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OMAGGIO
AD ANTONIO GUARINO CENTENARIO
44
2016
2
Il primo volume è stato pubblicato nel 2009; cfr. alcuni degli interventi alla
presentazione di esso (di F. Casavola, L. Labruna, G. Valditara, M. Luciani, Xue Jun)
in Roma e America 30 (2010) 209 ss. 3 Stiamo aggiornando il sito dell’Osservatorio
(http://www.odc.uniroma2.it/) e lí saranno elencate, ma, poiché pochi andranno a visi-
tare tale sito, sinteticamente ricordo che dopo i sei volumi di Corporis Iuris Civilis frag-
menta selecta, alcuni dei dottori di ricerca hanno già tradotto interi libri dei Digesta:
cioè D. 1; D. 4; D. 6; D. 8; D. 9; D. 12; D. 17; D. 18; D. 23; D. 41; D. 48 e sono in
stampa D. 22 e D. 13; di altri è in corso la traduzione. Sono poi state tradotte: Gai In-
stitutiones; nuova traduzione di Iustiniani Institutiones; Cicerone, De legibus; de Repu-
blica; De Oratore; De Officiis; Topica (il professor Casavola, qui presente, ha scritto una
nota introduttiva ad uno di questi volumi); Livio, antologia (2 vol.); il secondo è in
stampa con Nota di lettura di G. Lobrano (incidentalmente, a proposito di Livio, il
professor Xue Jun qui presente ha tradotto i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Machiavelli); le Leggi delle XII Tavole; Gellio, Noctes Atticae; i codici civile, penale
e di procedura penale, mentre quella del codice di procedura civile è in corso; tre Cc.
dell’America Latina (quello di Cile-Colombia-Ecuador; quello argentino e quello re-
cente del Brasile); e poi alcune, pochissime opere di contemporanei. Senza proseguire,
preferisco menzionare tre riviste romanistiche cinesi, cioè Diritto romano e diritto ci-
vile odierno, giunta al vol. 8, diretta da Xu Guodong; Digesta, diretta da Fei Anling,
giunta al vol. 4; Ius Romanum Commune, diretta da Xu Diyu giunta anch’essa al vol.
4. Vorrei, ma non sono in grado, riferirvi degli articoli di diritto romano che vengono
pubblicati in numerose altre riviste generali soprattutto di diritto civile e di diritto
comparato. Vorrei anche poter rappresentare un quadro completo dei docenti di Di-
ritto romano, molti dei quali ho avuto occasione di incontrare, insieme a colleghi civi-
listi, nei cinque Congressi di Diritto romano. Diritto cinese. Codificazione del diritto
[3] CINA E DIRITTO ROMANO, IERI E OGGI 503
(1994; 1999; 2004; 2009; 2014) e in altri Congressi (a Xiamen, a Changsha, a Suzhou-
Shanghai), ma so solo dirvi che i dottori di ricerca che hanno studiato con noi sono ora
ricercatori, o professori di seconda o di prima fascia di Diritto civile e Diritto romano,
ma anche di Diritto amministrativo ecc. in sei Università di Pechino e all’Accademia
Sinica di Scienze Sociali (China University of Political Science and Law-CUPL/Fada,
Pechino; Beijing Normal University, Pechino; Peking University/ Beijing Daxue, Pe-
chino; Renmin University/RUC, Pechino; Tsinghua University, Pechino; Beijing Jiao-
tong University, Pechino; Chinese Academy of Social Sciences, Pechino); in tre uni-
versità di Shanghai (East China University of Political Science and Law-ECUPL,
Shanghai; Shanghai Normal University, Shanghai; Shanghai Jiao Tong University,
Shanghai); e in altre sette università (Soochow University, Suzhou; Xiamen University,
Xiamen; Xiamen University of Technology, Xiamen; Huaqiao University, Quanzhou-
Xiamen; Hunan University, Changsha; Zhongnan University of Economics and Law,
Wuhan; Northwest University of Politics and Law-NWUPL, Xi’an). A Roma, venti-
cinque dottorandi stanno ora studiando.
4
Cfr. S. Schipani, s.v. «Diritto romano in Cina» in XXI Secolo I. Norme e idee
(Roma 2009) 527 ss.; ivi anche un cenno sul carattere ‘difensivo’ dell’uso del diritto ro-
mano e della codificazione in questa fase storica. 5 Cfr. Fei Anling, Gli sviluppi storici
del diritto cinese dal 1911 fino ad oggi. Lineamenti di una analisi relativa al diritto pri-
vato, in Roma e America 23 (2007) 117 ss.
504 SANDRO SCHIPANI [4]
culturale; ma, come non sinologo quale sono, non mi permetto di provare
ad indagare su queste radici.
Questo dialogo con le fonti sviluppatosi dalla fine del secolo scorso
è stato recentemente segnalato dal collega Xu Guodong come una «se-
conda ricezione del sistema giuridico romanistico»6. Mi pare che questa
rinnovata ricezione si stia esplicando in tutta la sua ricchezza.
Ho sottolineato il ruolo della formazione di un gruppo professionale
di giuristi che sono guidati e sorretti dalla logica del sistema, della dog-
matica giuridica, dell’aequitas-aequabilitas. I corsi di laurea in Giurispru-
denza sono enormemente aumentati in Cina in questi venticinque anni.
Con tutti i problemi di una crescita acceleratissima. Ormai, da diversi anni
è necessario il titolo di studio in Giurisprudenza per accedere alla profes-
sione di giudice, e nei Tribunali è presente un professore di diritto che as-
siste il Tribunale stesso. La logica giuridica si affianca alla logica dell’or-
ganizzazione propria della precedente provenienza dei giudici dai quadri
dell’esercito o del partito. In questa logica giuridica, lo studio del princi-
pium del sistema è presente e il nostro dialogo scientifico con i colleghi ci-
nesi lo alimenta; rovesciando l’osservazione, la nostra collaborazione nella
formazione di giuristi si inserisce in questo grande movimento con il suo
modesto contributo e in esso trova un fondamento.
Il voto del Comitato Centrale del PCC del 22 ottobre 2014 ha visto
per la prima volta indicare la necessità di portare a compimento la realiz-
zazione del codice civile. L’obbiettivo era già stato posto e anche soste-
nuto con slancio; ma ora è indicato esplicitamente in tale voto.
Io non esito a iscrivere questo fatto nel quadro che sto sbozzando. Il
codice è uno strumento che caratterizza il sistema del diritto romano; esso
è un frutto della scienza giuridica che viene approvato dal legislatore e che
torna nelle mani della scienza giuridica. Esso può certo affondare sotto un
diritto del precedente, come in Louisiana; o può cercare di emarginare la
scienza giuridica che lo ha prodotto, come l’ALR prussiano; o può con-
trapporre l’ordinamento giuridico dello Stato al sistema; o può inserirsi
come un contributo alla crescita del sistema nel quadro dei suoi principi e
nell’apertura alla costruzione sia del ‘proprio diritto’, sia di un rinnovato
‘diritto comune a tutti gli uomini’, un rinnovato ius gentium.
In questa prospettiva di concorso alla elaborazione del diritto co-
mune si inserisce un aspetto che ho sempre ritenuto non marginale della
collaborazione in atto: la traduzione in italiano di importanti leggi cinesi.
La Collana «Diritto cinese e sistema giuridico romanistico» è espressione,
nella misura delle nostre forze, del riconoscimento dell’inserimento della
produzione giuridica cinese nel sistema e della necessità di renderlo ac-
cessibile con facilità anche da noi. Essa non è espressione di semplice re-
ciprocità nella ricerca, ma è strumento per una comparazione che va ben
oltre il confrontare e si pone sulla stessa linea che Giustiniano evidenzia
quando scrive di confrontare tutto e scegliere ciò che è migliore e piú
6
Xu Guodong, La seconda ricezione del Sistema giuridico romanistico in Cina e
l’evoluzione dell’insegnamento del Diritto romano, in Roma e America 34 (2013) 334 ss.
506 SANDRO SCHIPANI [6]
7
Cfr. S. Schipani, Ius Romanum commune ed uguaglianza tra i popoli nelle
prospettive del BRICS, in Aspetti giuridici del BRICS - Legal Aspects of BRICS (San Pie-
troburgo 2011) 48 ss. 8 Cfr. P. Catalano, Circa l’uso del diritto pubblico romano dal
‘Contrat social’ di J.-J. Rousseau alla ‘Storia della costituzione romana’ di F. De Martino,
con, in appendice, alcune pagine di F. De Martino, tratte da Le idee costituzionali
dell’antichità classica e la nostra Costituzione, in Roma e America 27 (2009) 3 ss.
[7] CINA E DIRITTO ROMANO, IERI E OGGI 507