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ISA ITALIA 570 è un principio di revisione che tratta delle responsabilità del revisore nella revisione contabile del

bilancio relativamente alla continuità aziendale. Il bilancio e redatto assumendo il presupposto della continuità
aziendale, a meno che non si intenda liquidare l'impresa o interromperne l'attività. Anche per i bilanci specifici si
adotta il principio della continuità se pertinente. Se il principio della continuità è appropriato, si presuppone che le
attività saranno in grado di far fronte alle proprie passività durante il normale svolgimento dell'attività. Il quadro
normativo può richiedere che venga effettuata una valutazione sulla capacità dell'impresa di continuare ad operare
come un'entità in funzionamento e stabilisce principi e regole sugli aspetti da considerare e sull'informativa da
fornire. Laddove il quadro normativo non lo preveda espressamente, bisognerà comunque seguire la medesima
procedura se il bilancio vuole presentare una proiezione futura della situazione economico-finanziaria. La
valutazione (approccio empirico) avviene in un dato momento sull'esito futuro di eventi o circostanze per loro
natura incerti e rileva: 1) il grado di incertezza di un evento che aumenta quanto più si colloca in un futuro lontano
2) natura, dimensioni, complessità e circostanze dell'impresa e in che misura è soggetta a fattori esterni 3) si basa su
informazioni disponibili nel presente per cui eventi futuri possono provocare esiti incoerenti.

Il revisore deve: 1) acquisire elementi probativi circa il corretto utilizzo del presupposto della continuità aziendale
nel bilancio 2) concludere se esiste un'incertezza significativa sulla capacità dell'impresa di lavorare come un'entità
in funzionamento 3) formulare una relazione di revisione. A causa dei limiti cognitivi del revisore, le certificazioni
fatte da questo non possono essere assunte come garanzia. 
Il revisore parte dalla valutazione preliminare effettuata dalla società sulla continuità.  Se questa è stata effettuata, il
revisore dovrà validarla o meno. Se non è stata fatta, il revisore deve chiederne al management il motivo per cui
indagare su eventuali eventi che possano minare la continuità.  Il revisore deve coprire lo stesso periodo
considerato dalla direzione nell'effettuare la valutazione, ma questo periodo non può essere minore di 12 mesi. Se è
minore di 12 mesi, il revisore deve chiedere alla direzione di estendere la valutazione. Il revisore inoltre deve
indagare circa eventi successivi al periodo di valutazione della direzione che possano far sorgere dubbi.

Se sono identificati eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi, il revisore deve utilizzare revisioni
aggiuntive.

Le procedure delle revisioni aggiuntive devono includere: 1) la richiesta alla direzione di effettuare una
valutazione in merito se questo non c'è già 2) valutazione dei piani d'azione futuri 3) se l'azienda ha svolto la
valutazione dei flussi futuri di cassa, la valutazione della attendibilità dei dati usati per la previsione e delle
assunzioni sottostanti alla previsione 4) considerare se si sono verificati nuovi fatti o informazioni dopo la
valutazione 5) richiedere i piani futuri e informazioni sulla loro attendibilità.
Il revisore deve valutare se la direzione ha acquisito gli elementi probativi necessari e se c'è incertezza sulla
continuità aziendale.
INCERTEZZA: l'impatto di un evento e la probabilità che questo si verifichi è tale da richiedere un'informativa
appropriata per una corretta rappresentazione del bilancio e per un bilancio non fuorviante.

Se la direzione ha adeguatamente adottato il principio della continuità, ma esiste un'incertezza significativa, il


revisore deve verificare che il bilancio: 1) fornisca un'informativa adeguata sugli eventi e sulle circostanze fonte di
incertezza e sui piani per superarle 2) espliciti che tali eventi possono influire sulla continuità. Queste indicazioni
saranno poi presenti anche nella relazione del revisore. Anche se gli eventi non comportano un'incertezza
significativa, il revisore deve valutare se il bilancio fornisca un'informativa adeguata su tali circostanze. Se
l'utilizzo della direzione del principio della continuità è inappropriato, il revisore deve esprimere un giudizio
negativo, questo anche nel caso di mancanza di informativa adeguata.

ASSEMBLEA STRAORDINARIA
Delibera su:
  modificazioni statuto
   nomina, sostituzione e poteri dei liquidatori
  trasformazione, fusione e scissione
  su altre materie attribuite alla sua competenza 
Verbale redatto dal notaio che si limita a verbalizzare e, solo nel momento in cui iscrive nel registro delle imprese,
controlla la legittimità ed eventualmente può NON procedere indicando all'amministratore i motivi. Quest'ultimo
potrà fare ricorso.
Nella stessa seduta si possono trattare materie ordinarie e straordinarie, nel caso il verbale sarà redatto:
  unico dal notaio
  dal notaio la parte straordinaria e dal segretario quella ordinaria
QUORUM
- ASSEMBLEA ORDINARIA: Quorum costitutivo almeno la metà del capitale sociale; Quorum deliberativo:
maggioranza assoluta
- ASSEMBLEA STRARDINARIA: Quorum deliberativo più della metà del capitale sociale; Quorum costitutivo
non serve perché è già presente all'interno del quorum deliberativo
- SOCIETÀ CHE FANNO RICORSO AL MERCATO DEL CAPITALE DI RISCHIO: costitutivo almeno la
metà del capitale sociale; deliberativo 2/3 del capitale rappresentato in assemblea.
ASSEMBLEA TOTALITARIA è l'assemblea della società alla quale partecipa la totalità del capitale sociale, tutti
gli amministratori ed i sindaci siano presenti o almeno informati della riunione e nessuno si opponga alla
trattazione dell’argomento.
Il socio può opporsi a materie su cui non è stato adeguatamente informato.

ART. 2361: limiti di assumere partecipazioni in un’altra società L'assunzione di partecipazioni in altre imprese,
anche se prevista genericamente nello statuto non è consentita, se per la misura e per l'oggetto della partecipazione
ne risulta sostanzialmente modificato l'oggetto sociale determinato dallo statuto.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO E ATTIVITÀ CORRELATE:
Indicatori finanziari
- Deficit patrimoniale o di capitale circolante netto negativo;
- Prestiti a scadenza fissa e prossimi alla scadenza senza che vi siano prospettive verosimili di rinnovo o di
rimborso, oppure eccessiva dipendenza da prestiti a breve termine per finanziare attività a lungo termine;
- Indizi di cessazione del sostegno finanziario da parte dei creditori;
- Bilanci storici o prospettici che mostrano flussi di cassa negativi;
- Principali indici economico-finanziari negativi;
- Consistenti perdite operative o significative perdite di valore delle attività utilizzate per generare i flussi di
cassa;
- Difficoltà nel pagamento di dividendi arretrati o discontinuità nella distribuzione di dividendi;
- Incapacità di pagare i debiti alla scadenza;
- Incapacità di rispettare le clausole contrattuali dei prestiti (Covenant);
- Cambiamento delle forme di pagamento concesse dai fornitori, dalla condizione “a credito” alla condizione
“pagamento alla consegna”;
- Incapacità di ottenere finanziamenti per lo sviluppo di nuovi prodotti ovvero per altri investimenti necessari.
Indicatori gestionali
- Intenzione della direzione di liquidare l’impresa o di cessare le attività;
- Perdita di membri della direzione con responsabilità strategiche senza una loro sostituzione;
- Perdita di mercati fondamentali, di clienti chiave, di contratti di distribuzione, di concessioni o di fornitori
importanti;
- Difficoltà con il personale;
- Scarsità nell’approvvigionamento di forniture importanti;
- Comparsa di concorrenti di grande successo.
Altri indicatori
- Capitale ridotto al di sotto dei limiti legali o non conformità del capitale ad altre norme di legge, come i
requisiti di solvibilità o liquidità per gli istituti finanziari;
- Procedimenti legali o regolamentari in corso che, in caso di soccombenza, possono comportare richieste di
risarcimento cui l’impresa probabilmente non è in grado di far fronte;
- Modifiche di leggi o regolamenti o delle politiche governative che si presume possano influenzare
negativamente l’impresa;
- Eventi catastrofici contro i quali non è stata stipulata una polizza assicurativa ovvero contro i quali è stata
stipulata una polizza assicurativa con massimali insufficienti

DELEGA: trasferimento del diritto di poter esercitare una competenza che rimane al soggetto delegante.
AUTORIZZAZIONE: gli amministratori possono esercitare una loro competenza soltanto se autorizzati dai soci
(tolgono il limite all'esercizio del potere)
Il socio di società soggetta ad attività di direzione e coordinamento può recedere:
1. quando la società o l'ente che esercita attività di direzione e coordinamento ha deliberato una trasformazione
che implica il mutamento del suo scopo sociale
2. quando a favore del socio sia stata pronunciata, con decisione esecutiva, condanna di chi esercita attività di
direzione e coordinamento ai sensi dell'articolo 2497; in tal caso il diritto di recesso può essere esercitato
soltanto per l'intera partecipazione del socio;
3. all'inizio ed alla cessazione dell'attività di direzione e coordinamento, quando non si tratta di una società con
azioni quotate in mercati regolamentati e ne deriva un'alterazione delle condizioni di rischio dell'investimento e
non venga promossa un'offerta pubblica di acquisto.

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