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DELL'INTERSOGGETTIVITÀ”
Indice
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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bambino, il bambino risponde modificando per certi versi la risposta della madre, ella a sua volta
Gli aspetti nuovi introdotti dalla madre, adattate al livello di sviluppo, alle abitudini e al
temperamento del bambino, verranno accolte da lui con entusiasmo tanto che le richiederà ancora e
le accoglierà con i sorrisi e vocalizzi. Quelle che, invece, risulteranno al bambino incomprensibili o
fastidiose, verranno ignorate o respinte attraverso un gesto ben definito e precoce, ovvero quello di
In tal modo, la mamma inizierà a capire sempre di più il bambino, a codificare i suoi bisogni
di cura fisica e a sintonizzarsi sulle sue preferenze relativamente alla quantità e al tipo di stimoli
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sociali; senza accorgersene, prenderà il ritmo congeniale al bambino per quanto concerne la quantità
di ripetizioni del medesimo gioco di cui egli ha bisogno e le variazioni del gioco stesso1.
In seguito a questo gioco a due, la madre introdurrà via via altri oggetti; il bambino
dimostrerà rapidamente di poter guardare l’oggetto, poi la mamma, poi di nuovo l’oggetto; la
mamma risponderà deliziata, aggiungendo qualche spunto sonoro a questi giochi di sguardi. Presto
il bambino indicherà con il dito, porterà degli altri oggetti per mostrare quanto sono belli e per
ottenere dalle madre lo stesso suono deliziato che, nel frattempo, è diventato una musica sempre più
La maggior parte di quello che succede all’interno del mondo della loro coppia viene inteso
da mamma e bambino senza equivoci, prima con gli sguardi, poi con i gesti, poi con le parole. la
dotazione genetica, che consente al bambino di ricevere indicazioni sull’ oggetto di cui la mamma
sta parlando, consente che egli possa rapidamente ricevere e comprendere gli elementi fondamentali
dei messaggi, prima per ottenere informazioni e divertimento, poi adeguarsi a regole e richieste.
utile è un vero compito ed una vera fatica destinata ad aumentare con la crescita del bambino, il cui
esito positivo è possibile perché tale processo affonda le sue radici in un tessuto comune che viene
edificato fin dai primi mesi di vita su abilità innate tanto nel bambino quanto nei genitori.
Tale processo si completa durante tutto il tempo in cui il bambino, pur imponendosi con
l’espressione dei suoi bisogni e l’impellenza delle sue necessità, è ancora totalmente sotto il
1
Stern D., Il mondo interpersonale del bambino, Bollati Boringhieri, Torino 1987.
2
Xaiz C., Micheli E., Gioco e interazione sociale nell’autismo. Cento idee per favorire lo sviluppo
dell’intersoggettività, Erickson, Trento 2001.
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persona è stata studiata solo di recente. L’insieme dei comportamenti sociali necessari a questa
coordinato di atti motori, percettivi, cognitivi ed emotivi che compare nel corso dello sviluppo
infantile. Allo stesso modo di memoria, intelligenza, coscienza, questo insieme è quindi diverso
Possiamo dare a tale fenomeno il nome di intersoggettività , in accordo con autori come
insieme di comportamenti “prime abilità di relazione sociale”. Comunque in ogni caso, lo sviluppo
di tale insieme è difficile o impossibile per i bambini con autismo o con analoghi disturbi della
Dagli anni Settanta, quando è iniziato lo studio di questi fenomeni, ad oggi, la ricerca sullo
sviluppo della socialità ha fatto notevoli passi avanti. Ora abbiamo infatti a disposizione nuovi e
potenti strumenti intellettuali, nuovi mezzi per conoscere e intervenire e, di conseguenza, possiamo
3
Newson J., An itersubjective approach to the sydtematic description of mother-infant interaction. In H.R. Schaffer (a
cura di) Studies in mother-infant interaction, Academic Press, New York 1997.
4
Trevarthen C., The foundations of intersubjectivity: Development of interpersonal and cooperative under standing in
infants. In D.R. Olson (a cura di), The social foundations of langauage and thoughts. Essays in honour of Jerome
Bruner, Norton, New York 1980.
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Nel campo dello sviluppo sociale oggi possiamo agire come è stato fatto con successo in
Dal momento della nascita ai 7-9 mesi, il bambino sperimenta una serie di situazioni che si
svolgono all’interno della coppia composta da lui e la mamma; tali situazioni costituiscono un’
Il bambino opera nel suo mondo che è particolarmente limitato e scopre e matura abilità
necessarie per conoscere se stesso, gli oggetti e le proprie influenze sugli oggetti, scopre anche che
La mamma infatti, si prende cura non solo di nutrire, accudire e proteggere , è anche il
soggetto principale che offre al bambino stimoli ed esperienze che favoriscono in lui la comparsa di
nuove abilità pronte a svilupparsi e che egli integrerà nella sua dotazione di preesistenti conoscenze.
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Nel bambino ci sono attività e interesse per l’attività; capacità di orientamento ovvero attiva
stimolo è riconosciuto come rilevante. C’è poi una predisposizione a riconoscere come rilevanti gli
Il bambino ha un temperamento, ovvero una particolare e individuale struttura per cui una
dose di stimoli viene ritenuta scarsa o giusta o eccessiva, e a seconda del quale egli può facilmente
Egli ha un’innata predisposizione ad alternarsi alla madre nei turni conversazionali secondo
Il bambino possiede poi, una fitta rete di capacità sensoriali costanti e l’abilità di incrociare i
diversi canali sensoriali in modo da creare rapidamente nuove forme, nuovi suoni, nuovi ritmi
È nelle informazioni che provengono dai sensi che il bambino va volentieri a cercare e
creare nuove esperienze: gli piacciono i colori, i suoni, le forme, i rumori, le forme dei visi. Tutto
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Un bambino lungo questo percorso è capace di stare per lunghi momenti in dialogo con il
suo piede, con le farfalle appese alla culla, con gli oggetti che fa cadere dal seggiolone, che
spariscono facendo rumore e che poi ricompaiono le cinghie per sporgersi a guardare.
Ha poi lunghi momenti di dialogo con sua mamma: sorrisi scambiati, ricevuti, provocati,
alternanza con i suoni, di ritmi e di movimenti del corpo (pensiamo al rituale del fasciatoio). Verso i
7-9 mesi, tutti questi scambi e queste esperienze si consolidano in una sempre maggiore capacità di
attirare l’attenzione, i suoni diventano sempre più codificati; il bambino comincia ad anticipare la
comparsa della mamma e le sue azioni; comincia a interessarsi sempre di più a ciò che la mamma fa
con gli oggetti e a ciò che egli stesso può fare con gli oggetti. Poi succede qualcosa di molto
importante: il bambino comincia a spostarsi. La relazione di coppia con la mamma comincia allora
a variare a seconda di distanze, angoli, punti di vista che non dipendono più soltanto da dove il
bambino è stato messo: egli può arrivare da solo a vedere più da vicino una cosa, a vedere la
Aiutato dalla sua mamma, il bambino scopre quindi il piacere e necessità di uno scambio
sociale basato su abilità innate e sul suo temperamento, a cui la mamma si è prontamente adattata.
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Tale scambio di gesti, suoni, movimenti, oggetti interessanti e contatti corporei con la figura
materna è la prima forma di intersoggettività. Quello che è importante è che tale esperienza di
scambio è dotata di grandissima motivazione: il bambino è cioè spinto da forze potenti a ricercare e
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Xaiz C., Micheli E.,op.cit.,p.4.
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Il bambino che si sposta, che impara a camminare e dire le prime parole raggiunge anche
una nuova fase nella sua capacità di relazione con gli altri. Tra i 9 e 18 mesi egli fa utilizzo tutto
quello che aveva sperimentato nell’intersoggettività primaria come spinta per incontrare altri
soggetti, oltre alla mamma: il papà, la baby sitter, il fratello maggiore. La motivazione ad incontrare
queste persone, a riferirsi a loro era già presente nel bambino: ma ora essa non è più solo relativa a
quello che accade a lui e al suo corpo, ma a quello che accade nel mondo.
Adesso il bambino incontra l’altro per comunicargli che ha visto la stessa cosa, che gli è
piaciuta o che gli ha dato fastidio, che sta cercando una cosa che gli piace o che gli serve, che fare
una certa attività lo riempie di gioia e un’altra lo infastidisce. Tutte le esperienze di coppia,
maturate nella relazione con la mamma, servono ora per costruire scambi a tre: il bambino, un’altra
In tale periodo i bambini cominciano ad indicare con il dito e a seguire con lo sguardo il dito
di un altro; indicano per chiedere, per mostrare, per vedere la reazione emotiva dell’altro a quello
che mostrano e per sentire l’altro dire il nome della cosa o commentarla.
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Xaiz C., Micheli E.,op.cit.,p.4
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Inizia così, a svilupparsi la capacità di guardare una cosa e guardare se l’altro ha visto, e
cosa ne pensa. Ogni evento è caratterizzato da tale scambio di sguardi e di mezzi con un'altra
sviluppo motorio, mentale e linguistico del bambino consente a questo aspetto dell’attenzione
congiunta, sommato a quello già esistente dell’intersoggettività primaria, contribuisca poi allo
sviluppo dell’imitazione
All’attenzione congiunta si unisce inoltre la capacità di percepire ciò che gli altri vogliono e
di aderire con una intenzione congiunta, di accordo o di disaccordo, all’intenzione degli altri.
L’emozione congiunta può essere invece definita come la condivisione tra l’io e l’altro delle
Ricordiamo inoltre che in questo stesso periodo nascono e si sviluppano il gioco di finzione,
o simbolico e la parola.
Sembra che l’attenzione congiunta svolga l’essenziale funzione di regolare, dare armonia e
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L’esperienza e la padronanza di molteplici funzioni nel rapporto tra due soggetti, il bambino
e l’altro, diventano inoltre piacere da cercare, spinta, motivazione, oltre che palestra per apprendere
nuove abilità.
Dato che le abilità sopra descritte costituiscono un’esperienza soggettiva che sfugge ad una
precisa definizione, per studiarle si utilizzano dei correlati comportamentali, ovvero dei
Attenzione congiunta
-alternare il proprio sguardo fra la cosa che si sta osservando e l’altra persona;
numerose ricerche effettuate per verificare nelle persone colpite da autismo o da disturbi simili la
presenza delle componenti essenziali dello sviluppo sociale risultano spesso contraddittorie fra loro
nel momento in cui cercano di valutare ,ad esempio, la capacità di osservare e riconoscere un viso,
le espressioni facciali o il significato di gesti. Tutte però sono unanimi nel riscontrare un deficit, un
ritardo, una peculiarità anomala nello sviluppo dei comportamenti legati all’attenzione congiunta. I
bambini con tali disturbi hanno infatti attenzione per le cose, i movimenti e le azioni, ma se si
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rivolgono a un’altra persona è per avere qualcosa. Il puro piacere di condividere con l’altro uno
IMITAZIONE
Imitando l’espressione del viso, il gesto, il movimento, l’uso di un oggetto, via via fino a
sequenze di azioni più complesse, si crea un ponte fra me e l’altro; il mio ripetere l’azione mi fa
I bambini con difficoltà di sviluppo, anche nei casi di ritardo mentale, sono spesso deficitari
una motivazione a farlo si riscontrano in modo caratteristico, anche in bambini molto abili in altri
ambiti dello sviluppo. se guidati molti di questi bambini non hanno infatti alcuna difficoltà nel
compiere il gesto mostrato da un altro, ma nono mostrano né piacere né emozione nel farlo, quindi
non sviluppano veramente questa abilità, che compare in modo approssimativo e solo su richiesta.
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Xaiz C., Micheli E.,op.cit.,p.4
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EMOZIONE CONGIUNTA
provocare un emozione attraverso il solletico, una battuta, uno spettacolo, una canzone;
propria emozione ;
seconda del soggetto. Alcuni bambini non mostrano mimica facciale, sono apatici e hanno
che sembrano emozioni di allegria, di rabbia o di tristezza, ma senza che all’apparenza vi sia un
motivo scatenante. In altri ancora riconosciamo senza troppe difficoltà l’espressione dei sentimenti
Per questi bambini, anche il riconoscimento e la comprensione delle emozioni degli altri
sono incerti e complicati. Tuttavia, a iniziali convinzioni che un deficit in questa capacità di
riconoscimento fosse alla base dell’autismo si sono sostituite ora conoscenze più complesse. In
alcuni bambini autistici, ad esempio questo deficit non esiste affatto, in altri sì, ciò potrebbe essere
determinato da fattori personali diversi dall’autismo, come il ritardo mentale, l’attenzione e altri
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fattori percettivi. Comunque sia, in molti soggetti con autismo, il rapporto tra quello che accade a
loro stessi e l’espressione delle emozioni è già in qualche modo compromesso. Ne consegue che,
l’intreccio tra i comportamenti di attenzione congiunta e di espressione delle emozioni, che è poi
L’assenza di emozione congiunta, quindi non permette di costruire quella modalità comune
di esprimersi che rende leggibili le nostre emozioni agli altri membri della nostra cultura.
INTENZIONE CONGIUNTA
cognitivi.
Certamente i bambini maturano nel tempo la capacità di volere e di sapere quello che
vogliono. La relazione con la mamma, prima attraverso il dialogo di coppia, poi attraverso
riconosciuto come presente tra i soggetti, del proprio volere che è uguale o differente da quello
dell’altro, della propria intenzione a cui il volere dell’altro può più o meno aderire.
Tale gioco di compromessi e di dialoghi tra voleri è alla base di qualsiasi educazione e della
Nell’autismo l’intenzione congiunta si sviluppa molto tardi e, in molti casi, male o mai.
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Tale tipo di difficoltà ha forti ripercussioni negative non solo sulla vita quotidiana con il
bambino durante i suoi primi anni di vita, ma anche sulla possibilità di insegnargli sia elementi
Spesso si è affermato che i bambini autistici, fossero oppositivi, ovvero che avessero in
invece, grazie a numerosi studi che questa condizione è dovuta invece, da un disturbo di sviluppo
SCAMBIO DI TURNI
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Con il trascorrere del tempo questa alternanza si fonde con altre modalità sensoriali e poi si
arricchisce di rituali e complessità maggiori. Ma fin dai primi mesi lo scambio di turni ha una
che l’altro entri nella conversazione. Tale scambio ha un tempo costante e molto raramente le
Il turno si configura con sempre maggiore importanza se associato anche all’uso degli
oggetti, sono numerose le situazioni sociali che si espletano con l’applicazione spontanea e
generalizzata dell’idea del turno.. la conversazione rimane comunque una della applicazioni più
importanti e diffuse.
Nell’autismo lo sviluppo del turno è difficoltoso, anche nei soggetti autistici adulti e capaci
la conversazione intesa come scambio di turni è molto danneggiata e deve essere appresa come
La considerazione del turno dell’altro, poi, è molto rara: per tale motivo i giochi e gli sport
che implicano una condivisione e uno scambio di turni non sono né compresi né amati.
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comportamenti che concernono l’intersoggettività sia primaria che secondaria possono non essere
presenti o essere presenti in maniera deviata o ancora in ritardo. Tali comportamenti possono
risultare ancora più difficili in presenza di disturbi di tipo sensoriale o motori gravi, e svilupparsi
funzionano mai sottoforma di motivazione intrinseca. Essi non vengono cercati per il piacere che
danno e , a loro volta, non provocano motivazione a fare qualcosa per ottenere in risposta dagli altri
Il bambino in difficoltà non sviluppa quindi una motivazione sociale, e di conseguenza, essa
non può svolgere l’essenziale funzione di stimolare altre esperienze e l’acquisizione di abilità
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altre abilità necessarie che di per sé non hanno alcuna natura sociale, come quelle motorie,
cognitive o di autonomia.
Ogni soggetto in relazione allo sviluppo sociale, si pone in modo relativo, ogni soggetto,ha
infatti, punti di forza relativi anche dove presenta delle difficoltà. Alcuni bambini possono essere
capaci di un iniziale scambio di turni se tale processo è svolto in modo fisico, da molto vicino; altri
possono avere una buona capacità di espressione delle emozioni tanto che possiamo capire ciò che
non piace, in altri ancora possono comparire alcune abilità di attenzione congiunta seppur in netto
La valutazione attenta del bambino in queste aree sociali può riservare quindi, oltre alla
Altro importante dato è il fatto che nella parola intersoggettività è ben chiaro il gioco dei due
soggetti in relazione. Le difficoltà nello sviluppo dei comportamenti sociali nascono da difficoltà
nella dotazione organica del bambino, quindi i genitori si ritrovano, senza saperlo,a fare fronte a
disturbi ai quali non sono biologicamente preparati. L’importanza del soggetto adulto nello sviluppo
informati, genitori, terapisti e insegnanti possono concretamente aiutare i bambini colpiti da questi
disturbi imparare le abilità sociali necessarie, purché il loro intervento sia organizzato in
Ai genitori, ai terapisti e agli insegnanti è offerta una specifica strada per la riabilitazione del
bambino. Tale strada parte dal riconoscimento di singole abilità e singoli comportamenti che
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Deve però, esserci la consapevolezza che se questi comportamenti vengono insegnati senza
che ci siano dei collegamenti ad esperienze piacevoli per il bambino, il loro insegnamento può
insegnamento del genere vanno considerate come punto di forza da sfruttare, e non da contrastare.
La funzione del comportamento sociale deve essere sempre adeguata e conformata al punto
di vista del bambino, si potranno avere poi, dei positivi sviluppi solo se l’insegnamento si
Si ricorda inoltre, che l’insegnamento consapevole delle prime abilità sociali deve essere
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Bibliografia
Stern D., Il mondo interpersonale del bambino, Bollati Boringhieri, Torino 1987
cooperative under standing in infants. In D.R. Olson (a cura di), The social foundations of
langauage and thoughts. Essays in honour of Jerome Bruner, Norton, New York 1980
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