La temperatura di transizione vetrosa è la temperatura al di sotto
della quale il polimero si presenta fragile mentre al di sopra assume nuovamente la consistenza plastica. La transizione vetrosa è una proprietà tipica della porzione amorfa di un solido semi-cristallino. A basse temperature le regioni in cui il polimero è amorfo si trovano allo stato vetroso e le molecole hanno scarsa mobilità. Infatti, l’unico moto consentito è un debole moto vibrazionale. Pertanto, il polimero si mostra duro, rigido e fragile. PVDF ha temperatura di transizione vetrosa intorno ai -40 °C. L’andamento della temperatura con la quota in atmosfera è riportato nella Figura sottostante.
Tra i 15 e i 35 km circa di quota la temperatura atmosferica si
trova al di sotto di -40°C. A che altezze si andrebbe a collocare il pallone aerostatico? Nel caso in cui si venga a trovare in questo range o in prossimità di esso è possibile ipotizzare dei problemi? PVDF Il PVDF è un polimero semi-cristallino disponibile commercialmente sotto forma di polvere, pellets o film semi-trasparenti; ha una temperatura di fusione di circa 170 °C, mentre la temperatura di transizione vetrosa è di circa -40°C: a temperatura ambiente tale polimero è flessibile e ha buone caratteristiche meccaniche. La maggioranza delle catene di PVDF hanno una struttura regolare che alterna la presenza di gruppi CH 2 e CF 2.
L'omopolimero può cristallizzare in cinque fasi diverse: α , β , γ , δ
e ε. Dato che gli atomi di fluoro sono più elettronegativi rispetto a quelli di idrogeno, il PVDF è intrinsecamente polarizzato. Tuttavia, la polarizzazione netta della fase del polimero che tipicamente si incontra (α ) risulta essere nulla. La fase di interesse per la piezoelettricità del PVDF è la fase polare β : le catene di tale fase hanno una struttura planare a zig-zag, nelle quali i gruppi maggiormente polari di CF 2 sono posizionati nella stessa direzione; tale orientamento genera un momento di dipolo complessivo perpendicolare alla catena polimerica.
La fase β del PVdF si può ottenere sottoponendo la fase α ad uno
stiramento meccanico, raffreddando rapidamente un fuso contemporaneamente sottoposto ad un campo elettrico esterno, oppure per mezzo della cristallizzazione di una soluzione polimerica a temperature inferiori ai 70 °C. I test statici indicano che ci sono differenze significative tra le risposte del materiale nelle due direzioni materiali nel piano, parallela e perpendicolare alle catene molecolari allineate del polimero. È importante notare che, sebbene i moduli elastici in entrambi le direzioni del materiale siano praticamente identici, altre grandezze meccaniche (come il coefficiente di Poisson ad esempio) differiscono notevolmente. Prove di creep e oscillazione dinamica di film sottili di PVDF a temperatura ambiente dimostrano chiaramente come la teoria viscoelastica lineare basta sul principio di sovrapposizione di Boltzmann rappresenti accuratamente la risposta temporale del PVDF, posto che i carichi applicati rimangano sotto particolari limiti (σ 1 =0.57 σ Y 1 e σ 2=0.76 σ Y 2 ). Per stress più elevati, le proprietà di creep del PVDF devono essere caratterizzate da un legame costitutivo viscolelastico non lineare. Da una serie di misurazioni elettriche si trova che la risposta piezoelettrica del PVDF sia indipendente da tempo, frequenza e stress (almeno per i range considerati sperimentalmente). Pertanto, i coefficienti piezoelettrici possono essere considerati come costanti.