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1 La comunicazione verbale:
Il livelli di comunicazione
a Lavora su suggestioni grafiche
b Deve essere frammentata e senza un preciso ordine
c È lucida comprensibile e persuasiva
d È basata su una selezione casuale dei termini
2 La comunicazione preverbale:
Il livelli di comunicazione
a È basata unicamente sullagestualità fisica
b Lavora su suggestioni grafiche
c Si concentra sul contenuto delleinformazioni veicolate
d Si concentra sulla forma nella quale le informazioni vengono veicolate
3 La comunicazione non verbale:
Il livelli di comunicazione
a È attuata consciamente dal soggetto
b Si concentra sul contenuto delleinformazioni veicolate
c Lavora su suggestioni grafiche
d Riguarda tutti i livelli di comunicazione che non implicano l'uso della parola.
4 Il modello di Jakobson è strutturato su:
La figura dell'autore
a Unicamente il realizzatore materiale del testo
b L'artefice e il garante comunicativo dell'opera
c Il realizzatore morale del testo
d Il finanziatore dell'opera
6 Nella letteratura colta il nome dell'autore:
La figura dell'autore
a Appare solo nell'incipit
b Non viene mai tramandato perché il nucleo centrale deve essere il contenuto
c Viene sempre tramandato poiché è un punto di riferimento per il lettore
d Appare solo nell'explicit
7 Il lettore è:
Diegesi e mimesi
a Un essere interno al circuito di comunicazione IO - TU
b L'oggetto della comunicazione
c Il destinatario
d Soggetto della comunicazione
2 La mimesi è:
Diegesi e mimesi
a La narrazione pura
b Comunicazione impersonale
c L'imitazione del modo di parlare di un personaggio
d Il mittente riporta i discorsi dei personaggi
3 La diegesi è:
Diegesi e mimesi
a Teatro o narrazione analoga
b L'imitazione del modo di parlare di un personaggio
c Il mittente ripete i discorsi dei personaggi
d La narrazione pura
4 La personalizzazione del narratore può avvenire attraverso:
La voce
a Il narratore che interpreta la narrazione, giudica i fatti narrati, esponendosi
b La partecipazione attiva del destinatario
c La voce che assume una posizione anteriorerispetto al racconto
d L'uso dei dialoghi
5 La voce è definita "ulteriore" quando:
La voce
a Assume una posizione classica del racconto al passato
b Non è l'unica voce del racconto
c A narrare la storia è un personaggio secondario
d Il mittente ripete i discorsi dei personaggi
6 Quando il narratore è coinvolto direttamente viene definito:
Punto di vista
a Punto di vista
b IO emittente
c Narratore interno
d Narratore diegetico
7 La focalizzazione e:
Punto di vista
a Il destinatario
b Il soggetto della comunicazione
c EGLI narrato
d Il punto di vista
8 La focalizzazion interna si definisce multipla quando:
Punto di vista
a Più di un personaggio diventa di volta in volta focale
b Lo stesso avvenimento è visto con gli occhi di più personaggi
c Il personaggio conosce più del narratore
d Tutti i personaggi della storia contribuiscono alla narrazione
9 Il narratore eterodiegetico:
Punto di vista
a È onnisciente
b E' un personaggio della storia e la racconta in terza persona
c Non è un personaggio della storia
d E' un personaggio intreno alla storia
10 Il narratore allodiegetico:
Punto di vista
a Testimone della vicenda e racconta fatti accaduti ad altri
b Non è un personaggio della storia
c Introduce nel racconto un personaggio che compie l'atto di narrare
d E' il protagonista degli aventi che racconta
1 Il testo è:
Il testo
a Sempre determinato dal destinatario
b Un insieme di parole che hanno lo scopo di comunicare un messaggio
c Soltanto orale
d L'oggetto della comunicazione
2 L'isotopia è:
Il testo
L'insieme di categorie semantiche ridondanti che rendono possibile la lettura uniforme di una
a
storia
b La ripetizione di uno stesso medesimo contenuto all'interno del testo
c Il valore comunicativo di un testo
d Un testo non incoerente
3 In un testo letterario l'emittente e il destinatario sono:
Il testo letterario
a Inseriti nello stesso contesto
b Distanti e non possono interagire
c Obbligati ad avere un'unica interpretazione del testo
d In contatto costante
4 Le funzioni linguistiche sono:
Il testo letterario
a Funzione poetica-emotiva -connotativa
b Funzione poetica-denotativa -conativa
c Funzione poetica-conativa -emotiva
d Funzione poetica-denotativa -emotiva
5 Parliamo di funzione poetica quando:
Il testo letterario
a L'emittente si dedica al destinatario
b La lingua da centralità all'emittente
c Il testo è in versi
d La lingua è orientata verso il messaggio stesso
6 Un testo deve essere:
Il testo
a Logico, conativo, completo
b Logico, emotivo, completo
c Coerente, emotivo, completo
d Coerente, comprensibile, completo
7 Un testo è coerente quando:
La struttura
a Il sistema di relazioni che esistono tra le parti di un testo
b A cura del ricevente
c L'elemento principale che compone l'opera
d E' fissa e immutabile
2 L'espressione corrisponde:
La struttura
a Al significato
b Al significante
c Alla struttura
d Alla sostanza
3 Forma e sostanza corrispondono a:
La struttura
a Sistema e struttura
b Langue e parole
c Significante e significato
d Espressione e contenuto
4 La forma del contenuto è:
La struttura
a Il modo in cui percepiamo lo schema lessicale
b Il sistema morfologico e sintattico
c Il testo pronunciato
d Il modo in cui la materia è organizzata, è lo schema lessicale di una lingua.
5 Il livello connotativo:
Connotazione e denotazione
a E' tipico del testo letterario
b Caratterizza il testo scritto
c E' tipico del testo pragmatico
d E' tipico del testo d'uso
6 Il livello denotativo è:
Connotazione e denotazione
a Un livello del testo letterario
b Tipico del testo d'uso
c Il significato artistico di un testo
d Riferito al solo testo non scritto
7 Il testo pragmatico è detto anche:
Connotazione e denotazione
a Testo scritto
b Testo letterario
c Testo d'uso
d Testo non scritto
8 I calligrammi:
La stilistica
a Lo studio del lessico e dei suoimezzi espressivi
b Lo studio delle funzioni narrative
c Lo studio della morfologia del racconto
d Lo studio della lingua e dei suoimezzi espressivi
5 Il linguista che rimanda il concetto di stilistica al regime della langue è:
La stilistica
a Leo Spitzer
b Charles Bally
c Roland Barthes
d Ferdinand de Saussure
6 Il linguista che rimanda il concetto di stilistica al regime della parole è:
La stilistica
a Leo Spitzer
b Roland Barthes
c Ferdinand de Saussure
d Charles Bally
7 Le varietà linguistiche determinate dal contesto e dagli ambienti sociali ai quali appartengono
i parlanti sono i:
L'avantesto
a Ciò a cui è ispirato il testo
b L'apparato del testo
c Soltanto la prima bozza del testo
d Insieme di materiali precedenti la stesura definitiva del testo
2 Il rapporto sincronico:
L'avantesto
a Prescinde dal fattore tempo
b Studia i cambiamenti della lingua nel tempo
Viene utilizzato per indicare il fattore tempo in riferimento a una serie idi espressioni
c
linguistiche
d E' strettamente legato al confronto su scala temporale
3 Le varianti di un testo sono:
L'avantesto
a L'apparato del testo
b Le modifiche apportate a un segmento di testo
c Le diverse pubblicazioni di uno stesso testo
d I materiali che precedono la prima stesura del testo
4 Le varianti possono essere realizzate attraverso:
L'avantesto
a Aggiunta, Sostituzione, Trasformazione, Eliminazione
b Applicazione, Sostituzione, Trasformazione, Eliminazione
c Applicazione, Sostituzione, Trasformazione, Deformazione
d Aggiunta, Sostituzione, Permutazione, Soppressione
5 Per edizione critica si intende:
L'edizione critica
a Un testo letterario alla sua ultima stesura
b La pubblicazione di un testo con l'obiettivo di presentare gli avantesti
La pubblicazione di un testo con l'obiettivo di presentare la forma originale di quel testo
c
riportando le lezioni varianti
d La pubblicazione di un testo
6 Le tipologie edizione critica sono:
L'edizione critica
a Edizione critica francese, edition genetique
b Edition genetique, Edizione tedesco-italiano
c Edizione critica italiana, Edizione critica tedesca
d Edition genetique, Edizione tedesca-francese
7 Per intertestualità si intende:
IntratestualitÃ
a Il solo confronto tra le varie stesure di una stessa opera letteraria
b Il confronto tra le varie stesure di una stessa opera letteraria o tra opere diverse
c Un testo letterario composto da diversi testi già pubblicati
d Insieme di materiali precedenti la stesura definitiva del testo
8 La teoria intratestuale dalla quale deriva la trastestualità è stata teorizzata da:
IntratestualitÃ
a Saussure
b Jacobson
c Segre
d Genette
9 Il paratesto è:
IntratestualitÃ
a Ciò che è fuori dal testo: (titolo, indice, prefazioni, sottotitolo)
b Ciò che è stato eliminato dal testo in fase di revisione
c L'apparato del testo
d Ciò che il testo ha in comune con altri testi
10 Nella relazione di ipertestualità:
IntratestualitÃ
Un testo è messo in relazione a una sua stesura anteriore secondo due modalità: derivazione e
a
trasformazione
Un testo anteriore è messo in relazione a un testo posteriore secondo due modalità di relazione:
b
imitazione e trasformazione
Un testo anteriore è messo in relazione a un testo posteriore secondo due modalità di relazione:
c
derivazione e trasformazione
d Si analizza un singolo testo rispetto alla sua collocazione storica o culturale
1 I significati testuali possono essere letti come:
Gli eventi
a Simbolici o archetipici
b Connotati e denotati
c Ipodenotati e iperdenotati
d Lessicali o grammaticali
6 La parafrasi porta a:
Gli eventi
a Un ampliamento degli elementi legati al significato
b Un ampliamento degli elementi significanti
c Un annullamento dei significanti
d Uno scollamento tra significante e significato
7 L'insieme dei contenuti può essere suddiviso, tra le altre cose, in:
I motivi
a Conenuti fattuali, descrizioni, elementi psicologici etc.
b Significati e significanti
c Contenuti fattuali e significanti
d Descrizioni ed elementi psicologici
8 I fatti si succedono con:
I motivi
a Casualità
b Successione logica
c Temporalità e casualità
d Temporalità
9 I motivi sono:
I motivi
a Le unità minime della narrazione
b Le motivazioni che spingono il personaggio principale
c Le azioni compiute dal personaggio principale
d Le unità complesse della narrazione
10 Qualsiasi struttura narrativa si basa su motivi:
I motivi
a Arcetipici, simbolici, linguistici
b Arcetipici, tradizionali, dell'esperienza comune
c Esperienziali, dinamici, sociali e verbali
d Aperti, chiusi, dinamici, sociali
distinguono tre livelli:
Di finzione e veritÃ
a Un patto finzionale
b Un patto realistico
c Un accordo simbolico
d Un patto linguistico
7 Il primo a parlare di sospensionedell'incredulità è stato:
Di finzione e veritÃ
a Eco
b Segre
c Todorov
d Coleridge
8 Solitamente si crede che l'esperienza del mondo reale sia determinata dal princpio di:
Di finzione e veritÃ
a Responsabilità
b Verità
c Fiducia
d Fedeltà
9 I modelli narrativi:
Verso il visuale
a Valgono per tutti testi visuali
b Valgono per il cinema, ma nonper la serialità televisiva
c Non valgono per i videogames
Valgono per cinema e serialità, ma non per i
d
videogames
10 Per storytelling si può intendere:
Verso il visuale
a Gli atti linguistici del discorso
b Le modalità strutturali delracconto
c La modalità del racconto inottica affabulatoria
d Le motivazioni della narrazione
1 L'eroe dai mille volti è:
Vogler e Campbell
a Un testo di Vogler
b Un testo del 1992
c Un testo di Propp
d Un testo di Campbell
2 Christopher Vogler è:
Vogler e Campbell
a Uno studioso di mitologia e religioni
b Un regista
c Uno sceneggiatore e studioso
d Uno sceneggiatore inglese
3 Vogler è autore di :
Vogler e Campbell
a "L'eroe dai mille volti"
b "L'eroe dai mille volti" e "Il viaggio dell'eroe"
c "Il viaggio dell'eroe" e "La maschera di Dio"
d "Il viaggio dell'eroe"
4 Lo "schema del viaggio" prevede :
Prima di Booker
a Un regista
b Autore del testo "Story"
c Autore di "Il viaggio dell'eroe"
d Uno studioso di mitologia e religioni
2 "The seven basic plot":
Prima di Booker
a E' stato pubblicato nel 2004
b E' ad opera di uno scrittore e giornalista americano
c E' stato pubblicato nel 1997
d E' ad opera di uno sceneggiatore statunitense
3 Il testo di Booker:
Prima di Booker
a Alimenta i cliché sul mestiere dello sceneggiatore
b Ha un approccio astratto
c Ha un approccio concreto
d E' stato pubblicato nel 2006
4 Il plot "Sconfiggere il mostro" :
I sette modelli
a Si basa sul conflitto tra antagonistà e mostro
b E' definito anche momento di crisi
c Si basa sul conflitto tra protagonista e mostro/nemico/calamità
Si basa sul protagonista che sente la mancanza di
d
qualcosa/qualcuno
5 Il plot "la ricerca" :
I sette modelli
a Si basa sul conflitto tra protagonista e mostro/nemico/calamità
Si basa su un protagonista che affronta un percorso durante il quale dovrà trovare qualcosa o
b
qualcuno
Si basa su un protagonista che lascia il suo mondo, affronta un viaggio in un territorio
c
straniero, dovrà superare delle prove per poi poter tornare a casa
d Si basa su un protagonista che riesce a risollevarsi grazie alle sue corrette azioni
6 Il plot "la rinascita" :
I sette modelli
a Si basa su un protagonista che riesce a risollevarsi grazie alle sue corrette azioni
b Si basa sul conflitto tra antagonistà e mostro
c Si basa sul conflitto tra protagonista e mostro/nemico/calamità
Si basa su un protagonista che affronta un percorso durante il quale dovrà trovare qualcosa o
d
qualcuno
7 Il plot "Dalla povertà alla ricchezza" :
I sette modelli
Si basa su un protagonista che affronta un percorso durante il quale dovrà trovare qualcosa o
a
qualcuno
b Si basa su un protagonista che riesce a risollevarsi grazie alle sue corrette azioni
c Riguarda l'esclusiva scalata economica del protagonista
Si basa su un protagonista che parte da una situazione di svantaggio per poi riscattarsi e
d
ottenere ciò che vuole
8 I Plot:
Combinare i plot
a Si combinano in maniera casuale
b Sono inter-compatibili
c Si combinano per sovrapposizione
d Non sono inter-compatibili
9 La combinazione per sovrapposizione:
Combinare i plot
a Avviene con due plot che si incrociano.
b Avviene con due plot che procedono parallelamente.
c Avviene con diversi plot base che coesisto dall'inizio e riguardano un unico protagonista.
d Avviene quando un plot, con l'avanzare della vicenda, si trasforma in un nuovo plot.
10 La regola del 3 ascendente :
Combinare i plot
a Ogni evento è sempre seguito da un nuovo evento che è progressivamente più significativo
b L'ultimo dei tre elementi è quello significativo ed è l'unico con un valore positivo
Il primo elemento è sbagliato, il secondo radicalmente opposto è sbagliato, il terzo è la
c
soluzione
d Ogni evento è preceduto da un evento che è sempre più significativo
1 La parola archetipo:
Archetipi e narratologia
a Raccontano la storia da un punto di vista interno
b Descrivono il personaggio dal punto di vista della sua funzione
c Descrivono il personaggio da un punto di vista caratteriale
d Raccontano la storia da un punto di vista esterno
2 Carol S. Pearson:
Archetipi e narratologia
a Introdusse 12 archetipi, divisi in 3 gruppi
b Partendo dagli studi di Vogler introdusse 12 archetipi
c Partendo dagli studi di Vogler li divise in 3 gruppi
d Introdusse 10 archetipi, divisi in 2 gruppi
3 L'Innocente:
Significanti e segni
a Significanti visivi e sonori
b Significanti grafici e verbali
c Significanti linguistici e ideali
d Significanti simbolici e grafici
7 Peirce prevede tre tipi fondamentali di segni:
Significanti e segni
a Indici, icone, suoni
b Immagini, suoni, parole
c Immagini, icone, simboli
d Indici, icone e simboli
8 Esempi di simboli sono:
Significanti e segni
a I gesti
b Le immagini
c Musica e parole
d I rumori
9 Il film nasce dalla combinazione di:
I codici
a Codici cinematografici e tecnologici
b Codici cinematografici e filmici
c Codici visivi e filmici
d Codici cinematografici e visivi
10 I codici legati alla composizione fotografica riguardano:
I codici
a Scala dei campi e dei piani
b Le distorsioni dell'immagine
c Le figure sullo schermo
d La rappresentazione dello spazio
1 Il profilmico riguarda:
L'illuminazione e il colore
a Intima - espressiva
b Vera - finta
c Naturalistica - antinaturalistica
d Realista - intimista
6 Le tre tipologie di luci utilizzate in fase di ripresa sono:
L'illuminazione e il colore
a Luce diegetica, luce extradiegetica, controluce
b Luce principale, luce di fondale, luce di filtraggio
c Luce espressiva, luce di sfondo,marca luminosa
d Luce principale, luce di riempimento, controluce
7 L'illuminazione si distingue in:
L'illuminazione e il colore
a Chiave alta e chiave bassa
b Intensa e debole
c Narrativa ed espressiva
d Luminosa e tenue
8 Il trucco è teso a creare:
Trucco e costumi
a Contestualizzazione storica
b Immedesimazione tra attore e personaggio
c Illusione realtà - enfasi artificio
d Identificazione
9 Nel cinema si attivano due sistemi prossemici:
Recitazione e prossemica
a Vicinanza spaziale - lontananzaspaziale
Disposizione spaziale e rapportomacchina da presa/elementi
b
ripresi
c Intimismo - espressionismo
d Naturalismo - stilizzazione
10 La recitazione prevede due linee stilistiche precise:
Recitazione e prossemica
a Realismo - finzione
b Immedesimazione - neutralità
c Naturalismo - stilizzazione
d Intimismo - espressionismo
1 Il Filmico :
Le basi dell'inquadratura
a Filmico, profilmico, inquadratura, montaggio,
b Filmico, profilmico, montaggio, prospettiva,
c Filmico, profilmico, inquadratura, sonoro,
d Filmico, profilmico, inquadratura, prospettiva,
2 Il significato del termine inquadratura si scinde in:
Le basi dell'inquadratura
a Asse linguistico - asse visuale
b Asse spaziale - asse temporale
c Asse simbolico - asse linguistico
d Asse spaziale - asse visuale
3 Le inquadrature variano secondo:
Le basi dell'inquadratura
Angolazione, inclinazione dellamacchina da presa e distanza dagli elementi
a
inquadrati
b Angolazione, inclinazione dellamacchina da presa e illuminazione
c Angolazione, soggetto inquadrato e distanza dagli elementi inquadrati
d Angolazione, fotografia e distanza dagli elementi inquadrati
4 In relazione al quadro pittorico, l'inquadratura ha:
Le basi dell'inquadratura
a Unità linguistica e unità visuale
b Unità psicologica e unità rappresentativa
c Unità di visione e unità di racconto
d Unità simbolica e unità visuale
5 Secondo i movimenti di macchinae il montaggio, le inquadrature variano rispettivamente in:
Le basi dell'inquadratura
a Modo alternato e sequenziale
b Modo continuo e discontinuo
c Modo lineare e temporale
d Modo narrativo e simbolico
6 L'inquadrature che si focalizza su una rappresentazione molto ampiadello spazio è:
Il movimento
a Dolly, angolazione bassa e alta
b Panoramica, dolly, zoom
c Panoramica, carrellata e zoomata
d Plongée, carrellata, zoomata
1 Storicamente, il cinema degli albori:
Il montaggio
a Distingue soltanto le inquadrature migliori
b Collabora con il produttore esecutivo per realizzare il "final cut"
c Svolge un lavoro di selezione e combinazione
d Non si rifà alla sceneggiatura
2 La messa in serie prevede:
Il montaggio
a Una fase di selezione e una fase di combinazione
b Incollare i brani selezionati
c L'uso della dissolvenza
d Tre fasi: selezione, cominazione, associazione
3 I tipi di raccordo sono:
Il montaggio
a Stacco - dissolvenza - angolazione
b Stacco - posizione - angolazione
c Stacco - dissolvenza - tendina
d Taglio - dissolvenza - tendina
4 Il decoupage classico:
Lo stile hollywoodiano
a Predilige la successione di scene armoniche
Ha lo scopo di fare risultare il montaggio invisibile agli occhi dello
b
spettatore
c Fa percepire il processo di realizzazione del film
d Mette in evidenza gli stacchi tra le inquadrature
5 David Griffith:
Lo stile hollywoodiano
a E' regista, sceneggiatore e produttore cinematografo statunitense degli anni Venti
b E' un attore statunitense degli anni Venti
c E' regista, sceneggiatore e produttore cinematografo degli anni Cinquanta
d E' un filosofo statunitense degli anni Cinquanta
6 Griffth distingue tre tipi di montaggio:
Lo stile hollywoodiano
a Classico, alternato, analitico
b Classico, parallelo, analitico
c Spezzato, parallelo, analitico
d Alternato, parallelo, analitico
7 Il raccordo di direzione:
Lo stile hollywoodiano
Si ottiene quando uno stesso personaggio si muove e la macchina ferma lo riprende da più
a
punti
b Si ottiene quando ci sono due inquadrature sullo stesso asse ma da distanze differenti
Si ottiene quando la storia viene raccontata seguendo due punti di vista differenti che si
c
alternano in continuazione
Si ottiene quando si vede qualcuno che osserva qualcosa fuori campo e nell'inquadratura
d
successiva viene mostrato ciò che il soggetto stava osservando nell'inquadratura precedente
8 Il Montaggio parallelo:
Lo stile hollywoodiano
La storia viene raccontata seguendo due punti di vista differenti che si alternano in
a
continuazione
b Si ottiene quando ci sono due inquadrature sullo stesso asse ma da distanze differenti
Si ottiene quando uno stesso personaggio si muove e la macchina ferma lo riprende da più
c
punti
d Si seguono due storie indipendenti che sono connesse anche solo da un semplice elemento
9 Il FINAL CUT:
Il montaggio-re
a Cinema francese
b Cinema italiano
c Cinema russo
d Cinema inglese
2 Per registi come Kulešov, Ėjzenštejn e Pudovkin il montaggio aveva un valore:
Il montaggio-re
a Espressivo e ideologico
b Espressivo e narrativo
c Ideologico e tecnologico
d Artistico e politico
3 Secondo l'Effetto Kulešov:
Il montaggio-re
a La reazione spettatoriale èdeterminata dai soggetti catturati nell'inquadrature
b La reazione spettatoriale èdeterminata dal valoredella singola inquadratura
c La reazione spettatoriale èdeterminata dalla combinazionedialettica delle inquadrature
La reazione spettatoriale èdeterminata dall'intenzione registica nella composizione delle
d
inquadrature
4 Il montaggio, attraverso l'accostamento di due immagini:
Il montaggio intellettuale
a Genera metafore e metonimievisive
b Crea un flusso narrativo asincronico
c Genera una formazione ideologica educativa
d Crea un concetto, traduce un pensiero e compone metafore visive
5 Il montaggio delle attrazionisfrutta:
Il montaggio intellettuale
a L'impianto ideaologico
b L'impatto emotivo
c La suggestione sensoriale
d Il concetto intellettuale
6 Il montaggio delle attrazionisi compie grazie a:
Il montaggio intellettuale
a Sincronia
b Conflitto
c Dialettica
d Asincronia
7 Il montaggio moderno affonda lesue radici nel:
Storia e discorso
L'insieme degli eventi che determinano i fatti che decidiamo di narrare al
a
pubblico
b Come decidiamo di raccontare degli eventi
c Il commento di alcuni eventi
d L'intreccio
2 Il Discorso è:
Storia e discorso
a Il concatenarsi di eventi
b Il commento di alcuni eventi
c Definito anche racconto o narrazione
L'insieme degli eventi che determinano i fatti che decidiamo di narrare al
d
pubblico
3 L'ellissi:
Storia e discorso
a E' una tecnica utilizzata per allungare il tempo del racconto
b E' un taglio temporale
c E' una tecnica utilizzata per equiparare il tempo del racconto al tempo della storia
d E' una pausa
4 La fabula :
Fabula e intreccio
a E' sinonimo di intreccio
b E' una tecnica utilizzata per ridurre il tempo del racconto
c E' l'insieme degli eventi della storia nel loro ordine effettivo
d E' l'ordine sparso in cui vengono riportati gli eventi
5 Quando la storia ci viene raccontata così com'è, rispettando le 5 fasi del racconto:
Fabula e intreccio
a Fabula e intreccio coincidono
b Abbiamo delle anacronie
c Fabula e intreccio non coincidono
d Abbiamo una prolessi
6 L'"analessi":
Fabula e intreccio
a E' un salto temporale in avanti
Si presenta quando il narratore decide di interrompe il proseguire cronologico della storia per
b
tornare indietro nel tempo
c E' un flashforward
d Si presenta quando fabula e intreccio coincidono
7 Le "ancronie":
Fabula e intreccio
a Sono delle dislocazioni dell'ordine cronologico
b Si dividono in analessi ed ellisse
c Si presentano quando fabula e intreccio coincidono
d Sono dei salti in avanti che anticipano eventi del futuro
8 Nella "scena":
Durata e frequenza
a Il tempo del racconto è inferiore al tempo della storia
b Il tempo del racconto coincide al tempo della storia
c Il tempo del racconto è superiore al tempo della storia
d Sono presenti continui salti temporali
9 Quando parliamo di "frequenza narrativa" intendiamo :
Durata e frequenza
a La relazione di frequenza tra fabula e intreccio
b La relazione di frequenza tra gli eventi della storia e la loro proposizione nella fabula
La relazione di frequenza tra gli eventi della storia e la loro proposizione
c
nell'intreccio
d Che gli eventi possono accadere una volta nella storia e una sola volta nell'intreccio
10 I "sintagmi acronologici":
Durata e frequenza
a Possono essere lineari o alternati
b Possono essere descrittivi e narrativi
c Prevedono inquadrature che sono in relazione temporale tra loro
d Non hanno legami cronologici ma nessi tematici
1 Il film è frutto di due azioni asimmetriche:
Il punto di vista
a Focalizzazione
b Identificazione
c Soggettiva
d Enunciazione
5 Il punto di vista ha tre dimensioni:
Il punto di vista
a Percettiva, sensoriale, epistemica
b Sensoriale, cognitiva, empirica
c Percettiva, cognitiva, empirica
d Percettiva, cognitiva, epistemica
6 I tre tipi di polarizzazione sono:
Il punto di vista
a Polarizzazione soggettivapolarizzazione tecnicapolarizzazione attoriale
b Polarizzazione primariapolarizzazione secondariapolarizzazione soggettiva
c Polarizzazione enunciatorepolarizzazione autorepolarizzazione personaggio
d Polarizzazione enunciatorepolarizzazione spettatorepolarizzazione personaggio
7 L'oggettività comprende:
Il punto di vista
a Oggettività neutra e marcata
b Oggettività neutra e orientata
c Oggettività pura e marcata
d Oggettività pura e orientata
8 La teoria del dispositivocinematografico nasce con:
Il personaggio attante
a Personaggio / autore
b Mezzo / messaggio
c Protagonista / antagonista
d Soggetto / oggetto
5 Il rapporto tra soggetto e oggetto si articola in:
Il personaggio attante
a Performance, competenza, modificazione, ripristino
b Performance, competenza, mandato, sanzione
c Azione, trasformazione, mandato, equilibrio
d Performance, azione, mandato, conquista
6 Gli oggetti si dividono in:
Il personaggio attante
a Strumentali, finali, neutri, di valore
b Strumentali, decisivi, neutri, trasformativi
c Funzionali, finali, concreti di valore
d Strumentali, concreti, neutri, complementari
7 Le strutture narrativi possono essere percorse da due tipologie di percorso relative al
personaggio:
Il personaggio attante
a Percorso del destinantepercorso dell'eroe
b Percorso del mittentepercorso del destinatario
c Percorso dell'eroe percorso dell'antieroe
d Percorso dell'eroepercorso dell'antagonista
8 I valori, nella narrazione forte:
La trama
a E' il cinema francese che va dagli anni venti agli anni sessanta
b E' il cinema americano che va dagli anni trenta agli anni ottanta
c Si basa su azioni concatenate e fatti che si susseguono secondo rapporti di causa ed effetto
d Ispira il modello della narrazione moderna
2 La "trama d'azione":
La trama
a E' incentrata su un unico problema e tende a eliminare le digressioni
b Prevede un personaggio che si trova ad affrontare circostanze difficili
c E' incentrata su più di un problema
d E' arricchita da digressioni e commenti
3 Il "Double Plot":
La trama
a Si trova comunemente nel modello di narrazione moderna
Prevede la costruzione di due linee narrative che hanno gli stessi obiettivi ma con personaggi
b
differenti
Prevede la costruzione di due linee narrative che hanno prove e obiettivi differenti ma che
c
riguardano lo stesso personaggio
d Prevede la costruzione di due linee narrative che hanno riguardano diversi personaggi
4 Nella "Trama di riscatto":
La trama
Il protagonista dimostra il suo valore e di essere migliore di quanto si pensasse all'inizio della
a
vicenda
b Il protagonista impara ad affrontare le difficoltà della vita
c Il protagonista supera prove e afferma i suoi valori
d Il protagonista è coinvolto in un intreccio amoroso
5 Il Sistema dei generi:
Generi e personaggi
a Prevede che il genere sia determinato esclusivamente da fattori ambientali
b E' utile a creare un'interfaccia tra film e spettatore e tra industria e fruitori
c Prevede che il genere sia determinato esclusivamente da fattori stilistici
d E' utile a creare un'interfaccia tra film e industria
6 Nella narrazione classica:
Generi e personaggi
a I soli fattori esterni che si verificano all'interno del racconto determinano la narrazione
b Non esiste una relazione tra la natura del personaggio e l'essenza della storia narrata
c La costruzione del personaggio non è detarminante ai fini della costruzione del racconto
Le azioni, i sentimenti del personaggio determinano la storia molto più dei fattori esterni che si
d
verificano all'interno del racconto
7 Il flashback nella narrazione classica :
Tempi e motivazioni
a Avviene spesso con l'obiettivo di intrecciare linee narrative diverse
b Non si verifica mai
Avviene attraverso un processo riconoscibile che prevede un movimento di macchina
c
codificato
d Avviene attraverso complessi movimenti di macchina
8 Le "scene":
Tempi e motivazioni
a Seguono la durata naturale ed effettiva degli eventi
Attraverso ellissi, escludono i momenti superflui al racconto, eliminano quindi dalla narrazione
b
quei momenti che non sono utili ai fini della comprensione della storia
c Sono messe in relazione seguendo logiche non consequenziali
d Non sono in relazione tra loro
9 Le tipologie di motivazione sono :
Tempi e motivazioni
a Di tempo, realistica, di genere e artistica
b Compositiva, realistica, di genere e artistica
c Compositiva, immaginaria, di genere e artistica
d Compositiva, realistica, di genere e stilistica
10 La motivazione di genere:
Tempi e motivazioni
a Riguarda il contenuto del racconto
b Riguarda scelte stilistiche indipendenti alle esigenze della storia
Riguarda il contenuto del racconto, ogni elemento nella diegesi viene spiegato e
c
contestualizzato
E' legata alle regole e alle consuetudini di rappresentazione che contraddistinguono i vari
d
generi cinematografici
1 Il cinema moderno ha inizio a partire da:
La neotelevisione
a È generalista e nazionalpopolare
b nasce nel 1956 in Italia
c fu teorizzata da Raymond Williams
d finì con l'avvento di Fininvest
7 La riforma del '75:
La neotelevisione
a sancì la fine del monopolio di Stato
b regolamentò l'introduzione dell'Auditel nel sistema televisivo italiano
sancì il passaggio del controllo della tv di Stato dal Parlamento al
c
Governo
sancì il passaggio del controllo della tv di Stato dal Governo al
d
Parlamento
8 La televisione tradizionale è stata rivoluzionata a partire dal Duemila da:
Cosa è un format
a Non può essere venduto
b E' l'identità di un'emittente
E' un programma che è stato realizzato, e che, avendo avuto successo, viene replicato e
c
riadattato per poter funzionare in contesti diversi da quello di origine
d E' un programma che non è stato ancora realizzato
2 I programmi televisivi si dividono in queste tipologie:
Cosa è un format
a talk show, infotainment, game show
b Programmi che si basano sulla realtà mettendola in scena e programmi finzionali
c serie televisive, miniserie
d Programmi che si basano sulla realtà e messa in scena della realtà
3 La bibbia secondo Moran:
Cosa è un format
E' un insieme di informazioni sulla programmazione, sul target di riferimento, sui dati d'ascolto
a e sulle caratteristiche demografiche del pubblico del programma relativamente alla sua messa
in onda nel paese d'origine
b Corrisponde a un'attvità di consulenza sul format
c Contiene solo regole che i diversi produttori non possono infrangere.
d E' fissa e non viene aggiornata
4 Il mercato dei format televisivi?:
Progettare un format
a Basarsi su una sovrapposizione di idee.
b Basarsi su un'idea forte e incisiva.
c Innamorarsi della sua idea e seguirla fino alla fine
Progettarlo indifferentemente dal contesto in cui deve
d
inserirsi
10 Il format è il risultato:
Progettare un format
a Di un lavoro corale
b E' il risultato del lavoro del singolo
c Di una sovrapposizione di idee
d Di un processo artistico
1 Esempi di contenitore sono:
Il talk show
a persone comuni
b personaggi della politica
c persone dello spettacolo
d politici e persone dello spettacolo
6 Nel talk show il conduttore riveste un ruolo:
Il talk show
a secondario
b principale
c inferiore a quello del regista
d paritario rispetto agli ospiti
7 La prospettiva del conduttore, nei talk attuali, è:
Il talk show
a neutra
b fortemente personalizzata
c super partes
d moderata
8 I talk show hanno fatto emergere:
Il talk show
a il valore della gente comune
b l'eccezionalità dei politici
c gli opinionisti
d il primato dell'immagine sulla parole
9 L'infotainment si basa su:
L'infotainment
a politics e gossip
b policies e gossip
c issues e politics
d issues e policies
10 Il talk show contemporaneo si basa su:
L'infotainment
a issues e policies
b issues e politics
c policies e gossip
d politics e gossip
1 La gente vede la televisione come:
Le prime fiction
a È lenta, ciclica e ripetitiva
b ha un ritmo calzante
c pone al centro l'azione
d È sorprendente e veloce, mai ripetitiva
6 Si chiamano Soap Operas perché:
Le prime fiction
a un tempo erano sponsorizzate dai teatri d'opera
b un tempo erano sponsorizzate dalle industrie dei detersivi
c un tempo erano prodotte dalle industrie dei detersivi
d un tempo erano prodotte dai teatri d'opera
7 Le telenovelas:
Le prime fiction
a sono soap opera prodotte in Sudamerica
b sono soap opera prodotte in Sud Africa
c sono sit com prodotte in Sudamerica
d sono sit-com
8 Le sitcom sono:
Le prime fiction
a caratterizzate da un uso ricco e variegato di location e personaggi
b caratterizzate da elementi melodrammatici
caratterizzate da elementi umoristici e teatrali, sono realizzate in interni, con location fisse e
c
personaggi fissi.
d sono sempre realizzate in esterni
9 Il panorama televisivo americano:
Il franchise
a una serie che prevede una sola stagione.
prodotti che fidelizzano molto con il pubblico, in grado di generare prequel, sequel, spinoff,
b
gadgettistica, etc.
c sono prodotti destinati a un ubblico di nicchia.
d una serie che prevede unfinale aperto.
2 Il franchise:
Il franchise
coinvolge il fruitore che partecipa attivamente alla circolazione del contenuto e alla produzione
a
anche di contenuti originali, soprattutto sui social network
b viene penalizzato dal digitale e dall'universo social.
c non prevede mai prequel, sequel o spinoff
d raramente coinvolge il fruitore che resta uno spettatore passivo.
3 Il primo prodotto seriale statunitense che ha cambiato il mondo della serialità è:
Complessità narrativa
a narrazione episodica e macrostoria
b narrazione episodica ed episodi autoconclusivi
c episodi autoconclusivi e microstoria
d singolo episodio ed episodi autoconclusivi
8 Jason Mittell identifica quattro elementi che determinano una narrazione seriale:
Complessità narrativa
a il mondo narrativoI personaggiIl mondo del raccontoLa temporalità
b il mondo narrativoGli autoriGli eventiLa temporalità
c il mondo narrativoI personaggiGli eventiLa temporalità
d il tempo narrativoI personaggiGli eventiLa temporalità
9 Lo storytelling autoreferenziale:
Complessità narrativa
introduce meccanismi narrativi che includono riferimenti metanarrativi e strutture
a
circolari
b scompare in epoca digitale
c prevede uno spettatore passivo
d introduce meccanismi narrativi che includono strutture lineari
10 Jeffrey Sconce definisce metariflessiva una modalità di visione che:
Complessità narrativa
a prevede uno spettatore passivo
b non pensa al destinatario
c coinvolge lo spettatore attivamente nel processo di costruzione narrativa
d si rivolge agli addetti ai lavori
1 La fiction americana:
I primi passi
a televisione gratuita e televisione via satellite a pagamento
b televisione via cavo e televisione via satellite
c televisione gratuita e televisione a pagamento
d televisione pubblica e televisione privata, entrambe gratuite
2 HBO è un emittente:
I primi passi
a gratuita
b via cavo
c via satellite
d streaming
3 La HBO, nel 1982, insieme alla Columbia, fonda la casa di produzione:
I primi passi
a Universal
b Columbia Pictures
c Miramax Pictures
d TriStar Pictures
4 Il primo regista cinematografico coinvolto nei processi produttivi della HBO fu:
Le produzioni seriali
a comcast
b Hbo
c NewsCorp
d BBC
2 Sky Italia produce serie:
Le produzioni seriali
a dal 2003
b dal 2008
c dal 2007
d dal 2005
3 La prima miniserie prodotta da Sky Italia è:
Le produzioni seriali
a quo Vadis Baby?
b romanzo Criminale
c gomorra
d faccia d'angelo
4 Romanzo Criminale (la serie) è stata prodotta:
Le produzioni seriali
a nel 2003
b nel 2008
c nel 2009
d nel 2007
5 La serie Gomorra è prodotta:
Le produzioni seriali
a dal 2014
b dal 2008
c dal 2015
d dal 2013
6 Sky Italia, in principio, per avviare i suoi progetti seriali ispirati al cinema si affida:
La tv di palinsesto
a corrisponde a "Internet Protocol Television"
b ovvero il servizio televisivo fruito attraverso l'apparecchio televisivo
c ovvero il servizio televisivo fruito attraverso decode
d corrisponde a "Internet Pc Television"
2 La tv contemporanea:
La tv di palinsesto
a ha un rigido palinsesto
b e' monocanale e povera di contenuti
c e' multicanale e satura di contenuti
d costruisce un'offerta che si avvicinaalla vecchia televisione
3 La parola palinsesto:
La tv di palinsesto
a deriva dal greco e significa "pianificazione"
b deriva dal latino, da una parola usata per le pergamene
c significa «cancellato»
d significa «raschiato più volte»
4 L'età della scarsità:
Dall'analogico al digitale
a si moltiplicano i canali e si diversificano le modalità di accesso ai contenuti televisivi
b siamo negli anni Ottanta e aumentano i canali e i programmi a disposizione del pubblico
parte dalle origini alla seconda metà degli anni Settanta/inizi anni Ottanta, in Italia coincide
c
con il monopolio del servizio pubblico
d parte dagli anni Settanta e dura fino fine anni Ottanta
5 Età dell'abbondanza:
Dall'analogico al digitale
a parte dagli anni Settanta e dura fino fine anni Ottanta
prevede la moltiplicazione dei canali e si diversificano le modalità di accesso ai contenuti
b
televisivi
c siamo negli anni Ottanta e aumentano i canali e i programmi a disposizione del pubblico
parte dalle origini alla seconda metà degli anni Settanta/inizi anni Ottanta, in Italia coincide
d
con il monopolio del servizio pubblico
6 Il digitale permette di:
Dall'analogico al digitale
a moltiplicare ogni canale analogico per cinque
b moltiplicare ogni canale analogico per dieci
c moltiplicare ogni canale analogico per quattro
d moltiplicare ogni canale analogico per otto
7 In Italia, la digitalizzazione delle frequenze terrestri :
Dall'analogico al digitale
a comincia nel 2005 e termina nel 2013
b comincia nel 2006 e termina nel 2010
c comincia nel 2001 e termina nel 2016
d comincia nel 2006 e termina nel 2012
8 Lo switch off:
Dall'analogico al digitale
a si ha nel 2011
b corrisponde all'inizio della procedura di digitalizazzione
c corrisponde allo spegnimento di tutti i ripetitori analogici
d si ha nel 2006
9 La televisione a pagamento:
La tv a pagamento
a può essere pay per view, VOD, NVOD
b e' esclusivamente pay view, il VOD, e il IPTV
c e' esclusivamente pay per view, il NVOD, e il IPTV
d e' esclusivamente IPTV, VOD, e il NVOD
10 Il Video On Demand :
La tv a pagamento
a e' sempre a pagamento
b non dà la possibilità allo spettatore di scegliere cosa vedere
c permette di fruire di un contenuto televisivo seguendo la programmazione in palinsesto
permette di fruire di un contenuto televisivo quando lo si preferisce, può essere sia gratuito che
d
a pagamento
1 L'impatto di internet sulla televisione ha fatto diventare il pubblico:
Algoritmo e raccomandazione
a investe fino a 300 milioni di dollari all'anno sui big data
b destina circa 800 persone alla gestione dei bigdata
c investe fino a 150 milioni di dollari all'anno sui big data
d destina circa 150 persone alla gestione dei bigdata
2 Questo modello di produzione seriale adottato da Netflix:
Algoritmo e raccomandazione
a viene definito pilot
b viene definito ott
c viene definito big data
d viene definito straight-to-series
3 Con la rivoluzione degli OTT, lo spazio:
Rivoluzioni in atto
a vede lo scardinamento della fruizione domestica
b della fruizione resta vincolato allo spazio familiare
c della fruizione è vincolato allo spazio privato
d vede consolidare la fruizione domestica
4 Con la rivoluzione degli OTT, il tempo:
Rivoluzioni in atto
a vede il moltiplicarsi delle modalità di fruizione dei contenuti televisivi
b vede lo scollamento dalla sincronia del broadcasting
vede rafforzare l'abitudine dell'appuntamento fisso con il palinsesto
c
televisivo
d vede lo scardinamento della fruizione domestica
5 Netflix:
Rivoluzioni in atto
a ha come priorità diffondere i dati di ascolto per consolidare i rapporti con gli inserzionisti
b essendo un'azienda finanziata dagli abbonati non ha pubblicità
c È un network tradizionale
d essendo un'azienda finanziata dagli abbonati vive di pubblicità
6 Con l'arrivo di Netflix e gli Ott:
Rivoluzioni in atto
la seconda e terza serata scompaiono diventano uno spazio per sperimentare nuovi
a
contenuti
b la seconda e terza serata scompaiono diventano uno spazio per riproporre vecchi contenuti
c la seconda e terza serata scompaiono
d le televisioni generaliste puntano tutto sulla seconda serata
7 La filiera cinematografica, viene tradizionalmente scomposta in tre fasi:
La distribuzione cinematografica
a post-produzione, produzione e distribuzione
b post-produzione, distribuzione ed esercizio
c produzione, post-produzione ed esercizio
d produzione, distribuzione ed esercizio
8 I nuovi attori nel mercato della distribuzione sono:
La distribuzione cinematografica
a Sky e Mediaset
b Apple, Amazon, Google, Facebook e Netflix
c Mediaset e Rai
d Netflix e Mediaset
9 La seconda finestra di distribuzione:
La distribuzione cinematografica
a È quella della pay tv e dello SVOD legato alla pay tv.
b È quella della free tv e dell'AVOD
c È quella dell' Electronic sell through
d È in simultanea con il DVD
10 L'Est (Electronic sell through) :
La distribuzione cinematografica
a È la seoconda finestra di distribuzione
b corrisponde alla free tv e all'AVOD
di solito precede il TVOD di due settimane ed è in simultanea con il
c
DVD
d si posiziona fra la pay tv e la free tv
1 Il fenomeno del fandom:
Effetto nostalgia
a che non si sposta mai da un canale all'altro
b esclusivamente Intramediale
c intermediale e intramediale
d esclusivamente Intermediale
9 Il vintage marketing:
Effetto nostalgia
a si basa sull'effetto nostalgia
b ha cominciato ad avere molto successo negli anni Novanta
e' una strategia che sfrutta e ricicla i contenuti passati senza produrne di
c
nuovi
d ripropone vecchi contenuti audiovisivi
10 Stranger Things:
Effetto nostalgia
a ripropone l'estetica degli anni '70
b ripropone l'estetica degli anni '70
c evita le citazioni
d e' una serie creata dai fratelli Duffer
1 Amazon, ad oggi, investe circa:
Amazon e competitor
a Una proposta di contenuti televisivi originali Amazon
b Canali ospitati e fruibili sulla piattaforma e progetto di intrattenimento sportivo
c Contenuti Amazon fruibili su altre emittenti
d Contenuti Amazon fruibili su altre emittenti internazionali
6 Bezos ha iniziato ad acquisire diritti non esclusivi dell'NFL :
Amazon e competitor
a nel 2006
b nel 2007
c nel 2017
d nel 2016
7 Nel 2017 Amazon ha iniziato ad acquisire diritti:
Amazon e competitor
a champions League e NBA
b NBA e ATP World Tour
c champions League
d dell'NFL e ATP World Tour
8 Da uno studio Hub Entertainment Research risula che Amazon viene utilizzato dal 39% degli
utenti per:
Effetto nostalgia
a fruire trasmissioni tv originali
b fruire serie originali
c riproduzione di film
d la selezione di serie prodotte da terzi
9 Una serie che ha fortemente caratterizzato la produzione seriale Amazon è:
Qualita' Amazon
a cafe Society
b transparent
c stranger Things
d alpha House
10 Amazon utilizza principalmente il social network:
Qualita' Amazon
a instagram
b facebook
c twitter
d snapchat
1 In ambito di produzione audiovisuale, per Amazon la centralità risiede in:
Il ruolo dell'autore
a la trasformazione o il consolidamento dell'interprete in icona visuale
b lo sfruttamento del bacino narrativo di riferimento in un'ottica commerciale
c la trasformazione o il consolidamento dell'ideatore in icona
d la traduzione popolare di fenomeni letterari
6 Le prime produzioni seriali di Prime Video, Mozart in the Jungle e Transparent, miravano a:
Il ruolo dell'autore
a qualità e una nicchia di pubblico ben definita
b qualità e un ambio segmento popolare
c al puro intellettualismo criptico
d a una distanza narrativa tesa all'elitarietà
7 Transparent gioca su:
Il ruolo dell'autore
a messa in discussione del primato eteronormativo
b sfruttamento commerciale della fluidità sessuale
c provocazione sociale legata al ribaltamento dei generi
d dimensione voyeristica dell'intimità famigliare
8 La nicchia, oggi, è:
Il contesto italiano
a 800 milioni di euro
b 600 milioni di euro
c 900 milioni di euro
d 700 milioni di euro
8 Nel 2018 i titoli presenti nell'archivio Prime Video erano:
Il contesto italiano
a 600
b 1200
c 300
d 1600
9 La partership più estesa in ambito seriale nel contesto italiano, Amazon l'ha siglata con:
Il contesto italiano
a RAI
b Mediaset
c Sky
d Chilly-tv
10 Tra le serie italiane non originali assorbite nell'archivio Amazon e non scomparse dallo
streaming RAI troviamo:
Il contesto italiano
a Il giovane Montalbano
b Il cacciatore
c I medici
d Rocco Schiavone
1 La radio è un medium che basa il suo potere comunicativo :
La radio
a sull'ascolto
b sul suono
c sulla comunicazione bidirezionale
d sul peer to peer
2 Un suono acusmatico è :
La radio
a quel suono che è impossibile percepire
quel contenuto audiovideo che viene percepito quando è visibile la fonte da cui
b
proviene
c quel suono che viene percepito senza che sia visibile la fonte da cui proviene
d quel suono che viene percepito quando è visibile la fonte da cui proviene
3 Il suono può essere:
La radio
a trasportabile e indossabile
b visibile e indossabile
c trasportabile e visibile
d riproducibile e visibile
4 La radio è considerata:
La radio
a un media defunto
b il primo dei nuovi media
c esclusivamente un vecchio media
d l'ultimo dei nuovi media
5 Il suono è legato alla sfera:
Funzioni
a sociale, partecipative, associativa
b rappresentativa, partecipative, associativa
c connettive, partecipative, identitarie
d rappresentativa, partecipative, sociale
10 La funzione partecipativa:
Funzioni
durante l'ascolto del mezzo ci rendiamo conto di essere connessi, attraverso di esso, ad altre
a
persone e quindi di non essere più soli
b la radio permette all'ascoltatore di senti parte di una realtà distante dalla propria identità
c la radio permette all'ascoltatore di sentirsi parte di una tribù
la radio aiuta, attraverso le informazioni che trasmette, a partecipare alla vista sociale e
d
rimanere aggiornati su temi di stretta attualità (meteo, cronaca, avvisi, traffico, etc)
1 La comunicazione radiofonica :
La scaletta
a prevede un ricevente attivo
prevede un ricevente che può costantemente interagire con
b
l'emittente
c si basa un parlato unidirezionale
d si basa un parlato bidirezionale
2 La scaletta chiarisce:
La scaletta
a tempi, contenuti e forma del programma
b attori, contenuti e forma del programma
c attori, tempi e forma del programma
d tempi, attori e forma del programma
3 La forma del programma:
La scaletta
a È determinata dal target di pubblico
b È in stretta relazione con l'identità dell'autore
c È in stretta relazione con l'identità dello speaker
d riguarda i diversi modi di veicolare i contenuti
4 Oggi, la radio non prevede una scrittura:
La scaletta
a rigida e vincolante
b flessibile
c che coinvolga lo speaker
d che tuteli l'identità dell'emittente
5 Nella comunicazione radiofonica, le frasi fatte:
Ascolto precario
a 15 minuti
b 10 minuti
c 13 minuti
d 5 minuti
9 Esistono due tipologie di ascoltatori:
Ascolto precario
a attivi e passivi
b fidelizzati e occasionali
c fidelizzati e passivi
d attivi e occasionali
10 Esistono due tipologie di parlato:
Ascolto precario
a dI accompagnamento e di intrattenimento
b di contenuto e di significato
c di riempimento e accompagnamento
d di riempimento e di significato
1 Un corretto parlato radiofonico non implica:
La lezione di Gadda
a semplicità
b sequenza logica
c brevità
d flusso di coscienza
2 Nella struttura del discorso è sempre meglio utilizzare:
La lezione di Gadda
a proposizioni coordinate
b proposizioni subordinate
c figure retoriche
d metafore e similitudini
3 Nello speakeraggio bisognerebbe evitare:
La lezione di Gadda
a l'uso della terza persona
b rime, alliterazioni, cacofonie
c metafore e similitudini
d chiamare in causa gli ascoltatori
4 I momenti di transizione possono essere rimarcati tramite:
La lezione di Gadda
a cambi di ritmo, tono, alliterazioni, sigle o stacchi musicali
b cambi di ritmo, rime, voce, sigle o stacchi musicali
c cambi di ritmo, tono, voce, sigle o stacchi musicali
d cambi di ritmo, alliterazioni, voce, sigle o stacchi musicali
5 La "personalità" dello speaker si può interpretare attraverso:
Web Radio
a Newradio e Mb studio
b Audition e Mb studio
c Audition e Newradio
d Mixcloud e soundcloud
2 Un classico servizio di hosting che permette lo streaming delle radio on line è offerto da:
Web Radio
a Newradio
b Mb Studio
c Audition
d Audible
3 MBStudio è:
Web Radio
a un software di editing audio
b un software di automazione radiofonica
c un servizio di hosting
d una piattaforma per la condizisione di musica on line
4 Negli Stati Uniti vediamo la prima legge che riguarda il riconoscimento dei diritti anche per le
riproduzioni digitali:
Web Radio
a nel 2000
b nel 2003
c nel 1997
d nel 1998
5 Le radio "internet only":
L’ascolto
a trasmettono in FM/AM e in rete
b trasmettono solo in streaming
c trasmettono solo su piattaforme di hosting
d trasmettono in simulcasting
6 Un esempio di aggregatore che permette l'ascolto su mobile, senza necessariamente accedere
al sito specifico della web radio è :
L’ascolto
a Newradio
b Spotify
c TuneIn
d Apple Music
7 Il modello web radio:
L’ascolto
a include diverse tipologie di radio
b riguarda esclusivamente radio istituzioninali
c riguarda esclusivamente radio istituzioninali e commerciali
d riguarda esclusivamente radio musicali
8 I podcast, oggi, vengono prodotti:
Il podcasting
a esclusivamente da emittenti radiofoniche
b anche da soggetti che non sono emittenti radiofoniche
c da piattaforme di hosting
d esclusivamente da Ott
9 Il fenomeno podcasting:
Il podcasting
a conferma la narrazione radiofonica classica
b consolida la radio tradizionale
c stimola la sperimentazione
d riafferma il modello della radio di palinsesto
10 Il podcast :
Il podcasting
mette in discussione la liearità del mezzo
a
radiofonico
b vede il suo successo prima in UK
c stimola l'ascolto in diretta
d tende a proporre contenuti generalisti
1 La rivoluzione digitale avvicina tre industrie :
La rivoluzione digitale
a Ìmeccanica, media, entertainment.
b informatica, telecomunicazione e social.
c informatica, telecomunicazione e media/entertainment.
d informatica, meccanica e media/entertainment.
2 La digitalizzazione:
La rivoluzione digitale
a riconferma l'importanza dei supporti fisici
b comlica il processo di archiviazione
c associa al processo di pushing quello di pulling
d conferma il processo esclusivo di pushing
3 L'economia del dono si riscontra in siti come:
La rivoluzione digitale
a Repubblica
b Wikipedia
c AirB&B
d Netflix
4 Il passaggio da web statico a dinamico avviene:
La rivoluzione digitale
a nel 1997
b negli anni '80
c negli anni 2000
d negli anni '90
5 Il transmedia storytelling:
Transmedialità
sta a indicare una pratica narrativa che vede sia il coinvolgimento di più media e canali, che
a
l'inclusione di una componente di forte intertestualità
b sta a indicare una pratica narrativa che coinvolge un solo media
c sta a indicare una pratica narrativa che esclude l'intertestualità
d sta a indicare una pratica narrativa che coinvolge un solo canale
6 Nel processo narrativo transmediale:
Transmedialità
a testo e paratesto sono su due piani diversi
b il paratesto non esiste
c esiste una forte distinsione fra testo e paratesto
d la distinzione fra testo e paratesto tende verso l'annullamento.
7 La transmedialità intracompositional:
Transmedialità
a ogni medium si fa portatore di una storia non autoconclusica
si riferisce a un insieme di storie mono-medium distinte ma legate fra di loro che
b
contribuiscono alla composizione di un unico storyworld
descrive un'unica storia raccontata attraverso una collezione di media collegati. Un buon
c
esempio di questa tipologia
d chiede al fruitore di accedere a tutti i testi collocati sui diversi media
8 La transmedialità intercompositional:
Transmedialità
descrive un'unica storia raccontata attraverso una collezione di media collegati. Un buon
a
esempio di questa tipologia
b ogni medium si fa portatore di una storia non autoconclusica
si riferisce a un insieme di storie mono-medium distinte ma legate fra di loro che
c
contribuiscono alla composizione di un unico storyworld
d chiede al fruitore di accedere a tutti i testi collocati sui diversi media
9 Proactive transmedia:
Estensioni narrative
a corrisponde alla transmedialità intercompositional
b sono quei progetti che non nascono transmediali
c corrisponde alla transmedialità retroattiva
d sono quei progetti che nascono transmediali
10 Askwith distingue tra:
Estensioni narrative
a estensioni narrative ed estensioni diegetiche
b estensioni narrative ed estensioni eterodiegetiche
c estensioni attive e passive
d estensioni transmediali e crossmediali