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Uso e abuso di droghe

• Il confuso confine tra ciò che è ritenuto uso e ciò che è invece viene
considerato abuso di droghe testimonia eloquentemente quanto importante sia la
società e la cultura nel determinare la forma, il valore del rapporto tra l’essere
umano e le droghe e conseguentemente la natura e l’intensità dell’impatto
biologico e psicologico che esse hanno sull’individuo.
Per abuso di drogasi intende quell’uso di sostanze psicoattive, generalmente
per autosomministrazione, che si discosta da quello propriamente terapeutico e
dall’utilizzo che viene socialmente approvato all’interno di una data cultura. L’idea
di abuso di droga, così, non descrive schemi particolari d’assunzione di droga o
effetti dannosi conseguenti al loro uso, ma rimanda sostanzialmente all’insieme
di valori sociali che descrivono il comportamento normale e indicano il confine
oltre il quale si danno gli atteggiamenti devianti.
Non deve sorprendere, conseguentemente, che l’idea di abuso, di
tossicomania, per ogni particolare droga sia estremamente vaga, imprecisa e
soprattutto variabile, non solo da cultura a cultura, ma anche nel tempo e da
situazione a situazione all’interno di una stessa società. • Per esempio, nella cultura
occidentale, l’intossicazione cronica da alcool è considerata abuso di sostanza
psicoattiva, mentre non così intesa è l’ubriachezza deliberatamente cercata in
talune occasioni. L’uso degli analgesici oppiacei sotto controllo medico
nella terapia del dolore è ritenuto un utilizzo proprio, mentre
l’autosomministrazione delle stesse sostanze, nelle stesse dosi, per migliorare il
tono dell’umore, ridurre tensioni psicologiche o indurre euforia è considerata
pericoloso abuso.
Il valore moralistico e dogmaticamente normativo dell’atteggiamento sociale
nei confronti dell’uso delle droghe si rivela purtroppo anche nelle
strategie politiche di controllo e repressione della diffusione delle sostanze
psicotrope. I governi tendono ad ignorare genericamente le modalità e la frequenza
dell’uso delle varie sostanze psicoattive, fattori che le ricerche farmacologiche,
psicologiche ed epidemiologiche hanno invece dimostrato essere di estrema
importanza biologica, psichiatrica e sociale. In molti paesi occidentali, ad esempio,
l’uso occasionale di marijuana, che non sembra comportare evidenti e permanenti
disordini fisiologici e psichiatrici, è ritenuto un illecito comportamento da
perseguire in sede penale, mentre non solo non si reprime, ma addirittura si
incentiva, attraverso la pubblicità diretta o indiretta, il consumo abituale
di alcool e tabacco, da cui si è scientificamente certi dipendere alcune delle più
gravi e più diffuse patologie dell’uomo moderno.

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