Il Covidario
Il Coronavirus sta cambiando le nostre abitudini, il nostro modo di lavorare, di rapportarci con gli
altri e arricchisce il nostro linguaggio di nuovi vocaboli, imponendo l’approfondimento del
significato di alcuni termini e acronimi.
Vediamo alcune nuove parole entrate nel nostro lessico comune nei vari ambiti.
APP
ASINTOMATICO
Un termine al quale ci sia ormai abituati è Asintomatico: si riferisce alla possibilità di essere
positivi al Covid-19 cioè aver contratto il virus, senza manifestare particolari sintomi. Ricordiamo
che i segnali del Coronavirus consistono in febbre e mal di testa, tosse e mal di gola, naso che cola,
malessere generale e bronchite fino alle difficoltà di respirazione. L’unico modo per scoprire la
positività al Coronavirus è sottoporsi al tampone. Pur senza ammalarsi, l’asintomatico può
contagiare gli altri: pertanto è fondamentale rispettare le norme di sicurezza, dalla permanenza in
casa, al lavaggio frequente delle mani e mantenendo le distanze (anche all’interno del nucleo
familiare).
DISPNEA
Più conosciuto è il sintomo della Dispnea che indica la difficoltà e la fatica a respirare. Può essere
un sintomo del Coronavirus e alla base c’è un’oggettiva difficoltà nello scambio di materia gassosa
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Il Covidario/le Parole del Coronavirus
A cura di Loredana Masseria
D.L.
D.P.C.M.
Il DPCM è l’acronimo del Decreto Ministeriale emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
I decreti ministeriali sono atti amministrativi di contenuto particolare o astratto che sono rapidi e
quindi particolarmente adatti alle situazioni di emergenza, come in questo periodo. Non
coinvolgono il Parlamento. Attualmente, nei DPCM troviamo le misure urgenti riguardanti il
contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale della diffusione del Covid-19.
DPI
Il Coronavirus ha indotto alla revisione dei DPI, Dispositivi di Protezione Individuale, che hanno la
funzione di salvaguardare la persona che li indossa dai rischi per la salute.
Siamo abituati a pensare che i DPI e le norme sulla sicurezza riguardino l’ambiente di lavoro e quindi
a porre attenzione al rapporto lavoratore-luogo-strumenti di lavoro. Il coronavirus impone un
cambio di paradigma, in quanto il rischio per la salute non deriva solo dall’ambiente in cui si lavora
ma potenzialmente anche dai colleghi, dagli altri lavoratori e dai cittadini. Pertanto il cambiamento
culturale a cui dobbiamo abituarci è che l’utilizzo dei dispositivi di protezione riguarda tutti, e i DPI
introdotti dovranno essere utilizzati non solo dai lavoratori in ambito sanitario ma anche dai
cittadini. Attualmente possiamo considerare DPI: il distanziamento sociale, l’isolamento, l’obbligo
delle mascherine, i guanti, occhiali e visiere protettive, soprattutto quando si entra in luoghi chiusi
o negozi.
DRIVE THROUGH
Parola quasi impronunciabile, DRIVE TROUGH, letteralmente vuol dire “attraversare in auto”, ed
indica un luogo in cui i cittadini si recano direttamente in automobile, in questo caso, per ricevere
una prestazione sanitaria. Durante la pandemia, molte aziende sanitarie, utilizzano questo sistema
per l’effettuazione dei tamponi che permette meno rischi di contaminazione e protegge di più le
persone.
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HOTSPOT
HOTSPOT è una parole inglese che indica un luogo in cui vi è una interconnessione a internet aperta
al pubblico. Utilizzato in campo sanitario, fa riferimento ai punti esterni ad una struttura sanitaria,
poliambulatorio od ospedale, nel quale personale dedicato effettua prestazioni sanitarie (tamponi,
accettazione, misurazione della temperatura).
IMMUNODEPRESSIONE e IMMUNODEPRESSO
L'immunodepressione è uno stato di ridotta difesa immunitaria cui un paziente può essere
soggetto per diverse cause. Il sistema immunitario, formato da organi come milza, tonsille, midollo
osseo, timo, dai linfonodi e da cellule come i globuli bianchi e gli anticorpi, ha il compito di difendere
l’organismo ogni qualvolta vi sia una “minaccia” per il nostro corpo di contrarre infezioni.
I fattori di rischio sono legati a patologie specifiche oppure alle terapie immunodepressive come gli
antitumorali, i cortocosteiroidi, trattamenti radio-terapici, gli anti-rigetto post trapianto, a cui sono
sottoposti alcuni pazienti. Anche gli anziani, che hanno una produzione rallentata di globuli bianchi
a causa dell’invecchiamento degli organi produttori, possono essere immunodepressi.
Inoltre, è bene ricordare che l’immunodepressione è legata anche alla non corretta quantità di
proteine assunte, necessarie per avere un sistema immunitario efficiente, così come, i pazienti con
ustioni più o meno estese a causa dell’assenza della protezione cutanea sono esposti a patogeni
esterni.
INFODEMIA
L’Enciclopedia Treccani fornisce una definizione precisa del termine Infodemia che, anche con
riferimento al tema Coronavirus, indica la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni,
talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento
per la difficoltà di individuare fonti affidabili. Si tratta di potenziali fake news, notizie non verificate
e non veritiere.
LOCKDOWN
Lockdown, intuiamo il significato del termine inglese che significa il "blocco" o la necessità
dell’"isolamento". Indica le misure di contenimento messe in atto per fronteggiare l’emergenza
ovvero una limitazione negli spostamenti e una chiusura delle attività non considerate primarie.
OMS
Un acronimo ormai noto è OMS Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization),
istituita nel 1948 con sede a Ginevra è l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le questioni
sanitarie e vi aderiscono 194 Stati Membri di tutto il mondo divisi in 6 regioni (Europa, Americhe,
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PANDEMIA
PAUCISINTOMATICO
Avrete sicuramente sentito parlare anche di Paucisintomatico, che indica la persona che
manifesta solo sintomi lievi di COVID-19 ma comunque può contagiare gli altri. Essere
paucisintomatico, ad esempio, vuol dire avere soltanto qualche colpo di tosse secca, una febbricola
che dura uno o due giorni, un generale senso di stanchezza.
QUARANTENA
SATURIMETRO
Vediamo spesso durante i servizi televisivi quella specie di molletta nell’atto in cui viene attaccata
al polpastrello del dito: è il Saturimetro, uno strumento che in pochi secondi riesce a misurare la
quantità di ossigeno presente nel sangue.
STRATEGIA DELLE 3 T
La strategia delle 3 T (Test, Tracing and Treat: testa, traccia, tratta) inizia con la capacità di
individuare chi è positivo al virus, attraverso il test; seguire, quindi, tracciare, i contatti, e trattare il
caso.
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A cura di Loredana Masseria
I test di laboratorio sono un pilastro fondamentale nella diagnosi e ne lcontrasto della diffusione del
virus Sars-Cov-2
TAMPONE MOLECOLARE
Il tampone, appartiene a quella serie di indagini diagnostiche noti anche con il nome di " test
molecolari". Il tampone è il test più affidabile per stabilire la presenza del virus e si fonda sulla
ricerca dei frammenti del materiale genetico di cui è composto il virus. Il materiale biologico che
viene analizzato proviene dalle mucosa nasale e/o orale della persona che si sottopone al test. La
positività al test indica la rilevazione del virus nel materiale prelevato. Un limite del test è la lentezza
nell'ottenere i risultati. Da qualche ora per i laboratori più organizzati a diversi giorni negli altri casi.
Un altro metodo molto simile al tampone è rappresentato dai test salivari. Il senso è lo stesso.
Anche nella saliva, oltre che nelle cavità nasali, possono essere presenti tracce del virus. Il grande
vantaggio del test molecolare salivare è la facilità nell'ottenere il campione anche in assenza di un
operatore.
TEST SIEROLOGICI
I "test sierologici", vanno alla ricerca della presenza degli anticorpi diretti contro Sars-Cov-2.
L'eventuale loro presenza significa essere stati in contatto con il virus. In particolare ciò che viene
valutata è la presenza delle IgM e delle IgG. Le prime vengono prodotte dopo l'entrata in contatto
con il virus, le seconde indicano che si è instaurata una memoria (temporanea) e che quindi
l'infezione può essere avvenuta da diverso tempo. A differenza dei tamponi molecolari, che
fotografano la situazione in tempo reale, i test sierologici forniscono in linea di massima la storia
dell'infezione.
VIRALE
Mai termine fu così attuale: della nota pandemia virale in senso clinico sentiamo parlare tutti i giorni
e virale indica ciò che è causato da virus: infezioni, malattie.
Ma può essere virale anche il virus informatico che si diffonde in modo rapido e capillare. Si parla
infatti di virale o diffusione virale ogni qual volta una notizia, una fotografia, un brano musicale,
un’informazione, si diffondono in modo incontrollabile soprattutto nel mondo telematico.
Nella Carta di Torino 2019, art. 10, è contenuta una misura di prudenza per i professionisti della
salute che utilizzano strumenti e piattaforme on line ricordando che nel “pubblicare contenuti e
informazioni di diversa natura, devono tener conto che l’audience è potenzialmente globale e che i
contenuti sono replicabili e potenzialmente virali nella loro diffusione”.
USCA
Avrete sentito parlare di USCA è l’acronimo di Unità Speciale di Continuità Assistenziale: è un
modello organizzativo (art. 8 del DL 20 marzo 2020 n. 14) che prevede Unità Speciale di Medici che
si affiancano a quelli già presenti nella continuità assistenziale. Si occupano dell’assistenza dei
pazienti COVID-19 che non necessitano di ospedalizzazione.
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