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San Girolamo 1

San Girolamo
San GirolamoPresbitero

al secolo Sofronio Eusebio Girolamo; in latino Sofronius Eusebius Hieronymus

Santo

Padre e Dottore della Chiesa

Guercino e bottega, San Girolamo penitente (1650-1659), olio su tela; Cesena, Galleria della Cassa di Risparmio

Età alla morte circa 73 anni

Nascita Stridone
347 ca.

Morte Betlemme
30 settembre 420

Ordinazione presbiterale 379

Venerato da Chiesa cattolica e tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi

Ricorrenza 30 settembre

Attributi Libro, teschio, leone, abito cardinalizio, galero

Devozioni particolari Invocato dai deboli di vista

Patrono di Archeologi, bibliotecari, librai, pellegrini, traduttori e studiosi in genere, scuole e università cattoliche.

Collegamenti esterni

[1]
Scheda su santiebeati.it

[2] [3]
[..] Girolamo, "grandissimo uomo cattolico e profondo conoscitore della legge sacra" , "maestro dei cattolici" e
[4]
"modello esemplare di costumi nel mondo" , ha esposto meravigliosamente e difeso efficacemente la dottrina
cattolica intorno ai Libri Santi, fornendoci un insieme di insegnamenti di altissimo valore, di cui Noi Ci valiamo per
esortare tutti i figli della Chiesa, e specialmente i membri del clero, al rispetto, alla lettura devota e all'assidua
meditazione delle Scritture Divine.

[5]
(Papa Benedetto XV, enciclica Spiritus Paraclitus in occasione del XV centenario della morte di Girolamo, online )
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Nel Martirologio Romano, 30 settembre, n. 1:

« Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell'odierna
Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito
poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu
ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a
Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre
Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un'età
avanzata, riposò in pace. »

San Girolamo, al secolo Sofronio Eusebio Girolamo; in latino Sofronius Eusebius Hieronymus (Stridone, 347
ca.; † Betlemme, 30 settembre 420) è stato un presbitero, monaco, biblista, teologo e traduttore, padre e dottore della
Chiesa latino, famoso soprattutto per la Vulgata, la sua traduzione in latino della Bibbia. Pio V, nel 1567, lo
proclamò Dottore della Chiesa, e Leone XIII, il 4 agosto 1880, patrono delle scuole e università cattoliche.

Nell'iconografia è spesso rappresentato come un vecchio dalla barba bianca intento a scrivere.

Biografia
Studiò a Roma, nel 379, ordinato presbitero dal vescovo Paolino, si recò a Costantinopoli dove poté perfezionare lo
studio del greco sotto la guida di Gregorio Nazianzeno (uno dei "Padri Cappadoci"). Risalgono a questo periodo le
letture dei testi di Origene e di Eusebio.
Dopo tre anni di vita monastica tornò a Roma nel 382 dove divenne segretario di Papa Damaso I e conseguì un
notevole successo personale, ma alla morte del Papa il suo prestigio scemò e Girolamo tornò in Oriente, dove fondò
alcuni conventi femminili e maschili, in uno di questi trascorse gli ultimi anni. Morì nel 420.
Le sue reliquie sono conservate nell'urna di porfido dell'altare papale della Basilica di Santa Maria Maggiore in
Roma. I resti pervennero alla Basilica nel XII secolo e furono riposti all'ingresso dell' Antrum Praesepi; nel 1409 la
famiglia Guaschi li fece collocare in un altare appositamente costruito. Nel 1424, per mezzo di un lascito del
cardinale Pietro Morosini, le ossa furono riposte in una cassetta d'argento del costo di 100 fiorini. Per la costruzione
della cappella Sistina o del Santissimo Sacramento, papa Sisto V fece demolire la precedente, dedicata a San
Girolamo, al cui altare quattrocentesco si veneravano i resti. Secondo una leggenda il canonico Ludovico Cerasola,
per evitare un'eventuale loro traslazione alla chiesa di S. Girolamo degli Schiavoni, li nascose nel pavimento a destra
del presbiterio. In seguito il cardinale Domenico Pinelli riesumò la cassa d'argento contenente il corpo di San
Girolamo e la pose sotto la confessione. Rinvenuta la cassetta nel 1747 fu collocata definitivamente all'altare del
Papa.
Una sua reliquia si espone nella chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo.

L'opera di traduttore
San Girolamo fu un celebre studioso del latino in un'epoca in cui questo implicava una perfetta conoscenza del
greco. Fu battezzato all'età di 25 anni e divenne sacerdote a 38 anni. Quando cominciò la sua opera di traduzione non
aveva una perfetta conoscenza dell'ebraico, perciò si trasferì a Betlemme per perfezionarne la conoscenza.
Girolamo utilizzò un concetto moderno di traduzione che attirò le accuse da parte dei suoi contemporanei; in una
lettera indirizzata a Pammachio, genero della nobildonna romana santa Paola, scrisse:

« Io, infatti, non solo ammetto, ma proclamo liberamente che nel tradurre i testi greci, a parte le Sacre Scritture, dove anche l'ordine delle parole
è un mistero, non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso. Ho come maestro di questo procedimento Cicerone, che tradusse il
Protagara di Platone, l'Economico di Senofonte e le due bellissime orazioni che Eschine e Demostene scrissero l'uno contro l'altro (..)". »
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Anche Orazio poi, uomo acuto e dotto, nell' Ars poetica dà questi stessi precetti al traduttore colto (Epistulae 57, 5,
trad. R. Palla):

« Non ti curerai di rendere parola per parola, come un traduttore


fedele. »

Opere

La Vulgata
La Vulgata, prima traduzione completa in lingua
latina della Bibbia, rappresenta lo sforzo più
impegnativo affrontato da Girolamo. Nel 382, su
incarico di Papa Damaso I affrontò il compito di
rivedere la traduzione dei Vangeli,
successivamente, nel 390, passò all'Antico
Testamento in ebraico concludendo l'opera dopo
ben 23 anni.

Il testo di San Girolamo è stato la base per molte


delle successive traduzioni della Bibbia, fino al
XX secolo quando per l'Antico Testamento si è
cominciato ad utilizzare direttamente il testo
masoretico ebraico e la Septuaginta, mentre per il
Nuovo Testamento si sono utilizzati direttamente
i testi greci.

Adversus Iovinianum
Nel trattato Adversus Iovinianum, scritto nel 393
in due libri, l'autore esalta la verginità e l'ascesi,
spesso derivando le sue argomentazioni da autori
classici come Teofrasto, Seneca, Porfirio. Lucas van Leyden, San Girolamo (1521), gesso nero su fondo blu; Oxford,
Ashmolean Museum

De viris illustribus
Il De Viris Illustribus scritto nel 392 intendeva emulare le "Vite" svetoniane dimostrando come la nuova letteratura
cristiana fosse in grado di porsi sullo stesso piano delle opere classiche. In esso sono presentate le biografie di 135
autori cristiani, con uno scopo dichiaratamente apologetico:

« Sappiano Celso, Porfirio, Giuliano, questi cani arrabbiati contro Cristo, così come i loro seguaci che pensano che la Chiesa non ha mai avuto
oratori, filosofi e colti dottori, sappiano quali uomini di valore l'hanno fondata, edificata, illustrata, e cessino le loro accuse sommarie di
semplicità rozza rivolte alla nostra fede, e riconoscano piuttosto la loro ignoranza »

(Prologo, 14)

Le biografie hanno inizio da san Pietro e terminano allo stesso Girolamo ma, mentre nelle successive Girolamo
elabora conoscenze personali, le prime 78 sono frutto di conoscenze di seconda mano non sempre completamente
affidabili, tra cui Eusebio di Cesarea.
L'opera venne talora indicata da Girolamo stesso col titolo De scriptoribus ecclesiasticis.
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Curiosità
In una lettera all'amico Paolino di Nola Girolamo si lamenta dei "dilettanti" che si arrogano il diritto di emettere
sentenze sulla Bibbia:

« Agricolae, caementarii, fabri, metallorum lignorum que caesores, lanarii quoque et fullones et ceteri, qui variam supellectilem et vilia opuscula
fabricantur, absque doctore non possunt esse, quod cupiunt. Sola scripturarum ars est, quam sibi omnes passim vindicent: scribimus indocti
docti que poemata passim. Hanc garrula anus, hanc delirus senex, hanc soloecista verbosus, hanc universi praesumunt, lacerant, docent,
antequam discant (..) et, ne parum hoc sit, quadam facilitate verborum, immo audacia disserunt aliis, quod ipsi non intellegunt. Taceo de meis
similibus, qui si forte ad scripturas sanctas post saeculares litteras venerint (..) sed ad sensum suum incongrua aptant testimonia, quasi grande
sit et non vitiosissimum dicendi genus depravare sententias et ad voluntatem suam scripturam trahere repugnantem (..) Puerilia sunt haec et
circulatorum ludo similia, docere, quod ignores, immo, et cum clitomacho loquar, nec hoc quidem scire, quod nescias. » ((Epistula LIII ad
[6]
Paulinum presbyterum, 7) )

Ordini e Congregazioni
Vari ordini e congregazioni hanno tratto ispirazione da San Girolamo. Tra questi, ricordiamo:
• la Congregazione dei poveri eremiti di san Girolamo, detta dei Gerolimini.

Note

Fonti
• Opera Omnia (http:/ / www. documentacatholicaomnia. eu/ 20_40_0347-0420-_Hieronymus,_Sanctus. html) in latino, dal Migne
• Traduzione inglese (http:/ / www. ccel. org/ ccel/ schaff/ npnf206. toc. html) delle principali opere dal sito ccel.org

Bibliografia
• Rosa Giorgi, Santi, col. "Dizionari dell'Arte", Mondadori Electa Editore, Milano 2002, p. 150 - 155 ISBN 9788843596744

Voci correlate
• Volgata
• Bibbia
• Traduzione
• Lingua latina
• Betlemme
• Spiritus Paraclitus

Collegamenti esterni
• Voce San Girolamo (https:/ / it. wikipedia. org/ wiki/ San_Girolamo) di it.wiki (https:/ / it. wikipedia. org): il materiale ivi presente è stato
rielaborato in senso cattolico e integrato
Fonti e autori delle voci 5

Fonti e autori delle voci


San Girolamo  Fonte: https://it.cathopedia.org/w/index.php?oldid=560825  Autori: BotPaolo, Costantina Sarzi Amadè, Davide Bolis, Don Giovanni Benvenuto, Don Paolo Benvenuto, Elvezio
Del Pietro, Giancarlo Rossi-Fedele, Luca Mazzocco, Marcello Landi, Padre Mimmo Spatuzzi, Padre Tito Paolo Zecca, Paola Berrettini, Roberto Cirillo, Roberto Reggi, Salvatore Cammisuli,
Teresa Morettoni

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