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CORSO DI POLITICA ECONOMICA

Capitolo 3
I RISULTATI DI BRETTON WOODS
Prof. Giuseppe Mauro
LM38 – Lingue Straniere per l’Impresa e la Cooperazione Internazionale
2020-2021
Contenuti

Il contenuto delle slides di questo capitolo è basato su:


Mauro G. (2017), L’evoluzione del sistema monetario
internazionale e l’Unione Europea, Casa Editrice Rocco Carabba,
Lanciano, Cap. 4.

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La scarsità di dollari e l’evoluzione degli scambi commerciali

• Dopo la fine della seconda guerra mondiale, i paesi non erano in grado di
ristabilire la convertibilità delle loro valute per effettuare i pagamenti
internazionali.
• La costituzione dell’Unione Europea dei Pagamenti (UEP) nel 1950 ha lo scopo di
rispristinare la convertibilità delle monete e di creare meccanismi di pagamenti tra
i paesi europei.
• L’UEP prevedeva anche la concessione automatica di credito per affrontare uno
squilibrio temporaneo della bilancia dei pagamenti.
• L’UEP, insieme ad altri programmi di aiuto come l’UNRRA e il Piano Marshall, ha
svolto un ruolo fondamentale nel ripristino degli scambi commerciali all’interno
dell’Europa.

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La scarsità di dollari e l’evoluzione degli scambi commerciali

• Il problema principale dell’epoca era la scarsità di dollari a causa del forte avanzo
della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti e dell’inadeguatezza delle risorse del
FMI.
• Successivamente la situazione cambia: si verifica un deflusso continuo di dollari
verso il resto del mondo che consente ai paesi industrializzati di ricostituire e
aumentare le riserve e, quindi, finanziare gli scambi commerciali internazionali. Le
banche centrali sono favorevoli al deficit dei conti con l’estero statunitense.
• Durante gli anni 50 il sistema di Bretton Woods funziona correttamente. Si verifica
una rapida crescita del commercio internazionale così come della produzione e del
reddito.
• La liquidità internazionale comprende 3 importanti attività: le riserve auree, le
valute utilizzate in qualità di riserve e le posizioni presso il FMI.

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La scarsità di dollari e l’evoluzione degli scambi commerciali

• Nel periodo di riferimento, la crescita delle riserve auree è modesta, mentre


l’incremento delle riserve valutarie è consistente. Aumentano inoltre
notevolmente i saldi in dollari detenuti dalle autorità monetarie dei paesi
membri.
• La creazione di liquidità internazionale deriva dall’incremento delle riserve in
dollari e, quindi, dal deficit della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti.

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Dalla scarsità alla sovrabbondanza di dollari

• Effetti positivi dell’aumento dei dollari sulle economie europee e sul Giappone.
Totale fiducia sul dollaro.
• La situazione cambia negli anni ‘60. Si passa da una situazione di scarsità di dollari
ad una di eccesso.
• Cambiano le caratteristiche del deficit degli Stati Uniti: deflusso di capitali
maggiore rispetto al flusso in entrata e aumento dei prestiti da parte dei residenti
esteri (Regulation Q).
• Negli anni 60, quindi, inizia a diminuire la fiducia sul dollaro (↑ crediti a breve
termine dei paesi industrializzati nei confronti degli Stati Uniti).
• Impossibilità degli Stati Uniti di garantire la convertibilità dei dollari in oro
(passività > riserve auree). Atteggiamento tollerante da parte degli altri paesi per
evitare conseguenze negative.

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Dalla scarsità alla sovrabbondanza di dollari
• Si presentano i primi elementi di crisi del sistema di Bretton Woods:
1. Sistema instabile: l’aumento della liquidità internazionale comporta un
aumento del deficit della bilancia dei pagamenti americana (dilemma di
Triffin).
2. Gli Stati Uniti non sono obbligati a tenere i conti con l’estero in regola.
3. Incapacità degli Stati Uniti di governare il sistema. Prevalenza degli obiettivi
interni rispetto a quelli esterni.
4. La politica monetaria degli Stati Uniti si ripercuote sul resto del mondo.
• Inoltre, nella seconda metà degli anni ‘60, la guerra del Vietnam, lo sviluppo
dell’economia interna e l’inflazione contribuiscono a deteriorare la bilancia dei
pagamenti degli Stati Uniti.
• Si accentua la sfiducia sul dollaro (richieste di conversione).

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I tentativi di difesa del dollaro

• Negli anni 60, furono proposte diverse iniziative per superare la crisi del sistema
monetario internazionale.
• Le iniziative più significative sono:
1. i “Roosa bonds”;
2. gli “Accordi generali di prestito”;
3. gli accordi di swap;
4. il pool dell’oro;
5. le operazioni di credito tra le autorità dei paesi.
1. I “Roosa bonds” (1962) sono obbligazioni e buoni del tesoro americano con
scadenza 12-24 mesi collocati presso le banche centrali dei paesi.

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I tentativi di difesa del dollaro

2. Con gli “Accordi generali di prestito” le banche centrali dei 10 paesi più
industrializzati si impegnavano a prestare le loro valute al FMI. I prestiti,
successivamente, potevano essere utilizzati dai paesi partecipanti agli Accordi.
La concessione del prestito era soggetta a condizioni.
3. Gli accordi swap sono linee di credito bilaterale tra la Fed e le banche centrali
dei paesi industrializzati. Operazione a breve termine (da 3 a 12 mesi)
4. Di fronte all’aumento delle richieste di conversione in oro dei crediti in dollari,
le banche centrali, nel 1961, istituiscono il pool dell’oro mediante il quale 8
paesi si impegnano a vendere oro per evitare che il suo prezzo aumenti. Il pool
dell’oro svolse un ruolo importante di stabilizzazione. Gli Stati Uniti si
impegnano a comperare e vendere oro a 35 $ l’oncia solo con le autorità
monetarie.

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I tentativi di difesa del dollaro

• Il mercato dell’oro si divide in due settori: il settore ufficiale e quello privato.


• L’accordo di Washington (1971) da luogo a cambiamenti significativi nel sistema
di Bretton Woods: la conversione in oro dei dollari si poteva attuare solo
attraverso il Tesoro americano.
• Il sistema monetario passa a essere basato esclusivamente sul dollaro.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro
• Negli anni 60 Bretton Woods entra in crisi per una serie di motivi:
• Elevato debito degli Stati Uniti: si passa da una situazione di scarsità di
dollari ad una di sovrabbondanza.
• Gli Stati Uniti perseguono obiettivi di carattere interno ( occupazione 
reddito …).
• Responsabilità da parte dei paesi industrializzati, che non rivalutano le
proprie valute.
• Si apre un intenso dibattito sul futuro di Bretton Woods. Le proposte di riforme
riguardano 3 questioni specifiche:
a) La liquidità internazionale
b) Il processo di aggiustamento
c) La fiducia

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro

a) La prima questione riguarda la necessità di coordinare i mezzi di pagamento


internazionali con i tassi di crescita del commercio e dell’economia mondiale. Il
sistema di Bretton Woods richiedevano una quantità adeguata di riserve per
mantenere il tasso di cambio.
b) Il processo di riequilibrio della bilancia dei pagamenti è molto lento. Il peso
dell’aggiustamento non è distribuito in modo equo tra i paesi in deficit e i
paesi in surplus: i paesi in surplus non hanno alcun vincolo con riferimento
all’accumulo di riserve; le riserve dei i paesi in deficit, invece, si possono
esaurire se non attuano misure di riequilibrio.
Gli Stati Uniti possono perseguire politiche economiche interne in contrasto
con la situazione della bilancia dei pagamenti.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro
c) Le politiche economiche degli Stati Uniti si trasmettono alle economie degli
altri pasi. Il dollaro svolge un ruolo fondamentale nel sistema monetario. Se gli
Stati Uniti sono in grado di garantire la convertibilità in oro dei dollari
posseduti dalle autorità monetarie internazionali, non ci sono problemi.
Invece, se il deficit della bilancia dei pagamenti e l’accumulo di dollari da parte
degli altri paesi aumentano in modo preoccupante, sorgono problemi di
fiducia nei confronti del dollaro.
• Le proposte di riforma per migliorare il sistema monetario internazionale:
1. Il dollaro come standard monetario internazionale
2. L’aumento del prezzo dell’oro
3. Il piano Triffin
4. I diritti speciali di prelievo

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro

1. Il dollaro come standard monetario internazionale


• Considerando che il gold exchange standard ha funzionato praticamente come
dollar standard, è necessario controllare la politica monetaria degli Stati Uniti.
• Il dollaro deve essere lo standard monetario internazionale perché svolge le
funzioni di mezzo di scambio, unità di conto e moneta di riserva. Inoltre, dal 1958,
gli Stati Uniti diventano la fonte principale di creazione di liquidità internazionale.
• Mundell propone che la politica monetaria degli Stati Uniti deve garantire un
livello adeguato della domanda mondiale, mentre gli altri paesi devono
aggiustare le loro riserve in modo di consentire che le riserve auree degli Stati
Uniti siano sufficiente per comperare e vendere oro liberamente.
• Si configura un sistema con responsabilità asimmetriche.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro
2. L’aumento del prezzo dell’oro
• La seconda proposta (Harrod) riguarda il prezzo dell’oro. Infatti, un aumento del
suo prezzo comporterebbe un incremento del valore delle riserve auree con la
possibilità di espandere gli scambi internazionali senza avere problemi di
liquidità.
• Diventerebbe conveniente estrarre l’oro dalle miniere marginali.
• Le scorte auree defluiscono dagli speculatori e dai privati.
• La proposta di Harrod si colloca all’interno del gold exchange standard.
• Altri sostenitori dell’aumento del prezzo dell’oro (Rueff) volevano ristabilire il
sistema del gold standard ➔ i paesi a moneta di riserva (Stati Uniti e Inghilterra)
potrebbero rimborsare in oro i saldi in dollari e sterline delle banche centrali;
successivamente, i paesi si impegnano a non emettere nuovi crediti in valuta.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro

2. L’aumento del prezzo dell’oro


• Per quanto riguardo l’entità dell’aumento, si propone un raddoppio del prezzo
dell’oro.
• Gli aspetti favorevoli del ritorno al gold standard sono:
- evitare i privilegi del paese a moneta di riserva;
- impedire la speculazione internazionale;
- maggiore disciplina delle relazioni economiche internazionali.
- l’oro è il bene che ispira la maggiore fiducia perché è indipendente dei
comportamenti delle autorità monetarie dei paesi dominanti;
- durante il gold standard l’economia mondiale è cresciuta in condizioni di ordine
monetario e di stabilità.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro

2. L’aumento del prezzo dell’oro


• Il ritorno al gold standard presenta numerose obiezioni:
- è incompatibile con il livello di libertà raggiunto dalle autorità monetarie;
- si potrebbero avere effetti deflazionistici;
- i paesi produttori di oro avrebbero grossi benefici;
- la produzione di oro comporta l’impiego di risorse, quindi, il suo utilizzo
come moneta è inefficiente rispetto all’uso della moneta.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro

3. Il piano Triffin
• La terza proposta riguarda l’allargamento delle funzioni del FMI. Il piano Triffin
solleva la necessità di creare riserve in funzioni della domanda e
dell’espansione dell’economia mondiale.
• Triffin propone il trasferimento al FMI dell’oro e dei saldi valutari delle banche
centrali in cambio dell’accreditamento di un deposito. Il Centro di
compensazione dovrebbe svolgere operazioni di cassa e garantire, attraverso la
concessioni di crediti, l’aumento delle riserve per sostenere l’espansione del
commercio e della produzione.
• La possibilità di ottenere un credito:
- sarebbe uno stimolo per l’armonizzazione delle politiche economiche;
- aumenterebbe la capacità di finanziamento dei paesi in deficit;
- ostacolerebbe le azioni speculative.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro

3. Il piano Triffin
• Inoltre, Triffin propone di creare un nuovo strumento di riserva
internazionale per porre fine alla posizione dominante del dollaro.
• La concessione del credito non sarebbe automatica, bensì condizionata alla
volontà dei paesi di adottare politiche di riequilibrio. Inoltre, i paesi in
surplus dovrebbero correggere i loro avanzi.
• Creazione di un “Conto di conversione aurea” in cui i paesi dovrebbero
depositare, in cambio di una garanzia aurea, le valute accumulate con il
surplus della bilancia dei pagamenti.
• Il piano Triffin presuppone un elevato grado di cooperazione internazionale.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro
4. I diritti speciali di prelievo (DSP)
• Introdotti dal FMI negli anni 60 per far fronte alle necessità di aumento di riserve.
• Funzionamento dello schema:
- apertura di un conto presso il FMI, il quale assegna i DSP ai paesi partecipanti in
proporzione alle quote possedute;
- l’allocazione dei DSP è effettuata in relazione del bisogno di riserve di lungo
periodo (5 anni);
- il Consiglio dei Governatori è l’organo responsabile dell’emissione dei DSP. È
necessaria la maggioranza dell’85%;
- i DSP possono essere utilizzati per ottenere le valute necessarie al fine di
correggere lo squilibrio della bilancia dei pagamenti o adeguare le riserve;
- l’utilizzo medio dei DSP, nel periodo prefissato, non può superare il 70% della
quantità complessiva ricevuta.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro
4. I diritti speciali di prelievo (DSP)
• Il sistema comporta due vantaggi fondamentali: agevola i meccanismi di
aggiustamento della bilancia dei pagamenti e sottrae la creazione di liquidità
internazionale al paese a moneta di riserva.
• Tuttavia i risultati sono stati deludenti:
- rappresentavano, agli inizi degli anni 80, una percentuale molto bassa del
totale delle riserve mondiale;
- perdita del potere d’acquisto a causa dell’aumento dei prezzi;
- mancata allocazione dei DSP nel periodo 1972-78;
- le banche centrali si rifiutavano a privarsi dell’oro;
- l’atteggiamento del paese a moneta di riserva di non attuare le riforme.

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Alcune proposte di riforma del modello oro-dollaro
4. I diritti speciali di prelievo (DSP)
• L’obiettivo del FMI era che i DSP fossero lo strumento di riserva principale e
favorire la creazione di liquidità internazionale attraverso un organismo
internazionale anziché con i debiti degli Stati Uniti.

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