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GLI OTTO BROCCATI

1- “Le due mani sostengono il cielo regolando il triplice riscaldatore”

Il nome originale, risalente alla din. Song, era molto simile: “Solleva i palmi delle mani, per curare
il triplice riscaldatore”. In piedi, le braccia lungo i fianchi con il palmo delle mani verso l’interno.
Inspirando le braccia salgono davanti fin sopra la cima della testa, e il palmo delle mani si rivolge
verso l’alto con le dita di una mano in direzione e opposte alle corrispondenti dell’altra. Trattenendo
il respiro stirare tutto il corpo ed alzare la testa per guardare fisso il dorso delle mani. Espirando
rilassare tutto il corpo rimanendo con le braccia in quella posizione. Mantenere la posizione e lo
sguardo fisso per almeno 3 o 4 secondi, poi tornare nella posizione di partenza durante
un’espirazione.

Questo esercizio riequilibra la funzionalità del triplice riscaldatore, stimolando una circolazione
fluida del Qi all’interno del meridiano e regolando tutti gli organi interni, connessi ai “tre fuochi”,
da cuore e polmoni in alto, fino all’intestino e ai reni in basso. Inoltre tonifica i muscoli delle
braccia e aiuta a migliorare gli effetti di una postura scorretta nella schiena.

2- “Aprire l’arco a sinistra e a destra per mirare al bersaglio”

Il nome precedente, mantenuto fino all’inizio della din. Qing, era : “Verso sinistra il fegato, verso
destra il polmone, posizionati come per lanciare un dardo”. In posizione “mapu” o “passo del
cavaliere” (in piedi, a gambe divaricate e flesse, con la schiena dritta). Le due braccia sono
incrociate davanti al petto e rilassate; si aprono e chiudono seguendo qualche ciclo respiratorio. Poi
la mano sinistra si apre verso sinistra, e la mano destra tira la “corda dell’arco” verso destra. La
testa è girata verso sinistra, lo sguardo è fisso sul bersaglio. Rimanere in questa posizione per
almeno due secondi; poi tornare con le braccia rilassate davanti al petto. Ripetere l’esercizio anche
verso destra.

Oltre a rinforzare il fisico in generale, stirando i meridiani delle braccia e delle gambe, per il lavoro
che fa tutto il corpo, questo esercizio ha un ottimo effetto sulla vista e sugli occhi, anche per
l’importanza che è data alla concentrazione dello sguardo sul bersaglio. Come diceva il nome
antico, inoltre con la rotazione del busto verso sinistra viene evidenziato il lavoro sul fegato (organo
e sistema energetico), e gli occhi … sono il “fiore del fegato”. Con la rotazione verso destra, invece,
secondo la tradizione, si lavora sul polmone. In effetti il l’enfasi è comunque posta sul torace,
quindi su cuore e polmoni, migliorando la circolazione del sangue e dell’ossigeno, ma forse questo
è anche legato al fatto che in un diverso modo di praticarlo, con uno scopo preciso, anticamente e
tuttora, si stira molto il pollice (punto di arrivo del meridiano Polmone), insieme all’indice (punto di
partenza dell’Int. Crasso).

3- “Armonizzare milza e stomaco con lo stiramento singolo”

Il primo nome di questo esercizio, cambiato molte volte prima di stabilizzarsi, era: “Est e Ovest si
sostengono indipendentemente, così agisci per milza e stomaco”. In piedi, le mani sono davanti
all’addome in posizione “ti bao shi” (lett. “portare in braccio”, chiamata anche “abbracciare la
palla”), qui seguono naturalmente la respirazione. La mano sinistra sale fino a superare la cima
della testa, il palmo della mano si gira rivolgendosi verso l’alto, il braccio è teso affianco
all’orecchio. Contemporaneamente la mano destra, con il palmo rivolto verso il basso, gira dietro la
schiena, poggiando il dorso sulla zona dell’agopunto “mingmen” (lett. “porta del destino”),
diametralmente opposto all’ombelico. Mantenere questa posizione per almeno due secondi, poi
scambiare le due mani ripetendo l’esercizio.

Qui l’effetto più evidente è al livello del sistema gastrico, e della milza. E’ un esercizio che aiuta
nella digestione, infatti un movimento molto simile si usa anche nella pratica dei “Sei Suoni” per
lavorare su stomaco e milza, lì unito ad un suono che entra in risonanza con lo stesso sistema.

4- “Girare la testa e ondeggiare la coda per rimuovere il fuoco dal cuore”

Qui il nome è sempre rimasto simile: “Ondeggia da capo a coda, per rimuovere le malattie del
cuore”. In piedi, in posizione “mapu”, con le mani leggermente appoggiate sulle cosce. Respirando
naturalmente, seguire il respiro girando la testa ed il bacino tutto intorno al centro,
contemporaneamente nella stessa direzione, prima verso sinistra poi verso destra, mantenendo il
dorso il più possibile eretto e la schiena ferma.

E’ un esercizio molto utile per l’intera colonna vertebrale, e per scaricare le tensioni accumulate al
livello della testa e del torace. Rilassa la mente, il torace, rinforzando il sistema respiratorio e
circolatorio, rafforzando anche lo stesso muscolo cardiaco. E’ ottimo anche per sciogliere le anche e
per qualunque problema degli organi genitali, coadiuvante anche nei casi di tumore alla prostata o
ad utero e ovaie.

5- “I cinque sforzi e le sette ferite guardano indietro”

Il primo nome che lo indicava era: “Girati rispettivamente dalle due parti, così da riequilibrare i tuoi
sforzi e le tue ferite”. Anche qui in nome cambiò varie volte, indicando sempre più specificamente
lo scopo riequilibrante sia dal punto di vista fisico che emotivo e mentale. In piedi, le braccia sono
rilassate lungo i fianchi. Il palmo della mano sinistra si gira in avanti, mentre quello della mano
destra viene rivolto indietro; la testa è girata verso sinistra, con gli occhi che guardano dietro.
Rimanere così per almeno due secondi e ripetere girando testa e mani anche dall’altra parte.

Questo esercizio ha un’azione molto profonda su uno degli otto meridiani straordinari, il “daimai” o
“meridiano della cintura”; serve per rilassare tutto l’addome, sbloccare la cistifellea ed aiutare chi
ha problemi digestivi, nelle donne, inoltre, agisce su problemi legati al ciclo mestruale. Qualcuno lo
sconsiglia nelle donne durante la gravidanza, anche se io credo che in questo modo di praticarlo non
dovrebbe essere sconsigliato, mentre è bene evitarlo nel caso in cui la rotazione sia fatta
accentuando il movimento e lo sforzo. In questo caso, invece, l’effetto più visibile è un rilassamento
completo del corpo della mente, ed un approfondirsi e assottigliarsi della respirazione.

6- “Le due mani afferrano i piedi stirando reni e bacino”

Anche in questo caso il nome è sempre stato simile, fin dall’inizio: “Afferra i piedi con due le mani,
per curare il tuo bacino”. In piedi con le braccia lungo i fianchi. Incrociare le dita delle mani con il
palmo rivolto verso il basso e sollevare in avanti le braccia fin sopra la testa. Scendere poi
lentamente flettendo il busto e mantenendo le gambe tese. Le mani spingono 49 volte verso il basso,
molleggiando rilassati, per poi afferrare la punta dei piedi sollevandola. Rimanere in questa
posizione almeno cinque secondi respirando naturalmente. Tornare su molto lentamente, srotolando
una vertebra per volta, flettendo prima le ginocchia.

Questo è un esercizio utilissimo per stirare i meridiani di reni e vescica urinaria, e per risolvere i
problemi collegati ad essi; ottimo per mal di reni e mal di schiena in generale. Fa un ottimo lavoro
anche sulla regolazione dello yang, attraverso lo stiramento del meridiano Dumai (Vaso
governatore).

7- “Pugni stretti e sguardo feroce aumentano la forza fisica

Il nome di questa tecnica sembra che fosse completamente diverso, dava molta importanza
comunque alla forza fisica con un’espressione più poetica non molto chiara: “Grandi e piccoli fino
al cielo, per attraversare i propri cinque organi”. In piedi, in posizione “mapu”, braccia lungo i
fianchi e respiro naturale. Inspirando le braccia salgono in avanti; chiudere i pugni e portarli ai
fianchi del bacino, con le dita chiuse verso l’alto; poi un pugno esce in avanti, girandolo con le dita
verso il basso. Rimanere in questa posizione per almeno due secondi prima di scambiare la
posizione dei due pugni. I piedi sono ben piantati a terra e tutta la muscolatura è tesa e vibrante. Gli
occhi sono fissi avanti, a 45° verso il basso, scaricando lo “sguardo feroce lontano a terra”. Ottimo
fatto in coppia, dove una persona rimane in posizione facendo resistenza,mentre l’altra la spinge
indietro. In questo modo si accentua la circolazione energetica da tutto il corpo, verso mani e occhi,
che insieme fanno un lavoro di “scarica a terra”.

Questo esercizio è ottimo per tonificare tutti i muscoli ed unirli in un tutt’uno organico e compatto;
utile per riscaldare tutto il corpo, disperdere l’energia bloccata in un organo o muscolo. Rafforza il
carattere, rilassa e scarica il sistema Mente/Cuore, sciogliendo i blocchi emotivi, soprattutto la
rabbia e l’ansia. Da una nuova carica energetica, fresca e vitale, il cui effetto si sente anche a
distanza di tempo.
8- “Con la schiena ciondolare saltellando per eliminare tutte le malattie”

Il nome originale era: “Ingoia la saliva, rafforza il Qi, e fa che entrambe le mani saltellino libere”.
In piedi, con le braccia lungo i fianchi ed il palmo delle mani rivolto verso l’interno. Le gambe sono
tese. Tirare su i talloni inspirando. Rimanere un po’ in questa posizione, come se si fosse appesi per
la testa, poi salire e scendere rispettivamente inspirando ed espirando per 49 volte. Continuare poi a
ciondolare con il corpo completamente rilassato, e le braccia che dondolano avanti e indietro
battendo anche le mani avanti; i piedi risollevano e cadono liberamente sia avanti che dietro:
sollevando i talloni il corpo e le mani vanno indietro, tornando avanti quando i talloni cadono a terra
e si sollevano le punte dei piedi. La testa fa il movimento opposto a tutto il resto del corpo per
bilanciare il peso. Ripetere per qualche secondo.

Questo è ottimo come esercizio finale per sciogliere e rilassare tutto il corpo, dalla punta dei capelli
fino alla pianta dei piedi. Si usa molto in Cina per eliminare tutti i fattori patogeni, tutti i “rifiuti e le
sporcizie” ancora presenti nell’intero organismo corpo – respiro – mente, o riportati in superficie
dagli esercizi precedenti, riattiva la circolazione di sangue ed energia e stimola l’allegria e la
serenità.

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