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Dipartimento di Ingegneria Agenzia Provinciale per la

Civile e Ambientale Protezione dell'Ambiente


Università degli Studi di Trento Provincia Autonoma di Trento

I consumi energetici
a cura di P. Baggio

Progetto per lo sviluppo


sostenibile del Trentino
Consumi di Energia e Sviluppo Sostenibile nella Provincia
Autonoma di Trento

PREMESSA
Le attività connesse alla manipolazione ed alle trasformazioni dell’energia (estrazione fonti
primarie fossili, trasporto, utilizzazione, etc.) hanno tutte, in misura più o meno grande, un
impatto sull’ambiente che è oggetto di attenzione crescente a livello internazionale.
Nella prospettiva di uno “sviluppo sostenibile” per i consumi di energia, si debbono valutare
sostanzialmente due aspetti: la disponibilità di combustibili fossili e l’effetto delle sostanze
immesse nell’ambiente a seguito dei processi di trasformazione dell’energia.
Pur non essendo disponibili di stime attendibili sull’effettiva consistenza delle riserve
mondiali di combustibili fossili utilizzati come fonte primaria, le cosiddette “fonti di energia
non rinnovabili” (le attuali stime sono di riserve sufficienti per un periodo compreso tra i 50 e
i 250 anni) è evidente che tali risorse sono comunque limitate ed è quindi indispensabile una
gestione estremamente oculata delle stesse. Inoltre molti processi di trasformazione
dell’energia, ed in particolare la combustione, implicano il rilascio nell’ambiente di sostanze
che possono avere effetti negativi (sull’uomo, sulla fauna, sul patrimonio forestale,
sull’ecosistema nel suo complesso, sul microclima locale e, al limite, sul clima globale della
terra). A seguito della conferenza internazionale recentemente tenuta a Kyoto, attualmente
l’attenzione è concentrata sulle emissioni di biossido di carbonio (CO2) di origine antropica
(sostanzialmente dovute alla combustione di fonti energetiche contenenti carbonio), per il
possibile impatto sul clima terrestre (effetto serra). Va tenuto presente però, che questo non è
l’unico aspetto del problema né necessariamente il più grave ma comunque, alla luce di
quanto sopra accennato, è opportuno intervenire per:
• ridurre i consumi di energia;
• ridurre le emissioni nell’atmosfera dei prodotti della combustione;
• incrementare l’impiego di fonti rinnovabili.
• aumentare il patrimonio forestale per compensare (almeno parzialmente) le emissioni di
CO2;

Lo studio che segue fotografa i consumi energetici della Provincia Autonoma di Trento
nell’anno 1997 ed è orientato a fornire gli elementi utili per la valutazione del loro impatto
ambientale e delle possibili azioni da intraprendere.
A tale proposito va ricordato che, a differenza del resto d’Italia e della maggior parte dei paesi
europei, in Trentino la maggior parte dell’energia elettrica (più del 98 %) proviene da una
fonte rinnovabile (quella idroelettrica) il cui impatto ambientale è profondamente diverso
rispetto a quello della combustione, e che, pertanto, viene trattato in altra sede.
Qui vengono messi in evidenza, invece, i consumi di combustibili fossili (derivati petroliferi,
gas naturale e carbone) e il rilascio di CO2 che deriva dalla loro combustione. Va tenuto
presente che, in prima approssimazione, l’emissione di CO2 può essere considerata come
un’indicatore sia pur grossolano delle emissioni complessivamente dovute alla combustione.

Lo studio si articola in quattro parti.:


Nella prima parte viene analizzata la distribuzione sul territorio della Provincia dei consumi
energetici di combustibili fossili e delle relative emissioni di CO2 provenienti da sorgenti fisse
(ovvero impianti di riscaldamento e impianti termici industriali). I risultati vengono presentati
aggregati a livello di comprensorio ma sono stati ottenuti a partire da un’indagine molto
particolareggiata che ha consentito di disaggregare i dati relativi ai singoli Comuni. E` quindi
possibile, se necessario, procedere in una fase successiva ad una analisi molto dettagliata del
territorio.

Nella seconda parte vengono analizzati i consumi di derivati petroliferi utilizzati per il traffico
stradale e le relative emissioni di CO2 . Sono stati stimati accuratamente i consumi dovuti al
traffico autostradale (A22) mentre per il traffico nella rete ordinaria ci si è limitati ad una
ripartizione a livello di comprensorio data l’oggettiva difficoltà di procedere ad un’analisi più
dettagliata, almeno in questa fase.

Nella terza parte vengono presi in considerazione il consumo e la produzione di energia


elettrica nella Provincia e viene presentato il panorama complessivo dei consumi energetici..

Nella quarta ed ultima parte vengono fornite alcune chiavi di lettura e valutazioni, da
considerare di carattere preliminare sullo stato dei consumi energetici e delle emissioni di
CO2 nella Provincia d Trento.

Sono infine presenti alcune appendici relativamente alle unità di misura e convenzioni
normalmente usate nel campo dell’energia e relativamente all’andamento “storico” dei
consumi energetici in Provincia di Trento

Il gruppo di lavoro che ha curato la stesura del presente rapporto è costituito da:

Paolo Baggio (coordinatore del tema “Energia”)


Marco Graiff (che ha curato l’indagine su consumi energetici ed emissioni di CO2 da
sorgenti fisse e su produzione e consumo di energia elettrica)
Andrea Cemin (che ha curato l’indagine su consumi energetici ed emissioni di CO2 dovute al
traffico stradale)

Particolari ringraziamenti vanno inoltre all Arch. Giacomo Carlino, responsabile del Servizio
Energia della Provincia Autonoma di Trento, per la disponibilità dimostrata e i suggerimenti
forniti.
Introduzione

Distribuzione Territoriale dei Consumi Energetici di


Combustibili Fossili e delle Relative Emissioni di CO2 da
Sorgenti Fisse in Provincia di Trento

INTRODUZIONE
Nella prima parte di questo lavoro si è tentato di determinare una distribuzione territoriale
quanto più possibile dettagliata dei consumi energetici di combustibili fossili da sorgenti
fisse per la Provincia di Trento.
Per sorgenti fisse s’intendono tutti gli impianti termici per la produzione di calore (ed
eventualmente la sua conversione in altre forme di energia) installati in modo permanente
sul territorio quali, ad esempio, gli impianti di riscaldamento degli edifici. Sono state
assimilate alle sorgenti fisse anche quelle dovute alle macchine utilizzate per l’agricoltura
dato che generalmente operano in una porzione di territorio relativamente ristretta. Le
sorgenti mobili sono invece costituite dal traffico stradale e ferroviario, e verranno trattate
in altra parte.
Sono stati presi in considerazione separatamente 5 settori distinti:
• settore residenziale: in questo caso gli impianti termici hanno essenzialmente lo scopo
di coprire il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale, nonché quello relativo
all’acqua calda sanitaria ed alla cottura cibi
• settore turistico: anche in questo caso si devono soddisfare i fabbisogni energetici
dovuti al riscaldamento invernale, all’acqua calda sanitaria ed alla cottura, ma bisogna
tenere in debita considerazione i periodi di occupazione delle strutture
• settore del terziario: comprende tutte le strutture non ancora considerate, quali uffici,
negozi, scuole, ecc.. In questo caso si è considerato che gli impianti termici servano
esclusivamente per soddisfare il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale.
Ovviamente si è tenuto in opportuna considerazione il fatto che per attività diverse si
avranno esigenze termiche diverse
• settore industriale: in questo caso gli impianti termici servono quasi esclusivamente
per soddisfare il fabbisogno energetico dei processi produttivi
• agricoltura: i fabbisogni energetici in questo settore sono dovuti ai consumi di
carburante per le macchine agricole e alle esigenze energetiche delle aziende agricole.

La distribuzione dei consumi in TEP è stata calcolata a livello comprensorialele.


Il TEP corrisponde alla tonnellata equivalente di petrolio, ed è un’unità di misura
convenzionale che consente di esprimere in un’unità di misura comune le varie fonti
energetiche, tenendo conto del loro diverso potere calorifico (vedi appendici).

Nella seconda parte di questo lavoro si è tentato di tracciare una mappa quanto più
possibile dettagliata delle emissioni di CO2 in Provincia di Trento. Per fare ciò è stato
necessario effettuare, a partire dai consumi energetici, una ripartizione, a livello comunale,
dei combustibili utilizzati.

1
Introduzione

Un ultima parte è stata dedicata ad un bilancio energetico a livello comprensoriale, che


tenesse in considerazione non solo i consumi energetici di combustibili fossili da sorgenti
fisse, ma anche i consumi e la produzione di energia elettrica.

2
Edifici residenziali

EDIFICI RESIDENZIALI: FABBISOGNO ENERGETICO


PER IL RISCALDAMENTO INVERNALE E PER L’ACQUA
CALDA SANITARIA

Il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale


Il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale viene definito come la quantità di
energia necessaria per mantenere una temperatura confortevole all’interno degli ambienti
abitati durante la stagione invernale.
Esso dipende, oltre che dalle caratteristiche termiche dell’involucro edilizio, anche dalla
situazione climatica nella quale l’edificio va ad inserirsi. Per questo motivo è risultato
fondamentale individuare come il patrimonio edilizio sia distribuito in funzione
dell’altitudine.

Dati disponibili:
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni occupate (1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate per lavoro e/o
studio (1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate per vacanza
(1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate per altri
motivi (1991)
• superficie abitabile per sezione di censimento per abitazioni non utilizzate (1991)
• altitudine di ogni sezione di censimento
• epoca di realizzazione degli edifici per comune (1991)
• incremento della popolazione per comune dal 31/12/1991 al 31/12/1997
Tutti questi dati sono reperibili presso il Servizio Statistica della Provincia Autonoma di
Trento.
E’ importante ricordare che in Trentino esistono ben 4082 sezioni di censimento, e quindi
lavorando su questo dato si ritiene di ottenere dei risultati abbastanza attendibili.

Procedura di stima dei consumi per il riscaldamento invernale adottata


Viene ora chiarito per punti il procedimento di calcolo del fabbisogno energetico per il
riscaldamento invernale adottato. Per semplicità la spiegazione si limita al procedimento
adottato per le abitazioni occupate, essendo analogo al procedimento adottato negli altri
casi. Ovviamente il procedimento descritto viene applicato ad ogni sezione di censimento.
Il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale viene calcolato attraverso un bilancio
energetico tra perdite e guadagni. Vengono quindi presi in considerazione anche gli apporti
gratuiti (interni e solari) e i rendimenti dell’impianto di riscaldamento, oltre alle dispersioni
per trasmissione e ventilazione.

2
Edifici residenziali

Il procedimento di seguito descritto è molto simile a quello suggerito dal DPR 412/93
applicativo della Legge 10 del 19911, a cui si è fatto riferimento per le procedure principali:

1. Ipotizzando di avere un’altezza media lorda d’interpiano pari a 3 metri e un rapporto


tra superficie netta e superficie lorda pari a 0.8, per ogni sezione di censimento si può
ricavare il volume lordo riscaldato, pari a:
Supnetta
Vollordo = *3
0,8

2. Ipotizzando di avere un’altezza libera d’interpiano pari a 2.6 metri, si può definire il
volume netto come:
Volnetto = Supnetta * 2.6

3. Dall’altitudine si può ricavare la temperatura esterna media stagionale, definita nella


UNI 10349 come:
Tem = Trif * (z - zr) δ
ove Trif è la temperatura esterna media stagionale di riferimento
z è l'altitudine della località considerata
zr è l'altitudine della località di riferimento
δ è un gradiente verticale di temperatura fornito in funzione della localizzazione geografica;
per l'Italia Settentrionale Transpadana è pari a: 0,0056

4. Dalla temperatura media stagionale della sezione di censimento è possibile ricavare i


Gradi Giorno della zona considerata, definiti come:
GG = (Ti-Tem)*212
ove Ti è la temperatura interna pari a 20°C
Tem è la temperatura esterna media stagionale
Questa definizione dei Gradi Giorno viene suggerita nella UNI 10379.

5. Il grado di isolamento di un edificio è garantito dalla verifica del Cd, richiesta già dalla
legge 373 del 1976, e confermata dalla legge 10 del 1991. Il valore limite di questo
parametro imposto dalla normativa è funzione, oltre che del rapporto tra superficie
disperdente e volume riscaldato S/V, anche dei Gradi Giorno, cioè del parametro
precedentemente descritto, dipendente dalla situazione climatica nella quale l’edificio va ad
inserirsi.
I limiti divengono più restrittivi man mano che si sale in altitudine, in quanto più aumenta
la quota, più cala la temperatura esterna e quindi aumentano le dispersioni. Come diretta
conseguenza viene quindi richiesto un grado di isolamento maggiore.
E’ importante ricordare che i valori limite del Cd sono stati definiti inizialmente nel 1977,
e sono stati poi aggiornati nel 1986. Si può quindi ipotizzare un grado di isolamento
diverso per diverse epoche di costruzione dell’edificio.

1
Legge 10 del 9 gennaio 1991: ”Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia
di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”.
Il DPR 412/93 fa riferimento ad una serie di norme UNI (da 7537 a 10379) da cui sono state
desunte le principali procedure di calcolo.

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Edifici residenziali

ZONA CLIMATICA
A B C D E F
S/V Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno Gradi Giorno
< 600 601 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
0.2 0.49 0.49 0.46 0.46 0.42 0.42 0.34 0.34 0.3 0.3
0.9 1.16 1.16 1.08 1.08 0.95 0.95 0.78 0.78 0.73 0.73

Tab. 1: Valori del Cdlim per edifici di cui al D.M. 30/7/86

Innanzitutto è stato calcolato il Cdlim attuale (come da tabella 1) per ogni sezione di
censimento, ipotizzando un valore medio del rapporto S/V pari a 0,6 per edifici di civile
abitazione.
E’ stato poi assunto un diverso grado di isolamento in funzione dell’epoca di costruzione
dell’edificio come segue:

Cdlim* Epoca
1,3 Cdlim Prima del 1919
1,3 Cdlim 1919-1945
1,3 Cdlim 1946-1960
1,4 Cdlim 1961-1976
1,06 Cdlim 1977-1981
1,06 Cdlim 1982-1986
0,9 Cdlim 1987-1991

Si è ritenuto che negli anni del boom edilizio (1961-1976) vi sia stato uno scadimento della
qualità edilizia e quindi una diminuzione della loro efficienza energetica.
Per ogni sezione di censimento il volume riscaldato è stato distribuito per ogni epoca di
costruzione in maniera direttamente proporzionale all’epoca di realizzazione degli edifici.

6. L’energia dispersa per trasmissione in MJ durante la stagione di riscaldamento


invernale per gli edifici realizzati in una determinata epoca è stata definita come:
QT = 86400 N Cdlim*V ∆θ/1000000
ove
N è il numero di giorni del mese
Cdlim* è il Cdlim pesato in funzione dell’epoca di costruzione
V è il volume lordo riscaldato
∆θ è la differenza tra la temperatura della zona considerata e l’aria esterna
Il calcolo viene effettuato per gruppi di edifici, a seconda della loro epoca di costruzione.
La temperatura interna degli edifici è stata assunta pari a 20°C, come suggerito all’art. 4
comma 1 del D.P.R. 412/932.
L’energia dispersa da tutti gli edifici è ovviamente la somma dell’energia dispersa dagli
edifici realizzati nelle varie epoche.

2
Il D.P.R. 412/93 è il decreto applicativo della legge 10/91.

4
Edifici residenziali

7. L’energia dispersa per ventilazione in MJ viene definita come:


QV = 86400 N ca ρa n V ∆θ / 3600
ove N è il numero di giorni della stagione di riscaldamento
ca è la capacità massica termica a pressione costante dell'aria pari a 1000J/kgK
ρa è la massa volumica dell'aria pari a 1,2 kg/m3
V è il volume dell'aria ricambiata pari a al volume netto edificato
n è il numero di ricambi ora fornito dalla UNI 10379 pari a 0,5
Questa formulazione per il calcolo dell’energia dispersa per ventilazione viene suggerita
dalla UNI 10344.

8. Il calore recuperato attraverso gli apporti gratuiti (apporti solari e apporti interni) è
stato assunto pari al 10% del calore disperso per trasmissione e ventilazione; quindi:
QG = 0,1(QD+QV)
Questa quantificazione degli apporti gratuiti viene effettuate sulla base di esperienze di
calcolo precedenti3.

9. Viene considerata una riduzione dell’energia necessaria per il riscaldamento pari al 25%,
dovuta al fatto che gli impianti termici negli edifici residenziali non mantengono la
temperatura fissata per 24 ore al giorno, ma funzionano in regime attenuato o
intermittente

10. Il rendimento degli impianti termici viene definito come media pesata dei rendimenti
in funzione dell’anno di costruzione degli edifici.
E’ stato infatti ipotizzato un diverso rendimento dell’impianto per diverse epoche di
costruzione, dovuto soprattutto all’invecchiamento degli impianti esistenti e all’evoluzione
tecnologica.
Si è ritenuto che il rendimento globale degli impianti termici non possa mai scendere al di
sotto di un valore pari a 0.7, soprattutto in considerazione del fatto che una caldaia ha una
durata media di circa 15 anni, e un impianto di riscaldamento di circa 30 anni.
Per le diverse epoche di costruzione sono stati assunti i seguenti rendimenti dell’impianto
termico:

Rendimento Epoca
0,7 Prima del 1919
0,7 1919-1945
0,7 1946-1960
0,75 1961-1976
0,75 1977-1981
0,75 1982-1986
0,8 1987-1991

I rendimenti sopra elencati si riferiscono al rendimento globale dell’impianto termico,


comprensivo di rendimento di produzione, di distribuzione, di regolazione e di emissione.

3
Modelli di valutazione e analisi delle prestazioni energetiche di alcuni edifici civili in Provincia di
Trento, Marco Graiff, Tesi di Laurea, Anno Accademico 1998-1999

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Edifici residenziali

11. In definitiva il fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale viene definito


come:
Q = (QL+QV-QG)*0,8/ηmp
ove QL è l'energia dispersa per trasmissione
QV è l'energia dispersa per ventilazione
QG è l'energia recuperata attraverso gli apporti gratuiti
ηnp è il rendimento medio pesato

Calcolo dei consumi totali riferiti al 1991


Il modello di calcolo appena descritto è stato applicato a tutte le abitazioni: occupate, non
utilizzate per lavoro-studio, non utilizzate per vacanza, non utilizzate per altri motivi.
Si è tenuto conto dei diversi consumi unitari dovuti ad un diverso grado di occupazione con
dei coefficienti riduttivi.

Abitazioni Fattore di riduzione


Occupate 1
Non utlizzate per lavoro-studio 0,6
Non utilizzate per vacanza 0,27
Non utilizzate per altri motivi 0,3

I coefficienti riduttivi elencati sono stati calcolati ipotizzando dei modelli di frequentazione
degli edifici da parte degli utenti, in quanto non esistono dati certi sui tempi di occupazione
di ogni singolo edificio.

Calcolo dei consumi totali riferiti al 1997


Per quanto riguarda l’incremento dei consumi dovuto all’aumento di popolazione, si è
ipotizzato che l’aumento dei consumi sia direttamente proporzionale all’aumento di
popolazione. I dati relativi alla popolazione residente al 31/12/1997 sono stati desunti
dall’Annuario Statistico.

Il fabbisogno energetico per l’acqua calda sanitaria


Il fabbisogno di a.c.s. viene calcolato sul numero di abitanti, ipotizzando un consumo
medio giornaliero di acqua calda pro capite. Nel consumo giornaliero di acqua calda
sanitaria viene anche presa in considerazione una quota relativa alla cottura dei cibi.

Il fabbisogno energetico per l’acqua calda sanitaria per Comune viene definito come:

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Edifici residenziali

Qacs = n*40*CS*(Tu-Ta)/η
ove n è il numero di abitanti
40 è il consumo giornaliero di l di a.c.s. per persona
CS e il calore specifico dell'acqua pari a 4186,8 J/kgK
Tu è la temperatura di utilizzo assunta pari a 50 °C
Ta è la temperatura di acquedotto assunta pari a 10 °C
η è il rendimento dell'impianto assunto pari a 0,7

La temperatura di acquedotto è stata desunta dai valori medi stagionali suggeriti dalla UNI
7357.
Il consumo medio giornaliero per persona e la temperatura di utilizzo sono uguali a quelli
suggeriti dalle normative americane4. Tale indicazione è infatti assente sulla normativa
italiana.

Il fabbisogno energetico totale (riscaldamento + a.c.s.)


Il fabbisogno energetico totale viene semplicemente definito come la somma del
fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale più il fabbisogno energetico per la
produzione di a.c.s. per ogni comune della Provincia.
I dati, disponibili per sezione di censimento, sono stati accorpati per comune.

RESIDENZE
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 16000 Valle di Fiemme 38.6 Valle di Fiemme 0.89
Primiero 8940 Primiero 21.6 Primiero 0.92
Bassa Valsugana 19223 Bassa Valsugana 33.2 Bassa Valsugana 0.77
Alta Valsugana 34741 Alta Valsugana 88.1 Alta Valsugana 0.79
Valle dell'Adige 103266 Valle dell'Adige 157.2 Valle dell'Adige 0.66
Valle di Non 30898 Valle di Non 51.8 Valle di Non 0.86
Valle di Sole 13982 Valle di Sole 22.9 Valle di Sole 0.95
Giudicarie 31927 Giudicarie 27.1 Giudicarie 0.92
Alto Garda e Ledro 28656 Alto Garda e Ledro 81.1 Alto Garda e Ledro 0.70
Vallagarina 55585 Vallagarina 80.1 Vallagarina 0.70
Ladino di Fassa 9315 Ladino di Fassa 29.3 Ladino di Fassa 1.04
MEDIA MEDIA
TOTALE 352533 56.8 0.76
PROVINCIALE PROVINCIALE

4
1997 ASHRAE Fundamentals Handbook

7
Edifici residenziali

I grafici
Nella pagina seguente sono rappresentati i consumi per il riscaldamento invernale e per la
produzione di a.c.s. disaggregati per comprensorio.
Dal primo grafico si può notare che i consumi nel comprensorio della Val d’Adige
superano abbondantemente i consumi negli altri comprensori. Questo fatto è dovuto al
maggior numero di abitanti ivi presenti rispetto agli altri comprensori.
E’ interessante notare come i consumi pro capite siano molto simili tra loro, e praticamente
dipendono quasi esclusivamente dall’altitudine media del comprensorio considerato.
Infatti, se il fabbisogno per l’a.c.s. non è influenzato dall’altitudine, il fabbisogno per il
riscaldamento invernale aumenta all’aumentare dell’altitudine, e cioè all’aumentare della
temperatura esterna media della stagione invernale.

8
Edifici residenziali

CONSUMI NEL SETTORE RESIDENZIALE (TEP)


120000

100000

80000
TEP

60000

40000

20000

2
CONSUMI NEL SETTORE RESIDENZIALE (TEP/km )
1 7 6 .4

1 1 7 .6
TEP/km

5 8 .8

0 .0

CONSUMI NEL SETTORE RESIDENZIALE (TEP/ab)


1 .5 6
TEP/ab

0 .7 8

0 .0 0

9
Strutture di ricezione turistica

ALBERGHI E STRUTTURE COMPLEMENTARI:


FABBISOGNO ENERGETICO PER IL RISCALDAMENTO
INVERNALE E PER L’ACQUA CALDA SANITARIA

Risulta assai difficile riuscire a stimare i consumi energetici dovuti alle presenze turistiche.
Infatti il dato relativo alla superficie abitabile delle strutture alberghiere e similari non è
molto significativo, in quanto non sempre tutti i volumi sono riscaldati. Appare quindi
necessario basare la stima sul numero di presenze nella stagione invernale di
riscaldamento.
Il fenomeno delle seconde case e degli alloggi privati è già stato preso in considerazione
nella parte relativa agli edifici residenziali, utilizzando un opportuno coefficiente di
riduzione che teneva conto del reale grado di occupazione degli edifici.
In seguito viene descritto il modello di calcolo assunto per gli alberghi e per le strutture
complementari.

Dati disponibili:
• Consistenza degli esercizi alberghieri per categoria e per comprensorio (1997)
• Presenze negli esercizi alberghieri e complementari per comprensorio e per mese (1997)
• Presenze negli esercizi alberghieri e complementari per comune (1997)
Questi dati sono desumibili dall’Annuario Turistico 1997 della Provincia di Trento.

Procedura di stima dei consumi per il riscaldamento invernale


adottata
Viene ora chiarito per punti il procedimento di calcolo adottato per la stima dei consumi
energetici per il riscaldamento invernale negli alberghi e nelle strutture complementari. Il
problema principale consiste nel determinare il volume riscaldato, perché una volta
ricavato questo dato, il procedimento di stima dei consumi è molto simile a quello
utilizzato nella stima dei consumi negli edifici residenziali.
Viene adottata la seguente procedura:
1. Dalla tabella che fornisce le presenze per comprensorio e per mese negli esercizi
alberghieri e complementari, si determina la ripartizione percentuale delle presenze nel
periodo invernale (ottobre-aprile) e nel periodo estivo (maggio-settembre). In questo
modo è possibile determinare per ogni comprensorio il rapporto tra presenze invernali
e presenze estive.
2. Dalla tabella sulla consistenza degli esercizi alberghieri per categoria e per
comprensorio è possibile dedurre il numero di posti letto per categoria dell’albergo
(una, due, tre o quattro stelle) e per comprensorio.
Utilizzando dei parametri per il dimensionamento di massima delle strutture
alberghiere5 è possibile assegnare un volume riscaldato per persona per ogni categoria
di albergo.

5
Rutes e Penner, Lawson, Hotels

11
Strutture di ricezione turistica

Incrociando questi dati è possibile determinare il volume riscaldato medio pesato per
albergo per persona per ogni comprensorio.
3. Il volume riscaldato per persona negli esercizi complementari viene assunto pari a 90
m3. Sono infatti strutture in cui molto spesso le dimensioni delle sale da pranzo e delle
cucine sono molto ridotte rispetto a quelle degli alberghi, e conseguentemente è
ipotizzabile un minor volume riscaldato per ospite.
4. La tabella che fornisce le presenze negli alberghi e negli esercizi complementari per
comune, in realtà fornisce i dati solo per i comuni turistici e i dati aggregati per i
comuni non turistici. Le presenze per i comuni non turistici vengono suddivise in
maniera direttamente proporzionale al numero di abitanti tra gli stessi.
5. Dalle presenze totali per comune è possibile passare alle presenze invernali per
comune utilizzando il rapporto tra presenze invernali e presenze estive caratteristico di
ogni comprensorio. E’ quindi possibile determinare l’aumento fittizio di popolazione
nel periodo invernale (per presenze negli alberghi e negli esercizi complementari).
6. Utilizzando i dati relativi al volume riscaldato per persona in albergo (caratteristico di
ogni comprensorio) e al volume riscaldato per persona in esercizio complementare
(uguale in tutta la Provincia) è possibile ricavarsi il volume invernale riscaldato per gli
alberghi e per gli esercizi complementari per ogni comune.
7. Con un procedimento analogo a quello descritto per gli edifici residenziali, è possibile
risalire dal volume riscaldato in ogni comune all’energia necessaria per il
riscaldamento invernale in ogni comune.

Rispetto al procedimento utilizzato per la stima dei consumi negli edifici residenziali sono
state però assunte alcune ipotesi diverse:
• l’altitudine, e conseguentemente la temperatura esterna media stagionale e i Gradi
Giorno, corrispondono a quelli del comune (non si lavora più per sezione di
censimento)
• la temperatura esterna media stagionale utilizzata nei calcoli viene poi calcolata
come media pesata in funzione delle presenze di ogni mese del periodo invernale
(ottobre-aprile), in modo da tenere opportunamente in conto la reale distribuzione
delle presenze. Praticamente la temperatura esterna media stagionale viene calcolata
come media delle temperature medie mensili pesate in funzione delle presenze
mensili
• il grado di isolamento della struttura alberghiera viene determinato ipotizzando che
l’edificio sia stato costruito al limite dei valori del Cdlim definiti nel 1986. E’ infatti
ipotizzabile che le strutture alberghiere e simili abbiano subito negli anni numerosi
interventi di ristrutturazione, e che comunque gran parte di questi edifici siano stati
realizzati in un epoca relativamente recente. Per questo motivo non è stato
incrementato il valore limite del Cd come nel caso degli edifici residenziali
• per gli alberghi si ipotizza un rapporto S/V pari a 0.5; infatti la volumetria di un
albergo tipico montano indica un rapporto di questo tipo. Per gli esercizi
complementari si assume un rapporto S/V pari a quello assunto per gli edifici
residenziali (S/V=0.6); infatti la variabilità delle tipologie di esercizi complementari
non permette di definire un valore di S/V in modo più accurato.
• il rendimento globale dell’impianto termico viene sempre assunto pari a 0.75; si
ritiene infatti che questi impianti abbiano un rendimento un po’ migliore degli

12
Strutture di ricezione turistica

impianti negli edifici residenziali, dovuto al fatto che l’impianto è di tipo


centralizzato e la sua taglia è maggiore

Il fabbisogno energetico per l’acqua calda sanitaria


Il fabbisogno di acqua calda sanitaria viene calcolato sull’aumento fittizio del numero di
abitanti per tutto l’anno, con la stessa procedura adottata per la stima negli edifici
residenziali. Anche in questo caso quindi i consumi per la cottura dei cibi sono compresi
nel fabbisogno di acqua calda sanitaria.

Il fabbisogno energetico totale (riscaldamento + a.c.s.)


Il fabbisogno energetico totale viene semplicemente definito come la somma del
fabbisogno energetico per il riscaldamento invernale più il fabbisogno energetico per la
produzione di a.c.s. per ogni comune della Provincia.

TURISMO
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 2041 Valle di Fiemme 4.9 Valle di Fiemme 0.11
Primiero 1178 Primiero 2.8 Primiero 0.12
Bassa Valsugana 193 Bassa Valsugana 0.3 Bassa Valsugana 0.01
Alta Valsugana 890 Alta Valsugana 2.3 Alta Valsugana 0.02
Valle dell'Adige 2653 Valle dell'Adige 4.0 Valle dell'Adige 0.02
Valle di Non 402 Valle di Non 0.7 Valle di Non 0.01
Valle di Sole 3624 Valle di Sole 5.9 Valle di Sole 0.25
Giudicarie 2476 Giudicarie 2.1 Giudicarie 0.07
Alto Garda e Ledro 1333 Alto Garda e Ledro 3.8 Alto Garda e Ledro 0.03
Vallagarina 1199 Vallagarina 1.7 Vallagarina 0.02
Ladino di Fassa 3991 Ladino di Fassa 12.5 Ladino di Fassa 0.45
MEDIA MEDIA
TOTALE 19980 3.2 0.04
PROVINCIALE PROVINCIALE

I grafici
Un grafico significativo è sicuramente quello relativo al consumo energetico nel settore
turistico per kmq, e ancor più quello relativo al consumo energetico nel settore turistico pro
capite. Infatti dal terzo grafico emerge chiaramente che il comprensorio più attivo nel
turismo è quello dalla Val di Fassa, seguito da quello della Val di Sole, per concludere con
i comprensori della Val di Fiemme e del Primiero.
Da tutti i grafici emerge comunque la notevole variabilità di questo parametro tra i vari
comprensori.

13
Strutture di ricezione turistica

CONSUMI NEL SETTORE TURISTICO (TEP)


4500

4000

3500

3000
TEP

2500

2000

1500

1000

500

2
CONSUMI NEL SETTORE TURISTICO (TEP/km )

1 6 .0

1 2 .8
TEP/km

9 .6

6 .4

3 .2

0 .0

CONSUMI NEL SETTORE TURISTICO (TEP/ab)


0 .4 8
0 .4 4
0 .4 0
0 .3 6
0 .3 2
TEP/ab

0 .2 8
0 .2 4
0 .2 0
0 .1 6
0 .1 2
0 .0 8
0 .0 4
0 .0 0

14
Settore terziario e simili

SETTORE TERZIARIO E ASSIMILATI: FABBISOGNO


ENERGETICO PER IL RISCALDAMENTO INVERNALE
Finora sono stati analizzati i consumi energetici per il riscaldamento invernale negli edifici
di carattere residenziale e per quelli adibiti al turismo (alberghi e strutture complementari).
Inoltre più avanti verranno trattati a parte i consumi dovuti alle attività industriali e
artigianali.
Per quanto riguarda tutti gli altri edifici, appartenenti essenzialmente al settore del terziario
e a quello del commercio, è possibile determinare i consumi energetici con un
procedimento analogo a quello adottato per la stima dei consumi i negli edifici residenziali.
E’ cioè possibile risalire al fabbisogno energetico da un incrocio tra i dati di superficie e
quelli di altitudine.
Per questo tipo di edifici si sono ipotizzati trascurabili i contributi energetici per l’acqua
calda sanitaria e per la cottura di cibi.

Dati disponibili:
• Superficie coperta da ogni attività (codice ATECO) per località6
• Altitudine di ogni località abitata
• Incremento della popolazione per Comune dal 31/12/1991 al 31/12/1997
I dati sono reperibili presso il Servizio Statistico della Provincia Autonoma di Trento.

Procedura di stima dei consumi per il riscaldamento invernale


adottata
Uno dei grossi problemi riscontrati nell’elaborazione di questi dati è stato quello del
segreto statistico, che non permette di conoscere i dati relativi alla singola azienda, ma di
almeno tre aziende aggregate assieme. Così, ad esempio, se una località ha meno di tre
esercizi alberghieri, i relativi dati sono coperti da segreto statistico, e vengono forniti in
forma aggregata per l’intero comune (sempre che il comune abbia più di tre esercizi
alberghieri).
Questo problema è stato superato grazie ad una apposita procedura concordata con il
Servizio Statistico della Provincia di Trento che ha fornito i dati.
Innanzitutto si sono raggruppate le diverse attività in 12 gruppi che abbiano un profilo del
fabbisogno energetico abbastanza simile. Per profilo del fabbisogno energetico abbastanza
simile s’intende che la volumetria dell’edificio, la temperatura interna desiderata e il tempo
di attenuazione o di spegnimento dell’impianto termico si possono assumere eguali. In
questo modo è possibile accomunare, da un punto di vista termico, attività diverse.
I 12 gruppi presi in considerazione sono elencati in tabella 1.
Utilizzando questi raggruppamenti il problema del segreto statistico viene superato per
numerose località, e i dati possono essere forniti con la seguente accuratezza:
Universo aziende: 30257
Dati per località: 26010
Dati per comune: 2432
Dati per comprensorio: 1810
6
Per località abitata si intende un’area più o meno vasta di territorio, conosciuta di norma con un
nome proprio, sulla quale sono situate una o più case raggruppate o sparse

16
Settore terziario e simili

ATTIVITA' CODICI ATECO


1. Distributori, autoricambi, … 50205-50500
2. Commercio ingrosso 51211-51700
3. Commercio dettaglio 52111-52502+52700-52740
4. Ristoranti, bar, mense e simili 55301-55510
5. Trasporti e comunicazioni 63301-64200
6. Intermediazione monetaria e finanziaria 65110-74846
7. P.A. e Difesa 75111-75300
8. Istruzione 80101-80422
9. Ospedali, ambulatori e simili 85111-85320
10. Altri servizi pubblici, sociali e personali 90001-99000
11. Attività estrattive 14111-14503
12. Edilizia 45110-45500

Tabella 1

Si ritiene che i risultati ottenibili da questi dati siano ragionevolmente attendibili, in quanto
solo il 6% dei dati vengono forniti a livello comprensoriale.
Con un procedimento analogo a quello descritto per gli edifici residenziali, è possibile
determinare dalla superficie coperta l’energia necessaria per il riscaldamento invernale.
Sono state assunte alcune ipotesi:
1. Per i dati forniti solo a livello comprensoriale, come altitudine è stata assunta
l’altitudine media pesata di tutti i comuni del comprensorio, in funzione del numero di
abitanti. Infatti, se da un lato appare logico che il segreto statistico incida soprattutto in
comuni molto piccoli (ad esempio in un paese di 200 abitanti è probabile che ci sia un
unico negozio di alimentari), dall’altro è vero che nei centri abitati più grandi esistano
molte più attività, alcune delle quali poco usuali, e pertanto soggette a segreto statistico
2. Per ogni gruppo di attività si sono assunti dati diversi relativamente a: il rapporto S/V,
l’altezza d’interpiano, il grado d’isolamento, il rendimento dell’impianto termico, la
temperatura interna ed il regime di funzionamento. Così, ad esempio, è stato assunto
un funzionamento continuo per 24 ore al giorno ad una temperatura di 22°C per gli
ospedali, mentre per la vendita al dettaglio è stato assunto l’effettivo orario di
funzionamento (circa 11 ore al giorno) ad una temperatura di 20°C.

Si è quindi proceduto a stimare l’energia necessaria per il riscaldamento invernale degli


edifici appartenenti alle diverse attività.
I dati totali per ogni comune derivano ovviamente dalla somma dei dati per località, per
comune e per comprensorio. I risultati sono stati aggregati a livello comunale.
Siccome i dati sono riferiti al 1991, si è previsto un incremento dei consumi direttamente
proporzionale all’incremento di popolazione.

17
Settore terziario e simili

TERZIARIO + COMMERCIO
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 3090 Valle di Fiemme 7.4 Valle di Fiemme 0.17
Primiero 1529 Primiero 3.7 Primiero 0.16
Bassa Valsugana 2940 Bassa Valsugana 5.1 Bassa Valsugana 0.12
Alta Valsugana 5548 Alta Valsugana 14.1 Alta Valsugana 0.13
Valle dell'Adige 25350 Valle dell'Adige 38.6 Valle dell'Adige 0.16
Valle di Non 4752 Valle di Non 8.0 Valle di Non 0.13
Valle di Sole 2387 Valle di Sole 3.9 Valle di Sole 0.16
Giudicarie 5462 Giudicarie 4.6 Giudicarie 0.16
Alto Garda e Ledro 5820 Alto Garda e Ledro 16.5 Alto Garda e Ledro 0.14
Vallagarina 10493 Vallagarina 15.1 Vallagarina 0.13
Ladino di Fassa 2253 Ladino di Fassa 7.1 Ladino di Fassa 0.25
MEDIA MEDIA
TOTALE 69622 11.2 0.15
PROVINCIALE PROVINCIALE

I grafici
Anche in questo caso il grafico più significativo è quello relativo ai consumi pro capite.
Come si può vedere dal terzo grafico, i consumi risultano essere abbastanza simili, tranne
che nel caso della Val di Fassa.
La differenza dei consumi nel settore terziario tra la Val di Fassa e gli altri comprensori
può essere spiegata con alcune considerazioni:
• dal momento che nel calcolo del fabbisogno energetico nel settore del terziario non si è
presa in considerazione l’a.c.s., l’altitudine alla quale sono collocati gli edifici assume
una rilevanza ancora maggiore nel computo dei consumi
• la massiccia presenza turistica sia nel periodo estivo che nel periodo invernale ha
favorito la nascita di molti punti di vendita al dettaglio, nonché di numerosi ristoranti e
bar
• la bassa densità abitativa ha indotto una maggior diffusione dei servizi (scuole,
biblioteche,...)

18
Settore terziario e simili

CONSUMI NEL SETTORE TERZIARIO (TEP)


30000

25000

20000
TEP

15000

10000

5000

2
CONSUMI NEL SETTORE TERZIARIO (TEP/km )

4 4 .8

3 3 .6
TEP/km

2 2 .4

1 1 .2

0 .0

CONSUMI NEL SETTORE TERZIARIO (TEP/ab)


0 .3 0
TEP/ab

0 .1 5

0 .0 0

19
Industria e artigianato

ATTIVITA’ INDUSTRIALI E ARTIGIANALI: FABBISOGNO


ENERGETICO
Il caso delle industrie e delle imprese artigiane si differenzia notevolmente rispetto ai casi
trattati finora, in quanto i consumi energetici sono in gran parte dovuti ai processi di
produzione. Non è più quindi possibile stimare i consumi energetici in funzione della
superficie coperta e dell’altitudine.
La Provincia Autonoma di Trento si è dotata di un sistema informativo che raccoglie i dati
relativi a tutte le unità termiche7 installate presso attività industriali o artigianali. Le
informazioni vengono raccolte da un modello predisposto dal Servizio Protezione
Ambiente, secondo quanto previsto dal DPR 203/88.
Fra i vari dati richiesti nella compilazione del modello, i più interessanti per stimare il
fabbisogno energetico risultano essere:
- la localizzazione dell’impianto (comune)
- il tipo di combustibile utilizzato
- il consumo orario dell’unità termica considerata
- il consumo annuo dell’unità termica considerata
Da questi dati è possibile desumere una stima attendibile dei consumi per ogni comune
della Provincia di Trento.
Per alcune unità termiche installate in piccole imprese artigianali vengono forniti i dati
relativi alla potenzialità termica del generatore di calore, ma mancano i dati relativi ai
consumi. Questa lacuna è stata colmata facendo riferimento ai consumi di unità termiche
utilizzate in attività analoghe, con la stessa potenzialità termica.
Per quanto riguarda i dati mancanti relativi al tipo di combustibile utilizzato, sono state
contattate le aziende più rilevanti, che hanno fornito i dati relativi al tipo di combustibile
utilizzato. Per quanto riguarda gli altri casi, molto pochi per la verità, si è ipotizzato che il
combustibile utilizzato sia il gasolio, in quanto l’unità di misura dei dati mancanti era
sempre il kg.
Alle attività industriali è stata inoltre attribuita una quota parte del gasolio motori venduto
extrarete per tener conto dei consumi dovuti ai motori industriali (gruppi elettrogeni.
Macchine operatrici etc.)

7
Per unità termica s’intende il singolo generatore di calore. I sistemi di produzione di calore delle
grosse industrie sono ovviamente composti da numerose unità termiche

21
Industria e artigianato

INDUSTRIA
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 1571 Valle di Fiemme 3.8 Valle di Fiemme 0.09
Primiero 423 Primiero 1.0 Primiero 0.04
Bassa Valsugana 21119 Bassa Valsugana 36.5 Bassa Valsugana 0.85
Alta Valsugana 3826 Alta Valsugana 9.7 Alta Valsugana 0.09
Valle dell'Adige 63712 Valle dell'Adige 97.0 Valle dell'Adige 0.41
Valle di Non 5708 Valle di Non 9.6 Valle di Non 0.16
Valle di Sole 1814 Valle di Sole 3.0 Valle di Sole 0.12
Giudicarie 12873 Giudicarie 10.9 Giudicarie 0.37
Alto Garda e Ledro 121263 Alto Garda e Ledro 343.2 Alto Garda e Ledro 2.98
Vallagarina 80904 Vallagarina 116.5 Vallagarina 1.02
Ladino di Fassa 143 Ladino di Fassa 0.4 Ladino di Fassa 0.02
MEDIA MEDIA
TOTALE 313354 50.5 0.67
PROVINCIALE PROVINCIALE

I grafici
I grafici mostrano chiaramente che i grossi impianti industriali sono concentrati nei
comprensori della Val d’Adige, della Bassa Valsugana, dell’Alto Garda e Ledro e della
Vallagarina. In particolare dagli ultimi due grafici emerge chiaramente che nel
comprensorio dell’Alto Garda e Ledro esiste una notevole concentrazione di impianti
industriali, sia per km2, sia pro capite.
E’ importante ricordare che una rilevante quota dei consumi industriali nei comprensori
dell’Alto Garda e Ledro e della Vallagarina sono dovuti alle cartiere (Arco, Riva del Garda,
Villa Lagarina, Rovereto).

22
Industria e artigianato

CONSUMI NEL SETTORE INDUSTRIALE (TEP)


140000

120000

100000

80000
TEP

60000

40000

20000

2
CONSUMI NEL SETTORE INDUSTRIALE (TEP/km )

3 6 4 .8

3 1 9 .2

2 7 3 .6
TEP/km

2 2 8 .0

1 8 2 .4

1 3 6 .8

9 1 .2

4 5 .6

0 .0

CONSUMI NEL SETTORE INDUSTRIALE (TEP/ab)


3 .6 6

3 .0 5

2 .4 4
TEP/ab

1 .8 3

1 .2 2

0 .6 1

0 .0 0

23
Agricoltura

AGRICOLTURA : FABBISOGNO ENERGETICO


Il consumo di combustibili fossili nell’agricoltura è dovuto ai consumi di carburante
utilizzati per le macchine agricole ed agli altri impieghi energetici tipici delle aziende
agricole (riscaldamento, essiccazione, etc.).
Dato l’ammontare limitato del fabbisogno energetico in tale settore non si è proceduto ad
una stima accurata ma ci si è direttamente riferiti alle fonti disponibili, ovvero:
• Ministero dell’industria, commercio e artigianato per quanto riguarda la vendita
provinciale di gasolio per usi agricoli (Bollettino Petrolifero 1997);
• Servizio statistica della Provincia autonoma di Trento per quanto riguarda la ripartizione
dei consumi di carburanti agricoli per comprensorio (Annuario Statistico della Provincia
Autonoma di Trento 1997).
Le due fonti forniscono quantità diverse per quanto riguarda il gasolio agricolo,
presumibilmente perché le statistiche provinciali si riferiscono soltanto alle macchine
agricole (trattrici, motofalciatrici etc.) e non ai consumi complessivi. Pertanto è stato
utilizzato il dato provinciale ricavato dal bollettino petrolifero che è stato ripartito per
comprensorio in base ai consumi indicati dalle statistiche provinciali.
Per la benzina agricola sono stati utilizzati gli unici dati disponibili, forniti dal Servizio
statistica della provincia. Sono stati trascurati i consumi di GPL e gas naturale date le
piccolissime quantità in gioco.

AGRICOLTURA
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 716 Valle di Fiemme 1.7 Valle di Fiemme 0.04
Primiero 407 Primiero 1.0 Primiero 0.04
Bassa Valsugana 1365 Bassa Valsugana 2.4 Bassa Valsugana 0.05
Alta Valsugana 2353 Alta Valsugana 6.0 Alta Valsugana 0.05
Valle dell'Adige 7176 Valle dell'Adige 10.9 Valle dell'Adige 0.05
Valle di Non 9182 Valle di Non 15.4 Valle di Non 0.25
Valle di Sole 1265 Valle di Sole 2.1 Valle di Sole 0.09
Giudicarie 2839 Giudicarie 2.4 Giudicarie 0.08
Alto Garda e Ledro 1659 Alto Garda e Ledro 4.7 Alto Garda e Ledro 0.04
Vallagarina 3561 Vallagarina 5.1 Vallagarina 0.04
Ladino di Fassa 135 Ladino di Fassa 0.4 Ladino di Fassa 0.02
MEDIA MEDIA
TOTALE 30659 4.9 0.07
PROVINCIALE PROVINCIALE

I grafici
Risulta evidente che i consumi energetici in agricoltura sono concentrati nei comprensori
della Val di Non e della Val d’Adige.

21
Agricoltura

CONSUMI IN AGRICOLTURA (TEP)


10000
9000
8000
7000
6000
TEP

5000
4000
3000
2000
1000
0

2
CONSUMI IN AGRICOLTURA (TEP/km )

4 5 .6
TEP/km

0 .0

CONSUMI IN AGRICOLTURA (TEP/ab)


0 .6 1
TEP/ab

0 .0 0

22
Consumi totali

CONSUMI TOTALI DA FONTI FOSSILI IN PROVINCIA DI


TRENTO

Per consumi totali s’intende ovviamente la somma dei consumi dovuti alle varie tipologie
di sorgenti fisse.
I consumi totali in Provincia di Trento sono costituiti dalla somma di:
• consumi energetici per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda
sanitaria negli edifici residenziali
• consumi energetici per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda
sanitaria negli edifici turistici (alberghi e complementari)
• consumi energetici dovuti alle attività industriali e artigianali
• consumi energetici per il riscaldamento invernale negli edifici del terziario,
comprendente tutti gli edifici non elencati nei tre punti precedenti
• consumi energetici in agricoltura

Nella pagina seguente i consumi vengono forniti suddivisi per comprensorio.


Nel primo grafico vengono forniti i consumi totali per ogni comprensorio.
Nel secondo vengono forniti i consumi per km2, in modo da fornire delle indicazioni sulla
reale distribuzione territoriale del fabbisogno energetico.
Nel terzo grafico i consumi vengono forniti pro capite. La grossa differenza tra il
comprensorio dell’Alto Garda e Ledro e gli altri comprensori è ovviamente dovuta
all’elevata concentrazione di attività industriali.

Nei grafici riassuntivi per ogni comprensorio vengono forniti i consumi totali suddivisi tra
consumi nel settore residenziale, del turismo, del terziario e industriale. E’ necessario
ricordare che nel settore residenziale è compreso il fenomeno delle seconde case, e che
quindi una piccola fetta dei consumi in ambito residenziale andrebbe attribuita in realtà al
settore del turismo.
E’ interessante notare come per ogni comprensorio emergano le peculiarità già evidenziate
in precedenza. Così i consumi nel settore turistico assumono particolare significato nei
comprensori della Val di Fassa e della Val di Sole, mentre i consumi nel settore industriale
assumono particolare significato nei comprensori dell’Alto Garda e Ledro, della
Vallagarina e della Bassa Valsugana.
I consumi in agricoltura risulatano particolarmnente rilevanti in Val di Non.

Siccome lo scopo principale di questo lavoro è quello di tracciare una mappa delle
emissioni di CO2 sul territorio della Provincia di Trento, la distribuzione e la produzione di
energia elettrica verranno trattati nella parte conclusiva.

24
Consumi totali

TOTALE
TOTALE PER KMQ PER ABITANTE
COMPRENSORIO TEP COMPRENSORIO TEP/KMQ COMPRENSORIO TEP/AB
Valle di Fiemme 22112 Valle di Fiemme 53.3 Valle di Fiemme 1.24
Primiero 11747 Primiero 28.4 Primiero 1.21
Bassa Valsugana 43271 Bassa Valsugana 74.8 Bassa Valsugana 1.73
Alta Valsugana 44524 Alta Valsugana 112.9 Alta Valsugana 1.02
Valle dell'Adige 193733 Valle dell'Adige 295.0 Valle dell'Adige 1.25
Valle di Non 48422 Valle di Non 81.1 Valle di Non 1.34
Valle di Sole 21931 Valle di Sole 36.0 Valle di Sole 1.48
Giudicarie 52974 Giudicarie 45.0 Giudicarie 1.52
Alto Garda e Ledro 156393 Alto Garda e Ledro 442.6 Alto Garda e Ledro 3.84
Vallagarina 147208 Vallagarina 212.0 Vallagarina 1.85
Ladino di Fassa 15077 Ladino di Fassa 47.4 Ladino di Fassa 1.69
MEDIA MEDIA
TOTALE 757392 122.0 1.62
PROVINCIALE PROVINCIALE

25
Consumi totali

CONSUMI TOTALI (TEP)


250000

200000

150000
TEP

100000

50000

2
CONSUMI TOTALI (TEP/km )

4 7 5 .6

3 5 6 .7
TEP/km

2 3 7 .8

1 1 8 .9

0 .0

CONSUMI TOTALI (TEP/ab)


4 .7 4

3 .1 6
TEP/ab

1 .5 8

0 .0 0

26
Consumi totali

VALLE DI FIEMME PRIMIERO

RESIDENZE
RESIDENZE 73%
68%

T U R ISM O
9%

T U R ISM O
9%

TERZIA R IO
13% TERZIA R IO
INDUSTRIA A G R IC . INDUSTRIA 12%
A G R IC .
7% 3% 3%
3%

BASSA VALSUGANA ALTA VALSUGANA


A G R IC .
3% RESIDENZE
73%

RESIDENZE
INDUSTRIA 43%
47%

A G R IC .
5%

INDUSTRIA
T U R ISM O
TERZIA R IO T U R ISM O 8% TERZIA R IO
2%
7% 0% 12%

VALLE DELL'ADIGE VAL DI NON


A G R IC .
RESIDENZE
4%
61%

INDUSTRIA
32%

T U R ISM O
1%

RESIDENZE
50%
TERZIA R IO TERZIA R IO
13% 9%
A G R IC .
18% INDUSTRIA
T U R ISM O
11%
1%

27
Consumi totali

VAL DI SOLE GIUDICARIE


RESIDENZE
58%
RESIDENZE
61%

A G R IC .
5%

T U R ISM O
16%

T U R ISM O
4%
INDUSTRIA
A G R IC . TERZIA R IO 23% TERZIA R IO
5% INDUSTRIA
10%
8% 10%

ALTO GARDA E LEDRO VALLAGARINA


A G R IC .
INDUSTRIA
2%
76%
INDUSTRIA
53%

TERZIA R IO
4%
RESIDENZE
T U R ISM O 37%
1%
A G R IC . TERZIA R IO
RESIDENZE T U R ISM O
1% 7%
18% 1%

LADINO DI FASSA CONSUMI TOTALI


A G R IC .
4%

RESIDENZE
T U R ISM O
44%
25% INDUSTRIA
40%

TERZIA R IO
RESIDENZE
14%
59%
A G R ICINDUSTRIA
. TERZIA R IO T U R ISM O
1% 9% 3%
1%

28
Consumi stimati e consumi reali

CONFRONTO DEI DATI RELATIVI ALLE FONTI


PRIMARIE DI ORIGINE FOSSILE: CONSUMI STIMATI E
CONSUMI REALI
Per ottenere dei risultati quanto più possibile attendibili, sono stati confrontati i consumi
reali ed i consumi stimati. Tramite questa procedura sono stati raggiunti due obiettivi:
- verificare che le stime effettuate fossero corrette
- far coincidere i consumi stimati ed i consumi reali, in modo da avere una distribuzione
sul territorio dei combustibili effettivamente venduti

Dati sui combustibili:


I dati relativi alle vendite dei vari combustibili sono stati ottenuti da diverse fonti.

Metano. Nella Provincia di Trento la rete primaria del gas metano è gestita dalla SNAM.
La SNAM rifornisce direttamente solo le grosse utenze industriali che superano un
consumo annuo di 200000 Sm3:
- Cipriani Distillerie Spa, ALA
- Aquafil Spa Fibre Sintetiche, ARCO
- Arconvert Spa, ARCO
- Fedrigoni Cartiere & c. Spa, ARCO
- Dana Italia Spa, CASTELNUOVO
- San Carlo Snacks Spa, LAVIS
- Adige Vetro Srl, MEZZOCORONA
- Cartiere del Garda Spa, RIVA DEL GARDA
- Fedrigoni Cartiere & c. Spa, RIVA DEL GARDA
- Merloni Termosanitari Spa, ROVERETO
- Roferm Spa, ROVERETO
- Dana Italia Spa, TRENTO
- Whirlpool Europe Srl, TRENTO
- Cartiera Vallagarina Spa, VILLALAGARINA
Tutte le altre utenze industriali di minore entità, nonché tutte le utenze civili sono servite
dalle aziende locali che effettuano la distribuzione finale del metano che acquistano dalla
SNAM:
• SIT Spa Trento
• ASM Spa Rovereto
• AGS Spa Riva del Garda
• Metanodotti Trentini Srl Trento
• AMEA Spa Pergine
• SIGESA Spa Milano
• Comune Isera
• Comune Mori
• AIR Mezzolombardo
• Avisio Energia Spa Trento
• Valgas Spa Brescia

29
Consumi stimati e consumi reali

Tra queste aziende le uniche due che riforniscono più di due comuni sono la SIT di Trento
e l’ASM di Rovereto.
Per quanto riguarda i consumi di metano è stato possibile ottenere i seguenti dati per l’anno
1997:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento suddivisi in consumi industriali e

consumi civili (Fonte: www.SNAM.it)


− metano distribuito da ogni singola azienda di distribuzione, suddiviso in uso domestico

(cottura, acqua calda), uso riscaldamento individuale, altri usi civili, usi piccole
industrie e artigiani, utenze in deroga (Fonte: Servizio Energia della Provincia
Autonoma di Trento)
− metano distribuito da ogni singola azienda per comune, con i consumi distinti in civili

ed industriali (Fonti: Aziende di Distribuzione)


− consumi di metano per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o

artigianale (Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, dati desunti


dal modello per la domanda d’autorizzazione per le emissioni in atmosfera)

Gasolio. Per quanto riguarda i consumi di gasolio è stato possibile reperire i seguenti dati:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento (Fonte: Ministero dell’Industria, del

Commercio e dell’Artigianato, Bollettino Petrolifero, http://mica-dgfe.casaccia.enea.it)


− consumi di metano per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o

artigianale (Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente)

Olio combustibile. Questo tipo di combustibile viene utilizzato esclusivamente


nell’industria. E’ stato possibile reperire i seguenti dati:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento, suddivisi tra olio combustibile fluido e

denso (Fonte: Bollettino Petrolifero)


− consumi d’olio combustibile fluido e denso per ogni singola unità termica per ogni

attività industriale o artigianale (Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione


dell’Ambiente)

GPL. L’utilizzo di questo tipo di combustibile non è in realtà molto diffuso. I dati reperiti
sono:
− consumi totali per l’intera Provincia di Trento (Fonte: Bollettino Petrolifero)

− consumi di GPL per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o artigianale

(Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente)

Legna. Risulta assai difficile ottenere dati attendibili relativamente ai consumi di questo
combustibile, che non sono trascurabili essendo il Trentino una zona prevalentemente
montagnosa. E’ stato comunque possibile stimare i consumi di legna per comune
utilizzando i seguenti dati:
− legnatico assegnato nei comuni di ogni comprensorio per usi civici. I dati sono aggregati

per comprensorio. Viene anche fornita una stima del legnatico ricavato da terreni privati
(Fonte: Utilizzo di biomasse legnose per sistemi di teleriscaldamento in aree montane,
Atti Congresso Cavalese, 17 settembre 1999)
− scarti delle aziende di lavorazione del legno, suddivisi tra quelli utilizzati all’interno

della stessa attività e quelli rivenduti; i dati sono aggregati per l’intera Provincia (Fonte:
vedi precedente)

30
Consumi stimati e consumi reali

− consumi di legna per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o artigianale
(Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente)
− tipo di combustibile utilizzato per ogni unità termica di ogni comune (Fonte: Servizio
Statistica)

Altri tipi di combustibile. Per quanto riguarda gli altri tipi di combustibile essi hanno un
utilizzo quasi esclusivamente di tipo industriale. Questi combustibili sono: antracite,
carbone da legna, carbone da vapore, coke metallurgico, kerosene e biogas.
− I consumi vengono forniti per ogni singola unità termica per ogni attività industriale o

artigianale (Fonte: Azienda Provinciale per la Protezione dell’Ambiente)

Confronto dei dati


Dalle procedure adottate emergono essenzialmente due risultati:
- i consumi stimati per ogni settore (residenziale, turistico, terziario, industriale) per
comune
- i consumi reali dei vari tipi di combustibile. Per alcuni tipi di combustibile i dati sono
forniti in maniera molto precisa (m3 di metano per comune ad uso industriale e civile),
per altri tipi in maniera più aggregata (kg di gasolio venduti in Provincia)
L’incrocio tra consumi reali e consumi stimati permette di verificare la validità dei
procedimenti di stima del fabbisogno energetico assunti.
In un secondo momento sono state modificate le procedure di stima, in modo da far
coincidere perfettamente i consumi stimati con i consumi reali. La procedura seguita è stata
la seguente:
1. i consumi totali sono stati suddivisi in due grandi gruppi: i consumi nel settore
industriale e nel settore non industriale (residenziale, turistico e terziario)
2. per quanto riguarda i consumi nel settore industriale, si sono fatti coincidere i consumi
reali per ogni tipo di combustibile con il somma dei consumi annui di quel tipo di
combustibile per ogni attività.
Nel corso del lavoro è emerso che molto spesso la somma dei consumi dichiarati da
ogni singola azienda eccede il consumo totale provinciale fornito dai vari bollettini; ciò
è dovuto al fatto che l’elenco delle unità termiche fornito dall’Agenzia Provinciale per la
Protezione dell’Ambiente comprende pure vecchi generatori di calore, ormai utilizzati
solo parzialmente.
Si è tentato di superare questo problema suddividendo i consumi reali provinciali in
maniera direttamente proporzionale al consumo di combustibile dichiarato da ogni
azienda. Questa procedura è stata ripetuta per ogni tipo di combustibile.
Il risultato è stato quello di ottenere i consumi per ogni tipo di combustibile per ogni
attività industriale o artigianale, consumi che se sommati forniscono le quantità
effettivamente vendute in Provincia
3. per quanto riguarda i consumi nel settore non industriale, la differenza tra consumi
stimati e consumi reali è nell’ordine del 5-10%. Questo errore è stato colmato variando
le ipotesi effettuate sul grado di isolamento degli edifici residenziali. A questo punto si
ha una perfetta coincidenza tra consumi stimati (somma del fabbisogno energetico di
ogni comune della provincia in GJ) e consumi reali (somma del potere calorifico di tutti
i combustibile destinati ad uso civile in GJ).

31
Consumi stimati e consumi reali

Il problema da risolvere è ora quello di conoscere le quantità dei vari combustibili utilizzati
per ogni comune. La procedura adottata per risolvere questo problema è la seguente:
- per quanto riguarda il settore industriale, i consumi sono forniti per ogni singola
azienda, e quindi i dati vengono semplicemente aggregati per comune
- per quanto riguarda il settore civile, si è assunto che l’utilizzo si limiti ai seguenti 4 tipi
di combustibile: metano, gasolio, GPL e legna
- per quanto riguarda il metano, si conosce già la distribuzione per uso non industriale
per ogni comune
- l’utilizzo del GPL nelle utenze civili è assai modesto. Il consumo totale a livello
provinciale è stato ridistribuito a livello comunale: il 90% del consumo provinciale è
stato distribuito in maniera direttamente proporzionale al numero di abitanti per i
comuni non metanizzati; il rimanente 10% è stato distribuito in maniera analoga nei
comuni metanizzati
- a questo punto è nota, per differenza, la somma del consumo di legna e di gasolio per
ogni comune. Per valutare il consumo di gasolio e di legna si sono ridistribuiti i
consumi in maniera direttamente proporzionale al numero di unità termiche funzionanti
a combustibile solido e liquido, in modo da ottenere il totale coincidente con i valori
forniti per l’intera provincia

32
Consumi stimati e consumi reali

CONSUMI INDUSTRIA+AGRICOLTURA (TEP)

OLIO
COMPRENSORIO METANO GASOLIO GPL LEGNA ALTRI TOT
COMB.

Valle di Fiemme 495 185 1257 10 317 23 1571


Primiero 0 284 466 0 48 31 423
Bassa Valsugana 13255 5633 2606 54 205 730 21119
Alta Valsugana 2073 1239 2633 18 155 61 3826
Valle dell'Adige 35367 5790 12472 481 528 16250 63712
Valle di Non 0 1965 12041 238 146 500 5708
Valle di Sole 0 1639 1378 8 4 50 1814
Giudicarie 0 9042 4984 768 389 530 12873
Alto Garda e Ledro 96871 6847 10820 72 302 8010 121263
Vallagarina 57234 9374 9876 722 47 7213 80904
Ladino di Fassa 0 0 231 0 37 10 143
TOTALE 205295 41998 58764 2371 2179 33406 313354

CONSUMI RESIDENZE+TURISMO+TERZIARIO (TEP)

OLIO
COMPRENSORIO METANO GASOLIO GPL LEGNA ALTRI TOT
COMB.

Valle di Fiemme 0 0 13505 1890 5735 0 21131


Primiero 0 0 6783 1030 3833 0 11647
Bassa Valsugana 11760 0 6696 493 3406 0 22356
Alta Valsugana 15961 0 17385 1068 6765 0 41179
Valle dell'Adige 72873 0 45404 3200 9791 0 131269
Valle di Non 9836 0 17285 2017 6914 0 36052
Valle di Sole 0 0 13112 1563 5318 0 19992
Giudicarie 0 0 29884 3688 6294 0 39865
Alto Garda e Ledro 16728 0 14650 766 3666 0 35809
Vallagarina 37516 0 22660 1075 6026 0 67277
Ladino di Fassa 0 0 12665 943 1951 0 15559
TOTALE 164673 0 200029 17735 59699 0 442136

33
Consumi stimati e consumi reali

TOTALE CONSUMI (TEP)

OLIO
COMPRENSORIO METANO GASOLIO GPL LEGNA ALTRI TOT
COMB.

Valle di Fiemme 495 185 14762 1901 6052 23 23418


Primiero 0 284 7249 1030 3881 31 12476
Bassa Valsugana 25015 5633 9303 547 3611 730 44839
Alta Valsugana 18033 1239 20018 1087 6920 61 47358
Valle dell'Adige 108240 5790 57876 3681 10320 16250 202157
Valle di Non 9836 1965 29326 2255 7060 500 50942
Valle di Sole 0 1639 14490 1571 5322 50 23072
Giudicarie 0 9042 34868 4456 6683 530 55578
Alto Garda e Ledro 113598 6847 25469 838 3968 8010 158731
Vallagarina 94750 9374 32536 1797 6073 7213 151742
Ladino di Fassa 0 0 12896 943 1988 10 15837
TOTALE 369968 41998 258793 20106 61878 33406 786149

I grafici
Nelle pagine seguenti sono presentati i grafici del consumo percentuale per ogni tipo di
combustibile per comprensorio. Il grafico a torta rappresenta il riassunto del grafico
precedentemente descritto per l’intera Provincia.
Nella prima pagina sono presentati i grafici per i consumi dovuti ad attività industriali e
artigianali; nella seconda pagina sono presentati i consumi nel settore non industriale
(residenziale, turistico e del terziario). Infine sono riassunti i consumi totali per i singoli
comprensori e per l’intera Provincia.

34
Consumi stimati e consumi reali

Consumi per tipo di combustibile nell'industria e


agricoltura per comprensorio
100%

80%

60%

40%

20%

0%
Fiemme

Primiero

TOTALE
Non

Valle di Sole

Ladino di
Giudicarie
dell'Adige
Valle di

Vallagarina
Alto Garda e
Valsugana

Valsugana

Fassa
Bassa

Valle

Ledro
Alta

Valle di

METANO OLIO COMB. GASOLIO GPL LEGNA ALTRI

Distribuzione consumi industriali e agricoli per tipo di


combustibile - Provincia di Trento

METANO
59%

METANO
ALTRI
OLIO COMB.
10%
GASOLIO
LEGNA OLIO COMB. GPL
1% GPL 12% LEGNA
1% ALTRI
GASOLIO
17%

35
Consumi stimati e consumi reali

Consumi per tipi di combustibile nel settore non


industriale per comprensorio

100%

80%

60%

40%

20%

0%
Fiemme

Primiero

Ladino di
Non

Giudicarie
dell'Adige

Valle di Sole

TOTALE
Valle di

Alto Garda e

Vallagarina
Valsugana

Valsugana

Fassa
Bassa

Valle

Ledro
Alta

Valle di

METANO OLIO COMB. GASOLIO GPL LEGNA ALTRI

Distribuzione consumi nel settore non industriale per


tipo di combustibile - Provincia di Trento

METANO
37%

GASOLIO
45% METANO
OLIO COMB.
LEGNA GASOLIO
14% GPL
LEGNA
ALTRI
GPL
4%

36
Consumi stimati e consumi reali

Totale consumi per tipo di combustibile per


comprensorio

100%

80%

60%

40%

20%

0%
Fiemme

Primiero

Ladino di
Giudicarie
dell'Adige

Valle di Sole

TOTALE
Valle di

Alto Garda e

Vallagarina
Valsugana

Valsugana

Fassa
Valle di
Non
Bassa

Valle

Ledro
Alta

METANO OLIO COMB. GASOLIO GPL LEGNA ALTRI

Totale consumi in Provincia di Trento per tipo di


combustibile

METANO
47%

OLIO COMB.
5%

METANO
ALTRI
4% OLIO COMB.
GASOLIO
LEGNA GPL
8% GASOLIO
33% LEGNA
ALTRI
GPL
3%

37
Calcolo delle emissioni di CO2

CALCOLO DELLE EMISSIONI DI CO2


Le emissioni di biossido di carbonio in Provincia di Trento sono state stimate utilizzando i
fattori di emissione provenienti da CORINAIR 908. I fattori di emissioni forniti nella
tabella sottostante forniscono i grammi di CO2 per ogni GJ.

COMBUSTIBILE FATTORE DI EMISSIONE (g/GJ)


gas naturale 56044
olio combustibile 77289
gasolio 73993
GPL 63004

Per i combustibili solidi (legna, carbone e simili) non vengono forniti i fattori di emissione.
In questo caso il fattore di emissione viene determinato analizzando la stechiometria della
combustione.
Si può far riferimento alla reazione chimica elementare per l’ossidazione completa del
carbonio:
C + O2 → CO2

Facendo riferimento ai valori delle masse molecolari delle singole sostanze, si ottiene in
termini di unità di massa:
12 kg C + 32 kg O2 = 44 kg CO2

Quindi per ogni kg di carbonio si ottengono 3,67 kg di CO2.


Ora, conoscendo la composizione elementare del combustibile considerato (kg C/kg
combustibile)9, è possibile determinare il fattore di emissione di CO2 (kg CO2/kg
combustibile).
Ovviamente nell’adottare questo procedimento si assume l’ipotesi semplificativa che tutto
il carbonio presente nel combustibile si trasformi in CO2.

COMBUSTIBILE FATTORE DI EMISSIONE (kgCO2/kgC)


Antracite 2,93
Carbone da legna 2,97
Carbone da vapore 2,10
Coke metallurgico 2,70
Legna 1,36

Utilizzando il potere calorifero inferiore dei vari combustibili è possibile ottenere il fattore
di emissione in g/GJ.

8
CORINAIR 90, UNECE/EMEP Task Force on Emission Inventories, U.S. EPA
9
Tabella 9.1: Combustibili solidi: valori tipici della composizione elementare e alcune proprietà
caratteristiche, Cavallini, Mattarollo, Termodinamica

39
Calcolo delle emissioni di CO2

EMISSIONI PER SETTTORE (tonnellate CO2)

SUPERFICIE USI CIVILI IND. + AGRIC. TOTALE


COMPRENSORIO ABITANTI
(km2) tonnellate CO2 tonnellate CO2 tonnellate CO2

Valle di Fiemme 17883 415.02 69520 7437 76956


Primiero 9746 413.59 38901 2712 41612
Bassa Valsugana 24965 578.88 63120 59191 122311
Alta Valsugana 43732 394.45 120899 18085 138985
Valle dell'Adige 155561 656.7 358852 202277 561129
Valle di Non 36061 596.74 109312 46581 155893
Valle di Sole 14787 609.36 65786 9766 75552
Giudicarie 34882 1,176.51 127215 50432 177647
Alto Garda e Ledro 40750 353.33 101164 316428 417592
Vallagarina 79619 694.24 184916 218879 403795
Ladino di Fassa 8925 318.06 49446 940 50386
TOTALE 466911 6206.88 1289131 932727 2221858

TOTALE EMISSIONI DI CO2

SUPERFICIE tonnellate
COMPRENSORIO ABITANTI tonnellate CO2 kg CO2/ab
(km2) CO2/kmq

Valle di Fiemme 17883 415.02 4303.3 185


9746 413.59 4269.7 101
24965 578.88 4899.3 211
43732 394.45 3178.1 352
155561 656.7 3607.1 854
36061 596.74 4323.0 261
14787 609.36 5109.3 124
34882 1,176.51 5092.8 151
40750 353.33 10247.6 1182
79619 694.24 5071.6 582
8925 318.06 5645.5 158
466911 6206.88 4758.6 358

I grafici
I grafici nelle pagine seguenti forniscono le tonnellate di CO2 emesse per comprensorio. I
valori forniti per km2 rendono l’idea della reale distribuzione di CO2 sul territorio.
E’ possibile notare come l’intensità delle emissioni di CO2 sia fortemente influenzata dalla
massiccia presenza di attività industriali (Val d’Adige, Alto Garda e Ledro, Vallagarina).

40
Calcolo delle emissioni di CO2

EMISSIONI CO2 PER COMPRENSORIO (tonnellate)


600000

500000

400000
tonn

300000

200000

100000

2
EMISSIONI CO2 PER COMPRENSORIO (ton/km )
1362

1021
tonn/km

681

340

EMISSIONI CO2 PER COMPRENSORIO (ton/ab)


1 3 .6

9 .1
tonn/ab

4 .5

0 .0

41
Calcolo delle emissioni di CO2

42
Indice delle Figure.........................................................................................................................3
Indice delle Tabelle .......................................................................................................................3
1 Introduzione .........................................................................................................................4
2 Metodologia di calcolo.........................................................................................................7
3 Vendite di combustibili........................................................................................................9
4 Stima dei consumi per il settore trasporti...........................................................................12
4.1 Consumi sulla rete autostradale .....................................................................................12
4.1.1 Definizione dei consumi specifici..........................................................................12
4.1.2 I passaggi autostradali............................................................................................14
4.1.3 Stima dei consumi..................................................................................................16
4.2 Consumi sulla rete stradale urbana ed extraurbana........................................................17
5 Ripartizione delle emissioni calcolate sul territorio...........................................................19
6 Stima delle emissioni .........................................................................................................21
Bibliografia..................................................................................................................................24

2
Indice delle Figure
Fig. 1 - Ripartizione delle emissioni di CO2 per macrosettore 4
Fig. 2 - Parco circolante in provincia di Trento 5
Fig. 3 - Andamento dei fattori di emissione di CO2 delle vetture a benzina calcolati alla
velocità di 120 km/h per classe di cilindrata in riferimento alla normativa di omologazione 6
Fig. 4 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento (t/anno) 10
Fig. 5 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento nel periodo 1990-1997
(t/anno) 10
Fig. 6 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento (t/anno) 11
Fig. 7 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento nel periodo
1990-1997 (t/anno) 11
Fig. 8 - Andamento dei passaggi autostradali per tratto 15
Fig. 9 - Incremento del numero di passaggi autostradali rispetto all'anno 1990 15
Fig. 10 - Numero di passaggi registrati nel 1998 per tratto autostradale. 16
Fig. 11 - Consumi sull'arco autostradale (t/anno). 17
Fig. 12 - Consumi di gasolio e benzina sulla rete urbana ed extraurbana (t/anno). 18
Fig. 13 - Consumi di benzina e gasolio per l'anno 1997 20
Fig. 14 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili in provincia di Trento (t/anno). 21
Fig. 15 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del
1990 22
Fig. 16 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili per comprensorio (t/anno) 22
Fig. 17 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del
1990 23

Indice delle Tabelle


Tab. 1 - Valore di rH/C per tipo di combustibile.....................................................................................8
Tab. 2 - Vendite di combustibili per trasporti in provincia di Trento..................................................9
Tab. 3 - Consumo specifico per veicoli passeggeri a benzina in funzione della velocità V.............13
Tab. 4 - Suddivisione dei veicoli per categoria..................................................................................14
Tab. 5 - Consumi lungo il tratto autostradale (t/anno).......................................................................16
Tab. 6 - Consumi di combustibili sulle strade urbane ed extraurbane in provincia di Trento (t/anno).
....................................................................................................................................................18
Tab. 7 - Consumi di combustibili per trasporti nell'anno 1997..........................................................20
Tab. 8 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili per comprensorio (t/anno).........................................21

3
Stima delle emissioni di biossido di carbonio
da sorgenti da traffico per la provincia di Trento

1 Introduzione
L'incremento della richiesta di mobilità, specie per il trasporto privato, ha portato le emissioni
da traffico ad assumere negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante per i problemi di qualità
dell'aria. Se questo è soprattutto vero per quanto riguarda le emissioni di inquinanti come l'ossido di
carbonio o gli ossidi di azoto, anche per il caso delle emissioni di biossido di carbonio si può
osservare come il traffico abbia un ruolo primario.
Per quanto riguarda la situazione specifica del Trentino, dall'inventario delle emissioni
atmosferiche della Provincia di Trento, redatto nell'ambito della realizzazione del Piano provinciale
di risanamento e tutela della qualità dell'aria (PAT, 1998), appare come, al 1995, il traffico sia la
principale fonte di CO2 (Fig. 1); esso incide infatti sul bilancio complessivo per più del 35%, valore
al quali vanno aggiunte le altre sorgenti mobili (veicoli fuori-strada e macchine utilizzati in
agricoltura, nell'industria e dai militari, vie di navigazione interne e aeroporti) che rappresentano il
5 % delle emissioni totali.

Fig. 1 - Ripartizione delle emissioni di CO2 per macrosettore

Agricoltura
Centrali Elettriche
0.3%
Trattamento e Smaltimento Pubbliche, Cogenerazione,
Rifiuti Teleriscaldamento
2% 0.1%

Altre Sorgenti Mobili


5% Combustione - Terziario ed
Agricoltura
32%

Trasporti Stradali
36%

Processi Produttivi
Combustione - Industria
1%
24%
Uso di solventi
Estrazione,distribuzione 0.2%
combustibili fossili
0.1%

Il peso di questa fonte di emissione è sempre più rilevante in quanto continua a crescere la
richiesta di mobilità come si può dedurre dall'andamento delle vendite dei combustibili e del parco

4
circolante immatricolato in provincia che risulta essere aumentato quasi del 15 % negli anni fra il
1990 e il 1998 (Fig. 2).
Se l'incremento delle emissioni degli inquinanti principali, dovuto alla crescita del numero di
veicoli e dei chilometri percorsi, viene attenuato dall'effetto del rinnovo del parco con una frazione
sempre maggiore di vetture dotate di dispositivi antinquinamento che permettono di avere emissioni
specifiche considerevolmente inferiori a quelle dei veicoli più vecchi; questo effetto non si riscontra
in modo cosi marcato per la produzione di biossido di carbonio.

A titolo di esempio si riportano in (Fig. 3) le emissioni specifiche di CO2 stimate per le


autovetture a benzina alla velocità media di 120 km/h in funzione della cilindrata e della normativa
di riferimento all'atto dell'omologazione (Ahlvik et Al., 1997); come si può osservare non si nota
una riduzione delle emissioni di biossido di carbonio per le vetture omologate successivamente
all'entrata in vigore della direttiva 91/441, che istituiva l'uso delle marmitte catalitiche.

Fig. 2 - Parco circolante in provincia di Trento

350,000

300,000

250,000

200,000
Veicoli

TOTALE
150,000 Automobili
Veicoli leggeri < 3.5 t
Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus
100,000 Motocicli

50,000

0
1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999
Anno

5
Fig. 3 - Andamento dei fattori di emissione di CO2 delle vetture a benzina calcolati alla velocità di 120 km/h per
classe di cilindrata in riferimento alla normativa di omologazione

350.000

300.000

250.000

200.000
[ g / km ]

150.000
>2,0l

1,4 - 2,0l
100.000
<1,4 l

50.000

0.000
PRE ECE ECE 15/00-01 ECE 15/02 ECE 15/03 ECE 15/04 91/441/EEC 94/12/EEC EC Proposal I
Rif. Normativa

Da quanto detto si vede come, in considerazione dell'importanza di questa fonte, nasce


l'esigenza di stime sempre più accurate delle emissioni per la definizione della strategia degli
interventi. Scopo del presente lavoro è quindi quello di definire una metodologia di stima delle
emissioni di CO2 da traffico motorizzato, individuare le variabili coinvolte nel processo e valutare
le emissioni nell'ambito del territorio provinciale.

6
2 Metodologia di calcolo
Come è noto la valutazione delle emissioni si basa su tre elementi fondamentali che ne
determinano l'entità: il numero di veicoli circolanti, la distanza da questi percorsa nell'unità di
tempo considerata ed il fattore di emissione che definisce la massa di inquinante emessa dal veicolo
riferita ad una percorrenza unitaria. L'algoritmo generale di calcolo è quindi definito come:

Ei = Σc FEi,c· pc· Nc 1.

dove:
Ei [g/t] : emissione dell'inquinante i nell'unità di tempo t considerata;

FEi,c [g/km] : fattore di emissione dell'inquinante i per i veicoli di categoria c;

pc [km/t] : percorrenza media dei veicoli di categoria c nell'unità di tempo t

considerata;
Nc[-] : numero di veicoli di categoria c.

La relazione può essere utilizzata con diversi livelli di disaggregazione dei singoli parametri per
tener conto in maniera il più possibile dettagliata delle differenze che intervengono a caratterizzare
l'emissione per tipo di veicolo e modalità di percorso.
Nel caso dell'emissione di CO2, il fattore di emissione allo scarico può essere ricavato
direttamente dal consumo specifico a partire dalla reazione stechiometrica di combustione:

HxCy + ( ¼ x + y ) O2 → ½x H2O + y CO2 2.

Considerando che parte del carbonio presente nel combustibile viene emesso sotto forma di ossido
di carbonio (CO), composti organici volatili (COV) e particolato (PM) si ottiene:

ECO2 = 44,011· (C/(12,011 + 1,008· rH/C)-ECO/28,011-ECOV/13,85-EPM/12,011) 3.

dove: C [g] : massa di carburante;


ECO2,ECO,ECOV,

EPM [g] : emissioni di CO2, CO, COV e particolato;


rH/C [-] : rapporto tre gli atomi di idrogeno e quelli di carbonio nel carburante
(Tab. 1).

7
Tab. 1 - Valore di rH/C per tipo di combustibile

COMBUSTIBILE rH/C
(1)
Benzina 1.8
Gasolio 2.0 (1)
Metano 4.0
GPL 2.6 (2)
(1)
(Ahlvik et Al., 1997)
(2)
Valore ottenuto considerando una miscela di butano (C4H10) e propano (C3H8) in parti uguali.

Questa relazione, utilizzata nell'ambito della realizzazione dell'inventario delle emissioni del
Piano provinciale di risanamento e tutela della qualità dell'aria definisce le emissioni di CO2
emesse direttamente scarico. Ai fini delle problematiche connesse ai temi specifici dello sviluppo
sostenibile (cambiamenti climatici su scala globale) è più corretto stimare la CO2 finale,
considerando cioè che, a seguito di reazioni nell'ambiente successive alla fase di emissione, tutto il
carbonio venga convertito in biossido di carbonio.
La relazione da considerare diventa dunque:

ECO2 = 44,011· (C/(12,011 + 1,008· rH/C)) 4.

In base a questa relazione la CO2 prodotta dipende esclusivamente dai consumi, è possibile
quindi individuare un secondo approccio per una stima di massima basato esclusivamente sulle
vendite di combustibili. Questo seconda metodica ha il vantaggio di non richiedere la conoscenza
accurata delle varie componenti che concorrono all'emissione (numero di passaggi e consumi
specifici per tipo di veicolo) richiesta dall'applicazione della relazione 1, porta per contro ad una
meno accurata localizzazione delle emissioni che possono essere stimate solo a scala medio grande
(almeno a livello provinciale).
Nel presente lavoro si è scelto di utilizzare, per la stima delle emissioni di CO2, una
combinazione delle metodologie descritte. Per la stima delle emissioni in ambito urbano ed
extraurbano si sono utilizzati i dati delle vendite dei combustibili in provincia; un approccio basato
sulla caratterizzazione dei flussi di traffico e l'utilizzo dei fattori di emissione (derivati dai consumi
specifico) è stato invece considerato per la stima delle emissioni sull'asse autostradale.

8
3 Vendite di combustibili
I combustibili per autotrazione esaminati sono la benzina super e verde, il gasolio ed il metano.
I dati sulle vendite di benzina e gasolio sono forniti su scala provinciale dal Ministero
dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato (http://mica-dgfe.casaccia.enea.it/) e sono distinti
sulla base della rete di distribuzione (rete ordinaria, extra rete e autostradale). I dati sulle vendite del
metano per autotrazione sono forniti dalla Snam (http://www.eni.it/snam/italiano/index.html/) le
vendite di questo combustibile appaiono costanti per i primi anni e raddoppiano, probabilmente per
l'incremento della rete di distribuzione, nel 1997.

Tab. 2 - Vendite di combustibili per trasporti in provincia di Trento


BENZINA GASOLIO CH4
SUPER SENZA PIOMBO
ANNO RETE RETE EXTRA RETE RETE RETE RETE EXTRA
ORDINARIA AUTOST. RETE ORDINARIA AUTOST. ORDINARIA AUTOST. RETE

1979 103.705 9.163 4.033 - - 57.370 14.377 38.093 0


1980 104.639 8.096 4.586 - - 58.927 13.027 38.767 0
1981 107.454 7.984 1.477 - - 58.930 14.963 52.798 0
1982 109.184 8.777 2.329 - - 62.249 14.460 57.642 0
1983 109.728 8.210 870 - - 64.837 15.262 53.371 0
1984 116.526 8.150 890 - - 71.233 14.838 62.828 0
1985 121.073 8.480 1.019 - - 76.374 14.629 65.003 0
1986 123.797 8.384 2.941 - - 80.146 15.906 82.926 0
1987 128.983 8.789 1.927 - - 85.978 17.809 134.839 0
1988 131.657 8.787 3.665 - - 89.388 17.938 134.258 0
1989 140.407 8.719 3.272 - - 95.446 14.862 134.208 179
1990 139.010 8.419 3.684 8.396 1.783 96.695 12.746 132.978 179
1991 143.526 9.395 2.356 12.000 2.755 87.744 11.822 126.329 179
1992 132.611 8.545 2.167 22.044 4.069 82.179 10.799 106.884 179
1993 116.447 7.138 3.224 41.192 6.365 76.610 10.051 129.822 179
1994 104.605 5.696 4.138 58.213 8.560 76.211 10.296 137.487 179
1995 94.718 4.651 4.351 72.401 10.530 75.469 11.609 165.248 179
1996 85.734 3.707 4.679 83.095 10.799 76.251 11.288 161.688 357
1997 75.053 3.077 3.408 92.154 11.474 78.575 11.853 185.712 714

Per quanto riguarda le benzine, la serie storica negli ultimi vent'anni mostra un continuo
incremento delle vendite che dal 1979 al 1997 sono aumentate quasi del 60% (Fig. 4).

9
Fig. 4 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento (t/anno)

S U P E R re t e o rd i n a r i a S E N Z A P IO M B O r e t e o r d i n a r i a S U P ER auto s t rad a
S E N Z A P IO M B O a u t o s t r a d a S U P E R " e x t ra re t e "

2 0 0 ,0 0 0

1 5 0 ,0 0 0

1 0 0 ,0 0 0

5 0 ,0 0 0

Analizzando nel dettaglio il periodo 1990-1997 oggetto del presente studio, ad eccezione di una
lieve flessione nell'ultimo anno si riscontra sempre un trend crescente con un incremento
complessivo del 15 %.

Fig. 5 - Andamento delle vendite di benzina in provincia di Trento nel periodo 1990-1997 (t/anno)

S U P E R re t e o rd i n a r i a S E N Z A P IO M B O r e t e o r d i n a r i a S U P ER auto s t rad a
S E N Z A P IO M B O a u t o s t r a d a S U P E R " e x t ra re t e "

200,000

150,000

100,000

50,000

L'andamento delle vendite di gasolio (Fig. 6) appare invece meno regolare con un decremento a
partire dai primi anni '90; questo calo di vendite, forse dovuto a motivi fiscali, si riscontra anche a
livello nazionale.

10
Fig. 6 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento (t/anno)

RETE ORDINARIA EXTRA RETE RETE AUTOSTRADALE

300,000

250,000

200,000

150,000

100,000

50,000

79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97
19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19

L'analisi dell'andamento delle vendite nel periodo 1990-1997 (Fig. 7) mostra, come si è detto
una iniziale flessione ed un successivo incremento con una crescita complessiva del 15% rispetto al
valore del 1990. È interessante osservare il maggiore incremento in questo periodo delle vendite
extrarete (40%) legato probabilmente alla forte sviluppo in provincia del settore del trasporto su
gomma.
Fig. 7 - Andamento delle vendite di gasolio per autotrazione in provincia di Trento nel periodo 1990-1997
(t/anno)

RETE ORDINARIA EXTRA RETE RETE AUTOSTRADALE

300,000

250,000

200,000

150,000

100,000

50,000

90 91 92 93 94 95 96 97
19 19 19 19 19 19 19 19

11
4 Stima dei consumi per il settore trasporti
4.1 Consumi sulla rete autostradale
Il territorio provinciale è attraversato, lungo la valle dell’Adige, da un arco autostradale della
lunghezza di circa settanta chilometri. La stima dei consumi sulla base della quantità di carburante
venduto nei distributori autostradali porterebbe ad una significativa sottostima in quanto è
fortemente sbilanciato il rapporto tra le vetture in transito e quante acquistano effettivamente i
combustibili; per contro la disponibilità dei conteggi dei dati sui passaggi ai caselli consente di
effettuare una stima più dettagliata mediante l'utilizzo dei consumi specifici dei singoli veicoli.

4.1.1 Definizione dei consumi specifici


La metodologia per la definizione dei consumi specifici utilizzata per la valutazione è quella
messa a punto nell’ambito del progetto CORINAIR (CORe INventory AIR: inventario delle
emissioni in atmosfera dell’Agenzia Europea dell’Ambiente) e strutturata nel modello COPERT II
(Ahlvik et Al., 1997).
Il consumo specifico è definito per ogni veicolo in funzione delle condizioni di marcia sulla
base di relazioni ricavate sperimentalmente (un esempio di tali relazioni, per i veicoli passeggeri, è
riportato in Tab. 3).
La metodologia di calcolo ripartisce i veicoli in sei classi:
- vetture passeggeri (peso < 2,5 t);
- veicoli leggeri (peso < 3,5 t);
- veicoli pesanti (peso > 3,5 t);
- bus:
- ciclomotori;
- Motocicli;

I veicoli vengono poi disaggregati in sottoclassi in base al carburante utilizzato (benzina,


gasolio, GPL) e alla normativa di riferimento all'atto dell'omologazione (Tab. 4).

12
Tab. 3 - Consumo specifico per veicoli passeggeri a benzina in funzione della velocità V

Classe Cilindrata Range Consumo Specifico


Veicoli Velocità [g/km]
10-60 521 . V-0.554
CC < 1.4 l 60-80 55
80-130 0.386 . V+24.143
10-60 681 . V-0.583
PRE ECE 1.4 l < CC < 2.0 l 60-80 67
80-130 0.471 . V+29.286
10-60 979 . V-0.628
CC > 2.0 l 60-80 80
80-130 0.414 . V+46.867
CC < 1.4 l 10-60 595 . V-0.63
60-130 95-1.324 . V+0.0086 . V2
ECE 15-00/01 1.4 l < CC < 2.0 l 10-60 864 . V-0.69
60-130 59-0.407 . V+0.0042 . V2
CC > 2.0 l 10-60 1236 . V-0.764
60-130 65-0.407 . V+0.0042 . V2
CC < 1.4 l 10-50 544 . V-0.63
50-130 85-1.108 . V+0.0077 . V2
ECE 15-02/03 1.4 l < CC < 2.0 l 10-50 879 . V-0.72
50-130 71-0.7032 . V + 0.0059 . V2
CC > 2.0 l 10-50 1224 . V-0.756
50-130 111-1.333 . V+0.0093 . V2
CC < 1.4 l 10-25 296.7-80.21 . ln(V)
25-130 81.1-1.014 . V+0.0068 . V2
ECE 15-04 1.4 l < CC < 2.0 l 10-60 606.1 . V-0.667
60-130 102.5-1.364 . V+0.0086 . V2
CC > 2.0 l 10-60 819.9 . V-0.663
60-130 41.7+0.122 . V+0.0016 . V2
Improved CC < 1.4 l 10-130 80.52-1.41 . V+0.013 . V2
Conventional 1.4 l < CC < 2.0 l 10-130 111.0-2.031 . V+0.017 . V2
Open Loop CC < 1.4 l 10-130 85.55-1.383 . V+0.0117 . V2
1.4 l < CC < 2.0 l 10-130 109.6-1.98 . V+0.0168 . V2
CC < 1.4 l 10-130 93,672- 1,5100V +0,01090V2
91/441/EEC 1.4 l < CC < 2.0 l 10-130 135,42 - 2,4558V + 0,01740V2
CC > 2.0 l 10-130 156,77- 2,6974V +0,01870V2

13
Tab. 4 - Suddivisione dei veicoli per categoria

Categoria Classificazione Legislazione Categoria Classificazione Legislazione


Benzina PRE ECE
<1,4l ECE 15/00-01 Benzina Conventional
ECE 15/02 <3,5t 93/59/EEC
ECE 15/03 Veicoli EC Proposal II (96/69/EEC)
ECE 15/04 Leggeri Diesel Conventional
Improved Conv. <3,5t 93/59/EEC
Open Loop EC Proposal II (96/69/EEC)

91/441/EEC
94/12/EEC Benzina >3,5t Conventional
EC Proposal I (post 2000) Diesel Conventional

Benzina PRE ECE <7,5t 91/542/EEC Stage I


1,4 - 2,0l ECE 15/00-01 Veicoli 91/542/EEC Stage II
ECE 15/02 Pesanti Diesel Conventional
Vetture ECE 15/03 7,5 - 16t 91/542/EEC Stage I
Passeggeri ECE 15/04 91/542/EEC Stage II
Improved Conv. Diesel Conventional
Open Loop 16-32t 91/542/EEC Stage I
91/441/EEC 91/542/EEC Stage II
94/12/EEC Diesel Conventional
EC Proposal I (post 2000) >32t 91/542/EEC Stage I

Benzina PRE ECE 91/542/EEC Stage II

>2,0l ECE 15/00-01


ECE 15/02 Urban Conventional
ECE 15/03 buses 91/542/EEC Stage I
ECE 15/04 Bus 91/542/EEC Stage II
91/441/EEC Conventional
94/12/EEC Coaches 91/542/EEC Stage I
EC Proposal I (post 2000) 91/542/EEC Stage II

Diesel Conventional
<2,0l 91/441/EEC Conventional
94/12/EEC Ciclomotori <50cm³ EC Proposal III - COM(93)449 Stage I
EC Proposal I (post 2000) EC Proposal IV - COM(93)449 Stage II

Diesel Conventional
>2,0l 91/441/EEC 2 stroke Conventional
94/12/EEC Motocicli >50cm³ EC Proposal V - COM(93) 449

EC Proposal I (post 2000) 4 stroke Conventional

GPL Conventional 50 - 250cm³ EC Proposal V - COM(93)449


91/441/EEC 4 stroke Conventional
94/12/EEC 250 - 750cm³ EC Proposal V - COM(93)449
EC Proposal I (post 2000) 4 stroke Conventional

2-Tempi Conventional >750cm³ EC Proposal V - COM(93)449

4.1.2 I passaggi autostradali


Il numero dei veicoli in transito viene calcolato dalla società autostrade in base al conteggio dei
passaggi ai caselli.

14
Disponendo delle misure relative agli anni 1992, 1995 e 1998 si sono calcolati per
interpolazione i valori relativi agli anni mancanti. In Fig. 8 è riportato l'andamento dei passaggi nei
tratti autostradali in provincia di Trento mentre in Fig. 9 si è riportato l'incremento stimato rispetto
al 1990.

Fig. 8 - Andamento dei passaggi autostradali per tratto

EGNA ORA - S.MICHELE MEZZ. S.MICHELE MEZZ. - TRENTO N TRENTO N - TRENTO


TRENTO - ROVERETO NORD ROVERETO NORD - ROVERETO SUD ROVERETO SUD - AVIO ALA
AVIO ALA - AFFI

16,000,000

14,000,000

12,000,000

10,000,000

8,000,000

6,000,000

4,000,000

2,000,000

0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

Fig. 9 - Incremento del numero di passaggi autostradali rispetto all'anno 1990

EGNA ORA - S.MICHELE MEZZ. S.MICHELE MEZZ. - TRENTO N


TRENTO N - TRENTO TRENTO - ROVERETO NORD
ROVERETO NORD - ROVERETO SUD ROVERETO SUD - AVIO ALA
AVIO ALA - AFFI Medio

50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998

Analizzando i dati si può osservare una forte crescita del traffico autostradale negli anni
novanta con un incremento medio nel periodo 1990-1997 del 35 % (il valore di crescita misurata è
del 24% fra il 1992 e il 1998).
Dal punto di vista della distribuzione sul territorio dei transiti spicca il valore superiore relativo
al tratto "San Michele Mezzocorona - Trento Nord" (Fig. 10); questo dato, per il quale si è stimato

15
un incremento nel periodo 1990-1997 del 47 %, potrebbe far pensare ad un forte peso del traffico
locale dei flussi pendolari verso il capoluogo provinciale.
Fig. 10 - Numero di passaggi registrati nel 1998 per tratto autostradale.

14,000,000 TOTALI

12,000,000

10,000,000

8,000,000

6,000,000

4,000,000

2,000,000

I
A
Z.

TO

D
RD
N

FF
AL
SU
EZ

TO

-A
O
M

RE

O
N

A
ET

VI
RE

TO
E

-T

AL
EL

-A
ER
-T

RE
N
H

IO
V

D
E
IC

Z.

TO

AV
SU
V
EZ
.M

-R
O
EN

-R

TO
-S

RD
TR
E

RE
RA

TO
EL

VE
N
EN
O

O
IC
A

RO
TR

ET
N

M
EG

ER
S.

V
RO

I dati forniti dalla società autostradale erano suddivisi in cinque classi definite in base alla
tipologia del veicolo e al numero di assi; essi sono stati quindi disaggregati per tipologia secondo lo
schema riportato in Tab. 4 sulla base della composizione del parco circolante provinciale.

4.1.3 Stima dei consumi


L'andamento dei consumi annui stimati lungo il tratto autostradale è riportato in Tab. 5 e Fig.
11.

Tab. 5 - Consumi lungo il tratto autostradale (t/anno).

ANNO Benzina Benzina Senza Totale Gasolio GPL CH4


SUPER Piombo Benzina
1990 22.616 4.790 27.405 57.011 707 34
1991 22.309 6.542 28.851 60.472 744 36
1992 23.380 6.917 30.297 63.933 781 38
1993 18.679 13.063 31.742 67.394 817 40
1994 13.979 19.209 33.188 70.854 854 42
1995 9.278 25.356 34.634 74.315 891 43
1996 9.491 25.962 35.453 76.945 912 44
1997 9.704 26.568 36.272 79.575 932 45
1998 9.917 27.174 37.091 82.204 953 46

16
Fig. 11 - Consumi sull'arco autostradale (t/anno).

B e nzina G a s o lio GP L CH4

90,000

80,000

70,000

60,000

50,000

40,000

30,000

20,000

10,000

0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

Come si può osservare l'andamento dei consumi segue l'andamento del numero dei veicoli in
transito con un incremento, per il periodo considerato, attorno al 35%; l'incremento del consumo di
gasolio appare maggiore (45%) a causa del forte aumento del traffico pesante.

4.2 Consumi sulla rete stradale urbana ed extraurbana


Per la stima del combustibile consumato per i trasporti sulla rete stradale urbana ed extraurbana
si sono utilizzati i dati sulle vendite in provincia.
Trattandosi di carburanti per mezzi di trasporto ovviamente non si può ritenere che la
combustione avvenga in prossimità del luogo di vendita ma, in considerazione delle caratteristiche
delle strade considerate, si è giudicato comunque ragionevole ipotizzare che il consumo avvenga
all'interno dei confini provinciali o che, comunque, si possa considerare che la quantità venduta in
provincia e consumata all'esterno sia compensata da quanto importato dai veicoli in ingresso.
Alla quantità di combustibili venduta attraverso la rete di distribuzione ordinaria è stata sottratta
la quota di consumi autostradali non coperta dalla rete di distribuzione autostradale e quindi
imputabile al traffico locale.
Per quanto riguarda il gasolio distribuito extrarete è stato considerato un parametro di riduzione
(stimato sulla base dei quanto riportato a livello nazionale nel bilancio energetico nazionale) per
tener conto di quella quota di combustibile la cui destinazione ultima non è il settore dei trasporti
ma l'industria o il riscaldamento civile.
I consumi stimati sulla rete urbana ed extraurbana sono riportati in Tab. 6. Non è stato possibile
considerare il GPL in quanto non si disponeva del valore disaggregato per il traffico; al fine della
stima delle emissioni di CO2 la quota di emissione corrispondente è stata accreditata nel computo
delle emissioni fisse.

17
Tab. 6 - Consumi di combustibili sulle strade urbane ed extraurbane in provincia di Trento (t/anno).
Anno benzina super benzina senza Totale Benzina Gasolio Metano
piombo
1990 128.497 5.389 133.887 160.807 144
1991 132.968 8.213 141.181 142.052 142
1992 119.943 19.196 139.139 116.156 141
1993 108.130 34.494 142.624 125.072 139
1994 100.460 47.564 148.024 127.704 137
1995 94.442 57.575 152.017 147.440 135
1996 84.629 67.932 152.561 142.370 134
1997 71.834 77.060 148.894 162.209 312

In Fig. 11 sono riportati i consumi di gasolio e benzina; come si può osservare nel periodo
considerato si è avuto, pur con una flessione per l'ultimo anno, un generale incremento dei consumi
di benzina; per contro si è avuta una riduzione dei consumi di gasolio che solo nel 1997 si sono
riportati sul valore del 1990.
Fig. 12 - Consumi di gasolio e benzina sulla rete urbana ed extraurbana (t/anno).

T o t a le B e n z i n a G a s o lio

180,000

160,000

140,000

120,000

100,000

80,000

60,000

40,000

20,000

0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

18
5 Ripartizione delle emissioni calcolate sul territorio
I consumi stimati a livello provinciale possono essere disaggregati nei comprensori sulla base
del numero di chilometri complessivamente percorsi all'interno dei comprensori stessi. Per poter
effettuare il calcolo è necessario possedere i dati riguardanti:
− numero di passaggi sugli archi stradali extraurbani;
− numero di chilometri complessivamente percorsi nei centri urbani.
Nella realizzazione di questo studio è emersa una carenza di dati riguardo la distribuzione dei
flussi di traffico sul territorio; in particolare i dati sui flussi di traffico lungo la rete extraurbana
disponibili sono quelli stimati per il Piano Provinciale dei Trasporti, piano che risale ai primi anni
novanta. La situazione da allora appare cambiata in termini di chilometri complessivamente
percorsi, in termini di struttura della rete viaria (creazione di nuovi archi stradali, aumento del
numero di corsie, apertura di nuove gallerie) e in termini di differenti abitudini della popolazione
(spostamento dei flussi di pendolarismo), tutti fattori che possono aver portato ad una diversa
distribuzione dei flussi di traffico sul territorio.
Una seconda osservazione riguarda la necessità di approfondire la conoscenza del traffico in
ambito urbano. Gli attuali Piani Urbani del Traffico tendono ad analizzare solo quanto succede in
determinati momenti critici, in genere le ore di punta quando possono insorgere i maggiori problemi
per la circolazione; dal punto di vista dell'analisi degli effetti ambientali c'è invece la necessità di
una conoscenza più dettagliata di quanto succede durante tutto l'anno, dei chilometri che vengono
effettivamente percorsi e degli andamenti stagionali.

Per ripartire i consumi provinciali si sono considerati i flussi di traffico riportati nel Piano
Provinciale dei Trasporti e si sono calcolati i chilometri percorsi sommando per ogni arco il
prodotto del numero dei passaggi per la lunghezza dell' arco stesso.

Oltre alle percorrenze stimate lungo gli archi stradali extraurbani è necessario considerare i
chilometri percorsi in ambito urbano; questa operazione è stata fatta per i maggiori centri
provinciali. A causa della difficoltà di reperire dei dati locali sulle percorrenze urbane si è fatto
ricorso a valori utilizzati in studi analoghi e riferiti a città dalle caratteristiche simili, valori adattati
in seguito alla realtà locale in proporzione alla popolazione residente.

I consumi autostradali sono stati stimati esattamente lungo gli archi stradali corrispondenti e quindi
precisamente ripartiti fra i due comprensori attraversati.
I consumi stimati a livello di comprensorio e di provincia per l'anno 1997 sono riportati in Tab.
7 e Fig. 13.

19
Tab. 7 - Consumi di combustibili per trasporti nell'anno 1997.
COMPRENSORIO GASOLIO BENZINA CH4
totale senza piombo super
1 - Valle di Fiemme 4.620 4.257 2.203 2.054 9
2 - Primiero 5.741 5.290 2.738 2.552 11
3 - Bassa Valsugana Tesino 12.184 10.922 5.652 5.269 23
4 - Alta Valsugana 17.393 15.875 8.216 7.659 33
5 - Valle Dell'Adige 87.134 63.338 36.442 26.895 118
6 - Valle di Non 13.221 12.181 6.304 5.877 26
7 - Valle di Sole 5.367 4.945 2.559 2.386 10
8 - Giudicarie 11.471 10.569 5.470 5.099 22
9 - Alto Garda e Ledro 13.496 12.434 6.435 5.999 26
10 - Vallagarina 67.137 41.654 25.692 15.963 71
11 - Ladino di Fassa 4.018 3.702 1.916 1.786 8
PROVINCIA 241.783 241.783 103.628 81.538 357

Fig. 13 - Consumi di benzina e gasolio per l'anno 1997

GASOLIO BENZINA

90,000

80,000

70,000

60,000

50,000

40,000

30,000

20,000

10,000

0
E
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A
E

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A

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2

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8
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6
A

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10
7

O
-A

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A

LT

11
V
1

-A
A
SS

9
A
-B
3

20
6 Stima delle emissioni
Come si è visto una volta noti i consumi è possibile stimare le emissioni di CO2 in base alla
relazione 4. (Tab. 8).

Tab. 8 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili per comprensorio (t/anno)

ANNO
COMPRENSORIO
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997
01 - Valle di Fiemme 26.568 25.549 23.040 24.157 24.885 27.018 26.627 28.104

02 - Primiero 33.014 31.748 28.630 30.018 30.922 33.574 33.087 34.923

03 - Bassa Valsugana e del Tesino 69.198 66.585 60.148 63.013 64.880 70.354 69.350 73.140

04 - Alta Valsugana 99.588 95.789 86.432 90.597 93.310 101.268 99.808 105.318

05 - Valle dell'Adige 412.378 408.911 389.238 408.992 423.620 455.323 456.002 477.002

06 - Valle di Non 76.022 73.107 65.928 69.124 71.205 77.311 76.191 80.419

07 - Valle di Sole 30.863 29.680 26.765 28.062 28.907 31.386 30.932 32.648

08 - Giudicarie 65.960 63.431 57.202 59.975 61.781 67.078 66.106 69.775

09 - Alto Garda e Ledro 77.604 74.628 67.299 70.562 72.687 78.919 77.776 82.091

10 - Vallagarina 285.186 287.786 282.532 296.384 307.525 327.394 331.321 345.094

11 - Ladino di Fassa 23.102 22.216 20.034 21.006 21.638 23.494 23.153 24.438

TOTALE PROVINCIA 1.199.483 1.179.430 1.107.250 1.161.890 1.201.360 1.293.119 1.290.353 1.352.952

Dall'andamento delle emissioni calcolate, riportato in Fig. 14, si può osservare come negli anni
1990-1997 si sia registrata una flessione iniziale ed una successiva crescita; nel complesso in questo
periodo si registra comunque un incremento del 13% rispetto al valore del 1990 (Fig. 15).

Fig. 14 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili in provincia di Trento (t/anno).

1,400,000

1,200,000

1,000,000

800,000

600,000

400,000

200,000

0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

21
Fig. 15 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del 1990

15%
13%

10%
8% 8%

5%

0%
0%
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997

-2%
-3%
-5%

-8%
-10%

Per quanto riguarda la ripartizione delle emissioni sul territorio, a causa della carenza di dati
recenti sul traffico urbano ed extraurbano è stato possibile stimarne l'evoluzione nel tempo solo
lungo il tratto autostradale. Dalla valutazione degli incrementi rispetto all'anno 1990 (Fig. 17) si può
apprezzare come la presenza dell'autostrada abbia portato le emissioni nei comprensori della valle
dell'Adige e della Vallagarina ad aumentare rispettivamente del 15% e del 21%, a fronte di un
incremento medio provinciale del 13%.

Fig. 16 - Emissioni di CO2 da sorgenti mobili per comprensorio (t/anno)

500,000
450,000
400,000
350,000
1990 300,000
250,000
1991 200,000
150,000
1992 100,000
1993 50,000
0
1994
e

le
o

a
ge

o
m

in

ss
dr
So
di
em

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Le

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ll'A

1995
di
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1996
al

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a

G
Va

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-V
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07

to
ug
-

Al
05

11
01

1997
09
ls
Va
a
ss
Ba
-
03

22
Fig. 17 - Incremento delle emissioni di biossido di carbonio da sorgenti mobili rispetto al valore del 1990

25.00000%
20.00000%
15.00000%
10.00000%
1991 5.00000%
1992 0.00000%

1993 -5.00000%
-10.00000%
1994 -15.00000%
1995

no

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11
01

09
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Ba
-
03

23
Bibliografia
− P. Ahlvik, S. Eggleston, N. Gorißen, D. Hassel, A.-J. Hickman, R. Joumard, L.
Ntziachristos, R. Rijkeboer, Z. Samaras, K.-H. Zierock (1997) COPERT II - Computer
Programme to Calculate Emissions from Road Transport - Methodology and Emission Factors -
(Final Draft Report). EUROPEAN ENVIRONMENT AGENCY - European Topic Centre On
Air Emission
- Dir. 91/441/CEE del 26 giugno 1991. Direttiva del Consiglio che modifica la direttiva
70/220/CEE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle
misure da adottare contro l'inquinamento atmosferico con le emissioni dei veicoli a motore.
G.U.C.E. 30 agosto 1991, n. L 242. Entrata in vigore il 25 luglio 1991. Recepita con D.M. 28
dicembre 1991.
- Provincia Autonoma di Trento (1993) Piano Provinciale dei Trasporti
- Provincia Autonoma di Trento (1998) Piano Provinciale di risanamento e tutela della Qualità
dell’Aria
- Comune di Trento (1995) Piano Urbano del Traffico - Progetto Generale della Mobilità

24
Energia elettrica: consumo e produzione

7 ENERGIA ELETTRICA: CONSUMO E PRODUZIONE


I consumi elettrici sono stati trattati a parte in quanto incidono marginalmente sulle
consumi di fonti non rinnovabili e (di conseguenza) sulle emissioni di CO2. Nel 1997,
infatti, sono stati prodotti , per lo più da autoproduttori e aziende municipalizzate, 229
GWh di origine termoelettrica a fronte di 3380 GWh di origine idroelettrica (meno del 7
%)
La situazione idrogeologica della Provincia di Trento ha favorito la nascita di numerosi
impianti idroelettrici, che riescono comodamente a coprire l’intero fabbisogno provinciale.
Per questo, esaminando l’energia elettrica, è importante prendere in considerazione non
solo i consumi, ma anche la produzione.
In Trentino il 73 % della produzione e il 62 % dell’erogazione all’utenza finale di energia
elettrica è effettuata dall’ENEL: esiste quindi una quota consistente di energia elettrica
fatturata e/o prodotta da altre aziende elettriche.

7.1 Dati disponibili:


• energia elettrica fatturata da ENEL per comune, disaggregata per usi civili, industriali,
nel terziario e nell’agricoltura (Fonte: ENEL, Venezia)
• energia elettrica prodotta da ENEL per ogni impianto di produzione localizzato in
Provincia di Trento (Fonte: ENEL Produzione, Trento)
• energia elettrica fatturata e prodotta dalle aziende elettriche diverse da ENEL per la
Provincia di Trento (Fonte: Servizio Energia, P.A.T.)
• energia elettrica fatturata e prodotta per la Provincia di Trento (Fonte: ServizioStatistico,
P.A.T.)

Elaborando i dati sopracitati è possibile fare un bilancio energetico (energia elettrica


consumata - energia elettrica prodotta) a livello comprensoriale.

TOTALE PRODUZ.
DOMESTICI TERZIARIO INDUSTRIA AGRICOLT.
COMPRENSORIO CONSUMI NETTA
(MWh) (MWh) (MWh) (MWh)
(MWh) (MWh)
Valle di Fiemme 19262 37912 9323 1219 67716 85645
Primiero 10025 10645 14150 122 34943 320884
Bassa Valsugana 23340 15665 285637 1369 326011 114663
Alta Valsugana 44216 36838 55209 2740 139004 71781
Valle dell'Adige 157509 196359 239409 19728 613005 711980
Valle di Non 35304 25542 35752 30189 126787 32786
Valle di Sole 18674 39477 7107 686 65943 196326
Giudicarie 44275 62989 101036 2061 210361 699690
Alto Garda e Ledro 40894 46103 198470 7345 292811 447838
Vallagarina 81969 88172 321082 4222 495445 563349
Ladino di Fassa 11950 30810 8453 118 51332 12095
consumi FF.SS. 95000
TOT. PROVINCIALE 487416 590513 1275628 69800 2518356 3257037

Nota: oltre ai consumi FF.SS, stimati in 95 GWh, vi sono altri 54 GWh , inclusi nel
Terziario, dovuti ai trasporti
Energia elettrica: consumo e produzione

SUPERFICIE FATTURATA PRODOTTA FATTURATA PRODOTTA


COMPRENSORIO ABITANTI
(km2) MWh/kmq MWh/kmq MWh/ab MWh/ab
Valle di Fiemme 415 163 206 17883 3.79 4.79
Primiero 414 84 776 9746 3.59 32.92
Bassa Valsugana 579 563 198 24965 13.06 4.59
Alta Valsugana 394 352 182 43732 3.18 1.64
Valle dell'Adige 657 933 1084 155561 3.94 4.58
Valle di Non 597 212 55 36061 3.52 0.91
Valle di Sole 609 108 322 14787 4.46 13.28
Giudicarie 1177 179 595 34882 6.03 20.06
Alto Garda e Ledro 353 829 1267 40750 7.19 10.99
Vallagarina 694 714 811 79619 6.22 7.08
Ladino di Fassa 318 161 38 8925 5.75 1.36
Media Provincia 6207 406 525 465915 5.41 6.99

Va tenuto presente che la stima dell’energia elettrica prodotta è al netto degli autoconsumi,
perdite pompaggi e simili, si tratta quindi di energia vendibile o esportabile.
I dati vengono presentati in MWh (= migliaia di kWh) o in GWh (= milioni di kWh).

7.2 Bilancio dell’energia Elettrica


Nella tabella che segue viene riportato il bilancio provinciale dell’energia elettrica redatto
secondo lo standard utilizzato dall’ENEL. Si stima che nel 1997 siano stati esportati circa
740 GWh verso altre regioni italiane.
Energia elettrica: consumo e produzione

Bilancio provinciale dell'energia elettrica 1997 (GWh)

ENEL Autoprod. Aziende Altre Provincia


Municip. Imprese
Produzione lorda
- idroelettrica 2645 475 194 66 3380
- termoelettrica tradizionale 209 8 12 229
- geotermoelettrica
- eolica e fotovoltaica
Totale Produzione Lorda 2645 684 202 78 3609

Servizi Ausiliari alla Produzione 30 15 2 0 47

Produzione Netta
- idroelettrica 2615 467 192 66 3340
- termoelettrica tradizionale 202 8 12 222
- geotermoelettrica
- eolica e fotovoltaica
Totale Produzione Netta 2615 669 200 78 3562

Energia destinata ai pompaggi 19 1 20

Produzione netta destinata al 2596 669 199 78 3542


consumo

ENEL Terzi

Produzione disponibile sulla rete 2596.0 946.0

Saldo import/export con l'estero 0.0

Saldo con le altre regioni 481.9 256.8 738.7

Energia richiesta sulla rete 2114.1 689.2 2803.3

Scambi ENEL/Rivenditori 427.3 426.8

Perdite 88.8 69.2 0.5 158.5

Consumi complessivi 1598.0 1046.8 2644.8


Consumi FS 95.0 95.0
Consumi complessivi prov. 2549.8

Consumi da autoproduzione 127.2 127.2

Energia erogata all'utenza diretta 1503.0 919.6 2422.6


Energia elettrica: consumo e produzione

7.3 I grafici
I grafici mostrano chiaramente come, in molti comprensori, l’energia elettrica prodotta
superi quella consumata. Particolarmente significativo appare il caso del Primiero, in cui la
presenza di 3 centrali ENEL fa incrementare notevolmente il rapporto energia
prodotta/energia consumata.
Si vede inoltre che la Provincia di Trento risulta autosufficiente per quanto riguarda questa
fonte energetica. Dall’ultimo grafico si può vedere come circa il 50 % del fabbisogno
elettrico venga assorbito dalle attività industriali.

RIPARTIZIONE CONSUMI ELETTRICI


IN PROVINCIA DI TRENTO

Trasporti
Agricoltura 6%
3% Domestici
19%

Terziario
21%

Industria
51%
Energia elettrica: consumo e produzione

Energia fatturata e prodotta (MWh)

800000
700000
600000
500000
400000
300000
200000
100000
0

FATTURATA PRODOTTA

Energia fatturata e prodotta (MWh/kmq)

1299

866

433

FATTURATA PRODOTTA

Energia fatturata e prodotta (MWh/ab)

34.50
28.75
23.00
17.25
11.50
5.75
0.00

FATTURATA PRODOTTA
Bilancio energetico a livello comprensoriale

8 BILANCIO DELLE RISORSE ENERGETICHE


Il bilancio energetico viene presentato a livello comprensoriale, (anche se per molti settori i
dati di partenza sono stati disaggregati a livello di singolo comune) e mette in evidenza
l’energia consumata nei vari settori di attività e l’energia elettrica prodotta. Come già visto
in precedenza, per poter confrontare fonti energetiche diverse tutti i dati vengono espressi
in TEP (ovvero tonnellate di petrolio equivalente 1 TEP = 41,87 GJ - vedi appendice).

Ai consumi totali di combustibili fossili da sorgenti fisse già illustrati in precedenza (settore
residenziale, terziario, turistico e industriale), sono stati aggiunti quelli dovuti ai trasporti i
consumi elettrici.
A tale proposito va osservato che, per poter confrontare correttamente l’energia elettrica
con i combustibili fossili, la produzione e il consumo di elettricità sono stati valorizzati in
TEP considerando la quantità di combustibile mediamente necessaria per produrre una
quantità di energia elettrica equivalente a quella considerata (in una centrale termoelettrica
con rendimento del sistema elettrico pari a 0,36) - (per maggiori chiarimenti vedi
appendice).
Per quanto riguarda l’energia prodotta è stata presa in considerazione l’energia prodotta in
campo elettrico. A questa potrebbe essere aggiunta anche l’energia ottenuta dagli scarti di
legname presente in Provincia (usi civici e privati) che copre circa il 3% dei fabbisogni
energetici totali. Vi è anche una piccola quota, qui non considerata, dovuta agli impianti
solari per la produzione di acqua calda sanitaria.

8.1 I consumi
Nelle tabella che segue vengono presentati, rispettivamente, i dati relativi alla ripartizione
dei consumi per settore di attività tenendo presente che i trasporti sono stati scorporati dal
terziario e presentati a parte. Gli stessi risultati vengono presentati in forma grafica nelle
figure seguenti dove i consumi vengono ripartiti in percentuale.

Tabella 8.1 Ripartizione dei consumi per settore di attività


PRODUZ.
TOTALE
DOMESTICI TERZIARIO INDUSTRIA AGRICOLT. TRASPORTI NETTA
COMPRENSORIO CONSUMI
(TEP) (TEP) (TEP) (TEP) (TEP) ELETTRICITA`
(TEP)
(TEP)
Valle di Fiemme 20600 13361 3797 1007 10044 48809 20455
Primiero 11335 5017 3802 436 11687 32277 76638
Bassa Valsugana 24797 6533 89339 1692 24331 146692 27386
Alta Valsugana 45301 14435 17012 3008 35348 115103 17144
Valle dell'Adige 140884 70628 120891 11888 170697 514988 170045
Valle di Non 39330 10699 14247 16392 26935 107602 7830
Valle di Sole 18442 14580 3512 1429 11568 49530 46890
Giudicarie 42501 21612 37004 3332 24258 128707 167110
Alto Garda e Ledro 38423 17160 168664 3414 27931 255592 106959
Vallagarina 75162 30832 157590 4569 126823 394976 134547
Ladino di Fassa 12169 12932 2162 163 8687 36113 2889
TOTALE 468945 217788 618018 47329 478310 1830391 777893

46
Bilancio energetico a livello comprensoriale

Ripartizione dei consumi energetici per comprensorio

100%

80%

60%

40%

20%

0%
Valle di Fiemme

Primiero

Valsugana

Alta Valsugana

Valle dell'Adige

Valle di

Valle di Sole

Giudicarie

Alto Garda e

Vallagarina

Ladino di Fassa

TOTALE
Bassa

Ledro
Non

DOMESTICI TERZIARIO INDUSTRIA AGRICOLT. TRASPORTI

Ripartizione dei consumi energetici nella Provincia di


Trento

TRASPORTI DOMESTICI
26% 26%

AGRICOLT.
3%

TERZIARIO
12%

INDUSTRIA
33%

Figura 8.1 Ripartizione percentuale dei consumi per settore di attività

47
Bilancio energetico a livello comprensoriale

Si avverte chiaramente l’influenza di attività produttive ad alta intensità di energia in alcuni


comprensori, ovvero l’industria siderurgica nella Bassa Valsugana e quella cartaria nel
comprensorio dell’Alto Garda e Ledro. Il grafico successivo, dove vengono riportati i
consumi complessivi, mette in evidenza che i comprensori che hanno i fabbisogni
energetici più elevati sono quelli della Valle dell’Adige e della Vallagarina.. E’ interessante
notare come i comprensori in cui l’energia prodotta supera quella consumata sono quelli
delle Giudicarie e, in misura ancora maggiore, del Primiero. Su quest’ultimo incidono
pesantemente le 3 centrali elettriche presenti su questo piccolo comprensorio. I consumi nel
terziario e per usi domestici sono notevoli nelle zone dove si ha turismo invernale.

BILANCIO DELLE RISORSE ENERGETICHE (GJ)

25000000

20000000

15000000

10000000

5000000

TOTALE CONSUMI PROD. NETTA ELETTTRICITA'

Figura 8.2 Consumi complessivi e produzione elettrica (in GJ) per comprensorio.

8.2 Indici energetici.


Nella tabella seguente vengono illustrati i consumi per km2 e procapite negli undici
comprensori.

Tabella 8.2Ripartizione dei consumi per settore di attività


PROD. NETTA PROD. NETTA
SUPERFICIE CONSUMI CONSUMI
COMPRENSORIO ABITANTI 2 ELETTTRICITA' 2 ELETTTRICITA'
(km ) (GJ/AB) (GJ/km )
(GJ/AB) (GJ/km2)
Valle di Fiemme 17883 415.02 114.28 47.89 4924 2064
Primiero 9746 413.59 138.67 329.25 3268 7758
Bassa Valsugana 24965 578.88 246.02 45.93 10610 1981
Alta Valsugana 43732 394.45 110.20 16.41 12218 1820
Valle dell'Adige 155561 656.7 138.61 45.77 32835 10842
Valle di Non 36061 596.74 124.94 9.09 7550 549
Valle di Sole 14787 609.36 140.25 132.77 3403 3222
Giudicarie 34882 1176.51 154.49 200.59 4580 5947
Alto Garda e Ledro 40750 353.33 262.62 109.90 30288 12675
Vallagarina 79619 694.24 207.71 70.76 23821 8115
Ladino di Fassa 8925 318.06 169.42 13.55 4754 380
MEDIA PROVINCIALE 466911 6206.88 164.14 69.76 12347 5247

48
Bilancio energetico a livello comprensoriale

Gli stessi dati vengono riportati in forma grafica nelle successive figure 8.3 e 8.4.
I comprensori della Valle dell’Adige e della Vallagarina, dove si hanno i consumi totali più
elevati, sono anche quelli dove risulta maggiore il fabbisogno energetico per unità di
superficie. Risultano invece maggiori i consumi pro capite nei due comprensori dove sono
presenti attività industriali ad elevata intensità di energia (Bassa Valsugana e Alto Garda e
Ledro).

BILANCIO DELLE RISORSE ENERGETICHE (GJ/KMQ)


39205

32671

26137

19603

13068

6534

CONSUMI (GJ/km2) PROD. NETTA ELETTTRICITA' (GJ/km2)

Figura 8.3 Consumi e produzione elettrica per km2 (in GJ/km2) nei comprensori.

BILANCIO DELLE RISORSE ENERGETICHE (GJ/AB)

3 4 7 .4 4

2 6 0 .5 8

1 7 3 .7 2

8 6 .8 6

0 .0 0

CONSUMI (GJ/AB) PROD. NETTA ELETTTRICITA' (GJ/AB)

Figura 8.4 Consumi e produzione elettrica pro capite (in GJ/ab) nei comprensori.

49
Bilancio energetico a livello comprensoriale

8.3 Fonti energetiche utilizzate


Il fabbisogno energetico della provincia di Trento viene coperto per il 64 % da fonti fossili
(20 % gas naturale, 42 % derivati petroliferi e 2% combustibili solidi) per il 33 % da
energia elettrica (quasi tutta di origine idroelettrica salvo una modesta quota ottenuta dal
gas naturale in piccoli impianti di cogenerazione).
Nella successiva tabella 8.3 viene riportata la ripartizione tra le varie fonti energetiche
utilizzate che viene illustrata in forma grafica nella figure successiva.
Si può notare come il metano, dove presente, vada a sostituire parte del gasolio.
L’industria siderurgica, presente in Bassa Valsugana, porta a notevoli consumi di elettricità
mentra quella cartaria del comprensorio dell’Alto Garda e Ledro porti a un notevole
utilizzo del gas naturale.

Tabella 8.3 Ripartizione dei consumi per fonte energetica utilizzata


GAS OLIO ENERGIA
GPL GASOLIO BENZINE LEGNA ALTRI TOTALE
COMPRENSORIO NATURALE COMB. ELETTRICA
(TEP) (TEP) (TEP) (TEP) (TEP) (TEP)
(TEP) (TEP) (TEP)
Valle di Fiemme 507 1901 185 19496 4494 6052 2 16173 48809
Primiero 14 1030 284 13132 5590 3881 0 8346 32277
Bassa Valsugana 25044 547 5633 21787 11540 3611 667 77863 146692
Alta Valsugana 18076 1087 1239 37839 16744 6920 0 33199 115103
Valle dell'Adige 108391 3681 5790 147153 66692 10320 16117 156844 514988
Valle di Non 9868 2255 1965 42873 13116 7060 185 30281 107602
Valle di Sole 13 1571 1639 19989 5246 5322 0 15750 49530
Giudicarie 28 4456 9042 46621 11171 6683 465 50241 128707
Alto Garda e Ledro 113632 838 6847 39298 13121 3968 7957 69933 255592
Vallagarina 94840 1797 9374 101325 43865 6073 7121 130582 394976
Ladino di Fassa 10 943 0 17012 3900 1988 0 12260 36113
TOTALE 370423 20106 41998 506525 195478 61878 32514 601470 1830391

50
Bilancio energetico a livello comprensoriale

Ripartizione consumi per fonte energetica per


comprensorio
100%

80%

60%

40%

20%

0%

Valle di Sole
Fiemme

Non
Primiero

Giudicarie
Valsugana

Valsugana

Alto Garda e

Vallagarina

Ladino di

TOTALE
dell'Adige
Valle di

Fassa
Bassa

Valle
Alta

Ledro
Valle di

GAS NATURALE GPL OLIO COMB.


GASOLIO BENZINE LEGNA
ALTRI ENERGIA ELETTRICA

Totale consumi in Provincia di Trento per fonte


energetica

OLIO COMB.
GPL 2%
1% GASOLIO
28%

GAS NATURALE
20%

BENZINE
11%

LEGNA
ENERGIA 3%
ALTRI
ELETTRICA 2%
33%

Figura 8.5 Ripartizione percentuale dei consumi per fonte energetica.

51
Bilancio energetico a livello comprensoriale

8.4 Bilancio energetico provinciale


Nella tabella che segue viene riportato il bilancio energetico provinciale per l’anno 1997. I
flussi di importazione/esportazione di fonti energetiche vengono sintetizzati in Fig. 8.6

Tabella 8.4 Bilancio energetico della Provincia di Trento.


Energia Energia
Combustibili Derivati Gas Idroelettrica Elettrica
Dati in TEP Solidi Petroliferi Naturale (primaria) (secondaria) TOTALE
1997 0
Produzione interna 61878 807261 869138
Importazioni 32514 764106 370423 1167043
Esportazioni -63514 -63514
FABBISOGNI TOTALI 94392 764106 370423 743747 1972667
Consumi e Perdite del 28604
settore Energetico
Trasformazione in Energia -65632 -743747 245133 -564245
Elettrica
CONSUMI FINALI 94392 764106 304791 216529 1379818
Agricoltura 30659 6001 36660
Industria 34693 73366 139663 109679 357402
Trasporti 442317 455 12794 455566
Usi Civili 59699 217764 164673 88055 530191

PROVINCIA DI TRENTO: IMPORT- EXPORT ENERGIA (1997)


494363 tonn.
GASOLIO

186015 tonn.
BENZINA

METANO
43 milioni di m3 OLIO COMB.
42372 tonn.

GPL CARBONE E SIM.


18287 tonn. 37148 tonn.
EN. ELETTRICA
738,7 Gwh

Figura 8.6 Import-Export di energia della Provincia di Trento nel 1997.

52
Considerazioni conclusive

9. Considerazioni Conclusive

9.1 Introduzione
In questa parte verrà tentata un’analisi preliminare della situazione della Provincia di Trento
dal punto di vista dei rapporti tra energia e ambiente per poter trarre alcune indicazioni,
anch’esse preliminari ,su quali siano le direzioni nelle quali è opportuno agire per migliorare
la situazione.
Va tenuto presente che, per poter valutare la situazione trentina, questa è stata messa a
confronto con quella italiana ed europea sulla base dei dati pro capite, ma questo
approccio potrebbe non essere del tutto corretto perché non tiene conto di alcune
specificità locali quali, ad esempio, il fatto di trovarsi in territorio montuoso con
conseguenti problemi di trasporto ed elevati fabbisogni di energia per il riscaldamento
invernale.

9.2 Situazione dei consumi energetici


Per rendere omogenei i dati del Trentino con quelli europei sono stati accorpati i dati relativi
al settore terziario (senza i trasporti, considerati a parte) con quelli relativi alle utenze
domestiche e i dati dell’industria con quelli dell’agricoltura. Nella tabella 4.1 sono riportati i
consumi pro capite per i vari comprensori della provincia di Trento unitamente a quelli di
Italia, Austria ed Europa ricavati dal 1999 Annual Energy Review dell Unione Europea.

Tabella 9.1 Consumi energetici pro capite in Provincia di Trento nel 1977.

53
Considerazioni conclusive

DOMESTICI E INDUSTRIA E TOTALE


TRASPORTI
COMPRENSORIO ABITANTI TERZIARIO AGRICOLT. CONSUMI
(TEP/abit.)
(TEP/abit.) (TEP/abit.) (TEP/abit.)
Valle di Fiemme 17883 1.899 0.269 0.562 2.729
Primiero 9746 1.678 0.435 1.199 3.312
Bassa Valsugana 24965 1.255 3.646 0.975 5.876
Alta Valsugana 43732 1.366 0.458 0.808 2.632
Valle dell'Adige 155561 1.360 0.854 1.097 3.311
Valle di Non 36061 1.387 0.850 0.747 2.984
Valle di Sole 14787 2.233 0.334 0.782 3.350
Giudicarie 34882 1.838 1.156 0.695 3.690
Alto Garda e Ledro 40750 1.364 4.223 0.685 6.272
Vallagarina 79619 1.331 2.037 1.593 4.961
Ladino di Fassa 8925 2.812 0.260 0.973 4.046
PROVINCIA TN 466911 1.471 1.425 1.024 3.920
ITALIA 57430000 2.926
AUSTRIA 8080000 3.509
EUROPA 374240000 1.013 0.702 0.771 3.759

54
Considerazioni conclusive

Si può vedere che i consumi del Trentino sono relativamente elevati (3,92 TEP/abit. contro
una media europea di 3,759 TEP/abit. e italiana di 2,926 TEP/abit). Va peraltro osservato che
i consumi domestici e del terziario (in buona parte dovuti al riscaldamento degli edifici)
risentono della situazione climatica, e sono legati all’altitudine media del comprensorio ed
alla presenza turistica durante la stagione invernale come già osservato in precedenza. I
consumi dell’industria risentono della presenza di alcune attività ad alto fabbisogno di energia
(energy intensive) come già segnalato. Per quanto riguarda i trasporti gli elevati consumi sono
probabilmente dovuti alle caratteristiche orografiche della zona ed alla distribuzione delle
residenze sul territorio che rendono obiettivamente difficile l’organizzazione di una rete di
trasporti pubblici ed inoltre alla presenza, in provincia di Trento, di un notevole numero di
aziende di autotrasporto. Circa il 33% dei consumi per trasporti è dovuto all’autostrada.

9.3 Fonti energetiche utilizzate


Per quanto riguarda le fonti energetiche utilizzate, la situazione della Provincia di Trento si
qualifica per una relativamente elevata disponibilità di fonti rinnovabili quali: l’energia
idroelettrica e, in misura minore, le biomasse (legna). Inoltre, malgrado le oggettive difficoltà
dovute all’orografia del territorio, è stata progressivamente allestita una rete di distribuzione
del gas naturale (metano) che ha consentito di limitare gli incrementi di consumo di derivati
petroliferi.

Tabella 9.2 “Carbon Intensity” (tonn. CO2 / TEP) in Provincia di Trento nel 1977.
CO2 (tonn./TEP)
CO2 (tonn/TEP) CO2 (tonn/TEP) CO2 (tonn/TEP)
COMPRENSORIO da INDUST E
da Usi Civili da TRASPORTI TOTALE
AGRIC..

Valle di Fiemme 2.0 1.5 2.8 6.4


Primiero 2.4 0.6 3.0 6.0
Bassa Valsugana 2.0 0.7 3.0 5.7
Alta Valsugana 2.0 0.9 3.0 5.9
Valle dell'Adige 1.7 1.5 2.8 6.0
Valle di Non 2.2 1.5 3.0 6.7
Valle di Sole 2.0 2.0 2.8 6.8
Giudicarie 2.0 1.3 2.9 6.1
Alto Garda e Ledro 1.8 1.8 2.9 6.6
Vallagarina 1.7 1.3 2.7 5.8
Ladino di Fassa 2.0 0.4 2.8 5.2
TOTALE 1.9 1.4 2.8 2.0
ITALIA 2.4
AUSTRIA 2.1
EUROPA 1.7 2.0 2.9 2.2

55
Considerazioni conclusive

Va tenuto presente che l’utilizzo del metano in sostituzione di altri combustibili fossili risulta
auspicabile non solo per il basso tenore di carbonio (e quindi, in proporzione, per le minori
emissioni di CO2 a parità di energia termica ottenuta) ma anche per la minore emissione di
altri agenti inquinanti (per esempio composti dello zolfo) e per la possibilità di utilizzare
caldaie ad altissima efficienza (caldaie a condensazione).
Per valutare la qualità del mix di fonti energetiche impiegate l’indice utilizzato usualmente è
la cosiddetta “Carbon Intensity” ovvero il rapporto tra biossido di carbonio emesso (CO2) e
energia consumata (espressa in TEP) che viene riportato nella tabella 4.2. Si vede che da
questo punto di vista non sembrano esserci problemi particolari (2 tonn. CO2/TEP contro una
media europea di 2,2 2 tonn. CO2/TEP ) se non per il settore degli usi civili dove la situazione
potrebbe essere migliorata aumentando la diffusione del gas naturale.

9.4 Emissioni di CO2


Le emissioni complessive di biossido di carbonio vengono riepilogate nella tabella 4.3
seguente e nella figura 4.1 da cui risulta chiaramente che ad esse contribuiscono gli sui civili
per il 36 % i trasporti per il 38% e industria e agricoltura per il restante 26 %. Nella Fig. 4.2
vengono indicate le emissioni ripartite tra i vari comprensori. Nella tabella 4.4, infine,
vengono riportate le emissioni pro capite.

Tabella 9.3 Emissioni complessive di CO2 per abitante in Provincia di Trento nel 1977.
CO2 (tonn) CO2 (tonn) CO2 (tonn) CO2 (tonn)
SUPERFICIE CO2 (tonn)
COMPRENSORIO ABITANTI 2 da USI da da da
(km ) TOTALE
CIVILI INDUSTRIA AGRICOLT. TRASPORTI
Valle di Fiemme 17883 415.02 69520 5220 2217 28104 105060
Primiero 9746 413.59 38901 1456 1256 34923 76536
Bassa Valsugana 24965 578.88 63120 54968 4223 73140 195452
Alta Valsugana 43732 394.45 120899 10801 7284 105318 244303
Valle dell'Adige 155561 656.7 358852 180059 22218 477002 1038131
Valle di Non 36061 596.74 109312 18169 28411 80419 236311
Valle di Sole 14787 609.36 65786 5852 3913 32648 108199
Giudicarie 34882 1176.51 127215 41642 8790 69775 247422
Alto Garda e Ledro 40750 353.33 101164 311293 5135 82091 499683
Vallagarina 79619 694.24 184916 207857 11021 345094 748889
Ladino di Fassa 8925 318.06 49446 524 417 24438 74824
TOTALE 466911 6206.88 1289131 837842 94885 1352952 3574810

56
Considerazioni conclusive

Ripartizione emissioni di CO2 in Provincia di Trento

USI CIVILI
TRASPORTI
36%
38%

AGRICOLT.
3%
INDUSTRIA
23%

Figura 9.1 Ripartizione percentuale delle emissioni di biossido di carbonio per i vari settori
di attività.

2
Emissioni di CO

1200000

1000000

800000
tonn. di CO 2

600000

400000

200000

0
Valle di Fiemme

Primiero

Non

Valle di Sole
Valle dell'Adige

Giudicarie

Vallagarina
Alto Garda e
Valsugana

Alta Valsugana
Bassa

Ledro
Valle di

USI CIVILI INDUSTRIA AGRICOLT. TRASPORTI

Figura 9.2 Ripartizione delle emissioni di biossido di carbonio per comprensorio.

57
Considerazioni conclusive

Tabella 9.4 Emissioni di CO2 per abitante in Provincia di Trento nel 1977.
CO2 (kg/abit.) da
CO2 (kg/abit.) da CO2 (kg/abit.) da CO2 (kg/abit.)
COMPRENSORIO ABITANTI INDUST E
Usi Civili TRASPORTI TOTALE
AGRIC..
Valle di Fiemme 17883 3887.5 415.8 1571.6 5874.9
Primiero 9746 3991.4 278.3 3583.3 7853.0
Bassa Valsugana 24965 2528.4 2371.0 2929.7 7829.0
Alta Valsugana 43732 2764.6 413.5 2408.3 5586.4
Valle dell'Adige 155561 2306.8 1300.3 3066.3 6673.5
Valle di Non 36061 3031.3 1291.7 2230.1 6553.1
Valle di Sole 14787 4448.9 660.4 2207.9 7317.2
Giudicarie 34882 3647.0 1445.8 2000.3 7093.1
Alto Garda e Ledro 40750 2482.5 7765.1 2014.5 12262.2
Vallagarina 79619 2322.5 2749.1 4334.3 9405.9
Ladino di Fassa 8925 5540.2 105.3 2738.1 8383.6
MEDIA PROVINCIALE 466911 2761.0 1997.7 2897.7 7656.3
ITALIA 57430000 6967.9
AUSTRIA 8080000 7361.5
EUROPA 374240000 1717.0 1359.0 2249.0 8141.0

Si può notare come le emissioni in Trentino (7656 tonn. CO2 /abit.), pur essendo inferiori alla
media europea (8141 tonn. CO2 /abit.) siano superiori alla media italiana (6968 tonn. CO2
/abit.) e austriaca (7362 tonn. CO2 /abit.). Questo malgrado la produzione di energia elettrica
avvenga, in provincia di Trento, per oltre il 93 % a partire da energia idraulica e quindi, a
differenza che altrove, la quota di energia di origine termoelettrica, che normalmente incide
pesantemente sulle emissioni di CO2, sia qui trascurabile.
Si noti che nella tabella 4.4 la somma di usi domestici, industria e trasporti pari a:
1717+1359+ 2249= 5857 tonn. CO2 /abit risulta inferiore alla media europea pari a 8141 tonn.
CO2 /abit. ; la differenza, pari a sua volta a 8141-5857 = 2284 tonn. CO2 /abit è per l’appunto
dovuta alla generazione termoelettrica.
Va peraltro ribadito quanto già osservato in precedenza a proposito della situazione trentina: la
dipendenza dei consumi domestici e del terziario (in buona parte dovuti al riscaldamento degli
edifici) dalle condizioni climatiche e dal turismo invernale, la presenza di alcune attività
industriali “energy intensive” e le peculiarità del sistema dei trasporti.

La situazione appare migliore se si considera che il Trentino esporta energia di origine


idroelettrica verso il resto d’Italia e pertanto risulta creditore delle emissioni di CO2 evitate
altrove a causa della diminuita produzione termoelettrica. Inoltre parte dell’energia proviene
dalla combustione di legna il cui consumo, finché avviene in equilibrio con l’accrescimento di
massa legnosa nel patrimonio forestale locale, si può considerare neutro ai fini del rilascio di
CO2.

58
Considerazioni conclusive

Tabella 9.5 Emissioni nette di CO2 per abitante in Provincia di Trento nel 1977.
RISPARMIO CO2
RISPAMIO CO2
CO2 (tonn) (tonn) da CO2 (tonn) CO2 (kg/abit.)
COMPRENSORIO ABITANTI (tonn) da
TOTALE IDROELETTRIC NETTA NETTA
Comb. LEGNA
O
Valle di Fiemme 17883 105060 24379 11419 69263 3873.1
Primiero 9746 76536 15425 182113 -121002 -12415.6
Bassa Valsugana 24965 195452 14570 -134605 315487 12637.2
Alta Valsugana 43732 244303 27592 -42813 259524 5934.4
Valle dell'Adige 155561 1038131 41555 35205 961371 6180.0
Valle di Non 36061 236311 28136 -59868 268044 7433.1
Valle di Sole 14787 108199 21063 83040 4096 277.0
Giudicarie 34882 247422 26976 311650 -91204 -2614.6
Alto Garda e Ledro 40750 499683 16113 98735 384835 9443.8
Vallagarina 79619 748889 24094 10575 714221 8970.5
Ladino di Fassa 8925 74824 7916 -24990 91897 10296.6
TOTALE 466911 3574810 247818 470460 2856532 6117.9
ITALIA 57430000 400180000 6967.9
AUSTRIA 8080000 59480000 7361.5
EUROPA 374240000 3046700000 8141.0

Emissioni di CO2 in provincia di Trento al netto della combustione di


legna e delle esportazioni di energia idroelettrica
15000.0

10000.0

5000.0
tonn CO 2/abit.

0.0
Valle di Fiemme

Primiero

Non

Valle di Sole
Valle dell'Adige

Ladino di Fassa
Giudicarie

Vallagarina
Alto Garda e Ledro
Alta Valsugana
Bassa Valsugana

Valle di

-5000.0

-10000.0

-15000.0

Figura 9.3 Emissioni nette di biossido di carbonio pro capite per comprensorio.

59
Considerazioni conclusive

Queste considerazioni vengono sintetizzate nella tabella 4.5 da cui risultano emissioni (6118
tonn. CO2 /abit.) prossime a quelle europee al netto della produzione termoelettrica (5857
tonn. CO2 /abit.). Nella fig. 4.3 vengono presentate le emissioni pro capite nette per
comprensorio, da cui risulta chei comprensori di Primiero e Giudicarie sono in credito mentre
Bassa Valsugana e Ladino di Fassa risultano avere il più elevato rilascio di biossido di
carbonio per abitante.

9.5 Possibili linee di intervento sui processi di trasformazione e di


utilizzazione dell’Energia
Malgrado queste considerazioni abbiano evidentemente carattere preliminare, si ritiene
opportuno dare qualche cenno alle possibili linee di intervento sui processi di trasformazione
e sulle modalità di utilizzazione delle risorse energetiche nella Provincia di Trento al fine di
contribuire allo sviluppo sostenibile della provincia stessa.
Anche alla luce dell’ultimo piano energetico Provinciale sono ipotizzabili i seguenti sviluppi
ricordando che la suddivisione per obiettivi è solo indicativa ed in generale ogni intervento
coinvolge più aspetti (ad esempio, è ovvio che una riduzione dei consumi è accompagnata
anche da una riduzione delle emissioni):

interventi sui consumi


§ interventi sul patrimonio edilizio per ridurre il (notevole) fabbisogno termico per
riscaldamento (isolamento termico, caldaie a condensazione);
§ nuovo impulso alla realizzazione di impianti di cogenerazione e teleriscaldamento;
§ interventi tesi a ridurre i consumi elettrici (diffusione lampade a basso consumo,
diffusione di elettrodomestici a basso consumo);
§ campagne di sensibilizzazione per orientare il comportamento della popolazione

interventi per la riduzione delle emissioni


§ una ulteriore penetrazione dell’uso del metano;
§ aggiornamento del parco circolante di autoveicoli (eventualmente con incentivazioni per
l’acquisto di veicoli che rispettano standard più restrittivi di quelli attualmente in vigore);
§ razionalizzazione e miglioramento dell’efficienza dei trasporti pubblici in particolare
lungo le tratte con forte movimento di pendolari;

fonti rinnovabili:
§ ulteriore realizzazione di impianti idroelettrici, anche di piccola taglia, (compatibilmente
con le esigenze di salvaguardia ambientale);
§ realizzazione di impianti per l’utilizzazione energetica di biomasse vegetali (in particolare
di tipo legnoso) e la termoutilizzazione dei rifiuti solidi urbani (RSU);
§ prosecuzione della politica di sostegno alla realizzazione di impianti per lo sfruttamento
dell’energia solare (fotovoltaica e termica);

60
A.1 Dati Storici

EVOLUZIONE DEI CONSUMI TOTALI IN


PROVINCIA DI TRENTO (1979-1998)

1,400,000

1,000,000

ELETTRICI
800,000
TEP

BENZINA
GASOLIO
OLIO COMBUSTIBILE
GPL
METANO
400,000

200,000
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998

EVOLUZIONE DEI CONSUMI TOTALI IN


PROVINCIA DI TRENTO (1979-1998)

60,000,000

50,000,000

40,000,000
ELETTRICI
BENZINA
GJ

30,000,000 GASOLIO
OLIO COMBUSTIBILE
GPL
20,000,000 METANO

10,000,000

0
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998

1
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI METANO IN PROVINCIA
DI TRENTO (1982-1997)

500,000,000
450,000,000

400,000,000

350,000,000

300,000,000
m3

250,000,000

200,000,000

150,000,000
100,000,000

50,000,000

0
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI GPL IN PROVINCIA DI
TRENTO (1982-1998)

300000

250000

200000
quintali

150000

100000

50000

0
1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

2
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI OLIO COMBUSTIBILE IN
PROVINCIA DI TRENTO (1982-1998)

180000

160000

140000

120000
tonnellate

100000

80000

60000

40000

20000

0
1982
1983

1984
1985

1986
1987
1988

1989

1990
1991

1992

1993
1994

1995

1996
1997

1998
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI GASOLIO IN PROVINCIA
DI TRENTO (1982-1998)

600000

500000

400000
tonnellate

300000

200000

100000

0
1982

1983

1984
1985

1986

1987
1988

1989
1990
1991

1992

1993
1994
1995

1996
1997

1998

3
EVOLUZIONE DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA
FATTURATA IN PROVINCIA DI TRENTO (1982-1998)

3000

2500

2000
GWh

1500

1000

500

0
1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989
1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997
CONSUMI ELETTRICI IN PROVINCIA DI TRENTO (milioni di kWh) 1998

3000

2500

2000
AGRICOLTURA
INDUSTRIA
1500 TERZIARIO
USI DOMESTICI
1000 TOTALE

500

0
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998

4
A.2 Unità di Misura

Le Unità di misura delle grandezze energetiche attualmente raccomandate secondo il


Sistema internazionale di unità di misura (SI), sono le seguenti:

Grandezza Unità Simbolo Derivazione

energia joule J kg m2 / s2
(forza x spostamento)
potenza watt W J / s = kg m2 / s3
(energia / tempo)

Pur non essendo ammesse dal SI, alcune unità di misura sono ancora ampiamente
utilizzate:

Grandezza Unità Simbolo Equivalenza

energia chilocaloria kcal 1 kcal = 4186,8 J = 4,1868 kJ


(o Caloria)
energia chilowattora kwh 1 kwh = 1kW x 3600 s =3600 kJ
1 kwh = 3600 / 4,1868=860 kcal
potenza chilocaloria kcal/h 1 kcal/h = 4186,8 J/ 3600 s = 1,163
all’ora) W

Nell’ambito del sistema internazionale sono stati definiti anche i prefissi per indicare i
multipli e sottomultipli delle unità

rapporto nome simbolo rapporto nome simbolo


101 deca da 10-1 deci d
102 etto h 10-2 centi c
103 chilo k 10-3 milli m
106 mega M 10-6 micro µ
109 giga G 10-9 nano n
1012 tera T 10-12 pico p
1015 peta P 10-15 femto f
1018 exa E 1018 atto a
1021 zetta Z 10-21 zepto z
1024 yotta Y 10-24 yocto y

5
A.3 Potere calorifico:
Viene denominata potere calorifico la quantità di energia termica che può essere ottenuta
da un 1 kg di combustibile.

E` usuale la distinzione tra potere calorifico inferiore (pci) e potere calorifico superiore
(pcs) a seconda che venga inclusa o meno l’energia che potrebbe essere ottenuta dalla
condensazione dell’acqua presente nei prodotti della combustione (il che richiederebbe
il raffreddamento dei fumi fino a temperature inferiori ai 100 °C)

Nella gran parte dei processi tecnologici non è opportuno scendere troppo in basso con
la temperatura dei fumi (scarsa diffusione dei fumi nell’atmosfera, rischi di formazione
di condensa corrosiva se nei fumi sono presenti acido solforico o cloridrico) e si fà
quindi usualmente riferimento al potere calorifico inferiore (pci)

I combustibili fossili hanno caratteristiche variabili, a seconda del giacimento di


provenienza, ma convenzionalmente si attribuiscono i seguenti valori che corrispondono
all’incirca al loro valore medio (possono esistere piccole discordanze a seconda della
fonte citata)

Fonte primaria pci pci


Petrolio greggio 41900 (kJ/kg) 10000 (kcal/kg)
Carbon fossile 31000 (kJ/kg) 7400 (kcal/kg)
Lignite 10500 (kJ/kg) 2500 (kcal/kg)
Gas naturale 34500 (kJ/Nm3) 8250 (Nm3)

Nel valorizzare le varie fonti primarie, queste differenze vanno tenute in considerazione.

6
A.4 Energia Elettrica
Le analisi energetiche relative all’energia elettrica presentano un ulteriore problema

L’energia elettrica si ottiene dall’energia meccanica che viene convertita tramite


apposite macchine (alternatori) che possono avere rendimenti elevatissimi (fino al 99%)

Nella maggior parte dei casi l’energia meccanica viene ottenuta dall’energia termica
(combustione) tramite i cosiddetti motori termici (a vapore, alternativi a ciclo Otto o
Diesel, turbine a gas).
In tal caso, il secondo principio della termodinamica pone dei limiti teorici al
rendimento termico di conversione ηt:

Energia Meccanica Ottenuta


ηt =
Energia Termica Fornita

Nelle migliori realizzazioni (cicli combinati) il rendimento termico di ηt può arrivare


al 50 – 60% ma nei casi pratici raramente il rendimento supera il 40%

Questo significa che soltanto una frazione delll’energia termica ottenuata dal
combustibile viene convertita in energia meccanica/elettrica (usualmente intorno al
40 %).
La parte restante viene, come già accennato, immessa nell’ambiente.

Questo significa che, in una centrale termoelettrica, occorrono 2.5 kJ di energia primaria
per ottenere 1 kJ di energia elettrica secondaria.

Per rapportare l’energia elettrica secondaria prodotta al consumo di fonti primarie


vengono pertanto introdotti dei fattori di conversione:

Energia Primaria kJ kcal


= 2.5 termici = 2200
Energia Elettrica Secondaria kJ elettrici Kwh

Quando l’energia elettrica viene ottenuta dall’energia idraulica quest’ultima viene


considerata direttamente una fonte primaria (perché l’energia idraulica viene, in
sostanza, completamente convertita in energia elettrica), ma, per poterla confrontare con
i combustibili fossili, viene spesso convertita con il fattore di cui sopra.

In Italia circa il 17% dell’energia elettrica proviene da energia idraulica.

7
A.5 Tonnellata di Petrolio Equivalente (TEP)

Nel predisporre i bilanci energetici e in generale nell’effettuare analisi in campo


energetico è necessario confrontare fonti primarie tra loro diverse.

E’ ormai invalsa nell’uso comune l’abitudine di assumere come fonte primaria di


riferimento il petrolio (che in effetti copre da solo all’incirca il 38% del fabbisogno
mondiale di energia primaria).

Pertanto è di frequente utilizzo come unità di misura dell’energia primaria la


tonnellata equivalente di petrolio (tep)
ovvero una quantità di energia pari a quella che può essere ottenuta da una tonnellata di
petrolio.

Più raramente viene utilizzato anche il barile di petrolio (bbl)


(un barile corrisponde a 0,159 m3 e, considerando che la densità del petrolio è pari a
circa 0,85 kg/m3, si ha che 1bbl = 0,135 tep)

In base a quanto precedentemente illustrato si ha pertanto che:

1 tep = 41,87 GJ
1 tep = 10 Gcal
1 tep = 16,8 GJ (en elettrica secondaria)
1 tep = 11600 kWh (en elettrica primaria)
1 tep = 4650 kWh (en elettrica secondaria)
1 tonn. di carbone = 0,7 tep
1000 Nm3 gas naturale. = 0,825 tep
1000 kWh en elett. prim. = 0,086 tep
1000 kWh en elett. sec. = 0,220 tep

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