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COMPLETO E GRATUITO!
1
EDGAR ALLAN POE
THE HORROR GAMEBOOK
IL POZZO E IL PENDOLO
Anteprima ufficiale di
Edgar Allan Poe – The Horror Gamebook
Un ringraziamento speciale a:
2 3
NON LEGGERE QUESTA INTRODUZIONE
No, davvero, non andare oltre questo paragrafo: The Horror Gamebook è
pensato per farti vivere un’esperienza totalmente immersiva sviluppata
con un sistema trasparente e intuitivo, non ci sono regole introduttive,
dadi o schede personaggio, avrai bisogno solo di carta e penna per prendere
nota di alcuni elementi o per risolvere più facilmente alcuni enigmi, ma
non è strettamente necessario… tuffati nell’abisso e buon divertimento!
Se sei ancora qui per avere qualche informazione in più, magari perché
è la tua prima esperienza con un librogame, cercherò di facilitarti la
lettura senza troppi spoiler dicendoti che hai in mano un racconto a
bivi, dove la narrazione procede in base alle tue scelte; dovrai risolvere
dei rompicapo e trovare degli oggetti per sbloccare alcuni percorsi, ma
anche se non dovessi riuscirci, potrai procedere comunque. In questo
racconto NON sei del tutto protagonista, ma questo ti sarà più chiaro
quando morirai (morirete) la prima volta. In ogni caso, alla tua prima
lettura sii pure crudele, non farti scrupoli, del resto non stai facendo male
a nessuno. Forse.
Un’ultima cosa, ormai che sei qui: questo libro utilizza un linguaggio
inclusivo per immedesimarti come preferisci, ma in alcuni punti
parleremo di avatar per riferirci alla natura concettuale del personaggio
che incarni. Entrambi i termini (avatar e personaggio) sono maschili, ma
vengono utilizzati con una valenza neutra, come in inglese.
4 5
1 3
Ti sveglia il trapestio di mille zampette che corrono: te le senti addosso, Una delle pareti di ferro scivola verso il basso con un clangore
sulla faccia, tra le dita. Resti immobile senza aprire gli occhi, provando d’ingranaggi e gli agenti dell’Inquisizione entrano nella stanza armati
un misto di orrore e disgusto. Avverti il tuo corpo steso sulla schiena, di mazze. Ne conti cinque, indossano tutti un saio nero e riesci a
a contatto con il pavimento di pietra umido, mentre il turbine vivente distinguerli nell’oscurità solo per il debole riflesso dei crocifissi. Ti getti
si accalca sempre più. Il contatto con il pelo incrostato e viscido delle sul più vicino e gli infilzi il ventre, l’uomo si accascia con un sospiro
piccole creature si fa sempre più insopportabile; reagisci agitando strozzato, mentre il suo sangue ti bagna la mano. Il calore è corroborante
nervosamente una mano per liberarti la bocca da quella torma asfissiante e la piacevole sensazione ti accompagnerà al 16, dopo che i monaci
e in risposta senti affondare due incisivi aguzzi nel palmo. Scivolano avranno finito con te.
come punture attraverso la pelle, penetrando senza resistenze. Urli
d’istinto, non per la paura o per il dolore – di dolore ricordi di averne già
provato tanto – e l’attimo seguente ti ritrovi ad ascoltare il silenzio con
le palpebre serrate. 4
Se vuoi aprire gli occhi, vai al 37. Cominci a cedere sotto il peso dell’agonia, i sensi ti stanno abbandonando.
Se preferisci tenerli chiusi ancora un po’, vai al 33. All’improvviso un’idea terrificante ti getta nella disperazione più
totale: ti lasceranno morire di fame o ti attende un destino ancora più
2 spaventoso?
Tremi come una foglia mentre ti allontani dal tavolo e torni a tastoni Se vuoi bere l’acqua nella pozza, vai al 36.
verso la parete di metallo; preferisci morire lì piuttosto che affrontare Se vuoi stenderti e riposare, vai al 15.
il terrore del pozzo. Ti rannicchi in un angolo, in compagnia di un Se possiedi un osso spezzato e vuoi provare a colpire le pareti per
sinistro silenzio. Dopo qualche ora inizi a provare il tormento di una attirare l’attenzione dei tuoi carcerieri e attaccarli, vai al 3.
sete intollerabile…
6 7
5 6
Perdi il controllo. Procedi con lentezza nell’oscurità, aspettandoti un pericolo a ogni
Il calore cresce rapidamente e il tuo avatar rabbrividisce come per un passo, fino a quando non urti contro un tavolo massiccio. Senti qualcosa
rotolare verso il bordo e lo afferri prima che cada: è un lungo cilindro
attacco di febbre. Il terribile restringimento della stanza procede rapido
dal diametro stretto e di materiale ceroso, ne percorri con le dita l’intera
con un suono basso, sordo, quasi un gemito, chiudendosi verso il pozzo.
lunghezza fino alla cima, dove accarezzi la corda ruvida di uno stoppino
La povera creatura indietreggia vicino al bordo e si volta per scrutarne il e comprendi di avere in mano una candela. Ispezioni con cura il resto
fondo, ma quando intravede la macabra scala eretta con i corpi delle sue del tavolo, tastandone la liscia superficie, fino a quando non rinvieni
copie, sente la ragione frantumarsi come uno specchio: «la morte!» geme, anche un acciarino arrugginito sotto altre candele.
«qualsiasi morte, ma non quella nel pozzo!»
Il rombo delle fiamme aumenta, la temperatura si fa infernale, le pareti Prima di andare oltre annotati di aver scoperto la posizione del tavolo
si chiudono e spingono il corpo ustionato e tremante fino al bordo della insieme al numero di questo paragrafo.
voragine. Al contatto con il metallo la pelle sfrigola e si lacera, ma dopo
Se vuoi accendere la candela, vai al 12.
un ultimo disperato grido d’agonia, l’avatar finalmente smette di lottare.
Se preferisci lasciarla spenta, vai al 2.
Questa spaventoso trauma lascerà una traccia indelebile anche dopo la
rigenerazione…
7
Il tuo avatar è morto, ma l’avventura non finisce qui: in Edgar Allan Poe Alzi lo sguardo verso l’alto, la luce della candela non è sufficiente a
– The Horror Gamebook potrai ricominciare da capo o proseguire da discernere i particolari, ma grazie alla tua deduzione riesci a distinguere
questo paragrafo, ma attenzione... il prossimo avatar potrebbe ricordare uno strano meccanismo al centro del soffitto: è agganciato esattamente
questa orribile fine. sopra al tavolo e sembra un’enorme asta. Non hai idea di cosa stia per
riservarti la perfida ingegnosità dei tuoi carcerieri, ma non ti coglieranno
di sorpresa. Il tempo a tua disposizione però sta per scadere, senti un
rumore di passi oltre una delle pareti…
8 9
8 9
Implacabile e lentissima, la lama scende verso il tuo petto. Presto le Fissi la danza della fiammella fino a quando alcuni frammenti
oscillazioni porteranno l’acciaio a contatto diretto con le tue vesti e a cominciano a riaffiorare: il suono di una campana a morto, i polsi stretti
questa riflessione, il tuo animo è scosso dalla più fredda disperazione. nelle catene… ogni ricordo emerge a fatica, come se qualcuno avesse
Osservi la cinghia che ti lega, è tutta d’un pezzo. Il primo colpo della giocato con il mosaico della tua memoria scombinandone senso e
mezzaluna affilata potrebbe tagliarla in modo da permetterti di svolgerla ordine. Impieghi delle ore a ricostruire il tuo processo: l’aula, i giudici
dal corpo, ma hai bisogno di maggiore libertà di movimento. Da almeno dell’inquisizione, i tendaggi cupi, le accuse, la sentenza e infine l’oblio
un’ora le immediate vicinanze del tavolo formicolano di ratti. Sono di ciò che seguì fino alla prigionia, ma tutto ti appare come riflesso
furiosi, aggressivi, voraci… un nugolo di occhi rossi ti fissa in attesa del attraverso uno specchio, persino la tua condanna: «.ozzop li è assecnoc
momento in cui la tua immobilità darà inizio al banchetto. Ricordi di avitanretla acinu’L .onrete ogor led emmaif el art anucla enoizatise
avere un piatto di cibo accanto a te, spalmarne il contenuto sulla striscia aznes otatteg àrrev ,ativ avoun a eranrot e erirep essevod oproc li osac
di cuoio potrebbe indurre i ratti a rosicchiarla. len ;olodnep led oizilppus li iaritap ,oianittarub omefsalb nu a oirtibra
out li ìsoc odnedec ,attenoiram ad àtilatrommi’nu noc amina’l otattarab
Se vuoi provare a spalmare il cibo sulla cinghia, vai al 28. reva id asucca’l rep»
Se preferisci lasciar perdere, vai al 19. La candela sta per spegnersi…
10
Avanzi con la sola guida delle gocce d’acqua che cadono dal soffitto, ma
un lembo strappato della tonaca ti si attorciglia alle gambe facendoti
inciampare e cadere. L’urto della pietra con il torace ti svuota i polmoni,
ma la tua testa ciondola più in basso, nel vuoto. Allo stesso tempo, senti
la fronte bagnata da un vapore viscido proveniente dal profondo e ti sale
alle narici un caratteristico odore di funghi marci. Allunghi il braccio
10 11
e sospiri di sollievo quando realizzi di ritrovarti sul ciglio di un pozzo 13
circolare. Tastando la muratura, ne stacchi un frammento che lasci
cadere nell’abisso. Per molti secondi ascolti attentamente le risonanze Ti prepari con l’arma in pugno, ma i tuoi carcerieri pare siano evaporati
degli urti sulle pareti del baratro durante la discesa e alla fine avverti il nel nulla, dimenticandosi di te. La cella torna buia e l’attesa senza scopo
cupo tonfo nell’acqua. è terribile, tormentata da incubi. Inizi a nutrirti dei ratti per non morire
di fame, ma il tuo stomaco all’inizio rifiuta il disgustoso alimento. Vomiti
Vai al 20. per giorni, fino a quando non ti abitui a quel sapore misto di fango e
carne avariata.
11 Perdi il controllo.
Dopo un mese di prigionia, trascorso nell’inedia e nel silenzio più
Non hai un obiettivo preciso in questa ricerca e di certo nessuna assordante, il tuo avatar ha deciso di farla finita. Assisti impotente ai suoi
speranza, tuttavia una vaga curiosità, oltre alla sete impellente, ti spinge
preparativi: l’ultimo misero pasto, l’affilatura della lama su una pietra
a continuarla. Lasci la parete con l’intenzione di attraversare l’area della
del pavimento, lo straccio sudicio e logoro annodato e stretto tra i denti.
prigione nella direzione opposta al pozzo. Avanzi con estrema cautela,
perché il pavimento si fa via via più fangoso e scivoloso in quest’area, Non riesci a interrompere la lettura di queste righe quando comincia a
fino a raggiungere una piccola pozza, probabilmente un avvallamento recidersi le vene del braccio con il pugnale: l’incisione parte dal polso,
del terreno dove si raccoglie l’acqua piovana. la punta penetra a fatica la pelle, ma quando entra il sangue comincia a
gocciolare generoso sul pavimento. L’avatar prende un ultimo profondo
Se vuoi bere, vai al 36. respiro, determinato a vincere il dolore e a porre fine alla sua esistenza,
Se vuoi avanzare oltre, vai al 4. finché con uno strappo violento si lacera il braccio. La carezza dell’oblio è
ormai tangibile quando all’improvviso, dall’esterno, ovattato dalle pareti,
prorompe un concitato mormorio di voci umane a cui segue un acuto
12 squillare di trombe! Per un attimo riesci a sentir vibrare la coscienza
di quel corpo, ora animato dall’inaspettata speranza di salvezza, e ne
Sfreghi più volte e con forza l’acciarino, direzionando le scintille verso lo
percepisci il profondo senso di sicurezza nei confronti della tua guida. Il
stoppino; è un procedimento lungo e laborioso, complicato dall’umidità
della prigione, ma alla fine riesci ad accendere la candela. La debole ricordo di questa sensazione resisterà anche dopo la rigenerazione.
luce è sufficiente a illuminare lo spazio attorno a te…
Il tuo avatar è morto, ma l’avventura non finisce qui: in Edgar Allan Poe
Se hai riempito il pozzo e possiedi un osso spezzato, vai al 29. – The Horror Gamebook potrai ricominciare da capo o proseguire da
Se hai riempito il pozzo, ma non possiedi un osso spezzato, vai al 21. questo paragrafo, ma attenzione... il prossimo avatar potrebbe ricordare
Se non hai riempito il pozzo, ma possiedi un osso spezzato, vai al 34.
questa orribile fine.
Se non hai riempito il pozzo e non possiedi un osso spezzato, vai al 9.
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Ti rialzi con sollievo, ma la piacevole sensazione dura poco: i disegni Quando rinvieni, scopri di avere gli arti legati al tavolo con una lunga
sulle pareti che sembravano sbiaditi adesso emanano una luminescenza striscia che ti passa più volte intorno al corpo, lasciando libero solo il braccio
vivace e inquietante. Gli sguardi di quelle strane figure si fissano su di sinistro per permetterti di prendere del cibo da un piatto di terracotta posto
te da mille direzioni inviando sinistri bagliori di fiamma, mentre respiri al tuo fianco. Una luce sulfurea illumina la cella, proviene da una fessura
il vapore incandescente del ferro arroventato. Un odore soffocante larga poco più di un centimetro alla base dell’intero perimetro delle mura,
infatti riempie la prigione, che ti si restringe attorno, mentre un bagliore che appaiono così completamente sollevate dal pavimento. Guardando
sempre più cupo incendia i tuoi occhi. Ansimi e soffochi, mentre arretri in alto, esamini il soffitto della prigione: è alto una dozzina di metri ed è
dalle barriere arroventate verso il centro della cella. suddiviso in lastre metalliche simili alle pareti. La più grande, sopra di te,
è decorata da un affresco che raffigura la morte, ma al posto della falce
Se hai riempito il pozzo, vai al 5. ha in mano qualcosa che assomiglia a un enorme pendolo come se ne
vedono negli orologi antichi. Mentre fissi l’immagine, hai l’impressione di
Altrimenti, vai al 22.
vederlo muovere: la sua oscillazione inizia breve e lenta, ma dopo pochi
minuti è aumentata di quasi un metro insieme alla sua velocità. Non è
15 tutto, a ogni rintocco ne percepisci nettamente la discesa, fino a notare
che la sua estremità inferiore è formata da una mezzaluna di scintillante
Ti lasci cullare dal pensiero di quanto debba essere dolce riposare in acciaio affilata come un rasoio. Il lento, ma inesorabile, avvicinarsi della
una tomba. Il sonno arriva furtivamente insieme alla torma di ratti che lama ti sconvolge al punto da notare a malapena un rumorio diffuso;
avevi scacciato al tuo primo risveglio. Rinvieni di soprassalto, mentre un quando decidi di svelarne la causa guardando il pavimento, lo trovi invaso
mantello caldo e pesante di bestie fameliche ti scava nella carne con le da un mucchio di ratti. Sono usciti a frotte dalle fessure della stanza e
piccole zanne affilate e i minuscoli artigli. Cerchi di opporre resistenza, continuano ad arrivare in massa mentre li osservi. Si muovono veloci, con
ma sono più di prima e il loro peso è schiacciante. Ne stritoli un paio occhi famelici, attratti dal pasto in arrivo.
tra le dita e tenti di calciarli via, ma i roditori continuano incuranti a
rosicchiarti fino alla morte. Tutti i tuoi oggetti sono stati sequestrati e non li riavrai indietro, (cancellali
dalle annotazioni) a meno che tu non li abbia celati alla vista dei tuoi
Quando i ratti avranno finito con il tuo avatar, del corpo non rimarrà carcerieri.
granché, ma qualsiasi cosa può rivelarsi un prezioso aiuto in questa
prigione: annotati di possedere un osso spezzato prima di ricominciare. Se hai nascosto un osso spezzato o un pugnale rudimentale sotto il
tavolo e vuoi servirtene adesso, vai al 26.
Anche se dovessi morire ancora, non lo perderai.
Se non hai oggetti, o preferisci non usarli, puoi servirti dei topi per
liberarti; vai all’8.
Ti rigeneri all’1.
Altrimenti, puoi anche lasciarti morire; vai al 19.
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Ti muovi cautamente in avanti, con le braccia tese e gli occhi spalancati La lama continua a scivolare giù, a destra… a sinistra… sibilando come
nella speranza di catturare il più fioco raggio di luce. Procedi per molti uno spirito dannato. Il suo filo letale punta verso il tuo cuore con il passo
passi nel buio, fino a quando le tue mani protese incontrano un ostacolo furtivo di una tigre. Provi a liberarti, ma i lacci che ti costringono non
solido: un muro di ferro molto liscio, viscido e freddo. Decidi di seguirne cedono. Il pendolo mortale continua a scendere, mentre ansimi a ogni
il perimetro, almeno per dare una dimensione alla tua prigione. vibrazione cercando di ritrarti. Alla fine l’ennesimo abbassamento del
meccanismo porta la lama affilata e scintillante a contatto con la tua
pelle: il primo taglio è leggero, appena una ferita, quasi non provi dolore,
Se possiedi un osso spezzato, vai al 31.
ma il gigantesco rasoio non si ferma e, oscillazione dopo oscillazione, in
Altrimenti, vai al 23.
un tempo infinito vedi quel solco affondare nella tua carne, tranciare i
muscoli e scavare nell’osso dello sterno. Smetti di gridare solo quando ti
penetra nei polmoni, perché inizi ad affogare nel tuo stesso sangue. Non
18 ti accorgi nemmeno dei ratti che si affollano sul tavolo per banchettare
dalle tue ferite aperte. Sarà il secondo colpo al cuore a ucciderti.
I ratti masticano le cinghie, affollandosi sul tavolo come previsto. La tua
mano è però sporca del cibo con cui li hai attirati e quando uno di loro Ma non è ancora finita… gli inquisitori stanno assistendo alla
ti morde ricorda di aver già provato il tuo sapore. A quel punto i roditori rigenerazione del tuo avatar e hanno degli ordini precisi quando ciò
cambiano il bersaglio della loro voracità e si avventano all’unisono su di accade.
te. Li senti divorarti la faccia, scavare nelle orbite oculari, azzannarti la
lingua… perdi conoscenza molto tardi. Troppo. Ti rigeneri al 14.
Ti rigeneri al 14.
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20 21
Nello stesso istante in cui la eco svanisce, avverti quella che sembra Volgi lo sguardo in direzione del pozzo: un braccio affiorato dall’abisso
giace immobile sul bordo di pietra. Per un istante provi la sensazione
la rapida apertura di una porta sopra di te, mentre un pallido bagliore
opprimente di trovarti sotto la catasta di corpi e ti percorre un vago
lampeggia improvviso nelle tenebre, ma subito svanisce, lasciandoti
senso di orrore per l’innaturale immobilità del tuo cuore.
percepire per un attimo le proporzioni della stanza dalle pareti
Di ogni tuo cuore.
metalliche che ti appare di forma quadrata e intervallata da nicchie
decorate. Noti anche l’ombra di un tavolo in prossimità del lato più Stai perdendo il controllo.
corto e la presenza di un pozzo. Fai un calcolo approssimativo dei passi Il tuo avatar si muove verso la voragine, puntando la fioca luce verso
necessari per raggiungere il tavolo, evitando di cadere nell’abisso. l’arto dalla pelle escoriata. Quando è abbastanza vicino, si china e
allunga la mano fino a sfiorare quelle dita gelide con le unghie spezzate
che si ritirano nel buio con uno scatto.
22
Perdi il controllo.
Di fronte alla terribile distruzione che lo circonda, l’idea del fresco abisso
del pozzo pervade la coscienza del tuo avatar come un balsamo. Ormai
libero dal vostro legame, si avvicina al bordo, sporgendosi per vederne il
fondo, il bagliore della volta incandescente ne illumina ogni recesso. Con
un salto si getta nelle acque nere un attimo prima di essere incenerito,
l’impatto è fatale e consolatorio; questa dolce sensazione resisterà anche
dopo la rigenerazione.
Se sei in grado di calcolare il numero dell’area evidenziata, vai al Il tuo avatar è morto, ma l’avventura non finisce qui: in Edgar Allan Poe
paragrafo corrispondente. – The Horror Gamebook potrai ricominciare da capo o proseguire da
Altrimenti, vai al 23. questo paragrafo, ma attenzione... il prossimo avatar potrebbe ricordare
questa orribile fine.
18 19
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La mancanza di riferimenti nel buio assoluto e il terreno sconnesso
ti fanno inciampare e perdere l’equilibrio, ma riesci a mantenerti in
piedi accelerando il passo e bilanciandolo con le braccia. Ti accorgi del
pozzo quando ci sei già dentro, senza possibilità di appiglio. Precipiti
nell’abisso abbastanza a lungo da accorgerti del fetore emanato dalle
carni in decomposizione dei precedenti prigionieri.
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Ti rendi conto che nel tuo vagare nell’oscurità hai evitato un tuffo Conti le oscillazioni delle lame che accelerano centimetro dopo
dentro quell’abisso per un caso del tutto imprevisto, ma questo non centimetro, millimetro dopo millimetro, scendendo giù, sempre più giù!
ti tranquillizza; una morte differente ti attende, forse più dolce… ti L’odore dell’acciaio affilato ti penetra nelle narici. Con la mano libera
fa sorridere pensare all’uso di un tale termine in queste circostanze. percorri il bordo del tavolo, schivando i morsi dei ratti ammucchiati
Mentre il tuo sguardo indugia, un guizzo della fiamma allunga l’ombra sotto di te, fino a sfiorare la tua arma. Allunghi i polpastrelli e con uno
di una pietra lievemente sporgente. Ti avvicini al bordo e, con estrema sforzo protendi il braccio sinistro fin quanto lo permettono i legami per
cautela, afferri un angolo di quel mattone di roccia. Si solleva con facilità, impossessartene. Inizi a segare i lacci che ti stringono, mentre il pendolo
rivelando la presenza di una rozza lama ricavata da un frammento di prosegue la sua corsa. Capisci che la mezzaluna è stata progettata per
vetro con un manico di luride strisce di tessuto. Ringrazi lo sconosciuto attraversarti la regione del cuore, ma la sua lentezza è la tua salvezza.
benefattore, ovunque si trovi.
Cancella l’arma consumata, poi vai al 32.
Annotati di possedere un pugnale rudimentale. Attenzione, è
estremamente fragile… se il tuo avatar dovesse morire, cancellalo. 27
Se vuoi esaminare le pareti, vai al 34. Sforzi i tuoi pensieri nel tentativo di recuperare qualche traccia dalla
Se vuoi riposare per raccogliere le forze, vai al 15. pozza di pece nel quale la tua anima è caduta. Scavi nelle pieghe della
memoria con inquietudine crescente, senza ricavare niente sulla tua
25 identità. In alcuni brevi momenti hai la parvenza di riuscirci: le voci
degli inquisitori si riaffacciano alla tua mente in un mormorio indistinto,
Per un istante avverti un senso di calma improvvisa, come se avessi come in sogno. Proietti il ricordo della loro espressione impietosa,
varcato i limiti dell’infinito, come se nulla di tutto questo fosse reale, la mentre emettono la sentenza, ma non riesci a capire cosa dicano. Sai
luce della candela accende le pupille dei cadaveri accatastati nel pozzo solo di trovarti nelle terribili prigioni della fortezza del Principe Poeta,
(i tuoi cadaveri) e ne anima le membra incastrate. Osservi il sangue ma ignori chi sia e la ragione del tuo incarceramento.
gocciolare in rivoli copiosi dalle ferite di quei corpi brulicanti di vermi
e ti senti mancare. Se vuoi aprire gli occhi, vai al 37.
Se hai scoperto la posizione del tavolo, alzati e vai al paragrafo
Vai al 15. corrispondente.
22 23
28 via caldo e veloce, impregna la veste e bagna il pavimento di pietra,
attirando i ratti che corrono famelici verso quel lauto banchetto. Di
Ungi per bene il cuoio che t’imprigiona con il contenuto del piatto, per nuovo.
poi fingerti esanime. Notando la tua immobilità, un paio dei topi più
audaci si arrampicano e annusano la cinghia, un segnale sufficiente Ti rigeneri all’1.
per un assalto generale. Il resto di quel disgustoso tappeto vivente si
aggrappa al legno, lo scala e si affolla sul tavolo. Il movimento metodico
del pendolo non disturba affatto gli animali, che ne evitano i colpi 30
affannandosi sui legami unti. Le creature guizzano sopra la tua faccia,
le loro gelide labbra lambiscono le tue. Soffochi sotto la pressione della Prendi coraggio e inizi a camminare, tentando di procedere il più
loro calca, mentre il disgusto ti gela, ma rimani immobile. possibile in linea retta. Il terreno è umido e scivoloso. Avanzi barcollando
per qualche passo, finché non senti una serie crescente di gocce d’acqua
Se possiedi o hai avuto con te un osso spezzato, vai al 18. cadere davanti a te, guidandoti nel percorso.
Altrimenti, vai al 32.
29
Perdi il controllo.
Il tuo avatar si rifiuta di accettare quanto gli sia accaduto, ma la verità si
fa strada con violenza stampandosi a caratteri di fuoco nella sua mente
sconvolta. Con un grido corre via dal bordo del pozzo, lontano dagli occhi
accusatori delle sue copie accatastate. Si rannicchia in un angolo della
stanza, nascondendosi il viso nelle mani e piangendo amaramente, fino
a quando, con un sospiro grave, si ammutolisce e la mano scivola nella
tasca del saio, alla ricerca dell’osso spezzato. Le dita tremano al tiepido
contatto, poi ne afferrano con decisione la superficie ruvida, incrostata di Se riesci a completare la sequenza matematica, sommane le cifre e recati
sangue rappreso e piccoli frammenti di carne. La sua carne. al paragrafo corrispondente al risultato.
Con un movimento secco ne spinge la punta seghettata dentro la gola,
perforandola, strappando la pelle, recidendo la carotide. Il sangue scorre Altrimenti, vai al 23.
24 25
31 32
Incidi una parte dell’orlo della veste tirandone i lembi e stendi a terra Manca poco, avverti chiaramente i legami allentarsi: in più di un punto
il frammento per l’intera lunghezza. Avanzando a tentoni intorno alla ormai sono già logori. Non hai sbagliato i calcoli, la cinghia cede proprio
prigione, con molta fatica completi il giro ritornando alla striscia che nel momento in cui il pendolo ti colpisce il petto, lacerando la veste.
avevi lasciato come traccia. Durante il cammino hai incontrato molte Devi attendere altre due oscillazioni prima di poter usare la gigantesca
nicchie a distanze irregolari lungo la fredda parete metallica e hai tenuto lama a tuo vantaggio per liberarti del tutto, nel frattempo ogni rasoiata ti
il conto dei passi tra una rientranza e l’altra per tentare di coglierne lo attraversa i nervi con un dolore acuto. È arrivato il momento della fuga:
schema che potrebbe guidarti nell’oscurità. afferri un topo e lo lanci contro una parete, i suoi compagni si dileguano
all’istante. Con un movimento cauto e costante strisci di lato, slittando
fuori dalla traiettoria della lama così da rotolare a terra incolume.
33
Desideri fortemente riaprire gli occhi, ma non ne hai il coraggio e rimani
in posizione distesa con i sensi all’erta. I roditori sembrano svaniti nel
nulla e solo il pulsare della ferita rimane l’unica testimonianza della loro
presenza. Non hai paura di vedere qualcosa di orribile, ma che non ci
sia nulla da vedere.
Se sei in grado di calcolare il numero dell’area evidenziata, vai al
paragrafo corrispondente. Se vuoi provare a ricordare qualcosa, vai al 27.
Se vuoi provare a gridare aiuto, vai al 20. Se preferisci addormentarti per raccogliere le forze, vai al 15.
Se preferisci procedere a tentoni, vai al 10.
26 27
34 35
Pareti e soffitto della prigione sono fatti di metallo e appaiono rozzamente La candela ti scivola via dalle dita e rotola nel vortice d’ombra,
gocciolando cera sulla pietra. Giunta sul fondo di quell’abisso, la fiamma
imbrattati da simboli religiosi e figure allegoriche: teschi incoronati,
si spegne e il sussurro di una schiera di fantasmi ti investe l’anima come
gatti neri, fantasmi inquietanti e grotteschi, incomprensibili mappe fitte un soffio di gelo. Dopo di che, nel conforto dell’oscurità, il tuo respiro si
di numeri… i colori sembrano però sbiaditi e macchiati, probabilmente quieta.
per l’effetto dell’atmosfera umida. Due figure in particolare attirano la
tua attenzione. Vai al 2.
36
L’acqua doveva essere drogata, perché appena ne bevi un sorso cominci a
sentire un’irresistibile sonnolenza. Cadi in un sonno profondo, non hai idea
di quanto duri, ma quando rinvieni un chiarore allucinante e sulfureo, che
ha origine dalle pareti metalliche, ti consente di vedere con chiarezza cosa
ti circonda.
Vai al 16.
37
Spalanchi rapidamente le palpebre e il tuo petto annega nella disperazione:
ti avvolge il buio più nero della notte eterna. La cupa intensità è opprimente
e devi sforzarti per respirare. Rimani ancora qualche istante sul pavimento
prima di stringere i denti e sollevarti sulle gambe indolenzite. Alzandoti noti
di avere i piedi nudi e di indossare soltanto una specie di tonaca ruvida, ma
soprattutto avverti l’eco dei tuoi lamenti e realizzi di trovarti in uno spazio
Se riesci a risolvere l’enigma, vai al paragrafo corrispondente. ampio, delimitato da pareti.
Altrimenti, vai all’11.
Se vuoi puntare alla parete laterale più vicina, vai al 17.
Se preferisci procedere dritto fino in fondo, vai al 30.
Se vuoi provare a gridare aiuto, vai al 20.
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The Necronomicon - gamebook
Dagon
Un’avventura letteraria dove potrai affrontare in prima
persona gli orrori narrati da H. P. Lovecraft in alcuni dei
più celebri racconti classici del ciclo di Cthulhu: Dagon,
Il rituale e Il segugio (nel volume troverai anche
una sezione dedicata alle Terre del Sogno, con alcuni
suggestivi estratti da Kadath).
30 31
I LIBROGAME
OFFICINA MENINGI
32