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Cap. 1
Al fine di rendere percepibile questa idea all’interno dei paesi si inizio a parlare di mercato
comune si intendeva un concetto più ampio , comprensivo dei requisiti necessari alla libera
circolazione delle merci all’interno del paese e dell’istituzione di una tariffa doganale verso
l’esterno. Alla libera circolazione delle merci si aggiungevano altre libertà di circolazione. Nelle
modifiche successive del Trattato CEE il mercato interno sostituì il mercato comune , col quale si
evidenziava l’obiettivo dell’eliminazione delle frontiere , e l’assicurazione della libera circolazione
delle merci, delle persone e dei capitali; questa espressione è utilizzata sia nel TUE che nel TFUE.
Effettivamente non esistono differenze concettuali tra queste tre espressioni . Ma interviene la
Corte di Giustizia europea dando una definizione di mercato comune: il cui obiettivo è quello di
eliminare eventuali ostacoli agli scambi intercomunitari, per poter costituire un mercato unico. La
commissione europea ha come obiettivo il completamento del mercato unico.
2. Il mercato unico presuppone l’introduzione di misure positive e misure negative.
Misure negative :
- divieto di dazi : il divieto di introduzione di dazi doganali all’interno del mercato europeo. Si
farà riferimento a tasse di effetto equivalente ai dazi doganali. ART. 28-30 TUE
- Divieto di restrizioni quantitative: misure di effetto equivalenti a restrinzioni. ART. 34-35 TFUE
Misure positive:
- armonizzazione normativa ART. 110 TFUE
Tra gli obiettivi rientra la possibilità si commercializzare in tutto il mercato interno prodotti che
abbiano le stesse caratteristiche, basate su economie di scala: relazione esistente tra un
aumento della scala di produzione e diminuzione del costo unitario del prodotto. Il costo unitario è
dato dal costo totale, diviso per la quantità prodotta e corrispondente al costo medio.
3.