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OMEOSTASI_MEMBRANA CELLULARE_TRASPORTO
OMEOSTASI

“L’omeostasi è la capacità di mantenere l’equilibrio e la stabilità delle funzioni dell’organismo; affinchè


questo avvenga è necessario che la composizione intracellulare rimanga il più possibile costante. Ogni
cellula deve essere perciò capace di assumere sostanze nutritive che le servono per svolgere le sue funzioni
ed eliminare le sostanze cataboliche che si formano.

I meccanismi di controllo omeostatico agiscono quasi tutti attraverso un meccanismo a feedback negativo,
cioè devono avere la capacità di indurre una variazione opposta alla variazione iniziale.

Se a livello intra o extracellulare si verifica una variazione dell’omeostasi, i sensori periferici come
pressocettori, meccanocettori, etc, registrano ed inviano informazioni ai centri nervosi posti a livello della
corteccia cerebrale, dell’ipotalamo e del midollo allungato; a questo livello avviene l’analisi delle
informazioni in entrata e la loro integrazione con altri input. Se questa variazione è particolarmente
significativa, dalla corteccia viene inviata un’informazione a un effettore periferico, come per esempio le
cellule muscolari, che è in grado di attuare cambiamenti che portano alla ristabilizzazione dell’omeostasi. In
alcuni casi possono esserci esempi, anche se rari, di feedback positivo, meccanismo che porta ad
un’amplificazione della modificazione verificata fino all’interruzione del processo.

COMPOSIZIONE DEI LIQUIDI INTRA ED EXTRACELLULARI

Un individuo adulto del peso di circa 70 kg è costituito per il 45-75% del peso corporeo da acqua, questo
ampio range è dovuto alla presenza del tessuto adiposo, tessuto che è povero di acqua.

L’acqua presente nell’organismo è distribuita in due compartimenti:

 Compartimento intracellulare o liquido intracellulare (LIC) che rappresenta il 30-40% del peso
corporeo
 Compartimento extracellulare o liquido extracellulare (LEC) che rappresenta il 20% del peso
corporeo e che è ulteriormente suddiviso in liquido interstiziale e liquido transcellulare. La linfa è
parte integrante del compartimento interstiziale.

I liquidi dei diversi compartimenti sono molto ricchi di elettroliti ma sono presenti altri metaboliti organici
biologicamente importanti.

La quantità di ioni positivi (cationi) è uguale alla quantità degli ioni negativi (anioni), per questo i liquidi
risultano elettricamente neutri.

Gli elettroliti rappresentano una distribuzione differente nel LIC e nel LEC:

 il sodio (Na+) è il principale catione presente nel LEC, a seguire troviamo il potassio (K+) e il calcio
(Ca2+) presenti in concentrazioni basse; il cloro (Cl-) e lo ione bicarbonato (HCO3-) rappresentano i
principali ioni negativi;
 nel LIC, invece, il potassio (K+) è il principale catione, mentre le proteine e i fosfati (HPO4-) sono i
principali anioni.

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Gli elettroliti presenti in questi compartimenti partecipano allo svolgimento di fondamentali funzioni
corporee, quali:

 regolazione dell’equilibrio acido-base


 mantenimento dell’equilibrio idroelettrolitico
 contrazione muscolare
 attività contrattile miocardica
 trasmissione degli impulsi nervosi

LA MEMBRANA CELLULARE

La membrana cellulare è una struttura molto sottile ed elastica. È costituita per lo più da proteine (circa il
55%), da lipidi (fosfolipidi e colesterolo) e da glucidi (glicolipidi e glicoprotidi).

Le proteine della membrana possono essere suddivise in sottoclassi, in base alla loro funzione:

 proteine che costituiscono pompe ioniche


 proteine che circoscrivono pori o canali posti a cavallo della membrana cellulare, la cui apertura e
chiusura conferisce alla membrana un criterio di selettività, queste strutture sono dotate di carica
elettrica, permettono una facile diffusione di ioni da una parte all’altra della membrana, questa
diffusione viene soprattutto garantita dalla differenza di potenziale che esiste tra una faccia e l’altra
della membrana
 strutture recettoriali specifiche per ormoni, neurotrasmettitori, farmaci, etc.
 strutture enzimatiche, come ATP, essenziale fonte energetica
 proteine strutturali, con funzione di stabilizzazione della membrana cellulare

TRASPORTI DI TRANSMEMBRANA

La composizione ed il volume del liquido intracellulare sono mantenuti costanti grazie a meccanismi di
trasporto attivi e passivi, che effettuano continui scambi con il liquido interstiziale, che a sua volta è in
equilibrio con il plasma.

TRASPOSRTO PASSIVO

Il trasporto passivo non richiede alcun dispendio di energia, tra i vari trasporti di questo genere ci sono:

 la diffusione
 l’osmosi
 la diffusione facilitata
 la filtrazione

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DIFFUSIONE

Nei liquidi dell’organismo ioni e molecole, compresa l’acqua, sono in costante movimento. Le sostanze che
sono disciolte in acqua o in altri solventi hanno la tendenza a spostarsi secondo il gradiente di
concentrazione, ciò significa che tendono a spostarsi dal luogo in cui la concentrazione è più elevata al
luogo dove la concentrazione è più bassa, per poter raggiungere una situazione di equilibrio.

https://www.scienzemfn.unisalento.it/c/document_library/get_file?folderId=10999060&name=DLFE-187873.pdf

Questo fenomeno viene detto Diffusione e dipende da diversi fattori: gradiente di concentrazione,
gradiente elettrico, dimensioni delle particelle e spessore della membrana che bisogna attraversare. La
velocità di diffusione è tanto più elevata:

 quanto maggiore è la differenza di concentrazione


 quanto minore è il raggio della molecola
 quanto più piccola è la distanza da percorrere
 quanto più elevata è la temperatura, cioè quanto maggiore è l’agitazione molecolare

Gli ioni che diffondono attraverso la membrana semipermeabile a differenti velocità provocano
l’insorgenza di una differenza di potenziale d’azione sulla membrana che porta a controbilanciare il

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movimento degli ioni più veloci. L’equilibrio che si viene a creare a cavallo della membrana è di tipo
dinamico poiché vi è un continuo passaggio di sostanze da una parte all’altra della membrana.

OSMOSI

L’osmosi è un tipo particolare di diffusione che comporta il movimento netto di molecole di acqua
attraverso una membrana selettivamente permeabile.

L’acqua è la sostanza che più facilmente passa attraverso la membrana cellulare e la quantità che passa in
una direzione eguaglia quella che passa in senso opposto. Ci sono delle condizioni per cui si viene a creare,
a cavallo della membrana, una differenza di concentrazione che causa il passaggio dell’acqua da una
soluzione più diluita ad una più concentrata. Questo fenomeno prende il nome di Osmosi.

L’osmosi. Le molecole di soluto (in arancione), più concentrate a destra (figura centrale in alto), interagiscono con le molecole
d’acqua (in azzurro) rallentando o impedendo il loro passaggio attraverso la membrana semipermeabile; perciò le molecole di
acqua “libere”, presenti in maggior numero a sinistra (figura centrale in alto), dove la concentrazione di soluti è più bassa, tendono
a spostarsi, per osmosi, verso destra. Una cellula inserita in una soluzione avente una concentrazione bassa di soluti (soluzione
ipotonica, figura in basso a sinistra), assorbe acqua per osmosi e si gonfia; viceversa, se la soluzione ha una elevata concentrazione
(ipertonica, figura in basso a destra), perde acqua.
http://online.scuola.zanichelli.it/barbonescienzeintegrate/files/2010/03/V2_01.pdf

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La pressione osmotica è la pressione esercitata dalle particelle in soluzione, ed è il principale elemento che
determina il passaggio di un soluto da una parte all’altra della membrana.

Una soluzione può essere definita:

 isotonica, quando la quantità di solvente e di soluto sono uguali e quindi la pressione osmotica è
uguale alla pressione intracellulare
 ipotonica, quando contiene più solvente che soluto e la pressione osmotica è inferiore a quella
intracellulare
 ipertonica, quando contiene più soluto che solvente e la pressione osmotica è superiore a quella
intracellulare

DIFFUSIONE FACILITATA

La diffusione facilitata è una forma di trasporto passivo basata su un gradiente di concentrazione, dove i
soluti necessitano di un carrier che può essere un enzima o una struttura proteica. Questo tipo di
meccanismo di trasporto può essere specifico in quanto in un gruppo di sostanze trasportate con lo stesso
meccanismo, ci possono essere alcune sostanze che presentano maggiore affinità di legame con il carrier e
questo determina una competizione di legame.

La direzione del flusso dipende solo dalla concentrazione relativa della sostanza sui due lati della membrana

https://www.scienzemfn.unisalento.it/c/document_library/get_file?folderId=10999060&name=DLFE-187873.pdf

FILTRAZIONE

La filtrazione è una forma di trasporto passivo, caratterizzata dal passaggio di acqua e soluti attraverso una
membrana semipermeabile, in base a una differenza di pressione idrostatica che è la forza esercitata da un
liquido su una superficie.

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TRASPORTO ATTIVO

I meccanismi di trasporto attivo richiedono un dispendio energetico da parte della cellula, la fonte di
energia più utilizzata è l’ATP, questi meccanismi sono caratterizzati da un movimento di soluto contro
gradiente di concentrazione. Oltre alla fonte di energia necessaria, per effettuare il trasporto sono richiesti
un trasportatore o un enzima specifici per il trasporto di ciascun tipo di sostanza o gruppo di sostanze affini.
I carrier possono essere fissi o mobili, questi ultimi si spostano attraverso la membrana mentre quelli fissi
sono inseriti tra la membrana ed hanno un sito attivo prima da una parte e poi dall’altra parte della stessa
membrana.

POMPE IONICHE

Le pompe ioniche sono meccanismi in grado di far passare attivamente ioni all’interno o all’esterno della
cellula contro gradiente di concentrazione o contro gradiente elettrico. Per fare ciò è necessario un
dispendio di energia.

Le pompe ioniche maggiormente rappresentative nel nostro organismo sono la pompa sodio/potassio e la
pompa del calcio.

La pompa Na+/K+ è di natura proteica ed è attivata dall’enizima ATPasi (pompa sodio/potassio ATPasi). È
una pompa elettrogenica capace di creare una differenza di potenziale elettrico a cavallo della membrana
tramite il trasporto degli ioni sodio e potassio. È in grado di portare fuori dalla cellula 3 ioni sodio e di
richiamare dall’esterno 2 ioni potassio+, ciò porta ad un trasporto netto di cariche positive all’esterno della
membrana, comportando una negatività all’interno della cellula e una positività al suo esterno. Questo
serve a regolare il volume cellulare prevedendo il controllo delle forze di natura osmotica che farebbero
contrarre o rigonfiare la cellula stessa e quindi il controllo della concentrazione dei sali. Questa pompa
interviene in molti processi, tra i quali la trasmissione dell’impulso delle fibre nervose e muscolari.

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La pompa del Ca2+ permette di mantenere all’interno della cellula concentrazioni di calcio nettamente
inferiori a quelle presenti nel liquido extracellulare. È particolarmente attiva a livello renale e intestinale.

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ENDOCITOSI ED ESOCITOSI

L’endocitosi è un processo di inglobamento di materiali determinato dall’intervento attivo della membrana,


che modifica la sua forma, circondando il materiale da introdurre, per poi racchiuderlo in una vescicola che
si libera all’interno del citoplasma. L’endocitosi richiede un notevole consumo di energia e consente
l’assunzione di materiale di dimensioni tali da non poter essere assorbito in altri modi. Se il materiale è
solido, si parla di fagocitosi; se è liquido, di pinocitosi.

L’esocitosi è anch’esso un meccanismo di trasporto attivo ed è il processo inverso dell’endocitosi, per il


quale delle vescicole contenute nel citoplasma si fondono con la membrana cellulare, liberando così
all’esterno della cellula il loro contenuto. Le sostanze inglobate possono essere elaborati del citoplasma
(prodotti di secrezione), oppure materiali di rifiuto residuati dal catabolismo cellulare”

(1)Endocitosi, meccanismo di inglobamento di materiale presente all’esterno della cellula che viene avvolto dalla
membrana cellulare; se si tratta di materiale solido si parla di fagocitosi (2), se è liquido si parla di pinocitosi (3).
Il meccanismo inverso di espulsione di materiale contenuto nel citoplasma è detto esocitosi (4).
http://online.scuola.zanichelli.it/barbonescienzeintegrate/files/2010/03/V2_01.pdf

Fonti bibliografiche: Fisiologia umana per le professioni sanitarie. E. Battagia_Mc Graw Hill pagg 2-11

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