DEL NATALE
CHE COS’È IL NATALE
Il Natale è una festa cristiana che celebra la nascita di Gesù
(la Natività). Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio per le Chiese
greco-ortodosse). Secondo la tradizione cristiana, Gesù è nato
a Betlemme al tempo di Erode, re della Giudea sotto
protettorato romano. Nella maggior parte dei paesi del mondo,
il suo anno di nascita è alla base della datazione.
STORIA
DELLA CRISTIANITÀ
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Betlemme
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- Il pianeta Terra -
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- Il dì e la notte -
IL SOLE INVITTO
IL NATALE E LE FESTIVITÀ SOLARI PAGANE
Nei suoi primi tre secoli di
vita, quando il rischio delle
persecuzioni impediva
l'utilizzo dei simboli della
nuova religione, il mondo
cristiano utilizzò immagini
pagane. Fece perciò ricorso
anche ad attributi solari per
alludere al Cristo, come la
corona radiata del Sol
Invictus o il carro solare.
VIDEO
Canti Natalizi:
Adeste Fideles
I SATURNALIA E LE ORIGINI DEL GIOCO D’AZZARDO
Anche i giochi d’azzardo di Natale hanno origini pagane. Come abbiamo visto, la
festa del Natale ha preso il posto delle celebrazioni dedicate al dio Saturno degli
antichi Romani, festa corrispondente all’ingresso della stagione fredda con il
Solstizio d’inverno. Mentre durante tutto l’anno era proibito il gioco d’azzardo,
durante i Saturnali era consentito, perché il gioco d’azzardo “era
originariamente un atto rituale in stretta connessione con la funzione
rinnovatrice di Saturno il quale distribuiva le sorti agli uomini per il nuovo
anno; sicché la fortuna del giocatore non era dovuta al caso ma al volere della
divinità”.
Nel folklore di molte regioni si crede che nei giorni antecedenti alla nascita del
Redentore gli inferi hanno libertà di azione. Era dunque possibile sperare in
questi giorni in un sostegno profano per propiziarsi la fortuna. Queste credenze
sarebbero dunque alla base delle tombole, del gioco del Mercante in Fiera e
delle lotterie (compreso quella Nazionale) che si giocano in questo periodo.
RAPPRESENTAZIONE DELLA NATIVITÀ
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LA NATIVITÀ NELL’ARTE
LA TRADIZIONE DEL NATALE
IN SICILIA
LE TRADIZIONI NATALIZIE:
I PIATTI DELLA RICORRENZA IN SICILIA
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“E la notti di Natali”
IL NATALE E LA SINISTRA TRADIZIONE
DEL GIOCO D’AZZARDO
Un’altra antica tradizione è quella delle giocate durante le festività
natalizie.
Giuseppe Pitrè racconta che nelle case, in attesa della grande
abbuffata, si giocava a carte. I giochi più diffusi erano: a minicheddu, a
setti e menzu, a belladonna, a trentunu. Ci riferisce un altro storico
palermitano, Enrico Onufrio (in: Guida pratica di Palermo, 1882) che
non era insolito incontrare la mattina dopo «facce livide di fatica e di
rabbia, delle persone prostrate dalla stanchezza e dal sonno, e che,
rimaste in debito di grosse somme di denaro, van cercando il modo di
riparare al danno».
DA NATALE A SANTO STEFANO
Dopo Natale, si commemora Santo Stefano, il primo martire della
cristianità.
Racconta Giuseppe Pitrè che il giorno dopo Natale, S. Stefano, i nobili
palermitani digiunavano e si confessavano, in modo da ricevere una
protezione per i duelli, frequenti a quei tempi.
In effetti, dopo gli eccessi del Natale, un digiuno per riprendersi era il
minimo. Digiuno brevissimo, d’altronde, che appunto durava, come dice il
detto popolare “da Natali a Santu Stefanu”, cioè pochissimo. In altri
termini, era un “babbiu”.
IL NATALE: FESTA DELLO SPRECO O MOMENTO DI
RACCOGLIMENTO, SPIRITUALITÀ E CONDIVISIONE