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cromosomi sessuali
Principi di Genetica – R.J. Brooker, a cura di A. Russo Copyright © 2010 The McGraw-Hill Companies srl
• La teoria cromosomica dell’eredità si sviluppa a
seguito di tre filoni fondamentali di ricerca:
Principi di Genetica – R.J. Brooker, a cura di A. Russo Copyright © 2010 The McGraw-Hill Companies srl
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La teoria cromosomica dell’eredità si basa su pochi
principi fondamentali:
Principi di Genetica – R.J. Brooker, a cura di A. Russo Copyright © 2010 The McGraw-Hill Companies srl
I cromosomi
omologhi si
separano e questo
provoca la
segregazione degli
alleli in gameti
distinti
Principi di Genetica – R.J. Brooker, a cura di A. Russo Copyright © 2010 The McGraw-Hill Companies srl
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Determinazione del sesso
Principi di Genetica – R.J. Brooker, a cura di A. Russo Copyright © 2010 The McGraw-Hill Companies srl
• La specie umana possiede 46 cromosomi
– 44 autosomi
– 2 cromosomi sessuali
• I maschi possiedono un cromosoma X e un
cromosoma Y
– Essi rappresentano il sesso eterogametico
• Le femmine possiedono due cromosomi X
– Esse rappresentano il sesso omogametico
• Il cromosoma Y determina lo sviluppo in senso
maschile
Principi di Genetica – R.J. Brooker, a cura di A. Russo Copyright © 2010 The McGraw-Hill Companies srl
• In alcuni insetti:
– I maschi sono X0 e le femmine XX
• In altri insetti (per esempio in Drosophila)
– I maschi sono XY e le femmine XX
– Il cromosoma Y non determina lo sviluppo maschile
– Esiste invece un rapporto tra numero di cromosomi X e
numero di assetti autosomici (X/A)
• Se X/A = 0,5 il moscerino si sviluppa in maschio
• Se X/A = 1,0 il moscerino si sviluppa in femmina
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• Negli uccelli i cromosomi sessuali sono designati Z e
W per distinguerli dai cromosomi X e Y di
mammifero
• I maschi possiedono due cromosomi Z
– Essi rappresentano il sesso omogametico
• Le femmine possiedono un cromosoma Z e un
cromosoma W
– Esse rappresentano il sesso eterogametico
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• Nelle api, i maschi si definiscono fuchi
– Essi sono aploidi
– Sono stati prodotti da uova non fecondate
• Le femmine possono essere operaie o regine
– Esse sono diploidi
– Sono state prodotte da uova fecondate
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Secondo la teoria cromosomica dell’ereditarietà i geni
sono localizzati sui cromosomi.
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Genetics Analysis: An Integrated Approach Copyright © 2012 Pearson Education Inc.
I risultati di Morgan
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Ereditarietà legata all’X
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Cromosomi X e Y
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• Nettie Stevens continuò a studiare i cromosomi in cellule
somatiche e gameti di altri insetti e concluse che le differenze
ereditarie legate al sesso erano dovute alla presenza di due
cromosomi X grandi nelle femmine e di un cromosoma X grande e
un cromosoma Y molto più piccolo nei maschi.
• La ricercatrice ipotizzò che i cromosomi sessuali negli ovuli di
Tenebrio molitor fossero sempre dello stesso tipo: ogni ovulo
contiene una copia di ciascun autosoma e un cromosoma X; al
contrario, lo spermatozoo contiene una copia di ogni autosoma e
un cromosoma X oppure un cromosoma Y.
• Suggerì inoltre che la presenza di un cromosoma X o Y nello
spermatozoo determina il sesso della prole, e che l’uguale
frequenza di X e Y spiega le identiche proporzioni nella prole di
sesso maschile e femminile osservate durante gli incroci.
• Stevens fu una delle prime a esaminare la trasmissione dei
caratteri legati al sesso e i suoi studi su Tenebrio molitor
sono stati i primi a ipotizzare una base cromosomica per la
determinazione del sesso.
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Il mutante occhio bianco
• Nel 1910, gli esperimenti di Morgan con i moscerini confermarono le
conclusioni di Stevens secondo la quale i cromosomi X e Y
contribuiscono alla determinazione del sesso e che avrebbero
fornito la prova della presenza dei geni sui cromosomi.
• Gli esperimenti iniziarono quando Lilian Morgan, moglie di Morgan e
importante membro del suo gruppo di ricerca, individuò, all’interno di
una bottiglia di moscerini selvatici e mantenuti in laboratorio per
circa un anno, un maschio mutante di Drosophila con occhi bianchi
invece del normale colore rosso.
• Il maschio mutante occhio bianco fu incrociato con una femmina di
tipo selvatico dagli occhi rossi, generando una F1, tutti con occhi
rossi. Pertanto l’allele mutante era recessivo.
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Copyright © 2013 Pearson Italia Spa
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• L’incrocio produsse 1237 moscerini F1 con gli occhi rossi, un
risultato che indicava la dominanza del fenotipo selvatico su
quello mutante.
• Successivamente i moscerini F1 furono incrociati tra loro per
produrre una generazione F2 con 1101 maschi con occhi
rossi, 782 maschi con occhi bianchi e 2459 femmine con
occhi rossi.
• Questo non è un normale rapporto di 3:1, perchè ci sono
differenze fenotipiche tra la progenie maschile e quella
femminile.
• Solo i maschi presentavano occhi bianchi.
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Incroci aggiuntivi
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Incroci reciproci
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Il gene per il colore dell’occhio è sul cromosoma X
• Le differenze tra incroci reciproci osservate da Morgan non
erano previste dalle leggi di Mendel sull’ereditarietà.
• Morgan si rese conto che la trasmissione dei cromosomi X in
Drosophila avrebbe potuto spiegare la comparsa di occhi
bianchi e rossi nei suoi incroci se il cromosoma X avesse
portato un gene per il colore dell’occhio.
• L’ereditarietà legata all’X è il termine che identifica la
trasmissione di geni localizzati sul cromosoma X; i maschi
hanno un solo cromosoma X e sono chiamati emizigoti
(“metà”zigoti) per i geni legati all’X.
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• I maschi sono emizigoti (“metà”zigoti) per i geni legati all’X.
• I maschi hanno un solo cromosoma X, per cui, non possono
essere omozigoti o eterozigoti per i geni legati all’X.
• I maschi emizigoti ereditano il cromosoma X dalla madre ed
esprimono ciascun allele del cromosoma X, poichè il cromosoma
Y non contiene geni omologhi a quelli della X.
• Al contrario le femmine hanno due X e sono in grado di esprimere
genotipi omozigoti ed eterozigoti per geni legati all’X, nello stesso
modo in cui esprimono i geni autosomici.
• I maschi trasmettono o il cromosoma X o il cromosoma Y. Il
cromosoma X può essere passato solo alla progenie femminile.
Quello Y solo alla progenie maschile.
• Le femmine possono trasmettere un cromosoma X a tutta la prole.
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Modello genetico degli esperimenti di Morgan Cromosomi X e Y segregano
sull’ereditarietà legata al cromosoma X: nell’incrocio A, nell’incrocio B
erditarietà del colore dell’occhi in Drosophila. e nell’incrocio C.
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Analisi della non-disgiunzione
• Il lavoro di Morgan lo ha portato a proporre la teoria cromosomica
dell’ereditarietà, ipotizzando che i geni fossero presenti sui
cromosomi.
• Le osservazioni erano coerenti con la teoria cromosomica, ma per
convalidare la tesi era necessario dimostrare l’esistenza di un
legame certo tra un determinato fenotipo e la presenza e l’assenza
di uno specifico cromosoma.
• Calvin Bridges, allievo di Morgan, studiò moscerini con fenotipo
inatteso nel colore degli occhi e con anormalità nel numero di
cromosomi, fornendo una prova della teoria cromosomica
dell’ereditarietà.
• Studiò l’incrocio C di Morgan tra una femmina occhi bianchi (ww) e
maschi occhi rossi (w+Y). Tutta la progenie presentava fenotipo
atteso, femmine occhi rossi (w+w) e maschi occhi bianchi (wY) ma
1/2000 moscerini della F1 presentava un “fenotipo eccezionale”,
progenie con caratteri inattesi (femmine occhi bianchi o maschi
occhi rossi). 31
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Spiegazione dei fenotipi inattesi
• Bridges osservò che le femmine eccezionali possedevano tre
cromosomi X e un cromosoma Y; i maschi eccezionali
avevano un solo cromosoma X e nessun cromosoma Y (X0).
- Ipotizzò che la Y delle femmine provenisse dal gamete paterno, il
solo elemento dell’incrocio che contenesse una Y, e che entrambe le
X provenissero dal gamete materno, che forniva alle femmine
”eccezionali” due copie dell’allele w e il colore bianco degli
occhi. Stessa logica per ipotizzare che nei maschi eccezionali l’unica
X provenisse dal padre, che aveva trasmesso l’allele w+ e hanno gli
occhi rossi.
• I fenotipi eccezionali e cariotipi insoliti sono il risultato di rari
errori che si verificano durante la meiosi e che sono causati
da un difetto nella disgiunzione dei cromosomi X nella meiosi
I e nella meiosi II.
• La separazione cromosomica non avvenuta è chiamata non-
disgiunzione. 32
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La progenie eccezionale osservata da
Bridges risulta dalla non-disgiunzione
del cromosoma X.
La non-disgiunzione produce
anche zigoti XXX e Y0.
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La determinazione del sesso è cromosomica e
genetica
• La determinazione del sesso coinvolge processi genetici e
biologici che producono le caratteristiche maschili e femminili
di una specie.
• Il sesso della maggior parte degli organismi è identificato su
due livelli: sesso cromosomico e sesso fenotipico.
• Il sesso cromosomico è la presenza di cromosomi sessuali
associati al sesso maschile o a quello femminile ed è
determinato al momento della fecondazione ed è controllato
dal cromosoma sessuale fornito dal genitore eterogametico.
• Il sesso fenotipico è la morfologia interna ed esterna
caratteristica di ciascuno dei due sessi e risulta da differenze
nell’espressione.
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Determinazione del sesso in Drosophila
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Rapporto X/Autosoma
• Il rapporto tra i cromosomi X e il numero di autosomi con
corredo aploide (1X:2A nei maschi e 2X:2A nelle femmine) è
fondamentale nella determinazione del sesso (X/A o
X/autosoma).
• I maschi hanno un rapporto X/A di 0.5 e le femmine un
rapporto di 1.
• In realtà, il rapporto X/A è una semplificazione del
meccanismo di determinazione del sesso in Drosophila, infatti
il sesso è determinato da proteine regolatrici che dipendono
dal numero di cromosomi X presenti nei nuclei delle cellule
embrionali. Queste controllano l’espressione del gene Sxl
(sex-lethal gene, gene letale del sesso) in moscerini XX.
• La proteina Sxl controlla anche l’espressione di altri geni
responsabili dello sviluppo sessuale.
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Determinazione del sesso nei mammiferi
• Anche i mammiferi placentati hanno due cromosomi
sessuali X e Y .
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Alle gonadi indifferenziate sono collegati due tipi
di strutture chiamate dotti di Wolff e dotti di
Muller. Solo una di queste strutture si sviluppa. I
dotti di Wolff si sviluppano a formare strutture
sessuali maschili. Viceversa i dotti mulleriani
formano strutture sessuali femminili.
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Gli embrioni di sesso femminile non possiedono
cromosomi Y e quindi non esprimono SRY.
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Diversità nella determinazione del sesso
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La figura mostra un incrocio tra galli e galline di
razza pura per un gene con un allele dominante
legato alla Z che codifica per un piumaggio
striato Zᴮ e la sua controparte recessiva che
codifica per un piumaggio uniforme Zᵇ.
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L’incrocio B produce galline uniformi Zᵇ W e galli
striati Zᴮ Zᵇ.
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• Il contenuto dei cromosomi sessuali è ancora più insolito
nei monotremi, come l’ornitorinco, un mammifero
ovoviviparo australiano.
• I maschi possiedono cinque coppie di cromosomi sessuali
X e Y, mentre le femmine possiedono cinque coppie di
cromosomi X.
• Nell’ornitorinco il corredo cromosomico maschile è
X1Y1X2Y2X3Y3X4Y4X5Y5 mentre quello femminile è
X1X1X2X2X3X3X4X4X5X5.
• Corredi multipli di cromosomi sessuali sono stati
documentati anche in alcune specie di piante, nelle termiti
e nei ragni.
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Nell’uomo la trasmissione dei caratteri legati al
cromosoma X segue modelli diversi.
• Nell’uomo la trasmissione di alleli mutanti sul cromosoma X produce
fenotipi mutanti secondo due modalità.
• Nell’ereditarietà recessiva legata all’X, femmine omozigoti per
l’allele recessivo o maschi emizigoti il cui cromosoma X porta l’allele
recessivo, esprimono il fenotipo recessivo.(modello di trasmissione
che determina il colore bianco degli occhi in Drosophila)
• Nell’ereditarietà dominante legata alla X, femmine eterozigoti e
maschi emizigoti per l’allele dominante esprimono il fenotipo
dominante.
• Qui il termine recessivo e dominante si riferiscono all’espressione
di caratteri ereditari in femmine rispettivamente omozigoti o
eterozigoti per un determinato gene legato all’X.
• I maschi emizigoti esprimono ogni allele del cromosoma X,
indipendentemente dalla modalità di trasmissione nelle femmine.
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Espressione di caratteri recessivi legati all’X
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Malattie ereditarie legate all’X
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Malattie ereditarie legate all’X
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3.
2. Se L’accoppiamento
4.Accoppiamenti
un maschio recessivo di una
tra maschi femminacon
si accoppia
recessivi eomozigote
femmine
una femmina recessiva
portatrici con un
omozigote
sane
maschio
dominante,
producono emizigote
tutta dominante
illa fenotipo
progenie recessivo
presentaproduce
ilnella progenie
fenotipo
metà maschile
dominante.
della prole econ
Tutte il il
le
fenotipo
figliefenotipo
femmine recessivo
dominante e nell’altra
progenie
sono portatrici femminilee con
eterozigoti
metà. tuttiili fenotipo dominante
figli maschi sono e
1emizigoti
Molti più
permaschi
portatrice l’allele
sana che femmine
dell’allele
dominante.recessivo.presentano il fenotipo
Vedete i risultati
recessivo, come degli incroci III-13
risultato dellax III-14 e III-1 x III-2
emizigosi maschile.
Vedete
Vedete la progenie dell’incrocio I-1
i risultatidell’incrocio IV-5x xI-2IV-6
10 maschi recessivi e due femmine recessive
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L’emofilia A è un carattere recessivo legato all’X
• Emofilia A è un grave disordine della coagulazione del sangue,
causata dalla mutazione di un gene legato all’X, denominato fattore
VIII (F8), che produce una proteina chiamata fattore VIII.
• E’ trasmessa come carattere recessivo legato all’X, il più delle
volte da una madre portatrice che passa l’allele mutato a un figlio
che risulterà affetto.
• Circa la metà dei figli maschi di madri portatrici sane sono malati.
• In queste famiglie la malattia sembra saltare una generazione,
perché l’allele mutato è stato passato dal padre affetto alla figlia
portatrice sana e da questa a un figlio affetto
• L’allele mutante produce una proteina non funzionale per la
coagulazione del sangue.
• Una mutazione “de novo” (non ereditata dai genitori) si pensa sia
stata trasmessa dalla regina Vittoria d’Inghilterra ad alcuni membri
della sua discendenza.
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Vittoria ebbe 4 figli, uno dei quali emofiliaco, e cinque figlie, due delle quali portatrici sane.
Le figlie portatrici sane avevano una normale coagulazione del sangue, ma, in seguito al
matrimonio, introdussero la mutazione nelle famiglie reali di Russia, Germania e Spagna.
Queste figlie trasmisero la mutazione ai loro figli maschi, emofiliaci, e alle loro figlie
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femmine, portatrici sane
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Trasmissione dei caratteri dominanti legati all’X
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Ipertricosi congenita generalizzata CGH
• È una rara e grave malattia umana che viene trsmessa come carattere
dominante legato all’X.
• Porta a un notevole aumento del numero di follicoli piliferi presenti sul corpo
producendo molti più peli del normale, sia nei maschi sia nelle femmine.
Le femmine con CGH hanno un fenotipo
caratteristico, ma la pelosità del viso e corpo è
meno intensa e tende ad essere presente a
chiazze.
Un albero genealogico parziale di una famiglia
con CGH illustra la trasmissione degli alleli
dominanti da parte della donna III-1 a circa la
metà dei figli di entrambi i sessi e la trasmissione
dell’allele dall’uomo II-2 a tutte le figlie, ma non al
figlio maschio.
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Ereditarietà legata alla Y
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Le regioni pseudoautosomiche
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Le regioni pseudoautosomiche
dei cromosomi X e Y
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La compensazione del dosaggio genico bilancia la quantità
di geni legati al sesso
• Negli organismi con cromosomi sessuali, c’è uno squilibrio tra i due
sessi nel numero di copie dei geni sui cromosomi sessuali.
• In Drosophila e nei mammiferi placentati, le femmine hanno due
copie di ciascun gene legato all’X, una su ogni cromosoma X,
mentre i maschi ne hanno una sola copia.
• Negli animali, il bilanciamento del dosaggio genico è essenziale per
il normale sviluppo embrionale e i normali processi biologici.
• Qualsiasi meccanismo che compensi le differenze nel numero di
copie dei geni, dovuto alle differenze nel corredo cromosomico dei
maschi e femmine, si chiama compensazione del dosaggio.
• Negli animali, esistono almeno tre meccanismi di compensazione
che bilanciano l’espressione genica legata all’X tra maschi e
femmine.
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(Ascaridi)
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Inattivazione casuale dell’X nei mammiferi placentati
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• In circa la metà delle cellule somatiche di un embrione
femminile viene inattivato il cromosoma X materno e
nell’altra metà quello paterno.
• Alla fine di questo processo, tutte le cellule somatiche di una
femmina hanno un solo cromosoma X attivo, che ha la
stessa probabilità di essere l’X materno o paterno.
• L’inattivazione casuale dell’X avviene in ogni cellula con due
o più cromosomi X.
• Il cromosoma inattivo può essere osservato come una
massa cromatinica fortemente addensata, aderente alla
parete nucleare.
• Il cromosoma X inattivo è noto come corpo di Barr,
essendo stato visualizzato per la prima volta da Murray
Barr nel 1949.
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Mammiferi femmina sono Mosaici
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Gatti Calico e Tortie sono visibilmente Mosaici
• Nella maggior parte dei casi, il silenziamento di un
cromosoma X in ciascuna cellula femminile non ha alcun
effetto sulla funzione di un tessuto o sul fenotipo.
• Tuttavia, occasionalmente femmine portatrici di caratteri
recessivi legati all’X possono manifestare il fenotipo dell’allele
recessivo.
• Il colore del pelo in gatti di sesso femminile con mantello
tricolore pezzato o a guscio di tartaruga è un prodotto del
mosaicismo creato dall’inattivazione casuale dell’X.
• Le femmine con l’allele per il colore nero del mantello su un
cromosoma X e con l’allele per il colore arancione sull’altro
cromosoma X, hanno il pelo a macchie nere e arancioni
corrispondenti a porzioni di cute in cui ciascuno dei
cromosomi X è attivo.
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Le dimensioni e la distribuzione delle
macchie arancioni e nere riflettono la
localizzazione dei discendenti clonali
di quelle cellule in cui ciascun
cromosoma X è stato originariamente
inattivato.