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RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

CLARITROMICINA DOC Generici 250 mg compresse rivestite con film.


CLARITROMICINA DOC Generici 500 mg compresse rivestite con film.

2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

CLARITROMICINA DOC Generici 250 mg:


1 compressa rivestita con film contiene 250 mg di claritromicina.

CLARITROMICINA DOC Generici 500 mg:


1 compressa rivestita con film contiene 500 mg di claritromicina.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. FORMA FARMACEUTICA

Compressa rivestita con film.

CLARITROMICINA DOC Generici 250 mg:


Compresse rivestite con film di colore giallo pallido, ovali, con inciso "CLA250" su un lato e "APO"
sull’altro.

CLARITROMICINA DOC Generici 500 mg:


Compresse rivestite con film di colore giallo pallido, a forma di capsula, con inciso "CLA500" su un lato e
"APO" sull’altro.

4. INFORMAZIONI CLINICHE

4.1 Indicazioni terapeutiche

La claritromicina è indicata negli adulti e nei bambini dai 12 anni in su (per le formulazioni solo per adulti,
come le compresse).

La claritromicina è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni batteriche, acute e croniche, causate
da micro-organismi sensibili alla claritromicina:

- infezioni del tratto respiratorio superiore come tonsilliti/faringiti, come alternativa quando gli
antibiotici β-lattamici non sono appropriati.
- otiti medie acute nei bambini.
- infezioni del tratto respiratorio inferiore come polmoniti acquisite in comunità.
- sinusiti ed esacerbazione acuta delle bronchiti croniche negli adulti e negli adolescenti di età superiore
ai 12 anni.
- infezioni di gravità da lieve a moderata della pelle e dei tessuti molli.
- in appropriata associazione con i regimi terapeutici antibatterici e con un appropriato medicinale per la
guarigione dell’ulcera, per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori nei pazienti adulti con ulcere
associate ad Helicobacter pylori (vedere il paragrafo 4.2).

È necessario tenere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici,
incluse le linee guida nazionali e locali.

4.2 Posologia e modo di somministrazione

Documento reso disponibile da AIFA il 18/12/2018


Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Posologia
La dose di claritromicina dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione e deve essere determinata in ogni
caso da un medico.

Adulti e adolescenti (inclusi gli anziani)


Dose standard: la dose abituale è di 250 mg due volte al giorno (al mattino e alla sera).
Trattamento ad alto dosaggio (infezioni gravi): la dose abituale può essere aumentata a 500 mg due volte al
giorno nelle infezioni gravi.

Popolazione pediatrica (età superiore a 12 anni)


Uso come negli adulti.

Eliminazione dell’Helicobacter pylori negli adulti


Nei pazienti con ulcere gastro-duodenali dovute all’infezione da Helicobacter pylori, la claritromicina, come
parte della triplice terapia di prima scelta, viene data ad una dose di 500 mg due volte al giorno. Le
raccomandazioni nazionali sull’eradicazione dell’Helicobacter pylori devono essere tenute in considerazione.

Dosaggio nell’insufficienza renale


Gli aggiustamenti della dose non sono generalmente richiesti, tranne che per i pazienti con grave
insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min (0.5 ml/s)). Se è necessario un aggiustamento
della dose, la dose totale giornaliera deve essere dimezzata, per esempio 250 mg una volta al giorno o 250
mg due volte al giorno nelle infezioni più gravi. La durata del trattamento in questi pazienti non deve
superare i 14 giorni.

Popolazione pediatrica (fino ai 12 anni d’età)


La dose raccomandata è di 7,5 mg/kg due volte al giorno (al mattino e alla sera).

Peso Dose
30 – 40 kg 250 mg due volte al giorno

L’uso della claritromicina in forma di compressa non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni
d’età con peso corporeo inferiore a 30 kg. L’utilizzo della sospensione pediatrica di claritromicina è più
adatto in questi pazienti.
Sono stati condotti studi clinici con la sospensione pediatrica di claritromicina nei bambini da 6 mesi a 12
anni d’età. Quindi, nei bambini di età inferiore a 12 anni, deve essere utilizzata la sospensione pediatrica di
claritromicina (granulato per sospensione orale).

Non è documentato l’effetto nei bambini al di sotto dei 3 anni d’età per l’indicazione polmoniti acquisite in
comunità.

Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min,
la dose di claritromicina deve essere dimezzata (per es. 250 mg una volta al giorno o 250 mg due volte al
giorno nelle infezioni più severe). In questi pazienti il trattamento non deve essere prolungato oltre 14 giorni.

Durata del trattamento


La durata del trattamento con la claritromicina dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione e deve essere
determinata in ogni caso da un medico.

- La durata abituale del trattamento nei bambini di età inferiore a 12 anni va dai 5 ai 10 giorni (per la
formulazione in sospensione pediatrica).
- La durata abituale del trattamento negli adulti e nei bambini di età superiore a 12 anni va dai 6 ai 14
giorni (per le formulazioni solo per adulti).
- Il trattamento deve continuare per almeno 2 giorni dalla scomparsa dei sintomi.

Documento reso disponibile da AIFA il 18/12/2018


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- Nelle infezioni da Streptococcus pyogenes (streptococco β-emolitico gruppo A), la durata del trattamento
deve essere di almeno 10 giorni.
- La terapia di associazione per l’eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori, per esempio 500 mg
di claritromicina due volte al giorno in associazione con 1000 mg di amoxicillina due volte al giorno e
20 mg di omeprazolo due volte al giorno, deve essere continuata per 7 giorni.

Modo di somministrazione
Le compresse devono essere ingerite con almeno mezzo bicchiere d’acqua.
La claritromicina può essere somministrata indipendentemente dall’assunzione di cibo. Il cibo non ha effetto
sull’entità della biodisponibilità. Il cibo ritarda solo leggermente l’inizio dell’assorbimento della
claritromicina.

4.3 Controindicazioni

- La claritromicina è controindicata nei pazienti con nota ipersensibilità alla claritromicina, agli altri
antibiotici macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- La somministrazione concomitante di claritromicina e ergotamina o diidroergotamina è controindicata
perché può provocare tossicità da ergot (vedere il paragrafo 4.5).
- La somministrazione concomitante della claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti medicinali è
controindicata: astemizolo, cisapride, pimozide, terfenadina, poiché ciò può comportare prolungamento
dell’intervallo QT e aritmie cardiache che includono tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare
e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.5).
- La somministrazione concomitante con ticagrelor o ranolazina è controindicata.
- La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con storia di prolungamento dell’intervallo
QT (prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito) o di aritmia cardiaca ventricolare, inclusa
torsione di punta (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
- La claritromicina non deve essere somministrata in concomitanza a inibitori della HMG-CoA riduttasi
(statine) che sono largamente metabolizzati dal CYP3A4 (lovastatina o simvastatina), a causa
dell’aumento del rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi(vedere paragrafo 4.5).
- Come altri potenti inibitori del CYP3A4, la claritromicina non deve essere usata in pazienti che stanno
assumendo colchicina.
- La claritromicina non deve essere usata nei pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica in
associazione con compromissione renale.
- La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con ipopotassiemia (rischio di
prolungamento dell’intervallo QT).

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Il medico non deve prescrivere claritromicina a donne in stato di gravidanza senza una valutazione
approfondita del rapporto rischio/beneficio, in particolare durante i primi tre mesi di gravidanza (vedere
paragrafo 4.6).

La claritromicina viene escreta principalmente attraverso il fegato. La claritromicina deve quindi essere
somministrata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Si raccomanda
cautela anche nella somministrazione di claritromicina a pazienti con compromissione della funzione renale
di grado da moderato a severo.

Sono stati riportati casi di insufficienza epatica fatale (vedere paragrafo 4.8). Alcuni di questi pazienti
possono avere sofferto di patologie epatiche pre-esistenti oppure possono avere assunto altri medicinali
epatotossici. Ai pazienti deve essere consigliato di interrompere la terapia e contattare il proprio medico nel
caso in cui dovessero manifestare segni e sintomi di sofferenza epatica come anoressia, ittero, urine scure,
prurito o dolore addominale.

Si raccomanda cautela nei pazienti con severa insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).

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medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
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Sono state riportate coliti pseudomembranose in associazione con quasi tutti gli agenti antibatterici, inclusi i
macrolidi, che possono manifestarsi con entità da lieve a pericolosa per la vita. È stata riportata diarrea
associata a Clostridium difficile (CDAD) con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, inclusa la
claritromicina, che può manifestarsi con entità da diarrea lieve a colite fatale. La terapia con agenti
antibatterici altera la normale flora del colon e questo può provocare una crescita eccessiva di C. difficile. La
CDAD deve essere presa in considerazione in tutti quei pazienti che presentano diarrea a seguito dell’uso di
antibiotici. È necessario eseguire un’approfondita anamnesi medica poiché la CDAD può manifestarsi più di
due mesi dopo la somministrazione dell’agente antibatterico. Di conseguenza, indipendentemente
dall’indicazione, deve essere presa in considerazione la sospensione della terapia con claritromicina. Deve
essere eseguito un antibiogramma e iniziata una terapia adeguata. Deve essere evitata la somministrazione di
medicinali che inibiscono la peristalsi.

Esistono segnalazioni provenienti dall’esperienza post-marketing di tossicità da colchicina associata all’uso


concomitante di claritromicina e colchicina, specialmente negli anziani, alcune delle quali si riferiscono a
pazienti con insufficienza renale. In alcuni di questi pazienti si è verificato il decesso (vedere paragrafo 4.5).
La somministrazione concomitante di claritromicina e colchicina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Si raccomanda cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e triazolobenzodiazepine,


come triazolam e midazolam (vedere paragrafo 4.5).

Si raccomanda cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e altri medicinali ototossici,


specialmente con gli aminoglicosidi. Deve essere eseguito il monitoraggio della funzione vestibolare e
uditiva durante e dopo la conclusione della terapia.

Eventi Cardiovascolari

Con il trattamento con macrolidi, tra cui la claritromicina, sono stati osservati ripolarizzazione cardiaca e
intervallo QT prolungati, rivelando un rischio di sviluppo di aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere
paragrafo 4.8). Pertanto, poiché le seguenti condizioni possono portare a un rischio di aritmie ventricolari
(comprese le torsioni di punta), la claritromicina deve essere utilizzata con cautela nei seguenti pazienti:
• Pazienti con malattia coronarica, insufficienza cardiaca grave, disturbi di conduzione o bradicardia
clinicamente significativa.
• Pazienti con alterazioni elettrolitiche come l’ipomagnesiemia. La claritromicina non deve essere
somministrata a pazienti con ipokaliemia (vedere sezione 4.3)
• Pazienti che prendono in concomitanza altri medicinali associati al prolungamento dell’intervallo QT
(vedere sezione 4.5)
• La co-somministrazione di claritromicina e astemizolo, cisapride, pimozide o terfenadina è
controindicata (vedere sezione 4.3)
• La claritromicina non deve essere utilizzata in pazienti con prolungamento dell’intervallo QT
congenito o acquisito, documentato o con anamnesi di aritmia ventricolare (vedere paragrafo 4.3).

Studi epidemiologici che valutavano il rischio di esiti cardiovascolari avversi con i macrolidi hanno mostrato
risultati variabili. Alcuni studi osservazionali hanno identificato un raro rischio a breve termine di aritmia,
infarto miocardico e mortalità cardiovascolare associato ai macrolidi, tra cui la claritromicina. Durante la
prescrizione della claritromicina si devono bilanciare questi risultati con i benefici del trattamento.

Polmonite: in previsione della diffusione della resistenza dello Streptococcus pneumoniae ai macrolidi, è
importante che vengano effettuati test di sensibilità quando si prescrive la claritromicina per polmoniti
acquisite in comunità. Nelle polmoniti nosocomiali, la claritromicina deve essere usata in combinazione con
adeguati antibiotici addizionali.

Infezioni della cute e dei tessuti molli di grado da lieve a moderato: queste infezioni sono causate nella
maggior parte dei casi da Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes, entrambi potenzialmente
resistenti ai macrolidi. Pertanto è importante che vengano effettuati test di sensibilità. Nei casi in cui non

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possano essere utilizzati antibiotici beta-lattamici (per es. allergia), altri antibiotici, come la clindamicina,
potrebbero essere medicinali di prima scelta.
Attualmente i macrolidi sono considerati adeguati solamente in alcune infezioni della cute e dei tessuti molli,
come quelle causate da Corynebacterium minutissimum, acne volgare, erisipela e nelle situazioni in cui non
può essere effettuata una terapia con penicillina.

In caso di gravi reazioni di ipersensibilità acuta, quali anafilassi, reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (ad
esempio, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi
epidermica tossica (TEN) ed eruzione cutanea con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la terapia con
claritromicina deve essere immediatamente sospesa e deve essere iniziato con urgenza un trattamento
adeguato.

La claritromicina deve essere usata con cautela quando è somministrata in concomitanza a medicinali noti
per essere induttori dell’enzima citocromo CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).

Inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine): l’uso concomitante di claritromicina e lovastatina o simvastatina
è controindicato (vedere paragrafo 4.3). È richiesta cautela quando si prescrive claritromicina con altre
statine. È stata segnalata rabdomiolisi in pazienti che hanno assunto claritromicina e statine. I pazienti
devono essere monitorati per i segni e sintomi di miopatia. Nelle situazioni in cui l’uso concomitante di
claritromicina e statine non può essere evitato, si raccomanda di prescrivere la più bassa dose disponibile di
statina. Deve essere preso in considerazione l’utilizzo di una statina (es. fluvastatina) il cui metabolismo non
sia dipendente dal CYP3A (vedere paragrafo 4.5).

Ipoglicemizzanti orali/Insulina: l’uso concomitante di claritromicina e ipoglicemizzanti orali (come le


sulfaniluree) e/o insulina può provocare una significativa ipoglicemia. Si raccomanda un accurato
monitoraggio della glicemia (vedere paragrafo 4.5).

Anticoagulanti orali: durante la co-somministrazione di claritromicina e warfarin, c’è il rischio di una grave
emorragia, di un significativo aumento del Rapporto Normalizzato Internazionale (INR) e di un significativo
aumento del tempo di protrombina (vedere paragrafo 4.5). INR e tempo di protrombina devono essere
monitorati frequentemente quando i pazienti ricevono in concomitanza claritromicina e anticoagulanti orali.

L’utilizzo di qualsiasi terapia antimicrobica, compresa quella con claritromicina, al fine di trattare l’infezione
da H. pylori può selezionare organismi farmaco-resistenti.

Come per altri antibiotici, l’uso prolungato può provocare la proliferazione della colonizzazione di batteri e
funghi resistenti. Nel caso si verifichi una superinfezione, deve essere selezionata una terapia adeguata.
Deve essere prestata attenzione anche all’eventualità di resistenza crociata tra claritromicina e altri macrolidi,
come lincomicina e clindamicina.

4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

L’uso dei seguenti medicinali è strettamente controindicato a causa della possibilità di sviluppare gravi
effetti causati dall’interazione tra farmaci:

Cisapride, pimozide, astemizolo e terfenadina


In pazienti trattati con claritromicina e cisapride concomitantemente, è stato riportato un aumento dei livelli
di cisapride. Questo può provocare prolungamento dell’intervallo QT e aritmie cardiache incluse tachicardia
ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta. Effetti simili sono stati osservati in pazienti che
hanno assunto claritromicina e pimozide concomitantemente (vedere paragrafo 4.3).

Documento reso disponibile da AIFA il 18/12/2018


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medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
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È stata riportata l’alterazione del metabolismo della terfenadina causata da macrolidi, che ha causato un
incremento dei livelli di terfenadina occasionalmente associati ad aritmie cardiache come prolungamento
dell’intervallo QT, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafo
4.3). In uno studio in 14 volontari sani, la somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina ha
provocato un incremento da due a tre volte dei livelli sierici del metabolita acido della terfenadina e
prolungamento dell’intervallo QT che non ha portato a nessun effetto clinico rilevabile. Effetti simili sono
stati osservati durante la somministrazione concomitante di astemizolo e altri macrolidi.

Ergotamina/Diidroergotamina
L’esperienza post-marketing ha evidenziato che la co-somministrazione di claritromicina e ergotamina o
diidroergotamina è associata a tossicità acuta da ergot, caratterizzata da vasospasmo, ischemia delle estremità
e di altri tessuti incluso il sistema nervoso centrale. La somministrazione concomitante di questi medicinali e
claritromicina è controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Inibitori della HMG-CoA riduttasi


L’uso concomitante di claritromicina e lovastatina o simvastatina è controindicato (vedere paragrafo 4.3)
poiché queste statine sono largamente metabolizzate dal CYP3A4 e il trattamento concomitante con
claritromicina incrementa le loro concentrazioni plasmatiche, aumentando il rischio di miopatia, inclusa la
rabdomiolisi. Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi in pazienti che hanno assunto claritromicina
contemporaneamente a queste statine. Se il trattamento con claritromicina non può essere evitato, la terapia
con lovastatina o simvastatina deve essere sospesa nel corso del trattamento.

È richiesta cautela quando si prescrive la claritromicina con le statine. Nelle situazioni in cui l’uso
concomitante di claritromicina e statine non può essere evitato, si raccomanda di prescrivere la più bassa
dose disponibile di statina. Deve essere preso in considerazione l’utilizzo di una statina (es. fluvastatina) il
cui metabolismo non sia dipendente dal CYP3A. I pazienti devono essere monitorati per i segni e sintomi di
miopatia.

Effetti di altri medicinali sulla claritromicina

Medicinali induttori del CYP3A (per es. rifampicina, fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, prodotti
contenenti Iperico) possono indurre il metabolismo della claritromicina. Ciò può portare a livelli sotto-
terapeutici di claritromicina, diminuendone l’efficacia.
Inoltre potrebbe essere necessario monitorare i livelli plasmatici degli induttori del CYP3A, i quali
potrebbero aumentare a causa dell’inibizione del CYP3A da parte della claritromicina (vedere anche le
pertinenti informazioni di prodotto relative agli inibitori del CYP3A4 somministrati).

I seguenti medicinali sono noti o sono sospettati di incidere sulla concentrazione della claritromicina
circolante; può essere necessario un aggiustamento della dose di claritromicina o una terapia alternativa.

Efavirenz, nevirapina, rifampicina, rifabutina e rifapentina


Potenti induttori del sistema metabolico del citocromo P-450 come efavirenz, nevirapina, rifampicina,
rifabutina e rifapentina possono accelerare il metabolismo della claritromicina e, di conseguenza, ridurne i
livelli plasmatici, incrementando quelli della 14-OH-claritromicina (un metabolita che è anche
microbiologicamente attivo). Poiché le attività microbiologiche della claritromicina e della 14-OH-
claritromicina sono differenti nei diversi batteri, l’effetto terapeutico voluto potrebbe essere compromesso
con la somministrazione concomitante di claritromicina e induttori enzimatici.
Sono stati osservati una riduzione del 39% dell’AUC della claritromicina ed un aumento del 34% dell’AUC
del metabolita attivo 14-OH quando la claritromicina viene usata in concomitanza con l’induttore di
CYP3A4 efavirenz.

Etravirina

Documento reso disponibile da AIFA il 18/12/2018


Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
L’esposizione a claritromicina viene diminuita da etravirina; tuttavia la concentrazione del metabolita attivo,
14-OH-claritromicina, viene incrementata. Poiché la 14-OH-claritromicina ha una minore efficacia nei
confronti del Mycobacterium avium complex (MAC), l’efficacia complessiva nei confronti di questo
patogeno può essere alterata; quindi devono essere prese in considerazione alternative alla claritromicina per
il trattamento del MAC.

Fluconazolo
La somministrazione concomitante di fluconazolo 200 mg una volta al giorno e di claritromicina 500 mg due
volte al giorno in 21 volontari sani ha portato ad un incremento della concentrazione minima media di
claritromicina allo stato stazionario (C min) e dell’area sotto la curva (AUC) rispettivamente del 33% e del
18%. Le concentrazioni allo stato stazionario del metabolita attivo 14-OH-claritromicina non sono state
significativamente influenzate dalla somministrazione concomitante di fluconazolo. Non è necessario alcun
aggiustamento della dose di claritromicina.

Ritonavir
Uno studio farmacocinetico ha dimostrato che la somministrazione concomitante di ritonavir 200 mg ogni 8
ore e claritromicina 500 mg ogni 12 ore provoca una marcata riduzione del metabolismo della claritromicina.
Con la somministrazione concomitante di ritonavir, la C max della claritromicina è aumentata del 31%, la C min
del 182% e l’AUC del 77%. È stata notata un’ inibizione sostanzialmente completa della formazione di 14-
OH-claritromicina. In ragione della larga finestra terapeutica di claritromicina, non è necessaria alcuna
riduzione della dose in pazienti con funzione renale nella norma. Comunque, in pazienti con compromissione
renale devono essere considerati i seguenti aggiustamenti della dose: nei pazienti con CL CR compresa tra 30 e
60 ml/min la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%. Nei pazienti con CL CR < 30 ml/min la dose
di claritromicina deve essere ridotta del 75%. Dosi di claritromicina maggiori di 1 g/die non devono essere
somministrate in concomitanza a ritonavir.

Simili aggiustamenti della dose devono essere presi in considerazione in pazienti con funzionalità renale
ridotta quando ritonavir è usato come enhancer farmacocinetico con altri inibitori delle proteasi di HIV,
inclusi atazanavir e saquinavir (vedere sotto, “Interazioni farmacologiche bidirezionali”)

Interazione nei regimi di eradicazione dell’Helicobacter Pylori


Sebbene le concentrazioni plasmatiche della claritromicina e dell’omeprazolo possano essere aumentate
quando vengono somministrati in associazione, non è necessario alcun aggiustamento della dose. Alle dosi
raccomandate, non c’è interazione clinicamente significativa tra la claritromicina e il lansoprazolo.
L’aumento delle concentrazioni plasmatiche della claritromicina può verificarsi anche quando viene
somministrata contemporaneamente ad antiacidi o a ranitidina. Non è necessario aggiustare la dose. Non ci
sono interazioni farmacocinetiche con i relativi antibiotici utilizzati per la terapia di eradicazione
dell’Helicobacter pylori.

Effetto della claritromicina su altri prodotti medicinali

Interazioni mediate dal CYP3A


La somministrazione concomitante di claritromicina, noto inibitore del CYP3A e della glicoproteina P di
trasporto, e di un medicinale metabolizzato principalmente dal CYP3A può provocare un innalzamento delle
concentrazioni del farmaco che possono portare un incremento o un prolungamento sia degli effetti
terapeutici sia degli effetti avversi del medicinale concomitante. La claritromicina deve essere usata con
cautela nei pazienti in terapia con altri medicinali noti per essere substrati dell’enzima CYP3A, specialmente
se il substrato del CYP3A ha un ridotto margine di sicurezza (es. carbamazepina) e/o il substrato è
largamente metabolizzato da questo enzima. Nei pazienti in cui la claritromicina è somministrata
concomitantemente, può essere preso in considerazione un aggiustamento della dose e, quando possibile,
devono essere strettamente monitorate le concentrazioni sieriche dei medicinali metabolizzati principalmente
dal CYP3A.

I seguenti medicinali o classi di medicinali sono noti o sospettati di essere metabolizzati dallo stesso
isoenzima CYP3A: alprazolam, astemizolo, carbamazepina, cilostazolo, cisapride, ciclosporina,

Documento reso disponibile da AIFA il 18/12/2018


Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
disopiramide, alcaloidi dell’ergot, lovastatina, metilprednisolone, midazolam, omeprazolo, anticoagulanti
orali (es. warfarin), antipsicotici atipici (per es. quetiapina), pimozide, chinidina, rifabutina, sildenafil,
simvastatina, tacrolimus, terfenadina, triazolam e vinblastina, ma l’elenco non è completo. Tra i medicinali
che interagiscono con meccanismo analogo attraverso altri isoenzimi appartenenti al sistema del citocromo
P-450 ci sono fenitoina, teofillina e valproato.

Antiaritmici
Nell’esperienza post-marketing sono stati riportati casi di torsione di punta associati all’uso concomitante di
claritromicina e chinidina o disopiramide. Durante la co-somministrazione di claritromicina con questi
medicinali è necessario un monitoraggio elettrocardiografico per il prolungamento dell’intervallo QT.
Durante la terapia con claritromicina devono essere monitorati i livelli sierici di chinidina e disopiramide.
Sono state registrate segnalazioni post-marketing di ipoglicemia a seguito della somministrazione
contemporanea di claritromicina e disopiramide. Pertanto i livelli di glucosio nel sangue devono essere tenuti
sotto controllo durante la somministrazione concomitante di claritromicina e disopiramide.

Ipoglicemizzanti orali/Insulina
Con alcuni medicinali ipoglicemizzanti come nateglinide e repaglinide, può essere di rilievo l’inibizione
dell’enzima CYP3A da parte della claritromicina e tale interazione può causare ipoglicemia quando questi
medicinali sono usati in concomitanza. Si raccomanda un accurato monitoraggio della glicemia.

Omeprazolo
La claritromicina (500 mg ogni 8 ore) è stata somministrata in combinazione con omeprazolo (40 mg una
volta al giorno) in individui adulti sani. Le concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario di omeprazolo
sono state innalzate (Cmax, AUC0-24 e t1/2 sono aumentate rispettivamente del 30%, 89% e 34%) dalla
somministrazione concomitante di claritromicina. Il valore medio del pH gastrico nelle 24 ore è stato 5.2
quando omeprazolo è stato somministrato singolarmente e 5.7 quando omeprazolo è stato somministrato
concomitantemente a claritromicina.

Sildenafil, tadalafil e vardenafil


Tutti questi inibitori delle fosfodiesterasi sono metabolizzati, almeno in parte, dal CYP3A il quale può essere
inibito dalla somministrazione concomitante di claritromicina. La co-somministrazione di claritromicina con
sildenafil, tadalafil o vardenafil potrebbe portare ad un incremento dell’esposizione a inibitori delle
fosfodiesterasi. Una riduzione della dose di sildenafil, tadalafil e vardenafil deve essere presa in
considerazione quando questi medicinali sono somministrati in concomitanza a claritromicina.

Teofillina e carbamazepina
Risultati di studi clinici indicano un modesto ma statisticamente significativo (p ≤ 0.05) aumento dei livelli
di teofillina o carbamazepina circolanti quando l’uno o l’altro di questi medicinali sono somministrati
concomitantemente a claritromicina. Potrebbe essere necessario considerare una riduzione della dose.

Tolterodina
La tolterodina è metabolizzata principalmente attraverso l’isoforma 2D6 del citocromo P-450 (CYP2D6).
Tuttavia, in un sottoinsieme della popolazione privo di CYP2D6, la via di metabolizzazione identificata è
attraverso il CYP3A. In questo sottoinsieme di popolazione, l’inibizione del CYP3A provoca un sensibile
aumento delle concentrazioni sieriche di tolterodina. In presenza di inibitori del CYP3A, come
claritromicina, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di tolterodina nella popolazione priva di
CYP2D6.

Triazolobenzodiazepine (es. alprazolam, midazolam, triazolam)


Quando midazolam è stato somministrato concomitantemente alle compresse di claritromicina (500 mg due
volte al giorno), l’AUC di midazolam è aumentata di 2.7 volte dopo somministrazione endovenosa di
midazolam e di 7 volte dopo somministrazione orale. La somministrazione concomitante di midazolam per
via orale e claritromicina deve essere evitata. Se midazolam per via endovenosa è co-somministrato con
claritromicina, il paziente deve essere strettamente monitorato al fine di permettere un aggiustamento della
dose. Le stesse precauzioni devono applicarsi anche alle altre benzodiazepine che sono metabolizzate dal

Documento reso disponibile da AIFA il 18/12/2018


Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
CYP3A, incluse triazolam e alprazolam. Per le benzodiazepine che non vengono eliminate attraverso il
CYP3A (temazepam, nitrazepam, lorazepam) un’interazione clinicamente rilevante con claritromicina è
improbabile.

Esistono segnalazioni post-marketing di interazioni farmacologiche e effetti sul sistema nervoso centrale
(SNC) (es. sonnolenza e confusione) con l’uso concomitante di claritromicina e triazolam. Si consiglia il
monitoraggio del paziente relativamente all’incremento degli effetti farmacologici sul SNC.

Ciclosporina, tacrolimus e sirolimus


La somministrazione concomitante della forma orale della claritromicina con ciclosporina o tacrolimus porta
ad un aumento di più di due volte della C min plasmatica di ciclosporina e tacrolimus. Ci si possono aspettare
effetti simili con sirolimus. I livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus devono essere
attentamente monitorati quando si inizia il trattamento con la claritromicina nei pazienti trattati con uno degli
immunosoppressori sopra menzionati, e le loro dosi devono essere ridotte se necessario. La sospensione della
claritromicina in questi pazienti richiede anche un completo monitoraggio dei livelli plasmatici di
ciclosporina, tacrolimus o sirolimus per definire l’aggiustamento della dose.

Warfarin
Gli effetti degli anticoagulanti possono essere potenziati se la claritromicina viene usata in pazienti che
ricevono il warfarin. Quindi, in questi pazienti, il tempo di protrombina deve essere frequentemente
monitorato.

Altre interazioni farmacologiche

Aminoglicosidi
Si consiglia cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e altri medicinali ototossici,
specialmente con gli aminoglicosidi (vedere paragrafo 4.4).

Colchicina
La colchicina è un substrato sia del CYP3A sia dell’efflux transporter P-glicoproteina (Pgp).
È noto che la claritromicina e altri macrolidi inibiscano CYP3A e Pgp. Quando claritromicina e colchicina
sono somministrate concomitantemente, l’inibizione di Pgp e/o CYP3A da parte della claritromicina può
portare ad un incremento dell’esposizione alla colchicina. (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Digossina
Si ritiene che la digossina sia un substrato dell’efflux transporter P-glicoproteina (Pgp).
È noto che la claritromicina sia in grado di inibire Pgp. Quando claritromicina e digossina sono
somministrate in concomitanza, l’inibizione di Pgp da parte della claritromicina può portare ad un
incremento dell’esposizione alla digossina. Concentrazioni sieriche elevate di digossina in pazienti in cui
sono state somministrate claritromicina e digossina concomitantemente sono state riportate anche nel corso
della vigilanza post-marketing. Alcuni pazienti hanno mostrato segni clinici analoghi a quelli dovuti alla
tossicità da digossina, incluse aritmie potenzialmente fatali. Le concentrazioni sieriche di digossina devono
essere monitorate attentamente mentre i pazienti sono sottoposti a terapia concomitante con digossina e
claritromicina.

Zidovudina
La somministrazione orale concomitante di compresse di claritromicina e di zidovudina in pazienti adulti con
infezione da HIV può determinare una riduzione delle concentrazioni di zidovudina allo stato stazionario.
Poiché la claritromicina sembra interferire con l’assorbimento della zidovudina somministrata
contemporaneamente per via orale, generalmente si può evitare questa interazione sfalsando le dosi di
claritromicina e zidovudina al fine di interporre un intervallo di 4 ore tra ogni somministrazione. Questa
interazione non sembra comparire nei pazienti pediatrici con infezione da HIV che assumono la sospensione
di claritromicina in concomitanza a zidovudina o didanosina. Questa interazione è improbabile quando la
claritromicina è somministrata per infusione endovenosa.

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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Fenitoina e valproato
Esistono segnalazioni spontanee o pubblicate relativamente all’interazione tra gli inibitori del CYP3A,
inclusa la claritromicina, con medicinali che non si ritiene siano metabolizzati dal CYP3A (es. fenitoina e
valproato). Si raccomanda la determinazione dei livelli sierici di questi medicinali quando somministrati in
concomitanza a claritromicina. È stato riportato un incremento dei livelli sierici.

Interazioni farmacologiche bidirezionali

Atazanavir
Claritromicina e atazanavir sono entrambi substrati e inibitori del CYP3A, ed è stata evidenziata
un’interazione farmacologica bidirezionale. La somministrazione concomitante di claritromicina (500 mg
due volte al giorno) e atazanavir (400 mg una volta al giorno) ha determinato un incremento di due volte
dell’esposizione a claritromicina e una diminuzione del 70% dell’esposizione alla 14-OH-claritromicina, con
un aumento del 28% dell’AUC di atazanavir. In virtù della larga finestra terapeutica della claritromicina, non
dovrebbe essere necessaria alcuna riduzione della dose in pazienti con funzionalità renale normale. Nei
pazienti con una compromissione della funzione renale di grado moderato (clearance della creatinina da 30 a
60 ml/min), la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%. Nei pazienti con clearance della creatinina
< 30 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta del 75% utilizzando una formulazione di
claritromicina appropriata. Dosi di claritromicina maggiori di 1000 mg al giorno non devono essere
somministrate in concomitanza a inibitori delle proteasi.

Bloccanti dei canali del calcio


Si consiglia cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e bloccanti dei canali del calcio
metabolizzati da CYP3A4 (es. verapamil, amlodipina, diltiazem) a causa del rischio di ipotensione. Le
concentrazioni plasmatiche di claritromicina tanto quanto quelle dei bloccanti dei canali del calcio possono
aumentare a causa dell’interazione. Ipotensione, bradiaritmia e acidosi lattica sono state osservate in pazienti
che hanno assunto claritromicina e verapamil allo stesso tempo.

Itraconazolo
Claritromicina e itraconazolo sono entrambi substrati e inibitori del CYP3A, determinando un’interazione
farmacologica bidirezionale. La claritromicina potrebbe portare ad un incremento dei livelli plasmatici di
itraconazolo mentre l’itraconazolo potrebbe aumentare i livelli plasmatici di claritromicina. I pazienti che
assumono itraconazolo e claritromicina in concomitanza devono essere strettamente monitorati per rilevare
la presenza di segni e sintomi del potenziamento o del prolungamento degli effetti farmacologici di questi
farmaci.

Saquinavir
Claritromicina e saquinavir sono entrambi substrati e inibitori del CYP3A, ed è stata evidenziata
un’interazione farmacologica bidirezionale. La somministrazione concomitante di claritromicina (500 mg
due volte al giorno) e saquinavir (capsule molli di gelatina, 1200 mg tre volte al giorno) in 12 volontari sani
ha determinato valori di AUC e C max di saquinavir allo stato stazionario superiori rispettivamente del 177% e
del 187% rispetto a quelli rilevati in caso di somministrazione di saquinavir in monoterapia. I valori di AUC
e di Cmax della claritromicina sono risultati superiori approssimativamente del 40% rispetto a quelli rilevati
con claritromicina in monoterapia. Quando i due medicinali sono co-somministrati, nelle formulazioni e
nelle dosi oggetto di studio, per un periodo di tempo limitato, non è richiesto alcun aggiustamento della dose.
Le osservazioni emerse dagli studi di interazione farmacologica eseguiti utilizzando la formulazione in
capsule molli di gelatina potrebbero non essere rappresentative degli effetti rilevati utilizzando la
formulazione di saquinavir in capsule rigide di gelatina. Le osservazioni emerse dagli studi di interazione
farmacologica eseguiti con saquinavir in monoterapia potrebbero non essere rappresentative degli effetti
rilevati con la terapia combinata saquinavir/ritonavir. Quando saquinavir è somministrato in concomitanza a
ritonavir, si deve procedere ad una valutazione dei potenziali effetti di ritonavir sulla claritromicina.

6 Fertilità, gravidanza e allattamento

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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Gravidanza
La sicurezza di claritromicina nell’uso durante la gravidanza non è stata stabilita. Sulla base di risultati
variabili ottenuti da studi su topi, ratti, conigli e scimmie, la possibilità di effetti avversi sullo sviluppo
embriofetale non può essere esclusa.
Pertanto l’uso durante la gravidanza non è raccomandato senza un’attenta valutazione del rapporto
rischio/beneficio.

Allattamento
La sicurezza dell’uso di claritromicina durante l’allattamento non è stata stabilita. La claritromicina è escreta
attraverso il latte materno.

4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non ci sono dati sugli effetti della claritromicina sulla capacità di guidare o sull’uso di macchinari. La
possibilità che, con l’uso del medicinale, si verifichino capogiri, vertigini, confusione e perdita di
orientamento deve essere presa in considerazione prima che i pazienti si mettano alla guida o usino
macchinari.

8 Effetti indesiderati

a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più frequenti e comuni associate alla terapia con claritromicina sia nella popolazione
adulta sia nella popolazione pediatrica sono dolore addominale, diarrea, nausea, vomito e alterazione del
gusto. Queste reazioni avverse sono solitamente di intensità lieve e sono coerenti con il profilo di sicurezza
noto per gli antibiotici macrolidi (vedere sezione b del paragrafo 4.8).
Durante gli studi clinici non è emersa alcuna differenza significativa nell’incidenza di queste reazioni
avverse gastrointestinali tra le popolazioni di pazienti con e senza infezioni micobatteriche preesistenti

b. Riassunto tabulare delle reazioni avverse

La tabella seguente mostra le reazioni avverse riportate dagli studi clinici e dall’esperienza post-marketing
relativamente a compresse a rilascio immediato, granulato per sospensione orale, polvere per soluzione
iniettabile, compresse a rilascio prolungato e compresse a rilascio modificato.
Le reazioni considerate, almeno possibilmente, associate alla claritromicina sono riportate per classificazione
sistemica organica e frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥
1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), molto raro (< 1/10.000) e non nota (reazione avversa
registrata dopo commercializzazione; la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ogni classe di frequenza le reazioni avverse sono elencate in ordine di gravità decrescente,
quando la gravità può essere stimata.

Classificazione Molto Comune Non comune Molto Non nota


Sistemica comune (≥ 1/100, < (≥1/1.000, < raro (la frequenza non
Organica (≥1/10) 1/10) 1/100) (<1/10.000 può essere definita
) sulla base dei dati
disponibili)
Infezioni ed Moniliasi Cellulite1, Colite
infestazioni della cavità candidosi, pseudomembranosa,
orale gastroenterite2, erisipela,
infezione3,
infezione
vaginale

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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Patologie del Leucopenia, Agranulocitosi,
sistema neutropenia4, trombocitopenia
emolinfopoietic trombocitemia3,
o eosinofilia4
Disturbi del Reazione Reazione
sistema anafilattoide1, anafilattica,
immunitario 5 ipersensibilità angioedema
Disturbi del Anoressia,
metabolismo e diminuzione
della dell’appetito
nutrizione
Disturbi Insonnia Ansia, Disturbo psicotico,
psichiatrici nervosismo3 stato confusionale,
depersonalizzazione
, depressione,
disorientamento,
allucinazioni, sogni
anormali, mania
Patologie del Disgeusia, Perdita di Convulsioni,
sistema cefalea, coscienza1, ageusia, parosmia,
nervoso alterazione discinesia1, anosmia, parestesia
del gusto vertigine,
sonnolenza6,
tremore
Patologie Vertigine, Sordità
dell’orecchio e alterazione
del labirinto dell’udito, tinnito
Patologie Arresto cardiaco1, Torsione di punta7,
cardiache fibrillazione tachicardia
atriale1, tracciato ventricolare7,
elettrocardiografi fibrillazione
co con ventricolare
prolungamento
dell’intervallo
QT7, extrasistoli1,
palpitazioni
Patologie Vasodilatazio Emorragia8
vascolari ne1
Patologie Asma1, epistassi2,
respiratorie, embolia
toraciche e polmonare1
mediastiniche
Patologie Diarrea9, Esofagite1, Pancreatite acuta,
gastrointestinal vomito, reflusso decolorazione della
i dispepsia, gastroesofageo2, lingua,
nausea, gastrite, decolorazione dei
dolore proctalgia2, denti
addominale stomatite,
glossite,
dilatazione
addominale4,
costipazione,
bocca secca,
eruttazione,
flatulenza

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Patologie Test di Colestasi4, Insufficienza
epatobiliari funzionalità epatite4, aumento epatica10, ittero
epatica dell’alanina epatocellulare
alterati aminotransferasi,
aumento
dell’aspartato
aminotransferasi,
aumento della
gamma-
glutamiltransferas
i4
Patologie della Eruzione Dermatite Sindrome di
cute e del cutanea, bollosa1, prurito, Stevens-Johnson5,
tessuto iperidrosi orticaria, rash necrolisi epidermica
sottocutaneo maculo-papulare3 tossica5, eruzione
cutanea da farmaco
con eosinofilia e
sintomi sistemici
(DRESS), acne,
pustolosi
esantematica acuta
generalizzata
(AGEP)
Patologie del Spasmi Rabdomiolisi2, 11,
sistema muscolari3, miopatia
muscoloschelet rigidità
rico e del muscoloscheletric
tessuto a1, mialgia2,
connettivo artralgia
Patologie Aumento della Insufficienza renale,
renali e creatinina nefrite interstiziale
urinarie ematica1, aumento
dell’urea ematica1
Patologie Flebite Dolore nel Malessere4,
sistemiche e nel sito sito di piressia3, astenia,
condizioni di iniezione1, dolore toracico4,
relative alla iniezione infiammazion brividi4,
1
sede di e nel sito di affaticamento4
somministrazio iniezione1
ne
Esami Alterazione del Aumento del
diagnostici rapporto rapporto
albumina normalizzato
globulina1, internazionale8,
aumento della prolungamento del
fosfatasi alcalina tempo di
ematica4, protrombina8,
aumento della alterazione del
lattato colore delle urine
deidrogenasi
ematica4
1
ADRs segnalate solo per la formulazione polvere per soluzione iniettabile
2
ADRs segnalate solo per la formulazione compresse a rilascio prolungato
3
ADRs segnalate solo per la formulazione granulato per sospensione orale
4
ADRs segnalate solo per la formulazione compresse a rilascio immediato

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5,7,9,10
Vedere sezione a
6,,8,11
Vedere sezione c

c. Descrizione di alcune reazioni avverse

Flebite nel sito di iniezione, dolore nel sito di iniezione, dolore vascolare nel sito di iniezione e
infiammazione nel sito di iniezione sono reazioni specifiche della formulazione di claritromicina per
somministrazione endovenosa.

In alcuni dei casi segnalati di rabdomiolisi, la claritromicina è stata somministrata in concomitanza a statine,
fibrati, colchicina o allopurinolo (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).

Esistono segnalazioni post-marketing di interazioni farmacologiche e effetti sul sistema nervoso centrale
(SNC) (es. sonnolenza e confusione) con l’uso concomitante di claritromicina e triazolam. Si consiglia il
monitoraggio del paziente per il possibile potenziamento degli effetti farmacologici sul SNC (vedere
paragrafo 4.5).

Sono stati segnalati rari casi di ritrovamento di compresse a rilascio prolungato di claritromicina nelle feci,
molti dei quali sono stati registrati in pazienti con anomalie anatomiche (inclusa ileostomia o colostomia) o
funzionali del tratto gastrointestinale tali da determinare un tempo di transito gastrointestinale ridotto. In
molti casi il ritrovamento di residui di compresse è avvenuto contestualmente al manifestarsi di diarrea. Nei
pazienti in cui è avvenuto il ritrovamento di residui di compresse nelle feci e le cui condizioni non sono
migliorate, si raccomanda di sostituire il medicinale con una formulazione di claritromicina differente (es. la
sospensione) o con un altro antibiotico.

Popolazioni speciali: reazioni avverse in pazienti immunocompromessi (vedere sezione e).

d. Popolazione pediatrica

Sono stati condotti studi clinici con la sospensione pediatrica di claritromicina nei bambini da 6 mesi a 12
anni d’età. Quindi, nei bambini di età inferiore a 12 anni, deve essere utilizzata la sospensione pediatrica di
claritromicina. Non ci sono dati sufficienti al fine di raccomandare un regime di dosaggio per l’uso della
formulazione di claritromicina IV nei pazienti di età inferiore a 18 anni.

La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini sono attese essere le stesse riscontrate
negli adulti.

e. Altre popolazioni speciali

Pazienti immunocompromessi

In pazienti affetti da AIDS e in altri pazienti immunocompromessi in terapia con alte dosi di claritromicina
per lungo tempo a causa di infezioni micobatteriche, è spesso difficile distinguere gli eventi avversi
possibilmente associati alla somministrazione di claritromicina dai segni della malattia dovuti all’infezione
con il virus dell’ HIV o a patologie intercorrenti.

Nei pazienti adulti, le reazioni avverse più frequentemente segnalate in pazienti in terapia con dosi
complessive giornaliere di 1000 mg e 2000 mg di claritromicina sono: nausea, vomito, alterazione del gusto,
dolore addominale, diarrea, eruzione cutanea, flatulenza, cefalea, costipazione, disturbi dell’udito, aumento
della transaminasi glutammico-ossalacetica sierica (SGOT) e della transaminasi glutammico-piruvica sierica

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(SGPT). Meno frequentemente si possono manifestare dispnea, insonnia e bocca secca. Nei pazienti in
terapia con 1000 mg e 2000 mg le incidenze sono analoghe, mentre nei pazienti che ricevono una dose totale
giornaliera di 4000 mg di claritromicina, generalmente, le frequenze aumentano di circa 3 o 4 volte. In questi
pazienti immunocompromessi, la valutazione dei valori di laboratorio è stata eseguita analizzando quei valori
gravemente anormali (es. posti al di fuori del limite estremo superiore o inferiore) per lo specifico test. Sulla
base di questi criteri circa il 2% - 3% dei pazienti in terapia con 1000 mg o 2000 mg di claritromicina al
giorno ha presentato un aumento gravemente anormale di SGOT e SGPT, e una conta dei globuli bianchi e
delle piastrine ridotta in modo anomalo. Una percentuale inferiore di questi pazienti, in questi due gruppi di
dosaggio, ha presentato anche un aumento dei livelli dell’azoto ureico ematico. Nei pazienti in terapia con
4000 mg al giorno è stata riscontrata un’incidenza leggermente maggiore di valori anormali per tutti i
parametri eccetto quello riferito alla conta dei globuli bianchi.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette


La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è
importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli
operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di
segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-
avversa.

4.9 Sovradosaggio

Sintomi di intossicazione
È stato riportato che l’ingestione di grandi quantità di claritromicina può indurre sintomi gastrointestinali. Un
paziente con anamnesi di disturbo bipolare ha ingerito 8 g di claritromicina e ha presentato alterazione dello
stato mentale, comportamento paranoico, ipopotassiemia e ipossemia.

Trattamento dell’intossicazione
Le reazioni avverse causate da sovradosaggio devono essere trattate con una pronta eliminazione del
medicinale non assorbito e con una terapia di supporto. Come per altri macrolidi, non ci si deve aspettare che
i livelli sierici di claritromicina siano significativamente influenzati dall’emodialisi e dalla dialisi peritoneale.

Reazioni allergiche acute gravi come lo shock anafilattico sono state osservate raramente. Il trattamento con
la claritromicina deve essere interrotto ai primi segni di ipersensibilità, e le necessarie precauzioni adottate.

5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

5.1 Proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: macrolidi.


Codice ATC: J01F A09

Meccanismo d’azione
La claritromicina è un derivato semi-sintetico dell’eritromicina A. Esercita la sua azione antibatterica
legando la subunità ribosomiale 50s dei batteri sensibili e inibisce la sintesi proteica batterica RNA-
dipendente. È altamente potente contro un’ampia varietà di organismi gram-positivi e gram-negativi, aerobi e
anaerobi. Le concentrazioni minime inibitorie (CMI) della claritromicina sono generalmente 2 volte più
basse rispetto alle CMI dell’eritromicina.
Il metabolita della claritromicina 14-idrossi ha anche attività antimicrobica. Le CMI di questo metabolita
sono uguali o 2 volte più alte delle CMI del composto originario, tranne per H. influenzae dove il metabolita
14-idrossi è 2 volte più attivo del composto originario.

Meccanismo di resistenza
La resistenza ai macrolidi è mediata attraverso l’alterazione del sito di legame del macrolide, la modifica
dell’antibiotico e/o dell’efflusso attivo del farmaco. Lo sviluppo della resistenza può essere legata al
cromosoma o mediata da plasmide e può essere indotta o costitutiva. Nei microrganismi resistenti ai

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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
macrolidi gli enzimi che metilano l’adenina dell’RNA ribosomiale sono espressi. La claritromicina è un forte
induttore di questo enzima. Di conseguenza, il legame dell’antibiotico alla subunità ribosomiale 50s è inibito.
A causa di ciò, i microorganismi resistenti ai macrolidi che legano il sito di metilazione della subunità
ribosomiale 50s dimostrano generalmente resistenza crociata con le lincosamidi (per esempio lincomicina) e
streptogramina B. C’è anche la possibilità di resistenza crociata tra la claritromicina e gli altri macrolidi (per
esempio eritromicina e azitromicina), così come con la clindamicina.

In più, i macrolidi agiscono come batteriostatici tramite l’inibizione dell’attività della peptidiltrasferasi
ribosomiale.

La maggior parte dei ceppi di stafilococchi resistenti alla meticillina e lo Streptococcus pneumoniae
resistente alla penicillina sono resistenti anche ai macrolidi come la claritromicina.

Una superinfezione con altri microorganismi resistenti può verificarsi dopo il trattamento di patogeni
sensibili alla claritromicina.

Intervalli (Breakpoints)
Nel 2004 il Clinical Laboratory Standards Institute (CLSI, prima NCCLS) ha determinato i seguenti
intervalli di sensibilità per la claritromicina:
- Staphylococcus spp.: ≤ 2 μg/ml sensibile, ≥ 8 μg/ml resistente
- Haemophilus spp: ≤ 8 μg/ml sensibile, ≥ 32 µg/ml resistente
- S. pneumoniae: ≤ 0.25 μg/ml sensibile, ≥1 μg/ml resistente
- Streptococcus spp., all’infuori di S. pneumoniae: ≤ 0.25 μg/ml sensibile, ≥1 μg/ml
resistente
- Helicobacter pylori: ≤ 0.25 μg/ml sensibile, ≥ 1 μg/ml resistente

La prevalenza di resistenza acquisita per le specie selezionate può variare geograficamente e con il tempo ed
è auspicabile avere informazioni locali sul tipo di resistenza, in particolare per il trattamento delle infezioni
gravi. Se necessario, si deve ricorrere al consiglio di un esperto quando la prevalenza locale della resistenza è
aumentata in misura tale che l’efficacia dell’agente è incerta perlomeno in alcuni tipi di infezione.

Specie comunemente suscettibili


Microrganismi aerobi Gram-positivi
Streptococcus gruppo A
Streptococcus gruppo B
Streptococcus gruppi C, F, G
Microrganismi aerobi Gram-negativi
Legionella spp.
Moraxella catarrhalis
Pasteuralla multocida
Microrganismi anaerobi
Bacteriodes spp.
Clostridium spp., all’infuori di Clostridium difficile
Fusobacterium spp.
Peptococcus / Peptostreptococcus spp.
Altri microrganismi
Chlamydia pneumonia
Chlamydia trachomatis
Mycoplasma pneumoniae
Specie per le quali la resistenza acquisita può essere un problema
Microrganismi aerobi Gram-positivi
Staphylococcus aureus (sensibile alla meticillina)
Streptococcus pneumoniae*
Microrganismi aerobi Gram-negativi

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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Haemophilus influenzae
Helicobacter pylori
Organismi con resistenza innata
Microrganismi aerobi Gram-positivi
Enterococcus spp.
Staphylococcus aureus (resistenti a meticillina o eritromicina)
Altri microrganismi
Mycobacterium tuberculosis
* per le note riguardo alle resistenze vedere “Meccanismo di resistenza”

Altre informazioni
La sensibilità e la resistenza dello Streptococco pneumoniae e dello Streptococco ssp. alla claritromicina
possono essere previste testando l’eritromicina.
La maggior parte dell’esperienza clinica derivante da studi clinici randomizzati controllati indica che 500 mg
di claritromicina due volte al giorno per 7 giorni in associazione con altri antibiotici, per esempio
amoxicillina o metronidazolo e per esempio omeprazolo (somministrato a dosi approvate) determinano una
percentuale di eradicazione dell’H. pylori >80% in pazienti con ulcere gastro-duodenali. Come previsto,
sono state osservate percentuali di eradicazione significativamente più basse in pazienti con livelli basali
isolati di H.pylori metronidazolo-resistente.
Quindi, nella scelta di un appropriato regime di associazione per la terapia dell’eradicazione dell’H. pylori,
devono essere tenute in considerazione le informazioni locali sulla prevalenza della resistenza e le linee
guida locali per la terapia. Inoltre, nei pazienti con infezione persistente, deve essere tenuto in
considerazione, per un nuovo regime di ri-trattamento, il potenziale sviluppo di resistenza secondaria (nei
pazienti con ceppi primari suscettibili).

2 Proprietà farmacocinetiche

Assorbimento
Dopo la somministrazione orale la claritromicina è rapidamente e ben assorbita dal tratto gastrointestinale –
principalmente nel duodeno – ed è soggetta ad un forte metabolismo di primo passaggio. La biodisponibilità
assoluta è approssimativamente del 50%. Il cibo può ritardare leggermente l’inizio dell’assorbimento della
claritromicina, ma non influisce sulla biodisponibilità assoluta. Inoltre, le compresse di claritromicina
possono essere somministrate indipendentemente dai pasti.

La struttura chimica della molecola della claritromicina (6-0-metileritromicina) è responsabile della sua
resistenza all’azione dell’acido cloridrico gastrico.

Nei pazienti adulti, le massime concentrazioni plasmatiche della claritromicina dopo somministrazione orale
erano da 1 a 2 μg/ml (250 mg due volte al giorno) e 2,8 μg/ml (500 mg due volte al giorno), rispettivamente.
La massima concentrazione plasmatica del metabolita attivo 4-idrossiclaritromicina era di 0,6 μg/ml (250 mg
due volte al giorno) e da 0,83 a 0,88 μg/ml (500 mg due volte al giorno), rispettivamente. La farmacocinetica
della claritromicina non è lineare, tuttavia, la concentrazione plasmatica della claritromicina allo stato
stazionario viene raggiunta dopo 2 o 3 giorni di somministrazione.

Distribuzione
La claritromicina penetra rapidamente nei vari tessuti del corpo e nei fluidi corporei. Negli adulti il volume
di distribuzione varia da 200 a 400 litri. La claritromicina fornisce concentrazioni tissutali che sono diverse
volte superiori ai livelli di farmaco circolanti. Sono stati trovati aumentati livelli sia nelle tonsille che nei
polmoni. La claritromicina penetra anche attraverso il muco gastrico.

A livelli terapeutici, la claritromicina è legata per l’80% alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione ed Eliminazione

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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
La claritromicina è metabolizzata velocemente e in grande quantità nel fegato dal sistema enzimatico del
citocromo P-450. I processi metabolici includono principalmente N-dealchilazione, ossidazione e
idrossilazione sterospecifica alla posizione C14.

La farmacocinetica della claritromicina non è lineare a causa del fatto che nel fegato raggiunge la saturazione
ad alte dosi. Dopo somministrazione orale l’emivita di eliminazione aumenta da 2-4 ore per la dose di 250
mg due volte al giorno a 5 ore per la dose di 500 mg due volte al giorno. Dopo la somministrazione orale di
250 mg due volte al giorno l’emivita del metabolita attivo 4-idrossiclaritromicina era di 5-6 ore.

Dopo la somministrazione orale della claritromicina marcata radioattivamente, il 70-80% della radioattività è
stata trovata nelle feci. Circa il 20-30% della dose della claritromicina è escreta nelle urine in forma
immodificata. Questa distribuzione aumenta all’aumentare della dose. Nei pazienti con compromissione
renale, le concentrazioni plasmatiche della claritromicina possono aumentare in assenza di aggiustamento
della dose.

La clearance plasmatica totale della claritromicina è approssimativamente di 700 ml/min (11,7 ml/s), e la
corrispondente clearance renale è approssimativamente di 170 ml/min (2,8 ml/s).

Insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale, è stato osservato un aumento dei livelli plasmatici della claritromicina e
del suo metabolita attivo.

3 Dati preclinici di sicurezza

In studi di dose ripetuta (4 settimane), la tossicità della claritromicina era correlata alla dose e alla durata del
trattamento. L’organo bersaglio primario era il fegato in tutte le specie, con lesioni epatiche osservate dopo
14 giorni, nei cani e nelle scimmie. I livelli plasmatici sistemici associati a questa tossicità non sono noti ma
la dose tossica (300 mg/kg/giorno) era più alta della dose raccomandata per il trattamento nell’uomo.

Altri tessuti interessati erano stomaco, timo e altri tessuti linfoidi così come i reni. A dosi vicine a quelle
terapeutiche si sono verificate, solo nel cane, infezione congiuntivale e lacrimazione. Alla dose di 400
mg/kg/die alcuni cani e scimmie hanno sviluppato opacità corneale e/o edema.

Non sono state rilevate evidenze di potenziale mutageno della claritromicina durante gli studi in vitro e in
vivo.

Studi sulla riproduzione hanno mostrato che la somministrazione della claritromicina nei conigli (a dosi due
volte più alte di quella clinica raccomandata per l’uomo) e nelle scimmie (a dosi dieci volte più alte di quella
clinica raccomandata per l’uomo) porta ad un’aumentata incidenza di aborti. I livelli di queste dosi erano
chiaramente correlati alla tossicità materna. Studi di teratogenesi nei ratti non hanno dimostrato né
embriotossicità né teratogenesi da claritromicina. Tuttavia, anomalie cardiovascolari sono state osservate nei
ratti trattati con dosi di 150 mg/kg/giorno. Studi sui topi hanno rilevato un’incidenza variabile (3-30%) di
palatoschisi a dosi che erano 70 volte più alte della dose clinica raccomandata per l’uomo.

La claritromicina è stata trovata nel latte di animali che allattavano.

In topi e ratti di 3 giorni d’età, i valori di DL 50 erano approssimativamente la metà di quelli di animali adulti.
Animali giovani presentavano profili di tossicità simili a quelli degli animali adulti, sebbene sia stato
riportato in alcuni studi un aumento della nefrotossicità nei ratti neonatali. Negli animali giovani è stata
trovata anche una debole riduzione degli eritrociti, delle piastrine e dei leucociti.

La claritromicina non è stata testata per la carcinogenesi.

6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
6.1 Elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa:


Croscarmellosa sodica (E468)
Cellulosa microcristallina PH 102
Magnesio stearato (E572)
Silice colloidale anidra (E551)

Rivestimento della compressa:


Ipromellosa 2910 E5 (E464)
Macrogol 8000
Titanio diossido (E171)
Ferro ossido di giallo (E172)

6.2 Incompatibilità

Non pertinente.

6.3 Periodo di validità

2 anni.

6.4 Precauzioni particolari per la conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30°C.

5 Natura e contenuto del contenitore

CLARITROMICINA DOC Generici 250 mg: blister (PVC/PVdC) contenente 12 e 14 compresse rivestite
con film.
CLARITROMICINA DOC Generici 500 mg: blister (PVC/PVdC) contenente 14 compresse rivestite con
film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Nessuna istruzione particolare.

7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

DOC Generici S.r.l. - Via Turati 40 - 20121 Milano – Italia.

8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

CLARITROMICINA DOC Generici 250 mg compresse rivestite con film – 12 compresse in blister
PVC/PVdC – AIC 038497018
CLARITROMICINA DOC Generici 250 mg compresse rivestite con film – 14 compresse in blister
PVC/PVdC – AIC 038497020
CLARITROMICINA DOC Generici 500 mg compresse rivestite con film – 14 compresse in blister
PVC/PVdC – AIC 038497032

9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE


Data della prima autorizzazione: Dicembre 2008.
Data del rinnovo più recente: Dicembre 2012.

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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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