la scienza= lo studio dei fenomeni attraverso un’osservazione rigorosa e una valutazione sistematica.
I processi e le caratteristiche fondamentali della scienza:
- Generare teorie o spiegazioni concettuali dei fenomeni di interesse
- Formulare ipotesi per verificare queste spiegazioni
- Raccogliere dati in condizioni e circostanze particolari
- Valutare i dati per estrarre inferenze circa le ipotesi → giungere alle conclusioni
Tuttavia i processi non seguono sempre quest’ordine.
L’obbiettivo della scienza è costruire un corpus di conoscenza affidabile sul mondo naturale.
Tuttavia ci si scontra con alcune limitazioni facenti parte dell’essere umano:
a) I sensi e i loro limiti:
le limitazioni dei sensi implicano la selettività nel cogliere le sfaccettature della realtà. la scienza
permette di superare alcune delle limitazioni fisiche della nostra normale elaborazione delle
informazioni.
b) Euristiche cognitive:
sono dei processi, che si svolgono al di fuori della nostra consapevolezza, che fungono da “linee guida” o
da “scorciatoie mentali” che ci aiutano a negoziare molti aspetti della nostra esperienza quotidiana.
Nello specifico selezioniamo, ricerchiamo e ricordiamo quelle evidenze del mondo che sono coerenti e
supportano la propria maniera di intenderlo (bias di conferma).
c) La memoria:
la normale elaborazione delle informazioni è caratterizzata da influenze e distorsioni →
spesso non ci ricordiamo le cose come sono realmente accadute. Pensiamo ad esempio ai falsi ricordi ad es
molte persone, durante un percorso psicoterapeutico, hanno ricordato esperienze di abusi infantili.
Semmelweis risolvette un problema (morte delle madri nella 1 clinica a causa di problemi di igiene)
attraverso un modello scentifico◊ partendo dalla sua ipotesi attuò una diversa procedura (lavarsi spesso
le mani) per vedere se ciò avrebbe portato ad una diminuzione delle morti.. e cosí è stato!
Una ricerca inizia con un’idea: molte nascono dalla semplice curiosità e la ricerca viene eseguita per
verificare relazioni previste. Qualche volta la ricerca è stimolata dagli sforzi di misurare altri costrutti, da
altri studi o da singoli casi. Per essere precisi le possibili fonti di ricerca sono:
1) curiosità: lo studio di un caso favorisce la generazione di nuove idee stimolando la creatività del
ricercatore
2) studio di caso: si riferisce allo studio intensivo di un individuo. Ad ogni modo il “caso” può
essere un individuo, un gruppo, un’istituzione o una società
Con il temine studio di caso si fa riferimento principalmente allo studio di un caso aneddotico nel quale la
valutazione spesso non è sistematica: caso di Anna O. che ha segnato l’inizio della talking cure. La nostra
attenzione non riguarda gli studi di caso di per sé ma l’utilizzo dei casi; il contatto con individui che hanno
avuto esperienze particolari diventa fonte di idee per la ricerca.
3) Lo studio di popolazioni particolari fa riferimento a:
La ricerca spesso, si concentra su un gruppo particolare di individui e li confronta con altri che non
hanno quella caratteristica. Tra questi studi sono comuni i paragoni di individui con e senza una
condizione clinica (es. depressione vs nessun disturbo). Un tipo di popolazione particolare che vale la
pena esplorare è quella definita come studio delle eccezioni. In base alle ricerche, sappiamo che
individuo con alcune esperienze o esposti ad alcuni fattori hanno un outcome particolare, ma ci
potrebbero essere delle eccezioni.
Esempio: tra i soldati schierati in combattimento, la maggior parte non sviluppa sintomi del disturbo
post- traumatico, ma alcuni lo fanno e non è meramente una questione di esperienze traumatiche alle
quali sono esposti.
Il termine outlier si riferisce agli individui i cui punteggi di performance si distanziano in modo
significativo dal resto del campione. Talvolta questi soggetti vengono rimossi dallo studio.
Per quanto riguarda i sottotipi un esempio sono le vittime di bullismo: tra le vittime si possono
distinguere le vittime “pure” e le vittime/bulli, ovvero, tra le vittime può essere identificato un
sottotipo che è anche coinvolto in atti di bullismo. I diversi sottotipi possono suggerire percorsi
causali differenti.
4) Idee stimolate da altri studi: questa categoria raggruppa alcune fonti di idee, tra cui risolvere una
questione specifica che deriva dagli studi precedenti, estendere il focus, estendere la validità esterna
(es. popolazioni, setting). L’estensione può essere concettuale, nel senso che un modello viene
esteso. Esempio: si considera che le droghe illecite diano dipendenza. La sostanza o l’attività che
suscita la dipendenza deve inizialmente causare sensazioni di piacere. La dipendenza crea un forte
desiderio di assumere la sostanza o praticare l’attività. Le dipendenze sono associate a un
peggioramento della performance come nelle relazioni.
Studiare come due variabili si associano◊ Vi sono tanti modi con cui le variabili possono essere associate;
identificare questi modi e i concetti chiave che riflettono, serve come base per sviluppare uno studio.
Esempio: da uno studio correlazione, è emerso che l’incidenza della violenza era correlata positivamente con
la temperatura. Maggiore era la temperatura, più reati violenti erano commessi, ma la relazione positiva
esisteva sono fino a circa 27°C. La correlazione diventava negativa dopo i 32°C.
Correlato: le due (o più) variabili sono associate in un dato momento in modo che non c’è evidenza
diretta che una variabile preceda l’altra.
Causa: una variabile influenza, sia direttamente sia attraverso altre variabili, il verificarsi
dell’outcome. Viene dimostrato che il comportamento di una variabile conduce al cambiamento di
un’altra variabile (outcome). I criteri per inferire una relazione causale tra variabili possono essere
una forte associazione tra le due, consistenza (replica di risultati osservati in diversi studi), linea
temporale (ordine per cui la causa viene prima di un outcome).
- Moderatore: una caratteristica che influenza la direzione o dimensione della relazione tra una
variabile indipendente e una dipendente. La relazione tra fumo, cibo spazzatura e un outcome negativo
è influenzata da un’altra variabile (o da altre variabili). Quella altre variabili vengono chiamate
moderatori. Il moderatore è qualcuno che è il conduttore di un quiz show.
- Mediatore: una variabile interveniente che potrebbe spiegare la relazione tra le variabili indipendenti
e dipendenti. Esempio: l’esercizio fisico (VI) fa diminuire la depressione (VD) e ciò funziona perché
diminuisce lo stress (mediatore).
- Meccanismi: la base per l’effetto cioè le ragioni per le quali il cambiamento è avvenuto.
- Mediazione moderata: la forza o direzione della relazione di un mediatore dipende dal moderatore.
Esempio: sappiamo che il quoziente intellettivo (QI) può essere aumentato in diversi modi nei
bambini, tra i quali l’integrazione dell’alimentazione, interventi educativi precoci e mandando il
bambino all’asilo. Quindi, un singolo outcome (maggiore QI) ha diversi sentieri che vi conducono e
questi percorsi potrebbero riflettere diversi meccanismi che portano a un outcome. I diversi
meccanismi dipendono da altre variabili (moderatori), che sono le esperienze alle quali il bambino è
stato esposto.
RICERCA TRASLAZIONALE◊ è emersa nel tentativo di spostare i risultati dal laboratorio alle cliniche
in modo più veloce. La ricerca traslazionale trova espressione nel “Bench-to-Bedside” ossia “dal laboratorio
al letto del paziente” dove “laboratorio”: di base e “letto”: direttamente applicabile.
La medicina traslazionale converte scoperte scientifiche promettenti in applicazioni e tenta di rispondere alle
domande della ricerca tramite il lavoro sperimentale.
TEORIA: concettualizzazione del fenomeno di interesse
Come mai ci serve la teoria?
-La teoria può portare ordine in aree dove le evidenze sono sparse. Esempio: considerando l’area della
psicoterapia, sappiamo che ci sono centinaia e centinaia di tecniche per il trattamento psicologico. La teoria
potrebbe conferire unità a quest’area.
- La teoria può dirigere la nostra attenzione su quali moderatori studiare. In ogni area, c’è un numero infinito
di moderatori che possono essere proposti (es. sesso, età, genere, livello socioeconomico).
I disegni di ricerca più frequentemente usati in psicologia confrontano gruppi di soggetti sottoposti a
diverse condizioni controllate dallo sperimentatore.
Selezione dei soggetti:
la selezione casuale (Random selection) → si riferisce all’estrazione dei soggetti dalla popolazione
totale di interesse in maniera tale che ogni membro appartenente alla popolazione abbia una uguale
probabilità di venire estratto.
Se il campione è ampio → si può presumere l’assenza di particolari bias nei soggetti selezionati. La
selezione casuale incrementa la generalizzabilità (validità esterna) dei risultati sperimentali. Per fare
affermazioni valide sulla popolazione è necessario un campionamento attento di diversi sottogruppi di
una popolazione, che rifletta le variabili soggettive e demografiche di interesse.
Nella ricerca psicologica solo occasionalmente le popolazioni sono studiate grazie alla selezione casuale nei
soggetti a partire da un gruppo più ampio ben definito.
Chi saranno i soggetti della ricerca?
Diversità del campione: La diversità del campione, soprattutto in relazione all’etnia, alla cultura e al sesso,
dovrebbe essere affrontata al momento della definizione del disegno dello studio.
Campione di convenienza:
è formato da soggetti che vengono studiati solo perché presenti in una situazione comoda o sono disponibili
per scopi abbastanza differenti (spesso sono gli studenti universitari). Un altro esempio di campione di
convenienza sono soggetti reperibili online che diventano partecipanti della ricerca. Il problema però è se un
campione sia o meno appropriato.
Spetta allo sperimentatore valutare o mettere almeno in discussione se i caratteri distintivi del
campione possano o meno contribuire alla determinazione dei risultati ottenuti.
-Disegni di veri esperimenti: lo sperimentatore manipola le condizioni e assegna i soggetti ai gruppi in modo
casuale.
Esistono molti tipi di disegno sperimentale:
R sta per assegnazione Random (casuale) dei soggetti alle condizioni;
A indica l’assessment (A1 indica il pre-test, A2 indica il post-test);
X rappresenta la Manipolazione sperimentale o l’Intervento.
Punti di debolezza:
- Effetto di sensibilizzazione al pre-test → indica che i risultati dello studio possono essere
generalizzati solo ai soggetti che ricevono il pre-test.
Più il pre-test è distante nel tempo e nello spazio dal post-test meno risulta adeguato perché tra essi
potrebbero verificarsi eventi e processi in grado di oscurare gli effetti che altrimenti potrebbero
essere più realisticamente attribuibili alla manipolazione sperimentale.
- I partecipanti devono acconsentire all’essere assegnati casualmente al trattamento o alla situazione di
controllo (possono ritirarsi se non ricevono la condizione desiderata)
- Si sollevano questioni etiche quando un intervento considerato migliore viene confrontato con
una condizione di controllo o con nessun trattamento.
1) R A1 X A2
2) R A3 A4
3) R X A5
4) R A6
L’effetto del test viene valutato confrontando i due gruppi di controllo che differiscono solo per aver o non
aver ricevuto il pre-test. (A4, A6)
L’interazione tra il pre-test e l’intervento si valuta confrontando i gruppi A2 e A5.
I dati possono essere analizzati per valutare gli effetti del testing e l’interazione testing x trattamento →per
fare questo i dati dell’assessment al post-trattamento di ogni gruppo vengono combinati in un disegno
fattoriale 2x2 ed esaminati con un’analisi della varianza a due vie.
Un’altra peculiarità del disegno è l’inclusione di repliche dell’intervento e delle condizioni di controllo in
diversi punti del disegno.
-Disegno fattoriale:
I disegni precedentemente menzionati consentono di valutare l’impatto di una singola variabile
indipendente. I disegni fattoriali permettono di indagare simultaneamente due o più variabili in un
singolo esperimento. Per ogni variabile vengono rilevati due o più livelli. La ragione principale per
realizzare un disegno fattoriale è l’interesse per l’effetto combinato di due o più variabili, cioè la loro
interazione.
Esempio: Le 2 variabili sono tipologia di strategia di coping e tipologia di problema clinico ◊ la variabile
coping ha i 2 livelli regolazione o rilassamento, la variabile problema clinico ha i 2 livelli DOC o disturbo
depressivo. Questo disegno 2x2 (2 variabili, ciascuna con 2 livelli) forma 4 gruppi che rappresentano ogni
possibile combinazione dei 2 fattori.
Il punto di forza del disegno fattoriale è valutare gli effetti di variabili separate in un solo esperimento. Nel
disegno fattoriale differenti variabili possono essere studiate con un numero minore di soggetti e osservazioni,
quindi è certamente più conveniente.
• Disegno pre-test\post-test:
vengono confrontati soggetti non assegnati casualmente e
questa è l’unica sostanziale differenza. Un gruppo riceve
l’intervento e l’altro no. La forza del disegno dipende dalla
somiglianza del gruppo sperimentale con quello di controllo
• Disegno crossover:
deve il suo nome al fatto che ad un certo punto dell’esperimento tutti i soggetti “crossover”, cioè vengono
scambiati, all’altra condizione sperimentale.
Il disegno viene impiegato con due diverse condizioni sperimentali.
I due gruppi di soggetti assegnati casualmente differiscono solo per l’ordine con cui ricevono i due
trattamenti:
R A1 X1 A2 X2 A3
R A1 X2 A2 X1 A3
Non è obbligatorio effettuare il pre-test (A1) ma è comunemente impiegato.
I soggetti vengono valutati dopo ogni intervento.
Il bilanciamento diverrebbe più complesso con l’aggiunta di ulteriori trattamenti, ma la versione crossover ne
prevede solo due.
Al termine dell’indagine, le analisi possono confrontare le diverse condizioni e verificare se fossero presenti
effetti:
- Effetti d’ordine → quando il momento temporale in cui interviene il trattamento è il responsabile dei
risultati (si riferiscono al confronto delle colonne).
- Effetti di sequenza → quando il piano dei trattamenti contribuisce ai loro effetti (si riferiscono al
confronto delle righe).
La scelta di quali sequenze selezionare per un dato studio si basa sulla selezione casuale di una tavola di
quadrati latini.
Si potrebbe ricorrere ad un periodo di eliminazione washout= un intervallo progettato per eliminare o ridurre
qualsiasi effetto di carryover (effetto di trascinamento).
I soggetti ricevono le condizioni separate ma viene frapposto un certo intervallo di tempo con l’aspettativa di
ridurre l’effetto di trascinamento.
Gruppi di controllo:
Nel momento in cui ci avviciniamo al mondo della ricerca scientifica, ci viene prima di tutto insegnato che un
esperimento richiede un gruppo di controllo ossia un qualsiasi gruppo incluso nel disegno, al di là del gruppo
“principale”.
I gruppi di controllo vengono generalmente usati per arginare le minacce alla validità interna, come la storia,
la maturazione, la selezione, le modalità di assessment. Il controllo di queste minacce si attua assicurandosi che
un gruppo del disegno condivida le stesse influenze del gruppo di intervento, ma senza ricevere l’intervento.
non solo affronta minacce interne, ma tenta di eliminare le minacce alla validità di costrutto (il grado in cui è
possibile definire le componenti responsabili dell’effetto osservato).
In qualsiasi trattamento esistono molteplici elementi che potrebbero contribuire o essere responsabili del
cambiamento terapeutico, ad esempio l’avere contatti con un terapeuta, l’ascoltare la spiegazione dell’origine
del disturbo (si chiamano fattori comuni). Un gruppo di controllo senza un trattamento specifico è progettato
per controllare i fattori comuni che si associano al partecipare a un trattamento.
In questi gruppi vi è la somministrazione di placebo e sostanze inerti (es. compresse di zucchero), presentati
come se fossero un vero trattamento e ciò può portare a degli effetti placebo come l’aspettativa che il paziente
si crea nei confronti del trattamento e la credibilità del dottore
Problema: potrebbe verificarsi il caso in cui la condizione di controllo NON sia così credibile e NON generi
aspettative di cambiamento.
Il “fine” in questo caso è quanto siano plausibili le minacce alla validità e se esista qualcosa nello studio
che possa aiutare a rendere meno verosimile una minaccia potenzialmente critica.
1) Chiedersi che cosa si deve controllare in uno studio → quali minacce alla validità.
2) Riflettere su quali saranno i risultati che si potranno ottenere → per decidere quali grupi
includere prima di iniziare l’esperimento.
3) Ricerche precedenti potrebbero suggerire quali siano i gruppi di controllo essenziali per un dato
studio.
Man mano le domande di ricerca diventano più raffinate.
4) La selezione dei gruppi di controllo e di confronto potrebbe essere dettata o limitata da vincoli
etici e pratici.
In psicologia la ricerca osservazionale (dove i gruppi non sono manipolati) gioca un ruolo importante per
svariati motivi:
1) Si è molto interessati allo studio delle persone che hanno avuto particolari esperienze di
esposizione o deprivazione e non è possibile assegnare agli individui queste condizioni.
Strategia comparativa: quanto si dimostra efficace Due o più gruppi che
confronta due o più l’intervento se paragonato ad altri ricevono differenti
trattamenti. interventi per gli stessi problemi interventi.
clinici o per i medesimi obbiettivi di
intervento?
2) La stragrande maggioranza degli studi della sanità pubblica relativi ai fattori che scatenano le
Strategia del moderatore: quali caratteristiche del paziente, Uno o più interventi ma
i moderatori = variabili che della famiglia, del contesto, o di divisi in base ai livelli di un
influenzano qualche altra altro, influenzano la direzione o la predetto moderatore.
variabile. portata del cambiamento con questo Es. la gravità dei sintomi
L’obbiettivo è esaminare i intervento?
fattori che potrebbero
moderare gli effetti del
trattamento.
Esistono dei limiti:
- È possibile che
siano implicati
moderatori
multipli
Studiare un solo
moderatore alla
volta è una
limitazione per
comprendere come
e per chi funziona il
trattamento
Strategia del mediatore: quali processi o costrutti mediano Uno o più interventi con un
la mediazione può la relazione tra l’intervento e il assessment sui presunti
avvicinarci alla cambiamento? processi che possono essere
comprensione del processo responsabili, indurre,
specifico che potrebbe spiegare statisticamente il
essere coinvolto. cambiamento.
Scaricato da Francesca Tiritiello (francescatiritiello94@gmail.com)
lOMoARcPSD|7677658
La scienza necessita di metodi diversi complementari l’uno all’altro quindi non ha senso
contrapporre i veri esperimenti alla ricerca osservativa.
Disegni caso-controllo:
gruppi di individui che variano proprio per quella caratteristica (ad es una particolare esperienza) ed
esamina tratti attuali o passati dei gruppi.
Nella forma più semplice, con due gruppi, il ricercatore confronta soggetti che mostrano la caratteristica (casi)
con gli individui che non la possiedono (controlli).
Ne esistono diverse tipologie, quali:
Disegno trasversale:
i soggetti vengono selezionati e valutati in base alle caratteristiche che possiedono nel momento presente.
Esempio: è probabile che gli individui depressi abbiano scarse relazioni sociali rispetto al gruppo di controllo
Disegno retrospettivo:
È il tentativo di identificare la sequenza temporale tra possibili cause o antecedenti e un conseguente
risultato di interesse.
Il disegno dice che in questo momento sei cosí (presente); il presente dice qualcosa del proprio passato
(antecedente).
Fare una valutazione retrospettiva può significare andare a recuperare informazioni documentate o
documentabili, che non presentano il problema della rievocazione dei ricordi, anche se potrebbero avere altri
problemi.
Esempio: studiare la relazione tra l’allattamento al seno e il disturbo da deficit di attenzione
Considerazioni per l’uso di disegni caso-controllo:
hanno punti di forza e di debolezza.
Punti di forza:
1) Sono facilmente realizzabili ed efficienti in termini di costi e risorse → il ricercatore seleziona il
campione e confronta i casi e i controlli in un singolo momento temporale. Non si deve aspettare
molto prima di poter rispondere alla domanda di ricerca.
2) La perdita di soggetti non è un problema in questi disegni. I soggetti vengono valutati una volta
sola durante una singola sessione di assessment.
Punti di debolezza:
1) Non è possibile mostrare l’esistenza di una relazione causale tra una caratteristica ed un’altra
variabile. Sono tuttavia molto utili a formulare delle ipotesi che possono essere rafforzate da
analisi che aiutano ad escludere altre influenze.
2) Esistono bias di campionamento: la selezione dei casi e dei controlli potrebbe inavvertitamente
generare campioni in cui le relazioni osservate si discostano molto da quelle della popolazione
generale.
Disegni di coorte:
Coorte= gruppo di individui che condivide una particolare caratteristica.
Un gruppo viene seguito negli anni → è indicato anche come studio longitudinale prospet ico. Ci
sono due differenze principali con gli studi caso-controllo:
a) I disegni di coorte seguono nel corso del tempo il campione per identificare i fattori che
conducono al risultato di interesse.
b) I gruppi vengono valutati prima che il risultato si sia verificato (al contrario nei disegni caso-
controllo i gruppi vengono selezionati sulla base di un risultato che si è già palesato).
L’intervallo di tempo indagato varia a seconda degli obbiettivi della ricerca.
Un vantaggio di questo disegno è che può identificare se le caratteristiche di una particolare coorte siano
riconducibili a influenze storiche o a specifici influssi del periodo storico in cui la coorte è stata esaminata.
Il termine “effetto di coorte” → si riferisce alle caratteristiche che si associano a diversi gruppi in
diversi periodi. Esempio: sentiamo spesso i nonni dire “Ai miei tempi..
I problema → definire il costrutto che vuole studiare in maniera specifica in quanto potrebbe
avere delle implicazioni per l’interpretazione dei risultati.
I costrutti che stanno alla base degli studi osservazionali possono avere diversi livelli di specificazione.
Costrutti più specifici aiutano a passare dalla descrizione di una relazione alla sua spiegazione.
Ci si chiede se sia meglio utilizzare delle misure standard per classificare gli individui o sia meglio utilizzare
più di una definizione operazionali◊ probabilmente per quanto comoda sia la misura standard per
categorizzare le nozioni, probabilmente c’è meno rischio nell’utilizzare più di una definizione operazionale.
II problema → selezionare i gruppi
In psicologia i campioni vengono spesso selezionati in speciali contesti (cliniche, scuole): I casi che
vengono selezionati in una clinica o in un’agenzia sociale, potrebbero avere caratteristiche diverse che non
sono rappresentative di un campione della popolazione di interesse.
Anche il gruppo di controllo merita di essere attentamente considerato perché spesso è questo gruppo che
vincola lo studio e che limita il genere di affermazioni che il ricercatore può fare.
Le difficoltà emergono quando un gruppo speciale viene confrontato con un gruppo normale detti spesso
“controlli sani”, chiamati cosí in quanto non presentano la caratteristica del gruppo speciale.
Includere un gruppo di controlli sani è una pratica corretta, ma spesso non è sufficiente.
Se le variabili confondenti non vengono valutate, non si potrà far altro che concludere che la
variabile principale determini i risultati, anche se in realtà potrebbe non essere vero.
Controllare i fattori confondenti è fondamentale per la determinazione delle conclusioni. Ci sono
svariati modi per controllare le variabili confondenti:
Nella prospettiva della pianificazione del disegno, i gruppi vengono appaiati sulle variabili che potrebbero
confondere le differenze osservate tra i gruppi.
variabilità dell’errore è possibile mantenere costanti le variabili che possono aumentare la variazione
dell’errore oppure analizzare le variabili che possono essere incluse in un termine di errore.
Pianificare le analisi dei dati nella fase di progettazione:
6) Le questioni relative all’alpha, al potere e all’ES sono fondamentali per riflettere mentre lo studio è in
fase di progettazione ed è importante pensarci perché queste influenzeranno le conclusioni che lo
sperimentatore può trarre. In questa delicata fase bisogna farsi domande come “Ho potenza sufficiente
data la dimensione probabile dell’effetto?” oppure “Ho bisogno di ciascuno dei gruppi o posso
distribuire tutti i soggetti a un minor numero di gruppi in modo da aumentare la potenza?”
Quando uno studio ha portato ad un risultato ma non è stato replicato in un altro ciò significa che in uno studio
i risultati erano statisticamente diversi tra i 2 gruppi e in un altro studio non lo erano.
Ci possono essere molte inaccuratezze/errori nella raccolta dei dati e per questo essi devono essere controllati
ed analizzati preliminarmente. La valutazione statistica comprende due parti principali:
- La descrizione del campione
- Il trarre inferenze circa l’impatto dell’intervento
3) Modelli di imputazione multipla◊ Nel dataset molteplici modelli possono essere adoperati
per stimare quale sarebbe il valore mancante sulla base di equazioni che vengono estratte dagli
altri dati (tra cui quelli dei soggetti mancanti). Questi modelli multipli possono fornire 5\10
stime di quale sarebbe potuto essere un valore mancante. Una media delle stime dei dati
fornisce una stima più difendibile dei dati mancanti in generale.
La pratica della professione è regolata da una serie di regole e linee guida per l’etica. L’attenzione è
stata richiamata da terribili abusi e metodi di ricerca.
In psicologia ci sono delle questioni importanti:
- Molte questioni che sembrano specifiche delle scienze biologiche e mediche sono centrali nella
ricerca psicologica (es. raccogliere informazioni genetiche).
- Anche quando una particolare linea di ricerca potrebbe non sembrare rilevante per la
psicologia essa potrebbe invece generare linee guida.
Ci sono situazioni che sollevano sistematicamente delle questioni etiche:
Gli esperimenti richiedono la manipolazione delle variabili, aspetto che spesso potrebbe
proporre ai partecipanti di vivere un’esperienza non desiderata o potenzialmente pericolosa.
Trattenere ai soggetti alcune informazioni senza specificare lo scopo della ricerca.
La sperimentazione richiede la valutazione o l’osservazione del soggetto (a volte su variabili
private come il reddito personale) dunque si può aver paura che queste informazioni possano
essere rese pubbliche.
Le questioni etiche emergono anche dalla relazione tra il ricercatore\sperimentatore ed il soggetto: la
differenza nello status e nel potere dello sperimentatore e l’accesso alle informazioni danno adito a possibili
abusi sui diritti dei partecipanti (disparità di potere).
Per quanto i soggetti possano ritirarsi dalla ricerca, questa potrebbe non essere vista come un’opzione
realistica o probabile data la sproporzione di status.
Il consenso informato scritto viene richiesto per confermare che i soggetti abbiano capito lo studio ed i loro
diritti di non partecipare e ritirarsi dallo studio.
- Validità esterna → minacciata perché i risultati possono applicarsi solo agli individui che
sono consapevoli delle ipotesi.
C’è un’altra situazione che coinvolge l’inganno associata alla ricerca sugli interventi: l’effetto
placebo. Le procedure placebo possono dare un beneficio ai pazienti ma non sempre quanto il
trattamento veritiero.
Comunque per stabilire che l’inganno sia necessario devono essere rispettati almeno tre criteri:
1) Deve essere giustificato sulla base dell’importanza delle informazioni che si possono ottenere
→ i comitati etici valutano se le procedure siano giustificabili.
2) Ci devono essere delle garanzie che una metodologia non ingannevole non possa essere usata
per ottenere le stesse informazioni.
3) L’avversione verso l’inganno si riferisce alle procedure, al grado o tipo di illusione ed al
potenziale per gli effetti dannosi. Bisogna definire il grado di avversione.
Spesso nonostante l’inganno sembri necessario, la creatività dell’investigatore e le abilità metodologiche e
statistiche possono fornire una strada per ottenere le informazioni senza inganno.
Il debriefing:
fornire una descrizione dell’esperimento ed i suoi scopi. Lo sperimentatore deve descrivere la vera natura
dell’esperimento una volta che è stato condotto.
Ha un duplice scopo:
1) Contrastare o minimizzare qualsiasi effetto negativo che l’esperimento potrebbe aver avuto
2) Scopo educativo (comunicare i valori della ricerca)
Il modo in cui viene condotto il debriefing e in cui le informazioni sono passate al soggetto possono
enormemente variare tra gli esperimenti.
La sua importanza varia a seconda del tipo di esperimento e della natura dell’inganno.
N.b. Gli effetti dell’inganno possono persistere anche dopo il debriefing e questa è una ragione per
un’ulteriore cautela.
Talvolta non fare il debriefing è considerato accettabile ad es quando non è pratico (raggiungere tutti i
partecipanti a studio ultimato) oppure quando l’inganno sembra innocuo.
Invasione della privacy:
si riferisce al cercare o all’ottenere informazioni di natura personale intromettendosi in quello che gli
individui considerano privato.
Ci sono tre condizioni per proteggere il diritto alla privacy nella ricerca:
- Anonimato → garantire che l’identità dei soggetti e le loro performance individuali non
vengano rilevate.
- Confidenzialità → significa che l’informazione non verrà resa disponibile ad una terza parte
senza la consapevolezza ed il consenso del partecipante.
- Accesso protetto ai dati di ciascuno
Casi particolari: I report della ricerca clinica sono occasionalmente preparati per delle pubblicazioni in cui
è coinvolto un caso individuale → in questi casi si usano degli pseudonimi e vengono leggermente
modificati dei dati secondari, tuttavia in molti casi questo non protegge la confidenzialità.
Inoltre un’altra area in cui l’invasione della privacy è possibile consiste nell’uso di informatori (chiedere
alla fidanzata, amici, genitori di fornire informazioni del cliente) per la raccolta dei dati in quanto il cliente
potrebbe non volere che il proprio problema venga reso pubblico.
Un altro caso particolare è quello del controllo automatico del comportamento su internet che avviene a
livello individuale (ogni movimento sul web viene tracciato).
L’invasione della privacy emerge spesso anche a livello delle comunità e dei gruppi culturali ed etnici.
Anche quando l’identità dell’individuo non è conosciuta i risultati possono violare la privacy di un gruppo
vasto facile da identificare.
Inoltre alcuni gruppi più di altri possono vedere il semplice atto della ricerca come un’invasione della
privacy.
Il consenso informato:
il principio per cui il partecipante deve essere informato sul progetto, sulle procedure ed implicazioni e
deve acconsentire alla partecipazione.
I ricercatori devono ottenere un consenso informato prima che i soggetti prendano parte allo studio.
Ovviamente è difficile fornire delle informazioni complete sull’intervento ed i suoi effetti, ma la
responsabilità del ricercatore è quella di fornire le informazioni disponibili e di fare affermazioni ragionevoli
sulle probabili ripercussioni della partecipazione in modo che i soggetti possano prendere una decisione
razionale.
I concetti ampi di cui tratta il consenso informato includono:
- Competenza → l’abilità dell’individuo di prendere una decisione ben ponderata e fornire il
proprio consenso consapevole.
- Conoscenza → si riferisce alla comprensione della natura dell’esperimento, le alternative
disponibili, i rischi potenziali ed i benefici.
- Volontà → si riferisce all’accordo a partecipare da parte del soggetto che viene fornito
spontaneamente e liberamente da costrizioni.
Tuttavia il consenso non potrà mai essere completamente informato in quanto non si possono conoscere
tutte le possibili conseguenze che quindi non possono essere presentate.
Anche la volontà solleva delle questioni, i partecipanti potrebbero considerare la propria partecipazione per
avere un successivo vantaggio ad es gli incentivi di tipo monetario.
Una domanda chiave è se i partecipanti capiscano o meno i documenti del consenso informato e le procedure
a cui hanno acconsentito a partecipare.
Il dilemma è che il consenso informato di solito si riferisce alle procedure a cui i soggetti vengono esposti
invece che al risultato delle procedure (le persone non sanno esattamente quello in cui si stanno mettendo).
Molti documenti del consenso informato omettono dei punti chiave che dovrebbero essere presentati.
La ricerca condotta con bambini ed adolescenti solleva altre questioni, in questi casi il consenso informato è
solitamente fornito da un genitore o tutore legale, tuttavia se i soggetti sono abbastanza grandi da
comprendere la proposta di ricerca ed i rischi e benefici ad essa connessi, è richiesto un loro assenso.
L’assenso= essere favorevoli alla partecipazione alla ricerca◊ è in aggiunta al consenso
informato di un tutore legale.
promozione del bene comune.
Il conflitto di interesse:
qualsiasi situazione in cui il ricercatore può avere un interesse o un dovere che può pregiudicare un progetto di
ricerca.
Es. la compagnia farmaceutica e l’incentivo per il ricercatore che ottiene i risultati o prende una posizione a
favore della compagnia.
Nella ricerca psicologica è facile concepire il conflitto di interessi (ad es un ricercatore viene pagato per
sviluppare un tipo di ricerca sui manuali al fine di pubblicizzarli).
Esistono molte procedure per affrontare il conflitto di interesse: in qualsiasi pubblicazione di ricerca le fonti di
finanziamento o il possibile conflitto di interesse deve essere menzionato.
Gli accordi formali solitamente necessitano di essere firmati annualmente da un membro della facoltà ed è
L’essere concreto, specifico, funzionale e preciso sono alcune delle caratteristiche che descrivono lo stile di
scrittura.
La preparazione del report per la pubblicazione coinvolge 3 compiti:
descrizione◊ include il fornire i dettagli dello studio
spiegazione◊ l’autore deve spiegare come mai sono state usate proprio quelle procedure
contestualizzazione◊ affronta come lo studio si pone ad altri studi e alla conoscenza di base
Il grado con cui sono portate a termine la descrizione, la spiegazione e la contestualizzazione aumenta la
probabilità che il report venga visto come un articolo pubblicabile.
Tabelle, figure, appendici e altri dati di supporto sono contemplate per fornire ulteriori informazioni e per
aumentare la ricchezza. Alcune delle figure sono le flow-chart dei soggetti lungo le varie fasi dello studio e
altre potrebbero essere dettate dall’analisi dei dati. L’appendice di solito è riservata per materiale breve che
elabora qualche aspetto del testo. Il materiale supplementare non viene pubblicato nell’articolo ma è reso
disponibile online e questo è utile visto che c’è un rinnovato interesse nella replicabilità della ricerca ed è
importante avere più info possibili.
Dal titolo alla fine delle discussioni la scrittura di uno studio deve essere pensata come una storia in cui c’è
continuità tra le sezioni differenti.
Tra gli standard per presentare la ricerca, i più famosi sono gli standard CONSORT e quelli dell’APA che
sono utili da consultare perché identificano dei domini da affrontare nella preparazione di un manoscritto
per la pubblicazione.
Selezionare una rivista scientifica: i ricercatori a volte hanno in mente una rivista prima che il manoscritto
venga preparato. All’interno della psicologia le due principali organizzazioni i cui programmi di riviste
sono ampiamente riconosciuti ed emulati sono l’APA e l’APS. L’APA presenta più di 80 riviste di
psicologia in inglese. La conoscenza dell’area della ricerca e il contatto con qualche collega può fornire
informazioni in modo rapido sulle strade migliori per la propria ricerca. Se una rivista è cartacea vs formato
elettronico non fa tanta differenza, ma se la pubblicazione su una rivista scientifica richiede poca/nessuna
peer-review la qualità della ricerca è ridotta.
I reviewer possono essere selezionati dai nomi degli autori di cui viene hai citato i lavori nell’Introduzione.
Ai reviewer viene chiesto di valutare il manoscritto in modo critico e di esaminare se le domande di ricerca
sono importanti, se disegno e metodologia sono appropriati, se i risultati sono analizzati correttamente etc.
Una volta che l’articolo è stato visionato, l’editor valuta il manoscritto e i commenti dei reviewer. In alcuni
casi l’editor può fornire anche la sua review indipendente del paper, in altri casi può non revisionare il
manoscritto e rifarsi solo ai commenti del reviewer.
Infine l’editor scrive agli autori e notifica la decisione editoriale◊
1) l’articolo viene accettato con la clausola che si affrontino le revisioni
2) l’articolo viene rifiutato e non sarà preso in considerazione dalla rivista (ipotesi più comune)
3) l’articolo viene rifiutato, ma l’autore è invitato a risottomettere una visione rivista dell’articolo
Quando il proprio manoscritto viene rifiutato, di solito ci si sente offesi, non compresi o arrabbiati con i
reviewer ma ciò che è importante ricordare è che l’incomprensione di un reviewer serve come anticipazione
delle reazioni di molti altri lettori dell’articolo.