Sistema molto utile per prevedere con un certo anticipo se ci possono essere complicanze, e quindi mettere strategie
in tempo. Ogni tecnica di anestesia può associarsi a COMPLICANZE = farmaci, patologie, anestesia. Il monitoraggio
riduce molto il rischio di incidenti anticipando quindi la situazione di criticità.
VARIABILI STATICHE = visualizzare parametri del pz e dare allarme nel caso di un’alterazione (1° step)
VARIABILI DINAMICHE = fornire anche un’info sull’andamento nel tempo del pz (2° step)
Combinando queste due variabili possiamo fare una diagnosi corretta, trovare una terapia e monitorare.
I sistemi di monitoraggio sono molti, devono essere scelti in base al PAZIENTE + CONTESTO
Età pz
Comorbidità
Chirurgia
Circostante (urgenza, emergenza)
Polivasculopatico
MONITORAGGIO AVANZATO
Non ci sono vere linee guida anestesiologiche che ci dicono quando è meglio usare un monitoraggio piuttosto che un
altro.
ARTICOLO AMERICAN COLLEGE OF CARDIOLOGY dice che non è raccomandato nei pz a basso rischio uso di
routine monitoraggio avanzato, ma va usato nei pz ad alto rischio di sviluppare complicanze (interventi di chirurgia
maggiore) + impiegato da personale esperto. Nei pz a basso rischio non è raccomandato.
SATURIMETRIA = ci dà info sullo scambio dell’O 2. Curva di dissociazione Hb: se io misuro la saturazione,
indirettamente posso sapere più o meno il valore di PaO 2 nel sangue arterioso. Man mano che aumenta PaO 2
aumenta la saturazione dell’ossigeno, e ad un certo punto la curva diventa piatta saturazione 100%, paO2 almeno
80mmHg o più. Se il pz inizia a desaturare, mi sposto verso sx nella curva: quando arrivo a saturazione 95-80% siamo
nella parte più ripida di curva grandi riduzioni PaO2. O2 che sta arrivando ai tessuti sta scendendo. SATURIMETRO
luce infrarossa da una parte, in base a quantità di luce assorbita, il saturimetro rileva quantità di Hb ossigenata e
ridotta, e converte questi dati in saturazione di ossigeno. Saturazione può essere però inaffidabile:
MANOVRA DI AZZERAMENTO = ogni volta che metto catetere arterioso nuovo, io faccio lo zero si dice: metto
cateterino, vedo che sia sull’asse flebostatico e faccio l’azzeramento. Se no, ogni volta che per qualsiasi motivo si
stacca la connessione del monitor, lo zero va rifatto.
PRESSIONE VENOSA CENTRALE = sistema con trasduttore con pressione elettrico, monitor, display digitale, è una
rilevazione continua in cui si visualizza in continuo la forma della curva pressoria. La misurazione della CVP deve
essere sempre effettuata col pz in posizione supina! I valori normali della pressione nell’atrio dx in un pz con respiro
spontaneo è 8-12mmHg indice di ipovolemia (quando è bassa) e di efficienza contrattile cardiaca (soprattutto
sezioni dx del cuore). Ci dà info ATRIO DX.
ONDA PVC 3 picchi positivi e 2 deflessioni negative il catetere è in vena giugulare interna che arriva alla
giunzione tra vena cava superiore ed atrio dx. La prima parte è positiva, perché corrisponde alla contrazione
dell’atrio (corrisponde all’onda P nell’ECG). Ho un picco di pressione positiva, atrio poi si svuota (pressione tende a
diminuire), ma torna a salire quando tricuspide si chiude (picco c), quindi il sangue trova un ostacolo. Il catetere poco
a monte registra un piccolo incremento di pressione che è data dal sangue che trova ostacolo tricuspide. Inizia la
sistole ventricolare, il ventricolo si contrae, schiaccia il sangue, trascina un po’ l’atrio vuoto verso il basso. Il sangue è
come se venisse risucchiato. Si crea una depressione, ed una volta contratto il ventricolo (QRS dell’ECG), c’è l’onda v
positiva (vena cava inferiore e superiore), il catetere registra di nuovo aumento pressione.
Questo ha 3 aperture: atrio dx (PVC), art. polmonare (PAP), a livello distale dove c’è palloncino, pressione in atrio sx
+ tramite calcoli resistenze circolo polmonare e gittata cardiaca con un solo catetere ho 3 pressioni, resistenze
polmonari e GC è INVASIVO, perché devo inserire catetere in v. giugulare, e ci sono delle complicanze. Però, ho
molte informazioni e tutte contemporaneamente.
ANALISI DEL CONTORNO DEL POLSO = curva della pressione arteriosa. È un sistema considerato mininvasivo:
usano un unico catetere. Da questa analisi calcolano GC: aria che si trova al di sotto della curva arteriosa rilevata con
pressione cruenta, tra apertura valvola aortica e chiusura proporzionale allo STRONG VOLUME = volume eiettato
dal ventricolo sx. Poi moltiplico alla frequenza e calcolo GC principio che sfruttano i sistemi che analizzano il
contorno del polso.
SISTEMI CALIBRATI PICCO ha bisogno di un valore di riferimento iniziale di GC, glielo metto
calcolandolo con metodo termodiluizione. Attraverso questo catetere in v. giugulare si inietta volume di SF
fredda. Terming store: viene fatto calcolo su com’è cambiata la temperatura del bolo freddo iniettato in
giugulare, ottengo valore GC, FC, PA, STROKE VOLUME, RESISTENZE VASCOLARI SISTEMICHE (RVS) = sistema
un po’ più invasivo ma mi fornisce molte informazioni contemporaneamente.
SISTEMI NON CALIBRATI FLO TRAC VIGILEO non ho bisogno di catetere centrale, non ho bisogno di
calcolare GC con bolo freddo per calibrare sistemica. Catetere venoso che finisce in arteria radiale. Analizza
l’area sotto l’onda arteriosa (della pressione cruenta) la moltiplica alla FC, e la integra con dati anagrafici del
pz e mi dà valore portata cardiaca, senza calibrazione.
FUNZIONE NEUROMUSCOLARE
Paralisi adeguata del muscolo adduttore laringeo all’intubazione
Esigenze operatorie di accesso al sito e chiusura della parete
Sicurezza al risveglio dall’anestesia (ridurre indicenza PORC)
Pz con patologia neuromuscolari hanno effetti un po’ più imprevedibili dei curari
Il monitoraggio neuromuscolare registra la risposta di un muscolo in risposta ad ? dal nervo che lo innerva. Gli
elettrodi spesso vengono messi a livello del nervo a livello ulnare, o a livello del nervo currugatore del muscolo del
ciglio, a livello temporale. Mando 4 stimoli elettrici a livello del nervo ulnare e si guarda risposta adduttore del
pollice. Se do curaro non depolarizzante, e quando comincia a dare effetto, non avrò 4 risposte tutte uguali come
intensità e tutte presenti. Ma cominciano a ridursi le ultime risposte. Se faccio rapporto tra intensità ultima risposta
e prima,
TOF ogni stimolo, se il pz non è curarizzato provoca contrazione muscolare. Se però ho somministrato curari, la
mia risposta sarà alterata = avrò una quarta risposta evocata dalla stimolazione del muscolo che sarà più debole
rispetto alla prima. Nel caso dell’utilizzo di curari non depolarizzanti si misura TOF% = rapporto tra ultima risposta e
prima, e si calcola %. Se in un pz normale do 4 stimoli e tutti e 4 mi danno risposta muscolare, se ho somministrato
curari la risposta sarà del 20%, e se ripeto dopo 30 secondi, ad esempio, vedo che la risposta non c’è più perché
curari hanno dato effetto. Molto utili in caso di intubazione, perché se è 0% sono pronta a intubare pz. Usando la
succinilcolina tutte le risposte si riducono con la stessa intensità. Io vado a contare il n° delle risposte: il pz è ben
curarizzato quando TOF COUNT = 0.
Pz che non ho ancora curarizzato TOF% 100. Somministro il curaro non depolarizzante si riduce l’intensità delle
risposte in particolare le ultime: TOF% 39. A distanza di 30 secondo invio altri 4 stimoli elettrici TOF% 0 pz può
essere intubato. Durante l’intervento continuo a misurare magari ogni 30 minuti il TOF. Quando cominciano a
comparire risposte muscolari il pz sta recuperando un certo livello di stimolazione muscolare. Quindi posso valutare
se somministrare di nuovo curaro o se intervento è quasi alla fine quindi no. Progressivamente le risposte sono
comparse tutte e 4 TOF% 91. Quando ricompare la contrazione muscolare e si smaltisce curaro, le prima risposte
a comparire sono le prime, e progressivamente compaiono tutte e 4.
Buona curarizzazione intraoperatoria adattamento del pz alla ventilazione controllata, nessuna interferenza con le
manovre chirurgiche. Decurarizzazione secondo criteri clinici trigger respiratorio, sollevamento testa per più di 5
secondi, protrusione lingua, stringere mano con sufficiente forza, trattenere abbassalingua tra i denti. Il
monitoraggio strumentale è PIU’ SICURO rispetto a quello clinico! Magari alcuni pz avevano segni di
decurarizzazione, ma una volta estubati smettevano di respirare a causa di depressione respiratoria ma con TOF
ho un VALORE NUMERICO e sono sicura che posso estubare pz.
PROFONDITA’ ANESTESIA
BIS = analisi elettroencefalogramma con elettrodi su fronte. 100: pz sveglio, vigile, cosciente. 35-40: valori
che dovrebbero essere mantenuti per avere un’adeguata anestesia generale. Devo valutare la profondità
dell’anestesia per evitare l’awareness, mi aiuta anche ad ottimizzare la quantità di farmaci anestetici
somministrati, inoltre prevede il momento della perdita di coscienza e del suo recupero all’estubazione.
SEDLINE MASIMO = raccoglie anche segnale elettroencefalogramma ma con più elettrodi: 2 su frontali e 2
su tempie regione di corteccia cerebrale più ampia. Mi dà valore di PSI (INDICE STATO PZ), valore
numerico che mi dice se pz è in uno stato di risveglio (100-75), sedazione profonda (75-50), anestesia
generale (50-25) o profonda (<25). Quando somministro anestetico e lo porto in condizione di anestesia
profonda, si appiattisce, siamo in una fase con anestesia continua con propofol, onde sono dette BURST
SUPPRESSION: soppressione attività cerebrale, pz è ben anestetizzato. Terzo grafico su slide: sono al termine
dell’anestesia generale ed il pz si sta svegliano, tracciato non sovrapponibile perché ci possono essere effetti
dei farmaci, ma è diverso dal secondo grafico e mi dice che si sta svegliando.
TEMPERATURA
Sempre previsto quando ci sono interventi lunghi o neonati cardiopatici. Ci devono essere sistemi di riscaldamento:
liquidi caldi o sistemi esterni.
TC <34°C è pericolosa dal punto di vista cardiovascolare arresto cardiocircolatorio
Ipotermia meno severe rallentano il metabolismo farmacologico e possono provocare residuo
BILANCIO IDRICO
Diamo dei liquidi ed il pz li elimina:
RENI = 1ml/kg/h
PERSPIRATIO INSENSIBILIS = 500ml/die perdite cutanee + 400ml/die attraverso ventilazione
PERSPIRATIO SENSIBILIS = feci (100-200ml/die)
Si fa bilancio tra ENTRATE e PERDITE, quindi bilancio tra insensibilis e sensibilis, tenendo conto anche vomito, stomie,
ustioni, etc. Mettendo a confronto questi due valori ho il bilancio idrico del pz.