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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

Biagio Lecce – Le sintesi di Giuristando


http://blog.libero.it/giuristando

Trevignano Romano - Italia

Le garanzie costituzionali e i diritti di

libertà
(Dispensa di Diritto pubblico per la scuola)

ANNO SCOLASTICO 2010/2011


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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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1. Diritti inviolabili e principio di uguaglianza

Vi sono alcuni diritti che spettano ad ogni uomo in quanto tale.


L’articolo 2 della costituzione detta nel seguente modo:

“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,


sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità”.

La norma considera l’uomo, il singolo e le formazioni sociali, ma non


richiama il concetto di “persona”, che indica tradizionalmente la
trasposizione sul piano civile e giuridico di un fatto naturale, cioè
l’essere umano, se non indirettamente col richiamo del concetto più
sofisticato di personalità.

Quello di personalità è concetto trasversalmente considerato da


tante discipline, di certo dalla psicologia, dalla sociologia, e dal diritto,
ed in ognuna di esse il termine trova un significato tecnico ben distinto.

Ebbene, nell’art. 2 della costituzione sembra che molti dei significati


del termine personalità siano mescolati insieme, al punto da richiamare
gi aspetti giuridici, col riferimento ai cosiddetti diritti della
personalità (diritto alla vita e all’integrità fisica, diritto all’onore e
all’integrità morale, il diritto alla riservatezza, il diritto all’immagine, il
diritto al nome, eccetera), quelli psicologici, con il riferimento allo
svolgimento, e dunque all’evoluzione della personalità, e quelli
sociologici, mettendo in rapporto i diritto del singolo con le “formazioni
sociali” e le istituzioni ove l’uomo vive e matura le sue esperienze
importanti (la famiglia, i luoghi di lavoro, gli enti culturali e di vario
genere di cui è costellata la nostra società), le cosiddette comunità
intermedie, che si collocano, cioè, tra il singolo e lo stato.

I diritti individuali poggiano inevitabilmente su concezioni dello stato


e della comunità organizzata, che ne influenzano l’applicazione e il
rispetto.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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Non vi può essere rispetto dell’integrità morale, per esempio, se non
vi è libertà di pensiero, così come non vi può essere affermazione del
valore della dignità personale di ogni uomo senza un solido rispetto del
principio di uguaglianza nella organizzazione dei rapporti sociali.

Dunque i diritti inviolabili poggiano sul principio di uguaglianza.

L’art. 3 della costituzione recita:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

E’ questa la più forte e alta affermazione del principio di uguaglianza


che il nostro ordinamento contenga, il cosiddetto principio di
uguaglianza in senso formale.
E’ questo un principio informativo, cioè che deve dare forma alla
società, la cui importanza prescinde e precede la sua materiale
realizzazione in atti e fatti concreti e reali all’interno della società.

A questo si limitavano le costituzioni liberali del sette-ottocento, ma


l’evoluzione giuridica ha condotto all’inserimento nell’ordinamento di
una ulteriore ed essenziale fase di questo principio, che è quella della
uguaglianza in senso sostanziale, che troviamo ne secondo comma
dell’articolo in esame:

“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine


economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese”.

Quando l’art. 3 pone dei compiti alla Repubblica (e dunque allo


stato) intende indicare dei doveri programmatici, degli obblighi di
azione e di impegno delle risorse pubbliche per il raggiungimento di
obiettivi ben precisi (per esempio, il pieno sviluppo della persona
umana).
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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Come si vede, quindi, quando si passa a considerare l’azione dello
stato, al concetto di uomo si sostituisce o sovrappone quello di
persona.
Nel diritto pubblico il concetto di compito indica invece competenza
nel senso di funzione da espletare attraverso l’utilizzo di strumenti dati
dalla legge, che sono in genere dei poteri di intervento della pubblica
amministrazione. L’utilizzo di questi strumenti non è arbitrario ma
vincolato ed obbligatorio.

In altre parole, lo stato è obbligato ad attivarsi e ad agire nel mondo


giuridico per creare delle modiche positive e volute da tutti, al fine di
migliorare la condizione di ogni singolo uomo, in tutti i suoi aspetti di
rilievo sociale.

Se ciò non fa, si espone ad una responsabilità verso i “cittadini” (e


solo verso di loro) di tipo politico, in primo luogo (sicché è lecito non
rinominare o rieleggere gli amministratori negligenti) e di tipo
giuridico, in secondo luogo.

L’art. 3 non considera tanto l’uomo quanto il cittadino, il che


significa che l’uguaglianza è qualcosa di profondamente legato
all’appartenenza ad un certo stato, a un certo ordine giuridico, a meno
che non si parli di uguaglianza nel rispetto dei diritti umani; in questo
ultimo caso non si fa distinzione tra uomo e uomo cittadino di uno
stato. Si è, e se non si è ancora, si dovrà presto essere tutti uguali.

CASISTICA 
a. Per essere più chiari con un esempio, se in una legge italiana
viene in considerazione il diritto di ciascuno di professare la propria
religione e di pregare, si avrà che non si può vietare o inibire o rendere
più difficile la realizzazione di questo diritto della personalità ad un
mussulmano rispetto ad un cristiano, perché si incorrerebbe nella
violazione dei diritti umani, uguali per tutti gli uomini.

b. Ma se lo stato italiano, compatibilmente con le proprie risorse


economiche (che sono limitate e spesso insufficienti), decide di
costruire più chiese che moschee, ciò fa non in violazione del principio
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

5 e concrete esigenze dei suoi


di uguaglianza, ma in risposta alle reali
cittadini, che sono in larghissima e prevalente parte cristiani, e in
risposta alle esigenze dei cittadini che siano espressione di minoranze
religiose tutelate (come i mussulmani italiani).

c. L’attuazione del principio di uguaglianza sostanziale comporta la


nascita di istituti volti ad una azione concreta nel sociale, per esempio
gli IACP (Istituti autonomi case popolari), nati per soddisfare le
esigenze abitative dei cittadini, gli ospedali, necessari per la cura della
salute, e così la scuola, l’università e gli istituti di formazione.
Può un extracomunitario fare richiesta di un alloggio popolare alle
stesse condizioni di un cittadino?

d. Al di là del rispetto dei diritti umani, che deve essere uguale per
tutti (stranieri, cittadini e apolidi), lo status (cioè l’insieme dei diritti e
dei doveri di una persona) degli stranieri e degli apolidi può essere in
linea di principio distinto e differenziato rispetto a quello dei cittadini
italiani?

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

2. La libertà personale

La libertà personale è uno dei diritti involabili di cui parla la


costituzione. L’inviolabilità di questo diritto è sancita dal primo comma
dell’art. 13:

“La libertà personale è inviolabile”.

Il secondo comma prevede invece delle deroghe a questo principio,


che, come immaginabile, non può che subire, nella realtà, molte
limitazioni dovute alla primaria esigenza di tutelare la società nel suo
complesso, e la sua stabilità attraverso le strutture del diritto.

Ma ogni limitazione o restrizione della libertà deve essere disposta


da un provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria fondato
sulla legge. Per questo motivo si parla di:

 riserva di giurisdizione
 e di riserva di legge,

i due tasselli fondamentali perché la restrizione della libertà sia


giustificata.

Tipi di restrizione della libertà personale

Sono tanti i modi per limitare la libertà personale perché la libertà


dell’uomo è molto estesa per definizione.

Potenzialmente ogni atto mirante a deviare il corso della nostra


volontà è una limitazione della libertà, anche il blocco del traffico in
città con il transennamento di una area urbana ove ci venga inibito il
passaggio, magari per una manifestazione pubblica, è una limitazione
della libertà.

Provvedimenti di questo tipo rientrano però nelle esigenze


dell’ordine pubblico, il cui rispetto è assicurato dall’azione delle forze
dell’ordine e di polizia, sotto le direttive elaborate dal Ministro
dell’Interno.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

7 passare davanti allo stadio


Come si può pretendere di poter
Olimpico di Roma mentre la gente defluisce al termine della partita
della Roma o della Lazio, magari anche persa?

Altre esigenze potrebbero essere quelle di salute e igiene


pubblica. Se scoppiano le condutture fognarie di una strada potrebbe
essere necessario e opportuno chiudere la strada al traffico per evitare
danni alla salute della popolazione.

Ma restrizioni ben più gravi della libertà personale si hanno quando


vi è il grave indizio (che è qualcosa di più del semplice sospetto) che
sia stato commesso un crimine. Di gravi indizi di colpevolezza,
infatti, parla l’art. 273 del codice di procedura penale (c.p.p.) per
giustificare l’applicazione delle cosiddette misure cautelari.

Le misure cautelari sono scelte e decise dal giudice in base alla


gravità del crimine ipotizzato e assicurano il gravemente indiziato alla
giustizia nel periodo necessario a far luce sui fatti attraverso il
processo.

Le forme più gravi di limitazione della libertà sono senz’altro la


detenzione in carcere, o domiciliare o in luogo di cura, o anche il
divieto di espatrio, l’obbligo di presentazione alla polizia
giudiziaria, l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di
dimora o l’obbligo di dimora.

La gravità di queste limitazioni è sottolineata dalla terminologia


usata dal codice di procedura penale, che parla di misure coercitive.

Le misure interdittive mirano invece a inibire alla persona lo


svolgimento di particolari attività: per esempio la sospensione della
potestà genitoriale, la sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o
servizio, il divieto temporaneo di esercitare determinate attività
professionali o imprenditoriali.

Altri atti, anche se apparentemente meno gravi di quelli citati finora,


rappresentano comunque una limitazione grave della libertà personale.
La costituzione li annovera subito dopo la detenzione: l’ispezione o la
perquisizione personale. A questi aggiungiamo le intercettazioni
telefoniche.
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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Come detto, solo un giudice può ordinare con atto motivato in base
alla legge la restrizione di libertà.

CASISTICA

a. Come mai si vede spesso, anche nei film, la polizia fermare o


arrestare dei criminali?

Ciò avviene “in casi eccezionali di necessità ed urgenza”, dice


sempre l’art. 13 della costituzione, al terzo comma, quando cioè la
perdita di tempo potrebbe comportare il rischio di non assicurare i
delinquenti alla giustizia.

In questi casi, vi è sempre l’obbligo, da parte della polizia, di


comunicare la misura applicata entro 48 ore al giudice, che entro le
successive 48 ore deve convalidare o revocare il provvedimento.

b. Il cittadino “ristretto” può opporsi a questa decisione?

Certamente sì, facendo ricorso al cosiddetto Tribunale della libertà o


del riesame o direttamente alla Corte di Cassazione.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

3. La libertà di domicilio

La libertà di domicilio è garantita dalla costituzione all’art. 14.


Ognuno ha il diritto di scegliere il proprio domicilio, come primo
aspetto di questa libertà; nessuno, inoltre, può violare tale domicilio, e
questo è un ulteriore aspetto di libertà su cui la costituzione pone
l’accento:

“Il domicilio è inviolabile”.

Cosa si deve intendere per domicilio?

Diverse definizioni di domicilio vengono fornite nei vari campi del


diritto e non necessariamente coincidenti nello stesso luogo: il
domicilio comune, il domicilio a fini fiscali, il domicilio a fini processuali,
il domicilio elettivo per ricevere eventuali comunicazioni, eccetera.

A. Per il diritto civile, il domicilio è la sede degli affari e degli


interessi della persona (art. 43 c.c.). Quindi pensiamo al luogo dove
la persona svolge le attività principali della sua vita, il lavoro, la
formazione, la famiglia, gli hobbies, insomma i luoghi di interesse della
persona, dove si svolge in parte prevalente la sua personalità
(riprendendo le parole di cui all’art. 2 cost.).

Si può già fare alcune distinzioni tra il domicilio, che individua un


luogo esteso (per esempio una città o forse anche più città o Paesi), la
domiciliazione, che è concetto più ristretto e individua un luogo
specifico dove, per esempio, possono essere ricevute delle
comunicazioni o la posta o dove ha sede il proprio difensore nell’ambito
di un processo, e la residenza, che individua il luogo dove una
persona stabilisce la dimora abituale (in tal caso serve individuare una
via e un numero civico). 

B. Per il diritto pubblico, e dunque nella costituzione, invece, il


domicilio è più esteso concettualmente, ma più ristretto con riferimento
ai luoghi materiali e concreti, perché tende a indicare la sfera di
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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intimità della persona, quel luogo o quell’insieme di luoghi che sono
esclusi dall’intervento indebito di altre persone o organi della
pubblica amministrazione.

Insomma, nel diritto pubblico si pone di più l’accento sul rapporto


tra autorità e libertà, e di conseguenza domicilio è, in concreto,
qualunque luogo privato (dunque non pubblico o aperto al
pubblico) dove la persona svolge le normali attività della
propria vita quotidiana.

Si può addirittura immaginare (come in alcuni casi si è fatto in


alcune sentenze delle corti italiane) un domicilio ambulante, che si
sposta con la persona, specialmente se questa persona ha una
tendenza al nomadismo o è priva di una abitazione, dove però la
garanzia di inviolabilità è di fatto minore (una tenda, una roulotte, un
caravan, una baracca, una barca, eccetera).

La costituzione, che è documento fondamentale del diritto pubblico,


considera il domicilio come luogo dove avviene la vita privata ed intima
e si preoccupa di limitarvi l’accesso alle autorità e alle altre persone al
ricorrere di casi assolutamente eccezionali.

Vediamo quali sono le limitazioni alla libertà di domicilio e alla


inviolabilità del domicilio.

a. Quanto alla libertà di scelta del proprio domicilio essa è limitabile


per esigenze cautelari, istruttorie o per effetto di condanne, come
nei casi della detenzione domiciliare, dell’obbligo di dimora e del
divieto di espatrio (che non consentono alla persona di spostare il
suo domicilio in luogo diverso da quello indicato dalle autorità o
all’estero). Tutti provvedimenti che, come visto, rientrano nelle
restrizioni della libertà personale di cui all’art. 13 cost.

b. Mentre per quanto riguarda le limitazioni della inviolabilità del


domicilio possiamo sintetizzare i seguenti casi: 

 se lo prevede una legge (che non sia in contrasto con i


principi costituzionali)
 e sulla base di un provvedimento motivato di un giudice;

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

 11
in caso di necessità ed urgenza anche ad iniziativa della
autorità di pubblica sicurezza (la polizia), che deve però
comunicare il provvedimento al giudice entro 48 ore, e questi
a sua volta convalidarlo entro le successive 48;
 se lo prevede una legge speciale (quindi una legge che
potrebbe disporre anche in modo diverso rispetto alla
disciplina generale in materia di restrizione della libertà
personale) nei soli casi di
o sanità
o e incolumità pubblica
o o a fini economici e fiscali, anche ad iniziativa della
autorità di pubblica sicurezza (per es. i Nuclei
antisofisticazione NAS, i Vigili del Fuoco, la Polizia
tributaria, la Polizia postale, la Polizia tributaria,
l’Ispettorato del lavoro, eccetera).

 Come si vede, ai primi tre punti la disciplina non diverge da quella


di cui all’art. 13 cost., mentre nei successivi troviamo altri casi di
limitazione della libertà di domicilio.

Quali sono infine gli atti per i quali può avvenire in casi eccezionali la
deroga all’inviolabilità del domicilio?

Si tratta principalmente di accertamenti e ispezioni (art. 14


cost., secondo comma), cui aggiungiamo le perquisizioni e il
sequestro. Infine ricordiamo l'incidenza della disciplina sulle
intercettazioni telefoniche e ambientali, su cui è in corso di
approvazione una legge ancor più restrittiva, che potenzia la garanzia
diretta della libertà del cittadino ma ne diminuisce la tutela indiretta,
data dall’efficacia delle investigazioni giudiziarie e di polizia.

La disciplina richiama dunque nell’impianto generale i principi


enunciati nell'art. 13 sulla libertà personale, e si specializza con
riguardo alla fattispecie considerata.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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4. La libertà di comunicazione

La libertà della comunicazione è altro aspetto di libertà dell’individuo


garantito dalla costituzione (art. 15).

Per comunicazione deve intendersi, nell’ottica legale, qualunque


manifestazione dei propri pensieri che sia destinata in modo
esclusivo a determinate persone con le forme più diverse,
senz’altro lo scritto e la parola, ma anche le immagini.  

Fuoriescono dal quadro dei destinatari della norma le comunicazioni


in forma aperta verso la generalità e destinate alla diffusione,
acquisibili e fruibili da chiunque, come quelle a mezzo stampa, via
internet, via etere, eccetera, nelle quali non vi è un destinatario
determinato del messaggio.  
Queste ultime sono forme di comunicazione rispetto alle quali non si
manifesta la necessità di garantire la segretezza e la riservatezza e
nelle quali prevalgono invece altri aspetti di libertà e di garanzia.

Il testo della costituzione (che è del 1948) usa una formulazione


ampia, che consente, ancora oggi, di arricchire il quadro di garanzia
costituzionale delle forme tecnologicamente nuove di comunicazione:

“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra


forma di comunicazione sono inviolabili”.

Ancora una volta, la costituzione afferma solennemente delle libertà


formali in un primo comma, provvedendo, nel seguito del testo, a
fissare in negativo i limiti e le deroghe al principio di inviolabilità di tali
libertà.

  
Si ripete, anche in questo caso, lo schema generale stabilito per la
limitazione della libertà personale. La limitazione della libertà di
comunicazione è possibile soltanto in presenza dei due presupposti:

 del provvedimento motivato del giudice,


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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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e della legge su cui il provvedimento sia fondato

 
Manca, però, il secondo tassello della normativa costituzionale in
tema di limitazione della libertà personale, che è quello riguardante i
casi di necessità e urgenza, in presenza dei quali anche le autorità di
pubblica sicurezza possono prendere l’iniziativa autonoma di
restringere la libertà personale del cittadino, ferma la convalida entro
48 ora dell’autorità giudiziaria.
Nel caso in esame, cioè nella limitazione della libertà di
comunicazione l’iniziativa è sempre nelle mani del magistrato, e non
dell’autorità di pubblica sicurezza.

Aspetti specifici tutelati dalla legge


Norme specifiche a garanzia della libertà della corrispondenza
(comunicazione a mezzo posta) sono presenti nel codice penale (art.
616 c.p.).
Esse prevedono, in particolare, figure di reato consistenti nella
violazione della corrispondenza, come sottrazione, distruzione e
distrazione dei plichi contenenti comunicazioni epistolari.

CASISTICA
a. Le buste contenenti comunicazioni:
 non possono essere aperte (violazione del segreto),
 spostate in luoghi diversi da quelli predisposti dal
destinatario come una cassetta o una casella postale
(distrazione),
 nascoste o addirittura distrutte o rubate (distruzione e
sottrazione).

Chi lo fa incorre in reati puniti con la pena fino a tre anni di


reclusione.

Le intercettazioni telefoniche
Altre forme di limitazione o di intrusione nella libertà di
comunicazione sono le intercettazioni telefoniche e quelle
ambientali (che il codice penale definisce “intercettazioni in
presenza”).
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

La materia è oggetto di revisione14da parte del Parlamento, e al


momento in cui scrivo l’iter del disegno di legge Alfano (dal nome del
ministro che ne ha proposto l’approvazione alla Camera) è fermo alla
Camera.

ATTUALITA’ ISTITUZIONALE
Si intende restringere con questa nuova proposta di legge il ricorso
alle intercettazioni ai soli casi di gravi indizi di colpevolezza a carico
della persona intercettata e non più soltanto di gravi indizi di reato.
Questa formulazione ha suscitato molte critiche e polemiche da
parte delle opposizioni politiche al governo di centro-destra. 

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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5. La libertà di circolazione e soggiorno

Troviamo questo diritto di libertà nell’art 16 della costituzione.


Anche questa libertà, come è nello stile della nostra costituzione e
come si è visto negli articoli precedenti, non viene descritta in
“positivo”, cioè nei suoi aspetti concettualmente costitutivi.

La costituzione, invece, si limita a contrassegnare i “paletti” che


delimitano “in negativo” il territorio sacro e inoltrepassabile della
libertà, posto al riparo da eccezionali deroghe e, dunque, restrizioni.

Destinatari della libertà di circolazione

Qualche elemento descrittivo dei diritti collegati alla libertà di


circolazione si ricava però dalla lettera della norma, che si rivolge ai
soli cittadini.

La libertà di circolare sul territorio dello stato è fortemente collegata


infatti alle prerogative della cittadinanza, che è il rapporto di
appartenenza di una persona a un ordinamento giuridico.

Limitazioni alla libertà di circolazione

Vi sono ragioni che giustificano limitazioni eccezionali della libertà di


circolazione e ragioni per le quali essa non può in nessun caso essere
limitata: fra le prime abbiamo le ragioni di sanità e sicurezza, fra le
seconde abbiamo le ragioni politiche (primo comma art. 16 cost.).

La libertà di circolazione, dunque, non può mai essere limitata per


ragioni di ordine politico. Anzi, sotto questo profilo è data anche allo
straniero una forma di tutela e protezione attraverso il diritto di asilo,
cioè il diritto di entrare nel territorio italiano quando gli sia impedito nel
paese di origine l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite
dalla costituzione italiana al proprio cittadino (art. 10).

Una volta all’interno del paese, è possibile, nei termini della legge
italiana (in particolare la legge n. 189 del 2002 cosiddetta legge
Bossi-Fini), che allo straniero venga però ristretta la libertà di
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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circolazione in casi diversi da quelli previsti per il cittadino, come sta
avvenendo per i profughi dalle terre del nord-africa che continuano a
sbarcare drammaticamente a Lampedusa.

Nei confronti del cittadino, la libertà di circolazione può essere


limitata invece solo quando lo preveda una legge a difesa dell’interesse
generale della sicurezza e della sanità (riserva di legge rinforzata),
per esempio in occasione di eventi eccezionali come calamità, grandi
manifestazioni, situazioni di pericolo di epidemie, eccetera.

Ma di norma lo stato, e anche le regioni e gli altri enti pubblici che


detengono poteri territoriali, non possono limitare la circolazione del
cittadino.

Per esempio l’art. 120 cost. dice che la Regione non può adottare
“provvedimenti che ostacolino in qualsiasi modo la libera circolazione
della persone”.

Qual è il contenuto effettivo del diritto di circolazione? 

Bisogna poi chiarire l’estensione del diritto, che non riguarda solo lo
spostamento tra un territorio e un altro, ma anche:

 la permanenza (o soggiorno),
 la fissazione della residenza,
 della dimora
 o lo stabilimento per finalità di lavoro (in questo senso, il
diritto è assai vicino a quello di domicilio in senso civilistico,
come sede principale di affari e interessi della persona. 

Si può circolare anche in Europa?

Ricordiamoci poi che siamo cittadini dell’Unione Europea: in


quanto cittadini europei, oltre che italiani, anche lì (nei paesi membri)
possiamo realizzare il nostro diritto di circolazione, come descritto
sopra.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

L’UE è, o deve diventare, uno 17


spazio di libertà sicurezza e
giustizia, come è definito nella Carta di Nizza del 2000 e nel progetto
di costituzione europea.

La questione dei diritti di circolazione è regolata nel contesto


europeo anche in uno specifico documento, il trattato di Schengen del
1985, ratificato dall’Italia nel 1990.  

Diritto di espatrio, di emigrazione, di rimpatrio 

Potremmo infine aggiungere il diritto di espatriare (per es. andare


all’estero in vacanza) o di emigrare (stabilirsi all’estero) e di
rientrare nel territorio dello stato.

Mentre il diritto di espatrio è limitabile (per esempio condizionato al


rilascio del passaporto, alla definizione di processi penali, alla
applicazione di misure di restrizione della libertà, al completamento
degli eventuali obblighi di leva, alla riabilitazione dopo il fallimento del
cittadino imprenditore, alle previsioni dei trattati internazionali vigenti
con i paesi extracomunitari dove ci vogliamo recare) il diritto del
cittadino di rientrare nel territorio del suo stato è sempre garantito
senza limiti ed eccezioni

Sul punto si veda Mazziotti di Celso – Salerno, Manuale di Diritto


Costituzionale. 

Come si vede, le libertà ricomprendono grappoli di diritti e facoltà. 

CASISTICA

a. Di chi è la competenza a restringere la libertà di circolazione?

La competenza ad emanare i provvedimenti concreti di limitazione


della libertà di circolazione di cui parla l’art. 16 spetta al governo e agli
organi di pubblica sicurezza a ciò abilitati dalle leggi (per es. il ministro
dell’interno, il prefetto, il questore, eccetera).

QUESTIONI

Che differenza c’è tra la limitazione della libertà di circolazione e la


restrizione della libertà personale?  17
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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Le limitazioni del diritto di circolazione che hanno un carattere di
limitazione della libertà personale (divieto di espatrio, obbligo di
dimora, eccetera) rientrano nella previsione dell’art. 13 della
costituzione.

In questi casi sussistono esigenze più ampie, che chiamerei di


giustizia, e non soltanto di sanità e sicurezza, che giustificano la
limitazione della libertà, ed è sempre necessario il provvedimento
motivato del magistrato sulla base della legge (riserva di giurisdizione
e riserva di legge.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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6. La libertà di riunione

Siamo all’ art. 17 della costituzione che garantisce ai cittadini il


diritto di riunirsi, purché in modo pacifico e senz’armi.

Per riunione deve intendersi il darsi convegno di più persone senza


un carattere di stabilità (ricevimenti, cerimonie, spettacoli,
manifestazioni sportive e d’altro genere).

L’associazione implica, invece, il carattere stabile di una serie di


attività umane, tra le quali quella del riunirsi, ed inoltre il carattere
della organizzazione materiale e giuridica e dell’essere orientate ad uno
scopo specifico, tipico di queste attività.

Anche il diritto di operare in riunione viene indicato da alcuni


studiosi come qualcosa di diverso dal semplice diritto di riunirsi. La
costituzione rende libero il riunirsi ma non disciplina tutto quello che si
fa insieme una volta riunitisi. In quel momento si applica la
costituzione e le leggi quanto alle attività vietate (perché contro la
salute, la personalità, eccetera).

L’articolo in esame, infatti, non descrive “positivamente” questa


libertà, ma pone i limiti negativi al suo realizzarsi: non ci si può riunire
se ci sono delle armi, o non pacificamente (ma come si indagano le
intenzioni?), dunque con l’intenzione di combattere, darsi duello e
guerreggiare (ad eccezione delle assemblee di condominio. Scherzi a
parte, mi vengono in mente alcuni giochi di ruolo dal carattere violento
e pericoloso).

In luogo privato (come casa propria e in genere ogni luogo dove si


può accedere solo su invito della persona o delle persone che ne hanno
la disponibilità, anche temporanea) o aperto al pubblico (un teatro,
un cinema, un locale, un ospedale, eccetera) non vi è limite a questa
libertà. Ma se nel corso delle riunioni si commettono dei reati vi deve
essere l’intervento dell’autorità.

La riunione in luogo pubblico (una piazza, il lido del mare), invece,


deve essere preceduta dal preavviso di tre giorni (in concreto molti di
più, per ragioni di opportunità) alle autorità di pubblica sicurezza
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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

20 unico delle leggi di pubblica


(secondo le disposizioni del TULPS, testo
sicurezza). 

Una volta dato il preavviso, la costituzione chiarisce che le autorità


possono vietare la riunione in luogo pubblico solo per motivi di
sicurezza e incolumità pubblica.

Si tratta di interventi dell’autorità legittimati dalla tutela del


cosiddetto ordine pubblico, per evitare situazioni potenzialmente
pericolose per la sicurezza della vita della comunità

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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7. La libertà di associazione

 L’art. 18 regola invece la libertà di associazione. Sono vietate le


associazioni segrete (che mantengano segrete cioè le persone degli
associati o la natura e le finalità delle attività sociali), quelle dal
carattere politico-militare o delinquenziale e quelle
apparentemente lecite, ma in realtà operanti con modalità che
comportino la realizzazione, da parte dei singoli aderenti, di attività
vietate dalla legge penale (reati).

Sono implicitamente vietate, per lo spirito democratico che anima


tutta la costituzione, le associazioni organizzate in modo
antidemocratico, che discriminino cioè i loro appartenenti o
escludano l’ingresso di nuovi associati per motivi offensivi della pari
dignità sociale di tutti gli uomini.

A volte, però, è difficile capire fino a che punto l’attività di un


gruppo organizzato rientri in concreto nei parametri costituzionali. 

Vi sono allora leggi che descrivono più minuziosamente singole


fattispecie vietate, come la l. 205 del 1993, che vieta “ogni
organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente fra i propri
scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi
razziali, etnici, nazionali o religiosi”.

CASISTICA

a. Può essere sciolta d’autorità una associazione?  

Questo è possibile nei casi descritti sopra, quando l’associazione


abbia i caratteri vietati dalla costituzione e dalla legge.    

b. Per organizzare un falò sulla spiaggia bisogna informare


preventivamente il prefetto?
 

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

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8. La libertà di religione

Altra libertà essenziale per la persona è la libertà di religione (art.


19 cost.).

Essa comprende il diritto di professare il culto, in tutte le sue


forme, individuale ed associata, e di fare proselitismo.

Unico limite esplicito della costituzione a questa libertà è la non


contrarietà dei riti al buon costume, inteso come comune senso del
pudore e della morale sessuale.

Limiti costituzionali impliciti sono naturalmente il rispetto della legge


e dei valori di umanità e di socialità.

Le confessioni religiose devono organizzarsi secondo intese con lo


stato contenute in leggi speciali (art. 8 cost.). La confessione cattolica
regola i suoi rapporti con lo stato attraverso l’art. 7 della costituzione,
che richiama i Patti Lateranensi del 1929, che comprendono il
Concordato sui rapporti tra Stato-Chiesa, poi modificato nel 1984.

Le altre religioni?

“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla


legge”,

precisa la costituzione all’art. 8, e ciò fa per bilanciare la grande


influenza morale e sociale storicamente attribuita alla Chiesa,
attraverso l’affermazione della laicità dello stato e della indipendenza
del suo ordinamento da quelli confessionali.

La legge divina non può porsi in contrasto con i valori costituzionali


e con le leggi dello stato costituzionale.

Ciò potrebbe porre problemi di compatibilità tra sistemi di


norme, come nei casi di interpretazioni integralistiche e settarie
dell’idea di dio e dei rapporti umani, che comportano spinte
disgregatrici e talvolta violente nei confronti della società e dei suoi
ordinamenti.

22
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

23 contrasto tra ordinamenti, nel


In altri casi non vi è un vero e proprio
senso che la forza morale delle confessioni religiose non si spinge fino
a negare qualunque autorità e legittimazione agli ordinamenti giuridici
statali, ma condiziona e preme fortemente sulle coscienze dei fedeli
perché vengano promosse alcune leggi invece di altre, ma sempre nel
quadro di riconoscimento dello stato e dei doveri costituzionali dei
cittadini.

Nel primo caso si impone la tutela della società e dei suoi valori
negando accesso e riconoscimento alle religioni, nel secondo, al
contrario, la società si arricchisce di contenuti spirituali e morali, di
contenuti da dibattere, discutere, analizzare, approvare o respingere
nella normale dialettica sociale di uno stato democratico.

Sono esempi negativi di quanto si dice, oggi più che mai, le terribili
esperienze del terrorismo a matrice religiosa e intollerante, le molte
guerre e le ingiuste minacce poste al cammino dell’uomo sul pretesto
della vicinanza con un qualche dio, di fatto violento.

Le associazioni confessionali

Una importante funzione mitigatrice dei rapporti di cooperazione e


interazione sociale e religiosa viene oggi svolta dalle associazioni a
carattere confessionale, che godono della protezione dell’art. 20 cost.,
ove si legge:

“Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d’una


associazione o istituzione non possono essere causa di speciali
limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua
costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività”.

Vi è una distinzione importante da fare,

 tra associazione ad ispirazione religiosa o confessionale


 e confessione religiosa:

Una associazione o una fondazione ad ispirazione religiosa è una


organizzazione che si occupa di uno o più aspetti particolari della vita
umana e sociale (es. Acli, Caritas) avendo sullo sfondo una dottrina
morale o spirituale, mentre una confessione promuove una visione
integrale della vita e dei valori umani e sociali, destinata a trasfondersi
intensamente negli stili e abitudini di vita e nel modo di concepire i
diritti umani e sociali.
23
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

Le confessioni necessitano quindi 24 di una maggiore sfera di libertà,


rispetto alle associazioni o istituzioni in genere, per poter realizzare la
loro precipua funzione che molto più fortemente incontra la sfera
normativa della vita dei privati e, talvolta, della politica.

24
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

25

9. La libertà di espressione

Niente e nessuno può fermare la libertà di pensiero è il succo del


messaggio di Jovanotti e prima ancora di Giordano Bruno, di Galileo
Galilei, eccetera, eccetera, eccetera.

La costituzione si esprime all’art. 21:

”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero


con la parola, con lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

L’espressione del pensiero non è comprimibile, è libera e non


necessita di autorizzazioni. 

La libertà di pensiero è tutt’uno con la libertà di espressione, così


come la libertà di espressione è un tutt’uno con la democrazia.

Il segnale più evidente della mancanza di democrazia è la


compressione o soppressione del pensiero e della sua espressione,
tipica dei regimi dittatoriali.

Per libertà di espressione, a differenza della semplice


comunicazione, si intende la comunicazione aperta alla generalità delle
persone e non a destinatari determinati;

Come ogni libertà, anche la libertà di espressione incontra dei limiti


legali dati dal rispetto, in ciò che si va dicendo e manifestando, di
alcune regole: in primo luogo il rispetto del buon costume (pubblica
decenza, ciò che difende la morale sessuale e il comune senso del
pudore), di cui espressamente parla l’articolo citato.

L’art. 21 della costituzione è una disposizione dotata di carattere


“negativo”, nel senso che essa dichiara e sancisce la libertà di
espressione (manifestata con la parola, lo scritto, la stampa, ogni altro
mezzo di diffusione) e limita gli strumenti di compressione di questa
libertà, ma non individua, “in positivo”, i modi per ampliarla a beneficio
della società.

25
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

26 aspetti positivi, come la legge


Altre leggi disciplinano invece questi
sulla stampa, sulle telecomunicazioni, sul diritto d’autore, sulle
concentrazioni editoriali ed industriali, eccetera.

Limiti alla libertà di espressione

Come detto, la libertà di espressione è limitabile, secondo la


costituzione, per il rispetto del buon costume.

Ma vi sono anche altri limiti di rilievo costituzionale, ma impliciti


nella costituzione, e semmai esplicitati nelle leggi dei vari settori della
comunicazione, come il rispetto della dignità e della riservatezza delle
persone (quando sono in discussione aspetti della loro vita privata), del
segreto (di stato, d’ufficio, giudiziario, professionale), dell’ordine
pubblico (come nei casi di istigazione alla delinquenza e apologia di
reato).

 La libertà dell’informazione

L’esercizio della libertà di espressione può divenire oggetto di


un’arte o di una professione nobile e importante come quella del
giornalista e in genere dell’operatore dell’informazione.

In questi casi, alla diligenza del buon padre di famiglia (la diligenza
della persona per bene e di senso comune) subentra una diligenza di
tipo professionale, che comporta maggiore dimestichezza con la
conoscenza dei limiti all’esercizio di questa libertà (si pensi per
esempio ai limiti e divieti che riguardano la pubblicazione dei contenuti
di intercettazioni telefoniche o nel reperimento e citazione delle fonti
informative).

La libertà dell’informazione presuppone due diritti diversi, il diritto


di informazione (o diritto di cronaca) e il diritto all’informazione
(diritto ad essere informati correttamente).

Garanzia per una informazione libera e corretta è il pluralismo


dell’informazione (nel senso che venga garantita la pluralità delle
opinioni sui contenuti affrontati e dei modi con cui vengono trattati
verso l’opinione pubblica) e il pluralismo dei mezzi di informazione
(che nel rendere frammentato il controllo e la proprietà dei mezzi di

26
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

informazione garantisce la pluralità 27


e il pluralismo nell’informazione
stessa).

La legge tende ad evitare il controllo del settore della comunicazione


e dell’informazione attraverso il cosiddetto sistema integrato della
comunicazione (comprendente carta stampata, radio, televisioni,
eccetera), prevedendo dei limiti oggettivi alla concentrazione nelle
mani di singoli operatori di percentuali rilevanti del mercato editoriale
(L. 416/1981), dell’offerta di programmi radiotelevisivi e della raccolta
della pubblicità (L. 112/2004, Dlgs. 177/2005).

Queste leggi contengono norme cosiddette anti-trust (anti-


concentrazione).

La trasparenza nel settore economico dell’informazione è poi un


bene perché rende al cittadino comprensibile quali siano i soggetti
maggiori investitori di capitali in questo settore e dunque nelle
condizioni di poter, più di altri, influenzare i contenuti specifici
dell’informazione, per esempio di tipo politico.

La legge ha istituito, per il controllo di questi aspetti di trasparenza,


il Garante per l’editoria e la comunicazione, con sede a Napoli, al
quale devono essere notificati i passaggi di proprietà e i bilanci delle
società o enti che gestiscono l’informazione, in attuazione del
penultimo comma dell’articolo in esame, che recita:

”La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano
resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica”.

Libertà di espressione vuol dire soprattutto assenza di autorizzazioni


e di censure.

“La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”,


recita il secondo comma dell’art. 21. 

L’autorizzazione si ha quando l’esercizio di un diritto è


condizionato a una valutazione dell’autorità. E se il diritto di esprimere
le proprie idee fosse condizionato ad una decisione dell’autorità
saremmo in pieno regime.

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

28 meno per la storia e per molta


Cosa inimmaginabile per noi europei,
attualità, che ci mettono quotidianamente davanti a questa realtà:
basti pensare a quanto sta avvenendo nel Nord Africa e alla sorte di
molti oppositori dei regimi illiberali capeggiati dai dittatori destituiti e
destituendi.

La censura comporta invece un controllo (preventivo o successivo)


sui contenuti di quello che si esprime. Le opere cinematografiche sono
ancora soggette a questo controllo, soprattutto per gli aspetti lesivi del
buon costume (per esempio i film vietati ai minori).

Il pericolo che i limiti alla libertà di espressione siano violati


comporta una assunzione di responsabilità degli operatori
professionali dell’informazione, tenuti a indicare in anticipo i
professionisti (giornalisti) che garantiscono ciò che viene pubblicato
(direttore responsabile).

Attraverso la semplice espressione di opinioni possono infatti essere


commessi dei reati e dunque creati dei danni alla società: per esempio
la diffamazione di una persona, l’esaltazione di ideologie violente.

 Provvedimenti di restrizione della libertà di espressione

La costituzione ricorda tra i provvedimenti di restrizione della libertà


di espressione il sequestro dello stampato, possibile con
provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria in base alla
legge sulla stampa per delitti specifici per i quali quest’ultima lo
preveda (reati a mezzo stampa o di opinione) o per il caso in cui
manchi l’indicazione dei responsabili di ciò che viene pubblicato.

L’iniziativa di sequestro dell’autorità di pubblica sicurezza (polizia


giudiziaria) è possibile in caso di assoluta urgenza e quando non sia
possibile l’intervento tempestivo dell’autorità giudiziaria.

A differenza che nelle altre libertà, l’intervento preventivo e urgente


dell’autorità di pubblica sicurezza è qui possibile, ma la polizia deve
informare il giudice nel termine più breve di 24 ore e quest’ultimo
convalidare o meno il provvedimento entro le ulteriori 24 ore. In
mancanza di convalida, il sequestro è revocato e privo di effetti.

28
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

29
Va da sé, che insieme al sequestro, il giudice ordini anche
l’inibitoria, cioè la cessazione dell’attività di stampa e diffusione.

 QUESITO

E per la diffusione del pensiero tramite internet valgono ugualmente


tutte queste regole?

29
Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

LIBERTA’ RISERVA DI AUTORITA’


30 AUTORITA’ DI PROVVEDIME
LEGGE GIUDIZIARIA PUBBLICA SICUREZZA NTI
Personale (art.13) - Legge - Provvedimento motivato - Necessità e urgenza - Ispezione
da esigenze di giustizia (Comunicazione entro 48 h) personale
- Perquisizione
personale
- Arresto
- Fermo
- Obbligo di
dimora
- Divieto di
espatrio
- Obbligo di
presentazion
e alla polizia
giudiziaria
- Sospensione dai
pubblici
uffici
- Interdizione
dall’esercizio
di una
professione

Domicilio (14) - Legge - Provvedimento motivato - Necessità e urgenza - Ispezione


(Comunicazione entro 48 h) - Perquisizione
- Esigenze di sanità, - Sequestro
incolumità pubblica, fini
economici e fiscali

Comunicazione - Legge (codice - Provvedimento motivato - Ispezione


(15) penale) - Sequestro
- Intercettazioni

Circolazione (16) - Legge Provvedimento motivato - Esigenze di sanità e - Allontanamento


(t.u.l.p.s.) sicurezza coattivo
R.D. n. 773 del - Divieto di
1931 espatrio
- Obbligo di
dimora
- Espulsione dello
straniero
- Respingimento
alla frontiera
- Trattenimento
nei centri di
indentificazione e
espulsione (CIE
ex CPT, Centri di
permanenza
temporanea)

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

Riservatezza e Dlgs. 31
privacy 196/2003

Riunione (17) - Esigenze di sicurezza e - Provvedimento


incolumità pubblica di divieto

Associazione (18) - Legge penale - Scioglimento


coattivo
associazioni

Religione (19 -20) Esigenze di buon costume - Scioglimento


coattivo
associazioni,
riunioni

Manifestazione del - Legge sulla - Provvedimento motivato - sequestro stampa per - Sequestro dello
pensiero (21) stampa per assoluta urgenza stampato
- delitti a mezzo stampa e impossibilità di tempestivo - Inibitoria
- mancata indicazione intervento della a.g. - Sospensione di
responsabili stampa spettacoli e
- altre esigenze di giustizia manifestazioni
(es. buon costume negli
spettacoli)

Legenda: t.u.l.p.s. = Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza


Le elencazioni della tabella sono esemplificative e non esaustive

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Le garanzie costituzionali e i diritti di libertà

32

Sommario

1. Diritti inviolabili e principio di uguaglianza…………….. pag. 2

2. La libertà personale…………………………………………………. pag. 6

3. La libertà di domicilio…………………………………………….... pag. 9

4. La libertà di comunicazione……………………………………….pag. 12

5. La libertà di circolazione e soggiorno………………………..pag. 15

6. La libertà di riunione…………………………………………………. pag. 19

7. La libertà di associazione…………………………………………. pag. 21

8. La libertà di religione………………………………………………… pag. 22

9. La libertà di espressione…………………………………………… pag. 25

10. Tabella di sintesi…………………………………………………….. pag. 30

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