocità media.

Tutti questi strumenti devono essere approvati dal Ministero


delle Infrastrutture e dei Traporti nonché dotati di decreto di
omologazione con obbligo a carico delle Pubbliche
Amministrazioni di effettuare i dovuti controlli periodici
almeno a cadenza annuale.

Come tutti sanno, comunque, il CDS impone di dedurre dalla


velocità indicata dall’Autovelox il 5% del valore rilevato con un
minimo di 5 km/h per evitare possibili errori della
strumentazione.

A tal proposito le problematiche di funzionamento e taratura


dell’Autovelox è argomentazione che ha avuto una lunga e
complessa storia fatta di contraddizioni disciplinari e
giurisprudenziali etc. Ma tutto ciò a noi non interessa. Ciò che
oggi ci interessa è come opporsi a possibili contravvenzioni su
violazione dei limiti di velocità ingiuste o viziate da vari fattori.

Un punto importante da considerare sugli Autovelox:

L’ordinanza 17766/2014, dei Giudici della Corte di Cassazione


ha rimesso all’esame della Corte Costituzionale l’eccezione di
incostituzionalità dell’art. 45 del Codice della Strada, nella
parte in cui esso non prevede che gli autovelox debbano essere
sottoposti a verifiche di funzionamento periodiche, poiché ciò
contrasterebbe con il principio di uguaglianza di cui all’art. 3
della Costituzione.

Pertanto, proprio in forza di tale momento di incertezza, i


Giudici di merito, sono propensi ad annullare i verbali o quanto
meno sospenderne l’esecutorietà, fintanto che la Corte
Costituzionale non avrà espresso il proprio parere. Dunque,
opponetevi assolutamente!

V’è, altresì, che gli Autovelox debbano essere collocati in


condizioni di visibilità.

Il Ministero degli Interni ha stabilito i parametri di questo


presupposto tali che ogni discordanza sia legittimo motivo di
contestazione e annullamento del verbale sanzionatorio.

LA CONTESTAZIONE DELLA MULTA PER ECCESSO DI


VELOCITA’

Il ricorso per illegittimità del verbale, dunque, alla luce di


quanto abbiamo potuto capire in questo paragrafo si svolge
prettamente sulla individuazione di motivi di carenza formale.
In primis verifichiamo e valutiamo la corretta indicazione dei
motivi che hanno impedito la contestazione immediata,
rinvenendo a seconda dei casi, la corretta indicazione della
lettera e) oppure f) del comma 1-bis dell’art. 201 del Codice
della Strada. Tuttavia ricordiamo che, principio lapidario, sulle
autostrade e strade extraurbane principali nonché sui
tratti di altre strade individuati dal prefetto la
contestazione differita della violazione è sempre
consentita.

CASO F) MANCATA REVISIONE DEL VEICOLO

Come noto, la revisione auto, oltre ad essere un fondamentale


controllo per garantire la sicurezza stradale, è un obbligo
previsto dalla legge italiana quindi prevede multe per chi viola
la normativa.

Chiunque circoli con un veicolo che non revisionato è soggetto


alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da
euro 169,00 a euro 679,00. Tale sanzione è raddoppiabile in
caso di revisione omessa per più di una volta in relazione alle
cadenze previste dalle disposizioni vigenti. L’organo
accertatore annota sul documento di circolazione che il veicolo
è sospeso dalla circolazione fino quando verrà effettuata la
revisione. È consentita la circolazione dell’auto soltanto per
recarsi presso uno dei centri competenti designati nel giorno
in cui è previsto l’appuntamento.

Sanzioni pesantissime sono previste se si è sorpresi a circolare


nonostante il “sospeso” accertato dalla Autorità.
Tuttavia è bene soffermarsi con molta attenzione sulle parti
scritte con i caratteri più piccoli degli atti che riceviamo
dall’Ente accertatore in quanto spesso proprio lì andiamo a
trovare la soluzione ai nostri problemi; e proprio i verbali che
notificano una sanzione ex art.80 cds, e quindi legati alla
fattispecie della revisione, recano con sé una specifica dicitura
che ... entro dieci giorni dalla ricezione del verbale ci si potrà
recare presso l'ufficio competente al fine di mostrare la
documentazione che attesti la regolarità ad esempio della
revisione o della assicurazione ...

Quindi quando non si è proceduto a contestazione immediata,


è possibile che il proprietario del veicolo si sia messo in regola,
non volendo violare la norma ma semplicemente essendosi
dimenticato di effettuare la periodica revisione. In tal modo il
proprietario del veicolo avrà la possibilità di dimostrare
agevolmente di avere regolarizzato al propria posizione
potendo così ottenere l'annullamento della sanzione.

COSA FARE IN CASO DI SOSPENSIONE DELLA PATENTE?

Nel corso della lettura del nostro manuale abbiamo visto


diversi casi di sospensione della patente per un determinato
tipo di violazioni al CDS. La sospensione della patente può
variare da alcuni giorni o settimane fino ad alcuni mesi se non
addirittura anni (talvolta fino a 2 anni). Chiaramente il fattore
dirimente è la gravità della violazione.

Il documento viene ritirato SUBITO cioè nel momento in


cui viene accertata l’infrazione e viene concesso
all’automobilista un permesso di 5 giorni, entro i quali il
veicolo dovrà essere portato presso il luogo che la prefettura ha
previsto per l’accertamento, indicato nel documento stesso.
Nei 15 giorni successivi, gli organi competenti valutano la
richiesta di sospensione della patente per decidere se
effettivamente sospenderla per il tempo previsto dal Codice
della Strada o se restituirla, nel caso in cui l’infrazione sia
ritenuta infondata.

Sfrondiamo subito un punto confusorio: il ritiro della patente


non ha nulla a che vedere con la sospensione della medesima.
Infatti, il primo si ha per violazioni meno gravi: accade che le
forze di polizia ritirino la patente all’automobilista, pronti
all’immediata riconsegna allorquando quest’ultimo abbia
dimostrato di aver adempiuto all’obbligo violato. Il caso di
sospensione, invece, riguarda casi più gravi di violazione al
CDS. L’Autorità Giudiziaria, la Motorizzazione Civile o il
Prefetto decidono e valutano come agire.

In caso di violazioni effettuate nel biennio, come ad esempio


divieto di sorpasso, precedenze, distanza di sicurezza, mancato
utilizzo delle cinture, la patente può essere sospesa da 1 a 3
mesi.

Mi raccomando: assoluto divieto di guida durante il


periodo di sospensione, si rischia una pesantissima
sanzione amministrativa e la revoca della patente stessa.

La sospensione della patente dunque può avere una ratio


sanzionatoria o cautelare, ovvero può costituire una sorta di
punizione per una condotta illecita del trasgressore o per
preservare la “società” da un pericolo grave e sottoporre il
trasgressore ad accertamenti psicofisici di idoneità alla guida.
I casi di sospensione sanzionatoria sono:

• sospensione a tempo determinato a seguito


dell’accertamento della guida in stato di ebbrezza;
• sospensione a tempo determinato a seguito
dell’accertamento della guida in stato di alterazione
dovuta all’uso di stupefacenti;
• sospensione cautelare disposta dal prefetto fino
all’esito dell’esame di revisione, in caso di guida in stato
di ebbrezza con tasso superiore a 1,5 g/l;
• sospensione cautelare disposta dal prefetto fino
all’esito dell’esame di revisione, in caso di guida in stato
di alterazione dovuta all’uso di stupefacenti.

I casi di sospensione cautelare:

• mancata sottoposizione a visita medica ordinata dal


prefetto a seguito di rifiuto di sottoporsi agli
accertamenti qualitativi dello stato di ebbrezza o di
alterazione dovuto a sostanze stupefacenti o a seguito
di guida in stato di ebbrezza con tasso compreso tra
0,51 e 1,5 g/l
• mancata sottoposizione agli esami di idoneità tecnica
per la perdita totale dei punti della patente.

LA PROCEDURA DI RESTITUZIONE DELLA PATENTE

La patente di guida viene sospesa dal Prefetto locale e il


provvedimento viene comunicato anche alla Motorizzazione.
Terminato il periodo deciso, la patente viene restituita per
mezzo della Polizia. Quindi, una volta trascorso il termine,
l’automobilista può chiamare e chiedere alla Polizia Locale
quando la patente è pronta e disponibile per il ritiro e quindi
passare a prenderla presentando il proprio documento
d’identità; è possibile anche delegare un terzo soggetto per il
ritiro presso gli Uffici della Polizia Locale.

II PARTE

1. COME OPPORSI ALLE MULTE IN MODO


VINCENTE SENZA AVVOCATO!

La notizia certa, da studi statistici relativi alla relazione che


sussiste tra il numero di verbali notificati, il numero dei ricorsi
attivati nonché il numero dei verbali annullati già in sede di
autotutela, è che almeno il 75% dei verbali e delle
contravvenzioni accertate è nullo perché affetto da vizi formali
o addirittura sostanziali. Il fatto è che proprio la complessità
della burocrazia che risiede alle spalle del verbale di
accertamento ci aiuta nel procedimento di annullamento della
nostra sanzione. Occorre dunque stare concentrati e sul pezzo,
come si dice in gergo, per individuare il difetto dell’atto
notificato così da rendere inefficace quanto questo reca con sé:
la sanzione amministrativa.

Una volta individuato il vizio occorre decidere per l’azione più


efficace tra quelle a disposizione. Abbiamo a disposizione tre
principali azioni d’attacco:

1. Il ricorso al Prefetto
2. Il ricorso al Giudice di Pace
3. Atteggiamento omissivo del pagamento della sanzione
attraverso azioni che possono non solo protrarre il
momento del pagamento a mesi e mesi più tardi da
quello previsto dal verbale di accertamento e che,
talvolta, possono anche far decadere il diritto dell’Ente
accertatore ad ottenere il pagamento della sanzione.

Se, in buona sostanza, ricevuto il verbale, ritenete che esso sia


manifestamente errato e infondato allora l’azione più corretta
ed efficace è sicuramente il Ricorso al Prefetto. Se da un punto
di vista formale il verbale di accertamento è ineccepibile (cioè
a dire compilato ed esatto in tutti i suoi elementi) ma
completamente falso in punto di fatto, allora il ricorso al
Giudice di Pace è l’azione migliore che il nostro ordinamento
mette a disposizione … e non disperate se l’ufficio di
competenza è territorialmente lontano e scomodo da
raggiungere perché oggi è disponibile anche al privato
cittadino il ricorso on line al Giudice di Pace.

Fate una ulteriore attenzione ai termini in scadenza per


svolgere le due azioni proposte:

A) Il ricorso al Prefetto scade a 60gg dalla notifica;

B) Il ricorso al Giudice di Pace scade a 30 gg dalla notifica.

Se in base a quanto già indicato ritenete di dover opporre la


vostra sanzione innanzi al Giudice di Pace, allora sappiate
subito una info importante: avete poco tempo. 30 gg passano
in un baleno e un ricorso in sede giudiziale, pur potendosi fare
senza essere obbligatoriamente affiancati da un legale, richiede
precisione ed esaustività delle argomentazioni, allegazioni
probatorie corpose e pertinenti, nonché rispetto della
tempistica che l’ordinamento ha qualificato come perentoria.
Non c’è margine di errore. Sappiate soprattutto che il Giudice,
non essendo rappresentati da un legale tenderà a snobbarvi
rispetto all’Avvocato della controparte.

Ma procediamo con ordine: mi raccomando seguite con


precisione quanto spiegato in questo paragrafo perché ne va
della validità e dell’esistenza dell’opposizione. Si perché un
ricorso in opposizione privo di specifici elementi può alla lunga
risultare non solo presupposto di sconfitta giudiziale, ma può
innescare una serie di meccanismi perversi che vi mettono
seriamente nei guai. Pensare che perdere una causa innanzi al
Giudice di Pace per negligenze varie può portare a dover
corrispondere una somma ben al di sopra delle € 500,00 (anche
allorquando ci si trova di fronte ad un verbale di circa € 80,00.
Bene, quindi CONCENTRAZIONE andrà tutto per il meglio.

L’opposizione alla classica multa/contravvenzione va opposta


con un “ricorso” da depositare presso la Cancelleria del Giudice
competente (che poi vedremo quale sarà) entro 30 gg dalla
ricezione dwel verbale di accertamento.

1. Quindi non appena ricevete il verbale segnatevi a


caratteri cubitali sulla vostra agenda o sul vostro
smartphone la data di arrivo della notifica (quando cioè
il postino ve lo ha consegnato o quando voi siete andati
a prenderlo presso l’Ufficio Postale della Vostra città.
2. Fatto questo, contate, a partire dal giorno di ricezione,
30 giorni liberi e segnate con la penna; se il trentesimo
giorno cade di domenica o di un giorno festivo il giorno
di scadenza è quello immediatamente successivo.
3. Entro 30 gg dunque il vostro ricorso va depositato nella
cancelleria del Giudice competente.
4. Ma qual è il Giudice Competente?

Innanzitutto ricordatevi un punto fondamentale: la


competenza territoriale del Giudice è inderogabile
quindi se percorrevate l’autostrada ed avete ricevuto
più verbali per la stessa violazione in punti diversi e
quindi da enti accertatori differenti per territorio, i
singoli verbali vanno tutti impugnati presso il Giudice
di Pace competente per i singoli territori di ciascun
verbale. Vero, infatti il Giudice di Pace competente è
quello nel cui territorio è stata accertata la violazione al
Codice della Strada (se non vi siete fermati con il rosso
a Firenze e vi è stato notificato il verbale dai vigili della
medesima città, anche se siete di Bologna,
l’opposizione al verbale la dovete fare a Firenze).

5. L’opposizione si fa con RICORSO per cui in cima al


foglio word scrivete questa dicitura:

GIUDICE DI PACE DI ….......

RICORSO AI SENSI DELL’ART. 204 DEL CODICE


DELLA STRADA

6. Detto ciò, abbiamo una duplice possibilità:

A) Deposito cartaceo del ricorso

B) Ricorso on line al GdP

a. Il CARTACEO.

Per il deposito cartaceo avete due possibilità: o


depositare a mani tutto il plico del ricorso (atto +
documenti) o inviare il plico a mezzo
raccomandata a/r indirizzata all’Ufficio del
Giudice di Pace competente per territorio. In
questa seconda ipotesi, per dimostrare l’invio
nei termini fa fede la ricevuta di spedizione
postale. È irricevibile il ricorso inviato via PEC,
per e-mail o a mezzo fax. Sarà necessario
presentare l'originale firmato del ricorso,
corredato dall'originaledell'atto impugnato
(verbale, cartella, ordinanza, etc.) + 2 copie per
ciascun Ente opposto (controparte) ai fini di
notifica da parte dell'Ufficio. Qualora si desideri
copia di ricevuta con la data di deposito,
presentare 1 copia in più. Ricordatevi che l’aver
fatto ricorso non vi esime dal pagamento della
sanzione, quindi chiedete nel ricorso che il
Giudice disponga la sospensione
dell’esecuzione della sanzione (di solito quando
la situazione è controversa accoglie la vostra
istanza).

b. IL RICORSO ONLINE

E’ un servizio disponibile sul sito web


https://gdp.giustizia.it, con il quale si può
compilare online il ricorso contro una multa
unitamente alla relativa nota di iscrizione a
ruolo (che non mancheremo di illustrarvi).
Avendo poi comunicato nella procedura il
proprio indirizzo email, l’Ufficio vi fornirà i
dovuti aggiornamenti e le successive
comunicazioni. Tuttavia tale procedura non
costituisce una ufficiale iscrizione a ruolo della
causa atteso che comunque l’iscrizione a
ruolo che per legge deve avvenire in forma
cartacea stampando il ricorso compilato on-line
con la sua nota di iscrizione a ruolo telematica,
e presentandoli all’Ufficio nei termini di legge
(NON fa fede la data di pre-iscrizione web)
esclusivamente nelle due modalità sopra
indicate di deposito o spedizione. In caso di
mancata formalizzazione dell’iscrizione a ruolo
presso la Cancelleria, la pre-iscrizione web
non riveste alcun valore giuridico e sarà
cancellata dal sistema dopo 6 mesi.

Vediamo praticamente come effettuare questa


preiscrizione:

Per accedere al servizio bisogna collegarsi con


questa pagina (se questo è un ebook clicca,
altrimenti se hai acquistato il libro fisico devi
aprire l’ebook che ti viene comunque dato in
omaggio con il libro fisico) del sito del Ministero
della Giustizia. La prima cosa da fare è
selezionare la Regione di appartenenza nella
mascherina posta al di sotto dell’immagine
dell’Italia. Non tutti gli uffici giudiziari hanno
attivato il sistema ma si stanno pian piano
aggiornando.
Seleziona la Regione e nel menù, a sinistra della
pagina seleziona la voce “Compila il ricorso” con
scritto “opposizione a sanzione amministrativa”.

Compilare il form con i dati personali e indicare


l’oggetto del ricorso specificando “violazione del
codice della strada”.

Per i non residenti non serve la domiciliazione


nel Comune o in Cancelleria. le notifiche (data
di udienza e atti successivi) avverranno
pertanto al domicilio eletto, o via PEC se fornita,
mentre le comunicazioni saranno effettuate via
e-mail, fax o telefono se forniti. E' consigliabile,
qualora se ne disponga, fornire sempre nel
ricorso anche i dati non obbligatori (telefono,
fax, e-mail, PEC) al fine di facilitare le
comunicazioni di Cancelleria.

Iscritto a ruolo il procedimento se ne possono


seguire le vicissitudini attraverso il link:
https://gdp.giustizia.it/sigp/?idlingua=IT

7. Ma quali e quante copie del ricorso vanno


presentate? E in che modo?

Bisogna depositare all’Ufficio del Giudice di Pace


competente l'originale firmato del ricorso, corredato
dall'originale dell'atto impugnato (verbale, cartella,
ordinanza, etc.) + 2 copie per ciascun Ente opposto
(controparte) ai fini di notifica da parte dell'Ufficio.
Qualora si desideri copia di ricevuta con la data di
deposito, presentare 1 copia in più.

8. Cosa deve contenere il plico?

Pochi atti ma necessari: in primis il ricorso in


opposizione al verbale di accertamento notificato;
poi, il il verbale opposto pena la irricevibilità del
ricorso (se non mettete il verbale che volete contestare
sarà come non aver depositato nulla; ed infine la
completa ed esaustiva documentazione che prova le
Vostre ragioni (documenti, fotografie etc.).

9. Il contenuto del ricorso.

Il ricorso deve essere fatto esclusivamente


dall’intestatario del verbale. Nel ricorso va indicato il
nome e il cognome del ricorrente, la sua residenza o
domicilio e il codice fiscale. RICORDATEVI SEMPRE
ALLA FINE DELL’ATTO DI FIRMARLO CON FIRMA
AUTOGRAFA.

Descritti i punti formali più importanti nella redazione


di un ricorso, vediamo ora cosa deve contenere il nostro
ricorso perché non cada nelle fattispecie di genericità e
soprattutto infondatezza delle nostre pretese.

Iniziamo con il descrivere la situazione “fattuale” così


come si è svolta, i fatti dunque ben descritti e
temporalmente circostanziati: evitiamo di usare
termini vaghi, equivoci e attinenti alla sfera soggettiva
(non inseriamo opinioni o luoghi comuni). Piuttosto
argomentiamo in via logico-deduttiva basandoci sulla
oggettività dei fatti.

Vediamo un esempio: sopraggiungevo all’incrocio con


la mia auto quando il semaforo segnava il colore giallo
mentre il sottoscritto era già al centro dell’incrocio ed
aveva passato la linea di contenimento. Detta
disserzione pone l’attenzione del Giudice sul colore
giallo del semaforo e non sulla posizione dell’auto che
in realtà aveva passato il semaforo quando questo era
ancora verde.

Piuttosto scriviamo in questo modo: sopraggiungevo


all’incrocio con la mia auto quando il semaforo segnava
ancora il colore verde. Oltrepassavo la linea di
intersezione e solo allora scattava il giallo; come si può
vedere con questa diversa proposizione catalizziamo
l’attenzione del lettore (il Giudice) sulla correttezza del
nostro agire, cioè a dire l’essere passati al semaforo con
il colore verde.

Descritti i fatti, corrediamo il nostro racconto


supportandolo con una cospicua rappresentazione
documentale che può consistere in documenti come in
fotografie dei luoghi in cui la presunta violazione è stata
accertata.

Prima di avviarsi alle conclusioni non dimenticatevi


di chiedere la sospensione della esecutorietà del
verbale di accertamento. IMPORTANTISSIMO.
Altrimenti rischiate di trovarvi in causa ad opporre una
sanzione che, comunque, nelle more del giudizio
dovete pagare lo stesso. Si affievolisce l’interesse
all’opposizione.

Svolta anche questa incombenza accingiamoci a


concludere chiedendo due cose essenziali:

a. annullare la sanzione amministrativa


opposta;
b. condannare il resistente al pagamento
delle spese del procedimento.

IMPORTANTISSIMO: NON VI DIMENTICATE DI


DEPOSITARE, CON IL RICORSO E I DOCUMENTI,
LA COPIA DEL VERBALE CHE VI E’ STATO
NOTIFICATO E CHE CONTESTATE.

10. L'udienza

Fatti tutti i depositi la cancelleria fisserà l’udienza


innanzi al Giudice di Pace assegnato della quale
tuttavia sarete Voi a dovervi informare attraverso la
consultazione online della pratica o attraverso l’accesso
all’Ufficio del Giudice di Pace.

Alla prima udienza verificherete se l’amministrazione o


l’Ente accertatore (la vostra controparte) si sarà
costituito e con quali ragioni avrà avanzato le proprie
difese contestando la Vostra dissertazione. Primo
contegno da tenere è quello di contestare
illimitatamente tutto quanto dedotto e prodotto
dalla controparte. Secondo ste pda seguire è chiedere
al Giudice di autorizzarvi a presentare eventuali
ulteriori testimoni o documentazione a supporto delle
vostre ragioni e a confutazione delle argomentazioni
della controparte. A questo punto il Giudice fisserà una
nuova udienza per l’assunzione delle prove ed altre
udienze a seconda del numero dei testimoni da
ascoltare. Al termine dell’assunzione delle prove, il
Giudice vi chiederà di sintetizzare, attraverso un ultimo
atto, il tutto con note ribadendo le vostre richieste. Il
provvedimento, la sentenza, sarà depositata dal
Giudice medesimo in cancelleria. La potrete consultare
collegandovi online al solito sito e cliccando sulla voce
“Sentenza”.

LE FAQ

Ulteriore servizio che vi vogliamo fornire è quello di offrirvi


una casistica completa di quali e quante multe ogni cittadino
ha dovuto gestire. Vi aiuteranno senz’altro a completare il già
esaustivo excursus che vi abbiano descritto in queste pagine.

1. Un ausiliare del traffico può fare una multa per


eccesso di velocità?

No. Possono soltanto accertare i divieti di sosta e i


pagamenti delle zone blu.

2. Si può chiedere la rateizzazione di una multa di


250 euro?

A condizione che l’importo sia contenuto in una sola


multa (e non sia la somma di più multe di importo
inferiore ai 200 euro) e che il reddito annuo imponibile
del trasgressore non sia superiore ad euro 10.628,16.

3. Anche la multa per veicolo non assicurato può


essere scontata se pagata nei primi cinque giorni?
Sì, lo ha chiarito il Ministero dell'Interno ma
distinguendo due casi: se la polizza assicurativa manca
del tutto, l'interessato, per ottenere il beneficio dello
sconto deve dimostrare di avere attivato una copertura
assicurativa entro 60 giorni. Nel caso invece la polizza
sia scaduta da meno di 30 giorni la multa si riduce
ulteriormente ad un quarto della cifra prevista dal
Codice della Strada, con possibilità di applicare anche
lo sconto del 30% se l'utente provvede al ripristino della
polizza entro 30 giorni dalla scadenza oppure decide di
rottamare il veicolo.
4. Se si paga una multa entro la data di scadenza ma
non in contanti, e l'amministrazione pubblica
riceve i soldi successivamente alla scadenza, la
multa si considera pagata in ritardo?
Il recente D.L. 14/02/2016, n. 18, recante Misure urgenti
concernenti la riforma delle banche ha stabilito (all'art.
17 quinquies) che per i pagamenti diversi da quelli in
contanti o tramite conto corrente postale, l'effetto
liberatorio del pagamento si produce se l'accredito a
favore dell'amministrazione avviene entro due giorni
dalla data di scadenza del pagamento.
5. Ogni quanti anni è necessario rinnovare la
patente?
Dipende dall’età del titolare. Le patenti più comuni,
cioè la A e la B, devono essere rinnovate ogni 10 anni
fino a 50 anni di età, ogni 5 anni tra i 50 e i 70 anni di
età, ogni 3 anni tra i 70 e gli 80 anni di età e ogni 2 anni
per gli over 80. Questi tempi sono ridotti per le altre
tipologie di patenti (C, CE, D ecc.).
6. Ho ricevuto un'ingiunzione di pagamento, ma io
ho già pagato quella multa. Perché?

Potrebbe trattarsi di uno dei seguenti casi:

a. pagamento insufficiente o errato nell’importo


rispetto a quanto dovuto
b. pagamento avvenuto con ritardo rispetto ai
tempi di legge indicati sul verbale

In tali casi l’importo dell’ingiunzione è determinato


dall’importo indicato sul verbale, raddoppiato dato che
sono già scaduti i termini massimi per il pagamento,
meno quanto già versato, a cui si aggiunge un ulteriore
aggravio per spese ed interessi.

7. Se mi sbaglio a pagare una multa (in eccesso o due


volte) o perché destinata ad altro Comune o
Polizia, cosa devo fare per ottenere un rimborso?

Nel caso di pagamento errato o doppio deve essere


formulata apposita richiesta di rimborso attraverso i
canali predisposti (posta certificata, Sportello,
raccomandata) allegando copia del verbale cui si
riferisce il pagamento, copia della ricevuta di
pagamento, copia di un documento di identità
dell'intestatario del verbale e l'indicazione dell'IBAN
sul quale si richiede di versare la somma oggetto di
rimborso. La richiesta va presentata dall'intestatario del
verbale e se questi è una persona giuridica la richiesta
deve essere sottoscritta dal legale rappresentante (il
rimborso sarà comunque effettuato sull'IBAN della
persona giuridica). Si precisa che, per il complesso iter
procedurale, i tempi di evasione sono lunghi e possono
arrivare fino a 180 gg dalla presentazione dell'istanza
come previsto dal comma 164 della Legge 27 dicembre
2006, n. 296 che cita: "Il rimborso delle somme versate
e non dovute deve essere richiesto dal contribuente
entro il termine di cinque anni dal giorno del
versamento, ovvero da quello in cui e' stato accertato il
diritto alla restituzione. L'ente locale provvede ad
effettuare il rimborso entro centottanta giorni dalla
data di presentazione dell'istanza".

8. Quali sono i presupposti e le modalità per


ottenere una rateizzazione delle multe?

E’ possibile richiedere il pagamento rateale delle


sanzioni pecuniarie per una o più violazioni del Codice
della Strada, purchè siano state accertate
contestualmente con uno stesso verbale di importo
superiore a 200,00 euro e si versi in condizioni
economiche disagiate. La presentazione della richiesta
implica rinuncia a presentare ricorso al Prefetto o al
Giudice di Pace avverso la sanzione. Può avvalersi della
facoltà della rateizzazione chi è titolare di un reddito
imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone
fisiche, risultante dall’ultima dichiarazione, non
superiore a 10.628,16 euro. Se l’interessato convive con
il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito
dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo
periodo da ogni componente della famiglia, compreso
l’istante, e i limiti di reddito di cui sopra (10.628,16 euro)
sono elevati di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari
conviventi.

La rateizzazione è consentita con le seguenti modalità:


Importo del verbale Rate
Fino a 2.000,00 euro 12 rate
Da 2.001,00 a 5.000,00 euro 24 rate
Oltre 5.001,00 euro 24 rate

L’importo di ciascuna rata non può essere inferiore a


100,00 euro; le rate mensili sono gravate da interessi al
tasso previsto dall’art. 21, comma 1, del D.P.R. 29
settembre 1973, n. 602 e successive modificazioni. In
caso di mancato pagamento della prima rata o,
successivamente, di due rate, il debitore decade
automaticamente dal beneficio della rateazione. Le
somme rimanenti saranno riscosse coattivamente in
un’unica soluzione secondo le procedure stabilite
dall’art. 206 Codice della Strada. La richiesta di
rateizzazione deve essere presentata entro 30 giorni
dalla data di contestazione o di notificazione della
violazione.

9. Il dispositivo Scout deve essere omologato?


Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con
nota del 20 settembre 2011, ha precisato che non è
necessaria alcuna omologazione.

10. E' necessario fotografare il veicolo in sosta


irregolare?

L'organo che accerta la violazione ha la facoltà e non


l'obbligo di documentare la violazione commessa. Con
Scout la documentazione fotografica è un'ulteriore
garanzia per il trasgressore/proprietario

11. E' necessario il presegnalamento della postazione,


tramite cartelli o altri dispositivi di preavviso?

Il presegnalamento della postazione è obbligatorio solo


nel caso in cui il controllo avviene a bordo del veicolo
ma in modalità stazionaria; in tal caso è posizionata
idonea segnaletica.
Il presegnalamento non è, invece, previsto nei casi in
cui il controllo sia effettuato in maniera dinamica. Il
Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti n. 282 del 13 giugno 2017 ha, infatti, precisato
che “nessuna preventiva segnalazione è prevista per i
dispositivi di rilevamento della velocità installati a
bordo di veicoli per la misura della velocità in
movimento, anche ad inseguimento.
Al fine di privilegiare una funzione di prevenzione dello
strumento, i veicoli che hanno in dotazione lo Scout
Speed sono segnalati tramite scritta sul vetro posteriore
“Controllo della velocità”.
12. Quando la Polizia Locale può utilizzare
l'etilometro?

Gli organi di polizia stradale hanno facoltà di


sottoporre ad accertamento tecnico con etilometro il
conducente di un veicolo solo quando ricorre almeno
una delle seguenti condizioni:

- è stato effettuato con esito positivo un accertamento


preliminare anche attraverso apparecchi portatili (pre-
test);
- in ogni caso in cui il conducente sia rimasto coinvolto
in un incidente stradale;
- quando si abbia motivo di ritenere che il conducente
si trovi in stato di alterazione psico-fisica derivante
dall’influenza dell’alcol. In presenza di almeno una
delle suddette condizioni il conducente, su richiesta
dell’operatore di polizia stradale, ha l’obbligo di
sottoporsi ad accertamento mediante etilometro.
TABELLA DELLE INFRAZIONI PIU’ COMUNI

Infrazione Sanzione e altri Codice della


provvedimenti Strada
Mancata revisione del euro 169 Art. 80
veicolo
Guida senza patente euro 5000 + 389 euro Art. 116
al proprietario del
veicolo per incauto
affidamento
Patente non rinnovata euro 155 + ritiro della Art. 126
patente
Guida con un braccio euro 85 Art. 115
rotto (o simili) –
mancanza
temporanea di
requisiti fisici e/o
psichici
Divieto di sosta euro 41 Art. 157
Tenere il motore euro 218 Art. 157
acceso durante la sosta
Mancata esibizione euro 41 Art. 157
del disco orario
Eccesso di velocità euro 169 Art. 142
(fino a 40 km/h)
Eccesso di velocità (tra euro 532 più la Art. 142
i 40 e i 60 km/h) sospensione della
patente da 1 a 3 mesi;
per i neopatentati la
sospensione va da 3 a
sei mesi. In caso di
recidiva c'è la
sospensione della
patente da 8 a 18 mesi.
Eccesso di velocità euro 829 più la Art. 142
(oltre i 60 km/h) sospensione della
patente da 6 a 12 mesi.
In caso di recidiva c'è
la revoca della patente.
Guida pericolosa (es. euro 5000 più l'arresto Art. 9 ter
gara di velocità non
autorizzata)
Guida senza casco euro 81 + fermo del Art. 171
veicolo
Guida senza cinture di euro 81 (in caso di Art. 172
sicurezza recidiva c'è la
sospensione della
patente)
Guida con uso di euro 161 (in caso di Art. 173
cellulari recidiva c'è la
sospensione della
patente)
Guida senza lenti (con euro 81 Art. 173
obbligo sulla patente)
Guida in stato di dipende dal tasso di Art. 186
ebbrezza alcool nel sangue,
comunque la sanzione
minima è di 532 euro
più la sospensione
della patente.
TABELLE PENALITA’ PUNTI

Infrazioni che comportano una decurtazione di 10


punti patente
Gare di velocità.
Eccesso di velocità superiore ai 60 km/h
Circolazione contromano in caso di curve o in condizioni di
scarsa visibilità.
Sorpasso di veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t;
sorpasso effettuato in situazioni gravi e pericolose (curve,
dossi, incroci, etc); sorpasso di veicoli fermi ai semafori, ai
passaggi a livello o incolonnati, di tram o filobus fermi;
sorpasso di veicolo che sta a sua volta sorpassando, etc
Trasporto di merci pericolose senza autorizzazione.
Violazione delle norme per il trasporto di merci pericolose.
Violazione dei tempi di guida o riposo superiore al 20% per
autisti di camion e autobus muniti o non necessitanti di
tachigrafo
Retromarcia in autostrada
Inversione di marcia in autostrada o su strade extraurbane
principali, o procedervi in contromano
Circolazione sulle corsie di emergenza nei casi non
consentiti.
Veicolo sprovvisto di cronotachigrafo o limitatore di velocità
Guida in stato di ebbrezza.
Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze
stupefacenti.
Omissione di soccorso dopo un incidente con gravi danni ai
veicoli causati dal proprio comportamento
Omissione di soccorso dopo un incidente con danni alle
persone causati dal proprio comportamento
Violazione dei posti di blocco

8 punti patente
Mancato rispetto della distanza di sicurezza con
conseguente incidente con lesioni gravi a persone
Comportamento irregolare o pericoloso nei passaggi
ingombrati e nelle strade di montagna, che abbia causato
gravi lesioni a persone
Inversione di marcia in prossimità di curve, di incroci o di
dossi.
Mancato rispetto dell’obbligo di precedenza ai pedoni sugli
attraversamenti pedonali.
Mancato rispetto dell’obbligo di precedenza a persone
invalide con ridotta capacità motoria o su carrozzella, o
munita di bastone bianco, o accompagnata da cane guida o
munita di bastone bianco-rosso.

6 punti patente
Eccesso di velocità superiore ai 40 km/h ma non oltre i 60
km/h
Mancato rispetto del segnale di Stop.
Passaggio con semaforo rosso o mentre il vigile stia dando la
precedenza ad altri flussi di traffico
Mancato rispetto del passaggio a livello.

5 punti patente
Violazione dell’obbligo di moderare la velocità in caso di
curve, incroci e visibilità limitata.
Mancato rispetto dell’obbligo di dare la precedenza.
Sorpassi pericolosi.
Mancato rispetto della distanza di sicurezza con
conseguente collisione con grave danno a veicoli.
Comportamento irregolare nelle strettoie
Mancato uso del casco regolarmente allacciato o trasportare
passeggeri in tali condizioni
Mancato uso delle cinture di sicurezza del conducente, del
trasportato minorenne o mancato uso di seggiolini per
bambini
Mancato uso delle lenti correttive ove prescritto e utilizzo di
cuffie o apparecchi radiotelefoni durante la guida
Violazione dei tempi di riposo superiore al 10% per autisti di
camion e autobus muniti o non necessitanti di tachigrafo
Violazione limite massimo tempi di riposo settimanali
superiore al 20% per autisti di camion e autobus muniti o
non necessitanti di tachigrafo
Guida di conducenti di età inferiore a ventuno anni, per i
neopatentati e per chi esercita professionalmente l’attività di
trasporto di persone o di cose con tasso alcolemico superiore
a 0 e inferiore a 0,5 grammi per litro.
Alterare il corretto uso delle cinture

4 punti patente
Guida contromano non in curva
Occupazione della corsia centrale o di sinistra nel caso di
corsia libera a destra
Chiunque non abbia potuto evitare la caduta o lo
spargimento di materie viscide, infiammabili o comunque
atte a creare pericolo o intralcio alla circolazione deve
provvedere immediatamente ad adottare le cautele
necessarie per rendere sicura la circolazione e libero il
transito.
Trasportare cose con eccedenza di carico superiore a 3 t o
superiore al 30% della massa complessiva per veicoli fino a
10 tonnellate
Massa complessiva a pieno carico di veicoli adibiti al
trasporto di merci pericolose superiore a quella indicata
nella carta di circolazione.
Trasporto di persone in soprannumero, adibendo
abusivamente il veicolo ad uso di terzi
Circolazione in autostrada con veicoli non ammessi
Omissione di soccorso nel caso di incidente provocato da chi
guida, con danni solo alle cose
Mancato rispetto dell’obbligo di precedenza ai pedoni su
strade sprovviste di attraversamenti pedonali

3 punti patente
Eccesso di velocità compreso di oltre 10 km/h e fino a 40
km/h.
Mancato accertamento delle condizioni per fare un sorpasso.
Mancato rispetto della distanza di sicurezza.
Uso improprio degli abbaglianti.
Trasporto di carichi senza le dovute attenzioni.
Trasportare cose con eccedenza di carico non superiore a 3 t
o al 30% della massa complessiva per veicoli fino a 10
tonnellate
Violazione limite massimo tempi di riposo settimanali
superiore al 10% per autisti di camion e autobus muniti o non
necessitanti di tachigrafo
Violazione limite massimo tempi di riposo settimanali
superiore al 10%.
Violazione degli obblighi verso funzionari, ufficiali e agenti.
Circolare su strade larghe meno di 6,5 metri con autocarri
adibiti a trasporto di veicoli, animali, container, macchine
agricole o operatrici.

2 punti patente
Inosservanza della segnaletica stradale a eccezione di quella
di sosta e di fermata.
Violazione delle regole di sorpasso dei tram.
Cambi di corsia irregolari o svolte non segnalate.
Inosservanza del divieto di sosta in corsie e carreggiate
riservate ai mezzi pubblici.
Intralcio irregolare della strada nel caso di incidente.
Mancata esposizione del triangolo nel caso di avaria.
Violazione in materia di traino veicolo in avaria.
Trasportare cose con eccedenza di carico non superiore a 2 t
o al 20% della massa complessiva per veicoli fino a 10
tonnellate
Trasporto di materie pericolose senza osservare prescrizioni
ministeriali di sicurezza
Trasporto di persone in soprannumero sulle autovetture
Violazione limite massimo tempi di riposo giornalieri
superiore al 10% per autisti di camion e autobus muniti o non
necessitanti di tachigrafo
Violazione limite massimo tempi di riposo settimanali
superiore al 20% per autisti di camion e autobus muniti o
non necessitanti di tachigrafo
Mancato rispetto dei periodi di pausa per gli
autotrasportatori.
Traino di veicoli in autostrada.
Violazione nelle condizioni e limitazioni della circolazione
sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali.
Violazione nei comportamenti durante la circolazione sulle
autostrade e sulle strade extraurbane principali.
Violazione dell’obbligo a cedere il passo a veicoli con sirena
o lampeggianti accesi.
Mancato rispetto dei periodi di pausa per trasporti
professionali non muniti di cronotachigrafo.
Uso improprio e senza autorizzazione delle strutture adibite
alla circolazione e sosta dei veicoli al servizio delle persone
invalide.
Intralcio irregolare della strada nel caso di incidente.

1 punto patente
Non fare uso dei dispositivi di illuminazione o segnalazione
visiva quando prescritto
Uso improprio dei fari
Trasportare cose con eccedenza di carico non superiore ad 1
tonnellata o al 10% per veicoli fino a 10 T
Trasportare persone in sovrannumero sui veicoli a due ruote
o viloare le prescrizioni relative a trasporto di oggetti o
trainare o farsi trainare con veicoli a due ruote
Inosservanza delle disposizioni sul trasporto di persone o
cose sui veicoli a due ruote.
Violazione limite massimo tempi di guida settimanali
superiore al 20%.per autisti di camion e autobus muniti o
non necessitanti di tachigrafo
INDICE DEGLI ARGOMENTI
Premessa ........................................................................ pag.002
I PARTE
Conoscere le violazioni e le sanzioni per saper opporsi
alle ingiustizie.
La multa ....................................................................... pag.006
Cos'è il Codice della Strada ........................................... pag.006
Gli elementi essenziali del verbale sanzionatorio …...... pag.007
Carenza dell’indicazione del luogo della data e delle
caratteristiche della violazione .................................... pag.009
Il ritardo della notificazione della multa ...................... pag.010
Il pagamento della sanzione secondo la normativa …... pag.012
Il Ricorso in Opposizione ............................................... pag.017
Ricorso in Autotutela ..................................................... pag.017
Ricorso al Giudice di Pace .............................................. pag.019
Ricorso al Prefetto ......................................................... pag.022
I costi delle relative procedure ...................................... pag.024
Le ragioni forti di diritto o di fatto per cui contestare una multa
......................................................................................... pag.025
Contestazione immediata della violazione .................. pag.025
Strategia 01 ..................................................................... pag.027
Sanzione notificata a mezzo del servizio postale …...... pag.030
Pago la multa in ritardo ................................................ pag.036
Non pago la multa ......................................................... pag.036
Perché e quando non pagare le multe (i profili sostanziali)
......................................................................................... pag.038
Come posso vedere le foto della multa ......................... pag.039
Caso A) Multa al semaforo rosso …............................... pag.039
Caso B) Multa per divieto di sosta ................................ pag.044
Perché e quando fare ricorso ......................................... pag.047
Caso C) Guida senza le cinture di sicurezza ................. pag.051
Caso D) La Multa per la zone ZTL ................................ pag.053
Caso E) Multe per eccesso di velocitò …........................ pag.058
La contestazione della multa per eccesso di velocità ... pag.062
Caso F) Mancata Revisione del Veicolo ........................ pag.063
Cosa fare in caso di sospensione della patente? …........ pag.064
La procedura di restituzione della patente …................ pag.066
II PARTE
Come opporsi alle multe in modo vincente senza Avvocato
......................................................................................... pag.067
a) Ricorso cartaceo …..................................................... pag.070
b) Ricorso online ............................................................ pag.071
Ma quali e quante copie del ricorso vanno presentate? E in che
modo? ............................................................................. pag.073

Cosa deve contenere il plico? ......................................... pag.074


Il contenuto del ricorso ................................................. pag.074
L’udienza ........................................................................ pag.076
Le Faq ............................................................................. pag.077
Tabella delle infrazioni più comuni .............................. pag.084
Tabelle penalità punti ................................................... pag.086

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