II Verismo è un movimento letterario nato in Italia
nell'ultimo Trentennio dell'Ottocento sulla scia del Naturalismo francese.
I Naturalismo si esprime attraverso il romanzo sociale che
indaga La realtà umana e sociale dell'epoca descrivendola con "rigore Scientifico", ovvero in modo distaccato e oggettivo. Lo scrittore non entra nella narrazione per commentare o giudicare i fatti na lascia parlare la realtà. Il linguaggio utilizzato è quello proprio dei personaggi, che si esprimono quindi come nella realtà.
Il Verismo fa propri i principi del Naturalismo, adattandoli
però alla realtà sociale italiana.
Nel periodo in cui si afferma il Verismo, l'Italia è ancora un
Paese scarsamente industrializzato, caratterizzato da un'economia agricola che inmpone ai contadini, ai pescatori e ai braccianti corndizioni di vita massacranti e spesso ingiuste. Obiettivo degli scrittori veristi è proprio documentare, nelle loro opere, queste realtà povere e rappresentarle con occhio lucidoe distaccato, in modo quasi "fotograñco", senza esprimere alcun giudizio. Ma, a differenza del Naturalismo, il Verismo elabora una concezione pessimistica della vita e del destino umano, rafforzata dalla constatazione che l'unità nazionale, oltre a non aver cambiato le sorti delle classi più povere ed emarginate, ha aggravato lo svantaggio economico e sociale del Sud rispetto al Nord. Manca inoltre, negli scrittori veristi, la fiducia nel progresso scientifico a causa dell'arretratezza dell'industria italiana rispetto a quella di altri Paesi europei. L'attenzione per il meridione, la parte più arretrata del Paese, conferisce al Verismo un carattere regionale, che si manifesta in particolare nel principale esponente di questo movimento, il siciliano Giovanni Verga, che nei suoi romanzi descrive con crudezza e drammaticità la Sicilia di fine Ottocento. La fase del Verismo, aperta nel 1878 con Rosso Malpelo di Verga, si avvia alla conclusione fra il 1889, data di pubblicazione de ll piacere di Gabriele D'Annunzio, e il 1891, anno in cui Giovanni Pascoli stampa la raccolta poetica Myricae.
VIDEOBIOGRAFIA La vita Nel 1875 comincia a ideare il
"bozzetto Giovanni Verga nasce a Catania il 2 settembre 1840, da una famiglia di proprietari terrieri di nobili origini. Della sua formazione scolastica si occupa un parente, il sacerdote Antonino Abate, che lo marinaresco" (racconto di vita di mare) intitolato Padron 'Ntoni, che rappresenta il primo abbozzo del romanzo I Malavoglia. Dopo il 1880 escono le raccolte di novelle veriste Vita dei campi e Novelle rusticane. Intanto lavora al progetto del "ciclo dei vinti", una serie di romanzi veristi che dovrebbero educa ai valori romantico- rappresentare, partendo dagli strati più bassi, tutti risorgimentali. Già da adolescente gli ambienti della società italiana. Esce nel 1881, coltiva l'idea di una letteratura fortemente impegnata sul piano civile e politico, che esprime nel senza riscuotere grande consenso da parte dei lettori, il primo romanzo di questo ciclo, I Malavoglia, quindi nel 1889 il secondo, Mastro don Gesualdo. Lattività dello scrittore prosegue fervidissima con la romanzo storico Amore e Patria, rimasto inedito. Iscrittosi a Giurisprudenza, interrompe gli studi per composizione dialtre raccolte di novelle e di dedicarsi al giornalismo e all'attività di scrittore. Compone e pubblica, a sue spese, nel 1861-1862 il romanzo patriottico l carbonari della montagna, in cui racconta la storia della lotta del popolo calabrese contro gli invasori francesi. La decisione di dedicarsi esclusivamente alla letteratura spinge Verga a lasciare la Sicilia per entrare in contatto con i centri pid vivi della cultura italiana. Nel 1865 si stabilisce quindi a Firenze, all'epoca capitale del Regno d'ltalia, e conosce alcuni importanti scrittori del momento, tra i quali Luigi Capuana, il maggior teorico del Verismo. Con lui Verga avvia un rapporto quelle composte dopo la conversione al Verismo. duraturo d'amicizia e di collaborazione sul piano culturale. A Firenze scrive i primi romanzi di Successo, Una peccatrice e Storia di una capinera, che narrano vicende passionali ambientate nel ricco mondo aristocratico e borghese. La costante ricerca di un ambiente intellettuale riduzioni di opere da rappresentare a teatro, alcune delle quali riscuotono successo, mentre altre vengono accolte freddamente dal pubblico. Nel 1920 viene nominato Senatore del Regno d'ltalia per i suoi meriti letterari. Muore due anni dopo, il 27 gennaio 1922. Le opere La produzione letteraria di Verga è numerosa e varia. Qui tralasciamo le opere giovanili, in cui si narrano storie d'amore travolgenti e appassionate, per proporre Nedda (1874) è la novella che segna l'avvicinamento di Verga al movimento verista. A differenza delle opere precedenti, ha come protagonista un umile personaggio della più povera Sicilia rurale, che vive un tragico destino. Vita dei campi (1880) eNovelle rusticane Sempre più stimolante porta Verga a trasferirsi, nel 1872, a Milano, allora centro economico e Culturale della penisola, dove rimane fino al 1893, tranne brevi soggiorni a Catania. A Milano frequenta i salotti letterari più importanti e partecipa alle discussioni e alle polemiche sulle varie tendenze narrative. Qui pubblica altri Tomanzi, ma comincia a maturare la sua (1883) sono due raccolte di novelle che descrivono la vita amara e dolorosa di pescatori, pastori, operai e braccianti della Sicilia di fine Ottocento, in continua lotta per la sopravvivenza. Mastro don Gesualdo (1889) è uno dei romanzi che avrebbe dovuto far parte del ciclo I Vinti, progetto mai portato a termine. Racconta la storia di un muratore che, con la propria tenacia e a conversione al Verismo. Nel 1874 scrive in soli tre prezzo di duri sacrifici, riesce a diventare ricco. orni la sua prima opera verista, la novella Nedda, Nonostante riesca a diventare imprenditore, d ambientazione siciliana, in cui si racconta a storia di una povera raccoglitrice di olive. proprietario terriero e marito di una nobildonna, muore abbandonato da tutti. Dal positivismo al verismo Dal punto di vista letterario gli anni del secondo Ottocento rappresentano un periodo di crisi. Si sviluppa una scuola manzoniana, ma di modesta levatura, mentre l'isolata lezione leopardiana non trova seguaci; mancano figure di spicco in grado di orientare e caratterizzare questa fase storico-culturale. In alcuni scrittori è percepibile il prevalere di un sentimentalismo languido e flebile, un riproporsi fiacco di temi e moduli che in precedenza avevano avuto risonanze più profonde. L'avvento dell'industria libraria e gli avvenimenti politico- sociali cambiano la funzione del poeta e il suo rapporto con il pubblico. Alla figura del poeta romantico, che si era sentito espressione di una voce collettiva, portatore di un messaggio indirizzato all'universalità degli uomini, subentra quella del poeta moderno, il quale ha una coscienza del proprio ruolo molto più inquieta e vive con disagio i fenomeni che vede attorno a sé: l'ascesa della borghesia, l'ampliamento del pubblico dei lettori, l'avanzare del proletariato, il progresso tecnologico e industriale. Nella seconda metà del secolo la cultura filosofica egemone è il Positivismo (anche Glossario), i cui aspetti salienti sono la reazione agli esiti irrazionalistici a cui era giunto il Romanticismo e la ripresa di alcune istanze dell'Illuminismo, come la fiducia nella ragione e nella scienza, la volontà di estendere il metodo sperimentale, tipico delle scienze naturali, ad altri campi del sapere, la fondazione di nuove discipline (ad esempio la sociologia); esso deve al francese Auguste Comte il nome e l'esposizione teorica. In Italia la dottrina positivista si diffornde ampiamente tra la borghesia laica dopo il raggiungimento dell'Unità. Tra le maggiori figure di pensatori in questo periodo vanno ricordati Andrea Angiulli (1837-1890)e soprattutto Roberto Ardigò (1828- 1920), che scrive numerosi volumi nei quali illustra aspetti e problemi dell'evoluzionismo filosofico. 5 1 aul l cerittora rnorta Tnensieri e le narole dei La Scapigliatura(anche GlossariO; il termine e usato per la prima volta da Cletto Arrighi, 1830-1906, nel romanzo la Scapigliatura e l, febbrato, del 1862), estrema propaggine del Romanticismo, e la corren te letteraria che domina il panorama italiano nei primi anni dell' Unit nazionale: indica una schiera di giovani anticonformisti, avversi a ogni forma di vita borghese, ribelli, insofferenti, bohémien. II movimento nuta attorno al gruppo di letterati milanesi di cui fanno parte Arrigo (1842 1918) e Camillo Boito (1836- 1914), Emilio Praga (1839-1875), Igino Ugo Tarchetti (1839- 1869), Carlo Dossi (1849-1910), e successivamente attorno al gruppo piemontese che annovera Giovanni Faldella (1846- 1928), Giovanni Camerana (1845-1905), Giuseppe Giacosa (1847 1906), Roberto Sacchetti (1847-1881). Alle radici della Scapigliatura si pongono la delusione per gli esiti del Risorgimento, un contraddittorio rapporto con l'ndustrializzazione e l'opposizione alla mentalità borghese. Sul piano letterario i temi prevalenti sono l'abnorme e il patologico, il patetico e l'orroroso, l'onirico e il fantastico, l'ironia e l'umorismo acre. In Francia, sulla scia del Positivismo, si sviluppa il Naturalismo (- anche Glossario): Honoré de Balzac, Gustave Flaubert e i fratelli Edmond e Jules Goncourt sono gli esponenti di punta; ma, certo, Emile Zola, con la teoria del roman experimental ne è il caposcuola. Il metodo scientifico viene trasferito alla letteratura, che si caratterizza come una scienza capace di cooperare allo sviluppo sociale e culturale. Ulteriore novità è il canone dell'impersonalità della narrazione, che liqui- da la formula del narratore onnisciente dominante nel primo Ottocento. Il Verismo (> anche Glossario) italiano si muove nell'ambito della medesima cultura scientista del Naturalismo francese: si accetta la concezione deterministica dell'agire umano, respingendo quella metafhsica e moralistica tradizionale. L'oggetto della letteratura, atfer ma Giovanni Verga (I grandi autori) nella Prefazione alla novella Lamante di Gramnigna, sono i documenti umani, cioè fatti veri, stornl e l'analisi di tali documenti deve essere condotta con «scrupolo SCIeT tifico; il romanzo trionferà, dice, quando la mano dell'artista iniatta assolutamente invisibile, e l'opera d'arte sembrerà essersi tatta da Sc E la dourina dell'impersonalità, secondo la quale l'autore nellanal della realta deve evitare accuratamente di inserire e manitestare us MAAIA622 te punto di vista. Ma alla visione negativa della realtà sociale, comune ai naturalisti francesi, non sI accompagna nei veristi una fiducia nella scienza come efficace strumento per l'emancipazione dell'uomo e per la soluzione di problemi, che appaiono quasi fatalisticamente legati a dati oggettivi e perenni dela natura umana e della società. Tra il 1880 e il 1886 un gruppo di letterati francesi, facenti cap0 a Paul Verlaine, anima la vita culturale e letteraria parigina, dando vita al cosiddetto Decadentismo ( anche Glossario), di cui era stato precursore Charles Baudelaire. Il termine designa un'intera fase storico-culturale europea che si estende fino al primo decennio del Novecento. Il movimento nasce come reazione al Positivismo-Naturalismo, riprendendo molte delle esperienze di segno Friedrich Nietzsche: (1844- irrazionalistico, spiritualistico, soggettivistico 1900) è uno dei più grandi del moto romantico. La realtà vera non è più filosofi tedeschi e dellintero ia quella che appare, ma quella che si cela dietro panorama mondiale. Nel periodo maturo dell'evoluzione le apparenze; un rinnovato senso del mistero del suo pensiero individua in avvolge la natura e l'uomo. Il linguaggio della impulsi e interessi egoistici il realta e della natura è misterioso, oscuramente fondamento delle idee e dei valori più alti, concependo la verità come il configurarsi di tare e svelare. Al poeta è affidato il compito di rapporti di forze. Nell'ultima simbolico, e l'essere umano lo deve interprefarsi "veggente", cioè di svelare l'enigma della fase dello sviluppo della sua filosofia emergono i concetti di volontà di potenza e di nichilismo. Nella sua opera più Vita. Fare della propria esistenza un'opera d'arte, vivere nel culto esasperato della bellezza, o totalmente in funzione dell'arte diviene un nota, Cosi parlò Zarathustra (1883- 1885), il pensator CTedo per molti letterati. È la genesi dell'Este iSmo ( anche Glossario), che ha in perannuncia profeticamente la te morte di Dio» e l'avvento Sonaggi come Dorian Gray di Oscar Wilde del «superuomo», che accetta e Andrea Sperelli di Gabriele D'Annunzio integralmente l'irrazionalità dizi della vita e si pone al di là del Parte Quarta, I grandi autori) gli esempi pu celebri. Della letteratura e dell'arte si fin 1PduCO, ma poesia e arte per sé stesse. Eccezione a questa tenbene e del male. Idenzia la sostanziale autonomia: non più subordinate a qualsivogaa ale, der folle Z la concezione dannunziana del letterato trascinatore ar i a con dnente impegnato; ma sotto questo atteggiamento cè anche d sorta di onnipotenza, che ha radici nel superomismo di Nietzscte dei 7 K HIO wwwwm wwwwwwE 4) Giovanni Verga 1922 . norte . La vita ****** 1840 Nasce a Catania. 1851-1857 Frequenta la scuola di Antonio Abate, patriota di idee mazziniane, giornalista e poeta. Nel 1857 termina il suo primo romanzo, Amore e potria, ambientato negli anni della Rivoluzione americana e rimasto inedito. Si iscrive alla facoltà di legge presso l'Università di Catania; compone il romanzo I carbonari della montagna, ambientato nella Calabria del primo Ottocento. 1858 Soggiorna per due mesi a Firenze, dove ha l'occasione di fare vita mondana; scrive il romanzo Una peccotrice. 1865 Torna nuovamente a Firenze ed è accolto nei salotti letterari più importanti della città. 1869 A Milano viene pubblicato il suo nuovo romanzo Storia di una capinera. 1871 glia 1872 Si trasferisce a Milano, rimanendovi per circa vent'anni. 1873 Scrive il romanzo Eva. 1874 Pubblica il bozzetto Nedda, una novella ambientata nel mondo rurale della Sicilia. 1875 E dato alle stampe il romanzo ligre reale; compone il romanzo Eros. 1880 Pubblica la raccolta di novelle Vita dei campi. 1881 Sono editi I Malavoglia 1883 Pubblica le Novelle rusticane. Viene rappresentato con grande successo a Torino il dramma Cavalleria rusticana. 1884 ate 1888 Esce il romanzo Mastro-don Gesualdo. udiz 1893 Si trasferisce definitivamente a Catania. 1920 Diviene senatore. 1922 Muore a Catania. iale 13 wa c e d 1attali e nonolari l profilo letterario e le opere La personalità umana e artistica di Giovanní Verga appare com. plessa e variamente articolata. Emigrante della cultura nell' Italia post risorgimentale, l'autore è animato da una profonda inquietudine e da una volontà di ribellione, i cui obiettivi ben presto si Concretizzeranno nella società borghese e aristocratica delle grandi citta. Egli avvene fin dall'inizio il bisogno di sprovincializzare la sua prOduzione e di confrontarsi con la classe intellettuale dell"altra" Italia. Verga approda al Nord fiducioso che la sua parola possa trovare un pubblico attento e partecipe, ma si rende subito conto, soprattutto a Milano, che la società cittadina è pervasa da valori del tutto difterenti da quelli che egli aveva immaginato. Lo scrittore siciliano è dunque animato da un vivace spirito di confronto, anche se non abbandona mai la chiusa ritrosia dell isolano che ha poca fiducia nel mondo esterno. In questo ambiente acquisisce lo spirito di ribellione degli scapigliati (>ll contesto culnurale): pertantoi suoi romanzi mondani recano il segno di una protesta contro un sistema economico e una classe sociale che rappresenta, tuttavia. lo stesso pubblico colto al quale egli deve rivolgersi. E la ricerca del vero, il bisogno di essere narratore di cose e di fatti, che muove Verga nell'intento di rappresentare la realtà nell'immediatezza della visione oggettiva. Sotto la spinta dell'amico Luigi Capuanae dopo la lettura dei naturalisi francesi, in primo luogo Zola, l'autore matura il suo approdo alla narrazione verista: il vero-, nucleo fondamentale della nuova visione artistica, è già presente in lui. Da scrittore verista egli è un ma positivista. privo della carica entusiastica di costruzione che anima i lettera francesi e parte di quelli italiani: per lui la realtà è immobile, dominat dalla legge del più forte, una fiumana che lascia inesorabilmente pei strada i più deboli. Nella lotta per la sopravvivenza gli interessi c economici prevalgono in tutte le relazioni umane. Il pessimismo ao la sua visione dell'esistenza: la società è una faccia esterna denuo quale operano i principi immutabili dei processi naturali; percio o ogni speranza di riforma o di progresso si rivela impossibile. La produzione di Verga si divide sostanzialmente in due pe eriodlh fondamentali: la prima fase, in cui si dedica alla stesura di ron manzi ErAEE 14 1Ondani', influenzato dal clima culturale fiorentino c milanese; e la fase veristico-regionalistica, che vede protagonista dclle sue mondo dei opere il vinti», di colOro cioè che sono COstretti a soccombere di fronte all'inesorabilità del progresso. TAVOLA SINOTTICA DELLE OPERE Titolo e data di Genere Contenuti pubblicazione carbonari della montagna Romanzo (1861) Lopera, di carattere storico-patriottico, è ambientata in Calabria all'epoca del regno di Gioacchino Murat. Una peccatrice (1866) Romanzo La protagonista della vicenda, che si ispira alla Signora delle camelie di A. Dumas, inaugura la galleria dei personaggi verghiani che in nome dell'amore suggellano il senso della propria vita. Storia di una capinera (1871) Romanzo Se appare senz altro impotante il tema sOciale della monacazione forzata, il vero nucleo centrale del romanzo è il dramma intimo e privato della giovane protagonista. Eva (1873) lI romanzo, il primo della cosiddetta «produzione milanese, reca chiari i segni della polemica scapigliata contro una società dominata dall amore per il denaro e Romanzo dal raggiungimento dell'utile. ll protagonista, dedito al lusso e alla mondanità, è simbolo di un'încompiuta maturità psicologica, capace di affermarsi soltanto attraverso gesti e azioni eclatanti. Eros (1874) Romanzo Losservazione del reale subentra per la prima volta alla volontà di scandalizzare dei precedenti romanzi. Tigre reale (1875) Romanzo Vita dei campi (1880) Raccolta di novelle Con lattenzione rivolta al mondo degli umili, le cui vicende diventano la vera voce narrante, queste novelle segnano l'approdo al Verismo. Al centro del romanzo, il primo del «ciclo dei vinti", ci sono le vicissitudini di una piccola comunità di pescatori siciliani(1Malavoglia). IMalavoglia(1881) Romanzo segue) 15 E Titolo e data di Genere Contenuti pubblicazione Nei due personaggi principali verga Gontrappone altreltanti mondi: quello cofrotto della citä, dominata dal lusso e dalle passioni, e quello campagnolo, che ll marito di Elena (1882) Romanzo crede nell'onesta e nel lavoro. Novelle rusticane (1883) Raccolta di novelle In queste novelle emergono tematiche come l'analisi della realtà borghese e della piccola nobiltà di campa gna, il contrasto fra le classi sociali e il passaggin da un ceto allaltro. Il testo teatrale punta sul personaggio di Santuzza, di Cui viene accentuato l'intimo dramma passionale e il desiderio di vendetta. Cavalleria rusticana(1884) Dramma Mastro-don Gesualdo Romanzo Secondo romanzo del «ciclo dei vinti», narra (1889) dell'ascesa SOciale di un muratore e della sua triste fine(Mastro-don Gesualdo). Malavoglia Primo dei cinque romanzi che dovevano costituire il ciclo dei vinti, I Malavoglia sono un'opera corale, nella quale la famiglia Toscano si presenta come un gruppo guidato dal vecchio padron 'Ntoni, la cui vita si svolge intorno alla -casa del nespolocentro vitale degli affetti familiari, e alla vecchia barca Provvidenza, che naufragherà tragicamente. Le tematiche I temi centrali del romanzo sono la ricerca del'arricchimentoe del benessere, che spinge i protagonisti a cercare le strade del miglioramento; ma alla base della loro azione vi sono anche valor come la sacralità del lavoro, I'unità della famiglia, l'onestà, il rispetto della parola data, il dolore che nasce dalla vergogna. Inevitabilmente le vicende del racconto coincidono con quelle storiche: la battaglia d Lissa, l'Unità d'ltalia, la Destra al potere. Alessi è il vero eroe positvo di tutto il libro perché simboleggia la tenacia nel riscattare la casa de nespolo dopo il tracollo economico. Intorno a lui si ricostruisce "religione della famiglia e il senso onesto della fatica, che consent di rinnovare la roba, la proprietà, l'unico bene che permette t wwwAL 16 ett 22 precisa collocazione sociale. Emblematica è poi la figura del giovane Ntoni che, dopo la morte del nonno, dovrebbe rappresentare l'ancllo di congiunzione tra vecchio e nuovo. Ma ormai anche lui è costretto a soccombere alle leggi ferree della vita, che nessuno può infrangere, e la sua partenza segna metaforicamente la fine del romanzo. Lo stile Calatosi nella mente e nelle azioni dei personaggi, l'autore te non giudica più, non descrive, ma ascolta e registra la loro vita proiettandola lungo un ordito linguistico veramente innovativo, nello sforzo di far parlare uomini e cose con il loro linguaggio, con il loro sistema di pensieri. La narrazione dei fatti avviene, dunque, attraverso l'uso del discorso indiretto libero (Parte Prima, Tecniche di lettura, I testo narrativo: il narratore), a conferma che lo scrittore si limita solo a registrare ciò che dicono e fanno i protagonisti. Nel complessoil romanzo ha un andamento epico e i suoi personaggi assomigliano agli eroi delle tragedie greche per la loro capacità di ergersi contro le avversità con coraggio e ostinazione. Tutta l'azione del libro si svolgee in un paese fisso in una remota immobilità temporale, dove il convulso procedere delle situazioni non smuove la staticità della storia; il mare è l'emblema di questa condizione temporale, e con il suo rumore scandisce la vita del villaggio, fondendosi con gli altri simboli fonici che contrassegnano le vicende dei paesani. Mastro-don Gesualdo II secondo romanzo del «ciclo dei vinti» conosce una lunga gestazione, che occupa uno spazio di circa dieci anni, con una sorta di prova generale rappresentata dlalla novella La roba, il cui protagonista è un'anticipazione della personalità di Gesualdo Motta, mastro- perché maestro muratoree -don- perché si è meritato quel titolo di rispetto in virtù della ricchezza che ha accumulato e della scalata sociale che a essa si accompagna. Rispetto ai Malavoglia, il contesto sociale in cui la vicenda si svolge è più complesso, perchéé più elevato il gioco degli interessi economici, lontani come siamo dal semplice mondo dei pescatori. Storicamente l'aristocrazia nobiliare ha esaurito la sua funzione, mentre una nuova classe sociale ne prendel posto: è quella della borghesia inmprenditoriale, di cui Gesualdo è un validissimo rappresentante. 17 G Le tematiche Il principio darwiniano dell'evoluzione e della lolts per la sopravvivenza, l'aspirazione al possesso della «Toba» e l'ambizion. SOciale sono i temi centrali del romanzo. Altri motivi dominanti sono il bisogno dell'unità familiare, il senso etico del lavoro, la patriarcalità. Lo scontro tra opposti interessi e tra appartenenti a classi sociali diverse si agita sullo sfondo della narra zione. ma tutto il gioco delle relazioni, della corsa agli appalti e al profittoè visto, attraverso l'ottica del narratore, come un'immensa e inutile rappresentazione da cui emergeranno unici vincitori la logica del guadagno e la lotta dell'uomo contro l'uomo. Lo stile All'interno del romanzo l'autore utilizza due tipologie nar rative. quella descrittiva e quella dialogica, che conferiscono all'azione un alternarsi di pause e ritmi che sostengono il racconto. Il ricorso a forme di interpunzione che sottolineano una pausa, come i due punti o il punto e virgola, assicura fluidità ai periodi. Notevole anche l'uso dei puntini sospensivi, che conferma la concitazione generale e il senso di attesa e di impotenza di fronte a un evento non controllabile. Il lessico, infine, appare diversamente articolato: predominano vOCI dell'uso gergale e quotidiano, ma frequente è anche il contrasto tra termini poetici e parole più aspre nel suono e nel significato, al fine di rendere vera- la narrazione. Spesso, come nei Malavoglia, lo scrittore fa uso del discorso indiretto libero.