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Niccolò Cusano
1) In questo passo, preso da “La dotta ignoranza”, il pensatore tedesco
esprime la concezione, grazie all’uso della brillante metafora del
poligono e del cerchio dove se un poligono inscritto in una circonferenza
non sarà mai uguale alla stessa nemmeno moltiplicando il numero dei
suoi angoli, dell’ignoranza dotta. Ovvero che per quanto si possa
studiare un determinato argomento, l’intelletto non potrà mai
raggiungere la conoscenza perfetta e assoluta del tale. Un esempio che
Cusano usa per definire al meglio questo concetto è il caso di Dio
2) Un altro tipo di modello che potrebbe essere utilizzato per esprimere il pensiero di
Niccolò Cusano può essere ad esempio come, nell’ambito della fisica sperimentale
anche se viene creata una condizione ideale per verificare un determinato
fenomeno esso non potrà mai essere riportato nella quotidianità poiché appunto è
in una condizione di perfezione.
3) Il pensatore tedesco, Nietzsche, con i suoi pensieri espresse grandi affinità con
quelli del pensatore italiano, legato al naturalismo, Giordano Bruno. Nella sua
opera, La nascita della tragedia, Nietzsche definisce il modo con il quale l’uomo si
pone per conoscere attraverso la natura, ed il rapporto con Dio. Bruno, in maniera
simile al teutonico, esprime lo stesso pensiero riguardante la natura come scopo
della vita. Il pensatore italiano espresse questo concetto
sfuttando il mito greco di Attenone, un uomo che guardò la
dea Diana nuda e come punizione fu mutato dalla dea in cervo, passando dall’essere
colui che cacciava ad essere il cacciato. Se analizziamo il mito la figura di Attenone
raffigura non altro che l’uomo il quale caccia Diana, espressione della natura. Quella
usata da Bruno è un’efficiente metafora, analogamente condivisa da Nietzsche, che
può essere applicata con il caso di Dio, in quanto totalità e uomo che è la piccola
parte.