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CAPITOLO SECONDO: Quadro geografico

Per molto tempo i Greci non furono considerati uno stato unico, nonostante il loro
campo geografico fosse molto ampio: inizialmente si stabilirono sulle coste
dell’Asia Minore, ad est del mar Egeo, dove svolsero numerose attività;
successivamente si distribuirono nel Mediterraneo, abitando anche le coste de mar
Nero e entrando in contatto con più popolazioni e civiltà. La loro unità ufficiosa
era caratterizzata dal fatto che parlassero la stessa lingua, che avessero le
stesse tradizioni religiose e le stesse comuni forme politiche.
Il territorio è in prevalenza costituito da montagne, ma numerose depressioni
interne hanno conferito ad essa il suo aspetto così tormentato e pittoresco,
accentuato dalla varietà e dalla natura delle rocce e da una forte erosione. A nord
della Macedonia sono presenti delle rare grandi pianure, così come anche ad est
della Tessaglia. L’Attica si immerge nell’Egeo come una sorta di finis terrae e
guarda verso le isole d’Eubea e delle Cicladi. L’Egeo è delimitato a sud da Creta,
area montuosa ma molto ricca. Le isole del nord sono ridenti, come quelle del
litorale asiatico che hanno ospitato città fiorenti come Lesbo. La costa asiatica è
frastagliata ed accidentata presentando zone ineguali (per prosperità e ricchezza).
Altro elemento paesaggistico fondamentale del territorio oltre alle montagne è il
mare: la compenetrazione di questi due elementi offre paesaggi piacevoli e
strategici secondo i più svariati aspetti (militare, commerciale, ecc.).

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