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Capitolo 1
Fisica dell’immersione 18
Che cosa è la sica? 19
Quando una bombola SCUBA è vuota? 22
Temperatura 23
Volume 24
Distanza / Lunghezza 25
Super cie ( Area ) 26
Peso 26
Densità 26
Gas collegati con l’immersione 27
Leggi dei gas che riguardano i subacquei 32
Variazioni di volume in rapporto alla pressione 34
Capitolo 2
Fisiologia dell’immersione 63
Sistema cardiovascolare 64
Apparato respiratorio 67
Effetti della temperatura nell’ambiente sommerso 73
Effetti dell’aumento e diminuzione di pressione negli spazi aerei del corpo – “Effetto 80
ventosa”
Danni da sovradistensione polmonare 90
Malattia da decompressione (MDD) 98
Narcosi d'azoto 107
Effetti dell'ossigeno sui subacquei 112
Tossicità dell'ossigeno al CNS (Sistema nervoso centrale) 117
Sommario 119
Capitolo 2 - Domande di Ripasso 120
Capitolo 3
Teoria della decompressione 123
Assorbimento del gas inerte 125
Capitolo 4
Componenti del Sistema Totale d'Immersione ed 144
accessori
Importanza dell’attrezzatura per il comfort e l’addestramento del subacqueo 145
Evoluzione dell’attrezzatura 146
Il Sistema Totale d’Immersione per la tua avventura subacquea 150
Sistema di erogazione: Caratteristiche, funzionamento ed altro ancora 153
Sistema di erogazione per la tua avventura subacquea 159
Primo stadio dell'erogatore 161
Secondo stadio dell'erogatore 162
Secondo stadio convenzionale con tecnologia downstream/A prova di guasto 163
Caratteristiche di progetto, comodità, praticità 163
Programma SSI di manutenzione dell'attrezzatura. 167
Maschere gran facciale 168
Sistema di controllo dell’assetto: caratteristiche tecniche, funzionamento ed altro 169
ancora
Zavorra 174
Sistema di informazione: Caratterisitiche tecniche, funzioni ed altro ancora 176
Strumenti analogici 176
Computer per immersione 179
Mute di protezione per la tua avventura subacquea 183
Altri accessori per immersioni sicure 187
Controllo pre-immersione 194
Capitolo 5
Ambiente acquatico 199
Oceanogra a subacquea 200
Movimenti dell’acqua 202
Visibilità 207
Fondale marino 208
Vita acquatica 209
Topogra a del fondale 210
Tassonomia 211
Vegetali marini 212
Animali marini 214
Ferite da animali marini e pronto soccorso 221
Lesioni causate dall’ambiente 222
Lesioni causate dalla vita marina 223
Ferite da aculei 224
Morsi 229
Lesioni da forme di vita urticanti 233
Pericoli da animali d’acqua dolce 236
Capitolo 5 - Domande di Ripasso 237
Congratulazioni! 239
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Sempli cando, la sica è lo studio delle caratteristiche e delle interazioni della materia e dell’energia.
Nell’ambiente sommerso ci sono vari tipi di materia e di energia, che è importante comprendere. La
sica richiede spesso quali cazione e quanti cazione, per poter essere una scienza precisa.
Come esseri umani, siamo sicamente adattati all'ambiente naturale terrestre. Questo signi ca che la
sica della vita “giorno per giorno“ è istintiva. Essendo una specie animale, la nostra innata curiosità ed
il desiderio di scoprire ed esplorare l'universo intorno a noi sono insaziabili. Quando veniamo a
contatto con un ambiente a cui non abbiamo un accesso naturale, possiamo creare prodotti progettati
in base ai principi della sica, che ci mettano in condizione di raggiungere questi ambienti, altrimenti
inaccessibili.
Le leggi della sica devono essere applicate anche ai processi del corpo umano, quando ci
avventuriamo in questi ambienti diversi. Più un ambiente è inconsueto, più l’applicazione della sica
diventa critica.
1. Pressione
2. Temperatura
3. Volume
4. Distanza o lunghezza
5. Area
6. Peso
7. Densità
Molte di queste grandezze sono suddivise in tipi. Per comprendere appieno ed applicare le differenti
leggi della sica, ci sono due metodi di misurazione predominanti, il metrico decimale e l’imperiale.
Questo corso si basa sul decimale.
Pressione
La pressione è la forza per unità di super cie.La rappresentazione matematica di tutto ciò è:
Pressione atmosferica
La pressione dell'aria al livello del mare è conosciuta come pressione atmosferica. L'unità di misura di
quest'ultima nel sistema metrico decimale è il bar. A livello del mare, la pressione atmosferica
corrisponde a 1 Bar. Poiché l'aria è comprimibile, le variazioni di pressione non sono lineari. La parte più
rilevante della riduzione di pressione avviene nei primi 10 km; la pressione precipita a 1/2 bar a 5.000 m
di altitudine.
Pressione dell’acqua (Idrostatica)
La pressione idrostatica è il peso esercitato da un uido (acqua), dovuto alla forza di gravità. La
pressione idrostatica proviene dal peso dell'acqua sopra il subacqueo, esclusa la pressione dell'aria
atmosferica. La pressione dell'acqua è comunemente espressa in termini di pressione per unità di
profondità.
Equivalenza di 1 bar in termini di profondità
Pressione assoluta
Il termine “pressione assoluta” è usato per descrivere la pressione totale che circonda un subacqueo. Un
subacqueo, alla super cie dell'oceano, è esposto ad una atmosfera di pressione, che viene esercitata
dal peso dell'aria (pressione atmosferica). Come un subacqueo scende, si veri ca un aumento della
pressione dovuta all'ulteriore peso dell'acqua sovrastante (pressione idrostatica). La pressione assoluta
è la somma della pressione atmosferica in super cie (atmosferica) e della pressione dell'acqua
(idrostatica o relativa). La pressione assoluta è comunemente espressa in ATA ( Atmosfere Assolute ) o
in bar. La pressione idrostatica cresce al ritmo di 1 bar ogni 10 metri di profondità in acqua salata. La
formula per calcolare la pressione assoluta, espressa in bar, è:
Esempio:
Quale sarebbe la pressione assoluta se stessi immergendoti in mare, a una profondità di 40 metri? 1 bar
per ogni 10 metri = 4 + 1 in super cie = 5. E' un conto facile. Si ottiene dividendo 40 per 10 (che
identi ca la pressione idrostatica), più 1 (che rappresenta la pressione atmosferica).
La temperatura assoluta si basa su una scala che inizia dallo zero assoluto. Lo zero
assoluto è la temperatura più bassa alla quale l’agitazione molecolare cessa
de nitivamente.
Le due scale standard di temperatura, che usiamo nella vita di tutti i giorni, sono Celsius e Fahrenheit.
Nella scala Celsius l’acqua congela a 0° e bolle a 100°. Nella scala Fahrenheit l’acqua congela a 32° e
bolle a 212° La conversione tra questi due sistemi di misura della temperatura è:
°C = (°F – 32)/1,8
°F = (°C × 1,8) + 32
Le due scale di temperatura assoluta sono Rankine (°R) e Kelvin (K). Quando ci si occupa di leggi dei
gas le temperature devono essere convertite in una di queste due scale.
K = °C + 273
°R = °F + 460
A volte il volume può essere ride nito come capacità. Per misurare un volume usiamo le stessa unità di
misura per tutte e tre le dimensioni e la chiamiamo "cubica".
Una misura di volume è il metro cubico ( o cubo ), che è un cubo lungo un metro, largo un metro, alto
un metro.
Unità di Volume e Conversioni
1 cm3 = 1 ml
1 m3= 1.000 l
1 cm = 10 mm
1 m = 100 cm
1 km = 1.000 m
Image © Aqualung
1 m2 = 10.000 cm2
1 ha (ettaro) = 10.000 m2
1 km2 = 1.000.000 m2
Peso
Il peso o la massa sono usati per molti calcoli inerenti all’assetto. L’unità di peso metrica decimale è il
kg.
Unità di peso e conversioni
1 kg = 1.000 gr
1 t = 1.000 kg
Densità
La densità è de nita semplicemente come la massa dell’unità di volume.
Densità = Massa/Volume
E’ una nozione molto importante in alcune applicazioni della sica. La principale è il Principio di
Archimede. L’unità standard del sistema metrico è il gr/cm3
Azoto = 78,08 %
Ossigeno = 20,94 %
Argon = 0,93 %
Ci sono altri gas che concorrono al completamento dell’aria, nella misura dello 0,02 %. Tra questi gas
annoveriamo: monossido di carbonio, elio, idrogeno, krypton, neon e radon. Le percentuali possono
variare leggermente da luogo a luogo, ma, in generale, il tasso rimane costante. Ai ni dei nostri calcoli,
teniamo in considerazione i due elementi principali dell’aria, Ossigeno e Azoto. Arrotondiamo
l’ossigeno al 21 % e l’azoto al 79 %.
Image © Scubapro
Elio (He)
Quando è associato da solo con O2 (heliox), si può veri care per il subacqueo una situazione di SNAP
(Sindrome Nervosa da Alta Pressione), a una profondità uguale o maggiore di 120 m, che può mettere
a rischio la vita. Un modo comune di evitare tutto questo è di usare una miscela respiratoria che unisca
elio, azoto e ossigeno. Questa miscela è chiamata Trimix.
Argon (Ar)
L'uso più comune di argon nelle immersioni subacquee non è nella miscela di respirazione, ma
piuttosto come gas per la muta stagna. La bassa densità dell’argon e il costo contenuto ne fanno un
economico isolante per la stagna.
Se usato in miscela respiratoria, ha un effetto spiccatamente narcotico. L’argon è così narcotico da
essere stato usato in esperimenti che studiavano la narcosi del subacqueo.
Sono stati fatti esperimenti con argon anche come parte della miscela respiratoria. Un esperimento ha
riguardato l’introduzione di minime quantità di questo gas per controbilanciare gli effetti della SNAP a
quote estreme. Comunque l’uso di argon nelle miscele è solo sperimentale.
Image © iStock
Il biossido di carbonio può essere problematico se il subacqueo non respira a fondo e completamente.
Una respirazione inadeguata può aumentare la concentrazione di CO2 nei polmoni e nel sangue. Per
favorire gli scambi di CO2 è molto importante un sistema di erogazione ad alte prestazioni e di elevata
qualità.
Monossido di carbonio (CO)
Il monossido di carbonio è un gas altamente tossico. E' molto difficile da scoprire perché è incolore,
inodore e senza gusto. Può entrare nella miscela di respirazione nei seguenti modi:
Vapori di olio in un compressore, lubri cato ad olio, che non sia correttamente manutenuto e
opportunamente utilizzato.
L'aspirazione dell'aria del compressore che sia vicino a fumi di scarico (auto, forno, ecc. ) e/o
con i ltri impropriamente montati, esauriti o bagnati. In generale gli effetti in immersione non
danno segnali di avvertimento e possono essere fatali, poichè il monossido di carbonio leva al
sangue la capacità di trasportare l’ossigeno.
Quantità relativamente scarse di CO in super cie possono essere mortali quando la sua
pressione parziale aumenta con la profondità.
Image © Mares
Ci sono quattro leggi base dei gas che riguardano il subacqueo avanzato. Queste leggi sono:
Legge di Boyle
Legge di Charles (Gay-Lussac’s)
Legge di Dalton
Legge di Henry
Quando si lavora con le leggi dei gas esistono diverse regole da ricordare:
“P” si riferisce sempre alla pressione assoluta, espressa in Atmosfere Assolute ( ATA ) o bar. Questo
signi ca che dobbiamo aggiungere alla pressione dell’acqua l’ulteriore pressione dell’aria
Se “P” deve essere determinata in base ad una profondità in metri (m), usiamo la seguente formula:
P = (Prof/10) + 1
Profondità = (P –1) x 10
Se dovessimo essere molto precisi e trovare una profondità in acqua dolce, dovremmo usare nelle formule di cui sopra 10,3 invece di 10.
°K = °C + 273
°R = °F + 460
Avendo una buona comprensione di queste quattro leggi fondamentali dei gas, sarai in grado di capire
meglio come essi in uenzino la siologia dei subacquei, ed in particolare i principi relativi all’assetto,
all’espansione, alla compressione, alla risalita, al consumo d'aria, alla teoria della decompressione, alla
miscelazione dei gas, ed a molti altri argomenti in cui ti imbatterai, mentre continui il tuo viaggio nel
corso Science of Diving.
Legge di Boyle
Prof. in m bar PpO2 PpN2 Volume Densità
Super cie 1 0,21 0,79 1 1x
P1 × V1 = P2 × V2
P1 = Pressione Iniziale
V1 = Volume iniziale
P2 = Pressione nale
V2 = Volume nale
"V" si riferisce sempre al volume del gas espresso in misura cubica.
La pressione nale può essere maggiore o minore, a seconda che il subacqueo stia scendendo o
risalendo.
V2 = (P1 × V1)/P2
Esempio:
Un sub ha un pallone di sollevamento riempito con 120 l di aria alla profondita di 30 m. Quale sarà il
volume dell’aria una volta raggiunta la super cie ?
P1 = (30/10) + 1 = 4 bar
V1 = 120 l
P2 = 1 bar
V2 = 480 l
Il volume di aria nel pallone in super cie sarà di 480 l. La sopra riportata derivazione dalla formula della
legge di Boyle è quella più comunemente utilizzata. La maggior parte delle volte si usa la legge di
Boyle per trovare il volume di un gas al variare della profondità.
Abbiamo anche un’altra applicazione della legge di Boyle. Serve per calcolare a quale pressione si
raggiungerà un determinato volume in un contenitore aperto o deformabile.
Per calcolare le variazioni di pressione rivedi la formula come segue:
P2 = (P1 × V1)/V2
Esempio:
Un sub scende con un pallone, riempito con 2 l d'aria. A quale profondità l’aria
dentro il pallone sarà compressa ad un volume di 1,5 l?
P1 = 1 bar
V2 = 1,5 l
P2 = ?
10 m = 2 bar (1 + 1 = 2)
30 m = 4 bar (3 + 1 = 4)
70 m = 8 bar (7 + 1 = 8)
Come si può vedere nell’esempio precedente, la parte più rilevante della compressione del volume di
un gas avviene nei primi 10 m. Il successivo raddoppio di pressione avviene a 4 bar o 30 m, 20 m più in
profondità del primo raddoppio. Raddoppiare la pressione di 4 bar ci porta a una profondità di circa 70
m.
Il fenomeno del raddoppio di pressione signi ca che la compensazione delle orecchie e degli altri spazi
aerei risulta critica nei primi 10 m. Il numero di compensazioni tra la super cie e 2 bar è lo stesso che
tra 2 e 4 bar.
La compressione e l’espansione dell’apparato di controllo dell’assetto e della muta diventano più
complesse alle basse profondità. E’ più difficile controllare la velocità di risalita in acque basse, perché il
volume di gas si espande più rapidamente. Oltre a ciò, la sovradistensione polmonare può essere più
probabile, durante una risalita veloce, a bassa profondità.
Legge di Gay–Lussac
Nel 1801–1802, Joseph Louis Gay-Lussac ha dimostato che uguali volumi di gas
diversi, se riscaldati alla stessa temperatura, si espandono allo stesso modo:
quest’affermazione è usualmente chiamata legge di Charles, in onore di Jacques
Charles, che arrivò a queste conclusioni 15 anni prima, ma senza la pubblicazione
ufficiale.
Le leggi combinate di Charles e Gay Lussac hanno permesso la formulazione della legge generale dei
gas, riguardo a temperatura, volume e pressione.
Image © Scubapro
P1/T1 = P2/T2
Pressione Costante
V1/T1 = V2/T2
A pressione costante
Per trovare la variazione di volume applicheremo una formula come segue:
V2 = (V1 × T 2)/T1
Esempio:
Un subacqueo in super cie ha un contenitore deformabile, appena preso dal suo ripostiglio di
attrezzatura sub. La temperatura al suo interno è 10°C. Il volume del contenitore inizialmente è di 10 l.
Il subacqueo stiva il contenitore sotto il sole, sul ponte della barca, mentre si reca nel luogo
d’immersione. La temperatura sale ed al momento di arrivare al luogo d’immersione raggiunge i 25°C.
Quale sarà il volume nale di questo contenitore deformabile?
V1 = 10 l
T1 = 10 + 273 = 283 °K
T2 = 25 + 273 = 298°K
V2 = ?
V2 = (10 x 298)/283
V2 = 10,53 l
A volume costante:
Per calcolare le variazioni di pressione che corrispondono ai cambi di temperatura (se il volume è
mantenuto costante), useremo la formula a volume costante come segue:
P2 = (P1 × T 2)/T1
Esempio:
Una bombola sub è caricata lentamente in una vasca di acqua fredda a 10°C, no alla pressione di 200
bar. La bombola viene poi stivata nel baule della macchina del subacqueo. Egli deve fermarsi prima di
arrivare al luogo dell’immersione. Lascia i nestrini della vettura chiusi e la temperatura della bombola
raggiunge i 40 °C, poiché la vettura stessa è stata lasciata sotto il sole.
Quale sarà la pressione all’interno della bombola?
P1 = 200 bar
T1 = 10 + 273 = 283°K
T2 = 40 + 273 = 313°K
P2 = ?
P2 = 221,20 bar
La pressione all’interno della bombola calda è aumentata a 221,20 bar (0,706 bar/°C).
Mettendo insieme quello che sappiamo della legge di Boyle con la legge di Charles
si ricava quella che è conosciuta come Legge Generale dei Gas.
Il signi cato delle lettere è lo stesso delle due leggi precedenti e tutti i valori di pressione e temperatura
sono espressi in termini assoluti.
La formula per la legge generale dei gas è:
Ci può essere una sola incognita in questa formula: la pressione, la temperatura o il volume nale.
Un subacqueo che attraversa un termoclino in immersione può notare una diminuzione di
galleggiamento, poiché il gas nel Jacket e nella muta si raffredda rapidamente, diminuendo il proprio
volume.
La pressione nella bombola diminuisce quando il gas si raffredda, a causa dell’acqua fredda.
La pressione della bombola è direttamente proporzionale alla velocità con cui viene caricata. Ricariche
rapide creano calore, a causa dell’attrito molecolare, ed elevate pressioni.
Se la temperatura diminuisce, o la pressione aumenta (il subacqueo raggiunge il punto 1), il volume diminuisce
Alcuni gas sono più solubili di altri. Alcuni liquidi sono migliori solventi di altri. Sappiamo che l’azoto è
cinque volte più solubile nei lipidi (grassi) che nell’acqua. Pertanto i lipidi sono un solvente migliore
dell’acqua per l’azoto.
La saturazione totale di un liquido con un gas richiede tempo perché il gas stesso si diffonda nel
liquido. Gas diversi e liquidi diversi hanno bisogno di tempi differenti per raggiungere la totale
saturazione. Mentre il gas si avvicina alla saturazione completa del liquido, la velocità di soluzione
rallenta. Mettendo in gra co la saturazione del gas, si traccia una curva che varia in dipendenza del gas
e del liquido. La formulazione effettiva della legge di Henry include il Coefficiente di Assorbimento di
Bunsen, che tiene conto delle differenze di solubilità di ciascun gas in ciascun liquido.
Ricordiamo che la legge di Henry vale a temperatura costante. I coefficienti di solubilità variano col
variare della temperatura. In generale in un liquido freddo entrerà in soluzione una maggiore quantità
rispetto a un liquido caldo.
Quando si considera la siologia del subacqueo in ambiente iperbarico, è necessaria una buona
conoscenza della legge di Henry. Un volume maggiore di un gas, o di più gas disciolti, può avere
differenti effetti siologici su un subacqueo, a fronte di un aumento di pressione parziale. La
sovrasaturazione di un gas in soluzione, che avviene durante la risalita, può avere altri effetti siologici.
Esempi di quanto di cui sopra sono la Malattia da decompressione, la Narcosi da azoto, la Tossicità
dell’Ossigeno, il Blackout da profondità. Analizzeremo alcuni di questi effetti nella prossima sezione di
siologia dell’Immersione.
Ppgas = P x Fgas
Questa formula sarà usata per calcolare la pressione parziale di un gas in una miscela, conoscendo la
pressione totale e la frazione del gas stesso in miscela.
Esempio: Un sub sta respirando aria a 30 m. Qual è la pressione parziale dell’ossigeno nell’aria?
P = (Prof/10) + 1
P = (30/10) + 1
P = 4 bar
PpO2 = ?
PpO2 = 4 × 0,21
Fgas = Ppgas/P
Esempio: La pressione parziale di ossigeno in una miscela a 32 m è 1,55 bar. Quale sarà la frazione di
ossigeno?
P = (Prof/10) + 1
P = (32/10) +1
P = 4,2 bar
FO2 = ?
FO2 = 1,55/4,20
FO2 = 0,37
P = Ppgas/Fgas
Esempio: a quale profondità la pressione parziale dell’ossigeno in aria raggiungerà 1,4 bar?
P=?
P = 1,4/0,21
P = 6,67 bar
Prof. = 57 m
57 m sarà la profondità alla quale la pressione parziale di ossigeno in aria raggiunge 1,4 bar.
La legge di Dalton ci aiuta a comprendere meglio i limiti siologici dei gas in una miscela ad alte
pressioni parziali. E’ utilizzata per i calcoli nel Nitrox e nei programmi XR/TXR.
Assetto Neutro
Un corpo in assetto neutro non risale o affonda, quando è immerso in un uido. Rimane allo stesso
livello in cui è stato posto.
Assetto negativo
Un corpo in assetto negativo affonda se immerso in un uido.
Assetto positivo
Se immerso in un uido, a qualsiasi profondità, un corpo in assetto positivo ritorna in super cie. In
super cie un corpo in assetto positivo galleggia.
1. Peso dell’aria atmosferica 2. Peso dell’acqua 3. Peso del volume di acqua spostata
B = (VO x DL) — W O
B = Spinta di galleggiamento. Un valore negativo corrisponde alla spinta con cui un oggetto
affonda. Un valore positivo corrisponde alla spinta con cui galleggia. Se è “0”, signi ca che è in
assetto neutro.
VO = Volume dell'oggetto. Deve essere descritto in unità compatibili con quelle della densità.
DL = Densità del liquido. E' il peso diviso il volume. Deve essere descritto in unità compatibili
con quelle che esprimono il volume dell'oggetto.
WO = Peso dell'oggetto.
Esempio: un corpo che pesa 45 kg ed ha un volume di 80 l viene immerso in acqua di mare. Quale sarà la
sua spinta di galleggiamento?
VO = 80 l
DL = 1,025 kg/l
B=?
B = (80 × 1,025) - 45 kg
B = 37 kg
Il corpo galleggerà o andrà in super cie con una spinta di galleggiamento di 37 kg.
VO = 100 l
DL = 1 kg/l
WO = 146 kg
B=?
B = (100 × 1) - 146 kg
B = -46 kg
La spinta di galleggiamento sarà un numero negativo. Ciò signi ca che il corpo (in assetto negativo)
affonderà con una spinta di 46 kg.
VO = 155 l
DL = 1,025 kg/l
WO = 158,88 kg
B=?
B = 0 kg
La spinta di galleggiamento sul corpo è = 0. Pertanto ha un assetto neutro e rimarrà fermo alla
profondità a cui è stato immerso.
Applicazione
Il principio di Archimede assume che un corpo non cambi peso o volume; questo non è il caso del
subacqueo. Sappiamo che, quando il sub s’immerge, la muta (in neoprene a cellule chiuse o stagna) si
comprime e si veri ca una variazione di volume. Sappiamo anche che un ben progettato sistema di
controllo dell’assetto permette al subacqueo di cambiare il proprio galleggiamento mettendo o
togliendo aria al suo interno, in modo da mantenere l’assetto costante durante l’immersione. I sub
esperti sanno come siano importante la respirazione adeguata (volume dei polmoni) e la posizione del
corpo, per mantenere un assetto neutro.
Un'altra considerazione importante riguarda l'aria contenuta nella bombola. Questa miscela
respiratoria pesa 0,001293 kg/l, pertanto una bombola da 12 l, caricata a 200 bar, contiene ben 2400 l di
aria, con un peso di 3,103 kg, a inizio immersione. Al termine invece, quando la bombola ha una
pressione di 50 bar, il peso è diminuito di 1,852 kg. Quando il sub sceglie la sua zavorra, questa perdita
di peso deve essere tenuta in considerazione, per evitare un assetto troppo positivo, alla ne
dell'immersione.
IRS = AC*V/(TxP)
T = ACxV/(IRS x P)
AC = (IRS x P x T)/V
IRS x P x t
15 x 3 x 30 = 1350 l
In sostanza il sub ha a disposizione nella bombola ulteriori 150 l per portare a termine l'immersione.
Potrebbe anche rivelarsi importante il conoscere a quanti bar caricare la bombola, per avere
disponibile la scorta di gas, necessaria per portare a termine un compito speci co (per esempio quanta
aria dobbiamo avere per portare a termine un'immersione in sicurezza oppure per gon are un pallone
da sollevamento).
Benchè questa sia un'applicazione pratica di uso relativamente raro, ce ne occuperemo proprio per
avere una comprensione globale del problema.
Applicazione pratica
Un sub, con un IRS di 15 l/min, vuole immergersi a 20 m per 40 min, avendo a disposizione un
monobombola da 12 l.
1^ passo
15 x 3 x 40 = 1800 l
A questo punto il subacqueo sa che deve avere almeno 1800 l di aria nella bombola, per portare a
termine i compiti decisi per l'immersione.
Ricordati che devi uscire dall'acqua con un residuo di almeno 50 bar. Pertanto devi aggiungere alla
quantità necessaria i 50 bar, per sicurezza.
Il mono da 12 l deve essere caricato almeno a 200 bar (150 bar per l'immersione + 50 bar di riserva),
perchè il subacqueo abbia a disposizione i 1800 l di scorta nella bombola stessa.
Energia nell’ambiente sommerso
Luce
Gli oggetti non sembrano gli stessi in ambiente sottomarino e in super cie. Ci sono quattro principali
fattori che in uenzano questo cambiamento.
Rifrazione
La luce cambia la sua velocità dall’acqua all’aria (dall’ambiente sottomarino allo spazio aereo
all’interno della maschera). La luce viaggia in aria 1,33 volte più velocemente che in acqua. Questa
variazione di velocità provoca una deviazione dei raggi nel momento in cui entrano all’interno della
maschera. Ciò esita in un ingrandimento di circa il 33% degli oggetti che vediamo sott’acqua.
Per questo, tutto quello che vediamo sott’acqua appare più grande. Un pesce di 15 cm ci sembra di 20
cm. Gli oggetti, che ci sembrano più grandi, ci appariranno anche più vicini. Un oggetto a una distanza
di 100 cm ci apparirà come se fosse a 75 cm. Quando il subacqueo si adatta all’ambiente sottomarino,
le differenze apparenti in taglia e distanza sono intuitivamente gestite e compensate dal cervello.
Ci sono quattro modi in cui il calore può essere perso dal subacqueo. Li vediamo uno per uno.
Conduzione
La conduzione è il passaggio di calore per contatto diretto. Questa è per il subacqueo la fonte
maggiore di perdita di calore. La maggior parte dei sub è in contatto totale o parziale con l’acqua.
Poiché l’acqua conduce il calore molto meglio dell’aria, il sub può perdere rapidamente calore
nell’ambiente esterno per conduzione. L’uso di un materiale che conduca poco il calore rallenterà
questo processo. Il subacqueo può usare una muta stagna all’interno della quale l’aria può servire da
isolante. In un certo senso, la conduzione ha luogo anche nei polmoni di un subacqueo, quando l’aria
più fredda viene a contatto con le pareti dei polmoni stessi.
Image © Scubapro
Fisiologia dell'immersione
Alcuni degli effetti siologici sono insidiosi! Questa è la ragione per cui le regole
esistono. Questo capitolo ti insegnerà in dettaglio come sica e siologia ti
rendono più responsabile nel tenere sotto controllo i rischi.
Image © Fotolia
L’emoglobina, una proteina dei globuli rossi, si combina con l’ossigeno nei polmoni per trasportarlo alle
cellule. Quando l’ossigeno è legato all’emoglobina, ha un colore rosso vivo. Poiché l’emoglobina è il
modo con il quale l’ossigeno viene portato alle cellule, è importante che ce ne sia abbastanza per
assicurare una corretta quantità di ossigeno.
Il sangue rilascia e raccoglie la maggior parte dei nutrienti, degli elementi chimici, degli ormoni, dei
gas, delle scorie ecc. di cui hanno bisogno i tessuti o da cui sono prodotti. L’intero volume di sangue
circola completamente, con vari livelli di attività, ogni minuto. Il monossido di carbonio (CO), un gas
tossico, inodore e incolore, da evitare assolutamente, si lega all’emoglobina rendendola anch’esso
rosso vivo.
Forame Ovale Pervio
Il forame ovale pervio è una condizione che esiste in una percentuale della
popolazione adulta stimata dal 10% al 30%.
Al livello dei segmenti polmonari, i bronchi si dividono in bronchioli, che non hanno supporto
cartilagineo. Essi sono tenuti in sede da muscolatura liscia involontaria. Dopo la seconda divisione, i
bronchioli non hanno più supporto muscolare. Le divisioni procedono no a creare milioni di
bronchioli nei polmoni.
Nella parte terminale dei bronchioli vi sono delle piccole cavità, simili a un grappolo, chiamati alveoli.
Abbiamo circa 300 milioni di alveoli nei polmoni normali, e ciascuno ha un diametro di circa 0,025 cm.
La sottile parete di alveoli è il luogo dove i gas entrano ed escono dal sangue.
Se misuri l’area della super cie degli alveoli, tu troverai che essi coprono circa 70 m2. Cioè circa
quaranta volte l’area della pelle.
L’espirazione ha luogo quando i muscoli della cassa toracica e del diaframma si rilassano. A causa di ciò
il diaframma si solleva e la cassa toracica si abbassa. Queste due azioni combinate diminuiscono il
volume del torace e l’aria de uisce all’esterno.
Terminologia delle funzioni respiratorie
Per comprendere meglio il processo di respirazione e i cambiamenti che avvengono quando un
subacqueo è immerso in acqua, abbiamo bisogno di conoscere il signi cato di diversi termini che si
riferiscono alla funzione respiratoria. Questi termini hanno a che fare con volumi e capacità dei
polmoni durante il processo d’inspirazione ed espirazione.
Capacità totale polmonare. Il volume totale di aria necessario per riempire i polmoni dal collasso
totale alla massima espansione.
Capacità vitale. La quantità totale di aria che può essere inspirata dopo un’espirazione forzata.
Volume residuo. Il volume di aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione forzata. Un altro modo
di de nire questo termine è: il volume di aria dalla massima espirazione al collasso.
Capacità inspiratoria. Il volume di aria che può essere introdotto dopo un’espirazione normale.
Capacità funzionale residua. L’aria che rimane nei polmoni dopo un’espirazione normale.
Volume di riserva inspiratoria. Il volume di aria che può essere inalato dopo un’inspirazione
normale.
Volume corrente. Il volume che può essere scambiato durante un ciclo normale di
inspirazione/espirazione.
Volume di riserva espiratoria. La quantità di aria che può essere ancora emessa dopo una normale
espirazione.
Temperatura del sangue: Una diminuzione iniziale della temperatura del sangue
stimola la respirazione. Se la temperatura del sangue continua a scendere verso
livelli critici, lo stimolo decresce e la respirazione comincerà a rallentare. Nei casi
peggiori può anche arrestarsi.
Per contrastare alcune conseguenze di questi effetti il subacqueo dovrebbe avere un metodo di
respirazione efficiente e cosciente, adattato all’ambiente sommerso. Questo metodo consiste di:
La “profondità” aiuta a contrastare l’aumento degli spazi morti collegati con l’immersione, e la
"lentezza" aiuta a diminuire i ussi turbolenti dovuti alla maggiore densità del mezzo.
1. Respirazione rapida, inefficace, super ciale (tachipnea), con tempo ridotto o nullo tra i
successivi rilasci di bolle.
2. Espressione di terrore sul viso, occhi sbarrati.
3. Pupille dilatate.
4. Pallore (difficile avvertirlo in profondità)
5. Movimenti di nuoto male eseguiti e inefficaci.
6. Tendenza a tenere il corpo dritto, nel tentativo di “arrampicarsi” fuori dall’acqua.
7. Pulsazione rapida ed opprimente.
8. Completamente in preda al panico, il subacqueo tende a strapparsi la maschera e a togliersi
l’erogatore, sia in super cie che in profondità. (In altre parole, il subacqueo si trova a
prendere delle decisioni illogiche, che mettono a rischio la sicurezza in immersione).
Vi sono due pericoli principali per il subacqueo in preda alla sindrome da panico. Il primo rischio è
l’arresto cardiaco, dovuto al sovraffaticamento del sistema vascolare. Il secondo rischio principale è
l’annegamento. Ovviamente essi possono essere dipendenti uno dall’altro. Pericoli secondari possono
essere una moltitudine d’incidenti connessi con il non rispetto delle regole nell’ambiente acquatico.
Le risposte siologiche ad un pericolo reale o presunto sono principalmente tre:
Le prime due non possono essere controllate. Possiamo invece fermare il circolo vizioso che conduce al
panico controllando la nostra respirazione. Possiamo prevenire il panico se teniamo la respirazione
sotto controllo. Quello che dobbiamo fare è rallentare la respirazione, sw ci accorgiamo che stiamo
perdendo il controllo in immersione.
Come?
Recuperando il controllo dell'ultimo fattore di pericolo, possiamo portare gli altri sistemi in uno stato
più consono e interrompere la spirale della sindrome da panico. Se la spirale rimane intatta, tutti e tre
sono suscettibili di avere un effetto valanga con catastro ci risultati siologici.
Effetti della temperatura nell’ambiente sommerso
In molti casi, il subacqueo è preoccupato per la perdita di calore corporeo (ipotermia) in ambiente
sottomarino. La ragione di questa preoccupazione ha a che fare con la conducibilità termica dell'acqua
rispetto all'aria. Ci vuole 1000 volte più calore per riscaldare un ugual volume di acqua rispetto all’aria.
L’acqua sottrae calore dal corpo del subacqueo circa 25 volte più rapidamente dell’aria. Alcune ricerche
parlano addirittura di 40 volte. Ci sono anche situazioni in cui il subacqueo è preoccupato per il sovra
riscaldamento. Parleremo di questo nel capitolo dell’ipertermia.
Ipotermia
La prima difesa che il corpo mobilita,quando è esposto ad acqua fredda, è quello di mobilitare dei
meccanismi mediante i quali la temperatura è mantenuta costante.
La priorità è data alla protezione degli organi vitali:
Cervello
Cuore
Fegato
Polmoni
Inutile dire che, a causa della rapidità del raffreddamento in acqua, l’ipotermia è una situazione in
rapida evoluzione, e non può essere ignorata. Il subacqueo deve essere rapidamente riscaldato, non
appena possibile. Il metodo migliore di riscaldamento di un subacqueo, con sintomi leggeri di
ipotermia, è quello di metterlo in un ambiente riscaldato, farlo rivestire con indumenti asciutti e caldi e
fargli bere bevande non alcoliche calde. In caso di ipotermia grave l'intervento di riscaldamento deve
essere portato avanti solo da personale medico. Un riscaldamento inappropriato può portare
complicazioni.
Il subacqueo deve ricordare che la respirazione provoca perdita di calore. All’aumentare della
profondità, la densità della miscela respiratoria cresce insieme alla perdita di calore. Al raddoppiare
della pressione abbiamo bisogno del doppio di calore per riscaldare l’aria alla temperatura corporea,
prima che raggiunga i polmoni. Circa il 25 % del calore metabolico è perso attraverso la respirazione.
C'è un'altra risposta siologica che può veri carsi durante un’immersione in acqua fredda. E’ chiamato il
ri esso dell’ansito. Quando si immerge in un’acqua, molto fredda un sub spesso ansimerà per respirare.
Se l’erogatore non è in bocca e il subacqueo è immerso, può veri carsi spontanea aspirazione di acqua
e annegamento. Non enfatizzeremo mai abbastanza la necessità di una muta stagna, in acque
particolarmente fredde, per prevenire tale risposta.
Un’altra area di perdita di calore è il gas respirato dal subacqueo. Due meccanismi entrano in gioco;
l’aria fredda delle bombole, a causa dell’ambiente freddo esterno, e l’effetto refrigerante, che avviene a
causa della caduta di pressione e conseguente espansione del gas tra il primo e secondo stadio
dell’erogatore. L’aria fredda inspirata sottrae dai polmoni del subacqueo il calore ivi trasferito.
Image © SSI
Perché l’entrata in acqua richiede, nella maggior parte dei casi, una qualche forma di protezione
dall’ambiente, è possibile che un subacqueo si surriscaldi quando la indossa o esce dall’acqua. Questa
condizione si chiama Ipertermia.
Avendo indosso tutta questo isolamento termico, è possibile che il sub si surriscaldi quando è fuori
dall’acqua. E’ anche possibile un surriscaldamento in acqua, quando gli strati super ciali sono caldi e il
sub stesso è vestito per affrontare il termoclino molto più freddo in profondità. Ci sono due condizioni
che si possono veri care a causa dell’ipertermia. La prima è la spossatezza da calore. La spossatezza è il
primo passo verso il sovra riscaldamento. Questa è la risposta del corpo, che tenta disperatamente di
rimanere fresco.
Di solito, anche se non sempre, il colpo di calore, la seconda condizione collegata con l’ipertermia,
segue la spossatezza da calore se il subacqueo sta al caldo troppo a lungo. Il colpo di calore può essere
a rischio di sopravvivenza. La termoregolazione ha fallito il suo compito.
Sintomi del colpo di calore
Pelle del subacqueo arrossata
Pelle calda
Sudore assente e pelle secca
Temperatura del corpo elevata
Pupille ristrette
Ovviamente il primo passo per l’ipertermia è quello di raffreddare la vittima.&I modi migliori di
prevenire l’ipertermia sono:
Evitare un sovrariscaldamento prima e durante la vestizione della muta.
Bere abbondanti liquidi prima e dopo l’immersione.
Non indossare la muta molto prima dell’immersione, se c’è il rischio di sovra riscaldamento.
Tenere tutte le attrezzature in ordine ed essere pronti a tuffarsi, minimizzare l’esercizio sico e
gli sforzi, prima di vestirsi.
Con una muta umida meglio bagnarla prima di indossarlo, per aumentare il raffreddamento
per evaporazione.
Tenere la testa bagnata.
Con una muta stagna meglio aprirla o toglierla tra un’immersione e l’altra.
L'orecchio medio è una piccola cavità aerea circondata dalla struttura ossea del cranio. L’orecchio
medio ha parecchie connessioni aeree con il cranio stesso. La prima è la Tuba di Eustachio, che collega
l’orecchio medio alla gola. La seconda è il seno mastoideo, uno spazio aereo nell’osso Mastoide,
connesso con l’orecchio medio. La nestra ovale e quella tonda sono delle membrane che chiudono le
aperture dell’orecchio medio verso l’orecchio interno, pieno di liquido. La nestra tonda è molto più
sottile e fragile di quella ovale. E in ne troviamo la membrana timpanica, che chiude e sigilla il
passaggio al canale uditivo esterno.
Quasi tutti i subacquei hanno avvertito una volta o l’altra pressione o dolore alle orecchie, scendendo
in profondità. In discesa, l’aumentata pressione dell’acqua è trasmessa attraverso i tessuti e i uidi che
circondano l’orecchio medio, provocando una compressione dello spazio aereo. Il subacqueo deve
compensare l’aumento di pressione, introducendo aria attraverso le tube di Eustachio, per
controbilanciare l’aumentata compressione e ricostituire lo spazio aereo. Le procedure di
compensazione saranno discusse in questa sezione, nel capitolo “prevenzione”.
La mucosa dell’orecchio medio si gon erà per vasodilatazione. Rompendosi, i vasi possono produrre
emorragia, ed all’interno dell’orecchio medio si veri ca un sanguinamento. La membrana timpanica
può sovradistendersi, no ad arrivare alla rottura.
L’intro essione del timpano può anche indurre uno sforzo sui tre ossicini (martello, incudine, staffa) al
punto che:
La staffa è spinta attraverso la membrana della nestra ovale
Più comunemente si rompe la nestra tonda.
Se si rompono la nestra ovale e/o quella tonda, i possibili sintomi possono essere:
Vertigini
Nausea e vomito
Tinnito (ronzio nelle orecchie)
Perdita dell’udito
Da notare che una manovra di Valsalva forzata può aumentare la pressione endocranica, la quale si trasmette alla nestra tonda, causandone
la rottura.
Dalla costa. L’immersione è sotto controllo seguendo il fondo che scende gradualmente.
Discesa libera. Il subacqueo affonda in maniera controllata, come un aereo che diminuisce la
quota per atterrare. La padronanza dell’assetto è fondamentale e assicura al sub la possibilità
di cambiare quota, ove necessario, per facilitare la compensazione.
Discesa lungo un riferimento, come la cima dell’ancora o dell’ormeggio. La cima di discesa
aiuta il sub a regolare la velocità di affondamento.
4. Mantieni bassa la velocità di discesa e compensa costantemente. Non andare oltre la tua
capacità di compensazione. Non permettere che il senso di pressione scon ni nel dolore.
5. Se avverti senso di pressione o dolore, risali alla quota in cui pressione o dolore scompaiono,
compensa e poi prosegui una graduale e lenta discesa.
6. Usa una delle seguenti tecniche di compensazione, oppure mettine insieme alcune:
Deglutizione
Rotazione della mascella
Manovra di Valsalva — Chiudi il naso e usa la forza dell’espirazione per soffiare leggermente e
compensare.
Manovra di Frenzel — Chiudi il naso e usa i muscoli della gola per creare una pressione utile
alla compensazione.
Manovra di Toynbee — Chiudi il naso e contemporaneamente deglutisci per aprire le tube di
Eustachio.
Muovi i muscoli della gola e contemporaneamente solleva la lingua contro il palato. La
manovra è simile a quella della deglutizione, ma senza realmente deglutire. Se eseguita
correttamente, questa tecnica ti farà sentire una sorta di crepitio nelle orecchie e può essere
simulata usando la manovra di Toynbee.
Usa entrambi gli indici per bloccare le narici e pratica la manovra di Valsalva, estendendo il
collo e guardando avanti e verso l’alto, per rilassare i muscoli del collo.
Le ultime acquisizioni consigliano di evitare l’uso di medicamenti che aiutino la compensazione, a causa di potenziali rischi, anche della vita. Se
stai usando medicine per curare il raffreddore e compensare meglio, dovresti invece astenerti dall’immersione, almeno nché non sei guarito.
Il ronzio alle orecchie (tinnito) e la perdita dell’udito possono indicare che ci sono
danni all’orecchio interno.
Questo può essere un problema serio. Se accade, il sub deve farsi visitare da un medico specialista
iperbarico.
Se un seno è bloccato,
durante la discesa si
veri ca un danno al suo
rivestimento.
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La maschera lascia uno spazio di aria tra faccia, occhi e acqua. Il volume d’aria è normalmente
compensato con espirazioni dal naso, durante la discesa. Vi sono però condizioni in cui il passaggio di
aria attraverso il naso è bloccato. Un forte raffreddore è normalmente la causa di ciò. Anche una
sagomatura sbagliata dell’area del naso può rendere difficile soffiare nella maschera.
Una discesa troppo rapida, senza soffiare aria nella maschera, può causare il fenomeno.
Se c’è questo blocco, il sub noterà che la maschera comincia ad appiattirsi sul viso, avvertendo come se
ci fosse un risucchio. Si può anche presentare del dolore. Comunque in molti casi non si avverte dolore
e il primo ad accorgersi delle macchie o segni della ventosa è il compagno, una volta fuori dall’acqua.
Se la pressione esterna aumenta, quella negativa entro la maschera aumenta anch’essa. Questo
provoca un rigon amento dei tessuti facciali sotto la maschera. Alcuni vasi si possono rompere
creando dei lividi, di solito sulla pelle, attorni agli occhi. Anche i vasi nella parte bianca degli occhi si
potrebbero rompere, con emorragia nella sclera. In casi gravi la sclera diventa completamente rossa. In
casi gravi può essere danneggiato anche il nervo ottico, con conseguente possibile cecità. Se hai
distorsioni visive dopo un colpo di ventosa alla maschera, vai immediatamente da un medico.
Questo tipo di effetto ventosa può essere prevenuto facilmente:
Avendo a disposizione una maschera adatta al viso.
Mantenendo bassa la velocità di discesa ed espirando nella maschera.
Non usando mai occhialini da nuoto per le immersioni con autorespiratore.
Non immergendosi con una congestione delle vie nasali.
Evitando di stringere troppo il cinghiolo della maschera.
Il gas nell’apparato digestivo durante l’immersione solitamente non crea problemi al subacqueo, no a
che rimane in profondità. Quando inizia la risalita, il gas si espande. Ciò può esitare in un forte dolore
addominale, meteorismo e vomito. Nei casi più gravi la distensione dello stomaco e/o della cavità
addominale ha causato notevoli danni ai tessuti.
Prevenzione della sovradistensione gastrointestinale
Adotta tecniche di respirazione/compensazione che evitino l’ingestione di aria.
Prima dell’immersione non mangiare cibi che sviluppano gas (tali tipi di cibo variano da
individuo a individuo)
Se avverti dolori da gas in risalita, rallenta la velocità e permetti ai gas di trovare il loro percorso
di uscita per le due vie naturali.
Precedentemente abbiamo già discusso della legge di Boyle, in termini di pressione che aumenta, per
descrivere le lesioni che si possono veri care in discesa, a causa dell'effetto ventosa. Come hai appreso,
la legge di Boyle (all'aumentare della pressione il volume diminuisce) funziona anche nella direzione
opposta. In un contenitore deformabile riempito d'aria, come i polmoni, se la pressione diminuisce il
volume aumenta.
Se ti immergi a 30 m (4 bar), riempi i polmoni (5 l) e risali in super cie (1 bar), il gas all'interno dei
polmoni si espande no ad un volume di 20 l, 4 volte il volume di partenza. E' un volume enorme,
molto di più di quello che il tuo corpo può sopportare.
A volte il sub non è cosciente della rottura dei polmoni e dell'insorgenza di un'EGA. Si potrebbe
presentare solo un senso di fastidio al petto. In questi casi il danno polmonare si evidenzia con il
sangue dalla bocca, e per il resto l'EGA non dà altri sintomi.
Se il tessuto polmonare è già disteso al suo massimo limite, allora basta la variazione di pressione
corrispondente a 1,2 m per creare un differenziale sufficiente per la sovradistensione. I polmoni
possono sopportare solo una sovrapressione di 0,12 bar. Come abbiamo appreso nel capitolo 1, la
pressione cambia in ragione di 0,1 bar per ogni metro di acqua di mare (0,12 bar = 1,2 m)
La spiegazione razionale delle lesioni da sovradistensione è la stessa che per la predisposizione e la
prevenzione, Esamineremo come avvengono questi problemi, la loro descrizione sica ed i sintomi
associati.
Se guardi con attenzione le illustrazioni alla destra, che mostrano ciascun tipo di lesione, può vedere la
posizione delle bolle negli strati tissutali, per ciascun caso.
E' importante notare come queste condizioni avvengano di rado isolatamente. Più
frequentemente si veri cano contemporaneamente quando si i polmoni si
sovradistendono.
1. Respira senza interruzioni nel corso di tutta l'immersione, e non trattenere mai il respiro! E'
assolutamente necessario mantenere un ciclo respiratorio equilibrato, continuo, ritmico. Non
respirare mai violentemente o irregolarmente.
2. Non immergerti in preda a congestione respiratoria! Se hai avuto seri problemi all'apparato
respiratorio (tubercolosi, polmonite), che possono aver lasciato cicatrici nel parenchima
polmonare, fai prima una radiogra a, per stabilire la tua idoneità all'immersione.
3. Non fumare! Il fumo è stato collegato alle malattie polmonari, e causa agli alveoli una perdita di
elasticità e di capacità di resistere alle rotture, in una situazione di sovradistensione. Mantieni in
buono stato il sistema cardiovascolare.
4. Usa l'attrezzatura corretta, mantenendola in buone condizioni! Assicurati di disporre di un
equipaggiamento di alta qualità, adatto alla tua complessione sica, fai manutenzione
periodicamente ed usalo correttamente, in immersione. Essere in grado di mantenere la
posizione in acqua, senza sforzo ed con tranquillità, è una misura essenziale per prevenire le
circostanze che potrebbero portare al veri carsi di una sovradistensione.
5. Prenditi il tuo tempo! Risali con calma, mantenendo il controllo, e ricorda che non mai superare
la velocità di risalita di 9 m/min. Guarda sempre in alto mentre risali, questa pratica tiene le vie
aeree pervie e ti protegge contro urti accidentali di oggetti sopra di te.
Se accusi sintomi di sovradistensione polmonare, dopo un'immersione, oppure vedi qualcuno che li
sente, vai dal Dive Professional SSI più vicino. Il trattamento presuppone tre passi:
Tuttavia le bolle si espandono in risalita, obbedendo alla legge di Boyle, mentre il sub risale, e
contemporaneamente al diminuire del lume dei vasi. Alla ne la circolazione si blocca, in quanto si crea
un'ostruzione, chiamata embolo. Normalmente molti emboli ostruiscono la circolazione cerebrale,
nello stesso momento. E d'altro lato qualsiasi arresto della circolazione cerebrale esita in danni
signi cativi ai tessuti. Infatti il cervello è estremamente esposto a danni da mancanza di ossigeno
(ipossia), e può riportare lesioni irreversibili se la circolazione normale non viene ristabilita entro 4 o 5
minuti.
A volte il subacqueo non è conscio che sia avvenuta una rottura degli alveoli, con conseguente
embolia. Potrebbe solo veri carsi una situazione di disagio, non più di un leggera oppressione al petto.
Se da un lato un danno ai tessuti dei polmoni può a volte esitare in sanguinamento dalla bocca,
dall'altro a volte l'EGA avviene senza questi sintomi.
Se hai uno smarphone, l'app MySSI contiene informazioni mediche generali per facilitare l'appropriato
trattamento no a che non arriva il personale medico. C'è anche la lista dei parenti da avvertire in caso
di emergenza.
La legge di Dalton può essere messa nei termini seguenti: "La pressione totale di
un miscuglio di gas è pari alla somma delle singole pressioni parziali dei gas che lo
compongono."
La perfusione gioca un ruolo preminente nella diffusione dell'azoto. E' il processo attraverso il quale il
nostro corpo manda sangue ai letti capillari nei tessuti. Un tessuto corporeo ben perfuso ha un
notevole apporto di sangue rispetto al proprio volume. L'apporto di una abbondante quantità di
sangue dai polmoni, con un gradiente alto del gas, aumenta la velocità di assorbimento dello stesso da
parte dei tessuti. Questi tessuti ben perfusi si chiamano "tessuti veloci", un termine che identi ca al
velocità alla quale gli stessi assorbono ed eliminano l'azoto. Un tessuto poco perfuso sarà al contrario
lento nel ricevere e rilasciare il gas.
Henry sostiene anche che l'assorbimento dipende dalla solubilità del gas. I tessuti adiposi, composti da
connettivo, funzionano come deposito principale dei grassi. Il grasso vanta una grande tendenza ad
assorbire azoto, ma non è un tessuto molto perfuso. Dunque impiega un certo tempo per raggiungere
la saturazione. Quello adiposo è un tessuto "lento". Se un sub rimane a quota costante per un tempo
prolungato, il corpo si satura di azoto no ad un punto, determinato dalla pressione del gas nell'aria
alveolare. Il subacqueo può rimanere altro tempo immerso, ma non vi sarà assorbimento ulteriore di
gas. Il corpo, saturato ad una profondità di 10 m, conterrà circa il doppio dell'azoto che contiene in
super cie.
In risalita inizia il processo di desaturazione. La pressione parziale del gas nell'aria alveolare diminuisce,
al diminuire della pressione esterna, ed il processo di saturazione si inverte. Il gas inerte si diffonde dai
tessuti nel sangue, poi dal sangue nell'aria alveolare, e viene espulso con l'espirazione. Il corpo riesce a
tollerare un alto gradiente di saturazione, come avviene in una discesa rapida, ma ha una bassa
tolleranza agli alti gradienti di desaturazione, come avviene in una risalita rapida.
L'azoto rimane in soluzione nei uidi tissutali e nel sangue no a che il gradiente
con l'esterno non diventa rilevante. Il corpo umano riesce a tollerare la
sovrasaturazione, in parte. Quando la differenza di pressione diventa troppo
grande, l'azoto esce di soluzione in forma di bolle libere, sia nei tessuti che nel
sangue stesso, creando differenti tipi di danni.
Workman usò questo rapporto per de nire la massima quantità di azoto che ogni tessuto poteva
sopportare in risalita. Egli chiamò questa quantità "valore M". Dopo alcuni esperimenti, scoprì che il
"valore M" non era lo stesso a tutte le profondità. La differenza reale tra la pressione dell'azoto disciolto
nel corpo e la pressione parziale dello stesso gas alla profondità reale o in super cie era il fattore
determinante. Questa teoria, chiamata della "Differenza Critica", sostituì il rapporto critico di Haldane
ed oggi costituisce la base delle tabelle moderne e dei computer oggi in uso.
Le normali tabelle e la maggioranza degli algoritmi dei computer calcolano i tempi d'immersione
basandosi sul fatto di ritornare al livello del mare, con una PpN2 di 0,79 bar. Ma se l'immersione si
svolge ad una altitudine maggiore di 300 s.l.m, come in un lago di montagna, la pressione atmosferica
e quella parziale dell'azoto sono inferiori. I tempi d'immersione devono essere cambiati per evitare ai
sub di superare la differenza critica al ritorno in super cie. Per immergerti in questi luoghi devi usare
tabelle particolari o un algoritmo del computer, che si adatti all'altitudine.
In parole più semplici, la MDD si veri ca quando un sub sta troppo a lungo in profondità e torna in
super cie troppo velocemente, superando la capacità di tolleranza dei tessuti. Quando ciò accade,
l'eccesso di azoto produce delle bolle nel sangue e nei tessuti, in risalita.
Sistema linfatico
Articolazioni
Mani
Volto
Arti
Pelle
Sfoghi o marmorizzazione, di colore rosso o bluastro
Eritema
Prurito
1. Dispnea
2. Respirazione accelerata, super ciale
3. Tosse secca, stizzosa
4. Shock
5. Triade di Behnke:
Non tentare MAI una ricompressione in acqua. Prepara SEMPRE un piano di gestione dell'emergenza,
prima dell'immersione! Tieni un elenco di numeri telefonici e radiofrequenze di Guardia Costiera,
soccorso medico d'emergenza ed altro ancora, elencato nel tuo Dive Log SSI.
Piani ca l'immersione ed immergiti secondo il piano. Non fare immersioni che vadano oltre
l'addestramento ricevuto.
Sii attento. Guarda spesso il computer per controllare profondità, tempo alla curva, scorta di
gas,velocità di risalit e tappa di sicrezza (3-5 min a 5 m).
Sii pronto. preparati sicamente per le immersioni, essendo ben riposato ed idratato. Bevi molta
acqua nella giornata d'immersione.
Sii onesto. Valuta con sincerità le tue condizioni siche.
Riposati. Non fare sforzi immani nelle 6 ore precedenti il tuffo.
Stai al caldo. Non aspettare di avere freddo sott'acqua. Vesti sempre delle mute adeguate, per
rimanere in comfort e tenere la circolazione del sangue attiva.
Ulteriori fattori che in uenzano l'assorbimento dell'azoto e la malattia da decompressione
Ci sono parecchi fattori che possono interferire con l'assorbimento e l'eliminazione dell'azoto:
Età anagra ca
Assunzione di alcool o droghe
Eccessivo calore o freddo
Vecchie lesioni
Tendenza eccessiva alla coagulazione
Obesità
Assunzione di medicinali
Mancanza di sonno
Estremo affaticamento
Disidratazione
In caso tu sia in una di queste condizioni, senti il tuo medico, prima di immergerti.
Il controllo dell'assetto è l'abilità più importante che imparerai all'interno della subacquea ricreativa.
L'uso efficace del gav aiuta a prevenire le emergenze sott'acqua. Abilità nel controllo dell'assetto
signi ca saperlo gestire in ogni momento dell'immersione, in discesa, in quota, in risalita ed in
galleggiamento in super cie. Un subacqueo sicuro di sé ed a proprio agio è maggiormente in grado di
affrontare qualsiasi situazione d'emergenza, rispetto ad uno stanco e poco tranquillo. Oltre a ciò,
l'affaticamento e l'agitazione diminuiscono le nostre capacità di giudizio, esponendoci a rischi
maggiori.
I subacquei che si sono immersi in giorni consecutivi devono senz'altro avere un intervallo esteso. E'
una buona idea astenersi dal volare per 24 ore, sempre e comunque, dopo l'immersione,
indipendentemente da altre considerazioni.
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L'ossigeno è essenziale per la vita delle cellule nel corpo del subacqueo. L'aria che
respiriamo contiene ossigeno alla pressione parziale di 0,21 bar, al livello del mare
(1 bar).
Questa pressione parziale di 0,21 bar è de nita "normossica". La maggior parte dei subacquei ricreativi
usa aria compressa. Ce ne sono alcuni che traggono vantaggio dal nitrox (aria arricchita di ossigeno),
dopo opportuno addestramento. Il corpo umano tollera un range di pressioni parziali, sotto certe
condizioni e per periodo abbastanza lunghi, senza effetti patogeni. Questo range varia da 0,17 a 1,4
bar. Oltre questi limiti possono esserci solo brevi tempi di tolleranza, prima che appaiano sintomi
rilevanti. E questi sintomi variano dall'essere "benigni" a costituire un pericolo di vita. L'ossigeno
sostiene la vita, ma tu potresti averne troppo, o troppo poco, per avere questo bene cio.
Ipossia/Anossia
1. Altitudine elevata
2. L'ossidazione nelle bombole consuma l'ossigeno nell'aria
3. Immersione in apnea (svenimento a bassa quota)
4. Eccessivo rallentamento della respirazione (tolleranza ad alti livelli di CO2, mentre la PpO2
scende sotto 0,10 bar)
5. Uso di miscele (p. es. Nitrox), senza averle analizzate
6. Erogatore che non rilascia sufficiente aria, oppure non funziona del tutto
7. Subacqueo che nisce l'aria in profondità
8. Ostruzione delle vie aeree superiori
9. Blocco della trachea per inalazione di vomito
10. Danni alveolari da inalazione di acqua
11. Lesioni da sovradistensione polmonare
Ipossia anemica
L'ipossia anemica scaturisce dall'insufficiente quantità di emoglobina, incapace di portare una
sufficiente quantità di ossigeno alle cellule. Dato che l'emoglobina è responsabile quasi al 100 % del
trasporto di ossigeno nel sistema circolatorio, la pressione parziale arteriosa dello stesso non può
essere mantenuta entro valori normali.
Cause:
Ipossia stagnante
Si parla di ipossia stagnante quando l'ossigeno passa dai polmoni al sangue, ma non riesce a
raggiungere le cellule.
Cause:
1. MDD
2. EGA
3. Attacco cardiaco
4. Danni alla circolazione per ipotermia (ipossia localizzata)
5. Qualsiasi fattore che danneggi la circolazione
Sintomi dell'ipossia
Variano molto, a seconda della severità.
Una sensazione di benessere
Cianosi
Intorpidimento
Disturbi visivi
Tremori
Formicolii (si avverte una sensazione come se delle formiche fossero sulla pelle)
Parestesia (bruciore, prurito, pizzicore)
Compromissione della capacità razionale
Confusione
Perdita di coordinazione
Perdita di conoscenza
Morte
Prevenzione dell'ipossia
Devi conoscere quello che stai respirando
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Benchè esistano una moltitudine di variabili, le linee guida generali affermano che 1,6 bar di pressione
parziale dell'ossigeno sia il massimo limite accettabile per subacquei non commerciali, in buone
condizioni siche. NOAA ha individuato il massimo tempo di esposizione a questa pressione in 45
minuti. Mettendo insieme differenti tempi, pressioni parziali e combinazioni di immersioni nello stesso
giorno, la maggioranza concorda che sintomi di tossicità CNS si possono presentare a partire da 0,6
bar, per singola esposizione, con un intervallo minimo dalla precedente di almeno 12 ore o più, con
tempi decrescenti al crescere della pressione stessa. Il superamento di una PpO2 di 1,6 bar rappresenta
un rischio signi cativo per il subacqueo, se mantenuta per un certo tempo. Dato che la PpO2 di 1,6 bar
ha un tempo limite di 45 min, SSI ha scelto un limite più pratico di 1,4. Tale pressione parziale consente
un tempo di esposizione di 150 min, che è coerente o addirittura superiore ai pro li standard offerti
dalle barche charter, che fanno il solito programma di due immersioni al giorno.
Fattori che abbassano la tolleranza ad alte pressioni parziali di ossigeno
Disturbi visivi
Visione a tunnel
Visione sfuocata
Sensazione di abbagliamento
Cecità
Pallore al viso
Sudorazione
Bradicardia. Pulsazioni rallentate
Vomito
Pupille dilatate
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Sincope, perdita di conoscenza
Alterazioni comportamentali, agitazione,
irritabilità
Euforia
Trattamento
1. Interrompere l'immersione e ritornare al livello del mare, ad 1 bar, con una PpO2 di 0,21 bar
2. Cercare subito assistenza medica, se i sintomi non recedono
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Il nostro corpo contiene circa un litro di azoto, saturo a una pressione parziale di circa 570 mmhg o
0,78 bar. Poiché si respira aria in discesa, la pressione parziale dell'azoto nell'aria alveolare aumenta.
Legge di Henry
La legge di Henry afferma:
La quantità di gas che si scioglie in un liquido è direttamente proporzionale alla pressione parziale del
gas sopra il liquido stesso. In altre parole, più è alta la pressione, più gas si scioglie nel liquido. Ciò
signi ca che, all’aumentare della pressione dell’ossigeno e dell’azoto nei polmoni, una maggiore
quantità di ciascuno di questi due gas è assorbita dal sangue e portata ai tessuti.
Per la legge di Henry la quantità di azoto che assorbiamo è direttamente proporzionale alla pressione
parziale del gas presente sopra il liquido. A 40 m la pressione assoluta è 5 bar e quella parziale
dell’azoto nell’aria alveolare aumenta a 3,9 bar (5 x 0,78). Se la pressione parziale in super cie era 0,78
bar e la nuova pressione parziale in profondità è 3,9 bar, allora c’è una differenza di pressione di 3,12
bar, tra l’azoto dell’aria alveolare e quello del sangue.
Questa differenza è la forza che provoca la diffusione dell’azoto nel sangue, attraverso i tessuti
polmonari. Una volta entrato nel torrente circolatorio, esso è trasportato in tutto il corpo. Un gradiente
paragonabile esiste anche tra il gas in soluzione nel sangue e quello disciolto nei tessuti. La quantità e
la velocità di passaggio in soluzione nei tessuti sono comunque collegate con un certo numero di
fattori.&
La perfusione svolge un ruolo preminente nell’assorbimento dell’azoto. Un tessuto corporeo con una
buona perfusione ha un rilevante apporto di sangue rispetto al proprio volume. E parimenti un
abbondante trasferimento di sangue dai polmoni, in presenza di un forte gradiente di pressione del
gas, aumenterà la velocità di assorbimento. Questi tessuti a elevata vascolarizzazione sono di solito
chiamati “veloci”, un aggettivo che segnala la loro rapidità nell’assorbire ed eliminare l’azoto. Un
tessuto scarsamente perfuso assorbirà ed eliminerà il gas molto lentamente.
La legge di Henry afferma anche che l’assorbimento dipende dalla solubilità del gas in quel liquido.
Quello adiposo è un tessuto specializzato, che funziona come il luogo di maggior accumulo dei grassi.
Il grasso ha una notevole tendenza ad assorbire azoto, ma il tessuto adiposo non è particolarmente
vascolarizzato. Ci vuole dunque molto tempo perché il gas raggiunga il punto di saturazione. Quello
adiposo è un tipico esempio di tessuto “lento”.
Se un subacqueo rimane a profondità costante per un tempo sufficiente, il corpo si satura di azoto ad
un livello, che sarà determinato dalla nuova pressione parziale dell’aria alveolare. Il subacqueo può
rimanere lì un tempo inde nito, e non vi sarà nessun ulteriore assorbimento di azoto. Il corpo di un
sub, saturo alla profondità di 40 m, contiene circa 5 l di questo gas.
In risalita: La pressione all'interno degli alveoli diminuisce ed i gas disciolti escono di soluzione dal sangue, entrando nei polmoni
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Il Trimix è considerato appannaggio dell’immersione tecnica, pertanto è al di fuori degli ambiti della
subacquea ricreativa.
Le tabelle sono un metodo statico, esse considerano che tu vada a immergerti con un pro lo sso.
I computer sono strumenti attivi, che scendono in acqua con te, registrando profondità e tempi
d'immersione.
Questi limiti individuano un’area di maggiore sicurezza rispetto alle tabelle di non decompressione, ma
non le alterano in nessun modo. Essi semplicemente individuano dei tempi di permanenza più
conservativi.&Di base, i limiti doppler hanno formalizzato una procedura standard, insegnata per anni
dagli istruttori, che diminuisce da 5 a 10 minuti il tempo massimo concesso da quelle originali. Dire ai
sub di usare, a 18 m di profondità, un tempo massimo di fondo di 50 minuti invece che 60, aggiunge
sicurezza all’immersione ricreativa. La ricerca Doppler ha usato la scienza per dimostrare il buon senso
degli istruttori al tempo dei primordi della subacquea.
Limitazioni
Le tabelle U.S. Navy mostrano parecchi limiti, se usate dai sub ricreativi. In primo luogo tutte le tabelle,
non solo quelle U.S. Navy, funzionano meglio se tutta l’immersione si svolge alla stessa profondità.
Tuttavia i ricreativi normalmente fanno un’immersione multilivello, nella quale il tempo è impiegato a
differenti profondità. Dunque le tabelle “penalizzano” i sub, assumendo che tutta l’immersione si sia
svolta alla massima profondità, mentre di solito non è così. In secondo luogo, le tabelle obbligano a
formulare un piano d’immersione molto rigido, e richiedono una precisa applicazione dello stesso.
Andare più in profondità, e starvi più a lungo del consentito, può causare problemi gravi, a meno che il
piano stesso non sia ricalcolato sott’acqua. In terzo luogo, i subacquei devono prestare una particolare
attenzione quando ricavano dati dalle tabelle per fare calcoli matematici, allo scopo di evitare errori
potenzialmente molto costosi.
Computer per immersione
1. Possono calcolare l’azoto assorbito dal sub, basandosi solo su un modello matematico. Essi
calcolano la decompressione riferendosi ad un numero limitato di parametri.
2. Il modello matematico funziona solo con un pro lo eseguito correttamente, che corrisponde
ad un’immersione multilivello con la parte più profonda all’inizio, successivamente seguita da
quote meno profonde.
Le immersioni multilivello, in generale, sono quelle durante le quali il sub passa del
tempo a profondità via via decrescenti, che consentono un tempo di fondo
prolungato. Le tipiche immersioni di questo tipo sono quelle sulle cigliate, sui
grandi banchi corallini e sui relitti, dove il sub scende alla massima profondità e
guadagna lentamente la super cie.
Durante un’immersione a varie quote il subacqueo assorbe azoto a differenti velocità, connesse con le
diverse profondità e con il tempo che passa a ciascuna di esse. I tessuti assorbono o rilasciano inerte in
dipendenza dalla pressione ambiente.
Per esempio, quando si scende a 24 m, i tessuti assorbono azoto abbastanza rapidamente. Risalendo la
pressione ambiente diminuisce e i tessuti rilasciano l’azoto che era mantenuto in soluzione dalla
pressione più alta. Se ci fermiamo a 15 m, ci troviamo comunque ad una pressione ambiente superiore
rispetto alla super cie, pertanto alcuni tessuti continueranno ad assorbire azoto cercando l’equilibrio
(saturazione) a quella quota. Questo avviene sempre durante un’immersione multilivello. Pertanto
questo tipo di attività è un processo di assorbimento e rilascio del gas, con i tessuti che rispondono ai
parametri ambientali del momento.
Se andiamo prima alla massima profondità, e in seguito ci dirigiamo a quote inferiori, in questo caso
l’immersione è sicura. Se invece ci muoviamo alternativamente tra bassa e alta profondità, allora è
meno sicura. Le ragioni di ciò sono complesse e hanno a che fare con la solubilità dei gas sotto
pressione, ma per usare termini semplici, pensa ad una spugna che assorbe acqua. Le spugne
s’impregnano di acqua in vari modi, ma a un certo punto esse saranno sature, cioè non accetteranno
più altra acqua. I tessuti sotto pressione sono circa come delle spugne; essi assorbiranno azoto no a
che sono saturi (a quella pressione). Riducendosi la pressione, i tessuti rilasciano inerte. Se sono
sottoposti nuovamente ad un aumento dei parametri pressori, essi assorbiranno altro inerte, ma quello
già presente in uenzerà questo processo.
1. Immersione con tabelle (Pro lo con tutto il tempo alla massima profondità) 2. Immersione con computer (Pro lo d'immersione multilivello)
Le tabelle U.S. Navy sono state studiate perché un sommozzatore della marina potesse scendere a un
certa profondità, passarvi il tempo necessario a svolgere una mansione, e quindi risalire in super cie.
Benché ciò funzioni perfettamente per loro, non ri ette il comportamento tipico che i ricreativi
tendono ad avere. Anche nel loro tipo di attività essi devono usare le tabelle come i sommozzatori di
marina, o adattarle. E l’unico modo di adattare le tabelle U.S. Navy all’uso ricreativo è di assumere che
tutta l’immersione si sia svolta alla massima profondità.
Questo approccio conservativo è di gran lunga in favore della sicurezza, poiché assume che l’azoto sia
assorbito alla maggiore velocità, propria delle quote profonde, quando in realtà molto ne è assorbito
più lentamente. Dall’altro lato calcolare il tempo speso tutto alla massima profondità penalizza il
subacqueo multilivello, quando in realtà è stato in realtà passato a quella quota solo il 10 % del tempo,
e il 90 % a quote nettamente inferiori. Ciò può pesantemente ridurre il tempo di permanenza,
aumentare gli intervalli di super cie e diminuire ulteriormente i tempi di fondo delle ripetitive.
Benché alcuni studi abbiano sviluppato dei pro li standard per immersioni multilivello, usando le
tabelle U.S. Navy, questi sono validi per immersioni strettamente piani cate e molto rigide. Non
consentono la libertà che è la vera ragione per cui molte persone s’immergono. Altri individui cercano
di estrapolare il tempo di fondo stimando gli effetti dei brevi intervalli alle profondità più basse. Questo
è un gioco rischioso, e le conseguenze di un errore possono essere considerevoli.
Va comunque detto che le tabelle di conversione per l'altitudine sono del tutto
teoriche, e non sono state testate né da U.S. Navy né da altre agenzie. Pertanto
esse devono essere usate in modo molto conservativo. Anche le ripetitive devono
essere svolte con prudenza o addirittura evitate del tutto.&
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1. E’ richiesto un intervallo minimo di 24 ore per essere ragionevolmente sicuri che un sub non
abbia sintomi se vola in quota con jet commerciali (normalmente pressurizzati ad un’altitudine
equivalente di 2500 m).
2. E’ raccomandato un intervallo più lungo di 24 ore dopo immersioni multiple giornaliere, per
parecchi giorni, o con decompressione. Più lungo è l’intervallo tra immersione e volo e meno è
probabile l'insorgenza di MDD.
SSI sottolinea che non ci potrà mai essere una regola per il volo dopo immersione, che garantisca di
prevenire la malattia da decompressione. Invece esistono delle linee guida che rappresentano la scelta
migliore per un intervallo di super cie sicuro per la stragrande maggioranza dei subacquei. Potrà
sempre esistere un subacqueo che occasionalmente accusi una MDD, a causa della sua complessione
sica o per speciali circostanze dì immersione.
SSI raccomanda anche di proseguire con le ricerche per fornire dati signi cativi, che possano dare linee
guida ancora più speci che in futuro.
Considerazioni sui computer per immersione
Poiché questi strumenti consentono un accumulo superiore di tempo di fondo rispetto alle tabelle U.S.
Navy, il loro uso conduce a dover prestare speciale attenzione. Più un sub si è avvicinato ai limiti di non
decompressione e più dovrà essere cauto.
Benché molti computer abbiano delle avvertenze luminose o la scritta “non volare”, il subacqueo
potrebbe voler applicare un approccio più conservativo alla cosa, senza tenere conto di queste
indicazioni.
Per essere sicuri bisogna attenersi agli allarmi del computer, se sono stati attivati. E’ raccomandabile
che il subacqueo tenga conto di un intervallo di super cie più lungo, vicino alle 24 ore, se ha fatto
immersioni ripetitive per parecchi giorni. Ciò perché, in un’attività di questo tipo per molti giorni, il
subacqueo può accumulare una considerevole quantità di azoto.&In questo caso la maggior fonte di
preoccupazione sono le microbolle asintomatiche. Un periodo minimo di 24 ore permetterà al corpo
del subacqueo di liberarsi completamente dell’inerte, prima di volare.
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Il settore dell'istruzione subacquea è cresciuto per l’attenzione posta alla formazione sulle attrezzature.
Con il passare degli anni le tecniche d’insegnamento si sono evolute in base ai cambiamenti avvenuti
tra gli accessori. Per esempio il giubbetto equilibratore, con il dispositivo di carico, ha cambiato il modo
di controllare l’assetto, e sono state inventate delle procedure di super cie e di emergenza. Queste
sono parti dell’equipaggiamento che hanno rivoluzionato il modo di insegnare e di pensare la
subacquea, ed hanno migliorato la generale sicurezza ed accessibilità di questo sport.
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