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Principi di economia aziendale giuseppe catturi

Economia E Gestione Delle Imprese (Università degli Studi di Siena)

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PRINCIPI DI ECONOMIA AZIENDALE, Giuseppe Catturi


Definizione: disciplina che studia i criteri di conduzione di una qualsiasi azienda che indaga sulle giuste decisioni operative per
migliorare la qualità di vita dell’uomo.
BISOGNI E BENI
Il BISOGNO è la mancanza, totale o parziale, di uno o più elementi che costituiscono il benessere di un ente.
Per soddisfare un bisogno l’ente si appropria del valore contenuto nei beni, materiali o immateriali, attraverso il godimento degli stessi.
SCALA DEI BISOGNI

Maslow Herzberg

Bisogni primari(cibo, vestiario, casa) Bisogni igienici


Bisogni di sicurezza(condizioni non minaccianti)
Bisogni di affiliazione (rapporti sociali)
Bisogni di stima (riconoscimenti e apprezzamenti) Bisogni motivazionali
Bisogni di autorealizzazione (affermazione nel mondo)

Il BENE è ciò che soddisfa i bisogni di un ente.


I beni vengono distinti in funzione
Del suo valore Della sua utilità

Espressione monetaria dei materiali da cui è composto Capacità di soddisfare il bisogno

Il valore di un bene è una caratteristica oggettiva L’utilità di un bene è soggettivo


Il valore indica anche la qualità del bene e la sua capacità di
rigenerazione  aumenta il suo atto di consumo

L’atto di consumo/d’impiego/d’utilizzo è l’atto di godimento del bene apprezzandone dunque l’utilità ma deteriorando il suo valore
(valore intrinseco).

Tipi di bene:
Materiali Terreni, attrezzature, …
Immateriali Servizi, brevetti, costi di avviamento o ampliamento

A fecondità semplice Un solo atto di utilizzo (materie prime)


A fecondità ripetuta Cede la sua utilità in più volte (macchinari)

A utilizzo annuale Chiamati anche beni di attivazione, sono utilizzati per Classificazione sulla base contabile
“muovere” l’azienda;
A utilizzo pluriennale Definiscono la struttura dell’azienda

A veloce rigiro Veloce innovazione: Cellulare, prodotti tessili, …


Quei beni ad utilizzo annuale. Modo di consumo del bene
A lento rigiro Bene passato di moda, computer negli anni ‘30
Quei beni ad utilizzo pluriennale.

Economici Beni di grande utilità ma con disponibilità limitata che L’aria nel ‘900 non aveva grande
li porta ad avere un prezzo importanza, ma al giorno d’oggi, a causa
Non economici Beni di grande quantità e disponibili liberamente dell’inquinamento ambientale è preservata

Intermedi Servono per produrre altri beni (macchinari)


Finali O beni di consumo

FUNZIONI ECONOMICHE

 PRODUZIONE, attività in cui differenti beni vengono assemblati per dar vita a nuovi beni di maggior valore.
 CONSUMO, utilizzazione di beni al fine di soddisfare i bisogni personali o collettivi.
 RISPARMIO, parte non consumata delle risorse disponibili.
 INVESTIMENTO, destinazione del risparmio all’ottenimento dei beni intermedi.
 INNOVAZIONE, riguarda un cambiamento che apporta risultati migliori:
• di prodotto, per soddisfare nuovi bisogni (relativa o assoluto in campo per la società o azienda);
• di processo, suddivise in tecniche o tecnologiche, riguardano il modo di produzione di un bene.

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STORIA DELL’AZIENDA:

TEORIA PERSONALISTICA (1827-1917, Giuseppe Cerboni)


Nell’azienda riconosce la parte oggettiva comprendente la sostanza amministrabile (patrimonio aziendale) e la parte soggettiva
composta da enti con differenti funzioni amministrative: proprietario (supremazia dell’azienda), amministratore, consegnatari
(gestiscono i beni che sono stati affidati), corrispondenti (debitori e creditori dell’azienda).
Tra di essi nascono dei rapporti che possono essere giuridici ( proprietario-consegnatari o corrispondenti) o morali (proprietario-
amministratore).
Vincenzo Vianello(1866-1935) l’azienda è una organizzazione di mezzi ed energie personali volte al raggiungimento di un dato fine.
TEORIA CONTRATTUALISTICA (1845-1922, Fabio Besta, dall’Unità d’Italia alla Prima guerra mondiale)
Nasce all’inizio del XX secolo durante il positivismo e considera l’azienda come un insieme coordinato di contratti regolamentanti
vigorosamente dalla legge.
Si può facilmente intuire che ciò è sbagliato perché la legge tutela casi già verificatosi e non ha la capacità di disciplinare eventi in
anticipo.
Evoluzione della teoria contrattualistica è la
TEORIA DELL’AZIENDA che risalta la relazione tra l’agente aziendale e il “mandato” cioè colui che si occupa della sopravvivenza e
sviluppo dell’azienda (manager).

TEORIA SISTEMICA ( nel periodo delle Guerre Mondiali, Gino Zappa)


Nata a metà del XX secolo grazie al passaggio dalla visione positivista a quella tecnico-scientifica, definisce l’azienda come un insieme
coordinato di parti complementari (umani e materiali) uniti per il raggiungimento di un certo fine.
Il limite di questa visione è rappresentato dal fatto che vede l’azienda come modello statico, quando invece essa è un ambiente
continuamente mutevole e dinamico; attribuisce inoltre un semplice ruolo strumentale all’uomo.
Pietro Onida (1902-1982) derivante dalla teoria zappiana, considera l’azienda come un sistema dinamico nel quale si realizzano in
sintesi vitale l’unità nella molteplicità, la permanenza nella mutabilità.
Aldo Amaduzzi (1904-1991) l’azienda è un insieme di forze economiche che sviluppa un processo o di produzione, o di consumo, o di
produzione e consumo insieme a favore del soggetto economico.
Giovanni Ferrero (1926-1992) sintesi di Onida e Amaduzzi, concepisce l’azienda come un insieme dinamico di persone e mezzi con
un fine complementare tra loro.
Da questo autore cominciamo ad avvicinarci alla

TEORIA ORGANICISTICA ( 1885-1958, Alberto Ceccherelli)


Comprendente in parte anche le altre due teorie, considera l’azienda un organismo socio-economico vivente perché come quest’ultimo
essa è composta da organi che svolgono singolarmente i loro compiti/funzioni, e allo stesso tempo sono coordinati tra loro.
L’uomo è considerato creatore e destinatario dell’attività economica.

OBIETTIVO FONDAMENTALE DI UN’AZIENDA : soddisfare i bisogni umani attraverso la creazione di valore.

PATRIMONIO AMBIENTALE
Il patrimonio ambientale comprende tutte quelle relazioni e interdipendenze (che vorremmo in perfetta simbiosi e armonia) che si
stabiliscono in una data area territoriale e la comunità di persone che su di essa disegna le proprie traiettorie storiche / aziendali.

Poiché l’azienda diventa generatrice di flussi commerciali e comunicazionali, si dice che


“l’azienda è un convertitore di valore e di cultura”

Condizioni d’esistenza di un’azienda:

- L’esistenza di una comunità di persone, unite tra loro da rapporto di solidarietà, di appartenenza all’azienda (fidelizzazione
aziendale) e da un unico obiettivo prefissato;
l’ottimo “clima aziendale” è un fattore determinante per il successo di una qualsiasi azienda, infatti è difficile da creare e molto
facile da distruggerlo.

- Il riconoscimento giuridico, in quanto detiene i diritti e i doveri derivanti dallo svolgimento dell’attività aziendale.

- La disponibilità di un sistema di risorse (patrimonio aziendale).

- Mission act, autonomo potere decisionale, responsabilità che derivano dalle decisioni, …

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CICLO DI VITA AZIENDALE

A. IDEALIZZAZIONE, ovvero il concepimento dell’idea dell’azienda.


1. Gestazione, assume particolare importanza poiché è dal modo di realizzazione in questo periodo che si creano le premesse
di vita ( si forma il DNA dell’azienda).

B. NASCITA, in cui “viene messa dimora” in un determinato ambiente all’azienda.


2. Avvio/decollo, chiamato anche fase di start up consiste nella registrazione giuridica dell’azienda.
3. Crescita/sviluppo, in cui vi è sia una crescita quantitativa che qualitativa;
è una fase piena di ostacoli, il periodo in cui è più facile crollare.
4. Maturità/stallo, fase molto pericolosa perché precede la crisi; è possibile capire se si è in fase di maturità quando vi è
un’innovazione di prodotto e di processo, quando i rapporti con creditori sono fluidi,
5. Crisi, dovuta a:
- Interruzione flussi di rifornimento;
- Rottura contratto con creditori;
- Rallentamento vertiginoso delle vendite;
- Rapporti tesi con organizzazioni sindacali e poteri politico-amministrativi.
6. Declino,

C. CESSAZIONE, cancellazione giuridica dell’azienda.


7. Dissolvenza, ovvero:
- L’azienda termina la propria esistenza operativa;
- Scompare dallo scenario socio-economico;
- Iniziano i rapporti di liquidazione
- I singoli componenti del sistema aziendale vengono rivenduti.
La cessazione non avviene sempre per causa traumatica, basti pensare alle aziende joint-vencture, al trasferimento di sede che
comporta la cancellazione dell’azienda dal registro delle imprese della zona di partenza, allo scioglimento accordato dopo aver
raggiunto l’obiettivo desiderato.
Al riguardo è utile parlare del passaggio generazionale di un’azienda, che in questo periodo non riesce a superare di media le 2
generazioni.

D. DISSOLUZIONE, quando ormai l’azienda è completamente smantellata, ma non è “morta” perché vi sono ancora tracce dei dati
contabili.

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CARATTERISTICHE DI UN’AZIENDA

1) Svolge continuamente la sua attività per soddisfare i bisogni umani lungo un percorso che va dalla idealizzazione alla dissoluzione
dell’azienda.

2) Reagisce e si modella secondo le dinamiche circostanze;

Tramite la conoscenza si possono raggiungere nuovi confini per dominare


la situazione economica, in modo tale da prendere razionali decisioni
aperte o scaturanti il cambiamento, determinando così nuove conoscenze.

Cavalcare il caos : significa cercare di mantenere una situazione


aziendale flessibile e dinamica, pronta ad accettare
e creare cambiamenti ed innovazioni per dominare la scena
economica.

3) Adotta un sistema di valori / regole che determinano i comportamenti al suo interno ed esterno;
- carta dei valori, rispetto dell’ambiente, attenzioni al cliente, trasparenza
- carta dei servizi, vantaggi riservati al cliente secondo un limite prestabilito, rimborso di parte del costo del biglietto del
treno se superato la soglia di ritardo.
- bilancio sociale, soci, investitori, personale, clienti, fornitori
- codice etico, non assumere parenti ne proprio campo amministrativo
- impianto normativo, incentivi, promozioni, avanzamento carriera, stock options(premi in azioni della società i quali
incentiveranno i dipendenti a fare dell’ottimo lavoro per far aumentare il valore delle stesse azioni)
- statuto dell’azienda, linea guida sugli obiettivi;
- manuale operativo, assegnazione dei compiti ai suoi organi,
- Knowledge management, condivisione e sviluppo della conoscenza).
Il sistema di valori è individuale, cioè cambia per ogni azienda.

4) Possiede capacità di comunicazione,


- Interna / esterna
- Qualitativa / quantitativa
- Contabile / extracontabile, riferimento all’andamento dell’azienda tramite cifre di denaro o “aggettivi”
- Volontaria / obbligatoria

5) Memorizza gli eventi, infatti ogni azienda ha un proprio passato, una propria identità;
Inoltre ci sono organi aziendali che si occupano di documentare l’andamento interno ed i rapporti esterni dell’azienda attraverso i
sistemi di reporting interno ed esterno.

6) È in grado di fare previsioni, cioè una pianificazione strategica che si divide in


previsioni adattive(attende i mutamenti dell’ambiente),
anticipative(anticipa i mutamenti dell’ambiente),
attive / innovative (crea i mutamenti dell’ambiente);
le previsioni vengono messe in atto dalla programmazione(extrapolativa e strategica), e verificate attraverso il controllo di
gestione(si verifica l’efficienza della programmazione aziendale).

7) Manifesta dei bisogni, in quanto durante il percorso di vita, ogni azienda ha necessità di beni materiali e immateriali, servizi per
realizzare i processi di produzione, …

oneri = costi dell’azienda (oneri bancari sono costi bancari)


proventi = ricavi
risconti = esercizio già pagato ma da effettuare ( risconti passivi = ricavi anticipati)
ratei = costi di competenza dell’esercizio ma ancora da pagare
Stackholders (portatori di interesse) : persone o gruppo di persone aventi un interesse nelle prestazioni o successi dell’azienda (
dipendenti, azionisti, finanziatori, poteri politico-amministrativi, consulenti e revisori, fisco).
Core business = è la principale attività aziendale che si occupa di creare un fatturato da cui rilevare il guadagno aziendale;

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PATRIMONIO AZIENDALE
L’insieme unitario e coordinato delle risorse destinate allo svolgimento delle attività aziendali in un dato momento.
Spesso coincide con l’anno solare, ma basti pensare alle società sportive il cui stato patrimoniale coincide con i campionati, o nel caso di
vendita dell’azienda si dovrà fare un riassunto patrimoniale straordinario.

È quindi un insieme di stocks accertabili in dato momento.

STOCK : valore monetario di ciascun elemento patrimoniale in un dato istante di tempo, ed è valutato da un ente chiamato “modulo
monetario”.
Costituisce elemento patrimoniale, non tanto il servizio di cui si dispone, ma il diritto ad avere quel servizio.
Il patrimonio aziendale è caratterizzato da :
- un ASPETTO QUALITATIVO, che tiene conto della funzione/importanza che svolgono le sue risorse.
- una ASPETTO QUANTITATIVO, cioè si basa sul suo “peso”/valore monetario che le risorse hanno nell’azienda;

ASPETTO QUALITATIVO DEL PATRIMONIO AZIENDALE: tende ad apprezzare i “modi” di acquisizione delle risorse
finanziare adottati dall’azienda(FONTI) e il loro “utilizzo”(IMPIEGHI).
Gli amministratori dell’azienda devono far sì che

IMPIEGHI = FONTI
che equivale a dire
INVESTIMENTI = FINANZIAMENTI
ovvero
capitale di funzionamento economico = capitale di funzionamento finanziario

STATO PATRIMONIALE al 31/12/x


Aspetto qualitativo
IMPIEGHI FONTI
Criterio di crescente liquidità

Criterio di crescente esigibilità


Immobilizzazioni immateriali Patrimonio Netto (Capitale netto)

Immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni finanziarie

Disponibilità economiche Debiti oltre l’anno (d.l.t.)

Disponibilità finanziarie (liquidità differite) Debiti entro l’anno (d.b.t.)

Disponibilità liquide (liquidità immediate)

IMPIEGHI capitale di funzionamento economico

Sono ordinati secondo i criterio di liquidità crescente, cioè l’attitudine di un bene ad essere trasformato in denaro senza subire perdite di
valore durante la trasformazione.
- Immobilizzazioni

o Immateriali
diritti riconosciuti e tutelati dall’ordinamento giuridico (brevetti per innovazioni, concessioni, marchi per protezione
del logo, nome e forma del prodotto, licenze);
costi inerenti a iniziative del vertice aziendale riconosciuti legalmente ( spese di impianto, spese di ampliamento,
spese di costituzione, spese di studio o ricerca, spese di pubblicità pluriennali, rendite pluriennali da fitti,
avviamento lo troverò solamente nell’operazione di acquisto di un’azienda quel maggior valore che hanno le componenti dell’azienda, rispetto ad ognuna presa singolarmente.

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o Materiali
sono fattori produttivi a fecondità ripetuta espressi al netto dei relativi fondi di ammortamento;
troviamo terreni (civili e industriali), fabbricati, impianti, automezzi, attrezzature.
CASO PARTICOLARE: le materie prime sono D.E. ma ogni azienda terrà un certa parte sempre fissa  scorta ferrea che
costituirà I.M.
o Finanziarie
sono diritti a ricevere denaro per un arco di tempo pluriennale; troviamo
partecipazioni/azioni (crediti a medio-lungo termine ma se a breve termine diventano D.F.)
B.T.P. buoni del tesoro poliennali
C.C.T. certificati di credito del tesoro
Prestiti pluriennali a dipendenti
Mutui attivi(se scritto a b.t. si trasformano D.F.)
Obbligazioni sottoscritte/prestiti obbligazionari

- Disponibilità - Attivo Circolante


o Economiche
Comprendono beni a fecondità semplice, infatti cedono la loro utilità n un solo atto produttivo come
materie prime, materie prime in magazzino, magazzino semilavorati, magazzino prodotti finiti, scorte di…, rimanenze di
…, ratei attivi, combustibili, prodotti in lavorazione.
o Finanziarie / liquidità differite
Sono diritti o proroghe che potrebbero trasformarsi in denaro in virtù di un maggior guadagno derivante dal loro servizio,
infatti raggruppano
crediti v/clienti, crediti v/fornitori, crediti v/ società controllate, cambiali attive, risconti attivi.
o Liquide / liquidità immediate
capitale liquido, moneta, cassa o sottoforma di assegni, vagli postali, valuta estera, moneta estera, banca c/c positivo,
posta c/c saldo positivo, B.O.T. (Buoni ordinari del tesoro).

FONTI capitale di funzionamento finanziario

Sono ordinate secondo il criterio di esigibilità, cioè la facilità di riscuotere soldi liquidi.

Interne Capitale proprio


Finanziamenti con vincolo di capitale

Esterne Capitale di prestito Debiti a lungo termine Debiti di finanziamento


Finanziamenti con vincolo di credito
(risorse attinte da fonte esterna con Debiti a breve termine Debiti di funzionamento
restituzione di interesse)

- Patrimonio netto
o Mezzi propri / capitale proprio
Dotazione iniziale dell’imprenditore, contributi dei soci
Gli apporti possono essere in denaro, in natura (terreni, beni, …), con un’azienda.
È anche definito capitale di rischio perché non c’è un obbligato rimborso o un’onerosità esplicita.
o Riserve dopo bilancio
Riserve legale, riserva statutaria, riserva volontaria, dividendi (capitale restituito ai soci per remunerare il rischio corso)
o Utile / Perdita d'esercizio

- Debiti oltre l’anno


o Mutui passivi, debiti v/società collegate, obbligazioni emesse, T.F.R. (trattamenti di fine rapporto)

- Debiti entro l’anno


o Debiti v/fornitori, debiti tributari, cambiali passive, banca X c/c saldo negativo, banca X c/c saldo passivo, risconti passivi,
ratei passivi, dipendenti c/retribuzioni, gestore c/bollette, rappresentanti c/provvigioni, INPS c/ contratto previdenziale.

Patrimonio strutturale: Ʃ immobilizzazioni Patrimonio di attivazione: Ʃ disponibilità

Capitale di rischio: mezzi propri Patrimonio permanente: mezzi propri + d.o.a.

Capitale di terzi: d.o.a. + d.e.a. Patrimonio Netto: Attività - Passività

Fonte di finanziamento interna: Patrimoni Netto Fonte di finanziamento esterna: d.o.a. + d.e.a.
Patrimonio netto: Mezzi propri + Riserve dopo bilancio Capitale netto = Patrimonio netto
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MATRICE DEL PATRIMONIO AZIENDALE


DIRITTI OBBLIGHI

Stock Diritti o crediti economici; Obblighi o debiti economici


economici
Immobilizzazioni Immateriali e materiali Risconti passivi
Disponibilità economiche
Stock Diritti o crediti finanziari; Obblighi o debiti finanziari;
finanziari
Immobilizzazioni finanziarie Mezzi propri
Disponibilità finanziare e liquide Debiti entro ed oltre l’anno (eccezione risconti passivi)

AUTOFINANZIAMENTO

È il processo con cui il risparmio accumulato dall’azienda viene destinato ad una certa attività, dando una maggiore possibilità di
arricchimento o accrescimento.
Il processo di autofinanziamento NON genera risorse finanziarie, ma impedisce che queste escano dall’azienda.

Esso è composto da:

Riserve avanti bilancio o Fondi ammortamento


Riserve da utili lordi Ripartizione del costo di un bene anno per anno, durante il suo utilizzo; il costo del
macchinario sarà compensato allo stesso tempo dalla creazione di valore derivante dal
Fondi di ammortamento + suo utilizzo.
Fondi di accantonamento (fondo ammortamento fabbricati, fondo ammortamento attrezzature, … )
Fondi accantonamento (accantonamento per fondi rischi e oneri)
Funzioni: Riserve di denaro accantonate per eventuali future perdite, investimenti pluriennali
_rettifica dei valori dell’Attivo perché e rischi di
l’accantonamento implica una sua deperibilità → fondo deperimento materie prime;
variazione; svalutazione → fondo svalutazione crediti;
_limitano l’Attivo in quanto limitano le cambio → fondo valuta estera;
risorse disponibili; oscillazione → titoli
_generano autofinanziamento fondo imposte
Riserve dopo bilancio o Riserve di utili (legali, statuarie, volontarie)
Riserve da utili netti Destinare alcune risorse a copertura di investimenti.

Esempio
Attrezzature:
costo sostenuto = € 60’000
periodo ammortamento = 4 anni a quote costanti  quote di ammortamento = 60’000/4=15'000 €

t Quota ammortamento Fondo ammortamento Valore residuale


T0 - - 60’000
T1 15’000 15’000 45’000
T2 15’000 30’000 30’000
T3 15’000 45’000 15’000
T4 15’000 60’000 -

AUTOFINANZIAMENTO NETTO = Riserve dopo bilancio = AUTOFINANZIAMENTO DI ACCRESCIMENTO

AUTOFINANZIAMENTO DI MANTENIMENTO = Riserve avanti bilancio + TFR + liquidazione dipendenti

AUTOFINANZIAMENTO LORDO = Riserve dopo bilancio + Riserve avanti bilancio

Ci sono due modi per calcolare l’autofinanziamento annuo (AUA):

- AUA = autofinanziamento finale – autofinanziamento iniziale

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- AUA= Δ riserve avanti bilancio + Δ riserve dopo bilancio

Chi è interessato all’autofinanziamento?

1) Proprietario, diminuzione dei finanziamenti con vincolo di


credito(debiti);
2) Azionista, grazie all’aumento del valore contabile dell’azienda;
3) Dirigenti d’impresa, ;
4) Dipendenti, ;
5) Creditori;
6) Collettività;
7) Pubbliche autorità;
8) Organizzazioni sindacali.

MODELLO ORGANIZZATIVO AZIENDALE

Rappresenta l’insieme di organi e relative correlazioni dell’azienda.


Ogni funzione deve cercare di mantenere un certo:
- Equilibrio strutturale, ovvero la giusta relazione che c’è tra mezzi a disposizione ed attività da svolgere.
- Equilibrio funzionale, pareggio tra flussi in entrata e in uscita.

OUTSOURCING
Tradotto significa “esternalizzazione” e consiste nel portare
fuori dal modello organizzativo aziendale centrale una certe
funzione, con le relative strutture e capacità professionali,
creando una nuova azienda “collegata”  terzisti o fasisti
Se ci riferissimo a un’azienda completamente esterna, ci sarebbe
il rischio di incorrere in diffusioni di segreti di produzione.
Si tratta principalmente di funzioni di servizio o di supporto
(servizi di ricerca, commerciali, finanziari), una specie di
appalto di servizi.

Vantaggi:
_maggiore focalizzazione sul corebusiness (attività principale
dell’azienda);
_eliminazione dei problemi nella gestione di controllo di tali
funzioni;
_maggiore flessibilità organizzativa;
_maggiore efficienza del servizio grazie alla possibilità di
ricorrere a enti specializzati;
_maggiore flessibilità patrimoniale.

Svantaggi:
_eventuali difficoltà in coordinamento e controllo;
_aumento di dipendenza da fornitori terzi;
_cessione ad altri operatori di una parte di utile (costo del servizio usufruito);
_riduzione della conoscenza dei dati e dei processi;
_formazione di concorrenza.

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ASPETTO QUANTITATIVO DEL PATRIMONIO AZIENDALE


Secondo l’aspetto quantitativo il patrimonio è formato dalla somma del valore monetario degli elementi a disposizione dell’azienda in un
determinato momento.

STATO PATRIMONIALE al 31/12/x


Aspetto quantitativo
ATTIVO PASSIVO

ATTIVO FISSO PATRIMONIO NETTO

Immobilizzazioni immateriali Mezzi propri


Criterio di crescente liquidità

Criterio di crescente esigibilità


Immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni finanziarie

ATTIVO CIRCOLANTE PASSIVITA’ CONSOLIDATE

Disponibilità economiche Debiti oltre l’anno (d.l.t.)

Disponibilità finanziarie (liquidità differite)


PASSIVITA’ CORRENTI
Disponibilità liquide (liquidità immediate)
Debiti entro l’anno (d.b.t.)

PASSIVITA’ FITTIZIE

Riserve avanti bilancio

ATTIVO
- Attivo fisso, immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie.
- Attivo circolante, disponibilità economiche, finanziarie e liquide.

PASSIVO
- Passività reali / passivo esigibile
• Passività consolidate, debiti oltre l’anno.
• Passività correnti, debiti entro l’anno.

- Passività fittizie / passivo non esigibile la loro generazione deriva da un atteggiamento prudenziale e quindi non sono veri e propri debiti
• Riserve avanti bilancio ( fondi di ammortamento e accantonamento).

I fondi di ammortamento e accantonamento vanno collocati


o nelle Passività fittizie e viene lasciato il valore originale del bene attivo,
o sotto al bene dell’attivo e sottraendolo,
o scrivendo direttamente il valore risultante al bene dell’attivo.
Solitamente i fondi di ammortamento sono collocati nelle I M e I IM e i fondi di accantonamento nelle Disponibilità.

Ai proprietari aziendali interessa conoscere il Valore Contabile del patrimonio, cioè se l’attività economica è in accrescimento o meno,
ed è la grandezza individuata dal Patrimonio Netto.

Si possono dunque verificare due casi:


- Accrescimento patrimonio netto quando tot. Attività > tot. Passività dunque Attività = Passività + P.N.
- Deficit patrimoniale quando tot. Passività > tot. Attività dunque Passività = Attività + Deficit

Valore economico di un’azienda = ( Valore contabile del patrimonio + avviamento )  verificabile in operazioni di cessione, fusione, scorporazione
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Soggetto economico = persone o gruppo di persone che esercita il potere volitivo dell’azienda medesima (apportano mezzi con vincolo
di patrimonio).

Soggetto giuridico = o titolare dell’azienda è la persona nel cui nome viene esercitata l’attività economica dell’azienda.

I MARGINI PATRIMONIALI
Non stiamo parlando di analizzare gli stock per confrontare parallelamente differenti aziende, ma si tratta di ricavare informazioni tra i
diversi comparti di un’azienda, in modo tale da apprezzare la più o meno armoniosa correlazione tra i suoi comparti /aggregati
patrimoniali.
Quindi non è sufficiente considerare solo un certo istante di tempo, ma deve esser presa in considerazione una certa dinamica temporale
onde apprezzare l’evoluzione / regressione dell’organismo aziendale (solitamente si considera l’anno solare).
Ci sono vari tipi di margini, ma i principali sono:
(tutti espressi al netto dei fondi di ammortamento e accantonamento)

- Margine di struttura di primo livello MS 1 = Immobilizzazioni – Patrimonio Netto


MS 1 = I - PN
Permette di capire se l’azienda è in grado di finanziare i propri immobili attraverso capitale proprio;
è necessario che sia > 0.

- Margine di struttura di secondo livello MS 2 = Immobilizzazioni – Patrimonio permanente (PN+P.consolidate)


MS 2 = I – Patrimonio permanente
Consente di apprezzare se le immobilizzazioni possono essere coperte economicamente tramite capitale permanente;
è necessario in questo caso che sia ≤ 0 perché altrimenti significa che dovrei ricorrere a d.e.a.  situazione pericolosa.

- Margine di tesoreria MT = Liquidità (Disp. liquide + Disp. finanziarie) – Passività correnti


MT = (DL+DF) – P. correnti
esprime la capacità di far fronte ai debiti a breve termine tramite capitale liquido o prossimamente liquido;
è opportuno che sia ≥ 0.
La negatività del Margine di Tesoreria può essere dato da : mancato autofinanziamento, impossibilità di attingere dal capitale proprio,
impossibilità di contrarre debiti, drastica riduzione del mercato d vendita, tecnologie obsolete.

- Capitale circolante netto


o Patrimonio circolante netto PCN = Attivo Circolante – Passività Correnti
È di notevole importanza perché indica la disponibilità di capitale liquido che potrebbe esser necessario per improvvisi pagamenti,
quindi è opportuno che sia > 0 ; in casi estremi potrebbe essere = 0.

STATO PATRIMONIALE
al 31/12/xxxx
aspetto quantitativo
ATTIVO FISSO PN 5000
MS 1 = (2000+2000+2000) – (5000) = +1000
I IM 2000 P consolidate 7000
IM 2000 MS 2 = (2000+2000+2000) – (5000+7000) = -6000
IF 2000 P correnti 3000

MT = (2000+4000) – (3000) = +3000


ATTIVO CIRCOLANTE
PCN = (3000+2000+4000) – (3000) = +6000
DE 3000
DF 2000
DL 4000 Situazione patrimoniale OK

TOT. 15000 TOT. 15000

ES. Nel caso di una situazione grave: MS1 > 0 MS2 > 0 MT < 0 CCN < 0
CAUSE : no capitale soci, no prestiti bancari, mancato autofinanziamento, lo liquidità, inesigibilità dei crediti, calo vendite o prodotti
obsoleti.

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SOLUZIONI : consolidamento debiti(proroga nel pagamento dei d.e.a.), nuovi finanziamenti consolidati, aumento capitale di rischio,
monetizzare il magazzino, smobilizzare l’attivo fisso(BTP, scontare crediti, sale and lease back cioè vendita di IM e successiva
locazione).
LA DINAMICA DELL’AZIENDA

GESTIONE AZIENDALE
È il complesso delle operazioni svolte dai numerosi organi aziendali utilizzando i propri mezzi per assolvere nel tempo la funzione
principale per cui è nata.
ES. Gestione del servizio approvvigionamento, g. finanziaria, g. servizio vendite, g. servizio tecnico-amministrativo.

Perché l’azienda possa esprimere con efficacia la propria capacità gestionale, non risulta necessario che al potere di disposizione sulle
risorse venga aggiunto quello della fissazione dell’obiettivo da raggiungere, infatti quest’ultimo viene imposto da un altro “gestore”.
Questa operazione può essere svolta in due modi, a seconda del tipo i situazione operativa:
- Parliamo di una struttura piramidale, dove organo volitivo sovrasta quello esecutivo;
- Parliamo di una struttura parallela, in cui sono presenti vari gruppi(magari anche distanti geograficamente) che lavorano in
relazione tra di loro e che sono rispettivamente guidati da un capogruppo.

La gestione aziendale è un fenomeno unitario classificabile secondo:


- la differente tipologia di decisioni assunte
• strategiche/antecedenti, si pongono obiettivi finali;
• tattiche/concomitanti, si pongono obiettivi intermedi;
• operative/susseguenti, verificano l’efficienza.
- l’origine e motivazione
• Gestione interna: riguarda l’organizzazione e lo svolgimento dei compiti allo scopo di apprestare
regolarmente il servizio.
• Gestione esterna: si concretizza nei numerosi rapporti di scambio di beni e servizi con l’ambiente
esterno.
- le specifiche aree gestionali ( area di vendita, area di produzione , … );
- gli specifici servizi degli organi aziendali ( gestione finanziaria, g. servizio vendite, g. tecnico-amministrativo, … );
- la ricorrenza, poiché la gestione dell’azienda, può sì rallentare i ritmi di lavoro, ma mai interromperli, ne improvvisarli,
• ordinaria / corrente, riferito ai fatti di gestione giornalieri e periodici;
• straordinaria, riguardante i fatti amministrativi non ricorrenti nel breve periodo e con effetti nel
lungo andare (acquisto macchinari, BOT, … );
- il tipo di funzione
• caratteristica (principale o tipica), correlata alla principale funzione per cui è nata l’azienda;
• extracaratteristica, riguardante l’insieme dei fatti amministrativi in secondo luogo;
entrambe possono avere una ricorrenza ordinaria o straordinaria !
- il ciclo di vita aziendale
• istituzionale (di costituzione);
• dinamica (operativa);
• terminale (di liquidazione);
- il tipo di risorse disponibili
• stocks economici
• stocks finanziari

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FLUSSI AZIENDALI

Un flusso è un movimento di beni o servizi da un polo di partenza ad un di arrivo, attraverso operazioni di gestione aziendali.
Cioè, le operazioni aziendali non sono i “flussi”, ma ciò che li scaturiscono.

CARATTERISTICHE :

- NATURA DEI FLUSSI,


o Economici / reali , si riferiscono ai beni / servizi che dal venditore passano al compratore;
o Monetari / finanziari, sono relativi al denaro o sostituti che dal compratore passano al venditore come corrispettivo dei
beni forniti.

FLUSSI UNILATERALI (o trasferimenti, es. contributi a fondo perduto, donazione,sovvenzioni, … ).

FLUSSI BILATERALI
semplici attivano solitamente rapporto di scambio (scambio diretto tra oggetti di natura differente tra di loro)
composti attivano rapporti di scambio e rapporti di cambio (generazioni di altri due sottoflussi in almeno una
delle direzioni, per esempio derivante dalla riscossione e rimborso di un prestito, cioè beni di ricezione e
cessione hanno stessa natura .

Flussi bilaterali semplici Flusso bilaterale composto

- La DIREZIONE,
o In entrata (inflows, influssi)
o In uscita (outflows, deflussi).

- L’INTENSITÀ, (Q = f (t) ) strettamente legata


o alla quantità di beni / servizi omogenei che “varcano la soglia dell’azienda” ,
o all’arco di tempo di riferimento.
Non si può parlare di intensità media I m = ΔQ/Δt , perché nei rapporti di scambio interaziendali non esistono flussi continui e
lineari !
Parleremo dunque di intensità istantanea, .

MODELLO A RAGGIERA DEI RAPPORTI INTERAZIENDALI


analizzante i rapporti fra l’unità centrale (azienda) e la periferia (aziende terze)
La disponibilità delle risorse di struttura e di attivazione di un’azienda, come già visto,
possono derivare da fonte interna (ma con limitazioni ! ),
o fonte esterna ( FINANZIATORI ) i quali ci offrono servizi a titolo di prestito permanente o temporaneo che genera un flusso di
ritorno del denaro in tante piccole parti con l’aggiunta del conosciuto “interesse”).

Per adempiere il core business attua dei rapporti di scambio con altre aziende ( FORNITORI ) cosicché dai beni dati (misurati in prezzi
d’acquisto) si può ricavare del nuovo valore economico.

Ci sono poi i CLIENTI da cui si potrà trarre guadagno grazie ai prezzi di vendita del bene.

Inoltre riconosciamo la PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (comprendente dalle amministrazioni locali, regionali fino allo Stato) a cui
eroghiamo mezzi finanziari come tasse e vari contributi in cambio di servizi di vigilanza, di pulizia, ambientali nell’area industriale.

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ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE COSTI E RICAVI

Per il continuo funzionamento di un’azienda, cioè per la continua attività di produzione, è importante che ci sia una costante disponibilità
di fattori di attivazione e strutturali, quindi è necessario anche un flusso continuo di servizi;
l’interruzioni di quest’ultimi provocherebbe anche l’arresto del processo di creazione del valore.

Per evitare questo intoppo le aziende ricorrono all’acquisto di fattori produttivi i quali generano un flusso reale in entrata chiamato
inflow reale o economico.
La natura di questi inflows è molteplice, tanto da renderne difficile la documentazione e il calcolo della sua intensità a causa delle
“diverse unità di misura”.
Possiamo riconoscere come inflows reali le materie prime, le risorse energetiche per il funzionamento degli impianti, degli ambienti di
lavoro …

Si può dunque - senza modificare la loro natura – portare a fattor comune la loro rispettiva intensità moltiplicando la quantità di beni e
servizi(oggetti dei flussi) per il loro prezzo unitario di acquisto.
Operazione di acquisto C=Q*p

dove C rappresenta una grandezza gestionale denominata COSTO SOSTENUTO dall’azienda per l’acquisto di fattori di produzione ”;
Q sono le quantità di beni; P è il prezzo unitario di acquisto.
Costo sostenuto = è l’intensità (espressa in termini monetari) di un inflow economico generato da operazioni di acquisto.

Qualora sia n le fattispecie di fattori produttivi acquistati in un certo periodo amministrativo, avremmo:
CSP = Q 1 *p 1 + Q 2 *p 2 + Q n *p n

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Le risorse impiegate nel processo di lavorazione consentono all’azienda la fabbricazione di beni o servizi da immettere sul mercato (out
flow economico) da cui si può determinare il RICAVO CONSEGUITO.
Operazione di vendita R = Q’ * p’

dove R indica il ricavo derivante dalla vendita del prodotto o servizio;


Q’ quantità di un determinato prodotto venduto; p’ è il prezzo unitario di vendita.

Ricavo conseguito = è l’intensità espressa in termini monetari di un out flow reale generato dalle operazioni di vendita.
Qualora siano m differenti prodotti venduti in un certo periodo amministrativo, si parlerà di RICAVO GLOBALE CONSEGUITO
RCP = Q' 1 *p’ 1 + Q’ 2 *p’ 2 + Q’ m * p’ m

In definitiva studiare l’aspetto economico della gestione significa analizzare i flussi in


entrata/uscita dalla “soglia aziendale” e ricavare l’utile/perdita d’esercizio
descritta nel Conto Economico che ne indica
la redditività

ASPETTO FINANZIARIO DELLA GESTIONE PAGAMENTO E RISCOSSIONE

L’operazione di acquisto, nell’aspetto economico provocherà un inflow economico, e dall’altro lato darà origine ad un outflow
finanziario (di cui non è difficile individuarne la natura), cioè un’ USCITA O PAGAMENTO.
Pagamento = misura l’intensità del flusso di contropartita monetario riguardante l’acquisto di beni o servizi.

L’outflow economico provocherà invece un inflow finanziario denominato ENTRATA O RISCOSSIONE


Riscossione = misura l’intensità del flusso di contropartita monetario riguardante la vendita di beni.

In definitiva studiare l’aspetto finanziario della gestione significa analizzare i flussi


finanziari in entrata/uscita dalla “soglia aziendale” per apprezzare
il “grado di liquidità”
che indica la capacità di far fronte ai pagamenti a breve termine
(presente nel Rendiconto finanziario)

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Aspetto economico e finanziario possiamo dire che sono “complementari” e se si verificano contemporaneamente avremo :
Da outflow economico(ricavo conseguito)  inflow finanziario (riscossione), se in tempi differenti, si creerà un debito a breve, medio,
lungo termine.
Da inflow economico(costo sostenuto)  outflow finanziario (pagamento), se in tempi differenti, si creerà un credito a breve, medio,
lungo termine.

COMPENSAZIONE DEI FLUSSI


I caratteri di un flusso bilaterale sono:
- l’intensità del flusso compensativo corrispondente
o totale (pagamento immediato)
o parziale (pagamento in più flussi finanziari)
- il momento in cui si raggiunge la compensazione
o immediata
o differita (pagamento in un secondo momento con la creazione di un debito)
- la presenza di un intermediario
o diretto
o indiretto ( la presenza di altre aziende)

Rapporto flusso-stock
Ogni flusso ha come estremi un punto di partenza e uno di arrivo che non coincidono con l’azienda in generale, ma a specifici elementi
del patrimonio aziendale (stocks); quindi un qualsiasi flusso economico o finanziario provoca una variazione del bene considerato.

ƩS = ƩI – ƩO
inflows
In un qualsiasi arco temporale, l’insieme uniforme di stocks outflows
è dato dalla differenza degli inflows e outflows.

Stocks

RISULTATO ECONOMICO NELL’OTTICA DEL PROPRIETARIO

Il risultato economico consiste nella sintesi quantitativa in senso monetario delle dinamiche manifestatasi in un arco di tempo.
I soggetti interessati al risultato economico sono:
- managers;
- potenziali investitori (capitale di rischio, capitale di prestito);
- pubblico;
- autorità fiscale;
- pubblica amministrazione.

Non possiamo però determinare il risultato economico solo dalla differenza tra i ricavi conseguiti e spese sostenute, ma bisogna
introdurre la parola “competenza”.
Durante un inflow economico stiamo parlando di un costo sostenuto, ma
il periodo di tempo in cui viene consumato il valore incorporato del bene o servizio acquisito(dall’inflow economico), si chiama
COSTO DI COMPETENZA.
Nel caso dei servizi il costo sostenuto è allo stesso tempo di competenza.

Lo stesso procedimento si può considerare per i ricavi: viene chiamato RICAVO DI COMPETENZA quel periodo di tempo in cui si
esaurisce il cedimento del suo valore;
se trattiamo di un’operazione di vendita di bene o servizio, il periodo è immediato, differentemente da una fornitura di servizi per un certo
periodo di tempo.
Classificheremo i costi in tal modo:
- costi annuali / di esercizio, si riferiscono al valore consumato dall’azienda immediatamente o entro l’anno;
- costi anticipati, sono quei costi che sono stati sostenuti anticipatamente rispetto al godimento del bene;
(Disponibilità economiche, in particolare rimanenze di magazzino o risconti attivi)
- costi anticipati – pluriennali, cioè il valore dei beni a lento rigiro di cui se ne godrà il valore in più anni.
(Immobilizzazioni materiali e immateriali)

Stesso ragionamento per i ricavi.

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ACQUISTO DI : I anno II anno III anno IV anno


Macchinari € 80000 per 4 anni
in quote di ammortamento costanti
------------ ------------ ------------ ------------
Lotto di materie prime € 4000
rimanenze finali € 1000
------------ ---
Servizio di consulenze €2000
------------
Costi annuali Costi anticipati
Costi anticipati-plurieannali
VENDITA DI :
beni € 25000
------------
Ricavo annuale

Costi sostenuti : (80000+4000+2000) = € 86000


Costi di competenza : [(80000/4)+(4000-1000)+(2000)] = 40000+3000+2000 = € 45000

Ricavi conseguiti : € 25000


Ricavi di competenza: € 25000

I costi annuali e ricavi anticipati vengono visti come componenti negative.


I costi anticipati e i ricavi annuali sono considerati come componenti positive.

Risultato economico = ricavi di competenza - costi di competenza


(utile o perdita di esercizio)

= ricavi conseguiti - costi sostenuti

CONTO ECONOMICO

COSTI RICAVI
Quote ammortamento o ammortamento [NO fondo amm.] Vendita di beni
Quote accantonamento o accantonamento [NO fondo accan.] Interessi attivi
Materie prime consumate (m.p. – m.p. finali) Ricavi accessori
Combustibile consumato Ricavi dalle vendite
Spese di servizi (notarili, consulenze, …) Fitti attivi
Fitti passivi
Salari o stipendi
Imposte o tasse
Bollette
Provvigioni
Retribuzioni
Oneri previdenziali
Interessi passivi
Perdite effettive sui crediti

utile o perdita di esercizio


(da aggiungere al Patrimonio Netto nello Stato Patrimoniale)

VOCI ESCLUSE : Pagamento provvigioni rappresentanti, Riscossione crediti clienti, …

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L’INFLUENZA DEI FLUSSI ESTERNI SUL PATRIMONIO AZIENDALE

- fatto di gestione modificativo (la modifica di un solo elemento patrimoniale comporta la modifica del patrimonio netto);

Costo consulenze €500 (pagamento in contanti)


+ costi di competenza €500
- cassa (5500-500)= €5000
- utile d’esercizio (1500-500)= €1000
- patrimonio netto

- fatto di gestione permutativo ( si verifica la variazione di due elementi, ma non del patrimonio netto);

Riscossione obbligazioni sottoscritte €1000 (in contanti)


- obbligazioni sottoscritte (3000-1000)= €2000
+ cassa (5000+1000)= €6000
nessun effetto sul patrimonio netto

- fatto di gestione misto ( per un segmento si modificano gli elementi patrimoniali, per l’altro il patrimonio netto).

Pagamento rata del mutuo €1000 (in contanti)


Pagamento interessi del mutuo €200 (in contanti)
- mutui passivi (11000-1000)= €10000
- cassa (6000-1200)= €4800
+ costi di competenza degli interessi passivi €200
- utile d’esercizio (1000-200)= €800
- patrimonio netto

SITUAZIONE DI ANNACQUAMENTO DEL PATRIMONIO NETTO


Consiste nel far evidenziare erroneamente un maggior valore contabile dell’attivo rispetto alla situazione originale (“frode fiscale”)
Viene eseguita quando si incorre in operazioni di gestione straordinaria, richiesta di prestiti dalle banche, alla ripartizione di alcuni utili
alle componenti dell’azienda.
Nel breve periodo può essere una cosa positiva, ma a lungo andare se i crediti non sono esigibili la situazione si complica fortemente.

Valutazione rischio di inesigibilità


- quote ammortamento Patrimonializzazione delle spese di pubblicità e
+ utile riduzione della quota di ammortamento degli
+ patrimonio netto impianti

SITUAZIONE DI SATURAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO


Adottato dall’azienda per far sembrare l’avvenimento di una perdita invece di un utile, o per creare riserve occulte (diminuzione il
montante dei dividendi).

+ quote accantonamento crediti Aumento della quota di ammortamento


- utile degli impianti ed iscrizione di determinate
- patrimonio netto spese in c/esercizio

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BILANCIO D’ESERCIZIO

I documenti contabili, trasmettendo informazioni, trasmettono anche cultura da una comunità sociale all’altra.
La chiusura del periodo amministrativo avviene tramite due documenti:
- SITUAZIONE PATRIMONIALE che ci fa apprezzare il Patrimonio Netto; ma se vogliamo determinare le cause del cambiamento
del valore dell’azienda, non sono più sufficienti gli stocks.

- CONTO ECONOMICO che focalizza i ricavi e costi annuali messi in luce dal risultato economico;
Esso si può presentare in due forme:
o A forma sinottica / sezioni contrapposte,
vengono esposti nella sezione di sinistra i costi annuali e in quella di destra i ricavi annuali; a
pareggio avremo il risultato economico.
o A forma scalare,
partendo dai ricavi di competenza e sottraendo i costi annuali suddivisi in criteri utili al
chiaro apprezzamento del risultato finale definito risultante netto.

Il Conto Economico assume differenti valenze interpretative a seconda della prospettiva di analisi:

CONTO ECONOMICO
COSTI RICAVI
Prospettiva dell’azienda
si focalizza sulla creazione di valore Valore aggregato Valore realizzato

Prospettiva dell’ambiente
si focalizza sul valore riconosciuto Valore proposto Valore riconosciuto
dall’ambiente
Prospettiva integrativa
mostra i comportamenti interni dei costi e Cultura aziendale Cultura antropologica
quelli adottati all’esterno tramite i ricavi

IL RISULTATO ECONOMICO DELL’AZIENDA : IL VALORE AGGIUNTO GLOBALE


La gestione interna aziendale genera solo flussi unilaterali di natura economica.

Il valore aggiunto equivale al costo dei servizi erogati dai beni strutturali dell’azienda, mentre
Il valore aggregato, che include il valore aggiunto, comprende tutti i costi del processo di produzione.

Abbiamo infine il VALORE AGGIUNTO GLOBALE (definito globale perché si riferisce a tutta l’azienda presa in considerazione) il
quale rappresenta il valore che l’azienda stratifica,tramite la sua ttività, su quello che riceve dall’esterno, cioè che proviene da altre
aziende con cui ha rapporti di scambio.

CI lavorazione VR
e
Totale dei flussi creazione del valore Valore riconosciuto
in entrata dei beni dall’ambiente
di attivazione all’azienda
(principalmente materie prime) (ricavi)

Approccio del riconoscimento del VAG da parte dell’ambiente:


VAG = VR – CI
Valore aggiunto globale = Valore riconosciuto (Ricavi) – Consumi intermedi (Beni di attivazione)

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Metodo di determinazione computistica

VAG = IP + P + AM + FP + I + RP

finanziamenti esterni
Interessi passivi o

utile d’esercizio
Profitto o

e accantonamento
Quote di ammortamento

Canoni leasing
Fitti passivi e

Imposte e tasse pagamento

(stipendio, provvigioni, …)
Retribuzioni personale
Fitti passivi € 100 Profitto € 450 VAG = (fitti passivi + imposte e tasse + salari e stipendi +
Imposte e tasse € 200 Mutui passivi € 500 profitto + mutui passivi + interessi passivi + amm. fabbr.
Riserva legale € 2000 Interessi passivi € 50 = (100+200+400+450+500+50+800) = € 2000
Ricavi dalle vendite € 3000 Materie prime consum. € 1000
Salari e stipendi € 400 Ammortamento fabbr. € 800 VAG = (ricavi dalle vendite – materie prime consum.
= (3000-1000) = € 2000

Beneficiari del valore aggiunto globale:


- Componenti dell’azienda
- Proprietario
- Prestatori di beni o risorse finanziarie
- Componenti della comunità sociale ( attraverso imposte e tasse)

Abbiamo poi il VALORE AGGIUNTO INDUSTRIALMENTE che si riferisce alla sola funzione principale / caratteristica.
relativo a fattori inerenti la
funzione caratteristica
VAI = VR - CI’

VAI = IP + P + AM + FP + I + RP + AC

servizi relativi alle funzioni


non caratteristiche (denominate
“altri costi”)

L’ecologia aziendale e un’area di indagine che redige alla fine di ogni periodo amministrativo l’impatto ambientale e il bilancio socio-
ambientale di ogni azienda.

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POTERE, RESPONSABILITA’, CONTROLLO E DIMENSIONI DELL’AZIENDA

Il primo passo è l’autonomia, da cui deriva il POTERE di


- definire la politica aziendale (attribuita al Consiglio di Amministrazione che opera per conto dei soci);
- predisporre le strategie (organo direttivo, manager);
- adottare le tattiche prestabilite (organo esecutivo diviso in aree, sezioni, uffici, …).

POTERE DECISIONALE da cui discende la RESPONSABILITÀ DEGLI EFFETTI

In cui si verificata da
esprime strumenti adibiti alla

PARTECIPAZIONE
ALLA FORMULAZIONE attività che consentono la VERIFICA E CONTROLLO DEI
DELLE DECISIONI RISULTATI CONSEGUITI

STRATEGIA AZIENDALE:
obiettivi da raggiungere  decisioni da assumere  strumenti da impiegare  comportamenti da adottare

DIMENSIONE / OBIETTIVO DOCUMENTO DI


RESPONSABILITA’ GESTIONALE SINTESI
ECONOMICA Risultato economico (utile o perdita) Bilancio d’esercizio
SOCIALE Valore aggiunto industriale Bilancio sociale
POLITICA, AMBIENTALE Valore aggiunto globale Bilancio socio-ambientale

AZIENDA COME ORGANISMO TRIDIMENSIONALE

Dimensione politica

Dimensione economica
( nell’ottica del proprietario)

Dimensione sociale

“Questa è l’azienda universale, o se volete, l’universalità del fenomeno aziendale”

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