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Una pedagogia per l'educazione Fisico - Sportiva
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Una pedagogia per l'educazione Fisico - Sportiva

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Utilizzo pedagogico in chiave educazione permanente dell'educazione fisica e sportiva dimostrando l'utilità del multitasking e della polivalenza delle esercitazioni trasversali per ogni età.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateOct 18, 2022
ISBN9791221431988
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    Una pedagogia per l'educazione Fisico - Sportiva - Enzo Zanetti

    Capitolo 1

    La Corporeità e gli indirizzi Didattici nella Storia

    Il problema della corporeità si perde nella notte dei tempi e rimane una necessità del genere umano d’ordine primordiale, perché strettamente correlata al problema della nutrizione e della sopravvivenza. Nel decorso dei millenni quest’aspetto o necessità primaria è venuta sempre meno, perché sostituita da artifizi e mezzi tecnologici sempre più artefatti, che hanno tolto all’uomo una serie d’incombenze sempre più ampie. La vita di relazione si è sempre più tecnologizzata e l’uomo ha messo sempre più in campo la parte cerebrale di sé. Concezioni filosofiche hanno poi aperto anche a livello ideologico la forbice tra corpo e mente, aumentando e sottolineando la dicotomia tra due aspetti, che comunque fanno parte della stessa unità.

    Nella storia e nella cultura italiana del 1900, ciò ha evidenziato anche un problema di natura politica, perché laddove l’esercitazione ginnico – sportiva era assunta ad emblema e propaganda di un regime, nel periodo successivo tutto ciò era visto nell’ottica esattamente opposta, limitandone al massimo lo sviluppo e l’espressione. Nel dopoguerra, infatti, temevano di essere considerati nostalgici se si fossero interessati del motorio, che nel periodo fascista era strumento di propaganda e indottrinamento. Partendo dal presupposto che i principi metodologico-didattici sono comuni a tutti gli obiettivi istituzionali ed ogni modello deve fungere da supporto tecnico per raggiungere tali obiettivi, esaminiamo sinteticamente alcuni modelli didattici:

    Indirizzo tradizionale

    E’ segmentare e parcellare, perché s’interessa dei segmenti corporei con contrazione di parti corporee predefinite. Il docente si pone con atteggiamenti direttivi con il discente in rapporto di dipendenza diretta. Non esiste dinamicità e ludicità, perché non contemplate. L’allievo è scarsamente coinvolto, inducendolo ad una forma di distacco psicologico che lo estrania dalla propria dimensione corporea. E’ sottolineata la dicotomia corpo – mente.

    Indirizzo preventivo – correttivo

    L’attività ha avuto massimo sviluppo intorno agli anni sessanta, come panacea d’ipomotricità dovuta a carenza di strutture e organizzazioni sportive come opportunità del motorio

    Indirizzo psicomotorio

    Sviluppatasi negli anni ottanta, il cui vero scopo era restituire alla dimensione corporea il suo vero significato e di reintegrarla nel percorso educativo degli allievi. Serviva a recuperare ogni forma di disadattamento nella comunicazione, ma soprattutto sottolinea il legame interattivo del motorio con l’area cognitiva, affettiva e sociale.¹

    Indirizzo sportivizzante

    E’ nato sotto la spinta del CONI che forte del suo potere economico derivatogli dagli introiti del Totocalcio ha inondato la scuola ed il personale, che invece vivevano tutt’altra situazione, di soldi e corsi finalizzati alla preparazione dei giovani ai Campionati studenteschi di vario livello.

    Behaviorismo

    La prima guida strutturata della psicologia dell’apprendimento fu fatta conoscere ai primi del 900 da Watson e Thorndike, ponendo l’accento sull’ambiente d’apprendimento. Si preoccupavano di collegare le risposte prevedibili a precisi stimoli, fu definita associazionistica o del vincolo. Aveva carattere meccanicistico, dando scarsissimo peso alle differenze individuali, ai sentimenti e processi mentali. Nel 1976 John Dickinson mette in relazione molti aspetti del comportamentismo con l’attività sportiva e la tecnica dell’addestramento, potrebbe essere considerata un suo esempio fondamentale, perfezionata poi da Skinner.

    Principali rilievi:

    ✓ Carattere del fattore ambientale nell’apprendimento

    ✓ Connessioni tra stimolo e risposta

    ✓ Condizionamento o comportamento di formazione

    Implicazioni didattiche:

    ✓ Impostazione imperniata sul gruppo

    ✓ Tecniche d’addestramento o insegnamento formale

    ✓ Uso di ricompense o d’altri mezzi di rinforzo

    Gestaltismo

    Si sviluppò come alternativa al Behaviorismo e pose l’accento sull’interpretazione individuale dell’ambiente e s’interessò alla soluzione dei problemi, alla percezione e ad altri processi di cui gli individui si servono per perfezionare comportamenti adatti come risposta alle situazioni, precorrendo concetti di psicologia conoscitiva. Misero in risalto l’importanza di riconoscere sia gli individui perché tali, sia in particolare processi percettivi, che usano dare uno scopo ai loro fattori ambientali.

    Principali rilievi:

    ✓ Carattere della percezione personale dell’ambiente d’apprendimento

    ✓ Processi mentali. Soluzione di problemi

    Implicazioni didattiche:

    ✓ Rispetto per le differenze individuali

    ✓ Esperienze strutturali d’apprendimento per la soluzione di problemi

    Elaborazione dell’informazione

    Secondo tale teoria si fanno notare l’input (ricezione sensoriale), la trasmissione dell’informazione e le attività essenziali del Sistema Nervoso Centrale relative alla scelta e ad i piani d’azione.

    Si può osservare che la prestazione percettiva e motoria specializzata comportano operazioni quali la traduzione, la trasmissione, la riduzione, la collazione dell’informazione ed in taluni casi la generazione del movimento… naturalmente vi è implicito anche l’immagazzinamento dell’informazione, in altre parole, la memoria

    Principali rilievi:

    ✓ Attenzione, memoria e altri processi interni collegati con l’organizzazione ed il significato dell’informazione

    ✓ Capacità e funzionamento

    Implicazioni didattiche:

    ✓ Interesse per il modo in cui è presentata l’informazione

    ✓ Tecniche organizzative per migliorare l’organizzazione dell’informazione

    Cibernetica

    Nata dopo la seconda guerra mondiale, rispecchia l’era delle macchine; grande importanza assumono il feedback, l’autoregolazione e l’autocontrollo, poiché cibernetica significa guida autonoma ed autocontrollo del proprio comportamento. I seguaci, come K.U. Smith e H. Sussmann, sono convinti, che il rendimento della prestazione e l’efficacia dell’apprendimento, dipendono dalle qualità del processo di controllo basato sul feedback.

    Principali rilievi:

    ✓ Influenza del feedback sull’autoregolazione, sulla sorveglianza e sul controllo del comportamento

    Implicazioni didattiche:

    ✓ Abilità dell’allievo nell’usare le proprie tecniche di guida autonoma

    Controllo gerarchico

    L’impostazione cibernetica dà rilievo alle funzioni ed agli usi del controllo mediante il feedback, nonché alla regolazione del movimento. Lo schema di controllo adattabile o gerarchico accentua il ruolo dei processi centrali nel controllo e direzione del movimento. Quanto ai modelli d’adattamento, ci si preoccupa dell’idea del rapporto tra piani di livello superiore e inferiore. L’analisi del compito e della persona propongono il programma esecutivo adatto, che occorre concepire e sviluppare.

    Principali rilievi:

    ✓ Processi centrali e loro controllo sul comportamento

    ✓ Programmi, progetti e prassi principali che controllano i sottoprogrammi

    ✓ Cambiamento del controllo

    Implicazioni didattiche:

    ✓ Analisi del compito e insegnamento a livello adatto per un corretto sviluppo delle capacità

    ✓ Determinazione del livello del controllo e dl livello della propria abilità

    La scuola tedesca (secondo Hahn)

    Affermò che l’allenamento infantile deve avere sempre al centro la persona: sono necessari la dedizione giusta, che il bambino vive nell’allenamento, ed i rinforzi corretti, che si hanno dopo i successi in allenamento ed in gara. Ne fanno parte anche tutti i rinforzi corretti emotivi, come la curiosità consapevolmente controllata, gli incoraggiamenti, osare avvicinarsi a nuovi contenuti difficili, il piacere del gioco, l’allenamento con gli altri, il conforto dopo i fallimenti, risollevarsi dopo le difficoltà, le parole d’incoraggiamento dopo gli insuccessi.

    L’allenamento nello sport è un processo pianificato complesso, che ha per scopo l’incremento delle prestazioni sportive. Dal punto di vista medico – biologico in lui sono applicati stimoli motori sovraliminari, che hanno l’obiettivo di provocare adattamenti morfologici e funzionali. Dal punto di vista della teoria dell’armonia educativa, vi troviamo azioni programmate ad orientamento specifico, che hanno per oggetto tutto l’individuo (Grosser ed altri) Secondo Karl e Kaiser 1976 si ha una programmazione del comportamento che assume il senso di un allenamento quando oltre a contenuti, metodi e carichi, sono fissati anche obiettivi parziali verificabili attraverso controlli periodici.²

    Didattica secondo Singer ³

    I piani debbono essere diligentemente predisposti, in armonia con le regole scientifiche per quanto riguarda il carattere degli allievi ed i fattori ambientali dell’apprendimento. Si dovrà quindi:

    ✓ Analizzare scrupolosamente le capacità e le attività da insegnare, tenendo presente il perfetto susseguirsi degli eventi per il conseguimento dei vostri obiettivi

    ✓ Analizzare con sensibilità i bambini, sia al fine di rendervi conto delle caratteristiche comuni nel gruppo riguardo al comportamento e alla capacità, sia rilevando importanti differenze individuali

    ✓ Applicare la vostra preparazione culturale generale e specifica

    Fortunatamente, durante gli anni 80 molti movimenti di pensiero hanno riabilitato il corpo e i valori dello stesso, superando il tradizionale dualismo e dicotomia anima e corpo, sottolineato anche da correnti di pensiero all’interno del cristianesimo (corpo simbolo di peccato). La psicanalisi di Freud, le teorie psicanalitiche di Reich, la psicologia della conoscenza di Piaget e Wallon, la fenomenologia della percezione di Merleau Ponty, la filosofia dell’azione di Smirnov e la neurofisiologia di Chauchard hanno concordato la stretta relazione tra corpo, sviluppo intellettuale ed equilibrio affettivo, ponendo le basi di una concezione dinamica ed unitaria della realtà umana. L’unitarietà della costituzione dell’uomo porta considerare il corpo non più un elemento, bensì un suo principio ineliminabile e necessario. Renè Zazzo dice del corpo come il solo mezzo grazie al quale l’uomo ha una presenza significativa nel mondo

    Scuola francese del 1975.

    Ogni fanciullo ha diritto ad una formazione scolastica … che favorisca il suo sviluppo, gli permetta di acquisire una cultura, lo prepari alla vita professionale ed all’esercizio delle sue responsabilità d’uomo e di cittadino, costituendo la base dell’Educazione permanente. L’Educazione Fisica strutturando progressivamente i componenti motori favorisce lo sviluppo delle possibilità fisiche del bambino, soddisfa il suo desiderio di agire e di muoversi, tende alla creazione di un saper essere, a sviluppare abilità e, rispettando la personalità e la libertà dell’individuo, concorre a formare il senso delle sue responsabilità.

    Scuola Belga nel 1972

    La finalità dell’educazione è suscitata nell’individuo, elemento e fattore di un insieme sociale, una pulsione dinamica ed un’attualità creativa costanti; dovrà sviluppare i diversi aspetti della percezione e del comportamento, che sono richiesti durante una vita intera di partecipazione e d’iniziative permanenti… I principi derivati sono i seguenti:

    ✓ La scuola deve insegnare ad apprendere

    ✓ Ogni azione individuale si deve inserire in un’etica educativa sociale

    ✓ Il rinnovamento della pedagogia si basa sullo sviluppo e sull’esercizio della libertà di comportamento

    ✓ L’efficacia dell’azione educativa dipende dalle relazioni dell’allievo con l’insegnamento e l’educatore (accettazione, valorizzazione, autonomia)

    ✓ L’educazione fisica scolastica deve garantire una formazione psicomotoria ed organica adeguata svolta nel momento biologicamente più propizio

    ✓ Il corso d’Educazione fisica deve essere animato da una preoccupazione di promozione sociale

    ✓ In ogni attività fisica, indipendentemente dal livello delle prestazioni o dall’efficacia del gesto, gli atteggiamenti ed i movimenti possono avere un valore estetico

    Scuola Russa del 1967

    Lo scopo dell’educazione fisica nell’URRSS è la necessità oggettiva e cosciente di preparare i cittadini sovietici in modo tale che diventino costruttori attivi, fisicamente perfetti, del comunismo, difensori coraggiosi della patria.

    I suoi obiettivi generali saranno.

    ✓ Lo sviluppo armonioso delle forme e delle funzioni dell’organismo umano, orientato verso un perfezionamento generalizzato delle possibilità fisiche, rafforzare la salute, provvedere che la creatività dei cittadini sovietici duri a lungo

    ✓ Formare le abitudini e le abilità motorie più importanti e trasmettere le necessarie conoscenze specifiche

    ✓ Educare le qualità morali, volitive, estetiche del cittadino nello spirito dei principi del codice morale della costruzione del comunismo, agire sullo sviluppo dell’intelletto

    Programmazione per sfondo integrato

    Il rapporto fra adulti e bambini è l'istituzione perciò la definizione di programmazione che assume diviene: Il progettare (da parte dell'adulto) le configurazioni istituzionali che rendono possibile sia l'autonoma organizzazione del Bambino, sia la più ampia evoluzione di cui anche l'alunno è parte perciò compito dell'insegnante risulta quello di costruire contesti che facilitano l'integrazione, che siano, in altre parole, in grado di favorire lo sviluppo e la coevoluzione delle diverse originalità

    "Il processo educativo è l'esito dell'incontro fra le ipotesi progettuali degli insegnanti e gli eventi occasionali. Una programmazione evolutiva consiste sempre nella confluenza di un elemento selettivo, (che rende ragione della continuità), e di un elemento casuale, (che garantisca la novità)

    Postprogrammazione

    Un modo di intendere la pratica educativa osservando una teutonica metodologia d’esecuzione degli obiettivi, secondo sequenze didattiche di ferro, valutando alla fine i risultati su griglie ove il senso dell'educare va arrosto insieme alla creatività di bambini e insegnanti ¹⁰

    Progettazione per situazioni

    Diffusa essenzialmente negli asili nido e scuole materne. Si tratta di una scuola che recupera la dimensione cooperativistica propria del Piaget, capace di recuperare il concetto d’alfabetizzazione motoria, percettivo-sensoriale, interazionale, etc. Di estendere l'attività simbolica al piacere di inventare nel senso di progettare, trasgredire, stupire e stupirsi. N’esce un’impostazione solida dal punto di vista teorico, mutuata dal costruttivismo in psicologia, ma in termini di pratica scolastica non riesce ad andare oltre la pur fondamentale prospettiva della concettualizazione ¹¹

    Programmazione clinica

    Modello tassonomico ovvero di distribuzione gerarchica degli obiettivi, prevede una concezione gerarchica del curricolo, una segmentazione del processo d’insegnamento-apprendimento, una concezione sommatoria del sapere (insieme di dati), una concezione omogenea del sapere (per successive stratificazioni compatibili), percorsi lineari, una forte strutturazione del curricolo, traguardi successivi consequenziali, interventi mirati e apprendimenti per accumulazione successivi.

    Programmazione per mappe concettuali

    Presente sin dagli anni 80, è mutuata da Brunner, corretta da Vygotskij, anche se qualcuno la riconduce al pensiero sistemico e all'idea di complessità. Potrebbe ridursi epistemologicamente: individuare i concetti portanti all'interno delle discipline e costruirne la mappa, programmare l'azione didattica in modo da affrontare i concetti separatamente senza perdere di vista la mappa totale, a lavoro concluso verificare l'acquisizione non di contenuti bensì di concetti.

    Normativa

    Il docente opera senza tenere conto di principi e norme e, quel che è più negativo, rifiuta la benché minima attenzione alle esigenze del discente, in nome di un tecnicismo esasperato, spesso fine a se stesso. Questa è la metodologia tipica degli allenamenti di tipo anticipatorio sportivo ovvero della specializzazione precoce.

    Teorico - educazionale

    Il docente fonda tutta la sua attività su intenti pedagogici. Verte su aspetti teorici dando scarsissima rilevanza alla pratica e utilizza la motricità in funzione di sviluppi cognitivi e sociali anche se, in effetti, esiste anarchia comportamentale tra gli allievi.

    Ricezione trasmissione

    E’ somigliante al primo modello e l’allievo deve fare ciò che l’insegnante richiede. Sembrerebbe produttivo ma, in effetti, non lo è, il discente non partecipa alle situazioni educative, ma sviluppa motivazioni intrinseche e chiede rinforzi positivi, in altre parole gratificazioni da parte dell’insegnante.

    _____________________

    ¹ DI LUCCA – PANERO – SOTGIU Educazione fisica e sportiva: manuale per gli operatori scolastici Nis Nuova Italia 1981

    ² E. HAHN, L’allenamento infantile, S.S.S. Roma, 1986, pagg 45 e 53.

    ³ R. N. SINGER L’apprendimento delle capacità motorie S.S.S. Roma 1984

    ⁴ R. ZAZZO, Prefazione in J. C. Coste, Psicomotricità: le 50 parole chiave, Brescia, La Scuola, 1976, p. 6

    ⁵ M . PIERON Metodologia dell’insegnamento dell’educazione fisica e dell’attività sportiva S.S.S. Roma 1989

    ⁶ Vedi nota precedente

    ⁷ Vedi nota precedente

    ⁸ P. Zanelli, Sfondo integratore, programmazione e complessità in Canevaro, Lippi, Zanelli Una scuola, uno sfondo Bologna, Nicola Milano 1988.

    ⁹ P. Zanelli, Infanzia un progetto complessivo, in Infanzia N° 1 settembre 1986 pagg. 5-9.

    ¹⁰ G. Boselli, La programmazione: hard, soft, post, in Infanzia N° 8 aprile 1987 pag. 26.

    ¹¹ W. Fornasa, R. Medeghini, Programmazione e Progettazione, in L'educatore N° 2- 3 del 1993 pagg. 3- 6

    Capitolo 2

    L’Educazione Fisica dal 1859 ad oggi

    La pubblica istruzione fu disciplinata con la L.3725 del 1859 che durò fino alla riforma Gentile.

    Nel 1860, con la legge Casati, la ginnastica entrò a pieno titolo nella scuola italiana e F. De Sanctis con R.D. N° 97 del 13/07/1861, preso la Società Ginnastica di Torino, istituì il primo corso di formazione per insegnanti e successivamente, con R.D. del 29/06/1874 N° 2044, fu istituita una scuola normale di Ginnastica il cui regolamento è approvato con D.M. del16/07/1874 N°2431 e nel 1877 è istituita una scuola analoga presso la Virtus di Bologna.

    Nel 1878 col ministro De Sanctis è approvata la legge N°4442 del 07/07/1878, che rende obbligatorio l’insegnamento della ginnastica educativa nelle scuole e che possono essere istituiti corsi normali di Ginnastica sussidiati dal Governo, anche presso le società ed istituzioni ginnastiche. I regolamenti attuativi con i programmi saranno approvati con R.D. del 16/12/1878 N° 4677. Nel 1879 col ministro Coppino sono istituite con R.D. del 22/05/1879 N°4120, nove scuole magistrali di ginnastica: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Napoli; Padova, Palermo, Roma e Torino. Con R.D. del 27/08/1884 N°2661 è istituita a Roma la prima vera scuola normale di ginnastica, sotto la vigilanza del ministero, il suo regolamento e i programmi ed esami sono approvati con D.M. del 30/08/1884 N°248.

    Nel 1885 il ministro nomina una commissione (Allievi, Valletti; Baumann) con l’incarico di redigere un Testi Unico dei programmi che saranno approvati con R.D. 11/04/1886 N°3914 frutto di un compromesso fra le scuole di Torino e Roma. Dall’anno scolastico 1884/84 con disposizione del D.M. 26/08/1884 N°412 le nomine degli insegnanti sono fatte dal ministero. E’ rafforzata la scuola di Roma con la L. 23/12/1888 N°5885 e le altre potranno essere parificate. In attuazione di quest’ultima legge con R.D. del 13/11/1890 N°7344, sono istituite a Napoli e Torino le scuole normali di Ginnastica femminile e il R.D. 13/11/1890 N°7365 approva i Regolamenti e i programmi per le scuole normali maschili e femminili; infine il R.D. 14/11/18888 N°5845 approvava il ruolo dei maestri di ginnastica per le scuole secondarie, classiche e tecniche. Dovremo arrivare al 29/08/1893 per la nomina da parte del ministro Martini di una commissione presieduta dal prof. Todaro per la riforma dei programmi. La relazione della Commissione è trasmessa al ministro il 18/11/1893 e con R.D.26/11/1893 N°214 sono approvati i nuovi programmi di Ginnastica nel Regno, suddivisi per ordine e grado di scuola. Il R.D. 19/19/1897 N°460 aggiornerà le istruzioni ed i programmi per le scuole complementari e normali dei docenti, e con R.D. 21/11/1897 N°505 è approvato il regolamento per gli esami d’abilitazione all’insegnamento.

    Nel 1897 è costituito a Roma il Comitato centrale nazionale per l’Educazione Fisica ed i giochi ginnici nelle scuole e nel popolo presieduto dal principe Pamphilij, appoggiato dal ministro Codronchi, con lo scopo di combattere con l’inerzia fisica, che grava sulla nostra gioventù e la rende fiacca e decadente. Il R.D. 23/02/1902 N°350 costituisce una Commissione italiana per L’educazione fisica e morale con l’incarico di studiare tutte le questioni attinenti all’educazione fisica e relative riforme, Nel 1906 è fondata la Federazione scolastica d’educazione fisica e nello steso anno l’Istituto Nazionale per l’incremento dell’educazione fisica in Italia, quest’ultimo è eretto ad Ente morale con R.D. 08/12/1910 N°942 e si propone:

    ✓ Di coordinare fra loro le varie istituzioni che abbiano per fine l’uno o l’altro ramo dell’educazione fisica

    ✓ Di promuovere la fondazione di sodalizi, campi, palestre, scuole, ricreatori e latro che vi attenga, nonché la pubblicazione di periodici, opuscoli e altri modi di propaganda e di popolarizzazione

    ✓ Di dare impulso allo studio di tutto quanto interessa il progresso scientifico, didattico e tecnico in materia

    ✓ Di ricercare e di suggerire ogni mezzo giovevole ai fini dell’istituto

    Il presidente Lucchini è legato all’approvazione della legge organica dell’Educazione fisica in Italia, indicata come legge Daneo Rava, datata 26/12/1909 N°805 e le norme attuative approvate con R.D. 22/12/1910 N°959 denominate legge Daneo Cedroro. Sarà stabilita l’obbligatorietà e l’orario settimanale, oltre ai programmi e le dotazioni di sovrastrutture, inoltre dal 1 ottobre 1910 le scuole normali di ginnastica di Torino, Roma e Napoli sono trasformate in istituti di magistero per l’abilitazione all’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole medie e diviene l’unica scuola che fornisce il titolo d’ammissione ai concorsi per il ruolo. Il D.M. 7/10/1911 N°624 e il D.M. 24/08/1912 N°798, modificato dal D.M. 30/11/1913, approvano il regolamento ed i programmi d’insegnamento per gli istituti di magistero per l’educazione fisica.

    Il R.D. 4/01/1914 N°27 approva le istituzioni, i programmi e gli orari per gli asili. Nel 1914 nasce il CONI con funzioni di coordinamento e controllo di tutta l’attività sportiva, comprese le discipline non rientranti nel programma olimpico.

    Nel 1923, a fronte della delega L.3/12/1922 N°1601, l’ordinamento della legge Casati è sostituito dalla riforma Gentile e con il R.D. 15/03/1923 N°684 è istituita l’ENEF il cui regolamento è emanato con R.D. 18/09/1924 N°1531.

    I programmi della scuola elementare sono approvati con R.D. 1/19/1923 N°2185, ma con la L. 3/04/1926 N°2247 vi è il passaggio delle competenze all’Opera Nazionale Balilla, attuata con R.D.L. 20/11/1927 N°2341, alla quale con successivi decreti sarà affidata l’educazione fisica e la sorveglianza e la direzione dell’insegnamento dell’educazione fisica. Dal 29/11/1929 l’ONB è posta alle dipendenze del MPI. Il R.D. 12/09/1929N°1661 istituisce il sottosegretariato per E.F. e giovanile. Il R.D.L. 28/08/1931 N°1221 legge 16/06/1932 N°812, stabilisce che la regia accademia fascista d’educazione fisica e giovanile di Roma ha personalità giuridica e autonomia amministrativa e didattica e disciplinare. Ancora con R.D.L. 27/10/1937 N°1839 convertito in legge 23/12/1937 N°2566 è istituita la GIL che avrà compiti d’insegnamento, programmazione e assistenza parascolastica e organizzazione di viaggi. Il 15 gennaio 1939 è emanata dal Gran Consiglio del Fascismo la Carta della Scuola. La legge 22/05/1939 N°866 sopprime l’Accademia Fascista di Roma, istituendo a Roma e Orvieto le accademie GIL rispettivamente maschile e femminile di grado e ordinamento universitario.

    La legge 16/02/1942 N°426 riguarda la costituzione e ordinamento del CONI: con il crollo del fascismo, con R.D.L. 2/08/1943 N°704 (convertito in legge 5/05/1949 N°178) è soppresso il PNF, i compiti della GIL demandati da una parte alla difesa (4/02/1947 DPCS) ed alla P.I., secondo R.D. 29/05/1944 N°142, ma solo il 18/11/1975 L. N°764 sopprime definitivamente la GIL.

    Pietra miliare fu la legge N°88 del 7/02/1958 che istituì gli ISEF e diede organicità all’educazione fisica in Italia; il D.P.R. 25/07/1952 N°1226 approva i nuovi programmi d’insegnamento nelle secondarie.

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