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ITALIA

9 VITA 15 APRILE 2011

Ma nessuno
La grande fuga dei migranti? vuole
Finirà in parrocchia asilo politico
93 diocesi di tutta Italia già pronte ad accogliere 2.500 persone «Puntano all’estero»

di Daniele Biella Nessuno vuole chiedere asilo

GettyImages
politico all’Italia, i migranti voglio-
C’è un’emergenza umanitaria, serve no andare dove hanno parenti o co-
lo sforzo di tutti: noi mettiamo a dispo- noscenti». È uno sguardo in prima
sizione dei profughi 2.500 posti, distri- linea quello di Elvira Iovino, re-
buiti in 93 diocesi italiane». L’annuncio, sponsabile del Centro diurno per ri-
venerdì prima aprile, di monsignor Ma- fugiati Astalli di Catania: è da qui
riano Crociata, Segretario generale della che transitano, grazie al passaparo-
Cei-Conferenza episcopale italiana, ha la, decine di migranti il giorno dopo
lasciato il segno: la Chiesa cattolica, essere fuggiti dalla Residenza degli
«senza alcuna ragione politica», scende aranci di Mineo, 60km a sud-ovest
in campo in prima persona. Alloggio, di Catania. «Nelle ultime settimane
cibo, vestiario e assistenza: questi i ser- abbiamo assistito almeno 500 per-
vizi che garantirà la Cei ai migranti nelle sone, soprattutto eritrei e tunisini,
sue strutture, attraverso il coordina- ma è un flusso continuo», rivela la
mento della Caritas italiana. Ma come e responsabile dell’Astalli.
quando verrà messa in atto questa gran- Quali sono le mete predilette?
de macchina della solidarietà, e soprat- Ci dicono che vogliono raggiungere
tutto chi ne beneficerà? «Siamo pronti soprattutto la Francia e l’Inghilter-
a entrare in azione, a partire da oggi ra. Molti dopo essere stati da noi
stesso», annuncia Oliviero Forti, re- vanno dalla Western Union per ri-
sponsabile nazionale immigrazione di scuotere i soldi che i parenti inviano
Caritas. Parole per le orecchie di Carlo per il viaggio. Poi ri-
Costalli, numero uno di Mcl-Movimen- si sono dimostrate le diocesi siciliane, nisteriale», precisa Forti e conferma- il centro partono subito, cor-
to cristiano lavoratori. «Per la società con 639 posti messi a disposizione, di no sia l’assessore alla Famiglia e po- Astalli rendo il rischio di es-
civile è scoccata l’ora della solidarietà cui 400 in una sola struttura, a Trapani. litiche sociali di Milano, Mariolina sere bloccati come ir-
e la risposta anche se non univoca c’è In cima alla lista anche le comunità par- Moioli («rispetteremo la legge, se non regolari piuttosto che
stata», commenta, prima di tirare le rocchiali della Calabria (217 posti) e di sono irregolari li accoglieremo») sia cercare di ottenere lo
orecchie a una «classe politica che ha due regioni a nord, la Liguria (209) e la la Caritas ambrosiana, che gestisce la status di rifugiato, che li costrin-
perso ancora una volta l’occasione per Lombardia, con 191 posti, compresi i 50 gran parte dei centri milanesi che ospi- gerebbe a rimanere in Italia.
dimostrare al mondo che alcuni temi della diocesi di Bergamo. «L’accoglienza tano rifugiati. Voi che fate?
si possono affrontare unitariamente, non sarà però indistinta, bensì legata Il sistema di accoglienza della Cei è Forniamo informazioni sui loro di-
evitando contrapposizioni ideologiche alla condizione giuridica», specifica il pensato ad hoc: niente a che vedere, ritti soprattutto agli eritrei e agli al-
e strumentali». responsabile immigrazione quindi, con le tendopoli e gli ammassa- tri profughi provenienti dalla Libia.
«Dal singolo prete che il piano Cei della Caritas italiana, «in menti di persone con differente status Ma non neghiamo una doccia nean-
mette a disposizione due letti primis arriveranno i possi- giuridico, ovvero la realtà di queste set- che ai tunisini, per i quali il discorso
dei locali della parrocchia, bili richiedenti asilo, si pre- timane. «Ogni caso sarà trattato a sé, è diverso perchè secondo la norma-
agli alberghi con centinaia di sume dalla Libia. I minori dopo la richiesta di protezione e l’ac- tiva attuale non possono richiedere
posti, gestiti da cooperative e verranno inviati in comu- cettazione della comissione giudicante, asilo essendo migranti economici.
associazioni legate alla Caritas e ade- nità alloggio, mentre per tutti gli altri lo inseriremo nella struttura più ade- Avete segnalato quanto accade al-
renti allo Sprarr-Sistema di protezione bisognerà verificare il loro status». Il ri- guata». E i costi? Le esigenze primarie la Prefettura?
per richiedenti asilo e rifugiati, ogni ferimento è a chi viene dalla Tunisia. saranno offerte dalle singole sezioni Ca- Certo. Anche perchè passano da noi
realtà ha deciso di dare il proprio con- «Con il permesso di protezione umani- ritas. «Per tutto il resto puntiamo a con- anche minori non accompagnati,
tributo, con un’ottima distribuzione taria temporanea i profughi tunisini po- venzioni con le prefetture locali e con il ragazze comprese. Ci siamo propo-
geografica», spiega Forti. Le più virtuo- tranno essere inseriti. L’importante è Governo, come avviene quando si tratta sti per lavorare direttamente a Mi-
se, per ora («i dati sono provvisori, cor- che tempi e modalità di tale permesso di persone a cui è riconosciuta la prote- neo, ma per ora non ci è arrivata
rispondono a un primo monitoraggio»), vengano definiti con una circolare mi- zione umanitaria», conclude Forti. alcuna risposta. [D.B.]

In Toscana mille volontari per 300 “ospiti”


Come sta funzionando la protezione civile della regione modello: «Noi operatori siamo più dei migranti»

la buona di Antonio Sgobba in Toscana all’inizio della settimana soprattutto grazie al contributo fon- messi a disposizione in ogni pro-
prassi sono stati distribuiti in dodici siti damentale del volontariato di tutta vincia dall’Arci, per offrire consu-
Alcuni hanno alloggiato nel cuo- sparsi in quasi tutta la Regione. «Ci la regione», continua la Sargentini. lenze soprattutto di tipo legale.
re di Firenze, a san Frediano. Altri, siamo sforzati di lavorare ad un’ac- Le Misericordie, ad esempio, Comunque non sono mancate le
una trentina, a Villa Morazzana, un coglienza che fosse davvero soste- hanno messo a disposizioni circa polemiche, come per la località di
ostello liberty in provincia di Livor- nibile. L’aspetto che più ci preoc- 200 volontari: «Abbiamo reso agi- Calambrone, vicino Pisa. Lì dove-
no. I circa trecento migranti arrivati cupa è quello della persona, lavo- bile le strutture che non erano vano arrivare un centinaio di mi-
riamo pensando che non ci stiamo pronte all’accoglienza, sistemando granti, ma le proteste dei residenti
occupando di cose ma di essere i letti, predisponendo mense e pre- che temevano per l’imminente sta-
umani in fuga», spiega Maria Sar- sidi sanitari», spiega il responsabile gione turistica hanno bloccato tut-
gentini, della protezione civile To- per le emergenze, Federico Bone- to. «Abbiamo cercato altri siti. La
scana. Nei giorni successivi sono chi, «non è stato semplice coordi- nostra soluzione non è la più sem-
arrivati altri 200 nordafricani. nare tutti gli attori coinvolti, soprat- plice, richiede un lavoro continuo
In molti hanno parlato di «Mo- tutto a livello burocratico, ma sia- e faticoso, ma continua a sembrarci
dello Toscana». In effetti, la gestio- mo andati avanti lo stesso». La pro- la migliore». In totale le persone
ne dell’emergenza è stata esempla- cedura era già rodata: «La prima coinvolte nell’operazione acco-
re. Gli enti pubblici – comuni, pro- cosa che abbiamo fatto è stata regi- glienza sono un migliaio, osserva
vince e regioni – hanno lavorato strare chi è arrivato utilizzando la la Sargentini: «Siamo un battaglio-
fianco a fianco del volontariato: Mi- stessa precedura informatica già te- ne, più dei migranti che sono ar-
sericordie, Anpas e Croce Rossa. stata per emergenze precedenti», rivati».
Una macchina imponente coordi- dice la responsabile della protezio-
nata dalla Protezione Civile: «Si fa ne civile. In una seconda fase sono Info:
un po’ di fatica, ma andiamo avanti, intervenuti i mediatori culturali, www.regione.toscana.it/protezionecivile

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