Sei sulla pagina 1di 15

QUADERNI DI SPECULAZIONE DI BORSA

A cura de lla re daz ione di LombardRe port.com


Vener dì 03 Novembr e 2000 Numer o 10
Settimanale di tecnica di speculazione di Borsa
Direttore responsabile Dott. Emilio Tomasini, autorizzazione n.1550 – 11/09/00 del Tribunale di Modena
Redazione Via Pascoli 7 41057 Spilamberto – MO fax 059 785974
Informazioni: lombfut@lombardreport.com

SOMMARIO

Pag 2 – DALLA SICILIA A WALL STREET intervista a Jhon Gambino

Pag 3 – ESTRATTI DAL LOMBARD REPORT


• Un rendimento teorico del 26.57% con una obbligazione quotata di Guido Bellosta
• Un rendimento teorico del 26.57% seconda parte di Guido Bellosta
• Meglio l’Europa che l’Italia di Luca Barillaro

Pag 3 – INDICATORI valori per l’anticipazione dei movimenti futuri dei prezzi di
Camillo Adriani

Pag 6 – USA dilaga tra gli under 18 la droga del trading on line

Pag 6 – POINT & FIGURE ultima parte la tecnica del conto orizzontale di Virginio
Frigieri

Pag 8 – I COVERED WARRANT 2° parte la terminologia e le variabili che influenzano


il prezzo di Fabrizio Badariotti

Pag 10 – CANDLESTICK applicata ad altri studi tecnici di Valdritti Giulio

Pag 13 – MOB 1° parte la filosofia del progetto, la teoria e la pratica di Massimiliano


Del Corona

Quaderni di Speculazione di Borsa 1 Venerdì 03 Novembre 2000


DALLA SICILIA A WALL STREET
L’incredibile storia di John Gambino
Cenni biografici:
John Gambino nasce a New York, dove vive attualmente, il 13 aprile 1934 da genitori italiani emigrati dalla
Sicilia nel 1929. Dopo un breve interludio nella Us Navy (la marina militare degli Stati Uniti) nel 1956 approda (è
il caso di dirlo) a Wall Street sotto il prestigioso blasone di Merrill Lynch. La sua carriera inizia come operatore
terminalista al floor del New York Stock Exchange ma ben presto i sui superiori, John Murphy (uno dei padri
dell’analisi tecnica moderna) e Mike Burke, capiscono di che pasta è fatta la nuova recluta e lo introducono
all’analisi tecnica. Un po’ per curiosità un po’ per voglia di fare carriera il giovane John si appassiona da subito
profondamente alla materia ponendo così le basi di un idillio che dura ormai da più di trent’anni.
Attualmente lavora come libero professionista, ha 5 figli e 15 nipoti e coltiva lo studio dell’Italiano, non senza
qualche inflessione siciliana.
Perché l’analisi tecnica?
Quando ero assistente sui mercati dei metalli in Merrill Lynch ho avuto modo di mettere a confronto le due
diverse scuole di pensiero: l’analisi tecnica e quella fondamentale. Mi feci l’opinione che gli studi sui
fondamentali erano troppo generici e mal si adattavano alle esigenze del trading reale. Decisi di cominciare a
leggere qualcosa circa l’analisi tecnica di base.
Tutto il suo lavoro si fonda sull’analisi tecnica di base?
No, non proprio. Ho approfondito gli studi sulla Teoria delle Onde di Elliot ed ultimamente sulle teorie di Gann.
Io penso che ad un certo punto diventa importante usare solo quelle tecniche che maggiormente si adattano al
proprio carattere. Io comunque trovo che Elliot e Gann vadano mano nella mano con l’analisi tecnica di base.
Quali sono le tecniche che preferisce e quali quelle che invece non La fanno sentire a suo agio?
Conosco e uso le tecniche di Elliot e Gann; entrambe spogliate di tutti gli orpelli esotici. Sono sopravvissuto a
molti mercati; sia all’esplosione di quello dei metalli preziosi nei primi anni ’80 e sia ai mercati delle
commodities.
Ha mai fatto delle previsioni drammatiche che si sono poi rivelate esatte?
All’inizio del boom dei metalli preziosi, circa 20 anni or sono, misi sull’avviso di vendere questi metalli non
appena il mercato avesse cominciato a ripiegare. Posso onestamente die che non mi aspettavo che l’oro
raggiungesse gli 875 dollari per oncia o l’argento i 52,5 ma leggendo i grafici vidi che qualcosa stava
accadendo. Sia i maggiori produttori che i consumatori non credettero a quello che andavo dicendo fino a
quando non cominciarono ad accusare i colpi. Credo che hanno avuto modo di convincersi del valore dell’analisi
tecnica.
Oltre a questa, ha fatto altre previsioni da allora?
Vorrei chiarire qualcosa in merito alla sua ultima domanda. Non mi piace usare la parola “previsione”. Ha il
tono dell’occulto. Preferisco la parola “proiezione”. Non voglio essere raffigurato seduto in una stanza buia con
una palla di cristallo ed un turbante in testa. Mi piace pensare che ciò che io faccio e che insegno non è difficile
ma piuttosto semplice e può essere utilizzato con il senso comune. Per tornare alla sua domanda, ho
proiettato la fine del declino del dollaro Usa nel 1992.
Ha condiviso con qualcuno questa proiezione?
Quella proiezione fu fatta al mio debutto sulla CNBC-TV perciò la condivisi con il mondo intero. La data era 25
agosto 1992 ed il dollaro proveniva da una discesa di diversi anni. Durante l’intervista dissi che mi aspettavo un
ulteriore minimo, ma non consistente, per poi assistere ad un’inversione. Questo puntualmente si verificò
esattamente una settimana più tardi, il 2 settembre 1992. Il dollaro da allora è solo andato su.
Quale approccio usò per arrivare a questa conclusione?
Elliott. Non avevo ancora lavorato su Gann all’epoca. Al limite ne avevo sentito parlare come di cose troppo
complicate.
Come ha semplificato la teoria delle onde di Elliott principale e Gann?
Dobbiamo renderci conto che quando si scrive un libro su di un soggetto qualsiasi non lo si può liquidare in 10
pagine. Così il soggetto viene reso complicato per giustificare il prezzo elevato di copertina. Io mi sono limitato
ad eliminare tutti gli orpelli ad Elliott e Gann. Questo funziona molto bene a mio avviso. In un libro titolato The
Elliott Wave Principal (L’onda di Elliott principale), un intero capitolo è dedicato a Fibonacci. Io posso coprire lo
stesso argomento in 15 minuti.
Dato che sta facendo analisi tecnica da tanto tempo, come è riuscito a fare Elliott e Gann senza un
computer?
Lo svantaggio di non avere un computer od un software mi ha impedito di coprire tutti mercati che invece oggi
riesco a seguire oggi. Nel 1989 qualcuno mi parlò di un tipo di software che era orientato sulle tecniche di
Elliott e Gann. Lo comprai immediatamente. Era chiamato Advanced GET (Gann Elliot Trader) ed era
implementato da un piccola ditta (che oggi ha filiali in tutto il mondo), la Trading Techniques. Io pensavo di aver
semplificato Gann ed Elliott. Rimasi sorpreso di vedere quanto questo software lo rendesse ancora più

Quaderni di Speculazione di Borsa 2 Venerdì 03 Novembre 2000


semplice. Ho usato il programma dal 1989 e continuo ad usarlo tutt’oggi. Anche perché è stato costantemente
migliorato negli anni.
Così è l’Advanced Get a decidere per Lei.
Assolutamente no. Lui fa tutto il lavoro tranne il decidere. Lo considero come un scatola di validi attrezzi. Mi
permette di settare il quadrato di Gann ed mi rende possibile eseguire il conteggio di Elliott facilmente ed ha
anche tutti gli strumenti di cui un analista ha bisogno. Alla fine però, sono io a dover prendere le decisioni.
Quale è la cosa più divertente che Le è capitata in tutti questi anni?
Ormai ce ne sono molte. Un giorno tre rappresentanti di una setta religiosa presero un appuntamento con me
per chiedere la mia opinione sul prezzo dell’oro. Io avevo preparato diversi lucidi. Il quadro che gli presentai non
era però ciò che loro speravano di sentire. Non appena tornai sulla lavagna luminosa per proiettare su uno
schermo più grande i grafici, il proiettore si bruciò. Tornai da loro e nella loro lingua dissi “A quanto pare Dio non
vuole che io vi dia la cattiva notizia”. Risero tutti di gusto.

ESTRATTI DAL LOMBARD REPORT


Un rendimento teorico del 26.57% con una obbligazione quotata di Guido Bellosta
Lombard Report 02 Novembre
L'aumento di capitale Tecnodiffusione offre taluni vantaggi. Le bassissime quotazioni del diritto permettono, IN
TEORIA, di investire in una obbligazione Tecnodiffusione, che sarà tra poche settimane quotata in borsa,
all'incredibile rendimento del 26.57% lordo. Ecco i dettagli dell'operazione. Tecnodiffusione offre in
sottoscrizione una obbligazione a euro 31, tasso 2% - in verità è l'1% semestrale - ogni sei azioni possedute.
Ogni obbligazione è corredata di cinque warrants gratuiti. Questi cinque warrants permettono la sottoscrizione
di una nuova azione a euro 31 dal 14 novembre 2001 al 15 novembre 2004.
VALORE TEORICO DEL WARRANT.
Con una volatilità di 46 ed una quotazione delle azioni Tecnodiffusione di euro 44 (quotazione di mercoledì) il
valore TEORICO del warrant risulta di euro 4.76. Il relativo diritto quotava in tale seduta euro 0.65. Sei diritti
costavano euro 3.90. L'obbligazione cum warrants costava perciò euro 34.90 (31+3.90), pari a 112.7%.
VALORE TEORICO DEI CINQUE WARRANTS GRATUITI.
I cinque warrants TOERICAMENTE valevano, con volatilità 46 e con quotazione di azioni Tecnodiffusione pari a
euro 44, euro 23.80.
VALORE TEORICO DELL'OBBLIGAZIONE EX - WARRANTS TECONDIFFUSIONE 2%.
L'obbligazione cum warrants costava euro 34.90. Deducendo il valore dei warrants, sempre naturalmente in
teoria, pari a euro 23.80 il costo di ogni obbligazione ex - warrants Tecnodiffusione dal nominale pari a euro 31
era di euro 11.10, pari al 36% del nominale.
RENDIMENTO DI UNA OBBLIGAZIONE 2% QUINQUENNALE CHE QUOTA 36%.
Inserendo questi dati nel computer il rendimento lordo risulta del 26.57%.
RISCHI.
Tecnodiffusione ha denunciato risultati semestrali esaltanti con utile prima delle tasse in crescita del 160% e
ricavi cresciuti del 110%. Bisogna però, che il Nasdaq tenga e che il mercato valuti correttamente il warrant.
QUOTAZIONE.
Obbligazione e warrants saranno trattati da lunedì al terzo mercato. La quotazione ufficiale seguirà tra breve in
quanto Tecnodiffusione ha già ottenuto il nulla osta da Borsa Italiana e Consob.
TERMINE DELLA TRATTAZIONE DEI DIRITTI.
Scadrà venerdì sera. Grazie ai suddetti dati tutti potranno valutare: l'eventuale convenienza - e gli eventuali
rischi - nell'investire in questa società. Modificando il valore teorico dei warrants e della obbligazione a seconda
del prezzo dei diritti.

Una obbligazione Tecnodiffusione al 26.57% - Parte seconda di Guido Bellosta


Lombard Report 02 Novembre
Stamani i diritti Tecnodiffusione sono saliti. Avevano toccato dei livelli impensabili. Gli amici abbonati ci hanno
tempestato di e-mail per sapere che rendimento offrono le obbligazioni quando il diritto quota ad esempio un
euro. Partiamo sempre dall'ipotesi - E' UNA IPOTESI - di poter vendere i warrants sulla base della valutazione
teorica del precedente articolo. Se il diritto fosse acquistato ad un euro, sei diritti costerebbero sei euro + euro
31 per sottoscrizione obbligazione. Costo totale dell'obbligazione con warrant sarebbe euro 37 (119%). Poiché
TEORICAMENTE i cinque warrants gratuiti (con volatilità 46 e prezzo delle azioni Tecnodiffusione pari a 44)
valgono complessivamente euro 23.80 deducendo tale cifra da euro 37 otteniamo euro 13.20 , costo di una
obbligazione dal nominale di euro 31. Tale valutazione, in percentuale, è del 42.7%. Il rendimento di una
obbligazione tasso 2%, cinque anni, che quoti 42.7% p attorno al 22% lordo all'anno. A seconda dei diversi
prezzi dei diritti e del warrant la valutazione dell'obbligazione naturalmente cambia. Allego la seguente tabellina

Quaderni di Speculazione di Borsa 3 Venerdì 03 Novembre 2000


che offre immediatamente il rendimento lordo annuale, ottenuto con l'elaborazione a seconda dei diversi prezzi
dell'obbligazione.

QUOTAZIONE 36% RENDIMENTO 26.57%


QUOTAZIONE 40% RENDIMENTO 23.73%
QUOTAZIONE 42% RENDIMENTO 22.45%
QUOTAZIONE 45% RENDIMENTO 20.66%

Non smetteremo di ripetere che questa esercitazione sui rendimenti presuppone una quotazione dei warrant
Tecnodiffusione in linea con la suddetta parità teorica. Questa valutazione dipende anche da siutazioni
incontrollabili, come la tenuta del Nasdaq. Nulla vieta d'altronde che il warrant non sia trattato anche a prezzi
superiori alla parità teorica .In ogni modo tenete SEMPRE presente questa premessa.

Meglio l’Europa dell’Italia di Luca Barillaro


Lombard Report 02 Novembre
Il mercato italiano inizia a sottoperformare gli altri mercati europei. L’impressione è che questa tendenza possa
continuare per qualche mese. Il DAX e il Cac40 sono indici dalle potenzialità migliori e non includono nei loro
panieri titoli “macigno” come Enel ed Eni che peraltro ci hanno salvato nei momenti più difficili dell’anno, da
correzioni del 20% in termini di indice. Il mercato delle opzioni mostra un bias fortemente bullish su dicembre,
dove il put /call ratio è a 1,12 e sullo strike 50000 call (ricordate lo strike più utilizzato dai venditori di call)
l’open interest è sceso da 10800 a poco più di 8000 contratti, con contestuale aumento vertiginoso dell’open
interest sulla put 45000 dicembre (oltre 11000). Ogni correzione sarà una opportunità per ricercare dei segnali
di acquisto. Da ultimo una considerazione sul sentiment: il mercato italiano sta salendo da 10 sedute,
qualcuno ha sentito parlare di bull market sui media?

Indicatori di Camillo Adriani


Un indicatore è un calcolo matematico che si può applicare al prezzo di una security e volendo anche al
volume. Il risultato è un valore che si usa per anticipare cambiamenti futuri nei prezzi. Una media mobile si
adatta a questa definizione di indicatore: è un calcolo che si può eseguire sul prezzo di una security per
ottenere un valore che si può usare per anticipare o confermare movimenti futuri nei prezzi. Un indicatore
costruito sulle medie mobili è l’ MACD (Moving Average Convergence Divergence). L’ MACD si calcola
sottraendo una media mobile a 26 giorni da un’altra a 12 giorni riferite ai prezzi della stessa security. Il risultato
pertanto è un indicatore che oscilla sopra e sotto allo zero. Se l’ MACD è maggiore di zero, significa che la MM
a 12 gg. è più alta di quella a 26 gg. Ciò corrisponde a un segnale d’acquisto e mostra un mutamento del
rapporto domanda/offerta. L’esatto contrario avviene se l’ MACD è minore di zero. La fig. 1 sottostante rende più

chiara l’idea.
Normalmente sul plot s’inserisce anche una media mobile che funge da segnale anticipatore del futuro incrocio
delle due medie mobili. Questi indicatori sono ottimi quando i prezzi si muovono in tendenze relativamente

Quaderni di Speculazione di Borsa 4 Venerdì 03 Novembre 2000


lunghe. Più che anticipare, confermano il trend che si sta formando, e se non sono rapidi nel segnalare
mutamenti di prezzo, tuttavia riducono grandemente i rischi segnalando la direzione giusta del mercato. Un
altro tipo d’indicatore è rappresentato dall’oscillatore Stocastico. Esso è un vero e proprio anticipatore usato
soprattutto per il trading ed il suo migliore funzionamento si ha nelle fasi “laterali” del mercato. Naturalmente in
questo caso i rischi sono maggiori data la mancanza di direzionalità. Un’altra importante funzione dello
Stocastico è la misurazione dei livelli di ipercomprato/ipervenduto raggiunti dai prezzi. Ciò si basa sull’assunto
che un prezzo eccessivamente basso/alto vada poi in direzione opposta (fig. 2).

Quale che sia il tipo di oscillatori da usare, risiede soprattutto nelle preferenze personali. L’importante è sapere
il perché si sta usando un indicatore anziché un altro e filtrarlo seguendo le normali tecniche di analisi. Su
questi indicatori, e tanti altri, si possono costruire numerosi “trading systems” che riescono a determinare se i
prezzi sono in tendenza o se si muovono lateralmente (trading range), solo che è difficile sapere se e quanto a
lungo tale situazione sarà valida nel futuro.
Divergenze
Si ha una divergenza quando la tendenza dei prezzi in una security non è in linea con quella dell’oscillatore. La
fig. 3 mostra una divergenza: il MIB30 realizza un nuovo massimo, ma l’ MACD fallisce la nuova formazione.
Quando ciò accade i prezzi successivamente seguono il movimento anticipato dall’indicatore.

Quaderni di Speculazione di Borsa 5 Venerdì 03 Novembre 2000


USA, dilaga tra gli under 18 la droga del trading on line
Negli Usa è un autentico fenomeno sociale: migliaia di adolescenti divenuti attivissimi trader on line. Secondo
gli esperti, il fenomeno è stato fortemente incoraggiato dalla tendenza di molti capofamiglia a delegare ai figli la
gestione on line degli investimenti: allo stato attuale ben un terzo degli studenti americani tra i 14 e i 18 anni
detiene e gestisce azioni e fondi, a cui si devono aggiungere le decine di migliaia di studenti che operano via
Internet utilizzando conto e password del padre o dei fratelli più grandi. I baby speculatori affollano le chat
finanziarie e di informazione e soprattutto compiono un numero di operazioni molto più elevato della media dei
trader on line, un comportamento influenzato dall’approccio fortemente ludico con cui vengono affrontati i
mercati finanziari. In altre parole i piccoli speculatori si stanno rivelando grandi giocatori. Mentre i broker on line
gongolano per le potenziali commissioni all’orizzonte, qualche gestore professionale esprime perplessità per il
dilagare del fenomeno. In effetti, l’iper-reattività dimostrata dai giovanissimi nei giorni di maggior turbolenza del
Nasdaq fa pensare che la cresita del baby-trading potrebbe rendere i mercati futuri ancora più volatili, dunque
più pericolosi. In fondo, nel pieno rispetto della tradizione: enfant prodige, enfant terribile.

Point & Figure ultima parte di Virginio Frigieri


Ammirevole è anche la tecnica del conto orizzontale per individuare possibili target di prezzo, tenendo conto
che all'epoca avevano solo carta e matita e non esistevano computer e programmi. Il principio del conto
orizzontale basa la sua premessa sul fatto che esista una relazione tra l'ampiezza dell'area di congestione e il
movimento successivo alla rottura. Chi usava gli appositi fogli a quadretti usava in molti casi addirittura il
compasso disegnando quarti di cerchio, ma con i programmi di analisi oltre a non avere questa opzione resta il
fatto che pur selezionando l'opzione di mantenimento delle box quadrate, a seconda della dimensione che do
alla finestra del grafico avrò sempre degli adeguamenti che mi squadrerebbero per cui nell'esempio sotto
riportato ho fatto il calcolo con i numeri.

Quaderni di Speculazione di Borsa 6 Venerdì 03 Novembre 2000


Tattiche di Gestione e ultime regolette:
Abbiamo accennato prima come anche su questo grafico si possa acquistare indifferentemente sui breakout
dei massimi piuttosto che sul reversal quando da una colonna di O passo ad una colonna di X. Dopo come
sempre, in base al proprio grado di accettazione/avversione al rischio, le strategie possono essere infinite. E
quindi se voglio stare più prudente, posso decidere di acquistare solo dopo uno o due box successivi ai tre di
inversione, così come posso decidere di far lavorare il grafico con due soli box per indicarmi il reversal prima,
salvo poi aspettare un terzo box per acquistare, o acquistare subito ma con stop stretto o alla base dei due box
di reversal, o alla rottura del minimo della colonna di O precedente, a prescindere che mi arrivi o meno il nuovo
segnale di reversal etc..etc. Ovviamente, ma è meglio ricordarlo, nei movimenti prolungati al rialzo, quando per
intenderci continuiamo ad impilare X e non mi arriva mai un segnale di Reversal posso tranquillamente, pensare
di proteggere i profitti ottenuti gestendo uno stop loss sopra al punto in cui dovrebbe scattare un 3-box-reversal
(per esempio alla base dell'ultima o penultima X).
Nella costruzione del grafico potranno capitare casi particolari che occorre sapere come gestire:
Ø Quando si dispone dei massimi e dei minimi, anziché usare sempre lo stesso prezzo come nell'esempio
iniziale dove avevamo solo la chiusura, si ottiene un grafico più sensibile usandoli entrambi secondo i
seguenti criteri:
Ø Se l'ultima colonna del grafico è formata da X bisogna considerare prima il massimo del giorno.
Ø Se questo consente l'aggiunta di almeno una nuova X, si incrementano le X e ci si dimentica del minimo del
giorno.
Ø Se viceversa non si può inserire una nuova X, allora si deve controllare il minimo del giorno e determinare se
è possibile un Reversal. Se è possibile si apre una nuova colonna di O, altrimenti se non è possibile non si
traccia nulla.
Ø Se l'ultima colonna del grafico è formata da O bisogna considerare prima il minimo del giorno.
Ø Se questo permette il posizionamento di una o più O, si incrementano le O e ci si dimentica del massimo
del giorno.
Ø Se viceversa non si possono aggiungere nuove O, allora si deve controllare il massimo del giorno e
determinare se esiste la possibilità di un Reversal. Se è possibile si traccia una nuova colonna di X,
altrimenti se non è possibile non si traccia nulla.
Ø Non si possono disegnare nello stesso giorno delle O e delle X.
Ø Questa regola apre interessanti dilemmi. Infatti se sono in fase rialzista e nello stesso giorno ho una
escursione verso un massimo che mi permette di disegnare una nuova X, ma contemporaneamente un
minimo tale da fare scattare il Reversal, per la regola di cui sopra devo tracciare la X. Tuttavia seguire
questa regola significa ignorare quello che potrebbe essere un importante punto di inversione. Con i
programmi su computer non c'è pezza, ma quando i grafici si facevano a mano sulla carta, subentravano
inevitabilmente interpretazioni fortemente soggettive, per cui c'era chi se ne fregava della regola e piazzava
nella stessa giornata sia le X che la nuova colonna di O, o chi per ricordarsi che era una colonna anomala
piazzava nella nuova colonna dei puntini al posto delle O. In questo modo rimaneva traccia che quel giorno
si era realizzato un importante reversal al ribasso.
Ø Costruendo i grafici sulla carta molti analisti usavano anche mettere delle lettere o dei numerini, al posto
delle X e delle O per simboleggiare che quel box rappresentava l'inizio di un nuovo mese.
Ø Anche nel caso di Gap, la regola è che vanno ignorati, ma se sono costruiti a mano sulla carta, allora può
essere che l'analista decida di lasciare il buco in corrispondenza del livello di prezzo interessato.
Ø Nelle fasi di inversione di Trend è possibile fare anche proiezioni verticali di prezzo oltre che orizzontali
come mostrato nell'esempio, moltiplicando banalmente per 3 nel caso di 3-box-reversal, la lunghezza della
prima colonna di rialzo (se il nuovo trend è uptrend) o di ribasso (se il nuovo trend è downtrend). Il risultato
ottenuto, va aggiunto se uptrend al bottom della gamba rialzista misurata, o sottratto al top, se downtrend,
della gamba ribassista misurata.

Conclusioni:

Point&Figure è stato per quasi un secolo, (fino all'avvento dei computer) uno strumento fondamentale per
consentire agli analisti di cogliere l'essenza dei principali segnali del mercato senza impazzire per registrare
manualmente migliaia di dati e, già per questo solo motivo, merita tutto il nostro rispetto.
Non ha la pretesa di sostituirsi all'analisi bar-chart tradizionale che rimane forse lo strumento principale e più
usato di analisi.
Tarando in modo opportuno la dimensione dei Box e il n° di box necessari per il reversal si può adattare
facilmente a prodotti estremamente diversi.
Può essere costruito disponendo anche di un solo dato (es. il prezzo di chiusura e di riferimento nel caso di
Fondi) senza per questo perdere la sua efficacia soprattutto nel mostrare le inversioni di trend.

Quaderni di Speculazione di Borsa 7 Venerdì 03 Novembre 2000


Visivamente consente ancora una buona lettura e visualizzazione delle principali figure dei grafici tradizionali.
Togliendo le micro oscillazioni e il rumore di fondo presente nei grafici tradizionali si può ancora oggi , abbinarlo
efficacemente ad altri strumenti di analisi, per migliorare l'individuazione di punti specifici di entrata e uscita dal
mercato (timing).
Una volta presa un pò di dimestichezza con lo strumento, seguendo i punti di entrata/uscita dati dai segnali di
point&figure, si può ottenere una migliore disciplina di trading.
Concludiamo con le restanti due parti del grafico Telecom.

La prossima dispensa tratterà Renko e Kagi.

I COVERED WARRANT 2° Parte di Fabrizio Badariotti

LA TERMINEOLOGIA
CALL WARRANT: opzione con la quale il compratore si riserva la facoltà di acquistare una determinata
quantità di attività finanziaria sottostante..
PUT WARRANT: opzione con la quale il compratore si riserva la facoltà di vendere una determinata quantità di
attività finanziaria sottostante ad un determinato prezzo di esercizio.
UNDERLYNG: attività sottostante al diritto d’opzione. Può essere una azione, un tasso di interesse, un indice,
una valuta od un paniere di titoli.
MARKET MAKER : intermediario che garantisce in ogni momento il denaro\lettera sulle emissioni di warrant
quotati in mercati regolamentati rispettando modelli di pricing che ne garantiscano prezzi in linea con quelli
teorici.
WARRANT AT THE MONEY: si dice tale un warrant per cui il prezzo del sostostante è esattamente uguale a
quello dello strike price (Prezzo di esercizio)
WARRANT OUT OF THE MONEY: si dice tale un warrant per cui il prezzo del sostostante è al di sotto di
quello dello strike price
WARRANT IN THE MONEY: si dice tale un warrant per cui il prezzo del sottostante è al di sopra di quello dello
strike price.
WARRAN DEEPLY IN THE MONEY: si dice tale un warrant per cui il prezzo del sostostante è esageratamente
al di sopra dello strike price ad un livello tale da rendere improbabile l’evento di ritorno del prezzo del
sottostante al di sotto dello strike prima della scadenza.
WARRANT DEEPLY OUT OF THE MONEY: si dice tale un warrant per cui il prezzo del sostostante è
esageratamente al di sotto dello strike price ad un livello tale da rendere improbabile l’evento di ritorno del
prezzo del sottostante al di sopra dello strike prima della scadenza.
LE VARIABILI CHE INFLUENZANO LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO.
Il prezzo di un'opzione si identifica nel premio che l’acquirente corrisponde al venditore: le espressioni
“prezzo dell’opzione” e “premio” devono essere, infatti, considerate sinonimi. Da un punto di vista teorico, il
prezzo di un warrant deve considerarsi la risultante della sommatoria di due componenti: il valore intrinseco,
ed il valore temporale (detto anche valore potenziale). Un'opzione sarà solitamente negoziata ad un prezzo
almeno pari al suo valore intrinseco: detto valore , che assume dimensione positiva solo per le opzioni definibili
in-the-money , è pari allo scarto che sussiste tra il prezzo di esercizio dell’opzione ed il prezzo di mercato
dell’underlying ed esprime il vantaggio che potrebbe essere conseguito qualora l’opzione fosse esercitata
nell’immediato. Il valore intrinseco è quindi un dato di carattere oggettivo e la sua consistenza segue

Quaderni di Speculazione di Borsa 8 Venerdì 03 Novembre 2000


l‘evoluzione del differenziale tra prezzo di esercizio e prezzo di mercato dell'attività sottostante. Ne risulta quindi
che il valore intrinseco risulta nullo sia quando il prezzo di mercato è uguale al prezzo di esercizio, cioè
quando l’opzione è definibile at-the-money, sia quando l’opzione è out-of-the-money. Tuttavia, fino alla
scadenza del warrant, il prezzo di mercato dell’ underlying potrebbe modificarsi rendendo così vantaggioso
anche l’esercizio di opzioni che oggi sono out-of-the-money. Si definisce allora valore potenziale di
un’opzione, l’ulteriore somma che, oltre al valore intrinseco (anche quando questo è nullo) , gli acquirenti sono
disposti a corrispondere per acquistare la titolarità del diritto. Se non si è ancora giunti alla scadenza la
probabilità che l’opzione sia esercitata è sempre maggiore di zero, di conseguenza è sempre positivo il “valore
potenziale”. In questa ottica posiamo allora considerare il valore potenziale come il maggior compenso chiesto
dal venditore di un'opzione per la probabilità che questa possa assicurare, col trascorrere del tempo, un
vantaggio lucrativo maggiore di quello conseguibile attraverso il suo immediato esercizio. Il valore potenziale , a
differenza del valore intrinseco, costituisce una componente del prezzo di natura spiccatamente soggettiva, ma
è comunque destinata a ridursi gradualmente con il trascorrere del tempo, fino ad annullarsi raggiunta la
scadenza. All’atto della iniziale negoziazione il prezzo di una opzione out-of-the-money è interamente
espressione del valore potenziale, essendo nullo il valore intrinseco: solo allorquando il prezzo corrente
dell’underlying , nella sua evoluzione , assume valori che gli consentono di collocarsi al di sopra (opzioni call)
ovvero al di sotto (opzioni put ) del prezzo di esercizio , l’opzione acquisisce anche un valore intrinseco. Man
mano che ci si approssima alla scadenza la componente del prezzo riconducibile al valore potenziale si
riduce gradualmente e quel prezzo finisce per essere sempre più esclusivamente espressione del valore
intrinseco.
La figura 1 ci presenta visivamente questi concetti.

6
5
valore opzione

4
3
area del
massimo valore del time value
2 valore
intrinseco
1
prezzo di esercizio
area del time value
0
95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105
prezzo del titolo sottostante

Figura 1: Le componenti del prezzo di un’opzione, valore intrinseco e temporale.


Il valore intrinseco ed il valore potenziale possono quindi essere quantificati separatamente.
Occorre a tal fine valutare dapprima il valore intrinseco dell‘opzione e poi compararlo con il valore complessivo
della stessa quale è espresso dal mercato ; sottraendo dal valore complessivo il valore intrinseco è possibile
determinare, per differenza , il valore temporale.
Il valore potenziale è quindi espressione delle previsioni formulate dal mercato in merito all’evoluzione del
prezzo corrente dell’ underlying e di una serie di variabili che sono:
- la maggiore o minore vicinanza alla scadenza del diritto
- la volatilità dell’attività sottostante
- il livello dei tassi di interesse
Vediamo ora quale è l’influenza di queste variabili sulla percezione che il mercato da del valore temporale .
LA DURATA DI UN WARRANT
La durata viene misurata in anni o frazione di anno e la sua relazione con il valore dell’opzione risulta in linea
con quanto detto sopra. Infatti maggiore è la durata del warrant, maggiori saranno le probabilità che il prezzo si
muova nella direzione desiderata. Quindi il valore dell’opzione aumenterà con l’aumentare della durata, e
diminuirà con il trascorrere del tempo. Occorre tenere presente che il time decay di un’opzione (cioè l’intensità
dell’effetto di erosione dovuto al passare del tempo) non è una linea retta. La figura 2 evidenzia che il time
decay aumenta repentinamente all’approssimarsi della scadenza . La linea del time decay è data dalla radice
quadrata dei giorni che mancano alla scadenza. Ecco perché , fermo restando stabili gli altri fattori determinanti
il valore di un’opzione con 9 mesi di vita residua sarà doppio rispetto ad un’opzione con scadenza a tre
mesi , e non pari atre volte .

Quaderni di Speculazione di Borsa 9 Venerdì 03 Novembre 2000


Figura 2 : effetto di erosione al variare della durata residua.

3,5
3
time decay

2,5

2
1,5
1
0,5

0
9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

durata dell'opzione in mesi

Nella prossima uscita la volatilità e il livello dei tassi di interesse

Candlestick applicata ad altri studi tecnici di Valdritti Giulio


E’ la Tecnica Grafica attualmente più utilizzata dai professionisti, costruita tramite l’Apertura, il Minimo, Il
Massimo e la Chiusura, si presenta come una candela in cui l’Apertura/Chiusura diventa il Corpo/Anima mentre
il Minimo/Massimo, se presenti, creeranno le Ombre. Tale tecnica nasce in Giappone nel 1726 e veniva
utilizzata nell’intermediazione del Riso, peccato che della stessa sia commercializzata ancor oggi solo il suo
80% delle sue nozioni basilari. Essa si compone di oltre 80 segnali operativi, segnali eccessivi come
tempestività operativa ed inutili se non abbinati ad altre Analisi Tecniche come i Charts, Patterns, Algoritmi,
Fibonacci, ecc. Io personalmente utilizzo solo 27 di questi segnali, i piu` importanti e veloci come loro
interpretazione. Gli algoritmi migliori come conferma dei segnali sono quelli quantitativi come l’ Adx e lo
Stocastico comprensivi di Charts. Elencherò qui di seguito e con esempi concreti e relativamente attuali, i
segnali operativi della Teoria stessa abbinata ad altri Studi Tecnici. Sarà altresì importante avere conferma, nel
giorno seguente, dei suddetti segnali.
1) Engulfing Patterns = Probabile inversione del movimento in corso con conferma del giorno/tempo seguente.

2) Shooting Star = Inversione del movimento in corso.

Quaderni di Speculazione di Borsa 10 Venerdì 03 Novembre 2000


3) Piercing Pattern = Indica probabile fine del Ribasso da confermare il giorno seguente.

Dark—Cloud Cover = Indebolimento del Trend Rialzista attualmente in corso.

4) Hammer = Martello, probabile fondo; il movimento minimo sara` un Rimbalzo Tecnico.

5) High Waves = Incertezza nel movimento, tale incertezza potra` essere interpretata dalla posizione del
Supporto/Resistenza rispetto al segnale stesso di Candlestick

Quaderni di Speculazione di Borsa 11 Venerdì 03 Novembre 2000


6) Inverted Hammer = Martello Rovesciato, probabile fondo da confermare il giorno dopo e da altri studi

matematici di Analisi Tecnica.


7) Three Crows = Sequenza di Ribassi, situazione altamente Ribassista.
Stars = Probabile esaurimento del movimento; movimento stanco dove gli acquisti sono inferiori alle
vendite dopo un movimento rialzista ovvero i venditori sono inferiori ai compratori dopo una fase ribassista. Tali
situazioni avvengono generalmente su false violazioni di Supporti/Resistenze e su eccessi di sfondamento.

Quaderni di Speculazione di Borsa 12 Venerdì 03 Novembre 2000


MOB 1° parte di Massimiliano Del Corona
Nell’articolo precedente abbiamo parlato della funzione di calcolo contenuta nel software ADVANCED GET. In
questa puntata tratteremo di un altro strumento altrettanto sofisticato ed esclusivo. Stiamo parlando
dell’indicatore MOB, di cui vedremo la filosofia di progetto e le sue applicazioni riferite al trading.

MOB = MAKE OR BREAK

La definizione MOB si riferisce all’acronimo


MAKE OR BREAK ed indica un area di valori,
sulla quale un trend, sia esso riferito ad una
azione, ad un future, ad una valuta, può invertire
la sua direzione o accelerare violentemente.

Come vedremo successivamente MOB è


capace di funzionare su qualunque intervallo temporale, fatta salva la solita raccomandazione di privilegiare –
tramite l’analisi preventiva dei frame superiori – la gerarchia imposta dall’osservazione settimanale, giornaliera,
intra-day.
LA FILOSOFIA DEL PROGETTO MOB
Prima ancora di vedere MOB in azione, può essere utile, ai fini di meglio capire la funzionalità dello strumento,
di ripercorrere le fasi che hanno portato alla concezione, allo sviluppo e alla definizione di questo interessante
strumento.

E’ noto come i mercati si


muovano alternando fasi
esplosive di rialzo/ribasso a
fasi di apparente neutralità,
definite in gergo di
congestione o di correzione.
Un primo grafico ( GRAFICO
1 ) aiuterà.

Dal punto di vista dell’analisi tecnica una fase di forte direzionalità ( in gergo, trend ) indica la possibilità di
intraprendere operazioni a favore di mercato con basso profilo di rischio, mentre durante le fasi di congestione o
correzione, anche dette di “rumore” la maggior parte delle operazioni correranno il rischio di venire interrotte
dalla presa di STOPL a causa dell’incertezza del momento.

LA TEORIA
Dal punto di vista tecnico MOB nasce per aiutare l’operatore a distinguere un movimento di natura correttiva ( in
gergo ABC ) da uno di natura impulsiva e direzionale ( in gergo una sequenza 1,2,3,4,5 ) . Aiutiamoci con
alcuni esempi.

Quaderni di Speculazione di Borsa 13 Venerdì 03 Novembre 2000


Quaderni di Speculazione di Borsa 14 Venerdì 03 Novembre 2000
LA PRATICA
Saper riconoscere la fase imperante del mercato permette di operare solo nelle fasi in cui il profilo di rischio
risulta essere minore, ma non sempre è facile. Si prenda ad esempio la fase del GRAFICO 2.

Il mercato interessato è il FIB


30 FUTURE durante la
risalita dal minimo del 6
Agosto, ed esaminato il 9
Settembre. La domanda che
il trader si pone è : quante
possibilità esistono che il
mercato vada ancora al rialzo
? E da quando posso
pensare di acquistare con
basso profilo di rischio ?

La funzione MOB cerca di rispondere a questa esigenza, e come prima cosa si incarica di riconoscere le
esatte condizioni di mercato relative ad un punto di svolta precedente, definito PIVOT.

Nella prossima uscita i Pivot

Quaderni di Speculazione di Borsa 15 Venerdì 03 Novembre 2000

Potrebbero piacerti anche