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I consumi energetici
a cura di P. Baggio
PREMESSA
Le attività connesse alla manipolazione ed alle trasformazioni dell’energia (estrazione fonti
primarie fossili, trasporto, utilizzazione, etc.) hanno tutte, in misura più o meno grande, un
impatto sull’ambiente che è oggetto di attenzione crescente a livello internazionale.
Nella prospettiva di uno “sviluppo sostenibile” per i consumi di energia, si debbono valutare
sostanzialmente due aspetti: la disponibilità di combustibili fossili e l’effetto delle sostanze
immesse nell’ambiente a seguito dei processi di trasformazione dell’energia.
Pur non essendo disponibili di stime attendibili sull’effettiva consistenza delle riserve
mondiali di combustibili fossili utilizzati come fonte primaria, le cosiddette “fonti di energia
non rinnovabili” (le attuali stime sono di riserve sufficienti per un periodo compreso tra i 50 e
i 250 anni) è evidente che tali risorse sono comunque limitate ed è quindi indispensabile una
gestione estremamente oculata delle stesse. Inoltre molti processi di trasformazione
dell’energia, ed in particolare la combustione, implicano il rilascio nell’ambiente di sostanze
che possono avere effetti negativi (sull’uomo, sulla fauna, sul patrimonio forestale,
sull’ecosistema nel suo complesso, sul microclima locale e, al limite, sul clima globale della
terra). A seguito della conferenza internazionale recentemente tenuta a Kyoto, attualmente
l’attenzione è concentrata sulle emissioni di biossido di carbonio (CO2) di origine antropica
(sostanzialmente dovute alla combustione di fonti energetiche contenenti carbonio), per il
possibile impatto sul clima terrestre (effetto serra). Va tenuto presente però, che questo non è
l’unico aspetto del problema né necessariamente il più grave ma comunque, alla luce di
quanto sopra accennato, è opportuno intervenire per:
• ridurre i consumi di energia;
• ridurre le emissioni nell’atmosfera dei prodotti della combustione;
• incrementare l’impiego di fonti rinnovabili.
• aumentare il patrimonio forestale per compensare (almeno parzialmente) le emissioni di
CO2;
Lo studio che segue fotografa i consumi energetici della Provincia Autonoma di Trento
nell’anno 1997 ed è orientato a fornire gli elementi utili per la valutazione del loro impatto
ambientale e delle possibili azioni da intraprendere.
A tale proposito va ricordato che, a differenza del resto d’Italia e della maggior parte dei paesi
europei, in Trentino la maggior parte dell’energia elettrica (più del 98 %) proviene da una
fonte rinnovabile (quella idroelettrica) il cui impatto ambientale è profondamente diverso
rispetto a quello della combustione, e che, pertanto, viene trattato in altra sede.
Qui vengono messi in evidenza, invece, i consumi di combustibili fossili (derivati petroliferi,
gas naturale e carbone) e il rilascio di CO2 che deriva dalla loro combustione. Va tenuto
presente che, in prima approssimazione, l’emissione di CO2 può essere considerata come
un’indicatore sia pur grossolano delle emissioni complessivamente dovute alla combustione.
Nella seconda parte vengono analizzati i consumi di derivati petroliferi utilizzati per il traffico
stradale e le relative emissioni di CO2 . Sono stati stimati accuratamente i consumi dovuti al
traffico autostradale (A22) mentre per il traffico nella rete ordinaria ci si è limitati ad una
ripartizione a livello di comprensorio data l’oggettiva difficoltà di procedere ad un’analisi più
dettagliata, almeno in questa fase.
Nella quarta ed ultima parte vengono fornite alcune chiavi di lettura e valutazioni, da
considerare di carattere preliminare sullo stato dei consumi energetici e delle emissioni di
CO2 nella Provincia d Trento.
Sono infine presenti alcune appendici relativamente alle unità di misura e convenzioni
normalmente usate nel campo dell’energia e relativamente all’andamento “storico” dei
consumi energetici in Provincia di Trento
Il gruppo di lavoro che ha curato la stesura del presente rapporto è costituito da:
Particolari ringraziamenti vanno inoltre all Arch. Giacomo Carlino, responsabile del Servizio
Energia della Provincia Autonoma di Trento, per la disponibilità dimostrata e i suggerimenti
forniti.
Introduzione
INTRODUZIONE
Nella prima parte di questo lavoro si è tentato di determinare una distribuzione territoriale
quanto più possibile dettagliata dei consumi energetici di combustibili fossili da sorgenti
fisse per la Provincia di Trento.
Per sorgenti fisse s’intendono tutti gli impianti termici per la produzione di calore (ed
eventualmente la sua conversione in altre forme di energia) installati in modo permanente
sul territorio quali, ad esempio, gli impianti di riscaldamento degli edifici. Sono state
assimilate alle sorgenti fisse anche quelle dovute alle macchine utilizzate per l’agricoltura
dato che generalmente operano in una porzione di territorio relativamente ristretta. Le
sorgenti mobili sono invece costituite dal traffico stradale e ferroviario, e verranno trattate
in altra parte.
Sono stati presi in considerazione separatamente 5 settori distinti:
• settore residenziale: in questo caso gli impianti termici hanno essenzialmente lo scopo
di coprire il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale, nonché quello relativo
all’acqua calda sanitaria ed alla cottura cibi
• settore turistico: anche in questo caso si devono soddisfare i fabbisogni energetici
dovuti al riscaldamento invernale, all’acqua calda sanitaria ed alla cottura, ma bisogna
tenere in debita considerazione i periodi di occupazione delle strutture
• settore del terziario: comprende tutte le strutture non ancora considerate, quali uffici,
negozi, scuole, ecc.. In questo caso si è considerato che gli impianti termici servano
esclusivamente per soddisfare il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale.
Ovviamente si è tenuto in opportuna considerazione il fatto che per attività diverse si
avranno esigenze termiche diverse
• settore industriale: in questo caso gli impianti termici servono quasi esclusivamente
per soddisfare il fabbisogno energetico dei processi produttivi
• agricoltura: i fabbisogni energetici in questo settore sono dovuti ai consumi di
carburante per le macchine agricole e alle esigenze energetiche delle aziende agricole.
Nella seconda parte di questo lavoro si è tentato di tracciare una mappa quanto più
possibile dettagliata delle emissioni di CO2 in Provincia di Trento. Per fare ciò è stato
necessario effettuare, a partire dai consumi energetici, una ripartizione, a livello comunale,
dei combustibili utilizzati.
1
Introduzione
2
Edifici residenziali
Dati disponibili:
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni occupate (1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate per lavoro e/o
studio (1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate per vacanza
(1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate per altri
motivi (1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate (1991)
• altitudine di ogni sezione di censimento
• epoca di realizzazione degli edifici per comune (1991)
• incremento della popolazione per comune dal 31/12/1991 al 31/12/1997
Tutti questi dati sono reperibili presso il Servizio Statistica della Provincia Autonoma di
Trento.
E’ importante ricordare che in Trentino esistono ben 4082 sezioni di censimento, e quindi
lavorando su questo dato si ritiene di ottenere dei risultati abbastanza attendibili.
2
Edifici residenziali
Il procedimento di seguito descritto è molto simile a quello suggerito dal DPR 412/93
applicativo della Legge 10 del 19911, a cui si è fatto riferimento per le procedure principali:
2. Ipotizzando di avere un’altezza libera d’interpiano pari a 2.6 metri, si può definire il
volume netto come:
Volnetto = Supnetta * 2.6
5. Il grado di isolamento di un edificio è garantito dalla verifica del Cd, richiesta già dalla
legge 373 del 1976, e confermata dalla legge 10 del 1991. Il valore limite di questo
parametro imposto dalla normativa è funzione, oltre che del rapporto tra superficie
disperdente e volume riscaldato S/V, anche dei Gradi Giorno, cioè del parametro
precedentemente descritto, dipendente dalla situazione climatica nella quale l’edificio va ad
inserirsi.
I limiti divengono più restrittivi man mano che si sale in altitudine, in quanto più aumenta
la quota, più cala la temperatura esterna e quindi aumentano le dispersioni. Come diretta
conseguenza viene quindi richiesto un grado di isolamento maggiore.
E’ importante ricordare che i valori limite del Cd sono stati definiti inizialmente nel 1977,
e sono stati poi aggiornati nel 1986. Si può quindi ipotizzare un grado di isolamento
diverso per diverse epoche di costruzione dell’edificio.
1
Legge 10 del 9 gennaio 1991: ”Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia
di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.
Il DPR 412/93 fa riferimento ad una serie di norme UNI (da 7537 a 10379) da cui sono state
desunte le principali procedure di calcolo.
3
Edifici residenziali
ZONA CLIMATICA
A B C D E F
S/V Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno
< 600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
0.2 0.49 0.49 0.46 0.46 0.42 0.42 0.34 0.34 0.3 0.3
0.9 1.16 1.16 1.08 1.08 0.95 0.95 0.78 0.78 0.73 0.73
Innanzitutto è stato calcolato il Cdlim attuale (come da tabella 1) per ogni sezione di
censimento, ipotizzando un valore medio del rapporto S/V pari a 0,6 per edifici di civile
abitazione.
E’ stato poi assunto un diverso grado di isolamento in funzione dell’epoca di costruzione
dell’edificio come segue:
Cdlim* Epoca
1,3 Cdlim Prima del 1919
1,3 Cdlim 1919-1945
1,3 Cdlim 1946-1960
1,4 Cdlim 1961-1976
1,06 Cdlim 1977-1981
1,06 Cdlim 1982-1986
0,9 Cdlim 1987-1991
Si è ritenuto che negli anni del boom edilizio (1961-1976) vi sia stato uno scadimento della
qualità edilizia e quindi una diminuzione della loro efficienza energetica.
Per ogni sezione di censimento il volume riscaldato è stato distribuito per ogni epoca di
costruzione in maniera direttamente proporzionale all’epoca di realizzazione degli edifici.
2
Il D.P.R. 412/93 è il decreto applicativo della legge 10/91.
4
Edifici residenziali
8. Il calore recuperato attraverso gli apporti gratuiti (apporti solari e apporti interni) è
stato assunto pari al 10% del calore disperso per trasmissione e ventilazione; quindi:
QG = 0,1(QD+QV)
Questa quantificazione degli apporti gratuiti viene effettuate sulla base di esperienze di
calcolo precedenti3.
9. Viene considerata una riduzione dell’energia necessaria per il riscaldamento pari al 25%,
dovuta al fatto che gli impianti termici negli edifici residenziali non mantengono la
temperatura fissata per 24 ore al giorno, ma funzionano in regime attenuato o
intermittente
10. Il rendimento degli impianti termici viene definito come media pesata dei rendimenti
in funzione dell’anno di costruzione degli edifici.
E’ stato infatti ipotizzato un diverso rendimento dell’impianto per diverse epoche di
costruzione, dovuto soprattutto all’invecchiamento degli impianti esistenti e all’evoluzione
tecnologica.
Si è ritenuto che il rendimento globale degli impianti termici non possa mai scendere al di
sotto di un valore pari a 0.7, soprattutto in considerazione del fatto che una caldaia ha una
durata media di circa 15 anni, e un impianto di riscaldamento di circa 30 anni.
Per le diverse epoche di costruzione sono stati assunti i seguenti rendimenti dell’impianto
termico:
Rendimento Epoca
0,7 Prima del 1919
0,7 1919-1945
0,7 1946-1960
0,75 1961-1976
0,75 1977-1981
0,75 1982-1986
0,8 1987-1991
3
Modelli di valutazione e analisi delle prestazioni energetiche di alcuni edifici civili in Provincia di
Trento, Marco Graiff, Tesi di Laurea, Anno Accademico 1998-1999
5
Edifici residenziali
I coefficienti riduttivi elencati sono stati calcolati ipotizzando dei modelli di frequentazione
degli edifici da parte degli utenti, in quanto non esistono dati certi sui tempi di occupazione
di ogni singolo edificio.
Il fabbisogno energetico per l’acqua calda sanitaria per Comune viene definito come:
6
Edifici residenziali
Qacs = n*40*CS*(Tu-Ta)/η
ove n è il numero di abitanti
40 è il consumo giornaliero di l di a.c.s. per persona
CS e il calore specifico dell'acqua pari a 4186,8 J/kgK
Tu è la temperatura di utilizzo assunta pari a 50 °C
Ta è la temperatura di acquedotto assunta pari a 10 °C
η è il rendimento dell'impianto assunto pari a 0,7
La temperatura di acquedotto è stata desunta dai valori medi stagionali suggeriti dalla UNI
7357.
Il consumo medio giornaliero per persona e la temperatura di utilizzo sono uguali a quelli
suggeriti dalle normative americane4. Tale indicazione è infatti assente sulla normativa
italiana.
RESIDENZE
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 16000 Valle di Fiemme 38.6 Valle di Fiemme 0.89
Primiero 8940 Primiero 21.6 Primiero 0.92
Bassa Valsugana 19223 Bassa Valsugana 33.2 Bassa Valsugana 0.77
Alta Valsugana 34741 Alta Valsugana 88.1 Alta Valsugana 0.79
Valle dell'Adige 103266 Valle dell'Adige 157.2 Valle dell'Adige 0.66
Valle di Non 30898 Valle di Non 51.8 Valle di Non 0.86
Valle di Sole 13982 Valle di Sole 22.9 Valle di Sole 0.95
Giudicarie 31927 Giudicarie 27.1 Giudicarie 0.92
Alto Garda e Ledro 28656 Alto Garda e Ledro 81.1 Alto Garda e Ledro 0.70
Vallagarina 55585 Vallagarina 80.1 Vallagarina 0.70
Ladino di Fassa 9315 Ladino di Fassa 29.3 Ladino di Fassa 1.04
MEDIA MEDIA
TOTALE 352533 56.8 0.76
PROVINCIALE PROVINCIALE
4
1997 ASHRAE Fundamentals Handbook
7
Edifici residenziali
I grafici
Nella pagina seguente sono rappresentati i consumi per il riscaldamento invernale e per la
produzione di a.c.s. disaggregati per comprensorio.
Dal primo grafico si può notare che i consumi nel comprensorio della Val d’Adige
superano abbondantemente i consumi negli altri comprensori. Questo fatto è dovuto al
maggior numero di abitanti ivi presenti rispetto agli altri comprensori.
E’ interessante notare come i consumi pro capite siano molto simili tra loro, e praticamente
dipendono quasi esclusivamente dall’altitudine media del comprensorio considerato.
Infatti, se il fabbisogno per l’a.c.s. non è influenzato dall’altitudine, il fabbisogno per il
riscaldamento invernale aumenta all’aumentare dell’altitudine, e cioè all’aumentare della
temperatura esterna media della stagione invernale.
8
Edifici residenziali
100000
80000
TEP
60000
40000
20000
2
CONSUMI NEL SETTORE RESIDENZIALE (TEP/km )
1 7 6 .4
1 1 7 .6
TEP/km
5 8 .8
0 .0
0 .7 8
0 .0 0
9
Strutture di ricezione turistica
Risulta assai difficile riuscire a stimare i consumi energetici dovuti alle presenze turistiche.
Infatti il dato relativo alla superficie abitabile delle strutture alberghiere e similari non è
molto significativo, in quanto non sempre tutti i volumi sono riscaldati. Appare quindi
necessario basare la stima sul numero di presenze nella stagione invernale di
riscaldamento.
Il fenomeno delle seconde case e degli alloggi privati è già stato preso in considerazione
nella parte relativa agli edifici residenziali, utilizzando un opportuno coefficiente di
riduzione che teneva conto del reale grado di occupazione degli edifici.
In seguito viene descritto il modello di calcolo assunto per gli alberghi e per le strutture
complementari.
Dati disponibili:
• Consistenza degli esercizi alberghieri per categoria e per comprensorio (1997)
• Presenze negli esercizi alberghieri e complementari per comprensorio e per mese (1997)
• Presenze negli esercizi alberghieri e complementari per comune (1997)
Questi dati sono desumibili dall’Annuario Turistico 1997 della Provincia di Trento.
5
Rutes e Penner, Lawson, Hotels
11
Strutture di ricezione turistica
Incrociando questi dati è possibile determinare il volume riscaldato medio pesato per
albergo per persona per ogni comprensorio.
3. Il volume riscaldato per persona negli esercizi complementari viene assunto pari a 90
m3. Sono infatti strutture in cui molto spesso le dimensioni delle sale da pranzo e delle
cucine sono molto ridotte rispetto a quelle degli alberghi, e conseguentemente è
ipotizzabile un minor volume riscaldato per ospite.
4. La tabella che fornisce le presenze negli alberghi e negli esercizi complementari per
comune, in realtà fornisce i dati solo per i comuni turistici e i dati aggregati per i
comuni non turistici. Le presenze per i comuni non turistici vengono suddivise in
maniera direttamente proporzionale al numero di abitanti tra gli stessi.
5. Dalle presenze totali per comune è possibile passare alle presenze invernali per
comune utilizzando il rapporto tra presenze invernali e presenze estive caratteristico di
ogni comprensorio. E’ quindi possibile determinare l’aumento fittizio di popolazione
nel periodo invernale (per presenze negli alberghi e negli esercizi complementari).
6. Utilizzando i dati relativi al volume riscaldato per persona in albergo (caratteristico di
ogni comprensorio) e al volume riscaldato per persona in esercizio complementare
(uguale in tutta la Provincia) è possibile ricavarsi il volume invernale riscaldato per gli
alberghi e per gli esercizi complementari per ogni comune.
7. Con un procedimento analogo a quello descritto per gli edifici residenziali, è possibile
risalire dal volume riscaldato in ogni comune all’energia necessaria per il
riscaldamento invernale in ogni comune.
Rispetto al procedimento utilizzato per la stima dei consumi negli edifici residenziali sono
state però assunte alcune ipotesi diverse:
• l’altitudine, e conseguentemente la temperatura esterna media stagionale e i Gradi
Giorno, corrispondono a quelli del comune (non si lavora più per sezione di
censimento)
• la temperatura esterna media stagionale utilizzata nei calcoli viene poi calcolata
come media pesata in funzione delle presenze di ogni mese del periodo invernale
(ottobre-aprile), in modo da tenere opportunamente in conto la reale distribuzione
delle presenze. Praticamente la temperatura esterna media stagionale viene calcolata
come media delle temperature medie mensili pesate in funzione delle presenze
mensili
• il grado di isolamento della struttura alberghiera viene determinato ipotizzando che
l’edificio sia stato costruito al limite dei valori del Cdlim definiti nel 1986. E’ infatti
ipotizzabile che le strutture alberghiere e simili abbiano subito negli anni numerosi
interventi di ristrutturazione, e che comunque gran parte di questi edifici siano stati
realizzati in un epoca relativamente recente. Per questo motivo non è stato
incrementato il valore limite del Cd come nel caso degli edifici residenziali
• per gli alberghi si ipotizza un rapporto S/V pari a 0.5; infatti la volumetria di un
albergo tipico montano indica un rapporto di questo tipo. Per gli esercizi
complementari si assume un rapporto S/V pari a quello assunto per gli edifici
residenziali (S/V=0.6); infatti la variabilità delle tipologie di esercizi complementari
non permette di definire un valore di S/V in modo più accurato.
• il rendimento globale dell’impianto termico viene sempre assunto pari a 0.75; si
ritiene infatti che questi impianti abbiano un rendimento un po’ migliore degli
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Strutture di ricezione turistica
TURISMO
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 2041 Valle di Fiemme 4.9 Valle di Fiemme 0.11
Primiero 1178 Primiero 2.8 Primiero 0.12
Bassa Valsugana 193 Bassa Valsugana 0.3 Bassa Valsugana 0.01
Alta Valsugana 890 Alta Valsugana 2.3 Alta Valsugana 0.02
Valle dell'Adige 2653 Valle dell'Adige 4.0 Valle dell'Adige 0.02
Valle di Non 402 Valle di Non 0.7 Valle di Non 0.01
Valle di Sole 3624 Valle di Sole 5.9 Valle di Sole 0.25
Giudicarie 2476 Giudicarie 2.1 Giudicarie 0.07
Alto Garda e Ledro 1333 Alto Garda e Ledro 3.8 Alto Garda e Ledro 0.03
Vallagarina 1199 Vallagarina 1.7 Vallagarina 0.02
Ladino di Fassa 3991 Ladino di Fassa 12.5 Ladino di Fassa 0.45
MEDIA MEDIA
TOTALE 19980 3.2 0.04
PROVINCIALE PROVINCIALE
I grafici
Un grafico significativo è sicuramente quello relativo al consumo energetico nel settore
turistico per kmq, e ancor più quello relativo al consumo energetico nel settore turistico pro
capite. Infatti dal terzo grafico emerge chiaramente che il comprensorio più attivo nel
turismo è quello dalla Val di Fassa, seguito da quello della Val di Sole, per concludere con
i comprensori della Val di Fiemme e del Primiero.
Da tutti i grafici emerge comunque la notevole variabilità di questo parametro tra i vari
comprensori.
13
Strutture di ricezione turistica
4000
3500
3000
TEP
2500
2000
1500
1000
500
2
CONSUMI NEL SETTORE TURISTICO (TEP/km )
1 6 .0
1 2 .8
TEP/km
9 .6
6 .4
3 .2
0 .0
0 .2 8
0 .2 4
0 .2 0
0 .1 6
0 .1 2
0 .0 8
0 .0 4
0 .0 0
14
Settore terziario e simili
Dati disponibili:
• Superficie coperta da ogni attività (codice ATECO) per località6
• Altitudine di ogni località abitata
• Incremento della popolazione per Comune dal 31/12/1991 al 31/12/1997
I dati sono reperibili presso il Servizio Statistico della Provincia Autonoma di Trento.
16
Settore terziario e simili
Tabella 1
Si ritiene che i risultati ottenibili da questi dati siano ragionevolmente attendibili, in quanto
solo il 6% dei dati vengono forniti a livello comprensoriale.
Con un procedimento analogo a quello descritto per gli edifici residenziali, è possibile
determinare dalla superficie coperta l’energia necessaria per il riscaldamento invernale.
Sono state assunte alcune ipotesi:
1. Per i dati forniti solo a livello comprensoriale, come altitudine è stata assunta
l’altitudine media pesata di tutti i comuni del comprensorio, in funzione del numero di
abitanti. Infatti, se da un lato appare logico che il segreto statistico incida soprattutto in
comuni molto piccoli (ad esempio in un paese di 200 abitanti è probabile che ci sia un
unico negozio di alimentari), dall’altro è vero che nei centri abitati più grandi esistano
molte più attività, alcune delle quali poco usuali, e pertanto soggette a segreto statistico
2. Per ogni gruppo di attività si sono assunti dati diversi relativamente a: il rapporto S/V,
l’altezza d’interpiano, il grado d’isolamento, il rendimento dell’impianto termico, la
temperatura interna ed il regime di funzionamento. Così, ad esempio, è stato assunto
un funzionamento continuo per 24 ore al giorno ad una temperatura di 22°C per gli
ospedali, mentre per la vendita al dettaglio è stato assunto l’effettivo orario di
funzionamento (circa 11 ore al giorno) ad una temperatura di 20°C.
17
Settore terziario e simili
TERZIARIO + COMMERCIO
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 3090 Valle di Fiemme 7.4 Valle di Fiemme 0.17
Primiero 1529 Primiero 3.7 Primiero 0.16
Bassa Valsugana 2940 Bassa Valsugana 5.1 Bassa Valsugana 0.12
Alta Valsugana 5548 Alta Valsugana 14.1 Alta Valsugana 0.13
Valle dell'Adige 25350 Valle dell'Adige 38.6 Valle dell'Adige 0.16
Valle di Non 4752 Valle di Non 8.0 Valle di Non 0.13
Valle di Sole 2387 Valle di Sole 3.9 Valle di Sole 0.16
Giudicarie 5462 Giudicarie 4.6 Giudicarie 0.16
Alto Garda e Ledro 5820 Alto Garda e Ledro 16.5 Alto Garda e Ledro 0.14
Vallagarina 10493 Vallagarina 15.1 Vallagarina 0.13
Ladino di Fassa 2253 Ladino di Fassa 7.1 Ladino di Fassa 0.25
MEDIA MEDIA
TOTALE 69622 11.2 0.15
PROVINCIALE PROVINCIALE
I grafici
Anche in questo caso il grafico più significativo è quello relativo ai consumi pro capite.
Come si può vedere dal terzo grafico, i consumi risultano essere abbastanza simili, tranne
che nel caso della Val di Fassa.
La differenza dei consumi nel settore terziario tra la Val di Fassa e gli altri comprensori
può essere spiegata con alcune considerazioni:
• dal momento che nel calcolo del fabbisogno energetico nel settore del terziario non si è
presa in considerazione l’a.c.s., l’altitudine alla quale sono collocati gli edifici assume
una rilevanza ancora maggiore nel computo dei consumi
• la massiccia presenza turistica sia nel periodo estivo che nel periodo invernale ha
favorito la nascita di molti punti di vendita al dettaglio, nonché di numerosi ristoranti e
bar
• la bassa densità abitativa ha indotto una maggior diffusione dei servizi (scuole,
biblioteche,...)
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Settore terziario e simili
25000
20000
TEP
15000
10000
5000
2
CONSUMI NEL SETTORE TERZIARIO (TEP/km )
4 4 .8
3 3 .6
TEP/km
2 2 .4
1 1 .2
0 .0
0 .1 5
0 .0 0
19
Industria e artigianato
7
Per unità termica s’intende il singolo generatore di calore. I sistemi di produzione di calore delle
grosse industrie sono ovviamente composti da numerose unità termiche
21
Industria e artigianato
INDUSTRIA
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 1571 Valle di Fiemme 3.8 Valle di Fiemme 0.09
Primiero 423 Primiero 1.0 Primiero 0.04
Bassa Valsugana 21119 Bassa Valsugana 36.5 Bassa Valsugana 0.85
Alta Valsugana 3826 Alta Valsugana 9.7 Alta Valsugana 0.09
Valle dell'Adige 63712 Valle dell'Adige 97.0 Valle dell'Adige 0.41
Valle di Non 5708 Valle di Non 9.6 Valle di Non 0.16
Valle di Sole 1814 Valle di Sole 3.0 Valle di Sole 0.12
Giudicarie 12873 Giudicarie 10.9 Giudicarie 0.37
Alto Garda e Ledro 121263 Alto Garda e Ledro 343.2 Alto Garda e Ledro 2.98
Vallagarina 80904 Vallagarina 116.5 Vallagarina 1.02
Ladino di Fassa 143 Ladino di Fassa 0.4 Ladino di Fassa 0.02
MEDIA MEDIA
TOTALE 313354 50.5 0.67
PROVINCIALE PROVINCIALE
I grafici
I grafici mostrano chiaramente che i grossi impianti industriali sono concentrati nei
comprensori della Val d’Adige, della Bassa Valsugana, dell’Alto Garda e Ledro e della
Vallagarina. In particolare dagli ultimi due grafici emerge chiaramente che nel
comprensorio dell’Alto Garda e Ledro esiste una notevole concentrazione di impianti
industriali, sia per km2, sia pro capite.
E’ importante ricordare che una rilevante quota dei consumi industriali nei comprensori
dell’Alto Garda e Ledro e della Vallagarina sono dovuti alle cartiere (Arco, Riva del Garda,
Villa Lagarina, Rovereto).
22
Industria e artigianato
120000
100000
80000
TEP
60000
40000
20000
2
CONSUMI NEL SETTORE INDUSTRIALE (TEP/km )
3 6 4 .8
3 1 9 .2
2 7 3 .6
TEP/km
2 2 8 .0
1 8 2 .4
1 3 6 .8
9 1 .2
4 5 .6
0 .0
3 .0 5
2 .4 4
TEP/ab
1 .8 3
1 .2 2
0 .6 1
0 .0 0
23
Agricoltura
AGRICOLTURA
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 716 Valle di Fiemme 1.7 Valle di Fiemme 0.04
Primiero 407 Primiero 1.0 Primiero 0.04
Bassa Valsugana 1365 Bassa Valsugana 2.4 Bassa Valsugana 0.05
Alta Valsugana 2353 Alta Valsugana 6.0 Alta Valsugana 0.05
Valle dell'Adige 7176 Valle dell'Adige 10.9 Valle dell'Adige 0.05
Valle di Non 9182 Valle di Non 15.4 Valle di Non 0.25
Valle di Sole 1265 Valle di Sole 2.1 Valle di Sole 0.09
Giudicarie 2839 Giudicarie 2.4 Giudicarie 0.08
Alto Garda e Ledro 1659 Alto Garda e Ledro 4.7 Alto Garda e Ledro 0.04
Vallagarina 3561 Vallagarina 5.1 Vallagarina 0.04
Ladino di Fassa 135 Ladino di Fassa 0.4 Ladino di Fassa 0.02
MEDIA MEDIA
TOTALE 30659 4.9 0.07
PROVINCIALE PROVINCIALE
I grafici
Risulta evidente che i consumi energetici in agricoltura sono concentrati nei comprensori
della Val di Non e della Val d’Adige.
21
Agricoltura
5000
4000
3000
2000
1000
0
2
CONSUMI IN AGRICOLTURA (TEP/km )
4 5 .6
TEP/km
0 .0
0 .0 0
22
Consumi totali
Per consumi totali s’intende ovviamente la somma dei consumi dovuti alle varie tipologie
di sorgenti fisse.
I consumi totali in Provincia di Trento sono costituiti dalla somma di:
• consumi energetici per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda
sanitaria negli edifici residenziali
• consumi energetici per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda
sanitaria negli edifici turistici (alberghi e complementari)
• consumi energetici dovuti alle attività industriali e artigianali
• consumi energetici per il riscaldamento invernale negli edifici del terziario,
comprendente tutti gli edifici non elencati nei tre punti precedenti
• consumi energetici in agricoltura
Nei grafici riassuntivi per ogni comprensorio vengono forniti i consumi totali suddivisi tra
consumi nel settore residenziale, del turismo, del terziario e industriale. E’ necessario
ricordare che nel settore residenziale è compreso il fenomeno delle seconde case, e che
quindi una piccola fetta dei consumi in ambito residenziale andrebbe attribuita in realtà al
settore del turismo.
E’ interessante notare come per ogni comprensorio emergano le peculiarità già evidenziate
in precedenza. Così i consumi nel settore turistico assumono particolare significato nei
comprensori della Val di Fassa e della Val di Sole, mentre i consumi nel settore industriale
assumono particolare significato nei comprensori dell’Alto Garda e Ledro, della
Vallagarina e della Bassa Valsugana.
I consumi in agricoltura risulatano particolarmnente rilevanti in Val di Non.
Siccome lo scopo principale di questo lavoro è quello di tracciare una mappa delle
emissioni di CO2 sul territorio della Provincia di Trento, la distribuzione e la produzione di
energia elettrica verranno trattati nella parte conclusiva.
24
Consumi totali
TOTALE
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 22112 Valle di Fiemme 53.3 Valle di Fiemme 1.24
Primiero 11747 Primiero 28.4 Primiero 1.21
Bassa Valsugana 43271 Bassa Valsugana 74.8 Bassa Valsugana 1.73
Alta Valsugana 44524 Alta Valsugana 112.9 Alta Valsugana 1.02
Valle dell'Adige 193733 Valle dell'Adige 295.0 Valle dell'Adige 1.25
Valle di Non 48422 Valle di Non 81.1 Valle di Non 1.34
Valle di Sole 21931 Valle di Sole 36.0 Valle di Sole 1.48
Giudicarie 52974 Giudicarie 45.0 Giudicarie 1.52
Alto Garda e Ledro 156393 Alto Garda e Ledro 442.6 Alto Garda e Ledro 3.84
Vallagarina 147208 Vallagarina 212.0 Vallagarina 1.85
Ladino di Fassa 15077 Ladino di Fassa 47.4 Ladino di Fassa 1.69
MEDIA MEDIA
TOTALE 757392 122.0 1.62
PROVINCIALE PROVINCIALE
25
Consumi totali
200000
150000
TEP
100000
50000
2
CONSUMI TOTALI (TEP/km )
4 7 5 .6
3 5 6 .7
TEP/km
2 3 7 .8
1 1 8 .9
0 .0
3 .1 6
TEP/ab
1 .5 8
0 .0 0
26
Consumi totali
RESIDENZE
RESIDENZE 73%
68%
T U R ISM O
9%
T U R ISM O
9%
TERZIA R IO
13% TERZIA R IO
INDUSTRIA A G R IC . INDUSTRIA 12%
A G R IC .
7% 3% 3%
3%
RESIDENZE
INDUSTRIA 43%
47%
A G R IC .
5%
INDUSTRIA
T U R ISM O
TERZIA R IO T U R ISM O 8% TERZIA R IO
2%
7% 0% 12%
INDUSTRIA
32%
T U R ISM O
1%
RESIDENZE
50%
TERZIA R IO TERZIA R IO
13% 9%
A G R IC .
18% INDUSTRIA
T U R ISM O
11%
1%
27
Consumi totali
A G R IC .
5%
T U R ISM O
16%
T U R ISM O
4%
INDUSTRIA
A G R IC . TERZIA R IO 23% TERZIA R IO
5% INDUSTRIA
10%
8% 10%
TERZIA R IO
4%
RESIDENZE
T U R ISM O 37%
1%
A G R IC . TERZIA R IO
RESIDENZE T U R ISM O
1% 7%
18% 1%
RESIDENZE
T U R ISM O
44%
25% INDUSTRIA
40%
TERZIA R IO
RESIDENZE
14%
59%
A G R ICINDUSTRIA
. TERZIA R IO T U R ISM O
1% 9% 3%
1%
28
Consumi stimati e consumi reali
Metano. Nella Provincia di Trento la rete primaria del gas metano è gestita dalla SNAM.
La SNAM rifornisce direttamente solo le grosse utenze industriali che superano un
consumo annuo di 200000 Sm3:
- Cipriani Distillerie Spa, ALA
- Aquafil Spa Fibre Sintetiche, ARCO
- Arconvert Spa, ARCO
- Fedrigoni Cartiere & c. Spa, ARCO
- Dana Italia Spa, CASTELNUOVO
- San Carlo Snacks Spa, LAVIS
- Adige Vetro Srl, MEZZOCORONA
- Cartiere del Garda Spa, RIVA DEL GARDA
- Fedrigoni Cartiere & c. Spa, RIVA DEL GARDA
- Merloni Termosanitari Spa, ROVERETO
- Roferm Spa, ROVERETO
- Dana Italia Spa, TRENTO
- Whirlpool Europe Srl, TRENTO
- Cartiera Vallagarina Spa, VILLALAGARINA
Tutte le altre utenze industriali di minore entità, nonché tutte le utenze civili sono servite
dalle aziende locali che effettuano la distribuzione finale del metano che acquistano dalla
SNAM:
• SIT Spa Trento
• ASM Spa Rovereto
• AGS Spa Riva del Garda
• Metanodotti Trentini Srl Trento
• AMEA Spa Pergine
• SIGESA Spa Milano
• Comune Isera
• Comune Mori
• AIR Mezzolombardo
• Avisio Energia Spa Trento
• Valgas Spa Brescia
29
Consumi stimati e consumi reali
Tra queste aziende le uniche due che riforniscono più di due comuni sono la SIT di Trento
e l’ASM di Rovereto.
Per quanto riguarda i consumi di metano è stato possibile ottenere i seguenti dati per l’anno
1997:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento suddivisi in consumi industriali e
(cottura, acqua calda), uso riscaldamento individuale, altri usi civili, usi piccole
industrie e artigiani, utenze in deroga (Fonte: Servizio Energia della Provincia
Autonoma di Trento)
− metano distribuito da ogni singola azienda per comune, con i consumi distinti in civili
Gasolio. Per quanto riguarda i consumi di gasolio è stato possibile reperire i seguenti dati:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento (Fonte: Ministero dell’Industria, del
GPL. L’utilizzo di questo tipo di combustibile non è in realtà molto diffuso. I dati reperiti
sono:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento (Fonte: Bollettino Petrolifero)
− consumi di GPL per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o artigianale
Legna. Risulta assai difficile ottenere dati attendibili relativamente ai consumi di questo
combustibile, che non sono trascurabili essendo il Trentino una zona prevalentemente
montagnosa. E’ stato comunque possibile stimare i consumi di legna per comune
utilizzando i seguenti dati:
− legnatico assegnato nei comuni di ogni comprensorio per usi civici. I dati sono aggregati
per comprensorio. Viene anche fornita una stima del legnatico ricavato da terreni privati
(Fonte: Utilizzo di biomasse legnose per sistemi di teleriscaldamento in aree montane,
Atti Congresso Cavalese, 17 settembre 1999)
− scarti delle aziende di lavorazione del legno, suddivisi tra quelli utilizzati all’interno
della stessa attività e quelli rivenduti; i dati sono aggregati per l’intera Provincia (Fonte:
vedi precedente)
30
Consumi stimati e consumi reali
− consumi di legna per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o artigianale
(Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente)
− tipo di combustibile utilizzato per ogni unità termica di ogni comune (Fonte: Servizio
Statistica)
Altri tipi di combustibile. Per quanto riguarda gli altri tipi di combustibile essi hanno un
utilizzo quasi esclusivamente di tipo industriale. Questi combustibili sono: antracite,
carbone da legna, carbone da vapore, coke metallurgico, kerosene e biogas.
− I consumi vengono forniti per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o
31
Consumi stimati e consumi reali
Il problema da risolvere è ora quello di conoscere le quantità dei vari combustibili utilizzati
per ogni comune. La procedura adottata per risolvere questo problema è la seguente:
- per quanto riguarda il settore industriale, i consumi sono forniti per ogni singola
azienda, e quindi i dati vengono semplicemente aggregati per comune
- per quanto riguarda il settore civile, si è assunto che l’utilizzo si limiti ai seguenti 4 tipi
di combustibile: metano, gasolio, GPL e legna
- per quanto riguarda il metano, si conosce già la distribuzione per uso non industriale
per ogni comune
- l’utilizzo del GPL nelle utenze civili è assai modesto. Il consumo totale a livello
provinciale è stato ridistribuito a livello comunale: il 90% del consumo provinciale è
stato distribuito in maniera direttamente proporzionale al numero di abitanti per i
comuni non metanizzati; il rimanente 10% è stato distribuito in maniera analoga nei
comuni metanizzati
- a questo punto è nota, per differenza, la somma del consumo di legna e di gasolio per
ogni comune. Per valutare il consumo di gasolio e di legna si sono ridistribuiti i
consumi in maniera direttamente proporzionale al numero di unità termiche funzionanti
a combustibile solido e liquido, in modo da ottenere il totale coincidente con i valori
forniti per l’intera provincia
32
Consumi stimati e consumi reali
OLIO
COMPRENSORIO METANO GASOLIO GPL LEGNA ALTRI TOT
COMB.
OLIO
COMPRENSORIO METANO GASOLIO GPL LEGNA ALTRI TOT
COMB.
33
Consumi stimati e consumi reali
OLIO
COMPRENSORIO METANO GASOLIO GPL LEGNA ALTRI TOT
COMB.
I grafici
Nelle pagine seguenti sono presentati i grafici del consumo percentuale per ogni tipo di
combustibile per comprensorio. Il grafico a torta rappresenta il riassunto del grafico
precedentemente descritto per l’intera Provincia.
Nella prima pagina sono presentati i grafici per i consumi dovuti ad attività industriali e
artigianali; nella seconda pagina sono presentati i consumi nel settore non industriale
(residenziale, turistico e del terziario). Infine sono riassunti i consumi totali per i singoli
comprensori e per l’intera Provincia.
34
Consumi stimati e consumi reali
80%
60%
40%
20%
0%
Fiemme
Primiero
TOTALE
Non
Valle di Sole
Ladino di
Giudicarie
dell'Adige
Valle di
Vallagarina
Alto Garda e
Valsugana
Valsugana
Fassa
Bassa
Valle
Ledro
Alta
Valle di
METANO
59%
METANO
ALTRI
OLIO COMB.
10%
GASOLIO
LEGNA OLIO COMB. GPL
1% GPL 12% LEGNA
1% ALTRI
GASOLIO
17%
35
Consumi stimati e consumi reali
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Fiemme
Primiero
Ladino di
Non
Giudicarie
dell'Adige
Valle di Sole
TOTALE
Valle di
Alto Garda e
Vallagarina
Valsugana
Valsugana
Fassa
Bassa
Valle
Ledro
Alta
Valle di
METANO
37%
GASOLIO
45% METANO
OLIO COMB.
LEGNA GASOLIO
14% GPL
LEGNA
ALTRI
GPL
4%
36
Consumi stimati e consumi reali
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Fiemme
Primiero
Ladino di
Giudicarie
dell'Adige
Valle di Sole
TOTALE
Valle di
Alto Garda e
Vallagarina
Valsugana
Valsugana
Fassa
Valle di
Non
Bassa
Valle
Ledro
Alta
METANO
47%
OLIO COMB.
5%
METANO
ALTRI
4% OLIO COMB.
GASOLIO
LEGNA GPL
8% GASOLIO
33% LEGNA
ALTRI
GPL
3%
37
Calcolo delle emissioni di CO2
Per i combustibili solidi (legna, carbone e simili) non vengono forniti i fattori di emissione.
In questo caso il fattore di emissione viene determinato analizzando la stechiometria della
combustione.
Si può far riferimento alla reazione chimica elementare per l’ossidazione completa del
carbonio:
C + O2 → CO2
Facendo riferimento ai valori delle masse molecolari delle singole sostanze, si ottiene in
termini di unità di massa:
12 kg C + 32 kg O2 = 44 kg CO2
Utilizzando il potere calorifero inferiore dei vari combustibili è possibile ottenere il fattore
di emissione in g/GJ.
8
CORINAIR 90, UNECE/EMEP Task Force on Emission Inventories, U.S. EPA
9
Tabella 9.1: Combustibili solidi: valori tipici della composizione elementare e alcune proprietà
caratteristiche, Cavallini, Mattarollo, Termodinamica
39
Calcolo delle emissioni di CO2
SUPERFICIE tonnellate
COMPRENSORIO ABITANTI tonnellate CO2 kg CO2/ab
(km2) CO2/kmq
I grafici
I grafici nelle pagine seguenti forniscono le tonnellate di CO2 emesse per comprensorio. I
valori forniti per km2 rendono l’idea della reale distribuzione di CO2 sul territorio.
E’ possibile notare come l’intensità delle emissioni di CO2 sia fortemente influenzata dalla
massiccia presenza di attività industriali (Val d’Adige, Alto Garda e Ledro, Vallagarina).
40
Calcolo delle emissioni di CO2
500000
400000
tonn
300000
200000
100000
2
EMISSIONI CO2 PER COMPRENSORIO (ton/km )
1362
1021
tonn/km
681
340
9 .1
tonn/ab
4 .5
0 .0
41
Calcolo delle emissioni di CO2
42
Indice delle Figure.........................................................................................................................3
Indice delle Tabelle .......................................................................................................................3
1 Introduzione .........................................................................................................................4
2 Metodologia di calcolo.........................................................................................................7
3 Vendite di combustibili........................................................................................................9
4 Stima dei consumi per il settore trasporti...........................................................................12
4.1 Consumi sulla rete autostradale .....................................................................................12
4.1.1 Definizione dei consumi specifici..........................................................................12
4.1.2 I passaggi autostradali............................................................................................14
4.1.3 Stima dei consumi..................................................................................................16
4.2 Consumi sulla rete stradale urbana ed extraurbana........................................................17
5 Ripartizione delle emissioni calcolate sul territorio...........................................................19
6 Stima delle emissioni .........................................................................................................21
Bibliografia..................................................................................................................................24
2
Indice delle Figure
Fig. 1 - Ripartizione delle emissioni di CO2 per macrosettore 4
Fig. 2 - Parco circolante in provincia di Trento 5
Fig. 3 - Andamento dei fattori di emissione di CO2 delle vetture a benzina calcolati alla
velocità di 120 km/h per classe di cilindrata in riferimento alla normativa di omologazione 6
Fig. 4 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento (t/anno) 10
Fig. 5 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento nel periodo 1990-1997
(t/anno) 10
Fig. 6 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento (t/anno) 11
Fig. 7 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento nel periodo
1990-1997 (t/anno) 11
Fig. 8 - Andamento dei passaggi autostradali per tratto 15
Fig. 9 - Incremento del numero di passaggi autostradali rispetto all'anno 1990 15
Fig. 10 - Numero di passaggi registrati nel 1998 per tratto autostradale. 16
Fig. 11 - Consumi sull'arco autostradale (t/anno). 17
Fig. 12 - Consumi di gasolio e benzina sulla rete urbana ed extraurbana (t/anno). 18
Fig. 13 - Consumi di benzina e gasolio per l'anno 1997 20
Fig. 14 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili in provincia di Trento (t/anno). 21
Fig. 15 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del
1990 22
Fig. 16 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili per comprensorio (t/anno) 22
Fig. 17 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del
1990 23
3
Stima delle emissioni di biossido di carbonio
da sorgenti da traffico per la provincia di Trento
1 Introduzione
L'incremento della richiesta di mobilità, specie per il trasporto privato, ha portato le emissioni
da traffico ad assumere negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante per i problemi di qualità
dell'aria. Se questo è soprattutto vero per quanto riguarda le emissioni di inquinanti come l'ossido di
carbonio o gli ossidi di azoto, anche per il caso delle emissioni di biossido di carbonio si può
osservare come il traffico abbia un ruolo primario.
Per quanto riguarda la situazione specifica del Trentino, dall'inventario delle emissioni
atmosferiche della Provincia di Trento, redatto nell'ambito della realizzazione del Piano provinciale
di risanamento e tutela della qualità dell'aria (PAT, 1998), appare come, al 1995, il traffico sia la
principale fonte di CO2 (Fig. 1); esso incide infatti sul bilancio complessivo per più del 35%, valore
al quali vanno aggiunte le altre sorgenti mobili (veicoli fuori-strada e macchine utilizzati in
agricoltura, nell'industria e dai militari, vie di navigazione interne e aeroporti) che rappresentano il
5 % delle emissioni totali.
Agricoltura
Centrali Elettriche
0.3%
Trattamento e Smaltimento Pubbliche, Cogenerazione,
Rifiuti Teleriscaldamento
2% 0.1%
Trasporti Stradali
36%
Processi Produttivi
Combustione - Industria
1%
24%
Uso di solventi
Estrazione,distribuzione 0.2%
combustibili fossili
0.1%
Il peso di questa fonte di emissione è sempre più rilevante in quanto continua a crescere la
richiesta di mobilità come si può dedurre dall'andamento delle vendite dei combustibili e del parco
4
circolante immatricolato in provincia che risulta essere aumentato quasi del 15 % negli anni fra il
1990 e il 1998 (Fig. 2).
Se l'incremento delle emissioni degli inquinanti principali, dovuto alla crescita del numero di
veicoli e dei chilometri percorsi, viene attenuato dall'effetto del rinnovo del parco con una frazione
sempre maggiore di vetture dotate di dispositivi antinquinamento che permettono di avere emissioni
specifiche considerevolmente inferiori a quelle dei veicoli più vecchi; questo effetto non si riscontra
in modo cosi marcato per la produzione di biossido di carbonio.
350,000
300,000
250,000
200,000
Veicoli
TOTALE
150,000 Automobili
Veicoli leggeri < 3.5 t
Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus
100,000 Motocicli
50,000
0
1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999
Anno
5
Fig. 3 - Andamento dei fattori di emissione di CO2 delle vetture a benzina calcolati alla velocità di 120 km/h per
classe di cilindrata in riferimento alla normativa di omologazione
350.000
300.000
250.000
200.000
[ g / km ]
150.000
>2,0l
1,4 - 2,0l
100.000
<1,4 l
50.000
0.000
PRE ECE ECE 15/00-01 ECE 15/02 ECE 15/03 ECE 15/04 91/441/EEC 94/12/EEC EC Proposal I
Rif. Normativa
6
2 Metodologia di calcolo
Come è noto la valutazione delle emissioni si basa su tre elementi fondamentali che ne
determinano l'entità: il numero di veicoli circolanti, la distanza da questi percorsa nell'unità di
tempo considerata ed il fattore di emissione che definisce la massa di inquinante emessa dal veicolo
riferita ad una percorrenza unitaria. L'algoritmo generale di calcolo è quindi definito come:
Ei = Σc FEi,c· pc· Nc 1.
dove:
Ei [g/t] : emissione dell'inquinante i nell'unità di tempo t considerata;
considerata;
Nc[-] : numero di veicoli di categoria c.
La relazione può essere utilizzata con diversi livelli di disaggregazione dei singoli parametri per
tener conto in maniera il più possibile dettagliata delle differenze che intervengono a caratterizzare
l'emissione per tipo di veicolo e modalità di percorso.
Nel caso dell'emissione di CO2, il fattore di emissione allo scarico può essere ricavato
direttamente dal consumo specifico a partire dalla reazione stechiometrica di combustione:
Considerando che parte del carbonio presente nel combustibile viene emesso sotto forma di ossido
di carbonio (CO), composti organici volatili (COV) e particolato (PM) si ottiene:
7
Tab. 1 - Valore di rH/C per tipo di combustibile
COMBUSTIBILE rH/C
(1)
Benzina 1.8
Gasolio 2.0 (1)
Metano 4.0
GPL 2.6 (2)
(1)
(Ahlvik et Al., 1997)
(2)
Valore ottenuto considerando una miscela di butano (C4H10) e propano (C3H8) in parti uguali.
Questa relazione, utilizzata nell'ambito della realizzazione dell'inventario delle emissioni del
Piano provinciale di risanamento e tutela della qualità dell'aria definisce le emissioni di CO2
emesse direttamente scarico. Ai fini delle problematiche connesse ai temi specifici dello sviluppo
sostenibile (cambiamenti climatici su scala globale) è più corretto stimare la CO2 finale,
considerando cioè che, a seguito di reazioni nell'ambiente successive alla fase di emissione, tutto il
carbonio venga convertito in biossido di carbonio.
La relazione da considerare diventa dunque:
In base a questa relazione la CO2 prodotta dipende esclusivamente dai consumi, è possibile
quindi individuare un secondo approccio per una stima di massima basato esclusivamente sulle
vendite di combustibili. Questo seconda metodica ha il vantaggio di non richiedere la conoscenza
accurata delle varie componenti che concorrono all'emissione (numero di passaggi e consumi
specifici per tipo di veicolo) richiesta dall'applicazione della relazione 1, porta per contro ad una
meno accurata localizzazione delle emissioni che possono essere stimate solo a scala medio grande
(almeno a livello provinciale).
Nel presente lavoro si è scelto di utilizzare, per la stima delle emissioni di CO2, una
combinazione delle metodologie descritte. Per la stima delle emissioni in ambito urbano ed
extraurbano si sono utilizzati i dati delle vendite dei combustibili in provincia; un approccio basato
sulla caratterizzazione dei flussi di traffico e l'utilizzo dei fattori di emissione (derivati dai consumi
specifico) è stato invece considerato per la stima delle emissioni sull'asse autostradale.
8
3 Vendite di combustibili
I combustibili per autotrazione esaminati sono la benzina super e verde, il gasolio ed il metano.
I dati sulle vendite di benzina e gasolio sono forniti su scala provinciale dal Ministero
dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato (http://mica-dgfe.casaccia.enea.it/) e sono distinti
sulla base della rete di distribuzione (rete ordinaria, extra rete e autostradale). I dati sulle vendite del
metano per autotrazione sono forniti dalla Snam (http://www.eni.it/snam/italiano/index.html/) le
vendite di questo combustibile appaiono costanti per i primi anni e raddoppiano, probabilmente per
l'incremento della rete di distribuzione, nel 1997.
Per quanto riguarda le benzine, la serie storica negli ultimi vent'anni mostra un continuo
incremento delle vendite che dal 1979 al 1997 sono aumentate quasi del 60% (Fig. 4).
9
Fig. 4 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento (t/anno)
S U P E R re t e o rd i n a r i a S E N Z A P IO M B O r e t e o r d i n a r i a S U P ER auto s t rad a
S E N Z A P IO M B O a u t o s t r a d a S U P E R " e x t ra re t e "
2 0 0 ,0 0 0
1 5 0 ,0 0 0
1 0 0 ,0 0 0
5 0 ,0 0 0
Analizzando nel dettaglio il periodo 1990-1997 oggetto del presente studio, ad eccezione di una
lieve flessione nell'ultimo anno si riscontra sempre un trend crescente con un incremento
complessivo del 15 %.
Fig. 5 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento nel periodo 1990-1997 (t/anno)
S U P E R re t e o rd i n a r i a S E N Z A P IO M B O r e t e o r d i n a r i a S U P ER auto s t rad a
S E N Z A P IO M B O a u t o s t r a d a S U P E R " e x t ra re t e "
200,000
150,000
100,000
50,000
L'andamento delle vendite di gasolio (Fig. 6) appare invece meno regolare con un decremento a
partire dai primi anni '90; questo calo di vendite, forse dovuto a motivi fiscali, si riscontra anche a
livello nazionale.
10
Fig. 6 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento (t/anno)
300,000
250,000
200,000
150,000
100,000
50,000
79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97
19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19
L'analisi dell'andamento delle vendite nel periodo 1990-1997 (Fig. 7) mostra, come si è detto
una iniziale flessione ed un successivo incremento con una crescita complessiva del 15% rispetto al
valore del 1990. È interessante osservare il maggiore incremento in questo periodo delle vendite
extrarete (40%) legato probabilmente alla forte sviluppo in provincia del settore del trasporto su
gomma.
Fig. 7 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento nel periodo 1990-1997
(t/anno)
300,000
250,000
200,000
150,000
100,000
50,000
90 91 92 93 94 95 96 97
19 19 19 19 19 19 19 19
11
4 Stima dei consumi per il settore trasporti
4.1 Consumi sulla rete autostradale
Il territorio provinciale è attraversato, lungo la valle dell’Adige, da un arco autostradale della
lunghezza di circa settanta chilometri. La stima dei consumi sulla base della quantità di carburante
venduto nei distributori autostradali porterebbe ad una significativa sottostima in quanto è
fortemente sbilanciato il rapporto tra le vetture in transito e quante acquistano effettivamente i
combustibili; per contro la disponibilità dei conteggi dei dati sui passaggi ai caselli consente di
effettuare una stima più dettagliata mediante l'utilizzo dei consumi specifici dei singoli veicoli.
12
Tab. 3 - Consumo specifico per veicoli passeggeri a benzina in funzione della velocità V
13
Tab. 4 - Suddivisione dei veicoli per categoria
91/441/EEC
94/12/EEC Benzina >3,5t Conventional
EC Proposal I (post 2000) Diesel Conventional
Diesel Conventional
<2,0l 91/441/EEC Conventional
94/12/EEC Ciclomotori <50cm³ EC Proposal III - COM(93)449 Stage I
EC Proposal I (post 2000) EC Proposal IV - COM(93)449 Stage II
Diesel Conventional
>2,0l 91/441/EEC 2 stroke Conventional
94/12/EEC Motocicli >50cm³ EC Proposal V - COM(93) 449
14
Disponendo delle misure relative agli anni 1992, 1995 e 1998 si sono calcolati per
interpolazione i valori relativi agli anni mancanti. In Fig. 8 è riportato l'andamento dei passaggi nei
tratti autostradali in provincia di Trento mentre in Fig. 9 si è riportato l'incremento stimato rispetto
al 1990.
16,000,000
14,000,000
12,000,000
10,000,000
8,000,000
6,000,000
4,000,000
2,000,000
0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998
Analizzando i dati si può osservare una forte crescita del traffico autostradale negli anni
novanta con un incremento medio nel periodo 1990-1997 del 35 % (il valore di crescita misurata è
del 24% fra il 1992 e il 1998).
Dal punto di vista della distribuzione sul territorio dei transiti spicca il valore superiore relativo
al tratto "San Michele Mezzocorona - Trento Nord" (Fig. 10); questo dato, per il quale si è stimato
15
un incremento nel periodo 1990-1997 del 47 %, potrebbe far pensare ad un forte peso del traffico
locale dei flussi pendolari verso il capoluogo provinciale.
Fig. 10 - Numero di passaggi registrati nel 1998 per tratto autostradale.
14,000,000 TOTALI
12,000,000
10,000,000
8,000,000
6,000,000
4,000,000
2,000,000
I
A
Z.
TO
D
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N
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EN
O
O
IC
A
RO
TR
ET
N
M
EG
ER
S.
V
RO
I dati forniti dalla società autostradale erano suddivisi in cinque classi definite in base alla
tipologia del veicolo e al numero di assi; essi sono stati quindi disaggregati per tipologia secondo lo
schema riportato in Tab. 4 sulla base della composizione del parco circolante provinciale.
16
Fig. 11 - Consumi sull'arco autostradale (t/anno).
90,000
80,000
70,000
60,000
50,000
40,000
30,000
20,000
10,000
0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
Come si può osservare l'andamento dei consumi segue l'andamento del numero dei veicoli in
transito con un incremento, per il periodo considerato, attorno al 35%; l'incremento del consumo di
gasolio appare maggiore (45%) a causa del forte aumento del traffico pesante.
17
Tab. 6 - Consumi di combustibili sulle strade urbane ed extraurbane in provincia di Trento (t/anno).
Anno benzina super benzina senza Totale Benzina Gasolio Metano
piombo
1990 128.497 5.389 133.887 160.807 144
1991 132.968 8.213 141.181 142.052 142
1992 119.943 19.196 139.139 116.156 141
1993 108.130 34.494 142.624 125.072 139
1994 100.460 47.564 148.024 127.704 137
1995 94.442 57.575 152.017 147.440 135
1996 84.629 67.932 152.561 142.370 134
1997 71.834 77.060 148.894 162.209 312
In Fig. 11 sono riportati i consumi di gasolio e benzina; come si può osservare nel periodo
considerato si è avuto, pur con una flessione per l'ultimo anno, un generale incremento dei consumi
di benzina; per contro si è avuta una riduzione dei consumi di gasolio che solo nel 1997 si sono
riportati sul valore del 1990.
Fig. 12 - Consumi di gasolio e benzina sulla rete urbana ed extraurbana (t/anno).
T o t a le B e n z i n a G a s o lio
180,000
160,000
140,000
120,000
100,000
80,000
60,000
40,000
20,000
0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
18
5 Ripartizione delle emissioni calcolate sul territorio
I consumi stimati a livello provinciale possono essere disaggregati nei comprensori sulla base
del numero di chilometri complessivamente percorsi all'interno dei comprensori stessi. Per poter
effettuare il calcolo è necessario possedere i dati riguardanti:
− numero di passaggi sugli archi stradali extraurbani;
− numero di chilometri complessivamente percorsi nei centri urbani.
Nella realizzazione di questo studio è emersa una carenza di dati riguardo la distribuzione dei
flussi di traffico sul territorio; in particolare i dati sui flussi di traffico lungo la rete extraurbana
disponibili sono quelli stimati per il Piano Provinciale dei Trasporti, piano che risale ai primi anni
novanta. La situazione da allora appare cambiata in termini di chilometri complessivamente
percorsi, in termini di struttura della rete viaria (creazione di nuovi archi stradali, aumento del
numero di corsie, apertura di nuove gallerie) e in termini di differenti abitudini della popolazione
(spostamento dei flussi di pendolarismo), tutti fattori che possono aver portato ad una diversa
distribuzione dei flussi di traffico sul territorio.
Una seconda osservazione riguarda la necessità di approfondire la conoscenza del traffico in
ambito urbano. Gli attuali Piani Urbani del Traffico tendono ad analizzare solo quanto succede in
determinati momenti critici, in genere le ore di punta quando possono insorgere i maggiori problemi
per la circolazione; dal punto di vista dell'analisi degli effetti ambientali c'è invece la necessità di
una conoscenza più dettagliata di quanto succede durante tutto l'anno, dei chilometri che vengono
effettivamente percorsi e degli andamenti stagionali.
Per ripartire i consumi provinciali si sono considerati i flussi di traffico riportati nel Piano
Provinciale dei Trasporti e si sono calcolati i chilometri percorsi sommando per ogni arco il
prodotto del numero dei passaggi per la lunghezza dell' arco stesso.
Oltre alle percorrenze stimate lungo gli archi stradali extraurbani è necessario considerare i
chilometri percorsi in ambito urbano; questa operazione è stata fatta per i maggiori centri
provinciali. A causa della difficoltà di reperire dei dati locali sulle percorrenze urbane si è fatto
ricorso a valori utilizzati in studi analoghi e riferiti a città dalle caratteristiche simili, valori adattati
in seguito alla realtà locale in proporzione alla popolazione residente.
I consumi autostradali sono stati stimati esattamente lungo gli archi stradali corrispondenti e quindi
precisamente ripartiti fra i due comprensori attraversati.
I consumi stimati a livello di comprensorio e di provincia per l'anno 1997 sono riportati in Tab.
7 e Fig. 13.
19
Tab. 7 - Consumi di combustibili per trasporti nell'anno 1997.
COMPRENSORIO GASOLIO BENZINA CH4
totale senza piombo super
1 - Valle di Fiemme 4.620 4.257 2.203 2.054 9
2 - Primiero 5.741 5.290 2.738 2.552 11
3 - Bassa Valsugana Tesino 12.184 10.922 5.652 5.269 23
4 - Alta Valsugana 17.393 15.875 8.216 7.659 33
5 - Valle Dell'Adige 87.134 63.338 36.442 26.895 118
6 - Valle di Non 13.221 12.181 6.304 5.877 26
7 - Valle di Sole 5.367 4.945 2.559 2.386 10
8 - Giudicarie 11.471 10.569 5.470 5.099 22
9 - Alto Garda e Ledro 13.496 12.434 6.435 5.999 26
10 - Vallagarina 67.137 41.654 25.692 15.963 71
11 - Ladino di Fassa 4.018 3.702 1.916 1.786 8
PROVINCIA 241.783 241.783 103.628 81.538 357
GASOLIO BENZINA
90,000
80,000
70,000
60,000
50,000
40,000
30,000
20,000
10,000
0
E
RO
A
E
A
RO
A
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O
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2
A
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A
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8
LL
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LT
A
G
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6
A
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10
7
O
-A
-V
A
LT
11
V
1
-A
A
SS
9
A
-B
3
20
6 Stima delle emissioni
Come si è visto una volta noti i consumi è possibile stimare le emissioni di CO2 in base alla
relazione 4. (Tab. 8).
ANNO
COMPRENSORIO
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
01 - Valle di Fiemme 26.568 25.549 23.040 24.157 24.885 27.018 26.627 28.104
03 - Bassa Valsugana e del Tesino 69.198 66.585 60.148 63.013 64.880 70.354 69.350 73.140
04 - Alta Valsugana 99.588 95.789 86.432 90.597 93.310 101.268 99.808 105.318
05 - Valle dell'Adige 412.378 408.911 389.238 408.992 423.620 455.323 456.002 477.002
06 - Valle di Non 76.022 73.107 65.928 69.124 71.205 77.311 76.191 80.419
07 - Valle di Sole 30.863 29.680 26.765 28.062 28.907 31.386 30.932 32.648
09 - Alto Garda e Ledro 77.604 74.628 67.299 70.562 72.687 78.919 77.776 82.091
11 - Ladino di Fassa 23.102 22.216 20.034 21.006 21.638 23.494 23.153 24.438
TOTALE PROVINCIA 1.199.483 1.179.430 1.107.250 1.161.890 1.201.360 1.293.119 1.290.353 1.352.952
Dall'andamento delle emissioni calcolate, riportato in Fig. 14, si può osservare come negli anni
1990-1997 si sia registrata una flessione iniziale ed una successiva crescita; nel complesso in questo
periodo si registra comunque un incremento del 13% rispetto al valore del 1990 (Fig. 15).
1,400,000
1,200,000
1,000,000
800,000
600,000
400,000
200,000
0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
21
Fig. 15 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del 1990
15%
13%
10%
8% 8%
5%
0%
0%
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
-2%
-3%
-5%
-8%
-10%
Per quanto riguarda la ripartizione delle emissioni sul territorio, a causa della carenza di dati
recenti sul traffico urbano ed extraurbano è stato possibile stimarne l'evoluzione nel tempo solo
lungo il tratto autostradale. Dalla valutazione degli incrementi rispetto all'anno 1990 (Fig. 17) si può
apprezzare come la presenza dell'autostrada abbia portato le emissioni nei comprensori della valle
dell'Adige e della Vallagarina ad aumentare rispettivamente del 15% e del 21%, a fronte di un
incremento medio provinciale del 13%.
500,000
450,000
400,000
350,000
1990 300,000
250,000
1991 200,000
150,000
1992 100,000
1993 50,000
0
1994
e
le
o
a
ge
o
m
in
ss
dr
So
di
em
es
Le
Fa
ll'A
1995
di
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de
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1996
al
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-V
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to
ug
-
Al
05
11
01
1997
09
ls
Va
a
ss
Ba
-
03
22
Fig. 17 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del 1990
25.00000%
20.00000%
15.00000%
10.00000%
1991 5.00000%
1992 0.00000%
1993 -5.00000%
-10.00000%
1994 -15.00000%
1995
no
ge
e
a
le
dr
ss
m
So
si
di
em
Le
Fa
Te
ll'A
1996
di
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-
11
01
09
ls
Va
a
ss
Ba
-
03
23
Bibliografia
− P. Ahlvik, S. Eggleston, N. Gorißen, D. Hassel, A.-J. Hickman, R. Joumard, L.
Ntziachristos, R. Rijkeboer, Z. Samaras, K.-H. Zierock (1997) COPERT II - Computer
Programme to Calculate Emissions from Road Transport - Methodology and Emission Factors -
(Final Draft Report). EUROPEAN ENVIRONMENT AGENCY - European Topic Centre On
Air Emission
- Dir. 91/441/CEE del 26 giugno 1991. Direttiva del Consiglio che modifica la direttiva
70/220/CEE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle
misure da adottare contro l'inquinamento atmosferico con le emissioni dei veicoli a motore.
G.U.C.E. 30 agosto 1991, n. L 242. Entrata in vigore il 25 luglio 1991. Recepita con D.M. 28
dicembre 1991.
- Provincia Autonoma di Trento (1993) Piano Provinciale dei Trasporti
- Provincia Autonoma di Trento (1998) Piano Provinciale di risanamento e tutela della Qualità
dell’Aria
- Comune di Trento (1995) Piano Urbano del Traffico - Progetto Generale della Mobilità
24
Energia elettrica: consumo e produzione
TOTALE PRODUZ.
DOMESTICI TERZIARIO INDUSTRIA AGRICOLT.
COMPRENSORIO CONSUMI NETTA
(MWh) (MWh) (MWh) (MWh)
(MWh) (MWh)
Valle di Fiemme 19262 37912 9323 1219 67716 85645
Primiero 10025 10645 14150 122 34943 320884
Bassa Valsugana 23340 15665 285637 1369 326011 114663
Alta Valsugana 44216 36838 55209 2740 139004 71781
Valle dell'Adige 157509 196359 239409 19728 613005 711980
Valle di Non 35304 25542 35752 30189 126787 32786
Valle di Sole 18674 39477 7107 686 65943 196326
Giudicarie 44275 62989 101036 2061 210361 699690
Alto Garda e Ledro 40894 46103 198470 7345 292811 447838
Vallagarina 81969 88172 321082 4222 495445 563349
Ladino di Fassa 11950 30810 8453 118 51332 12095
consumi FF.SS. 95000
TOT. PROVINCIALE 487416 590513 1275628 69800 2518356 3257037
Nota: oltre ai consumi FF.SS, stimati in 95 GWh, vi sono altri 54 GWh , inclusi nel
Terziario, dovuti ai trasporti
Energia elettrica: consumo e produzione
Va tenuto presente che la stima dell’energia elettrica prodotta è al netto degli autoconsumi,
perdite pompaggi e simili, si tratta quindi di energia vendibile o esportabile.
I dati vengono presentati in MWh (= migliaia di kWh) o in GWh (= milioni di kWh).
Produzione Netta
- idroelettrica 2615 467 192 66 3340
- termoelettrica tradizionale 202 8 12 222
- geotermoelettrica
- eolica e fotovoltaica
Totale Produzione Netta 2615 669 200 78 3562
ENEL Terzi
7.3 I grafici
I grafici mostrano chiaramente come, in molti comprensori, l’energia elettrica prodotta
superi quella consumata. Particolarmente significativo appare il caso del Primiero, in cui la
presenza di 3 centrali ENEL fa incrementare notevolmente il rapporto energia
prodotta/energia consumata.
Si vede inoltre che la Provincia di Trento risulta autosufficiente per quanto riguarda questa
fonte energetica. Dall’ultimo grafico si può vedere come circa il 50 % del fabbisogno
elettrico venga assorbito dalle attività industriali.
Trasporti
Agricoltura 6%
3% Domestici
19%
Terziario
21%
Industria
51%
Energia elettrica: consumo e produzione
800000
700000
600000
500000
400000
300000
200000
100000
0
FATTURATA PRODOTTA
1299
866
433
FATTURATA PRODOTTA
34.50
28.75
23.00
17.25
11.50
5.75
0.00
FATTURATA PRODOTTA
Bilancio energetico a livello comprensoriale
Ai consumi totali di combustibili fossili da sorgenti fisse già illustrati in precedenza (settore
residenziale, terziario, turistico e industriale), sono stati aggiunti quelli dovuti ai trasporti i
consumi elettrici.
A tale proposito va osservato che, per poter confrontare correttamente l’energia elettrica
con i combustibili fossili, la produzione e il consumo di elettricità sono stati valorizzati in
TEP considerando la quantità di combustibile mediamente necessaria per produrre una
quantità di energia elettrica equivalente a quella considerata (in una centrale termoelettrica
con rendimento del sistema elettrico pari a 0,36) - (per maggiori chiarimenti vedi
appendice).
Per quanto riguarda l’energia prodotta è stata presa in considerazione l’energia prodotta in
campo elettrico. A questa potrebbe essere aggiunta anche l’energia ottenuta dagli scarti di
legname presente in Provincia (usi civici e privati) che copre circa il 3% dei fabbisogni
energetici totali. Vi è anche una piccola quota, qui non considerata, dovuta agli impianti
solari per la produzione di acqua calda sanitaria.
8.1 I consumi
Nelle tabella che segue vengono presentati, rispettivamente, i dati relativi alla ripartizione
dei consumi per settore di attività tenendo presente che i trasporti sono stati scorporati dal
terziario e presentati a parte. Gli stessi risultati vengono presentati in forma grafica nelle
figure seguenti dove i consumi vengono ripartiti in percentuale.
46
Bilancio energetico a livello comprensoriale
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Valle di Fiemme
Primiero
Valsugana
Alta Valsugana
Valle dell'Adige
Valle di
Valle di Sole
Giudicarie
Alto Garda e
Vallagarina
Ladino di Fassa
TOTALE
Bassa
Ledro
Non
TRASPORTI DOMESTICI
26% 26%
AGRICOLT.
3%
TERZIARIO
12%
INDUSTRIA
33%
47
Bilancio energetico a livello comprensoriale
25000000
20000000
15000000
10000000
5000000
Figura 8.2 Consumi complessivi e produzione elettrica (in GJ) per comprensorio.
48
Bilancio energetico a livello comprensoriale
Gli stessi dati vengono riportati in forma grafica nelle successive figure 8.3 e 8.4.
I comprensori della Valle dell’Adige e della Vallagarina, dove si hanno i consumi totali più
elevati, sono anche quelli dove risulta maggiore il fabbisogno energetico per unità di
superficie. Risultano invece maggiori i consumi pro capite nei due comprensori dove sono
presenti attività industriali ad elevata intensità di energia (Bassa Valsugana e Alto Garda e
Ledro).
32671
26137
19603
13068
6534
Figura 8.3 Consumi e produzione elettrica per km2 (in GJ/km2) nei comprensori.
3 4 7 .4 4
2 6 0 .5 8
1 7 3 .7 2
8 6 .8 6
0 .0 0
Figura 8.4 Consumi e produzione elettrica pro capite (in GJ/ab) nei comprensori.
49
Bilancio energetico a livello comprensoriale
50
Bilancio energetico a livello comprensoriale
80%
60%
40%
20%
0%
Valle di Sole
Fiemme
Non
Primiero
Giudicarie
Valsugana
Valsugana
Alto Garda e
Vallagarina
Ladino di
TOTALE
dell'Adige
Valle di
Fassa
Bassa
Valle
Alta
Ledro
Valle di
OLIO COMB.
GPL 2%
1% GASOLIO
28%
GAS NATURALE
20%
BENZINE
11%
LEGNA
ENERGIA 3%
ALTRI
ELETTRICA 2%
33%
51
Bilancio energetico a livello comprensoriale
186015 tonn.
BENZINA
METANO
43 milioni di m3 OLIO COMB.
42372 tonn.
52
Considerazioni conclusive
9. Considerazioni Conclusive
9.1 Introduzione
In questa parte verrà tentata un’analisi preliminare della situazione della Provincia di Trento
dal punto di vista dei rapporti tra energia e ambiente per poter trarre alcune indicazioni,
anch’esse preliminari ,su quali siano le direzioni nelle quali è opportuno agire per migliorare
la situazione.
Va tenuto presente che, per poter valutare la situazione trentina, questa è stata messa a
confronto con quella italiana ed europea sulla base dei dati pro capite, ma questo
approccio potrebbe non essere del tutto corretto perché non tiene conto di alcune
specificità locali quali, ad esempio, il fatto di trovarsi in territorio montuoso con
conseguenti problemi di trasporto ed elevati fabbisogni di energia per il riscaldamento
invernale.
Tabella 9.1 Consumi energetici pro capite in Provincia di Trento nel 1977.
53
Considerazioni conclusive
54
Considerazioni conclusive
Si può vedere che i consumi del Trentino sono relativamente elevati (3,92 TEP/abit. contro
una media europea di 3,759 TEP/abit. e italiana di 2,926 TEP/abit). Va peraltro osservato che
i consumi domestici e del terziario (in buona parte dovuti al riscaldamento degli edifici)
risentono della situazione climatica, e sono legati all’altitudine media del comprensorio ed
alla presenza turistica durante la stagione invernale come già osservato in precedenza. I
consumi dell’industria risentono della presenza di alcune attività ad alto fabbisogno di energia
(energy intensive) come già segnalato. Per quanto riguarda i trasporti gli elevati consumi sono
probabilmente dovuti alle caratteristiche orografiche della zona ed alla distribuzione delle
residenze sul territorio che rendono obiettivamente difficile l’organizzazione di una rete di
trasporti pubblici ed inoltre alla presenza, in provincia di Trento, di un notevole numero di
aziende di autotrasporto. Circa il 33% dei consumi per trasporti è dovuto all’autostrada.
Tabella 9.2 “Carbon Intensity” (tonn. CO2 / TEP) in Provincia di Trento nel 1977.
CO2 (tonn./TEP)
CO2 (tonn/TEP) CO2 (tonn/TEP) CO2 (tonn/TEP)
COMPRENSORIO da INDUST E
da Usi Civili da TRASPORTI TOTALE
AGRIC..
55
Considerazioni conclusive
Va tenuto presente che l’utilizzo del metano in sostituzione di altri combustibili fossili risulta
auspicabile non solo per il basso tenore di carbonio (e quindi, in proporzione, per le minori
emissioni di CO2 a parità di energia termica ottenuta) ma anche per la minore emissione di
altri agenti inquinanti (per esempio composti dello zolfo) e per la possibilità di utilizzare
caldaie ad altissima efficienza (caldaie a condensazione).
Per valutare la qualità del mix di fonti energetiche impiegate l’indice utilizzato usualmente è
la cosiddetta “Carbon Intensity” ovvero il rapporto tra biossido di carbonio emesso (CO2) e
energia consumata (espressa in TEP) che viene riportato nella tabella 4.2. Si vede che da
questo punto di vista non sembrano esserci problemi particolari (2 tonn. CO2/TEP contro una
media europea di 2,2 2 tonn. CO2/TEP ) se non per il settore degli usi civili dove la situazione
potrebbe essere migliorata aumentando la diffusione del gas naturale.
Tabella 9.3 Emissioni complessive di CO2 per abitante in Provincia di Trento nel 1977.
CO2 (tonn) CO2 (tonn) CO2 (tonn) CO2 (tonn)
SUPERFICIE CO2 (tonn)
COMPRENSORIO ABITANTI 2 da USI da da da
(km ) TOTALE
CIVILI INDUSTRIA AGRICOLT. TRASPORTI
Valle di Fiemme 17883 415.02 69520 5220 2217 28104 105060
Primiero 9746 413.59 38901 1456 1256 34923 76536
Bassa Valsugana 24965 578.88 63120 54968 4223 73140 195452
Alta Valsugana 43732 394.45 120899 10801 7284 105318 244303
Valle dell'Adige 155561 656.7 358852 180059 22218 477002 1038131
Valle di Non 36061 596.74 109312 18169 28411 80419 236311
Valle di Sole 14787 609.36 65786 5852 3913 32648 108199
Giudicarie 34882 1176.51 127215 41642 8790 69775 247422
Alto Garda e Ledro 40750 353.33 101164 311293 5135 82091 499683
Vallagarina 79619 694.24 184916 207857 11021 345094 748889
Ladino di Fassa 8925 318.06 49446 524 417 24438 74824
TOTALE 466911 6206.88 1289131 837842 94885 1352952 3574810
56
Considerazioni conclusive
USI CIVILI
TRASPORTI
36%
38%
AGRICOLT.
3%
INDUSTRIA
23%
Figura 9.1 Ripartizione percentuale delle emissioni di biossido di carbonio per i vari settori
di attività.
2
Emissioni di CO
1200000
1000000
800000
tonn. di CO 2
600000
400000
200000
0
Valle di Fiemme
Primiero
Non
Valle di Sole
Valle dell'Adige
Giudicarie
Vallagarina
Alto Garda e
Valsugana
Alta Valsugana
Bassa
Ledro
Valle di
57
Considerazioni conclusive
Tabella 9.4 Emissioni di CO2 per abitante in Provincia di Trento nel 1977.
CO2 (kg/abit.) da
CO2 (kg/abit.) da CO2 (kg/abit.) da CO2 (kg/abit.)
COMPRENSORIO ABITANTI INDUST E
Usi Civili TRASPORTI TOTALE
AGRIC..
Valle di Fiemme 17883 3887.5 415.8 1571.6 5874.9
Primiero 9746 3991.4 278.3 3583.3 7853.0
Bassa Valsugana 24965 2528.4 2371.0 2929.7 7829.0
Alta Valsugana 43732 2764.6 413.5 2408.3 5586.4
Valle dell'Adige 155561 2306.8 1300.3 3066.3 6673.5
Valle di Non 36061 3031.3 1291.7 2230.1 6553.1
Valle di Sole 14787 4448.9 660.4 2207.9 7317.2
Giudicarie 34882 3647.0 1445.8 2000.3 7093.1
Alto Garda e Ledro 40750 2482.5 7765.1 2014.5 12262.2
Vallagarina 79619 2322.5 2749.1 4334.3 9405.9
Ladino di Fassa 8925 5540.2 105.3 2738.1 8383.6
MEDIA PROVINCIALE 466911 2761.0 1997.7 2897.7 7656.3
ITALIA 57430000 6967.9
AUSTRIA 8080000 7361.5
EUROPA 374240000 1717.0 1359.0 2249.0 8141.0
Si può notare come le emissioni in Trentino (7656 tonn. CO2 /abit.), pur essendo inferiori alla
media europea (8141 tonn. CO2 /abit.) siano superiori alla media italiana (6968 tonn. CO2
/abit.) e austriaca (7362 tonn. CO2 /abit.). Questo malgrado la produzione di energia elettrica
avvenga, in provincia di Trento, per oltre il 93 % a partire da energia idraulica e quindi, a
differenza che altrove, la quota di energia di origine termoelettrica, che normalmente incide
pesantemente sulle emissioni di CO2, sia qui trascurabile.
Si noti che nella tabella 4.4 la somma di usi domestici, industria e trasporti pari a:
1717+1359+ 2249= 5857 tonn. CO2 /abit risulta inferiore alla media europea pari a 8141 tonn.
CO2 /abit. ; la differenza, pari a sua volta a 8141-5857 = 2284 tonn. CO2 /abit è per l’appunto
dovuta alla generazione termoelettrica.
Va peraltro ribadito quanto già osservato in precedenza a proposito della situazione trentina: la
dipendenza dei consumi domestici e del terziario (in buona parte dovuti al riscaldamento degli
edifici) dalle condizioni climatiche e dal turismo invernale, la presenza di alcune attività
industriali “energy intensive” e le peculiarità del sistema dei trasporti.
58
Considerazioni conclusive
Tabella 9.5 Emissioni nette di CO2 per abitante in Provincia di Trento nel 1977.
RISPARMIO CO2
RISPAMIO CO2
CO2 (tonn) (tonn) da CO2 (tonn) CO2 (kg/abit.)
COMPRENSORIO ABITANTI (tonn) da
TOTALE IDROELETTRIC NETTA NETTA
Comb. LEGNA
O
Valle di Fiemme 17883 105060 24379 11419 69263 3873.1
Primiero 9746 76536 15425 182113 -121002 -12415.6
Bassa Valsugana 24965 195452 14570 -134605 315487 12637.2
Alta Valsugana 43732 244303 27592 -42813 259524 5934.4
Valle dell'Adige 155561 1038131 41555 35205 961371 6180.0
Valle di Non 36061 236311 28136 -59868 268044 7433.1
Valle di Sole 14787 108199 21063 83040 4096 277.0
Giudicarie 34882 247422 26976 311650 -91204 -2614.6
Alto Garda e Ledro 40750 499683 16113 98735 384835 9443.8
Vallagarina 79619 748889 24094 10575 714221 8970.5
Ladino di Fassa 8925 74824 7916 -24990 91897 10296.6
TOTALE 466911 3574810 247818 470460 2856532 6117.9
ITALIA 57430000 400180000 6967.9
AUSTRIA 8080000 59480000 7361.5
EUROPA 374240000 3046700000 8141.0
10000.0
5000.0
tonn CO 2/abit.
0.0
Valle di Fiemme
Primiero
Non
Valle di Sole
Valle dell'Adige
Ladino di Fassa
Giudicarie
Vallagarina
Alto Garda e Ledro
Alta Valsugana
Bassa Valsugana
Valle di
-5000.0
-10000.0
-15000.0
Figura 9.3 Emissioni nette di biossido di carbonio pro capite per comprensorio.
59
Considerazioni conclusive
Queste considerazioni vengono sintetizzate nella tabella 4.5 da cui risultano emissioni (6118
tonn. CO2 /abit.) prossime a quelle europee al netto della produzione termoelettrica (5857
tonn. CO2 /abit.). Nella fig. 4.3 vengono presentate le emissioni pro capite nette per
comprensorio, da cui risulta chei comprensori di Primiero e Giudicarie sono in credito mentre
Bassa Valsugana e Ladino di Fassa risultano avere il più elevato rilascio di biossido di
carbonio per abitante.
fonti rinnovabili:
§ ulteriore realizzazione di impianti idroelettrici, anche di piccola taglia, (compatibilmente
con le esigenze di salvaguardia ambientale);
§ realizzazione di impianti per l’utilizzazione energetica di biomasse vegetali (in particolare
di tipo legnoso) e la termoutilizzazione dei rifiuti solidi urbani (RSU);
§ prosecuzione della politica di sostegno alla realizzazione di impianti per lo sfruttamento
dell’energia solare (fotovoltaica e termica);
60
A.1 Dati Storici
1,400,000
1,000,000
ELETTRICI
800,000
TEP
BENZINA
GASOLIO
OLIO COMBUSTIBILE
GPL
METANO
400,000
200,000
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
60,000,000
50,000,000
40,000,000
ELETTRICI
BENZINA
GJ
30,000,000 GASOLIO
OLIO COMBUSTIBILE
GPL
20,000,000 METANO
10,000,000
0
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI METANO IN PROVINCIA
DI TRENTO (1982-1997)
500,000,000
450,000,000
400,000,000
350,000,000
300,000,000
m3
250,000,000
200,000,000
150,000,000
100,000,000
50,000,000
0
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI GPL IN PROVINCIA DI
TRENTO (1982-1998)
300000
250000
200000
quintali
150000
100000
50000
0
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
2
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI OLIO COMBUSTIBILE IN
PROVINCIA DI TRENTO (1982-1998)
180000
160000
140000
120000
tonnellate
100000
80000
60000
40000
20000
0
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI GASOLIO IN PROVINCIA
DI TRENTO (1982-1998)
600000
500000
400000
tonnellate
300000
200000
100000
0
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
3
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA
FATTURATA IN PROVINCIA DI TRENTO (1982-1998)
3000
2500
2000
GWh
1500
1000
500
0
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
CONSUMI ELETTRICI IN PROVINCIA DI TRENTO (milioni di kWh) 1998
3000
2500
2000
AGRICOLTURA
INDUSTRIA
1500 TERZIARIO
USI DOMESTICI
1000 TOTALE
500
0
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
4
A.2 Unità di Misura
energia joule J kg m2 / s2
(forza x spostamento)
potenza watt W J / s = kg m2 / s3
(energia / tempo)
Pur non essendo ammesse dal SI, alcune unità di misura sono ancora ampiamente
utilizzate:
Nell’ambito del sistema internazionale sono stati definiti anche i prefissi per indicare i
multipli e sottomultipli delle unità
5
A.3 Potere calorifico:
Viene denominata potere calorifico la quantità di energia termica che può essere ottenuta
da un 1 kg di combustibile.
E` usuale la distinzione tra potere calorifico inferiore (pci) e potere calorifico superiore
(pcs) a seconda che venga inclusa o meno l’energia che potrebbe essere ottenuta dalla
condensazione dell’acqua presente nei prodotti della combustione (il che richiederebbe
il raffreddamento dei fumi fino a temperature inferiori ai 100 °C)
Nella gran parte dei processi tecnologici non è opportuno scendere troppo in basso con
la temperatura dei fumi (scarsa diffusione dei fumi nell’atmosfera, rischi di formazione
di condensa corrosiva se nei fumi sono presenti acido solforico o cloridrico) e si fà
quindi usualmente riferimento al potere calorifico inferiore (pci)
Nel valorizzare le varie fonti primarie, queste differenze vanno tenute in considerazione.
6
A.4 Energia Elettrica
Le analisi energetiche relative all’energia elettrica presentano un ulteriore problema
Nella maggior parte dei casi l’energia meccanica viene ottenuta dall’energia termica
(combustione) tramite i cosiddetti motori termici (a vapore, alternativi a ciclo Otto o
Diesel, turbine a gas).
In tal caso, il secondo principio della termodinamica pone dei limiti teorici al
rendimento termico di conversione ηt:
Questo significa che soltanto una frazione delll’energia termica ottenuata dal
combustibile viene convertita in energia meccanica/elettrica (usualmente intorno al
40 %).
La parte restante viene, come già accennato, immessa nell’ambiente.
Questo significa che, in una centrale termoelettrica, occorrono 2.5 kJ di energia primaria
per ottenere 1 kJ di energia elettrica secondaria.
7
A.5 Tonnellata di Petrolio Equivalente (TEP)
1 tep = 41,87 GJ
1 tep = 10 Gcal
1 tep = 16,8 GJ (en elettrica secondaria)
1 tep = 11600 kWh (en elettrica primaria)
1 tep = 4650 kWh (en elettrica secondaria)
1 tonn. di carbone = 0,7 tep
1000 Nm3 gas naturale. = 0,825 tep
1000 kWh en elett. prim. = 0,086 tep
1000 kWh en elett. sec. = 0,220 tep