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Science of Diving (SC-SOD)

© SSI International GmbH, 09.05.2019


Science of Diving (SC-SOD)
Indice
Introduzione
Science of Diving 6
Benvenuto 6
L'Esperienza d'Immersione De nitiva 7
La tua certi cazione SSI 7
Il processo di addestramento SSI 7
Aspettative per te 8
Aspettative del tuo istruttore e del Dive Center. 8
Il Diamante del Subacqueo SSI 9
Sistema Totale d'Immersione 10
Il tuo account MySSI 10
L'App MySSI 12
Come utilizzare il materiale didattico digitale 13
Perché immergersi con un Dive Center locale 15
Immergiti e diventa un'icona 16

Capitolo 1
Fisica dell’immersione 18
Che cosa è la sica? 19
Quando una bombola SCUBA è vuota? 22
Temperatura 23
Volume 24
Distanza / Lunghezza 25
Super cie ( Area ) 26
Peso 26
Densità 26
Gas collegati con l’immersione 27
Leggi dei gas che riguardano i subacquei 32
Variazioni di volume in rapporto alla pressione 34

2 (C) SSI International GmbH, 2019


Legge di Boyle — Applicazioni pratiche 36
Legge di Gay–Lussac 37
Legge di Charles 38
Legge generale dei gas 41
Legge di Henry 42
Legge di Dalton 43
Spinta di galleggiamento 47
Principio di Archimede 48
Uso e scorta d'aria 52
Calcoli per la scorta di gas respiratorio 53
Energia nell’ambiente sommerso 55
Sommario 59
Capitolo 1 - Domande di Ripasso 60

Capitolo 2
Fisiologia dell’immersione 63
Sistema cardiovascolare 64
Apparato respiratorio 67
Effetti della temperatura nell’ambiente sommerso 73
Effetti dell’aumento e diminuzione di pressione negli spazi aerei del corpo – “Effetto 80
ventosa”
Danni da sovradistensione polmonare 90
Malattia da decompressione (MDD) 98
Narcosi d'azoto 107
Effetti dell'ossigeno sui subacquei 112
Tossicità dell'ossigeno al CNS (Sistema nervoso centrale) 117
Sommario 119
Capitolo 2 - Domande di Ripasso 120

Capitolo 3
Teoria della decompressione 123
Assorbimento del gas inerte 125

3 (C) SSI International GmbH, 2019


Eliminazione del gas inerte 128
Il modello saturazione/desaturazione 130
Applicazione della Teoria della Decompressione 130
Tabelle di non decompressione U.S. Navy 131
Computer per immersione 132
Pro li d’immersione diversi che in uenzano la teoria della decompressione 135
Immersione e volo 139
Capitolo 3 - Domande di Ripasso 141

Capitolo 4
Componenti del Sistema Totale d'Immersione ed 144
accessori
Importanza dell’attrezzatura per il comfort e l’addestramento del subacqueo 145
Evoluzione dell’attrezzatura 146
Il Sistema Totale d’Immersione per la tua avventura subacquea 150
Sistema di erogazione: Caratteristiche, funzionamento ed altro ancora 153
Sistema di erogazione per la tua avventura subacquea 159
Primo stadio dell'erogatore 161
Secondo stadio dell'erogatore 162
Secondo stadio convenzionale con tecnologia downstream/A prova di guasto 163
Caratteristiche di progetto, comodità, praticità 163
Programma SSI di manutenzione dell'attrezzatura. 167
Maschere gran facciale 168
Sistema di controllo dell’assetto: caratteristiche tecniche, funzionamento ed altro 169
ancora
Zavorra 174
Sistema di informazione: Caratterisitiche tecniche, funzioni ed altro ancora 176
Strumenti analogici 176
Computer per immersione 179
Mute di protezione per la tua avventura subacquea 183
Altri accessori per immersioni sicure 187
Controllo pre-immersione 194

4 (C) SSI International GmbH, 2019


Capitolo 4 - Domande di Ripasso 196

Capitolo 5
Ambiente acquatico 199
Oceanogra a subacquea 200
Movimenti dell’acqua 202
Visibilità 207
Fondale marino 208
Vita acquatica 209
Topogra a del fondale 210
Tassonomia 211
Vegetali marini 212
Animali marini 214
Ferite da animali marini e pronto soccorso 221
Lesioni causate dall’ambiente 222
Lesioni causate dalla vita marina 223
Ferite da aculei 224
Morsi 229
Lesioni da forme di vita urticanti 233
Pericoli da animali d’acqua dolce 236
Capitolo 5 - Domande di Ripasso 237
Congratulazioni! 239

5 (C) SSI International GmbH, 2019


Introduzione
Science of Diving
Benvenuto
L'aver conseguito la certi cazione Open Water Diver ti apre la strada alla scoperta del mondo
subacqueo, pieno di opportunità di imparare sica, siologia e chimica, e di studiarne gli effetti sul tuo
corpo, in immersione.
La tua crescita non si deve fermare alla certi cazione di livello iniziale. L'addestramento offerto dal
corso SSI Science of Diving entra molto di più nei dettagli di queste scienze, ed offre altresì ulteriori
informazioni sulla teoria della decompressione, delle parti del Sistema Totale d’Immersione e degli
accessori.
I bravi subacquei continuano ad imparare. Il nostro obiettivo è di migliorare le conoscenze
dell'ambiente acquatico e dello sport subacqueo ricreativo, e di assicurarci che tu gioisca di ogni
aspetto della tua esperienza subacquea.

6 (C) SSI International GmbH, 2019


L'Esperienza d'Immersione De nitiva
Diventando un subacqueo, ti sei imbarcato in una delle più grandi avventure
della tua vita.
La tua certi cazione di livello iniziale ti ha dato le capacità e le conoscenze per
iniziare a esplorare l'ultima frontiera: l'oceano.
Il corso Open Water Diver è soltanto l'inizio del viaggio.
Il 70 del nostro pianeta è coperto
Ci sono molti siti d'immersione che richiedono abilità, conoscenza, esperienza dall'acqua. Con SSI puoi esplorare
ed attrezzatura che vanno oltre gli scopi del corso Open Water Diver. questo mondo inesplorato.

Per soddisfare queste esigenze, SSI ha creato dei corsi Specialty praticamente per ogni ambiente
subacqueo, con gurazione di attrezzatura e passione personale che tu possa avere.
La tua certi cazione SSI
Che cosa signi ca raggiungere una certi cazione SSI?
La certi cazione che ottieni, completando il tuo addestramento con SCUBA, soddisfa e supera gli
standard globalmente riconosciuti, rispetto alla sicurezza ed alla qualità.
Questi standard sono emessi dalla International Standards Organization (ISO), dalla Recreational Scuba
Training Council (RSTC), e dall'American National Standards Institute (ANSI).
Il tuo Dive Center SSI è una parte di una famiglia internazionale, dedita a seguire gli standard più
elevati di sicurezza e formazione.
La famiglia comprende i Dive Professional SSI, i Dive Center/Resort SSI, nonché i subacquei come te.
SSI si è rivelata un'industria leader nel settore, sin dalla sua nascita nel 1970, ed è costantemente dedita
al miglioramento dei materiali didattici e delle tecniche di insegnamento, per aumentare la tua
sicurezza e la tua esperienza personale.
Puoi visitare qualsiasi Dive Center SSI nel mondo, essendo sicuro che farai un'esperienza di
insegnamento di alta qualità, concentrata sulla costruzione ed il miglioramento del tuo comfort e della
tua tranquillità.
Il processo di addestramento SSI
La tua strada per la certi cazione ha tre step:

1. Completare lo studio dei materiali didattici digitali in questo manuale. Questo materiale si
adatta al tuo passo di apprendimento, e puoi completarlo in qualsiasi momento, in qualsiasi
luogo, una volta che lo hai scaricato dalla tua App MySSI.

2. Completare le lezioni accademiche e le sessioni in piscina/bacino delimitato con il tuo Dive


Professional SSI.

3. Completare le immersioni di addestramento in acqua libera.

7 (C) SSI International GmbH, 2019


Aspettative per te
Apprendimento digitale
Questi materiali didattici costituiscono il fondamento della tua esperienza di addestramento.
Essi includono le teoria e le conoscenze necessarie per essere un subacqueo sicuro ed a proprio agio, e
si collegano direttamente alle informazioni per raggiungere i tuoi obiettivi, per diventare un
subacqueo certi cato.
Alla ne di ogni capitolo ci sono dei video, che presentano in anteprima gli esercizi che dovrai imparare
nelle rispettive sessioni in piscina/bacino delimitato.

Devi sforzarti di completare lettura, visione dei video e risposte alle domande di
ripasso, prima che la lezione accademica abbia inizio.

Annota tutte le domande che hai rispetto al materiale didattico, e falle all'istruttore, non appena inizia
la lezione.
Questo è utile all'Istruttore per focalizzarsi su come aumentare le tue conoscenze, invece di limitarsi a
controllare il tuo apprendimento.
Codice del subacqueo responsabile
Come subacqueo, tu hai la possibilità di visitare alcuni degli ecosistemi sommersi più interessanti al
mondo.
Migliorando le tue abilità ed il tuo addestramento, ed aderendo al codice del subacqueo responsabile,
puoi aumentare la tua sicurezza assicurando che questi siti possano essere visitati dalle generazioni a
venire.
Come subacqueo SSI concordo di:
Immergermi entro i limiti delle mie capacità e del mio addestramento

Valutare le condizioni generali prima di ogni immersione, assicurandomi che sono entro i limiti
delle mie capacità personali e del mio addestramento

Conoscere bene e controllare la mia attrezzatura prima e durante l'immersione

Uniformarmi al sistema di coppia ed usarlo in ogni immersione

Accettare la responsabilità di essere sempre in buona forma sica

Essere sempre consapevole dell'ambiente

Aspettative del tuo istruttore e del Dive Center.


I corsi SSI sono una via efficace, divertente e sicura per imparare ad immergerti e conoscere il mondo
sommerso.
Questo lo si deve agli Istruttori e Dive Center, attenti ed entusiasti, ma anche alla loso a SSI
dell'addestramento, che mette al primo posto il tuo comfort, la tua sicurezza e l'esperienza
d'immersione.
Come parte di questa loso a, SSI crede che ci siano 4 componenti distinte per poter creare un
subacqueo capace.

8 (C) SSI International GmbH, 2019


Queste 4 componenti formano il Diamante del Subacqueo SSI, e fanno in modo che ogni Professional
SSI sia in grado di offrirti una esperienza di addestramento eccezionale.
Il Diamante del Subacqueo SSI
Conoscenza
L'oceano è un luogo vasto e misterioso, popolato da creature che sembrano totalmente aliene ai nostri
cervelli terrestri.
L'appropriata conoscenza, che acquisirai completando lo studio del tuo materiale didattico digitale e le
lezioni accademiche con il tuo istruttore, sostituisce le paure o i fraintendimenti con l'entusiasmo e
l'eccitazione per questa nuova avventura.
Per esempio potresti pensare che gli squali siano dei predatori istintivi, che ti attaccheranno senza
preavviso.
Il tuo istruttore ti insegnerà che gli squali sono un preciso indicatore della salute del mare, e che vedere
uno squalo sott'acqua è un privilegio raro per ogni sub.
Abilità
I bravi subacquei sono immediatamente riconoscibili, poichè si muovono senza sforzo in acqua, o
cambiano il loro assetto senza toccare l'attrezzatura.
Il tuo obiettivo nel corso dell'addestramento è di essere alla ne così a tuo agio, da poter ripetere ogni
esercizio senza sforzo o concentrazione particolare.
Il tuo istruttore userà la loso a del "Comfort attraverso la ripetizione", per introdurre i fondamenti di
ogni esercizio.
Ripeterai l'esercizio, acquisendo tranquillità ed abilità, sotto la supervisione del tuo istruttore, nche
esso non diventi una tua seconda natura.
Attrezzatura
Il tuo Istruttore SSI, ed il Dive Center, vogliono che tu ti trovi a tuo agio, in ogni momento del tuo
addestramento.
Noi crediamo che i migliori subacquei siano quelli che comprendono che un'attrezzatura personale,
della taglia giusta, sia più comoda e sicura di un'attrezzatura da noleggio, poco conosciuta.
Sarai più a tuo agio con un equipaggiamento adattato ai tuoi bisogni ed al tuo stile d'immersione.
Il tuo istruttore e lo staff del Dive Center SSI spiegheranno vantaggi e caratteristiche di ciascun tipo di
componente del Sistema Totale d'Immersione, e risponderanno ad ogni domanda che tu porrai
rispetto al possedere un'attrezzatura propria.
Se invece decidi di affittare l'attrezzatura, gli istruttori ti offriranno suggerimenti per la scelta
opportuna e l'ispezione dell'attrezzatura da noleggio, e ti raccomanderanno il livello minimo di
attrezzatura personale che devi possedere, per poter diventare un subacqueo esperto.
Esperienza
L'unico modo per aumentare la tua esperienza è di andare ad immergerti.
Il tuo Istruttore può programmare ulteriori immersioni di addestramento, per essere sicuro che tu sia
assolutamente pronto per la certi cazione.
Ogni immersione è un'occasione per rinverdire e ri nire le tue abilità, vedere nuovi animali o forme di
vita marina, o incontrare nuovi amici, che condividono con te questa passione.
Forza dunque! Esplora nuovi mondi, incontra nuove persone, ed impara perché immergersi con i Dive
Center e Dive Professional SSI è "L'Esperienza d'Immersione De nitiva".

9 (C) SSI International GmbH, 2019


Sistema Totale d'Immersione

Image © Subgear

All'interno del tuo corso Open Water Diver hai appreso l'importanza ed il vantaggio di possedere un
Sistema Totale d'immersione di alta qualità ed adatto a te.
I tuoi corsi Specialty potrebbero richiedere ulteriore attrezzatura ed addestramento per immergerti in
sicurezza e comfort oltre i limiti del tuo addestramento Open Water.
In base alle condizioni ambientali e del sito, potresti aver bisogno di aggiornare uno o più componenti
del tuo sistema Totale d'Immersione.
Il tuo Istruttore ti aiuterà a famigliarizzare con la tua nuova attrezzatura, prima di entrare in acqua.
Il Sistema Totale d'Immersione conta sei sottosistemi:

1. Attrezzatura per Snorkeling


2. Sistema di protezione termica
3. Apparato di erogazione
4. Sistema d'informazione
5. Apparato per l'assetto
6. Accessori

Il tuo account MySSI


Se stai leggendo queste note in formato digitale, signi ca che hai già un account subacqueo MySSI!
Altrimenti visita www.divessi.com, e registrati o fai il login, per novità o per rivederne gli elementi.

10 (C) SSI International GmbH, 2019


Puoi scaricare l'App gratuita sul tuo smartphone o tablet.
Controlla la tua mail, per avere le credenziali di login.
Queste sono valide sia online che per la versione App di MySSI.
Visita il tuo Dive Center o Resort per programmare il tuo addestramento e ricevere l'accesso ad ulteriori
elementi di apprendimento digitale SSI.

11 (C) SSI International GmbH, 2019


L'App MySSI
SSI ha progettato l'App MySSI, perché sia uno strumento "tutto in uno" per le tue avventure
d'immersione.
C'è una certa varietà di caratteristiche gratuite, così come aggiornamenti e novità dall'industria,
esperienze video a 360°, ed un set completo di tabelle a segnali manuali, che potrai ripassare prima
della prossima immersione.
Apprendimento digitale
Tutti i tuoi materiali didattici sono disponibili anche offline, una volta che li hai scaricati
sull'App.
I tuoi progressi con il materiale didattico vengono automaticamente sincronizzati nel tuo
account MySSI, quando ti connetti a internet, riaprendo l'App.

Card di certi cazione e riconoscimento


Dopo che il tuo Istruttore ha veri cato il completamento dell'addestramento SSI, la tua
certi cazione digitale o il tuo riconoscimento sono disponibili sull'App.
Puoi anche acquistare una card sica di plastica presso il tuo Dive Center SSI.

Dive Log Digitale


Scegli un sito d'immersione dal database SSI, oppure creane tu uno nuovo, con le coordinate
GPS.
Scegli tra le attività SSI, quali Extended Range, CCR, o Freediving.
Guadagna punti e livelli di riconoscimento per raggiungere le pietre migliari dell'esperienza e
del numero di immersioni registrate.
Condividi immersioni e rma le registrazioni con il tuo codice QR personale, o chiedi al tuo
buddy, Dive Professional o Dive Center di confrontare le tue esperienze subacquee con le loro.
Scarica le tue immersioni direttamente dal tuo computer (disponibile solo per alcuni
computer).
Condividi su Facebook le tue esperienze con amici e famigliari.

Rete SSI
Rimani "connesso" con la tua comunità di subacquei, e trova nuove ed interessanti destinazioni
subacquee.

Leggi le novità più rilevanti dell'industria e trova un Dive Center o Resort, vicino a te.

Scopri gli eventi futuri nella tua area con il Calendario SSI.

Assicurazione digitale
Mostra copia dell'assicurazione per incidenti e viaggi (disponibile da parte di assicuratori
selezionati)

12 (C) SSI International GmbH, 2019


Come utilizzare il materiale didattico digitale
Pagina Menu
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13 (C) SSI International GmbH, 2019


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14 (C) SSI International GmbH, 2019


Perché immergersi con un Dive Center locale
L'immersione non è mai stata così popolare come attività ricreativa, ed il modo migliore di
provarla è di andare presso il Dive Center SSI della tua zona.
Se vivi in una atmosfera tecnica e di buon senso, i canali d'acquisto tradizionali e virtuali sono il
modo migliore per acquistare dei beni. Quando ci avviciniamo all'immersione, è tutta un'altra
storia. Il tuo Dive Center SSI della zona è so sticato, ed assolutamente esperto, nell'offrire
addestramento, servizi, vendita di attrezzatura, viaggi e molte altre cose. L'immersione è una delle
esperienze più divertenti che tu possa provare. La via migliore e più confortevole per diventare un
subacqueo passa attraverso il possesso di un Sistema Totale d'Immersione personale ed adatto a te.
Un'altra buona ragione per scegliere il tuo Dive Center SSI della zona è che tutti i Dive Professional
devono essere affiliati ad un Centro SSI, e questo assicura che tu riceva un addestramento subacqueo
di prima qualità. I Dive Professional SSI sono tra i migliori del mondo.
SSI è una forza trainante dell'addestramento subacqueo, con i suoi oltre 3.000 Dive Center, sparsi in più
di 110 paesi diversi, con il materiale didattico tradotto in oltre 30 lingue diverse. E' difficile trovare corsi
che siano maggiormente riconosciuti e globalizzati. Il tuo Dive Center SSI è la prima pietra per provare
l'Esperienza Subacquea De nitiva.
Una ultima, ma non meno importante nota: incontrerai molti nuovi amici e compagni
d'immersione, che aumenteranno le tue possibilità di avere nuove meravigliose esperienze
subacquee.

15 (C) SSI International GmbH, 2019


Immergiti e diventa un'icona
Come subacqueo, sei già coinvolto in una delle più belle avventure della tua vita: un mondo senza
peso, pieno di vita marina incredibile. Sei parte di un gruppo esclusivo di esploratori subacquei, di cui la
maggior parte delle persone sogna di far parte.
Continua ad immergerti
Guadagna il rispetto dei tuoi compagni d'immersione, e diventa un ambasciatore della subacquea. Il
menu SSI avanzato delle specialità è pensato non solo per migliorare le tue attuali capacità, ma anche
per addestrarti ad ogni tipo d'immersione, preparandoti anche a prenderti cura degli altri, sopra e sotto
l'acqua. Indifferentmente dal tuo obiettivo nale, la strada migliore per raggiungere questo
addestramento è il pacchetto Divemaster, che comprende Enriched Air Nitrox, Deep Diving,
Navigation, Night and Limited Visibility, Science of Diving, Diver Stress & Rescue, React Right e Dive
Guide.
Sia che il tuo interesse risieda nel guidare subacquei, o nell'assistere istruttori o anche nel fare una
carriera all'infuori della subacquea, il primo passo è la certi cazione Divemaster. Se il tuo interesse va
oltre la subacquea ricreativa, SSI ti offre una varietà di opzioni professionali, come l'Extended Range o il
Freediving. L'unico limite è la tua ambizione.
Guidare immersioni
Il 70% della super cie della terra è coperta dall'acqua, e questo potrebbe essere il tuo "ufficio". Ci sono
migliaia di opportunità in tutto il mondo per la prossima generazione di Dive Professional SSI,
altamente quali cati, pronti a offrire ai consumatori il primo assaggio della subacquea. Non aspettare a
rendere la tua passione una professione, e comincia a vivere il tuo sogno.
Usa il Localizzatore di Centri SSI nell'App MySSI oppure online, sul sito www.divessi.com per combinare
un appuntamento con il Dive Center o Resort SSI più vicino a te, o di tua scelta.

Image © iStock/f9photos

16 (C) SSI International GmbH, 2019


Capitolo 1 - Fisica dell’immersione

Image © Mares

17 (C) SSI International GmbH, 2019


Capitolo 1
Fisica dell’immersione
Obiettivi
1. I principi della sica
2. Le unità di misura usate in sica ed i loro fattori di conversione
3. I gas coinvolti nell’immersione
4. Le leggi dei gas
5. Il galleggiamento ed il principio di Archimede
6. Le formule per il calcolo del consumo di aria
7. La propagazione dell’energia nell’ambiente acquatico

18 (C) SSI International GmbH, 2019


Che cosa è la sica?

Image © Fotolia

Sempli cando, la sica è lo studio delle caratteristiche e delle interazioni della materia e dell’energia.
Nell’ambiente sommerso ci sono vari tipi di materia e di energia, che è importante comprendere. La
sica richiede spesso quali cazione e quanti cazione, per poter essere una scienza precisa.
Come esseri umani, siamo sicamente adattati all'ambiente naturale terrestre. Questo signi ca che la
sica della vita “giorno per giorno“ è istintiva. Essendo una specie animale, la nostra innata curiosità ed
il desiderio di scoprire ed esplorare l'universo intorno a noi sono insaziabili. Quando veniamo a
contatto con un ambiente a cui non abbiamo un accesso naturale, possiamo creare prodotti progettati
in base ai principi della sica, che ci mettano in condizione di raggiungere questi ambienti, altrimenti
inaccessibili.
Le leggi della sica devono essere applicate anche ai processi del corpo umano, quando ci
avventuriamo in questi ambienti diversi. Più un ambiente è inconsueto, più l’applicazione della sica
diventa critica.

Il mondo sottomarino ha sempre avuto un fascino particolare per il genere


umano. Gli effetti dell’ambiente sommerso sul corpo umano e gli equipaggiamenti
adoperati richiedono una attenta applicazione della sica. Dunque, piu' capisci
come applicare la sica all'ambiente sottomarino, più sarai preparato per
affrontare qualsiasi situazione che possa presentarsi.

19 (C) SSI International GmbH, 2019


Unità di misura
Ci sono numerose categorie di misurazioni che si applicano al campo della sica:

1. Pressione
2. Temperatura
3. Volume
4. Distanza o lunghezza
5. Area
6. Peso
7. Densità

Molte di queste grandezze sono suddivise in tipi. Per comprendere appieno ed applicare le differenti
leggi della sica, ci sono due metodi di misurazione predominanti, il metrico decimale e l’imperiale.
Questo corso si basa sul decimale.
Pressione
La pressione è la forza per unità di super cie.La rappresentazione matematica di tutto ciò è:

(Pressione = Forza/Super cie) o (P = F/A)

Pressione atmosferica
La pressione dell'aria al livello del mare è conosciuta come pressione atmosferica. L'unità di misura di
quest'ultima nel sistema metrico decimale è il bar. A livello del mare, la pressione atmosferica
corrisponde a 1 Bar. Poiché l'aria è comprimibile, le variazioni di pressione non sono lineari. La parte più
rilevante della riduzione di pressione avviene nei primi 10 km; la pressione precipita a 1/2 bar a 5.000 m
di altitudine.
Pressione dell’acqua (Idrostatica)
La pressione idrostatica è il peso esercitato da un uido (acqua), dovuto alla forza di gravità. La
pressione idrostatica proviene dal peso dell'acqua sopra il subacqueo, esclusa la pressione dell'aria
atmosferica. La pressione dell'acqua è comunemente espressa in termini di pressione per unità di
profondità.
Equivalenza di 1 bar in termini di profondità

1bar = 10,2 m in acqua dolce

1bar = 10,0 m in acqua di mare

L'acqua dolce esercita

1kg/cm2 ogni 10,07 m

L'acqua di mare esercita

1 kg/cm2 ogni 9,77 m

20 (C) SSI International GmbH, 2019


Pressione relativa
La pressione relativa ha importanza soprattutto per
gli strumenti di informazione del subacqueo. La
pressione relativa non tiene conto della pressione
atmosferica. In altre parole la speci ca pressione
misurata non comprende la pressione atmosferica.
Il profondimetro è calibrato per indicare zero al
livello del mare, e misura la pressione in metri di
acqua di mare.
Il manometro dell’aria leggerà zero quando la
bombola è chiusa e quando tutta l’aria, a parte
quella atmosferica, sarà all'esterno della frusta ad
alta pressione. Nel sistema metrico decimale
normalmente la pressione si misura in bar.

Pressione assoluta
Il termine “pressione assoluta” è usato per descrivere la pressione totale che circonda un subacqueo. Un
subacqueo, alla super cie dell'oceano, è esposto ad una atmosfera di pressione, che viene esercitata
dal peso dell'aria (pressione atmosferica). Come un subacqueo scende, si veri ca un aumento della
pressione dovuta all'ulteriore peso dell'acqua sovrastante (pressione idrostatica). La pressione assoluta
è la somma della pressione atmosferica in super cie (atmosferica) e della pressione dell'acqua
(idrostatica o relativa). La pressione assoluta è comunemente espressa in ATA ( Atmosfere Assolute ) o
in bar. La pressione idrostatica cresce al ritmo di 1 bar ogni 10 metri di profondità in acqua salata. La
formula per calcolare la pressione assoluta, espressa in bar, è:

Pressione Assoluta (bar) = Profondità (m)/10 (m/bar) + 1

Esempio:
Quale sarebbe la pressione assoluta se stessi immergendoti in mare, a una profondità di 40 metri? 1 bar
per ogni 10 metri = 4 + 1 in super cie = 5. E' un conto facile. Si ottiene dividendo 40 per 10 (che
identi ca la pressione idrostatica), più 1 (che rappresenta la pressione atmosferica).

21 (C) SSI International GmbH, 2019


Quando una bombola SCUBA è vuota?
Una bombola è "vuota" quando la pressione del gas contenuto è pari alla pressione assoluta. Ci deve
essere una differenza di pressione perchè l'aria entri nella bombola o ne esca.
Una bombola è considerata "vuota" in super cie quando la pressione è 1 bar. Porta la bombola chiusa
ad una altitudine di 5575 metri (0,5 bar), e l’aria uscirà, aprendo la bombola, ad una pressione doppia di
quella ambiente, no a che l’equilibrio non si sia ristabilito. Ora, prendiamo un esempio in profondità.
Una bombola è “vuota” a 5 metri di profondità, quando la pressione del gas contenuto raggiunge 1,5
bar, eguagliando la pressione assoluta.
In caso di risalita per esaurimento dell'aria, questa è la ragione per cui SSI raccomanda di tenere
sempre l'erogatore in bocca. Infatti risalendo (la pressione assoluta diminuisce ed il volume aumenta),
l'aria dovrebbe ricominciare a uire dall'erogatore, dandoti una minima riserva.
Formule di Conversione della Pressione

Pressione (bar) = Prof. (m)/10 (m/bar) + 1 (bar)

Prof. (m) = (bar – 1) x 10

22 (C) SSI International GmbH, 2019


Temperatura
Quando si lavora con le leggi dei gas, la temperatura deve essere convertita in temperatura assoluta.

La temperatura assoluta si basa su una scala che inizia dallo zero assoluto. Lo zero
assoluto è la temperatura più bassa alla quale l’agitazione molecolare cessa
de nitivamente.

Le due scale standard di temperatura, che usiamo nella vita di tutti i giorni, sono Celsius e Fahrenheit.
Nella scala Celsius l’acqua congela a 0° e bolle a 100°. Nella scala Fahrenheit l’acqua congela a 32° e
bolle a 212° La conversione tra questi due sistemi di misura della temperatura è:

°C = (°F – 32)/1,8

°F = (°C × 1,8) + 32

Le due scale di temperatura assoluta sono Rankine (°R) e Kelvin (K). Quando ci si occupa di leggi dei
gas le temperature devono essere convertite in una di queste due scale.

K = °C + 273

°R = °F + 460

23 (C) SSI International GmbH, 2019


Volume
Molte delle leggi dei gas hanno a che fare con variazioni di volume. Il volume può essere anche
utilizzato in relazione a densità o peso.

Il volume ha tre dimensioni: lunghezza, larghezza ed altezza.

A volte il volume può essere ride nito come capacità. Per misurare un volume usiamo le stessa unità di
misura per tutte e tre le dimensioni e la chiamiamo "cubica".
Una misura di volume è il metro cubico ( o cubo ), che è un cubo lungo un metro, largo un metro, alto
un metro.
Unità di Volume e Conversioni

1 litro ( l ) = 1.000 cm3

1 cm3 = 1 ml

1 m3= 1.000 l

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Distanza / Lunghezza
La misurazione della lunghezza è monodimensionale. Possiamo disquisire quanto lontano, quanto
lungo, quanto largo, quanto alto o quanto profondo. Ma prendiamo in considerazione solo una
dimensione alla volta, quando si parla di distanza.
Unità di distanza o lunghezza e conversioni

1 cm = 10 mm

1 m = 100 cm

1 km = 1.000 m

1 miglio nautico = 1,852 km

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Super cie ( Area )
Questa unità di misura è bidimensionale. Si usano lunghezza e larghezza nella stessa unità di misura
per ottenere l’area. Poiché ciò forma una sorta di quadrato, l’unità di misura di super cie viene
designata quadrata ( o quadra ). Le unità di super cie sono comunemente usate nella sica
dell’immersione quando ci si riferisce alla pressione esercitata su un’area speci ca, che produce una
forza.
Unita di Area & Conversioni

1 m2 = 10.000 cm2

1 ha (ettaro) = 10.000 m2

1 km2 = 1.000.000 m2

Peso
Il peso o la massa sono usati per molti calcoli inerenti all’assetto. L’unità di peso metrica decimale è il
kg.
Unità di peso e conversioni

1 kg = 1.000 gr

1 t = 1.000 kg

Densità
La densità è de nita semplicemente come la massa dell’unità di volume.

Densità = Massa/Volume

E’ una nozione molto importante in alcune applicazioni della sica. La principale è il Principio di
Archimede. L’unità standard del sistema metrico è il gr/cm3

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Gas collegati con l’immersione
Aria
L’aria è una miscela di gas, che respiriamo normalmente sulla terra, e pertanto è comunemente usata
anche sott’acqua.
Elementi dell’aria

Azoto = 78,08 %

Ossigeno = 20,94 %

Argon = 0,93 %

Anidride carbonica = 0,03 %

Altri gas = 0,02 %

Ci sono altri gas che concorrono al completamento dell’aria, nella misura dello 0,02 %. Tra questi gas
annoveriamo: monossido di carbonio, elio, idrogeno, krypton, neon e radon. Le percentuali possono
variare leggermente da luogo a luogo, ma, in generale, il tasso rimane costante. Ai ni dei nostri calcoli,
teniamo in considerazione i due elementi principali dell’aria, Ossigeno e Azoto. Arrotondiamo
l’ossigeno al 21 % e l’azoto al 79 %.

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Azoto (N2)
L’Azoto è il principale diluente dell'ossigeno nell'aria che respiriamo. Esso esiste allo stato libero in
forma di molecola biatomica, composta da due atomi di azoto. L’azoto non si combina facilmente con
altri elementi chimici, e non è metabolizzato nel processo respiratorio. L’azoto ha sul subacqueo un
effetto anestetico, che aumenta con l’aumentare della profondità. L’effetto anestetico dell’azoto in
profondità è conosciuto come narcosi d’azoto. Discuteremo più avanti di narcosi d’azoto, nella sezione
di siologia dell’immersione. Un altro motivo di preoccupazione per l’azoto, presente nella miscela
respiratoria, è la sua diffusione nei tessuti del corpo del subacqueo.
L’azoto non è metabolizzato, pertanto, se la sua pressione parziale all’interno dei tessuti è maggiore
della pressione esterna, esso può liberarsi in forma di bolle. Le bolle di azoto, se sono abbastanza
grandi, possono provocare la malattia da decompressione (MDD).

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Ossigeno (O2)
Benché si sia soliti usare altri gas per ridurre la pressione parziale di ossigeno, nella miscela respiratoria
del subacqueo, l’ossigeno riveste un’importanza cruciale. E’ l’ossigeno metabolizzato che supporta la
vita, e, come l’azoto, ha una molecola biatomica.
Ci possono essere per il subacqueo diversi problemi correlati con l’ossigeno:
Ipossia: mancanza di ossigeno, insufficiente per supportare la vita a una pressione parziale
bassa. Ciò può portare alla perdita di conoscenza.
Iperossia: eccesso di ossigeno ad alta pressione parziale. Ciò può portare alla tossicità per
l’apparato respiratorio o per il sistema nervoso centrale.

Elio (He)

L’elio è comunemente usato nelle attività subacquee tecniche e professionali. Ha


un peso molecolare basso, che facilita la respirazione a grandi profondità. L’elio
non ha effetti narcotici sul subacqueo, ad elevata profondità, e
conseguentemente è utilizzato nelle miscele respiratorie per diminuire il livello di
narcosi d’azoto.

Quando è associato da solo con O2 (heliox), si può veri care per il subacqueo una situazione di SNAP
(Sindrome Nervosa da Alta Pressione), a una profondità uguale o maggiore di 120 m, che può mettere
a rischio la vita. Un modo comune di evitare tutto questo è di usare una miscela respiratoria che unisca
elio, azoto e ossigeno. Questa miscela è chiamata Trimix.

Prima di poter usare miscele respiratorie diverse dall’aria è


opportuno seguire un addestramento particolare, come
quello del programma XR SSI.

Argon (Ar)
L'uso più comune di argon nelle immersioni subacquee non è nella miscela di respirazione, ma
piuttosto come gas per la muta stagna. La bassa densità dell’argon e il costo contenuto ne fanno un
economico isolante per la stagna.
Se usato in miscela respiratoria, ha un effetto spiccatamente narcotico. L’argon è così narcotico da
essere stato usato in esperimenti che studiavano la narcosi del subacqueo.
Sono stati fatti esperimenti con argon anche come parte della miscela respiratoria. Un esperimento ha
riguardato l’introduzione di minime quantità di questo gas per controbilanciare gli effetti della SNAP a
quote estreme. Comunque l’uso di argon nelle miscele è solo sperimentale.

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Idrogeno (H2)
L'idrogeno può essere un altro gas diluente nella miscela di respirazione del futuro subacqueo per
profondità estreme (applicazioni tecniche, commerciali & militari). Il problema principale con l’idrogeno
è che può essere molto esplosivo, quando si combina con l'ossigeno. Se la quantità di ossigeno è
inferiore al 4% non vi è rischio di esplosione. Tuttavia l’utilizzo di una miscela con livelli di ossigeno
inferiori al 4% riporterebbe a profondità ben oltre il range delle immersioni ricreative.
Ci sono stati parecchi record di profondità nel settore scienti co e commerciale con respirazione di
miscele che contengono idrogeno, allo scopo di eliminare gli effetti della SNAP, nonché di diminuire la
densità delle miscele stesse.
Neon (Ne)
Il Neon è un altro gas che viene sperimentato come diluente nella miscela di respirazione. Ci sono
diversi gruppi tecnici e commerciali che stanno esaminando i possibili vantaggi dell'uso del neon. Per le
immersioni in miscela arti ciale, uno dei maggiori vantaggi con l'uso di neon è di aiutare a ridurre gli
obblighi di decompressione per profondità estreme, sia inserito come componente del gas di fondo
che delle miscele decompressive.

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Anidride Carbonica (CO2)
Il biossido di carbonio o anidride carbonica è un gas che vogliamo eliminare dalle nostre miscele
respiratorie. Tra gli effetti di alte concentrazioni di anidride carbonica notiamo: panico, incoscienza,
convulsioni e morte. Il biossido di carbonio è un gas ad azione sinergica, nel senso che può aumentare
per un subacqueo le probabilità di sviluppare malattia da decompressione, tossicità da ossigeno,
narcosi da azoto. E’ un prodotto naturale del metabolismo della respirazione. Può entrare dall’esterno
nella respirazione del subacqueo per una quantità di motivi, tra cui comunemente:
Compressore e/o ltri che operano inadeguatamente.
In un rebreather, non corretto funzionamento del ltro per l’anidride carbonica.

Il biossido di carbonio può essere problematico se il subacqueo non respira a fondo e completamente.
Una respirazione inadeguata può aumentare la concentrazione di CO2 nei polmoni e nel sangue. Per
favorire gli scambi di CO2 è molto importante un sistema di erogazione ad alte prestazioni e di elevata
qualità.
Monossido di carbonio (CO)
Il monossido di carbonio è un gas altamente tossico. E' molto difficile da scoprire perché è incolore,
inodore e senza gusto. Può entrare nella miscela di respirazione nei seguenti modi:
Vapori di olio in un compressore, lubri cato ad olio, che non sia correttamente manutenuto e
opportunamente utilizzato.
L'aspirazione dell'aria del compressore che sia vicino a fumi di scarico (auto, forno, ecc. ) e/o
con i ltri impropriamente montati, esauriti o bagnati. In generale gli effetti in immersione non
danno segnali di avvertimento e possono essere fatali, poichè il monossido di carbonio leva al
sangue la capacità di trasportare l’ossigeno.
Quantità relativamente scarse di CO in super cie possono essere mortali quando la sua
pressione parziale aumenta con la profondità.

Vapore acqueo (H2O)


I condotti del sistema di erogazione contengono una certa quantità di vapore acqueo. Nella
maggioranza dei casi la quantità di vapore acqueo è mantenuta molto bassa con l’utilizzo di moderni
ltri nel compressore.
Se il vapore acqueo non è controllato, l’umidità può condensarsi e congelare nell’erogatore, a causa
dell’effetto refrigerante dell’espansione dei gas. Il congelamento del vapore a suo interno può
compromettere il funzionamento dell’erogatore, e deve essere evitato. Il congelamento dell’erogatore
è il problema più importante, ed è particolarmente probabile in acque fredde. D’altro lato un gas
respiratorio molto secco può provocare irritazione alle mucose della gola e dei seni, e può causare una
disidratazione generale.

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Leggi dei gas che riguardano i subacquei

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Ci sono quattro leggi base dei gas che riguardano il subacqueo avanzato. Queste leggi sono:
Legge di Boyle
Legge di Charles (Gay-Lussac’s)
Legge di Dalton
Legge di Henry

Quando si lavora con le leggi dei gas esistono diverse regole da ricordare:
“P” si riferisce sempre alla pressione assoluta, espressa in Atmosfere Assolute ( ATA ) o bar. Questo
signi ca che dobbiamo aggiungere alla pressione dell’acqua l’ulteriore pressione dell’aria
Se “P” deve essere determinata in base ad una profondità in metri (m), usiamo la seguente formula:

P = (Prof/10) + 1

Se “P” deve essere convertita in una profondità in m, usiamo la seguente formula:

Profondità = (P –1) x 10

Se dovessimo essere molto precisi e trovare una profondità in acqua dolce, dovremmo usare nelle formule di cui sopra 10,3 invece di 10.

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“T” si riferisce costantemente alla temperatura assoluta. Questa è sempre espressa in gradi Kelvin (°K) o
Rankine (°R).
Per convertire °C in °K usiamo la seguente formula:

°K = °C + 273

Per convertire °F in °R usiamo la seguente formula:

°R = °F + 460

Avendo una buona comprensione di queste quattro leggi fondamentali dei gas, sarai in grado di capire
meglio come essi in uenzino la siologia dei subacquei, ed in particolare i principi relativi all’assetto,
all’espansione, alla compressione, alla risalita, al consumo d'aria, alla teoria della decompressione, alla
miscelazione dei gas, ed a molti altri argomenti in cui ti imbatterai, mentre continui il tuo viaggio nel
corso Science of Diving.
Legge di Boyle
Prof. in m bar PpO2 PpN2 Volume Densità
Super cie 1 0,21 0,79 1 1x

10 m 2 0,42 1,58 1/2 2x


20 m 3 0,63 2,37 1/3 3x
30 m 4 0,84 3,16 1/4 4x

40 m 5 1,05 3,95 1/5 5x

La legge di Boyle recita:


A temperatura costante, la pressione ed il volume di un gas sono inversamente proporzionali. Un altro
modo per descrivere la parte nale dell’affermazione precedente è: se la pressione aumenta, il volume
diminuisce, e se la pressione diminuisce il volume aumenta. A volte la legge di Boyle viene chiamata “
La legge del volume e della pressione “.
La relazione tra pressione e volume si esprime nella seguente formula:

P1 × V1 = P2 × V2

P1 = Pressione Iniziale
V1 = Volume iniziale
P2 = Pressione nale
V2 = Volume nale
"V" si riferisce sempre al volume del gas espresso in misura cubica.

La pressione nale può essere maggiore o minore, a seconda che il subacqueo stia scendendo o
risalendo.

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Variazioni di volume in rapporto alla pressione
Incidenti come la sovradistensione polmonare, l’effetto ventosa e la velocità di risalita e discesa
incontrollate sono la conseguenza della poca conoscenza della relazione tra profondità e variazioni di
volume dei gas. Tutto avviene più velocemente nella zona di bassa profondità. La parte maggiore di
espansione o compressione si veri ca nei primi 10 m. Di fatto noi facciamo addestramento ai ns allievi
nella zona di variazione di pressione meno indicata.
Per calcolare le variazioni di volume rivedi la formula come segue:

V2 = (P1 × V1)/P2

Esempio:
Un sub ha un pallone di sollevamento riempito con 120 l di aria alla profondita di 30 m. Quale sarà il
volume dell’aria una volta raggiunta la super cie ?

P1 = (30/10) + 1 = 4 bar

V1 = 120 l

P2 = 1 bar

1 bar è la pressione in super cie

34 (C) SSI International GmbH, 2019


V2 = ?

V2 = (4 bar x 120 l)/1 bar

V2 = 480 l

Il volume di aria nel pallone in super cie sarà di 480 l. La sopra riportata derivazione dalla formula della
legge di Boyle è quella più comunemente utilizzata. La maggior parte delle volte si usa la legge di
Boyle per trovare il volume di un gas al variare della profondità.
Abbiamo anche un’altra applicazione della legge di Boyle. Serve per calcolare a quale pressione si
raggiungerà un determinato volume in un contenitore aperto o deformabile.
Per calcolare le variazioni di pressione rivedi la formula come segue:

P2 = (P1 × V1)/V2

Esempio:
Un sub scende con un pallone, riempito con 2 l d'aria. A quale profondità l’aria
dentro il pallone sarà compressa ad un volume di 1,5 l?

P1 = 1 bar

35 (C) SSI International GmbH, 2019


V1 = 2 l

V2 = 1,5 l

P2 = ?

P2 = (1 bar × 2 l )/1,5 l = 1,33 bar

Poiché ci è stata chiesta la profondità, dobbiamo trasformare 1,33 bar in m

Prof = (1,33&- 1) x 10 = 3,30 m

La risposta sarà dunque circa 3,30 m.


Legge di Boyle — Applicazioni pratiche

Cambio in: 1. Profondità 2. Pressione 3. Volume

36 (C) SSI International GmbH, 2019


Effetti del raddoppio della pressione
Ogni volta che la pressione raddoppia, il volume variabile del gas si riduce alla metà.

Super cie = 1 bar

10 m = 2 bar (1 + 1 = 2)

30 m = 4 bar (3 + 1 = 4)

70 m = 8 bar (7 + 1 = 8)

Come si può vedere nell’esempio precedente, la parte più rilevante della compressione del volume di
un gas avviene nei primi 10 m. Il successivo raddoppio di pressione avviene a 4 bar o 30 m, 20 m più in
profondità del primo raddoppio. Raddoppiare la pressione di 4 bar ci porta a una profondità di circa 70
m.
Il fenomeno del raddoppio di pressione signi ca che la compensazione delle orecchie e degli altri spazi
aerei risulta critica nei primi 10 m. Il numero di compensazioni tra la super cie e 2 bar è lo stesso che
tra 2 e 4 bar.
La compressione e l’espansione dell’apparato di controllo dell’assetto e della muta diventano più
complesse alle basse profondità. E’ più difficile controllare la velocità di risalita in acque basse, perché il
volume di gas si espande più rapidamente. Oltre a ciò, la sovradistensione polmonare può essere più
probabile, durante una risalita veloce, a bassa profondità.
Legge di Gay–Lussac

Nel 1801–1802, Joseph Louis Gay-Lussac ha dimostato che uguali volumi di gas
diversi, se riscaldati alla stessa temperatura, si espandono allo stesso modo:
quest’affermazione è usualmente chiamata legge di Charles, in onore di Jacques
Charles, che arrivò a queste conclusioni 15 anni prima, ma senza la pubblicazione
ufficiale.

Le leggi combinate di Charles e Gay Lussac hanno permesso la formulazione della legge generale dei
gas, riguardo a temperatura, volume e pressione.

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Legge di Charles

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La legge di Charles recita:

A pressione costante, il volume del gas varia proporzionalmente alla temperatura.


A volume costante, la pressione del gas varia proporzionalmente alla temperatura.

Le formule per queste leggi sono:


Volume Costante

P1/T1 = P2/T2

Pressione Costante

V1/T1 = V2/T2

38 (C) SSI International GmbH, 2019


In queste formule pressioni e temperature sono assolute.
V1 = Volume iniziale
T1 = Temperatura iniziale
P1 = Pressione iniziale
V2 = Volume nale
T2 = Temperatura nale
P2 = Pressione nale

A pressione costante
Per trovare la variazione di volume applicheremo una formula come segue:

V2 = (V1 × T 2)/T1

Esempio:
Un subacqueo in super cie ha un contenitore deformabile, appena preso dal suo ripostiglio di
attrezzatura sub. La temperatura al suo interno è 10°C. Il volume del contenitore inizialmente è di 10 l.
Il subacqueo stiva il contenitore sotto il sole, sul ponte della barca, mentre si reca nel luogo
d’immersione. La temperatura sale ed al momento di arrivare al luogo d’immersione raggiunge i 25°C.
Quale sarà il volume nale di questo contenitore deformabile?

V1 = 10 l

T1 = 10 + 273 = 283 °K

T2 = 25 + 273 = 298°K

V2 = ?

V2 = (10 x 298)/283

V2 = 10,53 l

39 (C) SSI International GmbH, 2019


Dopo essere stato al sole, il volume del contenitore deformabile salirà a 10,53 l. A pressione costante (1
bar), il volume cresce al crescere della temperatura. E ‘ altrettanto vero il contrario, al diminuire della
temperatura il volume diminuisce.
Temperatura e pressione, in queste formule, sono assolute.
V1 = Volume iniziale
T1 = Temperatura iniziale
P1 = Pressione iniziale
V2 = Volume nale
T2 = Temperatura nale
P2 = Pressione nale

A volume costante:
Per calcolare le variazioni di pressione che corrispondono ai cambi di temperatura (se il volume è
mantenuto costante), useremo la formula a volume costante come segue:

P2 = (P1 × T 2)/T1

Esempio:
Una bombola sub è caricata lentamente in una vasca di acqua fredda a 10°C, no alla pressione di 200
bar. La bombola viene poi stivata nel baule della macchina del subacqueo. Egli deve fermarsi prima di
arrivare al luogo dell’immersione. Lascia i nestrini della vettura chiusi e la temperatura della bombola
raggiunge i 40 °C, poiché la vettura stessa è stata lasciata sotto il sole.
Quale sarà la pressione all’interno della bombola?

P1 = 200 bar

T1 = 10 + 273 = 283°K

T2 = 40 + 273 = 313°K

P2 = ?

P2 = (200 x 313) / 283

P2 = 221,20 bar

La pressione all’interno della bombola calda è aumentata a 221,20 bar (0,706 bar/°C).

40 (C) SSI International GmbH, 2019


Legge generale dei gas

Mettendo insieme quello che sappiamo della legge di Boyle con la legge di Charles
si ricava quella che è conosciuta come Legge Generale dei Gas.

Il signi cato delle lettere è lo stesso delle due leggi precedenti e tutti i valori di pressione e temperatura
sono espressi in termini assoluti.
La formula per la legge generale dei gas è:

(P1 × V1)/T1 = (P2 × V2)/T2

Ci può essere una sola incognita in questa formula: la pressione, la temperatura o il volume nale.
Un subacqueo che attraversa un termoclino in immersione può notare una diminuzione di
galleggiamento, poiché il gas nel Jacket e nella muta si raffredda rapidamente, diminuendo il proprio
volume.
La pressione nella bombola diminuisce quando il gas si raffredda, a causa dell’acqua fredda.
La pressione della bombola è direttamente proporzionale alla velocità con cui viene caricata. Ricariche
rapide creano calore, a causa dell’attrito molecolare, ed elevate pressioni.

Se la temperatura diminuisce, o la pressione aumenta (il subacqueo raggiunge il punto 1), il volume diminuisce

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Legge di Henry
La legge di Henry recita:

A temperatura costante la quantità di gas che entra in soluzione in un liquido è


direttamente proporzionale alla pressione parziale di quel gas. Più alta è la
pressione parziale del gas sopra il liquido, più gas entrerà in soluzione nel liquido,
e viceversa.

Alcuni gas sono più solubili di altri. Alcuni liquidi sono migliori solventi di altri. Sappiamo che l’azoto è
cinque volte più solubile nei lipidi (grassi) che nell’acqua. Pertanto i lipidi sono un solvente migliore
dell’acqua per l’azoto.
La saturazione totale di un liquido con un gas richiede tempo perché il gas stesso si diffonda nel
liquido. Gas diversi e liquidi diversi hanno bisogno di tempi differenti per raggiungere la totale
saturazione. Mentre il gas si avvicina alla saturazione completa del liquido, la velocità di soluzione
rallenta. Mettendo in gra co la saturazione del gas, si traccia una curva che varia in dipendenza del gas
e del liquido. La formulazione effettiva della legge di Henry include il Coefficiente di Assorbimento di
Bunsen, che tiene conto delle differenze di solubilità di ciascun gas in ciascun liquido.
Ricordiamo che la legge di Henry vale a temperatura costante. I coefficienti di solubilità variano col
variare della temperatura. In generale in un liquido freddo entrerà in soluzione una maggiore quantità
rispetto a un liquido caldo.
Quando si considera la siologia del subacqueo in ambiente iperbarico, è necessaria una buona
conoscenza della legge di Henry. Un volume maggiore di un gas, o di più gas disciolti, può avere
differenti effetti siologici su un subacqueo, a fronte di un aumento di pressione parziale. La
sovrasaturazione di un gas in soluzione, che avviene durante la risalita, può avere altri effetti siologici.
Esempi di quanto di cui sopra sono la Malattia da decompressione, la Narcosi da azoto, la Tossicità
dell’Ossigeno, il Blackout da profondità. Analizzeremo alcuni di questi effetti nella prossima sezione di
siologia dell’Immersione.

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Legge di Dalton
La legge di Dalton dice:
In una miscela di gas la pressione totale è pari alla somma delle singole pressioni parziali dei gas
componenti.

Pressione Parziale del Gas # 1 + Pressione Parziale del Gas # 2 = Pressione


totale

Per esprimerla matematicamente in una forma adeguata, diventa:

Ppgas = P x Fgas

Ppgas = pressione parziale (assoluta) di un singolo gas in miscela


P = Pressione totale assoluta della miscela di gas
Fgas = frazione del gas in quella miscela, espressa in numero decimale
Il gas è descritto dal suo simbolo chimico: per esempio PpO<sub>2</sub> per l'ossigeno

Questa formula sarà usata per calcolare la pressione parziale di un gas in una miscela, conoscendo la
pressione totale e la frazione del gas stesso in miscela.
Esempio: Un sub sta respirando aria a 30 m. Qual è la pressione parziale dell’ossigeno nell’aria?

P = (Prof/10) + 1

P = (30/10) + 1

P = 4 bar

FO2 = 0,21 nell’aria

PpO2 = ?

PpO2 = 4 × 0,21

PpO2 = 0,84 bar

43 (C) SSI International GmbH, 2019


La pressione parziale dell’ossigeno a 30 m in aria è 0,84 bar.

44 (C) SSI International GmbH, 2019


Applicazione
Per trovare la frazione di un gas in una miscela, se abbiamo la pressione parziale di quel gas e la
pressione totale (assoluta), trasformiamo la formula come segue:

Fgas = Ppgas/P

Esempio: La pressione parziale di ossigeno in una miscela a 32 m è 1,55 bar. Quale sarà la frazione di
ossigeno?

P = (Prof/10) + 1

P = (32/10) +1

P = 4,2 bar

PpO2 = 1,55 bar

FO2 = ?

FO2 = 1,55/4,20

FO2 = 0,37

La frazione di ossigeno nella miscela sarà 0,37, in altre parole il 37 %.

45 (C) SSI International GmbH, 2019


Applicazione
Per trovare la pressione totale alla quale la pressione parziale di un gas raggiungerà un certo valore,
conoscendo la frazione del gas nella miscela, dobbiamo cambiare la formula come segue:

P = Ppgas/Fgas

Esempio: a quale profondità la pressione parziale dell’ossigeno in aria raggiungerà 1,4 bar?

FO2 = 0,21 in aria

PpO2 = 1,4 bar

P=?

P = 1,4/0,21

P = 6,67 bar

Per ritornare dalla pressione alla profondità:

Prof. = (P - 1) (bar) × 10 (m/bar)

Prof. = (6,67 - 1) (bar) × 10 (m/bar)

Prof. = 57 m

57 m sarà la profondità alla quale la pressione parziale di ossigeno in aria raggiunge 1,4 bar.
La legge di Dalton ci aiuta a comprendere meglio i limiti siologici dei gas in una miscela ad alte
pressioni parziali. E’ utilizzata per i calcoli nel Nitrox e nei programmi XR/TXR.

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Spinta di galleggiamento
La spinta di galleggiamento è la forza per cui un corpo galleggia o affonda. Ci sono tre tipi di assetto di
galleggiamento:

1. Assetto positivo 2. Assetto negativo 3. Assetto neutro

Assetto Neutro
Un corpo in assetto neutro non risale o affonda, quando è immerso in un uido. Rimane allo stesso
livello in cui è stato posto.
Assetto negativo
Un corpo in assetto negativo affonda se immerso in un uido.
Assetto positivo
Se immerso in un uido, a qualsiasi profondità, un corpo in assetto positivo ritorna in super cie. In
super cie un corpo in assetto positivo galleggia.

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Principio di Archimede

1. Peso dell’aria atmosferica 2. Peso dell’acqua 3. Peso del volume di acqua spostata

Il principio di Archimede afferma:


Un oggetto immerso in un liquido riceve una spinta di galleggiamento pari al peso del volume di
liquido spostato.
Un altro modo di considerare il principio di Archimede, riguardo all’assetto, è in termini di densità.
Ricorda che la densità è il peso dell’unità di volume. Se un oggetto è più denso del liquido in cui è
immerso, ha un assetto negativo ed affonda. Se un oggetto è meno denso del liquido in cui è immerso,
ha un assetto positivo, galleggia o va verso la super cie. Se un oggetto ha la stessa densità del liquido
in cui è immerso, ha un assetto neutro e rimane alla profondità a cui è stato messo.
Il principio di Archimede può essere espresso matematicamente come:

B = (VO x DL) — W O

B = Spinta di galleggiamento. Un valore negativo corrisponde alla spinta con cui un oggetto
affonda. Un valore positivo corrisponde alla spinta con cui galleggia. Se è “0”, signi ca che è in
assetto neutro.
VO = Volume dell'oggetto. Deve essere descritto in unità compatibili con quelle della densità.
DL = Densità del liquido. E' il peso diviso il volume. Deve essere descritto in unità compatibili
con quelle che esprimono il volume dell'oggetto.
WO = Peso dell'oggetto.

48 (C) SSI International GmbH, 2019


Poiché, come subacquei, abbiamo a che fare con l’acqua:

DACQUA DI MARE = 1,025 kg/l o dm3

DACQUA DOLCE= 1.000 kg/l or dm3

Esempio: un corpo che pesa 45 kg ed ha un volume di 80 l viene immerso in acqua di mare. Quale sarà la
sua spinta di galleggiamento?

VO = 80 l

DL = 1,025 kg/l

B=?

B = (80 × 1,025) - 45 kg

B = 37 kg

Il corpo galleggerà o andrà in super cie con una spinta di galleggiamento di 37 kg.

49 (C) SSI International GmbH, 2019


Esempio: Un corpo ha un volume di 100 l e pesa 146 kg. Il corpo è immerso in acqua dolce. Quale sarà il
suo assetto?

VO = 100 l

DL = 1 kg/l

WO = 146 kg

B=?

B = (100 × 1) - 146 kg

B = -46 kg

La spinta di galleggiamento sarà un numero negativo. Ciò signi ca che il corpo (in assetto negativo)
affonderà con una spinta di 46 kg.

50 (C) SSI International GmbH, 2019


Esempio: Un corpo ha un volume di 155 l e pesa 158,88 kg. Viene immerso in acqua di mare. Qual è il suo
assetto?

VO = 155 l

DL = 1,025 kg/l

WO = 158,88 kg

B=?

B = (155 × 1,025) - 158,88 kg

B = 0 kg

La spinta di galleggiamento sul corpo è = 0. Pertanto ha un assetto neutro e rimarrà fermo alla
profondità a cui è stato immerso.
Applicazione
Il principio di Archimede assume che un corpo non cambi peso o volume; questo non è il caso del
subacqueo. Sappiamo che, quando il sub s’immerge, la muta (in neoprene a cellule chiuse o stagna) si
comprime e si veri ca una variazione di volume. Sappiamo anche che un ben progettato sistema di
controllo dell’assetto permette al subacqueo di cambiare il proprio galleggiamento mettendo o
togliendo aria al suo interno, in modo da mantenere l’assetto costante durante l’immersione. I sub
esperti sanno come siano importante la respirazione adeguata (volume dei polmoni) e la posizione del
corpo, per mantenere un assetto neutro.
Un'altra considerazione importante riguarda l'aria contenuta nella bombola. Questa miscela
respiratoria pesa 0,001293 kg/l, pertanto una bombola da 12 l, caricata a 200 bar, contiene ben 2400 l di
aria, con un peso di 3,103 kg, a inizio immersione. Al termine invece, quando la bombola ha una
pressione di 50 bar, il peso è diminuito di 1,852 kg. Quando il sub sceglie la sua zavorra, questa perdita
di peso deve essere tenuta in considerazione, per evitare un assetto troppo positivo, alla ne
dell'immersione.

51 (C) SSI International GmbH, 2019


Uso e scorta d'aria

Indice di Respirazione in Super cie


Il calcolo dell’Indice di Respirazione in Super cie (IRS) è necessario per prevedere l’ammontare dell’aria
che verrà usata a una certa profondità, per un tempo determinato. Molti fattori possono in uenzare la
quantità totale di aria usata; per esempio quanto rilassato tu sia, il tuo livello di esperienza e quanta
fatica stai facendo in immersione.
Formula per trovare l’indice di respirazione in super cie.

IRS = AC*V/(TxP)

IRS = Indice di consumo in super cie in l/min


AC = Aria consumata in bar
P = Pressione alla profondità, espressa in bar o (Prof/10) + 1 in acqua salata o (prof./10,2) + 1 in
acqua dolce)
T = Tempo
V = Volume della bombola

52 (C) SSI International GmbH, 2019


Formula per trovare il tempo

T = ACxV/(IRS x P)

Formula per trovare l’aria consumata

AC = (IRS x P x T)/V

Calcoli per la scorta di gas respiratorio


Applicazione pratica
Un subacqueo potrebbe trovarsi nella necessità di dover calcolare la scorta di aria, necessaria per
un'immersione, per due motivi principali. Una ragione potrebbe essere l'opportunità o meno di usare il
gas respiratorio in funzione del recupero di un oggetto sommerso, l'altra è quella di calcolare a quale
pressione deve caricare le bombole per fare un certo tipo d'immersione.
Formula per trovare la scorta di gas in litri, per una immersione ad una certa profondità.

IRS x P x t

IRS = Indice di respirazione in super cie (l/min)


P = Pressione assoluta alla profondità (bar)
t = Tempo alla profondità
Esempio
Un sub ha un IRS di 15 l/min e desidera effettuare un'immersione a 20 m per 30 min. Ha a disposizione
un monobombola da 10 l, caricato a 200 bar.

1. Qual'è la scorta di gas, necessaria per questa immersione?


2. La sua bombola da 10 l, caricata a 200 bar, è sufficiente?

Calcolo della quantità di gas necessaria: IRS x P x t

15 x 3 x 30 = 1350 l

Scorta di gas necessaria per questa immersione: 1350 l

53 (C) SSI International GmbH, 2019


Calcolo della quantità di gas disponibile.

Quantità di gas disponibile: 10 x 150 (200 - 50 bar di riserva) = 1500 l

Gas disponibile - Gas necessario = ?

1500 - 1350 = 150 l

In sostanza il sub ha a disposizione nella bombola ulteriori 150 l per portare a termine l'immersione.
Potrebbe anche rivelarsi importante il conoscere a quanti bar caricare la bombola, per avere
disponibile la scorta di gas, necessaria per portare a termine un compito speci co (per esempio quanta
aria dobbiamo avere per portare a termine un'immersione in sicurezza oppure per gon are un pallone
da sollevamento).
Benchè questa sia un'applicazione pratica di uso relativamente raro, ce ne occuperemo proprio per
avere una comprensione globale del problema.
Applicazione pratica
Un sub, con un IRS di 15 l/min, vuole immergersi a 20 m per 40 min, avendo a disposizione un
monobombola da 12 l.

1. Quanti litri di gas respiratorio ha bisogno per questa immersione?


2. A quale pressione minima deve far caricare la bombola di 12 l, per concludere in sicurezza
questa immersione?

1^ passo

Scorta d'aria necessaria: IRS x P x t

15 x 3 x 40 = 1800 l

A questo punto il subacqueo sa che deve avere almeno 1800 l di aria nella bombola, per portare a
termine i compiti decisi per l'immersione.

54 (C) SSI International GmbH, 2019


2^ passo
Quale è la pressione minima di carica della bombola, compresa la riserva di 50 bar, che la bombola
deve avere, al momento in cui il subacqueo entra in acqua?

Quantità di gas in litri: pressione desiderata in base al volume d'aria


necessario.

1800 : 12 = 150 bar

Ricordati che devi uscire dall'acqua con un residuo di almeno 50 bar. Pertanto devi aggiungere alla
quantità necessaria i 50 bar, per sicurezza.

150 + 50 (di riserva) = 200 bar

Il mono da 12 l deve essere caricato almeno a 200 bar (150 bar per l'immersione + 50 bar di riserva),
perchè il subacqueo abbia a disposizione i 1800 l di scorta nella bombola stessa.
Energia nell’ambiente sommerso
Luce
Gli oggetti non sembrano gli stessi in ambiente sottomarino e in super cie. Ci sono quattro principali
fattori che in uenzano questo cambiamento.
Rifrazione
La luce cambia la sua velocità dall’acqua all’aria (dall’ambiente sottomarino allo spazio aereo
all’interno della maschera). La luce viaggia in aria 1,33 volte più velocemente che in acqua. Questa
variazione di velocità provoca una deviazione dei raggi nel momento in cui entrano all’interno della
maschera. Ciò esita in un ingrandimento di circa il 33% degli oggetti che vediamo sott’acqua.
Per questo, tutto quello che vediamo sott’acqua appare più grande. Un pesce di 15 cm ci sembra di 20
cm. Gli oggetti, che ci sembrano più grandi, ci appariranno anche più vicini. Un oggetto a una distanza
di 100 cm ci apparirà come se fosse a 75 cm. Quando il subacqueo si adatta all’ambiente sottomarino,
le differenze apparenti in taglia e distanza sono intuitivamente gestite e compensate dal cervello.

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Diffusione
Quando la luce entra nell'acqua, i raggi si frazionano e si disperdono L'effetto principale della diffusione
è una minore quantità di luce ambiente all’aumentare della profondità a cui va il subacqueo. Le ombre
in profondità diventano meno rilevanti e possono persino scomparire, esattamente come avviene con
un ash dotato di diffusore, che aiuta a eliminare le ombre nelle fotogra e, disperdendo i raggi di luce.
Torbidezza
Particelle sospese in acqua causano un altro effetto chiamato torbidezza. Queste particelle possono
essere alghe, plancton, inquinanti, limo ecc. Se c'è un'elevata quantità di sospensione, c'è un'elevata
quantità di assorbimento della luce da parte di queste particelle. Più sono scure le particelle, meno luce
vi sarà nell’ambiente. Queste particelle in sospensione creano anche un effetto dispersione (scatter),
quando un subacqueo usa una fonte arti ciale di luce. E’ come quando le goccioline di acqua rendono
difficoltosa la visione, andando in macchina con la nebbia, soprattutto quando si accendono i fari e di
giorno. La luce, assorbita e dispersa dalla sospensione, riduce la visibilità al subacqueo e può rendere
difficile o impossibile la visione, quando le condizioni sono problematiche.
L’uso subacqueo di una fonte di luce estremamente potente può esaltare questo fenomeno, pertanto
la scelta della fonte di luce più idonea è molto importante per la capacità di vedere del subacqueo.
Assorbimento
Andando a profondità maggiori, i colori cambiano. Lo spettro visibile sfuma nel seguente ordine di
colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola. Più è bassa la lunghezza d’onda del colore,
migliore è la sua trasmissione nell’acqua chiara. I colori all’estremità superiore della scala dei rossi
hanno le lunghezze d’onda maggiori. I colori all’estremità inferiore della scala dei viola hanno le
lunghezze d’onda minori, e dunque avranno una penetrazione migliore. Se scendiamo più in
profondità, i colori più caldi della scala dei rossi, arancioni e gialli cominciano a sbiadire verso il grigio.
Questa è una delle ragioni per cui i subacquei portano con sé degli illuminatori, anche durante il
giorno, per riportare all’originale i colori persi, tolti dalla profondità. I colori delle particelle in
sospensione, e dei minerali disciolti nell’acqua, avranno qualche in uenza su quale colore penetrerà
meglio in profondità. In un’immersione profonda, in acque pulite, il subacqueo potrà vedere un mondo
pieno di blu, indaco e viola.
Suono
Il suono viaggia circa quattro volte più velocemente in acqua che in aria. Più denso è il uido, più
veloce viaggia il suono; così il suono si propaga un po' più velocemente in acqua salata che in acqua
dolce. La più rapida propagazione del suono ha vari effetti sul subacqueo. Il cervello utilizza la
differenza di tempo di arrivo alle orecchie per determinare la direzione di provenienza del suono. Il
ritardo in acqua è ¼ di quello sulla terra, e pertanto il suono è percepito come se provenisse da ogni
direzione, attorno al subacqueo.

56 (C) SSI International GmbH, 2019


Il suono percorre grandi distanze in acqua. Per un subacqueo, il motore di una barca potrebbe
sembrare di essere sopra la sua testa. Una volta in super cie, il sub si accorge che la barca è dall’altra
parte del lago. Variazioni nella densità dell’acqua possono interferire con la trasmissione del suono in
immersione. Queste variazioni sono per lo più causate da differenze in salinità (aloclini) e temperatura
(termoclini). Esse agiscono come barriere alla propagazione del suono e lo riducono no al punto che il
subacqueo potrebbe non sentire nulla.
Calore
Il calore è un tipo di energia proporzionale all’agitazione molecolare. Nell'ambiente sottomarino, il
subacqueo è solitamente preoccupato per la trasmissione di calore dal suo corpo al uido. Il fatto che
questo generalmente avvenga 25 volte più velocemente in acqua, rende la perdita di calore un fattore
critico. Mentre la temperatura è una misura di intensità di calore, la quantità di calore è misurata nel
sistema metrico decimale con le Calorie e nel sistema Imperiale con le unità termiche inglesi (BTU).

1 Caloria = quantità di calore richiesta per aumentare di 1°C la temperatura di


1 gr di acqua.

Ci sono quattro modi in cui il calore può essere perso dal subacqueo. Li vediamo uno per uno.
Conduzione
La conduzione è il passaggio di calore per contatto diretto. Questa è per il subacqueo la fonte
maggiore di perdita di calore. La maggior parte dei sub è in contatto totale o parziale con l’acqua.
Poiché l’acqua conduce il calore molto meglio dell’aria, il sub può perdere rapidamente calore
nell’ambiente esterno per conduzione. L’uso di un materiale che conduca poco il calore rallenterà
questo processo. Il subacqueo può usare una muta stagna all’interno della quale l’aria può servire da
isolante. In un certo senso, la conduzione ha luogo anche nei polmoni di un subacqueo, quando l’aria
più fredda viene a contatto con le pareti dei polmoni stessi.

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Evaporazione
L’evaporazione dell’acqua da un corpo avviene con
perdita di calore da parte dello stesso. Ciò avviene
sulla pelle del sub, o sulla super cie di una muta
umida. Questo processo ha luogo quando l’aria
secca delle bombole attira l'umidità dalle mucose
del sistema respiratorio.
Convezione
La convezione è il trasferimento di calore attraverso
i movimenti dei uidi. Un buon esempio di questo
tipo di perdita di calore per il subacqueo potrebbe
essere una muta umida male indossata, oppure il
non avere la muta. L’acqua riscaldata che circonda
il corpo del sub tende a salire e viene sostituita da
acqua più fredda, che conseguentemente accelera
la velocità della perdita di calore. Qualsiasi sistema
di isolamento dall’ambiente, che rallenta il processo
attraverso il quale l’acqua riscaldata attorno al
corpo del sub viene sostituita da acqua fredda,
ridurrà la perdita di calore per convezione.
Irraggiamento.
Questo è il trasferimento di calore attraverso i raggi
infrarossi. Non ti sei mai avvicinato ad un oggetto
caldo, come una cucina, sentendo il calore irradiare
da esso? Tutti gli oggetti irradiano calore, a causa
dell’agitazione molecolare; più sarà caldo un
oggetto e più irradierà. Un sub irradia calore dal
Image © iStock
suo corpo verso l’ambiente più freddo. Poiché
normalmente il subacqueo è più caldo
dell’ambiente in cui si immerge, l’irraggiamento di calore dal sub verso l’esterno è più grande di quello
dall’acqua verso il sub. Quindi il subacqueo sarà soggetto ad una perdita di calore.

58 (C) SSI International GmbH, 2019


Sommario
Mentre continui la tua ricerca di una formazione e di un addestramento subacqueo avanzato, ti
renderai conto che una solida base di sica dell’immersione ti prepara meglio per tutte le specialità
dell’avventura sommersa.
Quanto hai ottenuto da questa sezione, dipende dal tuo livello di comprensione di come queste leggi e
questi principi possono essere applicati ad altre aree dell’educazione subacquea, ed ai tuoi personali
bisogni rispetto alle immersioni.

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Capitolo 1 - Domande di Ripasso
1. La pressione aumenta di ______ per ogni metro di acqua dolce.
A. 0,098 bar
B. 0,100 bar
C. 0,013 bar
D. 1,03 bar
2. In quale range di profondità avviene la massima compressione o espansione percentuale, per ogni metro lineare?
A. Nei primi 10 m
B. Tra 30 e 20 m
C. Tra 40 e 30m
D. Tra 20 e 10 m
3. Quale legge sica afferma: “A temperatura costante, la pressione ed il volume di un gas sono inversamente proporzionali”?
A. Boyle
B. Dalton
C. Henry
D. Archimede
4. La pressione assoluta a 50 m di profondità, in acqua di mare, è:
A. 6,000 bar
B. 5,000 bar
C. 5,012 bar
D. 5,901 bar
5. Il consumo di gas respiratorio in immersione:
A. Aumenta all’aumentare della profondità
B. Diminuisce all’aumentare della profondità
C. Rimane lo stesso all’aumentare della profondità
D. E’ inversamente proporzionale alla profondità
6. Quale sarebbe l’IRS (l/min) di un subacqueo, che consuma 50 bar in 10 min, alla profondità di 10 m, e che ha a disposizione una bombola da
10 l, caricata a 200 bar?
A. 25 l/min
B. 50 l/min
C. 35 l/min
D. 10 l/min
7. Un subacqueo, completamente equipaggiato, pesa 87 kg ed è in assetto perfettamente neutro in acqua di mare. Per essere in assetto neutro
in acqua dolce, equipaggiato allo stesso modo, dovrebbe:
A. Aumentare la zavorra
B. Diminuire la zavorra
C. Non cambiare la zavorra
D. Tutte le risposte sono corrette
8. Se hai bisogno di immettere 2 l di aria nel jacket per mantenere l’assetto neutro a 10 m di profondità, che cosa succede se risali di 3 m, senza
rimuovere aria dal jacket stesso?
A. Il tuo assetto diventa positivo
B. Il tuo assetto diventa negativo
C. Non ci sono variazioni di assetto
D. Rimani neutro, sia che tu scenda sia che tu risalga
9. All’altitudine di 5.000 m la pressione atmosferica è all’incirca:
A. Metà di quella a livello del mare
B. Il doppio di quella a livello del mare
C. 1/18 di quella a livello del mare
D. La stessa del livello del mare
10. Quanto gas respiratorio contiene una bombola di 15 l, caricata a 150 bar, a temperatura costante?
A. 2250 l
B. 3000 l
C. 2000 l
D. 750 l
11. A volume costante, cosa varia proporzionalmente al variare della temperatura?
A. La pressione
B. La composizione della miscela
C. Il volume
D. Tutte le risposte sono corrette

60 (C) SSI International GmbH, 2019


12. La somma dei valori delle singole pressioni parziali dei gas che compongono una miscela (Dalton) è sempre uguale alla:
A. Pressione assoluta
B. Pressione idrostatica
C. Pressione atmosferica
D. Tutte le risposte sono corrette
13. Assumendo come massima pressione parziale di O2 1,4 bar, quale è la MOD di una miscela EAN 40?
A. 25 m
B. 40 m
C. 0,035 m
D. 20 m
14. Il suono si propaga in acqua in maniera differente rispetto all’aria. La maggiore diversità risiede nel fatto che si sposta di fatto:
A. 4 volte più velocemente che in aria
B. 4 volte più lentamente che in aria
C. 2 volte più velocemente che in aria
D. Approssimativamente 10 volte più velocemente che in aria
15. Nell’ambiente sommerso gli oggetti non appaiono ai nostri occhi come sulla terraferma. Esistono alcuni fattori principali che contribuiscono
a questo fenomeno. Essi sono:
A. Rifrazione, Assorbimento, Diffusione, Torbidezza
B. Solo Assorbimento e Diffusione
C. Solo Torbidezza e Diffusione
D. Solo Rifrazione ed Assorbimento
16. La luce cambia velocità sott’acqua, poiché passa dall’acqua all’aria contenuta nella maschera, attraverso il vetro della stessa. Questo dà un
fattore di aumento della dimensione dell’oggetto guardato pari al:
A. 33 %
B. 50 %
C. Nessun aumento
D. 100 %

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Capitolo 2 - Fisiologia
dell’immersione

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Capitolo 2
Fisiologia dell’immersione
Obiettivi
1. Parametri siologici e limitazioni di sicurezza.
2. Effetti siologici sull'uomo immerso.
3. Fondamenti teorici della siologia subacquea.
4. Prevenzione delle patologie connesse con l'attività subacquea.
5. Sintomi delle patologie connesse con l'attività subacquea.
6. Azioni correttive per arrestare, prevenire o invertire possibili danni al subacqueo.
Nell'ultimo capitolo abbiamo discusso la sica dell'immersione, cioè pressione, assetto, luce e suono.
Ora dobbiamo afrrontare il modo in cui la pressione in uenza il nostro corpo in immersione. Come
subacqueo neo ta, tu hai appreso delle regole di base. Ora invece hai bisogno di capire le ragioni che
stanno dietro a queste regole.
Parliamo ora di come i gas che respiriamo ad alte pressioni parziali condizionano il nostro
comportamento. Ogni gas ha un suo effetto siologico in base alla sua pressione parziale ed al tempo
in cui respirato, in ambiente iperbarico. Quando assoggetti il tuo corpo ad un ambiente iperbarico, devi
essere conscio di come la discesa e la risalita agiscano non solo su di te, ma anche sull'attrezzatura che
indossi. Il tuo equipaggiamento, la pressione dell'acqua circostante, la temperatura e le tue condizioni
siche entrano in gioco pesantemente, quando ti immergi. E’ importante capire come l'apparato
respiratorio e circolatorio abbiamo un ruolo importante sott'acqua.

Fisiologia dell'immersione

Alcuni degli effetti siologici sono insidiosi! Questa è la ragione per cui le regole
esistono. Questo capitolo ti insegnerà in dettaglio come sica e siologia ti
rendono più responsabile nel tenere sotto controllo i rischi.

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Sistema cardiovascolare

Image © Fotolia

Il sistema cardiovascolare assicura parecchie funzioni.


Trasporto dell’ossigeno alle cellule
Rimozione dell’anidride carbonica
Apporto di elementi nutrienti per lo sviluppo e il metabolismo delle cellule
Trasporto di elementi chimici regolatori: ormoni, enzimi, ecc.
Difesa contro malattie e infezioni
Riparazione delle ferite (coagulazione ecc)
Trasporto delle scorie del corpo per la loro eliminazione

Il sistema cardiovascolare comprende tre elementi principali.


Cuore (pompa)
Sangue (mezzo di trasporto)
Vasi (sistema idraulico)

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Il cuore è composto da due doppie cavità di pompaggio. Le due cavità superiori, l’atrio destro e
sinistro, sono gli stadi a bassa pressione della pompa. Essi raccolgono il sangue che torna al cuore e lo
spingono nei ventricoli. I ventricoli destro e sinistro sono i due stadi ad alta pressione e mandano il
sangue dal cuore alla periferia.
Il sangue con uisce nel cuore attraverso una serie di vasi chiamati vene ed esce da esso attraverso
un'altra serie di vasi chiamati arterie. Il lato destro del cuore riceve sangue da due importanti vene.
Attraverso la vena cava superiore proviene il sangue dai distretti della testa e delle braccia. Attraverso
la vena cava inferiore proviene il sangue dai distretti dell'addome e delle gambe. Esse con uiscono
nella parte destra, chiamata atrio destro. Il sangue contenuto è povero di ossigeno e ricco di anidride
carbonica.
L’atrio destro pompa il sangue nella cavità inferiore, de nita ventricolo destro. Il ventricolo destro
spinge il sangue verso i polmoni, attraverso l’arteria polmonare. Nei polmoni l’anidride carbonica è
eliminata e l’ossigeno prelevato, attraverso una rete di piccolissimi vasi (capillari). Il sangue in seguito
ritorna al cuore nella vena polmonare. Esso entra nella parte superiore, l’atrio sinistro. Dall’atrio sinistro
il sangue è spinto nella cavità inferiore sinistra, il ventricolo sinistro. Il ventricolo sinistro pompa il
sangue ricco di ossigeno verso gli organi vitali attraverso una grossa arteria, chiamata aorta.
In un cuore sano la parte destra è completamente separata dalla sinistra. Agli ingressi e uscite delle
cavità vi sono delle valvole di non ritorno, che stabiliscono il senso della circolazione. Il cuore di un
adulto, in condizioni di riposo, batte in media da 60 a 80 volte per minuto. Viene pompata una quantità
di sangue pari a circa 6 l ogni minuto. Il cuore è in grado di aumentare questo usso di parecchie volte,
quando necessario, aumentando il numero di battiti per minuto e la forza delle contrazioni.
I vasi sanguigni sono dei tubicini attraverso i quali scorre il sangue in tutto il corpo. Le arterie si
dividono e moltiplicano, man mano che si allontanano dal cuore. L’incontro tra arterie e vene avviene
nel punto in cui raggiungono il massimo frazionamento — il letto capillare dei differenti tessuti e
organi, dove avviene lo scambio di nutrienti, gas e scorie.
A questo punto il sangue uisce nelle vene, che si riuniscono e si ingrossano no a raggiungere la vena
cava superiore o inferiore, che si riversano nel cuore. Il sangue all’interno delle arterie si trova a una
pressione più alta di quella nelle vene. Le arterie sono dei vasi circondati da muscolatura a bre
principalmente lisce. Questo tessuto muscolare può cambiare la pressione del sangue con un
meccanismo di restrizione o dilatazione. Poiché hanno questa capacità, possono spostare sangue agli
organi vitali del corpo, se necessario. Un esempio è quello dei muscoli, che ricevono una quantità di
sangue superiore se dobbiamo fuggire da un pericolo. Un altro esempio può essere quello della
riduzione di usso sanguigno alla pelle e agli arti per conservare il calore del corpo.
Le vene sono la parte a bassa pressione dell’apparato. Esse fanno capo a delle valvole di non ritorno, e
in misura minore a delle contrazioni per mantenere in movimento il usso sanguigno. Poiché il cervello
è l’organo più strategico, ha la priorità dell’apporto. Non importa quanto richiedano gli altri organi, la
fornitura di sangue al cervello è controllata e regolata da speciali sensori nelle arterie carotidee.

65 (C) SSI International GmbH, 2019


Il “tessuto liquido” sangue è formato dal plasma (parte uida) e da tre principali tipi di cellule:
Globuli bianchi: per contrastare le infezioni.
Piastrine: per supportare la coagulazione e fermare i sanguinamenti.
Globuli rossi: per portare ossigeno.

L’emoglobina, una proteina dei globuli rossi, si combina con l’ossigeno nei polmoni per trasportarlo alle
cellule. Quando l’ossigeno è legato all’emoglobina, ha un colore rosso vivo. Poiché l’emoglobina è il
modo con il quale l’ossigeno viene portato alle cellule, è importante che ce ne sia abbastanza per
assicurare una corretta quantità di ossigeno.
Il sangue rilascia e raccoglie la maggior parte dei nutrienti, degli elementi chimici, degli ormoni, dei
gas, delle scorie ecc. di cui hanno bisogno i tessuti o da cui sono prodotti. L’intero volume di sangue
circola completamente, con vari livelli di attività, ogni minuto. Il monossido di carbonio (CO), un gas
tossico, inodore e incolore, da evitare assolutamente, si lega all’emoglobina rendendola anch’esso
rosso vivo.
Forame Ovale Pervio

Il forame ovale pervio è una condizione che esiste in una percentuale della
popolazione adulta stimata dal 10% al 30%.

66 (C) SSI International GmbH, 2019


Il forame ovale è un’apertura nella parete del cuore,
che permette al sangue di passare direttamente
dall’atrio destro a quello sinistro (bypassando i
polmoni), nel feto in sviluppo.
Alla nascita il forame ovale si chiude, e il sangue è
pompato verso i polmoni per essere ossigenato.
Alla ne il forame ovale si sigilla e scompare
completamente. Il termine “pervio” indica la
condizione in cui l’operazione di chiusura è
incompleta.
Nel sangue venoso di un subacqueo in risalita si
sviluppano delle microbolle. Queste bolle sono
normalmente intrappolate dai piccoli vasi che
circondano gli alveoli, dove permangono no alla
loro totale eliminazione. Queste bolle non
provocano sintomi clinici di malattia da
decompressione (MDD). In subacquei con il forame
ovale pervio le bolle possono passare dal circuito
venoso, attraverso questa apertura, al circuito
arterioso nel cuore.
I sub potrebbero sviluppare immediatamente segni
e sintomi di MDD, in special modo quelli associati
all’embolia gassosa arteriosa (EGA). La maggior
parte degli adulti non sono coscienti di avere una
condizione di PFO e potrebbero non avere mai
sintomi o complicazioni.
I ricercatori stimano che i sub con questa
condizione potrebbero sviluppare una malattia da Image © iStock
decompressione con una probabilità tre volte
maggiore della norma. Potrebbe valere la pena di
consultare un medico se sospetti di avere il forame ovale pervio o se sei preoccupato per un
aumentato rischio di MDD. La condizione può essere diagnosticata con una ecocardiogra a che usa un
mezzo di contrasto.
Apparato respiratorio
Anatomia dell'apparato respiratorio
Il sistema respiratorio è il luogo dove i gas sono scambiati tra l'atmosfera (o il mix di respirazione del
subacqueo) e il corpo. E’ anche la più grande cavità aerea del corpo. A causa di questi due fattori, e di
diversi altri di minore importanza, dal punto di vista della siologia il sistema respiratorio, in ambiente
sottomarino, è più in uenzato di qualsiasi altro apparato.
Studiando la siologia, tu ti accorgerai di come la maggioranza degli effetti è collegata sia agli scambi
di gas sia agli effetti delle variazioni di pressione sul corpo.
Il sistema respiratorio inizia con il naso e la bocca che sono collegati alla laringe. Questa parte del
sistema respiratorio ha quattro funzioni essenziali.

1. Ingresso/uscita per gli scambi aerei.


2. Filtraggio dell’aria.
3. Umidi cazione dell’aria.
4. Raffreddamento o riscaldamento dell’aria in ingresso.

67 (C) SSI International GmbH, 2019


Il naso e la bocca sono collegati ai polmoni tramite la trachea. La trachea è un tubo, avvolto da anelli
cartilaginei. Prima di arrivare ai polmoni, la trachea si divide in due bronchi. Uno di questi entra nel
polmone destro e l’altro nel sinistro. Anche i bronchi sono supportati da anelli cartilaginei.
I due polmoni non hanno esattamente la stessa struttura. Il polmone destro è leggermente più grosso
ed ha 3 lobi. Quello sinistro ne ha solo due. I polmoni sono ulteriormente divisi in segmenti polmonari.
Nella moderna nomenclatura vi sono dieci segmenti nel polmone destro e otto in quello sinistro. (Solo
il 13% della popolazione ha dieci segmenti polmonari anche nel sinistro.)

1. Bronchioli 2. Alveoli 3. Alveoli (ingrandimento) 4. Alveoli e letto capillare


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Al livello dei segmenti polmonari, i bronchi si dividono in bronchioli, che non hanno supporto
cartilagineo. Essi sono tenuti in sede da muscolatura liscia involontaria. Dopo la seconda divisione, i
bronchioli non hanno più supporto muscolare. Le divisioni procedono no a creare milioni di
bronchioli nei polmoni.
Nella parte terminale dei bronchioli vi sono delle piccole cavità, simili a un grappolo, chiamati alveoli.
Abbiamo circa 300 milioni di alveoli nei polmoni normali, e ciascuno ha un diametro di circa 0,025 cm.
La sottile parete di alveoli è il luogo dove i gas entrano ed escono dal sangue.
Se misuri l’area della super cie degli alveoli, tu troverai che essi coprono circa 70 m2. Cioè circa
quaranta volte l’area della pelle.

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La parte interna degli alveoli è coperta da un uido chiamato surfattante. Il surfattante protegge gli
alveoli dal collassare per tensione super ciale. Gli alveoli hanno una loro elasticità. Data la sottigliezza
della parete, possono rompersi per una pressione interna di 0,13 bar maggiore della pressione
ambiente (qualche volta anche meno).
La parte esterna dei polmoni è circondata da una membrana chiamata pleura viscerale. La parete, o
cassa, toracica è legata alla pleura parietale. Tra i due foglietti di pleura c’è un liquido, che permette i
movimenti di espansione e contrazione dei polmoni. Sul fondo della cassa toracica c’è uno strato di
muscoli, chiamato diaframma. L’aria entra ed esce dai polmoni per i movimenti della cassa toracica e
del diaframma.
Per inspirare:

1. I muscoli intercostali si contraggono, sollevando la cassa toracica.


2. Il diaframma si contrae e si abbassa.
3. Il volume toracico si espande, creando una depressione.
4. L’aria è risucchiata all’interno dei polmoni attraverso naso e bocca.

L’espirazione ha luogo quando i muscoli della cassa toracica e del diaframma si rilassano. A causa di ciò
il diaframma si solleva e la cassa toracica si abbassa. Queste due azioni combinate diminuiscono il
volume del torace e l’aria de uisce all’esterno.
Terminologia delle funzioni respiratorie
Per comprendere meglio il processo di respirazione e i cambiamenti che avvengono quando un
subacqueo è immerso in acqua, abbiamo bisogno di conoscere il signi cato di diversi termini che si
riferiscono alla funzione respiratoria. Questi termini hanno a che fare con volumi e capacità dei
polmoni durante il processo d’inspirazione ed espirazione.
Capacità totale polmonare. Il volume totale di aria necessario per riempire i polmoni dal collasso
totale alla massima espansione.
Capacità vitale. La quantità totale di aria che può essere inspirata dopo un’espirazione forzata.
Volume residuo. Il volume di aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione forzata. Un altro modo
di de nire questo termine è: il volume di aria dalla massima espirazione al collasso.
Capacità inspiratoria. Il volume di aria che può essere introdotto dopo un’espirazione normale.
Capacità funzionale residua. L’aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione normale.
Volume di riserva inspiratoria. Il volume di aria che può essere inalato dopo un’inspirazione
normale.
Volume corrente. Il volume che può essere scambiato durante un ciclo normale di
inspirazione/espirazione.
Volume di riserva espiratoria. La quantità di aria che può essere ancora emessa dopo una normale
espirazione.

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Effetti dell’immersione sui sistemi cardiovascolare e respiratorio
Gli effetti dell’immersione sul sistema cardiovascolare e respiratorio sono molteplici. E’ necessario
averne buona comprensione perché sono fattori che incidono su altri effetti siologici dell’ambiente
sommerso.

1. La pressione dell’acqua spinge il sangue verso la cavità toracica.


2. La compressione addominale sposta il diaframma verso l’alto. Ciò limita l’espansione dei
polmoni.
3. Quasi un litro di sangue si sposta dagli arti alla regione del torace. Ciò espande il distretto
vascolare nella zona del torace. L’espansione dei vasi preme sugli alveoli.
4. Il volume residuo e la riserva espiratoria diminuiscono.
5. La capacità funzionale residua diminuisce.
6. Si riduce il volume al quale l’alveolo si chiude (volume di chiusura). In condizioni normali,
con una regolare espirazione, la maggior parte degli alveoli rimane aperta.
L’invecchiamento può aumentare il numero di alveoli che rimane chiuso, causando
un’insufficiente ventilazione e ostacolando gli scambi gassosi. Il subacqueo può
parzialmente contrastare l’insufficiente ventilazione con un’espirazione completa.
7. Lo spostamento ai vasi toracici aumenta il ritorno di sangue al cuore. Questo aumentato
ritorno crea i presupposti per una gittata cardiaca aumentata, che a sua volta creerà una
pressione arteriosa polmonare più alta.

Stimoli respiratori — Che cosa ci permette di respirare

Ci sono quattro principali stimoli che ci portano a respirare, in modo volontario o


involontario.

Gli stimoli respiratori variano in potenza ed interagiscono uno con l’altro.

1. Pressione Parziale dell’ossigeno: La bassa pressione dell’ossigeno è sentita dai chemiorecettori


nei corpi carotidei. Quando la pressione scende sotto i 60 mmHg, la respirazione è stimolata.
Questo stimolo è secondario rispetto a quello riguardante l’anidride carbonica.
2. Livello di anidride carbonica: Un alto livello di anidride carbonica costituisce lo stimolo
principale alla respirazione. I livelli di anidride carbonica nel sistema circolatorio sono avvertiti
da tre principali chemiorecettori: a) nell’aorta, b) nei corpi carotidei, c) nel midollo osseo.
Nessun altro gas genera uno stimolo a respirare più degli alti livelli di anidride carbonica.
3. Ph del sangue (Acidità & Alcalinità): Più il sangue diventa acido, più avremo urgenza di
respirare. Vi sono parecchi fattori che causano un aumento dell’acidità del sangue. Prima di
tutto la produzione di anidride carbonica. Il secondo più importante fattore è il metabolismo
anaerobico dei muscoli, che rilasciano acido lattico. Come i livelli di anidride carbonica
scendono e il livello di ossigeno sale, l’acidità del sangue si riduce, così come il ritmo
respiratorio.

Temperatura del sangue: Una diminuzione iniziale della temperatura del sangue
stimola la respirazione. Se la temperatura del sangue continua a scendere verso
livelli critici, lo stimolo decresce e la respirazione comincerà a rallentare. Nei casi
peggiori può anche arrestarsi.

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Effetti di una miscela respiratoria più densa
Maggiore è la profondità in cui il subacqueo si avventura nel regno acquatico, maggiore è la densità
della miscela respiratoria. Come hai appreso nella sezione della Fisica dell’Immersione, scendendo in
profondità la pressione aumenta. Se la pressione aumenta in un contenitore deformabile (i polmoni), il
volume decresce. Se la pressione cresce e il volume decresce, la densità aumenta.
Quando si combinano gli effetti dell’aumentata densità del mezzo respiratorio con gli effetti generali
dell’immersione (aumento dello spazio morto e della resistenza delle vie aeree), possiamo
immediatamente notare che il subacqueo respira con più difficoltà. Una quantità più grande di energia
sica deve essere spesa per respirare, lasciandone disponibile una minore quantità per l’esercizio sico.

Metodi di respirazione inefficienti utilizzano ancora più energia, e ciò esita in un


circolo vizioso che può mettere in pericolo il subacqueo.

Per contrastare alcune conseguenze di questi effetti il subacqueo dovrebbe avere un metodo di
respirazione efficiente e cosciente, adattato all’ambiente sommerso. Questo metodo consiste di:

1. Una lenta profonda inspirazione


2. Una lenta profonda espirazione

La “profondità” aiuta a contrastare l’aumento degli spazi morti collegati con l’immersione, e la
"lentezza" aiuta a diminuire i ussi turbolenti dovuti alla maggiore densità del mezzo.

Un erogatore di alta qualità e con buona manutenzione è vitale per mantenere


l’efficienza della respirazione.

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Respirazione e sindrome da panico
Una respirazione inadeguata può portare, e ne è il
principale contributo per quanto riguarda la
siologia, alla sindrome da Panico. Il tipico metodo
di respirazione del subacqueo in panico è chiamato
tachipnea, ed è evidenziato da una rapida e
super ciale respirazione, senza adeguati scambi di
aria. Nel subacqueo gli spazi morti nel sistema
respiratorio assommano a circa un quarto di litro.
Questo è quasi uguale al volume corrente
scambiato durante una respirazione tachipnoica. Il
risultato conseguente è che lo scambio gassoso è in
concreto a un punto morto.
Il modo di respirare rapido e super ciale può
Image © SSI
ridurre il volume polmonare e ostacolare
l’opportuno scambio di gas. Questo tipo di
respirazione può anche indurre un assetto negativo, portando il subacqueo in panico a profondità
oltre la sicurezza, mentre spreca molte energie per tentare di mantenere l'assetto neutro. La ridotta
ventilazione non solo rende il subacqueo negativo ma provoca anche parecchie altre situazioni
potenzialmente pericolose per la vita. La mancanza di ossigeno e l’’abbondanza di CO2 induce senso di
spossatezza e mancanza d’aria (fame d’aria). La fame d’aria ha fatto sì che più di un subacqueo
annegasse, anche se aveva un buon erogatore e ancora aria nelle bombole.
La fame d’aria è normalmente causa di panico, e può indurre nel subacqueo la tentazione di avviarsi in
super cie in maniera incontrollata.
Il panico, causato da una respirazione inadeguata, può anche spingere il sub a utilizzare metodi di
nuoto inadatti alla situazione.

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Segni premonitori della sindrome da panico in un subacqueo:

1. Respirazione rapida, inefficace, super ciale (tachipnea), con tempo ridotto o nullo tra i
successivi rilasci di bolle.
2. Espressione di terrore sul viso, occhi sbarrati.
3. Pupille dilatate.
4. Pallore (difficile avvertirlo in profondità)
5. Movimenti di nuoto male eseguiti e inefficaci.
6. Tendenza a tenere il corpo dritto, nel tentativo di “arrampicarsi” fuori dall’acqua.
7. Pulsazione rapida ed opprimente.
8. Completamente in preda al panico, il subacqueo tende a strapparsi la maschera e a togliersi
l’erogatore, sia in super cie che in profondità. (In altre parole, il subacqueo si trova a
prendere delle decisioni illogiche, che mettono a rischio la sicurezza in immersione).

Vi sono due pericoli principali per il subacqueo in preda alla sindrome da panico. Il primo rischio è
l’arresto cardiaco, dovuto al sovraffaticamento del sistema vascolare. Il secondo rischio principale è
l’annegamento. Ovviamente essi possono essere dipendenti uno dall’altro. Pericoli secondari possono
essere una moltitudine d’incidenti connessi con il non rispetto delle regole nell’ambiente acquatico.
Le risposte siologiche ad un pericolo reale o presunto sono principalmente tre:

1. Cardiovascolare: il cuore batte più forte e più in fretta.


2. Ghiandolare: le ghiandole surrenali secernono adrenalina.
3. Respiratoria: si avverte tachipnea.

Le prime due non possono essere controllate. Possiamo invece fermare il circolo vizioso che conduce al
panico controllando la nostra respirazione. Possiamo prevenire il panico se teniamo la respirazione
sotto controllo. Quello che dobbiamo fare è rallentare la respirazione, sw ci accorgiamo che stiamo
perdendo il controllo in immersione.
Come?

1. Stabilizza la tua posizione in modo da fermare qualsiasi attività.


2. Espira completamente, in modo lento e controllato.
3. Inspira completamente, in modo lento e controllato.
4. Ripeti il lento ciclo di respirazione completo almeno tre o quattro volte, prima di
intraprendere qualsiasi azione.

Recuperando il controllo dell'ultimo fattore di pericolo, possiamo portare gli altri sistemi in uno stato
più consono e interrompere la spirale della sindrome da panico. Se la spirale rimane intatta, tutti e tre
sono suscettibili di avere un effetto valanga con catastro ci risultati siologici.
Effetti della temperatura nell’ambiente sommerso
In molti casi, il subacqueo è preoccupato per la perdita di calore corporeo (ipotermia) in ambiente
sottomarino. La ragione di questa preoccupazione ha a che fare con la conducibilità termica dell'acqua
rispetto all'aria. Ci vuole 1000 volte più calore per riscaldare un ugual volume di acqua rispetto all’aria.
L’acqua sottrae calore dal corpo del subacqueo circa 25 volte più rapidamente dell’aria. Alcune ricerche
parlano addirittura di 40 volte. Ci sono anche situazioni in cui il subacqueo è preoccupato per il sovra
riscaldamento. Parleremo di questo nel capitolo dell’ipertermia.

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Ipotermia

L’ipotermia è la condizione in cui la temperatura interna del corpo crolla sotto la


normalità.

La prima difesa che il corpo mobilita,quando è esposto ad acqua fredda, è quello di mobilitare dei
meccanismi mediante i quali la temperatura è mantenuta costante.
La priorità è data alla protezione degli organi vitali:
Cervello
Cuore
Fegato
Polmoni

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Quando si mettono in atto questi meccanismi di protezione, la temperatura della pelle e degli arti può
scendere a un livello vicino a quello dell'acqua circostante. C'è più di un meccanismo di conservazione
di calore che può rallentare l'insorgenza dell’ipotermia, nel regno acquatico.
Il primo meccanismo di conservazione del calore riguarda la corporatura. L’individuo endomorfo è di
bassa statura e tarchiato. Questa persona ha una grande resistenza alla perdita di calore.
Differentemente c’è l’individuo ectomorfo, che si presenta alto e di corporatura sottile. Questa persona
ha la peggiore resistenza al freddo.
Poiché le braccia e le gambe agiscono da scambiatori di calore, la forma ideale per la prevenzione della
perdita di calore sarebbe quella sferica. La ragione della maggiore perdita di calore per le persone alte
e magre ha a che fare con il rapporto tra massa e super cie. In altre parole la super cie della pelle del
sub diviso il peso corporeo.
Gli individui alti e sottili hanno il rapporto maggiore e conseguentemente la minore tolleranza
all’acqua fredda. Gli individui bassi e tarchiati hanno il rapporto più basso e tollereranno l’esposizione
all’acqua fredda molto meglio.
Gli esseri umani non sono “progettati” come i mammiferi marini. Noi abbiamo circa il 70 % della nostra
massa corporea entro 2,5 cm dalla super cie epidermica. I mammiferi marini ne hanno meno del 50 %.
Dunque non è sorprendente che sia posta una così grande enfasi sul buon isolamento del subacqueo
dall’ambiente.
Il secondo meccanismo di conservazione del calore è il tessuto adiposo. Stiamo parlando degli strati di
grasso che stanno proprio sotto la pelle. Essi agiscono come uno strato coibente naturale. Le donne, in
media, hanno maggiori quantità di questo tessuto rispetto agli uomini.
Tu avrai modo di trovare consistenti strati di grasso corporeo sottocutaneo in tutti i mammiferi marini.
La quantità di grasso sotto la pelle può essere misurato con uno speciale strumento dedicato. Questa
comunque non è una buona scusa per cominciare a mangiare enormi quantità di cibo per aumentare
la massa grassa.
Ti renderai conto che, oltre a quelli concernenti la salute generale del corpo, vi sono altri svantaggi
siologici per il subacqueo che avesse una massa grassa superiore alla norma. Il migliore isolamento
sarà sempre un’ottima muta di protezione, in qualsiasi ambiente desideri immergervi.
Il terzo sistema di conservazione del calore è la termoregolazione.
Questo sistema trasferisce calore dalle arterie, che portano il sangue agli arti e alla pelle, alle vene, che
riportano indietro il sangue verso il centro del corpo e il cuore. La pelle e le estremità agiscono come
uno scambiatore di calore.

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Se non fosse per la termoregolazione, le vene porterebbero sangue freddo verso il cuore e la parte
interna del corpo. Le arterie che partono verso la periferia sono vicinissime alle vene. In molti casi
addirittura si toccano.
Seguendo complicati processi termodinamici, il
calore del sangue arterioso è trasferito a quello
venoso, più freddo. In questo modo il sangue che
ritorna verso il centro si riscalda. Invece il sangue
arterioso, che va verso le estremità si raffredda. Così
la temperatura è mantenuta costante, le perdite
sono ridotte e il usso sanguigno è conservato.
La velocità di scorrimento del sangue in uenza il
trasferimento di calore. Più lentamente il sangue
scorre, migliore sarà il trasferimento di calore. Se un
sub sta facendo uno sforzo o si muove
vigorosamente, la velocità del sangue aumenta. Ciò
causerà una diminuzione di efficienza del
trasferimento di calore e il sub si raffredderà più
rapidamente.
Lo smistamento del sangue è il quarto processo di
conservazione del calore. Per ridurre la quantità di
calore persa attraverso le estremità, durante
un’immersione in acqua fredda, il corpo riduce il
usso sanguigno alla pelle e agli arti. Il risultato
dell’allontanamento del sangue dalla pelle e dagli
arti sarà un aumentato apporto ai polmoni ed al
fegato. Questo è un so sticato ri esso neurologico
ed è automatico. Ricerche in proposito hanno
dimostrato come lo smistamento del sangue
funzioni meglio in alcuni individui rispetto ad altri.
Qualunque sia la ragione di un’aumentata attività
sica del sub, si veri cherà una richiesta maggiore Image © iStock
di ossigeno da parte dei muscoli delle braccia e/o
delle gambe. Ciò signi ca che aumenterà l’afflusso
di sangue a questi distretti e il meccanismo di smistamento verrà bloccato. Al contrario che in aria, la
forte attività in acqua provocherà al subacqueo un raffreddamento più veloce.
Il quinto metodo di conservazione è la produzione metabolica di calore. Più è prolungata l’esposizione
del subacqueo all’acqua fredda, più il corpo diventa efficace nel generare calore dalla
metabolizzazione del cibo. Questo modo di produrre calore è estremamente efficiente. Il metabolismo
agisce per aumentare la produzione di calore, e così contribuisce al mantenimento della temperatura
interna del corpo. Si consiglia al subacqueo di assumere carboidrati complessi, per fornire al corpo il
carburante per questo processo.
Il sesto metodo di conservazione è quello di aumentare la soglia del brivido. Più un sub si abitua
all’acqua più fredda e più tempo ci vorrà perché rabbrividisca. Il brivido è una contrazione ritmica dei
muscoli, proprio sotto la super cie della pelle. Rabbrividire aumenta la produzione di calore da cinque
a sette volte. Ciò sarebbe positivo per il sub se si trovasse in un ambiente secco. Sott’acqua, a causa
dell’elevata conducibilità termica del mezzo, il raffreddamento ha luogo più rapidamente. E ciò
avviene perché una maggiore quantità di sangue scorre vicino alla super cie della pelle, dove è
raffreddato più rapidamente. Pertanto in realtà il brivido corrisponde a un raffreddamento più rapido
del sub.

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Effetti dell'ipotermia

Temperatura corporea interna Sintomi


37ºC Temperatura corporea normale

Temperatura interna rilevata su subacquei dopo un'esposizione di 6 ore in


36ºC
acqua fredda, con buona muta.

Limite inferiore del calo di temperatura tollerabile in subacquei ben


35ºC
attrezzati.

34ºC A questa temperatura perdita di memoria e carenza di coordinazione.


32ºC Battito cardiaco irregolare.

30ºC Perdita di conoscenza, ridotta forza muscolare.


Meno di 30ºC Morte, conseguente a calo severo di attività cardiaca e respiratoria.

Inutile dire che, a causa della rapidità del raffreddamento in acqua, l’ipotermia è una situazione in
rapida evoluzione, e non può essere ignorata. Il subacqueo deve essere rapidamente riscaldato, non
appena possibile. Il metodo migliore di riscaldamento di un subacqueo, con sintomi leggeri di
ipotermia, è quello di metterlo in un ambiente riscaldato, farlo rivestire con indumenti asciutti e caldi e
fargli bere bevande non alcoliche calde. In caso di ipotermia grave l'intervento di riscaldamento deve
essere portato avanti solo da personale medico. Un riscaldamento inappropriato può portare
complicazioni.
Il subacqueo deve ricordare che la respirazione provoca perdita di calore. All’aumentare della
profondità, la densità della miscela respiratoria cresce insieme alla perdita di calore. Al raddoppiare
della pressione abbiamo bisogno del doppio di calore per riscaldare l’aria alla temperatura corporea,
prima che raggiunga i polmoni. Circa il 25 % del calore metabolico è perso attraverso la respirazione.
C'è un'altra risposta siologica che può veri carsi durante un’immersione in acqua fredda. E’ chiamato il
ri esso dell’ansito. Quando si immerge in un’acqua, molto fredda un sub spesso ansimerà per respirare.
Se l’erogatore non è in bocca e il subacqueo è immerso, può veri carsi spontanea aspirazione di acqua
e annegamento. Non enfatizzeremo mai abbastanza la necessità di una muta stagna, in acque
particolarmente fredde, per prevenire tale risposta.
Un’altra area di perdita di calore è il gas respirato dal subacqueo. Due meccanismi entrano in gioco;
l’aria fredda delle bombole, a causa dell’ambiente freddo esterno, e l’effetto refrigerante, che avviene a
causa della caduta di pressione e conseguente espansione del gas tra il primo e secondo stadio
dell’erogatore. L’aria fredda inspirata sottrae dai polmoni del subacqueo il calore ivi trasferito.

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Ipertermia

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Perché l’entrata in acqua richiede, nella maggior parte dei casi, una qualche forma di protezione
dall’ambiente, è possibile che un subacqueo si surriscaldi quando la indossa o esce dall’acqua. Questa
condizione si chiama Ipertermia.

L’ipertermia si veri ca comunemente in un giorno caldo, con la temperatura


dell’acqua bassa, sia in super cie o dopo il termoclino, che richiede l’uso di una
protezione completa (p.es. muta umida completa o stagna).

Avendo indosso tutta questo isolamento termico, è possibile che il sub si surriscaldi quando è fuori
dall’acqua. E’ anche possibile un surriscaldamento in acqua, quando gli strati super ciali sono caldi e il
sub stesso è vestito per affrontare il termoclino molto più freddo in profondità. Ci sono due condizioni
che si possono veri care a causa dell’ipertermia. La prima è la spossatezza da calore. La spossatezza è il
primo passo verso il sovra riscaldamento. Questa è la risposta del corpo, che tenta disperatamente di
rimanere fresco.

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Sintomi della spossatezza da calore
Pelle umida
Sudorazione accentuata
Pallore
Nausea
Di solito pupille dilatate
Svenimento
Vomito
Crampi muscolari
Temperatura corporea nella norma

Di solito, anche se non sempre, il colpo di calore, la seconda condizione collegata con l’ipertermia,
segue la spossatezza da calore se il subacqueo sta al caldo troppo a lungo. Il colpo di calore può essere
a rischio di sopravvivenza. La termoregolazione ha fallito il suo compito.
Sintomi del colpo di calore
Pelle del subacqueo arrossata
Pelle calda
Sudore assente e pelle secca
Temperatura del corpo elevata
Pupille ristrette

Ovviamente il primo passo per l’ipertermia è quello di raffreddare la vittima.&I modi migliori di
prevenire l’ipertermia sono:
Evitare un sovrariscaldamento prima e durante la vestizione della muta.
Bere abbondanti liquidi prima e dopo l’immersione.
Non indossare la muta molto prima dell’immersione, se c’è il rischio di sovra riscaldamento.
Tenere tutte le attrezzature in ordine ed essere pronti a tuffarsi, minimizzare l’esercizio sico e
gli sforzi, prima di vestirsi.
Con una muta umida meglio bagnarla prima di indossarlo, per aumentare il raffreddamento
per evaporazione.
Tenere la testa bagnata.
Con una muta stagna meglio aprirla o toglierla tra un’immersione e l’altra.

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Effetti dell’aumento e diminuzione di pressione negli spazi aerei del corpo – “Effetto ventosa”
I colpi di ventosa sono normalmente associati con gli effetti di un’aumentata pressione sulle cavità del
corpo contenenti aria, durante la discesa. Ci sono “Effetti ventosa inversi” che possono avvenire in
risalita. Esamineremo entrambi i tipi riferendoli agli organi colpiti. C’è in verità un altro gruppo che ha
strettamente a che fare con la respirazione e la risalita (danni da sovradistensione polmonare).
Esamineremo tutto ciò separatamente, nella prossima sezione.
Effetto ventosa sulle orecchie

1.Orecchio Esterno 2.Canale Auricolare 3. Timpano 4.Tuba di Eustachio


Image © iStock

L'orecchio medio è una piccola cavità aerea circondata dalla struttura ossea del cranio. L’orecchio
medio ha parecchie connessioni aeree con il cranio stesso. La prima è la Tuba di Eustachio, che collega
l’orecchio medio alla gola. La seconda è il seno mastoideo, uno spazio aereo nell’osso Mastoide,
connesso con l’orecchio medio. La nestra ovale e quella tonda sono delle membrane che chiudono le
aperture dell’orecchio medio verso l’orecchio interno, pieno di liquido. La nestra tonda è molto più
sottile e fragile di quella ovale. E in ne troviamo la membrana timpanica, che chiude e sigilla il
passaggio al canale uditivo esterno.
Quasi tutti i subacquei hanno avvertito una volta o l’altra pressione o dolore alle orecchie, scendendo
in profondità. In discesa, l’aumentata pressione dell’acqua è trasmessa attraverso i tessuti e i uidi che
circondano l’orecchio medio, provocando una compressione dello spazio aereo. Il subacqueo deve
compensare l’aumento di pressione, introducendo aria attraverso le tube di Eustachio, per
controbilanciare l’aumentata compressione e ricostituire lo spazio aereo. Le procedure di
compensazione saranno discusse in questa sezione, nel capitolo “prevenzione”.

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Se la discesa continua senza che il sub compensi, possono accadere parecchi tipi e
livelli di inconvenienti.

La mucosa dell’orecchio medio si gon erà per vasodilatazione. Rompendosi, i vasi possono produrre
emorragia, ed all’interno dell’orecchio medio si veri ca un sanguinamento. La membrana timpanica
può sovradistendersi, no ad arrivare alla rottura.
L’intro essione del timpano può anche indurre uno sforzo sui tre ossicini (martello, incudine, staffa) al
punto che:
La staffa è spinta attraverso la membrana della nestra ovale
Più comunemente si rompe la nestra tonda.

Sintomi dell’effetto ventosa sulle orecchie


Il sintomo primario dell’effetto ventosa sulle orecchie, nella sua fase iniziale, è un senso di oppressione,
che diventa dolore se non si compensa. Il dolore è di solito forte.
Se si è veri cato un edema nella mucosa dell’orecchio medio, con fuoriuscita di liquido/sangue per
distensione degli strati più profondi del tessuto, il subacqueo può avvertire:
Senso di riempimento nell’orecchio (come se avesse acqua nelle orecchie)
Udito ovattato
Schiocchi e crepitii quando muove la mascella
Rimbombo nell’udito, come se si trovasse in un tunnel
Dolore e ipersensibilità nella zona delle orecchie, anche estesa no al mastoide
Sangue in piccole quantità dalla bocca o dal naso

Se avviene una rottura timpanica, i sintomi possono comprendere:


Repentina diminuzione del dolore
Senso di freddo per l’acqua a minor temperatura che entra nella cavità auricolare.
Disorientamento e vertigini, per il raffreddamento dell’’orecchio interno
Nausea e vomito
Perdita di coscienza momentanea

Se si rompono la nestra ovale e/o quella tonda, i possibili sintomi possono essere:
Vertigini
Nausea e vomito
Tinnito (ronzio nelle orecchie)
Perdita dell’udito
Da notare che una manovra di Valsalva forzata può aumentare la pressione endocranica, la quale si trasmette alla nestra tonda, causandone
la rottura.

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Prevenzione dell’effetto ventosa sulle orecchie

1. Non immergerti se sei raffreddato.


2. Compensa subito all’inizio dell’immersione.
3. Ci sono tre modi di scendere:

Dalla costa. L’immersione è sotto controllo seguendo il fondo che scende gradualmente.
Discesa libera. Il subacqueo affonda in maniera controllata, come un aereo che diminuisce la
quota per atterrare. La padronanza dell’assetto è fondamentale e assicura al sub la possibilità
di cambiare quota, ove necessario, per facilitare la compensazione.
Discesa lungo un riferimento, come la cima dell’ancora o dell’ormeggio. La cima di discesa
aiuta il sub a regolare la velocità di affondamento.

4. Mantieni bassa la velocità di discesa e compensa costantemente. Non andare oltre la tua
capacità di compensazione. Non permettere che il senso di pressione scon ni nel dolore.
5. Se avverti senso di pressione o dolore, risali alla quota in cui pressione o dolore scompaiono,
compensa e poi prosegui una graduale e lenta discesa.
6. Usa una delle seguenti tecniche di compensazione, oppure mettine insieme alcune:

Deglutizione
Rotazione della mascella
Manovra di Valsalva — Chiudi il naso e usa la forza dell’espirazione per soffiare leggermente e
compensare.
Manovra di Frenzel — Chiudi il naso e usa i muscoli della gola per creare una pressione utile
alla compensazione.
Manovra di Toynbee — Chiudi il naso e contemporaneamente deglutisci per aprire le tube di
Eustachio.
Muovi i muscoli della gola e contemporaneamente solleva la lingua contro il palato. La
manovra è simile a quella della deglutizione, ma senza realmente deglutire. Se eseguita
correttamente, questa tecnica ti farà sentire una sorta di crepitio nelle orecchie e può essere
simulata usando la manovra di Toynbee.
Usa entrambi gli indici per bloccare le narici e pratica la manovra di Valsalva, estendendo il
collo e guardando avanti e verso l’alto, per rilassare i muscoli del collo.
Le ultime acquisizioni consigliano di evitare l’uso di medicamenti che aiutino la compensazione, a causa di potenziali rischi, anche della vita. Se
stai usando medicine per curare il raffreddore e compensare meglio, dovresti invece astenerti dall’immersione, almeno nché non sei guarito.

82 (C) SSI International GmbH, 2019


Altri effetti ventosa sulle orecchie
Blocco inverso
Durante la risalita l’aria nell’orecchio medio si espande. Ciò avviene normalmente senza nessun
intervento da parte del subacqueo. Nella maggioranza dei casi l’aria fuoriesce naturalmente attraverso
le tube di Eustachio. Tuttavia avvengono situazioni in cui l’aria potrebbe essere bloccata in questo
percorso di uscita. La conseguenza è che la membrana timpanica si estro ette. Se c’è abbastanza
pressione nell’orecchio medio, ciò esita in una rottura del timpano. Sono anche possibili danni
all’orecchio interno.
Il subacqueo nota, durante la risalita, un dolore crescente nell’orecchio colpito. E’ più probabile che un
solo orecchio sia interessato dal problema. Poiché vi è una differenza di pressione tra le due orecchie, il
subacqueo potrebbe avvertire una vertigine alternobarica con sintomi di disorientamento, nausea e
vomito. Uno dei pericoli maggiori è che il dolore sia così acuto da non far risalire il sub verso la
super cie quando dovrebbe.
Questa condizione è più frequente tra i subacquei raffreddati, che hanno comunque fatto
l’immersione. Potrebbero essere riusciti parzialmente a compensare in discesa. Una volta in profondità,
le mucose sono irritate dall’aria secca e possono gon arsi in qualche punto dell’orecchio medio e della
tuba di Eustachio. E questo blocca l’uscita dell’aria dall’orecchio medio. Un altro scenario simile,
comune tra le vittime di tale effetto ventosa, avviene se si sono usati dei decongestionanti per
compensare durante la discesa. L’effetto di questi medicamenti scompare durante l’immersione e la
congestione ritorna. Questo blocca l’uscita dell’aria dall’orecchio medio.
Questo tipo di problema potrebbe essere risolto in profondità utilizzando la manovra di Toynbee, come
suggerito sopra, per aprire la tuba di Eustachio. La velocità di risalita deve essere ridotta no al
momento in cui il sub risolve il problema. Se non ha alternative in termini di tempo o riserva d’aria, il
sub deve risalire e subire le conseguenze del caso. Nella maggior parte dei casi il subacqueo sa già che
non deve immergersi. La migliore prevenzione è proprio quella di avere la maturità e la saggezza di
non entrare in acqua.

Il ronzio alle orecchie (tinnito) e la perdita dell’udito possono indicare che ci sono
danni all’orecchio interno.

Questo può essere un problema serio. Se accade, il sub deve farsi visitare da un medico specialista
iperbarico.

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Effetto ventosa esterno
Se si blocca dell’aria tra un’ostruzione del canale uditivo e il timpano, può avvenire un colpo di ventosa
esterno. Questo tipo di problema insorge in risalita, con il timpano che si estro ette e un edema si
forma a carico dei tessuti del canale auricolare, nello spazio in cui è intrappolata l’aria. Questa quantità
di aria può rimanere chiusa nel canale per una serie di motivi, tra cui: tappi auricolari, cerume,
cappuccio troppo stretto (particolarmente cappuccio per la stagna), escrescenze nel canale. Il dolore
compare in discesa e non è alleviato dalla normale compensazione. Un subacqueo non dovrebbe
continuare a scendere se sente dolore. Il canale auricolare deve essere tenuto pulito ed ogni
formazione che possa intrappolare aria nel canale stesso deve essere eliminata. Non immergerti mai
con i tappi alle orecchie!
Effetto ventosa nei seni
I seni sono delle cavità piene di aria, all'interno della
struttura del cranio. Ci sono quattro gruppi
principali di seni, connessi con la cavità nasale.
Seni Frontali, sopra gli occhi.
Seni mascellari, sotto gli occhi, nell’osso
della guancia.
Seni Etmoidali, alla base del naso.
Seni sfenoidali, internamente al cranio.

I seni sono collegati con il naso attraverso piccoli


ori zi chiamati ostium. Normalmente questi ori zi
sono pervi. A volte delle secrezioni di muco
possono bloccare le aperture dei seni. Questo è
particolarmente probabile in qualsiasi condizione
che possa essere causata dal raffreddamento. Il
seno è rivestito da una mucosa molle, intessuta di
vasi sanguigni. Quando il subacqueo scende o
risale, l’aria si muove naturalmente dentro e fuori i
seni. La compensazione dei seni non richiede di
solito nessuno sforzo da parte del sub. Il
raffreddore, le in ammazioni o le escrescenze nei
seni e nel naso possono impedire lo scambio di aria
tra naso e seni stessi.

Se un seno è bloccato,
durante la discesa si
veri ca un danno al suo
rivestimento.
Image © iStock

L’aria, all’interno della cavità, si comprime e la


pressione negativa causa un rigon amento del rivestimento mucoso. Se la condizione permane
inalterata, i vasi si possono rompere e il seno si riempie di sangue e uido linfatico. Ciò porta a infezioni
locali. In risalita il sangue è scaricato all’esterno nel naso, all’espandersi dell’aria contenuta. Al sub può
sembrare di avere sangue dal naso. Benché non sia frequente come il danno ai seni durante la discesa,
il blocco inverso è possibile che avvenga in risalita. Essendo il rivestimento del seno sottoposto a
pressione, il dolore insorge subito. In rare occasioni si può rompere il seno, con fuga di aria in altre aree
del cranio (pneumocefalo, en sema orbitale ecc.)

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Sintomi dell’effetto ventosa nei seni
Senso di pressione che diventa progressivamente dolore:

Seni frontali ed etmoidali: avvertito sopra gli occhi.


Seni sfenoidali: dietro il naso, all’interno.
Seni Mascellari: nell’osso della mascella, e con caratteristiche simili al mal di denti, poiché i nervi
dell’arcata dentale superiore scorrono in quella zona.

Dolore sordo e/o senso di pressione dopo l’immersione


Mal di testa
Sangue dal naso e saliva con muco insanguinato.

Prevenzione dell’effetto ventosa nei seni

1. Usa le medesime tecniche di compensazione dell’orecchio medio.


2. Se i seni non si compensano con poco sforzo, sospendi l’immersione.
3. Non immergerti se il raffreddore interferisce con la compensazione.
4. La maggior parte delle ricerche pone l'accento sul fatto che non dovresti immergerti se
necessiti decongestionanti.

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Colpo di ventosa nella maschera

Image © SSI

La maschera lascia uno spazio di aria tra faccia, occhi e acqua. Il volume d’aria è normalmente
compensato con espirazioni dal naso, durante la discesa. Vi sono però condizioni in cui il passaggio di
aria attraverso il naso è bloccato. Un forte raffreddore è normalmente la causa di ciò. Anche una
sagomatura sbagliata dell’area del naso può rendere difficile soffiare nella maschera.

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Gli occhiali da nuoto, che coprono solo gli occhi, non consentono la
compensazione, e non possono essere usati per l’immersione con autorespiratore.

Una discesa troppo rapida, senza soffiare aria nella maschera, può causare il fenomeno.
Se c’è questo blocco, il sub noterà che la maschera comincia ad appiattirsi sul viso, avvertendo come se
ci fosse un risucchio. Si può anche presentare del dolore. Comunque in molti casi non si avverte dolore
e il primo ad accorgersi delle macchie o segni della ventosa è il compagno, una volta fuori dall’acqua.
Se la pressione esterna aumenta, quella negativa entro la maschera aumenta anch’essa. Questo
provoca un rigon amento dei tessuti facciali sotto la maschera. Alcuni vasi si possono rompere
creando dei lividi, di solito sulla pelle, attorni agli occhi. Anche i vasi nella parte bianca degli occhi si
potrebbero rompere, con emorragia nella sclera. In casi gravi la sclera diventa completamente rossa. In
casi gravi può essere danneggiato anche il nervo ottico, con conseguente possibile cecità. Se hai
distorsioni visive dopo un colpo di ventosa alla maschera, vai immediatamente da un medico.
Questo tipo di effetto ventosa può essere prevenuto facilmente:
Avendo a disposizione una maschera adatta al viso.
Mantenendo bassa la velocità di discesa ed espirando nella maschera.
Non usando mai occhialini da nuoto per le immersioni con autorespiratore.
Non immergendosi con una congestione delle vie nasali.
Evitando di stringere troppo il cinghiolo della maschera.

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Effetto ventosa toracico (sui polmoni)
Questo effetto è correlato con il trattenimento del
respiro. E’ estremamente raro. Avviene quando un
subacqueo trattiene a lungo il respiro in discesa e
raggiunge una profondità alla quale il volume dei
polmoni è inferiore a quello residuo respiratorio
(volume rimanente dopo un’espirazione forzata).
Ciò avviene in uno di questi due modi:

1. Il subacqueo si immerge in apnea oltre i


30 m di profondità.
2. Il subacqueo fa un’immersione in apnea
ad una profondità relativamente bassa,
ma con i polmoni semivuoti o vuoti.

I tessuti di rivestimento dei polmoni ed i capillari si


gon ano nello spazio normalmente occupato dal
volume residuo. I capillari si possono rompere e
liquido versarsi nei polmoni dai tessuti circostanti.
Se l’accumulo di liquidi è sufficiente, gli scambi dei
gas possono essere danneggiati. Si noti che i
recordman di profondità in apnea sono raramente
preoccupati per questo tipo di incidente. Essi
possono contare su abitudine, preparazione e
adattamento alle immersioni estreme in apnea.
Prevenzione dell’effetto ventosa toracico (sui
polmoni)
Prendi un bel respiro prima di ogni
immersione in cui trattieni il ato.
Non fare immersioni in apnea a profondità 1. Effetto ventosa dentale 2. effetto ventosa gastrointestinale 3. effetto ventosa
estreme. polmonare
Se vuoi fare immersioni estreme in apnea, Image © iStock
frequenta un corso adeguato.

Effetto Ventosa ai denti


Quello su un dente è un’altra rara forma di effetto ventosa. E’ causato dall’aria che rimane intrappolata
in un dente cariato, dopo che è stato curato o incapsulato. Nei casi noti il dolore è sempre il sintomo
iniziale. C’è la remota possibilità che il dente imploda durante la discesa, quando l’aria intrappolata si
comprime. L’altra remota possibilità è che l’aria entri nella cavità, durante la discesa. In risalita non
potrà più uscire. Il dente cariato potrebbe “esplodere” durante la risalita.
Se si avverte il dolore in discesa o risalita e non scompare, interrompi l’immersione. Vai dal tuo dentista
prima di ricominciare ad immergerti. Dopo ogni intervento dentale di una certa importanza, controlla il
periodo consigliato di astensione dall’immersione.

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Effetto ventosa gastrointestinale
Questo, di fatto, è un effetto ventosa al contrario, collegato solo con la risalita. Mentre il sub si trattiene
in profondità, può accumulare del gas nello stomaco e nell’intestino. Le cause comuni per questo
accumulo sono:
Il sub ha mangiato cibi che fermentano, fagioli ecc
Ha inghiottito aria durante la compensazione o a causa di una respirazione scorretta

Il gas nell’apparato digestivo durante l’immersione solitamente non crea problemi al subacqueo, no a
che rimane in profondità. Quando inizia la risalita, il gas si espande. Ciò può esitare in un forte dolore
addominale, meteorismo e vomito. Nei casi più gravi la distensione dello stomaco e/o della cavità
addominale ha causato notevoli danni ai tessuti.
Prevenzione della sovradistensione gastrointestinale
Adotta tecniche di respirazione/compensazione che evitino l’ingestione di aria.
Prima dell’immersione non mangiare cibi che sviluppano gas (tali tipi di cibo variano da
individuo a individuo)
Se avverti dolori da gas in risalita, rallenta la velocità e permetti ai gas di trovare il loro percorso
di uscita per le due vie naturali.

Effetto ventosa nella muta


Questo tipo di effetto ventosa avviene comunemente con la muta stagna, ma può anche avvenire con
quella umida, se l’aria vi rimane intrappolata. Queste sacche d'aria si formano tipicamente nelle pieghe
della muta o nei collari stagni (soprattutto in alcuni tipi). In discesa l’aria nelle sacche viene compressa,
e la pressione negativa risucchia la pelle nello spazio aereo. Questo può creare lividi sulla pelle e dolori
o disagio durante l’immersione.
Prevenzione dell'effetto ventosa nella muta
Immetti aria nella muta stagna attraverso la valvola.
Acquista una muta umida di taglia corretta.
Accertati che ogni guarnizione stagna non intrappoli aria.

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Danni da sovradistensione polmonare
Effetti della pressione in risalita

Precedentemente abbiamo già discusso della legge di Boyle, in termini di pressione che aumenta, per
descrivere le lesioni che si possono veri care in discesa, a causa dell'effetto ventosa. Come hai appreso,
la legge di Boyle (all'aumentare della pressione il volume diminuisce) funziona anche nella direzione
opposta. In un contenitore deformabile riempito d'aria, come i polmoni, se la pressione diminuisce il
volume aumenta.
Se ti immergi a 30 m (4 bar), riempi i polmoni (5 l) e risali in super cie (1 bar), il gas all'interno dei
polmoni si espande no ad un volume di 20 l, 4 volte il volume di partenza. E' un volume enorme,
molto di più di quello che il tuo corpo può sopportare.
A volte il sub non è cosciente della rottura dei polmoni e dell'insorgenza di un'EGA. Si potrebbe
presentare solo un senso di fastidio al petto. In questi casi il danno polmonare si evidenzia con il
sangue dalla bocca, e per il resto l'EGA non dà altri sintomi.
Se il tessuto polmonare è già disteso al suo massimo limite, allora basta la variazione di pressione
corrispondente a 1,2 m per creare un differenziale sufficiente per la sovradistensione. I polmoni
possono sopportare solo una sovrapressione di 0,12 bar. Come abbiamo appreso nel capitolo 1, la
pressione cambia in ragione di 0,1 bar per ogni metro di acqua di mare (0,12 bar = 1,2 m)
La spiegazione razionale delle lesioni da sovradistensione è la stessa che per la predisposizione e la
prevenzione, Esamineremo come avvengono questi problemi, la loro descrizione sica ed i sintomi
associati.

90 (C) SSI International GmbH, 2019


L’erogatore fornisce sempre gas a pressione ambiente al subacqueo che respira in profondità. Quando
il sub risale la pressione dell’ambiente diminuisce e l’aria tende ad espandersi, nei polmoni. Questa
pressione trova sfogo attraverso l’albero respiratorio con una respirazione normale. &Se qualcosa
impedisce all’aria di de uire dai polmoni, in risalita, il tessuto polmonare può rompersi consentendo
l’ingresso di aria in altri tessuti del corpo. Ogni lesione si può veri care in un range da leggera a
fatale.&L’elasticità del tessuto polmonare varia da individuo a individuo e può essere condizionata da
parecchi fattori predisponenti.
I fattori predisponenti si riferiscono a qualcosa che impedisce o ostacola la naturale uscita di aria dai
polmoni, sia siologicamente che per errata procedura. Le altre categorie di fattori predisponenti
riguardano le condizioni che diminuiscono l’elasticità dei polmoni.
Fattori predisponenti per lesioni da sovradistensione polmonare
Trattenere il respiro in risalita.
Risalita veloce, oltre i limiti di sicurezza.
Congestione alle vie aeree
Infezioni dell’apparato respiratorio
Fumo.
En sema.
Bronchite cronica e acuta.
Bolle en sematose tubercolotiche: escrescenze che ostacolano le vie aeree.
Bronchiolite: masse che bloccano le vie aeree.
Vesciche che rappresentano punti deboli nelle vie aeree
Tessuto cicatriziale.
Cisti
Allergie in atto.

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Esistono differenti incidenti da
sovradistensione, che sono delle lesioni,
causate dall'espansione dell'aria nei polmoni,
oltre la capacità di distensione degli stessi. Devi
conoscere bene questi fenomeni, per potertene
tenere lontano, in immersione.
Nell'en sema mediastinico, l'aria sfugge dai
polmoni e si va a costipare intorno al cuore
(mediastino), comprimendo il cuore stesso ed i
vasi circostanti.
Nell'en sema sottocutaneo, l'aria sfugge dai
polmoni, passa nella zona del cuore
(mediastino) e si sposta attorno alla trachea
nella regione della clavicola (regione
sopraclavicolare) e del collo.
Nel pneumotorace, l'aria esce dai polmoni e si
va ad accumulare tra i due foglietti che
racchiudono rispettivamente i polmoni e la
gabbia toracica (foglietti pleurici). L'espansione
del gas spesso provoca il collasso del polmone, e
comprime il cuore, danneggiando la circolazione.

1. EGA 2. En sema mediastinico 3. En sema sottocutaneo 4. Pneumotorace


Image © iStock

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Tutte e tre le lesioni sono collegate con le bolle d'aria che sfuggono nei differenti
tessuti polmonari, e accadono essenzialmente nello stesso modo: il diver non
addestrato trattiene il respiro e risale. Al diminuire della pressione esterna l'aria dei
polmoni si espande, e gli alveoli si rompono, dopo aver superato il loro limite
elastico, che corrisponde ad una differenza di 60-90 mmhg in più rispetto alla
pressione ambiente.

Lesioni da sovradistensione - Segni e sintomi


Ciascuna lesione ha alcuni sintomi caratteristici:
L'en sema sottocutaneo è caratterizzato da gon ore nell'area del collo, con crepitio (una
sensazione locale di scricchiolio, toccando l'area gon atasi), e cambi di voce, anche in relazione
alla difficoltà a deglutire, e difficoltà respiratorie.
L'en sema mediastinico è invece caratterizzato da dolori toracici, difficoltà respiratoria,
debolezza, collasso, dovuto alla compressione del cuore e dei grossi vasi che lo circondano,
cianosi delle labbra e delle unghie, in relazione ai problemi circolatori connessi.
Il pneumotorace è essenzialmente caratterizzato dagli stessi sintomi dell'en sema
mediastinico. Le difficoltà respiratorie possono essere più gravi, in particolare se entrambi i
polmoni sono stati colpiti. Questa condizione può provocare un arresto di apporto di sangue al
cuore, con perdita della vita.

Se guardi con attenzione le illustrazioni alla destra, che mostrano ciascun tipo di lesione, può vedere la
posizione delle bolle negli strati tissutali, per ciascun caso.

E' importante notare come queste condizioni avvengano di rado isolatamente. Più
frequentemente si veri cano contemporaneamente quando si i polmoni si
sovradistendono.

93 (C) SSI International GmbH, 2019


Lesioni da sovradistensione - Prevenzione
E' facile prevenire le lesioni da sovradistensione. Tutto quello che devi fare è di concentrarti molto
prima di iniziare l'immersione, allo scopo di evitare le conseguenze delle lesioni da sovradistensione.

1. Respira senza interruzioni nel corso di tutta l'immersione, e non trattenere mai il respiro! E'
assolutamente necessario mantenere un ciclo respiratorio equilibrato, continuo, ritmico. Non
respirare mai violentemente o irregolarmente.
2. Non immergerti in preda a congestione respiratoria! Se hai avuto seri problemi all'apparato
respiratorio (tubercolosi, polmonite), che possono aver lasciato cicatrici nel parenchima
polmonare, fai prima una radiogra a, per stabilire la tua idoneità all'immersione.
3. Non fumare! Il fumo è stato collegato alle malattie polmonari, e causa agli alveoli una perdita di
elasticità e di capacità di resistere alle rotture, in una situazione di sovradistensione. Mantieni in
buono stato il sistema cardiovascolare.
4. Usa l'attrezzatura corretta, mantenendola in buone condizioni! Assicurati di disporre di un
equipaggiamento di alta qualità, adatto alla tua complessione sica, fai manutenzione
periodicamente ed usalo correttamente, in immersione. Essere in grado di mantenere la
posizione in acqua, senza sforzo ed con tranquillità, è una misura essenziale per prevenire le
circostanze che potrebbero portare al veri carsi di una sovradistensione.
5. Prenditi il tuo tempo! Risali con calma, mantenendo il controllo, e ricorda che non mai superare
la velocità di risalita di 9 m/min. Guarda sempre in alto mentre risali, questa pratica tiene le vie
aeree pervie e ti protegge contro urti accidentali di oggetti sopra di te.

Si raccomanda a tutti colori che sono stati sottoposti ad interventi di chirurgia


toracica, o che hanno una storia di malattie polmonari, che hanno richiesto lunghe
degenze o cure prolungate, di farsi visitare da un medico specialista in medicina
iperbarica. Divers Alert Network (DAN) può essere contattato in merito, nel caso tu non abbia un
medico specialista nella tua zona.

Lesioni da sovradistensione - Trattamento

Se accusi sintomi di sovradistensione polmonare, dopo un'immersione, oppure vedi qualcuno che li
sente, vai dal Dive Professional SSI più vicino. Il trattamento presuppone tre passi:

Somministrazione di ossigeno (se quali cati).


Sorveglianza per eventuale BLS (se quali cati).
Chiamata al servizio medico d'emergenza ed alla camera iperbarica, il più presto possibile.

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Gli infortunati devono essere trasferiti subito al più vicino centro medico
d'urgenza, per essere stabilizzati, e successivamente devono essere avviati alla
camera iperbarica, ove necessario. Nella gran parte dei casi le camere iperbariche
non sono presidiate 24 ore per 7 giorni alla settimana, e soltanto il personale
addestrato è in grado di fornire il supporto avanzato per infortunati critici. In molti
casi altre condizioni mediche, come l'infarto, sono prese per malattie, derivanti dall'immersione.
Andare direttamente alla camera espone sia le problematiche connesse che quelle non connesse
con 'immersione, ad un rischio di esito fatale.

Se vuoi essere preparato ad affrontare ogni situazione


d'emergenza, iscriviti al corso React Right SSI.

Embolia gassosa Arteriosa (EGA)


L'embolia gassosa arteriosa è uno degli incidenti più seri nell'immersione. Fortunatamente è anche una
delle più rare evenienze riscontrate tra i subacquei che hanno ricevuto addestramento. E' importante
sottolineare che questo incidente è altamente improbabile che avvenga a sub addstrati. Le chiavi della
prevenzione sono la conoscenza adeguata, la piani cazione dell'immersione, la respirazione senza
interruzioni, l'equipaggiamento adatto, e l'abilità subacquea sufficiente.
Osserva con attenzione le illustrazioni relative all'anatomia respiratoria e circolatoria. Noterai la vena
polmonare, che va dai polmoni al cuore, e la grossa arteria (aorta) che va dal cuore alle carotidi,
portando ossigeno al cervello.

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Insorgenza dell'embolia gassosa arteriosa
Un sub non addestrato trattiene il respiro e risale. La rottura della parete degli alveoli avviene quando
la pressione negli alveoli supera di 60-90 mmhg la pressione ambiente, rilasciando bolle di gas
respiratorio nel sistema circolatorio attorno ai polmoni, il così detto letto capillare. tali bolle si spostano
attraversando la vena polmonare verso il lato sinistro del cuore, nell'aorta ed in ne nelle arterie
caroditi, che portano il sangue al cervello. Le bolle seguono proprio questa rotta circolare verso il
cervello. Queste arterie che conducono al cervello si differenziano in vasi sempre più piccoli, no a
raggiungere la dimensione minima, quella dei capillari.

Tuttavia le bolle si espandono in risalita, obbedendo alla legge di Boyle, mentre il sub risale, e
contemporaneamente al diminuire del lume dei vasi. Alla ne la circolazione si blocca, in quanto si crea
un'ostruzione, chiamata embolo. Normalmente molti emboli ostruiscono la circolazione cerebrale,
nello stesso momento. E d'altro lato qualsiasi arresto della circolazione cerebrale esita in danni
signi cativi ai tessuti. Infatti il cervello è estremamente esposto a danni da mancanza di ossigeno
(ipossia), e può riportare lesioni irreversibili se la circolazione normale non viene ristabilita entro 4 o 5
minuti.

Embolia gassosa arteriosa - Segni e sintomi


Si manifestano sintomi diversi, a seconda dell'area del cervello, colpita da EGA. Il sintomo più ovvio è la
perdita di coscienza, che spesso insorge quando il sub arriva in super cie, o entro 4-6 minuti
dall'affioramento.
Ogni volta che un sub arriva in super cie senza conoscenza, o la perde entro 6 minuti, il caso deve
essere trattato come possibile EGA. Bisogna ricomprimere immediatamente l'infortunato. Spesso lo
svenimento è l'unico segno della lesione. Altri segni di embolia gassosa arteriosa possono assomigliare
a quelli di un ictus, come difficoltà di parola, confusione mentale, debolezza ad uno o più arti (anche da
entrambe le parti, diversamente dall'ictus), de cit sensoriali, muscolari o di coordinazione. E' realmente
impossibile, anche per un medico iperbarico, distinguere una MDD neurologica da un'EGA, se non per
la storia dell'immersione. Fortunatamente il trattamento è lo stesso in entrambi i casi: la
ricompressione in camera iperbarica.

Deve essere somministrato ossigeno sul campo, se è disponibile personale


addestrato.

96 (C) SSI International GmbH, 2019


Ricorda, l'insorgenza dei sintomi è immediata, e le condizioni dell'infortunato si deteriorano
rapidamente:

Perdita di coscienza o coma


Problemi o arresto respiratori e circolatori
Perdita di controllo della micro e macro mobilità, e paralisi
Dolore alla testa
Vertigini
Problemi visivi, uditivi e di parola

A volte il subacqueo non è conscio che sia avvenuta una rottura degli alveoli, con conseguente
embolia. Potrebbe solo veri carsi una situazione di disagio, non più di un leggera oppressione al petto.
Se da un lato un danno ai tessuti dei polmoni può a volte esitare in sanguinamento dalla bocca,
dall'altro a volte l'EGA avviene senza questi sintomi.

Embolia gassosa arteriosa - Prevenzione


Puoi facilmente prevenire l'EGA seguendo le seguenti, semplici regole:

Mantieni costantemente un ritmo respiratorio costante e continuo se usi lo SCUBA.


Non espirare con troppa forza o irregolarmente.
Non immergerti se sei preda di congestione respiratoria.
Non fumare.
Mantieni un buon livello delle condizioni cardiocircolatorie.
Immergiti con un sistema Totale d'Immersione di alta qualità, sottoposta a manutenzione
regolare.
Guarda sempre in alto, quando risali. Non trattenere il respiro o saltare respirazioni.

Embolia gassosa arteriosa - Trattamento


L'unico trattamento possibile è la ricompressione immediata. Se non è disponibile la camera iperbarica,
prendi queste precauzioni, come primo soccorso:

1. Tratta per lo shock.


2. Somministra ossigeno, se sei quali cato.
3. Sii pronto a fare il BLS, se sei quali cato.
4. Cerca assistenza medica avanzata (pronto soccorso e camera iperbarica), il più presto possibile.

Se hai uno smarphone, l'app MySSI contiene informazioni mediche generali per facilitare l'appropriato
trattamento no a che non arriva il personale medico. C'è anche la lista dei parenti da avvertire in caso
di emergenza.

97 (C) SSI International GmbH, 2019


Malattia da decompressione (MDD)
Nella prima parte di questo capitolo abbiamo
coperto le lesioni da sovradistensione, e
precisamente dei problemi causati dalla
diminuzione della pressione in risalita. Ci sono in
realtà anche incidenti causati dai differenti gas
sotto pressione, in discesa. Esattamente come per
le lesioni da sovraditensione, segui delle semplici
regole e questi problemi potranno essere evitati.
Malattia dei cassoni
La prima descrizione clinica della malattia da
decompressione, o malattia dei cassoni, è stata
fatta dal siologo francese Paul Bert, che scoprì
come i gas respirati sotto pressione fanno entrare a
forza notevoli quantità di questi gas nel corpo.
L'azoto rimane in soluzione no a che la pressione
non cambia. Ma se il subacqueo risale troppo
velocemente, diminuendo improvvisamente la
pressione, l'azoto uscirà di soluzione, formando
probabilmente delle bolle nei tessuti e nel torrente
circolatorio. Dette bolle, conosciute anche come
fase libera del gas, possono creare un certo numero
di problemi.

Gli studi di Paul Bert hanno portato allo sviluppo


delle camere di decompressione, ed hanno
rappresentato la base per le tabelle di
Image © Scubapro
decompressione a tappe, di J.S. Haldane. La
decompressione a tappe è una procedura secondo
la quale un subacqueo si porta a tappe di profondità sempre decrescenti, quando torna verso la
super cie. Questo sistema di soste in risalita protegge il sub contro l'improvviso alleviarsi della
pressione. Questi stessi calcoli sono ancora in vigore al giorno d'oggi, e sono la base per la costruzione
degli algoritmi per i computer e per le tabelle.

La legge di Dalton può essere messa nei termini seguenti: "La pressione totale di
un miscuglio di gas è pari alla somma delle singole pressioni parziali dei gas che lo
compongono."

La legge di Henry stabilisce che la quantità di un gas, che passa in soluzione in un


liquido, è direttamente proporzionale alla pressione parziale del gas sopra quel
liquido.

Fisica della malattia da decompressione

98 (C) SSI International GmbH, 2019


La MDD è complicata, ma se comprendi la sica che ci sta dietro, sarai capace di prevenirla, quando ti
immergi. Prendi un bel respiro (non dimenticarti di espirare), e preparati a tuffarti nella scienza della
decompressione!
Allo stato attuale, il tuo corpo è saturo di azoto ed ossigeno (insieme a tracce di altri elementi) ad una
pressione parziale pari a quella del gas negli spazi alveolari. L'aria è contenuta all'interno degli alveoli,
dentro ai polmoni. Per la legge di Henry, la quantità di azoto assorbito è direttamente proporzionale
alla pressione parziale del gas. Ad una profondità di 10 m, la pressione assoluta è di 2 bar, mentre
quella dell'azoto (PpN2) è 1,58 (0,79 x 2) bar.
La pressione parziale iniziale era 0,79 bar, mentre quella nuova è 1,58 bar. C'è una differenza di 0,79 bar,
chiamata gradiente, tra la pressione dell'azoto nell'aria alveolare e nel sangue. Questo gradiente è la
forza che presiede alla diffusione dell'azoto attraverso i tessuti polmonari ed al suo assorbimento da
parte del sangue. Una volta in circolazione, il gas viene trasportato in tutto il corpo. Ma un gradiente
simile si crea anche tra l'azoto nel sangue e quello già disciolto nei tessuti. La quantità e la velocità di
assorbimento dipende da un certo numero di fattori.&

Quando il gas si muove da un'area ad alta concentrazione verso un'altra a bassa


concentrazione, nel torrente circolatorio e nei tessuti, il fenomeno si chiama
diffusione. La velocità di diffusione dipende dal gas che stiamo respirando in
profondità.

La perfusione gioca un ruolo preminente nella diffusione dell'azoto. E' il processo attraverso il quale il
nostro corpo manda sangue ai letti capillari nei tessuti. Un tessuto corporeo ben perfuso ha un
notevole apporto di sangue rispetto al proprio volume. L'apporto di una abbondante quantità di
sangue dai polmoni, con un gradiente alto del gas, aumenta la velocità di assorbimento dello stesso da
parte dei tessuti. Questi tessuti ben perfusi si chiamano "tessuti veloci", un termine che identi ca al
velocità alla quale gli stessi assorbono ed eliminano l'azoto. Un tessuto poco perfuso sarà al contrario
lento nel ricevere e rilasciare il gas.
Henry sostiene anche che l'assorbimento dipende dalla solubilità del gas. I tessuti adiposi, composti da
connettivo, funzionano come deposito principale dei grassi. Il grasso vanta una grande tendenza ad
assorbire azoto, ma non è un tessuto molto perfuso. Dunque impiega un certo tempo per raggiungere
la saturazione. Quello adiposo è un tessuto "lento". Se un sub rimane a quota costante per un tempo
prolungato, il corpo si satura di azoto no ad un punto, determinato dalla pressione del gas nell'aria
alveolare. Il subacqueo può rimanere altro tempo immerso, ma non vi sarà assorbimento ulteriore di
gas. Il corpo, saturato ad una profondità di 10 m, conterrà circa il doppio dell'azoto che contiene in
super cie.
In risalita inizia il processo di desaturazione. La pressione parziale del gas nell'aria alveolare diminuisce,
al diminuire della pressione esterna, ed il processo di saturazione si inverte. Il gas inerte si diffonde dai
tessuti nel sangue, poi dal sangue nell'aria alveolare, e viene espulso con l'espirazione. Il corpo riesce a
tollerare un alto gradiente di saturazione, come avviene in una discesa rapida, ma ha una bassa
tolleranza agli alti gradienti di desaturazione, come avviene in una risalita rapida.

L'azoto rimane in soluzione nei uidi tissutali e nel sangue no a che il gradiente
con l'esterno non diventa rilevante. Il corpo umano riesce a tollerare la
sovrasaturazione, in parte. Quando la differenza di pressione diventa troppo
grande, l'azoto esce di soluzione in forma di bolle libere, sia nei tessuti che nel
sangue stesso, creando differenti tipi di danni.

99 (C) SSI International GmbH, 2019


Possono esserci pesanti conseguenze per risalite rapide o incontrollate. Un subacqueo che risale
rapidamente crea un forte gradiente di desaturazione, per ciascun gas che è stato assorbito. Ciò esita
in una sovrasaturazione, sia dei tessuti che del sangue. Ed allora il gas si separa dal liquido, creando
bolle, che sono il presupposto per la situazione de nita malattia da decompressione (MDD).
Rapporto critico di Haldane
Il prof. Haldane scoprì che il corpo umano può sopportare un certo livello di sovrasaturazione di azoto.
Egli teorizzò questo livello come un rapporto, e stabilì che il valore critico fosse 2:1. Seguendo la sua
teoria iniziale, un subacqueo potrebbe stare tutto il tempo che vuole a 10 m, saturarsi completamente,
e ritornare direttamente in super cie, senza danni. Se il subacqueo si spinge a più di 10 m, è possibile
che assorba una quantità di azoto che supera il rapporto 2:1 rispetto alla super cie. E più va in
profondità, più rapidamente il rapporto 2:1 è raggiunto.
Differenza critica di Workman
Alcuni anni dopo, lavorando sul modello di Haldane, il capitano Workman della U.S. Navy Experimental
Diving Unit (NEDU) fece un fondamentale passo avanti nella teoria della decompressione. Egli
riconobbe che il rapporto 2:1, rispetto alla pressione atmosferica, non era il fattore di controllo negli
esperimenti di Haldane. Era invece decisivo il rapporto tra le pressioni dell'azoto disciolto nel corpo e la
pressione dello stesso nell'ambiente esterno. Il 2:1 di Haldane diventò 1,58:1, per il solo azoto. Ciò fu
determinato moltiplicando la pressione assoluta a 10 m per la frazione dell'azoto nel gas respirato.

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2 (bar) x 0,79 (PpN2)= 1,58

Workman usò questo rapporto per de nire la massima quantità di azoto che ogni tessuto poteva
sopportare in risalita. Egli chiamò questa quantità "valore M". Dopo alcuni esperimenti, scoprì che il
"valore M" non era lo stesso a tutte le profondità. La differenza reale tra la pressione dell'azoto disciolto
nel corpo e la pressione parziale dello stesso gas alla profondità reale o in super cie era il fattore
determinante. Questa teoria, chiamata della "Differenza Critica", sostituì il rapporto critico di Haldane
ed oggi costituisce la base delle tabelle moderne e dei computer oggi in uso.
Le normali tabelle e la maggioranza degli algoritmi dei computer calcolano i tempi d'immersione
basandosi sul fatto di ritornare al livello del mare, con una PpN2 di 0,79 bar. Ma se l'immersione si
svolge ad una altitudine maggiore di 300 s.l.m, come in un lago di montagna, la pressione atmosferica
e quella parziale dell'azoto sono inferiori. I tempi d'immersione devono essere cambiati per evitare ai
sub di superare la differenza critica al ritorno in super cie. Per immergerti in questi luoghi devi usare
tabelle particolari o un algoritmo del computer, che si adatti all'altitudine.

Come detto poc'anzi, molti computer hanno la modalità per immersioni in


altitudine. E' per questo che volare si assimila all'immersione in altitudine, e
pertanto i subacquei non dovrebbero volare per almeno 24 h, dopo giorni
consecutivi d'immersione.

Riassunto sulla siologia dell'azoto


E' un gas chimicamente inerte e non interagisce con il metabolismo.
Esso entra nel corpo attraverso la respirazione e si scioglie nel sangue e nei tessuti.
I tessuti molto vascolarizzati assorbono il gas più velocemente di quelli poco perfusi.
Alcuni tessuti, come il grasso, possono assumere più azoto di altri.
I tessuti assumono azoto proporzionalmente alla profondità ed alla aumentata PpN2 (legge di
Henry).
Un sub, che ritorna alla super cie dalla profondità, può diventare sovrasaturo di azoto. La
velocità di risalita è il fattore critico.
Se un sub raggiunge la super cie con una quantità di azoto nei tessuti, che supera il valore M
(differenza critica), si possono formare bolle di gas libere, che vanno a bloccare la circolazione,
causando la malattia da decompressione.
La malattia da decompressione può colpire qualsiasi parte del corpo.
L'assorbimento e l'eliminazione dell'azoto da parte del feto non sono stati sufficientemente
studiati, pertanto le donne incinta non devono immergersi.

In parole più semplici, la MDD si veri ca quando un sub sta troppo a lungo in profondità e torna in
super cie troppo velocemente, superando la capacità di tolleranza dei tessuti. Quando ciò accade,
l'eccesso di azoto produce delle bolle nel sangue e nei tessuti, in risalita.

Malattia da decompressione - Segni e sintomi


I sintomi più frequenti di malattia da decompressione sono relativi principalmente alle articolazioni e si
manifestano profondi e persistenti. Le articolazioni sono le più esposte allo stress decompressivo,
probabilmente per la scarsa circolazione e conseguente difficoltà a liberarsi dell'azoto in
decompressione.
Sintomi di MDD, divisi in categorie

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Apparato muscolo-scheletrico
Dolori agli arti ed articolazioni
In ammazioni
Gon ore
Indolenzimento generale
Stanchezza inusuale
Sintomi simili all'in uenza

Sistema linfatico

1. Gon ore o edema nelle seguenti aree:

Articolazioni
Mani
Volto
Arti

Pelle
Sfoghi o marmorizzazione, di colore rosso o bluastro
Eritema
Prurito

Sistema nervoso centrale e cervello


Senso di torpore
Sesazione di puntura, in una fascia orizzontale sotto il petto o sotto la vita.
Formicolio
Debolezza
Visione a tunnel o sfuocata
Inusuale stanchezza
Incontinenza vescicale o intestinale
Capogiri e vertigini
Disorientamento
Problemi uditivi
Confusione
Mal di testa
Paralisi
Dolori addominali su tutta la circonferenza della vita
Perdita di conoscenza
Convulsioni
Incapacità di parlare
Nausea
Vomito

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Sistemi polmonare e cadiocircolatorio (Choke - Soffocamento)

1. Dispnea
2. Respirazione accelerata, super ciale
3. Tosse secca, stizzosa
4. Shock
5. Triade di Behnke:

Accelerazione della frequenza respiratoria


Diminuzione della pressione sanguigna
Diminuzione della frequenza cardiaca

6. Collasso cardiovascolare e morte

I fattori che rendono i subacquei individualmente più o meno portati a soffrirne


non sono ancora ben chiari. E' possibile che un sub, pur seguendo ogni regola, sia
colpito dalla malattia da decompressione, ma ciò accade raramente. Se provi
qualcuno dei sintomi sopra descritti, dopo un'immersione, vai da un medico
iperbarico esperto per il trattamento.

Malattia da decompressione - Trattamento/Pronto soccorso


Il trattamento per la MDD può essere deciso solo dal personale medico competente. In molti casi sarà
una ricompressione. L'effettuazione di una diagnosi e di un trattamento, al più presto possibile,
diminuisce drasticamente la possibilità di danni tissutali.

Se non fosse disponibile il trattamento medico, segui queste regole generali,


valide per tutte le lesioni da sovradistensioni e MDD:
Attiva il servizio medico d'elergenza e segui le loro istruzioni per trasporto e
pronto soccorso
Tratta per lo shock e controlla i segni vitali;
Se quali cato, somministra ossigeno;
Se quali cato fai il BLS, se necessario.

Non tentare MAI una ricompressione in acqua. Prepara SEMPRE un piano di gestione dell'emergenza,
prima dell'immersione! Tieni un elenco di numeri telefonici e radiofrequenze di Guardia Costiera,
soccorso medico d'emergenza ed altro ancora, elencato nel tuo Dive Log SSI.

103 (C) SSI International GmbH, 2019


MDD: Prevenzione
La prevenzione costituisce la parte più importante di questo capitolo. Segui queste regole, e la MDD
non farà mai parte della tua esperienza d'immersione.

Piani ca l'immersione ed immergiti secondo il piano. Non fare immersioni che vadano oltre
l'addestramento ricevuto.
Sii attento. Guarda spesso il computer per controllare profondità, tempo alla curva, scorta di
gas,velocità di risalit e tappa di sicrezza (3-5 min a 5 m).
Sii pronto. preparati sicamente per le immersioni, essendo ben riposato ed idratato. Bevi molta
acqua nella giornata d'immersione.
Sii onesto. Valuta con sincerità le tue condizioni siche.
Riposati. Non fare sforzi immani nelle 6 ore precedenti il tuffo.
Stai al caldo. Non aspettare di avere freddo sott'acqua. Vesti sempre delle mute adeguate, per
rimanere in comfort e tenere la circolazione del sangue attiva.
Ulteriori fattori che in uenzano l'assorbimento dell'azoto e la malattia da decompressione
Ci sono parecchi fattori che possono interferire con l'assorbimento e l'eliminazione dell'azoto:
Età anagra ca
Assunzione di alcool o droghe
Eccessivo calore o freddo
Vecchie lesioni
Tendenza eccessiva alla coagulazione
Obesità
Assunzione di medicinali
Mancanza di sonno
Estremo affaticamento
Disidratazione

In caso tu sia in una di queste condizioni, senti il tuo medico, prima di immergerti.

104 (C) SSI International GmbH, 2019


Tecniche corrette di risalita
E' facile fare una buona risalita, applicando una procedura molto semplice. Se parti dalla super cie con
210 bar nelle bombole, usa la regola dei terzi: 70 bar per scendere ed esplorare, 70 bar per risalire e fare
la tappa di sicurezza. Se controlli il tuo computer e ti immergi entro i tuoi limiti, non c'è una sola
ragione al mondo per cui tu possa nire l'aria.

SSI raccomanda una velocità di risalita massima di 9 m/min, ed una sosta di


sicurezza (3-5 min a 5 m), in qualsiasi immersione.

Il controllo dell'assetto è l'abilità più importante che imparerai all'interno della subacquea ricreativa.
L'uso efficace del gav aiuta a prevenire le emergenze sott'acqua. Abilità nel controllo dell'assetto
signi ca saperlo gestire in ogni momento dell'immersione, in discesa, in quota, in risalita ed in
galleggiamento in super cie. Un subacqueo sicuro di sé ed a proprio agio è maggiormente in grado di
affrontare qualsiasi situazione d'emergenza, rispetto ad uno stanco e poco tranquillo. Oltre a ciò,
l'affaticamento e l'agitazione diminuiscono le nostre capacità di giudizio, esponendoci a rischi
maggiori.

Se vuoi saperne di più sul controllo dell'assetto, iscriviti al


corso SSI Perfect Buoyancy. Ne sarai contento!

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Volo dopo l'immersione
Siamo sempre saturi di azoto, ma il nostro naturale equilibrio è quello con la pressione atmosferica che
ci circonda. Volare dopo l'immersione può essere pericoloso a causa della sovrasaturazione di azoto nel
corpo, in quanto le cabine degli aerei non sono pressurizzate al livello del mare.

Per evitare problemi decompressivi, SSI raccomanda:


Aspetta sempre almeno 24 ore, dopo esserti immerso, per volare ma anche per
andare in altitudine (più di 2.500 m)
Se hai fatto più di una immersione al giorno, per parecchi giorni consecutivi,
oppure hai fatto un'immersione che ha richiesto decompressione, devi allungare ben oltre le 24
ore l'intervallo di tempo, richiesto prima di volare o di andare in altitudine.

I subacquei che si sono immersi in giorni consecutivi devono senz'altro avere un intervallo esteso. E'
una buona idea astenersi dal volare per 24 ore, sempre e comunque, dopo l'immersione,
indipendentemente da altre considerazioni.

Una volta raggiunto il livello Advanced Open Water Diver,


potresti essere interessato a sperimentare nuove immersioni
s danti, anche con decompressione. SSI offre una varietà di
corsi Extended Range e Technical Extended Range. Discuti i
tuoi obiettivi con il Dive Professional SSI.

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106 (C) SSI International GmbH, 2019


Narcosi d'azoto

Quando un sub si avventura a maggiori profondità, l'azoto nell'aria che respira ha


un effetto narcotico.

Maggiore è la profondità dell'immersione e più rilevante è l'effetto narcotico. Cousteau descrisse


questo effetto come "estasi delle profondità".
Non è completamente chiaro perché si veri cano gli effetti narcotici dell'azoto. Sappiamo per certo che
un'alta pressione parziale di questo gas ha un effetto inibitorio sul cervello. I centri nervosi che
presiedono alla consapevolezza ne sono maggiormente affetti.
Le teorie predominati sono:
Teoria di Meyer-Overton
Teoria metabolica di Quastel
Teoria dei clatrati
Teoria dell'Iceberg

La teoria di Meyer-Overton è quella maggiormente condivisa dai siologi iperbarici, pertanto la


esamineremo per ultima, insieme alle ricerche che ne derivano.

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Teoria metabolica di Quastel
La teoria metabolica di Quastel afferma:
L'alta pressione del gas inerte interferisce con il metabolismo nelle cellule del corpo. Le cellule più
sensibili a questo effetto sono quelle del cervello. I centri nervosi della consapevolezza, nella parte
superiore del cervello, sono i primi a mostrare le conseguenze di questo effetto.
Teoria dei clatrati
La teoria dei clatrati afferma:
Sotto pressione, l'azoto è forzato a combinarsi con l'acqua e le molecole proteiche, e forma un clatrato.
I clatrati interferiscono con la conduzione neuronale. I tessuti più suscettibili a questi effetti sono quelli
della parte superiore del cervello.
Teoria dell'Iceberg
La teoria dell'Iceberg afferma:
Quando il gas si scioglie nell'acqua, le molecole di questa si organizzano in unità chiamate "Iceberg".
Ciascun gas inerte e ciascun agente narcotico si suppone formino il loro proprio "Iceberg". L'iceberg ha
sul sistema nervoso un effetto simile a quello dei clatrati.
Teoria di Meyer-Overton
Questa ipotesi afferma semplicemente:
Maggiore è la solubilità di un gas nei lipidi, più è
rilevante il conseguente effetto narcotico. Il tessuto
nervoso è ricco di lipidi. E' stato suggerito da Wulf &
Featherstone (1957), e successivamente da Sears
(1962), che l'azoto causa una narcosi poichè entra
nelle pareti delle molecole lipidiche, ed interferisce
conseguentemente con la circolazione del segnale
nervoso, che deve passare attraverso la membrana
cellulare. Le ricerche di Clements e Wilson (1962), e
successivamente di Bennett ed altri (1967), hanno
dimostrato che l'azoto, ad alta pressione parziale,
può penetrare le membrane delle cellule nervose,
che sono ricche di lipidi, e provoca il gon ore di
queste membrane. E questo interferisce con la
trasmissione degli impulsi nervosi.

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Fattori predisponenti alla narcosi d'azoto
A volte un subacqueo appare relativamente immune alla narcosi d'azoto, se si avventura a profondità
superiori a 20 m. Lo stesso personaggio, in un altro giorno ed in condizioni differenti, mostra alla stessa
profondità i segni di una considerevole narcosi. Un altro scenario vede due subacquei insieme, alla
stessa profondità. Uno è perfettamente conscio ed in controllo, l'altro mostra sintomi di narcosi. Ci
dobbiamo chiedere il perché. Potrebbe non essere facile trovare una risposta. Può non esserci un solo
fattore scatenante, bensì una combinazione di fattori predisponenti. La profondità dell'immersione
non è l'unico punto che in uenza il grado di effetto narcotico. Esistono molti altri fattori predisponenti,
che possono aumentare la severità dei sintomi di narcosi.
Questi fattori comprendono:
Accumulo di anidride carbonica
Discesa rapida
Freddo
Alcune medicine e medicazioni
Visibilità scarsa ed oscurità
Perdita dell'orientamento
Elevato consumo d'aria
Inesperienza a profondità superiori a 20 m
Sovraccarico emotivo
Mancanza di sonno
Attività sica
Emotività. Possibile narcosi di elevato grado
Ansia
Fretta
Stanchezza

109 (C) SSI International GmbH, 2019


Sintomi della narcosi d'azoto
Conosciamo molti sintomi di narcosi. La severità ed il tipo di sintomi sono estremamente variabili.
Alcuni testi riportano un elenco di sintomi, a seconda della profondità a cui solitamente si veri cano.
Ma tutto questo costituisce una premessa pericolosa, poiché sintomi molto seri si possono presentare a
profondità minori di quelle attese, in concomitanza con fattori estremi o multipli. Il pericolo più
rilevante della narcosi d'azoto è la sua insorgenza del tutto subdola. Il sintomo peggiore è la perdita di
conoscenza.
Altri sintomi sono:
Un senso di rilassatezza
Testa "leggera"
Euforia
Rallentamento della risposta
Un senso di benessere
aumento degli errori di giudizio
Capogiri
Deterioramento della destrezza
Fissazioni
Alterazione del senso del tempo
Deterioramento della capacità di eseguire compiti contemporanei
Stordimento
Tremori
Sonnolenza
Incapacità a ricordare alcune parti dell'immersione
Confusione
Semi-incoscienza
Alterazione dei ricordi dell'immersione
Diminuzione delle capacità razionali
Allucinazioni visive
Allucinazioni uditive
Paranoia o senso di frustrazione

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Prevenzione, trattamento ed adattamento alla narcosi
Gli effetti della narcosi non possono essere eliminati, a meno che tu non passi alla respirazione di un
gas meno narcotico, cosa che va ben al di là degli obiettivi dell'immersione ricreativa. Chiunque pensi
di essere immune alla narcosi non ha a che fare con la realtà, specialmente se parliamo di immersioni
profonde. Alcuni subacquei provano un effetto simile ad una amnesia, se si immergono in profondità,
ma erroneamente pensano di essere immuni alla narcosi.
Ci sono delle tecniche che aiutano i subacquei ad avere a che fare con la narcosi, mitigandone gli
effetti e creando un adattamento a questi ultimi, e aumentando così la sicurezza la sicurezza dello
sport dell'immersione profonda.
Qui di seguito trovi queste tecniche:
Evita di immergerti oltre il tuo livello di esperienza ed addestramento.
Se i sintomi appaiono pericolosi o dubbi, risali a quote inferiori.
In discesa non superare la velocità di 9 m/min.
Rendi il periodo pre-immersione, l'immersione ed il dopo immersione meno stressanti possibili.
Esegui compiti facili sott'acqua.
Fai addestramento per ambienti particolari (grotta, relitto, caverna, sottoghiaccio ecc)
Prima e dopo l'immersione evita l'assunzione di alcool (almeno 12 ore).
Evita l'assunzione di medicamenti che possano contribuire alla narcosi.
Mettiti una muta adatta alle condizioni dell'acqua.
Mantieni sempre dei riferimenti visivi, in acqua.
Cerca di fare sovrapprendimento delle abilità.
Evita sforzi sici, che fanno produrre molta anidride carbonica.
Usa un erogatore di alta qualità e fai manutenzione spesso.
Riposati bene prima di un'immersione.
Non immergerti se sei in apprensione.
Fidati dell'intuito.
Usa manometro e computer facilmente leggibili in profondità.
Mantieniti in buona forma sica e mentale.
Esercita il controllo mentale e sviluppa la capacità di concentrarti.
Ripassa mentalmente l'immersione da fare.
Se è molto che non ti immergi in profondità, raggiungi gradualmente le quote maggiori.
In immersione, rilassati.
Evita di fare molte cose nello stesso momento.
Evita azioni difficli da portare a compimento.
Immergiti con un compagno affiatato, che si da di te, e quali cato per il tipo d'immersione in
cui vi state impegnando.

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Effetti dell'ossigeno sui subacquei

L'ossigeno è essenziale per la vita delle cellule nel corpo del subacqueo. L'aria che
respiriamo contiene ossigeno alla pressione parziale di 0,21 bar, al livello del mare
(1 bar).

Questa pressione parziale di 0,21 bar è de nita "normossica". La maggior parte dei subacquei ricreativi
usa aria compressa. Ce ne sono alcuni che traggono vantaggio dal nitrox (aria arricchita di ossigeno),
dopo opportuno addestramento. Il corpo umano tollera un range di pressioni parziali, sotto certe
condizioni e per periodo abbastanza lunghi, senza effetti patogeni. Questo range varia da 0,17 a 1,4
bar. Oltre questi limiti possono esserci solo brevi tempi di tolleranza, prima che appaiano sintomi
rilevanti. E questi sintomi variano dall'essere "benigni" a costituire un pericolo di vita. L'ossigeno
sostiene la vita, ma tu potresti averne troppo, o troppo poco, per avere questo bene cio.

Ipossia/Anossia

L'ipossia è lo stato in cui la pressione parziale dell'ossigeno nel corpo è troppo


bassa per supportare le normali funzioni siologiche.

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Ipossia, poco ossigeno
L'anossia è lo stato in cui manca l'ossigeno nel corpo. Ciò può anche essere considerata una forma
estrema di ipossia. Anossia, niente ossigeno.
Quando nel corpo la pressione dell'ossigeno scende sotto 0,17 bar, si veri cano leggeri sintomi ipossici.
&Se la pressione scende sotto 0,10 bar, si veri cano immediatamente perdita di conoscenza e morte.
Tipi siologici di ipossia
Ipossia ipossica o "arteriosa"
L'ipossia ipossica è la più comune tra le forme di ipossia. Questa condizione si veri ca quando la
pressione parziale dell'ossigeno nelle arterie è troppo bassa.
Cause:

1. Altitudine elevata
2. L'ossidazione nelle bombole consuma l'ossigeno nell'aria
3. Immersione in apnea (svenimento a bassa quota)
4. Eccessivo rallentamento della respirazione (tolleranza ad alti livelli di CO2, mentre la PpO2
scende sotto 0,10 bar)
5. Uso di miscele (p. es. Nitrox), senza averle analizzate
6. Erogatore che non rilascia sufficiente aria, oppure non funziona del tutto
7. Subacqueo che nisce l'aria in profondità
8. Ostruzione delle vie aeree superiori
9. Blocco della trachea per inalazione di vomito
10. Danni alveolari da inalazione di acqua
11. Lesioni da sovradistensione polmonare

Ipossia anemica
L'ipossia anemica scaturisce dall'insufficiente quantità di emoglobina, incapace di portare una
sufficiente quantità di ossigeno alle cellule. Dato che l'emoglobina è responsabile quasi al 100 % del
trasporto di ossigeno nel sistema circolatorio, la pressione parziale arteriosa dello stesso non può
essere mantenuta entro valori normali.
Cause:

1. Basso numero di globuli rossi


2. Malattie che causano una scarsa ossidazione dell'emoglobina
3. Avvelenamento da Monossido di carbonio (l'emoglobina si lega al monossido, non riuscendo a
saturarsi di ossigeno)
4. Emorragie

Ipossia stagnante
Si parla di ipossia stagnante quando l'ossigeno passa dai polmoni al sangue, ma non riesce a
raggiungere le cellule.

Cause:

1. MDD
2. EGA
3. Attacco cardiaco
4. Danni alla circolazione per ipotermia (ipossia localizzata)
5. Qualsiasi fattore che danneggi la circolazione

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Ipossia tissutale
L'ipossia tissutale è una condizione per la quale le cellule non sono in grado di assumere l'ossigeno, che
ad esse è stato inviato.
Cause:

1. Gas tossici, Monossido di carbonio ecc


2. Alcuni veleni

Sintomi dell'ipossia
Variano molto, a seconda della severità.
Una sensazione di benessere
Cianosi
Intorpidimento
Disturbi visivi
Tremori
Formicolii (si avverte una sensazione come se delle formiche fossero sulla pelle)
Parestesia (bruciore, prurito, pizzicore)
Compromissione della capacità razionale
Confusione
Perdita di coordinazione
Perdita di conoscenza
Morte

Prevenzione dell'ipossia
Devi conoscere quello che stai respirando

Usa una buona stazione di ricarica


Analizza le miscele Nitrox

Respira in continuazione, senza apnee


Non fumare prima dell'immersione
Fai dei corsi prima di immergerti in apnea
Non fare iperventilazione prima dell'apnea
Evita di fare delle immersioni in apnea molto lunghe o molto profonde
Fai buona manutenzione alla tua attrezzatura
SEgui le regole per l'immersione sicura
Piani ca e tieni sotto controllo la tua scorta di miscela respiratoria
Impara bene le procedure per l'esaurimento dell'aria
Prosegui con la tua formazione subacquea personale
Mantieni o migliora le abilità d'immersione

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Iperossia/Tossicità dell'ossigeno
Così come una pressione parziale di ossigeno troppo bassa può avere effetti avversi sulla siologia
dell'uomo immerso, anche la pressione parziale insolitamente alta (iperossia) può causare seri problemi
(tossicità dell'ossigeno). Benchè l'alta pressione parziale dell'ossigeno impatti su vari organi del corpo
umano, le due principali categorie di classi cazione riguardano gli effetti sul sistema Nervoso centrale
(tossicità CNS) e sui polmoni (tossicità polmonare e “Whole Body” sono generalmente considerate
argomento di discussione per quanto attiene all'immersione).
Bisogna chiarire che la tossicità dell'ossigeno non è generalmente un punto d'attenzione per la
subacquea ricreativa, se si sta appunto entro i limiti ricreativi di profondità e di tempo, usando l'aria. La
tossicità al CNS può diventare una preoccupazione per i sub che usano Nitrox, se non hanno avuto
l'addestramento idoneo in merito, oppure se operano fuori dai limiti di profondità e tempo, prescritti
per l'utilizzo di queste miscele. La tossicità polmonare invece è un punto d'attenzione per i subacquei
tecnici, che s'impegnano in immersioni tecniche estreme, con lunghe decompressioni e miscele
decompressive ad alta percentuale (e pressione parziale) di ossigeno. E' importante che il sub evoluto
comprenda la siologia di entrambi i tipi di tossicità, per sapere perchè esistono regole e limitazioni, e
che colga altresì la necessità di un ulteriore addestramento nell'uso delle miscele, diverse dall'aria, per
quelle attività che ricadono nel campo dell'immersione tecnica.

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Tossicità al CNS (Sistema Nervoso Centrale)

La tossicità al CNS è conosciuta anche come "Effetto Paul Bert”.

Benchè esistano una moltitudine di variabili, le linee guida generali affermano che 1,6 bar di pressione
parziale dell'ossigeno sia il massimo limite accettabile per subacquei non commerciali, in buone
condizioni siche. NOAA ha individuato il massimo tempo di esposizione a questa pressione in 45
minuti. Mettendo insieme differenti tempi, pressioni parziali e combinazioni di immersioni nello stesso
giorno, la maggioranza concorda che sintomi di tossicità CNS si possono presentare a partire da 0,6
bar, per singola esposizione, con un intervallo minimo dalla precedente di almeno 12 ore o più, con
tempi decrescenti al crescere della pressione stessa. Il superamento di una PpO2 di 1,6 bar rappresenta
un rischio signi cativo per il subacqueo, se mantenuta per un certo tempo. Dato che la PpO2 di 1,6 bar
ha un tempo limite di 45 min, SSI ha scelto un limite più pratico di 1,4. Tale pressione parziale consente
un tempo di esposizione di 150 min, che è coerente o addirittura superiore ai pro li standard offerti
dalle barche charter, che fanno il solito programma di due immersioni al giorno.
Fattori che abbassano la tolleranza ad alte pressioni parziali di ossigeno

1. Sforzo. Da moderato a pesante


2. Stress termico. caldo o freddo
3. Droghe o medicine
4. Caratteristiche individuali di recupero del subacqueo
5. Alcune anomalie patologiche, genetiche o legate a malattie

Eziologia e siologia della tossicità al CNS


L'instaurarsi della tossicità al CNS sembra essere un complesso processo di reazioni a catena, che
inducono modi cazioni nella siologia del subacqueo. Di fatto, l'alta pressione parziale del gas
danneggia la capacità dell'emoglobina di trasportare il gas stesso. e questo esita in un rallentamento
della liberazione dell'anidride carbonica. Questo fenomeno provoca la formazione di radicali liberi CO3,
con conseguente acidosi. Avviene una riduzione del usso sanguigno cerebrale, a causa della
vasocostrizione, che ha ovviamente effetti sulla tossicità stessa. Si blocca la conduzione di segnali
nervosi ai muscoli. E' possibile che si veri chi una anossia tissutale, a causa dell'inibizione della
respirazione intra-cellulare. Si indeboliscono le onde cerebrali, che regolano la formazione di acido
gamma-amino-butirrico (GABA). Con livelli di GABA bassi, si può veri care un'attività cerebrale
irregolare, con elevata probabilità di convulsioni. Alcuni esperimenti hanno dimostrato anche che si
veri ca un'aumentata formazione di perossido lipidico nel cervello, con danni permanenti dello stesso.

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Tossicità dell'ossigeno al CNS (Sistema nervoso centrale)

Per i subacquei il rischio maggiore della tossicità dell'ossigeno al sistema nervoso


centrale è rappresentato dalle convulsioni, che possono causare la perdita
dell'erogatore e l'annegamento.

Sfortunatamente il subacqueo non riesce ad


avvertire sintomi premonitori, prima delle
convulsioni. Altri sintomi comprendono:
Sintomi dell'ossigeno-tossicità al CNS
Ansia
Stanchezza ingiusti cata
Confusione
Mancanza di coordinazione
Contrazioni muscolari
Nausea
Disturbi uditivi

Sensazione di brusio di fondo


Sensazione di rombo
Sensazione di tintinnio
Sensazione di martellamento

Disturbi visivi
Visione a tunnel
Visione sfuocata
Sensazione di abbagliamento
Cecità

Pallore al viso
Sudorazione
Bradicardia. Pulsazioni rallentate
Vomito
Pupille dilatate
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Sincope, perdita di conoscenza
Alterazioni comportamentali, agitazione,
irritabilità
Euforia

Tossicità polmonare (“Whole Body”) dell'ossigeno


La tossicità polmonare ha tanti nomi: è anche chiamata effetto Lorraine Smith. Ha principalmente a
che fare con gli effetti di una elevata pressione parziale del gas sull'apparato polmonare, ed è causata
dal permanere da 8 a 14 ore, o più, ad una pressione parziale di ossigeno, a partire da 0,5 bar, o
maggiore. I subacquei sportivi ricreativi, anche se usano Nitrox, non si devono preoccupare
particolarmente, poichè questa sindrome nasce da:

1. Immersioni con lunghissimi tempi di decompressione previsti


2. Immersioni in saturazione

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Eziologia e siologia della tossicità polmonare dell'ossigeno
L'ossigeno, respirato ad una pressione parziale di 0,5 bar e per tempi estesi, dà origine a delle reazioni
siologiche che esitano in uno stato di irritazione delle membrane che rivestono i polmoni. Tale
irritazione causa congestione, edema polmonare, emorragie intra-alveolari. Si veri ca una perdita di
elasticità del tessuto polmonare, un marcato incremento di volume delle cellule degli alveoli, che
esitano in un assottigliamento dello spessore delle pareti alveolari, progressivo con il peggiorare
dell'intossicazione. Altre modi cazioni siologiche comprendono il danneggiamento dei capillari
polmonari ed una brosi interstiziale. Il risultato nale è una drastica diminuzione della perfusione
dell'ossigeno nel sangue, e ciò signi ca meno ossigeno per le cellule. In casi gravi tutto ciò può portare
ad uno stato ipossico, che precorre la morte.
Sintomi della tossicità polmonare dell'ossigeno
Respirazione dolorosa
Tosse secca, improduttiva
Sensazione di bruciore ai polmoni, dopo l'inspirazione
Riduzione della capacità vitale
Sensazione di in ammazione retro-sternale
Aumento della resistenza respiratoria
Sensazione di oppressione al torace

Trattamento

1. Interrompere l'immersione e ritornare al livello del mare, ad 1 bar, con una PpO2 di 0,21 bar
2. Cercare subito assistenza medica, se i sintomi non recedono

Risalite in emergenza, l'ossigeno ed il CO2. La storia vera


Quando un subacqueo effettua una risalita d'emergenza, alcuni elementi siologici possono favorire
chi sa come trarne vantaggio. Assumiamo che, all'inizio della risalita, i polmoni abbiano lo 0,75 del loro
volume massimo.
La scienza dice questo:
L'aria che si espande, rilasciata dai polmoni del subacqueo, contiene ossigeno, azoto e CO2. E' difficile
che si riscontrino elevati livelli di anidride carbonica, il gas che stimola l'atto respiratorio, perchè il sub
sta espirando, durante la risalita, ad una pressione sempre più bassa.
Nei polmoni la concentrazione di molecole di ossigeno fornisce al subacqueo il carburante per non
perdere coscienza, e l'aria ancora disponibile nella bombola è d'aiuto per mettere a disposizione
ulteriore gas respiratorio, a quote basse.
Mettendola in un altro modo, l'urgenza di respirare è ridotta, in quanto la CO2 è eliminata
dall'espirazione, ed il corpo si avvale dell'ossigeno che rimane nei polmoni. Il bisogno di fare una
inspirazione dopo 1 o 2 minuti di risalita da 20 m, non è neppure lontanamente paragonabile al cercare
di trattenere il respiro per quel tempo, in una immersione in apnea.
La risalita da 20 a 10 m provoca una modesta espansione del volume di aria polmonare, ma risalire da
10 m alla super cie richiede una espirazione più decisa, per espellere più aria per ogni metro, evitando
così qualsiasi lesione da sovradistensione polmonare.

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Sommario
Capire ed essere in grado di applicare le informazioni contenute in questa sezione, ti aiuterà a
diventare un subacqueo ben informato. Queste informazioni non sono statiche e continueranno a
cambiare nel momento in cui arriveranno nuove conoscenze e scoperte.

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Capitolo 2 - Domande di Ripasso
1. Il sistema cardiovascolare è composto da tre maggiori componenti. Essi sono:
A. Cuore (pompa), sangue (mezzo di trasporto), vasi (sistema idraulico)
B. Solo seni e polmoni
C. Solo alveoli, vene e polmoni
D. Atrio destro, atrio sinistro ed arterie
2. Una lesione del tessuto polmonare può avvenire, a causa della sovradistensione, risalendo senza espirare dalla profondità di:
A. 1,2 m
B. 5,0 m
C. 3,5 m
D. 4,0 m
3. All’aumentare della profondità, l’effetto narcotico dell’azoto diventa:
A. Maggiore
B. Minore
C. Proporzionale
D. Nessuna delle risposte è corretta
4. Quale di queste affermazioni, relative al colpo di calore, NON è vera?
A. Si veri ca una sudorazione abbondante
B. La pelle è calda
C. Il colpo di calore è un’evenienza molto seria
D. Il polso è accelerato
5. Quante paia di seni sono presenti nel cranio?
A. Quattro
B. Due
C. Sei
D. Otto
6. Quale dei seguenti NON è un sintomo di MDD?
A. Cianosi (colorito bluastro della pelle)
B. Debolezza generale
C. Affaticamento estremo
D. Formicolio o insensibilità agli arti
7. Ipotermia indica una _________ più bassa del normale:
A. Temperatura interna corporea
B. Temperatura di tutto il corpo
C. Temperatura delle estremità
D. Temperatura della pelle
8. Una condizione siologica chiama “Effetto ventosa” avviene quando:
A. La pressione esterna ad uno spazio aereo è più alta di quella al suo interno
B. La pressione interna in uno spazio aereo è più alta di quella esterna
C. La pressione interna in uno spazio aereo sta aumentando, per compensare quella esterna
D. Nessuna delle risposte è corretta
9. La perdita permanente dell’udito, le vertigini ed il ronzio alle orecchie sono probabilmente il risultato di una rottura:
A. Della nestra tonda e di quella ovale
B. Del timpano
C. Della tuba di Eustachio
D. Del canale semicircolare
10. Il sintomo principale dell’effetto ventosa alle orecchie, almeno in fase iniziale, è:
A. Un senso di pressione, che evolve in dolore se non si compensa
B. Un senso di oppressione retrosternale
C. Dolore alle articolazioni ed andatura zoppicante
D. Una respirazione rapida, super ciale, inefficace
11. Devi tenere conto di alcune lesioni da sovradistensione, o lesioni causate dall’espansione dell’aria nei polmoni oltre la capacità degli stessi di
sopportarla, se vuoi evitarle in immersione. Esse sono:
A. EGA, En sema Mediastinico, En sema Sottocutaneo, Pneumotorace
B. MDD, Barotraumi
C. Ipotermia, Ipossia, Iperossia
D. MDD, EGA, rottura della nestra ovale

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12. Se hai difficoltà a compensare orecchie e seni, in discesa, dovresti:
A. Risalire per alleviare la differenza di pressione e ritentare la compensazione
B. Ritornare in super cie e riprovare a scendere dall’inizio
C. Risalire di 2 m e forzare la compensazione
D. Fermarti ed aspettare no a che il problema non passi da solo
13. Se un subacqueo ha un episodio di MDD in una località remota, non devi mai:
A. Ricomprimerlo in acqua
B. Trasportarlo ad un pronto soccorso, anche se ciò signi ca impiegare molto tempo
C. Somministrare ossigeno e controllare i segni vitali
D. Somministrare liquidi
14. L’ipossia ipossica è normalmente la forma più commune di questo problema. Questa è una condizione per cui:
A. La pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso è troppo bassa
B. La pressione parziale dell’azoto nel sangue arterioso è troppo bassa
C. La pressione parziale dell’ossigeno nel sangue arterioso è troppo alta
D. La pressione parziale dell’azoto nel sangue arterioso è troppo alta
15. Quando la PpO corporea scende sotto 0,17 bar, si manifestano sintomi lievi di ipossia. Ma possono veri carsi perdita di coscienza e morte se
la PpO scende sotto:
A. 0,10 bar
B. 0,21 bar
C. 0,05 bar
D. 1,6 bar
16. La ragione più probabile dell'intossicazione da monossido di carbonio, per i subacquei, è probabilmente:
A. Tutte le risposte sono corrette
B. L’errato posizionamento dell’aspirazione del compressore
C. La manutenzione impropria del compressore
D. I vapori di olio, provenienti dal compressore

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Capitolo 3 - Teoria della
decompressione

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Capitolo 3
Teoria della decompressione
Obiettivi
1. Ristabilire i punti principali della Teoria della Decompressione.
2. Spiegare come utilizzarla.
3. Elencare varie situazioni su cui impatta.

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Teoria della decompressione
Nel capitolo precedente hai imparato come l’azoto sia assorbito ed eliminato dal corpo, e come possa
veri carsi la Malattia da decompressione. In pratica, tutte le informazioni possono essere ricondotte a
tre semplici concetti: profondità, tempo, e velocità di salita. Molta ricerca è stata dedicata a sviluppare
tabelle d’immersione e computer, semplicemente per stabilire quanto tempo puoi rimanere sott’acqua
a diverse profondità, e tornare alla super cie con sicurezza.
Ci sono molti fattori che rendono difficile il monitoraggio della profondità e del tempo. Per esempio,
poiché i modelli decompressivi sono stati pensati per uso al livello del mare, cosa succede se ti immergi
in altitudine, dove la pressione è inferiore a 1 bar? Che cosa avviene quando fai un’immersione e poi vai
in aereo, o guidi in altura, a una pressione inferiore? Come ti devi comportare con un’immersione che
richiede decompressione?
Per ora devi realizzare che la comprensione del meccanismo dell’assorbimento e della liberazione
dell'azoto è una delle cose più importanti che il sub deve fare.

Sebbene le tabelle e i computer eseguano essenzialmente la stessa funzione, vi


sono alcuni importanti differenze tra i due. Ciascuno di questi è stato studiato con
un obiettivo de nito e precise limitazioni. Questo capitolo ti offre ulteriori basi di
approfondimento per renderti un subacqueo più informato.

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Teoria: Si de nisce come un principio scienti co o un insieme di principi, generalmente accettati, per
spiegare dei fenomeni naturali osservabili, dei dati e dei risultati sperimentali. Le teorie possono essere
confutate, ma è scienti camente impossibile dimostrare una teoria. La teoria della decompressione è
un argomento complesso, soggetto a molti fattori: la variabilità della siologia umana, la mancanza di
una completa comprensione dell’interazione tra la sica dei gas e la siologia stessa, nonché le
differenze di concentrazione sull’oggetto degli studi.
Benché esistano molte teorie valide della decompressione, il discuterle tutte approfonditamente va
ben oltre gli obiettivi di questo capitolo e di questo corso. L’intento è invece di presentare la teoria più
generalmente accettata, dallo sviluppo della quale derivano le tabelle e i computer. La velocità alla
quale il corpo assorbe ed elimina azoto è, in sostanza, il cuore della teoria della decompressione.
Storia
Il primo approccio scienti co alla corretta decompressione è stato portato avanti da J. S. Haldane nei
primi anni del '900. Haldane e i suoi colleghi, che lavoravano per l’Ammiragliato Britannico,
pubblicarono nel 1908 il loro lavoro, ora notissimo, sulla teoria della decompressione. Per descrivere
come i tessuti accumulavano e rilasciavano azoto durante l’immersione, tutto si concentrava sulla
teoria dei tempi di emisaturazione. L’autore portò avanti il concetto che i tessuti sono individuati da
fattori di tempo, dal “tessuto veloce” a quello “lento”, che individuano la loro velocità ad assorbire e
rilasciare il gas.
I tempi di emisaturazione (abbreviati come “T” e descritti in questo caso in termini di minuti) sono il
&metodo usato per descrivere il tempo necessario alla quantità di gas disciolta in un tessuto per
aumentare del 50%. Haldane prese T-5, T-10, T-20, T-40 e T-75 minuti come tempi di riferimento dei
tessuti, basandosi sui limiti dell’immersione che a quel tempo erano conosciuti.&Infatti in quel periodo
profondità massima e tempo erano fortemente limitati non solo dalla decompressione, ma anche dal
basso livello della tecnologia.
Il metodo di Haldane ebbe un impatto immediato sui palombari cassonisti, poiché la percentuale di
incidenti e fatalità si ridusse alla metà. Nonostante ciò, i limiti della teoria furono subito chiari. Lo stesso
Haldane riconobbe il bisogno di continuare a migliorare la sua ricerca, poiché il concetto di tempo di
emisasturazione, usato per individuare la quantità di azoto tollerata da un tessuto durante la
decompressione, si dimostrò via via più impreciso al crescere della profondità e del tempo
d’immersione.
Nel corso degli anni molti ricercatori svizzeri, inglesi e americani, hanno lavorato per estendere e
migliorare il lavoro di Haldane. La sua teoria, molto rielaborata, è ora conosciuta come neo-
haldaniana, ed è ancora la base dell’elaborazione dei tempi di decompressione per la moderna
immersione ricreativa. Questa longevità è un tributo allo scienziato e alle sue idee.
Assorbimento del gas inerte
I tessuti del corpo umano, al livello del mare, sono saturi di azoto (e di altri elementi) a una pressione
parziale uguale a quella dell’aria alveolare. L’aria alveolare è contenuta in piccoli sacchetti (alveoli),
all’interno dei nostri polmoni. Le pressioni parziali alveolari dei gas sono leggermente diverse da quelle
originali dell’aria, a causa della presenza di vapore acqueo e di una certa quantità di CO2, liberata
durante la respirazione.

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1. Il gas tende a spostarsi da un'area ad alta pressione ad un'altra a bassa pressione (dalle sacche alveolari al torrente circolatorio)
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Il nostro corpo contiene circa un litro di azoto, saturo a una pressione parziale di circa 570 mmhg o
0,78 bar. Poiché si respira aria in discesa, la pressione parziale dell'azoto nell'aria alveolare aumenta.
Legge di Henry
La legge di Henry afferma:
La quantità di gas che si scioglie in un liquido è direttamente proporzionale alla pressione parziale del
gas sopra il liquido stesso. In altre parole, più è alta la pressione, più gas si scioglie nel liquido. Ciò
signi ca che, all’aumentare della pressione dell’ossigeno e dell’azoto nei polmoni, una maggiore
quantità di ciascuno di questi due gas è assorbita dal sangue e portata ai tessuti.
Per la legge di Henry la quantità di azoto che assorbiamo è direttamente proporzionale alla pressione
parziale del gas presente sopra il liquido. A 40 m la pressione assoluta è 5 bar e quella parziale
dell’azoto nell’aria alveolare aumenta a 3,9 bar (5 x 0,78). Se la pressione parziale in super cie era 0,78
bar e la nuova pressione parziale in profondità è 3,9 bar, allora c’è una differenza di pressione di 3,12
bar, tra l’azoto dell’aria alveolare e quello del sangue.

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Pressione parziale

Questa differenza è la forza che provoca la diffusione dell’azoto nel sangue, attraverso i tessuti
polmonari. Una volta entrato nel torrente circolatorio, esso è trasportato in tutto il corpo. Un gradiente
paragonabile esiste anche tra il gas in soluzione nel sangue e quello disciolto nei tessuti. La quantità e
la velocità di passaggio in soluzione nei tessuti sono comunque collegate con un certo numero di
fattori.&
La perfusione svolge un ruolo preminente nell’assorbimento dell’azoto. Un tessuto corporeo con una
buona perfusione ha un rilevante apporto di sangue rispetto al proprio volume. E parimenti un
abbondante trasferimento di sangue dai polmoni, in presenza di un forte gradiente di pressione del
gas, aumenterà la velocità di assorbimento. Questi tessuti a elevata vascolarizzazione sono di solito
chiamati “veloci”, un aggettivo che segnala la loro rapidità nell’assorbire ed eliminare l’azoto. Un
tessuto scarsamente perfuso assorbirà ed eliminerà il gas molto lentamente.
La legge di Henry afferma anche che l’assorbimento dipende dalla solubilità del gas in quel liquido.
Quello adiposo è un tessuto specializzato, che funziona come il luogo di maggior accumulo dei grassi.
Il grasso ha una notevole tendenza ad assorbire azoto, ma il tessuto adiposo non è particolarmente
vascolarizzato. Ci vuole dunque molto tempo perché il gas raggiunga il punto di saturazione. Quello
adiposo è un tipico esempio di tessuto “lento”.
Se un subacqueo rimane a profondità costante per un tempo sufficiente, il corpo si satura di azoto ad
un livello, che sarà determinato dalla nuova pressione parziale dell’aria alveolare. Il subacqueo può
rimanere lì un tempo inde nito, e non vi sarà nessun ulteriore assorbimento di azoto. Il corpo di un
sub, saturo alla profondità di 40 m, contiene circa 5 l di questo gas.

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Eliminazione del gas inerte
Il processo di desaturazione inizia al momento della risalita. La pressione parziale dei gas nell’aria
alveolare scende, al diminuire della pressione ambiente, ed il percorso di saturazione si inverte. Il gas
inerte si diffonde dai tessuti nel torrente circolatorio, poi dal sangue all’aria alveolare, ed in ne esce dal
corpo ogni volta che espiriamo.
Il corpo riesce a tollerare un alto gradiente di saturazione, come quello che si crea se ci immergiamo
molto rapidamente. Ha invece una bassa tolleranza ad un alto gradiente di desaturazione. Risalite
rapide ed incontrollate possono avere conseguenze molte serie. Il subacqueo che risale velocemente
crea un alto gradiente di desaturazione per tutti i gas che sono stati assorbiti. E ciò può creare uno
stato di sovrasaturazione dei tessuti e del sangue. I gas potrebbero uscire di soluzione in forma di bolle,
che a loro volta creano la condizione conosciuta come Malattia da Decompressione (MDD).

In risalita: La pressione all'interno degli alveoli diminuisce ed i gas disciolti escono di soluzione dal sangue, entrando nei polmoni
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I subacquei sportivi tengono sotto controllo il processo di desaturazione risalendo ad una velocità di 9
m/min ed eseguendo una sosta di sicurezza di 3-5 minuti a 5 m. A questa velocità di risalita, si sviluppa
una tensione dell’azoto disciolto più alta della pressione ambiente, ma non si veri ca una
sovrasaturazione tale da superare il punto critico di formazione delle bolle.
Le immersioni tecniche sono generalmente più lunghe e più profonde rispetto a quelle sportive. La
quantità di gas inerte assorbito rende impossibile controllare la desaturazione solo con la velocità di
una risalita, senza soste. Il termine “immersione con decompressione” è frequentemente usato per
descrivere tale situazione. In realtà, ogni immersione è con decompressione. Potrebbe essere più
appropriato usare il termine decompressione a tappe, per descrivere una risalita dove il subacqueo,
oltre a tenere sotto controllo la velocità, deve fare una o più soste obbligatorie, a profondità via via
decrescenti, per governare la desaturazione.&
Rappresentazione del gradiente iniziale di assorbimento in una discesa a 40 m
PpN2 alveolare = 2850 mmHg (3,9 bar)
PpN2 arteriosa = 570 mmHg (0,78 bar)
Cellule del circolo venoso

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Il modello saturazione/desaturazione
Tabelle e computer per immersione sono usati per
prevedere la quantità di gas inerte, assorbito per
ogni dato pro lo di profondità e tempo, e per
governare il processo di desaturazione durante la
risalita. L’obiettivo è di tenere sotto controllo il
rischio potenziale di MDD, minimizzando
l’assorbimento di azoto.
Applicazione della Teoria della
Decompressione
Rispetto a molti argomenti esistono la “teoria” e la
“realtà”. La teoria è sviluppata in un mondo
perfetto, senza le limitazioni pratiche della vita di
tutti i giorni, come tempo e denaro. Alla ne la Image © Subgear
teoria deve essere messa in pratica, e la sua
applicazione prende diverse direzioni, ciascuna
adeguata alla persona o al gruppo che la utilizza. Ogni successo, o insuccesso, s’inserisce nel complesso
delle informazioni, che a loro volta cambiano la sua applicazione. La tecnologia aeronautica, per
esempio, ha fatto molti progressi da quando i fratelli Wright hanno applicato con successo la loro
teoria sul volo.
La teoria della decompressione non è diversa. Col passare degli anni si sono manifestati molti metodi
differenti per monitorare e controllare una decompressione adatta ai subacquei, principalmente basati
sulla teoria di Haldane. Il primo metodo, ancora ampiamente usato, è il pro lo di decompressione
determinato dalle tabelle U.S. Navy. L’acquisizione più recente è il computer da immersione, che
guadagna popolarità ogni anno che passa. In termini più generali, lo sviluppo delle miscele respiratorie
arti ciali, come il Nitrox (Enriched Air Nitrox o EANx) ed il Trimix, possono essere intesi come tentativi
per gestire meglio la decompressione.

Il Nitrox sta guadagnando popolarità nella comunità dei


subacquei ricreativi, ed è disponibile il corso di specialità SSI
Enriched Air Nitrox (EAN x).

Il Trimix è considerato appannaggio dell’immersione tecnica, pertanto è al di fuori degli ambiti della
subacquea ricreativa.
Le tabelle sono un metodo statico, esse considerano che tu vada a immergerti con un pro lo sso.
I computer sono strumenti attivi, che scendono in acqua con te, registrando profondità e tempi
d'immersione.

Tabelle e computer hanno essenzialmente la stessa funzione, cioè monitorare


l’assorbimento di azoto nei tessuti del sub, ma ciascuno di essi elabora questa
funzione in una maniera diversa.&

130 (C) SSI International GmbH, 2019


Benché non esista un metodo garantito per evitare la malattia da decompressione, la scelta e l’utilizzo
corretto di uno dei due metodi, per monitorare la decompressione, riducono il rischio quasi a zero.
Questo capitolo descrive le tabelle U.S. Navy e i computer per immersione, in termini di applicazione
della teoria della decompressione, in modo tale che tu potrai capire come funzionano e come devono
essere usati, nonché le loro limitazioni. E’ un breve riassunto dei punti principali, fatto non per essere
inteso come un lavoro de nitivo sull’argomento, bensì per darti una conoscenza di base, abbastanza
approfondita da identi care le correnti di pensiero e le tendenze emergenti, e per poter rispondere alle
domande dei subacquei.
Tabelle di non decompressione U.S. Navy
Le tabelle d’immersione U.S. Navy sono le più
antiche e maggiormente testate tabelle, usate negli
Stati Uniti. E’ disponibile un’ampia varietà di tabelle,
includendo quelle canadesi, svizzere e quelle
pubblicate dalle agenzie didattiche. Comunque,
dato che quelle U.S. Navy sono state usate nella
subacquea ricreativa sin dal 1950, e sono proposte
dalla maggioranza delle agenzie di certi cazione,
esse possono essere considerate come uno
standard dell’industria, e continueranno ad essere
impiegate da SSI. Le tabelle d’immersione SSI sono
una versione leggermente modi cata di quelle U.S.
Navy. L’unica differenza è un formato lievemente
più comodo e l’introduzione dei limiti Doppler, che
sono più conservativi dei limiti standard di non
decompressione.
Storia
Le prime tabelle U.S. Navy furono pubblicate nel
1905. A quel tempo ogni attività subacquea era
svolta usando aria pompata dalla super cie. I
subacquei potevano stare sott’acqua tutto il tempo
necessario a completare i compiti assegnati, e le
tabelle erano molto adatte a quel ne. Nel 1950 le
tabelle furono ricalcolate per gestire le immersioni
ripetitive per i sub che dovevano risalire, cambiare
bombola e immergersi nuovamente per terminare
il loro lavoro. Questo nuovo insieme di tabelle fu
reso pubblico nel 1958.
Lo studio U.S. Navy è stato oggetto di ripetute revisioni ed è basato sulla teoria Neo-Haldaniana dei
tempi di emisaturazione. Osservando la lunga storia delle tabelle U.S. Navy, il numero e la rispettiva
lunghezza di questi tempi di emisaturazione sono stati aggiornati per tenere conto dei differenti utilizzi
a cui sono destinati.

131 (C) SSI International GmbH, 2019


Uso previsto
Le tabelle U.S. Navy sono state studiate per subacquei professionisti che scendono a una certa
profondità, svolgono un compito e ritornano in super cie. Qualche sommozzatore della Marina usa il
casco o altri tipi di alimentazione dell’aria dalla super cie, che di fatto li relega a rimanere in una certa
area. Immersioni ripetitive sono spesso fatte nello stesso luogo ed alla stessa profondità. Nella sezione
di piani cazione del manuale operativo d’Immersione della U.S. Navy, i responsabili devono “de nire gli
obiettivi”, e vengono forniti esempi come “ritrovare, imbragare e trasportare in super cie un’ancora
persa”. Questa è una tipica situazione per cui sono state studiate le tabelle U.S. Navy.
Studio Doppler
Sono in molti a chiedersi da dove vengano i limiti Doppler. Essi furono adottati da SSI nel 1988.
L’agenzia non ha inventato questi limiti, essi provengono dagli studi fatti da Merril Spencer nel 1976,
usando un sistema doppler a ultrasuoni, utile per scoprire la presenza di microbolle asintomatiche*. Si
pensa che le microbolle asintomatiche precorrano la malattia da decompressione. I limiti Doppler
costituiscono un tentativo di ridurre la loro incidenza, diminuendo il tempo di fondo.&
*Spencer, M. 1976. “Decompression limits for compressed air determined by ultrasonically detected blood bubbles.” Journal of Applied
Physiology. 40 (2): 229-235

Questi limiti individuano un’area di maggiore sicurezza rispetto alle tabelle di non decompressione, ma
non le alterano in nessun modo. Essi semplicemente individuano dei tempi di permanenza più
conservativi.&Di base, i limiti doppler hanno formalizzato una procedura standard, insegnata per anni
dagli istruttori, che diminuisce da 5 a 10 minuti il tempo massimo concesso da quelle originali. Dire ai
sub di usare, a 18 m di profondità, un tempo massimo di fondo di 50 minuti invece che 60, aggiunge
sicurezza all’immersione ricreativa. La ricerca Doppler ha usato la scienza per dimostrare il buon senso
degli istruttori al tempo dei primordi della subacquea.
Limitazioni
Le tabelle U.S. Navy mostrano parecchi limiti, se usate dai sub ricreativi. In primo luogo tutte le tabelle,
non solo quelle U.S. Navy, funzionano meglio se tutta l’immersione si svolge alla stessa profondità.
Tuttavia i ricreativi normalmente fanno un’immersione multilivello, nella quale il tempo è impiegato a
differenti profondità. Dunque le tabelle “penalizzano” i sub, assumendo che tutta l’immersione si sia
svolta alla massima profondità, mentre di solito non è così. In secondo luogo, le tabelle obbligano a
formulare un piano d’immersione molto rigido, e richiedono una precisa applicazione dello stesso.
Andare più in profondità, e starvi più a lungo del consentito, può causare problemi gravi, a meno che il
piano stesso non sia ricalcolato sott’acqua. In terzo luogo, i subacquei devono prestare una particolare
attenzione quando ricavano dati dalle tabelle per fare calcoli matematici, allo scopo di evitare errori
potenzialmente molto costosi.
Computer per immersione

I computer per immersione costituiscono un metodo automatizzato per tenere


sotto controllo l’assorbimento di azoto. Benché il concetto non sia nuovo, essi
sono diventati realtà solo quando la tecnologia dei micro-chip ha consentito una
produzione di massa di strumenti piccoli e poco costosi, in grado di essere usati
nell’ambiente sommerso.

132 (C) SSI International GmbH, 2019


Storia
I mezzi automatici di controllo della decompressione sono stati messi in discussione per anni, prima di
diventare una realtà. Il primo tentativo serio di creare un misuratore di decompressione fu fatto dalla
U.S. Navy, a metà degli anni cinquanta. Lo strumento meccanico adottato non era abbastanza
accurato da rimpiazzare le tabelle, e fu presto abbandonato. Il primo decompressimetro disponibile al
pubblico vide la luce in Italia, nel 1959. Negli anni sessanta e settanta molte aziende e settori militari
lavorarono su vari progetti, con scarso successo. La tecnologia, che era necessaria per rendere questi
progetti vincenti, non sarebbe diventata veramente disponibile no agli anni ottanta.
Nei primi anni ottanta la tecnologia dei micro-chip divenne più affidabile per parecchie applicazioni.
Alla ne fu disponibile la capacità di elaborare un gran numero di dati, necessaria per calcolare la
decompressione in “tempo reale”. Nel 1983 entrò nel mercato il primo computer adeguato e
commercialmente disponibile, e il suo impatto sta ancora apportando cambiamenti all’approccio
ricreativo alla subacquea. Il computer, chiamato Edge (con ne), e sviluppato da Karl Huggins e Craig
Barshinger per Orca, era uno strumento multilivello che utilizzava un modello haldaniano, basato sul
lavoro di Merril Spencer sulle microbolle asintomatiche. (Il modello di Spencer dei limiti di non
decompressione). Da allora molti computer sono arrivati sul mercato, ma, con l’eccezione di quelli
basati sul nuovo modello RGBM (Reduced Gradient Bubble Model - Modello delle bolle a gradiente
ridotto), tutti fanno riferimento a variazioni del modello originale di Haldane.
Uso Previsto
I computer per immersione furono sviluppati
apposta per i subacquei ricreativi. Diversamente
dagli operatori tecnici, i ricreativi nuotano
liberamente, esplorando il mondo sommerso, per
svago e divertimento. Un computer funziona bene
per questi pro li multilivello, perché segue il sub,
ricalcolando continuamente lo stato
decompressivo, che scaturisce dalla variazione dei
parametri di profondità e tempo.
I costruttori rivendicano che i loro strumenti danno
al sub la possibilità di un tempo di fondo più lungo,
unitamente al fatto di essere più conservativi. Essi Image © Mares
possono fare tale affermazione perché lo
strumento conosce le profondità a cui il sub è
andato ed il tempo passato a quelle profondità. Giacché si assorbe gas a differente velocità,
dipendentemente dalla profondità, il computer calcola l’assorbimento teorico più lento quando siamo
a bassa profondità, e più veloce quando siamo più profondi. Questo gli permette di calcolare una
quantità totale teorica di azoto assorbito in un’immersione, molto vicina a quella reale.
I computer per immersioni hanno parecchie limitazioni:

1. Possono calcolare l’azoto assorbito dal sub, basandosi solo su un modello matematico. Essi
calcolano la decompressione riferendosi ad un numero limitato di parametri.
2. Il modello matematico funziona solo con un pro lo eseguito correttamente, che corrisponde
ad un’immersione multilivello con la parte più profonda all’inizio, successivamente seguita da
quote meno profonde.

133 (C) SSI International GmbH, 2019


Limitazioni
I parametri chiave sono profondità e tempo, ma i sub hanno in verità una moltitudine di parametri che
in uenzano il reale assorbimento d’inerte. Età, salute e molti altri fattori siologici, come sforzo sico e
temperatura dell’acqua, in uenzano l’assorbimento di azoto. Di fatto questi parametri non possono
essere inseriti nel calcolo del computer, o possono esserlo solo parzialmente.
Scendere in profondità, poi risalire, poi scendere ancora, porterà a risultati inaffidabili. Visto che il
computer da immersione è a tutti gli effetti un computer, un vecchio assioma del settore recita:
“L’immondizia che entra è uguale a quella che esce.” In altre parole il modello che opera nel computer
deve essere alimentato con un input corretto per calcolare adeguatamente lo stato decompressivo.
Dato che lo strumento prende i dati da un manometro e un orologio, se il sub s’immerge in modo
improprio, il computer calcolerà i valori parimenti in modo improprio. (Vedi immersioni multilivello, qui
di seguito). Questo evidenzia la terza limitazione, che riguarda l'addestramento.
Senza un opportuno addestramento all’uso del computer, i subacquei spesso non s’immergono nella
maniera giusta, semplicemente perché non sanno di doverlo fare. Per anni gli Istruttori hanno
enfatizzato l’importanza di immergersi in maniera conservativa con le tabelle. Bisogna insistere con
determinazione a passare lo stesso messaggio circa i computer: immergiti in modo conservativo e
sicuro.
In ne, quando questo strumento è utilizzato per immersioni lavorative, dove i sub passano tutto il
tempo alla stessa profondità, non si riscontrano vantaggi reali rispetto alle tabelle. Ciò perché la
capacità del computer di ricalcolare il tuo stato decompressivo costituisce veramente un vantaggio
quasi solo nell’immersione multilivello.

134 (C) SSI International GmbH, 2019


Pro li d’immersione diversi che in uenzano la teoria della decompressione
La teoria della decompressione fu originariamente sviluppata per immersioni al livello del mare e
lavorative. Non si prevedeva il volo successivamente, perché al quel tempo volare non era possibile.
Dopo tutti questi anni, con così tante acquisizioni tecnologiche, la teoria della decompressione non è
cambiata signi cativamente, anche se deve affrontare queste normali necessità.
Esiste una serie di situazioni che in uenzano la teoria. Immersioni multilivello, in altitudine, prima di un
volo aereo e con tappe di decompressione piani cate (a parte la sosta di sicurezza), queste sono tutte
evenienze che s dano la normale applicazione della teoria e gli strumenti sviluppati per tenere sotto
controllo l’assorbimento dell’inerte. Le affrontiamo e discutiamo qui di seguito da un punto di vista
teorico, così tu potrai avere qualche idea su come tabelle e computer risolvono tali casi.&
Immersioni multilivello

Le immersioni multilivello, in generale, sono quelle durante le quali il sub passa del
tempo a profondità via via decrescenti, che consentono un tempo di fondo
prolungato. Le tipiche immersioni di questo tipo sono quelle sulle cigliate, sui
grandi banchi corallini e sui relitti, dove il sub scende alla massima profondità e
guadagna lentamente la super cie.

Durante un’immersione a varie quote il subacqueo assorbe azoto a differenti velocità, connesse con le
diverse profondità e con il tempo che passa a ciascuna di esse. I tessuti assorbono o rilasciano inerte in
dipendenza dalla pressione ambiente.
Per esempio, quando si scende a 24 m, i tessuti assorbono azoto abbastanza rapidamente. Risalendo la
pressione ambiente diminuisce e i tessuti rilasciano l’azoto che era mantenuto in soluzione dalla
pressione più alta. Se ci fermiamo a 15 m, ci troviamo comunque ad una pressione ambiente superiore
rispetto alla super cie, pertanto alcuni tessuti continueranno ad assorbire azoto cercando l’equilibrio
(saturazione) a quella quota. Questo avviene sempre durante un’immersione multilivello. Pertanto
questo tipo di attività è un processo di assorbimento e rilascio del gas, con i tessuti che rispondono ai
parametri ambientali del momento.
Se andiamo prima alla massima profondità, e in seguito ci dirigiamo a quote inferiori, in questo caso
l’immersione è sicura. Se invece ci muoviamo alternativamente tra bassa e alta profondità, allora è
meno sicura. Le ragioni di ciò sono complesse e hanno a che fare con la solubilità dei gas sotto
pressione, ma per usare termini semplici, pensa ad una spugna che assorbe acqua. Le spugne
s’impregnano di acqua in vari modi, ma a un certo punto esse saranno sature, cioè non accetteranno
più altra acqua. I tessuti sotto pressione sono circa come delle spugne; essi assorbiranno azoto no a
che sono saturi (a quella pressione). Riducendosi la pressione, i tessuti rilasciano inerte. Se sono
sottoposti nuovamente ad un aumento dei parametri pressori, essi assorbiranno altro inerte, ma quello
già presente in uenzerà questo processo.

135 (C) SSI International GmbH, 2019


Tabelle U.S. Navy

1. Immersione con tabelle (Pro lo con tutto il tempo alla massima profondità) 2. Immersione con computer (Pro lo d'immersione multilivello)

Le tabelle U.S. Navy sono state studiate perché un sommozzatore della marina potesse scendere a un
certa profondità, passarvi il tempo necessario a svolgere una mansione, e quindi risalire in super cie.
Benché ciò funzioni perfettamente per loro, non ri ette il comportamento tipico che i ricreativi
tendono ad avere. Anche nel loro tipo di attività essi devono usare le tabelle come i sommozzatori di
marina, o adattarle. E l’unico modo di adattare le tabelle U.S. Navy all’uso ricreativo è di assumere che
tutta l’immersione si sia svolta alla massima profondità.
Questo approccio conservativo è di gran lunga in favore della sicurezza, poiché assume che l’azoto sia
assorbito alla maggiore velocità, propria delle quote profonde, quando in realtà molto ne è assorbito
più lentamente. Dall’altro lato calcolare il tempo speso tutto alla massima profondità penalizza il
subacqueo multilivello, quando in realtà è stato in realtà passato a quella quota solo il 10 % del tempo,
e il 90 % a quote nettamente inferiori. Ciò può pesantemente ridurre il tempo di permanenza,
aumentare gli intervalli di super cie e diminuire ulteriormente i tempi di fondo delle ripetitive.
Benché alcuni studi abbiano sviluppato dei pro li standard per immersioni multilivello, usando le
tabelle U.S. Navy, questi sono validi per immersioni strettamente piani cate e molto rigide. Non
consentono la libertà che è la vera ragione per cui molte persone s’immergono. Altri individui cercano
di estrapolare il tempo di fondo stimando gli effetti dei brevi intervalli alle profondità più basse. Questo
è un gioco rischioso, e le conseguenze di un errore possono essere considerevoli.

136 (C) SSI International GmbH, 2019


Computer per immersione
Questi strumenti sono stati progettati appositamente per le immersioni multilivello e sono un mezzo
eccellente, se vengono usati in maniera corretta e conservativa. Usa il computer con pro li dalla
maggiore alla minore profondità, e non a quote variabili alternate. Lo strumento calcola
continuamente l’assorbimento d’azoto in base alla profondità del momento ed al tempo passato a
essa.
Allora, se il subacqueo va più profondo all’inizio e poi si sposta in acque più basse, l'assorbimento
dell'azoto è più lento alle quote più basse. A questo punto, se scendi ancora a grandi profondità,
l’assorbimento teorico dell’inerte aumenta di nuovo, in ogni caso. Come detto prima, l’azoto residuo
in uenza questo processo, e il computer non riesce a calcolare con sufficiente precisione questo
meccanismo. In altre parole il computer non calcola l’assorbimento nello stesso modo in cui avviene
nel tuo corpo, e questo è potenzialmente pericoloso.

137 (C) SSI International GmbH, 2019


Immersione in altitudine
Ogni immersione a quote superiori a 300 m è considerata essere in altitudine. Questo tipo di attività
crea particolari problemi a causa dell’inferiore pressione atmosferica. Un problema è che il corpo è
sovrasaturo di azoto a causa della diminuita pressione atmosferica. E questo signi ca che la prima
immersione in altitudine è come se fosse una ripetitiva. Un altro problema è la pressione più bassa
dell'ossigeno ad alta quota. Ciò può portare a spossatezza in caso di lavori pesanti ed anche all’ipossia.
In aggiunta a tutto ciò, diciamo che alcuni strumenti possono non funzionare correttamente a quelle
quote, in quanto sono stati progettati per funzionare al livello del mare.
I profondimetri ad olio, per esempio, tendono a dare letture inferiori alla realtà. I profondimetri a
colonna d’acqua sono generalmente i più precisi, perché funzionano secondo la legge di Boyle,
potendo essere tarati per i cambi di pressione in quota.
Tabelle per immersione in altitudine
Le tabelle U.S. Navy sono state studiate per un subacqueo che inizia e termina il tuffo a un’atmosfera
(livello del mare). Esse non sono considerate valide per immersioni sopra i 300 m. Conseguentemente si
studiarono alcune tabelle adattate. Esistono le tabelle Svizzere, quelle DCIEM, e quelle di passaggio
sviluppate dal National Ocean and Atmospheric Administration (NOAA). Ma tutte queste richiedono
l’apprendimento dell’uso di un nuovo tipo di tabelle, escluse le NOAA. Pertanto SSI raccomanda
proprio la soluzione di passaggio in altitudine NOAA.
Le tabelle di passaggio funzionano assumendo che l’immersione si svolga a una profondità maggiore
di quella reale. Ciò ti assegna a un gruppo più penalizzante al termine dell’immersione. Gli intervalli di
super cie sono calcolati allo stesso modo, ma l’azoto residuo per le ripetitive è calcolato a profondità
più basse, allo scopo di incrementare il corrispondente tempo di penalità, fornendo valori più
conservativi.

Va comunque detto che le tabelle di conversione per l'altitudine sono del tutto
teoriche, e non sono state testate né da U.S. Navy né da altre agenzie. Pertanto
esse devono essere usate in modo molto conservativo. Anche le ripetitive devono
essere svolte con prudenza o addirittura evitate del tutto.&

Computer per immersione


Alcuni computer possiedono una funzione auto tarante per l’altitudine. Altri correggono solo i valori
che si riferiscono alle quote più basse, circa 600-900 m, altri ancora correggono no a 1950-3900 m. La
maggior parte dei computer che provvedono all’autotaratura, richiedono almeno 24 ore di
permanenza in quota prima di poter essere usati. I subacquei devono leggere le istruzioni del
fabbricante prima di usare lo strumento in quota. Le immersioni in altitudine devono essere gestite in
maniera conservativa, esattamente come con le tabelle.

138 (C) SSI International GmbH, 2019


Immersione e volo

Image © Scubapro

L'immersione sottopone i praticanti ad una maggiore pressione ambiente circostante. A causa di


questo aumento, i subacquei in aria tendono ad assorbire azoto nei loro tessuti. Oltre a ciò, alcune
ricerche, basate sugli strumenti Doppler, hanno dimostrato che delle bolle silenti sono percepibili dopo
ogni immersione. Normalmente ciò non rappresenta un problema, a patto che il subacqueo si attenga
alle limitazioni di tempo e profondità e che osservi le principali raccomandazioni sulla velocità di
risalita.
Quando i subacquei salgono su un aereo o guidano a elevate altitudini, essi sono esposti a una
pressione atmosferica inferiore. Se hanno assorbito sufficiente azoto in eccesso, immagazzinandolo nei
tessuti, la caduta di pressione può essere abbastanza rilevante da far uscire l’inerte dalla soluzione, il
ché potrebbe causare una malattia da decompressione.
Per questi motivi, sono state concepite delle raccomandazioni per il volo dopo immersione, allo scopo
di ridurre il rischio del subacqueo di sviluppare MDD, a causa dell'esposizione alla pressione
atmosferica più bassa. Se sei il responsabile di un viaggio per conto di un centro autorizzato SSI, devi
fermamente consigliare ai componenti di non volare no a che non sia passato l'intervallo di tempo
raccomandato. Se guidi delle immersioni presso un resort, devi comunque avvertire i componenti di
un gruppo di non volare prima che questo intervallo raccomandato non sia trascorso.

139 (C) SSI International GmbH, 2019


Raccomandazioni di SSI
I suggerimenti, che SSI dispensa ai sub ricreativi, sono conservativi, ma non abbreviano di tanto il tempo
d'immersione, in vacanza. Con queste raccomandazioni si riduce il rischio di MDD, ma un approccio ancora
più conservativo aumenta ulteriormente i margini di sicurezza.

Le raccomandazioni di SSI sono:

1. E’ richiesto un intervallo minimo di 24 ore per essere ragionevolmente sicuri che un sub non
abbia sintomi se vola in quota con jet commerciali (normalmente pressurizzati ad un’altitudine
equivalente di 2500 m).
2. E’ raccomandato un intervallo più lungo di 24 ore dopo immersioni multiple giornaliere, per
parecchi giorni, o con decompressione. Più lungo è l’intervallo tra immersione e volo e meno è
probabile l'insorgenza di MDD.

SSI sottolinea che non ci potrà mai essere una regola per il volo dopo immersione, che garantisca di
prevenire la malattia da decompressione. Invece esistono delle linee guida che rappresentano la scelta
migliore per un intervallo di super cie sicuro per la stragrande maggioranza dei subacquei. Potrà
sempre esistere un subacqueo che occasionalmente accusi una MDD, a causa della sua complessione
sica o per speciali circostanze dì immersione.
SSI raccomanda anche di proseguire con le ricerche per fornire dati signi cativi, che possano dare linee
guida ancora più speci che in futuro.
Considerazioni sui computer per immersione
Poiché questi strumenti consentono un accumulo superiore di tempo di fondo rispetto alle tabelle U.S.
Navy, il loro uso conduce a dover prestare speciale attenzione. Più un sub si è avvicinato ai limiti di non
decompressione e più dovrà essere cauto.

Benché molti computer abbiano delle avvertenze luminose o la scritta “non volare”, il subacqueo
potrebbe voler applicare un approccio più conservativo alla cosa, senza tenere conto di queste
indicazioni.
Per essere sicuri bisogna attenersi agli allarmi del computer, se sono stati attivati. E’ raccomandabile
che il subacqueo tenga conto di un intervallo di super cie più lungo, vicino alle 24 ore, se ha fatto
immersioni ripetitive per parecchi giorni. Ciò perché, in un’attività di questo tipo per molti giorni, il
subacqueo può accumulare una considerevole quantità di azoto.&In questo caso la maggior fonte di
preoccupazione sono le microbolle asintomatiche. Un periodo minimo di 24 ore permetterà al corpo
del subacqueo di liberarsi completamente dell’inerte, prima di volare.

Per incrementare la sicurezza di un subacqueo, impegnato in un viaggio di 2 o 3


settimane, lo stesso deve programmare un giorno senza immersioni, almeno ogni
7 giorni di vacanza, per desaturarsi completamente. Questo aggiunge altro
margine di sicurezza, prima di volare.

140 (C) SSI International GmbH, 2019


Capitolo 3 - Domande di Ripasso
1. Il primo approccio scienti co ad una procedura accettabile di decompressione è stato portato avanti da:
A. Haldane
B. Boyle
C. Archimede
D. Dalton
2. Il tempo di emisaturazione dei tessuti è il modo di indicare il tempo necessario perchè un certo quantitativo di gas in un tessuto vari del:
A. 50 %
B. 100 %
C. 33 %
D. 75 %
3. Al livello del mare i tessuti corporei si trovano saturati di azoto ad una pressione parziale pari alla:
A. Pressione parziale del gas nell’aria alveolare
B. Pressione assoluta dell’aria al livello del mare
C. Pressione idrostatica al livello del mare
D. Pressione relativa del gas nei polmoni
4. La quantità di gas che si scioglie in un liquido è proporzionale:
A. Alla pressione parziale di quel gas
B. Alla pressione relativa della miscela al livello del mare
C. Alla temperatura dell’acqua
D. Alla quantità di gas sciolta nel liquido
5. Il termine “tessuto veloce” fa riferimento:
A. Alla velocità con cui un tessuto assorbe ed elimina azoto
B. Alla velocità di risalita del subacqueo, in caso sia troppo alta
C. A tessuti non adeguatamente perfusi
D. A tessuti lenti che diventano veloci durante una risalita d’emergenza
6. Una immersione si de nisce “con decompressione” solo se vai oltre:
A. I limiti di non decompressione
B. La velocità di risalita ammessa
C. La velocità di discesa
D. Il tempo della sosta di sicurezza
7. Si raccomanda di fare una sosta di sicurezza, al termine di ogni immersione, con le seguenti caratteristiche:
A. 5 m/3-5 min
B. 10 m/1-3 min
C. 5 m/15 min
D. 9 m/3-5 min
8. Secondo gli Standard SSI, si de nisce immersione in altitudine un’immersione effettuata ad una altitudine:
A. Maggiore di 300 m
B. Inferiore a 1.000 m
C. Maggiore di 1.000 m
D. Tra i 1.000 ed i 200 m
9. Il processo di desaturazione parte se il subacqueo:
A. Inizia a risalire
B. Inizia a scendere
C. Effettua la sosta di sicurezza
D. Fa una sosta di decompressione
10. I subacquei ricreativi tengono sotto controllo il processo di desaturazione:
A. Tenendo una velocità di risalita di 9 m/min e facendo una sosta di sicurezza di 3-5 min a 5 m
B. Tenendo una velocità di risalita di 18 m/min e facendo una sosta di sicurezza di 3-4 min a 5 m
C. Tenendo una velocità di risalita di 9 m/min e facendo una sosta di decompressione con un cambio gas
D. Guardando il proprio computer
11. Nel processo di desaturazione, il gas passa dai tessuti al torrente circolatorio, poi dal sangue all’aria alveolare, e di seguito:
A. Viene eliminato dal corpo ad ogni espirazione
B. Ritorna indietro nel sangue
C. Va a contatto con il sensore del computer
D. Passa dai polmoni al mediastino

141 (C) SSI International GmbH, 2019


12. I gas escono di soluzione, creando bolle che possono portare ad una MDD, se il sub:
A. Supera la velocità ammessa nel corso di una risalita rapida e incontrollata
B. Supera i limiti di non decompressione
C. Fa una sosta di sicurezza più lunga del solito
D. Fa delle soste di decompressione
13. Un caso di immersioni ripetitive giornaliere o con decompressione, in giorni consecutivi, è raccomandato un certo periodo di intervallo
senza immergersi. SSI raccomanda che questo periodo sia di almeno:
A. 24 ore o più
B. Meno di 24 ore
C. Esattamente di 24 ore
D. 12 ore
14. Si de niscono generalmente immersioni multilivello quelle dove:
A. Il sub passa del tempo a profondità progressivamente decrescenti, riuscendo così ad avere più tempo d’immersione a disposizione
B. Il sub passa del tempo a profondità progressivamente crescenti, riuscendo così ad avere più tempo d’immersione a disposizione
C. Il sub passa del tempo a profondità progressivamente decrescenti, ma ha meno tempo d’immersione a disposizione
D. Tutte le risposte sono corrette
15. Più sei andato vicino ai limiti di non decompressione del tuo computer, più:
A. Devi essere prudente
B. Sei in sicurezza
C. Puoi andare in profondità nell’immersione successiva
D. Spesso il computer richiede manutenzione
16. E’ stato utilizzato uno strumento doppler per investigare sulla presenza di bolle, che si pensa siano il fenomeno precursore della malattia da
decompressione. Queste bolle vengono de nite come:
A. Microbolle asintomatiche
B. Bolle rumorose
C. Bolle d’aria
D. Nessuna delle risposte è corretta

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Capitolo 4 - Componenti del sistema
Totale d'Immersione ed accessori

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Capitolo 4
Componenti del Sistema Totale
d'Immersione ed accessori
Obiettivi
1. L’importanza dell’attrezzatura per il comfort e la sicurezza del subacqueo.
2. L’evoluzione degli equipaggiamenti
3. I punti importanti di ognuna delle componenti del Sistema Totale d’Immersione.
4. Caratteristiche del Sistema Totale d’Immersione

144 (C) SSI International GmbH, 2019


Importanza dell’attrezzatura per il comfort e l’addestramento del subacqueo
Una gran parte di qualsiasi corso scuba si occupa di formazione e gestione relativamente alle
attrezzature. Infatti l’attività professionale di istruzione subacquea, in cui tu potresti essere coinvolto
un giorno, si è evoluta dal bisogno di mostrare la dotazione agli acquisitori a quello di fargliela usare
con sicurezza. Da quando l’equipaggiamento subacqueo è diventato disponibile al pubblico dal settore
militare, chiunque può semplicemente entrare in un negozio, comprare una serie di attrezzature, ed
andare ad immergersi senza alcuna formazione in merito. Mentre alle origini lo sport era appannaggio
di pochissimi avventurosi, orientati all’ambiente acquatico, che erano però anche conoscitori
dell’attrezzatura, la popolarità costantemente in crescita di questa attività ha attratto appassionati, che
necessitano di un addestramento nell’uso della stessa e su come stare in acqua.

Image © Mares

Il settore dell'istruzione subacquea è cresciuto per l’attenzione posta alla formazione sulle attrezzature.
Con il passare degli anni le tecniche d’insegnamento si sono evolute in base ai cambiamenti avvenuti
tra gli accessori. Per esempio il giubbetto equilibratore, con il dispositivo di carico, ha cambiato il modo
di controllare l’assetto, e sono state inventate delle procedure di super cie e di emergenza. Queste
sono parti dell’equipaggiamento che hanno rivoluzionato il modo di insegnare e di pensare la
subacquea, ed hanno migliorato la generale sicurezza ed accessibilità di questo sport.

145 (C) SSI International GmbH, 2019


L’attrezzatura è anche origine di differenze nel training. Per esempio, la fonte d’aria alternativa si è
dimostrata molto più sicura dello scambio di erogatore, nelle situazioni di esaurimento dell’aria, ma
molti progetti e tipi di fonte d’aria alternativa hanno generato diversi approcci alla condivisione della
miscela respiratoria. L’octopus, la fonte integrata nella frusta del jacket, due erogatori completi
separati, hanno tutti la loro ragione di essere da un punto di vista del progetto, ma ciascuno è usato in
maniera diversa in caso di condivisione dell’aria.
Per questa ragione ci sono diverse tecniche di esecuzione, ciascuna valida in base alla con gurazione
dell’apparecchiatura usata. (SSI richiede di passare l’erogatore primario, proprio perché ciò funziona
con tutte le con gurazioni)
Ma tutta questa sezione riguarda te, non l’insegnamento. Il punto principale è il comfort e la sicurezza
dell’equipaggiamento di tua proprietà, nella tua avventura subacquea. Il modo di immergerti più
confortevole, comodo e divertente è quello di farlo con la tua attrezzatura personale, ben con gurata.
Nel momento in cui tu ti senti a tuo agio con essa, cresce il livello delle tue capacità e diminuisce quello
dello stress. E' allora che l’immersione diventa più divertente.
Evoluzione dell’attrezzatura
Il manuale SSI Open Water Diver contiene informazioni introduttive su come l’attrezzatura funziona, e
il manuale di specialità SSI Equipment Techniques presenta altre informazioni sulla storia, la
manutenzione, le riparazioni sul campo, lo stivaggio ed il trasporto della stessa. Questa sezione ne
indica le pietre miliari, da un punto di vista storico. Queste notizie ti danno un back ground
sull’evoluzione di tutti gli equipaggiamenti, ed anche su come questa evoluzione è avvenuta,
parallelamente ai cambiamenti nell’industria subacquea.
Anni ‘50
Negli anni 50, che sono considerati da molti il periodo di nascita di questo sport,
i subacquei erano persone molto acquatiche, con poco, se non nessun,
addestramento. Molti di loro erano apneisti curiosi che volevano semplicemente
stare sott’acqua più a lungo. Essi compravano la dotazione da negozi di articoli
sportivi o dai pochi negozi specializzati, che avevano iniziato ad aprire i battenti
in California e Florida. Non era necessario alcun brevetto. Spesso i sub facevano
essi stessi manutenzione ai loro attrezzi.
Il problema era la scarsità di strumenti, o la mancanza di alcuni di essi, insieme
all’assenza di addestramento al loro uso. Una tipica dotazione era: maschera,
pinne, bombola, schienalino, erogatore monostadio, muta di neoprene, cintura
dei piombi, e molto spesso il fucile.

Image © Cressi

146 (C) SSI International GmbH, 2019


Anni ‘60
All’inizio degli anni ’60 la serie televisiva Sea Hunt portò innumerevoli persone verso questo sport. Sea
Hunt, che fu indiscutibilmente la migliore promozione per l’industria subacquea, iniziò nel 1958, ed
ancora oggi continua ad avere un in usso. Mentre la serie televisiva mostrava le bellezze
dell’immersione in California (molti episodi furono girati intorno all’isola di Catalina), uno show
chiamato Flipper, che raccontava di un intelligente e amabile del no, divenne popolare a metà degli
anni ’60 e propagandò l’immersione nelle acque calde della Florida.
In Sea Hunt e Flipper l’attrezzatura era differente, il che ri ette i cambiamenti nella tecnologia e la
percezione dello sport da parte del pubblico. Sea Hunt, con l’erogatore monostadio sul bibombola e le
lotte con il coltello, disegnava un ritratto di un’avventura subacquea assai rozza. Flipper invece
riprendeva gli aspetti ricreativi della subacquea, con l’erogatore bistadio sul monobombola ed i salti di
del ni giocosi. Un’altra peculiarità di Flipper era che i ragazzi potevano immergersi.
Nuovi apparecchi cominciarono ad arrivare negli anni ’60. Il manometro subacqueo, uno strumento di
controllo dell’assetto, lo snorkel, il profondimetro e l’orologio erano usati un po’ più comunemente.
Queste attrezzature consentirono, a persone meno “dure”, di godere con sicurezza dell’attività. Gli anni
’60 registrarono anche l’arrivo di rivenditori che offrivano un servizio completo, dalla vendita, affitto e
manutenzione dell’attrezzatura, all’addestramento