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EFFETTO GREGGE O
VACCINO RESISTENZA?
28 Luglio 2021

La teoria dell’immunità di
gregge
Uno dei concetti ritenuti di maggiore importanza quando si discute
di vaccinazioni, in termini di salute pubblica, è quello della “Herd
Immunity” o “immunità di gregge”.

Il concetto di immunità di gregge, nella sua accezione originale, è


stato sviluppato a partire da osservazioni di immunità naturale, non
artificiale (mediante la vaccinazione). Gli statistici hanno osservato
che le popolazioni erano protette quando un numero sufficiente di
individui aveva contratto la forma selvaggia della malattia,
acquisendo successivamente immunità permanente. Il concetto di
immunità̀ di gregge, pertanto, implica che il rischio di infezione tra
gli individui suscettibili in una popolazione diminuisca con la
presenza e vicinanza di soggetti immuni (detta anche protezione
indiretta o effetto gregge).

Con le vaccinazioni questa osservazione non è riproducibile tout-


court: un vaccino può essere in grado di controllare la malattia ma
può indurre una immunità in grado di sterilizzare l’infezione?

Schematicamente, il concetto di immunità di gregge viene espresso


negli studi scientifici da un’equazione di base che utilizza la
contagiosità (R0) di ogni malattia1 e, in base a questo parametro, va
a definire la copertura immunitaria minima necessaria per ottenerla:
questo dato si ottiene semplicemente come risultato dell’equazione:

HIT= 1-1/ R0

Dove HIT indica Herd Immunity Threshold, ovvero soglia per


l’immunità di gregge.

Questo semplice calcolo determina quindi i parametri di copertura


vaccinale che vengono di volta in volta adottati nelle politiche di
sanità pubblica: tutto molto chiaro e semplice quindi, se non fosse
che, in biologia, esistono leggi universali che rispondono a ben altri
principi, uno fra tutti quello della sopravvivenza della specie.

Il fenomeno della “vaccino


resistenza”
Come tutti i virus, anche il SARS-CoV-2 muta ed evolve, nei processi
di adattamento all’ambiente che si attivano per garantirne la
sopravvivenza.
Telmo Pievani, professore ordinario presso il dipartimento di Biologia
dell’università degli studi di Padova, nel suo articolo “Le varianti del
virus. Uno sguardo evolutivo”2 scrive:
«Non dobbiamo stupirci: come ogni entità biologica, è
normale che il virus accumuli mutazioni, la benzina e il
motore di ogni cambiamento evolutivo. Come si
diffondono poi queste mutazioni? Casualmente, per
deriva genetica, per effetto dello spostamento di
piccole popolazioni del virus e dei suoi ospiti. Oppure
per selezione naturale, perché alcune di queste
mutazioni danno un vantaggio selettivo.”

Ci sono fattori naturali, come l'immunità indotta dall’infezione, e


fattori determinati dalle azioni dell’uomo, come la vaccinazione, che
esercitano pressioni selettive e spingono il virus a mutare per
continuare ad avere un vantaggio selettivo.

Il virus a RNA nella sua replicazione può formare mutanti minori


denominati quasispecie. Gli anticorpi prodotti attraverso la
vaccinazione3 non sono in grado di legarsi a tutti i mutanti minori,
che si replicano e generano la cosiddetta “vaccino resistenza”,
potendo, altresì, aumentare la selezione di mutanti più patogenici.

La presenza di QUASISPECIE, a cui gli anticorpi vaccinali non


potranno legarsi se non debolmente, può comportare anche il
conseguente rischio di ADE (Antibody-dependent Enhancement,
ovvero potenziamento degli anticorpi dipendenti, una delle ragioni
per cui un vaccino promettente può risultare inefficace).

Lo studio “Multiple SARS-CoV-2 variants escape neutralization by


vaccine-induced humoral immunity” (tradotto: Molteplici varianti di
SC2 sfuggono alla neutralizzazione da parte dell’immunità umorale
indotta dal vaccino), pubblicato su CELL il 29 aprile scorso4 non
lascerebbe spazio a dubbi:
anche “un numero relativamente piccolo di mutazioni
può mediare una potente fuga dalle risposte vaccinali.
Sebbene l’impatto clinico della resistenza alla
neutralizzazione rimanga incerto, questi risultati
evidenziano il potenziale per le varianti di sfuggire alla
neutralizzazione dell’immunità umorale”.

Effetto gregge o vaccino


resistenza?
Se le varianti del virus attualmente in circolazione presentano un
aumentato rischio di trasmissione e sono in grado di eludere la
protezione offerta dai sieri vaccinali, non si comprende come sia
possibile affermare che vaccinando una alta percentuale della
popolazione possa quindi manifestarsi automaticamente l’effetto
gregge.

Se i sieri anti-Covid possono conferire una protezione individuale


dalla malattia sintomatica senza interrompere la diffusione
dell’agente infettante, la mancata vaccinazione del soggetto
implica un rischio esclusivamente a carico dello stesso, mai sulla
comunità. Sempre più casi nel mondo, infatti, dimostrano come
soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale possono
contagiare ed essere contagiati.

Emblematico il caso della portaerei inglese Queen Elizabeth, dove


è esploso un focolaio Covid. Tutto l’equipaggio del dispiegamento
aveva ricevuto due dosi di vaccino contro il Covid-19. A confermarlo
è il segretario alla Difesa Ben Wallace che parla di oltre 100
infettati5.

In Olanda, quasi 1000 persone sono risultate positive dopo aver


partecipato al Verknipt Festival lo scorso 3 e 4 luglio a Utrecht6. Lo
riporta l’agenzia di stampa ‘Anp’, precisando che almeno 448
persone sono state contagiate il primo giorno e 516 il secondo. Per
partecipare al festival era obbligatorio presentare la prova di essere
vaccinati o un test negativo.

Anche nella Residenza sanitaria assistenziale Mons. Messina di


Sant’Eufemia in Aspromonte, Calabria sono risultati positivi 7 ospiti
della struttura su 21 e 4 operatori su 30. Tutti gli ospiti e tutto il
personale della RSA erano stati vaccinati con doppia dose già nel
mese di febbraio7.

Gli esempi che possiamo portare chiaramente non si esauriscono


qui.

Le attuali VOC (variant of concern) e VOI (variant of interest) in


circolazione, varianti che destano preoccupazione e minacciano di
rovesciare i “progressi fatti nell’arrestare la diffusione del virus”,
possono derivare da mutazioni causate dalla pressione selettiva
causata dalle vaccinazioni?

Perché non si indaga in questa direzione e non si rendono pubblici


questi dati?

La vaccino resistenza potrebbe contribuire a indurre una


selezione di mutanti che presentano maggior rischio di
trasmissibilità e virulenza?

Domande fondamentali, queste, che richiedono riflessioni urgenti.

Se un’evoluzione naturale del virus dovrebbe condurre


ragionevolmente ad una convergenza evolutiva e quindi
all'adattamento del virus all'ospite, le azioni dell’uomo e in
particolare l’uso di vaccini OGM, inefficaci nel raggiungere l’immunità
sterilizzante, potrebbero favorire l’emergere di mutazioni che
generano maggiore trasmissibilità e virulenza, eludendo una già
acquisita immunità (naturale o artificiale che sia?).

Uno scenario, questo, da film distopico, ma che propone un rischio,


anche minimo, che possa divenire realtà!

E se questo rischio fosse anche prossimo allo zero, perché l’umanità


potrebbe correrlo per forza, anziché fermarsi un momento e
riflettere attentamente sulle politiche di sanità pubblica messe in
atto con così scarsa attenzione agli effetti prodotti?

Perché in Israele, nel Regno Unito, in Cile, … nonostante le alte soglie


vaccinali raggiunte si stanno registrando aumenti considerevoli di
contagi (e di tutto ciò che comportano) che colpiscono anche i
soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale? Come si spiega
questa recrudescenza?

Luc Montagnier lo scorso maggio ha rilasciato un’intervista nella


quale sostiene che la vaccinazione di massa contro il Sars-Cov-2
durante la pandemia è un errore inaccettabile e che è proprio la
vaccinazione a creare le varianti.

Walter Ricciardi, intervistato lo scorso 15 luglio durante la


trasmissione di La 7 “In Onda”, alla domanda da dove derivano le
varianti rileva che: “derivano dal fatto che il virus trovando un
soggetto vaccinato, che quindi in qualche modo gli resiste, cerca
di identificare le strade per aggirare la vaccinazione; è una
battaglia eterna quella tra i virus e l’uomo”.

Preoccupano le recenti dichiarazioni di Pfizer e BioNTech che


esprimono l’intenzione di chiedere a EMA e FDA l’autorizzazione di
un booster di richiamo dell’attuale vaccino sulla base di prove di un
maggiore rischio di infezione sei mesi dopo l'inoculazione e la
diffusione della variante Delta altamente contagiosa.

L’agenzia Reuters8 rileva:

“Il direttore scientifico della Pfizer, Mikael Dolsten, ha


detto che il recente calo dell'efficacia del vaccino in
Israele è dovuto principalmente a infezioni in persone
che erano state vaccinate a gennaio o febbraio poiché
gli anticorpi calano.”

Alla luce di simili dichiarazioni appare davvero paradossale che nel


nostro Paese sia in vigore un obbligo vaccinale per svolgere
professioni sanitarie con l’obiettivo di prevenire l’infezione da SARS-
Cov-2, quando non solo è certo che questi sieri non conferiscano
un’immunità sterilizzante, ma - stando alle dichiarazioni degli stessi
produttori - chi abbia effettuato la vaccinazione da più di sei mesi
(ed è proprio il caso specifico del personale sanitario) riscontra,
altresì, un calo di efficacia che determina un maggior rischio di
infezione.

In un Comunicato Stampa congiunto dello scorso 8 luglio9, le


aziende Pfizer e BioNTech informano di due studi in corso: il
richiamo di una terza dose dell'attuale vaccino BNT162b2 che si
preveda possa aumentare le titolazioni anticorpali e una versione
aggiornata del vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 che ha come
obiettivo la proteina spike completa della variante Delta. Il primo
lotto di mRNA per la sperimentazione è già stato prodotto e gli studi
dovrebbero cominciare ad agosto.

Si legge che, considerati i dati del mondo reale rilasciati dal


Ministero della Salute di Israele, una terza dose entro 6-12 mesi dal
primo ciclo vaccinale possa essere NECESSARIA.

È questo ciò che serve per sconfiggere la diffusione e la


patogenicità del virus?

Alte titolazioni anticorpali, specifiche per una sequenza che nel


frattempo ha subito mutazioni preoccupanti?

O nuovi sieri in un’eterna rincorsa a un virus che muta ed evolve?

È sufficiente soffermarsi sulle “IMPORTANT SAFETY INFORMATION”


e sul “DISCLOSURE NOTICE” in calce al Comunicato Stampa
sudddetto (e presenti in tutti i comunicati che riguardano il siero
anti-Covid), che invitiamo a leggere, nei quali viene evidenziato un
lungo elenco di avvertenze, rischi, incertezze e sfide per
comprendere la pericolosa approssimazione su cui chi ci governa
fonda scelte sempre più lesive dei diritti umani.

Le aziende si mettono al riparo non solo riguardo ai rischi potenziali


delle nuove sperimentazioni, ma pongono l’accento anche sui rischi
dell’attuale siero OGM nell’uso nel mondo reale (dal 21 dicembre
2020 al 4 luglio 2021 è stato inoculato a 276 milioni di persone nei
paesi dello Spazio Economico Europeo) il cui profilo di sicurezza è in
costante aggiornamento e di cui certamente non si conoscono gli
effetti avversi che potrebbero insorgere nel medio e lungo periodo.
Pfizer, infatti, avverte che vi è, tra gli altri, il “rischio che un uso più
diffuso del vaccino porti a nuove informazioni sull'efficacia, la
sicurezza o altri sviluppi, compreso il rischio di ulteriori reazioni
avverse, alcune delle quali possono essere gravi”.

Altri sviluppi?

Il fenomeno della vaccino resistenza rappresenta certamente lo


sviluppo di uno scenario che potrebbe essere già in atto. Altrettanto
potrebbe dirsi per il fenomeno dell’ADE, descritto nel Risk
Management Plan 10 come “importante rischio potenziale”, che
difficilmente potrebbe emergere in mancanza di un rigoroso sistema
di vaccinovigilanza attiva.

Lo stesso vale similmente per BioNTech che segnala rischi e


incertezze circa il “tasso dichiarato di efficacia del vaccino e il
profilo di sicurezza e tollerabilità osservato finora, nel resto della
sperimentazione o in popolazioni più grandi e diverse al momento
della commercializzazione”.

Il contesto che stiamo vivendo non può che apparire intriso di


proclami e propaganda e privo di un rigoroso dibattito scientifico,
fondato su basi documentate e su evidenze e dati trasparenti e non
inficiati da grossolani BIAS.

Il clima è sempre più discriminante e violento nei confronti di chi


pone domande e dubbi, di chi nutre opinioni diverse e attraverso
l’istituzione del certificato verde si ricorre all’obbligo de facto di un
farmaco OGM sperimentale che coinvolge persino gli adolescenti.

È questa la nostra civiltà?

NOTE
1 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2249331/pdf/e
0010.pdf (https://ilbolive.unipd.it/it/news/varianti-virus-sguardo-
evolutivo )
2 https://ilbolive.unipd.it/it/news/varianti-virus-sguardo-
evolutivo (https://ilbolive.unipd.it/it/news/varianti-virus-
sguardo-evolutivo )

3 "la sequenza della proteina S è stata scelta sulla base della


sequenza per il "SARS-CoV-2 isolato Wuhan-Hu- 1", che era
disponibile quando il programma è stato avviato, GenBank
MN908947.3 (genoma completo) e GenBank QHD43416.1
(glicoproteina di superficie del picco)",
vedi https://www.ema.europa.eu/en/documents/assessment-
report/comirnaty-epar-public-assessment-report_en.pdf
(https://www.ema.europa.eu/en/documents/assessment-
report/comirnaty-epar-public-assessment-report_en.pdf)

4 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7953441/
(https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7953441/)

5 https://www.cagliaripad.it/541656/focolaio-su-portaerei-
inglese-oltre-100-contagiati-erano-tutti-vaccinati/
(https://www.cagliaripad.it/541656/focolaio-su-portaerei-
inglese-oltre-100-contagiati-erano-tutti-vaccinati/ )

6 https://www.ilmessaggero.it/salute/storie/covid_olanda_festiva
6080633.html
(https://www.ilmessaggero.it/salute/storie/covid_olanda_festival_
6080633.html)

7 http://www.strettoweb.com/2021/07/calabria-11-positivi-al-
covid-19-nella-rsa-mons-messina-di-santeufemia-in-aspromonte-
erano-tutti-vaccinati-con-ciclo-completo-da-mesi/1211157/
(http://www.strettoweb.com/2021/07/calabria-11-positivi-al-
covid-19-nella-rsa-mons-messina-di-santeufemia-in-aspromonte-
erano-tutti-vaccinati-con-ciclo-completo-da-mesi/1211157/ )

8 https://www.reuters.com/business/healthcare-
pharmaceuticals/pfizer-ask-fda-authorize-booster-dose-covid-
vaccine-delta-variant-spreads-2021-07-08/
(https://www.reuters.com/business/healthcare-
pharmaceuticals/pfizer-ask-fda-authorize-booster-dose-covid-
vaccine-delta-variant-spreads-2021-07-08/ )
9 https://cdn.pfizer.com/pfizercom/2021-
07/Delta_Variant_Study_Press_Statement_Final_7.8.21.pdf?
(https://cdn.pfizer.com/pfizercom/2021-
07/Delta_Variant_Study_Press_Statement_Final_7.8.21.pdf?)

10 https://www.ema.europa.eu/en/documents/rmp-
summary/comirnaty-epar-risk-management-plan_en.pdf
(https://www.ema.europa.eu/en/documents/rmp-
summary/comirnaty-epar-risk-management-plan_en.pdf)

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