Nella costruzione di un buon percorso didattico è fondamentale tenere in
considerazione, oltre alla soggettività degli studenti, anche il contesto sociale
di provenienza e il contesto all'interno del quale si è inserito nella comunità scolastica. All'interno degli studenti con bisogni educativi speciali, oltre agli studenti con disabilità, DSA, disturbi dell'attenzione e iperattività, sono inseriti anche tutti quecgli studenti che per difficoltà economiche o linguistiche possono incorrere in delle difficoltà durante il percorso didattico. Queste difficoltà, oltre che l'aspetto cognitivo, possono andare ad intaccare anche quello relazionale e sociale all'interno del contesto classe, favorendo episodi di bullismo ed esclusione. Ciò può portare gli studenti a vivere l'esperienza scolastica in maniera tormentata, ledendo le opportunità di crescita e di realizzazione personale costituendo tra l'altro anche un rischio di abbandono prematuro del percorso educativo. Sarà pertanto compito del docente quello di valorizzare la diversità, inquadrandola come opportunità di crescita e di scambio culturale, favorendo una didattica di natura inclusiva che tenga conto delle esigenze dei singoli individui. Metodologie didattiche come il cooperative learning e tutti i suoi derivati favoriscono l'interazione paritaria, l'inclusione e lo sviluppo di un'intelligenza emotiva con il preciso scopo di favorire un clima di scambio e supporto tra gli studenti. Sarà pertanto fondamentale organizzare attività volte al superamento della timidezza nei soggetti più insicuri e volte al contenimento di quella che può essere un'esuberanza prevaricatrice in quei soggetti che tendono ad imporsi sugli altri.
Lo psicologo statunitense Guilford, nella sua ricerca sull'intelligenza, ha
individuato tra le altre due forme contrastanti di intelligenza: il pensiero convergente ed il pensiero divergente. Entrambi fondamentali per lo sviluppo cognitivo e intellettivo dell'uomo queste due forme di pensiero operano con modalità differenti: il pensiero convergente è assimilabile al pensiero logico- matematico, ci permette di trarre delle conclusioni coerenti e consequenziali partendo da un materiale di partenza. All'interno di un problema matematico, ad esempio, viene sfruttto il pensiero convergente per individuare la strategia più efficace per la sua risoluzione. Il pensiero divergente invece, appannaggio soprattutto dell'arte e della creatività, è in grado di mettere in relazione elementi molto distanti tra loro, fornendo nuove prospettive e nuove possibilità nella realizzazione di un progetto. Se il pensiero convergente tende a trovare un'unica possibile soluzione ad un problema dato, il pensiero divergente ricerca strade alternative, inquadrando gli elementi in maniera originale.
All'interno della macrocategoria degli studenti BES, studenti che necessitano di
Bisogni Educativi Speciali, vengono inclusi sia gli studenti disabili che gli studenti con DSA, gli studenti stranieri, quelli con svantaggi di tipo socio- economico e gli studenti con disturbi quali iperattività e deficit dell'attenzione. Se per gli studenti con disabilità è prevista l'adozione di un Piano Educativo Individualizzato stilato sul profilo di funzionamento fornito dagli esperti, per quanto riguarda gli alunni con BES vi è la possibilità di adottare un Piano Educativo Personalizzato al fine di fornire un supporto, anche temporaneo, di natura compensativa o dispensativa. Nel caso dell'utilizzo di strumenti di natura compensativa agli studenti verranno forniti dei mezzi in grado di colmare le loro difficoltà al fine di agevolare il processo di apprendimento uniformandolo a quello degli altri elementi del gruppo classe. Nel caso invece di strumenti di natura dispensativa si andranno invece a ridefinire quelli che sono gli obiettivi didattici da raggiungere, costruendoli sulle effettive possibilità dello studente.