Anna Guzzi
Stili di logica e dettagli percettivi nell’opera di
Jorge Luis Borges
(doi: 10.1404/36727)
Ente di afferenza:
Università di Torino (unito)
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Stili di logica e dettagli percettivi nell’opera di
Jorge Luis Borges
di Anna Guzzi
1 A. Guzzi, La teoria nella letteratura: Jorge Luis Borges, Pisa, ETS, 2009.
2 M. Maxencé, Meriter Borges, in Cahiers de l’Herne, textes réunis et présentés par D. de
Roux et J. de Milleret, Paris, L’Herne, 1981, p. 4.
3 Ibidem, p. 3.
4 Ivan Almeida, Borges, «Avelino Arredondo» o la complejidad de los hechos – Ensayo de
interpretación abductiva, in «Borges Studies Online», J.L. Borges Center for Studies & Docu-
mentation (http://www.borges.pitt.edu/bsol/iaavel.php).
5 F. Merrell, J.L. Borges, C.S. Peirce y un tiro de dados: signos de nuestros tiempos, in «Va-
pers of Charles Sanders Peirce, 1931-1935, trad. it. Pragmatismo e abduzione, in Epistemologia,
in Opere, a cura di M.A. Bonfantini, Milano, Bompiani, 2003, pp. 441-442.
8 A. Compagnon, Le démon de la théorie. Littérature et sens commun, 1998, trad. it. Il
demone della teoria. Letteratura e senso comune, Torino, Einaudi, 2000, p. 283.
9 L. Zimmermann, Vive la théorie, in «L’infini», 2003, n. 84, p. 75.
10 J. Aldhuy, Borges et le géographe, in «Borges Studies Online», J.L. Borges Center for
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tura ha, infatti, una sua specificità11, esibita e messa in mostra dai
testi di Borges. Ma è legittimo vedere una teoria della letteratura lì
dove lo sguardo teorico diventa memoria creativa, ricordo capace di
trasformare un particolare, letto o vissuto, nelle metafore di poesie
e racconti o negli argomenti dei saggi? In effetti, il Borges teorico
non esiste senza le combinazioni alchemiche dei saperi, senza un
enciclopedismo culturale non solo metaforico12. Non si tratta, però,
di inventari più o meno congruenti. Questi testi nascono nei punti
di intersezione fra culture, filosofie, miti, credenze religiose; sono
ibridi vicini alla complessità di Morin13, se non proprio alla mathesis
di Barthes:
Tutti i saperi del mondo in un momento determinato vengono messi in scena
attraverso testi diversissimi […]. Per questo affermo paradossalmente che si deve
insegnare soltanto la letteratura, giacché vi si potrebbero accostare tutti i saperi14.
11 I. Calvino, Lezioni americane, Milano, Mondadori, 1993, p. 4: «La mia fiducia nel futuro
della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi
mezzi specifici».
12 D. Balderston, Borges and the universe of culture, in «Variationes Borges», 2002, n. 14,
p. 176 (http://www.borges.pitt.edu/bsol/documents/1410.pdf).
13 E. Morin, La tête bien faite, 1999, trad. it. La testa ben fatta, Milano, Raffaello Cortina
Editore, 2000, p. 51. Le scienze umanistiche potenziano la sintesi, la facoltà di scoprire nessi
significativi in una realtà sempre più frammentaria.
14 R. Barthes, Le bruissement de la langue. Essais critiques IV, 1984, trad. it. La grana della
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filologico, riguarda la Parallelstellenmethode, la tecnica che consiste nel chiarire il passo oscuro
di un testo utilizzando come chiave interpretativa un secondo passo dello stesso autore.
20 J.L. Borges, La forma de la espada, in Ficciones, 1971, trad. it. La forma della spada, in
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22 Ibidem, p. 717.
23 Ibidem, p. 714.
24 Si tratta di un’oralità simulata, chiaramente, che riproduce le narrazioni primitive e la
loro capacità di evocare anche dicerie e pettegolezzi. Questa dimensione attiva gli elementi
banali o semi-dimenticati che caratterizzano il classicismo di Borges, la sua capacità di rifor-
mulare i problemi antropologici di sempre. Si veda R. Caillois, Les thèmes fondamentaux de J.
L. Borges, in Cahiers de l’Herne, cit., p. 217: «[…] credo di rendere omaggio alla sua più alta
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lezione: aver saputo intrecciare dati banali, trascurati e talvolta dimenticati, rinnovandoli con
un’originalità così pregnante da farli apparire irriconoscibili, inediti».
25 Ibidem, p. 716.
26 Ibidem, p. 718.
27 M. Brion, Masques, miroirs, mensonges et labyrinthes, in Cahiers de l’Herne, cit., p.
317.
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1953-1954, 1975, trad. it. La topica dell’immaginario, in Il seminario. Libro I. Gli scritti tecnici
di Freud (1953-1954), testo stabilito da J. A. Miller, a cura di G. Contri, Torino, Einaudi,
1978, pp. 91-110 e, dello stesso autore, La chose freudienne, in Ecrits I, 1966, trad. it. La cosa
freudiana in La cosa freudiana e altri scritti, a cura di G. Contri e S. Loaldi, Torino, Einaudi,
19724, pp. 210-215.
29 G. Bottiroli, Che cos’è la teoria della letteratura, Torino, Einaudi, 2006, p. 161.
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30 J.L. Borges, This craft of verse, 2000, trad. it. Pensiero e poesia, in L’invenzione della poe-
sia. Le lezioni americane, a cura di Calin-Andrei Mihailescu, Milano, Mondadori, 2000, p. 83.
31 M. Blanchot, L’entretien infini, 1969, trad. it. L’infinito intrattenimento, Torino, Einaudi,
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33 J.L. Borges, La luna, in La moneta di ferro, in Tutte le opere, cit., p. 977, trad. it. a
fronte; lo stesso testo si trova in Borges at eighty: conversations, 1982, trad. it. Conversazioni
americane, a cura di W. Barnstone, Roma, Editori Riuniti, 1984, p. 65.
34 J.L. Borges, Conversazioni americane, cit., p. 65.
35 J.L. Borges, La forma della spada, cit., p. 719.
36 Ibidem, pp. 719-720.
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pp. 1070-1071. Il carro non è una singola ruota, un singolo asse ecc., ma tutti questi elementi
insieme: non è, cioè, la combinazione delle parti che lo formano, pur non esistendo al di
fuori di esse.
39 M.A. Bonfantini, L. Grassi e R. Grazia, Introduzione, in Guessing: inferenza e azione, in
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43 Ibidem, p. 721.
44 Ibidem, p. 721.
45 J. Lacan, Le séminaire sur la “Lettre volée”, in Ecrits I, cit., trad. it. Il seminario sulla
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entrano nella nostra conoscenza sono già visti in un certo modo e sono perciò es-
senzialmente ideazionali47.
trad. it. Contro il metodo, Milano, Feltrinelli, 1979¹, 2002, pp. 16-17.
48 Ibidem, pp. 26-27.
49 G. Giorello, Prefazione, in P.K. Feyerabend, Contro il metodo, cit., p. 7.
50 I. Calvino, Rapidità, in Lezioni americane, cit., p. 51. Il riferimento è ai due personaggi,
Salviati e Sagredo, del Dialogo dei massimi sistemi del mondo di Galileo.
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causa il concetto di utopia, intesa come equivalente possibile di un certo mondo culturale
o storico che, poi, però, viene decostruito alla fine del percorso. Nella finzione di Borges ci
sarebbe, quindi, ancora una dialettica tra utopia e anti-utopia, universo possibile e scettico
ritorno alla realtà.
52 P.K. Feyerabend, Contro il metodo, cit., p. 65.
53 J.L. Borges, La perpetua carrera de Aquiles y la tortuga, in Discusión, in Obras Completas
1923-1949, 1989, trad. it. Metempsicosi della tartaruga, in Discussione, in Tutte le opere, cit.,
vol. I, p. 394.
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trad. it. Guayaquíl, in Il manoscritto di Brodie, in Tutte le opere, cit., vol. II, pp. 427-428.
55 Ibidem, pp. 427-428.
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Sanders Peirce, 1931-1935, trad. it. La logica della continuità, in Metafisica, in Opere, cit., p.
1173.
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This paper analyses the relationship between the theory of literature and the
rhetoric of argumentation in La forma de la espada (Ficciones), a story by Jorge Luis
Borges, by showing the importance of abductive inference as an element of fiction
and trait-d’union between real perceptions, readings and cultural models. The essay
underlines that there are various textual logic styles which rework and change con-
ventional topics and literary themes, such as poetry, identity and wickedness. Ironic
paradoxes and absurdities of Borges, then, gain an epistemological value: they are
the radical speech that improves Mathesis of Roland Barthes: the literary way that
leads to all knowledge.
61 J.L. Borges, Nuova confutazione del tempo, in Altre inquisizioni, cit., p. 1085.
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