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ARCHITETTURA

TECNICA II

Benessere ed ergonomia
Classe di esigenza BENESSERE
Benessere ed ergonomia
“L'ergonomia può essere definita come un insieme di regole
finalizzate all'analisi e alla valutazione del processo
progettuale in funzione del rispetto della vita, della salute e
del benessere. Per questa ragione utilizza le conoscenze
derivanti da aree disciplinari diverse: area delle discipline
politecniche, area delle discipline biomediche e area delle
discipline sociali. La progettazione deve identificare chi
saranno i supposti utenti e poi quali saranno gli usi che
verranno fatti degli oggetti, delle macchine e degli ambienti.

Architettura tecnica II !2 Giampaolo Munafo’


Classe di esigenza BENESSERE
Benessere ed ergonomia
Se si prende in considerazione il rapporto tra
l'uomo e l'ambiente (luogo di lavoro, abitazione)
e l’aspetto del benessere, ci dobbiamo
confrontare con:
il benessere igrotermico,
il benessere acustico,
benessere illuminotecnico e visivo,
il benessere igienico -olfattivo

Architettura tecnica II !3 Giampaolo Munafo’


Classe di esigenza BENESSERE
La condizione di benessere termico è definita come lo stato
psicofisico di soddisfazione che un soggetto prova per le
condizioni termoigrometriche dell'ambiente in cui si trova; in
pratica la sensazione termica è legata al bilancio termico
dell'intero corpo umano. Questo bilancio è influenzato da:
• attività fisica; vestiario; parametri ambientali;
• temperatura dell'aria;
• temperatura media radiante;
• velocità dell'aria;
• umidità dell'aria;

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Classe di esigenza BENESSERE
Benessere come equilibrio fra una serie di fattori:

Considerando nullo il termine Ck per le considerazioni di


equilibrio, risulta una relazione del tipo:

f (Icl, M, ta, va, φ, tmr, tsk, Esw) = 0



ossia un’equazione che lega tra loro otto variabili.

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Classe di esigenza BENESSERE
Di queste otto grandezze possiamo riconoscere:

due variabili dipendenti dal soggetto (resistenza termica


dell’abbigliamento dell’individuo e attività metabolica svolta); 


quattro variabili ambientali (grandezze microclimatiche che


sono la temperatura dell’aria, la velocità dell’aria, l’umidità
relativa e la temperatura media radiante); 


due variabili fisiologiche (temperatura della pelle e potenza


termica dispersa per sudorazione).

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Classe di esigenza BENESSERE
Di queste otto grandezze possiamo riconoscere:

due variabili dipendenti dal soggetto (resistenza termica


dell’abbigliamento dell’individuo e attività metabolica svolta); 


quattro variabili ambientali (grandezze microclimatiche che


sono la temperatura dell’aria, la velocità dell’aria, l’umidità
relativa e la temperatura media radiante); 


due variabili fisiologiche (temperatura della pelle e potenza


termica dispersa per sudorazione).

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à dell'aria;
à dell'aria;
Classe di esigenza BENESSERE
PMV predice il valore medio del voto di un grande numero
L'indice PMV predice il valore medio del voto di un grande
di numero
sensazioni termiche:
di persone su una scala di sensazioni termiche.


PMVL'indice PMV puòdeterminato
può essere essere determinato stimando
stimando l'attività
l'attività e ile vestiar
il
vestiario, misurando i parametri ambientali.

ambientali.
PPD predice il numero di persone insoddisfatte termicament
Architettura tecnica II !8 Giampaolo Munafo’
L'indice PMV può essere determinato stimando l'attività e il vestiario, misurando
Classe di esigenza BENESSERE
parametri ambientali.
L'indice
L'indicePPD
PPDpredice il numero
predice di persone
il numero insoddisfatte
di persone termicamente in un grupp
insoddisfatte
Iltermicamente
resto del gruppo si gruppo.
in un sentirà termicamente neutro osileggermente
Il resto del gruppo sentirà freddo
termicamente
leggermente caldo.neutro o leggermente freddo o leggermente
caldo. 


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Classe di esigenza BENESSERE Condizioni di comfort termico globale
BTI 1.1-1.2 - Indice PPD-PMV e T op (temperatura operativa) (Norma UNI EN ISO 7730:1997)

Il PMV è stato determinato direttamente dai prospetti forniti dalla norma nell’appendice C, in funzione
di diverse combinazioni di attività, abbigliamento, temperatura operativa e velocità relativa dell’aria;

Attività – prospetto A.1 appendice A


• M-ASO 2 – Residenze, si
adotta un valore in met pari ad
1,0 (attività sedentarie leggere);
• M-ASO 3-4 – Amministrazione,
studio e altri servizi, si adotta un
valore in met pari a 1,2 (attività
sedentarie moderate);

Resistenza termica dell’abbigliamento prospetto E.1 appendice E

Abbigliamento tipico estivo

Abbigliamento tipico invernale

Architettura tecnica II !10 Giampaolo Munafo’


Classe di esigenza BENESSERE
Condizioni di comfort termico globale

M-ASO 2 : Residenze M-ASO 3-4 : Uffici, studio e altri servizi

PRIMAVERA-ESTATE TOP ESTIVA 26° C PRIMAVERA-ESTATE TOP ESTIVA 26° C

AUTUNNO-INVERNO TOP INVERNALE 22° C AUTUNNO-INVERNO TOP INVERNALE 22° C

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Classe di esigenza BENESSERE
Percentuale prevista di insoddisfatti:

La valutazione del comfort termico è stata effettuata
secondo la [ISO 7730] in base alle misure effettuate
[ISO 7726] considerando:

Attività svolta = attività leggera sedentaria

Metabolismo = 1.2 met

Resistenza stimata dell'abbigliamento = 0.9 clo

L'andamento dell'indice PPD all'interno del laboratorio è
stato determinato per un interno giorno.

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Classe di esigenza BENESSERE
Dati climatici significativi della città di Pisa

Zona Climatica D Gradi giorno (GG) 1694

Dati climatici mensili relativi ai mesi più rappresentativi dei profili climatici del sito: GENNAIO (mese più freddo),
LUGLIO (mese più caldo), APRILE ed OTTOBRE ( profilo climatico confortevole).

GEN LUG APR OTT

Temp. Media min. 2.9 17.4 8.3 10.6


Temp. Media max 11.2 29.3 18.3 21.2
Temperatura media 7.1 23.3 13.3 15.9
Umidità relativa (%) 75 68 73 75
Radiazione solare media su sup. orizz. (MJ/mq- 5.7 23.4 17.2 10.5
giorno)

Eliofania (numero di ore di soleggiamento) 3 10 6 6

Venti dominanti (direzione e velocità media) E – 15 W – 14 W – 16 W – 14


km/h km/h km/h km/h

Dall’esame dell’intero spettro dei 12 mesi emerge che sono necessari riscaldamento, raffrescamento, nessun trattamento per i seguenti periodi:

riscaldamento: 6 mesi (166 (mesi in cui si ha: temp. media ≤ 19°C)


giorni)

raffrescamento: 2 mesi (mesi in cui si ha: temp. media ≥ 27°C)

nessun trattamento: 4 mesi (mesi in cui si ha: 19°C < temp. media < 27°C)

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Classe di esigenza BENESSERE
Esigenze specifiche Descrizione delle esigenze specifiche
BTI1 Condizioni di Caratterizzazione dell’ambiente microclimatico attraverso i
parametri fondamentali per il benessere igrotermico, nelle diverse
benessere condizioni stagionali e di attività svolte negli ambienti stessi;
termoigrometrico

BTI2 Controllo del fattore Attitudine a consentire un adeguato ingresso di energia termica
raggiante attraverso superfici trasparenti ed opache, in funzione
solare delle condizioni climatiche.

BTI3 Isolamento termico Assicurare un’opportuna resistenza al passaggio di calore


attraverso le pareti opache e trasparenti, in funzione delle
condizioni climatiche.

BTI4 Controllo dell’inerzia Attitudine ad attenuare entro opportuni valori l’ampiezza di


oscillazione della temperatura ed a ritardarne di un’opportuna
termica entità l’effetto.

BTI5 Controllo della Evitare la formazione della condensa sulla superficie degli
elementi.
condensazione
superficiale
BTI6 Controllo della Evitare la formazione della condensa all’interno degli elementi.
condensazione
interstiziale

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Classe di esigenza BENESSERE
Requisiti
BTI1 BTI1.1 PPD (% di insoddisfatti) < 10% Equivalente a:

-0.5 < PMV < +0.5

Ta 20 °C Condizioni invernali
(voto medio previsto)

(temperatura dell’aria) 25 °C Condizioni estive

BTI1.2 Top 21 - 25°C Condizioni invernali

(temperatura operativa) 25 – 27 °C Condizioni estive

BTI1.3 Tp 19 – 29 °C Condizioni invernali

(temperatura del pavimento) (sono consentiti valori fino a 29 °C, per


riscaldamenti radianti)

BTI1.4 Va 0,05 – 0,15 Condizioni invernali

Condizioni estive
(velocità dell’aria) 0,10 – 0,25
BTI1.5 ΔTprf
10 °C
(asimmetria della temperatura radiante
verso pareti fredde, trasparenti od opache)

BTI1.6 ΔTprc
5 °C
(asimmetria della temperatura radiante
verso pareti calde)

BTI1.7 UR (Umidità relativa) 30 – 70 %


Architettura tecnica II !15 Giampaolo Munafo’
Classe di esigenza BENESSERE
Requisiti

BTI3 BTI3.1 U* (w/mq K) 0,40 Strutture opache verticali

(trasmittanza termica min.)

0,37 Strutture opache orizzontali


di copertura

0,37 Strutture opache orizzontali


di pavimento

2,8 Strutture trasparenti, sistema


di vetro+telaio

2,1 Strutture trasparenti, solo


vetro

(*) valori minimi consentiti in edifici di nuova edificazione,


per la zona climatica D, secondo il Dlgs 192/2005 integrato
da Dlgs 311/2006)

Architettura tecnica II !16 Giampaolo Munafo’


Classe di esigenza BENESSERE

Requisiti

BTI4 BTI4.1* Fa 0,15 – 0,30

(coefficiente di attenuazione)

Strutture opache verticali


ed orizzontali
S(h) 10 - 12

(sfasamento in ore)

Classe di prestazione degli


elementi
II

(*) indicatori ottenuti in base alla delibera n.156 del 4 marzo 2008 della Regione Emilia Romagna, da fonte UNI EN ISO 13786.

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Classe di esigenza BENESSERE

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Classe di esigenza BENESSERE

Architettura tecnica II !19 Giampaolo Munafo’


Classe di esigenza BENESSERE Parete sup. A sup. B sup. C sup. D

FV (fattore di vista)

1 0,09 0,09 0,1 0,1

2 0,09 0,09 0,1 0,1

3 0,04 0,32 0,02 0,02

4 0,02 0,01 0,005 0,005

4 0,02 0,01 0,005 0,005

Finestra 0,28 0,02 0,01 0,01

Pavimento 0,34 0,12 0,43 0,33

Soffitto 0,12 0,34 0,33 0,43

Tmr = ∑ Ti Fv (temperatura media radiante) 22,1 °C 21 °C 24,3 23,3

Ta = 2 Top - Tmr 19,7 20,7

Impianto di riscaldamento a pavimento radiante. ∆Ta (pavimento soffitto) 1 °C < 3 °C

∆Tmr (asimmetria radiante) 1,1 °C < 11 °C 1 °C < 4 °C

La scelta del sistema di riscaldamento/raffrescamento con pannelli radianti a pavimento è risultata in linea
con le temperature necessarie al raggiungimento dei requisiti di benessere termico discussi in precedenza;
Infatti la temperatura del pavimento di 30 °C risulta essere l’ideale di resa per questo tipo d’impianto, il
quale possiede indubbi vantaggi:
• non pone limiti alla disponibilità di spazio all’interno degli ambienti, non occupando pareti;
•assicura un’uniforme distribuzione della temperatura in orizzontale e soprattutto in verticale, con
stratificazione decrescente dal basso verso l’alto che si approssima a quella ideale, come mostrato in
figura;
• si tratta di un sistema ad alto rendimento, economicamente molto vantaggioso, in quanto necessita di
temperature di mandata del fluido termovettore molto più basse rispetto ai tradizionali impianti a corpi
scaldanti (radiatori); nel caso in esame, affinché il pavimento raqgiunga i 30 °C, in funzione della
temperatura operante, la temperatura di mandata sarà attorno ai 45 °C a fronte dei 75-80 °C degli
impianti tradizionali;
• la soluzione costruttiva scelta si caratterizza per ulteriori vantaggi: la facilità di posa (come mostrato nella
sequenza fotografica sottostante), il ridotto spessore necessario, circa 2-3cm grazie ai pannelli in fibra di
cemento porta-tubi ed il montaggio a secco.

Architettura tecnica II !20 Giampaolo Munafo’


Classe di esigenza BENESSERE Condizioni di comfort termico locale
Si prendono in considerazione i requisiti di benessere termico locale:
• rischio di correnti d’aria; Categoria PPD PMV Disagio locale

• variazioni verticali di temperatura; DR Diff. Vert. Pavim. Asimm.


Temp. Caldo/freddo radiante
• pavimento caldo/freddo; B
• asimmetria radiante; < 10% -0.5 < PMV < < 20% < 5% < 10% < 5%
+0,5
delle varie ASO, classificando gli ambienti secondo la categoria B, che prevede una PPD (% di persone
insoddisfatte < 10) ed un voto medio previsto compreso tra -5 < PMV < +5:

I valori dei parametri regolanti il discomfort locale, possono essere desunti in funzione delle % di PPD relativi alla
categoria degli ambienti, pertanto dall’esame dei grafici di tali relazioni si ricavano i seguenti valori :
• rischio di correnti d’aria
va (velocità dell’aria) 0,1-0,15 m/s;

•variazioni verticali di temperatura


∆Tv (temperatura aria)< 3 °C

•pavimento caldo/freddo
Tp (temperatura pavimento) 19-29 °C

•asimmetria radiante
∆Tpr < 11°C (verso parete fredda)

∆Tpr < 4°C (verso soffitto caldo)

Architettura tecnica II !21 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
RUMORI AEREI
I suoni si trasmettono in aria sotto forma di onde di
pressione.

La frequenza è data dal numero di variazioni della pressione


nell’unità di tempo (sec)
V - velocità
L=V/f L - lunghezza d’onda
f - frequenza
Architettura tecnica II !22 Giampaolo Munafo’
BENESSERE - ACUSTICA
PRESSIONE SONORA
Incremento di pressione causato dall’evento sonoro rispetto
alla pressione nello stato di quiete. La variazione di pressione
sonora si misura in Decibel.

Lp = 20 log p/po
p - pressione efficace
po - pressione di riferimento pari a 20µPa
70 dB + 40 dB = 70 dB
Data la scala logaritmica il livello di
70 dB + 60 dB = 70 dB
pressione sonora aumenta molto
70 dB + 64 dB = 71 dB lentamente; quando si sommano
70 dB + 68 dB = 72 dB due livelli sonori uguali, il risultato
è un incremento di 3 dB
70 dB + 70 dB = 73 dB

Architettura tecnica II !23 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
POTENZA SONORA
Energia emessa nell’unità di tempo; l’uomo percepisce
l’effetto fisico della pressione sonora causato dalla potenza
sonora.

INTENSITA’ SONORA
Quantità di energia passante attraverso l’unità di area
nell’unità di tempo: essa è individuata da una quantità
vettoriale che definisce il livello del flusso di energia e la sua
direzione.

W I - intensità sonora
I= 2 W - potenza sonora
4πr r - distanza dalla sorgente sonora

Architettura tecnica II !24 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA

Diagramma pressione sonora/frequenza con evidenziate alcune


fra le più comuni sorgenti sonore.

Architettura tecnica II !25 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA

Diagramma pressione sonora/frequenza con evidenziate alcune


fra le più comuni sorgenti sonore.

Architettura tecnica II !26 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
MISURAZIONE ACUSTICA
Il FONOMETRO è lo strumento atto a fornire un’indicazione
del livello di pressione sonora.
E’ uno strumento normalizzato a cui viene attribuita una
classe di appartenenza che ne indica il grado di precisione.
L’apparecchio converte il segnale sonoro in un equivalente
segnale elettrico servendosi di un dispositivo microfonico.

Architettura tecnica II !27 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
LIVELLO SONORO EQUIVALENTE
Il suono dipende dal livello di pressione sonora, dallo spettro
di frequenza e dal tempo di somministrazione.

L’esposizione di un forte suono per un periodo di 2 ore ha un


potenziale nocivo per l’udito molto superiore che l’esposizione
al medesimo per un periodo di 20 minuti. Quindi per
identificare il potenziale nocivo di un suono è indispensabile
misurare il livello dell’emanazione sonora unitamente alla
durata del fenomeno.

Se i suoni sono costituiti da livelli variabili, è necessario


procedere ad un campionamento definendo precisamente il
periodo considerato per la valutazione.

Architettura tecnica II !28 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
LIVELLO SONORO EQUIVALENTE
Utilizzando tali campioni è possibile ricondursi ad un valore
unico che prende il nome di LIVELLO ACUSTICO CONTINUO
EQUIVALENTE, indicato con Leq.

T - tempo di osservazione a cui si riferisce


P(t) - pressione sonora variabile in tempo in Pascal
P0 - pressione di riferimento = 2 x 10 -5 Pa = 20 µ Pa

Architettura tecnica II !29 Giampaolo Munafo’


Tipologia del rumore negli edifici
Possiamo effettuare una suddivisione del rumore presente negli edifici in virtù di come questo viene emesso all’origine

RUMORE AEREO RUMORE D’IMPATTO

l’emissione avviene all’origine direttamente in aria. è dovuto all’eccitazione diretta fra due solidi che
Ad esempio possono essere considerati rumori aerei entrano bruscamente in contatto. Gli urti e le
quelli prodotti dalle seguenti sorgenti: vibrazioni che ne derivano si propagano per via
solida attraverso i due corpi per poi trasformarsi
•automobile •voce in rumore aereo. Possono ad esempio essere
considerati rumori d’impatto i seguenti:
•aereo •radio, TV
•calpestio
•treno •elettrodomestici, ecc.
•lavatrice, ecc.
In virtù del tipo di rumore è necessario intervenire con differenti soluzioni che prevedono l’adozione di
materiali o sistemi aventi caratteristiche diverse, affinché sia possibile ottenere il risultato desiderato.

Tipo di rumore Natura dell’intervento Finalità

Ridurre il passaggio dell’energia sonora tra sorgente ed


Fonoisolamento
ambiente disturbato
RUMORE AEREO
Fonoassorbimento Modificare la propagazione dell’energia sonora

Pavimento
Ostacolare la propagazione del rumore d’impatto alla sorgente
galleggiante
RUMORE D’IMPATTO
Ridurre la propagazione dell’energia sonora generata dalla
Fonoisolamento
sorgente del rumore d’impatto nell’ambiente disturbato

Architettura tecnica II !30 Giampaolo Munafo’


Gli interventi di fonoisolamento hanno lo scopo di minimizzare la trasmissione senta la differenza in decibel dei
2.4 Fonoisolamento e fonoassorbimento L’ i s o l a m e n t o a c u s t i c o ( D ) ( i n i n g l e -

BENESSERE - ACUSTICA
del rumore tra due ambienti e quindi fare in modo che il rumore prodotto in un livelli di rumore misurati nella
Fonoisolamento e fonoassorbimento sono due concetti molto diversi tra loro. se Noise Reduction - NR) rappre-
locale non si senta nel locale adiacente. stanza sorgente e nella stanza
Gli interventi di fonoisolamento hanno lo scopo di minimizzare la trasmissione senta la differenza in decibel dei
ricevente.
del rumore tra due ambienti e quindi fare in modo che il rumore prodotto in un livelli di rumore misurati nella

POTERE FONOISOLANTE E ISOLAMENTO ACUSTICO


locale non si senta nel locale adiacente. stanza sorgente e nella stanza
Dove: D = L1 - L2
ricevente.

Interventi di fonoisolamento: L1 livello di pressione sonora nel-


Dove: D = L1 - L2

minimizzano la trasmissione l’ambiente emittente

L2 livello di pressione sonora nel-


L1 livello di pressione sonora nel-
dei rumori tra due ambienti l’ambiente ricevente
l’ambiente emittente

per far sì che un rumore non L2 livello di pressione sonora nel-


La grandezza D dipende dalle
l’ambiente ricevente
caratteristiche acustiche delle
si senta nel locale adiacente. stanze dove vengono effettuate le
La grandezza D dipende dalle
Gli interventi di fonoassorbimento hanno lo scopo di controllare la riflessione dei misure. Infatti una camera riceven-
caratteristiche acustiche delle
suoni sulle pareti di un locale e quindi adattare, in base alle proprie esigenze, il te molto riverberante (e quindi in
stanze dove vengono effettuate le
riverbero all’interno del locale in cui si genera il rumore. un certo senso con un forte “rim-
Gli interventi di fonoassorbimento hanno lo scopo di controllare la riflessione dei misure. Infatti una camera riceven-
bombo dei suoni”) determinerà un
suoni sulle pareti di un locale e quindi adattare, in base alle proprie esigenze, il

riverbero all’interno del locale in cui si genera il rumore.


Interventi di fonoassorbimento:
te molto riverberante (e quindi in
livello L2 più alto rispetto ad una
un certo senso con un forte “rim-
stanza delle medesime dimensioni
controllano la riflessione dei
bombo dei suoni”) determinerà un
ma con superfici interne in grado di
livello L2 più alto rispetto ad una

suoni sulle pareti e quindi


assorbire i rumori.
stanza delle medesime dimensioni
Il potere fonoisolante (R) (in ingle-

adattare sulla base delle proprie


ma con superfici interne in grado di
se Transmission Loss – TL) si rica-
assorbire i rumori.
va anch’esso da una differenza tra

esigenze il riverbero all’interno


Il potere fonoisolante (R) (in ingle-
due misure, però rappresenta una
se Transmission Loss – TL) si rica-
caratteristica intrinseca della strut-
del locale in cui si genera il
va anch’esso da una differenza tra
tura, indipendente dalle dimensioni
due misure, però rappresenta una

2.5 Isolamento acustico e potere fonoisolante.


rumore. della partizione e dalle proprietà
caratteristica intrinseca della strut-
acustiche dei locali.
tura, indipendente dalle dimensioni
Esistono due grandezze che definiscono in maniera differente la capacità di una Per eliminare la dipendenza da
della partizione e dalle proprietà
Architettura
s t r u t t u r a d i a b b tecnica
a t t e r e i r u mIIo r i a e r e i : i s o l a m e n t o a c u s t i c o e p o t e r e f o n o i s o l a n t e . !31 questi parametri si somma alla dif- Giampaolo Munafo’
2.5 Isolamento acustico e potere fonoisolante. acustiche dei locali.
Il rumore aereo

• In questo caso l’emissione del rumore


avviene direttamente in aria. Sono quindi
considerati rumori aerei quelli prodotti E.R.
da: aerei, automobili, treni, voci,
apparecchi radio e apparecchi televisivi,
elettrodomestici, ecc.
• I rumori aerei sono trasmessi mediante
onde sonore. Quando un’onda incontra
una parete, l’energia incidente si divide E.A. E.T.
in tre parti: una parte viene trasmessa
(ET), una viene riflessa (ER) ed una E.I.
viene assorbita (EA)
• La modifica in una delle singole
componenti contraddistinguerà il tipo di
isolamento acustico che si vuole ottenere.

Tipi di intervento
Fonoisolamento Ridurre il passaggio dell’energia sonora fra sorgente e ambiente
disturbato (si agisce essenzialmente sull’energia trasmessa).
Fonoassorbimento Modificare la propagazione dell’energia sonora (si agisce
essenzialmente sull’energia riflessa)

Architettura tecnica II !32 Giampaolo Munafo’


le
ne

BENESSERE - ACUSTICA
D: elemento divisorio lato locale sorgente
L’acustica con Knauf d: elemento divisorio lato locale ricevente
Soluzioni tecniche per l’edilizia civile e industriale F: struttura laterale lato locale sorgente

TRASMISSIONE DEI RUMORI - RUMORI AEREI f: struttura laterale lato locale ricevente

2. Suoni e rumori Se

Glossario zio
fin
2.1 Rumori aerei
pe
I suoni si trasmettano nell’aria
dir
sotto forma di onde di pressione.

Quando l’onda sonora incide su un es


divisorio (A) parte dell’energia lat
viene riflessa (B), parte viene pa
assorbita (C).
Dell’energia assorbita una parte si
propagherà lateralmente all’interno

del divisorio (D) (e parzialmente


verrà trasformata in calore (D’),

altra attraverserà la partizione (E)

e, mettendo in vibrazione il lato


opposto della parete, verrà ritra-

L’onda sonora (A) che colpisce una parete viene in parte smessa all’esterno.

l’energia che si propaga lateral-


Inoltre del-

riflessa (B) ed in parte assorbita (C). Dell’energia assorbita mente quella parte che non si è tra-

sformata in calore (F) raggiungerà

una parte si propaga lateralmente (D) (e parzialmente


le partizioni rigidamente collegate
Nella figura seguente vengono raffigurati il percorso diretto (Dd) e i tre percor-
alla struttura in esame e, ponendo-
si laterali (Ff, Fd, Df):

trasformata in calore (D’), l’altra attraversa la partizione (E) e,


le in vibrazione, verrà reirradiata
negli ambienti circostanti.
D: elemento divisorio lato locale sorgente

mettendo in vibrazione il lato opposto della parete verrà


d: elemento divisorio lato locale ricevente
F: struttura laterale lato locale sorgente

ritrasmessa.
f: struttura laterale lato locale ricevente

Se consideriamo quindi la propaga-

zione del suono tra due locali con-

Architettura tecnica II ! f i n3a n t i p o s s i a m o i n d i v i d u a r e t r e d i c i


3 Giampaolo Munafo’
percorsi di trasmissione di cui uno
Il rumore di impatto

• Questo tipo di rumore è causato


dall’eccitazione diretta fra due solidi che
entrano bruscamente in contatto.
• Gli urti e le vibrazioni che ne derivano si
propagano in via solida attraverso due
corpi, per trasformarsi successivamente
in rumore aereo.
• Si possono considerare rumori d’impatto
il calpestio, le vibrazioni della lavatrice,
ecc.

Tipi di intervento
Due sono essenzialmente gli interventi sui rumori d’impatto, il più efficace agisce
direttamente alla fonte, il meno diretto ne ostacola la propagazione al momento in cui il
rumore di impatto si trasforma in rumore aereo.

Architettura tecnica II !34 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
TRASMISSIONE DEI RUMORI - RUMORI IMPATTIVI
L’acustica con Knauf
Anche i rumori di origine impattiva (calpestio, spostamento
Soluzioni tecniche per l’edilizia civile e industriale
mobili ecc.) si propagano all’interno delle strutture con i
medesimi meccanismi dei rumori aerei. La differenza sta nel
2.2 Rumori impattivi In termini analitici per T 60 si intende

fatto che la struttura viene messa in vibrazione dall’impatto


Anche i rumori di origine impattiva (calpestio, spostamento di mobili ecc.) si pro-
pagano all’interno delle strutture con i medesimi meccanismi dei rumori aerei. La
i l t e m p o n e c e s s a r i o a ff i n c h é , d o p o

aver spento la sorgente di rumore, il

con un corpo solido.


differenza sta nel fatto che la struttura, in questo caso, viene messa in vibrazio-
ne dall’impatto con un corpo solido e non da un rumore aereo.
livello di pressione sonora all’interno

di una stanza diminuisca di 60 dB.

Se consideriamo la
In termini approssimati quindi il

tempo di riverberazione può essere

propagazione del rumore tra


definito come quel tempo, a partire
dall’istante di spegnimento della
due locali confinanti esistono
sorgente sonora, necessario per-

tredici percorsi di trasmissione


ché il suono divenga impercettibile.

Come ordine di grandezza i tempi

di cui uno diretto e dodici di


di riverberazione alla frequenza di
1000 Hz misurati in ambienti di

trasmissione laterale (tre per


civile abitazione normalmente arre-
dati variano usualmente tra 0,3 e
ogni lato della parete).
0,6 s.

Il tempo di riverberazione è quindi

un parametro che consente di defi-


2 . 3 T e m p o d i r i v e r b e r a z i o n e ( T60) nire la qualità acustica di una sala.
Architettura tecnica II
Quando una sorgente di rumore attiva in un locale viene spenta, il livello di pres-
!35 Locali con T60 molto lunghi (>1,5
Giampaolo Munafo’
ACUSTICA
QUALITA ACUSTICA DI UN AMBIENTE

• Protezione dell’edificio
• dai rumori esterni

• Qualità acustica interna


dell’edificio

Architettura tecnica II Giampaolo Munafo’


ACUSTICA
CAMPO SONORO IN UN AMBIENTE
raggi diretti
Campo sonoro
raggi riflessi rinforzo del suono diretto

Si studia il campo sonoro di un ambiente secondo le leggi dell’ acustica geometrica.

•Forma e posizione delle superfici riflettenti


Fattori che influenzano il campo sonoro •Rapporto tra suoni diretti e suoni riflessi
•Utilizzo di metodi di rinforzo (microfoni e amplificatori)

Ambienti di piccole dimensioni:

•Dimensioni ridotte
Campo sonoro uniforme
•Presenza degli arredi

Ambienti di grandi dimensioni :

•Lunghezza del cammino dell’energia sonora Indebolimento dei suoni diretti


•Sovrapposizione negativa di suoni diretti e riflessi Campo sonoro non uniforme
•Presenza di forme concave Concentrazioni del suono

Architettura tecnica II Giampaolo Munafo’


OBIETTIVI DELL’ACUSTICA ARCHITETTONICA
ü Assenza di fenomeni di concentrazione di energia sonora

ü Intensità energetica uniforme in tutti i punti della sala

ü Assenza di fenomeni di eco

ü Buona intelligibilità del libretto nel melodramma

ü Rapporto elevato tra segnale e rumore di fondo


M. Nicoletti: Opera House di Cardiff

Condizioni acustiche favorevoli all’ascolto della musica


Architettura tecnica II Giampaolo Munafo’
PARAMETRI DELLA RESA ACUSTICA
1. Tempo di riverberazione Buona resa acustica della sala
2. Forma
3. Volume

1. TEMPO DI RIVERBERAZIONE
• Tempo di riverberazione ottimale per l’uso

•Tempo di riverberazione effettivo (T) UNI EN ISO 3382 : tempo, in secondi, necessario affinché il
livello di pressione sonora diminuisca di 60 dB
Ipotesi Formula
Sabine •Densità di energia sonora uniforme
•Assorbimento regolare da parte delle pareti
•Assorbimento trascurabile da parte dell’aria
Eyring •Densità di energia sonora uniforme
•Assorbimento trascurabile da parte dell’aria
V Volume della sala
S Superficie su cui incide il suono
am Valore medio dei coefficienti di assorbimento apparenti
A=Sxam Potere fonoassorbente
Per ambienti grandi i risultati sperimentali sono più vicini alla formula di Eyring

Architettura tecnica II !39 Giampaolo Munafo’


BENESSERE - ACUSTICA
ANIT – Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico – www.anit.it
___________________________________________________________________________
La qualità acustica interna
Tempo di riverberazione (T60 )
Considerato un ambiente chiuso e in condizioni di saturazione acustica (tramite l’attivazione
di una sorgente sonora per un discreto intervallo temporale), si definisce tempo di
riverberazione, relativo ad una specifica frequenza, il tempo necessario affinché, dopo lo
spegnimento della sorgente sonora, il livello di pressione sonora relativo a quella frequenza si
riduca di 60 dB rispetto al livello presente nell’ambiente con la sorgente in funzione.

Livello con sorgente


in funzione, alla
frequenza f = 1 kHz:
Livello iniziale
diminuito di 60
dB:

Tempo di
riverberazione:
TR,1kHz = 1,2

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5

Solitamente, considerata la difficoltà che si riscontra nel generare livelli sonori almeno 60 dB
più elevati del livello sonoro preesistente nell’ambiente di prova, si considera come tempo di
riverberazione il doppio del tempo impiegato per ottenere un decadimento limitato a 30 dB.
Architettura tecnica II !40 Giampaolo Munafo’
Tempo di riverberazione ottimale (T )
TR,1kHz = 1,2
BENESSERE - ACUSTICA
0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5
La qualità acustica interna
Solitamente, considerata la difficoltà che si riscontra nel generare livelli sonori almeno 60 dB
più elevati del livello sonoro preesistente nell’ambiente di prova, si considera come tempo di
riverberazione il doppio del tempo impiegato per ottenere un decadimento limitato a 30 dB.

Tempo di riverberazione ottimale (T60 ott)


Il tempo di riverberazione rappresenta in sostanza la lunghezza temporale della coda sonora
(eco) all’interno di un ambiente: maggiore è il tempo di riverbero, maggiore è l’eco
all’interno di quell’ambiente.
Il tempo di riverberazione deve assumere pertanto dei valori idonei al tipo di destinazione
d’uso dell’ambiente stesso: in genere deve essere contenuto in 1-2 secondi, ma non è detto
che un tempo di riverberazione particolarmente basso (ad esempio 0,5 secondi) sia sempre da
preferire ad uno più alto (come ad esempio 3 secondi).
Valori bassi del tempo di riverberazione sono adeguati per locali con permanenza di persone,
cinema e ristoranti. Tempi di riverberazione elevati invece sono adeguati per chiese e
ambienti di ascolto.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, i valori ottimali relativi ai tempi di riverberazione
delle aule e delle palestre sono stati stabiliti dal Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975, che
ne stabilisce l’andamento:
- in funzione della frequenza
- in funzione del volume dell’ambiente, prevedendo una variazione direttamente (ma non
Architettura tecnicaproporzionale
linearmente) II !41
all’aumento dello stesso. Giampaolo Munafo’
2-3. FORMA E VOLUME DELLA SALA

Forma Tipo di musica

Acustica omogenea e favorevole per gli spettatori


Sala rettangolare Acustica debole per gli esecutori
Adatta per la musica classica e sinfonica
(V=8-10 m3 a spettatore)

Acustica non uniforme


Sala a ventaglio Poca intimità
Visibilità ottimale
üSemplice
Scarse riflessioni laterali suono non avvolgente
üRovesciato
Riflessioni laterali spazialità del suono
Adatto all’opera lirica (V=7-8 m3 a spettatore)

Riflessioni laterali garantite dalle pareti dei terrazzamenti


Sala centrale Acustica omogenea
Adatta per repertorio antico
Volume maggiore
Architettura tecnica II !42 Giampaolo Munafo’
ESIGENZA: BENESSERE ACUSTICO NEGLI EDIFICI PER LA
MUSICA

ü Tempo di riverberazione
•Chiarezza ü Rapporto tra suoni diretti e riverberanti
ü Velocità di esecuzione

ü Breve ritardo della prima riflessione


•Intimità ü Moderato ritardo della prima riflessione
ü Elevato ritardo della prima riflessione

ü Campo sonoro delle orecchie differenziato


•Ampiezza
ü Intensità del suono a basse frequenze

•Timbro ü Ricchezza di suoni gravi


ü Ricchezza di suoni acuti
ü Distorsione dello spettro
ü Bilanciamento
ü Irregolarità delle superfici
•Avvolgimento
ü Differenza di campo sonoro riverberante delle
orecchie

•Suonare all’unisono
ü Possibilità dei musicisti di ascoltarsi ed
Architettura tecnica II !43 accordarsi Giampaolo Munafo’
REQUISITI
•Intensità del suono sufficiente e uniforme in tutti i punti L ≥ 50 dB
•Sala di forma compatta: pianta raccolta e altezza contenuta

•Predominanza di riflessioni laterali per gli ascoltatori percezione stereofonica

•Predominanza di riflessioni dall’alto per gli esecutori percezione uniforme

•Assenza di distorsione acustica (alterazione dello spettro e quindi del timbro di un suono complesso a causa di un
trattamento diverso delle varie armoniche componenti)

•Assenza di rapporti semplici tra le dimensioni principali della sala assenza di onde stazionarie

•Ritardo della prima riflessione di 20-30 ms intimità del suono

•Orientamento opportuno delle superfici riflettenti

•Rivestimento delle pareti con materiali fonoassorbenti

Renzo Piano: Auditorium di Roma, Sala S. Cecilia

Architettura tecnica II !44 Giampaolo Munafo’


CRITERI DI PROGETTAZIONE
DA PREFERIRE

üPiante trapezoidali o rettangolari


üPareti inclinate in corrispondenza della scena

üPareti asimmetriche per la diffusione del suono

üSpigoli arrotondati

DA EVITARE

üPiante circolari

üSoffitti concavi

üPareti parallele e riflettenti (se la distanza è <20m)

üAngoli tra pareti riflettenti

üSproporzioni tra le tre dimensioni principali della sala (differenze di


percorso tra raggio sonoro diretto e riflesso >15-20m)
Architettura tecnica II !45 Giampaolo Munafo’
FONOASSORBIMENTO
Progettazione
1. Studio dell’assorbimento del suono
§Analisi proprietà fonoassorbenti dei materiali della sala
§superfici molto rigide non porose a piccolo
§superfici porose o vibranti a grande

2. Correzione acustica
§Aggiunta di materiali fonoassorbenti e diffondenti

OBIETTIVI FONOASSORBIMENTO
Si aumenta il potere
üRinforzo del campo sonoro
fonoassorbente fino ad
üControllo del rumore di fondo ottenere il tempo di
üPolivalenza della sala riverberazione ottimale

Esempi di dispositivi acustici

1.Baldacchino della Royal Concert Hall, Nottingham 2.Prismi rotanti dell’Ircam, Parigi
Architettura tecnica II !46 Giampaolo Munafo’
CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI FONOASSORBENTI
üMateriali porosi (arredo della sala o rivestimenti per le pareti)
• Canali capillari dissipazione energia sonora per attrito
• a dipendente da f basso assorbimento alle basse frequenze
• Spessore ≥ l/4 massimo assorbimento

üPannelli vibranti (rivestimenti per le pareti)


•Materiali non porosi di piccolo spessore assorbimento selettivo

•Vibrazioni intorno alla fr assorbimento alto alle basse f

•Variazione spessore intercapedine


variazione fr
•Intercapedine riempita con materiale poroso

üStrutture risonanti-assorbenti (rivestimenti per le pareti)


•Pannello di materiale poroso con fori a elevato e circa costante con f
•Fenomeni di risonanza formazione di onde stazionarie
•Intercapedine riempita con materiale poroso assorbimento alto alle medie f

Architettura tecnica II !47 Giampaolo Munafo’


APPLICAZIONE DEI MATERIALI FONOASSORBENTI
1. Quantità di materiale fonoassorbente tempo di riverberazione ottimale
2. Assorbitori applicati a zone alterne incremento dell’assorbimento alle alte frequenze
3. Alternanza tra le zone assorbenti e riflettenti migliore diffusione del suono
4. Movimentazione delle pareti controllo delle onde stazionarie
5. Riflessioni sonore sulle superfici convesse controllo diffusione del suono

NOTA BENE: Data la variabilità di a con le caratteristiche del materiale e le modalità di posa in opera si
ottiene un buon assorbimento su tutto lo spettro di frequenza con la combinazione di vari materiali
fonoassorbenti
Architettura tecnica II !48 Giampaolo Munafo’
CASO DI STUDIO
AUDITORIUM DELLA CITE’ DE LA MUSIQUE DI PARIGI
(1992) Disposizioni polivalenti
della sala
C. de Portzamparc
ü Foyer a spirale ricoperto di vetro con
particolare risonanza acustica
ü Sala di pianta ellittica con parterre rettangolare
ü Volume a tronco di cono rovesciato
ü Soffitto piano a 15 m d’altezza
ü Estrema polivalenza
ü Balconate e platea motorizzate
ü Alta qualità acustica della sala

Pianta della parte est


della Citè de la Musique

Vista notturna della parte est della Citè de la Musique


Vista del foyer a spirale
Architettura tecnica II !49 Giampaolo Munafo’
Vista della platea

Vista della balconata ü Riflessioni sonore sul soffitto piano


Vista dal palco
ü Nicchie favorevoli alle prime riflessioni laterali
ü Diffusori acustici integrati con l’illuminazione
ü Dispositivi di regolazione del tempo di riverberazione

Assonometria della sala Sezione della sala


Architettura tecnica II !50 Giampaolo Munafo’
QUALITA’ ACUSTICA INTERNA
F
AULA 1
Calcolo del tempo di riverberazione
Atelier scala 1:100
in un locale

24 0
110
300
Guardaroba
210

120
210
Parete-D

Z
AULA-2 H-=-590-cm

825
AULA-1 117
0
Sup.-Pavimento:--mq-96,50 Servizi
28
Sup.-Soffitto:--mq-99,00
O

90

28
Parete-C

210
Hm-=-495-cm
Parete-A
Hm-=-495-cm
T
Aperture-a-livello
F4
F5 della-copertura-piana
90-x-90-cm-(n.-2) F1
120
350
180

38 280

Parete-B F2
H-=-400-cm F3
120
280

630
350
240

PIANTA 38
Z

Architettura tecnica II !51 Giampaolo Munafo’


FINITURA SUPERFICI INTERNE - AULA 1:
AULA 1
Pareti)AGBGCGD):(lastra(in(cartongesso(con(finitura(porosa(tipo(Knauf
QUALITA’ e(tinteggiatura(idrorepellente(di(colore(chiaroV
scala 1:100 ACUSTICA INTERNA
Pavimento):)
TEMPO DI RIVERBERAZION
FINITURA SUPERFICI INTERNE -Soffitto):)copertura(in(legno(lamellare(in(essenza(di(abete(rosso(con
AULA 1:
Guardaroba trattamento(al(naturaleV (C.M.Calcolo
22.05.1967del tempo
e UNI EN 12354
Pareti)AGBGCGD):(lastra(in(cartongesso(con(finitura(porosa(tipo(Knauf
di taglio(termico(REI(60(con
Infissi)Esterni):( serramenti(in(alluminio(a( riverberazione
120

e(tinteggiatura(idrorepellente(di(colore(chiaroV vetrocamera(stratificata(602006(mmV
210

in un locale

Z
Pavimento):) Infissi)Interni):(serramenti(in(alluminio(o(legno(senza(parti(vetrate(e
Soffitto):)copertura(in(legno(lamellare(in(essenza(di(abete(rosso(con
11
70
verniciati(con(colore(chiaro.
trattamento(al(naturaleV
Servizi
Infissi)Esterni):( serramenti(in(alluminio(a( taglio(termico(REI(60(con
OGGETTI DI ARREDAMENTO V :- AULA
volume(dell'ambiente(vuoto([mc]
1:
vetrocamera(stratificata(602006(mmV At : potere(fonoassorbente(comples
90

28

Arredi) G) tavoli) e) armadi) :( legno( multistrato( o( compensato( rivestito


210

Infissi)Interni):(serramenti(in(alluminio(o(legno(senza(parti(vetrate(e : coefficiente(di(assorbimento
verniciati(con(colore(chiaro.
Parete-A con(laminato(plastico(di(colore(variabileV
Hm-=-495-cm S : superficie(degli(elementi(dell'inv
Arredi)G)Sedie):(legno(massello(con(trattamento(al(naturaleV
Aobj : potere(fonoassorbente(di(arredi(
Tendaggi):)tessuto(leggero(piegato(di(colore(chiaro.
OGGETTI DI ARREDAMENTO - AULA 1:
perture-a-livello
a-copertura-piana
Arredi) G) tavoli)
0-x-90-cm-(n.-2) F1 e) armadi) :( legno( multistrato( o( compensato( rivestito POTERE FONOASSORBEN
con(laminato(plastico(di(colore(variabileV
120
38 280
Arredi)G)Sedie):(legno(massello(con(trattamento(al(naturaleV C
Tendaggi):)tessuto(leggero(piegato(di(colore(chiaro.
F2

33
Elementi S [mq] / n.
F5 250 Hz

120 Pareti A-B-C-D 161,1 0,22


280
630

Pavimento 96,5 0,02

590
420

400
Soffitto 99,0 0,16
38

33

F3F5 Infissi Esterni 23,0 0,20

N-3 0,00
Infissi Interni 13,4 0,10
630

23,0 0,06
SEZIONE Tendaggi
Z-Z
590

25 0,30
420

Persone sedute
400

Architettura tecnica II !52 Giampaolo Munafo’


((Corso(di(Laurea(Specialistica(in(Ingegneria(Edile Arredi - Sedie PROGETTO))NUO
Docente(:((Prof.(Ing.(Pier(Luigi((MAFFEI 25 0,02
RREDAMENTO - AULA 1: strutturali(rivolti(verso(l'ambiente(esterno)
c) Decreto) Ministero) LL.) PP.) 18.12.1975( "Norme
rmadi) :( legno( multistrato(
tecniche( o( compensato(
aggiornate( rivestito POTERE
relative(all'edilizia(scolastica, FONOASSORBENTE:
Livello(di(rumore(di(calpestio: (((((max.(58(dB((A)
o(di(colore(variabileV
ivi( compresi( gli( indici( di( ( didattica, (indice( normalizzato( di( valutazione( della( trasmis0
no(massello(con(trattamento(al(naturaleV
edilizia( ed( urbanistica,( da( osservarsi( nella Coefficiente di assorbimento
QUALITA’ ACUSTICA
eggero(piegato(di(colore(chiaro.
esecuzione(di(opere(di(edilizia(scolastica"V
sione(dei(rumori(per (via(strutturale(attraverso(i(solai
di(calpestio)S [mq] / n. 250 Hz
Elementi 500 Hz 1000 Hz 2000 Hz
INTERNA
d) Circolare)Ministero)LL.)PP.))22.05.1967)"Criteri ParetiRumore(prodotto(dagli(impianti(tecnologici:
A-B-C-D 161,1 0,22 0,24 0,22 0,20
di( valutazione( e( collaudo( dei( requisiti( acustici a) funzionamento(discontinuo:(((((((max.(35(dB((A)
negli(edifici(scolastici"V Pavimento 96,5 0,02 0,02 0,04 0,04
(livello( massimo( di( pressione( sonora( ponderata
Calcolo
e) del tempo"Valutazione( delle(presta0 Soffittob) con(costante(di(tempo(slow)
UNI) EN) 12354G6:2006)
99,0
funzionameno(continuo:
0,16 0,14 0,12
((((max.(25(dB((A)
0,10

di zioni(acustiche(di(edifici(a(partire(dalle(prestazioni
riverberazione
33

F5 Infissi Esterni 23,0 0,20 0,15 0,10 0,07


(livello(continuo(equivalente(di(pressione(sonora)
dei( prodotti(
in un locale 0( Parte( 6:( Assorbimento( acustico( in
Infissi Interni 13,4 0,10 0,08 0,08 0,08
ambienti(chiusi". Tempo(di(riverberazione(T60: ((((1,0(0(1,2(sec
590 Tendaggi 23,0 0,06 0,09 0,12 0,20

Misurazioni(in(opera:
Persone sedute 25 0,30 0,35 0,35 0,40
i( requisiti( sopraindicati ( devono( essere( garantiti( in
Arredi - Sedie 25 0,02 0,03 0,04 0,04
F3 opera( ma( possono( essere( calcolati( facendo( riferi0
0,00 Arredimento(a(metodi(indicati(in(alcune(norme(UNI
- Tavoli 9,4 0,05 0,05 0,05 0,05

Totale 69,00 71,02 67,53 64,73


SEZIONE Z-Z
TEMPO DI RIVERBERAZIONE - AULA 1:
(C.M. 22.05.1967 e UNI EN 12354-6:2006)
f
f.(Ing.(Pier(Luigi((MAFFEI PROGETTO))NUOVA))SCUOLA))MATERNA
T60 [s] Classe(di(Esigenza((UNI(8
Coefficiente di assorbimento

ALLA)MARCO nel(Comune(di(GONARS((UD),(Via(Molini
V [mc] 250 Hz 500 Hz BENESSERE))VISIVO))e)
1000 Hz 2000 Hz
n
477,7 1,11 1,08 1,13 1,18

on V : volume(dell'ambiente(vuoto([mc]
At : potere(fonoassorbente(complessivo(dell'ambiente([mq]
e : coefficiente(di(assorbimento
S : superficie(degli(elementi(dell'involucro(dell'ambiente([mq]
Aobj : potere(fonoassorbente(di(arredi(o(persone(presenti(nell'ambiente([mq]

POTERE
o Architettura tecnica IIFONOASSORBENTE: !53 Giampaolo Munafo’
VINCOLI
LEGGE 26 0TTOBRE 1995, N. 447 Legge quadro sull'inquinamento acustico
Art. 3.
Competenze dello Stato.
Sono di competenza dello Stato: [...] la determinazione, [...], con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro della
sanità e, secondo le rispettive competenze, con il Ministro dei lavori pubblici, con il Ministro
dell'industria, del commercio e dell'artigianato e con il Ministro dei trasporti e della navigazione,
dei requisiti acustici delle sorgenti sonore e dei requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro
componenti, allo scopo di ridurre l'esposizione umana al rumore

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI


5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi
degli edifici

Architettura tecnica II !54 Giampaolo Munafo’


VINCOLI

• DPCM 5/12/97
• Art. 1. Campo di applicazione
• Il presente decreto, in attuazione dell'art. 3, comma 1,
lettera e), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, determina i
requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici
ed i requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro
componenti in opera, al fine di ridurre l'esposizione
umana al rumore.

Architettura tecnica II !55 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”

Campo di Il DPCM “..determina i requisiti acustici delle sorgenti


sonore INTERNE agli edifici ed i requisiti ACUSTICI PASSIVI
applicazione degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre
l’esposizione umana al rumore..” (Art. 1)

CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI ABITATIVI

Categoria A Categoria B Categoria C Categoria D Categoria E Categoria F Categoria G

Edifici Edifici Edifici Edifici Edifici Edifici Edifici


adibiti a adibiti ad adibiti ad adibiti ad adibiti ad adibiti a d adibiti ad
residenza o uffici e alberghi, ospedali, attività attività attività
assimilabili assimilabili pensioni ed cliniche, scolastiche ricreative o commerciali
attività case di cura a tutti i livelli di culto o o
assimilabili ed ed assimilabili assimilabili
assimilabili assimilabili

Architettura tecnica II !56 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
REQUISITI ACUSTICI DEGLI EDIFICI

Sono caratterizzati dalle seguenti GRANDEZZE:

1) T: tempo di riverberazione (norma ISO UNI EN ISO 3382-2:2008)

2) R’: potere fonoisolante apparente di elementi di separazione tra ambienti

3) D2m,nT : isolamento acustico standardizzato di facciata

4) L’n : livello di rumore di calpestio di solai normalizzato

5) LASmax: livello massimo di pressione sonora, ponderata A, con costante di tempo slow

6) LAeq : livello continuo equivalente di pressione sonora, ponderata A

Architettura tecnica II !57 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
REQUISITI ACUSTICI DEGLI EDIFICI

Gli INDICI di VALUTAZIONE che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:

a) R’w: indice del potere fonoisolante apparente di partizioni tra ambienti

Definito secondo la norma UNI EN ISO 16283-1:2014



e da calcolare come previsto dalla UNI EN ISO 717-1:2013

b)D2m,nT,w: indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata

Definito secondo la norma UNI EN ISO 16283-3:2014



e da calcolare come previsto dalla UNI EN ISO 717-1:2013

c) L’n,w: indice del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato

Definito secondo la norma UNI EN ISO 16283-2015



e da calcolare come previsto dalla UNI EN ISO 717-1:2013

Architettura tecnica II !58 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”
RUMORE PRODOTTO DA IMPIANTI TECNOLOGICI

Il DPCM individua due distinte categorie di impianti tecnologici, in base al tipo di servizio erogato:

- impianti di riscaldamento
A funzionamento CONTINUO - impianti di aerazione
- impianti di condizionamento

LIMITE rumorosità : Laeq < 25 dB(A), con costante di tempo slow

SERVIZI

- ascensori
- scarichi idraulici
A funzionamento DISCONTINUO - bagni e servizi igienici
- rubinetteria

LIMITE rumorosità : Lamax < 35 dB(A), con costante di tempo slow

Nota: le misure di livello sonoro devono essere eseguite nell’ambiente nel quale il livello di rumore è più elevato
(tale ambiente
Architettura deve
tecnica II essere diverso da quello in cui il rumore
!59 si origina) Giampaolo Munafo’
DPCM 05/12/1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”

LIMITI PER I REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI, DEI LORO COMPONENTI E
DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

CATEGORIE PARAMETRI
Ambienti
abitativi R’w D2m,nT,w L’n,w LASmax LAeq

D 55 45 58 35 25

A, C 50 40 63 35 35

E 50 48 58 35 25

B, F, G 50 42 55 35 35

Architettura tecnica II !60 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
• LEGGE 7 luglio 2009, n. 88
• Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge
comunitaria 2008
• Art. 11. Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di
inquinamento acustico
• 1. Al fine di garantire la piena integrazione nell’ordinamento nazionale delle
disposizioni contenute nella direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 25 giugno 2002 [...] e di assicurare la coerenza e l’omogeneità
della normativa di settore, il Governo e` delegato ad adottare [...] entro sei mesi
dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi
per il riassetto e la riforma delle disposizioni vigenti in materia [...] di requisiti
acustici degli edifici [...]
• …………..

Architettura tecnica II !61 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
• LEGGE 7 luglio 2009, n. 88
• Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge
comunitaria 2008
• Art. 11. Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di
inquinamento acustico
• …………..
• 5. In attesa del riordino della materia, la disciplina relativa ai requisiti acustici
passivi degli edifici e dei loro componenti di cui all’articolo 3, comma 1,
lettera e), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, non trova applicazione nei rapporti
tra privati e, in particolare, nei rapporti tra costruttori-venditori e acquirenti di
alloggi sorti successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.

Architettura tecnica II !62 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
• LEGGE 4 giugno 2010, n. 96
• Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza
dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009.
• Art. 15. Modifiche all'articolo 11 della legge 7 luglio 2009, n. 88, in materia di
inquinamento acustico
• All'articolo 11 della legge 7 luglio 2009, n. 88, sono apportate le seguenti
modificazioni:
• a) al comma 1, le parole: «sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «dodici
mesi»; [...] c) il comma 5 e' sostituito dal seguente: «5. In attesa
dell'emanazione dei decreti legislativi di cui al comma 1, l'articolo 3, comma
1, lettera e), della legge 26 ottobre 1995, n. 447, si interpreta nel senso che la
disciplina relativa ai requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro
componenti non trova applicazione nei rapporti tra privati e, in particolare, nei
rapporti tra costruttori- venditori e acquirenti di alloggi, fermi restando gli
effetti derivanti da pronunce giudiziali passate in giudicato e la corretta
esecuzione dei lavori a regola d'arte asseverata da un tecnico abilitato»;
• [...]
Architettura tecnica II !63 Giampaolo Munafo’
DPCM 05/12/1997
• EFFETTI INDIRETTI DELL’ATTUALE QUADRO NORMATIVO

• - La rispondenza al DPCM è sufficiente per verificare la corretta esecuzione


del lavoro a regola d'arte?
• -Cosa è l’esecuzione a regola d’arte? Nei rapporti tra privati si applicano le
norme del codice civile e non vi è una definizione giuridica di regola d’arte.

• Si ritiene che una esecuzione non a regola d’arte si ha quando è difforme


dalle regole tecniche dell'arte.
• N.B. Le prescrizioni contrattuali prevalgono sulle regole dell'arte, nel senso
che, se per contratto si è disposto che in qualche punto l'opera debba
essere eseguita in modo particolare, è a queste prescrizioni che
l'appaltatore deve attenersi, e l'opera è regolare se conforme ad esse

Architettura tecnica II !64 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
• Le norme degli artt. 1667 (vizi e difformità dell’opera) e 1668 (garanzia per i difetti
dell’opera) c.c. in generale trovano applicazione nel caso in cui l’opera sia
compiuta non rispettando le prescrizioni del progetto e del contratto d'appalto,
incluse le norme della tecnica richiesta dal tipo di opera.

• Naturalmente è diritto del committente ottenere la consegna di un'opera conforme


a tutte le prescrizioni di legge.
• Anche in presenza di un progetto, esiste un margine di autonomia per
l'appaltatore, che deve: - attenersi alle regole dell'arte - assicurare alle partizioni
un risultato tecnico conforme alle esigenze.
• NE CONSEGUE CHE E’ OBBLIGO PER L’APPALTATORE ESERCITARE IL
CONTROLLO DELLA VALIDITÀ TECNICA DEL PROGETTO FORNITO DAL
COMMITTENTE.
• OVVIAMENTE IL RISULTATO PROMESSO DIPENDE SIA DALLA CORRETTA
PROGETTAZIONE, CHE DALLA CORRETTA ESECUZIONE DELL'OPERA.

Architettura tecnica II !65 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
• L'APPALTATORE RISPONDE SOLIDALMENTE CON IL PROGETTISTA:
• -nel caso in cui si sia accorto di errori progettuali e non li abbia
tempestivamente denunciati al committente
• -nel caso in cui se ne sarebbe dovuto accorgere con l'uso della normale
diligenza e delle normali cognizioni tecniche. (Dubbio: La correttezza del
progetto acustico e’ valutabile facendo ricorso alla normale diligenza?)

• L'APPALTATORE È ESENTATO DA RESPONSABILITÀ:


• -ove dimostri che gli errori non potevano essere riconosciuti con l'ordinaria
diligenza richiesta all'appaltatore stesso;
• -nel caso in cui, pur essendo gli errori stati prospettati e denunciati al
committente, questi ha però imposto, direttamente o tramite il direttore dei
lavori, l'esecuzione del progetto ribadendone le istruzioni.

Architettura tecnica II !66 Giampaolo Munafo’


DPCM 05/12/1997
• L’unico che effettivamente ci rimette è l’utilizzatore
• Per tutta questa serie di motivi il DPCM di fatto ormai non serve più o quanto
meno non serve la sua applicazione con le conseguenze giuridiche collegate

 






Architettura tecnica II !67 Giampaolo Munafo’


L’evoluzione del quadro normativo e legislativo nazionale
Quadro normativo
Anno Documento tecnico/legislativo
1966 Circ. Min. n° 1769 del 30 aprile
p 1966,, Criteri di valutazione e collaudo dei
requisiti acustici nelle costruzioni edilizie
1975 DM 18/12/75 Norme tecniche aggiornate per l’edilizia scolastica
1997 DPCM 5/12/97, Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
2002 UNI EN ISO 12354, Acustica edilizia – Stima delle prestazioni acustiche degli
edifici
difi i a partire
ti dalle
d ll prestazioni
t i i dei
d i componenti
ti
2005 UNI TR 11175, Acustica in edilizia - Guida alle norme serie UNI EN 12354
pper la pprevisione delle prestazioni
p acustiche degli
g edifici
f - Applicazione
pp alla
tipologia costruttiva nazionale
2009 Legge 88/09 - Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti
d ll’
dall’appartenenza dell’Italia
d ll’I li alle
ll Comunità
C i à europee (art.
( 11,
11 c. 5)
2010 UNI 11367 - Acustica – Classificazione acustica delle unità immobiliari –
Procedura di valutazione e verifica in opera
2010 DPR (?) - Disposizioni in materia di classificazione dei requisiti acustici degli
(?) edifici in attuazione della delega al Governo per il riordino della disciplina in
materia di inquinamento acustico di cui all’articolo 11 della legge 7/7/09, n.88
S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici
Architettura tecnica II !68 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto
• Art. 1 Definizioni /1
• 1 . Ai fini dell'applicazione del presente decreto, si intende per:
• a) ambiente abitativo : porzione di unità immobiliare completamente delimitata,
destinata al soggiorno ed alla permanenza di persone per lo svolgimento di attività
e funzioni caratterizzanti la destinazione d'uso;
• b) classificazione acustica delle unità immobiliari : serie di indici attribuiti per ogni
requisito acustico e indice complessivo secondo i criteri stabiliti all'articolo 5;
• c) condizioni di utilizzo dell'ambiente abitativo : condizioni di utilizzo di progetto
autorizzato dalle Autorità competenti;
• d) edificio : sistema edilizio costituito dalle strutture esterne che delimitano uno
spazio di volume definito, dalle strutture interne che ripartiscono detto volume e da
tutti gli impianti, dispositivi tecnologici ed eventuali arredi che si trovano al suo
interno . La superficie esterna che delimita un edificio può confinare con tutti o
alcuni di questi elementi : l'ambiente esterno, il terreno, altri edifici . L'edificio può
essere composto da una o più unità immobiliari;

Architettura tecnica II !69 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• e) elemento tecnico dell'edificio: elemento costruttivo soggetto alla valutazione dei
requisiti acustici; in particolare sono assunti i seguenti elementi tecnici : le
partizioni interne verticali, le partizioni interne orizzontali, le facciate, che
delimitano gli ambienti interni all'edificio, gli elementi di impianto ad uso comune a
funzionamento continuo o discontinuo che servono gli ambienti interni;
• f) facciata: chiusura di un ambiente che delimita lo spazio interno da quello
esterno; può essere orizzontale, verticale o inclinata e può essere caratterizzata
dalla compresenza di elementi opachi e trasparenti, con o senza elementi per
impianti e sistemi di oscuramento, ventilazione, sicurezza, controllo o altre
attrezzature esterne;
• g) impianto a funzionamento continuo: impianto il cui livello sonoro emesso nel
tempo sia essenzialmente costante; rientrano in questa tipologia gli impianti di
climatizzazione, ricambio d'aria, estrazione forzata;
• h) impianto a funzionamento discontinuo: impianti fissi il cui livello sonoro emesso
non sia costante nel tempo e caratterizzato da brevi periodi di funzionamento
rispetto al tempo di inattività durante l'arco di una giornata; rientrano in questa
tipologia gli impianti sanitari, di scarico, gli ascensori, i montacarichi e le chiusure
automatiche;
Architettura tecnica II !70 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• i) impianto di mascheramento sonoro - sound masking : impianto fisso di diffusione
sonora che emette suoni naturali o artificiali al fine di mascherare suoni indesiderati
o di garantire condizioni di privacy . Tale impianto è assimilato a un impianto a
funzionamento continuo; l) indice di valutazione dell'isolamento acustico per via
aerea negli edifici: numero unico di valutazione della grandezza descrittiva
dell'isolamento acustico per via aerea negli edifici. Questa grandezza è determinata
in conformità alla norma UNI EN ISO 717-1;
• m) isolamento acustico di facciata : indice di valutazione dell'isolamento acustico di
facciata normalizzato rispetto al tempo di riverberazione, D2m,nT,w. Il metodo di
misurazione e di valutazione di D2m,nT,w è definito nelle norme UNI EN ISO 140-5,
UNI EN ISO 18233, ISO 15186-2 e UNI EN ISO 717-1;
• n) indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio negli edifici :
numero unico di valutazione della grandezza descrittiva del livello di rumore di
calpestio negli edifici. Questa grandezza è determinata in conformità alla norma UNI
EN ISO 717-2;
• o) isolamento ai rumori aerei di partizioni: requisito acustico di isolamento interno
agli edifici per il quale si utilizzano i descrittori definiti secondo i criteri stabiliti
all'articolo5;
Architettura tecnica II !71 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• p) isolamento acustico di facciata: requisito acustico di isolamento di facciata per il
quale si utilizza il descrittore definito secondo i criteri stabiliti all'articolo5; q) livello
di rumore da calpestio: requisito acustico di rumore da impatto per il quale si
utilizza il descrittore definito secondo i criteri stabiliti all'articolo5;
• r) livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo: requisito acustico
di rumore da impianti a funzionamento continuo per il quale si utilizza il descrittore
definito secondo i criteri stabiliti all'articolo 5; s) livello sonoro immesso da impianti
a funzionamento discontinuo: requisito acustico di rumore da impianti a
funzionamento discontinuo per il quale si utilizza il descrittore definito secondo i
criteri stabiliti all'articolo 5;
• t) nuovo edificio: edificio o porzione di esso per il quale la richiesta di titoli
abilitativi, sia stata inoltrata successivamente all'entrata in vigore del presente
decreto; u) partizione: insieme degli elementi tecnici orizzontali e verticali del
sistema edilizio aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi interni dello
stesso, delimitando le diverse unità immobiliari e gli ambienti accessori e di
servizio di uso comune o collettivo;

Architettura tecnica II !72 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• v) ristrutturazione edilizia: intervento volto a trasformare gli elementi tecnici
dell'edificio, che può portare ad un elemento tecnico in tutto o in parte diverso dal
precedente; z) tecnico competente in acustica ambientale: figura professionale
idonea ad effettuare le misurazioni, verificare l'ottemperanza ai valori definiti dalle
vigenti norme, redigere i piani di risanamento acustico, svolgere le relative attività
di controllo, abilitato ai sensi dell'articolo 2, comma 6 della legge 26 ottobre 1995,
n . 447;
• aa) unità immobiliare: porzione di edificio o edificio che presenta potenzialità di
autonomia funzionale e reddituale; bb) valore utile: risultato di una misurazione
corretto con l'incertezza di misura . Tale valori differisce dal "valore misurato" in
conformità a quanto indicato nella norma UNI 11367/2010;
• cc) verifica acustica: verifica strumentale delle prestazioni acustiche di un'unità
immobiliare o dei suoi elementi tecnici, da eseguire in opera, nel rispetto delle
vigenti tecniche, negli ambienti verificabili acusticamente, per i quali cioè sia
possibile effettuare le misurazioni di verifica in conformità alle norme tecniche
applicabili.

Architettura tecnica II !73 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)

• commento
• Definizione di nuovo edificio - Punto t) Art. 1:
• “edificio o porzione di esso per il quale la richiesta di titolo abilitativo, sia
stata inoltrata successivamente all'entrata in vigore del presente decreto;”
• La lettura della definizione può portare a molte interpretazioni, ma si ritiene
che il legislatore si riferisca ai soli nuovi edifici, anche facendo riferimento
allo spirito del nuovo assetto normativo dell’ ”edilizia libera”.

Architettura tecnica II !74 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)

• 1. Il presente decreto, adottato in attuazione dell'articolo 11, comma 1, e


comma 2, lettera b) della legge 7 luglio 2009, n. 88, determina i requisiti
acustici prestazionali in opera degli elementi tecnici degli edifici, ai fini della
classificazione acustica e della limitazione del rischio di disturbo da rumore
agli utenti, all'interno degli edifici e nelle condizioni di utilizzo autorizzate
dell'ambiente abitativo.

• 2. ...(Omissis)...

• 3. Ai fini del presente decreto gli edifici sono progettati, costruiti e


ristrutturati in modo che gli elementi tecnici che compongono gli
ambienti abitativi abbiano caratteristiche acustiche adeguate per
ridurre la trasmissione del rumore aereo, del rumore impattivo e del
rumore degli impianti dell'edificio.
Architettura tecnica II !75 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)

• 5. E' introdotta la classificazione acustica delle unità immobiliari, secondo i criteri


stabiliti all'articolo 5, obbligatoria per i nuovi edifici, le ristrutturazioni edilizie
dei nuovi edifici e per gli edifici esistenti in caso di contenzioso o all'atto
della compravendita. La classificazione acustica delle unità immobiliari
prevede la qualità acustica come criterio di indirizzo mirato al raggiungimento del
comfort dell'ambiente abitativo.
• 6. La rispondenza ai valori di riferimento stabiliti dal presente decreto, anche ai
fini amministrativi, deve essere valutata in fase di progetto e attestata
esclusivamente con verifiche acustiche eseguite al termine dell'opera . La
classificazione acustica delle unità immobiliari di nuovi edifici è riportata nell'atto
di compravendita. La qualità acustica è perseguita attraverso un attento
controllo di tutte le fasi di progettazione nonché di realizzazione del processo
edilizio, ivi comprese l'esecuzione dei lavori, la posa in opera dei materiali, la
direzione dei lavori, le eventuali verifiche in corso d'opera e la verifica acustica,
per le quali sia possibile effettuare le misurazioni di verifica acustica in
conformità alle norme tecniche applicabili.

Architettura tecnica II !76 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)

• 1. Le norme stabilite dal presente decreto [...] si applicano secondo quanto


stabilito all'articolo 2, comma 5, ad eccezione degli edifici con destinazione
d'uso agricola, artigianale ed industriale, che sono disciplinati da norme
specifiche in merito alla protezione dal rumore dei lavoratori. Sono altresì
esclusi i locali e gli edifici pubblici destinati a spettacoli, in relazione al
trattamento acustico della sala e alla rumorosità degli impianti tecnici, per i
quali siano previste specifiche disposizioni.

• 2. Sono esclusi dall'applicazione dei valori limite previsti per gli impianti a
funzionamento continuo gli ambienti di lavoro, gli ospedali e i locali ad uso
collettivo dotati di impianto di mascheramento sonoro - sound masking.

Architettura tecnica II !77 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• 3. Per qualsiasi intervento di sostituzione, di trasformazione o di modifica degli
elementi tecnici dei nuovi edifici, anche escluso dall'ambito di applicazione del
presente decreto, è richiesta l'adozione di soluzioni tecnologiche adeguate tali da
evitare il peggioramento dei requisiti acustici preesistenti.
• Qualora i predetti interventi comportino ripercussioni sotto il profilo acustico, è
richiesta apposita relazione di un tecnico competente in acustica ambientale,
indicante le soluzioni tecnologiche adottate per il mantenimento dei requisiti acustici.
• 4. Per qualsiasi intervento di sostituzione, di trasformazione o di modifica degli
elementi tecnici degli edifici esistenti, anche escluso dall'ambito di applicazione del
presente decreto, è richiesta l'adozione di soluzioni tecnologiche adeguate tali da
evitare il peggioramento del clima acustico preesistente. Qualora i predetti interventi
comportino ripercussioni sotto il profilo acustico, è richiesta apposita relazione di un
tecnico competente in acustica ambientale, indicante le soluzioni tecnologiche
adottate per il mantenimento del clima acustico.
• 5. Nei casi di interventi di sostituzione, di trasformazione o di modifica degli elementi
tecnici degli edifici che prevedono la richiesta di incentivo fiscale a qualsiasi titolo, il
progettista deve attestare di aver adottato le soluzioni tecnologiche più adeguate
anche per il miglioramento dei requisiti acustici .
Architettura tecnica II !78 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• 
Proposta  del nuovo
  decreto ....... (continua)
       
• 
Andando 
nello schema pratico

Architettura tecnica II !79 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• Andando nello schema pratico

             


    


             
      
Architettura tecnica II !80 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
• Andando nello schema pratico


             
      



Architettura tecnica II !81 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
La norma UNI sulla classificazione acustica delle
• unità
Andando nello schema immobiliari degli edifici
pratico
(UNI 11367)
Isolamento Potere Livello di Livello sonoro Livello sonoro
acustico fonoisolante pressione corretto corretto
normalizzato apparente di sonora di immesso da immesso da
di facciata partizioni calpestio impianti a impianti a
D2m,nT,w verticali e normalizzato funzionament funzionament
Classe

(dB) orizzontali fra fra ambienti o continuo o discontinuo


ambienti di di differenti Li,c Li,d
differenti
iff i unità
ià (dB) (dB)
unità immobiliari
immobiliari L’nw
R’w (dB) (dB)

I 43 56 53 25 30
II 40 53 58 28 33
III 37 50 63 32 37
IV 32 45 68 37 42

S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici


Architettura tecnica II !82 Giampaolo Munafo’
Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
Valori limite dei requisiti acustici

Comparazione normativa per edifici residenziali
55 80 45 45

Circ. 1769/1966
(livello normale) 50 50 40
50 75 74 40 40

37
36
35 35
45 70 35 35

DPCM 5/12/97 32

40 65 30 30
63 63
36
35 60 25 25
UNI 11367 (classe
III)

30
55 20 20

Potere Livello rumore Livello impianti a Livello impianti a


fonoisolante calpestio funz cont.
funz. cont funz disc.
funz. disc
apparente
S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici

Architettura tecnica II !83 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)

Valori limite dei requisiti acustici
Comparazione normativa per edifici scolastici
55 80 45 55

U.I. distinte
DM 18/12/75
50 40 50
50 75 40 50

45
45 70 35 45
68
DPCM 5/12/97 32
40
40 65 30 40 39
63

35 25 35
60 25 35
UNI 11367 (livello
58
di base)

30
55 20 30

Potere Livello rumore Livello impianti a Livello impianti a


fonoisolante calpestio funz cont.
funz. cont funz disc.
funz. disc
apparente
S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici

Architettura tecnica II !84 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
I valori di riferimento per scuole ed ospedali

Prestazione di Prestazione
base superiore

Isolamento acustico normalizzato di facciata, D2m,nT,w 38 43


Potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti di
50 56
differenti unità immobiliari, R'w
Livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra
63 53
ambienti
bi ti di differenti
diff ti unità bili i L'nw
ità immobiliari,
i
Livello sonoro immesso da impianti a funzionamento
32 28
continuo, Lic in ambienti diversi da quelli di installazione
Livello sonoro massimo immesso da impianti a
funzionamento discontinuo, Lid in ambienti diversi da 39 34
qquelli di installazione
Isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti
50 55
sovrapposti della stessa unità immobiliare, DnT,w
Isolamento acustico normalizzato di partizioni fra ambienti
45 50
adiacenti della stessa unità immobiliare, DnT,w
Livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra
63 53
ambienti sovrapposti della stessa unità immobiliare, L'nw
S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici

Architettura tecnica II !85 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
I valori di riferimento per l’isolamento da ambienti ad
• Proposta del nuovousodecreto
collettivo (vani scale ecc.)
....... (continua)

Isolamento acustico normalizzato rispetto
p ad
ambienti di uso comune o collettivo collegati
mediante accessi o aperture ad ambienti abitativi
Livello prestazionale DnT,w (dB)

O d li e scuole
Ospedali l Alt destinazioni
Altre d ti i i d8uso
d8

Ottimo 34 40

Buono 30 36

Di base 27 32

Modesto 23 28

Architettura tecnica II !86


S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici
Giampaolo Munafo’
Nuova normatica
Una chiave diacustica architettonica
lettura più semplice
• lanuovo
Proposta del norma UNI.......
decreto per(continua)
i rumori aerei esterni
• Classe acustica di isolamento acustico di facciata
Livello equivalente (D2m,nT,w)
Tipologia area
esterno dB(A)
IV III II I

aree molto
55 di base buono molto buono molto buono
sileznzione

aree
abbastanza 60 modesto di base buono molto buono
silenzione

Aree
mediamente 65 modesto modesto di base buono
rumorose

Aree molto
70 modesto modesto modesto di base
rumorose

Architettura tecnica II !87 Giampaolo Munafo’


S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici
Nuova normatica acustica architettonica
Una chiave di lettura più semplice
• Proposta della norma
nuovo decreto .......p
UNI per i rumori aerei interni
(continua)

Classe Prestazioni acustiche


acustica attese

I molto
lt bbuone

II buone

III di base

IV modeste

Architettura tecnica II !88 Giampaolo Munafo’


Nuova normatica acustica architettonica
GLI SCHEMI DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA IN EUROPA
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
! Esistono numerosi schemi di classificazione acustica volontaria
adottati nei paesi europei negli ultimi dieci anni
! I parametri
t i usati
ti per descrivere
d i le
l prestazioni
t i i acustiche
ti h degli
d li
edifici sono differenti nei vari paesi
! Il numero di classi di qqualità acustica adottate varia da 2 a 5
! L=intervallo tra le classi varia da 3 a 7 dB
Paese Standard Anno di emanazione Numero classi
Danimarca DS 490 2001 4 (A, B, C, D)
Finlandia SFS 5907 2004 4 (A, B, C, D)
N
Norvegia
i NS 8175 2005 4 (A,
(A B,
B C
C, D)
Svezia SS 02 5267 2004 4 (A, B, C, D)
Islanda IST 45 2003 4 (A, B, C, D)
Lituania STR 2.01.07 2004 5 (A, B, C, D, E)
Germania VDI 4100 1994 3 (I, II, III)
Olanda NEN 1070 1999 5 (1, 2, 3, 4, 5)
Francia Méthode Qualitel 2000 2 (CQ, CQCA)
Belgio NBN S01-400-1 2007 2 (NAC, IACC)
A t i
Austria ÖNORM B 8115 2002 4 (C,
(C EE, S)
Svizzera SIA 181 2003 4 (S, M, G, VG)
S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici
Architettura tecnica II !89 Giampaolo Munafo’
VALORI PROPOSTI DALLE NORME DEI PAESI EUROPEI
Nuova normatica
IN TERMINI acustica
DI R/W PER architettonica
PARETI DIVISORIE TRA UNITÀ
IMMOBILIARI DISTINTE.

S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici

Architettura tecnica II !90 Giampaolo Munafo’


CONFRONTO
Nuova normatica acustica
FRA I VALORI PROPOSTIarchitettonica
DALLE NORME DEI
PAESI EUROPEI IN TERMINI DI L0N,W PER SOLAI TRA
• Proposta del nuovo decreto ....... (continua)
UNITÀ IMMOBILIARI DISTINTE.
• RUMORE DA CALPESTIO

Italia

Architettura tecnica II !91


S. Secchi – La classificazione acustica degli edifici
Giampaolo Munafo’
Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera

PARETI - Blocco Leca fonoisolante

Blocco sp. 25 cm

in opera
R'w = 51-52 dB

III classe

Blocco sp. 30 cm

in opera
R'w = 53 dB

II, III classe

Architettura tecnica II !92 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera

PARETI - Blocchi Poroton

POROTON® serie 700


Classificazione del blocco: forato
in opera
Peso specifico del blocco: ~ 700 760 (kg/m3) R'w = 46-47 dB
Rw - Parete spessore 25 cm: 51 - 52 (dB)
Rw - Parete spessore 30 cm: 52 (dB) IV classe

POROTON® serie P800


Classificazione del blocco: semipieno in opera
Peso specifico del blocco: ~ 800 860 (kg/m3) R'w = 49-50 dB
Rw - Parete spessore 30 cm: 54 (dB)
Rw - Parete spessore 38 cm: 54 (dB)
IV classe

Architettura tecnica II !93 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera

PARETI - Muratura a cassetta

8+5+12
in opera - R'w = 52 dB

III classe

8+10+12
in opera - R'w = 54 dB

II classe
NTC 2008 - 7.2.3 CRITERI DI PROGETTAZIONE DI ELEMENTI STRUTTURALI “SECONDARI” ED
ELEMENTI NON STRUTTURALI - Con l’esclusione dei soli tamponamenti interni di spessore non
superiore a 100 mm, gli elementi costruttivi senza funzione strutturale il cui danneggiamento può
provocare danni a persone, devono essere verificati, insieme alle loro connessioni alla struttura, per
l’azione sismica corrispondente a ciascuno degli stati limite considerati.

Architettura tecnica II !94 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera

PARETI - Cartongesso

in opera - R'w > 56 dB

I classe

Architettura tecnica II !95 Giampaolo Munafo’


Pratica
Potere di acustica
fonoisolante architettonica
partizioni verticali (pareti) ed
orizzontali (solai) R’w – di divisione tra distinte uu.ii.
• Come si ottengono le prestazioni in opera

Rispetto all’indice di isolamento teorico della singola parete o solaio vi sono


delle perdite di isolamento per fiancheggiamento, ovvero le onde sonore si
trasmettono attraverso le strutture laterali, pertanto il potere fonoisolante in
opera risulta ridotto rispetto a quello teorico di 4-5 dB.

Ulteriori perdite di isolamento acustico si possono avere per errori e/o difetti
di montaggio.

Architettura tecnica II !96 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera
RUMORE DA CALPESTIO
• SOLAI

Architettura tecnica II !97 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera
• SOLAI
RUMORE DA CALPESTIO

Architettura tecnica II !98 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera
SOLAI
• SOLAI

I problemi che sorgono con le pareti non si hanno con i solai, difatti, solai tipo
bausta, di dimensioni ordinarie 18+4 o 20+4, con doppio massetto, tappetino
elastico interposto e quant’altro necesario per rispettare il livello di calpestio
(verifica più temibile) risultano, da verifiche in opera, ampiamente verificati, con
valori di R’w = 53 – 54 dB (II classe UNI 11367))

Architettura tecnica II !99 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
RUMORE DA CALPESTIO – POSA IN OPERA
• Come si ottengono le prestazioni in opera SOLAI

Architettura tecnica II !100 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera SOLAI

Predalle

Predalle

Predalle
4+12+4

4+16+4

4+20+4
Bausta

Bausta

Bausta
Solaio

legno
16+4

20+4

24+4
Tipo

Peso solaio (kg/mq) Tavole 2,5


> 270 > 340 > 360 > 260 > 270 > 290
cm
Strato livellamento
>6 >6 >6 >6 >6 >6 5 cm cappa
(cm)
collaborante
Peso strato in c.a.
300 300 300 300 300 300
livellamento (kg/mc)
Spessore massetto
>5 >5 >5 >5 >5 >5 5
(cm)
Peso massetto
1800 1800 1800 1800 1800 1800 1800
(kg/mc)
L’nw (± 2 dB)

Tappetino sp. 8 mm 57 54 53 57 57 56 -

Tappetino sp. 10 mm -
55 52 50 56 55 54

Tappetino sp. 20 mm 52 49 48 53 52 51 60

Architettura tecnica
Fonte: II in opera indicate sul catalogo della ditta Proxital
misure !101 Giampaolo Munafo’
Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera

ELEMENTI DI FACCIATA
ELEMENTI PUNTUALI DI FACCIATA

Fori di aerazione silenziati

Infissi certificati
e vetri acusticamente rinforzati

Cassonetti tapparelle
Isolati acusticamente

Architettura tecnica II !102 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
• Come si ottengono le prestazioni in opera
Rumore impianti a funzionamento discontinuo Lid
ed a funzionamento continuo Lic

Impianti a funzionamento Impianti a funzionamento


discontinuo continuo
Ascensori Impianti di riscaldamento
Scarichi idraulici Impianti di aerazione
Bagni Impianti di condizionamento
Servizi igienici e rubinetteria

Architettura tecnica II !103 Giampaolo Munafo’


Pratica di acustica architettonica
RUMORE IMPIANTI – CURA DEI PARTICOLARI
• Come si ottengono le prestazioni in opera

Architettura tecnica II !104 Giampaolo Munafo’

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