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Ingegneria Civile e Ambientale, Compito di Algebra Lineare e Geometria del 6/12/11

I
Sono assegnati il sottospazio V = {(x, y, z, t) | x−z+t = 0} ⊆ R4 e l’endomorfismo f : R4 → R4
associato, rispetto alla base canonica, alla matrice
 
2 1−h h−1 0
 0 0 2 −4 
M (f ) = 
 6 −2h 2h − 4 2  con h parametro reale.

4 −1 − h h − 3 2

1) Studiare f al variare di h, determinando in ciascun caso Im f e Ker f . Verificare che Im f ⊆ V


e precisare in quali casi si ha l’uguaglianza.
2) Determinare il valore di h per cui f −1 (1, 17h − 21, h − 1, 1) 6= ∅.
3) Sia ϕ : V → V l’endomorfismo indotto da f . Studiare ϕ al variare di h, determinando nei
vari casi Im ϕ e Ker ϕ.
4) Verificare che T = 2 è autovalore di ϕ. Verificare che ϕ è semplice per ogni valore di h e
determinare una base di autovettori indipendente dal parametro.

II

È assegnato nello spazio un sistema di riferimento cartesiano ortogonale O, ~x, ~y , ~z, u.


1) Determinare la circonferenza c sul piano z = 0 avente per diametro il segmento di estremi
A ≡ (2, 0, 0), B ≡ (0, 2, 0). Trovare il cono Q ed il cilindro Q0 aventi per direttrice c e per
vertice i punti (1, 1, 1), (0, 0, 1, 0) rispettivamente. Verificare che l’intersezione Q ∩ Q0 delle due
quadriche è l’unione di due circonferenze.
2) Sul piano z = 0 determinare la circonferenza γ di centro (1, 1) e raggio r = 1; determinare
la parabola π, con asse parallelo all’asse ~y , avente vertice di coordinate (1, 0) e passante per il
punto (3, 4). Studiare il fascio di coniche φ generato da γ e π, determinandone in particolare i
punti base e le coniche spezzate.
3) Studiare, al variare del parametro h, la famiglia di quadriche Γ di equazione

Γ : x2 + y 2 + 2hyz + (1 − h)z 2 − 2hx = 0.

SVOLGIMENTO, I

1) Riducendo avremo: M (f ) →
     
2 1−h h−1 0 2 1−h h−1 0 2 1−h h−1 0
 0
 0 2 −4  →
 0 0 2 −4  
→ 0 0 2 −4 

 0 h − 3 −h − 1 2   0 2h − 6 −2h 0   0 2h − 6 −2h 0 
0 h − 3 −h − 1 2 0 2h − 6 −2h 0 0 0 0 0

quindi ρ(M (f )) = 3 per ogni h. Verificando che le colonne di M (f ) appartengono a V , avremo


Im f ⊆ V ; per ragioni di dimensione concludiamo che Im f = V per ogni h. Per trovare il
nucleo dobbiamo risolvere il sistema

 2x + (1 − h)y + (h − 1)z = 0 
h−1 h−3

2z − 4t = 0 ⇒ Ker f = 3 λ, hλ, (h − 3)λ, λ .
2 2
(h − 3)y − hz = 0

2) Perché la sua controimmagine non sia vuota dobbiamo richiedere che (1, 17h − 21, h − 1, 1) ∈
Im f = V , ottenendo la condizione h = 3.

1
3) Da V = {(x, y, x + t, t)} ricaviamo per V la base A = [v1 = (1, 0, 1, 0), v2 = (0, 1, 0, 0), v3 =
(0, 0, 1, 1)]. Con facili calcoli si ricava

ϕ(v1 ) = f (v1 ) = (h + 1, 2, 2h + 2, h + 1) = (h + 1)v1 + 2v2 + (h + 1)v3


ϕ(v2 ) = f (v2 ) = (1 − h, 0, −2h, −h − 1) = (1 − h)v1 − (h + 1)v3
ϕ(v3 ) = f (v3 ) = (h − 1, −2, 2h − 2, h − 1) = (h + 1)v1 + 2v2 + (h + 1)v3

quindi  
h+1 1−h h−1
M A (ϕ) =  2 0 −2  |M A (ϕ)| = −8h
h + 1 −1 − h h − 1
Se h 6= 0 ϕ è un isomorfismo; per h = 0 si ha

Im ϕ = L ((1, 0, −1), (1, 1, 0)) = L (v1 − v3 , v1 + v2 ), Ker ϕ = L (1, 0, 1) = L (v1 + v3 ).

4) Per T = 2 avremo
 
h−1 1−h h−1
M A (ϕ) − 2I =  2 −2 −2  di rango 2 conV2 = L (1, 1, 0) = L (v1 + v2 ).
h + 1 −1 − h h − 3

Il polinomio carratteristico di ϕ è

P (T ) = −T 3 + 2hT 2 + λT − 8h P (2) = −8 + 2λ = 0 per λ = 4.

Quindi si trovano facilmente gli autovalori T = ±2, 2h. Per h 6= ±1 questi autovalori sono
distinti, quindi ϕ è semplice. In questo caso, con tecniche standard, calcoliamo gli autospazi.
T = 2 V2 = L (1, 1, 0) = L (u1 = v1 + v2 ).
T = −2 V−2 = L (0, 1, 1) = L (u2 = v2 + v3 )
T = 2h V2h = L (1, 0, 1) = L (u3 = v1 + v3 ).
Siccome la base trovata non dipende dal parametro, V è semplice anche nei casi particolari
h = ±1.
II

1) La circonferenza c ha centro (1, 1, 0) e raggio 2, quindi ha equazioni

z=0
c:
x2 + y 2 − 2x − 2y = 0

Intersecando la generica retta per (1, 1, 1) col piano z = 0 si trova il punto P a cui imponiamo
di appartenere a c:

 x − 1 = m(z − 1)
y − 1 = n(z − 1) P ≡ (1 − m, 1 − n, 0) ∈ c ⇒ m2 + n2 − 2 = 0.
z=0

Eliminando i parametri m ed n si trova l’equazione Q : (x − 1)2 + (y − 1)2 − 2(z − 1)2 = 0.


Il cilindro cercato ha equazione Q0 : x2 + y 2 − 2x − 2y = 0. Intersecando le due quadriche si
ottiene
 2  2
0 x + y 2 − 2x − 2y = 0 x + y 2 − 2x − 2y = 0
Q∩Q :
(x − 1)2 + (y − 1)2 − 2(z − 1)2 = 0 z(z − 2) = 0

2
quindi si ottengono le due circonferenze
 
z=0 0 z=2
c: c .
x2 + y 2 − 2x − 2y = 0 x2 + y 2 − 2x − 2y = 0

2) Ci poniamo sul piano coordinato z = 0. La circonferenza γ e la parabola π si ottengono


facilmente ed hanno equazione

γ : x2 + y 2 − 2x − 2y + 1 = 0 π : y = x2 − 2x + 1

quindi φ ha equazione
 
1+h 0 −h − 1
(1 + h)x2 + y 2 − 2(h + 1)x − (h + 2)y + h + 1 = 0 con B =  0 1 − h+2
2

h+2
−h − 1 − 2 h+1

e si ha |B| = − 14 (h + 1)(h + 2)2 , |A| = h + 1. Le coniche spezzate si hanno per h = −1, h = −2


e sono:

h = −1: y 2 − y = 0, y(y − 1) = 0;

h = −2: −x2 + y 2 + 2x − 1 = 0, y 2 − (x − 1)2 = 0, (y − x + 1)(y + x − 1) = 0.

Intersecando queste coniche si trovano facilmente i punti base: (1, 0) doppio, (2, 1), (0, 1). Per
le coniche irriducibili di φ avremo:

• |A| > 0 h > −1: ELLISSI. Per h = 0 si ha la circonferenza γ;

• |A| < 0 h < −1: IPERBOLI. Non ci sono iperboli equilatere;

• |A| = 0 h = −1: spezzata. Si ha la parabola π per h = ∞.

3) Dalla matrice associata a Γ si ha


   
1 0 0 −h 1 0 0 −h
 0 1 |B| = h2 (h2 + h − 1)
h 0 →
 0 1 h 0 
B=  0 h 1−h 2

0   0 0 1−h−h 0 
|A| = 1 − h − h2
−h 0 0 0 0 0 0 −h2

Osserviamo che B ha rango almeno 3. |B| = 0 per h = 0, −1±2 5 . Per h = 0 si ha la quadrica √
di equazione x2 + y 2 + z 2 = 0, cioè si ha un cono con vertice nell’origine. Per h = −1±2 5 si

ha |B| = |A| = 0, quindi si hanno due cilindri, di vertici (0, 1 ± 5, 2, 0). Secando col piano
z = 0 si ottengono due ellissi, quindi si tratta di due cilindri ellittici. Consideriamo gli altri
casi, osservando che le quadriche di Γ non sono mai paraboloidi. Il polinomio caratteristico di
A è
(1 − T )(T 2 + (h − 2)T + 1 − h − h2 )
√ √
e si vede facilmente che per −1−2 5 < h < −1+2 5 si hanno tre autovalori positivi, quindi si hanno
ellissoidi, reali. Per gli altri valori di h si hanno iperboloidi, che sono iperbolici perché |B| > 0.

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