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Milano
Tra la famiglia dei Visconti, un personaggio in vista è Matteo Visconti, il primo della dinastia a
governare, ottenendo il titolo di vicario dell’imperatore. (L’imperatore allora era Enrico VII).
In precedenza i Visconti erano già stati investiti dl titolo di signore dall’ assemblea popolare della
città, ma partire dal 1311 al 1322, ottiene questo titolo.
(Prima di ottenere il titolo di vicariato del papa o dell’imperatore devono ottenere essere investiti da
coloro che stavano più in basso, ottenere il loro consenso).
Un’altra figura di rilievo della famiglia viscontea è Gian Galeazzo, il suo operato si estende dal
1378 al 1402. Egli riesce ad estendere ampiamente il territorio controllato dalla città di Milano,
spingendosi, addirittura, fino al Piemonte, Veneto, Emilia, un pò in Umbria ed un pò anche in
Toscana. (Massima espansione)
Gian Galeazzo ottiene, nel 1395, il titolo di Duca. (Milano=ducato) Quindi Milano, passa
dall’essere una signoria ad essere un principato, tuttavia tutti questi domini, che aveva acquisito non
erano compatti tra di loro. La tradizione unita sotto l’influenza Viscontea non era consolidata, ogni
realtà politica aveva la propria amministrazione e gestione del territorio, erano solo unificati sotto
questa potente ed influente famiglia.
Quindi alla morte di Gian Galeazzo Visconti, i confini del ducato si ridimensionano, perché non è
un dominio consolidato. (Ciò che era separato, torna ad esserlo).
Si identifica l’estensione del territorio milanese con tutta la Lombardia.
Venezia, allora molto potente ,ha delle mire espansionistiche, che preoccupano Milano.
(Venezia vorrebbe inglobare Milano al suo dominio).
Milano difronte a queste mire espansionistiche, affida la difesa della città a Francesco Sforza,
vissuto dal 1401-1466. Francesco è stato un celebre condottiero, che aveva sposato Bianca Maria
Visconti, grazie a questo matrimonio, Francesco si appella al diritto di ereditare il titolo di signore.
Un titolo che ottiene nel 1450. Francesco si proclama così, me le altre potenze italiane, lo
riconosceranno come tale solo 4 anni dopo, nel 1454 -> anno in cui c’è la Pace di Rodi, che pone
fine allo scontro tra Venezia e Milano.
Venezia
A Venezia (non siamo in presenza di un ducato o principato) siamo in presenza di una repubblica/
oligarchia. Nel 1297, a Venezia si era installato un organo, che prende il nome di Maggior consiglio
-> Era il massimo organo governativo di Venezia e ad esso poteva accedere una ristretta classe di
famiglie, quindi si afferma un oligarchia di famiglie. (Quindi sono famiglie che stabiliscono per
loro un accesso limitato ed ereditario in questo organo governativo)
Entrambe le realtà territoriali erano interessate a commerciare con l’Oriente, Quindi si genera un
conflitto a causa di questo interesse condiviso. Il primo conflitto va dal 1351 al 1355 e il secondo si
estende dal 1378 al 1381.
Questo conflitto è seguito dalla pace di Torino del 1381. Genova, dopo la sconfitta con la rivale
Venezia, conosce un periodo di declino.
La repubblica di Venezia posto fine a questo conflitto, può dedicarsi all’egemonia nel nord della
penisola italica.
Firenze
Firenze, offre il modello di uno stato liberale, che viene celebrato dai contemporanei.
I loro nemici più importanti sono i Medici , anche questa è una famiglia di commercianti e
banchieri. I Medici appoggiati dal popolo minuto, riescono ad imporsi e nel 1494 diventano signori
della città di Firenze. A realizzare questa cosa è un personaggio molto importante, anche per la
storia della filosofia, lui è Cosimo de Medici denominato “il vecchio”.
Cosimo è un uomo affascinato dalla filosofia collegata alla tradizione del neoplatonismo. La sua
ricchezza gli consente di avvalersi di un personale, che gli procuri diverse opere letterarie.
Una delle persone a cui si avvale è Leonardo da Pistoia -> peregrinando a Costantinopoli viene a
contatto con delle importanti opere, molto antiche, scritte in greco. Leonardo da Pistoia viene in
contatto con tutte le opere di : Platone, Plotino, Proclo e Porfirio.
Quindi sono le opere di autori ,che seguendo la tradizione filosofica platonica, hanno costituito il
filone del platonismo magico. Tra queste opere, l’emissario di Cosimo, è riuscito a procurarsi delle
opere di un grandissimo personaggio immaginario, che allora si pensava fosse realmente vissuto ai
tempi di Mosè (come Omero). Questo personaggio immaginario è Ermete Trismegisto -> si
pensava che, i filosofi antichi, tra cui anche Platone ,avessero imparato da lui.
Quindi Cosimo il vecchio, che non sapeva leggere il greco, chiesa al figlio del suo medico,
Marsilio Ficino, di tradurre queste opere, ma dato che stava per morire, Cosimo chiede a Marsilio
di tradurre prima le opere di di Ermete Trismegisto, di cui aveva sentito tanto parlare e solo poi di
tradurre le opere di Platone. Quindi a Firenze, la tradizione della filosofia greca ritorna alla luce, ma
intersecata con la tradizione magica-ermetica.
(Cosimo prima di morire, fa in tempo a leggere : corpo ermetico e l’Asclepio.
(L’Asclepio è un’opera che girava già in versione latina, prima che Marsilio Ficino ne facesse la
traduzione. Il corpus ermeticum è stato tradotto (dal greco al latino) prima della morte di Cosimo il
vecchio).
Cosimo non ha mai voluto farsi chiamare signore. Nel suo governo si limita ad assegnare
magistratura ad altri concittadini.
Concludendo, si può affermare, che Firenze con Cosimo conosce un importante sviluppo sia a
livello economico che a livello artistico. (Firenze diventerà, infatti, la capitale dell’umanesimo e del
Rinascimento)
Cosimo muore nel 1464, alla sua morte a succederli è Piero il Gottoso, che viene a sua volta
seguito da Lorenzo (1469-1492), per la sua personalità, Viene denominato “il magnifico” -> perché
era il protettore di intellettuali ed artisti. Lo storico Niccolò Machiavelli elogia la sua persona, e lo
definirà come artefici della pace degli stati italiani.
Nel 1478, ha luogo, quella che viene chiamata la congiura dei pazzi. Le gradi casate, che erano
state spodestate dalla famiglia dei Medici, cominciano a ribellarsi, appoggiati dal papa Sisto IV e
dal re di Napoli, Ferdinando d’Aragona, meglio conosciuto come Ferrante I.
Questi organizzano un attentato/congiura a Lorenzo il magnifico e suo fratello Giuliano, mentre i
due fratelli erano a messa, a Santa Maria del Fiore. (Ferrante si salva, ma il fratello muore)
Regno di Napoli
Come già visto, Manfredi (figlio di Federico II) muore nella battaglia di Benevento (1466), seguita
dalla pace Caltabellotta (1302), il regno di Napoli, allora, era passato agli Angioini.
Roberto d’Angiò è stato un esponente in vista di questa dinastia e nel 1309 ottiene il titolo di
vicario del papa. Roberto d’Angiò è stato mecenate che sostenne gli intellettuali. (Sostiene
Petrarca, Boccaccio, Giotto e Cino da Pistoia).
3
La situazione nel regno di Napoli era diversa, rispetto a quella che caratterizzava le altre realtà,
perché quando muore Roberto d’Angiò, si verifica un declino (come quando muore il primo dei
Visconti e Milano si ristringe), mentre in Italia settentrionale si affermavano forti realtà borghesi
(Es. Firenze) a Napoli, invece, la borghesia non si afferma, ad affermasi è il potere dei baroni.
Le attività, che avevano dato impulso al fermento del nord, a sud hanno poco spazio ; di
conseguenza anche la corona fatica a trovare quel personale a cui affidarsi, per la gestione del
territorio.
Nel 1409, Martino V il vecchio, re di Aragona, decide di includere la Sicilia trai domini spagnoli,
quindi la Sicilia viene formalmente passata sotto il domino spagnolo, nella forma giuridica del vice
regno.