I PRINCIPI NUTRITIVI
• MACRONUTRIENTI: CARBOIDRATI, PROTEINE, GRASSI, ACQUA (PRESENTI IN GRANDI QUANTITA’)
I GLUCIDI SEMPLICI SONO VELOCEMENTE DIGERIBILI E RAPPRESENTANO ENERGIA PRONTA PER L’USO
I GLUCIDI COMPLESSI VENGONO DIGERITI PIU’ LENTAMENTE. NON SONO IMMEDIATAMENTE DISPONIBILI
MA RAPPRESENTANO UNA FONTE ENERGETICA DI RISERVA
• SONO CONTENUTI NELLA PASTA, NEL PANE, NEI TUBERI, NEI LEGUMI, NEL LATTE. LA CELLULOSA
NON VIENE ASSORBITA MA E’ IMPORTANTE PER LA REGOLAZIONE DEL TRANSITO INTESTINALE DEI VARI
ALIMENTI
I LIPIDI SONO I NUTRIENTI CON IL PIU’ ALTO POTERE CALORICO 9,3 kcal/g
• VENGONO IMMAGAZZINATI NEL TESSUTO ADIPOSO PER ESSERE PORTATI ALLE CELLULE PER
PRODURRE ENERGIA
• SONO FORMATI DA AMINOACIDI, UNITA’ SEMPLICI, CHE LEGANDOSI TRA LORO E CON ALTRE
MOLECOLE ORIGINANO CATENE A STRUTTURA PIU’ O MENO COMPLESSA.
• Gli aminoacidi ordinari che si trovano negli alimenti sono 20. Tra essi 8 sono detti essenziali e
vanno introdotti con la dieta perché l’organismo non è in grado di sintetizzarli.
Gli alimenti che contengono proteine sono quelli di origine animale (carne, uova, pesce, latte e i suoi
derivati). Queste proteine sono ad alto valore biologico perché possiedono tutti gli aminoacidi essenziali
• Le proteine d’origine vegetale sono contenute nei legumi e nei cereali (pane, pasta, fagioli, soia,
piselli), ma sono prive di uno o più aminoacidi essenziali
• Il fabbisogno totale di proteine è maggiore durante la crescita e negli sportivi per il continuo
ricambio dei tessuti muscolari sottoposti a elevati carichi di lavoro
• Massicce assunzioni di proteine non sono consigliate. La quantità in eccesso viene trasformata in
grasso e tossine che costringono i reni a un superlavoro (una parte di azoto viene smaltita dall’organismo
attraverso l’urina)
Il fabbisogno bio regolatore e protettivo viene svolto dalle vitamine e dai sali minerali
• Liposolubili (vitamine A, D, E, K). Sono assimilabili solo attraverso i lipidi e possono essere
accumulate nei grassi di deposito dell’organismo. Se assunte in eccesso possono causare disturbi per
ipervitaminosi
• La carenza di vitamine (avitaminosi) si ha a causa di diete squilibrate prolungate nel tempo, uso o
abuso di farmaci. Essa porta a malattie ben definite riconducibili alla vitamina mancante. Queste patologie
generalmente regrediscono con l’assunzione della vitamina specifica
I Sali minerali non sono sostanze energetiche, ma sono importanti per la regolazione delle reazioni
chimiche che liberano energia. Intervengono nel mantenimento dell’equilibrio idrosalino, entrano nella
costituzione di ossa e muscoli e dmeri molecole essenziali come l’emoglobina e la mioglobina
• Sono assunti con gli alimenti (acqua, frutta, verdura) e assorbiti a livello intestinale
• Oligoelementi (ferro, manganese, rame, iodio, zinco, cobalto, cromo, fluoro, selenio). Bisogna
assumerne in quantità minima ma sono necessari perché presenti in tutti i tessuti e fluidi dell’organismo e
per la composizione delle vitamine; sono presenti dell’organismo solo in tracce
FABBISOGNO IDRICO
L’acqua è il componente principale del nostro corpo (70%). Non fornisce energia, ma è un elemento
indispensabile per il mantenimento della vita e per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e delle
reazioni biochimiche che avvengono nel nostro organismo. Mentre si può digiunare per lunghi periodi
bastano 2 giorni senza bere per avere gravi alterazioni metaboliche che possono portare alla morte.
E’ importante bere indipendentemente dallo stimolo della sete, infatti il meccanismo della sete ha un
tempo di risposta ritardato e spesso interviene quando il corpo ha già cominciato a disidratarsi
UNA DIETA EQUILIBRATA deve tenere conto della qualità e della quantità degli alimenti introdotti
• I L.A.R.N. cioè i livelli di assunzione raccomandati elaborati dalla Società Italiana di Nutrizione (SINU)
sono i seguenti:
• Lipidi 30%
Il fabbisogno energetico giornaliero di un soggetto maschio adulto con una normale attività lavorativa è di
circa 3000 kcal/giorno, nelle donne scende a 2000 kcal/giorno
LA COMPOSIZIONE CORPOREA dipende da massa magra (muscoli e ossa) e massa grassa (tessuto adiposo).
Per valutare la percentuale di massa grassa e magra si usano:
• La bioimpedenza, si basa sull’applicazione di una corrente elettrica a bassa frequenza. In base alla
diversa conducibilità della corrente elettrica fra massa magra e grassa si deduce la percentuale di grasso
corporeo. Infatti la massa magra più ricca di acqua ha una conducibilità maggiore rispetto a quella grassa,
per cui una minore impedenza elettrica corrisponde a una minore percentuale di grasso
• Si ottiene dividendo il peso (in kg) per il quadrato della statura (in metri) IMC= p/h al quadrato
• Il limite di questo metodo è che non distingue tra sovrappeso dovuto a grasso o a ipertrofia
muscolare.
ALIMENTAZIONE E SPORT Nel periodo di allenamento lontano dalla gara, l’alimentazione dello sportivo sarà
normale, varia, equilibrata, tale da garantire il benessere psicofisico.
L’ALIMENTAZIONE PRE-GARA. Durante il lavoro muscolare si impoveriscono le scorte di glicogeno. Già dopo
1 ora di lavoro le riserve si dimezzano, nelle attività anaerobiche il consumo di glicogeno è 18 volte
superiore a quello che avviene nell’attività aerobica. Quindi è necessario aumentare al massimo la
concentrazione di glicogeno muscolare.
• Un ottimo metodo è la super compensazione glucidica che consiste nel sottoporre l’atleta ad un
lavoro particolarmente intenso alcuni giorni prima della gara per ridurre la presenza di glicogeno
muscolare. Questo svuotamento indurrà il muscolo ad un maggiore accumulo delle riserve di glicogeno
(fino al 20-40% in più del normale)
• I dietologi attualmente per aumentare le scorte di glicogeno consigliano una dieta leggermente
iperglucidica (70-75% dell’Energia Totale Giornaliera) nei 3-4 giorni precedenti la competizione, con
allenamenti brevi e di bassa intensità
Pasto pre-gara: per attività di durata inferiore ai 40 minuti basta una dieta equilibrata con adeguato
contenuto di carboidrati (pochi grassi) per coprire le perdite di glicogeno. Per le attività di durata superiore
ai 40 minuti occorre un pasto pre-gara ricco di carboidrati (70-75% dell’intero pasto) con modeste quantità
di lipidi e proteine da consumarsi 2 o 3 ore prima della gara.
Razione d’attesa: Sono piccoli rifornimenti liquidi di tipo glucidico da assumere 30-40 minuti prima della
gara e servono per evitare l’ipoglicemia prima della gara. La parte liquida servirà ad idratare, mentre la
parte glucidica a fornire energia di pronto impiego per risparmiare il glicogeno muscolare e ritardare
l’insorgere della fatica (succhi di frutta e verdura)
ALIMENTAZIONE IN GARA
È per discipline la cui durata è superiore alle 2 ore (maratona, ciclismo, triathlon) o che si praticano in
maniera non continuativa per molte ore o intere giornate (atletica, judo, ginnastica).
• Rifornimento solido, piccole porzioni (30-50 g) di carboidrati con apporto di zuccheri semplici basso
(barrette o gelatine)
DOPO LA GARA bisogna facilitare la ricostituzione delle riserve energetiche, lo smaltimento e rimozione
dell’acido lattico accumulato e ricomporre l’equilibrio idro-salino
• Dopo una competizione di lunga durata occorre fare per i primi 2 giorni successivi alla gara una
dieta ricca di carboidrati. E’ necessario aspettare 1 ora prima di fare un pasto completo per permettere al
sangue di tornare dai muscoli agli organi digestivi. Intanto si possono assumere bevande zuccherate e frutta
fresca per cominciare a reintegrare glicogeno e liquidi. Poi si possono assumere ogni 2 ore 50-75 g di
carboidrati. Se il rifornimento di carboidrati è ottimale, il recupero avverrà completamente in 46 ore.
• Dopo attività intense di breve durata non è necessario assumere carboidrati in maniera superiore
alla norma. Infatti già nei primi 30 minuti c’è una sintesi notevole di glicogeno. Il ripristino completo
richiederà 24 ore
Le persone con disturbi dell’alimentazione mostrano dei comportamenti disturbati che compromettono la
loro salute. I più noti sono anoressia nervosa e bulimia nervosa.
• Nell’anoressia nervosa vi è una costante ricerca di magrezza attraverso comportamenti che portano
a un peso corporeo significativamente basso e inferiore al minimo normale. Il soggetto prova paura di
aumentare di peso e ha una visione alterata del proprio corpo (dispercezione). Anche se i pazienti con
anoressia possono apparire terribilmente magri, molti di loro negano il problema. Essa si manifesta in
genere durante l’adolescenza e tarda adolescenza (tra i 14 e i 25 anni) principalmente nelle donne.
Esistono però anche forme più attenuate di queste 2 principali patologie: l’eccessiva preoccupazione per il
proprio peso e l’autoimposizione di diete ferree e molte volte squilibrate
CAUSE: La predisposizione genetica interagisce con fattori di rischio ambientali e psicosociali. Tra i fattori di
rischio ambientali: eventi stressanti durante la gravidanza, abusi durante l’infanzia. Tra i fattori di rischio
psicosociali: perfezionismo, comportamenti di dieta, impulsività, abuso di sostanze, discordie familiari
TRATTAMENTI TERAPEUTICI
6. Migliorare l’autostima