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TECNICA II
Benessere ed ergonomia
Classe di esigenza BENESSERE
Benessere ed ergonomia
“L'ergonomia può essere definita come un insieme di regole
finalizzate all'analisi e alla valutazione del processo
progettuale in funzione del rispetto della vita, della salute e
del benessere. Per questa ragione utilizza le conoscenze
derivanti da aree disciplinari diverse: area delle discipline
politecniche, area delle discipline biomediche e area delle
discipline sociali. La progettazione deve identificare chi
saranno i supposti utenti e poi quali saranno gli usi che
verranno fatti degli oggetti, delle macchine e degli ambienti.
”
PMVL'indice PMV puòdeterminato
può essere essere determinato stimando
stimando l'attività
l'attività e ile vestiar
il
vestiario, misurando i parametri ambientali.
ambientali.
PPD predice il numero di persone insoddisfatte termicament
Architettura tecnica II !8 Giampaolo Munafo’
L'indice PMV può essere determinato stimando l'attività e il vestiario, misurando
Classe di esigenza BENESSERE
parametri ambientali.
L'indice
L'indicePPD
PPDpredice il numero
predice di persone
il numero insoddisfatte
di persone termicamente in un grupp
insoddisfatte
Iltermicamente
resto del gruppo si gruppo.
in un sentirà termicamente neutro osileggermente
Il resto del gruppo sentirà freddo
termicamente
leggermente caldo.neutro o leggermente freddo o leggermente
caldo.
Il PMV è stato determinato direttamente dai prospetti forniti dalla norma nell’appendice C, in funzione
di diverse combinazioni di attività, abbigliamento, temperatura operativa e velocità relativa dell’aria;
Dati climatici mensili relativi ai mesi più rappresentativi dei profili climatici del sito: GENNAIO (mese più freddo),
LUGLIO (mese più caldo), APRILE ed OTTOBRE ( profilo climatico confortevole).
Dall’esame dell’intero spettro dei 12 mesi emerge che sono necessari riscaldamento, raffrescamento, nessun trattamento per i seguenti periodi:
nessun trattamento: 4 mesi (mesi in cui si ha: 19°C < temp. media < 27°C)
BTI2 Controllo del fattore Attitudine a consentire un adeguato ingresso di energia termica
raggiante attraverso superfici trasparenti ed opache, in funzione
solare delle condizioni climatiche.
BTI5 Controllo della Evitare la formazione della condensa sulla superficie degli
elementi.
condensazione
superficiale
BTI6 Controllo della Evitare la formazione della condensa all’interno degli elementi.
condensazione
interstiziale
Ta 20 °C Condizioni invernali
(voto medio previsto)
Condizioni estive
(velocità dell’aria) 0,10 – 0,25
BTI1.5 ΔTprf
10 °C
(asimmetria della temperatura radiante
verso pareti fredde, trasparenti od opache)
BTI1.6 ΔTprc
5 °C
(asimmetria della temperatura radiante
verso pareti calde)
Requisiti
(coefficiente di attenuazione)
(sfasamento in ore)
(*) indicatori ottenuti in base alla delibera n.156 del 4 marzo 2008 della Regione Emilia Romagna, da fonte UNI EN ISO 13786.
FV (fattore di vista)
La scelta del sistema di riscaldamento/raffrescamento con pannelli radianti a pavimento è risultata in linea
con le temperature necessarie al raggiungimento dei requisiti di benessere termico discussi in precedenza;
Infatti la temperatura del pavimento di 30 °C risulta essere l’ideale di resa per questo tipo d’impianto, il
quale possiede indubbi vantaggi:
• non pone limiti alla disponibilità di spazio all’interno degli ambienti, non occupando pareti;
•assicura un’uniforme distribuzione della temperatura in orizzontale e soprattutto in verticale, con
stratificazione decrescente dal basso verso l’alto che si approssima a quella ideale, come mostrato in
figura;
• si tratta di un sistema ad alto rendimento, economicamente molto vantaggioso, in quanto necessita di
temperature di mandata del fluido termovettore molto più basse rispetto ai tradizionali impianti a corpi
scaldanti (radiatori); nel caso in esame, affinché il pavimento raqgiunga i 30 °C, in funzione della
temperatura operante, la temperatura di mandata sarà attorno ai 45 °C a fronte dei 75-80 °C degli
impianti tradizionali;
• la soluzione costruttiva scelta si caratterizza per ulteriori vantaggi: la facilità di posa (come mostrato nella
sequenza fotografica sottostante), il ridotto spessore necessario, circa 2-3cm grazie ai pannelli in fibra di
cemento porta-tubi ed il montaggio a secco.
I valori dei parametri regolanti il discomfort locale, possono essere desunti in funzione delle % di PPD relativi alla
categoria degli ambienti, pertanto dall’esame dei grafici di tali relazioni si ricavano i seguenti valori :
• rischio di correnti d’aria
va (velocità dell’aria) 0,1-0,15 m/s;
•pavimento caldo/freddo
Tp (temperatura pavimento) 19-29 °C
•asimmetria radiante
∆Tpr < 11°C (verso parete fredda)
Lp = 20 log p/po
p - pressione efficace
po - pressione di riferimento pari a 20µPa
70 dB + 40 dB = 70 dB
Data la scala logaritmica il livello di
70 dB + 60 dB = 70 dB
pressione sonora aumenta molto
70 dB + 64 dB = 71 dB lentamente; quando si sommano
70 dB + 68 dB = 72 dB due livelli sonori uguali, il risultato
è un incremento di 3 dB
70 dB + 70 dB = 73 dB
INTENSITA’ SONORA
Quantità di energia passante attraverso l’unità di area
nell’unità di tempo: essa è individuata da una quantità
vettoriale che definisce il livello del flusso di energia e la sua
direzione.
W I - intensità sonora
I= 2 W - potenza sonora
4πr r - distanza dalla sorgente sonora
l’emissione avviene all’origine direttamente in aria. è dovuto all’eccitazione diretta fra due solidi che
Ad esempio possono essere considerati rumori aerei entrano bruscamente in contatto. Gli urti e le
quelli prodotti dalle seguenti sorgenti: vibrazioni che ne derivano si propagano per via
solida attraverso i due corpi per poi trasformarsi
•automobile •voce in rumore aereo. Possono ad esempio essere
considerati rumori d’impatto i seguenti:
•aereo •radio, TV
•calpestio
•treno •elettrodomestici, ecc.
•lavatrice, ecc.
In virtù del tipo di rumore è necessario intervenire con differenti soluzioni che prevedono l’adozione di
materiali o sistemi aventi caratteristiche diverse, affinché sia possibile ottenere il risultato desiderato.
Pavimento
Ostacolare la propagazione del rumore d’impatto alla sorgente
galleggiante
RUMORE D’IMPATTO
Ridurre la propagazione dell’energia sonora generata dalla
Fonoisolamento
sorgente del rumore d’impatto nell’ambiente disturbato
BENESSERE - ACUSTICA
del rumore tra due ambienti e quindi fare in modo che il rumore prodotto in un livelli di rumore misurati nella
Fonoisolamento e fonoassorbimento sono due concetti molto diversi tra loro. se Noise Reduction - NR) rappre-
locale non si senta nel locale adiacente. stanza sorgente e nella stanza
Gli interventi di fonoisolamento hanno lo scopo di minimizzare la trasmissione senta la differenza in decibel dei
ricevente.
del rumore tra due ambienti e quindi fare in modo che il rumore prodotto in un livelli di rumore misurati nella
Tipi di intervento
Fonoisolamento Ridurre il passaggio dell’energia sonora fra sorgente e ambiente
disturbato (si agisce essenzialmente sull’energia trasmessa).
Fonoassorbimento Modificare la propagazione dell’energia sonora (si agisce
essenzialmente sull’energia riflessa)
BENESSERE - ACUSTICA
D: elemento divisorio lato locale sorgente
L’acustica con Knauf d: elemento divisorio lato locale ricevente
Soluzioni tecniche per l’edilizia civile e industriale F: struttura laterale lato locale sorgente
TRASMISSIONE DEI RUMORI - RUMORI AEREI f: struttura laterale lato locale ricevente
2. Suoni e rumori Se
Glossario zio
fin
2.1 Rumori aerei
pe
I suoni si trasmettano nell’aria
dir
sotto forma di onde di pressione.
L’onda sonora (A) che colpisce una parete viene in parte smessa all’esterno.
riflessa (B) ed in parte assorbita (C). Dell’energia assorbita mente quella parte che non si è tra-
ritrasmessa.
f: struttura laterale lato locale ricevente
Tipi di intervento
Due sono essenzialmente gli interventi sui rumori d’impatto, il più efficace agisce
direttamente alla fonte, il meno diretto ne ostacola la propagazione al momento in cui il
rumore di impatto si trasforma in rumore aereo.
Se consideriamo la
In termini approssimati quindi il
• Protezione dell’edificio
• dai rumori esterni
•Dimensioni ridotte
Campo sonoro uniforme
•Presenza degli arredi
1. TEMPO DI RIVERBERAZIONE
• Tempo di riverberazione ottimale per l’uso
•Tempo di riverberazione effettivo (T) UNI EN ISO 3382 : tempo, in secondi, necessario affinché il
livello di pressione sonora diminuisca di 60 dB
Ipotesi Formula
Sabine •Densità di energia sonora uniforme
•Assorbimento regolare da parte delle pareti
•Assorbimento trascurabile da parte dell’aria
Eyring •Densità di energia sonora uniforme
•Assorbimento trascurabile da parte dell’aria
V Volume della sala
S Superficie su cui incide il suono
am Valore medio dei coefficienti di assorbimento apparenti
A=Sxam Potere fonoassorbente
Per ambienti grandi i risultati sperimentali sono più vicini alla formula di Eyring
Tempo di
riverberazione:
TR,1kHz = 1,2
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5
Solitamente, considerata la difficoltà che si riscontra nel generare livelli sonori almeno 60 dB
più elevati del livello sonoro preesistente nell’ambiente di prova, si considera come tempo di
riverberazione il doppio del tempo impiegato per ottenere un decadimento limitato a 30 dB.
Architettura tecnica II !40 Giampaolo Munafo’
Tempo di riverberazione ottimale (T )
TR,1kHz = 1,2
BENESSERE - ACUSTICA
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5
La qualità acustica interna
Solitamente, considerata la difficoltà che si riscontra nel generare livelli sonori almeno 60 dB
più elevati del livello sonoro preesistente nell’ambiente di prova, si considera come tempo di
riverberazione il doppio del tempo impiegato per ottenere un decadimento limitato a 30 dB.
Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, i valori ottimali relativi ai tempi di riverberazione
delle aule e delle palestre sono stati stabiliti dal Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975, che
ne stabilisce l’andamento:
- in funzione della frequenza
- in funzione del volume dell’ambiente, prevedendo una variazione direttamente (ma non
Architettura tecnicaproporzionale
linearmente) II !41
all’aumento dello stesso. Giampaolo Munafo’
2-3. FORMA E VOLUME DELLA SALA
ü Tempo di riverberazione
•Chiarezza ü Rapporto tra suoni diretti e riverberanti
ü Velocità di esecuzione
•Suonare all’unisono
ü Possibilità dei musicisti di ascoltarsi ed
Architettura tecnica II !43 accordarsi Giampaolo Munafo’
REQUISITI
•Intensità del suono sufficiente e uniforme in tutti i punti L ≥ 50 dB
•Sala di forma compatta: pianta raccolta e altezza contenuta
•Assenza di distorsione acustica (alterazione dello spettro e quindi del timbro di un suono complesso a causa di un
trattamento diverso delle varie armoniche componenti)
•Assenza di rapporti semplici tra le dimensioni principali della sala assenza di onde stazionarie
üSpigoli arrotondati
DA EVITARE
üPiante circolari
üSoffitti concavi
2. Correzione acustica
§Aggiunta di materiali fonoassorbenti e diffondenti
OBIETTIVI FONOASSORBIMENTO
Si aumenta il potere
üRinforzo del campo sonoro
fonoassorbente fino ad
üControllo del rumore di fondo ottenere il tempo di
üPolivalenza della sala riverberazione ottimale
1.Baldacchino della Royal Concert Hall, Nottingham 2.Prismi rotanti dell’Ircam, Parigi
Architettura tecnica II !46 Giampaolo Munafo’
CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI FONOASSORBENTI
üMateriali porosi (arredo della sala o rivestimenti per le pareti)
• Canali capillari dissipazione energia sonora per attrito
• a dipendente da f basso assorbimento alle basse frequenze
• Spessore ≥ l/4 massimo assorbimento
NOTA BENE: Data la variabilità di a con le caratteristiche del materiale e le modalità di posa in opera si
ottiene un buon assorbimento su tutto lo spettro di frequenza con la combinazione di vari materiali
fonoassorbenti
Architettura tecnica II !48 Giampaolo Munafo’
CASO DI STUDIO
AUDITORIUM DELLA CITE’ DE LA MUSIQUE DI PARIGI
(1992) Disposizioni polivalenti
della sala
C. de Portzamparc
ü Foyer a spirale ricoperto di vetro con
particolare risonanza acustica
ü Sala di pianta ellittica con parterre rettangolare
ü Volume a tronco di cono rovesciato
ü Soffitto piano a 15 m d’altezza
ü Estrema polivalenza
ü Balconate e platea motorizzate
ü Alta qualità acustica della sala
24 0
110
300
Guardaroba
210
120
210
Parete-D
Z
AULA-2 H-=-590-cm
825
AULA-1 117
0
Sup.-Pavimento:--mq-96,50 Servizi
28
Sup.-Soffitto:--mq-99,00
O
90
28
Parete-C
210
Hm-=-495-cm
Parete-A
Hm-=-495-cm
T
Aperture-a-livello
F4
F5 della-copertura-piana
90-x-90-cm-(n.-2) F1
120
350
180
38 280
Parete-B F2
H-=-400-cm F3
120
280
630
350
240
PIANTA 38
Z
e(tinteggiatura(idrorepellente(di(colore(chiaroV vetrocamera(stratificata(602006(mmV
210
in un locale
Z
Pavimento):) Infissi)Interni):(serramenti(in(alluminio(o(legno(senza(parti(vetrate(e
Soffitto):)copertura(in(legno(lamellare(in(essenza(di(abete(rosso(con
11
70
verniciati(con(colore(chiaro.
trattamento(al(naturaleV
Servizi
Infissi)Esterni):( serramenti(in(alluminio(a( taglio(termico(REI(60(con
OGGETTI DI ARREDAMENTO V :- AULA
volume(dell'ambiente(vuoto([mc]
1:
vetrocamera(stratificata(602006(mmV At : potere(fonoassorbente(comples
90
28
Infissi)Interni):(serramenti(in(alluminio(o(legno(senza(parti(vetrate(e : coefficiente(di(assorbimento
verniciati(con(colore(chiaro.
Parete-A con(laminato(plastico(di(colore(variabileV
Hm-=-495-cm S : superficie(degli(elementi(dell'inv
Arredi)G)Sedie):(legno(massello(con(trattamento(al(naturaleV
Aobj : potere(fonoassorbente(di(arredi(
Tendaggi):)tessuto(leggero(piegato(di(colore(chiaro.
OGGETTI DI ARREDAMENTO - AULA 1:
perture-a-livello
a-copertura-piana
Arredi) G) tavoli)
0-x-90-cm-(n.-2) F1 e) armadi) :( legno( multistrato( o( compensato( rivestito POTERE FONOASSORBEN
con(laminato(plastico(di(colore(variabileV
120
38 280
Arredi)G)Sedie):(legno(massello(con(trattamento(al(naturaleV C
Tendaggi):)tessuto(leggero(piegato(di(colore(chiaro.
F2
33
Elementi S [mq] / n.
F5 250 Hz
590
420
400
Soffitto 99,0 0,16
38
33
N-3 0,00
Infissi Interni 13,4 0,10
630
23,0 0,06
SEZIONE Tendaggi
Z-Z
590
25 0,30
420
Persone sedute
400
di zioni(acustiche(di(edifici(a(partire(dalle(prestazioni
riverberazione
33
Misurazioni(in(opera:
Persone sedute 25 0,30 0,35 0,35 0,40
i( requisiti( sopraindicati ( devono( essere( garantiti( in
Arredi - Sedie 25 0,02 0,03 0,04 0,04
F3 opera( ma( possono( essere( calcolati( facendo( riferi0
0,00 Arredimento(a(metodi(indicati(in(alcune(norme(UNI
- Tavoli 9,4 0,05 0,05 0,05 0,05
ALLA)MARCO nel(Comune(di(GONARS((UD),(Via(Molini
V [mc] 250 Hz 500 Hz BENESSERE))VISIVO))e)
1000 Hz 2000 Hz
n
477,7 1,11 1,08 1,13 1,18
on V : volume(dell'ambiente(vuoto([mc]
At : potere(fonoassorbente(complessivo(dell'ambiente([mq]
e : coefficiente(di(assorbimento
S : superficie(degli(elementi(dell'involucro(dell'ambiente([mq]
Aobj : potere(fonoassorbente(di(arredi(o(persone(presenti(nell'ambiente([mq]
POTERE
o Architettura tecnica IIFONOASSORBENTE: !53 Giampaolo Munafo’
VINCOLI
LEGGE 26 0TTOBRE 1995, N. 447 Legge quadro sull'inquinamento acustico
Art. 3.
Competenze dello Stato.
Sono di competenza dello Stato: [...] la determinazione, [...], con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro della
sanità e, secondo le rispettive competenze, con il Ministro dei lavori pubblici, con il Ministro
dell'industria, del commercio e dell'artigianato e con il Ministro dei trasporti e della navigazione,
dei requisiti acustici delle sorgenti sonore e dei requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro
componenti, allo scopo di ridurre l'esposizione umana al rumore
• DPCM 5/12/97
• Art. 1. Campo di applicazione
• Il presente decreto, in attuazione dell'art. 3, comma 1,
lettera e), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, determina i
requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici
ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro
componenti in opera, al fine di ridurre l'esposizione
umana al rumore.
5) LASmax: livello massimo di pressione sonora, ponderata A, con costante di tempo slow
Gli INDICI di VALUTAZIONE che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:
Il DPCM individua due distinte categorie di impianti tecnologici, in base al tipo di servizio erogato:
- impianti di riscaldamento
A funzionamento CONTINUO - impianti di aerazione
- impianti di condizionamento
SERVIZI
- ascensori
- scarichi idraulici
A funzionamento DISCONTINUO - bagni e servizi igienici
- rubinetteria
Nota: le misure di livello sonoro devono essere eseguite nell’ambiente nel quale il livello di rumore è più elevato
(tale ambiente
Architettura deve
tecnica II essere diverso da quello in cui il rumore
!59 si origina) Giampaolo Munafo’
DPCM 05/12/1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
LIMITI PER I REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI, DEI LORO COMPONENTI E
DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI
CATEGORIE PARAMETRI
Ambienti
abitativi R’w D2m,nT,w L’n,w LASmax LAeq
D 55 45 58 35 25
A, C 50 40 63 35 35
E 50 48 58 35 25
B, F, G 50 42 55 35 35
• commento
• Definizione di nuovo edificio - Punto t) Art. 1:
• “edificio o porzione di esso per il quale la richiesta di titolo abilitativo, sia
stata inoltrata successivamente all'entrata in vigore del presente decreto;”
• La lettura della definizione può portare a molte interpretazioni, ma si ritiene
che il legislatore si riferisca ai soli nuovi edifici, anche facendo riferimento
allo spirito del nuovo assetto normativo dell’ ”edilizia libera”.
• 2. ...(Omissis)...
• 2. Sono esclusi dall'applicazione dei valori limite previsti per gli impianti a
funzionamento continuo gli ambienti di lavoro, gli ospedali e i locali ad uso
collettivo dotati di impianto di mascheramento sonoro - sound masking.
Architettura tecnica II !80 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• Andando nello schema pratico
I 43 56 53 25 30
II 40 53 58 28 33
III 37 50 63 32 37
IV 32 45 68 37 42
Circ. 1769/1966
(livello normale) 50 50 40
50 75 74 40 40
37
36
35 35
45 70 35 35
DPCM 5/12/97 32
40 65 30 30
63 63
36
35 60 25 25
UNI 11367 (classe
III)
30
55 20 20
U.I. distinte
DM 18/12/75
50 40 50
50 75 40 50
45
45 70 35 45
68
DPCM 5/12/97 32
40
40 65 30 40 39
63
35 25 35
60 25 35
UNI 11367 (livello
58
di base)
30
55 20 30
Prestazione di Prestazione
base superiore
O d li e scuole
Ospedali l Alt destinazioni
Altre d ti i i d8uso
d8
Ottimo 34 40
Buono 30 36
Di base 27 32
Modesto 23 28
aree molto
55 di base buono molto buono molto buono
sileznzione
aree
abbastanza 60 modesto di base buono molto buono
silenzione
Aree
mediamente 65 modesto modesto di base buono
rumorose
Aree molto
70 modesto modesto modesto di base
rumorose
I molto
lt bbuone
II buone
III di base
IV modeste
Italia
Blocco sp. 25 cm
in opera
R'w = 51-52 dB
III classe
Blocco sp. 30 cm
in opera
R'w = 53 dB
8+5+12
in opera - R'w = 52 dB
III classe
8+10+12
in opera - R'w = 54 dB
II classe
NTC 2008 - 7.2.3 CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI “SECONDARI” ED
ELEMENTI NON STRUTTURALI - Con l’esclusione dei soli tamponamenti interni di spessore non
superiore a 100 mm, gli elementi costruttivi senza funzione strutturale il cui danneggiamento può
provocare danni a persone, devono essere verificati, insieme alle loro connessioni alla struttura, per
l’azione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati.
PARETI - Cartongesso
I classe
Ulteriori perdite di isolamento acustico si possono avere per errori e/o difetti
di montaggio.
I problemi che sorgono con le pareti non si hanno con i solai, difatti, solai tipo
bausta, di dimensioni ordinarie 18+4 o 20+4, con doppio massetto, tappetino
elastico interposto e quant’altro necesario per rispettare il livello di calpestio
(verifica più temibile) risultano, da verifiche in opera, ampiamente verificati, con
valori di R’w = 53 – 54 dB (II classe UNI 11367))
Predalle
Predalle
Predalle
4+12+4
4+16+4
4+20+4
Bausta
Bausta
Bausta
Solaio
legno
16+4
20+4
24+4
Tipo
Tappetino sp. 8 mm 57 54 53 57 57 56 -
Tappetino sp. 10 mm -
55 52 50 56 55 54
Tappetino sp. 20 mm 52 49 48 53 52 51 60
Architettura tecnica
Fonte: II in opera indicate sul catalogo della ditta Proxital
misure !101 Giampaolo Munafo’
Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera
•
ELEMENTI DI FACCIATA
ELEMENTI PUNTUALI DI FACCIATA
Infissi certificati
e vetri acusticamente rinforzati
Cassonetti tapparelle
Isolati acusticamente